Fede e Scienza - Antonino Zichichi - LA24-2013

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Fede e Scienza - Antonino Zichichi - LA24-2013
Fede e Scienza - Antonino
Zichichi - LA24-2013 - A
libro aperto - TeleOltre
Fede e Scienza – Antonino Zichichi – LA24-2013 – A libro
aperto – TeleOltre
Fonte: TeleOltre
.
Che cosa accade nel momento
in cui si muore?
Che cosa accade nel momento in cui si muore? Ecco spiegati i
sette passaggi.
19 gennaio 2015
http://www.evoluzionecollettiva.com/cosa-accade-quando-si-muor
e-7-passaggi/
Cosa accade quando si muore? Dove va la nostra anima?
Probabilmente, se sei cresciuto in un contesto religioso ci
sono solo 2 posti dove puoi andare: Paradiso e Inferno.
Se sei una persona buona e hai fatto le cose giuste, allora
passerai l’eternità in Paradiso, mentre se sei un peccatore,
la passerai all’Inferno.
Per fortuna, questa è una falsa dualità.
Sarebbe davvero riduttivo pensare che possano esserci solo
queste 2 opzioni; nel corso degli anni è stata fatta
tantissima ricerca scientifica nell’ambito di ciò che accade
quando le persone lasciano il proprio corpo nei casi di premorte, per poi tornare dopo un lasso di tempo nel mondo dei
viventi.
Migliaia di esperienze di pre-morte ci hanno dato alcune
informazioni necessarie per formare un quadro più preciso di
ciò che ci attende dall’altra parte.
Alcuni testimoniano l’esistenza di regni infernali, la
stragrande maggioranza condividono esperienze avvenute in
regni celesti, ma c’è un altro lato della medaglia che deve
essere affrontato…
Il Dr. Michael Newton, psicologo specializzato in ipnoterapia,
ha sottoposto i suoi pazienti a sedute di ipnosi per far
emergere in loro eventuali traumi del passato, vissuti nelle
loro vite precedenti.
Scoprì ben presto che era in grado di portare le persone
indietro nei ricordi, non solo in questa vita, ma era in grado
di far riemergere nelle persone fatti ed episodi avvenuti in
altre vite passate.
Nei suoi libri Journey of Souls e Destiny of Souls (che
insieme hanno venduto oltre mezzo milione di copie), il Dr.
Newton condivide casi di studio che ha raccolto negli anni
quando, attraverso le sue terapie, le persone potevano andare
indietro nei ricordi e percorrere i viaggi delle loro anime.
Sorprendentemente, tutti hanno detto esattamente le stesse
cose, e coincidono anche con tantissimi racconti di persone
che hanno vissuto episodi di pre-morte.
Qui sotto sono descritte le 7 cose che, secondo le analisi e
lo studio del Dr. Newton, accadono nel momento in cui si
muore:
1) Flash della propria vita
Un fenomeno molto comune tra le persone che stanno morendo è
che vedono la loro intera vita, attraverso dei flash davanti
ai loro occhi. Il cervello scatta in modalità “iper-velocità”
e inizia a rivisitare la banca dati della memoria, prima che
l’anima si separi dal corpo.
2) Si può vedere il proprio corpo
Molte persone vedranno il loro corpo fisico proprio
all’uscita, nel momento in cui la coscienza si disconnette dal
corpo fisico. Sarete in grado di vedere l’ambiente circostante
e le cose che sono intorno al vostro corpo morto. Questa non è
una cosa che spaventerà, in quanto la si sentirà come una cosa
naturale. Alcune persone riferiscono di sentirsi frustrati o
arrabbiati per il modo in cui sono morti e che desiderano
ritornare nel loro corpo per cercare vendetta, ma questa
sensazione passa con il tempo, come si inizia ad entrare nella
Luce.
3) La Luce
Le persone testimoniano sempre di vedere una luce quando
muoiono. La luce appare in lontananza e lentamente vengono
attirate verso di essa, quasi come se si fosse tirati da un
magnete. La luce è sempre accompagnata da un senso di amore e
di pace. Questa è la fase di transizione… si torna a casa, nel
mondo degli spiriti.
4) Si vedono i parenti morti
Proprio quando si entra nel mondo degli spiriti, dopo essere
stati tirati attraverso la luce, si è accolti da persone care
che sono lì per abbracciarvi e farvi sentire a proprio agio.
E’ una sorta di “riunione”. Questi non sono necessariamente i
parenti della vostra vita terrena appena trascorsa. Possono
essere familiari di vostro vite precedenti che sono stati con
voi durante l’evoluzione della vostra anima. In sostanza, ci
saranno membri della famiglia (non necessariamente collegati
da un legame di sangue nella vita appena trascorsa) che vi
accoglieranno appena entrerete nel mondo degli spiriti.
Ovviamente sarete in grado di ricordare i loro nomi e
riconoscere i loro volti. E’ importante ricordare che le anime
avranno lo stesso aspetto che avevano nella vita terrena, per
creare un senso di familiarità per voi, anche perché il corpo
è solo un corpo, l’anima è senza forma, ma può assumere varie
forme per scopi diversi. Si dice che le anime avanzate, che
hanno vissuto molte vite, non hanno necessariamente parenti
che li accolgono, perché capiscono che cos’è il mondo dello
spirito e ci sono passati attraverso molte volte. Si dice nei
libri che le anime avanzate, a volte, saltano questo
passaggio, perché non è necessario per loro.
5) Angeli Custodi e Spiriti Guida
Ognuno di noi ha il proprio angelo custode, o “spirito guida”,
a seconda di quale termine preferisce utilizzare. In qualunque
modo desideri chiamarlo, incontrerai la tua guida nel mondo
degli spiriti e sarà lì a consolarti, per farti sentire come a
casa. Ma, questo è anche il momento in cui il divertimento e i
giochi sono finiti. Dopo qualche esperienza nei regni celesti,
il dovere chiama. La tua guida è stata con te e ti ha guardato
per tutta la vita, e ora vuole andare oltre e guardare alcune
cose con te. È il momento di prendere la “pagella” della vita
che hai appena vissuto…
6) Revisione della tua vita
Incontrerete i vostri angeli/guide e guaderete insieme tutto
quello che è successo nella vostra vita. Le persone
riferiscono di vedere tutta la loro vita come una sorta di
pellicola di film davanti ai loro occhi o sulle pagine di un
libro. Vedrete alcune cose che vi faranno provare vergogna e
che non vi piaceranno, ma questo non è un momento di giudizio!
Questo è un momento di revisione e discussione su ciò che deve
essere migliorato come anima. Dopo aver rivisto tutta la vita,
si può giungere ad un accordo con le vostre guide per tornare
sulla Terra, dopo un certo periodo di tempo nel mondo degli
spiriti.
7) Alcune anime non vogliono tornare
Save
Ti senti talmente invaso da un’enorme senso di pace e amore
che non vuoi tornare. Dove sei ora non devi preoccuparti delle
malattie o degli impegni terreni. Ti senti senza limiti,
sicuro e libero. Non hai stress, nessun dolore e non provi
nessuna sofferenza. Ma ricorda che la reincarnazione ti
aspetta! Si può tornare volontariamente per aiutare altre
anime sulla terra, ma potrebbe anche essere necessario tornare
per alleviare il Karma, o si può scegliere di tornare per
evolversi di più come anima e sperimentare la ricchezza della
vita.
Il Dr. Newton sottolinea di tenere a mente che tutto questo è
quello che migliaia di persone hanno riferito sui loro ricordi
ed esperienze dell’aldilà, e che queste conclusioni sono state
tratte da quarant’anni di lavoro professionale.
Egli crede con fiducia nella realtà di un tale processo. Detto
questo, aggiunge inoltre, che ci sono persone che riferiscono,
invece, di andare in regni che ricordano l’inferno dove vedono
demoni e altre brutte cose.
Non si possono chiudere gli occhi davanti alla realtà dei
regni oscuri solo perché possono spaventarci.
Anche se il dottor Newton non ha riferito di tali risultati,
molte persone che hanno vissuto esperienze di pre-morte,
testimoniano di aver vissuto momenti spaventosi nei quali
venivano scoraggiati nel perseguire cattivi comportamenti e
questo li ha ispirati a migliorare la propria vita.
La cosa fondamentale da trarre da questo articolo è che non
siamo soli, che c’è sempre qualcuno al nostro fianco che si
prende cura di noi e che siamo infinitamente amati e protetti.
Non c’è la morte, ma solo la transizione.
Si arriva a riunirsi con le anime dei propri cari e godere di
regni magici.
Ci attendono pace, amore e serenità, ma anche delle
responsabilità, poiché il destino dell’anima è legato al
comportamento come essere umano in questa vita.
Questa sarà per qualcuno una buona notizia, mentre per altri
potrebbe essere uno spunto per migliorare se stessi.
In entrambi i casi, dovremmo porre a noi stessi le seguenti
domande:
Come sto trattando le altre anime in questo mondo?
Che cosa sto facendo per aiutare me stesso e le persone
intorno a me per evolvere?
“La vita non finisce con la morte fisica”
9 gennaio 2014, di Redazione Wall Street Italia
Ecco cosa accade dopo la morte
NEW YORK (WSI) – Vi è un libro dal titolo abbastanza
complesso: “Biocentrism: How Life and Consciousness Are the
Keys to Understanding the Nature of the Universe” che sta
avendo un notevole successo su Internet. Il concetto di fondo
prova a spiegare come la vita non finisce quando il nostro
corpo muore, ma invece può andare avanti per sempre. Tramite
la nostra coscienza.
L’autore di questa pubblicazione, il dottor Robert Lanza, è
stato votato come il terzo miglior scienziato in vita dal New
York Times, stando a quanto riportato su Spirit Science and
Metaphysics.
Lanza, esperto in medicina rigenerativa e direttore del
Advanced Cell Technology Company negli Stati Uniti, è anche
conosciuto per la sua approfondita ricerca sulle cellule
staminali e per l’aver clonato diverse specie di animali in
via d’estinzione.
Ma da un po’ di tempo ha deciso di dedicarsi anche alla
fisica, meccanica quantistica e astrofisica. Questa miscela
esplosiva di conoscenze ha dato vita ad una sua nuova teoria,
quella del biocentrismo. Essa insegna che la vita e la
coscienza sono fondamentali per l’universo e praticamente è la
coscienza stessa che crea l’universo materiale in cui viviamo
e non il contrario.
Prendendo la struttura dell’universo, le sue leggi, forze e
costanti, queste sembrano essere ottimizzate per la vita, il
che implica che l’intelligenza esisteva prima alla materia.
Lanza sostiene inoltre che spazio e tempo non siano oggetti o
cose, ma piuttosto strumenti della nostra comprensione:
“portiamo lo spazio e il tempo in giro con noi, come le
tartarughe con i propri gusci”. Nel senso che quando il guscio
si stacca (spazio e tempo), noi esistiamo ancora.
La teoria implica che la morte della coscienza semplicemente
non esista. Esiste solo sotto forma di pensiero, perché le
persone si identificano con il loro corpo credendo che questo
prima o poi morirà e che la coscienza a sua volta scomparirà.
Se il corpo genera coscienza, allora questa muore quando il
corpo muore, ma se invece il corpo la riceve nello stesso modo
in cui un decoder riceve dei segnali satellitari, allora
questo vuol dire non finirà con la morte fisica.
In realtà, la coscienza esiste al di fuori dei vincoli di
tempo e spazio. È in grado di essere ovunque: nel corpo umano
e fuori da esso.
Lanza ritiene inoltre che universi multipli possano esistere
simultaneamente. In un universo, il corpo può essere morto
mentre in un altro può continuare ad esistere, assorbendo la
coscienza che migra in questo universo. Ciò significa che una
persona morta, durante il viaggio attraverso un tunnel non
finisce all’inferno o in paradiso, ma in un mondo simile, a
lui o a lei, una volta abitato, ma questa volta vivo. E così
via, all’infinito.
Senza ricorrere a ideologie religiose lo scienziato cerca
quindi di spiegare la coscienza quantistica con esperienze
precedenti alla morte, proiezione astrale, esperienze fuori
del corpo e anche reincarnazione.
Secondo la sua teoria, l’energia della coscienza a un certo
punto viene riciclata in un corpo diverso e nel frattempo
esiste al di fuori del corpo fisico ad un altro livello di
realtà e forse, anche, in un altro universo.
BIOCENTRISMO. Recensione del libro di R.Lanza, il Saggiatore.
Pubblicato il 13 aprile 2015 di pierluigi fagan
Il libro arriva qui, alla periferia dell’impero, sei anni dopo
la sua uscita in USA. Conseguente la sua uscita americana, si
è sollevato un discreto vespaio con alcuni sostenitori (dal
guru Deepak Chopra al Nobel per la medicina E. Donnall Thomas)
e molti detrattori. Tra questi i fisici teorici e scrittori di
scienza come D. Lindley e L. M. Krauss nonché il filosofo
della mente D. Dennett. Poiché i primi negavano al lavoro
dignità scientifica e gli concedevano semmai statuto
filosofico (che dal loro punto di vista equivaleva a dire che
era un’amabile chiacchierata senza senso), il secondo
respingeva anche questa attribuzione, dicendo che il lavoro
non aveva alcun criterio di fondatezza filosofica. Dennett è
citato espressamente nel libro di Lanza (pg.171-172) e non
positivamente poiché secondo Lanza, il voluminoso (e
francamente noiosissimo) Consciousness Explained (D.Dennett,
Coscienza. Che cosa è, Laterza, Roma-Bari, 2009) nella
comunità degli studiosi, pare sia stato ribattezzato
Consciousness Ignored. E’ chiaro che Dennett non l’abbia presa
bene.
Lanza, allievo tra gli altri di B. F. Skinner, è considerato
il massimo esperto mondiale di cellule totipotenti, le
staminali. Non è quindi un dilettante allo sbaraglio e non ha
agito da solo avendo come co-autore un astronomo (Bob Berman).
Ma, poiché ha l’ardire di occuparsi di fisica, saltando
l’invisibile steccato che separa i greggi disciplinari ed
oltretutto di subordinare l’ espisteme della fisica (e della
chimica), alla biologia, è chiaro che ha fatto gridare allo
scandalo. L’Editore italiano (il Saggiatore) ha sentito allora
il bisogno di giustificare la pubblicazione con una breve
introduzione che riporta quanto qui abbiamo riassunto ma
aggiungendo una chiave interpretativa interessante. Negli USA
c’è una inaspettata rinascita della metafisica[1]. C’è in
effetti in filosofia generale, dove le truppe “analitiche” non
sono più così pure e compatte e soprattutto dove c’è un vorace
interesse per l’ontologia e c’è evidentemente anche in
epistemologia intesa come pensiero filosofico sulla scienza.
E’ un po’ come se dopo lungo “facciamo – facciamo”, ora fosse
arrivato il necessario “cosa stiamo facendo?”, “che senso ha
ciò che stiamo facendo”? Sopratutto nei casi di chi si occupa
di vita, clonazione, bio-esistenza, c’è un grande ritorno
dell’Essere.
= 0 =
Biocentrismo è la tesi che, poiché la fisica si basa sulla
meccanica quantistica ma la meccanica quantistica si basa
sulla coscienza umana che è un di cui della biologia -ergouna eventuale Teoria del Tutto (TOE) dovrebbe avere centro in
biologia. Scrivendo qui un articolo e non un libro, dovremo
dar per presupposto che il lettore sia iniziato ai primi
livelli misterici della meccanica quantistica. La meccanica
quantistica (mq) è la fisica non degli atomi o degli aggregati
di atomi, ma di ciò che è più piccolo degli atomi[2]. In
questo regno del molto piccolo non valgono le regole dei regni
superiori. Questa fisica nata con l’inizio del secolo scorso
ha due aspetti divergenti. Siamo in grado di conoscerla
attraverso l’opportuna descrizione matematica. La consociamo
con la precisione che è consentita pare dalla sua intrinseca
natura che non è fatta di certezze ma di probabilità quindi
con una matematica statistica. Possiamo però dire di
conoscerla perché essa risponde ai criteri di descrizione ma
anche a quelli di riproduzione, facciamo cioè esperimenti
attivi in base a questa conoscenza e succedono proprio le cose
(per quanto strane) che ci aspettiamo debbano succedere. Siamo
in grado anche di costruire cose (ad esempio tutto ciò che
deriva dal concetto di laser ma anche i transistor ed i
computer stessi) usando questa conoscenza, quindi essa
corrisponde a qualcosa di reale e concreto. Il secondo aspetto
della mq, l’aspetto più affascinante e controverso, è capire
cosa significhi per noi ciò che quella matematica o
quell’insieme di eventi e dinamiche sottostanti quelle
descrizioni matematiche, ci mostrano essere. Cioè sappiamo
come funziona al punto da far predizioni sperimentali ed
addirittura al punto da usare questa fenomenologia per fare
cose ma rimaniamo sconcertati quando ci fermiamo a pensare:
“ma come funziona questo mondo del molto piccolo?”. Lo
sconcerto per quel “ma come funziona?” non si riferisce, come
detto, alla dinamica ma al significato. Pare infatti che
questo mondo sia nel regno del potenziale e non dell’attuale.
Perché possa passare dalla molteplice possibilità e scegliere
di essere una specifica attualità, per dirla seguendo
Aristotele, molti fisici pensano sia necessaria una
coscienza[3]. Una coscienza sarebbe ciò che è in grado di
trasformare quella nube di possibilità che pare
contraddistingua lo stato della materia e della radiazione a
livelli di scala molto piccola, in un “tode ti”, un “questo
qui”. Senza una coscienza che (misura) osserva, non c’è né
l’individuazione (questo), né la localizzazione (qui).
Si tratterebbe insomma di una variante del gioco delle “belle
statuine”. Qui, un soggetto, si volta dando le spalle ad un
gruppo di amici-amiche i quali si muovono di qui e di là
prendendo varie posizioni e forme ma fermandosi solo quando il
soggetto si volta. Quando il soggetto dà le spalle tutto è in
movimento e tutto è ancora possibile, quando si volta tutto si
ferma e si blocca in un dato modo, è lo sguardo che crea le
statue. Questa è una variante del mito delle Gorgoni, le tre
terribili sorelle, incrociando il cui sguardo, si rimaneva
pietrificati[4].
A questo punto, di solito, ci va la citazione di un perplesso
Einstein che passeggiando con il suo biografo ( a sua volta,
un fisico, A.Pais) al chiar di luna in quel di Princeton, ebbe
a proferire il famoso dubbio “Veramente è convinto che la Luna
esista solo se la si guarda?”[5]. Questo punto però non è
chiaro. Alcuni, tra coloro che scrivono dell’argomento,
sostengono che la meccanica quantistica valga solo al suo
livello di dimensione[6] e leggendo poi degli esperimenti, si
scopre che questi sono fatti quasi sempre su singoli oggetti
(elettroni, fotoni, forse protoni etc.). Ma, in natura, questi
oggetti, soprattutto protoni ed elettroni, non sono soli,
fanno parte di strutture (atomi) che a loro volta sono parte
di strutture più grandi (molecole) che a loro volta fanno
parte di strutture più grandi. Il dubbio è: ma non è che
questi oggetti vengono precisati (ovvero collassa la loro
funzione d’onda) proprio dalla struttura di cui andranno a fra
parte?
Questo poi non sarebbe altro che un modo che s’incontra assai
spesso nell’osservazione dei processi naturali ed anche umani
intenzionali. Il modo è quello di un certa ridondanza o
pluralità di stati e condizioni o multiple probabilità da cui
proviene uno stato, una condizione, un’attuazione, un singolo
accadimento. La natura sa che è solo proponendo molto che poi
si può realizzare il complesso incastro che coinvolge molte
parti e relazioni in sistemi e sistemi di sistemi che fanno il
Tutto, oltretutto in perenne divenire, quindi in continuo
cambiamento delle relazioni tra le parti che lo compongono.
L’essere in atto quindi, sarebbe un di cui limitato e
specifico di un essere in potenza ben più vasto e plurale, il
reale emergerebbe da un ribollente oceano di virtuale.
Se così fosse, se il mondo quantistico e nello specifico, il
mondo sperimentale umano appllicato su questo mondo subatomico, fosse solo un di cui regionale del più vasto mondo
macroscopico, questo sottrarrebbe a Lanza, il perno d’appoggio
più importante per la proposizione del suo tipo di
biocentrismo. Rimarrebbe un territorio centrale di spiegazione
della microfisica quantistica rispetto alcuni dei suoi
fenomeni ancora da precisare ma seguendo una logica
emergentista, a livello dell’atomo o meglio, da lì in poi,
potremmo ignorare la faccenda e continuare a ritenere che la
Luna, lì su in cielo, c’è anche quando nessuno di noi la
guarda e la Terra era quello che era per i 4,5 miliardi di
anni in cui nessuno di noi era lì a guardarla e così per i
probabili 13,5 miliardi di anni di ciò che chiamiamo Universo.
Non sarebbe l’osservatore dotato di coscienza a far collassare
la funzione d’onda, a rendere attuale la potenza ma il Tutto.
Il Tutto sarebbe il risultato della relazione tra i suoi “in
potenza” secondo una architettura processuale che li rende in
atto[7] ma anche divenienti[8].
= 0 =
Lanza va poi alla demolizione delle nozioni di spazio ed a
quelle di tempo. Il tempo sarebbe il processo attraverso cui
noi percepiremmo i cambiamenti dell’universo e lo spazio,
un’altra
nostra
modalità
cognitiva,
una
nostra
rappresentazione, un dato interno alla nostra coscienza.
Altresì, solidarizza ovviamente con il Principio antropico
versione forte (versione B. Carter, debole; versione J.D.
Barrow – F. J.Tipler, forte ed anche fortissima) specie nella
versione J. A. Wheeler cioè del principio antropico
partecipatorio (sullo scetticismo verso il principio
antropico, si veda il principio paperocentrico di Montaigne).
In pratica, noi avremmo il compito di permettere alla materia
di pensare se stessa e di riempire l’Universo di segnali di
bassa entropia. Saremmo agenti in missione per conto
dell’Universo che cerca di contrastare la sua innata tendenza
entropica.
= = =
Il biocentrismo (forte[9]) di Lanza, ambisce ad occupare il
posto centrale da cui far scaturire una Teoria del Tutto. In
pratica, il Tutto sarebbe un prodotto della nostra coscienza e
quindi la Teoria del Tutto sarebbe una teoria della coscienza.
L’argomentazione in positivo l’abbiamo vista, quella in
negativo ovvero quella che critica la candidatura della fisica
(in verità la convinzione di un diritto di principio) a
svolgere il ruolo di punto di vista omni-esplicativo è
espressa con una certa, efficace, brutalità: non sappiamo come
si è verificato il Big Bang, di cosa si è concretamente
trattato, cosa c’era prima (se c’era un prima), non sappiamo
né cos’è (e se effettivamente c’è) una materia oscura (86%
massa dell’Universo, 26% della sua energia), né tantomeno
l’energia oscura (70% del totale energia universale)[10]. Non
sappiamo come scaturisce la vita, men che meno la coscienza,
non sappiamo addirittura cos’è la coscienza, se l’Universo
continuerà ad espandersi perdendosi in una entropia infinita.
Soprattutto, continuiamo a verificare che la fisica dei quanti
di probabilità presuppone, per trasformarsi in energia/materia
attuale, di una coscienza osservante e continuiamo (in fisica)
a tener fuori la coscienza dalla descrizione, continuiamo a
presupporre che gli osservati possano fare a meno degli
osservatori, postulando indebitamente l’esistenza dei primi al
netto dei secondi. Arriva poi, la mazzata finale sul
principale candidato a produrre questa famosa Teoria del Tutto
in fisica, sulla Teoria delle stringhe, un esercizio di pura
matematica che postula l’esistenza di almeno altre “n”
dimensioni senza che: a) queste siano mai realmente
verificabili esistere; b) queste possano essere almeno
immaginate secondo logica umana e non matematica. Non solo per
Lanza, la Teoria delle Stringhe non è scienza, sarà pure
matematica ma non essendo verificabile e sperimentabile
(quindi potenzialmente falsificabile), rimarrebbe teoria oltre
la fisica, cioè meta-fisica[11]. E’ chiaro che molti fisici,
l’idea del biocentrismo, non l’hanno presa bene.
Rispetto alle religioni che hanno svolto sino ad oggi il ruolo
di Teoria del Tutto, quelle occidentali (ebraismo,
cristianesimo, islam) hanno risolto il problema mettendo in
capo al processo di tutti i processi, un ente onnipotente,
onnisciente, onnipresente non meno inverificabile delle
cannucce arrotolate e degli elastici vibranti dei stringhisti.
Quelle orientali invece, con il Tutto è Uno, giudicando il
molteplice maya o samsara, giudicando il tempo un’illusione e
ritenendo la vita così come è senza inizio, è senza fine
(Advaita Vedanta) e puntando al collasso dell’Uno nel Tutto
attraverso
i
gradi
di
meditazione
che
portano
all’illuminazione (nirvana), si avvicinano molto al
biocentrismo proposto dall’americano.
Lanza, pone il problema con chiarezza ma non pone la soluzione
con altrettanta chiarezza. Per “soluzione” non intendiamo una
contro-teoria di mondo bella completa e fatta, è chiaro che
siamo nell’ambito di spostamenti paradigmatici, nessuno
pretende precisione e completezza finale ma almeno precisione
dei presupposti. Quello cioè che non si capisce e se l’Autore
la pensi come un monismo assoluto tipo Berkeley (e della
scuola buddista Yogacara) che infatti compare qui e lì ed in
specie a pg. 163, dove si dice che non si prende posizione sul
problema del “solipsismo” e si lascia al lettore, il giudizio
se la faccenda è un assoluto Tutto è Uno (esse est percipi)
privo di coscienze individuali plurali e materia o come un Uno
fatto di Molteplici. Altresì non è chiaro se Lanza sposi
Matrix (ovvero cervello nella vasca) o se come scrive a pg.
161 “La natura e la mente non sono irreali, sono correlate”.
Questo secondo sarebbe un idealismo trascendentale di tipo
kantiano, dove il là fuori esiste e sarebbe anche responsabile
delle nostre percezioni ma poiché noi lo possiamo approcciare
solo con queste, com’è in sé (noumeno) a noi è precluso
sapere[12].
Una certa simpatia che traspare per il concetto cosmico di
coscienza, ha fatto arrivare Lanza su molti siti New Age che
vi leggono quello che vogliono leggervi. Ma l’Autore non ha
neanche fatto nulla per non arrivarvi com’è nel caso del
problema della morte e del vero e proprio sodalizio con Deepak
Chopra. Confesso che non sono riuscito a rimanere attaccato la
filo del ragionamento, riguardo la morte. Pare che Lanza, in
accordo al primo principio della termodinamica, ritenga
l’energia immortale, non creabile, non distruggibile, può
cambiare solo forma (pg.193). Ma se la sostanza è forma come
diceva il buon Aristotele, come può dire che “…nulla è esente
da questa immortalità”? Di nuovo, sembra si voglia lasciare
volutamente, una nuvola d’incertezza nel passaggio tra A e B.
Tutto è energia, l’energia è immortale ergo Tutto è immortale.
Sarà anche immortale il Tutto (buon per lui) ma io “muoro” ?
Non so, penso che Lanza pensi che noi si rimanga come i gatti
di Schoedingher ma la versione “gatto vivo” non so bene dove
lui pensa di collocarla. Altresì, colpisce la sicurezza
tutt’altro che noumenica con cui, dopo averci detto che tutto
quello che sappiamo di lì fuori è un film della nostra scatola
cranica, postula che l’energia del Tutto non sparirà mai
perché siamo in un “sistema chiuso”. Davvero? E chi glielo ha
detto e cosa intende per “sistema chiuso”, l’Universo o la
scatola cranica?
= 0 =
L’ultimo capitolo, finalmente, atterra su questioni più
definite. Può darsi che la mq chiami l’osservatore come
elemento costitutivo del suo sistema (ma altri non sarebbero
d’accordo). Altresì, non v’è dubbio che lo studio
dell’architettura cerebrale (e della funzionalità che in essa
si esplica), le neuroscienze, le scienze cognitive, financo la
filosofia della mente e tutto il lavoro ai primi passi che si
è cominciato a fare per definire la coscienza siano non solo
avvincenti, promettenti ma anche assolutamente necessari. Meno
fiducia nutro su gli sviluppi dell’AI almeno fino a che non si
definiranno modelli di cos’è l’intelligenza, la percezione
organizzata e la consapevolezza. La faccenda del libero
arbitrio (e gli esperimenti di B. Libet di cui non abbiamo
parlato ma sono davvero interessanti) è meno importante,
forse, di quanto si creda. Ma il punto decisivo, quello che
anche Lanza sa essere il perno della questione da lui
sollevata è: la meccanica quantistica è una fisica dei
principi (così come poneva la questione A. Einstein) o no?
Ovvero, la questione dell’indeterminazione, il collasso della
funzione d’onda, il ruolo che sembra decisivo dell’osservatore
è propria solo del livello che va dall’atomo in giù e forse
addirittura di come noi facciamo gli esperimenti o no? Quando
vado a letto e spengo la luce, tutta la mia scrivania e la
libreria accendono un fantastico festino di libere nuvole di
probabilità caotica o rimangono lì uguali a come sono quando
io ci sono[13] ? Se le proprietà della mq non dovessero
trasferirsi ai livelli macroscopici, non solo il biocentrismo
di Lanza ma anche la fisica, dovrebbe domandarsi dove e come
si manifesta il famoso totale più della somma delle parti.
Cosa fa collassare la funzione d’onda in aggregati anche non
osservati?
Se si scoprisse che è la forma, ovvero l’aggregato stesso, la
sua architettura e la sua funzionalità interna, la sua logica
di aggregazione[14], le relazioni che legano le sue parti in
un sistema che ha più coerenza del suo esterno a imporre
all’oceano di probabilità potenziali una certa qual attualità,
allora si dovrebbe trarre un lezione epistemica ben curiosa:
bastava andare in libreria, Metafisica di Aristotele, 17 euro
(libri VII°, VIII°, IX° ovvero sulla sostanza) ed il mistero
era bello che risolto. Non sarebbe la prima ed ultima volta
che la fisica collassa nella metafisica e viceversa. In fondo
la situazione principale rimane sempre quella, Io, Mondo e
loro relazione.
Link:
Lanza’s site http://www.robertlanzabiocentrism.com/
Biocentricity: http://www.biocentricity.net/
Biocentrism
demystified:
http://nirmukta.com/2009/12/14/biocentrism-demystified-a-respo
nse-to-deepak-chopra-and-robert-lanzas-notion-of-a-consciousuniverse/, ironia vuole che sia un sito indiano.
= 0 =
[1] Si è recentemente segnalata, ad esempio, una Hegel’s
renaissance:
http://www.hegelpd.it/hegel/back-to-hegel-un-articolo-di-lucailletterati/
[2] A scala nanoscopica, cioè da 1 a 100 nanometri ma sulle
certezze di questa restrizione si veda la nota 13.
[3] Questa è in breve la tesi di molti interpreti della mq,
tra cui l’Autore del libro in oggetto. Per la verità, sembra
che ciò che determina questo mondo indeterminato, sia una
misurazione. Poiché non c’è modo di non pensare ad una
coscienza umana dietro l’atto di misurazione, per traslato, si
pensa sia proprio la coscienza a produrre la determinazione ma
credo che sul punto (misurazione, osservazione, interazione,
coscienza), punto in cui alcuni scienziati diventano filosofi,
ci sia una approssimazione concettuale.
[4] Questa è la versione umana del famoso esperimento su cui
si fonda il principale mistero quantistico: la doppia
fenditura. Se ne trovano facilmente varie versioni su
Internet. In breve: preso un sparatore di particelle ed un
ricevitore posto a lui di fronte, messo in mezzo un piano
verticale con due fenditure, le particelle partono dal
sparatore ed arrivano al ricevitore. Qui si disegna una figura
che dice inequivocabilmente che le cose sparate arrivano al
ricevitore come onde. Se ci domandiamo: dove è passata la
particella, nella fenditura a sinistra o in quella a destra
(?) e approntiamo un rilevatore per scoprirlo, scopriamo che
quelle che arrivano al rilevatore non sono più onde ma
particelle. Via il rilevatore -onde-, mettiamo il rilevatore particelle-. Ce ne sono svariate versioni ed alcune molto
particolari tra cui quelle che mostrano una sorta di
preveggenza della particella che sa prima quello che noi
decideremo solo dopo (mettere il rilevatore, togliere il
rilevatore).
[5] A. Pais, “Sottile è il Signore…”, La scienza e la vita di
Albert Einstein. Bollati Boringhieri, Torino, 1986-1991, pg.15
[6] Ma altri sono ambigui in tal senso, se cioè la mq vale
solo a livelli sub-atomici o anche per gli atomi ed
addirittura per le molecole. Lo stesso Lanza riferisce a pg.86
di un esperimento su singoli atomi di berillio (ioni, per la
precisione) caricati magneticamente e bloccati nella loro
posizione da un opportuno campo magnetico. Lanza ne conclude
che se per ipotesi potessimo osservare i singoli atomi di una
reazione atomica scatenata da una bomba piovuta sulle nostre
teste, bloccheremo il processo di reazione come in uno stop
frame. Ma si tratta sempre di “singoli atomi” non dell’intera
reazione nucleare. Poiché la reazione è basata su relazioni ne
conseguirebbe che l’indecidibilità di stato c’è solo se si
annullano le relazioni -ergo- sono le relazioni a determinare
lo stato delle particelle.
[7] E’ in fondo questa l’interpretazione relazionale della
meccanica quantistica di cui C. Rovelli è uno dei massimi
esponenti. http://plato.stanford.edu/entries/qm-relational/
[8] Si potrebbe anche sostenere che sono divenienti proprio
perché c’è un oceano di possibilità a cui attingere, se
mancasse questo serbatoio di possibilità, le cose sarebbe
congelate e forse non sarebbero mai assurte a livelli di
maggior complessità del turbinio di quanti.
[9] Dell’intera questione, si potrebbe immaginare una versione
debole che non aspira ad alcuna TOE ma semplicemente ricorda
che la natura propria del pensante è biologica e non c’è
pensiero sul Tutto senza un pensante il quale pensa in
funzione delle sue categorie derivate da un ben preciso
apparato percettivo. Fisica, biologia e filosofia sarebbero
ripristinate in un continuum qual è nella intima natura del
pensiero umano.
[10] In pratica, il 96% di ciò che dovrebbe comporre
l’Universo ci è oscuro. Ora, potrebbe effettivamente essere
che esista materia ed energia esotica che ha diverse regole da
quelle conosciute ma è epistemicamente altrettanto legittimo
pensare che le nostre conoscenze non siano universali ed
assolute. Cioè, se in base a queste conoscenze osservo il
Tutto e mi manca il 96% di quelle che dovrebbero essere le sue
necessarie componenti secondo le leggi imposte da quelle
conoscenze, forse, può darsi che debba rivedere quelle
conoscenze e quindi leggi che l’impongono di cerare quel che
poi non trovo.
[11] Contro le stringhe si veda: Lee Smolin, L’Universo senza
stringhe, Einaudi, Torino, 2007 o Peter Woit, neanche
sbagliata, Codice edizioni, Torino, 2007
[12] La linea filosofica alla quale s’iscrive Lanza è quella
di un idealismo biologista. Se i riferimenti a Descartes –
Leibniz – Kant ma forse più pertinentemente Berkeley con
accenni di Schopenhauer risultano scontati, quello al Bergson
dell’evoluzione creatrice, mi pare il più appropriato.
[13] Ci sarebbe da definire anche un problemino: se quando
vado a letto a dormire, spengo la mia osservazione e la mia
coscienza che ne è del mio corpo? Anch’esso esplode in una
nuvola di indeterminazione di stati? Come sono garantite le
funzioni vitali che mi permettono di ritrovarmi, la mattina
quando mi sveglio?
[14] Questa posizione è vicina alla logica della differenza
“grana fine” – “grana grossa”, già esposta a suo tempo da
Murray Gel-Mann. A proposito del gatto di Schrodinger che è un
oggetto a grana grossa del dominio a grana grossa, Gell-Mann
afferma: “Nessun oggetto quasi classico può presentare un tale
comportamento (gatto vivo ma anche morto), perché
l’interazione col resto dell’universo condurrà a separare le
due possibilità alternative (decoerenza).” Gell-Mann, oltre
che papà dei quark e ovviamente Nobel (1969) è anche uno dei
padri della scienza della complessità e fondatore del mitico
Santa Fé Insitute. Sempre godibile ed illuminante: M. GellMann, Il quark e il giaguaro. Bollati Boringhieri, Torino,
2000 in cui troviamo un capitolo, dal significativo titolo:
“Meccanica quantistica e stupidità”. Occorre però anche
segnalare che recenti esperimenti della doppia fenditura,
effettuati però con molecole, sembrano confermare anche a
questo livello di complessità, la permanenza della dualità
onda-particella così come un altro esperimento (Afshar)
effettuato con raggio laser e lenti convergenti sembra aver
violato il principio di complementarietà di Bohr, registrando
sia la figura d’interferenza (onde) sia determinando da quale
fenditura è passata la particella.
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IL NOSTRO COMMENTO: Teorie interessantissime. Approfondiremo….
Gustavo Rol
quantistica
e
la
Gustavo Rol fisica quantistica
fisica
Fonte e link: Giorgio Bernardi
Pubblicato il 05 ago 2014
History_Channel___Fisica_Quantistica___G¬ustavo_Rol
.
IL NOSTRO COMMENTO: Noi abbiamo sempre creduto che ci sia,
oltre alla nostra, anche un’altra dimensione non percepibile
ma pur tuttavia esistente, con la quale interagire dopo la
morte. Tuttavia esistono persone dotate di particolari poteri
innati – come Rol, Padre Pio, ed altri mistici – che riescono
a percepire ed interagire con questa tipo di realtà eterea
anche in vita, facendo cose sbalorditive ed impensabili per un
essere umano.
Se questa realtà impalpabile si possa identificare con lo
Spirito Divino, questo è difficile affermarlo. Ognuno però è
libero di credere o meno. Credendo, forse, la morte apparirà
meno traumatica.
Guarda anche:
FISICA DEI QUANTI – PENSO QUINDI SONO
Fonte e link: Radiatorcatalyst79
Pubblicato il 24 gen 2015
Viaggio all’interno di sè stessi..
Se vuoi approfondire: https://www.youtube.com/watch?v=HS3yV…
.
Ecco che cosa c'è dopo la
morte. La tesi choc dello
scienziato
Ecco che cosa c’è dopo la morte. La
tesi choc dello scienziato
Martedì, 1 aprile 2014
http://www.affaritaliani.it/Rubriche/cafephilo/ecco-che-cosa-c
-dopo-la-morte-la-tesi-choc-dello-scienziato.html
La teoria di un famosissimo scienziato prova a spiegare come
la vita va avanti per sempre. Tramite la nostra coscienza. Vi
è un libro dal titolo abbastanza complesso: “Biocentrism: How
Life and Consciousness Are the Keys to Understanding the
Nature of the Universe” che sta avendo un notevole successo su
Internet. Il concetto di fondo prova a spiegare come la vita
non finisce quando il nostro corpo muore, ma invece può andare
avanti per sempre. Tramite la nostra coscienza. L’autore di
questa pubblicazione, il dottor Robert Lanza, è stato votato
come il terzo miglior scienziato in vita dal New York Times,
stando a quanto riportato su Spirit Science and Metaphysics.
Lanza, esperto in medicina rigenerativa e direttore del
Advanced Cell Technology Company negli Stati Uniti, è anche
conosciuto per la sua approfondita ricerca sulle cellule
staminali e per l’aver clonato diverse specie di animali in
via d’estinzione. Ma da un po’ di tempo ha deciso di dedicarsi
anche alla fisica, meccanica quantistica e astrofisica. Questa
miscela esplosiva di conoscenze ha dato vita ad una sua nuova
teoria, quella del biocentrismo.
Guarda la gallery
Essa insegna che la vita e la coscienza sono fondamentali per
l’universo e praticamente è la coscienza stessa che crea
l’universo materiale in cui viviamo e non il contrario.
Prendendo la struttura dell’universo, le sue leggi, forze e
costanti, queste sembrano essere ottimizzate per la vita, il
che implica che l’intelligenza esisteva prima alla materia.
Lanza sostiene inoltre che spazio e tempo non siano oggetti o
cose, ma piuttosto strumenti della nostra comprensione:
“portiamo lo spazio e il tempo in giro con noi, come le
tartarughe con i propri gusci”. Nel senso che quando il guscio
si stacca (spazio e tempo), noi esistiamo ancora. La teoria
implica che la morte della coscienza semplicemente non esista.
Esiste solo sotto forma di pensiero, perché le persone si
identificano con il loro corpo credendo che questo prima o poi
morirà e che la coscienza a sua volta scomparirà. Se il corpo
genera coscienza, allora questa muore quando il corpo muore,
ma se invece il corpo la riceve nello stesso modo in cui un
decoder riceve dei segnali satellitari, allora questo vuol
dire non finirà con la morte fisica. In realtà, la coscienza
esiste al di fuori dei vincoli di tempo e spazio. È in grado
di essere ovunque: nel corpo umano e fuori da esso. Lanza
ritiene inoltre che universi multipli possano esistere
simultaneamente. In un universo, il corpo può essere morto
mentre in un altro può continuare ad esistere, assorbendo la
coscienza che migra in questo universo. Ciò significa che una
persona morta, durante il viaggio attraverso un tunnel non
finisce all’inferno o in paradiso, ma in un mondo simile, a
lui o a lei, una volta abitato, ma questa volta vivo. E così
via, all’infinito. Senza ricorrere a ideologie religiose lo
scienziato cerca quindi di spiegare la coscienza quantistica
con esperienze precedenti alla morte, proiezione astrale,
esperienze fuori del corpo e anche reincarnazione. Secondo la
sua teoria, l’energia della coscienza a un certo punto viene
riciclata in un corpo diverso e nel frattempo esiste al di
fuori del corpo fisico ad un altro livello di realtà e forse,
anche, in un altro universo.
Fonte: wallstreetitalia.com Tratto da EcPlanet
IL NOSTRO COMMENTO: Mah! La scienziata Margherita Hack
affermava che dopo morti tutto finisce. Ma pare che non sia
così! Molte teorie, anche autorevoli, ammettono la presenza di
un altro mondo. La nostra coscienza, ad esempio, esisterebbe
prima del nostro corpo. Secondo la teoria di questo autore,
Robert Lanza, l’energia della coscienza a un certo punto viene
riciclata in un corpo diverso e nel frattempo esiste al di
fuori del corpo fisico ad un altro livello di realtà e forse,
anche, in un altro universo. Sono tutte teorie! Niente
certezze! Per avere certezze occorrerebbe che qualcuno morto
secoli addietro tornasse in vita a raccontare. Forse ancora la
gente non crederebbe come è successo per Cristo! Non tutti
credono!
La Matrix
Braden
Divina
di
Gregg
Gregg Braden e la teoria della Matrix Divina
di Fernando Cannizzaro 3 luglio 2010
Ho avuto la certosina pazienza di unire in tre filmati la bellezza di 27 files video
tratti da youtube sulla “Matrix Divina”
di Gregg Braden. E perché? Per dare al
lettore la possibilità – se non si rompe…- di seguire questa fantasiosa ed
affascinante teoria della Matrix Divina
di Gregg Braden. Ma chi è costui? Gregg
Braden è un geologo che scrive libri ed ha circumnavigato la terra, alla quale è
particolarmente attaccato. Organizza interminabili conferenze (come quella che
vedete) ed ammonisce che l’umanità non vive più “in simbiosi con la Madre Terra”
anche se tra non molto il mondo finirà a causa del cataclisma che avverrà a dicembre
del 2012 e, secondo Lui, entreremo nella “Nuova età della Luce”. Queste conoscenze
le avrebbe acquisite studiando gli insegnamenti dei Maya e, nello specifico, del cd
calendario, che finirebbe misteriosamente nel dicembre del 2012. Ecco
perché a
dicembre del 2012 finirà il mondo. Questo grande evento non sarà per niente
indolore. Quanto per incominciare il
moto della Terra si invertirà;
il Sole al
posto di sorgere ad Est sorgerà ad Ovest; i poli magnetici slitteranno (come se
avessero i pattini…); ci saranno grandi eruzioni, terremoti e giganteschi
cataclismi. Coloro che avranno avuto la fortuna (direi meglio il cul…..) di salvarsi
potranno raccontare ai posteri di aver visto Dio incazzato. Naturalmente, saranno
presi per pazzi e rinchiusi a vita! Ma non finisce qui!
Dopo la tempesta ci sarà la
quiete. E come? Ecco che arriva il contentino! I pazzi che sopravviveranno saranno
per così dire “Ripuliti”. Ciò accadrà perché cambierà la frequenza della materia.
Noi diventeremo “Corpi di Luce” (tipo Angeli). Non si capisce bene in base a quale
meccanismo. Ma, fidatevi! Saremo eterei! Attenzione! Cosa succederà se all’alba del
“Nuovo giorno” saremo tutti vivi? C’è una risposta anche per questo. Significherà
che la “Grande Invocazione” preghiera – come la chiama Braden & Company – non avrà
avuto effetto proprio perché l’Umanità non era ancora pronta, preparata. La Grande
Invocazione, sarà stata, quindi,
benevola facendoci risparmiare cataclismi, diluvi,
inversioni di polarità e sciagure varie. Vi pare poco?
Con tutto il rispetto per la
Teoria della Matrix Divina (molto bella, per la verità) Noi non riusciamo con tutta
la buona volontà a condividerla. La riteniamo “leggermente” fantasiosa. Gregg Braden
ci scuserà! Ne facciamo ammenda, pubblicando sui NS Blog’s,
i tre filmati che sono stati molto lavorati!
Ns modesto contribuito
che sono molto seguiti,
Riteniamo con questo di aver dato il
alla divulgazione ed alla scienza dell’aldilà. Rimane,
comunque, una teoria che ci affascina. Noi siamo irrecuperabili! Siamo increduli,
più di S.Tommaso! Chissà! Potrebbe avere ragione Gregg Braden!
Il pianeta rosso
Terrafutura Il Pianeta rosso
Uscito in Colombia in prima edizione nell’agosto del 1998 con
il titolo “Hercólubus o Planeta Rojo” questo libro è già stato
tradotto e distribuito in oltre 50 paesi nel mondo.
L’autore descrive in modo semplice e diretto i prossimi
cambiamenti della superficie terrestre: terremoti, eruzioni
vulcaniche, alterazioni climatiche, spostamento degli assi
terrestri, epidemie e catastrofi senza precedenti dovute al
passaggio di Hercòlubus, un pianeta extrasolare cinque o sei
volte più grande di Giove.
Visita il sito: www.hercolubus.it
L’autore descrive in modo semplice e diretto i prossimi
cambiamenti della superficie terrestre: terremoti, eruzioni
vulcaniche, alterazioni climatiche, spostamento degli assi
terrestri, epidemie e catastrofi senza precedenti dovute al
passaggio di Hercòlubus, un pianeta extrasolare cinque o sei
volte più grande di Giove.
“Gli scienziati e il mondo intero sono pieni di panico, anche
se la distruzione non è ancora iniziata;…..(ma) il timore di
Dio non esiste in alcun abitante della terra: credono di
essere padroni e signori della vita, di essere potenti, ma ora
si accorgeranno che la Giustizia divina c’è, e ci giudica
secondo le nostre azioni”.
“Ogni essere umano ha dentro di sé una scintilla divina che si
chiama Anima, Budhata o Essenza; insomma ha diversi nomi ma in
realtà è quella scintilla divina che ci spinge e ci dà la
forza per intraprendere un lavoro spirituale come quello che
vi sto insegnando. Questa Essenza o Anima è intrappolata in
tutte le nostre cattiverie, difetti o aggregati psicologici
che esotericamente si chiamano “ego”.
V.M. Rabolù nacque a Tolima in Colombia nel 1926 e morì nel
2000
Durante lunghi anni di intensi sforzi esoterici, sviluppò
gradualmente coscienza e facoltà straordinarie che gli
permisero di indagare profondamente le Dimensioni Superiori
della Natura e dell’ Universo.
Autentico Maestro di esoterismo, V.M. Rabolù, in vista dei
futuri tragici sconvolgimenti che subirà il nostro pianeta per
via dell’ avvicinamento di Hercòlubus dedicò gli ultimi giorni
della sua vita a scrivere questo suo libro offrendo
disinteressatamente all’Umanità “le chiavi” per una profonda
rigenerazione spirituale di ogni essere umano, spiegando
inoltre, in modo semplice e chiaro, che cosa fare e come
prepararsi in vista del cataclisma che arriva.
NOSTRO COMMENTO: Mah!
Messaggio
Rael
Extraterrestri:
Il Messaggio degli Extraterrestri
Fonte: raeltv
Riassunto della Rivelazione data a Rael dagli Elohim, la
civiltà extraterrestre che ha creato scientificamente ogni
forma di vita esistente sul nostro pianeta.
Fonte: http://www.sullacredenza.com, si riporta:
I raeliani sono un movimento religioso, di stampo ateo, che si
fonda sulla credenza secondo cui alcuni extraterrestri, gli
Elohim, simili agli umani, ma scientificamente molto più
avanzati, avrebbero creato la vita sulla terra tramite
clonazione. Il portavoce di questo credo, nonché suo
fondatore, è il francese Claude Vorilhon, rinominatosi Rael
nel 1973. Dopo un incontro con alcuni alieni, avvenuto il 13
dicembre 1973, nel cratere del Puy de Lassolas, una delle
formazioni vulcaniche che dominano Clermont-Ferrand, in
Francia, scopre la verità sull’Antico e sul Nuovo Testamento.
Gli extraterrestri, alti come bambini, invitano Rael a bordo
della loro astronave e gli raccontano come, molti anni prima,
sul loro pianeta abbiano imparato a creare la vita in
laboratorio. Cacciati dal loro pianeta, alcuni di questi
scienziati avrebbero continuato i loro esperimenti sulla
terra, popolandola di uomini creati per clonazione, a loro
immagine e somiglianza. I Raeliani credono, infatti, che
attrevorso la conoscenza e la padronanza dell’astronomia
solare, dei processi di terraformazione, della nanotecnologia
e dell’ingegneria genetica, gli Elohim ricrearono sul nostro
pianeta un nuovo sistema ecologico. Su queste rivelazione,
Rael, ha fondato il Movimento Raeliano, che conta circa
sessantamila membri in almeno ottantaquattro nazioni, Italia
compresa. Secondo quanto riferisce Vorilhon, nel libro “Il
Messaggio degli Extraterrestri“, gli Elohim contattarono
alcune persone per diventare messaggeri sulla terra della
verità. Questi messaggeri non erano altro che Mosè, Elia,
Ezechiele, Mahavira, Buddha, Giovanni Battista, Gesù (nato
dall’unione fra il capo degli Elohim e una terrestre),
Maometto, Joseph Smith e Bahá’u’lláh. I Raeliani credono
quindi che Induismo, Ebraismo, Giainismo, Buddhismo, Taoismo,
Cristianesimo, Islam, Mormonismo e Fede Bahá’í abbiano avuto
origine dagli Elohim. A riprova delle loro teorie ci sarebbe
anche lo stesso nome Elohim, presente nelle antiche versioni
della Bibbia ebraica, che si riferirebbe a “coloro che vennero
dal cielo” erroneamente tradotto in Dio. Il Movimento Raeliano
sostiene anche che, attraverso una combinazione di clonazione
e trasferimento della mente, sia possibile raggiungere
l’immortalità. Questo movimento proclama, altresì,
l’autodeterminazione sessuale,
dell’individuo, la meditazione
spirituale. Secondo
strumenti, insieme
la responsabilizzazione
come mezzo di risveglio
loro, infatti, questi saranno gli
al progresso scientifico e alla
geniocrazia, che porteranno un’epoca di pace e amore nel
mondo.
Se vi siete appassionati al Movimento Raeliano il loro sito
ufficiale è it.rael.org
Riporto di seguito i link a youtube della puntata, divisa in
tre parti, de Il Testimone, la trasmissione di MTV condotta da
Pif, incentrata proprio sui Raeliani:
NOSTRO COMMENTO: Tutte teorie interessanti. Margherita Hack è
quella che è più con i piedi a terra!
Incontro ravvicinato
Incontro ravvicinato…
Fonte: nonsoloanimatv
Intervista ad Alfredo Lissoni che ci parla di dischi volanti,
nuovo ordine mondiale, vaticano e alieni, persone rapite dagli
extraterrestri e della sua personale esperienza con gli ufo…
Contatto Imminente tra Terrestri e Alieni ( !!! )
Fonte: menphis75
Marco Columbro ne è convinto: – non siamo soli in questa
galassia e il primo contatto tra terresti e alieni è
imminente. VISITA IL MIO SITO:
IL 3° SEGRETO DI FATIMA ? la VERITA’ mancante è…
Fonte: zablafter
NOSTRO COMMENTO: Mah! Non so che dire.
Nostradamus
L’ultimo Libro di Nostradamus
Fonte: 73tony
Nostradamus (14 Dicembre 1503 – 2 Luglio 1556) è stato, insieme a San Malachia, il
più famoso ed il più importante scrittore di profezie della storia. È famoso
principalmente per il suo libro Le Profezie, che consiste di quartine in rima
(poesie di quattro versi) raccolte in gruppi di 100, detti Centuries. I sostenitori
di Nostradamus gli attribuiscono la capacità di aver predetto un incredibile numero
di eventi nella storia del mondo, tra cui la Rivoluzione Francese, la bomba atomica,
la salita di Adolf Hitler, e gli attacchi dell’11 settembre al World Trade Center.
Nella lista delle premonizioni è presente anche la fatidica data 2012.
NOSTRO COMMENTO: Vi è piaciuto Nostradamus? che ne dite? E’
impressionante!
New World Order
Cos’è il NWO 1 di 2
Fonte: http://www.nwo.it/
New World Order è il principale sito italiano dedicato alla
tematica Nuovo Ordine Mondiale. Il nwo assume oggi, alla luce
di documentati studi, connotati davvero misteriosi e
inquietanti. Una manovra globale in perfetto stile Orwelliano
perpetrata da esseri spirituali di matrice negativa. Ma
chiariamo da un punto di vista filologico. Se viene definito
Nuovo Ordine Mondiale dobbiamo innanzitutto chiederci se
preesisteva un Antico Ordine. Rispondiamo affermativamente,
l’antico ordine esisteva, anche se molti oggi cominciano a
perderlo seriamente di vista fuorviati dal quotidiano tam tam
mediatico laico, agnostico ed evoluzionista. L’ Antico Ordine
consiste nella nostre radici culturali millenarie e in maniera
specifica nelle nostre tradizioni Cattoliche che da circa due
secoli a questa parte sono il principale scopo, il fulcro
verso il quale vengono sferrati in maniera furibonda tutti gli
attacchi di chi serve fedelmente non la Volontà di Dio ma
quella del principe del mondo cioè, il male in terra. Ma come
sappiamo da molte profezie ma soprattutto grazie
all’intervento diretto di Maria Santissima tramite i veggenti
di Fatima e de La Salette, l’incipiente fine, se il mondo non
si ravvederà, giungerà e sarà il nostro incontrovertibile
destino.
cos’è il NWO 2 di 2
NOSTRO COMMENTO: Mah! sono teorie! Voi ci credete!