Ciao fossile! Sei sempre lì, eh?
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Ciao fossile! Sei sempre lì, eh?
DIALOGHI Casa Brambilla, domenica sera, h. 23.30, ripiano basso libreria - - - - - Ciao sottiletta! Ciao fossile! Sei sempre lì, eh? Anche oggi ti ha cercato nessuno, vero? Mmm … no … nessuno. E’ venuto solo Michele, che prima di pulire i ripiani della libreria mi ha spostato sul tavolo insieme ai miei fratelli; poi, con il suo stupido pennello, ha spazzolato il dorso delle pagine facendomi il solletico. Alla fine, si è seduto in poltrona e mi ha sfogliato con ammirazione. Michele è l’unico che ti fa sentire vivo. Spiritoso! Esisti solo per lui. Tu e quegli altri dinosauri di papiro uguali a te … eh eh eh … Zitto, scricciolo informatico. Anzi, scarrafone tecnologico, che sei nero come uno scarrafone. Guarda me, invece, guarda che colori vivaci la mia copertina. Calma, prego, io sono un e-book! E io sono la prima edizione del primo numero di Tex, “La mano rossa”, anno di grazia 1958! Non so se sono stato abbastanza chiaro. L’originale, ricorda, l’originale. Sfotti, sfotti pure! Ho più di cinquant’anni, io, e sono sempre in forma, arrivaci tu alla mia età, se sei capace. Quelli come te, dopo qualche mese non li guarda più nessuno. Già, tu invece, c’è solo Michele che ti guarda! Io sono qualcuno, qualcuno di ben definito, non come te, “uno nessuno centomila”, anzi “nessuno” eh eh eh … Io sono qualcuno, in pasta di cellulosa e figure, e caratteri fissi, sempre gli stessi, cara sequenza di microchip! Io sono qualcuno, un’identità ben precisa, così come lo sono i miei fratelli in bella mostra al mio fianco. Non siamo mica come te, che un momento sei un romanzo d’avventura, poi diventi un giallo, poi ti trasformi in un testo teatrale o in un saggio critico; tutti freddi, tutti senza un’anima di carta da sfogliare. Chi sarai mai tu, sottiletta? Tanta invidia la tua. No no, nessuna invidia, te l’assicuro. Quando Michele mi prende in mano, mi accarezza, timido, in punta di dita, pagina dopo pagina, quasi avesse paura di farmi del male. Che emozione! Invece te … ti prendono in mano e fin che sei vivo e hai luce, bene, altrimenti ti mettono quella spina sul fianco per farti ancora andare avanti. Se no, nisba, nessuno vede più niente. E mica ti accarezzano, ma ti violentano a ditate. Bella dignità! Io preferisco essere io, con me hanno tutti tanta cura e tanto affetto. Si vede, è da mesi che nessuno ti cercava più. Non fosse stato per Michele oggi, saresti ancora lì, dimenticato, sotto un lenzuolo di polvere. Al contrario guarda me, guarda come sono bello lucido. Ogni giorno esco con Marco e vado a scuola, poi al pomeriggio o resto con lui o con Federica. Ricordo che una volta anche Michele mi ha preso in mano. Per posarti subito, però! Michele non è al passo coi tempi. E’ tutto l’opposto dei suoi figli, io sto sempre volentieri insieme a loro. Beh, allora, tu che giri il mondo, adesso vai in stand-by e lasciami dormire. Come vuoi, fossile, come vuoi, sarai stanco a forza di rimanere lì immobile. Dormi bene, tanto non fai altro che dormire. - Buonanotte sottiletta, buonanotte. Tre giorni dopo, mercoledì sera, h. 23.30, casa Brambilla, ripiano basso libreria - - - - - Ciao sottiletta, voglio darti una bella notizia. Presto uscirò anch’io e andrò via. Forse per sempre. Ah sì, e dove andrai, al museo della preistoria insieme alle cabine telefoniche, alle televisioni in bianco e nero e ai giradischi? Ti hanno riservato un posto lì? Andrò alla mostra-mercato dei fumetti. Io sono un numero uno, sai, uno che conta! Dove andrai? Non ho capito bene … Andrò alla mostra-mercato dei fumetti. Oggi è venuto un amico di Michele, uno con il pizzetto bianco e gli occhialini, uno strano che non avevo mai visto prima, e si è fermato qui davanti alla libreria. Ha guardato me e i miei fratelli, poi ha detto “Ma questo è La mano rossa, l’originale, vale una fortuna, fai un po’ vedere.” Mi ha preso in mano e sfogliato con delicatezza; alla fine mi ha anche annusato. Entusiasta ha aggiunto “Questo vale davvero una fortuna, sicuramente più di cinquecento euro, potrebbe anche arrivare a mille. E’ bellissimo, in ottimo stato di conservazione, portalo alla mostra dei fumetti che ci sarà in centro domenica prossima.” Ha proprio detto così? Ti giuro! Modestamente mi mantengo bene, io, mica come te, sballottato da uno zaino a una borsa a una scrivania a un divano, a un chissà dove … con tutti che ti toccano con le loro ditacce unte. Spiritoso! Ma, non tornerai più a casa? Boh?! Sai, fossile, in fondo io sono affezionato a te. Vedi, ogni sera mi ricarico qui, su questo ripiano della libreria, vicino alle tue pagine che profumano di vecchio, di storia vissuta, sempre la stessa è vero, però mi dai tanta serenità. Anche a me dispiacerebbe non vederti più, sottiletta. Tu sei il futuro, corri veloce con i tuoi microchip, sei lo scrigno che contiene mille e mille trame, sei tutti e uno solo, comunque sei soprattutto la mia “sottiletta”. Spero davvero di ritornare a casa dopo la mostra; ma, se ciò non accadrà, riserva un angolino della tua memoria da due giga per ricordarti di me, del tuo “fossile” di cellulosa. Vorrei tanto che da qui a domenica Michele cambiasse idea e non ti portasse più all’esposizione. Seppure così diversi, noi due stiamo bene insieme. Già, stiamo proprio bene insieme, sottiletta … Buonanotte, fossile, non fare troppi sogni di grandezza. E ricorda che questa è la tua casa; il tuo posto è qui, sul ripiano basso della libreria a farmi compagnia quando mi ricarico. Per sempre? Mi vuoi per sempre? Sì, per sempre! Anch’io ti voglio per sempre, sottiletta! In fondo sei un buon amico. Pure tu sei un buon amico, fossile … A questo mondo ci stiamo bene tutti e due …