numero sette A3.qxd - Il Muretto di Frosolone

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numero sette A3.qxd - Il Muretto di Frosolone
FROSOLONE IN CIFRE
AUGURI A...
Livia Mainella
per il suo 31° compleanno
da Filomena, Michele,
gli amici e tutta la famiglia
3266 ABITANTI (-21)
1639 DONNE (-10)
1627 UOMINI (-11)
$
Angelo Ruberto
Mauro Paolucci
Michele Chirico
per il suo compleanno
da tutta la famiglia
nonna Antonietta
per il suo compleanno
da tutta la famiglia
Giuseppe Mainella
per il suo compleanno
da tutta la famiglia
Angela Marconicchio
per il suo compleanno
da tutta la famiglia
Angelo e Elisa
per il loro compleanno
da tutta la famiglia
Giovanni Colavecchio
per il suo 50° compleanno
dalle Coltellerie Paolucci
Maria Francescone
per il suo compleanno
dalle Coltellerie Paolucci
Morelli Maria Laura
auguri per il tuo decimo compleanno
dai nonni Maria e Giuseppe
*
*
%
dati aggiorna
ti al 28.02.20
07
*: rispetto al
31.01.2007
per i suoi 27 anni
da Michele
per il suo 28° compleanno
da Marianna e Stefano
*
#
BENVENUTO A...
Damiano Nibaldi (08.02.2007)
e auguri a Elisabetta ed Elio
Anita Antonitti (16.03.2007)
e auguri a Melina e Franco
Diego Di Maria (17.03.2007)
e auguri a Marianna e Valeriano
Lidia Di Nezza (27.03.2007)
e auguri ad Angela e Valerio
Francesca Amoruso (08.04.2007)
e auguri ad Assunta e Luigi
Angelica Colaciello (17.04.2007)
e auguri ad Anna e Antonio
Carmen Di Mario
auguri per i suoi 24 anni
da tutti gli amici
Isidoro D’Abate
per il suo 18° compleanno
da tutti gli amici
Alessandra e Anna Amoruso
per il loro 19° compleanno
dagli amici
Maria Notte
per il suo 60° compleanno
da tutta la casa famiglia
Gaetano Viscione
per il suo compleanno
da Teresa e dai vicini
Angelo Muccillo
per il suo 18° compleanno
da tutti gli amici
TANTI AUGURI a
Alba e Michele
per il loro imminente
matrimonio
EDITORIALE
Cari lettori,
benvenuti in questo nuovo numero de "il muretto".
È stato questo un periodo molto tranquillo per il nostro piccolo paese; di qui
la difficoltà a reperire articoli che lo riguardassero direttamente. Siamo
comunque soddisfatti del lavoro fatto anche questa volta poiché protagonisti ed
autori di splendidi pezzi siete sempre voi frosolonesi.
Cogliamo l'occasione per ringraziare anche i collaboratori esterni che ci contattano sempre più numerosi e con grande entusiasmo e per informarvi che
prima della realizzazione del nuovo numero è previsto un incontro al quale siete
invitati tutti a partecipare, anche solo per dire ciò che vi piace, che andrebbe
migliorato e per proporre nuove idee. Vi informeremo successivamente sui dettagli; preparatevi comunque già da ora a lasciare a casa la pigrizia e la timidezza, sperando che sia finalmente arrivato il momento di fare del nostro progetto
anche il vostro.
...buona lettura!
La redazione
IL MURETTO di Frosolone - numero 7
da un’idea di Filomena Francescone e Michele Paolucci
Direttore Responsabile: Prof. Antonio Atella
Registrazione Tribunale di Isernia n. 125 del 21.02.2007
Ringraziamo tutti coloro che hanno collaborato a questo
numero: Francesco Accica, Lucio Altina, Angela Berardinelli, Turi Carlentini, Charlie, Giuseppe Colarusso,
Rossella Colavecchio, Carmine D’Alena, Pasquale De
Lisio, Domenico Di Iorio, Gino Di Iorio, Giuseppe Di
Mella, Francesco Fiorucci, Donato Grieco, Livia Mainella,
Liviana Mainella, Pasquale Mangione, Michele e Angela,
Teresa Miranda, Annalisa Piscitelli, Silvio Prezioso,
Tiziano Primerano, Giuseppina Prioletta, Egidio Tinaburri, Maria Concetta Vacca, Giovanna Vizzarri e Filomena
Zampini.
Chiunque volesse collaborare al giornale
con propri articoli, auguri personalizzati
(gratuitamente) o qualsiasi comunicazione può inviarli al nostro indirizzo di
posta elettronica, consegnarceli a mano,
oppure presso la cartoleria “Il papiro” di
Giulio Carrino.
Sono ben accetti consigli o idee per i
prossimi numeri.
il muretto
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STORIA
UN VIAGGIO
NELLA STORIA
di Filomena e Michele
In prossimità dell'8 maggio, abbiamo
deciso di parlare dei falò che ogni anno,
in ricorrenza della festività di San
Michele, si usano fare a Frosolone.
L'8 maggio di ogni anno a Frosolone,
in ogni quartiere è usanza allestire dei
falò per onorare San Michele, l'angelo
che sconfisse il demonio.
Non si ha una data di inizio di questa
tradizione che, tuttavia, alcune fonti
ricollegavo ad un retaggio degli antichi
pastori sanniti nelle feste per la fecondità degli armenti.
Anno dopo anno questa manifestazione ha preso importanza tra i frosolonesi diventando una delle feste più
sentite tanto da far nascere delle sane
rivalità, fatte di sfottò e "furti", tra gli
abitanti dei vari quartieri che partecipavano agli allestimenti d l' liav'r.
Il falò è appunto un grosso fuoco acceso in segno di festa e nei secoli scorsi
era usato per bruciare cadaveri o persone vive condannate a morte. Anche la
tradizione frosolonese ha ripreso questa
usanza; sopra ogni luav'r si appone un
fantoccio, che ogni anno si adegua alla
moda del momento, a simboleggiare il
male sconfitto dalla forza del fuoco.
La festa ha avuto il suo massimo
splendore a cavallo degli anni '80 e '90
per poi perdere lentamente di importanza. Solo negli ultimi anni ha ripreso fasto
anche grazie alla volontà e intraprendenza della Pro Loco che ha riportato la
festa ad una delle più importanti per il
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il muretto
nostro paese.
La preparazione d' l' liav'r inizia anche
un mese prima con la raccolta delle cepp
p' lu luav'r ma solo l'ultimo giorno vengono riunite nel luogo preposto per l'accensione per non svelare "il raccolto" ai
quartieri rivali.
Ma il vero significato dei falò resta
quello della gioia. La gioia che ogni frosolonese prova nell'assistere a questo
rito: dalla raccolta delle cepp alla composizione d l' liav'r; dall'accensione degli
stessi fino al girotondo che si fa intorno
ad essi quando le fiamme si affievoliscono, fino al gustoso momento di cuo-
STORIA
cere le patate, con la buccia, sotto le
ceneri dei falò e mangiarle condite di
ceniccia, ovvero il velo di cenere che le
ricopre.
Come non ricordare gli anni passati
quando i nostri padri con grande entusiasmo e dedizione, dopo aver scap'lat,
si accingevano a preparare l' liav'r rendendo partecipi anche noi bambini che ci
sentivamo importanti e fieri semplicemente portando una ceppa e che ci divertivamo a spiare gli "avversari" riportando informazioni sulla grandezza e
sull'allestimento dei loro falo?
Che bello era stare fino a tardi coi nostri genitori, partecipare a balli e girotondi che si facevano quando i falò si
stavano spegnendo e che occasione
ghiotta per non andare a scuola il giorno
dopo…!
Anche quest'anno sicuramente assisteremo alla manifestazione gustandoci
non soltanto il calore del fuoco e lo scoppiettio delle cepp, ma anche gli intrattenimenti ed i banchetti che, ormai da
qualche anno, allietano i nostri quartieri.
Ebbene sì, una competizione non solo
per dimostrare di aver realizzato lu
luav'r chiù ruoss, ma anche per coinvolgere frosolonesi e visitatori, far venire
fuori il loro spirito gioioso e saziare il
loro palato con prelibatezze locali.
Nell'attesa di trascorrere un'allegra
serata e nella speranza che il tempo sia
clemente e che anche questa festa non
perda di importanza ci diamo appuntamento tutti l'8 maggio a sera attorno a l'
liav'r.
PROVERBI DI FROSOLONE
- di Giuseppina Prioletta -
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il muretto
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EDITORIA
“GENTE DEL SUD”
NARRATIVA DELLA SCUOLA MEDIA DELLA COLLANA
"LABIRINTI" DI SIMONE EDITORE,
FIRMATA DAL NOSTRO DIRETTORE ANTONIO ATELLA.
Fa parte di "Labirinti", collana di narrativa per la scuola media di Simone Editore per la Scuola, e "guarda" il sud della
nostra Penisola e la gente che lo popolò
a cavallo tra la prima e la seconda metà
del secolo scorso. Stiamo scrivendo di "Gente del Sud", primo
testo di narrativa firmato dal
nostro direttore Antonio Atella,
che in questi giorni viene
proposto ai collegi docenti
delle medie statali per
l'eventuale adozione.
Ne parliamo con lo stesso
autore, che volentieri lo presenta. "È il racconto - spiega
Atella - per lo più veritiero di
persone e situazioni ambientate
tra la prima e la seconda metà
del secolo scorso, quando l'Italia riprendeva a muoversi dopo le ferite dell'ultimo grande conflitto per continuare a
scrivere la sua storia. I personaggi,
semplici ma significativi della realtà italiana di quell'epoca, riescono a realizzarsi "mattone dopo mattone", raggiungendo risultati straordinari. È il riscatto
della gente comune, cui tocca riprendere
l'Italia per mano. Una lettura - aggiunge
l'autore, a proposito del testo corredato
di schede didattiche per le esercitazioni
degli alunni - che guarda ai problemi
della quotidianità, senza fantasticare,
per raccontare con assoluta immediatezza e semplicità cosa e quanto è stato
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il muretto
la Redazione
fatto da chi ci ha preceduti, perché noi
oggi disponessimo di tutto ciò che abbiamo. Sono i protagonisti di un passato
recente - chiude Atella - ai quali le giovani generazioni del terzo millennio
devono tantissimo, quanto a modelli di
vita e di comportamento".
Direttore, perché consiglia la lettura di
un libro, a prescindere se sia il suo o
di un altro?
"Mi piace rispondere spiega l'autore di "Gente
del Sud" - riproponendo
il pensiero di Hermann
Hesse, scrittore tedesco
che fu premio Nobel nel 1946
per la Letteratura e che ho riportato sul retro della mia narrativa. Leggere per conoscere nuovi
mondi - scriveva Hesse - e per riflettere
su cose già conosciute. Leggere per
perdersi nei labirinti dell'immaginazione
e, attraverso la finzione letteraria, capire
i problemi del mondo che ci circonda.
Leggere per sentirsi convinti che ogni
libro degno di questo nome rappresenta
una concentrazione, un compendio e
una forte semplificazione di cose complicate".
SCOUT
UN PO' DI STORIA DEL GRUPPO SCOUT
FROSOLONE I "Fresilia"
o
di Annalisa Piscitelli
In occasione del centenario dello
scoutismo, è bello conoscere anche le
radici del nostro gruppo... Era il 1964
quando alcuni ragazzi e ragazze, guidati
da don Filippo Fracasso, iniziarono una
nuova avventura: lo scoutismo.
Il Gruppo Scout Frosolone 1°, dopo
essere stato censito nelle associazioni
ASCI per la sezione maschile e AGI per
quella femminile, aderisce alla nuova
associazione scoutistica dell'AGESCI,
nata proprio dalla fusione dell'AGI e dell'ASCI, fino al 1976. Dopo un periodo,
per così dire, di poca vitalità durato circa
due anni, nel novembre 1978, sempre
sotto la guida di don Filippo e spinti
anche da Augusto Ruberto, capo fondatore degli SCOUT D'EUROPA, si decise di
aderire a questa nuova associazione
nata ufficialmente il 14 aprile 1976.
Dal 1978 al 1984 il gruppo è stato formato soltanto dai lupetti (8-11 anni) e
dagli esploratori (11-16 anni). Nel 1984
le unità riprendono slancio e vitalità con
l'entusiasmo di capi volenterosi e motivati. Il 1990 segna la nascita della
sezione femminile con le coccinelle (811 anni), le guide (11-16 anni) e le
scolte (16-21 anni). Nel 1992 è la volta
dei rower (ragazzi dai 16 ai 21 anni).
Attualmente il Gruppo è composto,
come ben saprete (spero!!!), da 6 unità:
per la sezione femminile il "Cerchio del
Faggio Verde", il riparto "Hesperus" ed il
fuoco "Uccello del Tuono"; per la sezione
maschile il branco "Seonee", il riparto
"Altair" ed il clan "Davy Crockett"; 19
sono i capi e le capo che prestano
servizio... gratuitamente!!
La sezione femminile in una foto del 2000.
Il numero degli iscritti dal 1990 ad
oggi è stato mediamente di 90/100 soci.
Don Flippo ed Edoardo Di Iorio in una foto del 1964.
Nel corso di questi anni le varie unità
hanno partecipato a numerose e diverse
attività che le hanno viste coinvolte in
giochi, veglie, "camminate", campi,
incontri di formazione spirituale e
il muretto
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SCOUT
metodologica, ecc., con altri gruppi
appartenenti anche ad altre nazioni.
Quest'anno per esempio, in occasione
del centenario dello scoutismo, i ragazzi
e le ragazze dai 16 ai 21 anni parteciperanno all'EUROMOOT, un incontro internazionale che si terrà in Polonia nel
prossimo mese di agosto. Un grosso
Buona Strada alle scolte e ai rower che
andranno!!! Sempre in tema di incontri
domenica 15 aprile abbiamo accolto i
capi dei gruppi AGESCI provenienti da
tutto il Molise che quest'estate faranno i
campi sulla nostra montagna, mentre il
Branco ha partecipato alle "Olimpiadi
lupetto", tenutesi a Città S. Angelo (PE),
conquistando una bella medaglia di
bronzo!!!
Molte altre ancora sono le attività cui
abbiamo partecipato e a cui parteciperemo con l'entusiasmo e la voglia di proseguire questa meravigliosa avventura nata più di 40 anni fa e che permette, a
chiunque la scelga, di fare esperienze
sempre nuove, entusiasmanti e ricche di
emozioni.
Quest'anno, in occasione del centenario, tutti quanti voi avete fatto parte
del gruppo nel corso di questi 40 anni
preparatevi ad un "mega raduno"! Naturalmente si accettano idee e consigli!
A presto!!!
Annalisa Piscitelli
Aiuto Capo Riparto "Hesperus"
Uscita degli esploratori in montagna, foto del 1990.
Quest'anno potrete acquistare, a soli 5 euro, la nuova
Unplicard, ricca di numerosi vantaggi (si possono
ottenere sconti in diversi ristoranti e alberghi italiani), tra
cui la convenzione stipulata con la Fondiaria SAI, che dà
diritto ad uno sconto del 20% sull'RCA per tutti i soci possessori della tessera. Per maggiori informazioni sulle convenzioni segnaliamo il sito www.unpli.info
Sono autorizzati al rilascio delle Unplicard: il presidente della Pro Loco
Nicola Colarusso, il membro dell'équipe del
Servizio Civile Angela Berardinelli e il componente del Consiglio d'Amministrazione
Carmelina Colantuono.
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il muretto
A RUOTA LIBERA
È meglio il morso di un amico
che il bacio di un nemico
di Turi Carlentini
e Maria Concetta Vacca
Amico: familiare, compagno, alleato,
sostenitore, conoscente, seguace, simpatizzante.
La parola amicizia indica senza dubbio
un sentimento d'affetto vivo e reciproco
tra due o più persone dello stesso o di differente sesso, ma anche tra esseri umani
ed esseri appartenenti al mondo degli
animali.
L'amicizia è considerata uno dei più importanti stati emozionali dopo l'amore; è
alla base della vita sociale, perché fonte
di collaborazione al benessere comune; è di aiuto nei momenti importanti.
In quasi tutte le culture
l'amicizia dovrebbe essere
un rapporto alla pari nel
quale nessuno prevarica,
nessuno pretende dall'altro,
ma ognuno è pronto a darsi
all'altro, se necessario. Dovrebbe essere un rapporto basato
sul piacere e non sul bisogno, una stima
reciproca, un rispetto vicendevole, una
disponibilità ricambiata, ma nell'assoluta
libertà.
In Russia è usanza accordare a pochissime persone la qualifica d'amico, ma
quello che è perso in quantità viene più
che recuperato in intensità. Solo fra amici
ci si chiama per nome o col diminutivo
mentre fra semplici conoscenti ci si chiama usando il nome completo, a cui si aggiunge anche il patronimico (il nome del
padre).
Il termine "amicizia" viene a volte usato erroneamente anche in relazioni politiche ma, come ben sappiamo, i politici
"non hanno mai amici stabili e nemmeno
nemici stabili, ma solo interessi permanenti.".
A volte è più facile trovare l'amicizia
incondizionata tra specie diverse; infatti è
frase comune che "il cane è il miglior amico dell'uomo".
Il cane è un essere vivente che, come
noi, ha esigenze, sentimenti e,
purtroppo, la capacità di soffrire; non è un gioco che si
regala a Natale perché richiesto dai bambini, né un
pupazzetto con la funzione "antifurto". Chiunque scelga di adottarne
uno deve essere perfettamente consapevole del fatto
che sta principalmente scegliendosi un amico con cui condividere le proprie giornate, che dà tantissima gioia e soddisfazione, ma che richiede anche sforzi e impegni e non per
questi può essere abbandonato.
Il cane è un animale mooooolto sociale!
Se esiste un'amicizia più forte di quella
tra cane e padrone è proprio quella tra
cane e bambini!
Il nostro amico è, in ogni modo, un animale privo della nostra razionalità e con
un diverso modo di comunicare. "Fido"
non ci chiede molto, solamente un po' di
tempo da dedicargli; di contro è un ottimo antidepressivo, è utile per chi soffre di
il muretto
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A RUOTA LIBERA
pressione alta (forse per le passeggiate
che obbligatoriamente e quotidianamente
bisogna fare con lui), aiuta le persone
diversamente abili nelle loro terapie, è un
buon collaboratore di giustizia e di soc-
corso, un affidabile compagno di caccia,
un laborioso pastore, ma soprattutto un
Fedele Amico.
Un Saluto Speciale ai nostri Amici
Pluto (Giovanni Di Iorio), Cico (Polifemo), Virgola
(Fabio), Lady (Vittorio Ciamarra), Rex (Emidio Francescone), Willy (Francesco Colarusso), Bobbitt (Casa
Famiglia), Briscola (Raffaele Castelli), Bobby (Minitto),
Niuma (Erminio Scricco), Laky (Eduardo Di Iorio),
Rambo (Fernando, Lucia, Donato, Marco), Lilly e Buby
(Nicola Francescone), Nichi, Pelì, Luna e Atos (Michela
e Michele), Magic (Francisc), Lia e Domenico (Stella
Scacciavillani), Zagos (Luca Fiani), Asca, Sciusc e Brik
Rex
(Michele D'Vocca), Diana (Massimiliano D'Alena), Free
(Mauro Carrino), Jack (Francesco Prioletta), Poldo (Mimma, Liborio e Pierluigi Cannavella), Billy (Gennaro De Cristofaro), Almar (Mauro Scacciavillani), Pelè (Roberto Mezzanotte), Rintintin (Pupiss), Gaia (Daniela del Mulino), Cico (Michele Credico), Pasqualino (Sara), Ares e Rocky (Gianni Preziuso), Aras (Francesca Colaizzo), Brux (Lino D'Abate), Ettore
(Piombo), Matis (Beatrice e Andrea Di Carlo), Gina (Eugenio),
Lupetta (Luana Tana dell'Orso), Rais (Vittorio Piscitelli), Lassie
(Pasqualina e Topolino), Billy (Michele D'Borz), Pluto (Nicolangelo), Whisky (Fabio Peluso), Birba (Maurizio Trillo), Fumo
(Desirè), Luna (Mister Cocco), Sascia e Pucci (Ciaccià), Patty
(Enzo Cupiccio), Kira (Gaetano e Teresa), Bella (Cristina Di
Iorio), Morgan (Donato De Renzis), Titti (Cosimetto Peluso),
Fioravante e Serpente (Adele Colarusso), Olindo e Pluto (Mi- Olindo e Pluto
chele Paolucci), Laky (Nicola Mezzochilo), Full (Michele e
Valeria Marinaro), Laica (Felice e Michele Di Nezza), Leone (Alessandro Spadino), Napoleone (Michela Castagna), Pippo e Mariano (Felice e Mariano Pacicco).
Non per ultimi i nostri inseparabili compagni
Quick e Paco Natalino
- Puoi dire qualsiasi stupidaggine ad un cane, e lui ti restituirà uno sguardo che dice : "Mio
Dio, hai RAGIONE! Io non ci sarei MAI arrivato". (Dave Barry)
- C'è solo un cane furbissimo al mondo, e ogni ragazzo ne possiede uno.
- Il cane resta accanto al padrone nella prosperità e nella povertà, nella salute e nella malattia. Pur di stare al suo fianco dorme sul terreno gelido quando soffiano i venti invernali e cade
la neve. Bacia la mano che non ha cibo da offrirgli, lecca le ferite e le piaghe causate dallo
scontro con la durezza del mondo. Veglia sul sonno di un povero come se fosse un principe.
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il muretto
A RUOTA LIBERA
- Il cane Nero gli vuole bene, lo contempla di sotto il tavolo, ha paura di perderlo, è
orgoglioso di lui. È il solo che lo stimi. È raro che i cani si accorgano della povertà, dello squilibrio, della sconfitta. Questo animale è il lusso di questo uomo, il suo amico, il suo schiavo e
la sua potenza. (Corrado Alvaro)
- Se la Provvidenza vi farà trovare un cane abbandonato, bisognoso come voi di affetto,
dovrete trattarlo da amico. Il cuore dell'animale batterà sempre col vostro fino al giorno in cui
il sacerdote di Cristo vi benedirà per l'ultima volta, mentre il cane piangerà per voi, nel nome
della natura. (Padre Lacordarie)
- Non dobbiamo guadagnarci la sua fiducia o la sua amicizia: è nato per essere nostro amico;
quando i suoi occhi sono ancora chiusi, lui già crede in noi: prima ancora di nascere, ha già
dato se stesso all'uomo. (Maurice Maeterlinck)
- Il cane è un santo. È schietto e onesto di natura. Sa per istinto quando non è desiderato;
se ne sta accucciato quasi immobile per ore, quando il suo re sta lavorando sodo. Ma quando
il suo re è triste e preoccupato, allora si alza furtivamente e appoggia il muso sul suo grembo. "Non angustiarti. Non preoccuparti se tutti ti abbandonano. Andiamo a fare una passeggiata e dimentichiamocene!" (Axel Munte)
- Arrivi a casa. Il cane ti si precipita contro. "Dove sei stata? Sei stata via così tanto. Mi sei mancata, mancata, mancata. Ti amo, ti amo, ti amo. Cosa c'è nella borsa? Qualcosa per me? Oh
fammi leccare il tuo orecchio. Oh fammi mordicchiare i tuoi guanti. Sei a casa!!!" (Pam Brown)
Finalmente sono nati!
Sono 5 cuccioli di lagotto romagnolo detti comunemente "cani da acqua",
specie molto portata per la ricerca del tartufo. Il padre è in possesso del
pedigree mentre la madre, anch'essa lagotto, è alla sua prima cucciolata.
Sono 3 maschi e 2 femmine ed hanno già fatto la loro prima vaccinazione e
tra pochi giorni faranno delle altre.
Ecco a voi la cucciolata di Baffo e Chicca. Anche loro appartengono ad una
famiglia "esperta" di tartufo e di come cercarlo.
Per info contattare Grieco Maria, in via Kennedy 23 a San Pietro in
Valle, telefono 0874.890510, cellulare 339.4050019.
Hanno bisogno di qualcuno che si prenda cura di loro!!
il muretto
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A RUOTA LIBERA
DAL MATRIMONIO PER
PROCURA ALL'MMS
di Silvio Prezioso
Una volta - ma nemmeno poi tanto
tempo fa - anche qui da noi si facevano
i cosiddetti matrimoni combinati, i matrimoni per procura soprattutto con persone che abitavano dall'altra parte del
globo: in Argentina, negli Stati Uniti, nel
Venezuela, in pratica nei paesi dove
esistevano comunità di frosolonesi discendenti dalle due ondate migratorie
del 1907 e del dopoguerra.
Il modo era molto semplice e nella sua
semplicità nascondeva sempre un pizzico di malizia e di “paraculaggine”: si
parlava a un conoscente "americano",
magari benestante in cerca di moglie, di
una ragazza frosolonese rimasta zitella e
si combinava l'incontro. I primi approcci
non potevano che essere fotografici: si
mandava una foto, la più bella che si
scattava per l'uopo o ritrovata magari
tra quelle scattate qualche anno prima,
quando si era più giovani, e quindi si
aspettava per mesi che arrivasse la foto
e la lettera di risposta dello "spasimante" destinatario. In genere se le
intenzioni erano quelle di sposarsi - purché ci si sposasse - il matrimonio andava a buon fine, anche se le foto "traditrici" la maggior parte delle volte avevano
ingannato sulla bellezza dell'uno o dell'altra.
Ai giorni d'oggi invece la cosa è molto
più sbrigativa e ancora una volta la tecnologia ci viene incontro.
Questa che vi racconto è l'esperienza
di un amico che a fine rapporto stabile
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il muretto
durato circa 10 anni, ha cominciato a
guardarsi attorno, ma non ha trovato di
meglio che cercare nel buio di uno di
quei forum che su internet si possono
trovare a migliaia.
È rimasto folgorato da un messaggio
accompagnato da una foto di una stupenda ragazza e ha iniziato a mandarle
un sms, un mms, e un video messaggio
sperando che bastasse. Da qui hanno
iniziato a palleggiarsi di moine a distanza. Lui, lei, il fremito della seduzione,
castelli via mail e, salendo in azzardo,
prima altre foto, poi lunghe telefonate,
che poi sono sfumate in un assurdo
imbarazzo: la ragazza dal vivo si è rivelata altro. Dopo l'incontro è seguito un
silenzio lunghissimo. Perplessità. Senso
del ridicolo. Sfumato il bisogno di
seduzione, sono restati i fatti, la concretezza bisognosa di respiro.
Forse era meglio se avesse fermato
una donna e detto come non avesse
resistito a dirle che era splendida. Una
cosa retorica, ma mettendoci tutto.
Anche la vergogna ingoiata a forza.
D'altronde quando cerchiamo di conoscere una persona che ci piace mettiamo
in gioco la nostra faccia, il nostro modo di
muoverci, la voce e le parole che abbiamo da spendere. E ciò richiede sempre
una buona dose di coraggio o incoscienza, che pari sono: avvicinarsi e tentare
l'aggancio nei confronti di chi ci è fino a
quel momento sconosciuto.
Quando è la timidezza a sovrastare,
A RUOTA LIBERA
quando si ha una vita sociale disastrosa
e si preferisce tentare l'aggancio dal
vivo, altri sono i rimedi. L'ideale è buttarsi in palestra o in piscina: sembra che
funzioni. L'amore nasce sudando e il
sentimento è un bicipite allenato. Certo,
se avete la pancetta e spalle a missile,
né palestra né piscina possono aiutarvi.
Bisogna provare nei supermercati: allora, l'argomento è quotidiano e condiviso.
Oppure in biblioteca: l'intelligenza pare
sia terribilmente sexy. In ultima analisi
si prova con la raccomandazione di
qualche amico "paraninfo" che ci presenti la ragazza che "fa per te".
E così, senza volerlo, in un attimo ci
accorgiamo che il matrimonio per procura ritorna sovrastando e prevaricando
anche la più facile delle tecnologie in cui
avevamo riposto tutte le nostre speranze...
CROCE ROSSA ITALIANA
Il Comitato Provinciale di Isernia
in collaborazione con
il Gruppo dei Volontari del Soccorso di Frosolone
ORGANIZZA
CORSO DI PRIMO SOCCORSO
per aspiranti Volontari del Soccorso
"La conoscenza delle norme di primo soccorso è fondamentale per ognuno"
Informazioni ed iscrizioni
entro il 5 maggio c.a.:
Gruppo Volontari del Soccorso di Frosolone
Piazza J. Palach - S. PIETRO IN VALLE
il lunedì - mercoledì - sabato
dalle ore 16.30 alle ore 18.00
Telefono: 0874.890227
Cellulare: 368.7030727
il muretto
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SOLIDARIETÀ
Le piante della solidarietà
di Angela Berardinelli
Le piante dell'Anlaids e del Telefono
Azzurro sono tornate a riempire circa
tremila piazze italiane impegnando oltre
6000 volontari.
Sono i bonsai e le ortensie che nel
tempo hanno fatto crescere queste
associazioni, diventando simbolo inequivocabile di solidarietà.
Così anche quest'anno, nei giorni 6 e
7 Aprile per l'Aid Aids e nei giorni 21 e
22 Aprile per il Telefono Azzurro,
la nostra Pro Loco ha riproposto, per la quarta volta, questa iniziativa in piazza A.
Volta dove sono state vendute circa 100 piante della
solidarietà.
È molto importante sapere che un evento può
dar vita ad un progetto e che
questo può servire ad incrementare l'interesse della gente
verso problemi di grande rilevanza accrescendo la solidarietà nei confronti di chi non è fortunato come noi.
L'Associazione Nazionale per la lotta
contro l'Aids è sorta nel 1985 ed è stata
riconosciuta Ente Morale nel 1988. Dal
1998 è diventata un'organizzazione non
lucrativa di utilità sociale. Oltre a promuovere studi e ricerche sul tema, l'Anlaids svolge campagne di prevenzione e
di educazione alla salute con la pubblicazione e la diffusione di materiale informativo anche attraverso conferenze,
14
il muretto
dibattiti ed interventi mirati, sia nelle
scuole che in luoghi di aggregazione giovanile; inoltre organizza corsi di formazione e di aggiornamento per gli
operatori socio-sanitari e per i volontari;
sostiene l'attivazione e le attività di case
alloggio per persone malate di Aids; collabora con il Servizio Sanitario Nazionale, l'Istituto Superiore di Sanità, le
Università e gli Istituti di Ricerca, con
Enti ed Associazioni di Volontariato,
attraverso progetti ed interventi
mirati; dal 1986 organizza annualmente il Convegno "Aids e
Sindromi Correlate" sugli aspetti clinici, etici e sociali;
attiva servizi informativi,
di counseling telefonico,
di assistenza e consulenza
psicologica, legale, sociale
e medica. L'Anlaids invita anche a sottoporsi al test dell'Hiv,
specialmente nelle aree più
bisognose. Da quest'anno, inoltre, l'Associazione Nazionale per
la Lotta contro l'Aids sottoscrive
la campagna globale dell'Unicef "Uniti
per i bambini, uniti contro l'Aids". Concretamente interviene in favore di donne
e bambini in Burkina Faso, Camerun,
Perù, Congo, Ciad e Ruanda.
Il Telefono Azzurro nasce, invece, per
sostenere bambini che hanno bisogno
d'aiuto, bambini che chiedono ascolto o
famiglie in cerca di consigli. Ogni giorno
questa Associazione affronta con grande
responsabilità questi problemi e, dal
SOLIDARIETÀ
1987, si impegna anche nella prevenzione dei maltrattamenti e nella difesa
dei più piccoli, finanziandosi esclusivamente grazie al contributo dei privati cittadini.
La campagna di raccolta fondi quest'anno ha contribuito ad aprire nuovi
centri territoriali polivalenti, che hanno
l'obiettivo di rispondere ai bisogni specifici del territorio, agendo in maniera
sempre più tempestiva ed efficace a
tutela di bambini e adolescenti italiani e
stranieri.
I centri territoriali rappresentano il
primo e più immediato sostegno sia nelle situazioni che richiedono un vero e
proprio intervento di emergenza (114
Emergenza Infanzia), sia nei casi di consulenza, in cui un bambino o un adolescente chiede di essere ascoltato e aiutato (1.96.96 linea gratuita per i bambi-
ni, 199.15.15.15 linea istituzionale per
adolescenti e adulti).
Oltre alla risposta telefonica, l'attività
sul territorio prevede la presenza di
Telefono Azzurro all'interno delle scuole
con progetti di formazione rivolti ad
insegnanti e genitori, così come laboratori didattici dedicati a bambini e adolescenti. L'Associazione sarà sempre più
vicino alle famiglie, con campagne di
sensibilizzazione per la prevenzione dell'abuso e del maltrattamento, così come
su temi specifici, quali ad esempio i diritti, la navigazione sicura in Internet, il
bullismo e la multiculturalità.
Sostenere Telefono Azzurro e Anlaids
significa dare speranza a chi non l'ha
mai avuta, dimostrando che, con le forze
di tutti, si possono raggiungere traguardi inimmaginabili!
VI È MAI CAPITATO...
Vi è mai capitato che qualcuno vi soffi
il posto dal parrucchiere, alle Poste, dal
medico, al supermercato? Penso che
nella vita almeno una volta sia capitato
a tutti!
Il mio episodio: un bel giorno decisi di
andare dal parrucchiere e nell'attesa vidi
arrivare una simpatica nonnina. Pensai:
"Per fortuna sono arrivata prima….", ma
mi sbagliai perché la nonnina mi anticipò
sul tempo rivolgendosi al parrucchiere
dicendo: "Fa l' chepill a sta povera vecchierella ca teng lu vecchiariell (il marito) a la casa!". Meravigliata rimasi senza
parole mentre la furba nonnina prendeva posto. Nella mia mente rullava l'idea:
"Con tutto il rispetto… sta nonnina ha
premeditato tutto!" (Dimenticavo che la
nonnina non si era neanche seduta nella
sala d'attesa).
Vi sembra giusto? Non era meglio
chiedere con educazione di passare
avanti anziché fare i furbi? Ciascuno di
noi ha le proprie esigenze ma tutti, giovani ed anziani, dovrebbero rispettare le
persone con le quali si relazionano. In
tutto ci vuole educazione e rispetto!!!
Speriamo in un'avventura migliore!!
il muretto
15
SPORT
ALLA SCOPERTA DELLE MERAVIGLIE DEL MARE:
"LO SNORKELING"
di Francesco Accica
Negli ultimi tempi le frequenti emergenze ambientali hanno evidenziato uno dei
problemi di maggiore attualità e di trattazione quasi quotidiana: la tutela e la
conservazione della natura, sempre più
aggredita dalle innumerevoli attività
inquinanti dell'uomo.
Ciò ha fatto sì che non solo le associazioni e gli operatori professionali del settore ma anche ogni normale cittadino si
rapporti con uno spirito nuovo e più consapevole con l'ambiente che lo circonda,
sentendosi in qualche modo parte attiva
nella salvaguardia del patrimonio naturale
da tramandare a chi verrà dopo di noi.
E tutto ciò è ancor più vero quando parliamo del mare che purtroppo costituisce il
punto di arrivo di tutti i residui delle attività umane, sia in forma diretta mediante i
fiumi, gli scarichi e le immissioni derivanti
dalle varie tipologie di navigazione, sia in
maniera indiretta, e per questo forse meno
evidente ma comunque altrettanto grave,
con le piogge acide e l'assorbimento dall'atmosfera dei gas inquinanti.
Conoscendo ed apprezzando l'immenso
valore dell'ambiente marino possiamo
operare in maniera più efficace e mirata
per conservare ciò che abbiamo, e allora
quale miglior approccio di quello che può
unire l'utile al dilettevole?
Questo è lo "snorkeling", ovvero l'osservazione degli organismi marini nuotando
equipaggiati con maschera, pinne e aeratore, detto anche snorkel.
Tale nome deriva per analogia dal lungo
tubo, lo schnorkel, che veniva estratto
dalle torrette dei sommergibili tedeschi U-
16
il muretto
Boot della seconda guerra mondiale per
aspirare aria fresca mentre navigavano a
"quota periscopio" ed è proprio così che
respiriamo anche noi mentre ci spostiamo
in superficie e osserviamo attraverso il
vetro della maschera la vita dei fondali.
Tale pratica non è da confondersi con l'apnea.
Anche se strettamente legate le due
attività non possono considerarsi la stessa
cosa perché lo snorkeling si svolge in
superficie respirando mentre l'apnea si
effettua scendendo sott'acqua e trattenendo il respiro.
Proprio per questo motivo, se la pratica
dell'apnea esige la padronanza di tecniche
derivanti dalla frequenza di corsi specifici,
lunghi allenamenti e perfette condizioni
fisiche (non dimentichiamo che è l'apnea,
forse per un'apparente facilità di accesso
rispetto a tutte le altre attività subacquee,
a presentare un'elevato grado di pericolosità ed il maggior numero di incidenti
registrati che hanno trasformato agli occhi
dei profani in materia tutta la subacquea in
uno sport ad alto rischio), fare snorkeling
è invece alla portata di tutti o quasi,
richiede un limitato impegno muscolare e
la conoscenza di pochissime nozioni specifiche.
È questo il motivo per il quale oggi la
pratica dello snorkeling è divenuta una
normale e conosciutissima attività ricreativa, nonché senz'altro la maggiore attrattiva per vacanze nei mari tropicali (ma
anche le acque del Mediterraneo riservano
sempre delle incredibili sorprese), dove
schiere di turisti partecipano a brevi e
SPORT
coinvolgenti corsi di preparazione per
alternare il riposo a questa attività singolare e rilassante.
La possibilità di vedere degli organismi
decisamente inconsueti nelle forme e nei
colori ci può dare delle sensazioni difficilmente ripetibili nel nostro ambiente "terrestre" .
Per poter fare questo dobbiamo però
essere in grado di vedere e capire quello
che ci ci rconda.
Ma siamo sicuri di essere in grado di
riconoscere tutto ciò che osserviamo?
Sappiamo che cosa ci potremmo aspettare
di vedere immergendoci in una particolare
zona?
Risulta quindi utile avere qualche
nozione, seppure superficiale, sul mare e
sulle creature che lo popolano per godere
il più possibile delle meraviglie che la nostra "nuotatina con la maschera" ci consentirà di osservare.
Sappiate che tre quarti delle specie
viventi si trovano sott'acqua!
E non è assolutamente vero nessuno dei
canoni estetici, cromatici e morfologici ai
quali siamo abituati sulla terra ferma.
Avremo modo di osservare, già nei mari di
casa nostra ed in pochissima acqua, animali che sembrano piante e piante che ci
appaiono come esseri animati.
Possiamo citare gli esempi più spinti di
mimetismo come quelli che fanno letteralmente scomparire una seppia od un polpo
sul fondale stesso dove si vanno ad appoggiare e che consentono loro di assumere
persino le sembianze delle rocce e delle
alghe circostanti; le forme di condivisione
di spazi a volte anche molto ristretti (le
famose "simbiosi") dalle quali ognuna
delle due parti coinvolte trae vantaggi
assolutamente essenziali per la sopravvivenza nel difficile ambiente marino come
fa il paguro con l'attinia che porta sulla
conchiglia o il "granchio facchino" con la
spugna che trasporta sul dorso proprio
come fa un facchino quando cammina
curvo sotto il peso della cassa che ha caricata sulla schiena; lo "spirografo spallanzani" (un anellide ovvero un verme) che ci
si mostra come un meraviglioso fiore piumato o la "bonellia viridis", simpatico animaletto che vive perennemente nascosto
nelle fenditure degli scogli ed protende a
dismisura il proprio lunghissimo braccio
con il quale si procura il nutrimento, e
tante altre manifestazioni delle bizzarrie
della natura.
Pensate che per godere di tutto questo
e di tante altre stravaganti bellezze sono
sufficienti maschera, pinne e snorkel (ed
eventualmente qualche scheda plastificata
da portare con sé sott'acqua per il
riconoscimento degli organismi marini).
È comunque estremamente importante
una cosa: l'educazione ecologica e la consapevolezza dell'inestimabile valore di ciò
che andiamo ad osservare per avere la
buona creanza ed il rispetto di muoverci
nell'ambiente sommerso come faremmo in
casa di chi ci ospita amichevolmente,
senza per forza toccare ogni cosa o portarci a casa qualche ricordino, lasciando magari in cambio dei rifiuti o peggio ancora i
cocci di qualcosa che abbiamo rotto.
Ricordiamoci che ogni forma vivente,
animale o vegetale che sia, ha un proprio
modo di vivere in un habitat estremamente delicato che un nostro gesto maldestro potrebbe compromettere privando in
seguito non solo noi, ma anche chi ci
seguirà, delle meraviglie del mondo
acquatico.
Francesco Accica
Istruttore Federale di Immersione
Fipsas-Coni-Cmas
il muretto
17
A RUOTA LIBERA
DOV’È FINITO IL RISPETTO?
di Pepp d’ Vocca
Parlando dell'ambiente, della salvaguardia della natura, tante parole sono
state dette per andare incontro ad un
futuro migliore, ma concretamente non è
ancora stato fatto abbastanza. Coloro che
si occupano in prima persona dell'ambiente parlano molto, fanno propaganda
che è sicuramente utile, ma non sufficiante a realizzare gli obiettivi prefissati.
Dell'ambiente non c'è rispetto! Non c'è
una guardia che controlli e così si lascia
correre tutto, specialmente nelle zone del
Sud. I tratturi e le strade mulattiere
scompaiono o sono in abbandono perché
non ci sono ispezioni da parte dei nostri
comuni. Prima della Repubblica il Comune, con la miseria che allora c'era,
aveva le "guardie boschi", la "guardia
campestre" e la montagna, i boschi, i tratturi, le strade di campagna venivano
rispettate poichè ognuno veniva richiamato e controllato.
La nostra montagna non viene rispettata, spesso è coperta da sporcizia, calpestata dodici mesi su dodici e usata solo
come discarica per le cose che non ci servono più. Negli anni passati da novembre
a giugno le montagne, la nostra montagna, era a riposo, i prati erano in fiore
senza che nessuna lattina, bottiglia di
birra o busta di plastica potesse minare lo
splendido paesaggio. Oggi nei boschi si
pensa solo a distruggere, a tagliare alberi
senza far crescere nuove piante. Nel
1934/1935 furono piantate numerose
piante di abete che dopo pochi anni
hanno cominciato a lasciare i loro semi
ed è proprio lì che ora è possibile ammi-
18
il muretto
rare migliaia e migliaia di piantine.
Che futuro avrà la nostra montagna? E
le campagne che non si lavorano più?
Le industrie di qui chiudono giorno
dopo giorno, i giovani si allontanano per
lavorare nelle grandi industrie del Nord;
coloro che rimangono non hanno un
guadagno sicuro per vivere e formare una
famiglia.
Perché allora non promuovere un maggiore sviluppo delle campagne? Perché
non puntare sullo sviluppo della montagna? Perché i politici, anziché concentrarsi solo sulla propaganda, non pensano
seriamente al futuro delle nuove generazioni che non possono formare una
famiglia?
Andando avanti in questo modo, le
famiglie non fanno altro che tornare indietro perché non c'è ordine e rispetto tra chi
può e chi non può.
Penso che l'Italia non avrà vita facile.
Lo dice un uomo di 87 anni, con alle spalle
una lunga vita di pratica ed esperienza.
Un esempio di arte moderna: televisore vecchio su roccia della montagna di Frosolone
A RUOTA LIBERA
DILEMMA MODERNO:
SESSO O AMORE?
di Lucio Altina
Si sente continuamente dire che
l'amore sta scomparendo, sostituito
sempre più dal sesso. Perché il sesso è
più facile, meno impegnativo e non
viene più sentito come colpa. In realtà
l'amore continua ad esserci, basta guardare i film, le fiction per rendercene conto. Ma il modo in cui appare è diverso,
diverso il modo in cui si sviluppa, poiché
le esperienze sessuali sono sempre più
precoci.
Già al suo primo nascere l'amore si
presenta sotto forma sessuale e, per il
ragazzo come per la ragazza, è più difficile capire se quello che si prova è una
forte attrazione erotica o un vero innamoramento. Cosa meno importante per
i maschi perché cambiano volentieri,
mentre le ragazze cercano un rapporto
più intenso e dopo qualche tempo, spesso restano deluse. D'altra parte i maschi, contenti di avere il sesso facile, diventano poi prudenti quando devono abbandonarsi all'amore perché desiderano
una donna fedele tutta loro.
finita l'ebbrezza erotica, scoprono di non
conoscersi e si accusano a vicenda di
non essere come avevano immaginato.
Così vediamo uomini e donne che cambiano "fidanzato" ogni anno ma sempre
con minor fiducia di trovare l'amore
pieno e totale che si desiderava.
Per questo talvolta il grande amore
sboccia tardi, quando entrambi si abbandonano e cercano solo di realizzare
una intimità profonda.
Allora scoprono stupiti che l'amore
non produce solo un piacere erotico
straordinario e intense esperienze, ma
che è anche allegria, scherzo, gioco.
L'amato si presenta dunque, come un
premio per tutto ciò che di buono e di
bello l'individuo ha fatto nella propria
vita. Per cui stringendolo fra le braccia si
prova un sentimento di esultanza e di
orgoglio.
E dall'amore spontaneo, quello vero,
disinteressato, come canta Renato Zero
sboccia un fiore malgrado nessuno lo
innaffierà.
Tuttavia poi tutti, presto o tardi, si
innamorano. Nell'innamoramento tendono a fondere le loro anime come i loro
corpi. Ciascuno racconta la sua vita e
vuol vivere quella dell'amato. La conoscenza reciproca consente ad entrambi di far emergere le parti nuove di sé ed
i propri desideri profondi. Occorre perciò
saper ascoltare, sapersi donare. Ma nel
mondo moderno dove tutto è veloce,
molti vogliono vivere il loro amore in
fretta, nel presente. Col risultato che,
il muretto
19
A RUOTA LIBERA
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Chie
di Giuseppe Di Mella
Dal giorno 7 gennaio 2007 dopo le
funzioni religiose del periodo Natalizio
la Chiesa di San Donato in San Pietro
in Valle è rimasta chiusa al culto perché
c'era la necessità di rifare l'impianto
elettrico e quello di riscaldamento.
Dopo il vaglio di diversi preventivi sia
elettrici che per il riscaldamento, si è
deciso di dare l'appalto dei lavori alle
ditte: D.C.F. di Di Carlo Franco di
Frosolone per l'impianto elettrico e di
Carmine Ciampittiello di San Pietro in
Valle per quello del riscaldamento.
Durante tutto questo periodo le La Chiesa di San Donato a lavori ultimati.
© foto di Giuseppe Di Mella
Sante Messe feriali e festive sono state
tracce per poterci passare le guaine.
celebrate presso la casetta adiacente alla
Sotto la maestria e capacità di Franco
Chiesa, uno spazio limitato all'afflusso
Di Carlo i suoi operai Ignazio e Piero sono
dei devoti soprattutto per le funzioni
riusciti a rendere la Chiesa di San Donadomenicali: molte persone proprio per
to di una bellezza rara. I fari sotto le
motivi di spazio rinunciavano a sentire la
cupole, le luci, il lampadario rendono la
santa Messa, consapevoli che si trattasse
nostra Chiesa una vera Cattedrale. Ci
di difficoltà provvisorie. Fortunatamente
mancava proprio un nuovo impianto eletdurante il periodo di chiusura della chiesa
trico. Basti pensare che il primo vecchio
si sono avuti solo 4 funerali che sono stati
impianto era datato 1927 e il secondo
celebrati nel vicino Santuario della
1961 (sono state ritrovate due targhe
Madonna del Piano.
che lo confermano) ed era molto periI lavori, soprattutto quelli elettrici,
coloso in quanto a volte il surriscaldahanno comportato le difficoltà maggiori
mento creava notevoli problemi.
poiché le cupole delle navate sono risultate poco sicure (a breve inizieranno
anche i lavori di consolidamento delle
stesse) per cui la ditta D.C.F. è stata particolarmente capace di lavorare in
sicurezza e si è dimostrata molto esperta
nel rovinare il meno possibile l'area di
intervento. Infatti sono stati quasi nulli i
lavori di muratura di ricopertura delle
20
il muretto
In questo periodo sono stati effettuati
anche altri lavori quali la risistemazione
delle nicchie dei santi ed un impianto di
allarme. L'ingresso principale della chiesa
è stato rifatto dalle fondazioni. Difatti,
mentre veniva tolta la plastica che era
all'ingresso per mettere un nuovo pavimento, è venuto fuori che le colonne che
A RUOTA LIBERA
sostenevano l'organo erano di legno,
tutte marcite e tarlate. Si è provveduto
così ad effettuare dei lavori di consolidamento.
Adesso l'ingresso principale da una
bellezza unica alla chiesa, così come lo
spazio che è stato recuperato eliminando
le due porte laterali che erano all'ingresso. Le stesse a breve (gia le stanno realizzando) verranno sistemate sugli altri
due ingressi laterali, quindi solo per le
grandi occasioni come feste patronali,
matrimoni o funerali l'ingresso principale
verrà aperto. È stato rifatto un nuovo
soppalco sotto il coro (dietro l'altare maggiore) e resa la sagrestia molto più bella
e ammobiliata.
Il nuovo impianto di riscaldamento è
con sistema di irraggiamento (simile a
quello che è stato fatto alla Chiesa Madre
di Frosolone S. Maria Assunta) meno
rumoroso del precedente e molto più
caldo per far sì che il tempo da trascorrere in chiesa sia molto più confortevole.
Un ringraziamento particolare per i
lavori dell'impianto elettrico va fatto al
Maestro Mario Monticelli e alla sorella
Olga e in ricordo della defunta Iside che
si sono fatti carico delle spese per poterlo realizzare. Il nostro più sentito grazie
anche per gli insegnamenti che continua
a darci e per tutta la sua bontà che lo ha
da sempre distinto.
Infine (ma non perché non lo meritassero prima) un sentito grazie va alla
Congrega delle donne dell'Addolorata in
particolare alle signore Franca, Stefania,
Caterina, Lucia, alla Priora Anna e a tutte
quelle signore che hanno dato una
preziosa mano alla ripulitura e sistemazione della chiesa dopo i lavori. Un
grazie anche a Massimo per il suo giornaliero e costante impegno e a Giovanni
Di Iorio di Molise molto prezioso per i
La Chiesa di San Donato durante i lavori.
© foto di Giuseppe Di Mella
consigli e per tutto il tempo che dedica
alla nostra collettività.
Infine un augurio particolare al nostro
Parroco Don Enzo Di Nunzio rimasto colpito per la risposta che la cittadinanza di
San Pietro in Valle sa dare nei confronti
della propria Cattedrale di San Donato.
Un grazie va anche a tutte quelle persone
che non ho menzionato, ma che hanno
dato il loro aiuto durante questo periodo.
La Chiesa di San Donato è stata riaperta al Culto nella giornata della Domenica
delle Palme gremita di fedeli e con una
bellissima funzione religiosa. Ci è
dispiaciuto soltanto non poter suonare a
distesa le campane, ma da poco sono
iniziati i lavori per il restauro del campanile che si protrarranno per circa tre
mesi. Speriamo, e in cuor nostro ne
siamo convinti, di poter suonare a distesa le campane per le prossime feste
patronali del 6 e 7 agosto 2007.
il muretto
21
PRODOTTI
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IN
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A
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TERVIS
Molisia:
l’acqua del cuore
di Filomena e Michele
Da un'esperienza di 110 anni fondendo tradizione, ambiente e garanzia, i tre
principi ai quali l'azienda si è sempre
ispirata, la Di Iorio S.p.A. ha da poco
lanciato sul mercato "Molisia", l'acqua
del cuore.
Siamo andati a trovare l'amministratore della Di Iorio S.p.A., il Dottor Gino
Di Iorio, al quale abbiamo chiesto maggiori informazioni sull'ultima arrivata
della loro azienda di famiglia.
Da sempre la DI IORIO nel settore
delle bevande, oggi porta sul mercato
anche
un'acqua
minerale:
MOLISIA.
L'acqua è tra le materie prime per la produzione delle bibite.
Qualche decennio fa
abbiamo
condotto
delle indagini geologiche individuando
una fonte di acqua minerale, riconosciuta tale
dal Ministero della Salute,
dopo numerose indagini, nel
2000.
A fronte delle esigenze della
nostra clientela, nazionale ed
estera, si è deciso di ampliare la gamma
dei prodotti, aggiungendo l'acqua minerale "MOLISIA".
È imbottigliata nei formati in PET della
capacità di 500 ml., 1 lt., 1,5 lt., 2 lt. e
nei formati in vetro da 250 ml., 500 ml.,
750 ml. e 1 lt.
I formati in vetro sono stati studiati
22
il muretto
per essere destinati, principalmente, al
settore della ristorazione.
MOLISIA: un nome che rievoca il
territorio di origine.
Le caratteristiche dell'acqua minerale
sono strettamente correlate al territorio
nel quale trae origine. Abbiamo voluto
enfatizzare questa correlazione con il
battesimo dell'acqua oligominerale
"MOLISIA".
Oggi il consumatore è sempre più
attento al contenuto salutistico dei
beni alimentari; quali sono le caratteristiche di MOLISIA?
È un'acqua oligominerale che si contraddistingue per l'equilibrato rapporto dei sali
minerali in essa contenuti.
Quindi un'acqua leggera?
Non solo. È un'acqua
con spiccate proprietà diuretiche, fortemente indicata per le
diete povere di sodio e con un equilibrato apporto bicarbonatico-calcico.
Inoltre, sono completamente assenti i
nitriti, indice, questo, di purezza.
Qual è il ciclo di produzione di
"MOLISIA"?
L'acqua minerale è un prodotto che
deve essere imbottigliato salvaguardandone le caratteristiche di purezza intrinseche. È stato pertanto studiato un
PRODOTTI
impianto che rispondesse agli standard
igienico-sanitari del caso.
L'acqua minerale viene captata a 180
metri di profondità e la fonte dista
circa 600 metri dallo stabilimento di imbottigliamento.
Il ciclo produttivo ha inizio
nella sala di soffiaggio
dove le bottiglie, convogliate da nastri ad aria,
arrivano al riempimento.
Le bottiglie vengono
sciacquate con acqua minerale e quindi riempite
con una riempitrice del
tipo asettico.
Le bottiglie, riempite e
tappate, vanno all'etichettatrice. Per le bottiglie in PET è stata scelta
un'etichetta trasparente che va ad enfatizzare ancor più il concetto di purezza e
trasparenza della nostra acqua. Le bottiglie, quindi, vengono incanalate e inviate alla macchina fardellatrice che forma i pacchi con film termoretraibile; su
ciascun fardello, viene apposta una maniglietta e si passa alla palettizzazione e,
quindi, allo stoccaggio del prodotto così
confezionato.
All'interno del laboratorio è operativo
un laboratorio qualità diretto dalla
Dott.ssa Vizzarri. Quotidianamente, nel
laboratorio d'analisi interno all'azienda,
vengono eseguiti controlli microbiologici
e chimico-fisici, inerenti la qualità dell'acqua.
A quanto ammonta la produzione
giornaliera?
Il moderno sistema di imbottigliamento riesce a produrre fino a 40000 litri di
acqua minerale all'ora. Per fare un
esempio pratico, ogni 40 minuti si riesce
a produrre, mediamente,
un autotreno di acqua minerale. Le bottiglie sono
state progettate da noi
dopo un attento studio
durato circa due anni.
Abbiamo realizzato bottiglie belle - nei loro disegni si evidenziano i
tratti essenziali del logo:
il cuore, il Gonfalone e il
giglio - ergonomiche e
funzionali.
Dove è distribuita
"Molisia"?
"Molisia" è sul mercato da pochi
giorni. L'obiettivo è quello di
espandere la distribuzione, ma
bisogna tener conto di quello che per
un'acqua minerale rappresenta il costo
maggiore, il trasporto. Essendo un
prodotto con un basso valore aggiunto, il
trasporto è una voce di costo considerevole.
Nonostante ciò, il nostro mercato di
riferimento non sarà solo italiano, ma
avvalendoci della collaborazione dei nostri importatori all'estero, affiancheremo
alle bibite anche l'acqua minerale nei
paesi d'oltreoceano.
Un momento della produzione di “Molisia”
il muretto
23
PRODOTTI
Come si è deciso di promuovere
"Molisia"?
Come tutte le new entry anche
"Molisia" ha bisogno di promozione.
Abbiamo studiato un'immagine innovativa.
Per promuoverla la Molisia è stata
presentata sul mercato nazionale alla
manifestazione PIANETA BIRRA di Rimini, la fiera più importante del settore,
risultando la vera novità dell'edizione di
quest'anno.
È stata anche l'occasione per festeggiare il nostro 110° anno di attività dalla
fondazione. La stampa si è interessata a
noi promuovendo una pubblicità sulla
rivista TV Radio Corriere, tramite i nostri
2 testimonial, Luca Sardella e Janira.
La scelta dei testimonial non è stata
casuale: infatti, Luca e Janira da sempre
si occupano di tematiche inerenti la
natura all'interno dei loro programmi
televisivi.
Lo stand della Di Iorio S.p.A. alla Fiera di Rimini
Siete stati assegnatari assoluti per il
premio Agorà come migliore etichetta a livello nazionale.
La nostra etichetta, come il nome, ben
rappresenta il concetto di legame con il
territorio del nostro prodotto. Ed è stato
24
il muretto
proprio questo l'elemento che ci ha contraddistinto. L'idea del cuore, all'inizio
poteva sembrare ardita, ma alla fine è
stata premiata.
Quale sarà il prossimo prodotto lanciato dalla Di Iorio S.p.A.?
All'acqua minerale prodotta
anche nella versione leggermente frizzante e frizzante,
particolarmente gradite
nel nord Italia e nord
America, si andrà ad affiancare una nuova linea
di bevande piatte come
ad esempio il tè e le
bevande isotoniche.
Merita un cenno la
bottiglia Sport Cup
dell'acqua "Molisia",
realizzata in colore
blu e con un tappo studiato apposta per
le esigenze degli sportivi e dei bambini.
A RUOTA LIBERA
DOVEROSI RINGRAZIAMENTI
di Francesco Fiorucci
In seguito all’articolo di Liberato Paolucci pubblicato sullo scorso numero, l’ex
Segretario Comunale di Frosolone, Francesco Fiorucci, ci ha inviato una lettera
per rispondere all’articolo.
Caro Liberato,
Ho letto con piacere le considerazioni
da te espresse nei miei riguardi sul periodico "il muretto di Frosolone" e ti ringrazio per l'apprezzamento e per il giudizio positivo avuto sulla mia attività di
segretario comunale svolta in Frosolone
per tanti anni e sulla mia persona.
Effettivamente fu quello un periodo
molto positivo per il futuro di Frosolone
perché furono effettuate e perseguite
con molta tenacia scelte strategiche che,
poi, sono risultate vincenti ed hanno
costituito il fulcro per lo sviluppo attuale
e futuro della ridente cittadina e della
sua comunità.
Difatti, furono affrontati i grandi temi
per favorire uno sviluppo complessivo e
fu avviata la costruzione di grandi infrastrutture senza le quali non è possibile
parlare di sviluppo: la zona industriale,
la grande viabilità, la valorizzazione
della montagna e dell'artigianato tipico
(non vanno dimenticate le prime mostre
organizzate in montagna), la costruzione del poliambulatorio specialistico S.
Anna, la metanizzazione e la realizzazione di un vasto programma di opere
civili diffuse su tutto l'agro e tanti altri
problemi.
Ricordo in particolare il tuo interesse
per ottenere dalla Regione Molise la preventiva autorizzazione per il P.I.P. - Fresilia - (piano Insediamenti Produttivi).
C'era un'immotivata avversione da parte
dell'allora dirigente regionale, ma con le
decine di solleciti, telefonate e chiarimenti da te personalmente effettuate
l'obiettivo fu raggiunto.
Ricordo anche, con tanta simpatia, le
tue quotidiane ed a volte frettolose
venute sul Comune ed i mille problemi
che affrontavi e risolvevi con grande
disponibilità, apertura verso tutti, determinazione e decisionismo.
Ricordo anche come la tua azienda di
famiglia, passo dopo passo e con il tuo
incessante dinamismo, sia cresciuta sino
a raggiungere le attuali dimensioni. Eri
sempre proteso verso il nuovo e le innovazioni con una ansia che ti spingeva a
far presto e bene.
È tuttora fisso nella mia memoria, la
tua grande determinazione dimostrata
nell'affrontare i manifestanti in Piazza
Municipio contro l'istituzione del comune
di S. Pietro in Valle. Esprimesti con
molta chiarezza, contrariamente a quanto ritenevano i manifestanti stessi, la tua
avversione alla proposta contribuendo,
in maniera decisiva, a calmare gli animi
e a far capire che l'interesse generale
non era quello di separare, ma di tenere
unito il territorio comunale.
Il tuo, lasciamelo dire con franchezza,
costituiva sempre un apporto determinante alle grandi decisioni, perché eri
il muretto
25
A RUOTA LIBERA
sempre proteso a guardare e a vedere il
futuro, a sentire tutti e ad essere un
consigliere ascoltato, apprezzato e stimato.
La stessa struttura comunale, senza
esclusione di nessuno, ti stimava e ti
apprezzava perché eri socievole e
disponibile con tutti.
Da parte mia, in tutti gli anni che sono
stato a Frosolone, ho cercato sempre di
aver una posizione super partes e di collaborare sempre con molta lealtà con le
amministrazioni succedutesi nel tempo.
Serbo molta stima e positivo ricordo
del Dott. Amedeo Durante, del Dott.
Mario Durante, del compianto Cav.
Quintino Pallante, del Dott. Cristofaro
Carrino e del Presidente Pallante Lelio,
sindaci che si sono succeduti durante la
mia permanenza in Frosolone e che si
sono impegnati con successo e con
grandi risultati per la crescita civile,
sociale, culturale ed economica di
Frosolone.
Nel rinnovarti i sensi di stima, ti saluto cordialmente.
È doveroso, inoltre, porgere un particolare ringraziamento alla direzione ed
ai redattori de "il muretto", periodico
apprezzato e bene impostato.
Vorremmo porre all'attenzione dei giovani di Frosolone 2 bandi promossi dalla Provincia di Isernia. Per entrambi a scadenza per la presentazione delle domande è il 30 aprile
Bando di selezione per un corso di formazione finalizzato alla formazione di una
figura professionale che opererà nell'ambito del turismo, l'operatore di agenzia
di viaggio.
Saranno ammessi 10 allievi e il corso prevede 600 ore di formazione specifica,
300 ore di stage e 20 ore di formazione orientativa. I corsi di svolgeranno presso l'Amministrazione Provinciale di Isernia ed è previsto il rilascio di un attestato di qualifica per i partecipanti.
Il bando completo si può consultare e scaricare al sito www.provincia.isernia.it/bandi.htm
Bando di selezione per l'ammissione di n. 5 allievi ad esperienze di tirocinio/accompagnamento in Italia e Spagna. Il percorso è finalizzato alla realizzazione
di una work esperienze con la caratteristica del tirocinio per il profilo professionale del Case Manager delle Imprese Sociali.
Al termine dell'esperienza verrà rilasciato un attestato di frequenza con la certificazione delle competenze acquisite.
Il bando completo si può consultare e scaricare al sito www.ialabruzzo.it
26
il muretto
POESIE
Anche questo mese pubblichiamo delle poesie che ci avete consegnato. Ringraziamo, pertanto, Carmine D’Alena e Teresa Miranda.
TI AMO
di Carmine D’Alena
Quel sabato sera… È dal quel giorno
che non faccio che pensare a te!
Ricordi quanti momenti trascorsi insieme?
Vivevo il nostro amore tra le tue braccia,
quell'amore che sembrava infinito
ma che si è infranto troppo in fretta.
Sei fuggita via da me, lasciandomi
con un mucchio di ricordi indimenticabili.
Sei ancora la mia luna
che risplende nel mio cielo.
Sei ancora il mio sole
che mi riscalda al mattino.
Sei ancora tutta la via vita: ti amo!
VECCHIO
di Teresa Miranda
Vecchio, tu che sei là da solo,
in un angolo della casa,
o in qualche casa di riposo,
aspettando gli ultimi anni
o i giorni che sono rimasti.
Aspetti che qualcuno
ti guardi negli occhi
e ti dica "ti voglio bene",
o qualche carezza, una parola dolce,
un abbraccio.
Ma tutto questo non è possibile
e rimarrà solo un ricordo.
MAMMA
di Teresa Miranda
Mamma, quando ti guardo
in quegli occhini verdi,
vedo tutto il bene
che tu provi per me,
vedo il tuo viso
che anno per anno
si asciuga per l'età
e per le sofferenze che hai vissuto.
I tuoi capelli lunghi e neri
sono diventati bianche e fragili,
le mani solcate dalle rughe
e dal tanto lavoro che hai fatto.
Guardandoti mi duole il cuore,
mamma, ma per me
sei sempre la più bella.
Se anche voi avete l’amore per la poesia potete farci avere le vostre e le pubblicheremo.
il muretto
27
SOLIDARIETÀ
MAMFE
CAMERUN
Il Dottor Marco H. Shulze, specialista di medicina interna, malattie infettive e medicina tropicale, ci ha inviato il progetto di rinnovamento e ristrutturazione dell'edificio
(vedi foto in basso) del Centro Salute di St. John og God di Memfe, in Camerun.
Chiunque volesse sostenere
l'iniziativa può farlo effettuando un versamento sul c.c.p. n.
62291919
L’Associazione Culturale “Amici
di Romeo”, a nome del Presidente Antonio Meale, ringrazia
tutti i cittadini che daranno il
loro contributo.
Anche quest'anno con il
730, oltre all'8 per mille,
si può destinare un altro 5
per mille a organizzazioni
onlus, organizzazioni religiose, sportive ecc.
Non costa niente e non si
detrae niente dal reddito,
bisogna mettere solo la
firma e indicare il codice
fiscale dell'organizzazione
a cui volete destinare il 5
per mille del vostro reddito. Per maggiori informazioni chiedete al vostro
ragioniere.
sostieni i progetti di solidarietà in
oltre 30 paesi del mondo destinando al CESVI il cinque per mille
della tua imposta sul reddito
codice fiscale CESVI 95008730160
sostieni la ricerca scientifica
destinando a Telethon
il cinque per mille
della tua imposta sul reddito
codice fiscale TELETHON 04879781005
aiuta i bambini in 155 Paesi del
mondo destinando all'UNICEF
il cinque per mille
della tua imposta sul reddito
codice fiscale UNICEF 01561920586
28
il muretto
A RUOTA LIBERA
La terra degli avi
di Egidio Tinaburri
Vorrei riportare qui le parole di capo
Seattle degli Suquamish, tribù dei Nativi
d'America. Esse furono pronunciate al
Concilio per il trattato dello Stato di
Washington del 1853, che avrebbe decretato il confinamento degli indiani
pellerossa nelle riserve. La corsa verso
Ovest stava terminando.
"Ogni pezzo di terra è sacro per il mio
popolo. Ogni collina, ogni valle, ogni pianura e boschetto, sono stati consacrati
da un evento triste o da uno felice nei
giorni da lungo tempo svaniti.
Persino le rocce, che sembrano mute
e morte mentre luccicano nel sole lungo
la riva silenziosa di un lago, vibrano di
ricordi d'eventi eclatanti collegati alle
vite della mia gente. E la stessa polvere
sotto i vostri piedi risponde più teneramente ai nostri passi che ai vostri,
poiché è ricca del sangue dei nostri
antenati e i nostri piedi nudi sono consapevoli del suo contatto affettuoso. I
guerrieri che se ne sono andati, le madri
amorevoli, le ragazze gioiose e dal cuore
felice, e persino i nostri bambini che vissero qui e gioirono per una breve stagione, amano e ameranno sempre
queste solitudini ombrose, e la sera
salutano schiere di spiriti che ritornano a
queste terre.
E quando l'ultimo uomo rosso sarà
scomparso, e il ricordo della mia tribù
sarà divenuto soltanto leggenda tra gli
uomini bianchi, queste rive brulicheranno dei morti invisibili del mio popolo.
E quando i figli dei vostri figli penseran-
no di essere soli in un campo, nelle botteghe, in un negozio, lungo la strada o
nel silenzio di boschi senza sentieri, essi
non saranno soli.
Su tutta la terra non c'è un solo posto
consacrato alla solitudine. Di notte,
quando le strade delle vostre città e dei
vostri villaggi si faranno silenziose, e voi
le penserete deserte, esse pulluleranno
di coloro che un tempo riempirono questa terra e l'amano ancora oggi. L'uomo
bianco non sarà mai solo.
Che egli possa essere giusto e trattare
bene il mio popolo, poiché i morti non
sono privi di potere.
Morti, ho detto? Non c'è morte, soltanto un avvicendarsi di mondi." *
Queste parole raccontano la fine di un
popolo. Non solo. Esse scavano nelle
interminabili profondità che ne segnano
la storia, l'evoluzione, che ne caratterizzano il destino e ne determinano il temperamento. È una storia che volge inesorabilmente verso la sua rovina, ma orgogliosamente reclama un posto nella
memoria, memoria che non significa
solo ricordo ma forza vivente, monito
per i popoli che verranno e per i giovani
che daranno inizio ad una nuova epoca.
Non c'è futuro senza memoria, questo è
l'insegnamento di Capo Seattle. Ma c'è
dell'altro in questo discorso, qualcosa
che avvicina fatalmente il destino del
suo popolo al nostro, la sua terra alla
nostra, le sue tradizioni alle nostre.
Le colline, le valli, le rocce sembrano
il muretto
29
A RUOTA LIBERA
parlare a noi come hanno parlato agli
indiani e a tutte quelle genti che hanno
vissuto un rapporto ancestrale, naturale,
con l'odore della terra bagnata, con la
fatica dei campi, con l'armonia dei cieli
stellati e i colori dei boschi. Ogni luogo
conserva le tracce non soltanto dei popoli, delle generazioni che ci hanno preceduti, ma anche della nostra storia personale. Da noi, dove la natura in molti
punti riesce ancora e nonostante tutto a
dominare, un pezzo di terra è sempre
carico di significati, è sempre lo scenario
dove abbiamo fatto questo o quest'altro,
dove c'è la masseria di quello o di quell'altro, dove abbiamo visto e vissuto
qualcosa o imparato qualcos'altro. Non
un morto cerchio su una cartina geografica. Ma non è facile raccontare i rumori del bosco, il sole che filtra tra le
querce, l'umidità delle foglie quando è
notte, la vita segreta degli animali selvaggi, i loro occhi accesi di rosso.
Ricordo lo sguardo di mio nonno
quando osservava il grano e l'orzo crescere nei suoi campi. Non l'ho dimenticato e forse non l'ho nemmeno mai compreso fino in fondo. Posso solo immaginare il ritmo di una vita che pulsava
all'unisono con quello dell'alba e del tramonto, delle stagioni e del loro succedersi.
Le parole di capo Seattle ci dicono
ancora una cosa però, probabilmente la
più importante. Ci insegnano ad andare
incontro al futuro senza pretendere di
voler invertire il corso delle cose. Egli sa
che l'uomo bianco è deciso a non lasciare più spazio al suo popolo, non permetterà che esso continui a vivere nel territorio incontaminato che fino ad allora lo
aveva protetto. Così noi, che il corso
della storia ha condannato ad uno
30
il muretto
stravolgimento, possiamo conservare il
senso della nostra storia solo se con
serenità accettiamo la fine di un'epoca e
custodiamo in maniera vivente il segreto di questo miracoloso, anche se in un
certo modo ingiusto, "avvicendarsi di
mondi".
D'altra parte Capo Seattle ci aveva
avvertiti: "anche l'uomo bianco, con il
suo Dio che gli parlava come un amico fa
con un amico, non è esente dal comune
destino umano."
* “Il Grande Capo parla”, Red edizioni, Como,
2000; pp. 23-24.
Congratulazioni a Donatello Carrino e Carmine Garzia per la
meritata borsa di studio e complimenti vivissimi ai ragazzi che
hanno realizzato il bellissimo
presepe nella Chiesa di Santa
Maria Assunta.
da Filomena Carrino
e Angelica Paolucci
INFORMATICA
Cookies, Worm e Trojan
di Tiziano Primerano
Prima di parlare di altre insidiose "diavolerie" che quotidianamente, quando
lavoriamo al computer, attentano alla nostra sicurezza ed alla nostra privacy, permettetemi di ringraziare tutte le persone
che, nei giorni scorsi, fermandomi per
strada o telefonandomi, hanno manifestato il loro apprezzamento per l'articolo precedente trovandolo molto utile e interessante.
Più di uno, leggendo l'articolo, ha scoperto "la causa" di alcuni malfunzionamenti del proprio computer e, seguendo
alcuni suggerimenti, ha risolto il problema.
L'intento, in fondo, era proprio questo.
Oltre che informare, ritengo sia sempre
opportuno rendere semplice ciò che è
molto tecnico, specialistico e "inglesizzato", ed è questo che tento di fare da sempre. Anche a scuola.
Passiamo ora a parlare di "biscotti".
Spero non pensiate che abbia cambiato
tema passando dai "computer" alla "cucina", peraltro ulteriore mia grande passione. Il fatto è che nel vostro computer
potrebbero, anzi sicuramente, ci sono
tantissimi "biscotti" (in inglese "cookies").
Ma cosa sono e a che servono i COOKIES ?
Quando ci colleghiamo ad Internet e
visitiamo un sito web, vengono salvati sul
nostro computer, a nostra insaputa, dei
piccoli file di testo (cioè file con estensione .txt). Questi file potete trovarli in
una cartella di sistema denominata pro-
prio "Cookies".
Questi cookies vengono utilizzati per
memorizzare piccole quantità di informazioni in modo che l'utente venga
riconosciuto, successivamente, ogni volta
che torna sul sito.
L'intenzione di chi ci manda un cookie
potrebbe essere benevola; potrebbe cioè
esserci di aiuto qualora volessimo essere
aiutati nella navigazione in quel particolare sito web. Un cookie tiene conto della
nostra identità e delle nostre scelte in
modo da poterci offrire qualcosa di particolarmente adatto alle nostre esigenze.
In fondo i cookies ci si propongono
come un servizio e potremmo accoglierli
con favore ma non è sempre auspicabile
essere riconosciuti sul Web. Infatti se
qualcuno riuscisse a leggere i cookies del
nostro computer saprebbe esattamente
quali siti abbiamo visitato; anzi quali
pagine abbiamo visto di un determinato
sito. In questo modo sarà in grado di
mappare correttamente la nostra navigazione sul web e la cosa potrebbe non
essere gradita. Soprattutto se, come a
volte succede, tali informazioni servono
per inviarci mail indesiderate (spamming)
o peggio ancora vendute ad altre società
di pubblicità. In questi casi, la privacy è
certamente violata.
Va detto comunque che i cookies
essendo file di testo (.txt) non possono in
nessun modo essere portatori di virus così
come lo sono, invece, i file eseguibili
(.exe). Cosa è consigliabile fare?
il muretto
31
INFORMATICA
Cercate, prima di tutto, sul vostro computer la cartella "Cookies" e cancellate
tutti i file con estensione .txt; oppure
avviate Internet Explorer, andate sul
menu "Strumenti" e poi su "Opzioni Internet". Nella sezione "Generale" cliccate su
"Elimina cookie".
Sempre dal menu "Strumenti" di Internet Explorer selezionate la voce "Opzioni
Internet". Nella finestra che appare
scegliete la scheda "Privacy" e impostare
il livello di protezione desiderato.
Vermi e Cavalli di Troia (ossia Worm e
Trojan horse)
I Worm, spesso ospiti nefasti dei nostri computer, a differenza dei classici virus informatici, sono dei mezzi di
trasporto per Virus e Trojan
horse. In pratica non hanno
bisogno di un programma
ospite su cui attaccarsi.
Di solito non infettano i
file ma si moltiplicano
all'infinito fino a saturare il
sistema, paralizzandolo. Per diffondersi, usano il programma di posta
Outlook Express.
Sono capaci di autoinviarsi a tutti contatti presenti nella nostra Rubrica trasportando, molto spesso, programmi killer (trojan horse e virus).
Un Trojan Horse, invece, è un programma che sembra essere qualche cosa
di buono e utile ma in realtà cela qualcosa
di difettoso.
Questi programmi, dal nome di mitologica memoria, sono molto insidiosi perché difficilmente intercettabili. Come il
cavallo trasportava gli ingannevoli Achei
dentro le mura della città dei troiani
ignari, così il "trojan" si nasconde all'interno di applicativi innocui, per poi
32
il muretto
causare danni, anche irreversibili, all'hard
disk.
La migliore arma per combattere questi
fenomeni è quella di usare la massima
prudenza quando si lavora con file provenienti da fonti poco affidabili.
Alcuni consigli:
1. Non scaricare mai dei file da siti che
non ritenete affidabili;
2. Non aprite mai allegati di posta elettronica inviati da sconosciuti. Fate attenzione anche ai messaggi inviati da persone che conoscete e che ritenete affidabili, visto che è possibile inviare posta
sotto falso nome. Controllate bene il
nome e l'oggetto del messaggio.
Se vi accorgete che il nome del
mittente corrisponde ad una
persona conosciuta ma nell'oggetto dello stesso messaggio
c'è una strana frase in lingua
in inglese, cancellate subito il messaggio.
3. Installate Trojan Remover, utile per identificare e
rimuovere Trojan Horses e
Worm. L'ultima versione, la
6.5.9, la trovate al seguente indirizzo:
www.simplysup.com/tremover/download.html
4. Ricordatevi di tenere sempre aggiornato, almeno settimanalmente, il vostro
software Antivirus.
Se invece siete degli sciagurati e ancora non avete installato un buon antivirus,
vi consiglio Norton Internet Security
2007. Una settantina di euro e vi passa la
paura!
L'ultimo consiglio, per chi desidera essere aggiornato sulle ultime curiosità del
mondo dell'informatica, è quello di farsi
un giro su www.attivissimo.net
Good navigation e … alla prossima!
A RUOTA LIBERA
UNA BIBLIOTECA A FROSOLONE,
PERCHÈ NO?
di Rossella Colavecchio
Succedono cose, a volte, che ci lasciamo correre sotto gli occhi senza pensarci più di tanto o chiederci da cosa siano
dipese. Non so se è quello che è successo in questo caso, fatto sta che da diversi anni ormai Frosolone non ha più una
biblioteca e onestamente non so perché.
Forse perché non era molto frequentata?
In effetti, già quando andavamo in biblioteca io e le mie amiche e compagni
di classe, ai tempi della scuola media (e
ne è passato più di qualcuno di anno),
eravamo sempre in pochi, non c'era
molta affluenza né di studenti né tanto
meno di altri; bisogna dire, però, che già
allora i libri, i testi, le enciclopedie erano
abbastanza datati.
romanzo… ma io vorrei poter trovare
anche le ultime pubblicazioni, gli ultimi
bestsellers oltre ai grandi classici della
letteratura.
Mi chiedo, allora, perché Frosolone
non può avere una biblioteca con libri
nuovi e aggiornati, con postazioni per la
navigazione in internet, o anche una
mediateca, con materiale disponibile in
cd, dvd e quant'altro la tecnologia oggi
ci mette a disposizione? E perché investiamo sempre meno nella cultura?
È davvero triste che Frosolone non
abbia
una
struttura
bibliotecaria
adeguata e spero che si possa fare
presto qualcosa in proposito.
È vero anche che, oggi, tutti o quasi,
abbiamo la possibilità di navigare in
internet e, quindi, una maggiore e più
facile accessibilità a documenti, materiali di vario tipo e a tutte le informazioni
possibili e immaginabili. Penso, tuttavia,
che, innanzitutto, l'importanza e il valore
di una biblioteca restino indiscussi,
nonostante internet e che, in secondo
luogo, l'organizzazione e il funzionamento di una biblioteca oggi siano sicuramente diversi rispetto a dieci anni fa ed
oltre. I ragazzi hanno certamente un
nuovo modo di studiare e, in generale,
c'è un nuovo modo di fare ricerca e
questo implica che c'è bisogno di un
nuovo modo di concepire la biblioteca.
Non dimentichiamoci, poi, che la biblioteca è anche semplicemente il luogo
dove si può prendere in prestito un
il muretto
33
A RUOTA LIBERA
Mi sono perso...!!!
di Charlie
Non vorrei annoiarvi con le mie storie… ma è possibile che capitano tutte a
me???
Circa 30 giorni fa ritornavo da Isernia
sulla strada provinciale che passa per
Macchiagodena, la "via nova d' copp".
Arrivato nei pressi della casetta di Sant'Elena (casa cantoniera) mi sono letteralmente intrufolato in una fitta nebbia, così intensa che non si vedeva ad un
palmo dal naso! Rassegnato avanzo a
passo d'uomo e con l'anima in pace
penso:
"Per fortuna ci sono i telefonini, nel
caso qualcuno si perdesse con questa
nebbia… A me non può capitare, la strada la conosco. Poi è inconfondibile con
tutte queste buche (mi sembra un
emmenthal, una groviera)… è proprio
questa!"
Ad un tratto però, mi è sembrato di
non conoscere più la strada: non era la
strada che mi portava a Frosolone. Arrivo dopo il secondo ponte e vedo un
colosso prefabbricato in cemento armato sulla destra; dopo aver lasciato due
centimetri di gomme sull'asfalto frenando di colpo per lo sgomento scendo dalla
macchina e preso dal panico dico:
"Ma dove ca..o sto? Mi sono perso
veramente o sto sognando?"
Dopo essermi ripreso un po', comincio
a pensare che non avendo bevuto alcolici, né prima di allora avevo dato segni di
squilibrio, dovevo come prima cosa
accertarmi di dove fossi. Indietreggio a
34
il muretto
Il casotto in questione.
piedi verso il ponte per rassicurarmi:
ricordavo che lì c'èra un bel muretto in
pietra a ricordo di qualche bacetto
romantico rubato in gioventù, ma ahimè
il muretto non c'era più.
Per fortuna passa un amico, si ferma
e mi dice:
- "Ciao Charlie, ma che stai facendo qua
sotto la nebbia? Si è rotta la macchina?"
- "No, ma dove stiamo scusa?!"
- "Ti senti bene? Stiamo al secondo
ponte d' la via nova d' coppa".
- "Scusa ma quest'armadio di cemento
che ci fa qua?"
- "Ah! Questo l'hanno costruito da poco,
dovrebbe servire da rimessa per i mezzi
dell'Anas".
- "Non è che sto su scherzi a parte!!!!
No?"
- "Scusa prima non l'avevi visto?"
Dopo avergli spiegato che era da un
pezzo che non passavo di lì poichè
preferivo passare per la Fresilia, lo saluto, rimonto in macchina e, incredulo per
A RUOTA LIBERA
l'accaduto, racconto tutto a degli amici
che, come me, non ne sapevano niente.
Ma perché non state fermi?
Mettiamo il caso che l'urgenza per la
realizzazione di quel "COSO" sovrastasse tutte le cose che si dovranno in
ogni caso fare, tipo la sistemazione della
viabilità o meglio del campo da "golf",
ma vi sembra il luogo adatto per depositare quest'altra "OPERA"?
Da cittadino Frosolonese sarei curioso
di sapere i motivi che hanno indotto la
costruzione di quel "COSO" in quel posto
e non, ad esempio, nella zona industriale. Voglio augurarmi che i turisti che
vengono a Frosolone passino per la Fresilia, altrimenti la prima cosa che vedono
è una scatola di cemento che, come tutti
avrete notato, sta svolgendo mansioni,
spero provvisorie, di letamaio comunale.
Non mi venissero a dire che lo hanno
costruito lì perché in quel posto avevano
il terreno, perché non sarebbe una
risposta convincente. Se volete vi faccio
leggere l'ordine d'abbattimento dell'insegna pubblicitaria del mio ex negozio,
firmata dall'ex sindaco di Frosolone su
ordine delle Belle Arti di Campobasso.
Iniziava così:
aiutare i piccoli imprenditori, creino degli
scempi e facciano chiudere le attività…
Mi è stato insegnato che quando si
comincia un lavoro lo si porta a termine,
poi se ne può iniziare un altro. A mio
parere bisognerebbe lavorare molto sulla sicurezza delle nostre strade. Cito solo
un esempio ma ve ne potrei esporre a
centinaia.
La discesa d' lu P'sciariell, dopo "Il
Mulino", specie d'inverno è una trappola
mortale. Se accidentalmente un'auto,
causa gelo, va fuori strada, sulla destra
c'è un canalone di cemento senza protezione che può diventare fatale. Ma non
è l'unica, basta fare una passeggiata a
piedi che se ne vedono di tutti i colori…
P.S.
Cari amici non inghiottite tutto! Se pensate che qualcosa non è di vostro gradimento, ditelo!! Il paese siamo noi!
Ciao uegliù
"Data insegna deturpa il paesaggio
naturalistico di Frosolone, che con
monte Pesco la Messa, monte Marchetta… è uno dei più belli… del Molise…
chiede l'abbattimento immediato di
essa".
Ma se la mia piccola e insignificante
insegna deturpava tutto il Molise… un
coso del genere è possibile che non l'abbia notato nessuno? Ma fatemi il
piacere!!
Mi sembra che le istituzioni che
dovrebbero salvaguardare l'ambiente ed
il muretto
35
SPORT
IN
ALE
A PASQU
TERVISTA
E
MANGION
A BOCCE FERME...
di Filomena e Michele
In occasione della gara in programma
il prossimo 25 aprile, abbiamo incontrato il Presidente dell’A.D.B., Pasquale
Mangione, chiedendogli di fare un punto
della situazione a quasi un anno dall’ultimo incontro.
La Società è nata per incentivare i giovani e coinvolgerli nello sport inteso
come momento di divertimento e socializzazione Ogni domenica, e non solo, si
svolgono, infatti, alcune gare in diversi
posti della regione.
Quando si svolgerà il prossimo torneo a Frosolone?
La prossima manifestazione si svolgerà il prossimo 25 aprile e sarà una
gara a livello nazionale. È un tipo di
manifestazione che tende a coinvolgere
tutti, bambini compresi, e grazie al supporto di diversi sponsor e autorità, si
trascorre una giornata di divertimento
che richiama persone dai paesi limitrofi.
Il nome di Frosolone viene, poi, valorizzato dal fatto che questa gara del 25
aprile è a livello nazionale e come tale
parteciperanno arbitri e giocatori di rilevanza nazionale.
Sono aumentati gli iscritti alla vostra Associazione rispetto all'anno
scorso?
Sì, il numero degli iscritti aumenta
continuamente e diamo merito a questo
gruppo che nell'arco di pochi anni è riuscito ad essere numerosissimo.
Un ringraziamento va anche al Comune
che ha saputo valorizzare una struttura
che da anni era stata realizzata, ma che
era inagibile a causa della mancanza di
manutenzione. Ringraziamo quindi tutti
gli iscritti che con la loro massiccia presenza fortificano questa Associazione
della quale vado molto fiero. Ricordo che
le iscrizioni sono aperte a tutti coloro che
avessero voglia di partecipare. C'è una
quota di iscrizione che permetterà di
accedere tranquillamente ai campi da
gioco.
Quali rappresentative parteciperanno?
Parteciperanno rappresentative del
Molise, del Lazio, della Campania e della
Puglia.
Ci saranno eventi collaterali alla
manifestazione?
La gara inizierà la mattina verso le
9.00 per trascorrere un'intera giornata a
divertirsi per poi arrivare alla sera e concludere il tutto con un buffet offerto
dalla società per tutti, tifosi compresi.
Quali sono le aspettative dell'Associazione Dilettantistica Bocciofila?
36
il muretto
SALUTE
NOTIZIE SULLA COLORAZIONE
DEI CAPELLI
di Angela e Michele
Sfogliando gli annali della storia, si
può constatare che tingere i capelli è
stata spesso la preoccupazione più
piacevole per le donne sin dai tempi più
remoti.
Il ritrovamento di oggetti usati nelle
tombe dimostra già che gli antichi Egizi,
3.100 anni fa, possedevano il segreto
per mutare il colore dei propri capelli.
Le mogli dei Faraoni infatti si facevano
curare i capelli dalle loro ancelle, le quali
erano tenute in grande considerazione
proprio per questo motivo. Era un'epoca
in cui le chiome venivano trattate con
degli unguenti a volte curiosi, erano ravvivate con olio di serpente e con una tintura detta hennè erano tinte in rosso.
Anche i Greci si tingevano i capelli con
lo stesso sistema usato per la lana, precisa un cronista dell'epoca.
Quanto alle donne romane, usavano
strane ricette per rendere i capelli bruni
o rossi, ma quando le legioni di Giulio
Cesare cominciarono ad apprezzare le
chiome delle bionde donne galliche, il
biondo divenne molto di moda a Roma.
Apprendiamo dal poeta romano Ovidio,
autore del poema Le metamorfosi*: "Il
biondo nordico maschera graziosamente
anche i capelli grigi e questo colore finto
è più bello di quello vero".
loro vari unguenti di essenze vegetali,
che arrivavano dal lontano Oriente: colore vegetale, colore che è a base di
hennè, salvia, camomilla e indaco.
Nell'era vittoriana e nella belle époque
sembra che si tingessero i capelli solo le
donne galanti, a testimonianza dei loro
facili costumi e con lo scopo di conservare la loro posizione nonostante gli anni
avanzati.
Ed eccoci ai nostri tempi in cui la tintura è di largo consumo e ci consente di
avere colori simili a quelli naturali; in tal
caso è evidente il ricorso alla chimica.
Pertanto oggi si dovrebbe parlare di colorazione, non più di tintura.
Oggi tingere i capelli, contrariamente
a quanto accadeva in passato, non è
assolutamente indice di dubbiosa civetteria; è solo un mezzo per meglio valorizzare la propria personalità e per ottenere una immagine più piacevole di se
stessi.
Il biondo continua ad essere di moda
per lungo tempo, sino all'epoca della
città dei Dogi.
Anche le donne veneziane avevano i
* Al tempo del poeta Ovidio, nel 9 d.C., erano
state inventate le tinture per capelli.
il muretto
37
A RUOTA LIBERA
SIAMO UN POPOLO
DI CALIMERI
di Silvio Prezioso
Negli anni '70, all'ora di Striscia la
Notizia e di Affari Tuoi, prima che i bambini andassero a letto, c'era Carosello,
mitico programma pubblicitario della Rai
che apparve 50 anni fa il 3 febbraio 1957
e che venne chiuso 20 anni dopo nel
1977.
Oggi Carosello appartiene a chi
ha più di trent'anni. E solo chi
era bambino negli anni '70 ha
nostalgia per i grandi personaggi, soprattutto animati,
del vecchio programma.
Uno tra questi era Calimero, il pulcino che non era
nero ma solo sporco.
"È un'ingiustizia, però!
Tutti se la prendono con me
perché sono piccolo e nero!" si
lamentava Calimero. "Tu non sei
nero, sei solo sporco"... ribadiva una mamma che lo lavava col
detersivo Ava. Al che Calimero "Ava
come lava..."
Il successo del personaggio era dovuto al fatto che il piccolo pulcino aveva
dato forma poetica al vero collante
nazionale di allora: il vittimismo, al sentirsi vittima di un complotto ordito contro la singola persona. A distanza di oltre
trent'anni il Calimero è riapparso nella
pubblicità del suddetto detersivo, ma
sembra che questa volta il suo messaggio sia diretto non tanto alla nazione
Italia, ma al nostro provincialismo se
non al nostro ambiente paesano: sem-
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il muretto
bra quasi che Calimero impersoni e si
identifichi in quella predisposizione al
lamento tipico del frosolonese che accomuna il giovane all'anziano, il politico
trombato che si sente perseguitato alla
zitella non trombante che si vede brutta
e grassa, l'elettore che non si sente rappresentato alla moglie tradita che si
vede sacrificata.
Non nascondiamoci! Siamo
un popolo di calimeri a cui
piace fare la vittima. E forse
questa nostra predisposizione dipende dall'educazione cattolica impartitaci fin da piccoli, basata
più nel senso di colpa che
su quello di responsabilità.
Resta il fatto però che
quando qualcosa ci va storto, la
prima reazione non è chiederci
dove abbiamo sbagliato, ma chi
è stato a fregarci e so-prattutto perché.
È commovente e nello stesso tempo
avvilente questa convinzione che il
mondo ce l'abbia con noi. Fino a quando
un giorno scopriamo che il mondo che
girava solo intorno a noi, non ci considera poi così importante e proprio lì, in
quel momento, cadiamo in depressione,
non potendo prendercela più con nessuno, se non con noi stessi.
A RUOTA LIBERA
Una serata tra i ricordi
di Livia Mainella
A tutti è capitato di tornare indietro
con la mente e ripensare ai bei tempi
passati, giorni in cui la spensieratezza,
l'allegria e l'innocenza la facevano da
padrone. Giorni in cui il primo pensiero
era quello di stare con i propri compagni, che spesso erano compagni di scuola e con i quali si condivideva la scarsa
voglia di studiare e a volte anche lo stesso amore. Spesso, per nostalgia, coinvolgiamo anche i nostri figli, raccontando loro tutte le nostre avventure.
Grazie a due nostri amici, Andrea e
Gianni, il giorno 28 dicembre scorso,
tutti noi della classe '76 abbiamo avuto
la gioia di incontrarci di nuovo per festeggiare il compimento del nostro trentesimo anno. A loro vanno i ringraziamenti per averci permesso di trascorrere
una serata all'insegna del divertimento e
dei ricordi sempre vivi nella nostra
mente.
La serata è iniziata alle 21 in punto e
una volta a tavola ognuno di noi ha cominciato a raccontare aneddoti, spesso
ironici. Alcuni episodi sono rimasti nella
storia, come le imitazioni di Beppe Grillo
di Aldo, che un tempo lo faceva uguale,
anche se purtroppo con il tempo questo
suo talento (molto nascosto) è andato
perso per strada (potevamo vederlo in
TV!!)
Diciamo che i caratteri fondamentalmente più timidi sono rimasti tali;
Elvezio ed Amico hanno , infatti, fatto un
po' fatica a lasciarsi andare ma, con il
nostro aiuto, come ai tempi della scuola,
Foto di gruppo
anche loro hanno potuto trascorrere una
serata bellissima, interamente immortalata da Stefano con la sua immancabile
telecamera proprio come durante le
ricerche che ci venivano assegnate a
scuola (che occasione per non studiare!!).
Filo conduttore della serata non potevano che essere le "cazzate" che ognuno
combinava, scherzi fatti alle maestre, a
volte anche pesanti. Chi non ricorda la
maestra Carolina, stile "Crudelia", alla
quale forammo una gomma della sua
auto e con la tintura per le scarpe le
imbrattammo la borsa? Che dispettosi
che eravamo!
Già da allora si intuiva di che stoffa
era fatto qualcuno di noi come il caso di
Gianni Di Matteo, l'amicone di tutti che
ci addolciva coi suoi pasticcini e cornetti. Fra le tante avventure (vedi il padre)
un giorno, durante un'interrogazione,
alla maestra che gli chiese chi fosse il
il muretto
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A RUOTA LIBERA
mugnaio, lui rispose con naturalezza che
è colui che munge le vacche (dategli
torto…!).
Un anno, in occasione del Natale,
fummo incaricati di allestire l'albero insieme alla bidella Nicolina. Dopo mezza
giornata, a lavoro ultimato, qualcuno si
appoggiò all'albero, peraltro altissimo, e
in un attimo palline e festoni si ritrovarono sottosopra. Le urla di Nicolina si
sentirono per tutto il paese!
Che belle erano, poi, le recite che le
maestre preparavano per ogni occasione, nelle quali quasi tutti gli alunni venivano coinvolti, compresi i familiari e
amici.
Inoltre, chi di noi non ha mai consumato la colazione "sottobanco" prima
della ricreazione? Erano molto più saporiti quei panini! E chi non è mai uscito
dall'aula con la scusa di andare in bagno
e tornando dopo un po' dava la colpa alla
bidella che non ci faceva passare perché
stava lavando il pavimento?
Bel momento era anche il compleanno
di ognuno di noi poiché c'erano dolci e
bevande in quantità. Ma quando era il
compleanno di Francesco Di Iorio, la
cosa era "alla grande"… i bitterini che
portava per l'occasione erano una prelibatezza e avevamo la scorta per qualche
settimana.
Fra tutti alcuni si distinguevano per la
bravura innata e l'amore per lo studio ed
il tempo ci ha dato ragione!
C'era, poi, chi si distingueva per le
doti di poeta come Elvezio che durante
la recita di una famosa poesia disse: "La
nebbia agli irti colli, piovigginando il sale…"; poesia rimasta nei nostri ricordi
fino ad oggi.
Sono tutti bei ricordi che nella mente
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il muretto
di ognuno di noi non svaniranno mai e
dai quali ancora oggi possiamo trarre
insegnamento, come quando durante
una lezione di inglese, Amico, ma non
solo lui, avendo delle difficoltà, con
grande coraggio e saggezza, disse:
"Maestra, i n' sacc l'italian, pozz sapè
l'ingles?" Grande verità, valida ancora
oggi.
Diverse erano le nostre ambizioni,
molti ce l'hanno fatta, anche con grandi
risultati; altri, nel loro piccolo, occupano
comunque una posizione di lavoratori e
chi, come Aldo, con ironia di definisce
"commerciante stagionale".
Anche se con tanti ci incontriamo
spesso in paese, quella sera ci sembrava
di essere tornati indietro nel tempo.
La serata è stata allietata da Michele
che ci ha guidati in canti e balli fino a
notte fonda. Infatti a mezzanotte un
grande regalo ci è stato fatto da Gianni
che ci ha deliziato, a nostra insaputa, con
i suoi fuochi d'artificio; grazie Gianni!
Alcuni poi hanno lasciato la serata per
diversi impegni: tra di noi, infatti, c'era
anche un sindaco! Sì, il sindaco di Molise, nostro coetaneo, il quale è arrivato
tardi a causa di un consiglio comunale.
Nonostante le nostre diverse ambizioni e idee per la serata, siamo tornati
bambini e con grande piacere abbiamo
trascorso qualche ora immersi nel passato, con la spensieratezza che anni addietro ci accompagnava e con la promessa di festeggiare tutti insieme ogni
anno!
GIOCHI
FROSO-PUZZLE
TERMINI FROSOLONESI
BABBALUCC
BUATTA
CASC
CASON
CAV’DARELLA
CESS
C’LLUCC
COPP’LA
CUALL’R
CUNNERA
CUOZZ
CUZZETT
GNOGLIA
IUMENTA
LIETT
MBRELL
M’GLICUR
MICCUL
P’RTOSA
P’TTNESSA
SAGLIOCCA
SEGGIA
SORG
SPINGULA
SUTTAN
TACCARATA
TITT
VARVA
VRIT
CHIAVE: Un frosolonese (8,2,5): ________________________________________
INDOVINA CHI?
ABBIAMO SCOMPOSTO IL VOLTO
DI UN FROSOLONESE
SCOPRI CHI È...
SOLUZIONI DEI GIOCHI
DEL NUMERO PRECEDENTE
CHIAVE CRUCIVERBA: Corcit, Fortin e Punill
FROSO-PUZZLE: Tommaso Scacciavillani
INDOVINA CHI?:
Americo Meale
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GIOCHI
CRUCIVERBA
DI FROSOLONE
ORIZZONTALI
1. Polvere - 4. Padre di Francuccio e Pasqualino - 7. Chiesa in fondo alla chiazz - 11. In mezzo al divo - 12. In
mezzo alla fase - 14. Sacc’ - 15. Lo strumento di F’lipp P’llecchia - 18. Ha apena aperto un agriturismo - 21. Frutti col guscio - 23. La paghi al Comune - 25. Amoruso Luigi - 27. Teresa Colarusso - 28. Cane - 29. Ce ne sono
due a Frosolone - 32. Mezza gara - 33. Fratello di L’ppett - 35. Montagna frosolonese - 38. Isernia - 39. Stefano
Mainella - 40. Coda di cane - 41. Si infila nella p’rtosa - 43. Frosinone sulle targhe - 44. La suonava Alberico 47. Non sempre - 48. Compagna di lui - 49. Lo fuma Lippi- 50. Seconda nota - 51. Iniziali di Antonio Fiorin - 53.
Lo sono Liborio e Piero per Claudia - 54. Vocali nella cera - 56. Doppie nella birra - 58. Li puoi avvistare in montagna - 60. Titolo in breve per Domenico Di Iorio - 62. Iniziali di un famoso avvocato frosolonese - 65. Iniziali
della figlia di Loreta - 66. Comprimere - 70. Accendere - 71. Gennaro Nibaldi - 72. La più di Francesco Colarusso.
VERTICALI
1. Lo si fa da lu puorc - 2. Noi senza capo - 3. Iniziali di un figlio di Vittoria e Cosimo - 5. Mezzo ione - 6. Vocali
nella vita - 7. Una frazione di Frosolone - 8. Cullare - 9. Tonino Di Carlo - 10. Onorevole in breve - 13. Spilla da
balia - 15. Sposarsi - 16. Giovanni Ianiro - 17. Si accende d’inverno - 19. Lo vende Gennaro Colarusso - 20.
Ragioniere in breve - 22. A Frosolone c’era quella Risi - 24. Confini della casa - 26. In montagna c’è quello d’
C’tanova - 28. La ditta di Pasquale Mangione - 30. La futura nuora di Vittoria Vacca - 31. Si chiedono in campagna
elettorale - 34. La madre di Cristina - 36. Inizio di febbre - 37. Le centrali in montagna - 42. Nebbia - 43. L’associazione del gruppo Scout di Frosolone - 45. Adesso - 46. Iniziali del figlio di Luigia D’Ornell - 52. Giocare - 55.
Uscire - 57. Roberto Colella - 58. Due nelle spalle - 59. Paolucci Angelo - 61. È buono quello di Befè - 63. Iniziali
di Swartz - 64. Iniziali del fondatore dello scoutismo - 65. La fine d’ l’ mosc - 67. Iniziali di 4 figlie di Michele
Colarusso (cognome e nome) - 68. Ain senza cuore - 69. Eugenio poco geniale.
CHIAVE: (Tre frosolonesi 6,8,1,5): ___________________________________________________
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il muretto
Un saluto particolare va alla nostra amica Sandra il cui sorriso e la
grande disponibilità mancheranno a tutti coloro che hanno avuto il
privilegio di conoscerla e starle accanto.
Vogliamo ricordarla con queste parole che lei tanto amava.
La vita è come una corsa in motocicletta:
nessuno sa quanta benzina
il destino ha messo
nel nostro serbatoio.
C'è chi nasce con il pieno e chi,
senza saperlo, viene al mondo
già in riserva ma…
che tu abbia il pieno
o poche gocce di benzina
non importa,
quello che conta è andare
sempre al massimo
fino all'ultima goccia di vita.
Ciao Sandra