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MANI TESE
Laboratorio di idee sulla cooperazione internazionale
20 settembre - ore 15.00 – 17.30
Napoli, Fiera dei Beni Comuni, presso la Mostra d'oltremare Via Kennedy n. 54
Report dell’incontro
Programma:
Introduzione e spiegazione del metodo di lavoro
ore 15.00 -15.30
Prima attività: come mi immagino Mani Tese tra 10 anni?
ore 15.30 – 15.50
I cambiamenti in atto nella cooperazione internazionale e il percorso di Mani Tese
Ore 15.50 – 16.15
Seconda attività: Quale cooperazione per MT? Tipologia progettuale, partenariati e finanziamenti
Ore 16.15 – 17.00
Terza attività: Come può cambiare il ruolo del volontario e dell’azione territoriale?
Ore 17.00 – 17.30
Saluti e prossimi appuntamenti
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Prima attività: Come mi immagino Mani Tese tra 10 anni?
Obiettivi generali
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Superflua: il mondo sarà più giusto (?!)
Una grande organizzazione per il bene comune
Continuare ad aiutare il prossimo
Aiutare chi ha bisogno
Che riuscisse a migliorare il mondo
Spero che non ci sia!!!
Impegno di giustizia
Un punto di riferimento sui temi di giustizia sociale e ambientale
Temi da affrontare
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Promuovere cultura dell’uguaglianza, della condivisione e del rispetto
Laboratorio
Allungate come oggi verso i problemi che saranno cambiati
Cooperazione internazionale più partecipata con la base dell’associazione
Attenzione sempre maggiore al cosviluppo
Lotta alle disuguaglianze anche in Italia
Più advocacy e lobbying, più focus su diritti e stili di vita esemplari (best practices)
Posto accogliente e di scambio di idee su un obiettivo comune come l’acqua, il cibo, …
Educare gli adolescenti!
Relazioni e comunicazione
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Maggiore partnership/dialogo con enti pubblici/aziende e associazioni per promuovere comportamenti
e logiche (anche produttive) virtuose
Programmazione flessibile di una varietà sempre maggiore di aree di intervento
Punto di riferimento per le città in cui è presente. Ancora più legata ai problemi del territorio
Partire dal territorio per rendere più tangibile l’attività di advocacy
Mani Tese riprenda lo slancio e la vivacità associativa e politica degli anni ‘70 e ‘80
Policentrica
Formazione continua dei volontari: identificazione, partecipazione
Nodo di una rete
Struttura policentrica con forti connotazioni locali e legati al territorio
Decentrata, capace di creare sinergie tra buone pratiche di sviluppo locale
Volontari di tutta Italia coinvolti a 360° nelle attività dell’Associazione
Una cooperativa formata da volontari in grado di sensibilizzare le persone che verranno in bottega
Rafforzare l’interazione e la comunicazione centro/periferia di Mani Tese
Miglioramento della comunicazione: più incisività, innovazione e “spregiudicatezza”
Spero senza di me
Mani Tese associazione
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Aperta al cambiamento
Comunità che si riconosce per uno stile di vita/lavoro
Ricca di giovani risorse
Più nazionale e omogenea
Con la sede nazionale a Catania
Mix di generazioni nei gruppi locali
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Ridefinizione dei ruoli per fare dare il meglio ad ognuno e smorzare i conflitti e l’abbandono
Un posto dove ogni singoli volontario è cosciente e consapevole delle difficoltà non molto lontane da
noi.
Un’associazione radicata nel territorio italiano
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Seconda Attività: Quale cooperazione per MT?
TIPOLOGIA PROGETTUALE
In Italia
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Micro progetti: maggiore concretezza attuativa. Progetti localizzati in Italia
Progetti anche in Italia
Progettazione partecipata anche per progetti sul territorio italiano
Valorizzare migranti in Italia
Impegno in Italia
Progetti locali
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Progetti collegati ai bisogni del territorio
Attività da portare all’interno della scuola
Progetti piccoli che possano incidere su un territorio ben delineato e su un particolare aspetto
Microprogetti mirati all’acquisizione di una sempre maggiore autonomia delle realtà locali nella
gestione delle risorse
Progetti più ampi
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Impegno nel settore secondario
Specializzarsi nello sviluppo rurale
Bambini e giovani in condizioni di fragilità, povertà e violenza, perché sono il futuro
Progetti realizzati partendo dalla realtà attuale pensando alle fasce più deboli locali
Programmi di ampio respiro che abbiano al centro la giustizia sociale e ambientale
Programmi e “progetti pilota”
PARTENARIATI
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Istituzionalizzare alcune relazioni
ONG e associazioni
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Progetti più grandi in rete con altre ONG italiane o europee
Vedrei una progettualità di rete tra cooperanti
Creare reti con ONG, realtà locali più che con imprese grandi
Rete con altre ONG e accordi (neutrali) con governi, enti locali e istituzioni
Partenariati con reti di ONG, associazioni, enti no profit sia del “nord” che del “sud” del mondo
Da esplorare ipotesi di partenariato con associazioni di migranti provenienti da paesi in cui operiamo
Come partnership rafforzare il network tra ONG con obiettivi affini
Partner locali
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Ruolo più forte per i partner locali
Ampliare le partnership locali ma “avvicinare” i progetti alla base dell’associazione
Creare piattaforme di critiche controllo sull’APS, ma non accettare la chiusura
Dare rilevanza ai partenariati locali
Maggiore coinvolgimento di altre associazioni più o meno vicine
Accompagnare i partner locali
Settore privato
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Sì al partenariato col settore privato, coinvolgendo aziende medio-piccole portatrici di pratiche virtuose
in campo ambientale e sociale
Scuole, università
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Reti di associazioni, enti pubblici (scuole, università)
Partenariati con università e istituti di ricerca
FINANZIAMENTI
Pubblici
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Continuare a servirsi del canale UE
Finanziamenti pubblici e “bandi Mani Tese”
Finanziamenti soprattutto pubblici
Europei (partecipando a bandi)
Finanziamenti europei
Privati
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Raccolta fondi privati
I finanziamenti ricevuti dovrebbero finanziare progetti nell’ambito di programmi più ampi identificati
autonomamente dall’associazione
Da privati (persone fisiche)
Privati non multinazionali
Fondazioni
Pubblico e privato
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Finanziamenti diversificati: singoli privati e istituzioni per i progetti generali e più grandi; anche
privati/aziende per progetti piccoli e mirati
Ricorso prevalentemente a bandi internazionali (ai donatori privati quando migliorerà lo scenario
economico generale)
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Finanziamenti pubblici da fondazioni private (perché non collegate direttamente ad enti oggetto di
campagne di boicottaggio)
Vari
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Il più vario possibile per non dipendere da nessuno
Rafforzare i rapporti con il territorio locale
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Terza attività: Come può cambiare il ruolo del volontario e dell’azione territoriale?
 Fondazioni più nazionali, ma è possibile anche locali
 La figura del volontario (i “militanti”) che fa fund raising sul territorio non interessa più. Volontario
critico in tutti i campi, 365 giorni all’anno
 Il gruppo di Napoli è cambiato dopo il 2005 e i viaggi dei volontari nei Paesi dove si spedivano i soldi
raccolti, ora sono tutti più motivati: più esperienze di visita ai progetti o seminari che raccolgono
persone ed esperienze
 I campi di lavoro potrebbero essere una modalità per avvicinarsi ai Paesi dove si fa cooperazione
 Il militante deve fare lobbying e advocacy
 Connubio tra l’azione sul territorio italiano e nei Paesi dove si fa cooperazione
 Non fare solo la giornata evento, ma anche trovare un linguaggio comune e quotidiano
 I gruppi locali hanno fatto fatica a recepire le grandi campagne (es sovranità alimentare e land
grabbing) anche dal punto di vista tecnico/volontario (linguaggio troppo tecnico)
 Ogni volontario da quello che può e come può
 Il volontario di Mani Tese è più attento e consapevole
 Problema di Mani Tese nella comunicazione
 I primi anni il gruppo riceveva dall’alto più “tematiche” su cui lavorare, ora le tematiche territoriali sono
tante e prendono il sopravvento
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