A proposito di topi e ratti

Cert. n° 9159.GSEA Reg. n° IT-59577
UNI EN ISO 9001 : 2000
Topi e ratti sono sempre stati i protagonisti di leggende e falsi miti, al punto di essere, in
tempi passati, oggetto anche di decreti di scomunica, imputati di processi per la
distruzione dei raccolti, ecc.
Ma anche oggi, tuttavia, permangono alcune “credenze” che generalmente possono
essere considerate delle vere e proprie leggende o che non sono mai state provate
scientificamente.
Tra queste, si sente riportate spesso che è necessario utilizzare guanti nel maneggiare
esche, trappole ed erogatori, onde evitare che il roditore, sentendo l’odore dell’uomo, non
si avvicini. In realtà, l’uso dei guanti è raccomandato esclusivamente per ragioni di igiene
e perché molto spesso previsto dalle etichette ministeriali: i roditori, infatti, non
risentono del contatto umano sul materiale per la derattizzazione.
Un’altra “leggenda” prevede che i roditori che abbiano consumato un’esca a base di
anticoagulante vadano a morire all’esterno degli edifici. In realtà, non è del tutto corretto,
anche perché non esiste al momento un modello che possa prevedere la quantità di
roditori che muore all’interno e all’esterno. Sicuramente l’assunzione di sostanze
anticoagulanti porta ad una perdita di reattività e dei comportamenti tipici dei roditori, ma
sicuramente i topi ed i ratti morti all’esterno, saranno sicuramente sempre più evidenti di
quelli morti all’interno, correndo il rischio di sottostimare il numero di questi ultimi.
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