Le nubi - Girellafly

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Lauro Rezzonico, via Montà
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data : 08/03/2010
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Le nubi e i sistemi a loro associati
tipo di nuvolosità sarà determinato dalle condizioni di stabilità o
instabilità dell'aria.
Premessa
Classifichiamo le nubi in due grandi famiglie: quelle a sviluppo
verticale e quelle a sviluppo orizzontale. Le nubi possono essere legate
I due fronti in condizioni d'instabilità
Lenticolari formati da Jet Stream sopra l'Arabia Saudita
Fronti in aria stabile
L'incontro di fronti d'aria differenti possono dare origine a diversi tipi di
occlusioni. Questo dipende dalla temperatura dei fronti stessi.
ai fronti o associate a fenomeni orografici.
Il fronte freddo e il fronte caldo
Tipicamente marcato da nubi a sviluppo verticale (cumuli) esse
presentano sviluppi differenti a dipendenza dell'attività frontale.
Le nubi sono generalmente stratiformi, soprattutto nella parte più alta.
Nel caso d'aria instabile avremo la formazione di nuvolosità a sviluppo
verticale, mentre con aria stabile si formeranno solo nubi stratiforme. Il
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La convezione si organizza in cellule distinte, delle quali alcune
possono proseguire nel loro sviluppo sino a generare le nubi
temporalesche. Lo stadio di Cumulo costituisce la fase iniziale. La
caratteristica di questo stadio è data dall'ascendenza estesa a tutta la
cellula temporalesca. L'ascendenza non è uniforme, ed anzi è
generalmente formata dalla salita di un certo numero di bolle d'aria
calda separate. Naturalmente l'aria all'interno della nube è più calda
dell'aria circostante. La nube è costituita da piccole gocce d'acqua il cui
numero e dimensioni aumentano a mano a mano che la nube si
sviluppa. Si trova dell'acqua molto al di sopra dell'isoterma zero, spesso
sotto forma di gocce di pioggia mescolate con cristalli di neve; più si
… Quando l'aria che arriva è meno fredda …
… e quando l'aria che arriva è più fredda
Formazioni nuvolose orografiche
sale nella nube, più aumenta la proporzione della neve.
Nuvolosità temporalesca
Descrizione dei tre stadi della vita di una cellula temporalesca.
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Le tre fasi di maturazione della cellula temporalesca
Lo stadio di maturità si raggiunge generalmente da 10 a 15 minuti dopo
che il Cumulo ha superato l'isoterma zero trasformandosi in
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Cumulonembo. In quel momento le gocce d'acqua o le particelle di
ghiaccio sono diventate troppo pesanti per rimanere in sospensione
nelle ascendenze. Esse cominciano a cadere da una zona della nube è
inizio delle precipitazioni, le quali indicano che la nube è passata allo
stadio di maturità. Si stabilisce un cambiamento della circolazione.
Nella zona delle precipitazioni si forma una corrente discendente,
mentre nel resto della nube continua l'ascendenza. Le ascendenze più
forti si manifestano all'inizio dello stadio di maturità. Esse aumentano
d'intensità con la quota e a tratti superano spesso i 30 m/s.
Nell'incontrare il suolo le discendenze determinano delle raffiche che
sono caratteristiche della zona di precipitazioni e delle sue immediate
vicinanze. L'affiancamento delle zone di ascendenze e di discendenze di
notevole intensità provoca una fortissima turbolenza. La grandine si
forma durante lo stadio di maturità.
Celle temporalesche
Lo stadio di dissolvimento si raggiunge quando la zona di discendenza
si è estesa a tutta la nube. Le gocce di pioggia cessano di formarsi, le
precipitazioni e l'attività temporalesca diminuiscono rapidamente. Nello
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stesso modo termina il vento al suolo ed il Cumulonembo finisce per
scomparire, dando luogo a Stratocumuli, Altocumuli e Cirri.
La nebbia e la foschia
Per provocare la formazione di goccioline d'acqua è necessaria la
presenza di particelle igroscopiche in sospensione nell'aria. Queste
particelle sono i nuclei di condensazione.
Se questi non sono molto numerosi e l'umidità relativa non è altissima,
la concentrazione delle goccioline risulterà modesta e si avrà la
formazione di foschia. Se invece i nuclei sono numerosi e l'umidità
relativa è del 100% la concentrazione delle goccioline sarà tale da
ridurre la visibilità al di sotto di 1km e si avrà la formazione di nebbia.
In realtà le goccioline si possono formare anche con umidità relativa
leggermente inferiore al 100%. Ciò dipende dalle caratteristiche dei
nuclei di condensazione. I nuclei di condensazione prodotti dai fumi
industriali sono particolarmente favorevoli alla formazione di nebbia
con umidità relativa al di sotto del 100%.
L'aria che ha un'alta umidità relativa può raggiungere la saturazione:
1) se si raffredda;
2) se vi si aggiunge del vapore acqueo per evaporazione o per
mescolanza con aria più calda e più umida.
Raffreddamento dell'aria
Il raffreddamento dell'aria può essere dovuto
- all'irraggiamento,
- all'avvezione,
- al sollevamento su un pendio.
Irraggiamento
Il suolo irradia calore nello spazio.
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Di notte, soprattutto durante la stagione fredda, l'irraggiamento non è
più sufficientemente compensato dall'apporto di calore dovuto alla
radiazione solare, e quindi la temperatura del suolo si abbassa sempre
più. Spesso si determina un'inversione di temperatura presso il suolo. Se
l'aria è molto umida il raffreddamento è in genere sufficiente per
provocare la saturazione; se la temperatura diminuisce ancora di 2-4°C
si forma la nebbia al suolo. In precedenza la sovrassaturazione non
determina generalmente che rugiada o brina.
Arriva Mr. Fronte Caldo
Temporale sulla Corsica
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