E` ORA DI CAMBIARE IL MAIN EVENT?
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E` ORA DI CAMBIARE IL MAIN EVENT?
E’ ORA DI CAMBIARE IL MAIN EVENT? Cosa è meglio per il futuro del poker? Sembra che ogni anno, nel periodo delle World Series, ci sia un ampio dibattito sulla significatività dell’evento principale, così come su quali cambiamenti, ammesso che ne vadano fatti, dovrebbero essere apportati all’evento. Non ho mai avuto peli sulla lingua, per cui, in questo articolo, vi darò il mio personale punto di vista su alcuni cambiamenti che ho sentito suggerire in giro. Immagino che il vero interrogativo alla base di tutto sia questo: cosa sia meglio per il futuro del poker in merito alla presenza ripetuta di giocatori sconosciuti ai tavoli finali dell’evento più “prestigioso” nel poker. Ogni anno, la ESPN cerca di raccontare una storia con il main event, una che ritiene possa interessare il popolo dei telespettatori e raccogliere gli ascolti migliori. Dal punto di vista della ESPN, immagino che sarebbe più facile reclamizzare il gioco come di abilità se i giocatori “di nome” fossero presenti in maggior numero alla fine, quando ci sono in palio i premi più alti. Ovviamente, l’immenso volume di giocatori è il motivo principale per cui in genere i tavoli finali sono composti da giocatori meno noti, ma ci sono altri fattori a rendere meno probabile che la ESPN possa ottenere ciò che cerca dal punto di vista dell’audience. 1. Alzare il buy-in: questo suggerimento non mi interessa, ma posso assolutamente capire perché molti giocatori di poker credono che sia il momento di aumentarlo! L’evento principale è attualmente al quarto posto tra i più costosi delle World Series of Poker, superato dai tornei H.O.R.S.E. da $50,000, no-limit deuce-to-seven single draw lowball da $5,000 (in base al buy in e ai rebuy medi per giocatore), e pot limit Omaha (con rebuy) da $5,000, ed è alla pari con l’evento di pot limit Omaha da $10,000. Non mi sembra abbia senso.Inoltre, $10,000 nel 1970 rappresentavano un evento dal buy-in enorme, ma per gli standard di oggi è solo un altro torneo. Infatti, il World Poker Tour vanta due eventi ben frequentati al Bellagio con buy-in più grandi (il WPT CHampionship da $25,000 e l’evento di dicembre da $15,000). E sia in Europa che in Australia ci sono eventi con buy-in superiori a $10,000. Alzare il buy-in significherebbe iniziare con più chips, il che dovrebbe dare ai giocatori più tempo all’inizio per fronteggiare la sorte avversa. 2. Rallentarlo: quest’anno, le World Series of Poker hanno cambiato la struttura degli eventi, facendo iniziare i giocatori con un ammontare doppio di chips. Mentre molti nel mondo del poker erano esaltati da ciò, la mia domanda è stata, cosa ha apportato questo alla struttura dell’evento? Il calcolo di quanto gioco un evento conceda non ha niente a che fare con l’ammontare delle chips iniziali; invece, riguarda solo il punto d’inizio dei bui e la rapidità con cui questi scalano. Mi sono stupito a sentire così tanti giocatori di poker apparentemente preparati completamente ingannati da questa mossa, dicendo cose come “Oh, grandioso! Iniziare con $20,000 ci permette di giocare assai di più!”. Beh, sarebbe stato vero se la struttura non fosse esattamente raddoppiata ad ogni livello. In soldini, è esattamente la stessa cosa, e, a mio parere, è troppo rapida all’inizio. Questo è probabilmente ciò che mi dà più fastidio, ma almeno so come ingannare il mondo del poker. Se dovessi mai organizzare un torneo, le pubblicità diranno qualcosa come “evento con buy-in di $10,000 con $100,000 in chip iniziali!”. Ovviamente, la struttura inizierà con bui di “250-$500, ma in apparenza ve ne accorgereste in pochi! Credo che il miglior modo di incoronare il “campione del mondo” sia di concedere più gioco, soprattutto ai livelli iniziali. In effetti, un tipico evento del WPT permette più gioco dell’evento principale delle WSOP. Iniziando a $50-$100, $100-$200, e poi $200-$400 con $20,000 in chips significa che i giocatori che hanno un po’ di sfortuna all’inizio potrebbero essere eliminati nelle prime quattro ore. Non dovrebbe essere così. Allungare l’evento renderebbe più probabile la vista di facce conosciute al tavolo finale (se è ciò che si desidera). Suggerirei una struttura del primo giorno più simile a questa: $10,000 in chips iniziali $25-$50 $50-$100 $75-$150 $100-$200 $100-$200 (ante $25) $150-$300 (ante $50) 3. Cambiare il formato: ora, questo è un cambio piuttosto radicale che potrebbe richiedere un po’ per farci l’abitudine, ma credo che sarebbe un test a tuttotondo molto migliore delle proprie capacità di no-limit hold’em rispetto a quello esercitato dal formato attuale. Ho sentito questo suggerimento per la prima volta da Bob Feduniak, e ho pensato fra me e me “Wow, questo renderebbe le WSOP più semplici da organizzare come logistica e costringerebbe i giocatori a cimentarsi sia nel poker a tavolo intero che short-handed per l’intero torneo.” Il suo consiglio era qualcosa di questo tipo. Effettuare il torneo in batterie separate. Questo si potrebbe fare in molti modi diversi. Avendo, ad esempio, 6,000 giocatori, si potrebbero effettuare 60 eventi da 100 giocatori, ciascuno dei quali eleggerebbe un singolo vincitore, proprio come uno shootout più grande. Gli ultimi 10 giocatori in ogni gruppo da 100 andrebbero a premio, e il vincitore di ogni evento sarebbe uno degli ultimi 60 giocatori, allorché tutti partirebbero con la stessa quantità di chips e da lì giocherebbero fino a incoronare un vincitore. O si potrebbe semplicemente cambiare l’evento e renderlo uno shootout. Il problema con la maggior parte delle forme di poker da torneo è che spesso ricompensano chi “si nasconde” o riesce ad andare a premio evitando le sfide. Con uno shootout, questo diviene impossibile, perché per vincere bisognerebbe fare bene in situazioni con pochi giocatori al tavolo. Il poker, ora, è a un punto in cui penso sia molto importante capire in che direzione bisogna andare. E’ anche importante che i giocatori si rendano conto che il futuro del poker si basa sul suo essere d’intrattenimento in televisione. La mia maggiore preoccupazione riguardo l’evento principale è duplice: 1. E’ utilizzato da legislatori dissennati come prova che il poker non è un gioco di abilità. 2. La gente continuerà ad essere attratta da un evento regolarmente vinto da sconosciuti totali? Non conosco la risposta, ma credo sia una preoccupazione legittima, e una con cui sono sicuro che la ESPN debba confrontarsi regolarmente. Le cose cambiano continuamente, nel poker. Credo che sia giunto il momento di discutere l’ipotesi di apportare dei cambiamenti all’evento più prestigioso del poker prima che sia troppo tardi. Analisi di una mano di torneo Dal main event delle World Series of Poker 2007-08-13 Philip Hilm, $19,390,000 in chips Percentuale di vittoria Preflop 38.1% Flop 44.2% Turn 29.6% Jerry Yang, $25,040,000 in chips Percentuale di vittoria Preflop 61.4% Flop 55.8% Turn 70.4% Al tavolo finale, con i bui a $120,000 e $240,000 e un’ante di $30,000, Yang ha rilanciato fino a $1,000,000 da una posizione avanzata, Hilm ha chiamato dal piccolo buio. Nota: le percentuali di vittoria tengono conto dei pareggi. Probabilità fornite da CardPlayerOdds.com Flop: Hilm fa check, Yang punta $2,000,000, Hilm chiama. Turn: Hilm fa check, Yang punta $4,000,000, Hilm rilancia all in, Yang chiama. Analisi: lo stile eterodosso di gioco da parte di Yang nelle fasi inziali dell’ultimo tavolo ha annichilito i suoi avversari. Hilm ha deciso di giocare la sua mano marginale fuori posizione contro un forte rilancio, e quando il flop gli ha fornito una coppia da affiancare al suo progetto di colore, la mano è andata fuori dal suo controllo. Hilm avrebbe potuto chiamare la puntata da $4 milioni sul turn piuttosto che rilanciare all in, per vedere cosa sarebbe caduto sul river. Hilm aveva troppe chips per rimanere al verde con un progetto così presto al tavolo finale, ma ha deciso di andare all’attacco e aveva le outs. Yang ha chiamato con la coppia più alta e il kicker più alto, ed era buono, e in sole 15 mani ha moltiplicato il suo stack da $8.4 milioni a $44.8 milioni.