Ritmi fratturati nel post-pop.

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Ritmi fratturati nel post-pop.
stefano mencherini - giornalista indipendente
Ritmi fratturati nel post-pop.
All'attivo dal 1995, inglesi di provenienza, gli Hood si mostrano sin dal loro esordio ben lontani dalla leggerezza del pop
britannico perseguendo un percorso che, valutato nell'arco dei suoi dieci anni, ben rappresenta l'evoluzione di molta
musica indie dagli anni novanta ai giorni nostri.
Sono cresciuti inoltrandosi nei territori più delicati e psichedelici del post-rock, levigando le sonorità aspre e rumorose
degli inizi in vista di uno sperimentalismo melodico aperto alle più impensate contaminazioni.
L'apice lo toccano in "Cold House", album del 2001
preceduto dal mini ep "Home is where it hurts", del 2000. E' soprattutto a partire da questi due lavori che l'aspetto
psichedelico e quello post-rock si rivelano
principali nella poetica della band, emergendo in particolare su due livelli che si fondono magicamente creando
atmosfere suggestive: quella melodica, distesa e malinconicamente elegante negli intrecci di chitarra, strumenti a fiato,
pianoforte e archi; e quella elettronico, data dalle incursioni del sinth, dai ritmi fratturati della drum machine e dai
campionamenti.
In "Outside Closer" gli Hood raffinano la loro formula divenendo i cantori del "paesaggio" post-pop per eccellenza. "Postpop" in quanto, nonostante rimanga sempre in primo piano l'influenza di gruppi propriamente post-rock come Mogwai,
Labradford, Bark psyhcosis o Sigur ros, gli Hood hanno la capacità di non disperdersi nella sperimentazione pura ma di
contenersi nei territori di un pop raffinato di matrice anni ottanta, (Talk Talk), o anni Novanta (Notwist, Lali Puna, Arab
Strap.) Inglesi e snob in "The Negatives", ammiccanti alle hit del momento in "The lost you". Ma "Outside Closer", pur
nella varietà di suggestioni sonore derivanti da altri generi musicali (ambient,hip hop, dub, dark-folk) trova la sua unità di
fondo in un unico sentimento riconducibile a una sensibilità onirica e crepuscolare, quasi "pittorica" nel tradurre le
emozioni e gli stati d'animo, fino alla splendida "Closure". Decisamente consigliato l'ascolto solitario,magari al buio e al
caldo delle coperte, per risvegliare l'immaginazione o addormentarsi dolcemente.
"Outside closer" Hood (Domino-2005) 19 euro
Sito web: www.hoodmusic.net/index.html
Altri artisti correlati:Giardini di Mirò, Explosions in the sky, Piano Magic
http://www.stefanomencherini.org/ita
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