n. 0 - Simone Grillo

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n. 0 - Simone Grillo
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Ciao a tutti,
è arrivato Rise up. E’ con grandissimo orgoglio che scrivo questa breve presentazione, l’orgoglio che si prova nel veder realizzata un’idea che dalle menti
è passata alla carta e in questa prima edizione prende vita.
Troppo spesso noi giovani veniamo chiamati in causa per i motivi più disparati.
Mi piace vedere in coloro i quali ci chiamano spesso in causa tre categorie. La
prima, quella dei Veri Uomini, ci dice di essere privi di spina dorsale, sostiene
che solo “nel mondo di una volta” c’erano le difficoltà e le vere prove da superare per essere veri uomini e donne. La seconda, quella dei Parlatori, che esalta le
nostre potenzialità, che dice che il futuro siamo noi, che poi però non fa mai nulla di concreto perchè parla solo per propaganda personale. La terza, quella dei
Concreti, che senza propaganda parla con la voce delle proprie azioni, crede in
noi e talvolta ripone più fiducia nella nostra generazione che non nella propria.
Ebbene io voglio ringraziare tutte e tre queste categorie. L’ultima citata ovviamente perchè, volendo rimanere a questo giornalino, ho ricevuto grandissimo
sostegno e aiuto, persone che compaiono nei ringraziamenti a fine di questo
numero zero. Il ringraziamento va però anche alle prime due categorie perchè
far vedere come i giovani senza spina dorsale riescano a portare a termine un
progetto più che ambizioso come Rise up, perchè portare fatti a chi vive di parole... come direbbe una nota pubblicità... non ha prezzo. E’ anche grazie a chi
ci rema contro che si trova la grinta e la voglia di portare a termine una grande
impresa. Quindi grazie a tutti !
Io sono giovane e credo nella nostra generazione. Per questo ho voluto Rise
up, un giornalino che fa dell’interattività la sua caratteristica peculiare. Un giornalino che è stato creato da giovani (l’età mia, sommata a quella della nostra
grafica Rosa e a quella della capo redazione Giulia arriva a circa 61 anni !) e che
vuole che i lettori non siano solo degli spettatori passivi, ma che partecipino
con i loro articoli, con le loro idee, con le loro illustrazioni e quant’altro alla continua evoluzione di Rise up. Rise up si rivolge ai ragazzi degli istituti superiori
così come agli universitari e agli adulti della terza categoria, ai Concreti, che
possano contribuire anche con le loro idee, commenti, consigli al bene di Rise
up. Troverete una serie di indirizzi mail per poter dialogare con noi, anche un
numero di telefono e un fax, non vogliamo darvi nemmeno la più piccola scusa
per non farvi sentire !
Voglio essere breve ma l’entusiasmo è tanto, cerco di fermarmi e di lasciare
la parola ai fatti, vi lascio sfogliare, leggere, osservare, criticare, gustare Rise
up. Sono sicuro che le nostre rubriche che vanno dallo stile ai motori, dall’hi
tech ai racconti fantastici e all’enigmistica vi offriranno una compagnia migliore
rispetto a queste mie parole.
Per una pubblicazione che fa oltre che dei contenuti anche della grafica il suo
punto forte...non posso che augurarvi una buona lettura e una buona visione.
Mi permetto in punta di piedi di rivolgere un pensiero a Michele, a Nicola e al
mio amico Fabio che avrebbero dovuto poter sfogliare questo giornalino
come tutti noi.
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Simone Grillo
indice
*dall’este
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*del mens(beuon) gusto! . 6
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cuoricina l cuore... p. 20
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*comunicruacicrittografato
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03
From The Times
October 20, 2007
MEDICINE THAT’S ONLY SKIN DEEP
Should treatments be tailored to race?
Simon Crompton reports on a controversial new trend curing by colour.
It sounds like science fiction: genetically-based medicine offering drugs
that work best for you because they
perfectly suit your racial profile. Two
years ago, the US Food and Drug Administration (FDA) approved the first
“ethnic” drug specifically for one racial
group.
Called BiDil, it was shown to increase survival among African-Americans
with advanced heart disease. It was
hailed as a leap into a
new era of “pharmacogenomics”, in
which drugs would work more effectively because they were tailored to
your genetic profile.
Then an Icelandic company called Decode said it had detected a version of
a gene that significantly raises the risk
of heart attack in African-Americans.
The company reported in Nature Genetics that the 6 per cent of AfricanAmericans with the variant gene were
3.5 times as likely to suffer a heart at-
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tack, and said that the gene could be
suppressed by specifically targeted
drugs.
On the face of it, these are exciting developments. But now, in the week that
the genetic pioneer James Watson
caused uproar by saying that people
of African origin were not as intelligent
as Caucasians, serious questions are
being raised about whether racially
targeted medicine offers more hype
than hope. Experts gathering for a big
genomics conference hosted by the
Economic & Social Research Council
(ESRC) in London next week are keen
to prescribe a salty dose of realism
with our highly sugared genetic meds.
MEDICINA A FIOR DI PELLE
I trattamenti devono essere su misura a seconda della razza? Simon
Crompton ci parla di un trend controverso – curare secondo il colore della
pelle.
Sembra un romanzo di fantascienza:
la medicina formulata secondo la genetica offre farmaci che funzionano
proprio per te, vanno perfettamente d’accordo con il profilo genetico
della tua razza. Due anni fa la FDA
(Usa Food and Drug Administration)
approvò il primo farmaco “etnico”,
specifico per un gruppo razziale.
Chiamato BiDil, è stato dimostrato
che questo farmaco aumentava il
tasso di sopravvivenza tra gli AfroAmericani con gravi problemi di
cuore. Fu osannato come un grande
salto verso la nuova era della “farmacogenomia”, nella quale si supponeva che i farmaci avrebbero avuto una
maggiore efficacia perché formulati
su misura per il tuo profilo genetico.
Poi, una compagnia islandese, la
“Decode” disse di aver isolato una
versione di gene che ha l’effetto di
aumentare in modo significativo
il rischio di attacco cardiaco negli
Afro-Americani. L’azienda scrisse
sul giornale “Nature Genetics” che
il 6% degli afroamericani con la variante del gene erano 3.5 volte più a
rischio di essere colpiti da un attacco
cardiaco, e che il gene poteva essere soppresso con farmaci indirizzati
specificamente a colpirlo.
Apparentemente sono sviluppi sorprendenti. Ma adesso, nella settimana in cui il pioniere della genetica James Watson ha fatto scalpore
dicendo che le persone di origine
africana non sono intelligenti come
quelle di origine caucasica, si stanno sollevando domande molto serie
per capire se le medicine indirizzate
ai “geni della razza” offrono più pubblicità che speranza. Molti esperti, insieme per una importante conferenza sulla genomica ospitata dal ESRC
(Consiglio di ricerca socio-economico) a Londra la settimana prossima,
sono ansiosi di prescrivere una dose
salata di realismo ai nostri medici
della genetica, cosi dolciastri.
Stile e tendenze
L’angolo del Bon
Ton
VIA LIBERA AI COLORI DELL’INVERNO
“IL CAFFÈ, CON (BUON) GUSTO!”
Inutile illudersi ormai: l’estate ci ha abbandonati anche quest’anno! Maglioni, cappotti, sciarpe, berretti hanno già popolato il nostro armadio e i colori sgargianti sembrano
essere un ricordo lontano. La moda però si è
opposta a questa regola dell’inverno: accanto agli intramontabili nero, grigio, marrone,
blu, vengono affiancate nuove tonalità. Per
esempio? Viola e rosso hanno già preso piede nelle vetrine. E avete visto i nuovi piumini
proposti da Pickwick, Frutta, Roxy? I colori
d’ordine sono rosa, rosso, giallo, arancione,
verde… Un’ idea intelligente: riportare un po’
d’allegria tra i grigi colori invernali. Sapevate infatti che l’abbigliamento può influire sul
vostro umore?
Per esempio il rosso stimola l’estroversione
e attività fisica, l’arancio dispone al buon
umore, il giallo stimola le attività razionali,
il verde favorisce alla riflessione, l’azzurro
conferisce serenità e rilassamento, il viola
è sensuale e spirituale. Ognuno di questi
colori ha effetti importanti nel nostro umore
e allora ragazze, come farne a meno anche
in inverno? La cromoterapia si sta rivelando
un’arma fondamentale da non mettere mai
da parte.
Le scelte di cui disponiamo per poter sfogarci con ogni genere di colore sono tra le
più vaste: non solo piumini, ma anche felpe,
calze, borse, scarpe…e tanto ancora!
Anche gli accessori hanno la loro importanza: saper giocare con collane, bracciali, orecchini, è fondamentale! Una forcina
argentata, abbinata ad una collana a perle
bianche, anche se indossate con il nero riescono a trasmettere energia e vitalità!
Quindi non trascuriamo nulla nel nostro
aspetto: il più piccolo particolare può letteralmente “colorare” il nostro umore
Lo zucchero si mescola muovendo il cucchiaino dall’alto in basso, e viceversa.
Si beve tenendo la tazza con il pollice e l’indice, mentre l’altra mano sorregge il piattino.
Gli errori più frequenti “attorno” alla tazzina
di caffè:
*zucchero nella tazzina prima di versare la
bevanda;
*rotazione del cucchiaino (verso destra o
verso sinistra) nel caffè, quasi fosse polenta;
*cucchiaino inoperoso all’interno della tazzina;
*mignolo alzato mentre si sorseggia;
*cucchiaino alla bocca, anche solo per saggiarne la dolcificazione.
Eni Selfo
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Cocktail del
mese
“me l’ha detto il mago”
questo mese...Cosmopolitan!
vodka: 1 oz
triple sec: ½ oz
succo di cranberry (mirtillo rosso americano): ½ oz
succo di lime: ½ oz
Preparazione: mettete nello shaker
alcuni cubetti di ghiaccio, aggiungete gli ingredienti nella dose indicata e
agitate energicamente. Da servire senza ghiaccio in doppia coppa cocktail,
ben fredda. Questo drink non prevede
decorazioni, ma volendo è possibile
unire un rametto di ribes rosso a bordo bicchiere.
Quando? Va bene tutto il giorno, anche se forse, per l’aperitivo, è un po’
troppo dolce.
Video del mese
http://it.youtube.com/
watch?v=SVQwQXV5Mcw
joseph il rumorista
ecco il video che da mesi spopola su
youtube: joseph, un ragazzo francese
di ventun’anni, che con la sua bocca
riesce a fare dei suoni inimmaginabili!
Fatto strano del
mese
Un po’ spaventato dall’aereo, in un
viaggio un po’ low cost, vidi il comandande che mi dava il benvenuto nell’aereo. Rassicurato dal suo volto un
po’ scuro ma professionale dissi al
mio amico: “Mi sento più tranquillo, mi
ispira fiducia il comandante”. “Si, si...
hai visto come si chiama?!” fece lui.
Con l’occhio ho subito cercato il cartellino identificativo appuntato sulla
sua giacca...OSAMA !!!
08
YOUTUBE
Le Parkour
Ovvero “L’art du déplacement”, uno “sport”
non conosciuto da tutti anche se molti ne
hanno sicuramente sentito parlare o hanno
visto qualche video su internet. E’ una disciplina a metà strada tra arti marziali, filosofie
orientali e sport estremi. I traceurs (quello
che fa un tracciato), si arrampicano sui tetti,
saltano e si lanciano in un percorso a ostacoli fatto di muri, parapetti, tetti, grondaie
e ponti; si spostano utilizzando gli elementi
dell’habitat urbano: il tutto a mani nude senza nessun aiuto, con coraggio e agilità.
Il fondatore di questo sport è il francese David Belle; nato nel 1973, sviluppa un modo
di pensare volto al superamento di tutti gli
ostacoli che poi battezza parkour.
L’arte dello spostamento non è un fatto
fisico, secondo lui, ma richiede autocontrollo, la consapevolezza delle proprie
capacita dei propri limiti, riflessi e sangue freddo: tutte queste capacità vanno allenate insieme al corpo. Insomma,
questa disciplina è un’ascesa verso livelli
sempre più alti di padronanza del corpo.
Un’attività così spettacolare non poteva rimanere nascosta; prima ancora che venisse
scoperta da noi del Bel Paese sono cominciati a piovere sul web centinaia di video su
youtube e non solo.
Sono stati prodotti dei film come Yamakasi, o “Banlieue 13, B13”; che hanno scosso il pubblico per le scene mozzafiato di
parkour.
Chiunque sia interessato a questa magnifica disciplina può visitare il sito italiano
www.parkour.it, anche se io, da “traceur
bassanese” posso dirvi che non troverete
nessuna scuola qui né in altre parti, spero
tuttavia che presto qualcuno ne fondi una.
Per adesso mi limito ad allenarmi a casa...
è meglio evitare farlo in giro, gli addetti all’ordine pubblico non apprezzano che ci si
arrampichi sui muri delle case e si salti da
un tetto all’altro!
Alla prossima!
Andrea Ceccon
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The next best
beatboxer!
Il beatboxing, per chi non lo sapesse,
è la capacità di riprodurre i suoni della
batteria con la voce. Agli inizi, negli anni
‘80, era solo un accompagnamento della musica acapella americana, mentre
adesso viene usato dagli MC per fare
freestyle.
Il più grande beatboxer è sicuramente
Razhel, soprannominato “padrino del
suono” (godfather of noise), il quale ormai da anni domina la scena mondiale.
Anche se da poco tempo, in Europa c’è
un altro wanna-be beatboxer, uno che
sembra voler insidiare Razhel dal suo
posto di sommo padrino, un altro che ha
il cuore che batte a ritmo di musica. E’
Joseph.
Durante il terzo anno delle superiori lascia la scuola per andare a studiare musica, incentivato anche dai familiari che
già lavorano in questo campo.
Abita a Sete, un paese sulla costa vicino
a Montpellier, dove tutti lo conoscono
grazie alla sua partecipazione al programma “Nouvelle Star 2007” sulla rete
francese M6; una specie di “corrida” del
paese d’oltralpe.
Non ha vinto, ma è diventato senz’altro
il più famoso grazie al visitatissimo sito
www.youtube.com.
Joseph è un “ragazzone” di soli 21 anni
che riesce ad usare in modo fenomenale i “canali” a nostra disposizione per
emettere suoni.
Questo (è proprio il caso di dirlo) personaggio riesce ad emettere contemporaneamente 2 differenti suoni. Ci riesce
emettendo un suono dalla bocca e uno
dal naso !!! Dote che unita ad una grande
coordinazione gli permette di raggiungere quei livelli strabilianti di fedeltà al pezzo musicale.
Pensate…riesce a fare la base di “Billie
Jean” o di “Yeah!” senza difficoltà, e pochi sarebbero in grado di distinguere la
sua voce dal suono di una batteria!
Fatto ascoltare ad un dj, che evidentemente di questi pezzi se ne intende, la
stupita esclamazione è stata...”I suoni
sono praticamente identici agli originali”
E quindi… un in bocca al lupo a Joseph
perché possa continuare la sua carriera
musicale!
-->vedi anche, “video del mese”
Michele Cecchetto
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01
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Un(a) Derbi senza y
Nate per sfrecciare tra i ranch statunitensi, le “scrambler” sono moto stradali
modificate per un uso fuoristrada, dotate di grandi ruote tassellate e un manubrio largo; negli anni ‘70 in Europa hanno
avuto un notevole successo.
La casa motociclistica spagnola ha voluto proporre questo tipo di moto nel 2005
con la Mulhacén 659 conquistando il
premio design al salone di Monaco.
Oggi viene riproposta, portando la cilindrata a 125cm3, per adattarsi a un pubblico giovane, a chi non è interessato
alle grosse moto e che preferisce essere
agile e scattante nel traffico urban.
La moto è spinta da un nuovissimo motore a 4 tempi composto da un doppio
albero a camme in testa (DOHC), per
avere una maggiore potenza, sviluppando ben 15CV (11 kW) a 9.250 giri/min. E’
il più potente della categoria ma rientra
perfettamente nelle norme previste per
la patente di guida A1 e nelle normative
di inquinamento Euro 3.
Inoltre è dotata di un nuovo telaio tubolare in acciaio che offre un’ottima ergonomia per avere il massimo del comfort; il
cambio ha 6 marce, l’avviamento è elettrico. La sospensione anteriore può contare su una forcella idraulica da 37mm,
la più robusta della sua categoria, con
un’escursione di 99mm; su quella posteriore lavora un monoammortizzatore su
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un forcellone in acciaio. L’impianto frenante anteriore e posteriore a disco assicura una totale sicurezza in frenata.
Un po’ di dati tecnici... per i più curiosi!
Cilindrata: 125cm3
Motore: monocilindrico 4 tempi
Numero valvole per cilindro: 4
Potenza kW: 11
Potenza cv: 15
Potenza max giri/minuto: 9.250
Tipo Cambio: Meccanico
Marce: 6
Normativa anti-inquinamento: Euro 3
Lunghezza mm: 1.976
Larghezza mm: 750
Altezza minima sella mm: 750
Massa a secco kg: 110 kg
Capacità serbatoio: 11 litri
Freni anteriori: Disco – 280mm
Freni posteriori: Disco – 220mm
Colori disponibili: Nero, rosso, bianco,
arancio
Alessandro Canil
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Ce l’i (il) phone? che si pronuncia <ce
l’hai il phone?>
Siamo abituati ad associare a “phone” l’immagine di un telefono, magari fisso, oppure
formato cabina londinese. Ma quando l’Apple
lancerà il suo concetto di “phone” sul mercato italiano, dovremo ricrederci. L’iPhone è un
ibrido tra un iPod, uno smartphone e un palmare. Insomma: tutto tranne che un cellulare!
Nonostante il costo (399$) e la clausola che
obbliga a un contratto biennale con la compagnia telefonica, in poco tempo sono stati
venduti più di un milione di esemplari dell’ultima trovata di Steve Jobs solo negli Stati Uniti.
I motivi?
È più bello di un telefono normale, più utile
di uno smartphone, ma meno costoso di un
palmare. Moltissime funzionalità unite a un
design modernissimo, come di norma in casa
Apple, l’hanno reso oggetto dei desideri già
di molti europei.
Come iPod, c’è una versione leggera di iTunes integrata, che permette di scaricare musica direttamente sull’iPhone e usarla come
suoneria (pagando).
Come telefono, è accessoriato di connettività
Wi-Fi, ed è un un GPRS quadri-band, corre
voce che la ricezione sia buona, come la qualità dell’audio.
Come palmare, integra un sistema operativo
OS X con un sacco di programmi (compreso
uno per YouTube), e non un touch-screen, ma
un “multitouch-screen” come è stato definito dagli stessi produttori. Multitouch perchè,
grazie a un nuovo software, l’iPhone è in grado di riconoscere combinazioni di tasti, cosi
da permettere di scorrere la propria galleria
delle foto, o anche solo di digitare il testo di
un messaggio più agevolmente.
Ha anche molti svantaggi però, ad esempio,
con la fotocamera ha solo 2 megapixel di definizione...sembra uno spreco, visti i 160 dpi
di risoluzione dello schermo! Così come la
mancanza del flash e dello zoom: niente foto
al buio e da lontano quindi! Manca anche il
supporto flash della macromedia...una grave
mancanza per gli intenditori.
Inoltre, la tecnologia EDGE utilizzata per
le chiamate, in Europa è poco diffusa, ma
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l’UMTS consuma troppa batteria. Quindi, prima di venderlo nelle nostre zone, Mr Jobs dovrà sistemare questa faccenduola!
Secondo alcuni “rumors” l’iPhone verrà commercializzato in Italia (forse da Vodafone) all’inzio della primavera 2008.
E noi aspettiamo, ansiosi di poter trovare da
soli la nuova traduzione italiana di “phone”.
Giulia Cian Seren
God of war II
Kratos, l’unico mortale che mai riuscì a uccidere un dio, è tornato sulla playstation 2!
Lo avevamo lasciato seduto tra gli dei dell’Olimpo al posto di Ares, ma adesso è stato
declassato a mortale, e dovrà riguadagnarsi
la divinità andando contro il suo destino, alla
ricerca di un misterioso personaggio...
Tuttavia, per quanto riguarda la giocabilità, è
molto scorrevole e i comandi molto intuitivi e
immediati: imparare a fare le combo più distruttive e cattive è semplice. Un sistema di
gioco che fa della frenesia e della mancanza
di punti morti uno dei suoi punti di forza, a
cui si uniscono in questo secondo episodio
alcune nuove sezioni, come quella che vede il
fantasma di Sparta impegnato in furiosi combattimenti aerei a cavallo di enormi grifoni che
danno modo al giocatore di affrontare nuovi
nemici e situazioni. La visuale è ottima, così
come le armi che sono le mitiche spade di
Atena (identiche alle spade del Kaos di God
of War 1), un martello e una lancia. Le armi si
possono cambiare durante il combattimento
senza bloccare la combo rendendo il vostro
attacco micidiale!
Le magie sono simili a quelle del primo capitolo anche se hanno alcune variazioni.
La magia “sguardo di medusa” invece rimane
invariata.
Il gioco è decisamente più lungo rispetto al
primo capitolo con molti più boss, per la maggior parte eroi dell’antica Grecia o belve mitologiche come i ciclopi.
Il gioco in certi punti risulterà un po’ stressante, ma per la maggior parte lo troverete
affascinante, coinvolgente e tremendamente
bello. Non per nulla è considerato uno dei migliori action game per Playstation 2.
Il comparto grafico di God of War si divide
ancora una volta tra ambientazioni mastodontiche, imponenti boss di fine livello e nemici animati a dovere. Sottotono, invece, il
sonoro della Sony, relegato in un angolo, non
tanto per la scarsa qualità dell’opera, quanto
piuttosto per un mixaggio sbagliato dei vari
componenti audio che tende a porre il parlato
sullo sfondo, rendendolo a volte incomprensibile.
God of War 2 rappresenta quindi una sorta di
“requiem” per la console di casa Sony, che
saluta la “old gen” con uno dei migliori esempi di tecnica applicata a un gioco appassionante, carico d’atmosfera e incredibilmente
divertente da giocare.
Eugenio Piazza
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Narciso
Narciso camminava curvo sotto il peso del
grande zaino nero, goffo come un piccolo
gnomo nelle sue scarpe da ginnastica malconce.
Freddo, era freddo. Giocava col suo fiato,
fingeva di essere un treno a vapore, quelli
di cui c’erano le foto nel libro di storia. Così
belli, imponenti, neri e lucidi.
<<Ciuff, ciuff!>>, diceva, lasciando che il
suo respiro si dissolvesse nell’aria di gennaio. Era un treno veloce, che correva via da
lì attraversando il mondo.
Avrebbe voluto fermarsi ad accarezzare la
brina che definiva l’erba, ma non aveva tempo. Anche se il parco giochi in cui gli altri
bambini passavano i pomeriggi era vuoto e
gelato e sembrava un castello di cristallo, lui
doveva correre a scuola.
Annaspava sotto il peso dello zaino che
sembrava sommergerlo, mentre correva
verso un edificio basso dalle pareti bianche,
ancora addormentato.
Non si vedeva nessun altro bambino all’infuori di Narciso, una figura esile e infagottata sospesa nella nebbia. Era chino a terra, raccoglieva i sassi del cortile con aria
accigliata, per poi farli cadere nelle tasche,
disegnandone la forma con le piccole dita,
premendoli nel palmo cicciotto. Gli piaceva
tanto il contatto della loro superficie fredda,
come si scaldavano nelle sue manine. Ne
portava sempre qualcuno nelle tasche, per
lanciarli nel fiume ritornando a casa, tutto
solo, dopo la scuola. Frantumando la superficie dell’acqua, i sassi si producevano
in un tonfo sordo ma gentile, in una danza
di schizzi e schiuma bianca e gelida. E poi
affondavano, sparivano alla sua vista, si mescolavano al popolo di pietre sul fondo del
fiume.
Le lunghe ciglia nere tracciavano un’ombra
sulle sue guance pallide, sul piccolo viso rotondo, le labbra rosee erano tutte protese
in una smorfia di concentrazione, la punta
della lingua carezzava nervosamente l’angolo della bocca, mentre il bambino sfiorava
i contorni di ogni sasso, li soppesava fra pollice e indice, scegliendo con cura fra quelli
spigolosi e quelli arrotondati, quelli lisci e
quelli ruvidi, scartando i pezzi di mattone e
i cocci di vetro.
Proprio mentre decideva se arricchire il suo
bottino con un sasso nero venato di bianco
o con un altro di una singolare sfumatura di
arancione una voce bambina alle sue spalle
esclamò: << Cosa stai facendo lì per terra,
tu? >>. Narciso si girò di scatto, turbato da
quell’interruzione, i sassi gli caddero dalle
mani per la sorpresa; che lui sapesse nessun altro di quegli antipatici bambini che
frequentavano la sua scuola arrivava lì tanto presto! Chi poteva essere quello sciocco
che aveva deturpato la sua culla di solitudine mattutina?
Si trovò davanti una ragazzina magra con
due enormi occhi verdi e un faccino lentigginoso, che indossava un gigantesco maglione rosso. Lo guardava curiosa, certo
desiderosa di partecipare al gioco. Ma lui,
di quell’antipatica maleducata non voleva
proprio saperne! La guardò torvo, con le sopracciglia nere come corvi e gli occhi scuri che lanciavano fulmini, e senza dire una
parola le fece una gran linguaccia, per poi
correre via, a scuola, dimenticando il suo
prezioso mucchietto di sassi scelti con tanta cura in cortile, ai piedi della ragazzina dal
maglione rosso.
A] La bambina si avvicina ed iniziano a parlare....
B] La bambina si avvicina ma lui scappa nuovamente...
Decidi tu come far cntinuare questa storia inviando
un sms al 392 6150971 scrivendo ^A^ oppure ^B^
Caterina Barolo
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Test
ACQUA ARIA FUOCO TERRA
Inizio test: per sapere qual’é l’elemento che
influenza il tuo benessere psicofisico rispondi
con sincerita’ a queste domande
C_Giornalista, presentatrice/presentatore tv
D_Scrittore/scrittrice o sceneggiatore/
sceneggiatrice
Se metti su peso:
A_Lo accumuli soprattutto su spalle, braccia
e dorso
B_Lo distribuisci un po’ ovunque
C_Ingrassi molto difficilmente
D_Lo accumuli sui classici punti critici:
addome, fianchi, glutei o cosce
La tua stagione preferita:
A_Inverno
B_Estate
C_Autunno
D_Primavera
Il tuo atteggiamento a tavola:
A_Mangi con gusto e sei goloso/a
B_Assapori i cibi, ma mangi a ritmi
C_Se sei impegnato/a a fare qualcosa puoi
tranquillamente dimenticarti del pranzo o
della cena
D_Mangi molto lentamente
L’attività sportiva con cui vorresti misurarti:
A_Trekking e ogni altro sport a contatto con
la natura
B_Corsa o maratona
C_Tennis o deltaplano
D_Nuoto o immersioni
Tendi a soffrire piu’ facilmente di:
A_Problemi di circolazione
B_Mal di testa
C_Cali di energia
D_Ritenzione idrica
I tuoi cibi preferiti:
A_Frutta e verdura
B_Cibi piccanti e speziati
C_Piatti curiosi e intriganti
D_Dolci, cioccolato e pasticcini
I liquidi nella tua alimentazione:
A_Almeno 4 bicchieri d’acqua al giorno
B_Sei capace di berti un’intera bottiglia
d’acqua in una sola volta
C_Li consumi soltanto quando hai sete
D_Spesso non ti accorgi neppure dello stimolo
della sete e bevi pochissimo
La tua corporaturà e’:
A_Piuttosto robusta
B_Atletica e con muscoli ben disegnati
C_Magra e longilinea
D_Roatondetta e con muscoli poco accentati
Il tuo lavoro ideale:
A_impiegatizio di alto livello, caporeparto,
analista di mercato
B_Capo del personale, libero professionista
La tua giornata ideale:
A_Equamente suddivisa tra lavoro e tempo
libero
B_Quella in cui la serata e la nottata fanno la
parte del leone
C_Frenetica, movimentata e piena impegnata
D_Quella in cui puoi andare a letto presto
A_Il tuo elemento é la TERRA
Caratteristiche: concretezza, ordine, razionalità. A volte tendi a rimuginare eccessivamente
sulle situazioni e sugli avvenimenti. Sensibilità
e riservatezza, difficilmente ti lasci andare. Hai
pazienza ma questo ti impedisce di scaricare la
tua aggressività.
Punti deboli: il sistema nervoso, tendi a subire
e nelle situazioni di stress non riesci a reagire.
Puoi soffrire facilmente di altri di malattie psicosomatiche:colite, bruciori di stomaco, difficoltà
digestive.
B_Il tuo elemento é il FUOCO
Caratteristiche: impulsività, passionalità, affronti
la vita con grinta.
Temperamento: Dinamicità, passionalità, curiosità, hai mille interessi. Tieni molto alla tua indipendenza, non temi di misurarti con le prove
della vita, anzi le vivi come sfide che ti permettono di esprimere la tua natura + profonda. Ti piace essere leader, attenzione all’individualismo.
Punti deboli: gli organi + a rischio sono il cuore
e l´apparto circolatorio. Predisposizione a problemi di fegato.
C_Il tuo elemento é l’ARIA
Caratteristiche: Socievolezza, vanità, ami il contatto con gli altri e lo scambio di idee. Socievolezza, cordialità, ottimismo e creatività ma rischi
di essere superficiali. Nell’ambito del tuo gruppo
tieni banco con allegria, ma rischi di essere superficiale e addirittura snob
Punti deboli: polmoni, bronchi, naso e gola. Ma anche stress perchè tendi a essere inconcludente.
D _ Il tuo elemento é l’ACQUA
Caratteristiche: Fantasia, emotività, fervida immaginazione, spesso vivi in un mondo di sogno.
Sensibile, sai cogliere lo stato d’animo di chi ti
sta vicino, ma se questo atteggiamento ti prende troppo rischi di essere permaloso/a.
Punti deboli: gli organi della digestione (stomaco e intestino) ma anche il sistema linfatico. A
volte sei incapace di controllare le emozioni, che
rischiano così di travolgerti. Impara a rilassarti di
+ e cerca di coltivare la tua autostima.
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Posta del Cuore
Mio moroso dice che devo perdere 2 kg. Ma io non sono affatto grassa...la cosa mi da molto fastidio. Che fare?!?
Io, fossi in te, non mi preoccupererei molto: evidentemente lo fa solo per scherzare e se state insieme vuol dire che gli piaci parecchio anche così. Non gli dare ascolto, e vedrai che in poco tempo
capirà di aver sbagliato a dirtelo.
Ciao, la mia ragazza insiste sempre nel farmi conoscere i suoi genitori, nell’invitarmi a cena e anche ai pranzi di famiglia. Io mi trovo spesso in imbarazzo e quando le dico che preferirei non andare lei si arrabbia sempre. Cosa devo fare? Soffrire in silenzio oppure inventarmi delle scuse?Ciao
cuoricina’89,grazie.
No, il silenzio non funziona mai, così come le bugie. Parlaci, spiegale come ti senti e perchè tu non
vuoi andare con lei...capirà! Oppure, passa al piano B...invitala tu a pranzo con la terribile nonna
80enne!!!
Sono una ragazza di 16 anni, sto da 3 mesi con il mio ragazzo e vorrei stare sempre assieme a lui
ma spesso accade che per un motivo o per un altro non ci si veda. Io ho lasciato tutte le amiche
per stare più tempo con lui, ma lui invece esce sempre con gli amici e siccome, mi dice, sono tutti
maschi, non mi ci vuole portare. Lui dice che mi vuole bene ma adesso non ne sono più tanto sicura dato che preferisce gli amici a me. Tu che dici?Tu che dici cuoricina’89?
Ahia. Vecchia storia, dora 91! Prima di consigliarti qualcosa da fare per lui, però, vorrei suggerirti
di ricominciare a stare un po’ con le amiche... è giusto che ognuno abbia la sua vita privata al di
fuori della
propria relazione amorosa.
Per quanto riguarda lui, il fatto che non ti vuole far
uscire con i suoi amici non è una dimostrazione di
non-affetto, anzi! Prova a pensare... a te piacerebbe uscire con una decina di ragazzi che tracannano birra, parlano
solo della partita del giorno
prima e della conquista
della sera precedente
alla partita? A me
no! Ma se ci tieni, di
al tuo ragazzo che
sopporterai quanto
su descritto, e che
oltretutto farai sempre facce divertite
alle peggio battute
sconce.
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Rise up cerca collaboratori...per articoli
e soprattutto per la sua distribuzione...
come avete visto vi viene consegnato in mano...Si tratta di una mezz’ora
al mese, di mattina, prima di entrare a
scuola. Rise up vuole anche espandersi
e farsi leggere da sempre più ragazzi di
sempre più istituti. Se nel vostro istituto
non arriva Rise up chiedetecelo e vi forniremo copie da consegnare.
Qui di seguito una serie di indirizzi e numeri utili...usateli e fate sentire la vostra
voce e il vostro supporto...
[email protected] per tutte
le questioni burocratico-amministrative,
economiche e organizzative. Scrivete
a questo indirizzo anche per i consigli
o le critiche in modo tale che si possa
sempre aggiustare il tiro secondo i vostri utili pareri.
[email protected] per chi volesse chiedere informazioni tecniche ad
un pubblicista professionista.
[email protected] qui dovrete inviare tutti i vostri articoli, le vostre
illustrazioni e foto, insomma tutto quello
che vorreste vedere nel prossimo numero di Rise up.
grafi[email protected] se volete qualche consiglio tecnico o un parere illuminato scivete alla nostra Rosa! Scrivete
anche i commenti alle grafiche, sarà lieta sapere che ne pensate.
Potete anche inviarci un fax
allo 0424 1940567.
A
AA
A
Annunci
Per gli sponsor, per chi volesse offrire il
suo sostegno economico a Rise up con
l’acquisto di spazi pubblicitari o con donazioni è attivo il numero 348 4219565,
oppure mandate una mail al presidente.
Per tutte le altre attività interattive, come
la storia a puntate, oppure per consigli e
suggerimenti veloci il numero ai cui mandare gli SMS è il 392 6150971.
Non avete che quindi l’imbarazzo della
scelta !
Ah... dimenticavo... spazio anche a qualche annuncio simpatico... di compro e
vendo...
AAA
AAA
AAA
AAA Vendesi paracadute... come nuovo... un solo lancio... mai aperto !!! Vero
affare !!!
A Cerco un centro di gravità permanente, che non mi faccia cambiare idea sulle
cose e sulla gente... contattarmi !
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A numero uguale lettera uguale
Enigmistica
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Ancora io !!!
Non temete, nella prossima edizione vi tedierò con molte meno parole !!!
Quest’ultimo spazio di Rise up è dedicato agli enti e alle associazioni che vogliano mettersi in comunicazione
con noi giovani e far conoscere il loro operato, uno spazio libero che possa facilitare il dialogo tra giovani e enti o
associazioni appunto. Ho notato che tante volte, anche “del e nel” mondo della politca, vi è scarsa informazione.
Tante volte noi giovani non siamo a conoscienza di quello che ci può offrire il luogo in cui viviamo e quindi quello
che la sua amministrazione promuove. D’altra parte il viceversa, succede spesso che le amministrazioni non siano
perfettamente consce delle reali necessità dei giovani. Questo accade perchè i mezzi di comunicazione trasversali
non esistono, è difficile che un giovane entri in municipio, prenda appuntamento con il Sindaco o con l’Assessore
addetto ed esponga i suoi dubbi, le sue richieste ecc. Rise up ci permette di farci sentire, e ci permette di ascoltare
quanto gli altri hanno da dirci, da proporci.
Ecco quindi i “messaggi in bottiglia” che avete trovato precedentemente, riservati a qualsiasi messaggio o annuncio, serio o meno serio. A fare eco dall’altra parte questo spazio per enti e associazioni.
Per questo numero zero lo spazio è dedicato all’associazione “ilGrillo” creata per Rise up, un’associazione senza
fini di lucro proprietaria di Rise up e che il sottoscritto presiede.
Come tutte le associazioni ha un direttivo, presidente e vicepresidente, uno statuto ed è aperta a chi volesse divenirne socio. Ci sono 3 tipologie di soci: soci fondatori, soci ordinari e soci onorari.
I soci ordinari versando una quota di adesione simbolica entrano nell’associazione mentre tutti i giovani che volessero aiutare in qualsiasi modo Rise up (dalla distribuzione, all’apporto delle idee, alla scrittura di articoli) saranno
esenti da qualsiasi versamento di denaro diventando soci ordinari collaboratori. Ritengo giusto incoraggiare queste
persone che mettono del proprio nel progetto, ben più importante di una cifra simbolica, perchè chi ha idee e voglia
di fare non deve incontrare nemmeno il più piccolo ostacolo quando lavora con “ilGrillo” !
I soci onorari invece possono essere tutte quelle persone, facilmente un po’ più grandi di noi che credono nel progetto e nella bontà dei suoi fini. Persone, enti o istituzioni che abbiano contribuito in maniera determinante, con la
loro opera od il loro sostegno ideale ed economico alla crescita del progetto.Anch’essi saranno esenti dalla quota
annuale per un principio simile a quello di prima... la generosità va premiata !
C’è ancora molto altro da dire... ma l’Associazione “ilGrillo” si augura che vi possa essere tutto il tempo nelle future
uscite per farsi conoscere sempre meglio. Al prossimo mese allora !
Simone Grillo
Special thanks to... (in ordine sparso)
Giulia, Alessandro, Eugenio, Il Mago, Eni, Andrea, Caterina,
Michele.
Dott. Luigi Galliotto, un contributo fondamentale per la
riuscita di questo progetto.
Sindaco Gianpaolo Bizzotto, sempre disponibile e con un
occhio attento all’iniziativa giovanile.
Assessore Federica Finco, vigile nel mondo dei giovani e
delle politiche sociali.
Dott. Giancarlo Andolfatto (no-profit center di Romano
d’Ezzelino), gentilissimo e di grande aiuto nel mare sterminato della burocrazia odierna !
Avv. Barbara Biondani, un consiglio sempre preciso, puntuale e prezioso.
Gli sponsor tutti che hanno creduto e hanno avuto fiducia
in noi.
I collaboratori, la redazione. Tutti giovani, eppure con una
grandissima professionalità e rispetto del lavoro e
delle consegne.
Tutti in generale quelli che credono in noi, nelle nostre
capacità.
Tutti quelli (ma non molti in effetti...) che più mettevano i bastoni fra le ruote e più infondevano voglia
di riuscire !
Grazie
... Grazie anche a Shellrent.com che offre Banda e
Spazio Web illimitati, supporto PHP4 e PHP5 con
illimitati database MySQL e infine caselle di posta
elettronica ad un prezzo di 30,00 euro annuI.
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