Rischio biologico nell` ambulatorio veterinario
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Rischio biologico nell` ambulatorio veterinario
TITOLO RISCHIO BIOLOGICO NELL’AMBULATORIO VETERINARIO REVI SIONE DATA REDATTO VERIFICATO APPROVATO 27.09.2010 *Gruppo di Lavoro GRAP Direttore Sanitario Aziendale Dott. Sandro Capocecera ___________________ TPALL Claudio Celestini ____________________ Alessandro Selbmann __________________ Raffaela Napoli __________________ Roberto Riccardi __________________ Nicoletta Salvatori __________________ Franco Bifulco __________________ Marina Cerimele _______________ Dirigenti di UU.OO. e di Dipartimenti interessati, Specialisti Dott. Giuseppe Clò ___________________ R.L.S. (consultazione) ____________________ ___ 1 TITOLO RISCHIO BIOLOGICO NELL’AMBULATORIO VETERINARIO INDICE Gruppo di lavoro pag. 3 Premessa pag. 3 Scopo / obiettivo pag. 3 Ambito / campo di applicazione pag. 4 Responsabilità – Matrice della responsabilità pag. 4 Contesto operativo pag. 5 Criticità riscontrate nell’organizzazione pag. 5 Descrizione delle azioni pag. 5 Valutazione dei rischi pag. 6 Conclusioni pag. 7 Bibliografia / sitografia pag. 7 Allegati: Glossario pag. 8 Tabella zoonosi pag. 8 2 TITOLO RISCHIO BIOLOGICO NELL’AMBULATORIO VETERINARIO GRUPPO DI LAVORO Cognome e nome Capocecera Sandro Celestini Claudio UU.OO. Qualifica Dipartimento di Prevenzione – Dirigente Veterinario Servizio Veterinario Dipartimento di Prevenzione – Tecnico della Prevenzione Servizio Igiene e Sanità Pubblica PREMESSA Negli ultimi anni è notevolmente cresciuta tra gli operatori sanitari la preoccupazione per il rischio di contrarre una malattia infettiva a causa della propria attività lavorativa; su questo atteggiamento ha sicuramente influito la comparsa sulla scena mondiale dell’epidemia di AIDS, che ha destato non poco allarme anche in questo settore. Le procedure di controllo consigliate, molto spesso complesse e di difficile applicazione, non sempre eliminano il rischio derivante da un evento accidentale (puntura, taglio, schizzo, urina, sangue, feci, presenza di parassiti trasmettitori di zoonosi, allergie, etc) eventi molto spesso imputabili all’organizzazione del lavoro, rapidità di esecuzione, spazi non idonei, affollamento di animali, etc. L’emanazione del D.Lgs n° 81 del 09.04.2008 Titolo X, impone al Datore di lavoro di valutare il rischio derivante dall’esposizione ad agenti biologici, nonché di adottare tutte le misure tecniche, organizzative e procedurali, per evitare l’esposizione dei lavoratori. Pur non riconoscendo a tutti gli operatori sanitari un rischio biologico diretto (escluse alcune specifiche mansioni) si ritiene opportuno consigliare l’adozione delle misure precauzionali previste dalla normativa vigente. Quando le misure di controllo non sono sufficienti a ridurre il rischio è necessario progettare adeguatamente i processi operativi modificando, se necessario, l’organizzazione del lavoro. SCOPO / OBIETTIVO Obiettivi specifici - Individuazione di rischi biologici durante l’attività svolta all’interno dell’ambulatotorio veterinario della AUSL Viterbo; Individuazione di procedure lavorative tecnicamente valide ed attuabili, che vadano ad integrare la necessaria professionalità ed esperienza degli operatori addetti, in presenza di soggetti (animali) contraddistinti da reazioni difficilmente prevedibili. 3 TITOLO RISCHIO BIOLOGICO NELL’AMBULATORIO VETERINARIO AMBITO / CAMPO DI APPLICAZIONE All’interno dell’AUSL Viterbo, Dipartimento di Prevenzione, Servizio Veterinario è presente un ambulatorio veterinario utilizzato per visite cliniche ed attività chirurgiche relativamente ai cani e ai gatti. L’ambulatorio è sito nei locali al piano terra dello stabile in Viterbo P.le Romiti snc, in adiacenza e comunicante tramite porta e corridoio con gli uffici amministrativi. I locali sono costituiti da sala d’attesa, sala visite e operatoria, ufficio del Dirigente Veterinario. Gli Operatori addetti al Servizio sono tre: un dirigente veterinario e due infermieri. Le pulizie e sanificazioni vengono effettuate tra un intervento/visita e l’altro da un infermiere, mentre a fine turno, per le pulizie di fondo, interviene ditta appaltatrice esterna. RESPONSABILITA’ Il Dirigente Veterinario è il Responsabile dell’ambulatorio e Preposto anche per quanto riguarda i Rischi connessi con l’attività così come previsto dal D.Lgs. 81/2008 (valutazione dei rischi e procedure connesse); Procedura: Matrice delle Responsabilità R: responsabile azione C: collaboratore Fase progettuale Attori Elaborazione Gruppo di Lavoro R Dirigente Veterinari o R Verific a A: approvazione Fase operativa Approvazione Informazione Fornitura presidi Applicazi one Proposta Rifiuti sanitari Pulizia Contr Revisione e ollo Procedura sanifica operat zione ivo R R R Infermieri C R C C R R R R R R R GRAP Direttore Sanitario Aziendale A 4 TITOLO RISCHIO BIOLOGICO NELL’AMBULATORIO VETERINARIO IL CONTESTO OPERATIVO Si può suddividere nelle seguenti fasi: - accettazione e registrazione amministrativa; - visita; - eventuale preanestesia ed anestesia per intervento chirurgico; - intervento chirurgico; - pulizia e sanificazione (tra un intervento e l’altro e finale) CRITICITÀ RISCONTRATE NELL’ ORGANIZZAZIONE: Le criticità possono essere: a) criticità d’equipe: - un non corretto utilizzo dei DPI degli Operatori Sanitari; - mancata osservanza delle procedure aziendali che possono comportare rischi alla ditta appaltatrice dei lavori di pulizia. b) criticità ditta appaltatrice addetta alle pulizie: - inidoneo utilizzo di camici e guanti per evitare contatti con materiali/rifiuti contaminati. DESCRIZIONE DELLE AZIONI Gli animali vengono accettati, dopo una sosta nella sala di attesa, all’interno dell’ambulatorio. Dopo l’identificazione, e disbrigo di procedure amministrative, l’animale viene visitato, esclusivamente dal personale addetto e quindi in assenza di accompagnatori, per poi procedere alle cure del caso. La visita clinica, precede l’intervento chirurgico sull’animale (potenziale serbatoio d’infezione e possibile rischio fisico), con strumentazione mono-uso. Tale sequenza di azione si compone come appresso indicato: 5 TITOLO RISCHIO BIOLOGICO NELL’AMBULATORIO VETERINARIO Azione Motivazione FASE 1: accettazione animali Verifica legittimità intervento chirurgico, educazione e prevenzione del randagismo Valutazione sanità animale preoperatoria FASE 2: visita FASE 3: preanestesia e anestesia Sedazione animale FASE 4: intervento chirurgico Necessità determinate da situazioni varie (sterilizzazioni, patologie, prevenzione randagismo, etc) Garantire il corretto standard d’igiene FASE 5: pulizia e sanificazione Valutazione dei rischi Fase Fase 1: Accettazione animale Tipo di esposizione Nessuna: non è previsto contatto con l’animale Misure di prevenzione e protezione _____________________ Guanti di protezione da agenti biologici, quando possibile dispositivi di contenimento (es. museruola, etc), camice monouso di tipo chirurgico, soprascarpe monouso. Esposizione a infezioni ed Occhiali a mascherina o visiera, guanti, Fase 3: Pre-anestesia e anestesia infestazioni, lesioni cutanee camice monouso di tipo chirurgico, e percutanee (graffi, soprascarpe monouso. morsi…), rischio punture da ago, esposizione mucosa Esposizione cutanea, Occhiali a mascherina o visiera, guanti, Fase 4: Intervento chirurgico percutanea e mucosa camice monouso di tipo chirurgico, soprascarpe monouso. Esposizione cutanea e Guanti, camice Fase 5: Pulizia e sanificazione percutanea (tra un intervento e l’altro e finale) Fase 2: Visita Esposizione a infezioni ed infestazioni, lesioni cutanee e percutanee (graffi, morsi…) 6 TITOLO RISCHIO BIOLOGICO NELL’AMBULATORIO VETERINARIO CONCLUSIONI: Una corretta osservanza delle misure di prevenzione garantisce un minor rischio biologico sia per gli operatori sanitari, che per gli addetti alle pulizie (ditta esterna). In questo senso devono essere indirizzati i comportamenti di tutti gli addetti, tesi all’osservanza delle presenti procedure e di altre procedure aziendali ad esse correlate. BIBLIOGRAFIA / SITOGRAFIA: - Decreto Legislativo del 9 aprile 2008 n° 81; EU-OSHA Agenzia Europea per la Sicurezza e Salute sul Lavoro; www.osh.net; Moro L.M. infezioni ospedaliere, prevenzione e controllo. Centro scientifico editori. Bennett J.V. Brachman P.S. Infezioni ospedaliere Piccin editrice; Schaffer S.D.- Garzon L.S. – Heroux D.L. – Kornieewicz D.M. Prevenzione delle Infezioni e sicurezza delle procedure. Il Pensiero Scientifico Editore; Centers For Disease Control And Prevention. Draft Guidelines for isolation precautions in hospitals. Am J Infect Control 1996; 24 (1): 24-52; Block Seymour S; Disinfezione e Sterilizzazione principi e metodi. Edizioni Libreria Cortina Verona.2 7 TITOLO RISCHIO BIOLOGICO NELL’AMBULATORIO VETERINARIO ALLEGATI: Glossario: - - - - aerosol: sospensione di goccioline di liquido o particelle solide nell’aria o nei gas in genere; agente biologico: qualsiasi organismo vivente o parte di esso che può essere causa di infezione, allergia, o intossicazione; sono compresi in questa definizione virus, batteri, funghi, endossine batteriche, spore fungine, protozoi o elminti parassiti, acari, insetti, etc. allergeni: sostanze che causano una reazione allergica oppure d’ipersensibilità in persone predisposte; allergia:reazione esagerata del sistema immunitario d’individui predisposti nei confronti di sostanze innocue per la maggioranza della popolazione, anche se a dosi estremamente basse; detersione: Operazione volta a rimuovere, anche con l’ausilio di specifiche sostanze detergenti, ogni tipo di residuo, particella o sostanza capace di trasmettere direttamente od indirettamente un rischio biologico; disinfezione:attività che riguarda il complesso di procedimenti e operazioni atti a rendere sani determinati ambienti confinati mediante la distruzione o l’inattivazione di microrganismi patogeni; DPI( dispositivo di protezione individuale): attrezzatura che ha il compito di salvaguardare la salute e/o la sicurezza della persona che l’indossa o li utilizza; rischio:la probabilità che si verifichi un evento dannoso per la gravità dello stesso evento: sanificazione:operazione comprendente opportuni interventi di detersione e disinfezione. serbatoio:ospite umano o animale in cui un agente biologico può vivere per un certo periodo del suo ciclo vitale, spesso senza causare la malattia. Può rappresentare una fonte d’infezione. Tabella zoonosi: Zoonosi Rabbia Malattia da graffio di gatto Tubercolosi Salmonellosi Leptospirosi Dermatofizie o Tigna Toxoplasmosi Lesmania Scabbia Idatidosi Toxocariasi o larva Migrans v. Larva Migrans cutanea Zecche e Pulci Veicoli Cani, gatti Gatto Cani e Gatti Cani e Gatti Cani e Gatti Cani e Gatti Cani Cani Cani e Gatti Cani e Gatti Cani e Gatti Cani e Gatti Cani e Gatti Modalità di Contagio Morsi, graffi, contatto con la saliva infetta Morsi, graffi di gatti portatori sani Convivenza con animali i9nfetti Contatto con animale o sue feci Contatto con urine animale infetto Contatto con pelo o lesioni Ingestione delle ovocisti Puntura del flebotomo e mosca della sabbia Contatto con il pelo o lesioni Ingestione delle ovocisti Ingestione delle ovocisti Contatto con le feci Punture (veicolo d’infezione) Causa della Malattia Virus Virus Batteri Batteri Batteri Miceti Protozoi Protozoi Parassiti della pelle Parassita intestinale Parassita intestinale Parassita intestale Insetti 8