il consiglio di amministrazione approva i risultati al 31 marzo 2016
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il consiglio di amministrazione approva i risultati al 31 marzo 2016
COMUNICATO STAMPA BANCA IMI: IL CONSIGLIO DI AMMINISTRAZIONE APPROVA I RISULTATI AL 31 MARZO 2016 • Risultato netto consolidato di 206 milioni di euro, in diminuzione del 9,5% rispetto ai 228 milioni al 31 marzo 2015 • Al netto degli oneri per la contribuzione ex ante al Fondo Risoluzione Unico, non presenti nel 1Q2015, l’utile netto consolidato si collocherebbe a 233 milioni (+2,2%) • Margine di intermediazione consolidato a 442 milioni di euro, -12% sul 31 marzo 2015, trimestre che aveva registrato una minore volatilità dei mercati finanziari ed era stato caratterizzato da robuste prese di profitto da cessione titoli • Risultato della gestione operativa a 333 milioni di euro (-15,3% sul 31 marzo 2015) • Utile ante imposte di 312 milioni di euro (-12,6% sul 31 marzo 2015) dopo avere spesato 38 milioni per Fondo Risoluzione Unico • CET1 Ratio e Tier Total Ratio al 12,6%; rafforzata nel trimestre la dotazione patrimoniale con emissione di AT1 per 500 milioni Milano, 6 maggio 2016 - Il Consiglio di Amministrazione di Banca IMI, la banca d’investimento del Gruppo Intesa Sanpaolo guidata dall’amministratore delegato e direttore generale Mauro Micillo, si è riunito oggi sotto la presidenza di Gaetano Miccichè ed ha approvato il consuntivo consolidato al 31 marzo 2016. Il trimestre fa segnare un utile netto di 206 milioni di euro (contro i 228 milioni del 31 marzo 2015). Il consuntivo, di per sé in riduzione del 9,5% sul trimestre di confronto, riflette la decisione di contabilizzare oneri per 38 milioni quale stima del contributo ex ante 2016 al Fondo Risoluzione Unico. Gli oneri a tale titolo avevano interessato il conto economico 2015 a partire dal secondo trimestre. Al netto di tale voce e dei correlati effetti fiscali il risultato pro forma del trimestre si porrebbe a 233 milioni. E questo a valle di un periodo non favorevole per il settore delle banche di investimento, nel quale i mercati hanno manifestato andamenti caratterizzati da alta volatilità, avversione al rischio e forti cali delle quotazioni azionarie. Il margine di intermediazione si è collocato a 442 milioni - in riduzione del 12% sul 1Q2015. La minore redditività si è concentrata in area mercati, dalla riduzione nelle commissioni da negoziazione e raccolta ordini in ambito titoli e valute, ma soprattutto dai minori utili dalla cessione di strumenti del portafoglio AFS. L’analisi della performance finanziaria deve però tenere conto che nel primo trimestre 2015 si erano con forza dispiegati gli effetti positivi delle manovre di Quantitative Easing annunciate dalla BCE, e delle quali avevano tratto particolare profitto la gestione e diversificazione degli investimenti proprietari, con un livello di proventi tre volte superiore a quello del trimestre ora concluso. Alla formazione dei ricavi consolidati hanno contribuito l’area Global Markets, guidata da Massimo Mocio, per 347 milioni di euro e l’area Corporate & Strategic Finance, guidata da Andrea Mayr, con 95 milioni di euro, grazie ai 60 milioni di euro dalla Finanza Strutturata ed ai 35 milioni di euro dall’Investment Banking. Il risultato della gestione operativa si colloca a 333 milioni di euro (-15,3%), dopo aver contabilizzato costi di struttura per 109 milioni (dai 110 milioni al 31 marzo 2015). Il risultato riflette la riduzione nel margine di intermediazione ed un costante governo dei costi di struttura. Il cost/income ratio si attesta al 24,7% rispetto al 21,9% del consuntivo di confronto. Le rettifiche, gli accantonamenti e gli altri oneri incidono per 22 milioni di euro, inclusivi come detto degli oneri di 38 milioni per i contributi ex ante al Fondo di Risoluzione Unico. L’utile delle attività ordinarie si colloca quindi a 312 milioni di euro, in riduzione del 12,6% rispetto ai 356 milioni del 31 marzo 2015. I requisiti patrimoniali registrano un Total Capital Ratio al 12,6%, in aumento dal 10,7% di fine dicembre; il coefficiente riflette l’emissione a marzo di un obbligazione AT1 perpetua dell’importo di 500 milioni di euro, integralmente sottoscritta dalla Capogruppo. Sono pertanto ampiamente rispettati i coefficienti di solvibilità richiesti a regime da Basilea 3. Il totale attivo di bilancio sale a 168 miliardi di euro, dai 154 miliardi di euro del 31 dicembre 2015, a fronte di un contenuto incremento nei Risk Weighted Assets di circa 1 miliardo. Banca IMI nel trimestre ha aderito alla piattaforma Pillarstone, joint venture tra Intesa Sanpaolo, Unicredit e KKR per la valorizzazione di esposizioni creditizie non performing. Il dirigente preposto alla redazione dei documenti contabili societari, Angelo Bonfatti, dichiara ai sensi del comma 2 articolo 154 bis del Testo Unico della Finanza che l’informativa contabile contenuta nel presente comunicato corrisponde alle risultanze documentali, ai libri ed alle scritture contabili. *** Banca IMI è la banca d'investimento di Intesa Sanpaolo, gruppo bancario leader in Italia e con una forte presenza internazionale. Banca IMI ha come obiettivo principale quello di assistere i propri clienti - investitori istituzionali, financial networks, imprese e amministrazioni pubbliche - attraverso l’offerta di prodotti e servizi finanziari mirati all’eccellenza. Grazie alla professionalità e alla competenza di oltre 800 professionisti, Banca IMI opera nell’investment banking, nella finanza strutturata e nel capital markets sui principali mercati domestici e internazionali, attraverso gli uffici di Milano, le filiali di Roma e Londra e la controllata Banca IMI Securities Corporation di New York (*). Punto di riferimento nell’investment banking in Italia per l’attività di M&A Advisory con una forte presenza nei collocamenti azionari e obbligazionari. Banca IMI vanta una leadership storica nel mercato italiano della finanza strutturata e un solido track record internazionale, avvalendosi anche del patrimonio di relazioni che il Gruppo Intesa Sanpaolo ha costruito in Italia e nel resto del mondo. Banca IMI è uno dei maggiori player nell’attività d’intermediazione sui mercati azionari e obbligazionari, si rivolge alle società quotate con un efficiente servizio di Corporate Broking e fornisce alla clientela consulenza specialistica sulla gestione dei rischi finanziari. Banca IMI è nota per le sue competenze nella strutturazione e realizzazione di prodotti d’investimento per la clientela retail e, attraverso Market Hub, l’innovativa piattaforma proprietaria di accesso ai mercati, ricerca in modo dinamico la best execution degli ordini MiFID compliant, permettendo a oltre 350 clienti Istituzionali italiani ed esteri l'accesso a più di 70 mercati (azionari, obbligazionari e dei derivati) domestici e internazionali. Banca IMI ha rating Moody’s Baa1, S&P BBB-, Fitch BBB+. * I soggetti operanti negli Stati Uniti sono invitati a prendere contatto direttamente con Banca IMI Securities Corporation. 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