Relazione settimana bianca 2015

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Relazione settimana bianca 2015
Relazione settimana bianca 2015
Il 7 febbraio 2015 un folto gruppo di Soci del CAI di Monterotondo è partito per trascorrere una
settimana sulle nevi del Trentino. La meta è stata la stessa dell’anno precedente: l’Hotel Fiorenza
a Campitello di Fassa, che oltre a riservare un trattamento di ottima qualità, ha il vantaggio di
essere molto vicino all’impianto di risalita di Col Rodella, la porta più ampia di accesso al carosello
sciistico del Sassolungo e, conseguentemente, di tutte le Dolomiti.
Come era capitato anche nel 2014, il nostro arrivo è coinciso con una intera settimana di bel
tempo, a parte un forte e fastidioso vento che ci ha accompagnato per le giornate di domenica e
lunedì, per poi scemare gradatamente e offrirci un mercoledì stupendo di sole e calma di vento.
Quando una comitiva è così numerosa come era la nostra, ovviamente ci sono diversità di
capacità, di resistenza, di tecnica sciistica e naturalmente di età. Per tutti questi motivi, per
soddisfare quindi tutte le diverse esigenze, dopo una prima giornata in cui si è tentato di tenere il
gruppo unito, si sono creati piccoli insieme che rispettavano di più e meglio le caratteristiche di
ciascun partecipante. Nei giorni successivi quindi, ci sono state varie ‘fughe’ verso mete più
lontane, dal giro dei quattro passi, alla Marmolada, all’alta Badia con la discesa di mitiche piste da
coppa del mondo.
Ma la neve invitava non solo a sciare, anche a immergersi nei boschi, nel silenzio, lontano dal
carosello delle piste, con le ciaspole oppure semplicemente con gli scarponi, percorrendo piste
appena battute o addirittura con solo qualche segno di passaggio. Qualche volta la pista finiva in
qualche rifugio chiuso, altre volte in malghe e ristoranti dove era possibile mangiare. Tutte queste
possibilità sono state ampiamente ed approfonditamente sperimentate, ed, a detta dei
partecipanti, sono state notevolmente apprezzate. Le mete di questi infaticabili camminatori, e
romantici sognatori sono state: la Val Duron , che si inerpica tra il Catinaccio e il Sassolungo; lo
storico rifugio nella bellissima conca di Gardeccia lungo la valle del Vajolet; la Val Monzoni, una
laterale della Valle S. Nicolò e quest’ultima fino alla baita alle Cascate; la Val de Contrin, che sale
tra Ciampac e Gran Vernel fino al rifugio Contrin che permette una suggestiva visione di Punta
Penia, la vetta della Marmolada.
Con tutto ciò, pur nel rispetto delle esigenze dei singoli, il gruppo non si è affatto disunito. Il
momento conviviale della cena è stato sempre una festa , di scambio di esperienze, di racconti
divertenti, di battute spiritose e di risate in compagnia. Il divertimento, qualche volta, se la
stanchezza accumulata lo consentiva, è continuato con balli latino americani, con canzoni degli
anni sessanta, e, non poteva mancare, con qualche canzone di montagna.
Nel gruppo erano presenti soci di tutte le età, dai bambini, agli adolescenti, ai quasi settantenni
fino agli ultrasettantenni. Tutti hanno dato il meglio di sé, ma se vogliamo, scherzosamente, dare
un voto, dopo aver promosso tutti a pieni voti, darei la lode all’amico ultrasettantenne che non ha
perso un giorno di sci, a cui affiancherei il gruppo dei quasi settantenni che sono i pilastri
dell’associazione. La lode va anche a chi ha visto amici e familiari infortunati ed ha conservato la
lucidità e la freddezza per continuare a sciare senza perdersi d’animo. Un grande plauso va fatto
ai giovani presenti, che con le tavole o con gli sci hanno spaziato per ogni comprensorio,
assolutamente sicuri ed autonomi.
Purtroppo ci sono stati degli incidenti, che nelle settimane sulla neve sono quasi sempre presenti.
Per fortuna non è sucesso nulla di particolarmente grave, se non la necessità di interrompere il
divertimento e mettersi a riposo qualche settimana.
Vorrei ringraziare tutti i partecipanti che hanno contribuito a rendere viva ed allegra la comitiva,
ma un particolare grazie va a chi ha organizzato e si è fatto carico delle esigenze di ciascuno,
perfino dei posti a tavola.
L’esperienza è stata entusiasmante ed assolutamente piacevole, e speriamo possa essere replicata
nei prossimi anni.