LA COMUNICA SCUOLA-FAMIGLIA: ESEMPIO DI BUONE PRASSI
Transcript
LA COMUNICA SCUOLA-FAMIGLIA: ESEMPIO DI BUONE PRASSI
© Corradini F. e Rossi L. – 10° Convegno internazionale “La Qualità dell’integrazione scolastica e sociale” – 13, 14 e 15 novembre 2015 Francesca Corradini Letizia Rossi Scuola e tutela dei minori: buone pratiche e relazioni per il benessere di bambini e ragazzi © Corradini F. e Rossi L. – 10° Convegno internazionale “La Qualità dell’integrazione scolastica e sociale” – 13, 14 e 15 novembre 2015 INFORMAZIONE AI SERVIZI ASSENZA DI DISAGIO RICHIESTE IMPROPRIE VALUTAZIONE PRELIMINARE ASSENZA DI GRAVE PREGIUDIZIO PRESENZA DI DISAGIO CONSENSO PRESENZA DI GRAVE PREGIUDIZIO ASSENZA DI CONSENSO SEGNALAZIONE PROGETTO DI AIUTO © Corradini F. e Rossi L. – 10° Convegno internazionale “La Qualità dell’integrazione scolastica e sociale” – 13, 14 e 15 novembre 2015 LA COMUNICAZIONE SCUOLA-SERVIZI: ESEMPIO DI BUONE PRASSI CHI COMUNICA? SERVIZIO SOCIALE > REFERENTI TERRITORIALI SCUOLA > FUNZIONI STRUMENTALI QUANDO SI COMUNICA? INCONTRI PERIODICI GENERALI MOMENTI SPECIFICI SU SINGOLE SITUAZIONI COME SI COMUNICA? ACCORDI INTERSERVIZI LA SCHEDA DI CONTATTO © Corradini F. e Rossi L. 10° Convegno internazionale La Qualità dellintegrazione scolastica e sociale 13, 14 e 15 novembre 2015 SCHEMA DI UN ACCORDO SCUOLA- SERVIZI Il protocollo regola: - Quali informazioni sono oggetto di condivisione e confronto (situazioni con provvedimento/situazioni problematiche ma senza provvedimento) - Modalità e tempi della collaborazione tra scuola e servizi per lo scambio di informazioni: a) presenza di incontri periodici b) individuazione di referenti c) eventuale utilizzo di modulistica per i contatti d) ruolo consulenziale del servizio: - modalità di invio della famiglia ai servizi - modalità di segnalazione della situazioni di pregiudizio e) gestione delle emergenze © Corradini F. e Rossi L. 10° Convegno internazionale La Qualità dellintegrazione scolastica e sociale 13, 14 e 15 novembre 2015 LA SCHEDA DI CONTATTO dovrebbe contenere: - I dati del minore solo in presenza del consenso informato dei genitori/tutori, altrimenti deve essere anonima - La descrizione del problema (quali aree di difficoltà sono state osservate) - Le azioni di aiuto già tentate dalla scuola - La condivisione dei contenuti con i genitori (se è presente o no) - Chi è il referente scolastico e le indicazioni per contattarlo - La firma del Dirigente scolastico © Corradini F. e Rossi L. 10° Convegno internazionale La Qualità dellintegrazione scolastica e sociale 13, 14 e 15 novembre 2015 minore vittima di reato Confronto coi servizi senza informare la famiglia SEGNALAZIONE ALLA PROCURA Riconoscimento problema Accettazione aiuto Situazione problematica presenza di pregiudizio Confronto con la famiglia Non riconoscimento problema Non accettazione aiuto PROGETTO CONDIVISO EV. INVIO AI SERVIZI SEGNALAZIONE ALLA PROCURA SEGNALAZIONE AI SERVIZI © Corradini F. e Rossi L. 10° Convegno internazionale La Qualità dellintegrazione scolastica e sociale 13, 14 e 15 novembre 2015 LA SEGNALAZIONE: COSA DEVE CONTENERE - - Dati anagrafici del minore e dei familiari Descrizione del minore e delle sue condizioni psicofisiche generali Notizie sulla situazione familiare Descrizione dell’atteggiamento dei genitori nei confronti del bambino Da quanto tempo dura la situazione che preoccupa Descrizione il più dettagliata e oggettiva possibile dei fatti che hanno preoccupato e degli elementi che hanno portato a formulare l’ipotesi sulla situazione di pregiudizio Descrizione dei tentativi fatti dalla scuola per sollecitare un cambiamento della situazione (incontri con i genitori, tentativi di coinvolgimento dei genitori in attività specifiche, proposte di aiuto al bambino/ragazzo,…) e della reazione dei genitori a tali tentativi Se i genitori sono stati informati della segnalazione e se hanno o meno condiviso il contenuto Indicazioni circa il referente scolastico Firma del Dirigente scolastico © Corradini F. e Rossi L. 10° Convegno internazionale La Qualità dellintegrazione scolastica e sociale 13, 14 e 15 novembre 2015 LA DENUNCIA La DENUNCIA ha per oggetto un fatto che costituisce un reato. Deve essere effettuata alla Procura presso il Tribunale Ordinario, anche tramite le Forze dell’Ordine. I pubblici ufficiali e gli incaricati di pubblico servizio hanno l’obbligo di denunciare i reati perseguibili d’ufficio di cui siano venuti a a conoscenza nell’esercizio delle loro funzioni. L’insegnante assolve l’obbligo di denuncia anche segnalando l’informazione per iscritto al Dirigente scolastico. La denuncia va presentata senza ritardo, l’oggetto della denuncia non è solo il reato, ma un sospetto sufficientemente fondato: non è opportuno raccogliere «elementi di prova» per non inquinare le successive indagini. © Corradini F. e Rossi L. 10° Convegno internazionale La Qualità dellintegrazione scolastica e sociale 13, 14 e 15 novembre 2015 NOTE BIBLIOGRAFICHE Sulla collaborazione scuola-servizi: • De Stefani P. e Sartori P. (a cura di), Orientamenti per la comunicazione tra scuola e servizi sociali e sociosanitari per la protezione e tutela dei diritti dei bambini e dei ragazzi nel contesto scolastico. Materiali per la discussione, Quaderno 08, Pubblico Tutore dei Minori, Regione del Veneto, 2008 • De Stefani et a. (a cura di), Orientamenti per la comunicazione tra scuola e servizi sociali e sociosanitari: approfondimenti emersi nel corso di formazione 2010, Pubblico Tutore Regione Veneto, marzo 2011 • Provincia di Ferrara, Linee guida per i rapporti tra le istituzioni scolastiche, i servizi territoriali egli organi che tutelano l’infanzia, Ferrara, Baraldi – Sas, 2011 Su indicatori di rischio: • Di Blasio P. (a cura di) Tra rischio e protezione. La valutazione delle competenze parentali. Unicopli, Milano, 2005 • Montecchi F. (a cura di) Abuso sui bambini: l'intervento a scuola. Linee-guida ed indicazioni operative ad uso di insegnanti, dirigenti scolastici e professionisti dell'infanzia. Angeli, Milano, 2009