Qui U.C.A.L. - Gennaio 2013
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Qui U.C.A.L. - Gennaio 2013
IL SANTO DEL MESE Bollettino formativo/informativo del movimento degli UNIVERSITARI CATTOLICI dell’ATENEO LUCANO Anno 12° - N° 1 (111) Gennaio 2013 Poste italiane – Sped. in A. P. – art. 2 c. 20/c Legge 662/96 – PZ Direttore responsabile: Gerardo Messina Per questo mese scegliamo un missionario veramente speciale, il Beato LUIGI VARIARA. Nato a Viarigi (Asti) nel 1875, allievo dell'Oratorio di Don Bosco vivente ancora il grande santo, divenuto chierico salesiano, a 19 anni seguì ad Agua de Dios, in Colombia, il confratello don Michele Unia, che vi aveva fondato un grande lebbrosario. Don Unia morì un anno dopo, quasi improvvisamente, e don Variara ne raccolse l'eredità. Pensando al modello dell'Oratorio di Don Bosco, che l'aveva accolto fanciullo, trasformò quel luogo di sofferenza in una piccola città della gioia, ricca di grande spiritualità. Avendo riscontrato in alcune giovani lebbrose la disposizione per la vita religiosa, e poiché nessuna Congregazione accettava una lebbrosa, o anche solo una figlia di lebbrosi, nacque in lui l'idea di giovani consacrate, anche se lebbrose, dando così origine a un nuovo Istituto religioso, che volle porre sotto la protezione dei Sacri Cuori di Gesù e di Maria. Istituto tuttora fiorente, dedito all'assistenza degli ammalati e dei minori più poveri e pericolanti. Ebbe grandi difficoltà, soffrì per molte incomprensioni, calunnie, trasferimenti immotivati e la salute cagionevole, che lo portò alla tomba a soli 48 anni di età. Giovanni Paolo II lo beatificò nel 2002. Memoria liturgica il 15 gennaio. na. Il riso fa diminuire la pressione, rilassa i muscoli, riduce lo stress" Patch Adams (°1945) Diventiamo più seri: impariamo a ridere" Giovannino Guareschi (1908 – 1968) dal fatto –in Quando ci sono nuvole nel cielo, ro- ha fatto irruzione Trinità -Padre, Figlio e Spirito Santo- equivale a credere in un solo Dio che è Amore: -il Padre, che nella pienezza del tempo ha inviato suo Figlio per la nostra salvezza; -Gesù Cristo, che nel come quel tesoro nascosto nel Se solo sorridi. resto per averli. La FEDE è una PORTA sempre aperta, che si deve varcare per entrare in Stampa Style Copy- Piazza Don Bosco, 5- Potenza - tel. 0971.51788 Professare la fede nella re e coltivare nel suo cuore; cui vale la pena vendere con gioia tutto il U.C.A.L. – UNIVERSITARI CATTOLICI dell’ATENEO LUCANO Piazza Don Bosco 11 bis, 85100 Potenza Tel. 0971 442709 - 0971 469064 - Cell. 347.8700228 - Fax 0971 445233 e-mail: [email protected] - www.ucalpz.org- facebook: ucalpz quanti credono in Lui. perché l’uomo la deve accoglie- campo, come quella pietra preziosa, per comunione con Dio. Scrive il PAPA: La “PORTA DELLA FEDE” che introduce alla vita di comunione con Dio e permette l’ingresso nella nella sua stessa gloria La FEDE è RISPOSTA, Scoprirai che vale ancora la pena di vivere (Charlie Chaplin) coinvolgere La FEDE è GRAZIA, peramore gratuito per noi. Sorridi, che senso ha piangere? Santo, ha voluto nostra vita. Per te. Questo è il tempo in cui devi continuare a tentare, dono dello Spirito nella ché è il primo regalo del suo potrebbe essere sempre così vicina re Gesù che, con il modo vedrai il sole levarsi e splendere Anche se una lacrima rezione del Signo- che spettato e libe- Nascondi ogni traccia di tristezza. frutto della risur- nasce da noi, ma Sorridi, anche se si sta spezzando Illumina il tuo volto con la gioia gio attraverso la morte alla vita eterna, La FEDE è DONO DI DIO; essa non del tutto ina- Sorridi e forse domani lascia plasmare dalla grazia che trasforma. B Attraversare quella porta comporta E ricordiamoci che è “l’anno della immettersi in un cammino che dura tutta fede”. L’abbiamo voluto evidenziare qui, U la vita. Esso inizia con il Battesimo, mestampandone il logo sotto la foto di alcuni O diante il quale possiamo chiamare Dio con il cantori: il coro UCAL è nato come atto di N nome di Padre, e si conclude con il passagfede degli universitari... Sorridi, anche se il tuo cuore soffre Attraverso la tua paura ed il tuo dolore Parola di Dio viene annunciata e il cuore si Cari amici, BUON ANNO ! Dio Se sorridi bile oltrepassare quella soglia quando la EDITORIALE Sorridi “Non ci penserai” "Il buon umore è un'ottima medici- Chiesa, è sempre aperta per noi. E' possi- 2 0 1 3 mistero della sua morte e risurrezione ha redento il mondo; -lo Spirito Santo, che conduce la Chiesa attraverso i secoli, nell'attesa del ritorno glorioso del Signore, Auguriamoci dunque che il nostro impegno spirituale in questo nuovo anno renda sempre più forte la nostra fede! Assunta e don Bruno SCRIVO DA UNA CELLA SENZA FINESTRE Se mi convertissi sarei libera - Preferisco morire cristiana Mi chiamo Asia Noreen Bibi. Scrivo agli uomini e alle donne di buona volontà dalla mia cella senza finestre, nel modulo di isolamento della prigione di Sheikhupura, in Pakistan, e non so se leggerete mai questa lettera. Sono rinchiusa qui dal giugno del 2009. Sono stata condannata a morte mediante impiccagione per blasfemia contro il profeta Maometto. Dio sa che è una sentenza ingiusta e che il mio unico delitto, in questo mio grande Paese che amo tanto, è di essere cattolica. Non so se queste parole usciranno da questa prigione. Se il Signore misericordioso vuole che ciò avvenga, chiedo agli spagnoli (il 15 dicembre, il marito di Asia ha ritirato a Madrid il premio dell’associazione HazteOir, ndr ) di pregare per me e intercedere presso il presidente del mio bellissimo Paese affinché io possa recuperare la libertà e tornare dalla mia famiglia che mi manca tanto. Sono sposata con un uomo buono che si chiama Ashiq Masih. Abbiamo cinque figli, benedizione del cielo: un maschio e quattro ragazze. Voglio soltanto tornare da loro, vedere il loro sorriso e riportare la serenità. Stanno soffrendo a causa mia, perché sanno che sono in prigione senza giustizia. E temono per la mia vita. Un giudice, l’on. Naveed Iqbal, un giorno è entrato nella mia cella e, dopo avermi condannata a una morte orribile, mi ha offerto la revoca della sentenza se mi fossi convertita all’islam. Io l’ho ringraziato di cuore per la sua proposta, ma gli ho risposto con tutta onestà che preferisco morire da cristiana che uscire dal carcere da musulmana. «Sono stata condannata perché cristiana – gli ho detto –. Credo in Dio e nel suo grande amore. Se lei mi ha condannata a morte perché amo Dio, sarò orgogliosa di sacrificare la mia vita per Lui». Due uomini giusti sono stati assassinati per aver chiesto per me giustizia e libertà. Il loro destino mi tormenta il cuore. Salman Taseer, governatore della mia regione, il Punjab, venne assassinato il 4 gennaio 2011 da un membro della sua scorta, semplicemente perché aveva chiesto al governo che fossi rilasciata e perché si era opposto alla legge sulla blasfemia in vigore in Pakistan. Due mesi dopo un ministro del governo nazionale, Shahbaz Bhatti, cristiano come me, fu ucciso per lo stesso motivo. Circondarono la sua auto e gli spararono con ferocia. Mi chiedo quante altre persone debbano morire a causa della giustizia. Prego in ogni momento perché Dio misericordioso illumini il giudizio delle nostre autorità e le leggi ristabiliscano l’antica armonia che ha sempre regnato fra persone di differenti religioni nel mio grande Paese. Gesù, nostro Signore e Salvatore, ci ama come esseri liberi e credo che la libertà di coscienza sia uno dei tesori più preziosi che il nostro Creatore ci ha dato, un tesoro che dobbiamo proteggere. Ho provato una grande emozione quando ho saputo che il Santo Padre Benedetto XVI era intervenuto a mio favore. Dio mi permetta di vivere abbastanza per andare in pellegrinaggio fino a Roma e, se possibile, ringraziarlo personalmente. Penso alla mia famiglia, in ogni momento. Vivo con il ricordo di mio marito e dei miei figli e chiedo a Dio misericordioso che mi permetta di tornare da loro. Amico o amica a cui scrivo, non so se questa lettera ti giungerà mai. Ma se accadrà, ricordati che ci sono persone nel mondo che sono perseguitate a causa della loro fede e – se puoi – prega il Signore per noi e scrivi al presidente del Pakistan per chiedergli che mi faccia ritornare dai miei familiari. Se leggi questa lettera, è perché Dio lo avrà reso possibile. Lui, che è buono e giusto, ti colmi con la sua Grazia. Prigione di Sheikhupura, Pakistan 2 MUSICA E SATANISMO: una trappola da conoscere Alcuni ragazzi si lasciano ingannare da mode pericolose che conducono al nichilismo e alla violenza. Come aiutarli? La musica è un grande dono di Dio. È triste, però, vedere come, in certi casi, possa essere strumentalizzata ed utilizzata per comunicare cattivi messaggi. messaggi sono in grado di influenzare le mode, i pensieri, i comportamenti delle nuove generazioni. Attraverso certe canzoni, i ragazzi hanno la possibilità di avvicinarsi ad argomenti nuovi. Terribili fatti di cronaca accaduti negli ultimi anni hanno Ed è proprio quello che sta accadendo, negli ultimi anni, con richiamato l’attenzione su un triste fenomeno: il satanismo il satanismo, che sembra essere diventato un ottimo affare per il giovanile. Agli inizi del terzo mercato discografico. millennio alcuni ragazzi si dichiarano affascinati dal culto del diavolo ed arrivano al punto di compiere tremendi atti di vio lenza. Perché accade questo? Certi episodi che hanno riempito le pagine dei giornali sono talmente inquietanti e sanguinari da lasciare senza parole. Sembra quasi impossibile riuscire a trovare una spiegazione logica di fronte a tanta ferocia. Eppure, se ci pensiamo bene, questa società dominata da mezzi di comunicazione spesso irresponsabili non fa altro che raccogliere ciò che ha seminato. possibile approfondire certi argomenti e conoscere più a fondo il tema del satanismo. Alcuni anni fa, in California, tre ragazzi (di quindici, sedici e diciassette anni) hanno violentato, torturato ed ucciso una quindicenne in un bosco, come sacrificio per il diavolo. I tre giovani avevano formato un complesso rock ed erano convinti che questo rito sanguinario avrebbe migliorato le loro capacità musicali. Purtroppo non sono stati i soli a subire la triste influenza del satanismo. La lista degli episodi di violenza giovanile, purtroppo, potrebbe continuare a lungo. Ma che cosa si può fare, concretamente, per combattere questo fenomeno? Prima di tutto, ci vorrebbe un maggiore senso di responsabiliCon la complicità del disa- tà da parte dei cantanti. Con gio giovanile, un certo tipo di certi argomenti “a rischio”, comusica finisce per trasformarsi me il satanismo, sarebbe mein un efficacissimo “ponte” tra glio imparare a non scherzare. gli adolescenti e il culto del deInoltre è necessario abimonio. Pur di fare soldi, c’è chi tuare i giovani a sviluppare Pensiamo a certe derive non esita a lanciare messaggi maggiormente il loro senso cridevastanti e diseducativi, che presenti nel rock. Naturaltico e a non bere passivamente mente non tutta la musica rock trovano terreno fertile nella sotutti i messaggi che ricevono litudine di ragazzi fragili, spesso si può considerare diabolica. dalle star del rock. Prima di acalle prese con problemi di incoAffermare questo sarebbe una quistare un compact disc, può municabilità e situazioni famisuperficiale esagerazione. Ma essere utile informarsi sul tipo non si può negare che esistano liari difficili. di ideologia che c’è dietro ed dischi satanici, caratterizzati da Tutto comincia, in geiniziare a rifiutare chi invita asuoni oscuri e testi aggressivi. nere, con l’acquisto del compertamente al satanismo e alla Le copertine raffigurano, in gepact disc di un qualsiasi violenza. In questo modo, sarà nere, croci rovesciate o immagini blasfeme. I cantanti che cantante satanico. Il giovane, possibile “educare” e correggein un primo tempo, si limita ad re un mercato discografico inteappartengono a questo filone ressato soltanto al dio denaro. sono venerati come veri e pro- appassionarsi semplicemente alla sua musica, Ma poi, sente il Carlo Climati per Zenit pri idoli. Tanti ragazzi sono solibisogno di saperne di più. Il seti scrivere sui propri diari i testi delle loro canzoni, assimilando- condo passo è la conoscenza dei testi delle canzoni e il METTI IN AGENDA ne i contenuti. conseguente approccio con una filosofia di vita nichilista, priva Del resto, la musica si Mercoledì 9 - Messa UCAL può considerare un immen- di valori e regole morali. Mercoledì 16 - Incontro di so “spot pubblicitario”, Cultura religiosa Il terzo stadio è la capace di raggiungere il cuore Parrocchia Don Bosco - ore 20.00 ricerca su internet, dove è di milioni di persone. I suoi 11 PREGHIERA DEL BUONUMORE San Thomas More Signore, dammi una buona digestione ed anche qualcosa da digerire. Donami la salute del corpo col buonumore necessario a mantenerla. E donami, Signore, un'anima santa che faccia tesoro di quello che è buono e puro, affinchè non si spaventi alla vista del male, ma trovi, alla tua presenza, la via per rimettere le cose a posto. Donami un'anima che non conosca la noia, i brontolii, i sospiri e i lamenti; e non permettere che io mi affligga eccessivamente per quella cosa troppo invadente che si chiama "io". Signore, dammi il senso del ridicolo e concedimi la grazia di comprendere gli scherzi, affinchè conosca nella vita un po' di gioia e possa farne partecipi anche gli altri. Sir Thomas More (in italiano: Tommaso Moro (Londra, 1477.1535) Uomo politico e umanistastudi giuridici e letterari a Oxfordmembro del ParlamentoCancelliere del Regno. Quando Enrico VIII impose il giuramento dell’atto di successione, che riconosceva il divorzio del re e il successivo matrimonio con Anna Bolena e proibiva di ubbidire al Papa, rifiutò e venne condannato a morte insieme con John Fisher. Proclamato Santo da Pio XI nel 1935, Giovanni Paolo II lo elesse patrono dei politici nel 2000. LA CADUTA Ho intitolato questo «Mattutino» con un termine che segna una famosa raccolta di racconti dello scrittore francese Albert Camus: Chute, la «caduta» (1956). Il vocabolo, certo, rimanda anche al capitombolo fisico, al ruzzolare stramazzando a terra, ma è stato elevato a simbolo morale di colpa, errore, peccato. È in questa accezione metaforica che ci fermiamo, sostenuti da due aforismi dalla genesi molto diversa ma dall’esito comune. La prima frase è del celebre sapiente cinese Confucio e la seconda è dell’altrettanto celebre autore del Faust , Goethe. Entrambi, pur essendo distanti tra loro secoli, s’incontrano su una comune convinzione: la caduta fa parte della debolezza della nostra libertà, della fragilità della nostra volontà, della colpevolezza di fondo di tante nostre scelte. C’è, però, una differenza. Alcuni cadono nel male e là si acquietano: è un atteggiamento di capitolazione, oppure è una scelta di comodo. Si rimane e si sguazza nel fango, dimenticando il cielo da cui si è precipitati. È, questo, il vizio, un «errare e non correggersi», per dirla con Confucio. Ci sono, però, altri che sono piombati nel peccato, sono sprofondati nelle sabbie mobili dell’errore, ma non si rassegnano e con mani sanguinanti s’aggrappano a una roccia per risalire faticosamente e umilmente. E qui, per dirla con Goethe, si ha la vera nostra gloria che non è un’impossibile impeccabilità, bensì la coraggiosa volontà di «rialzarsi dopo ogni caduta». È il perdono di Cristo all’adultera: «Io non ti condanno, ma va’ e d’ora in poi non peccare più» ( Giovanni 8,11 ). Gianfranco Ravasi 10 FIDANZAMENTO E FEDELTA’ - IL TEMPO DELLO STUPORE Occorre tempo, per raccontare una sto- proposta che prende le mosse da un’analisi oria d’amore. Un tempo lungo, come quello dei biettiva del mondo com’è oggi. Non com’è divenromanzi di una volta. E un tempo intenso, più tato, attenzione. Una prospettiva del genere porsimile a quello in cui viviamo oggi, così rapido e terebbe a vagheggiare un passato che, bello o frammentato. O, meglio, che sarebbe frammen- brutto che sia, è comunque perduto per sempre. tatissimo e rapidissimo, se il colpo d’occhio L’amore no, l’amore guarda sempre al futuro. dell’amore non ci aiutasse a riconoscere una tra- È una delle sue caratteristiche facilmente riconoma appassionante all’interno di quella che, altri- scibili, la più affascinante fra tutte le sue virtù. menti, sarebbe solo trita quotidianità. Si può anRealismo, dunque. Gli Orientamenti non cora fare tutto questo? Si può ancora assapo- nascondono il fenomeno – sempre più diffuso – rare l’attesa nell’età dell’impazienza? E la ca- delle convivenze, non si sottraggono alla sfida stità, il pudore: c’è ancora posto, oggi, per costituita dalle unioni – anch’esse in rapida moltiparole tanto antiche? plicazione – fra coniugi appartenenti a religioni Forse non si può più, verrebbe diverse. E anche in tema di sessualida rispondere, ma proprio per questo tà prendono atto con franchezza di si deve. L’amore coniugale è, tra una situazione che rischia di rendere l’altro, una magnifica scuola di realiinattuale la serietà della proposta smo. Insegna a riconoscere le difficristiana. La quale, però, non smette coltà e ad affrontarle, impone di non per questo di essere meno seria, né arrendersi neppure quando ci si tromeno urgente. Non è un caso che la va davanti a un imprevisto all’appapubblicazione del documento avvenrenza impossibile da superare. Ci si ga a pochi mesi di distanza dall’Incomporta così perché si sa che, altricontro internazionale delle famiglie, menti, non sarebbe amore, ma qualnel corso del quale è stata ribadita la cos’altro.Un’emozione magari rispetgeneratività tipica di ogni alleanza tabile, per carità. Un’infatuazione, amorosa, quel patto continuamente un’avventura, una qualche forma di rinnovato attraverso il quale la copcomplicità. Esperienze che si consumano in fret- pia si apre alla società e la costituisce. ta, che non chiedono tempo e, più che altro, non Gli Orientamenti si rivolgono a tutti, e ai prevedono tempo. Qui e ora, finché dura. Poi si giovani in particolare, ai ragazzi disorientati e vedrà, si dice. Si cambia, pronti per un altro giro. frettolosi (ma non è un male di oggi, se già ManSenza rancore, mi raccomando. Senza prendersi zoni descriveva la «lieta furia» di Renzo innamo– di nuovo – il tempo della disillusione. rato) ai quali suona ormai estraneo il concetto Impresa grandiosa, l’amore. Impresa fati- stesso di fidanzamento. Espressione di straordicosa, tale da gettare nello sconforto più di naria intensità, invece, nella quale si annida un’anima eletta. Tanto vale iniziare subito a eser- l’idea di trasmettersi l’un l’altro una fiducia capacitarsi, dunque. Qui e ora, appunto, come sugge- ce di diventare fedeltà e di custodire quindi il teriscono i nuovi Orientasoro fragile dell’amore namenti pastorali sulla prescente. Il tempo lungo inizia LAUREA parazione al matrimonio e da qui, nell’intensità di moCongratulazioni menti che hanno lo splenalla famiglia, presentati e auguri a dore assoluto degli inizi. dalla Commissione episcopale per la famiglia e la Piaccia o non piaccia, non NICOLA MARCO AURICCHIO vita. Non una collezione di esiste altro modo per racArcheologia e Studi classici precetti astratti o di peticontare una storia d’amore. (specialistica) 110 e lode Alessandro Zaccuri, su Avvenire zioni di principio, ma una 3 MEGLIO INNEGGIARE AL PRESERVATIVO O EDUCARE AI VALORI DELL'AMORE? Si chiama “Safe Book” ed è un progetto sostenuto da Durex col patrocinio Anlaids Onlus, la maggiore associazione italiana contro la diffusione dell’infezione da Hiv, che per il secondo anno consecutivo promuoverà la contraccezione nelle scuole per un totale di «7 mila istituti italiani: 4 mila scuole medie superiori e, per il primo anno, 3 mila scuole medie inferiori (con la partecipazione degli studenti del terzo anno)» per un totale di «600 mila i ragazzi coinvolti». Era ora, penseranno in molti: finalmente tanti giovani potranno ricevere un’educazione sessuale come si deve ed efficace. E ne seguiranno meno gravidanze indesiderate, meno malattie, più tranquillità. Benefici per tutti, insomma. Ecco, il punto è proprio questo: quella della contraccezione e nello specifico del preservativo facile – sorvolando sulle implicazioni morali – non è una politica convincente. E spesso neppure efficace, se consideriamo alcune risultanze empiriche. Gli esempi, qui, sarebbero molti ma prendiamo il caso di San Francisco, dove i preservativi gratuiti sono offerti nelle scuole dal 1997, ma i dati «sulle malattie a trasmissione sessuale segnalati mostrano gli aumenti per la clamidia, la gonorrea e la sifilide precoce». Una situazione, converrete, assai preoccupante! Come mai? Quale la causa di questo scenario? Per quale ragione la diffusione dei preservativi ha deluso, a San Francisco e non solo, le aspettative per le quali è stata promossa? Le spiegazioni sono molteplici, ma la principale rimane una, e cioè la fallibilità del profilattico, che non protegge sempre, anzi. Qualche esempio: la protezione tramite condom dall’infezione da herpes virus non supera il 30% e così anche da quella da gonococco o da clamidia, menre nei confronti dell’Hiv – come confermano alcuni studi – la protezione conferita è pari all’80%, ma a condizioni particolari. E cioè a patto che si consideri un perfetto utilizzo del condom “ogni volta, cioè ad ogni rapporto , senza mai derogare”. Conoscete molti in grado di utilizzare perfettamente il profilattico «ogni volta, cioè ad ogni rapporto sessuale, senza mai derogare», magari dopo il consumo di alcol o in preda all’eccitazione? Non scherziamo. Anche su questo versante non mancano dati. Che, a dire il vero, sono impressionanti. Infatti ci si dimentica una cosa fondamentale: all’apo- logia del preservativo spesso corrisponde, da parte dei giovani, l’errata convinzione – simile a quella che deriva dall’uso delle cinture di sicurezza – che col condom ogni rischio sia scongiurato e dunque ogni condotta lecita e priva di conseguenze. Di qui un dubbio: ha davvero senso investire sul “sesso sicuro”? Conviene veramente che i nostri giovani sappiano tutto del condom, oppure è il caso d’insegnare loro altro? Sono domande che vale la pena porsi. Anche perché tessere l’elogio del condom di fatto significa inneggiare all’amore precario e quindi alla paura. Alla paura di legarsi troppo ad una persona, che è bene che rimanga solo partner sessuale e non diventi mai marito o moglie e men che meno padre o madre di tuo figlio; alla paura di vivere un rapporto in vista del matrimonio, come se l’attesa – anziché aggiungere – togliesse gusto alla vita. Paura insomma di dare davvero un significato, un volto all’amore, vivendolo fino in fondo, a trecentosessanta gradi, senza timori né compromessi al ribasso. Parole sacrosante, ma la realtà – si obietterà – è che con la situazione educativa di oggi il preservativo è già qualcosa. Sbagliato: la realtà non si esaurisce in quella che abbiamo sotto i nostri occhi. Esiste sempre cioè in ogni momento la possibilità di impegnarsi per incidere, per educare davvero, per ridare spazio e centralità ai valori autentici. Per far capire ai ragazzi che non debbono accontentarsi del “sesso sicuro” perché c’è concretamente la possibilità di vivere e condividere la purezza. Giuliano Guzzo, su “Tempi” 4 DA HARWARD AL PARADISO E RITORNO Esperienza di "vita oltre la morte" di un neurochirurgo Luigi Grassia - La Stampa (Tutto scienze) Nel primo libro di Paolo Villaggio, un Fantozzi in vena di filosofare si domanda «perché mai la Madonna, in passato, si sia limitata a comparire a pastorelli semianalfabeti», mentre lui, Fantozzi, per farsi convincere vorrebbe leggere sui giornali notizie cosi: «Ieri alle 16,30 la Santa Vergine è comparsa improvvisamente dietro la lavagna di un'aula gremita di studenti della scuola di ingegneria di Pisa, durante la lezione di meccanica. I1 docente professor Mannaroni-Turri, noto ateo, è svenuto di fronte a 200 studenti». Rullino i tamburi: può darsi che a un professore di Harvard sia successo qualcosa di simile, non esattamente lo stesso ma forse un'esperienza che vi si può accostare: cioè la comparsa del sovrannaturale in condizioni di verificabilità scientifica, o molto prossime. Il professore in questione, Eben Alexander, ci ha scritto sopra un libro che si intitola «La prova del Paradiso», a cui ha dato risonanza mondiale un ampio (e controverso) servizio della rivista «Newsweek» ripreso (con cautela) da migliaia di media nel resto del globo; ora è la volta de «La Stampa» (ma sempre con cautela). Qual è la prova del Paradiso trovata da Alexander? Il professore è stato in coma per sette giorni e in quel periodo ha sperimentato una celestiale esperienza di quasi-morte, o di vita oltre la vita, provando pace, amore infinito ed euforia, a contatto con creature angeliche in un luo- go sublime che sembrava proprio il Paradiso. E fin qui niente di strano, perché le persone che vanno in coma, o subiscono arresti cardiaci, e poi tornano indietro dal confine estremo, riferiscono spesso esperienze simili; ma quello che rende speciale il caso di Eben Alexander è che lui pratica e insegna la neurochirurgia a Harvard, insomma è in una condizione simile a quella del professore auspicato da Fantozzi come testimone attendibile di fatti sovrannaturali. Anzi, Eben Alexander è persino meglio, perché da esperto di neurologia ha la specifica competenza professionale per distinguere il grano dal loglio, discernere la verità e le apparenze nei fatti della mente umana. I1 neurochirurgo per una settimana ha subito continue Tac cerebrali e i suoi colleghi professori hanno certificato una totale inattività della neocorteccia (la parte pensante del cervello). Eppure la sua mente lavorava e come questo sia stato possibile è già un mistero di per sé, anche a voler credere che il viaggio in Paradiso sia avvenuto solo nella testa di Alexander e non fuori. Adesso il neurochirurgo di Harvard dice e scrive: «Mi rendo conto di quanto il mio racconto suoni straordinario, e francamente incredibile. Se qualcuno, anche un medico, avesse raccontato questa storia a1 vecchio me stesso, sarei stato sicuro che fosse preda di illusioni. Ma quanto mi è capitato è reale». La parola definitiva non è stata detta, ma il caso merita di essere approfondito. "L'esperienza della storia mostra a quali assurdità giunge l'uomo quando esclude Dio dall'orizzonte delle sue scelte e delle sue azioni, e come non è facile costruire una società ispirata ai valori del bene, della giustizia e della fraternità, perché l'essere umano è libero e la sua libertà permane fragile.” Per questo, bisogna mettersi in ascolto "di una parola che ci indichi la strada che conduce alla speranza", anzi, "della Parola che sola può darci speranza solida, perché è Parola di Dio". Benedetto XVI 9 porta la pace. Le armi uccidono quattro volte. La prima perché sottraggono risorse all’istruzione, alla sanità, allo sviluppo. La seconda perché distolgono saperi e intelligenze che potrebbero essere impiegate a servizio della vita. La terza perché vengono usate per distruggere e uccidere. Da ultimo, perché preparano la vendetta. Credo invece nella forza dell’incontro. Per favorire il dialogo non bastano convegni nei quali ognuno espone (e spesso mantiene) il proprio punto di vista. Dobbiamo sedere attorno a un tavolo disposti a cambiare qualcuna delle nostre idee. La chiave per il dialogo è una condivisione di vita che promuove il rispetto dell’altro come persona. Dal 2003 questa scommessa per noi ha preso vita a Madaba in Giordania, dove siamo presenti con l’Arsenale dell’Incontro in un ambiente a maggioranza islamica che accoglie bambini diversamente abili e racchiude la profezia di un giorno normale in cui musulmani e cristiani, nel rispetto delle reciproche identità, lavorano insieme per il bene dei loro figli. Altra chiave per la pace sono i sogni dei giovani. Qualche tempo fa a Torino abbiamo ospitato un gruppo di ragazzi israeliani e palestinesi. Pensavano di venire a difendere le proprie posizioni, invece si sono trovati a lavorare gomito a gomito per aiutare popolazioni colpite da calamità naturali. Chinandosi insieme su chi è in difficoltà, hanno dimenticato di essere nemici e si sono ritrovati con gli stessi sogni. Paolo Lambruschi - Avvenire del 3 novembre UNIVERSITA’ VERSO CRISI IRREVERSIBILE L’allarme dei Rettori: servono subito 550 milioni e il 40% di turn over dei docenti Intanto, le rette aumentano del 7 % Le università ricevono di meno, gli studenti pagano di più. Due constatazioni che restituiscono la fotografia di un settore che vive una situazione di forte disagio. I rettori hanno lanciato l’ennesimo allarme. Servono almeno - hanno detto - 550 milioni di euro e il ripristino della quota del 40% per quanto riguarda il turn over perché il sistema universitario italiano «sta ormai precipitando in una crisi irreversibile tale da minare l’immagine internazionale del Paese e le sue prospettive di sviluppo». Una denuncia grave sostenuta da alcune considerazioni: il Fondo di finanziamento ordinario (Ffo) non riesce a coprire neppure la somma delle spese fisse delle Università; il numero di docenti e di ricercatori si è ridotto negli ultimi quattro anni di oltre il 10%; il permanere del blocco del turn-over, fissato al 20% dalla legge di spending review, oltre a ridurre ulteriormente e in misura «intollerabile» il ricambio degli organici dei docenti (le università si troveranno prive di docenti di prima fascia che, negli ultimi 4 anni, si sono ridotti di oltre il 20%) è in stridente contrasto - sostengono i rettori - sia con l’avvio dei percorsi abilitativi ex lege 240/2010, sia con la procedura di accreditamento dei corsi di studio da parte dell’Anvur, l’Agenzia per la valutazione del sistema universitario e della ricerca. A fronte di questa situazione si registra un aumento delle tasse universitarie, mediamente del 7% rispetto al 2011 pari a un aggravio di 70,68 euro. A registrare il fenomeno è una ricerca della Federconsumatori secondo cui, paradossalmente, a risultare più penalizzati sono gli studenti che rientrano nelle fasce di reddito più basse… da Avvenire - 27 ottobre (ma l’argomento risulta sempre attuale …) 8 IL FONDATORE DEL SERMIG: “INVESTIRE SULLE NUOVE GENERAZIONISERVE FIDUCIA. LA POLITICA? RISCOPRA SOBRIETA’ E BENE COMUNE” Il Papa ha aperto l’anno della Fede in occasione del 50° del Concilio Vaticano II. Ernesto Olivero, lei è stato il fondatore del Servizio Missionario Giovani, il Sermig, realtà che si spende per diffondere la giustizia e promuovere la pace tra i popoli, come ha influito il Concilio sulle sue scelte? A me come a tutti, il Concilio ha offerto la possibilità di accostarsi alla sacra Scrittura. E le mie scelte sono segnate, da sempre, dall’esperienza di entrare nel Vangelo, camminare in ogni sua pagina e ritrovarvi la bellezza della normalità. Ho incominciato ad amare Gesù per la sua logica. Lui dice: amate i nemici. Sembra un paradosso, ma se fossi io il nemico vorrei essere tagliato fuori senza pietà o vorrei che mi si desse una possibilità? Gesù dice di perdonare settanta volte sette, cioè sempre. Le poche volte che uno perdona, come si sente dopo: bene o male? Il Vangelo è stato il mio Concilio, è il mio rinnovamento quotidiano. La Chiesa non è una struttura che deve aggiornarsi, ma una Presenza cui convertirsi, quella di Dio che ha il volto di Gesù. fondamentale di cui purtroppo non si parla mai – dice negli Atti: «Non ritengo in nessun modo preziosa la mia vita, purché conduca a termine la mia corsa e il servizio che mi fu affidato dal Signore Gesù… Non ho desiderato né argento né oro né il vestito di nessuno. Voi sapete che alle necessità mie e di quelli che erano con me hanno provveduto queste mie mani. In tutte le maniere vi ho mostrato che i deboli si devono soccorrere lavorando così, ricordando le parole del Signore Gesù, che disse 'Si è più beati nel dare che nel ricevere' ». L’evangelizzazione parte sempre dalla testimonianza. Si è spenta la luce, tornare ad essere cristiani 24 ore su 24 sarà la migliore evangelizzazione. Lei è stato eletto cittadino dell’anno dall’Unione europea, che ha appena vinto il Nobel per la pace. È d’accordo con questo premio? È stato un gesto positivo, ora occorre meritarselo con un salto di qualità decisionale condiviso e solidale. Mi piacerebbe che diventasse un’unione di popoli legati non solo da interessi economici, ma Come accoglie l’invito di Benedetto dall’interesse per la promozione di pace e XVI a diventare 'pellegrini del deserto' sviluppo. Da un lato l’Europa deve far sì per tornare a evangelizzare? che nei suoi Paesi i diritti umani siano rispettati da tutti, anche dai nuovi ospiti; Non pensiamo di 'andare a evangeliz- dall’altro deve contribuire a promuoverli nei zare' con dei discorsi. Dei primi cristiani la Paesi nei quali non sono ancora riconogente diceva: guardate come si vogliono sciuti. I Paesi dell’Ue negli ultimi anni hanbene, come testimoniano il loro amore per no usato più volte le armi. Invece questo Dio, come condividono i loro beni... E Pao- Nobel deve farci diventare cittadini del lo nel suo 'testamento pastorale' – testo mondo, che significa sentire come proprie 5 fatiche, sofferenze e speranze degli altri popoli e agire di conseguenza. Dovremmo ad esempio sentirci padri e madri, fratelli e sorelle di Malala, la ragazza pakistana di 14 anni massacrata dai talebani per il suo impegno a favore dell’educazione femminile. In Italia le inchieste giudiziarie mettono in luce una diffusa corruzione, scandali, abusi e sprechi di denaro pubblico. Dov’è la radice di questa crisi della politica? Nell’avidità che ci ha fatto diventare miopi e ci ha fatto perdere di vista il bene comune. Siamo il Paese di Francesco, Michelangelo e Giotto, Verdi, Marconi e Fermi, Ambrosoli, Falcone e Borsellino, Alex Zanardi. L’Italia detiene il 40% del patrimonio artistico mondiale e il maggior numero di siti inclusi nella lista del patrimonio mondiale dell’umanità. Dobbiamo diventare degni di queste eccellenze. Mi fa soffrire l’idea che il mio Paese sia uno dei più corrotti al mondo. Quando parlo di politica mi rattrista poter fare riferimento solo a Zaccagnini, La Pira, De Gasperi e pochi altri. Mi piacerebbe citare nomi di politici italiani contemporanei senza temere brutte sorprese. La politica deve tornare trasparente, rimettersi a servizio del bene comune. Non sono le tasse a risolvere la crisi, ma una nuova coscienza educata alla sobrietà e all’etica. Il Sermig è nato per abbattere la fame nel mondo, è partito con il poco che sapeva fare, semplicemente mettendosi in gioco. A distanza di 48 anni sono 2.971 i progetti e gli interventi di sviluppo: milioni di persone hanno aiutato e sono state aiutate da milioni di persone. Abbiamo sperimentato che la sproporzione è il terreno della Provvidenza. Ognuno di noi è chiamato a metterci sempre tutto il suo pezzo ed è allora che Dio scatena la sua Provvidenza. Non sprecare una d’azienda e le sostanziose pensioni di alcune categorie percepite dopo pochi anni di attività. Chi viene eletto a un incarico istituzionale dovrebbe continuare a percepire lo stipendio di prima dall’azienda per cui lavorava (come i sindacalisti) e chi ha un’attività di tipo imprenditoriale potrebbe autofinanziare il proprio impegno. Ricoprire un incarico istituzionale è un onore, non solo un onere, un servizio e non un privilegio. Bisognerebbe anche rendere esecutiva ed efficace una 'legge della restituzione' che preveda la riparazione integrale dei danni provocati alla collettività. Mi è molto caro a questo proposito l’esempio biblico di Samuele che, al momento di cedere la guida del popolo d’Israele a Saul, dice: «A chi ho portato via il bue? A chi ho portato via l’asino? Chi ho trattato con prepotenza? A chi ho fatto offesa? Da chi ho accettato un regalo per chiudere gli occhi a suo riguardo? Sono qui a restituire!». La politica deve arrivare a una coscienza talmente limpida da poter guardare i giovani negli occhi senza vergogna. metterli al centro. Perciò dico loro: facciamo del nostro meglio perché possano crescere di nuovo in mezzo a noi un Francesco, un Leonardo. Grandi cuori e grandi cervelli, se le comunità cristiane mettessero, nel formare i giovani e nel formarsi, lo stesso impegno che mette un centro sportivo nel preparare i propri atleti per le Olimpiadi, nuovi Zaccagnini, La Pira, De Gasperi non sarebbero un’eccezione. E se lei fosse giovane, avrebbe ancora voglia di rimanere in questo Paese? goccia d’acqua né un pezzo di pane, è L’ultimo rapporto della Fao indi- la prima attenzione che chiediamo a tutti ca che un essere umano su otto muo- i giovani che passano negli Arsenali. È re di fame. Allo stesso tempo, un ter- un cambiamento di mentalità che porta a zo del cibo viene sprecato ogni anno. un diverso stile di vita. È una delle battaglie che lei e il Sermig affrontate da mezzo secolo. RieLa guerra in Siria continua e misce a cogliere segni di speranza? naccia di estendersi. La presenza del Sermig in Giordania vi ha consentito di conoscerle da vicino. Si può ancoCome si fa ad accettare che ogni ra parlare di pace? giorno muoiano 100mila persone di fame? La vera causa non è la mancanza Pace e dialogo hanno ancora tropdi risorse, ma la cattiva distribuzione. po poco peso nella mente e nelle scelte Su questo tema stiamo lavorando a un dei governanti, non solo in Medio Oriengrande sforzo tra produttori e consumate. La guerra ha eserciti pronti a combattori di prodotti agricoli. Fa la differenza tere 24 ore su 24, ha uomini, arsenali, non chi si ferma al ‘non è giusto’, ma chi investimenti, tecnologie, materiali e non ‘si investe’ su quel ‘non è giusto’. Quando ero giovane, il vescovo della mia città, il Cardinale Michele Pellegrino, mi ha dato fiducia, ci ha riconosciuti come gruppo quando noi stessi non sapevamo ancora bene chi eravamo. Così è nato il Sermig. Oggi i giovani si sentono persi e cercano un futuro altrove perché in Italia Ha proposte concrete da avanzare? nessuno più investe su di loro. Piangersi addosso non serve, né rifugiarsi nello Iniziamo a tagliare la metà dei consi- sballo o chiudersi in casa. Le cose in Italia possono cambiare con i giovani, non senglieri comunali, provinciali, regionali, dei deputati e dei senatori. Eliminiamo alla ra- za di loro. Con ragazzi che si fanno promotori del cambiamento mettendosi in dice i privilegi, cominciando dai rimborsi spropositati dei politici per proseguire con gioco nella politica, nell’economia, nella cultura, nell’informazione, nelle tecnologie le liquidazioni faraoniche dei manager e scienze. Il Sermig si è impegnato a 6 IL SERMIG - SERVIZIO MISSIONARIO GIOVANI E’ nato nel 1964 da un’intuizione di ERNESTO OLIVERO e da un sogno condiviso con molti: sconfiggere la fame con opere di giustizia e di sviluppo, vivere la solidarietà verso i più poveri e dare una speciale attenzione ai giovani, cercando insieme a loro le vie della pace … Dai “sì” di giovani, coppie di sposi e famiglie, monaci e monache, è nata la Fraternità della Speranza, per essere vicini all’uomo del nostro tempo e aiutarlo a incontrare Dio. Un’avventura nasce perché pensata dal Signore, cresce perché aiutata, stimolata, ostacolata, amata, pregata … Il Sermig appartiene al Signore e a tutti quelli che l’hanno condotto sulla strada che Lui aveva tracciato. www.sermig.org/ 7