Per andare alla radice del sovrappeso
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Per andare alla radice del sovrappeso
Introduzione Per andare alla radice del sovrappeso Di solito per perdere peso ci si focalizza solo sugli aspetti “esterni” (cibo e sedentarietà). Quindi si fa ricorso a diete ipocaloriche, farmaci, interventi chirurgici. Ma è un metodo fallimentare a medio-lungo termine. L’altro modo per perdere peso va invece alla ricerca delle cause interne del sovrappeso e punta a riattivare l’energia vitale bloccata. Questo è lo scopo dell’omeopatia, che indica a ognuno il percorso adatto per un reale dimagrimento. 7 Introduzione COME DIMAGRIRE DAVVERO T utto ciò che accade nel corpo è la manifestazione esterna di un processo interiore. Pancia gonfia, cellulite, fame nervosa e sovrappeso non fanno eccezione: sono segnali fisici di un “accadimento interiore”. Essi hanno a che fare con l’alimentazione, ma non nel senso che è tutta colpa del cibo. Infatti, alcune persone ingrassano pur mangiando poco, altre non riescono a dimagrire pur mettendosi a dieta, altre ancora si gonfiano in situazioni di stress: tutto ciò è indicativo che il cibo non è l’unico ed esclusivo fattore da considerare e su cui intervenire per dimagrire. La radice del sovrappeso è più profonda e, se mangiamo troppo, male o in modo disordinato, ciò dipende dal fatto che la nostra “forza vitale” si è bloccata o spenta. Esistono quindi due modi per dimagrire: il primo si focalizza esclusivamente sugli aspetti “esterni” del sovrappeso (alimentazione, sedentarietà, misurazioni varie e cose simili). Questo è l’approccio comune su cui si basano le diete ipocaloriche, l’uso di farmaci dimagranti (amfetamine), il ricorso a interventi chirurgici per aspirare i grassi, ridurre lo stomaco e così via, che vanno cioè ad agire sulla causa (il cibo) o sui suoi effetti (il peso corporeo aumentato). Questo modo di approcciare il sovrappeso è parziale, quindi limitato e pertanto fallimentare a medio-lungo termine, come dimostra l’esperienza di numerosissime persone che dopo essere dimagrite con tali metodi, nel giro di breve tempo hanno recuperato i chili persi. L’altro modo di dimagrire, invece, cerca di andare alla radice del sovrappeso. Esso vuole innanzitutto leggere il significato nascosto che si può celare dietro a certi segnali fisici (pancia gonfia, ritenzione idrica, accumulo di grassi) o comportamentali (fame nervosa, stanchezza, sonnolenza dopo il pasto), che può essere diverso 8 Per andare alla radice del sovrappeso da individuo a individuo. In secondo luogo, in questo approccio si considera il dimagrimento non come una lotta contro il cibo e contro il peso, ma come un percorso esistenziale, dove è in gioco non tanto la quantità di cibo da assumere, quanto la riattivazione della propria forza o energia vitale bloccata. Ora, almeno in teoria, un approccio non esclude l’altro. Ma nella realtà, il primo approccio, che è quello più comune, esclude quasi per definizione che ci possa essere “qualcos’altro” dietro al sovrappeso. Lo dimostra il fatto che molte pazienti mi hanno raccontato di essere state letteralmente “sgridate” o trattate male dai loro dietologi precedenti, con frasi tipo “Se è grassa, è perché mangia troppo!” o “Se non dimagrisce, è perché ha mangiato!”, anche se davvero seguivano la dieta alla perfezione. Non è solamente una questione di cibo Al di là del fatto che questo modo di porsi rovina pressoché irreparabilmente il rapporto terapeutico (e anche il rapporto umano) con il dietologo, esso indica anche che un approccio limitato al cibo è “chiuso”, non è in grado di riconoscere la presenza di fattori diversi dal cibo stesso, ossia del “fattore interno”; in altre parole non è in grado di intravedere che dietro al sovrappeso c’è “altro”, che non si tratta di una questione esclusivamente alimentare. Al contrario, l’altro modo di dimagrire è “aperto”, perchè, da una parte, non esclude che il cibo, l’attività fisica e altri fattori esterni abbiano un ruolo nel sovrappeso, ma assegna a questi aspetti una funzione un po’ più marginale, non centrale, non unica, non esclusiva. Dall’altra parte si pone il compito di capire come mai l’energia vitale della persona si sia bloccata, che cosa rappresenti il sovrappeso per quella persona (uno scudo, una corazza, una protezione, un modo di “espandersi”?). Comincia cioè ad “aprirsi”, a portare l’attenzione anche ai “fattori interni”. Quando si inizia a prestare più attenzione a questi fattori, succede 9 Introduzione inevitabilmente che “l’intervento” diventa meno drastico, ma più naturale, perché non è più mirato a “punire”, restringere, combattere o controllare, ma ad attivare la propria capacità di stare bene e, quindi, di dimagrire. Le cause profonde per cui si ingrassa L’omeopatia fa parte di questi metodi naturali e meno drastici e in questo libro cercheremo di illustrare come può essere utilizzata per dimagrire. Per l’omeopatia, infatti, essere in sovrappeso non vuol dire essere dei mangioni, ma significa che all’organismo manca ancora il giusto equilibrio, che la forza vitale è bloccata all’interno. Il “lavoro” da fare, quindi, è innanzitutto comprendere come mai appunto essa si sia bloccata e accumulata e, in secondo luogo, cercare la via più idonea per sbloccarla e riattivarla. L’omeopatia si propone di fare ciò attraverso i suoi rimedi, la scelta dei quali si basa sull’osservazione non solo della costituzione, ma anche del comportamento fisico (gestione delle energie, sonno, appetito), dell’atteggiamento mentale (insicurezza, determinazione, svogliatezza, pigrizia e così via) e dell’emotività (ansia, nervosismo, irritabilità eccetera) della persona. Sono aspetti che nell’approccio dietologico classico non sono tenuti in considerazione eppure contano eccome. Un dietologo tradizionale non ci chiederà mai se siamo soddisfatti del lavoro, della vita di coppia e delle relazioni familiari o come gestiamo le nostre ansie, mentre in omeopatia anche queste sono informazioni fondamentali. In questo senso l’omeopatia diventa anche quasi uno strumento di autoconoscenza, perché non si possono ribilanciare certi “squilibri emotivi” senza prima averli individuati e riconosciuti. L’omeopatia aiuta anche a migliorare la digestione, favorire il drenaggio dei liquidi, riattivare il metabolismo e smaltire i chili in 10 Per andare alla radice del sovrappeso eccesso. A differenza delle diete, non c’è un rimedio valido per tutti, ciascuno avrà la propria “ricetta” personale, perché l’omeopatia valuta attentamente ciò che accade nel singolo individuo e osserva anche le più sottili differenze. Per esempio, per stabilire il rimedio della fame nervosa, bisogna prestare attenzione al momento in cui essa compare e a che tipo di cibi è rivolta. Chi tende a eccedere con i dolci soprattutto di sera o di notte assumerà il rimedio Argentum nitricum, mentre per chi è goloso di qualunque tipo di cibo e in qualunque ora del giorno è indicato invece Antimonium crudum. Anche l’approccio generale alla vita e al cibo hanno risvolti importanti in omeopatia: per esempio, se i problemi di peso sono associati a pigrizia e sedentarietà si opterà in genere per Calcarea carbonica, se si mangia per consolarsi sarà indicata Pulsatilla, mentre se si mangia per puro nervosismo c’è Coffea. L’omeopatia è molto attenta a dettagli che sono tutt’altro che banali, perché da un lato comportano la scelta di medicinali completamente diversi, dall’altro consentono di conoscere meglio se stessi. Allora questo significa che, assumendo i rimedi omeopatici, possiamo mangiare come, quando e quanto ci pare? Non è proprio così. Parallelamente all’assunzione dei rimedi omeopatici è ovviamente utile anche seguire uno stile di vita appropriato e salutare, optando per scelte sane ed equilibrate, ma senza mai metterci uno sforzo eccessivo: l’approccio deve essere il più naturale possibile. Il percorso di dimagrimento con l’omeopatia In poche parole, quindi, come si fa a dimagrire con l’omeopatia? I passaggi sono pochi ma devono essere tenuti attentamente in considerazione sin d’ora. Prima di tutto, bisogna saper “impostare bene” il trattamento omeopatico. 11 Introduzione Per fare ciò occorre innanzitutto conoscere a grandi linee le basi dell’omeopatia e come essa affronta il tema del sovrappeso e il percorso del dimagrimento. A tale scopo, nei primi capitoli del libro forniremo tutte le informazioni necessarie per capire quali siano i principi fondamentali di questa medicina e in quale modo essa fornisca gli strumenti adatti per liberarsi dei chili in eccesso e dei problemi fisici e psichici collegati al sovrappeso. In secondo luogo, occorre creare un buon terreno dentro di sé perché l’omeopatia possa agire nel migliore dei modi. Ciò si realizza, da una parte, osservando uno stile alimentare sano, con alcuni particolari accorgimenti tali da favorire l’azione dei medicinali omeopatici. Infatti, come vedremo, alcuni alimenti ostacolano l’azione dei medicinali omeopatici, mentre altri la favoriscono enormemente. Dall’altra parte, occorre un atteggiamento mentale aperto, capace di osservarsi senza giudizio, non limitato a controllare le porzioni di cibo o l’andamento del peso e basta, ma che vuole seriamente prendere in considerazione anche i segnali “interiori”. Una guida per individuare i rimedi più adatti Il terzo aspetto è ovviamente la scelta dei medicinali omeopatici più appropriati. Questo è il tema più delicato, perché, come abbiamo già affermato, in omeopatia ciascuno di noi, in base alle proprie caratteristiche, alla propria tipologia e alla situazione del momento ha bisogno di rimedi omeopatici anche molto diversi da quelli di un’altra persona o anche da quelli utili in una fase di vita precedente (per esempio, la fame nervosa che una donna ha da adolescente potrebbe essere trattata con Pulsatilla, mentre quella che la stessa donna ha in menopausa potrebbe essere trattata con Graphites). In questo libro cercheremo quindi di illustrare prima di tutto il 12 Per andare alla radice del sovrappeso metodo più semplice per utilizzare l’omeopatia a scopo dimagrante, ossia il cosiddetto “drenaggio omeopatico”: una sorta di trattamento disintossicante molto efficace e utile per sgonfiare i tessuti e favorire il ricambio metabolico. In secondo luogo, forniremo una guida per un orientamento di base nella scelta dei medicinali omeopatici più utili per dimagrire. L’osservazione di sé, senza giudicarsi, sarà lo strumento migliore per scegliere i rimedi più adatti. In caso di difficoltà, la guida di un omeopata è raccomandabile (specie per chi si avvicina all’omeopatia per la prima volta), anche perché a volte un occhio esterno, attento, sensibile ed esperto può favorire la presa di coscienza dei propri automatismi o delle trappole in cui si rimane imbrigliati. A quel punto, oltre ad avere individuato i medicinali omeopatici più idonei, la via del dimagrimento si traccia da sé. 13 Capitolo II Omeopatia e dimagrimento Le cure omeopatiche si distinguono dagli altri metodi per perdere peso sotto vari aspetti: sono personalizzate, veramente efficaci e senza effetti collaterali. Non si concentrano ossessivamente sul cibo e sulle dosi, ma agiscono su diversi livelli: combattono le tossine, la ritenzione idrica e la fame nervosa. Così si dimagrisce in modo profondo e duraturo. 31 Capitolo II DIMAGRIRE SENZA PATIRE LA FAME V ediamo ora in generale come l’omeopatia affronta il sovrappeso. Innanzitutto in omeopatia il sovrappeso non è considerato una malattia, ma un segnale che indica uno stato di disequilibrio dell’organismo. In omeopatia, quindi, il sovrappeso “si risolve” riequilibrando l’organismo. Ma in che modo ciò avviene? L’approccio omeopatico al sovrappeso è diametralmente opposto a quello comune: le diete dimagranti e i farmaci come le amfetamine sono rimedi “allopatici” o, per essere precisi, “antipatici” cioè che vanno contro il disturbo, nel senso che agiscono cercando di contrastare e combattere il sovrappeso provocando l’effetto opposto. Il loro effetto, quindi, è solamente sintomatico, il che significa innanzitutto che non vanno alla radice della questione: del resto le diete dimagranti guastano, peggiorano il rapporto col cibo, specie in chi è già ossessionato da esso. Passato l’effetto dieta, tutto torna come prima Inoltre, esaurito l’effetto temporaneo di questi regimi alimentari ipocalorici, il malessere (ossia il sovrappeso, la fame nervosa) ritorna, spesso più forte di prima. Infine, secondo l’ottica naturale, tali strumenti restrittivi dell’alimentazione deprimono ulteriormente la forza vitale e quindi proprio la capacità di attivare le proprie risorse interiori per stare veramente bene. Ecco perché chi si è sottoposto a tante diete restrittive alla fine sembra non farcela più. Già nel 1842 Hahnemann, il padre dell’omeopatia, scriveva che la dieta da fame era uno dei metodi più assurdi e inadatti, in generale, a stare meglio. L’omeopatia aiuta a dimagrire in modo diverso, ossia attraverso la 32 Omeopatia e dimagrimento somministrazione di particolari medicinali che hanno lo scopo essenzialmente di favorire il ricambio, depurare l’organismo, riattivare la propria forza vitale e riequilibrare certi comportamenti che a lungo andare risultano sfavorevoli per il metabolismo (per esempio il desiderio compulsivo di certi alimenti). Prima di addentrarci nella descrizione di queste due “modalità d’azione” è opportuno riconsiderare brevemente i principi dell’omeopatia, illustrati nel capitolo precedente, e vedere nello specifico come essi vengano applicati al campo del sovrappeso e del dimagrimento, perché ciò è la premessa indispensabile per partire col piede giusto e favorire un buon “terreno” per iniziare a dimagrire con l’omeopatia. Occorre sbloccare la forza vitale che stimola la capacità di “autodimagrimento” Per l’omeopatia chi è in sovrappeso ha già dentro di sé la capacità di dimagrire. La parola chiave è “dentro di sé”. Significa che tale capacità non va cercata fuori, non dipende dal cibo, da una restrizione del cibo. Anche perché il vero problema non è il sovrappeso, ma lo squilibrio interiore che esso segnala. In pratica l’omeopatia dice che, se siamo in sovrappeso, vuol dire che non stiamo canalizzando bene le nostre risorse interiori. Quindi occorre in qualche modo riattivarle, altrimenti ristagnano. I medicinali omeopatici, scelti con i criteri che illustreremo (a scopo di drenaggio e in base alla propria costituzione e tipologia) sono in grado di liberare, sbloccare questa “forza vitale” che si è bloccata all’interno e che porta quindi ad accumulare peso. Se il rimedio omeopatico “funziona” e fa dimagrire, il merito non va attribuito solo ed esclusivamente al medicinale stesso, ma al fatto che esso ha suscitato e attivato la capacità dell’organismo di dimagrire. Ciò significa anche che i medicinali omeopatici posso33 Capitolo II no fare dimagrire solo quando tale capacità è ancora presente ed è quindi realmente possibile avviare un naturale processo di dimagrimento: è il caso soprattutto del sovrappeso iniziale, del sovrappeso in soggetti giovani o in giovani adulti e in assenza di patologie croniche e particolarmente ostiche da curare. Talvolta però bisogna fare i conti con il fatto che tale capacità può essere molto ridotta e assai ardua da riattivare, come nel caso delle situazioni di sovrappeso che durano da decine d’anni e con alterazioni metaboliche e malattie croniche (per esempio diabete e cardiopatie). Il principio di similitudine: per dimagrire devi conoscerti Nel capitolo precedente abbiamo visto che il principio cardine dell’omeopatia è “curare il simile con il simile”, ossia somministrare rimedi che determinano la comparsa degli stessi effetti di ciò che si vuole “curare”. Cerchiamo di vedere nello specifico come tale principio può essere applicato al sovrappeso. Qualcuno si potrebbe chiedere se i medicinali omeopatici curano quindi il sovrappeso provocandolo. Assolutamente no. La questione è un po’ più complessa, perché il sovrappeso non è un sintomo e neanche una malattia, ma piuttosto una costellazione di sintomi, cioè di segnali psicofisici, i quali hanno la loro origine in un particolare terreno o costituzione. Quindi occorre prima di tutto imparare a conoscere il proprio terreno individuale per poter scegliere i rimedi più adatti (a ciò saranno dedicati i capitoli di questo libro in cui verranno trattate la costituzione e la tipologia omeopatica). In secondo luogo, la scelta dei medicinali si basa anche su osservazioni di tipo analogico. 34 Omeopatia e dimagrimento La domanda chiave dell’omeopatia è: che cosa in Natura provoca la stessa cosa che sta capitando a me? Per esempio, il caffè è un eccitante, tiene svegli e ad alte dosi provoca insonnia, nervosismo, ansia, irritabilità. L’omeopatia lo utilizzerà per curare tutti questi sintomi e, nel campo del sovrappeso, per la fame nervosa, specialmente quella notturna o che è legata all’insonnia (per esempio, in alcune persone che stando sveglie e non sapendo cosa fare, mangiano). L’approccio omeopatico è centrato sulla persona: non esiste un unico tipo di sovrappeso In omeopatia il centro dell’attenzione non è il sovrappeso, ma la persona in sovrappeso. Infatti, non tutti sono suscettibili allo stesso modo di ingrassare, ma esistono disposizioni individuali diverse: si ingrassa quando l’organismo ne ha la disposizione psicofisica. Per l’omeopatia, quindi, il punto non è la causa esterna, ossia il cibo, ma il comportamento, la disposizione individuale, interna, che porta a “mangiare male”. Pertanto la dieta dimagrante è solamente un aspetto molto marginale della faccenda. Nell’approccio omeopatico bisogna cercare prima di tutto di conoscere il “terreno” personale, ossia la propria costituzione e tipologia, perché in base a queste cambiano i medicinali omeopatici più adatti e cambiano anche i consigli alimentari e le strategie per uscire dalle “trappole” in cui si è caduti. Conoscere il proprio terreno personale permette anche di ricavare informazioni delle quali non si tiene conto normalmente nell’approccio dietologico comune, come il comportamento fisico, gli stati d’animo e così via, che possono però essere preziosissime per comprendere più a fondo il sovrappeso dell’individuo. Infatti, in chi è predisposto, ci sono delle modalità peculiari che 35 Capitolo II portano ad aumentare di peso. Infatti, per l’omeopatia, non si tratta solo di una questione di aspetto fisico, ma anche di comportamento psichico. Per esempio, un conto è ingrassare perché si ha “fame” di dolci, un conto perché si ha fame di cibi salati. Le abbuffate che avvengono di notte hanno un significato diverso rispetto a quelle che avvengono di giorno. Le piccole differenze fra gli individui sono utili a scoprire i motivi per cui si ingrassa Alcune persone sviluppano ritenzione idrica nella stagione calda, altre invece si gonfiano col freddo. L’omeopatia presta molta attenzione a queste singole differenze nelle reazioni fisiche, apparentemente banali, ma che invece sono fondamentali. Non solo perché comportano la prescrizione di rimedi omeopatici del tutto diversi fra loro, sulla base delle lievi differenze fra i vari sintomi, ma anche perché consentono di riconoscere il proprio terreno, ossia ciò che accade in modo del tutto peculiare dentro ciascuno di noi. Sono questi fattori interni la vera sostanza del problema, perché essi, con l’andar del tempo, possono portare ad abbuffarsi, gonfiarsi e ingrassare. In sostanza, secondo i principi della medicina omeopatica non esiste “il sovrappeso”, ma i “sovrappesi” o, meglio ancora, esistono le persone in sovrappeso. Non c’è quindi un medicinale omeopatico dimagrante che vada bene per tutti o una ricetta omeopatica che faccia dimagrire indistintamente tutte le persone in sovrappeso. Infatti ogni volta occorre cercare di osservarsi con attenzione, individuare il terreno (la costituzione e la tipologia, come vedremo nei capitoli successivi) e scegliere i medicinali omeopatici più adatti per riequilibrarlo. 36