Per andare alla radice del sovrappeso

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Per andare alla radice del sovrappeso
Introduzione
Per andare
alla radice
del sovrappeso
Di solito per perdere peso ci si focalizza solo
sugli aspetti “esterni” (cibo e sedentarietà).
Quindi si fa ricorso a diete ipocaloriche,
farmaci, interventi chirurgici. Ma è un metodo
fallimentare a medio-lungo termine. L’altro modo
per perdere peso va invece alla ricerca delle cause
interne del sovrappeso e punta a riattivare
l’energia vitale bloccata. Questo è lo scopo
dell’omeopatia, che indica a ognuno il percorso
adatto per un reale dimagrimento.
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Introduzione
COME DIMAGRIRE DAVVERO
T
utto ciò che accade nel corpo è la manifestazione esterna di
un processo interiore. Pancia gonfia, cellulite, fame nervosa
e sovrappeso non fanno eccezione: sono segnali fisici di un “accadimento interiore”. Essi hanno a che fare con l’alimentazione, ma
non nel senso che è tutta colpa del cibo. Infatti, alcune persone
ingrassano pur mangiando poco, altre non riescono a dimagrire
pur mettendosi a dieta, altre ancora si gonfiano in situazioni di
stress: tutto ciò è indicativo che il cibo non è l’unico ed esclusivo
fattore da considerare e su cui intervenire per dimagrire. La radice del sovrappeso è più profonda e, se mangiamo troppo, male o
in modo disordinato, ciò dipende dal fatto che la nostra “forza
vitale” si è bloccata o spenta.
Esistono quindi due modi per dimagrire: il primo si focalizza esclusivamente sugli aspetti “esterni” del sovrappeso (alimentazione,
sedentarietà, misurazioni varie e cose simili). Questo è l’approccio
comune su cui si basano le diete ipocaloriche, l’uso di farmaci
dimagranti (amfetamine), il ricorso a interventi chirurgici per
aspirare i grassi, ridurre lo stomaco e così via, che vanno cioè ad
agire sulla causa (il cibo) o sui suoi effetti (il peso corporeo aumentato).
Questo modo di approcciare il sovrappeso è parziale, quindi limitato e pertanto fallimentare a medio-lungo termine, come dimostra l’esperienza di numerosissime persone che dopo essere dimagrite con tali metodi, nel giro di breve tempo hanno recuperato i
chili persi.
L’altro modo di dimagrire, invece, cerca di andare alla radice del
sovrappeso. Esso vuole innanzitutto leggere il significato nascosto
che si può celare dietro a certi segnali fisici (pancia gonfia, ritenzione idrica, accumulo di grassi) o comportamentali (fame nervosa, stanchezza, sonnolenza dopo il pasto), che può essere diverso
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Per andare alla radice del sovrappeso
da individuo a individuo. In secondo luogo, in questo approccio
si considera il dimagrimento non come una lotta contro il cibo e
contro il peso, ma come un percorso esistenziale, dove è in gioco
non tanto la quantità di cibo da assumere, quanto la riattivazione
della propria forza o energia vitale bloccata.
Ora, almeno in teoria, un approccio non esclude l’altro. Ma nella
realtà, il primo approccio, che è quello più comune, esclude quasi per definizione che ci possa essere “qualcos’altro” dietro al sovrappeso. Lo dimostra il fatto che molte pazienti mi hanno raccontato di essere state letteralmente “sgridate” o trattate male dai
loro dietologi precedenti, con frasi tipo “Se è grassa, è perché
mangia troppo!” o “Se non dimagrisce, è perché ha mangiato!”,
anche se davvero seguivano la dieta alla perfezione.
Non è solamente una questione di cibo
Al di là del fatto che questo modo di porsi rovina pressoché irreparabilmente il rapporto terapeutico (e anche il rapporto umano)
con il dietologo, esso indica anche che un approccio limitato al
cibo è “chiuso”, non è in grado di riconoscere la presenza di fattori diversi dal cibo stesso, ossia del “fattore interno”; in altre parole non è in grado di intravedere che dietro al sovrappeso c’è
“altro”, che non si tratta di una questione esclusivamente alimentare. Al contrario, l’altro modo di dimagrire è “aperto”, perchè, da
una parte, non esclude che il cibo, l’attività fisica e altri fattori
esterni abbiano un ruolo nel sovrappeso, ma assegna a questi aspetti una funzione un po’ più marginale, non centrale, non unica,
non esclusiva. Dall’altra parte si pone il compito di capire come
mai l’energia vitale della persona si sia bloccata, che cosa rappresenti il sovrappeso per quella persona (uno scudo, una corazza,
una protezione, un modo di “espandersi”?). Comincia cioè ad
“aprirsi”, a portare l’attenzione anche ai “fattori interni”.
Quando si inizia a prestare più attenzione a questi fattori, succede
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Introduzione
inevitabilmente che “l’intervento” diventa meno drastico, ma più
naturale, perché non è più mirato a “punire”, restringere, combattere o controllare, ma ad attivare la propria capacità di stare bene
e, quindi, di dimagrire.
Le cause profonde per cui si ingrassa
L’omeopatia fa parte di questi metodi naturali e meno drastici e
in questo libro cercheremo di illustrare come può essere utilizzata
per dimagrire.
Per l’omeopatia, infatti, essere in sovrappeso non vuol dire essere
dei mangioni, ma significa che all’organismo manca ancora il giusto equilibrio, che la forza vitale è bloccata all’interno. Il “lavoro”
da fare, quindi, è innanzitutto comprendere come mai appunto
essa si sia bloccata e accumulata e, in secondo luogo, cercare la via
più idonea per sbloccarla e riattivarla. L’omeopatia si propone di
fare ciò attraverso i suoi rimedi, la scelta dei quali si basa sull’osservazione non solo della costituzione, ma anche del comportamento fisico (gestione delle energie, sonno, appetito), dell’atteggiamento mentale (insicurezza, determinazione, svogliatezza,
pigrizia e così via) e dell’emotività (ansia, nervosismo, irritabilità
eccetera) della persona.
Sono aspetti che nell’approccio dietologico classico non sono tenuti in considerazione eppure contano eccome. Un dietologo tradizionale non ci chiederà mai se siamo soddisfatti del lavoro, della vita di coppia e delle relazioni familiari o come gestiamo le
nostre ansie, mentre in omeopatia anche queste sono informazioni fondamentali. In questo senso l’omeopatia diventa anche quasi uno strumento di autoconoscenza, perché non si possono ribilanciare certi “squilibri emotivi” senza prima averli individuati e
riconosciuti.
L’omeopatia aiuta anche a migliorare la digestione, favorire il drenaggio dei liquidi, riattivare il metabolismo e smaltire i chili in
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eccesso. A differenza delle diete, non c’è un rimedio valido per
tutti, ciascuno avrà la propria “ricetta” personale, perché l’omeopatia valuta attentamente ciò che accade nel singolo individuo e
osserva anche le più sottili differenze.
Per esempio, per stabilire il rimedio della fame nervosa, bisogna
prestare attenzione al momento in cui essa compare e a che tipo
di cibi è rivolta.
Chi tende a eccedere con i dolci soprattutto di sera o di notte
assumerà il rimedio Argentum nitricum, mentre per chi è goloso
di qualunque tipo di cibo e in qualunque ora del giorno è indicato invece Antimonium crudum.
Anche l’approccio generale alla vita e al cibo hanno risvolti importanti in omeopatia: per esempio, se i problemi di peso sono
associati a pigrizia e sedentarietà si opterà in genere per Calcarea
carbonica, se si mangia per consolarsi sarà indicata Pulsatilla, mentre se si mangia per puro nervosismo c’è Coffea.
L’omeopatia è molto attenta a dettagli che sono tutt’altro che banali, perché da un lato comportano la scelta di medicinali completamente diversi, dall’altro consentono di conoscere meglio se
stessi. Allora questo significa che, assumendo i rimedi omeopatici,
possiamo mangiare come, quando e quanto ci pare?
Non è proprio così. Parallelamente all’assunzione dei rimedi omeopatici è ovviamente utile anche seguire uno stile di vita appropriato e salutare, optando per scelte sane ed equilibrate, ma senza
mai metterci uno sforzo eccessivo: l’approccio deve essere il più
naturale possibile.
Il percorso di dimagrimento con l’omeopatia
In poche parole, quindi, come si fa a dimagrire con l’omeopatia?
I passaggi sono pochi ma devono essere tenuti attentamente in
considerazione sin d’ora. Prima di tutto, bisogna saper “impostare bene” il trattamento omeopatico.
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Introduzione
Per fare ciò occorre innanzitutto conoscere a grandi linee le basi
dell’omeopatia e come essa affronta il tema del sovrappeso e il
percorso del dimagrimento.
A tale scopo, nei primi capitoli del libro forniremo tutte le informazioni necessarie per capire quali siano i principi fondamentali
di questa medicina e in quale modo essa fornisca gli strumenti
adatti per liberarsi dei chili in eccesso e dei problemi fisici e psichici collegati al sovrappeso.
In secondo luogo, occorre creare un buon terreno dentro di sé
perché l’omeopatia possa agire nel migliore dei modi.
Ciò si realizza, da una parte, osservando uno stile alimentare sano,
con alcuni particolari accorgimenti tali da favorire l’azione dei
medicinali omeopatici.
Infatti, come vedremo, alcuni alimenti ostacolano l’azione dei
medicinali omeopatici, mentre altri la favoriscono enormemente.
Dall’altra parte, occorre un atteggiamento mentale aperto, capace
di osservarsi senza giudizio, non limitato a controllare le porzioni
di cibo o l’andamento del peso e basta, ma che vuole seriamente
prendere in considerazione anche i segnali “interiori”.
Una guida per individuare i rimedi più adatti
Il terzo aspetto è ovviamente la scelta dei medicinali omeopatici
più appropriati.
Questo è il tema più delicato, perché, come abbiamo già affermato, in omeopatia ciascuno di noi, in base alle proprie caratteristiche, alla propria tipologia e alla situazione del momento ha bisogno di rimedi omeopatici anche molto diversi da quelli di un’altra
persona o anche da quelli utili in una fase di vita precedente (per
esempio, la fame nervosa che una donna ha da adolescente potrebbe essere trattata con Pulsatilla, mentre quella che la stessa
donna ha in menopausa potrebbe essere trattata con Graphites).
In questo libro cercheremo quindi di illustrare prima di tutto il
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metodo più semplice per utilizzare l’omeopatia a scopo dimagrante, ossia il cosiddetto “drenaggio omeopatico”: una sorta di trattamento disintossicante molto efficace e utile per sgonfiare i tessuti e favorire il ricambio metabolico.
In secondo luogo, forniremo una guida per un orientamento di
base nella scelta dei medicinali omeopatici più utili per dimagrire.
L’osservazione di sé, senza giudicarsi, sarà lo strumento migliore
per scegliere i rimedi più adatti.
In caso di difficoltà, la guida di un omeopata è raccomandabile
(specie per chi si avvicina all’omeopatia per la prima volta), anche
perché a volte un occhio esterno, attento, sensibile ed esperto può
favorire la presa di coscienza dei propri automatismi o delle trappole in cui si rimane imbrigliati.
A quel punto, oltre ad avere individuato i medicinali omeopatici
più idonei, la via del dimagrimento si traccia da sé.
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Capitolo II
Omeopatia
e dimagrimento
Le cure omeopatiche si distinguono dagli altri
metodi per perdere peso sotto vari aspetti:
sono personalizzate, veramente efficaci e senza
effetti collaterali. Non si concentrano
ossessivamente sul cibo e sulle dosi, ma agiscono
su diversi livelli: combattono le tossine,
la ritenzione idrica e la fame nervosa.
Così si dimagrisce in modo profondo e duraturo.
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Capitolo II
DIMAGRIRE SENZA PATIRE LA FAME
V
ediamo ora in generale come l’omeopatia affronta il sovrappeso. Innanzitutto in omeopatia il sovrappeso non è considerato una malattia, ma un segnale che indica uno stato di disequilibrio dell’organismo. In omeopatia, quindi, il sovrappeso “si
risolve” riequilibrando l’organismo.
Ma in che modo ciò avviene? L’approccio omeopatico al sovrappeso è diametralmente opposto a quello comune: le diete dimagranti e i farmaci come le amfetamine sono rimedi “allopatici” o,
per essere precisi, “antipatici” cioè che vanno contro il disturbo,
nel senso che agiscono cercando di contrastare e combattere il
sovrappeso provocando l’effetto opposto.
Il loro effetto, quindi, è solamente sintomatico, il che significa
innanzitutto che non vanno alla radice della questione: del resto
le diete dimagranti guastano, peggiorano il rapporto col cibo, specie in chi è già ossessionato da esso.
Passato l’effetto dieta, tutto torna come prima
Inoltre, esaurito l’effetto temporaneo di questi regimi alimentari
ipocalorici, il malessere (ossia il sovrappeso, la fame nervosa) ritorna, spesso più forte di prima. Infine, secondo l’ottica naturale,
tali strumenti restrittivi dell’alimentazione deprimono ulteriormente la forza vitale e quindi proprio la capacità di attivare le
proprie risorse interiori per stare veramente bene.
Ecco perché chi si è sottoposto a tante diete restrittive alla fine
sembra non farcela più.
Già nel 1842 Hahnemann, il padre dell’omeopatia, scriveva che
la dieta da fame era uno dei metodi più assurdi e inadatti, in generale, a stare meglio.
L’omeopatia aiuta a dimagrire in modo diverso, ossia attraverso la
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Omeopatia e dimagrimento
somministrazione di particolari medicinali che hanno lo scopo
essenzialmente di favorire il ricambio, depurare l’organismo, riattivare la propria forza vitale e riequilibrare certi comportamenti
che a lungo andare risultano sfavorevoli per il metabolismo (per
esempio il desiderio compulsivo di certi alimenti).
Prima di addentrarci nella descrizione di queste due “modalità
d’azione” è opportuno riconsiderare brevemente i principi dell’omeopatia, illustrati nel capitolo precedente, e vedere nello specifico come essi vengano applicati al campo del sovrappeso e del
dimagrimento, perché ciò è la premessa indispensabile per partire
col piede giusto e favorire un buon “terreno” per iniziare a dimagrire con l’omeopatia.
Occorre sbloccare la forza vitale che stimola
la capacità di “autodimagrimento”
Per l’omeopatia chi è in sovrappeso ha già dentro di sé la capacità
di dimagrire. La parola chiave è “dentro di sé”. Significa che tale
capacità non va cercata fuori, non dipende dal cibo, da una restrizione del cibo. Anche perché il vero problema non è il sovrappeso,
ma lo squilibrio interiore che esso segnala. In pratica l’omeopatia
dice che, se siamo in sovrappeso, vuol dire che non stiamo canalizzando bene le nostre risorse interiori.
Quindi occorre in qualche modo riattivarle, altrimenti ristagnano.
I medicinali omeopatici, scelti con i criteri che illustreremo (a
scopo di drenaggio e in base alla propria costituzione e tipologia)
sono in grado di liberare, sbloccare questa “forza vitale” che si è
bloccata all’interno e che porta quindi ad accumulare peso.
Se il rimedio omeopatico “funziona” e fa dimagrire, il merito non
va attribuito solo ed esclusivamente al medicinale stesso, ma al
fatto che esso ha suscitato e attivato la capacità dell’organismo di
dimagrire. Ciò significa anche che i medicinali omeopatici posso33
Capitolo II
no fare dimagrire solo quando tale capacità è ancora presente ed
è quindi realmente possibile avviare un naturale processo di dimagrimento: è il caso soprattutto del sovrappeso iniziale, del sovrappeso in soggetti giovani o in giovani adulti e in assenza di patologie croniche e particolarmente ostiche da curare.
Talvolta però bisogna fare i conti con il fatto che tale capacità può
essere molto ridotta e assai ardua da riattivare, come nel caso delle situazioni di sovrappeso che durano da decine d’anni e con alterazioni metaboliche e malattie croniche (per esempio diabete e
cardiopatie).
Il principio di similitudine:
per dimagrire devi conoscerti
Nel capitolo precedente abbiamo visto che il principio cardine
dell’omeopatia è “curare il simile con il simile”, ossia somministrare rimedi che determinano la comparsa degli stessi effetti di
ciò che si vuole “curare”.
Cerchiamo di vedere nello specifico come tale principio può essere applicato al sovrappeso.
Qualcuno si potrebbe chiedere se i medicinali omeopatici curano
quindi il sovrappeso provocandolo. Assolutamente no.
La questione è un po’ più complessa, perché il sovrappeso non è
un sintomo e neanche una malattia, ma piuttosto una costellazione di sintomi, cioè di segnali psicofisici, i quali hanno la loro
origine in un particolare terreno o costituzione.
Quindi occorre prima di tutto imparare a conoscere il proprio
terreno individuale per poter scegliere i rimedi più adatti (a ciò
saranno dedicati i capitoli di questo libro in cui verranno trattate
la costituzione e la tipologia omeopatica).
In secondo luogo, la scelta dei medicinali si basa anche su osservazioni di tipo analogico.
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Omeopatia e dimagrimento
La domanda chiave dell’omeopatia è: che cosa in Natura provoca
la stessa cosa che sta capitando a me?
Per esempio, il caffè è un eccitante, tiene svegli e ad alte dosi provoca insonnia, nervosismo, ansia, irritabilità.
L’omeopatia lo utilizzerà per curare tutti questi sintomi e, nel
campo del sovrappeso, per la fame nervosa, specialmente quella
notturna o che è legata all’insonnia (per esempio, in alcune persone che stando sveglie e non sapendo cosa fare, mangiano).
L’approccio omeopatico è centrato sulla persona:
non esiste un unico tipo di sovrappeso
In omeopatia il centro dell’attenzione non è il sovrappeso, ma la
persona in sovrappeso. Infatti, non tutti sono suscettibili allo stesso modo di ingrassare, ma esistono disposizioni individuali diverse: si ingrassa quando l’organismo ne ha la disposizione psicofisica. Per l’omeopatia, quindi, il punto non è la causa esterna, ossia
il cibo, ma il comportamento, la disposizione individuale, interna,
che porta a “mangiare male”.
Pertanto la dieta dimagrante è solamente un aspetto molto marginale della faccenda.
Nell’approccio omeopatico bisogna cercare prima di tutto di conoscere il “terreno” personale, ossia la propria costituzione e tipologia, perché in base a queste cambiano i medicinali omeopatici
più adatti e cambiano anche i consigli alimentari e le strategie per
uscire dalle “trappole” in cui si è caduti.
Conoscere il proprio terreno personale permette anche di ricavare
informazioni delle quali non si tiene conto normalmente nell’approccio dietologico comune, come il comportamento fisico, gli
stati d’animo e così via, che possono però essere preziosissime per
comprendere più a fondo il sovrappeso dell’individuo.
Infatti, in chi è predisposto, ci sono delle modalità peculiari che
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Capitolo II
portano ad aumentare di peso. Infatti, per l’omeopatia, non si
tratta solo di una questione di aspetto fisico, ma anche di comportamento psichico.
Per esempio, un conto è ingrassare perché si ha “fame” di dolci,
un conto perché si ha fame di cibi salati. Le abbuffate che avvengono di notte hanno un significato diverso rispetto a quelle che
avvengono di giorno.
Le piccole differenze fra gli individui sono utili
a scoprire i motivi per cui si ingrassa
Alcune persone sviluppano ritenzione idrica nella stagione calda,
altre invece si gonfiano col freddo.
L’omeopatia presta molta attenzione a queste singole differenze
nelle reazioni fisiche, apparentemente banali, ma che invece sono
fondamentali. Non solo perché comportano la prescrizione di rimedi omeopatici del tutto diversi fra loro, sulla base delle lievi
differenze fra i vari sintomi, ma anche perché consentono di riconoscere il proprio terreno, ossia ciò che accade in modo del tutto
peculiare dentro ciascuno di noi.
Sono questi fattori interni la vera sostanza del problema, perché
essi, con l’andar del tempo, possono portare ad abbuffarsi, gonfiarsi e ingrassare.
In sostanza, secondo i principi della medicina omeopatica non
esiste “il sovrappeso”, ma i “sovrappesi” o, meglio ancora, esistono
le persone in sovrappeso.
Non c’è quindi un medicinale omeopatico dimagrante che vada
bene per tutti o una ricetta omeopatica che faccia dimagrire indistintamente tutte le persone in sovrappeso.
Infatti ogni volta occorre cercare di osservarsi con attenzione, individuare il terreno (la costituzione e la tipologia, come vedremo
nei capitoli successivi) e scegliere i medicinali omeopatici più adatti per riequilibrarlo.
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