N°22 del 30.04.2002 OGGETTO: Ordine del giorno della Giunta

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N°22 del 30.04.2002 OGGETTO: Ordine del giorno della Giunta
N°22 del 30.04.2002
OGGETTO: Ordine del giorno della Giunta Comunale contro le
modifiche della legge 185/90 sul commercio di armamenti.
L’anno duemiladue addì trenta del mese di aprile, alle ore 17.00, nel civico
Palazzo dei Priori, si è riunito il Consiglio Comunale in sessione straordinaria, in
adunanza pubblica di 1° convocazione, previa trasmissione degli inviti con l’elenco degli
oggetti da trattarsi nell’odierna seduta.
Presiede l’adunanza il Sig. Ivo Gabellieri - Sindaco, il quale accerta la presenza
del numero legale per deliberare, rilevando che dei Consiglieri Signori:
CINOTTI Andrea
BARTALONI Cesare
GINESI Piero
BALDINI Roberto
DEI Pier Luigi
LULLERI Renata in Gabellieri
PATERNI Paolo
CERRI Pietro
DELLO SBARBA Rosa
BOLOGNESI Claudia in Anichini
FALORNI Fabrizio
TICCIATI Brunello
MALFETTI Sergio
COCUCCI Fulvio
BIONDI Enrico
CARDELLINI Giovanna in Galletti
TROMBI Domenico
CASALINI Massimiliano
RICOTTI Ugo
TOGOLI Alessandro
risultano assenti soltanto i signori: Cocucci, Cardellini, Togoli.
Quindi, con l’assistenza del Segretario Generale Dr. Salvatore Giangrande, si
passa alla trattazione del seguente affare:
IL CONSIGLIO COMUNALE
Udita la relazione dell’Assessore Dei e gli interventi risultanti dal testo
dell’allegato “A”;
Con voti favorevoli n.16 (Unione per Volterra e Alternativa per Volterra) e
astenuti n.2 (Polo per le libertà) espressi nei modi di legge da n.18 presenti e votanti;
DELIBERA
1. Di approvare l’ordine del giorno della Giunta Comunale contro le modifiche della
legge 185/90 sul commercio di armamenti nel testo risultante dall’allegato “B”.
ALLEGATO “B”
ORDINE DEL GIORNO CONTRO LE MODIFICHE DELLA LEGGE 185/90 SUL
COMMERCIO DI ARMAMENTI
Visto che:
-
il Parlamento Italiano sta discutendo un disegno di legge d’iniziativa governativa
(Atto Camera 1927) in materia di industria della difesa;
-
il progetto prevede la ratifica dell’accordo quadro sottoscritto dall’Italia e da altri
cinque Paesi europei il 27 luglio 2000 per “facilitare la ristrutturazione e le attività
dell’industria europea per la difesa” ed è stato già licenziato dalle Commissioni III e
IV della Camera dei Deputati in data 30 gennaio 2002;
-
tale accordo imporrebbe il “tempestivo adeguamento della nostra normativa” e,
infatti, dieci dei quattordici articoli che compongono il testo proposto sono volti a
modificare la legge n.185 del 1990 che disciplina attualmente l’import-export di armi
nel nostro Paese;
-
la novità più rilevante è costituita dall’introduzione di un nuovo tipo di
autorizzazione per il commercio delle armi, la “licenza globale di progetto”, riferita ai
programmi intergovernativi o industriali congiunti ai quali le imprese partecipano e ai
quali non si applicheranno più le norme sulle trattative contrattuali, rendendo meno
trasparenti e controllabili tutte le operazioni;
Considerato inoltre che:
-
le norme sulle attività bancarie relative a questo nuovo tipo di “licenza globale”
verranno modificate, non essendo più notificate al Ministero del Tesoro e da questo
autorizzate e non comparendo più nello specifico capitolo della annuale Relazione al
Parlamento;
-
in nome della “razionalizzazione”, della “competitività” e della “identità europea”
verrà stravolta una legge ritenuta da tutti “severa e rigida” e che ha fatto del nostro
Paese uno dei più avanzati al mondo per aver provveduto a regolare il commercio
delle armi nel rispetto dei diritti umani, della promozione della pace e della
trasparenza (ricordiamo che quella legge fu ottenuta grazie all’impegno tenace della
Campagna “Contro i mercanti di morte” promossa da ACLI, MLAL, Mani Tese,
Missione Oggi, Pax Christi);
-
anche il riferimento al “Codice di condotta dell’Unione Europea per le esportazioni di
armi” (che non è assolutamente vincolante) costringerebbe l’Italia a rinunciare alla
propria normativa nazionale che in questo verrebbe peggiorata;
Il Consiglio Comunale di Volterra, riunitosi in data 30 aprile 2002,
considerando paradossale che mentre da un lato si vuole combattere una guerra totale
contro il terrorismo dall’altro si allarghino le maglie della vendita di armi con tutti i rischi
che ne conseguono
CHIEDE
ai membri del Parlamento di votare contro questo disegno di legge che costituisce un
grave passo indietro per la pace e la giustizia;
INVITA
i Parlamentari eletti nei collegi della Provincia di Pisa ad attivarsi affinché l’Italia si faccia
promotrice, a livello internazionale, di un’iniziativa volta ad una maggiore severità nel
controllo del commercio di armi e ad un maggiore impegno nella prevenzione dei
conflitti.
ALLEGATO “A”
DEI: lettura dell’odg.
CASALINI: brevissimamente per esprimere il nostro voto favorevole però c’è bisogno di
alcune precisazioni, cioè che questa iniziativa di opposizione a questo disegno di legge
927 che in questo momento viene portato avanti da associazioni di area cattolica come
Mani Tese ecc. per la legge 185/90, che effettivamente regolamento allo stato attuale
delle cose in maniera molto restrittiva il commercio delle armi, fu a suo tempo affrontata
e discussa dal governo D’Alema, che era invece piuttosto possibilista anche a seguito di
questi trattati a livello europeo e più in particolare anche attualmente nella Commissione
Esteri e Difesa della Camera deputati Migniti dei DS e Mattorella della Margherita hanno
dato il loro consenso a questa revisione della 185/90. Per cui in questo senso vanno
messe in evidenza, per onore della verità, quelle differenze che prima metteva in evidenza
con una certa enfasi anche il capogruppo Ticciati. A parte questo aspetto, siamo
ovviamente favorevoli a questo odg e votiamo sì con l’impegno che il Comune di
Volterra si faccia portatore di istanze di pace e di rifiuto di certe revisioni iper liberiste
del commercio delle armi, che è tradizionalmente un commercio “sporco”, in tutti gli
ambiti istituzionali dovuti, a cominciare dalla Provincia, alla Regione e anche
incentivando e stimolando i parlamentari della zona per quanto ognuno può fare a
opporsi fortemente ad una legge, la 185/90, che ci mette all’avanguardia nel controllo del
traffico delle armi.