Zorzi Irene -Ferraguti Daniele -Keshk Hagar

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Zorzi Irene -Ferraguti Daniele -Keshk Hagar
La scorsa settimana si è svolto in tutto il mondo una manifestazione
contro la violenza sulle donne. Anche la mia scuola ha preso parte
all’evento. Racconta e spiega il valore che ha per te questa giornata,
cosa hai imparato e come hai vissuto non solo la giornata del 14 ma
anche la preparazione all’evento.
“…Un giorno difficile da non dimenticare, è stata un’emozione
infinita, da quando abbiamo visto quel video pieno di disperazione e
tristezza, a quando abbiamo ricevuto quegli applausi di gente che
sorrideva e di tutte le professoresse felici e fiere di noi ma mai come
lo sarò io di loro.”
-Zorzi Irene
“…Durante le prove scappava sempre qualche scherzo o risata di
gruppo che ci rendeva più leggero il lavoro. E’ stato bello perché era
un lavoro serio ma anche motivo di sfogo.
La cosa che mi ha stupito è che ricordando una triste realtà sono
usciti sorrisi dai ragazzi.”
-Ferraguti Daniele
“…Mentre ballavo mi sentivo fiera, non proprio libera, mi sentivo
quella persona che da tanto tempo non riusciva ad esprimere quello
che pensava sull’ingiustizia presente in tutte le parti del mondo.
Ripensavo anche alle donne che sono state vittime di violenza in
Italia come: Roberta Ragusa, Sarah Scazzi, Yara e tante altre e vorrei
mandare un saluto a tutte loro.”
-Keshk Hagar
“…Questa giornata mi ha fatto da lezione perché ho capito che non
bisogna usare la violenza contro le donne o con i più deboli.”
-Foschi Manuel
“…Secondo me non è giusto che l’uomo si debba sentire superiore a
una donna perché noi non siamo oggetti da manipolare.”
- Di Lella Domitilla
“…Io non so che gli passi per la testa quando uccidono una donna,
devono capire che noi donne non siamo proprietà di nessuno, se non
vogliamo più stare con un ragazzo, dobbiamo essere libere di
lasciarlo, non aver paura che un giorno, per gelosia, ci uccida.
Quando stavamo preparando a scuola l’evento ero contentissima,
perché prima stavamo combattendo per una cosa che ancora oggi
accade, il femminicidio.”
-Fazi Azzura
“…Viviamo in una società dove insegnano alle donne a non essere
violentate ma non insegnano agli uomini a non violentare.”
-Pigliacelli Valentina
“…Quando sono andato a leggere l’elenco mi sentivo commosso!
Stavo quasi per piangere ma ho resistito. Dopo aver finito di leggere
mi hanno applaudito e non sono riuscito a trattenermi dalla felicità e
mi sono messo a piangere.”
-Salza Tommaso
“…Violenza. Diritto. Femminicidio. Delitto d’onore. Tutte parole che
vengono ormai vissute senza ritegno da quasi tutti gli uomini. Parole
che ormai hanno invaso tutto il mondo che nonostante ciò non
muove ancora i suoi primi veri passi contro.
[…] Questa esperienza è stata per me molto valorosa perché so che
ho fatto qualcosa di realmente utile per tutte le donne del mondo.”
-Zugarini Sara
“…Alla fine anche senza musica e anche un po’ scoordinate abbiamo
eseguito la nostra coreografia per una soddisfazione personale.
[…] Non dobbiamo arrenderci, dobbiamo lottare per quello che
vogliamo e che quando urlare è inutile, bisogna passare ai fatti.
Forse a qualcuno può anche essere sembrato inutile quando al tg è
passata una notizia: ‘Un’altra donna è stata uccisa.’”
-Soares Ascencao Michela
“…Vogliamo che il 14 febbraio non sia ricordato solamente come il
giorno di San Valentino, ma anche come il giorno in cui la violenza
viene fermata, vogliamo ricordarlo come il nostro giorno. E’ stata una
bella esperienza, mi sono sentita libera ed amata. Spero che presto
quest’incubo termini. Le donne non sono proprietà, le donne
valgono.”
-Rosi Viviana
“…Il balletto è il simbolo della protesta, in tutto il mondo, di un
miliardo di donne che hanno danzato sopra le note di “Break the
Chain” per sentirsi libere, per spezzare le catene che le rendevano
prigioniere dalla propria vita.
[…] Questa esperienza mi ha colpito molto e ho capito i veri valori
della donna. Abbiamo danzato perché vogliamo un mondo senza
oppressioni per dire che non siamo proprietà di nessuno.”
-Di Giacomo Giulia
“…Mentre leggevo il testo della canzone tremavo tutta e immaginavo
quanto dolore provassero quelle povere donne.
[…] Lì mi sono sentita libera, mi dicevo “devi ballare per far capire al
mondo che noi donne non siamo oggetti ma esseri umani che vano
trattati con rispetto.” Ci ho messo tutta la giornata che avevo per
imparare la coreografia e, alla fine, mi è riuscita bene.”
-Candela Aurora