Dispensa - Il Veterinario Omeopata
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Dispensa - Il Veterinario Omeopata
Introduzione Sotto il termine “Epilessia” viene ascritto un variegato quadro di manifestazioni neurologiche negli animali da affezione e nell’uomo che trapassano da leggeri e transitori fenomeni di sbandamento mentale e/o incordinazione motoria, a drammatici episodi neurologici generalizzati ed imponenti, con perdita di coscienza secondo le tipiche manifestazioni del Grande Male epilettico, fino anche alla morte. Patologia drammatica, anche per le penose sofferenze mostrate dall’animale, l’approccio terapeutico richiede esatte nozioni di management clinico necessarie anche nel trattamento omeopatico unicista ai fini di una gestione efficace del caso. Anche in queste patologia l’omeopatia classica da sempre offre la possibilità costante di una buona palliazione dei sintomi e, in numerosi casi, di totale guarigione. L’approccio omeopatico, che può essere condotto solo da medici veterinari appositamente preparati, presenta anche l’indiscusso merito di evitare un progressivo stato di intossicazione dovuto al grande utilizzo di farmaci neurolettici caratterizzati da forte dipendenza farmacologica e tossicità. Nella definizione di una diagnosi omeopatica di rimedio appropriato al quadro sintomatologico osservato, il medico deve fare affidamento a tutte le tecniche metodologiche a sua disposizione, valutando sia lo stato caratteriale generale, sia eventuali tematiche o nuclei costanti e presenti nel soggetto e sia una esatta valutazione dei sintomi repertoriali ricavabili dal colloquio e dalla osservazione. Metodiche quindi a carattere ascendente (dai sintomi), discendente (dai nuclei dei rimedi), integrate dalla conoscenza del peculiare modo di ogni rimedio di influire sui sistemi organici. Evidenzieremo di volta in volta quelle rubriche repertoriali che riteniamo importanti per la comprensione dei rimedi o sintomi proposti, facendo presente che tale citazione non può e non vuole essere esaustiva, ma solo indicativa e di metodo. Epidemiologia, eziologia, classificazioni cliniche Volendo inquadrare velocemente lo stato attuale delle conoscenze cliniche sulla epilessia ed il suo inquadramento semeiotico, tale patologia attualmente ha una incidenza che va dal 4% al 14% nelle popolazioni canine e feline, con la pressochè accertata assenza di forme ereditarie nei gatti. Sporadiche manifestazioni sono state osservate nei cavalli, anche in Italia. E’ comunque una delle più frequenti manifestazioni neurologiche nella popolazione canina. Trattasi comunque di un disturbo di trasmissione degli stimoli nervosi a livello sinaptico, dove intervengono circa 100 neuromodulatori, con aumento accertato del livello del glutammato (per cui rimane sconsigliabile l’abuso di cucina cinese e la successiva, fastidiosa, sindrome nottura successiva…) Per “epilessia” si intende una condizione caratterizzata da ricorrenti attacchi (due o più), come manifestazioni cliniche di una anormale e eccessiva attività di una popolazione di neuroni a livello cerebrale. Le manifestazioni cliniche consistono in un improvviso e transitorio episodio di anormalità che può includere alterazioni di coscienza, motorie, sensorie, automatismi o eventi psichici (quasi mai valutabili nel nostro settore, se non per interpretazione). Le tre manifestazioni caratteristiche degli attacchi epilettici sono: 1) perdita di controllo di vario grado 2) la natura episodica e parossistica dell’attacco (inizio e fine improvvisa) 3) La ripetitività dell’episodio, che può avere caratteri di periodicità o essere assolutamente imprevedibile. L’epilessia viene variamente classificata. Di solito viene distinta in sintomatica (se correlata ad altre patologie in corso, es. vestiboliti, tumori, etc), o idiopatica (se non se ne conosce la natura, e in questo caso si parla, forse con maggiore ragione, di epilessia criptogenetica). Spesso però una causa non valutata o apprezzata è il trauma (stroke), e l’epilessia legata al trauma è ben documentata nelle rubriche del nostri repertori, di cui il principale rimedio a nostra disposizione, specie come postumo di traumi cranici e cervicali, è Cicuta virosa. Ma dobbiamo cominciare, omeopaticamente, a considerare una ulteriore eziologia, più fine e profonda, ed osservata, di epilessia dovuta ad un trauma affettivo, soprattutto in forme non francamente epilettiche ma convulsivanti (SINTOMI GENERALI - CONVULSIONI - afflizione, dopo; SINTOMI GENERALI CONVULSIONI - contrarietà, dopo; SINTOMI GENERALI - CONVULSIONI - amore; da delusione in). Che esistano queste cause e relative patologie nervose, è dimostrato dalla osservazione che in soggetti ammalati la somministrazione di rimedi appropiati basata su tale presupposto eziologico è seguita spesso dalla guarigione. Sulla insorgenza della epilessia è stata osservata una notevole influenza del livello sierico degli ormoni tiroidei, sia per l’ipertiroidismo che per l’ipotiroidismo. E’ anche vero che il phenobarbital determina dei falsi positivi per bassi livelli di ormoni tiroidei nei tests di routine, complicando ulteriormente il quadro. Ed è anche stata accertata la tossicità epatica di numerose sostanze attualmente utilizzate nei protocolli di trattamento allopatici (vedi allegato 1) Anche altre disfunzioni metaboliche rientrano fra le possibili cause, nonché un certo grado di ereditarietà. Abbiamo poi l’azione di piante tossiche nonché di pesticidi e insetticidi (polluzione ambientale). In ambito omeopatico, dobbiamo considerare la più volte verificata e trattata azione eziopatogenetica di soppressioni iatrogene (specie soppressioni di dermatiti con cortisonici e relativa comparsa di manifestazioni epilettiche: SINTOMI GENERALI - CONVULSIONI - eruzioni - soppressione delle; da) e della incosciente, insensata e inutile orgia vaccinica a cui sono sottoposti i nostri animali da affezione (e non solo quelli) Dal punto di vista clinico possiamo distinguere una forma classica a carattere generalizzato (video 1) dove l’attività elettrica dimostrata a livello cerebrale dall’ EEG è generale, caratterizzata da un periodo prodromico (aura) e dall’attacco vero e proprio, a cui può seguire ma non è detto, un comportamento postattacco, per noi importantissimo per le modalità osservabili. Nel repertorio troviamo un grandissimo numero di rubriche che descrivono le modalità prima, durante e dopo l’attacco che permettono di individualizzare esattamente il singolo episodio clinico. Possiamo, ad esempio, avere dopo l’attacco una fame smodata con tendenza a divorare qualsiasi cibo a portata di mano e abbiamo in questo caso una notevole indicazione di Calcarea carbonica come rimedio (le calcaree sono fortemente epilettogene per la loro nota azione sulla conducibilità delle membrane sinaptiche). Nell’ambito dei disturbi generalizzati possiamo ascrivere le manifestazioni del cosiddetto PICCOLO MALE, ovvero con stati improvvisi di perdita di contatto con la realtà (“perdita di coscienza”), assenza di moto, periodi di assenza. Dal punto di vista repertoriale abbiamo, a seconda delle modalità osservabili : MENTE - INCOSCIENZA, stato di - frequenti crisi di incoscienza; MENTE INCOSCIENZA, stato di – improvvisa; MENTE - INCOSCIENZA, stato di – periodica; MENTE - INCOSCIENZA, stato di - transitoria (kent); fino ad arrivare a MENTE INCOSCIENZA, stato di - grida, con ululanti Possiamo avere delle forme FOCALI, il cui nucleo epilettogeno è un determinato settore del cervello, con manifestazioni anch’esse meno generalizzate ma parziali che possono indirizzare già ad una accurata visita alla indicazione dell’area cerebrale danneggiata Nel corso degli accessi focali, che possono essere dovuti o a un danno fisico (es tumore che comprime e/ o danneggia un settore) o anche una infezione con un danno anatomico locale, possiamo avere espressioni sintomatologiche localizzate, come ad esempio tipiche espressioni facciali per un danno cerebrale localizzato. (video2) Oppure lo stimolo elettrico dalla lesione focale può generalizzare, dando prima un’aura e poi delle convulsioni tonico cloniche, in un quadro convulsivante (SINTOMI GENERALI - CONVULSIONI – cloniche, SINTOMI GENERALI - CONVULSIONI - cloniche - alternate con convulsioni toniche) Disturbi del comportamento possono essere conseguenti ad accessi a partenza dalle aree cerebrali deputate al comportamento che nell’uomo sono principalmente nei lobi temporali, specie destro (il lato divino e intuitivo, mentre danni al lobo sinistro comportano deficienze nella razionalizzazione della esperienza). Nei nostri pazienti tale divisione è probabilmente meno netta, ma vale la pena segnalare la comparsa di comportamenti bizzarri o aggressivi come postumi, e due rubriche che possiamo arrivare ad osservare nei nostri animali, conseguenti a lesioni focali (MENTE - ILLUSIONI - oggetti; relative a - movimento, in; MENTE - ILLUSIONI - fluttuare - oggetti fluttuano (roberts); VISTA - FLUTTUAZIONE di - oggetti (kent)) . Le esperienze allucinatorie tipicamente osservabili negli umani sono dovute principalmente a lesioni al lobo temporale sinistro, con prevalenza del lobo destro deputato alla produzione di comandi diretti, profondi e relative esperienze allucinatorie, come osservato in soggetti con resezione della commessure cerebrali. In ogni caso le manifestazioni cliniche di danno focale possono essere identificate spesso come uno stato prodromico a manifestazioni successive più gravi (epilessia generalizzata, stato epilettico). Possiamo avere a latere delle manifestazioni epilettiche maggiori, dei quadri più sfumati ascrivibili al capitolo delle DISCINESIE, possibili manifestazioni anch’esse prodromiche a problemi maggiori. In questo caso abbiamo che l’animale è cosciente, non è presente aura. Gli stimoli abnormi provengono dagli strati basali del cervello. Nel repertorio abbiamo numerose rubriche in merito: ESTREMITÀ MOVIMENTI – convulsivi; SINTOMI GENERALI - CONVULSIVI, movimenti; ESTREMITÀ - MOVIMENTI – involontari; ESTREMITÀ - MOVIMENTI - perdita di controllo dei (rublica dei nuclei); ESTREMITÀ - MOVIMENTI – ritmici. Attenzioni anche alle concomitanti paresi. Trattamento clinico e management L’attacco deve essere trattato e palliato, il prima possibile. Un attacco superiore a 30 minuti può comportare seri e permanenti danni neurologici, con cambiamento della personalità, perdita della memoria e della possibilita di riconoscere luoghi noti (ma noi abbiamo per questi casi anche rimedi come Bufo rana, Kali bromatum, ovviamente in assenza di danni neuronali irreversibili) Il temuto stato epilettico è la ripetizione rapidissima e sempre più riavvicinata di attacchi fino all’exitus dell’animale. In omeopatia per lo stato epilettico per la sua pallazione e controllo, è di notevole importanza Aconitum, in convulsioni consecutive e prolungate (al secondo grado con Belladonna), dove in Aconitum napellus ci deve essere il sintomo della evoluzione repentina. Al primo grado anche Aethusa, l’insostituibile Cocculus indicus, Oenanthe crocata, Plumbum, Zincum. Chi scrive ha avuto ottimi risultati nel trattamento dello stato epilettico nei soggetti che tendevano ad aggrapparsi al proprietario in cerca di protezione con Cocculus indicus. Come postumo possiamo avere il blocco cardiaco e spesso nel corso delle forme gravi è stata osservata una alta temperatura corporea. La medicina allopatica tratta l’epilessia in vari modi, talvolta con risultati anche incoraggianti e i protocolli devono essere sempre presi in considerazione in omeopatia. Abbiamo come già enunciato l’uso specifico del Phenobarbital che è il più efficace e anche meno costoso, con susseguente stimolazione della sete e dell’appetito. E’ utilizzato il Primidone e anche il Bromuro di Potassio (dato che negli animali sono assenti i problemi psicologici osservabili in umana). Il Diazepam e Valium vengono utilizzati in endovena o via rettale per bloccare gli attacchi più gravi. Sono anche utilizzati il Tegretol, Depakote, Dilantin che hanno un metabolismo più rapido negli animali. Se qualsiasi trattamento farmacologico usuale fallisce esistono esperienze anche con Felbamate, Gabapentine and Topiramate, mentre l’uso del Lamotrigine è stato dimostrato tossico per il cane. Viene associata una dieta anti chetosica, e nei casi più gravi si pratica, come nell’uomo, la resezione del nucleo focale. La stimolazione dei nervi vagali ha dato dei buoni risultati ma non se ne conosce l’esatto meccanismo. Da un punto di vista omeopatico, come già detto, è possibile non solo la palliazione, anche in iniziale trattamento combinato con i farmaci allopatici, ma si può arrivare con il metodo classico del rimedio unico, alla eradicazione della malattia. L’omeopatia è poco costosa e non determina intossicazione del soggetto. L’omeopatia agisce per mezzo di “impulsi energetici”, “informazionali”, secondo una farmapollassia che va individuata ed adattata al singolo soggetto, al suo stato lesionale ed energetico, con buona pace della nostro innato desiderio di protocolli standard. In omeopatia abbiamo circa 658 rimedi (stima effettuara su Radar Syntesis 8.04) e molto più di un centinaio di sintomi repertoriali. Dal punto di vista clinico, la normale visita semeiotica, il segnalamento, gli accertamenti di routine devono essere più che mai accurati ed integrati di una semeiotica ulteriore, direttamente collegata al colloquio omeopatico classico. Ma dobbiamo precisare a questo punto che nel quadro acuto, clinicamente grave, coerentemente ai principi della omeopatia pura, è probabilmente inutile approfondire il colloquio alla ricerca di sintomi storici o mentali che non siano quelli immediatamente evidenti e correlati al piano clinico osservabile. Il quadro clinico attuale maschera spesso il cronico o ne è la punta dell’iceberg. Da un punto di vista di management clinico e omeopatico è necessaria la massima attenzione, e energia, alla raccolta dei seguenti aspetti: 1. Cause (spesso il quadro è collegato a cause nascoste o ritenute dal proprietario di scarsa importanza, risalenti a tempi anche lontani). E’ probabilmente il dato più difficile da raccogliere e causa di molti insuccessi. 2. Modalità esatte con cui si manifestano l’aura, i sintomi dell’attacco vero e proprio, e il post-attacco (correlando queste domande alle rubriche esistenti sul repertorio) 3. Conoscere le concomitanze (sintomi che si manifestano insieme a) 4. Conoscere le alternanze (e qui abbiamo la preziosa rubrica SINTOMI GENERALI - CONVULSIONI - alternate con; o anche SINTOMI GENERALI CONVULSIONI - cloniche - alternate con convulsioni toniche … quando osservabili) 5. Verficare la periodicità, dove effettivamente esistente. Dal punto di vista clinico è necessario OSSERVARE IL SOGGETTO (non dimentichiamo che il Maestro dormiva con il principe tedesco che guarì della sua follia..). Avere l’esatta storia, l’immagine, della manifestazione clinica è fondamentale, anche richiedendo un filmato ai proprietari (se possibile). Consideriamo anche che spesso il momento più usuale per la comparsa di un attacco in un cane è quando è in stato di quiete e relax, o quando si svegliano da un sonno profondo.. Gli attacchi si possono manifestare in ogni momento, ma se questi si manifestano principalmente quando i soggetti sono eccitati o sotto esercizio, si potrebbe da subito diagnosticare un problema a livello del tasso di zucchero ematico. Osservare il malato è osservarlo in tutte le sue manifestazioni esteriori, nel muoversi, nell’atteggiarsi. Non è infrequente doversi recare a casa del proprietario per osservare il soggetto in condizioni di normalità. Come un attento esame dello sguardo e degli occhi possono riservare dati utilissimi. Come commissari di polizia, dobbiamo scrivere il nostro caso, la nostra storia alla ricerca dell’ennessimo assassino, in una continua partita a scacchi. Proprio per questo, nella cura della epilessia dobbiamo avere alla fine un approccio strategico. Dopo una accurata raccolta dei sintomi definendo con la massima cura le cause e le modalità di comparsa dei sintomi, per avere una traccia il più possibile accurata per il trattamento del quadro acuto, dobbiamo valutare attentamente se possiamo già a questo livello raccogliere il “nocciolo” del caso e quindi dare da subito un rimedio che sia presumibilmente quello proprio del soggetto, o se questo invece non sia possibile, anche per la gravità dello stato epilettico e per la disponibilità del proprietario a un colloquio eccessivamente mentale o approfondito. Abbiamo spesso un quadro drammatico, dove l’acuzie copre il rimedio proprio del soggetto. In questo casi, in coerenza al dettato Hanhemanniano, dobbiamo trattare il quadro attuale, rimuovere lo stato di pericolo, e quindi avere tempo per rivedere il caso successivamente e quindi eradicare completamente la malattia. Ripulire il quadro, recuperare tempo, preparare il colpo. Ma spesso la scelta di sintomi effettivamente caratteristici della patologia osservata e la raccolta del temperamento osservabile del soggetto prima, durante e dopo l’attacco, permette già una scelta accurata del rimedio, talvolta risolutiva. In ogni caso non è possibile togliere immediatamente il farmaco allopatico. In casi di soggetti ipertrattati dobbiamo somministrare il rimedio scelto in potenza media (30Ch) due o tre volte al di e, dopo aver evidenziato un miglioramento del quadro (circa 5-7gg), diminuire progressivamente il farmaco omeopatico, fino alla sua sostituzione totale con il trattamento omeopatico. Le osservazioni prognostiche del Kent guideranno la gestione del caso, sia durante il primo periodo di trattamento che in seguito alla successiva ricomparsa dei sintomi o loro modifica. Talvolta un buon rimedio porta il caso verso una evoluzione energetica favorevole, con comparsa di sintomi precedenti che determinano la scelta definitiva del rimedio appropiato, con chiusura del caso. E’ anche vero però, e qui sta il valore della Scuola Omeopatica di Cortona, che in vari casi è possibile da subito (dalle parole del proprietario, dal comportamento osservabile del soggetto e dai sintomi riferiti) cogliere in sintesi i nuclei guida caratteristici del rimedio necessario al soggetto. Ci troviamo quindi difronte ad una buona disponibilità energetica del soggetto e possiamo quindi somministrare il rimedio a potenze medio – alte (200, MK) o alte (XMK e oltre) con speranza di una rapida eradicazione della malattia. La valutazione clinica del medico guideranno alla scelta della potenza che deve essere anche guidata, in questi casi, dalla prudenza. E quindi l’omeopata deve gestire in maniera dinamica svariati modelli di interpretazione del caso: organicista, costituzionalista, esame repertoriale dal sintomo, conoscenza dei nuclei mentali dei vari rimedie diagnosi discendente, valutazione energetica del soggetto, e in base a tali modelli interpretativi multipli che lavorano in parallelo arrivare ad una sintesi che è la diagnosi omeopatica, che non è per sua natura né proceduralizzabile né discorsiva, ma è atto sistemico, di sintesi, e spesso è arte medica. L’approccio però sistemico e la conoscenza del numero più grande possibile di modelli interpretativi, deve essere sustanziato da una coerente e costante applicazione della dottrina, e questo permette però di superare le difficoltà quotidiane della clinica e penetrare i meccanismi patogenetici della patologia osservabile, della economia perversa propria della malattia e poter stabilire, tramite rimedi appropriati, nuove vie, curative, dove incanalare l’energia vitale del malato. Casi clinici. I casi clinici di seguito vengono portati come esemplificazione delle considerazioni del testo, non volendo certamente essere una ulteriore dimostrazione della efficacia della omeopatia, attualmente non più discutibile. Una storia … verminosa. Cane meticcio di due anni, dalla nascita soffre di sintomi convulsivanti ripetute, fino a cinque attacchi giornalieri. Il soggetto è quindi trattato da sempre con Phenobarbital a dosi sempre maggiori, e questo preccupa i proprietari, ancora rattristati dalla perdita del precedente animale, di cui l’attuale è nipote, per stato epilettico. Valutata l’ereditarietà possibile, il controllo farmacologico allopatico esistente permette di effettuare un colloquio approfondito. I dati permettono di accertare uno stato convulsivante con coscienza conservata, specialmente di notte, in un soggetto brontolone, ipercritico, anche se attivo. L’insorgenza (osservate o clinici!!) è comparsa dopo il trattamento con vermifughi ed è stato ulteriormente complicato da un successivo trattamento vermifugo, che il padrone è uso effettuare per conto proprio. Cina 30ch tre volte al dì, dopo sette giorni due volte al dì, al terzo giorno comparsa di due attacchi rapidi ed episodio di vomito. Dopo dieci giorni, diminuzione del trattamento allopatico che viene cessato nell’arco di quindici giorni, e quindi dopo una settimana di Cina 30Ch una volta al dì, sospensione del trattamento e sola somministrazione di Placebo. Dopo venti giorni di placebo, comparsa di nuova sintomatologia rapida, più lieve, ripetuta, di notte. Somministrazione di Cina 200Ch una volta al dì per tre giorni in plus. Forte manifestazione gastrica, con vomito e diarrea (i fantasmi dei vermi se ne vanno…l’errato protocollo vermifugo in termini medici). Placebo. Scomparsa totale di ogni sintomo, ricomparsa dopo oltre un mese di un piccolo episodio sempre di minore intensità, ripetizione di Cina 200CH in plus, probabile scomparsa della malattia prevedibile nei prossimi sei mesi. Imbarazzante tic. Cane Pastore Maremmano femmina, di otto anni, da sempre gravi tic facciali, con manifestazioni convulsive alla bocca, segno di lesione focale. La visita viene fatta presso l’ufficio della padrona, responsabile dell’ufficio legale della ASL dove lavoro. Donna precisa, ma rapida e volitiva, sintetizza in maniera magistrale i tratti salienti, permettendomi di fare tre visite in 30 minuti esatti solo ulitizzando nuclei dei rimedi (tutte a buon fine… l’omeopatia è anche fortuna?). Il soggetto è imbarazzato, timido nei confronti degli estranei e non può urinare o peggio defecare in loro presenza, ma deve ripararsi. Ambra grisea CMK risolve la lesione focale in un giorno, senza nessuna nuova manifestazione a due anni di distanza. Da notare che Ambra grisea che cura il nucleo profondo del soggetto, il suo imbarazzo esistenziale (segno di una eziologia affettiva profonda?) presenta nella sua patogenesi tipici tics facciali (e la faccia è lo specchio dell’anima). Alla ricerca dell’…..assassino Cognac è un meticcio di un anno e mezzo quando lo vedo la prima volta. I nuovi padroni, gentilissime persone come ancora se ne trovano in questa rozza nazione, l’hanno preso dal canile, colpiti dallo sguardo angosciato dell’animale, preso da cucciolo da altri padroni ma poi riconsegnato al canile perché mordace. Si intuisce una storia di abbandoni e forse di maltrattamenti, ma non esiste una certezza al riguardo. Salvo una storia di vissuto di abbandono, dove il cane viveva in simbiosi con una bambina, che ha continuato per mesi a cercare (shock affettivo?). Cognac presenta crisi ripetute di grande male, con crisi abbastanza frequenti (3 il giorno prima del trattamento allopatico) lunghe e gravi, perdita di coscienza totale, con caduta e concomitante dilatamento pupillare (vedi rubrica repertoriale che è confermata da questo caso), forse stato vertiginoso nell’aura e durante l’attacco fino alla perdita di coscienza. Attacchi da cui si riprende spossato e lentamente, leccandosi spesso le zampe anche nei giorni precedenti l’attacco, come se vi fossero parestesie. Non è possibile accarezzarlo sul posteriore (diventa veramente cattivo), non vuole assumere niente per bocca (dato questo che migliorerà nel corso della cura). Crisi sempre più gravi che rischiano di sfociare in un pericoloso stato epilettico, controllato con forti trattamenti allopatici. Un trattamento omeopatico con Belladonna effettuato da altro collega, dopo una breve remissione iniziale, segna il passo. Durante il colloquio, molto lungo per trovare un nocciolo coerente, colgo veramente lo sguardo angosciato del cane, segno di un vulnus affettivo profondo, e vedo che continuamente il cane fissa la padrona, si aggrappa a lei, vive nei suoi occhi. Unendo la cessità di prevalere sullo stato epilettico, prendere tempo e giocare la carta di un nucleo profondo di un rimedio, facendo riferimento alla modalità del dilatamento della pupilla durante l’attacco, muovo l’alfiere Cocculus indicus (il cui nucleo è: vivo nei tuoi occhi e per te), con buoni risultati. Gli attacchi da giornalieri divengono mensili. Lo stato epilettico è scongiurato e si possono sopendere i trattamenti allopatici per sempre. Ma non si va oltre, anzi gli attacchi tendono ad avvicinarsi, invece che a distanziarsi, ad ogni nuova somministrazione. E quindi, a seconda del quadro interpretativo partono pedoni (Absinthium), torri (Hyosciamus), cavalli impensabili (Stramonium), trascurando la rubrica della concomitante dilatazione pupillare, a torto probabilmente, ritenuta non più affidabile. Man mano che il soggetto viene trattato, il problema sul posteriore migliora, ma la paura della solitudine rimane, i sogni cattivi anche, e progressivamente un problema, insieme al tremore, diventa sempre più grave: Cognac ha gravi ha sempre maggiori difficoltà ad ingoiare liquidi e anche solidi, ma soprattutto liquidi. Sospettando una lesione di conducibilità nervosa muovo Plumbum (che nella rubrica della pupilla dilatata c’è), che aggrava ma non risolve il quadro epilettico, anzi. Gli attacchi si fanno più vicini (uno alla settimana!) e la disfagia diventa veramente seria. Non perdo il caso per la fiducia acquistata dai primi successi, ma ormai cedo alla necessità di dover far addormentare il cane e vederci chiaro di cosa vi sia a livello della gola e del cranio. Non mi piace sedare un cane con lesioni epilettogene, ma non è possibile fare certi accertamenti a Cognac se non sedandolo farmacologicamente. Accertamento: un grosso linfonodo preme e ostacola a livello della articolazione della glottide. Quando arriva la telefonata della padrona che mi riferisce l’esame effettuato presso una clinica, ho (lo giuro) la visione di Cognac piccolo, tenuto alla catena, a un filo di ferro, a cui si strozza cercando di liberarsi e giocare con la bambina… e le botte sul posteriore del padrone che lo ha abbandonato perché mordace. Una lesione cervicale e/o basale, drenata da quel linfonodo che sotto l’azione dei rimedi parziali si è di nuovo aggravato,portando alla luce … l’assassino!. E la rubrica della pupilla che ritorna alla ribalta, chiamandomi con epiteti che qui non si possono riferire. Cicuta virosa Mk tre dosi, una al dì (il cui nucleo è: il mondo è pazzo, non si può capire, specie da piccoli… e il trauma cervicale e affettivo subiti insieme da cucciolo…) mutano totalmente il quadro. Migliora tutto: disfagie, dolori e la temuta epilessia. Un nuovo attacco avviene a distanza di 25 giorni ed è molto lieve. Ripetizione di Cicuta in plus. E una prognosi adesso più favorevole. E la padrona, associata al gioco del detective, ritrova una foto digitale che ritrae Cognac riammesso al canile, piccolo ma definito cattivo e mordace, con alla gola la traccia, sulla pelle del collo ormai senza pelo, della linea vigliacca e criminale del laccio di ferro… dell’assassino. Ormai scoperto. Materia medica. A puro titolo di esemplificazione riporto una succinta serie di quadri di una serie di rimedi, esplicitando modalità molto tipiche, rimandando sempre alla necessità di consultare la Materia medica estesa e il repertorio. CALCAREE Le calcaree sono epilettogene, esse vanno ad agire sulla polarizzazione della membrana del nuerone. Absinthium E' indicato se le crisi sono precedute da eccitazione e contrazioni da vario genere. Tremore, tremori il giorno prima dell'attacco. Il cane ha tendenza ad arretrare e la dilatazione pupillare è ineguale. Bruciore delle fauci. Grande irrequietezza, con terribili allucinazioni, spasmi, occhi brillanti. L'attacco è seguito da ottusità, annebbiamento mentale. Aconitum (vedi testo articolo) Agaricus Indicato quando le convulsioni sono precedute o seguite da mancanza di coordinazione , nel senso di movimenti esagerati, come l'andatura di un ubriaco. Tema: dove tendiamo? Grande anima, corpo insufficiente. Ambra grisea Molto utile in manifestazioni facciali, tics, in soggetti comunque imbarazzati, timidi con estranei Argentum metallicum Spasmi. Gli attacchi sono seguiti da delirio furioso, il paziente salta e prova a colpire quelli che gli sono vicino. Argentum nitricum Tremori, incoordinazione, debolezza, paralisi. Mucose infiammazione. Grande frettolisità, paura folle, vertigini d’altezza; ansia di anticipazione, migliora in compagnia; desiderio di zucchero (sintomo praticamente necessario), ma aggrava. Epilessia con spavento, durante sonno, con paralisi, opistotono, durante meningite, con idrocefalo, con perdita sensi. Epilessia con spavento e causata da spavento, durante sonno, con paralisi, opistotono, durante meningite, durante le mestruazioni, con idrocefalo, con perdita sensi. PUPILLE DILATATE NELL'AURA per giorni o ore prima (Bufo). Dopo l'attacco il paziente si muove poco e gli tremano le mani Arsenicum album Presenza di vertigini e intenso dolore occipitale. Egli cade incosciente e con convulsioni. Le convulsioni sono seguite da stupore, con irrequietezza (questo sintomo ci deve essere) Artemisia vulgaris Convulsioni laterali, convulsione a dx e sx paralizzato (UR), Epilessia & fotofobia, spec. nei bambini. - Vertigini da luce che attraversa un vetro (bicchiere) colorato.Piccolo male. - Epilessia senza aura; dopo paura ed altre violente emozioni e dopo masturbazione. - Convulsioni ripetute a distanza ravvicinata (poi un lungo intervallo) La luce colorata produce un senso di instabilità e di barcollamento - da violente emozioni e anche da spavento - grande irrequetezza (caratteristico). Gli attacchi sono seguiti da PROFONDO SONNO. Utile nel piccolo male. "il paziente sta camminando per la strada, quando improvvisamente si ferma, sta con disattenzione e senso di mancamento, rimugina, dice qualche parola, ritorna in condizioni normali, dopo di che riparte senza coscienza che è avvenuto qualcosa di usuale" (Farringhton) Asterias rubens Epilessia con congestione della faccia e testa. Eretismo sessuale. Congestione cerebrale con concomitante stipsi. Belladonna TRA I RIMEDI PIU FREQUENTI. Pupille dilatate e polso tambureggiante, ingorgo di sangue. Grande agitazione, sensibilità estrema a qualsiasi rumore. Modifica lo stato epilettico e ne promuove la cura. Nei casi in cui è indicata i sintomi di interessamento cerebrale sono prominenti, con faccia rossa, congestione, carotidi pulsanti, si alza dal letto in preda al terrore, odore di uova marce dalla bocca. Possiamo avere movimenti di emprostotono e opistotono. Il paziente diviene improvvisamente rigido, con sguardo fisso Bufo rana Crisi mentre l'animale dorme, con concomitanza eventuale di epistassi. Di breve durata. Soggetti tonti e peccaminosi, da sovraeccitamento sessuale. (Un riferimento alla sfera sessuale pare necessario perché il rimedio sia indicato) L'aura parte dagli organi genitali, o dal plesso solare e va verso l'alto (calc. c., nux v., sil.) I sintomi sono preceduti da uno stato di irritabilità della mente, con linguaggio incoerente, e si sente vessato perchè non compreso dagli altri. Convulsioni seguite da sonno profondo. Utile negli spasmi epilettiformi, reflessi da irritazione da vermi (indigo), in cuccioli (bambini) molto eccitabili (nux v.) Calcarea arsenicosa Calcarea carbonica Calcarea phosphorica Calcarea sulphurica Causticum Chamomilla matricaria Soggetto molto emotivo, epatospenomegalia, nefrite con albuminuria e edema. Epilessia con afflusso di sangue a testa, epilessia con patologie cardiache. Aggrava dopo sforzo fisico. Convulsioni senza orari con caduta, dopo collera (cfr Artemisia Vulgaris), ma anche dopo mortificazione (cfr. Staph) con perdita di sensi, precudute da distensione degli arti, dopo soppressione di eruzioni (v. cuprum, zincum), dopo spavento, dopo sforzo fisico (v. cuprum, lues., lach., sulphur), dopo tosse, da eccessi sessuali. Con grande fame dopo attacchi (U.R.) L'aura parte dal plesso solare e muove in alto (bufo, Nux v., Sil.) Sensazione di sentir correre verso l'alto nel braccio (sul). L'aura può anche partire dall'epigastrio e andare verso utero e gambe. Se l'epilessia è dovuta da soppressione di eruzioni, segue bene sulphur (sulph, calc, lyc). E' utile se sulphur NON risolve o se le pupille NON si dilatano dopo la somministrazione di Sulphur (assenza di reazione). Epilessia per la concomitanza di irregolarità del ciclo e pubertà. Azione su ossa, sangue, tessuto linfatico; grande desiderio di viaggiare, forte irrequitezza, desiderio di tornare a casa propria, scontento, migliora da solo, aggrava con consolazione. Convulsioni unilaterali, con caduta, perdita di sensi, aggrava dopo i pasti. Si sente lasciato, abbandonato; rissoso per gelosia; tedioso, noioso. Forte tendenza alla suppurazione, secrezione giallastre, fistole, ascessi ricorrenti. Convulsioni con nessun sintomo peculiare, con perdita di sensi. Paralisi focali dei nervi motori, fibrosi muscolare. Convulsioni con caduta, seguite da paralisi, minzioni involontarie, schiuma bocca, con morso, durante sonno, aggrava dopo spavento. Utile nel piccolo male Caduta camminando all'aria aperta, con recupero rapido: durante l'attacco perdita di urina. Attacchi alla luna nuova. Epilessia, quando è connessa con irregolarità mestruali con pubertà, in questo strettamente connesso con Calc. c. Convulsioni dopo collera o in gravidanza: dopo l'attacco sonno profondo Cicuta virosa Cina marittima Cocculus indicus Cuprum metallicum Distemperinum Complementare a Calc.c. Contorsioni e riflessi spastici (fa smorfie, testa inclinate occhi ruotati), inclinare testa indietro +++, spasmi violenti, gemiti, urla, grande agitazione, gesticolazione, dalla testa al basso, con perdita di sensi, non respira e rantola e urla, durante notte, febbre, dopo commozione cerebrale (e cervicale!!), con contorcimenti, aggrava con rumori, con tocco, dopo traumi. Dopo l'attacco grande prostazione, il paziente rimane insensibile come morto. Non vogliono essere toccati sul naso. Come dice Farringhton: “dapprima improvvisa rigidità, con sguardo fisso, faccia bluastra, lamentandosi, rantoli, incoscienza. Dopo una serie di schock dalla testa giù attraverso il corpo. Violente distorsioni delle gambe, mascella, seguita da profonda prostazione. Spasmi tonici, rinnovati dal tocco, grande depressione del respiro, opistotono, TREMORI prima e dopo lo spasmo e una debolezza sproporzionata dopo l'attacco”. Convulsioni notturne ma non solo, con coscienza conservata, arti tesi e rigidi, schiena inarcata all'indietro, presenza di vermi, mugugnone e intollerante Pupille dilatate durante la crisi. Molto utile per la prevenzione e di VALIDO aiuto in caso di crisi consecutive (stato epilettico). per mesi. Sindromi vertiginose. Ansioso per gli altri, si aggrappa. Convulsioni iniziano da piedi in direzione ascendente (cicuta: inizia da testa), spasmo dei muscoli, crampi +++, con caduta, dopo collera, aggrava con contrarietà, con morsi, durante parto, dopo una punizione, durante sonno, aggrava dopo spavento, rigidità tetanica, dopo traumi a testa. Muggisce durante attacchi (caso osservato anche nel cane… come fa a muggire un cane? Boh.) Caduta al suolo con gli arti contratti. Per Malattie esantematiche che non sfogano sulla pelle e mucose. Convulsioni con meningite, piuttosto che con encefalite. Testa tenuta bassa e tentativi di PREMERLA CONTRO OGNI POSSIBILE OGGETTO. Con caduta, in avanti, dopo la collera (3°grado), dopo contrarietà cominciano dalle dita in senso ascendente (meglio Cuprum aceticum). Gli occhi sono ruotati e schiuma alla bocca, urla e pianti seguiti da sonno. Da associare a rimedio specifico in caso da epilessia da vaccinazione: due dosi a distanza di una settimana (Macleod) Hydrocyanicum acidum Utile nel parossismo epilettico. Le sue manifestazioni sono molto simili a quelle di un quadro completo di male epilettico. Attacco improvviso, che passa come una scossa dalla testa ai piedi e quindi diviene spasmo. Svenimenti prolungati Spasmi dei muscoli di faccia, mandibola e schiena (gli ultimi due con rigidità) Durante i parossismi la faccia è bluastra, la superficie del corpo livida e fredda, respirazione irregolare e boccheggiante, il paziente si stringe al petto, come se avesse dolore. Le bevande si sentono nel loro passaggio nell'esofago (elaps) Simile a Cic e Hell. (preso da Farringhton) Hyosciamus niger Convulsioni con bava alla bocca, digrignamento dei denti, incontinenza delle urine, caduta e perdita della coscienza. Attacchi preceduti da scuotimento della testa e andatura insicura, come se avesse le vertigini. Chiusura spasmodica delle palpebre e fiotti di schiuma dalla bocca. E' uno dei più importanti rimedi per epilessia ed utile quando NESSUN RIMEDIO E' BEN INDICATO. Attacco improvviso, contrazione di singoli gruppi muscolari, un braccio strattonato l'altro fermo, paretico Fame prima dell'attacco (segno osservabile nei bambini e ovvio nei nostri animali) Schiuma e si morde la lingua, il paziente pare selvaggio. Convulsioni TETANIFORMI per traumi alla testa. E non dimentichiamo anche la spina dorsale e il coccige. Hypericum perforatum Ignatia Da non sottovalutare nelle PERDITE DI COSCIENZA. Lutti, disturbi affettivi profondi da rottura di legami. Il cane scuote la testa avanti e indietro prima di avere una crisi isterico-convulsiva Indigo tinctoria epilessia con grande tristezza. - Stato d' eccitazione e desiderio di essere occupato. - Nevrastenia ed isterismo.Epilessia; vampate di calore dall' addome alla testa; l' attacco comincia con un senso di instabilità e di barcollamento. - Aura da una zona dolorosa tra le spalle. Spasmi epilettici da irritazioni da vermi, con agitazione notturna, da grande prurito all'ano. Sebbene utile con queste indicazioni non dovrebbe essere dato se non vi è concomitante DEPRESSIONE DI SPIRITO , TRISTEZZA O TIMIDEZZA. In caso che ci sia veemenza o eccitazione, pensare a Bufo o Nux Vomica - Spasmi riflessi da vermi (cina) Kali Bromatum Epilessia dopo eccessi sessuali o prima delle mestruazioni. Epilessia con la Luna Nuova. Ora di riferimento le 17.00. Spesso soggetti obesi. Nux Vomica Grande irratibilità, aggrava la mattina e alla minima contrarietà, facile collera. Convulsioni durante febbre, attacchi dopo collera, rimane vigile, aggrava con rumore. Se il problema ha inizio da problemi gastrici e/o l'aura parte dall'epigastrio verso l'alto. Irritazione da vermi (Bufo, Indigo), in soggetti veementi ed eccitabili (Bufo) Oenanthe crocata Delirio furioso, allucinazioni, convulsioni improvvise, perdita di sensi, epilessia durante amenorrea, epilessia con vomito, aggrava con disturbi della sfera sessuale, caduta all’indietro, perdita urina, aggrava durante calore, rigidità tetanica. Contrazione dei muscoli facciali e del collo, che possono precedere il trisma (lesione focale) Convulsioni in seguito a PAURA,spavento, rabbia, gioia improvvisa, rimproveri oppure per intossicazione da medicinali Opium Plumbum metallicum Nota del tremore. Delle pupille dilatate. Convulsioni con debolezza muscolare ed un aspetto della pelle e delle mucose (margine dentale) grigio - bluastro. Possibile disfagia per il liquidi. Ritardo di tramissione degli stimoli. DEBOLEZZA paralitica prima degli attacchi, e paralisi e sonno RUSSANTE dopo l'attacco. Ranunculus bulbosus Convulsioni epilettiformi da cattivi effetti dall'eccesso di alcool (in veterinaria alcuni padroni viziano i propri animali...) Silicea Ipersensibilità, irritabile, iperiflessia, sonnambulismo, aggrava con freddo. Timido, ansioso, ostinato, testardo. Suppurazione, fistole. Convulsioni di notte, con schiuma bocca, durante sonno, aggrava con luna nuova, dopo vaccinazione (v. thuja, natrum sulph.) AURA BEN MARCATA, che parte dal plesso solare (Bufo, Nux V.), peggiorato da eccitazioni esterne. Nel bambino una piccola emozione porterà all'attacco Riflessi di vermi da irritazione per presenza nel canale intestinale. Faccia pallida e rofonde occhiaie, con coliche migliorate da una pressione ferma e forte dell'addome. E' utile nell'epilessia con concomitanti complicazioni sessuali, opistotono e contrazione dei pollici Convulsioni di ogni specie (isteriche, puerperali, nei giovani, etc.), SENZA PERDITA DI COSCIENZA e con sudore freddo su tutto il corpo, scatenate da luce riflessa o brillante, dal vedere o udire acqua che scorre. Segno premonitore: vacillamento con tendenza a cadere sul lato sinistro (lesione lobo destro..). Pupille dilatate e fisse. Stannum metallicum Stramonium Sulphur Tarentula hyspanica Utile nell'epilessia da eccessi sessuali o da soppressione di eruzioni. Prime degli attacchi il paziente ha l'illusione di un topo che gli risalga lungo il braccio (Calc.) Seguito bene da Calc. Agitazione estrema, calmata solo da musica ritmica. Frenesia, lascivia, avversione al tocco, attacchi all'avvicinarsi di estranei (lyss, opium), tendenza a mordere (cuprum, lyss), convulsioni durante o dopo un sonno profondo. convusiole periodiche (KENT) SINTOMI GENERALI - CONVULSIONI - periodicheGENERALS CONVULSIONS - periodical agar.,ars.,bar-m., bufo, calc.,cedr., chin.,chinin-s.,cupr.,ign.,indg., lach., lyc., nat-m., nux-v., plb., sec., stram., vip. Viscus album Secondo Laville, tutti i vischi sono utili nell'epilessia e nella rabbia Aura come se un fuoco avvampasse dai piedi alla testa. Zincum metallicum convulsioni con o senza perdita di coscienza, a mezzanotte (Cocc), tetraggine nell'aura (Zincum Val.), tristezza (art vulgaris), concomintante a meningite o lesioni cerebro spinale. Agitazione continua dei piedi. I quadri di aggiornamento clinico e le figure sono stati tratti da http://www.canine-epilepsy.net/ http://www.ivis.org/home.asp La bibliografia è disponibile presso l’autore I casi sono sottoscritti dai proprietari Allegato 1 Protocollo allopatico standard e trattamento