I SACRAMENTI DELL`INIZIAZIONE CRISTIANA 1
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I SACRAMENTI DELL`INIZIAZIONE CRISTIANA 1
1 I SACRAMENTI DELL’INIZIAZIONE CRISTIANA 1 - Iniziazione cristiana (Catechismo degli Adulti pag. 318) L’iniziazione cristiana: - è l’inserimento dei credenti in Cristo come membri del suo popolo per farli morire al peccato e vivere da figli di Dio, - si attua: - nell’educazione alla fede, - nei tre sacramenti: battesimo, cresima, eucaristia. I sacramenti dell’iniziazione: - nel nostro paese sono richiesti da quasi tutte le famiglie per i loro figli, ma spesso non sono vissuti come riti cristiani, - uniscono vitalmente a Cristo e introducono nella comunione trinitaria e della Chiesa, - è necessario un itinerario di fede che preceda, accompagni e segua la celebrazione dei tre sacramenti; questo itinerario comprende: - istruzione religiosa, - preghiera personale e comunitaria, - gesti di testimonianza e opere di carità, - come Maria ha generato Cristo, così la Chiesa ci genera e ci educa alla vita cristiana, attraverso la Parola e i sacramenti, - la funzione materna della Chiesa si concretizza soprattutto attraverso la famiglia e la parrocchia. 2 - Il battesimo (CdA pag. 319) Il battesimo, porta d’ingresso nella comunità cristiana, è dono del Signore risorto, mediante la Chiesa: - lo si riceve, non ci si battezza da soli, - in caso di necessità chiunque lo può amministrare, purché abbia l’intenzione di fare ciò che fa la Chiesa, - è considerato dubbio o nullo quello conferito da alcune sètte, - è considerato valido quello conferito da ortodossi, anglicani e protestanti. Il significato del battesimo: - va oltre il simbolismo del lavacro di purificazione, - viene colto solo alla luce della storia della salvezza: - molti eventi dell’Antico Testamento lo prefigurano: le acque della creazione, il diluvio, il Mar Rosso, l’acqua scaturita miracolosamente dalla roccia, il fiume Giordano, dove si bagna Naaman e dove battezza Giovanni, - Gesù: si fa battezzare da Giovanni per essere solidale con i peccatori, realizza la salvezza mediante il supremo battesimo nelle ‘acque” della morte, da cui emerge con la risurrezione, dal suo fianco trafitto sgorgano acqua e sangue, battesimo ed eucaristia per la nuova vita, - i credenti sono immersi con Cristo nella morte, per risuscitare con lui a vita nuova. * ,Con il battesimo: - formiamo la Chiesa, corpo mistico di Cristo, - partecipi amo della missione regale, profetica e sacerdotale di Cristo, 2 - ognuno di noi è abilitato a professare la fede con parole e opere, - si produce in noi un profondo rinnovamento interiore: - liberazione dal peccato originale e dai peccati personali, - partecipazione fin da adesso alla vita divina della Trinità, - siamo ‘chiamati figli di Dio, e lo siamo realmente” (1 Gv 3, 1), - diventiamo nuove creature con nuove possibilità. Battesimo, cresima ed eucaristia formano un’unità sacramentale dinamica: - per gli adulti, vengono celebrati in un’unica liturgia, - per i bambini il battesimo anticipa di alcuni anni gli altri due sacramenti. Il battesimo è necessario alla salvezza; circa il non essere battezzati: se c’è rifiuto colpevole, non ci può essere salvezza, - chi non ha colpa ma solo ignoranza, se vive secondo coscienza, può raggiungere la salvezza attraverso: - il battesimo di desiderio, sia pure inconsapevole, - il battesimo di sangue, qualora morisse martire per Cristo, - per i bambini morti prima dell’uso di ragione, la Chiesa con-fida nella loro salvezza pur non sapendo in che modo arrivino a beneficare della redenzione; anche per questo motivo, la Chiesa ha sempre propugnato il battesimo dei bambini. Il battesimo è un dono da sviluppare: - esso richiede una risposta personale coerente; il rito si compie una sola volta, ma occorre farlo fruttificare ogni giorno, - per molti rimane come sepolto sotto la cenere, per cui occorre farlo rivivere con una presa di coscienza personale, attraverso un adeguato cammino di fede, - quando viene amministrato a giovani o ad adulti, va ricevuto con consapevolezza e responsabilità. 3 - La confermazione (CdA pag. 324) I cristiani, dopo il battesimo, ricevono un’ulteriore effusione di Spirito Santo: - fin dalle origini il battesimo è seguito da altri riti, con i quali si trasmette lo Spinto, - nei primi secoli si aggiungeva l’imposizione delle mani e l’unzione crismale accompagnate dalla preghiera per ricevere lo Spirito con maggiore abbondanza, - questi riti, che inseriscono pienamente nella Chiesa e nella sua missione, sono riservati al vescovo. La confermazione è per il singolo ciò che la Pentecoste è stata per tutta la Chiesa: - essa conferma l’incorporazione a Cristo avvenuta nel battesimo e la consacrazione alla triplice missione (regale, profetica, sacerdotale), - comunica l’abbondanza dei doni dello Spirito. Essa attesta che col battesimo si è figli di Dio e si entra nella Chiesa (ecco il perché del legame con il ministero apostolico): Il rito dell’unzione crismale si collega alla storia della salvezza; infatti in Israele i re e i sacerdoti erano consacrati con l’olio per avere il sostegno dello Spirito. Gesù ha la pienezza dell’unzione, e ogni credente associato a lui è responsabile della testimonianza del vangelo. 3 4 - L’eucaristia (CdA pag. 326) La celebrazione della Messa è il centro di tutta la vita cristiana: - la fede nell’eucaristia però non è facile, come non è facile accogliere il mistero della croce, - la Chiesa nei secoli ha circondato l’eucaristia di segni miranti a prevenire le tentazioni della superficialità, dell’abitudine e dell’incredulità. Il convito eucaristico: - è prefigurato nei banchetti di Gesù con i peccatori e gli amici, - è istituito nell’ultima cena, - è confermato negli incontri a mensa dopo la risurrezione, - dalla Chiesa delle origini è celebrato come cena del Signore risorto e come frazione del pane. Riguardo al rito: - presto il rito acquisisce una precisa struttura, con la proclamazione della Parola e la liturgia eucaristica connesse tra loro, - viene seguito lo schema che Gesù stesso usa nell’incontro con i discepoli di Emmaus, - fin dall’inizio, solo chi guida la comunità, cioè solo i vescovi e i presbiteri, presiede l’eucaristia, - tutti i cristiani, diventati popolo sacerdotale con il battesimo, si associano all’azione liturgica, - la celebrazione si articola nella liturgia della parola e nella liturgia eucaristica, cioè nella mensa della Parola e nella mensa del corpo di Cristo: - esse formano un solo atto di culto, - i fedeli debbono essere esortati a parteciparvi integralmente, - la liturgia della Parola delinea il mistero della salvezza incentrato su Cristo, - la liturgia eucaristica rivive l’evento completo della Pasqua, nella forma di un banchetto in cui si svolge un sacrificio: - è una ripresentazione reale della morte e risurrezione del Signore e non un semplice ricordo, - il Crocifisso risorto si fa presente come Agnello immolato e vivente, il pane e il vino diventano realmente il suo corpo donato e il suo sangue versato (transustanziazione), la sua parola compie davvero ciò che annuncia. * Data la reale presenza di Cristo, la Chiesa considera l’eucaristia vero sacrificio, senza che ciò comprometta il fatto che il sacrificio della croce si è compiuto una sola volta per tutte: - l’eucaristia, infatti, non e una ripetizione, ma una ripresentazione, sotto i segni sacramentali, dell’unico atto di donazione di Gesù, - il sacrificio pasquale fu compiuto “una volta per sempre” (Eb 10, 10), ma nmarie sempre attuale per il Padre, - Cristo esprime visibilmente la donazione di sé nel rito liturgico, e la Chiesa vi si associa offrendo al Padre lui e se stessa con lui. La comunione eucaristica: - non ha un carattere intimistico e sentimentale, - significa donarsi con Cristo al Padre e ai fratelli, - è il Signore Gesù che viene a vivere in noi, ci assimila a sé e ci unisce anche tra noi: - farsi uno con Cristo significa aprirsi all’umanità intera, - in sintonia con la carità universale di Cristo, la Preghiera eucaristica intercede per il mondo e per tutta la Chiesa. La comunione sacramentale senza le dovute disposizioni non è autentica: 4 - chi è in peccato mortale deve prima ricevere l’assoluzione, - è eccessiva la disinvoltura con cui molti si comunicano senza essersi confessati da molto tempo, - sono doverosi alcuni segni di rispetto, come ad esempio il digiuno eucaristico di un’ora. * Far comunione con Cristo: - significa ricevere un anticipo della vita eterna, - rafforza la speranza, - rende più intensa l’unione con l’assemblea celeste, - perpetua il memoriale della sua Pasqua. * L’eucaristia diventa la sorgente della missione del cristiano e della Chiesa: - la Messa si prolunga nella vita quotidiana; il cristiano assume la carità come principio che dà forma a tutta la sua esistenza, - la raccolta del denaro e di altri doni all’offertorio vuole stimolare il nostro impegno a favore della comunità e dei poveri. * Riguardo all’adorazione eucaristica: - la presenza del Signore nel pane consacrato dura finché rimane l’aspetto del pane, - va promossa anche fuori della Messa, in varie forme, ad esempio visite, benedizioni, processioni, quarant’ore..., - in questi incontri il Signore parla con la sua donazione silenziosa. 5 I SACRAMENTI DELLA GUARIGIONE 1 - La riconciliazione (CdA pag. 338) * ,Durante il suo ministero pubblico, Gesù: - ha invitato la gente a convertirsi e a credere che Dio è misericordia, - ha accolto i peccatori per riconciliarli con Dio, - ha manifestato di avere il potere divino di rimettere i peccati, - ha promesso ai suoi discepoli il potere di “legare e sciogliere” (cf. Mt 18,18), potere che avrà corrispondenza presso Dio. Dopo la risurrezione, il Signore ha effettivamente trasmesso alla Chiesa questo potere: - tale missione viene svolta: - con la predicazione che chiama alla fede e alla conversione, - con il sacramento del battesimo che cancella ogni peccato, - con il sacramento della penitenza o riconciliazione, - gli apostoli sono consapevoli di aver ricevuto il potere: - di escludere i peccatori dalla comunione ecclesiale in vista della loro correzione, - di riammettere i peccatori pentiti nella comunione ecclesiale. La Chiesa ha esercitato il compito di dispensare il perdono a nome di Cristo in diverse forme a seconda dei tempi: - nei primi tempi ci si comportava in modo molto rigoroso: ci si confessava al vescovo e, dopo un lungo e duro periodo di riparazione, si riceveva l’assoluzione pubblicamente, - successivamente si è passati a una celebrazione privata, ma l’assoluzione segue sempre al compimento delle penitenze, - infine si è arrivati all’assoluzione dei peccati anticipata rispetto alle penitenze che divengono molto più leggere, - attualmente vi è il rito individuale, che può essere effettuato anche durante una celebrazione comunitaria, e in casi particolari la confessione e l’assoluzione collettiva. * Nella situazione culturale attuale, dove il senso di Dio e del peccato sono offuscati, il sacramento della penitenza è in crisi: - l’opinione pubblica condanna molti fatti gravi, ma come offese all’uomo, non a Dio; non come colpa personale, ma come disordine sociale, - 1’ insensibilità è più marcata in alcuni settori della morale, - i sensi di colpa che affiorano vengono interpretati in chiave psicologica, o si tenta di farli tacere con la ricerca di paradisi illusori, - bisogna riscoprire la fiducia nel Padre misericordioso e il senso di responsabilità di fronte a lui, - la frequenza al sacramento della penitenza è decisiva per la formazione di una buona coscienza cristiana. Il sacramento viene designato con tre nomi: penitenza, confessione, riconciliazione: - occorre innanzitutto la penitenza, o cambiamento del cuore: - fare l’esame di coscienza significa valutare la propria posizione davanti a Dio e riconoscere i peccati commessi, - il pentimento si chiama anche: - “contrizione” o “dolore perfetto”, ispirato dall’amore, - il “attrizione” o “dolore imperfetto”, ispirato dalla paura, pentimento interiore si esprime esteriormente nella confessione e in un impegno di vita concreto: - con la confessione il penitente dichiara tutti i peccati morta-li commessi e possibilmente anche quelli veniali, 6 - la penitenza vera e propria, o soddisfazione, è un rimedio al peccato, un segno di riparazione e di cambiamento di vita, - al peccatore che manifesta il suo pentimento tramite la confessione Dio concede il perdono tramite l’assoluzione impartita dal sacerdote, che è riconciliazione con Dio e con la Chiesa: - il peccato, infatti, è offesa a Dio e danno alla Chiesa, per cui è ragionevole ricorrere al sacerdote che la rappresenta, - la presenza del sacerdote indica che la giustificazione èun dono che si riceve, non un traguardo che si conquista, - il perdono di Dio non è un condono, ma un gesto creativo del Padre: è la remissione di tutti i peccati compiuta da Dio che si serve della Chiesa e del suo ministro. * La Chiesa accompagna il cammino di conversione dei suoi membri attraverso il ministero di riconciliazione, del quale il sacramento della penitenza è il vertice: - il sacramento è necessario per chi è in peccato mortale, - si può ottenere il perdono “prima”, ma non “senza” il sacramento, - il sacramento non è necessario per i peccati veniali, - conviene confessarsi con frequenza e regolarità, per scandire il proprio personale cammino di conversione, - l’eucaristia rimette i peccati veniali e preserva da quelli mortali. * I peccati compromettono anche l’equilibrio interiore della persona e il suo ordinato rapporto con le creature; occorre dunque anche una riparazione del disordine provocato; in questo impegno di purificazione: - il penitente non è isolato, - la santità di Cristo e dei santi giova anche al singolo penitente, - Dio comunica al penitente le grazie da altri meritate; tale beneficio si chiama indulgenza, - i pastori concedono tale beneficio a chi ha le giuste disposizioni interiori e compie gli atti prescritti, - le indulgenze possono essere plenarie o anche parziali, e possono essere applicate anche ai defunti come suffragio. 2 - L’unzione degli infermi (CdA pag. 343) Considerata la profonda unità che esiste tra l’anima e il corpo, il disordine del peccato danneggia indirettamente anche il fisico: - il malato ha bisogno di essere aiutato a superare la tentazione di chiudersi e ribellarsi a Dio, - Gesù fa della cura dei malati un segno della salvezza, - i discepoli dovranno avere la stessa premura di Gesù verso i malati, come parte integrante dell’evangelizzazione, - in ogni epoca la Chiesa è stata ed è sollecita verso i poveri e i sofferenti. * Fin dalle origini la Chiesa conferisce ai malati il sacramento dell’unzione degli infermi: - esso è rimasto sempre vivo, sia in oriente che in occidente, - il ministro è il sacerdote, - possono ricevere questo sacramento i fedeli gravemente malati o molto anziani, - può essere ripetuto quando ce n’è motivo, - non va dato solo all’ultimo momento, né indiscriminatamente a tutti gli anziani, - non è magia, ma umile e fiduciosa preghiera; il sacramento infatti: - ci conforma a Cristo sofferente e glorioso, 7 - rafforza la nostra fede e ci dà sollievo spirituale, ci purifica dai disordini interiori lasciati dal peccato, ci libera dai peccati nel caso di impossibilità a confessarsi, può anche procurarci un miglioramento della salute fisica, se ciò è nei piani della Provvidenza, può concederci la grazia di dare un senso alla malattia. Quando la malattia è particolarmente grave, si unisce all’unzione la comunione eucaristica in forma di “viatico”. * È un atto di vero amore confortare i propri cari con questo sacramento. 8 I SACRAMENTI PER IL SERVIZIO DELLA VITA COMUNITARIA 1 - Il sacramento dell’ordine (CdA pag. 350) Il ministero apostolico dei pastori viene esercitato nei gradi di vescovo, presbitero, diacono non grazie a un atto giuridico, ma con il sacramento dell’ordine: - il rito consiste nell’imposizione delle mani e nella preghiera di ordinazione: - ha radici nella tradizione ebraica, - nella Chiesa, esso significa la trasmissione dell’ufficio di pastore, con un dono stabile dello Spirito Santo, - grazie a questo sacramento, Cristo è presente nei suoi inviati, - attraverso l’ordinazione conferita dal vescovo, viene trasmesso lo Spirito Santo e impresso il carattere, per cui: - chi riceve il sacramento è configurato a Cristo, in modo da poter agire in suo nome nell’insegnare, santificare, governare, - chi è diventato sacerdote non può più ritornare laico, - il sacerdozio ministeriale differisce nella sua essenza, e non solo nel grado, da quello comune dei fedeli, - i tre ordini gerarchici differiscono tra loro nel grado e non nell’essenza: i vescovi hanno la pienezza del sacramento dell’ordine, i presbiteri sono collaboratori qualificati del vescovo, i diaconi sono collaboratori del vescovo per il servizio della Parola, dell’eucaristia e della carità, in armonia con i presbiteri, il vescovo è prefigurato da Mosè, Aronne e gli apostoli, i presbiteri sono prefigurati dai saggi attorno a Mosè, dai figli di Aronne e dai collaboratori degli apostoli, i diaconi sono prefigurati dai leviti e dagli incaricati per il servizio nella prima comunità cristiana. * In virtù del carattere, i ministri: - sono rappresentanti di Cristo, - agiscono validamente in nome di Cristo, indipendentemente dalla santità personale, - per la forza dello Spirito Santo: - tutta la loro personalità deve essere coinvolta affinché Cristo sia visibile in essi nel modo più completo, - ricevono il dono della carità pastorale per potersi donare in unione con Cristo a vantaggio del gregge loro affidato. * Per essere immagine viva di Cristo sposo della Chiesa, è conveniente che un pastore si consacri nel celibato: - la Chiesa tutta lo esige per i vescovi, - la Chiesa d’occidente anche per i presbiteri. * In virtù del sacramento, i presbiteri: - entrano in uno speciale rapporto di comunione con il vescovo e tra di loro, - formano una sola famiglia sacerdotale, - sono fratelli tra di loro, reciprocamente affidati l’uno all’altro, - sono chiamati: - alla formazione permanente, - a concretizzare la vocazione con scelte coerenti, - a influire positivamente sulla pastorale delle vocazioni, per la quale sono necessarie: la testimonianza di chi è già presbitero, la preghiera assidua di tutti i fedeli e della comunità, 9 l’offerta della sofferenza e della fatica quotidiana, l’educazione dei giovani alla sequela di Cristo, alla preghiera, all’ascolto di Dio, al servizio gratuito. L’accesso al sacramento dell’ordine non è consentito alle donne: - la Chiesa infatti non può disporre dei sacramenti a suo piacimento, - Gesù non ha inserito donne tra gli apostoli, - gli apostoli non hanno mai scelto le donne come responsabili della guida pastorale, - nella storia della Chiesa non vi sono mai state donne nel ruolo di vescovo o di presbitero, - il sacerdote rappresenta con tutto se stesso Cristo sposo della Chiesa, mentre una donna, la Vergine Maria, rappresenta tutta la Chiesa, sposa di Cristo. 2 - Il sacramento del matrimonio (CdA pag. 355) * Riguardo all’unione tra l’uomo e la donna, in ogni cultura: - le leggi e i costumi mirano a conferirle ordine e stabilità, - i riti ne sottolineano spesso la sacralità. * Per i profeti dell’Antico Testamento il matrimonio simboleggia l’alleanza di Dio con Israele e mostra: - l’analogia esistente tra l’esperienza di fede e l’amore coniugale, - come l’amore coniugale imiti e manifesti l’amore stesso di Dio. * Gesù non a caso compie il primo miracolo in una festa di nozze; egli infatti: - viene a preparare la festa eterna, dove lui è lo sposo, - con l’avvento del Regno è possibile attuare il progetto originario di Dio sul matrimonio, - l’amore coniugale autentico è un dono reciproco, totale, unico, fedele, indissolubile. I coniugi cristiani ricevono lo Spirito di Cristo: - esso li rende capaci di amare come Cristo ha amato, cioè come egli ama la sua Chiesa, - i cristiani si sposano “nel Signore” (1 Cor 7, 39): - il loro matrimonio è elevato a sacramento, - l’amore umano simboleggia quello di Cristo e l’amore di Cristo è modello e sostegno di quello umano. Riguardo al rito del matrimonio: - nei primi secoli, il matrimonio si celebrava in casa con l’approvazione del vescovo, 7nella tarda età imperiale e nel medioevo si sono introdotte nuove formalità e rituali, e la celebrazione è stata trasferita all’interno della Chiesa, - il Concilio di Trento ha decretato che il matrimonio si celebri davanti al parroco e a due o tre testimoni, pena la nullità, - oggi nel nostro paese viene sovente scelto il matrimonio religioso, ma spesso esso non è vissuto come sacramento: perché la celebrazione sia fruttuosa, occorre farla precedere da un serio cammino di fede. Il matrimonio ha un significato specificatamente cristiano: - gli sposi sono i ministri del sacramento e nel contempo coloro che lo ricevono, - liberamente essi si legano reciprocamente, impegnando completamente se stessi (consenso); ciò comporta: - la donazione reciproca di tutta la persona, - la reciproca fedeltà, - l’impegno ad accogliere i figli e a educarli nella fede cristiana, 10 - il consenso degli sposi è elevato a sacramento, segno che esprime, contiene e comunica l’amore di Cristo per la Chiesa, - il Signore dà loro lo Spirito Santo: - li consacra come coppia e li rende capaci di amarsi con carità coniugale, - li chiama a edificare insieme il regno di Dio, - il matrimonio cristiano: - è una specifica vocazione alla santità, - è una modalità della sequela di Cristo. * Dal sacramento deriva il vincolo coniugale che deve essere vissuto come amore: - oblativo, - fedele, - indissolubile, - totale (comprensivo di spirito e di corpo), - unico (esclusivamente riservato ai due), - fecondo (aperto alla procreazione), - capace di superare l’individualismo egoista, ricordando che le nozze umane sono segno e anticipo delle nozze con Dio, - capace di sopportare con generosità le varie difficoltà della vita. Perché il sacramento sia fruttuoso e la famiglia divenga una Chiesa domestica, occorre che la coppia: - percorra un cammino spirituale, - non si chiuda nel rapporto a due, ma si apra ai figli, al rapporto con le altre famiglie, con la comunità ecclesiale e la società civile. * Riguardo alle situazioni difficili e irregolari: - sono sempre più frequenti i matrimoni misti e interreligiosi per i quali: - occorre grande prudenza, discernimento, preparazione, - è necessaria la dispensa del vescovo, - una causa frequente di invalidità è la mancanza per svariati motivi di un pieno consenso: occorre verificarli con un consulente per ottenere l’eventuale dichiarazione di nullità (da non confondere con il divorzio), - aumenta il numero delle situazioni irregolari tra coniugi separati, divorziati e conviventi; a tale riguardo: - bisogna affermare la verità del matrimonio cristiano, - bisogna non giudicare le coscienze e comprendere le difficoltà concrete.