GRAND TOUR della PIETRA DA CANTONI

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GRAND TOUR della PIETRA DA CANTONI
GRAND TOUR della PIETRA DA CANTONI
Percorso ad anello nel “Monferrato degli Infernot”
Patrimonio Mondiale dell’UNESCO
Descrizione del percorso
Provincia: Alessandria
Bici consigliata: Mountain Bike
Difficoltà: MC/MC+
Dislivello : 1100 mt
Partenza/Arrivo : MOLETO
Km di percorrenza: 50,00
(località di Ottiglio M.to)
Tempo di percorrenza : 5 ore
Tipo di terreno: sterrato 85 % e asfalto 15%
Periodo consigliato: da aprile a ottobre
Tappe del percorso e punti di interesse
Il percorso di questa escursione descrive un anello che attraversa per intero l’area del “Monferrato degli
Infernot”, zona tutelata dall’UNESCO quale Patrimionio Mondiale dell’Umanità. L'area è caratterizzata
dalla diffusione di una singolare tipologia di manufatti architettonici, gli Infernot, scavati in una peculiare
formazione geologica presente solo nel Basso Monferrato, la cosiddetta Pietra da Cantoni. Si tratta di una
marna finissima dal colore giallo caldo che per le sue qualità di compattezza e lavorabilità è da sempre
utilizzata nell’edilizia locale e conferisce ai borghi della zona caratteristiche architettoniche uniche ed
irripetibili, bellezze che avremo modo di apprezzare in tutto il loro fascino nel corso del nostro itinerario
cicloescursionistico.
Il percorso ha inizio nel piccolo borgo di Moleto, interamente realizzato con la pietra da cantone locale.
Poche decine di metri dopo l’imbocco della sterrata ci si trova sulle destra la chiesetta romanica di San
Michele, adagiata su un pianoro erboso da cui si può godere di un panoramica mozzafiato, ma il nostro
percorso è ancora lungo e consigliamo di assaporare la bellezza di questo luogo all’arrivo, quando verso
sera ci si potrà godere un meritato relax, magari assaporando un buon vino locale. Per una ripida discesa
sassosa si giunge nella Valle dei Frati e qui ci si inerpica per una salita abbastanza ripida che ci porterà
sulla cresta del colle di fronte all’abitato di Moleto. Giunti sull’asfalto si gira a sinistra e poi di nuovo a
sinistra dopo appena un centinaio di metri su una sterrata che corre sul crinale in direzione del Belvedere
di Coppi, frazione di Cella Monte. Qui incontriamo la chiesetta campestre di Sant’Anna, immersa tra le
vigne, su cui spicca l’opera realizzata dal pittore Gianni Colonna che raffigura una Pietà (olio su tavola),
con il Cristo accolto tra le braccia di S. Anna. Da qui si prosegue sullo sterrato in cresta che, dopo un
tratto nel bosco sul versante settentrionale, ritorna per un lungo tratto sul versante meridionale, tra le
vigne, da cui si gode di una insolita prospettiva del borgo di Moleto. Continuando lo sterrato si lascia il
crinale per proseguire un poco più sotto di costa su un sentiero dove è più facile incontrare tracce dei
cinghiali che segni di “cristiani”. Si giunge infine ad incrociare la strada asfaltata che unisce il paese di
Ottiglio con quello di Sala e dopo averla attraversata è d’obbligo una breve tappa per osservare lo
splendido panorama: inconfondibile si staglia il profilo del Sacro Monte di Crea e poi lo sguardo spazia sui
paesi vicini come Cereseto con il suo castello e Treville con la mola imponente della chiesa parrocchiale.
Proseguendo sul sentiero con una lieve discesa
si raggiunge la chiesa di San Grato e da qui si
gira a destra e si incontra dopo poco la strada
asfaltata sulla quale ci si immette in direzione
del paese di Sala (nella foto a sinistra). Dopo
circa 1 km o poco più si girerà a destra in Via
CellaMonte e dopo una breve salita, arrivati in
cima al colle, si gira a sinistra su sterrato (per
chi fosse a corto di liquidi, sulla destra nei pressi
del centro sportivo vi è un rinfrescante
rubinetto).
Da qui comincia una lunga e a tratti ripida salita che ci porterà in Regione Savoia, da cui si gode di un
ottimo panorama e magari sarà utile approfittare per un meritato riposo. Appena lasciate le case sparse
di Regione Savoia si intravede a fatica nella boscaglia un piccolo sentiero sulla destra che ci porta
direttamente nel fitto del bosco. Si tratta di un sentiero veramente “da urlo” per il biker; si scende senza
particolari difficoltà tecniche con un single track nel più fitto del bosco che si dipana per circa 2 km. Giunti
infine nel piano si gira a sinistra per un sentiero che sale nelle vigne e da cui già si scorge l’abitato di
Cella Monte. Con una salita non troppo ripida si giunge infine su asfalto e, girato a sinistra, si procede in
direzione del paese. Il paese di Cella Monte ci accoglie con la bella chiesetta romanica di San Quirico,
circondata da un ampio spazio verde, dove sarà possibile dissetarsi. Ci addentriamo quindi nel paese, con
il suo caratteristico centro storico realizzato interamente in Cantoni.
Ovviamente è d’obbligo una tappa presso la sede dell’Ecomuseo della Pietra da
Cantoni, realizzata nella ex-casa parrocchiale (nella foto a sinistra). Qui è
possibile visitare un caratteristico Infernot, con tanto di tavolo centrale intagliato
direttamente nella Pietra da Cantoni. Lasciato il Museo l’ordinata geometria dei
Cantoni ci accompagna giù per le vie del paese fino alla Piazza del Bollo; da qui
svoltando a sinistra in via Francia e poi ancora a sinistra si imbocca una stretta
strada asfaltata, strada che ben presto lasciamo svoltando a destra giù per uno
sterrato molto ripido che attraversa una vigna e ci porta direttamente sulla strada
asfaltata provinciale. Qui ci dirigiamo a sinistra verso il paese di Rosignano e
giunti ad un incrocio prendiamo ancora a sinistra e poi subito a destra in via
Montegrappa.
Da qui un ripidissimo sentiero sterrato sulla sinistra ci conduce direttamente nel cuore del paese, proprio
sotto i “Sassi” (in gergo locale), ossia quella impressionante parete di Pietra da Cantoni che delimita sui
lati settentrionale ed orientale la rocca di Rosignano. Qui, sfiancati dalla salita, meriterà sostare alcuni
minuti nei pressi di una caratteristica cappella dedicata alla Vergine, scavata nella pietra viva dei “Sassi”.
Rinfrancati nel corpo e nello spirito potremo così riprendere la salita su per i vicoli del paese che ci
porterà prima di fronte alla chiesa parrocchiale e poi su fin sulla piazzetta antistante l’ingresso del
castello, da cui si gode una eccezionale panoramica sulle colline circostanti. Trovandoci nel punto più alto
non possiamo che scendere e da qui senz’altro merita passare per Piazza Faletti, dalla quale si può
ammirare per intero la mole impressionante e maestosa dei “Sassi”. Proseguendo per breve tratto su
asfalto si incontra sulla sinistra una sterrata che scende ripida; sempre su sterrato svoltiamo a destra e,
dopo aver attraversato la provinciale, continuiamo a scendere fino a fondovalle. Giunti ad un quadrivio si
prende a sinistra e si inizia una salita che ci porta fino in cima al colle in località Roveto, ove si svolta a
destra e si prosegue su asfalto (nella foto sotto panoramica di Rosignagno).
Dopo alcune centinaia di metri si scorge alla nostra
sinistra la bianca parete traforata di una antica
cava di Pietra da Cantoni con le sue cavità allineate
che le conferiscono la curiosa forma di un bruco.
Proseguendo ancora su asfalto possiamo ammirare,
sempre sulla nostra sinistra, il Castello d’Uviglie,
maniero di origine feudale che risale al XIV secolo.
Giunti infine ad un incrocio giriamo a destra e poi
subito dopo a sinistra su sterrato. Proseguiamo in
discesa su sterrato e poi giriamo a destra ancora in
discesa su fondo erboso.
Arriviamo così sulla strada provinciale che imbocchiamo verso sinistra. Dopo un centinaio di metri
appena, in corrispondenza di una bella cascina in Pietra da Cantoni recentemente ristrutturata, giriamo a
destra su sterrato. Siamo così giunti nella “mitica” Valle Ghenza, nota per essere una delle migliori
tartufaie di tutto il Monferrato e rinomata per l’omonima sagra del tartufo bianco che si svolge ai primi di
Novembre. Attraversata per intero la Valle Ghenza sempre in sterrato si giunge infine ad incrociare una
piccola strada asfaltata che si imbocca verso sinistra e, traversata la provinciale, si prosegue su ottimo
sterrato. Ancora per qualche centinaio di metri ci godiamo il fondovalle pianeggiante, ma non facciamoci
l’abitudine perchè ben presto ritorneranno le salite! Quando scorgiamo di fronte a noi la sagoma del
Castello di Lignano ci dirigiamo sulla destra in salita su terreno un pò sconnesso, salita che
abbandoniamo però ben presto per uno sterrato che corre di costa quasi in piano. Proseguendo
giungiamo ad un bivio e prendiamo sulla sinistra in salita. Da qui arriviamo fin sulla strada asfaltata in
cima al colle e, traversatala, ci dirigiamo verso la Cascina Campobeiso in leggera discesa. Passati di
fronte alla cascina continuiamo su terreno erboso che, con qualche svolta, prosegue in salita fin sulla
cima del colle. Da qui abbiamo una buona visuale sul paese di Camagna, verso il quale ci dirigeremo.
Scendendo per uno sterrato un pò sconnesso giungiamo alle Cascine Zullaro e, dopo aver percorso
qualche centinaio di metri su asfalto, giriamo a destra su sterrato e poi a sinistra. Incrociata la strada
provinciale Roncaglia-Vignale la traversiamo e ci ritroviamo nuovamente su sterrato erboso. Giunti ad un
bivio giriamo a sinistra e poi a destra iniziando una salita abbastanza lunga. Sempre proseguendo la
salita svolteremo prima a sinistra e poi a destra e giungeremo infine in cima, in vista dell’abitato di Cà
Corona. Continuando in direzione dell’abitato prendiamo la prima strada a destra che si imbocca con una
rampa un pò ripida. Proseguendo su questa strada ben presto si staglia di fronte a noi l’abitato di
Camagna su cui spicca la monumentale cupola progettata da un discepolo dell’Antonelli, che mostra
infatti una chiara somiglianza con la Mole Antonelliana.
Proseguendo ancora giungiamo all’antica chiesetta di Santa
Maria di Fossano (nella foto a sinistra), risalente al XII secolo,
su cui si scopre, in alto sulla parete laterale, un’altra opera
realizzata dal pittore Gianni Colonna, intitolata “La visita”.
Lasciata l’antica chiesetta romanica ritorniamo per lo stesso
sentiero ma questa volta puntiamo decisamente verso l’abitato di
Cà Corona e, dopo averlo attraversato su asfalto, giungiamo sulla
provinciale che imbocchiamo a destra.
Di fronte a noi si staglia imponente l’abitato di Vignale, ma non distraiamoci perchè ben presto dobbiamo
girare a sinistra in discesa su sterrato. Giunti quindi a fondovalle giriamo a destra e proseguiamo in dolce
salita verso il paese di Vignale. Con un piccolo sforzo arriveremo fin sulla piazza del Municipio, davanti ai
giardini che introducono a Palazzo Callori, l’antica e imponente residenza dei signori di Vignale che
conserva al suo interno ricche decorazioni ed ospita, nelle caratteristiche cantine scavate nell’arenaria,
l’Enoteca Regionale del Monferrato. Avendo ormai percorso quasi i due terzi dell’itinerario ci possiamo
permettere senz’altro una sosta ristoratrice in uno dei tanti locali tipici del paese. Rinfrancati dalla sosta
inforchiamo la bici e scendiamo per via Porro. Scendendo ancora giungiamo in Regione Collina e
prendiamo a destra per Cascina Martinetto. Infine imbocchiamo sulla destra uno sterrato in ripida
discesa. Facendo attenzione alle condizioni un pò disastrate di questo sentiero scendiamo fin nel
fondovalle dove prendiamo la strada asfaltata verso sinistra e all’incrocio in direzione di Frassinello. Un
centinaio di metri dopo si gira a destra su sterrato perfettamente inghiaiato e si prosegue per circa 1 km.
Si prende quindi uno sterrato erboso sulla sinistra in salita. Da qui si prosegue per un lungo tratto in
salita fino a Cascina Colombara. Dopo la cascina la strada diventa asfaltata e con ripida salita ci conduce
fino davanti al cimitero di Frassinello. A questo punto siamo in quota e finalmente possiamo procedere
in falsopiano verso il centro del paese in direzione del Castello. Il Castello, antica residenza della casata
dei Nemours, è uno splendido esempio di architettura in Pietra da Cantoni costituito da due corpi centrali
che terminano con piccoli edifici molto scenografici con arcate a sesto acuto, sormontati da torrette
quadrate. Dopo una breve sosta nel cortile del Castello scendiamo fino ad un bivio e qui prendiamo via
Rivalta e, dopo un altro bivio, imbocchiamo uno sterrato che scende fin nel fondovalle detto del “gurg”
per l’evidente presenza di acqua. Qui giriamo verso destra e poi ancora a destra iniziamo la salita verso il
paese di Olivola. Giunti su asfalto proseguiamo verso sinistra e poi ancora a sinistra verso l’antica
chiesetta di San Pietro che domina la valle con il suo campanile romanico. Attraversato quindi tutto il
paese si esce dall’abitato percorrendo via Vittorio Veneto e, traversata la provinciale, si giunge in Regione
Costabella. Da qui di prosegue in direzione Moleto su asfalto. Giunti ad un quadrivio si prende in salita
verso sinistra in direzione Cascine Monsaietto e si prosegue fino a che l’asfalto lascia il posto allo sterrato.
Si gira poi a destra e ci si ritrova sul versante settentrionale della collina, sul sentiero cosiddetto
“ecologico” in quanto immerso nella natura e circondato da speci arboree caratteristiche. Al termine del
sentiero si imbocca la strada asfaltata verso sinistra e in breve ci si ritrova in vista di Moleto, dove
termina il nostro percorso. Si consiglia tuttavia di tornare sul pianoro della chiesetta romanica di San
Michele (nella foto sotto), da dove siamo partiti, per gustarsi una fantastica panoramica sulle principali
tappe del nostro percorso e godersi il meritato riposo, magari assaporando un buon vino locale !
Ideazione percorso & Relazione : Gianluca Cattaneo.