CASCHI BIANCHI: INTERVENTI UMANITARI IN AREE DI

Transcript

CASCHI BIANCHI: INTERVENTI UMANITARI IN AREE DI
CASCHI BIANCHI: INTERVENTI UMANITARI IN AREE DI CRISI – Africa Centro Orientale 2014
SCHEDA UGANDA - SVI
Volontari richiesti : N 2
SEDE DI REALIZZAZIONE DEL PROGETTO: KAMPALA
INTRODUZIONE
FOCSIV è la più grande Federazione italiana di ONG che da oltre 40 anni lavora nei sud del mondo
realizzando progetti di cooperazione internazionale. Punto fermo di tutti gli interventi è stato ed è quello di
contribuire, attraverso il lavoro di partenariato e la promozione dell’autosviluppo, al superamento di quelle
condizioni di ingiustizia che potenzialmente sarebbero potuti essere, sono o sono stati fonte di conflitti e di
maggiori ingiustizie, costruendo percorsi di pace. Per dare continuità al lavoro di prevenzione dei conflitti
così intesi e volendo offrire la possibilità ai giovani italiani di sperimentarsi come operatori privilegiati della
solidarietà internazionale, Volontari nel mondo FOCSIV in collaborazione con l’Associazione Papa Giovanni
XXIII, la Caritas Italiana e il GAVCI ha presentato nel febbraio del 2007 all’UNSC il progetto madre “Caschi
Bianchi” che intende collocare la progettualità relativa al servizio civile all’estero come intervento di
costruzione di processi pace nelle aree di crisi e di conflitto (armato, sociale, economico, religioso, culturale,
etnico…) con mezzi e metodi non armati e nonviolenti, attraverso l’implementazione di progetti di sviluppo. I
conflitti infatti trovano terreno fertile dove la povertà è di casa, dove i diritti umani non sono tutelati, i processi
decisionali non sono democratici e partecipati e dove alcune comunità sono emarginate. Il presente progetto
di servizio civile vuole essere una ulteriore testimonianza dell’impegno della Federazione nella costruzione
della pace nel mondo e vuol far sperimentare concretamente ai giovani in servizio civile che la migliore
terapia per la costruzione di una società pacificata è lottare contro la povertà, la fame, l’esclusione sociale, il
degrado ambientale; e che le conflittualità possono essere dipanate attraverso percorsi di negoziazione,
mediazione e di riconoscimento della positività dell’altro.
DESCRIZIONE DEL CONTESTO SOCIO POLITICO ED ECONOMICO DEL PAESE DOVE SI REALIZZA
IL PROGETTO:
UGANDA
La Repubblica dell'Uganda è una nazione dell'Africa centro-orientale indipendente dal 1962. La sua storia è
una delle più travagliate del continente. La politica di divisioni tribali adottata durante il protettorato della
Gran Bretagna ha lasciato il segno nel Paese, dando il via ad una lunga serie di colpi di stato e repressioni
interne che hanno provocato centinaia di migliaia di morti. Tra il 1997 e il 2002 l’Uganda è stata anche
impegnata nella guerra congolese, il conflitto più sanguinoso dalla seconda guerra mondiale. Le truppe
ugandesi hanno occupato per diversi anni l’estremità nord-orientale della Repubblica Democratica del
Congo e si sono ritirate solo nel 2002, in seguito alla firma degli accordi di pace. L’Onu ha però più volte
accusato il Governo di Kampala di condizionare il processo di transizione in Congo e di sfruttare
indebitamente i traffici di minerali preziosi presenti nel paese. Attualmente il Presidente è Yoweri, rieletto per
la quarta volta nel 2011, nonostante l’opposizione abbia sollevato numerose proteste a causa di presunte
irregolarità nel voto. Per lungo tempo sostenuto dagli Usa, dopo aver rinnegato l’ideologia marxista,
Museveni oggi vive una stagione difficile, a causa della fine della guerra sudanese (in cui il Governo
ugandese sosteneva i ribelli del sud) che ha privato l’Uganda della funzione stabilizzatrice nella regione. Ad
ogni modo, il paese negli scorsi decenni ha vissuto una fase di stabilità politica e di conseguente crescita
economica (tra il 1992 e il 2011 il PIL è aumentato in media del 7,1% ogni anno), sostenuta in particolare dal
settore secondario e dal terziario e dall’aumento delle esportazioni e degli investimenti. Il reddito pro-capite
delle famiglie è però ancora molto basso, infatti il 38% della popolazione vive sotto la soglia di povertà e il
Paese non occupa una posizione onorevole nell’indice di sviluppo umano. Di fatto si posiziona al 161° posto
nella classifica UNDP 2013 con un indice di sviluppo umano pari a 0,46 e una speranza di vita alla nascita di
soli 58,7 anni. La situazione ambientale è inevitabilmente condizionata dalla presenza di uno dei più vasti
bacini idrici del continente, costituito dai Laghi Vittoria e Albert collegati tra di loro dal fiume Nilo.
L’abbondanza d’acqua fa sì che il Paese sia uno dei più fertili dell’Africa e che fornisca una costante
eccedenza di derrate alimentari. I programmi di tutela ambientale messi in atto dai diversi governi già a
partire dal 1952 hanno però subito una battuta d’arresto nel corso degli anni, a causa dei conflitti degli anni
settanta e ottanta, con ripercussioni sulla capacità produttiva del Paese.
Dal punto di vista sanitario l’Uganda rappresenta un raro caso di successo nella lotta al virus dell'HIV, grazie
all’educazione sessuale, alla promozione dell'uso del preservativo e alla morigeratezza nei costumi sessuali.
Il virus oggi colpisce il 7,2%, ma il Paese sta tuttora scontando le conseguenze dell’epidemia degli anni ’90.
Tra queste salta subito agli occhi il milione di orfani causato dall’AIDS. Purtroppo l’emergenza sanitaria è
tuttora grave: soprattutto nei distretti settentrionali, le condizioni sanitarie risentono ancora dei passati
conflitti regionali e malaria, infezioni respiratorie e diarrea permangono la principale causa di morte per i
bambini con meno di 5 anni. (Dati Unicef 2010)
Anche la politica di scolarizzazione universale sta portando buoni risultati. Dal punto di vista dell'istruzione
media, qualche passo avanti è stato fatto: nel 1999 si è arrivati a 6 milioni di bambini iscritti alla scuola
primaria, rispetto ai soli 2 milioni che furono registrati nel 1986. Un'impennata arrivò infatti nel 1997 quando
la scuola pubblica fu messa a disposizione gratuitamente per quattro figli a famiglia. Attualmente l’87% della
popolazione risulta alfabetizzata. (Dati Unicef 2010)
Infine rimane ancora un problema gravissimo: secondo dati dello Human Rights Watch, dal 1987 circa
80mila ugandesi sono stati rapiti ed inseriti nelle file dell’LRA. Almeno 38mila di loro erano adolescenti, se
non addirittura bambini. Oggi le conseguenze sono molto gravi in termini di sviluppo umano e reinserimento
sociale.
DESCRIZIONE DELLE ONG E DEI PARTNER TERRITORIALI CHE COLLABORANO CON LE ONG:
SVI - Servizio Volontario Internazionale è una ONG fondata a Brescia nel 1969, che si opera per attivare,
presso le comunità nelle quali interviene, progetti di sviluppo formulati dal basso (ovvero che hanno origine
nelle comunità locali interessate, le quali condividono con lo S.V.I. obiettivi e stile di implementazione delle
azioni), integrati (ovvero non mirati a risolvere un singolo problema ma orientati a connettere in modo
dinamico le diverse componenti dei problemi e delle situazioni in cui si trovano le comunità) e sostenibili
(basati sull'utilizzo di risorse - umane e materiali - presenti nell'area di intervento e realizzati con l'adozione di
tecnologie e metodologie facilmente replicabili dalle popolazioni coinvolte). A tale scopo, l'Organismo
interviene rafforzando le realtà attive delle comunità locali, facilita cioè lo stabilirsi di relazioni tra persone e
gruppi, associazioni, cooperative interessati dall'azione, in modo che la comunità stessa sia attiva nel
definire i problemi sui quali intervenire, nell'elaborare le soluzioni e nel metterle in pratica.
SVI è presente in Uganda dal 1984 - in Karamoja, una regione del nord est del paese – con alcuni progetti di
cooperazione allo sviluppo, nei settori agricolo e ambientale. Al progetto iniziale di Namalu (Distretto di
Nakapiripirit), nel sud della regione, è stato affiancato dal 1996 un nuovo centro operativo ad Iriir, nel
Distretto di Napak, nella parte occidentale e, dal 2013 le attività si sono estese al centro di Kapedo, nel
distretto di Kaabong, nell’estremo nord del paese.
La presenza dell'organismo sul lungo periodo, ha significato la ripresa della vita dopo una lunga carestia e
instabilità militare. La sostenibilità dei diversi processi in atto nelle tre sottocontee, viene garantita
dall’organizzazione della gestione delle risorse produttive, di trasformazione e commercializzazione dei
prodotti di base, gestite e coordinate da cooperative locali. La collaborazione tra SVI e la cooperativa
ugandese nata a Namalu da precedenti progetti (CIRIDE) è resa possibile dalla presenza di una sede nella
Capitale del Paese: Kampala.
Per il coordinamento delle attività e lo sbocco dei prodotti agro-alimentari, nonché per la formazione di base
nei diversi settori, gioca un ruolo fondamentale la sede che si è attivata per fare rete nella capitale e
collaborare con altre realtà di sviluppo nei quartieri poveri limitrofi.
A Kampala la formazione del personale locale tecnico e il supporto a realtà educative di base si rende
necessaria per il conferimento di competenze e conoscenze in più settori.
Partner
Per la realizzazione del presente progetto, SVI collabora con i seguenti partner locali:
¾ Emmaus Foundation: è una organizzazione cattolica no-profit fondata in Uganda, registrata nel 1989
da Padre Giovanni Scalabrini. La fondazione ha realizzato diversi progetti di sviluppo oltre che pastorali,
che mirano a migliorare i mezzi di sussistenza dei più poveri in Uganda, creando posti di lavoro,
aiutando la comunità nella costruzione di alcune case per i senzatetto, sviluppando attività nei settori
della salute e dell'istruzione.
La Fondazione ha realizzato un centro medico, il Benedict Medical Centre, che cura i pazienti a tariffe
solidali. Di volta in volta, vengono invitati specialisti provenienti dall`Italia per effettuare operazioni a costi
accessibili e supporto al personale medico e paramedico locale. Nel settore dell’educazione la
Fondazione ha costruito diverse scuole dotate di moderne tecnologie che danno ai giovani elevate
conoscenze e competenze specifiche. La prima costruzione è stata una scuola secondaria alla quale si
è poi aggiunto il collegio dove i ragazzi studiano, mangiano e dormono. Il totale di questi studenti è di
2.400, divisi esattamente a metà fra le due scuole secondarie. Poi si è acquistata una scuola elementare
che da 600 studenti è ora arrivata ai 1.000, 400 dei quali sono residenziali.
Alcune di queste scuole sono dotate di stanze semplici ma confortevoli per la residenza degli studenti,
dove i ragazzi imparano ad essere autonomi. Ogni anno vengono assegnate borse di studio per i più
bisognosi, la maggior parte dei quali viene inserita nelle scuole gratuitamente.
Un aiuto maggiore viene dato a persone molto bisognose provvedendo cibo, pagando la retta delle
stanze che occupano, costruendo qualche piccola abitazione, sostenendo la scuola per i figli. Si
seguono le persone ammalate che non possono accedere alle cure mediche, si aiutano con i trasporti o
le spese per i funerali.
Per i vari progetti in atto la Fondazione offre impiego a più di 400 lavoratori e questo è sicuramente fonte
di reddito per molte famiglie. I settori di lavoro sono diversi: falegnameria, carpenteria metallica, impianti
elettrici e idraulici, sartoria, tipografia. Ognuno di questi settori supporta la realizzazione dei vari progetti
in corso. E` appena iniziata inoltre l’attività di tipografia che prepara quaderni e materiale scolastico.
Infine c’è l’idea della costruzione di una scuola alberghiera con 7 aule, un piccolo ristorante e hotel che
possa servire sia per far fare pratica agli studenti che per diventare una possibile entrata per il sostegno
della scuola stessa.
¾ Kireka Home: è una struttura per disabili mentali con sede a Kampala, fondata nel 1984, è una casa e
una scuola speciale assistita dal governo per bambini con disabilità sia intellettuali sia multiple. Si trova
su una superficie di 0,35 ettari. La scuola risponde alle diverse esigenze dei bambini con difficoltà di
apprendimento e disabilità che vanno dai casi lievi a quelli più profondi. L’età varia da 6 a 18 anni.
E’ l'unica scuola del suo genere in tutto il Distretto che si rivolge a bambini molto gravi. La scuola offre
un curriculum di studi e un programma ricco e ampio per i bisogni educativi, sanitari e nutrizionali. La
scuola affronta due importanti questioni, vale a dire la mancanza di una corretta alimentazione per i
bambini disabili in età scolastica e il problema di improduttività tra questi bambini disabili. Kireka Home è
un’istituzione governativa che si prende cura di circa 90 bambini con diverse disabilità. Si tratta
principalmente di bambini con disabilità mentali che portano anche a conseguenze fisiche. Questa
scuola è una delle poche istituzioni nel paese che cura i bambini con disabilità mentali. Come molte altre
istituzioni governative in Uganda, Kireka Home non riceve supporto finanziario adeguato. Tuttavia, la
natura dei bambini ospitati nella scuola richiede particolare cura e trattamento specializzato per ogni
singolo bambino con problemi specifici. I bambini sono riabilitati ed educati in preparazione al
reinsediamento finale all'interno della comunità. Nella scuola, i bambini più di altri necessitano di una
corretta alimentazione per favorire il loro recupero e la risposta alle diverse terapie offerte.
Il programma scolastico include: valutazione educativa, scuola elementare, competenze di auto-aiuto,
tecniche di comunicazione e linguaggio, abilità pre-professionali. Altri servizi includono: servizi di
orientamento e consulenza, programmi comunitari, cure domestiche, interventi medici.
¾ Italia Uganda Onlus: è un’organizzazione di volontariato nata a Pavia il 13 dicembre 2000 per aiutare la
popolazione dell’Uganda, in particolare i bambini e ragazzi resi orfani dalla guerra e dalle epidemie.
In Uganda si occupa di salute e supporto ai più bisognosi, a persone e famiglie in difficoltà, assicurando
cure e farmaci a chi non può permetterseli, ma soprattutto aiutando i bambini a frequentare la scuola,
affinché attraverso l’istruzione si stimoli la comunità, il quartiere a crescere e ad essere autosufficiente.
In Italia l’associazione organizza campagne ed iniziative di sensibilizzazione, raccolta fondi e
attrezzature per sostenere i progetti in Uganda.
Inoltre promuove progetti di educazione alla cittadinanza mondiale per sensibilizzare giovani e famiglie
sulle tematiche della solidarietà e della pace e richiamare l’attenzione sul problema dell’accesso ai diritti
fondamentali, in particolare all'istruzione.
In collaborazione con altri Enti e organizzazioni del territorio, l’associazione realizza progetti di
accoglienza e assistenza alle persone in grave stato di emarginazione, in particolare rifugiati e titolari di
altre protezioni umanitarie ed immigrati dai Paesi del Sud del Mondo.
La sede è a Pavia e si avvale di gruppi di volontari impegnati nella sensibilizzazione e nella promozione
di progetti in molte città italiane.
In più di 13 anni di collaborazione Emmaus Foundation e Italia-Uganda hanno costruito asili, scuole primarie
e secondarie, ospedali e collegi e, attraverso il sostegno a distanza hanno dato a migliaia di giovani
ugandesi la possibilità di costruirsi un futuro migliore attraverso l’istruzione. Questo è il modello di sviluppo in
cui operano e credono e per questo affidano la realizzazione dei progetti a personale locale, per contribuire
alla crescita sociale del Paese.
NUMERO ORE DI SERVIZIO SETTIMANALI DEI VOLONTARI: 35
GIORNI DI SERVIZIO A SETTIMANA DEI VOLONTARI: 6
MESI DI PERMANENZA ALL’ESTERO:
I volontari in servizio civile permarranno all’estero mediamente dieci (10) mesi.
EVENTUALI PARTICOLARI OBBLIGHI DEI VOLONTARI DURANTE IL PERIODO DI SERVIZIO:
Ai volontari in servizio si richiede:
¾ elevato spirito di adattabilità;
¾ flessibilità oraria;
¾ eventuale svolgimento del servizio anche durante alcuni fine settimana;
¾ attenersi alle disposizioni impartite dai responsabili dei propri organismi e dei partner locali di
riferimento, osservando attentamente le indicazioni soprattutto in materia di prevenzione dei rischi
sociali, ambientali e di tutela della salute;
¾ comunicare al proprio responsabile in loco qualsiasi tipo di spostamento al di la quelli già
programmati e previsti dal progetto;
¾ partecipazione a situazioni di vita comunitaria;
¾ rispettare i termini degli accordi con le controparti locali;
¾ trasferimenti in città e distretti diversi da quelli di residenza nell’ambito dello stesso Paese di
assegnazione;
¾ partecipare a incontri/eventi di sensibilizzazione e di testimonianza ai temi della solidarietà
internazionale al termine della permanenza all’estero;
¾ scrivere almeno tre (3) articoli sull’esperienza di servizio e/o sull’analisi delle problematiche settoriali
locali, da pubblicare sul sito “Antenne di Pace”, portale della Rete Caschi Bianchi;
¾ partecipare ad un modulo di formazione comunitaria e residenziale prima della partenza per l’estero.
¾ partecipare alla valutazione finale progettuale
PARTICOLARI CONDIZIONI DI RISCHIO PER I VOLONTARI CONNESSE ALLA REALIZZAZIONE DEL
PROGETTO:
UGANDA- Kampala (SVI 109846)
Nello svolgimento del proprio servizio, i volontari in servizio civile impiegati nel progetto sono soggetti alle
seguenti condizioni di rischio:
Rischi politici e di ordine pubblico:
¾ seppure sul sito viaggiare sicuri si rileva nel paese una minaccia terroristica, improvvisi disordini e la
presenza di milizie guerrigliere (aree di confine con RDC), non si segnalano particolari rischi di
ordine pubblico in tutta la zona centrale del Paese né in capitale a Kampala
¾ Non si riscontrano problemi di sicurezza nei luoghi pubblici se non i normali problemi di
microcriminalità.
Rischi sanitari:
¾ Le malattie endemiche più diffuse sono: la malaria, la TBC, l’AIDS, la bilarzia, la meningite, le epatiti
e il colera. In particolare, nel periodo delle piogge, aumenta il rischio di diffusione del colera.
ACCORGIMENTI ADOTTATI PER GARANTIRE I LIVELLI MINIMI DI SICUREZZA E DI TUTELA DEI
VOLONTARI A FRONTE:
Per garantire livelli minimi di tutela e sicurezza dei volontari in relazione a rischi Politici e di ordine
pubblico
RISCHIO
ACCORGIMENTO
MICROCRIMINALITÀ
¾ ogni spostamento locale del volontario/a sarà pianificato con gli
operatori responsabili;
¾ ai volontari saranno sconsigliati spostamenti in orari notturni e in zone
isolate della città.
¾ i volontari saranno invitati a non circolare da soli e a non portare con sé
oggetti di valore o grossi quantitativi di denaro;
¾ i volontari saranno invitati a dotarsi di fotocopie dei propri documenti
personali ed a custodire in luogo sicuro gli originali.
Per garantire livelli minimi di tutela e sicurezza dei volontari in relazione a rischi sanitari:
RISCHIO
ACCORGIMENTO
¾ Si precisa che, prima della partenza, verranno eseguite le necessarie
vaccinazioni prescritte e/o consigliate dall’OMS. Inoltre, all’arrivo nel
PROFILASSI
Paese, vengono fornite tutte le indicazioni necessarie sulle norme
E
igienico sanitarie da seguire.
¾ SI raccomanderà inoltre di: bere acqua e bibite in bottiglia, senza
VACCINAZIONI
l’aggiunta di ghiaccio, evitare cibi crudi, lavare le verdure con prodotti
quali amuchina e steridrolo; evitare di bagnarsi nel lago Victoria,
soprattutto sottoriva, a causa della bilarzia.
I centri ospedalieri più vicini sono:
¾ Nella zona di Luzira è presente un centro medico a 2 km di distanza, ovvero a non più di 5 minuti in
auto;
¾ per situazioni più complesse il più vicino ospedale si trova a 8 km di distanza, ovvero a circa 25
minuti di auto.
PARTICOLARI CONDIZIONI DI DISAGIO PER I VOLONTARI CONNESSE ALLA REALIZZAZIONE DEL
PROGETTO:
Nello svolgimento del proprio servizio, i volontari impiegati all’estero nel presente progetto sono soggetti alle
seguenti condizioni di disagio:
¾ il disagio di ritrovarsi immersi in una realtà diversa da quella conosciuta e non avere le giuste
coordinate per comprenderla, per capire come relazionarsi e comportarsi sia nei confronti delle
controparti locali che delle istituzioni locali;
¾ il disagio di dover utilizzare quotidianamente particolari accorgimenti sanitari resi necessari dal
vivere in territori in cui sono presenti patologie endemiche (malaria, aids e/o tubercolosi, ..)
¾ il disagio di ritrovarsi in territori in cui le condizioni climatiche possono, in certe situazioni, ostacolare
o/e ritardare le attività previste dal progetto
¾ il disagio di vivere in territori dove le comunicazioni telefoniche ed il collegamento internet non è
sempre continuo ed assicurato.
Inoltre, per le sedi di attuazione di seguito riportate, si elencano i dettagli delle condizioni di disagio
aggiuntivi:
UGANDA- Kampala (SVI 109846)
¾ Il disagio di non avere l’accesso quotidiano e permanente a Internet (posta elettronica, social
network e skype).
DESCRIZIONE SEDE:
DESCRIZIONE DEL CONTESTO TERRITORIALE:
UGANDA – KAMPALA
Kampala è la capitale dell'Uganda e, con una popolazione di circa 2.000.000 di abitanti (2013), ne è la
principale città. Il territorio della città coincide con quello dell'omonimo distretto di Kampala, situato a pochi
chilometri dalle rive del lago Vittoria, a un’altitudine di 1.189 metri sul livello del mare. La capitale ha una
superficie di 189 km2 ed una densità di 9.430 abitanti per km2.
Kampala ha una popolazione di etnie diverse, anche se i Baganda, il gruppo etnico locale, costituiscono oltre
il 60 % della popolazione di Kampala. La composizione etnica della città è stata definita da fattori politici ed
economici. Durante il regno di Milton Obote e Idi Amin, un numero significativo di ugandesi dal nord si è
trasferito a Kampala, fino alla metà degli anni 80, la maggior parte per servire nelle forze armate e nella
polizia. La cattiva gestione dell'economia ugandese durante gli anni 70 e 80 ha fatto sì che ci fossero meno
opportunità di lavoro al di fuori Kampala; ciò ha incoraggiato molte persone da tutto il paese a trasferirsi in
città. La città nel 2014 è estremamente caotica ma molto viva, pullulante di attività commerciali e di servizi di
base in ogni quartiere. Nonostante si tratti di una città che presenta sacche di povertà molto alte è
sicuramente tra le città africane più sicure. I livelli di povertà della capitale sono scesi dal 56 al 35% negli
ultimi anni.
Il progetto si svolge nell’area dove si trova la sede accreditata dello SVI e precisamente nei quartieri
circostanti di seguito elencati:
• Luzira (Nakawa Division, Kampala Capital City Authority, distante 2 Km dalla sede SVI)
• Kireka (Municipalità di Kira, Distretto di Wakiso ,distante 10 Km dalla sede SVI).
I due quartieri sono tra i più popolati della periferia di Kampala e, come per il resto della capitale, presentano
aree povere (slum) e aree benestanti (classe medio-alta) che si intrecciano creando relazioni che, da una
parte offrono opportunità di lavoro alla classe meno abbiente e dall’altra manodopera disponibile per ogni
genere di lavoro. La densità della popolazione di Luzira e Kireka si attesta attorno ai 14,000 abitanti per
chilometro quadrato, dove il 40% dei residenti ha meno di 15 anni e il 44% non riesce a soddisfare
adeguatamente i bisogni primari: cibo, casa, salute, istruzione. Le condizioni igienico ambientali sono molto
precarie a causa di gravi difficoltà economiche.
Nel territorio di Kampala si interviene nei settori di Educazione ed Istruzione
DESCRIZIONE DEL CONTESTO SETTORIALE:
EDUCAZIONE ED ISTRUZIONE
Nelle aree di Luzira e Kireka, con la vicinanza del porto principale della città sul lago Vittoria (Port Bell), la
presenza di molte fabbriche di alimenti (in primo luogo la prima fabbrica di birra del paese), quelle per gli
imballaggi della mercanzia e i laboratori per la lavorazione del pesce, che vedono un intenso e spesso
disorganizzato commercio con le attività informali prevalenti, affluisce costantemente manodopera
principalmente non qualificata.
Nell’area sono di conseguenza migliaia i bambini e gli adulti in situazioni di estrema povertà, molti dei quali
provenienti dal nord del Paese, fuggiti dalla guerra che per vent’anni ha dilaniato quelle regioni.
Molti dei bambini provenienti dal nord e dai campi profughi, vivono ammassati in case di pochi metri quadri e
senza acqua e purtroppo, non frequentano la scuola o sono molto in ritardo rispetto ai loro coetanei
nell’apprendimento delle materie scolastiche. Nell’area in questione la percentuale di alunni iscritti alla
scuola elementare si attesta attorno alla media nazionale: grazie alla legge del 1997, che permette la
formazione gratuita per il ciclo primario a 4 bambini per nucleo famigliare, la percentuale di iscritti è del 90%.
Solo il 40% degli studenti accede al corso secondario. La percentuale di abbandono scolastico nella scuola
primaria in Uganda è del 70%. A Kampala la percentuale è attorno al 66%. Le informazioni sui dati numerici
relativi alla scolarizzazione degli alunni nell’area non sono di riferimento, a causa del continuo spostamento
delle famiglie in cerca di lavoro, da una zona all’altra della capitale. Il tasso di disoccupazione tra i
giovanissimi a Kampala è compreso tra il 58% ed il 62% della popolazione urbana. Molti lavori sono
stagionali o temporanei, soprattutto nell’edilizia, dove la manovalanza viene impiegata sino al
completamento delle costruzioni e poi licenziata.
I bambini ospitati presso l'istituto di Kireka includono: orfani totali, bambini abbandonati, in particolar modo
da famiglie molto povere. Alcuni appartengono a genitori con disabilità.
E’ oltremodo difficile stabilire con esattezza quanti bambini vengano “reclusi” nel proprio ambiente
domestico, a causa di forti tabù culturali presenti in molte famiglie locali. Le richieste che pervengono a
Kireka Home per l’aiuto a famiglie bisognose di supporto a bambini o ragazzi con problemi di disabilità sono
maggiori di quelle che il Centro stesso può soddisfare. Il Centro di Kireka è unico nel suo genere nell’intera
area di interesse del presente progetto.
Nel settore di Educazione ed Istruzione, si interviene sul territorio di Kampala con i seguenti destinatari
diretti e beneficiari.
I destinatari diretti sono:
¾ 93 bambini con disabilità seguiti dalla scuola di Kireka: 76 alunni del plesso scolastico (33 ragazzi e
43 ragazze), e 17 bambini seguiti nel loro ambiente domestico
¾ 3.400 bambini e i ragazzi frequentanti le scuole di Emmmaus Foundation: 1.000 bambini nella
scuola elementare e 2.400 ragazzi nella scuola secondaria.
¾ Totale destinatari diretti: 3.493 individui.
I beneficiari sono:
¾ le famiglie dei 3.493 bambini e ragazzi. Ogni famiglia beneficiaria è composta in media da 7 membri
per un totale di 24.451 beneficiari indiretti raggiunti.
OBIETTIVI SPECIFICI DEL PROGETTO DI IMPIEGO:
UGANDA- Kampala (SVI 109846)
¾ Promuovere l'inclusione, la parità e l’educazione dei 93 bambini e ragazzi disabili mentali e fisici
nella comunità di appartenenza (Kireka) in modo che essi possano rendersi, dove possibile,
indipendenti e diventare membri, anche produttivi, della società.
¾ Supportare il completamento del percorso scolastico primario e secondario di 3.400 alunni della
scuola di Luzira (Emmaus Foundation).
¾ Favorire l’apprendimento di un mestiere e l’inserimento lavorativo di 93 ragazzi con disabilità (Kireka
Home) a Kireka e di 3.400 ragazzi (Emmaus Foundation) a Luzira.
DESCRIZIONE DEL PROGETTO:
Complesso delle attività previste per il raggiungimento degli obiettivi
UGANDA- Kampala (SVI 109846)
Azione 1. Sviluppo del programma educativo per 93 disabili nel Centro di Kireka.
1. Incontri bisettimanali di auto-valutazione dell’équipe degli operatori per la programmazione e la
verifica dell’approccio corretto da utilizzare per l’implementazione delle attività.
2. Incontri settimanali per la Pianificazione e valutazione delle attività terapeutiche.
3. Incontri di Orientamento e consulenza alle famiglie dei disabili interessati all’iscrizione alla scuola.
4. Attività di formazione all’approccio positivo alle categorie degli alunni disabili: si tratta di aiutare lo
staff del Centro di Kireka allo sviluppo di capacità empatiche (indicatori di positività) quale
l’accettazione, la pazienza e la comprensione, di cui necessitano gli utenti disabili del Centro e le
loro famiglie. (bimestrale)
5. Attività terapeutiche (giornaliere) per gli alunni con problematiche specifiche gestite dagli operatori.
6. Implementazione del servizio scolastico attraverso la realizzazione di lezioni elementari (giornaliere)
nell’ambito delle materie curriculari.
7. Attività di laboratorio di Educazione Fisica (giornaliera).
8. Attività di laboratorio di Educazione Artistica e musicale (giornaliera).
9. Attività di laboratorio di abilità manuali e mestieri (giornaliera).
10. Realizzazione dell’orto scolastico, nozioni di agricoltura urbana (bisettimanale).
11. Lezioni di base di cucina (bisettimanali).
12. Lezioni di base di sartoria (bisettimanali).
13. Lezioni di Igiene domestica (bisettimanali).
14. Attività di fisioterapia rivolte agli alunni bisognosi di tale supporto (giornaliera).
15. Sviluppo di terapie per l’inserimento lavorativo: si tratta di preparare gli utenti con disabilità minori
all’integrazione nel mondo del lavoro. Attraverso il riconoscimento, l’individuazione e il
potenziamento di abilità esistenti nel disabile è possibile, dopo un periodo di preparazione definito,
destinare l’utente ad un settore lavorativo specifico e adatto. (bisettimanale).
16. Conduzione di attività di logopedia (bisettimanale).
17. Attività di ricreazione, sport e tempo libero (giornaliera).
18. Incontri bimestrali del personale per il monitoraggio e valutazione del programma scolastico per
disabili.
Azione 2. Sviluppo di attività di formazione professionale per 3.450 bambini e ragazzi nella scuola di
Emmaus Foundation.
1. Incontri bisettimanali dei responsabili e degli operatori di settore per la pianificazione delle attività di
gestione dei centri scolastici e delle attività correlate.
2. Incontri settimanali per la pianificazione della formazione scolastica di base, superiore e
professionale dei centri.
3. Realizzazione delle attività educative giornaliere della scuola elementare in favore di 1.000 alunni .
4. Realizzazione delle attività educative giornaliere della scuola secondaria in favore di 2.400 alunni.
5. Realizzazione delle attività educative giornaliere della scuola professionale a favore di 150 alunni
scelti tra i 2.400 della scuola secondaria.
6. Avvio di un laboratorio per la lavorazione e commercializzazione di prodotti alimentari (Food Centre)
della durata di 12 mesi con la presenza giornaliera di 24 lavoratori dipendenti.
7. Avvio di un laboratorio di officina idraulica della durata di 12 mesi con la presenza giornaliere di 6
lavoratori dipendenti.
8. Avvio di un laboratorio di officina meccanica della durata di 12 mesi con la presenza giornaliere di 7
lavoratori dipendenti.
9. Avvio di un laboratorio di saldatura della durata di 12 mesi con la presenza giornaliere di 10
lavoratori dipendenti.
10. Avvio di un laboratorio di elettrotecnica della durata di 12 mesi con la presenza giornaliere di 8
lavoratori dipendenti.
11. Avvio di un laboratorio di carpenteria della durata di 12 mesi con la presenza giornaliere di 18
lavoratori dipendenti
Risorse umane complessive necessarie per l’espletamento delle attività previste, con la specifica
delle professionalità impegnate e la loro attinenza con le predette attività
¾ 2 insegnanti di educazione artistica, mestieri e abilità manuali – Azione 1
¾ 1 insegnante di cucina e igiene domestica – Azione 1
¾ 1 insegnante di educazione fisica – Azione 1
¾ 1 perito agrario per l’agricoltura urbana – Azione 1
¾ 1 insegnante di sartoria – Azione 1
¾ 1 insegnante di sport – Azione 1
¾ 1 responsabili del tempo libero e delle attività ricreative – Azione 1
¾ 1 fisioterapista – Azione 1
¾ 1 logopedista - Azione 1
¾ 2 impiegati contabili – Azione 1
¾ 5 responsabili di dormitorio – Azione 1
¾ 1 infermiera – Azione 1
¾ 2 cuochi – Azione 1
¾ 2 guardiani – Azione 1
¾ 1 autista – Azione 1
¾ 2 responsabili del coordinamento delle attività della fondazione – Azione 2
¾ 2 amministratori finanziari – Azione 2
¾ 1 responsabile delle procedure produttive e di fornitura servizi – Azione 2
¾ 2 presidi della scuola primaria – Azione 2
¾ 2 presidi della scuola secondaria – Azione 2
¾ 2 presidi della scuola professionale – Azione 2
¾ 1 docente esperto in food processing – Azione 2
¾ 1 docente esperto in idraulica – Azione 2
¾ 1 docente esperto in meccanica – Azione 2
¾ 1 docente esperto in saldatura – Azione 2
¾ 1 docente in elettrotecnica – Azione 2
¾ 1 docente esperto in carpenteria – Azione 2
Ruolo ed attività previste per i volontari nell’ambito del progetto:
UGANDA- Kampala (SVI 109846)
Il volontario/a in servizio civile n°1 sarà coinvolto nelle seguenti attività:
¾ Partecipazione alle attività di studio su come avere un approccio adeguato alle categorie specifiche
degli alunni disabili. Si tratta di comprendere, da parte dello staff, il modo migliore per gestire ogni
singolo caso umano presente nella struttura.
¾ Affiancamento alle attività terapeutiche di gestione degli alunni.
¾ Collaborazione alla realizzazione di laboratori di Educazione Fisica.
¾ Affiancamento alla realizzazione di laboratori di abilità manuali e mestieri.
¾ Collaborazione alla realizzazione dell’orto scolastico.
¾ Affiancamento allo sviluppo di terapie di inserimento lavorativo.
¾ Collaborazione alle attività di ricreazione, sport e tempo libero.
¾ Collaborazione al monitoraggio e valutazione del programma scolastico per disabili.
Il volontario/a in servizio civile n°2 sarà coinvolto nelle seguenti attività:
¾ Aiuto nella pianificazione delle attività di gestione dei centri scolastici, sanitario e delle attività
correlate.
¾ Collaborazione alla revisione e organizzazione dell`intera gestione delle singole attività.
¾
¾
¾
¾
¾
¾
¾
Supporto alla pianificazione e implementazione della formazione scolastica di base, superiore e
professionale.
Collaborazione nella realizzazione dei laboratori alimentari.
Collaborazione alla realizzazione dei laboratori di idraulica
Supporto alla realizzazione dei laboratori di meccanica
Collaborazione ala realizzazione die laboratori di saldatura
Supporto alla realizzazione dei laboratori di elettrotecnica
Supporto alla realizzazione dei laboratori di carpenteria.
REQUISITI:
I seguenti requisiti sono suddivisi tra requisiti generici, ricercati genericamente in tutti i candidati, e i preferibili
requisiti specifici, inerenti aspetti tecnici connessi alle singole sedi e alle singole attività che i volontari
andranno ad implementare:
Generici:
¾ Esperienza nel mondo del volontariato;
¾ Conoscenza della FOCSIV o di uno degli Organismi soci e delle attività da questi promossi;
¾ Competenze informatiche di base e di Internet.
Specifici:
UGANDA- Kampala (SVI 109846)
Volontario/a n° 1 - 2
¾ Preferibile conoscenza lingua inglese (livello A2 quadro comune europeo)
DOVE INVIARE LA CANDIDATURA
¾
¾
tramite posta “raccomandata A/R”: la candidatura dovrà pervenire direttamente all’indirizzo
sotto riportato.(Nota Bene: non farà fede il timbro postale di invio, ma la data di ricezione in sede
delle domande)
ENTE
CITTA’
INDIRIZZO
TELEFONO
SITO
SVI
Brescia
Viale Venezia, 116
-25123
030-3367915 /
030-3367864
www.svibrescia.it
tramite Posta Elettronica Certificata (PEC) di cui è titolare l'interessato, allegando la
documentazione richiesta in formato pdf, a [email protected] e avendo cura di specificare nell'oggetto il
paese e il titolo del progetto (es. CASCHI BIANCHI: INTERVENTI UMANITARI IN AREE DI CRISI
– Est Europa 2014 - Albania - CELIM).
Nota Bene: per inviare la candidatura via PEC
• è necessario possedere un indirizzo PEC di invio (non funziona da una mail normale),
• non è possibile utilizzare indirizzi di pec gratuiti con la desinenza "postacertificata.gov.it",
utili al solo dialogo con gli Enti pubblici.