Il Cinema Ritrovato 2011

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Il Cinema Ritrovato 2011
Il cinema ambulante ritrovato
Tesori dal Fondo Morieux
Bologna, 18 giugno-31 agosto
Sala Borsa
Piazza Nettuno, 3
Il cinema quando non c’erano i cinema. O, meglio, quando erano i cinema ad andare dal pubblico.
La storia del cinema ambulante affonda le radici in un immaginario fiabesco – cinematografico a
sua volta, se vogliamo – e richiama alla memoria immagini poeticamente circensi, fatte di
imbonitori urlanti e file di pubblico in coda per assistere allo spettacolo più incredibile mai visto
prima.
Tutte queste immagini ora riaffiorano alla memoria e quasi sembrano uscire dai manifesti di
un’epoca lontanissima, l’inizio del Novecento, immagini che pubblicizzavano i primi brevi film
realizzati in Francia dai due primi colossi della produzione, come Pathé e Gaumont.
Un ritrovamento rocambolesco e miracoloso ha riportato al presente queste coloratissime affiche
d’epoca e oggi arrivano in Sala Borsa a Bologna, per tornare a raccontarci le loro storie
fantastiche, comiche, drammatiche, documentarie, capaci di ammaliare il pubblico che accorreva
per assistere a uno spettacolo composito, fatto di numeri diversi, che si concludeva appunto con la
più grande delle novità: il cinema.
Il cinema ritrovato ambulante. Tesori dal Fondo Morieux, questo il titolo della mostra curata da
Mariann Lewisnky e promossa da Fondazione Cineteca di Bologna, Comune di Bologna,
Istituzione Biblioteche, Biblioteca Sala Borsa, nell’ambito di bè – bolognaestate 2013, in
collaborazione con Fondation Jérôme Seydoux-Pathé, Gaumont, Musée spectacle des Arts
Forains di Parigi, aperta al pubblico dal 18 giugno al 31 agosto (orari: dal 18 giugno al 31 luglio,
martedì-venerdì, ore 10-20; sabato, ore 10-19; dal 1° al 31 agosto, ore 15-20; chiusura estiva dal 12
al 16 agosto).
Una mostra che raccoglie i manifesti, ritrovati alcuni anni fa, appartenuti all’artista ambulante belga
Léon Van De Voorde, che nei primi anni del Novecento portò il cinematografo di villaggio in
villaggio nelle feste paesane del Nord della Francia e del Belgio.
La mostra presenta trenta splendidi manifesti originali dei primi del Novecento appartenenti
oggi alle collezioni della Fondation Jérôme Seydoux-Pathé e del Musée Gaumont, oltre a elementi
originali, mai esposti prima, di una facciata del Théâtre Morieux (appunto il teatro ambulante
di Pierre Moriueux, prima, acquistato poi da Léon Van De Voorde), ora conservati insieme ai
diorama e a migliaia di marionette meccaniche nel Musée des Arts Forain di Jean-Paul Favand a
Parigi.
Alla base della mostra c’è un’importante riscoperta: il ritrovamento di un centinaio di film
prodotti dalla Pathé negli anni Zero del Novecento (molti dei quali completamente sconosciuti),
di proiettori nelle scatole di legno originali e di centinaia di manifesti. Il tutto riportato alla luce,
dopo oltre cento anni di attesa, in perfetto stato di conservazione.
Materiali che risalgono all’infanzia della proiezione cinematografica, quando non esistevano le sale,
ma dei baracconi itineranti. Quando la proiezione di immagini in movimento era di solito la
conclusione di uno spettacolo composito.
Le pellicole ritrovate, prodotte dalla Pathé, venivano utilizzate per gli spettacoli del Théâtre
Mécanique Morieux, il sofisticato teatro meccanico ambulante, gestito da Leo Van de Voorde
all’inizio Novecento.
Due serate, martedì 2 e mercoledì 3 luglio, alle ore 21.45 in Piazzetta Pasolini (ingresso da via
Azzo Gardino, 65), dove affaccia il Cinema Lumière, nell’ambito della XXVII edizione del
festival Il Cinema Ritrovato, promosso dalla Cineteca di Bologna dal 29 giugno al 6 giugno,
arricchiranno l’esposizione di Sala Borsa, con una selezione di queste importanti pellicole, così
come le avrebbero viste gli spettatori dell’epoca. Infatti, questi capolavori ritrovati verranno
proiettati con una lampada ad arco al carbonio, utilizzata nei proiettori cinematografici fino
all’introduzione, nel 1956, delle lampade allo xeno.
Una selezione di titoli, suddivisi appunto in due programmi differenti, che rappresentano una
preziosissima testimonianza delle tipiche produzioni Pathé di quegli anni. Visioni ancora oggi
spettacolari, con ‘intrecci drammatici o comici’, sviluppati con l’ingenuità tipica dei primi anni del
cinematografo. Importanti esempi delle sofisticate tecniche di colorazione della pellicola, tecniche
nelle quali la Pathé si è sempre distinta per innovazione, raffinatezza e accuratezza dei dettagli.
Il Morieux ritrovato
Ci sono sogni che i conservatori non osano fare: uno di essi è la scoperta in un unico luogo di un
centinaio di film prodotti tra il 1902 e il 1909 (molti dei quali copie uniche), di proiettori nelle
scatole di legno originali e di un centinaio di manifesti risalenti agli anni 1903-1908, i colori che
sembrano ancora freschi di tipografia. Per quanto possa sembrare impossibile, quel sogno si è
realizzato. Tutto è cominciato nel 2006 con una semplice mail di una persona che diceva di
possedere materiale cinematografico della Gaumont e della Pathé. Si trovava in Belgio, e aveva
avuto l’incarico di ripulire un magazzino. Aveva così scoperto, sotto quindici centimetri di polvere,
manifesti, film, proiettori, set e marionette che erano rimasti pazientemente in attesa per cent’anni.
Consultando archivi e programmi, abbiamo scoperto che era tutto materiale usato per gli spettacoli
del Théâtre forain Morieux, e che costituiva solo una piccola parte del tesoro.
Manuela Padoan – Gaumont Pathé Archives
Morieux e Pathé
La Collezione Morieux prende il nome da un sofisticato teatro meccanico ambulante, attivo in
Francia e in Belgio nel XIX secolo, nel quale comparivano marionette che prendevano vita sullo
sfondo di panorami mobili. Nel 1888 o 1889 Morieux vendette l’attività al pittore belga Léon Van
de Voorde, che stracciò la concorrenza presentando programmi di tre ore, sempre più perfetti, che
terminavano con uno spettacolo di lanterna magica, nel 1906 sostituita dalle immagini in
movimento. Da quel momento i manifesti Morieux annunciarono un Cinématographe Géant con il
nome fantasioso di Impériator Bio. Van de Voorde usava un Chrono ABR, il proiettore Pathé più
diffuso. Apprendiamo dell’acquisto dalla corrispondenza con gli uffici belgi e francesi della Pathé:
il proiettore fu ordinato nel maggio del 1906, fu consegnato in giugno, inizialmente ebbe problemi
tecnici. Ma per la Fiera di Liegi, a ottobre, era tutto pronto. Alla Fiera era presente anche
l’“Imperial Bio – Grand Cinématographe” di Willem F. Krüger, che dal 1903 proiettava film Pathé
in Belgio. È possibile che Van de Voorde avesse acquistato uno dei suoi due baracconi proprio da
Krüger: l’ipotesi si basa su documenti della collezione. Il baraccone era opera di Alexandre Devos,
di Gent: aveva uno schermo di 100m², era lungo 35 metri e poteva accogliere 600 persone. Van de
Voorde divenne un buon cliente della Pathé (comprò anche film Gaumont, ma in numero inferiore).
Dei suoi 100 film Pathé, 88 furono distribuiti tra il maggio del 1906 e l’agosto del 1907. Nel
febbraio del 1908 fu fondata la Belge-Cinéma, concessionaria per la distribuzione in Belgio dei film
Pathé. Questo probabilmente rese più difficile per Van de Voorde assicurarsi i film della società.
Nel 1908 e nel 1909 continuò ad acquistare titoli Pathé, tra i quali L’Assommoir. Ma si mise anche
in affari con Ambrosio, e verso il 1916 cominciò a rifornirsi presso le compagnie di distribuzione
Bruxelles Film Location, Jos Van Damme e Océanic Films. Diversificò inoltre l’offerta con uno
spettacolo dal vivo ispirato alla Passione di Cristo e rimase fedele fino alla fine degli anni Venti alla
tradizione del teatro animato Morieux
Stéphanie Salmon – Fondation Jérôme Seydoux-Pathé
La storia del cinema è una storia di luce
Un tempo Il Cinema Ritrovato era un festival che proponeva film del passato in copie restaurate su
pellicola 35mm: lo stesso materiale che veniva allora proiettato nei cinema. Oggi il festival presenta
(non solo, ma anche) versioni digitali in DCP, ancora una volta come avviene nelle sale. Con il
processo di digitalizzazione in atto, tuttavia, Il Cinema Ritrovato ha chiare responsabilità: per gli
spettatori è sempre più importante conoscere i materiali e le tecnologie del passato. Come le diverse
emulsioni. O come la lanterna a carboni usata nei proiettori prima dell’introduzione delle lampade
allo xeno, nel 1956. Gli aspetti tecnici delle nostre due proiezioni speciali con lanterna a carboni
sono stati curati da Stefano Bognar della Cineservice. Ma non è solo questo tipo di proiezione a
permetterci di ritrovare il cinéma perdu: tutti i film in programmazione costituiscono importanti
riscoperte. Essi provengono da un ritrovamento straordinario: il leggendario Grand Théâtre
Mécanique, Pittoresque et Maritime Morieux de Paris gestito dal 1885 al 1930 dalla famiglia belga
Van de Voorde.
Mariann Lewisnky
I film. Pathé 1906-1907
Un miracolo: nel marzo del 2009 sul sito internet degli archivi Gaumont-Pathé sono apparse
splendide copie di vari film perduti di Capellani. Le scènes dramatiques di Capellani datate 1906
sono film straordinari. Potendo vedere altri film della collezione Morieux, ci siamo resi conto però
che quei film non erano eccezioni, ma tipiche produzioni degli anni migliori della Pathé. La
maggior parte dei 92 film Pathé, 67 dei quali risalenti al 1906-1907, sono brevi film bellissimi.
(Sono presenti anche alcuni film più lunghi, come la grande Epopée napoléonienne del 1903, che
contiamo di presentare il prossimo anno). Questi due programmi sono un esempio delle
emozionanti visioni rese possibili dalla collezione Morieux. Ci mostrano la bellezza di scènes
dramatiques anonime del 1906, le ricche combinazioni di colori sperimentate nel 1907, il fuoco e
l’acqua, la morte sullo schermo, i bambini e gli artisti del varietà. Autentiche scoperte, film pieni di
meraviglie.
Mariann Lewisnky
Il cinema ambulante ritrovato. Tesori dal Fondo Morieux
Bologna, ala Borsa (Piazza Nettuno, 3)
A cura di Mariann Lewinsky
18 giugno-31 agosto
Orari
dal 18 giugno al 31 luglio, martedì-venerdì, ore 10-20; sabato, ore 10-19
dal 1° al 31 agosto, ore 15-20
chiusura estiva dal 12 al 16 agosto
Promossa da: Fondazione Cineteca di Bologna, Comune di Bologna, Istituzione Biblioteche, Biblioteca Sala Borsa,
nell’ambito di bè – bolognaestate 2013. In collaborazione con: Fondation Jérôme Seydoux-Pathé, Gaumont, Musée
spectacle des Arts Forains di Parigi
Ufficio stampa Cineteca di Bologna
(+39) 0512194833
[email protected]
www.cinetecadibologna.it