QUANDO IL GARDA ERA UN MARE online

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QUANDO IL GARDA ERA UN MARE online
con il contributo di
centro culturale riva del garda
Comune di
Riva del Garda
e il patrocinio di
Comune di
Peschiera del Garda
FILM COMMISSION
Presentazione del progetto
Quando il
era
Garda
unmare
La magnifica avventura della «Bertolazzi Film»
a cura di Franco Delli Guanti e Ludovico Maillet
LUNEDÌ 1 SETTEMBRE 2014 ore 16.30
Spazio della Regione del Veneto
Hotel Excelsior - Lido di Venezia
nell’ambito della
71. Mostra Internazionale
d’Arte Cinematografica di Venezia
Il lago di Garda trasformato nel mare dei Caraibi con annesso villaggio
di Maracaibo nel quale si potevano vedere indios sudamericani. Accadeva agli
inizi degli anni Sessanta quando a Peschiera del Garda erano attivi dei veri e propri
«studios» galleggianti, una flotta di galeoni d'epoca, che per quasi un decennio
diventarono «location» privilegiate per film e telefilm di ambiente piratesco.
lago di Garda e fotografie, molte delle
quali inedite, del set e dei backstage.
Vengono mostrate le location gardesane
e la flotta di galeoni attiva nel porto di
Peschiera nel momento di massimo
fulgore dell’attività cinematografica.
UNA SCOMMESSA
E UN VIAGGIO
Il lavoro realizzato consiste in un
docufilm della durata di 60 minuti che
ripercorra le tappe della «Bertolazzi
Film» attraverso le testimonianze delle
persone che vi hanno preso parte a
vario titolo. Innanzitutto la viva voce di
Walter Bertolazzi che in un’intervista
rilasciata qualche anno prima della sua
scomparsa rievoca l’avventuroso
trasferimento della nave sul lago di
Garda e le principali tappe della sua
attività cinematografica. Le
testimonianze dei famigliari, la figlia
Carmen e il cognato di Walter
Bertolazzi, completano i ricordi legati al
fondatore degli studi. Un ruolo
fondamentale viene svolto dagli
interventi di attori, registi e maestranze
che all’epoca hanno partecipato alle
produzioni della «Bertolazzi Film». Pur
facendo un cinema di livello popolare a
Peschiera del Garda si sono avvicendati
negli anni di attività attori del calibro di
Amedeo Nazzari, Silvana Pampanini,
Anna Maria Pierangeli, Lisa Gastoni,
Lex Barker, Chelo Alonso, Kirk Morris,
Alan Steel, ecc. Completano il quadro
una serie di ricordi degli abitanti di
Peschiera del Garda che al tempo delle
riprese hanno avuto ruoli di comparse.
Nel documentario le testimonianze si
alternano a spezzoni dei film girati sul
Il lago di Garda trasformato per il
grande schermo nel mare dei Caraibi.
Accadeva negli anni Sessanta quando a
Peschiera del Garda erano attivi dei veri
e propri «studios» galleggianti che per
quasi un decennio ospitarono produzioni
cinematografiche e televisive.
Protagonista di questa straordinaria
avventura fu Walter Bertolazzi (1920 2002), ingegnere nautico, membro
dell'A.D.C. (Associazione dei Direttori di
Cineproduzioni), che allestì nel porto di
Peschiera una vera e propria flotta di
navi d'epoca che servivano da set per
film di ambiente piratesco.
Tutto ebbe inizio nel 1959 quando
Walter Bertolazzi fece un'ardita
scommessa con il produttore Dino De
Laurentiis. Quest'ultimo possedeva un
galeone che era servito per girare il
kolossal di Mario Camerini «Ulisse»
(1954), ormeggiato da anni a Fiumicino
e di cui voleva disfarsi. Bertolazzi, che
pensava di trasformare la nave in un
ristorante, propose a De Laurentiis un
accordo: se fosse riuscito a trasportare il
galeone fino al lago di Garda non
avrebbe pagato un soldo di passaggio di
proprietà e la nave sarebbe stata sua.
Partì dunque da Fiumicino e, dopo aver
fatto il periplo dell'Italia, giunse in circa
quindici giorni a Porto Levante alle foci
del fiume Po. Da qui iniziò la parte più
difficoltosa del viaggio: non era facile
infatti risalire il fiume Po con una nave
di 37 m di lunghezza e 7 m di altezza
ma con molta abilità riuscì a giungere
fino a Mantova. Chiamò un trasporto
speciale per mettere la nave su strada e
percorre la quarantina di chilometri che
lo separava dall'idroscalo di Desenzano
ma vista l'altezza della nave, una
squadra di elettricisti doveva seguire il
carico per tagliare i fili elettrici e
riallacciarli subito dopo il passaggio.
Una volta arrivato a Desenzano avvenne
il varo della nave - ribattezzata nel
frattempo «Circe» - nelle acque del
Garda. Tutto era pronto per allestire il
ristorante ma il destino avrebbe deciso
diversamente...
LA ROMANA FILM
E I FILM DI PIRATI
La Romana Film era una piccola casa di
produzione molto attiva negli anni '50 e
'60, specializzata in generi popolari
quali i film musicali e i film di
avventure. Alla fine degli anni '50 erano
tornati in auge i film di pirati e
Fortunato Misiano, produttore della
Romana Film, aveva subito messo in
cantiere «La scimitarra del saraceno»
(1959), con la regia di Piero Pierotti e
con protagonisti l'attore americano Lex
Barker (famoso Tarzan cinematografico
degli anni '50) e la bomba sexi cubana
Chelo Alonso. Fortunato Misiano chiese
di poter utilizzare la nave di Ulisse e,
saputo che era stata portata sul lago di
Garda, chiese a Bertolazzi di fargli
l'allestimento per quel film in cambio
del 10% sugli incassi.
Le acque del basso lago di Garda si
prestavano bene a «rappresentare»
sullo schermo il mar dei Caraibi visto
che per la maggior parte dei giorni dalla
costa non si vedeva l'altra sponda e si
poteva facilmente scambiarlo per mare
aperto. Rispetto al mare aveva inoltre il
vantaggio di offrire condizioni
atmosferiche più stabili provocando
meno disagi per attori e tecnici. Visto il
successo di questo primo film la
Romana Film aveva subito messo in
cantiere una seconda produzione, «I
pirati della costa» (1960), con la regia
di Domenico Paolella e sempre
interpretato da Lex Barker, affiancato
questa volta da Estella Blain e Liana
Orfei. Per questo film Misiano chiese a
Bertolazzi di allestire una seconda nave
e così in breve tempo venne approntata
una vera e propria flotta di navi adatte
ad essere allestite per qualsiasi tipo di
set. Accanto alle navi, nel porto canale
di Peschiera, vennero costruiti anche
dei capannoni, attrezzati come un vero
set cinematografico, per girare alcune
scene di interni. Nel giro di tre, quattro
anni si avvicendarono una serie di film
prodotti da Misiano e a cui Bertolazzi
assicurava l'allestimento nautico: «Il
terrore dei mari» (1960), sempre di
Paolella con Don Megowan, Emma
Danieli e Silvana Pampanini; «Le
avventure di Mary Read» (1961), primo
film del regista Umberto Lenzi che
scoprì e lanciò Lisa Gastoni; «Il segreto
dello sparviero nero» (1961), ancora
una volta con Paolella alla regia e Lex
Barker come protagonista.
come comparsa il celebre attore Fabio
Testi che iniziò su queste produzioni
una carriera che lo avrebbe portato a
diventare un attore di fama
internazionale.
SANSONE,
LE SERIE TV
E LA FINE
UNA PRODUZIONE A
GROSSO BUDGET
Nel 1961 la Morino Film (un'effimera
casa di produzione creata per produrre
alcuni film di Luigi Comencini), si lanciò
in una grossa produzione di
ambientazione piratesca, «I
moschettieri del mare», film diretto da
Steno e interpretato da divi di richiamo
internazionale quali Anna Maria
Pierangeli, Channing Pollock e Aldo
Ray. Tramite la mediazione di Angelo
Rizzoli (che distribuiva il film attraverso
la sua Cineriz), gli allestimenti furono
affidati alla Bertolazzi Film alla quale
venne chiesto di aggiungere alla flotta
una nuova nave molto più grande delle
altre. La produzione mise a disposizione
un budget di circa 100 milioni di lire
dell'epoca per allestire quella che
sarebbe diventata il «Santa Maria», un
veliero a tre alberi con una lunghezza di
circa 57 m e una larghezza di 10 m.
Per esigenze di copione venne inoltre
costruito e allestito un grande set che
doveva rappresentare sullo schermo un
villaggio caraibico e per fare le
comparse vennero chiamati dei soldati
di colore in forza alla base Nato di
Vicenza. Il film venne lanciato con lo
slogan: «Sugli schermi italiani il più
grande film sulla pirateria che sia stato
mai realizzato in Europa».
Sul set di questo film nacque la
tormentata storia d'amore tra Anna
Maria Pierangeli e il maestro Armando
Trovajoli. Per ammortizzare le spese e
l'alto costo del film, la Morino Film girò
di seguito anche un «film di recupero»,
che riutilizzava cioè allestimenti e
ambientazioni del film precedente.
Nacque così «Odio Mortale» di
Francesco Montemurro (anche se si dice
che la maggior parte delle scene venne
girata da Luigi Comencini) interpretato
da Amedeo Nazzari e Danielle De Metz
e uscito nelle sale italiane nel 1962.
Molti dei film girati a Peschiera videro
Nel 1963 tornò sul Garda la Romana
Film per girare due film appartenenti ad
un altro genere allora molto in voga, i
film mitologici con eroi quali Ercole,
Sansone e Maciste (che avevano
lanciato l'ex Mister America Steve
Reeves). Il primo di questi film,
«Sansone contro i pirati», che
mescolava le prodezze di Sansone con
le ambientazioni piratesche, fu girato da
Amerigo Anton (alias Tanio Boccia,
frequente in questo genere di film era
usare degli pseudonimi di vago sapore
statunitense) e interpretato da Kirk
Morris (alias Adriano Bellini) e Margaret
Lee. L'anno seguente venne girata una
seconda avventura di Sansone, questa
volta un «Sansone contro il corsaro
nero» diretto da Luigi Capuano con Alan
Steel (alias Sergio Ciani) e Rosalba
Neri. La Romana Film girò un ultimo
film negli stabilimenti Bertolazzi nel
1965, «Il mistero dell'isola maledetta»
diretto da Piero Pierotti e interpretato da
Rock Stevens (alias Peter Lupus) e Dina
De Santis.
Alla metà degli anni '60 il genere di
pirati iniziava a declinare anche perché
la televisione - tramite la realizzazione
di serial - aveva sostituito il cinema
nella produzione di intrattenimento
popolare. Grazie all'interessamento di
Angelo Rizzoli, Walter Bertolazzi firmò
un contratto con la casa di produzione
francese Franco London Film per due
serie televisive da girarsi sul Garda.
La prima di queste «Les Corsaires»,
girato da Claude Barma nel 1965
(trasmesso dalla televisione francese tra
settembre e dicembre 1966 in 13
episodi), era interpretata da Michel Le
Royer e Christian Barbier ed ebbe un
enorme successo di pubblico. Nel 1966
si iniziò a girare una seconda serie, «Die
Schatzinsel/L'île au trésor», una
coproduzione franco-tedesca, tratta dal
romanzo «L'isola del tesoro» di
Stevenson e diretta da Wolfgang
Liebeneiner.
Mentre la produzione stava girando
delle scene in Corsica, il 16 agosto
1966 si abbatté sul Garda un
violentissimo fortunale che distrusse
l'intera flotta di navi. Bertolazzi non
aveva i mezzi per poter rimettere in
sesto le navi e far ripartire l'attività: finì
così la meravigliosa avventura della
Bertolazzi Film e della «Hollywood sul
Garda».
Un’iniziativa del
Centro Culturale «La Firma»
di Riva del Garda
Informazioni
Mediaomnia produzioni televisive
di Franco Delli Guanti
Viale Trento, 20
38066 RIVA DEL GARDA TN
T 330239131
[email protected]
centro culturale riva del garda
Un’iniziativa del
Centro Culturale «La Firma»
di Riva del Garda
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Viale Trento, 20
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centro culturale riva del garda
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