l`impulso spirituale di zarathustra

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l`impulso spirituale di zarathustra
L'IMPULSO SPIRITUALE DI ZARATHUSTRA
Davide Foschi
ZARATHUSTRA "STORICO"
Presunto luogo di nascita: Battria
Presunta data di nascita: la maggior parte dei ricercatori è arrivata alla conclusione che Zarathustra
potrebbe essere nato attorno all'anno 630 prima dell'epoca cristiana.
Nome: Zarathustra.
Il nome di Zarathustra rimase per i posteri assimilato a quello dell'antico profeta la cui dottrina era
stata superata e soppiantata da quella di fondatori di religioni oggi più affermate - Cristianesimo,
Islamismo, Buddismo.
Tuttavia sia grazie alle documentazioni e dalle ricerche storiche di cui siamo in possesso, sia per i
resoconti spirituali forniti dal dr. Steiner , oggi possiamo affermare con tutta tranquillità che molti
dei principi delle religioni moderne, la cui origine fu a lungo ricercata nei profeti ebraici, sono già
delineati e descritti nell'universo delle concezioni Zoroastriane. Pochi a tutt'oggi sanno quanto la
religione ebraica , il cristianesimo e l'islamismo siano stati profondamente influenzati dal suo
insegnamento.
Su Zarathustra "storico" sappiamo ben poco. Gli storici discussero lungamente sulla sua data di
nascita e sui luoghi in cui visse e agì. Gli insegnamenti e la dottrina zoroastriana vennero messi per
iscritto certamente secoli dopo la sua morte, anche se la tradizione vuole almeno le Gàthà, le
prediche in versi, o inni, risalenti a Zarathustra stesso; anche quest'ultime però ritraggono la
biografia del profeta a tratti vaghi.
Il libro sacro contenente la tradizione zoroastriana è l'Avesta, che oltre a contenere le Gàthà già
citate, la parte cioè più vicina agli insegnamenti del profeta, è composta dagli Yasht, che sono gli
inni sacrificali dove ritroviamo il politeismo precedente alla riforma di Zarathustra e che riprese
piede dopo la sua morte, e il Videvdàt, cioè la "legge contro i demoni", una serie di rituali pratici
ormai tardi e in realtà piuttosto lontani dallo spirito delle Gàthà.
La leggenda quindi si basa solo su scritti postumi. Dopo complessi studi linguistici e comparazioni
di testi antico-iraniani si è giunti almeno a descrivere uno Zarathustra non esattamente persiano
bensì battriano, come allora si chiamavano gli abitanti della regione, apparteneva come i persiani
agli Arya, la stirpe indoeuropea che, partendo dal terzo millennio avanti Cristo, si era spinta
dall'Asia centrale verso sud. Il nome Arya (oggi arii o ariani) se lo scelsero gli stessi bellicosi
nomadi; significa "i nobili" ad indicare il distacco che volevano frapporre tra loro e i popoli
sottomessi; "Iran" significa "paese degli ariani". Il nome di Zarathustra rivelerebbe la sua
discendenza da una famiglia di ricchi allevatori: la sua più diffusa interpretazione etimologica
sarebbe infatti "l'uomo dai vecchi cammelli". Si racconta che il padre fosse un sacerdote influenzato
spiritualmente dalle tradizioni nomadi. Zarathustra, ancora molto giovane, seguì le orme del padre,
intenzionati a divenire lui pure sacerdote. Ma di quale religione?
IL RIBALTAMENTO
Gli iraniani , così come i battriani, i medi, fino ai persiani suddividevano gli esseri superiori in due
categorie, le stesse che troviamo nella tradizione paleo-indiana: da una parte troviamo i "Daeva"
e dall'altra gli "Ahura" ma mentre nella religione paleo-indiana i "Daeva", spiriti del Cielo e delle
altezze spirituali, sono le divinità benefiche verso cui l'uomo puro dovrebbe "ritornare" e gli
"Asura" sono le entità malefiche che vorrebbero imprigionare l'uomo nella materia e nella
"maya", con Zarathustra si ha un ribaltamento pressocchè totale di quest'ottica: l'uomo deve
imparare ad inserirsi e a spiritualizzare la materia, che non è più vista come maya ma come campo
di battaglia reale e di origine divina e per niente maligna: gli Asura, che in iranico diventano
Ahura, da una pluralità di demoni "materialisti" diventano un singolo e grande dio solare, Ahura
Mazdao, che crea il mondo e la materia per combattere non una pluralità di Daeva ma un unico
grande oppositore, Angra Mainyu o Arimane, lo spirito "distruttore", che appunto vuole
sconfiggere il suo unico antagonista. Si tratta di un ribaltamento di eccezionale importanza: ciò che
prima di Zarathustra era considerato Bene, il rifiuto della materia, diventa Male; il Politeismo
indiano dei Veda diventa il primo grande Monoteismo storico.
LA LEGGENDA
Secondo le leggende sullo Zarathustra storico egli si nominava uno zaotar, cioè un poeta sacro e
un predicatore; nell'osservare gli antichi rituali dove scorreva abbondante sangue di tori e di buoi,
e i sacerdoti che bevevano, in determinate occasioni, una bevanda inebriante, l' Haoma , dal nome
del loro dio dell'estasi, e le danze ritmiche interminabili e ipnotiche che facevano cadere in trance,
si accorse ben presto dell'inadeguatezza di tali rituali; a vent'anni abbandonò la sua patria e parti in
solitudine, peregrinando per oltre dieci anni.
Nell'Avesta si racconta che ad un certo punto, sul fiume Daitya, apparve a Zarathustra un angelo,
Vohu Manu "animo buono", avvolto in un mantello di luce, che lo condusse al trono del dio che
gli diede la visione della lotta cosmica tra le bene e male, tra Ahura Mazdah "signore saggio" Dio e
l'antagonista, Angra Mainyu, lo "spirito del male". Vide poi la resurrezione finale dei morti nel
giorno del giudizio universale e della continuazione dell'esistenza dopo la morte tra paradiso e
inferno e tutto ciò molto prima che i profeti di altre religioni annunciassero gli stessi principi.
LA CREAZIONE E LE GERARCHIE CELESTI:
Ahura Mazdah, detto anche "Ohrmazd", non possiede corporeità, è ben lontano dalle passioni
umane, è onnipresente, eterno; incarna il principio del bene assoluto. A questo unico dio si oppone
un solo grande antagonista, Angra Mainyu, lo "spirito del male". Queste due entità sono di origine
eterna, non hanno un inizio ma hanno ad un certo punto della loro storia un incontro, che è poi
l'inizio della lotta tra il Bene e il Male; quando Arimane per la prima volta incontra Ahura Mazdah
prova un'immensa invidia e decide di attaccare: Ahura Mazdah, comprendendo la potenza del
male, crea la Materia come campo di battaglia e l' Uomo (Gayomart) come aiuto necessario per
quest'impresa.
A loro fianco compaiono schiere di aiutanti spirituali divisi gerarchicamente: dalla parte di Ahura
Mazdah troviamo i sei Amahraspand, i "Benefici Immortali" e sotto di loro una schiera di
Yazatàn, che noi chiameremmo Angeli. Tra i sei Amahraspand un posto di rilievo lo occupa
Spenta Mainyu, "spirito santo" che compare talvolta quale incarnazione stessa di dio e altre volte
come annunciatore della volontà divina, come anche il già citato annunciatore Vohu Manu "animo
buono".
I daeva corrispondono invece a quelli che definiremmo demoni, a capo dei quali è posto Angra
Mainyu, Arimane, rapportabile per caratteristiche al Satana biblico. Sotto di lui schiere di
gerarchie demoniache contrapposte a quelle angeliche, tra cui anche l'Asmodeo biblico sconfitto da
Raffaele nel libro di Tobia.
L'Uomo ha un'enorme importanza per dio in quanto indispensabile strumento di lotta al Male: è un
essere spirituale dotato di una "Fravashi", un'anima preesistente al corpo; deve combattere al
fianco di dio contro il Male attraverso una condotta di vita virtuosa che si basa su " retti pensieri,
rette parole e rette opere" e dove "il giusto mezzo" è la misura ideale per ogni comportamento;
dovendo vivere nella materia creata da dio deve viverla in maniera giusta ed equilibrata; ecco
perché il rispetto per la Terra, per il lavoro su di essa ( basti pensare alle leggende riguardanti
Zarathustra e la nascita dell'agricoltura), per rendere fruttifero tutto ciò che è possibile hanno un
ruolo così importante in tali insegnamenti.
POST MORTEM E APOCALISSE
Nell'Avesta si legge che l'Uomo, quando muore, subisce il distacco dell'anima dal corpo. L'anima
rimane sospesa per tre giorni angosciosi nelle immediate vicinanze del corpo; il quarto giorno
l'anima deve affrontare il giudizio del "Ponte del Remuneratore",dove verranno soppesate in
modo imparziale tutte le buone e le cattive azioni.
Da questo verrà indirizzato o in Paradiso, in attesa della Resurrezione finale, o nell'
"Hamèstagàn" ("Luogo misto"), un breve purgatorio di correzione, oppure in un Inferno che è in
realtà anch'esso una correzione, di lunga durata, in attesa della fine dei tempi. Tanti temi successivi
egizi e giudaico-cristiani sembrano delinearsi con straordinaria efficacia. Dicevamo che Dio è
eterno, ma il male no, perché non ha una nascita però ha una fine.
Anche in questo caso possiamo notare come Zarathustra abbia anticipato temi che ritroviamo in
tematiche religiose posteriori; dio ha previsto un termine alla sua lotta con Arimane.
Sopraggiungerà una serie di inondazioni, di catastrofi, di incendi e di guerre disastrose tipiche dei
toni e dei temi biblici, fino a che gli angeli suoneranno le trombe del giudizio universale. Prima
di essa Zarathustra tornerà tre volte, sotto forma di uomo divinizzato: la terza è quella definitiva,
il suo nome sarà "Sòshyans", il "Salvatore". Gli uomini verranno resuscitati per mezzo suo e
dovranno affrontare il divino giudizio. Nei cieli avverrà una terribile lotta finale tra Ahura Mazdao
e Arimane che finirà con la totale impotenza di quest'ultimo. L'uomo vivrà in eterno in un mondo
libero da ogni Male. I temi apocalittici giovanniti non si fanno di certo desiderare
LA SCIENZA DELLO SPIRITO
corrente Mistica
India
Buddha
corrente Scientifico-Spirituale
Iran
Zarathustra
Civiltà Greca
Dionisiaco-Apollineo
Rudolf Steiner, nel descrivere la figura di Zarathustra, riprende i testi greci che parlano del grande
profeta iranico collocandolo in cinque o addirittura sei millenni prima della nascita di Cristo.
Lo Zarathustra di cui parlano gli storici di oggi non sarebbe altri se non il nome dell'ultimo dei
cosiddetti pontefici della religione, vissuto 600 anni circa prima di Cristo. Per Steiner Zarathustra
fu non solo un grande Iniziato, una guida dell'umanità così come lo furono anche Buddha, Mosè,
Elia ecc., ma addirittura il fondatore della grande corrente "scientifico-spirituale" che andava a
contrapporsi a quella " mistica" portata avanti in Oriente dai Paleo-indiani fino a Buddha. Questa
corrente non voleva distogliere l'Uomo dal mondo, bensì farlo penetrare in esso: voleva accrescere
la Conoscenza.
"Guardate le piante, gli animali, tutto ciò che vive nell'aria e nell'acqua, sulle cime delle
montagne e nelle profondità delle valli! Guardate cotesto mondo!"
Dietro alle manifestazioni del Mondo Zarathustra vedeva la grandezza dello Spirito: era dio ad
aver creato questo mondo ed in dio si rispecchiava.
Le 2 vie trovarono un incontro solo con l'arrivo della civiltà Greca: la corrente Apollinea di cui
parla Nietzsche era proprio quella Zarathustriana della Conoscenza. contrapposta alla linea mistica
Dionisiaca dei riti e delle cerimonie.
Furono i Greci i primi a fondere tali correnti: i grandi filosofi erano anche parte di un mondo
esoterico-religioso oltre che pensatori e scienziati.
Steiner, nelle proprie ricerche scientifico-spirituali, sembra dar ragione ai cosiddetti Zurvaniti: per
Zarathustra il mondo non era diviso semplicemente tra il dio del Bene e il dio del Male, perché
dietro ad essi vi doveva essere qualcosa di unitario , una potenza unica creatrice delle Tenebre e
della Luce: la corrente del Tempo, il circolo del Tempo, lo Zodiaco, una linea che ritorna a sé
medesima. A percorrere tale linea è Ahura Mazdao, la "grande aura", poi chiamata infatti Ormuzd,
"la Luce": è questa a percorrere il Tempo, mentre l'altra parte dello Zodiaco resta al buio nel regno
di Arimane.
Steiner sottolinea come, nella storia dell'umanità, tutti coloro che hanno cercato di approfondire il
tema del Male hanno dovuto confrontarsi con gli insegnamenti di Zarathustra: un esempio che cita è
stato Pitagora, che andò ad imparare la geometria dagli Egizi, l'aritmetica dai Fenici, l'astronomia
dai Caldei; quando volle confrontarsi con la Verità, con il Bene e con il Male si recò presso i
discendenti di Zarathustra, gli unici a potergli insegnare a conoscere il Male per superarlo.
Milano, Soc. Antroposofica, 19 novembre 2002
BIBLIOGRAFIA CONSIGLIATA
TITOLO
AUTORE
EDITRICE
Grandi iniziati
Rudolf Steiner
Melita
Il libro del consiglio di Zarathustra e altri testi
R.C.Zaehner
Ubaldini
Il vangelo di Matteo
Rudolf Steiner
Ed.Antroposofica
l vangelo di Luca
Rudolf Steiner
Ed.Antroposofica