dall`europa - Comune di Lecce
Transcript
dall`europa - Comune di Lecce
notiziario n. 50 d i l e c c e undici febbraio 2011 in questo numero dall'europa • • • • • • dall'italia • • • • c o m u n e Scade il 28/2 il bando Eden - Destinazioni europee d'eccellenza 2011 Strumento europeo per la democrazia e i diritti dell’uomo (EIDHR) COUNTRY-BASED SUPPORT SCHEME (CBSS) - ALBANIA 2010- 2011 Il gemellaggio tra città nell’anno europeo dell’attività di volontariato Programma MEDIA: pubblicato invito a presentare proposte Ue: pubblicato Quadro valutativo innovazione 2010 Euromediterraneo: l’ARLEM chiama alla mobilitazione gli enti locali • • • • • Gu 30 (suppl. 31) del 7.2: regolamento stato corpi idrici superficiali Federalismo municipale - Per la Cgia di Mestre meno tasse al Nord più svantaggi al Sud Federalismo, compartecipazione Iva, premiate grandi città del Nord ANCI a Ministro Carfagna, rilanciare tema parità per prossime amministrative Delrio scrive ai neomaggiorenni figli di immigrati: “Ecco come si ottiene cittadinanza” Dal 23 al 25 marzo al via Velocity: “Una opportunità per promuovere l’utilizzo della bicicletta” Comuni toscani al ministero: “Restituiteci i soldi che ci spettano” Federalismo: novità testo respinto da Presidente Repubblica 150° Unità d'Italia - Appello ai sindaci per la creazione di 150 connessioni wi-fi gratuite dalla puglia • • • • • • • • • Burp 21 del 9.2: registro associazioni immigrati Burp 21 del 9.2: co-finanziamento centri interculturali immigrati Burp 21 del 9.2: accordo per diffusione lingua e cultura italiana presso immigrati Burp 21 del 9.2: accordo per accesso all'alloggio per immigrati Burp 21 del 9.2: risorse per assistenza non autosufficienti Burp 20 dell'8.2: internazionalizzazione sistemi produttivi locali Piano casa, Barbanente: dalla Regione atteggiamento responsabile Federalismo municipale e cedolare secca SAC: approvato l’elenco delle proposte ammissibili dal comune • • • • Consiglio comunale del 10 febbraio Cosa è... IL PTTI Lecce nel progetto BHC Lecce e i 150 anni dell'Italia unita giurisprudenza • • • • CdS 782/2011: appalti, valutazione condanne concorrenti CdS 673/2011: appalti, rapporti familiari fra imprese Tar Lazio 1074/2011: sgombero esercizio commerciale Tar Lazio 1075/2011: lottizzazione abusiva in caso di alienazione e frazionamento di lotti fuorisacco • • Assemblea della cooperativa Nostri Amministratori alla maratona di Roma? dall'europa Scade il 28 febbraio il bando Eden - Destinazioni europee d'eccellenza 2011 C'è tempo sino al 28 febbraio per presentare le candidature nell'ambito del progetto comunitario EDEN, destinazioni europee d’eccellenza, giunto alla quinta edizione e finalizzato alla promozione di quei territori non ancora interessati dal turismo di massa e che abbiano avviato progetti turistici innovativi prestando particolare attenzione alla sostenibilità sociale, culturale ed ambientale. Il tema prescelto per il 2011 dalla Commissione europea è "il Turismo e la riconversione dei siti" e potranno concorrere, compilando l'apposita modulistica, Amministrazioni statali, regionali e locali, ovvero soggetti responsabili della gestione di aree dismesse – industriali, militari, geo-minerarie, o simili – riconvertite a fini turistici. Entro il mese di aprile si conosceranno le 5 destinazioni italiane selezionate per entrare a far parte del circuito europeo Eden. anci 080211 Strumento europeo per la democrazia e i diritti dell’uomo (EIDHR) COUNTRY-BASED SUPPORT SCHEME (CBSS) - ALBANIA 2010- 2011 EuropeAid/131007/L/ACT/AL Programma: Cooperazione Europeaid - EIDHR STRUMENTO EUROPEO PER LA DEMOCRAZIE E DI DIRITTI UMANI (2007-2013) Scadenze: 21/03/2011 Descrizione: Attraverso la sua attenzione ai diritti umani e alle riforme democratiche, lo Strumento europeo per la democrazia ed i diritti dell'uomo (EIDHR) cerca di potenziare e rafforzare il ruolo della società civile e, in questo particolare caso, di rafforzare il ruolo della società civile albanese nel promuovere: • l'accesso alla giustizia per le persone emarginate, • la lotta contro le discriminazioni • il sostegno alla parità di genere e all'emancipazione delle donne Obiettivi: L'obiettivo globale del presente invito è contribuire allo sviluppo e al consolidamento della democrazia e dello Stato di diritto e promuovere il rispetto dei diritti umani e delle libertà fondamentali Pertanto, si intendono sostenere le organizzazioni della società civile in Albania per migliorare l'accesso alla giustizia da parte delle persone emarginate, per combattere le discriminazioni di qualsiasi natura, per promuovere la partecipazione paritaria di uomini e donne nella vita sociale, economica e politica, nonché per potenziare la posizione delle donne nella società, all'interno del quadro della politica dell'UE in materia di sviluppo e di cooperazione in linea con l'UE Gli obiettivi specifici del bando sono: 1. promuovere e migliorare l'accesso delle persone vulnerabili ed emarginate, alla giustizia 2. proteggere e promuovere i diritti dei gruppi discriminati 3. proteggere i diritti delle donne e promuovere la parità di genere Attività: A titolo indicativo le linee guida forniscono alcuni esempi di attività da realizzare, quali: • rafforzare la capacità delle organizzazioni della società civile per promuovere l'accesso effettivo alla giustizia per emarginati (es: favorire l'accesso al gratuito patrocinio per i gruppi vulnerabili ed emarginati; consolidare, promuovere e sostenere la mediazione vittima - colpevole per i gruppi emarginati e vulnerabili; sostenere la cooperazione tra le autorità albanesi e le organizzazioni della società civile che forniscono assistenza giuridica in modo efficace) • promozione del ruolo delle organizzazioni della società civile nella promozione della parità di trattamento per tutti (es: lotta contro le discriminazioni fondate, tra l'altro, sul sesso, età, origine etnica, disabilità e orientamento sessuale, con particolare attenzione alle pratiche discriminatorie nei confronti dei Rom e delle comunità egiziane e nei confronti delle persone lesbiche, dei gay, dei bisessuali; aumentare la consapevolezza circa le disposizioni nazionali e internazionali, comprese le norme UE sulla materia, relative all'attuazione del principio della parità di trattamento - in particolare sulla legge sulla protezione dalla discriminazione adottata dal Parlamento albanese nel 2010 - attraverso, ad esempio, corsi di formazione, sviluppo di programmi scolastici, campagne di sensibilizzazione) • proteggere e promuovere i diritti delle donne, l'uguaglianza di genere e l'empowerment delle donne (es: promuovere la sicurezza economica e l'emancipazione economica delle donne, compresa la promozione dei diritti delle donne nel mercato del lavoro, l'accesso alla proprietà, l'accesso all'assistenza sociale e agli aiuti economici; lotta contro la violenza domestica nei confronti delle donne e delle più giovani facilitando il reinserimento sociale delle vittime; promuovere la partecipazione attiva e la rappresentanza delle donne nella politica, nel sociale e in ambiti culturali, promuovendo l'equa rappresentanza di genere nei processi decisionali) Beneficiari: Al fine di poter beneficiare di una sovvenzione, i candidati devono essere: • essere persone giuridiche • senza scopo di lucro • un'organizzazione della società civile come un'organizzazione non governativa, una fondazione politica indipendente (non partito), organizzazione con sede comunitaria, come definito dall'articolo 10 del regolamento del Consiglio (CE) N 1889/2006 • stabiliti in un paese ammissibile ai sensi dell'articolo 14 del regolamento (CE) n. 1889/2006 • direttamente responsabile per la preparazione e gestione dell'azione con i loro partner, non agendo come intermediario Importo disponibile: €1.200.000 Modalità di partecipazione: Questo è un invito a presentare proposte ristretto, pertanto in un primo momento devono essere presentate, per la valutazione, solo le concept notes. Successivamente, i candidati le cui concept notes sono state pre-selezionate, saranno invitati a presentare una proposta completa. I candidati possono agire singolarmente o con organizzazioni partner. Tuttavia, nel caso in cui il richiedente non fosse stabilito in Albania, è obbligatoria la collaborazione con organizzazioni registrate in Albania La durata di un'azione non può essere inferiore a 12 mesi né superiore a 24 mesi. L'importo totale indicativo disponibile nell'ambito del presente invito a presentare proposte (che costituisce un lotto) è di 1.200.000 € così suddivisi: € 600.000 a valere sul programma annuale di attuazione del CBSS EIDHR per l'anno 2010 e € 600.000 a valere sul programma per il 2011 (dotazione subordinata all'adozione da parte della Commissione europea del citato programma annuale nel 2011 ) L'Autorità contraente si riserva il diritto di non assegnare tutti i fondi disponibili. Qualsiasi sovvenzione concessa nell'ambito di questo invito deve essere compresa tra un importo minimo di 50 000 EUR ed un importo massimo di 150 000 EUR Inoltre una sovvenzione non può essere inferiore al 50% del totale dei costi ammissibili dell'azione e non può superare l'85% del totale dei costi ammissibili dell'azione Per questo invito a presentare proposte è obbligatoria la registrazione nel sistema PADOR (database on-line) e deve essere fatta come segue: - Fase 1, concept note: è obbligatoria la registrazione in PADOR per i richiedenti contributi superiore a EUR 25 000. La registrazione è facoltativa, ma consigliata, per i richiedenti sovvenzioni pari a 25 000 € o meno ed i loro partners - Fase 2, proposta completa: la registrazione in PADOR è obbligatoria per tutti i candidati preselezionati e tutti i loro partner Per maggiori informazioni sul sistema PADOR : helpdesk [email protected]. La concept note deve essere presentata in busta chiusa a mezzo raccomandata, corriere privato all'indirizzo European Union Delegation to Albania - Contract, Finance and Audit Section 17th Floor, ABA Business Centre - Rruga Gjon Pali II – Tirana - Tel. +355.4.2228320 Indirizzo per la consegna a mano o tramite servizio di corriere privato Contract, Finance and Audit Section - European Union Delegation to Albania 17th Floor, ABA Business Centre - Rruga Gjon Pali II - Tirana Le richieste di approfondimento sulla call possono essere inviate al seguente indirizzo, indicando chiaramente il riferimento dell'invito a presentare proposte: Ms Eveline Hintendorfer at [email protected] Ms Alma Delia at [email protected] Mr Stefano Calabretta at [email protected] Fax: +355 4 2230752 NB: Si avverte che in caso di divergenza tra il testo della versione in inglese e il testo della versione tradotta in italiano, prevale il testo in Inglese. Questa traduzione è stata fornita solo a scopo informativo. Area link: Testo integrale del bando e documentazione pore 080211 Il gemellaggio tra città nell’anno europeo dell’attività di volontariato Lunedì 14 Febbraio si terrà a Roma un evento dal titolo " Il gemellaggio tra città nell'Anno europeo dell'attività di volontariato che promuovono una cittadinanza attiva 2011" realizzato con la collaborazione dell'ECP - Europe for Citizens Point Italy - Ministero per i Beni e le Attività Culturali. Tra gli interventi in programma quello della Dott.ssa Rita Sassu, ECP - Europe for Citizens Point Italy che entrerà nel merito dei "temi prioritari del Programma Europa per i Cittadini per il 2011 e Anno Europeo delle attività di volontariato che promuovono la cittadinanza europea attiva" e della D.ssa Elisabetta Olivi della Rappresentanza italiana della Commissione europea che esporrà gli obiettivi dell'anno europeo 2011 e le possibili sinergie con le azioni di gemellaggi L'evento sarà l'occasione per parlare del progetto TWI.N.E.E - finanziato dalla Commissione europea e dalla Education, Audiovisual and Culture Executive Agency - EACEA nell'ambito del Programma 'Europe for Citizens'Per informazioni: EUC Rappresentanza in Italia- tel. 0698261853 e-mail: [email protected] Sede: Sala Convegni Santa Marta - Piazza del Collegio Romano 5 pore 080211 Programma MEDIA: pubblicato invito a presentare proposte Pubblicato sulla GUCE dell'8 Febbraio 2011 - serie C 39, un Invito a presentare proposte – EACEA/02/11: Sostegno alla creazione di reti e alla mobilità di studenti e formatori in Europa, nell'ambito del Programma Media 2007 L'invito a presentare proposte 02/11 è l'ultimo invito riguardante la formazione iniziale che verrà pubblicato nell'ambito del programma MEDIA 2007 e prevede una convenzione quadro triennale di partenariato. Il bilancio stimato totale concesso al cofinanziamento di progetti ammonta a 2 000 000 EUR; la sovvenzione massima non può eccedere il 50 % o il 75 % dei costi totali. L'Agenzia si riserva la possibilità di non attribuire tutti i fondi disponibili. Il termine ultimo per l'invio delle candidature è fissato al 29 aprile 2011. Le candidature devono essere rigorosamente presentate utilizzando l'apposito modulo e contenere tutte le informazioni e gli allegati richiesti. Consulta la scheda dettagliata pore 080211 Ue: pubblicato Quadro valutativo innovazione 2010 La Commissione di Bruxelles ha pubblicato il Quadro valutativo dell’innovazione 2010 all’interno dell’Unione europea, che si aggiunge all’Analisi annuale della crescita (recentemente pubblicata), per aiutare gli Stati membri ad individuare i propri punti di forza e le proprie debolezze e a potenziare le prestazioni in materia d’innovazione mediante i rispettivi programmi nazionali di riforma nell’ambito della strategia Europa 2020. Secondo il documento, all’interno dell’Unione la Svezia ha ottenuto i migliori risultati, seguita da Danimarca, Finlandia e Germania. Subito dopo si attestano, nell’ordine, Regno Unito, Belgio, Austria, Irlanda, Lussemburgo, Francia, Cipro, Slovenia ed Estonia. L’Italia rientra, invece, nel gruppo degli "innovatori moderati", quelli le cui prestazioni sono inferiori dal 10 al 50% rispetto alla media Ue. Dal confronto tra gli indicatori di Ue-27, USA e Giappone emerge che l’Unione non riesce a colmare il divario nelle prestazioni in materia d’innovazione che la separa dai suoi principali concorrenti, mentre mantiene un chiaro vantaggio sulle economie emergenti di India e Russia. Testo integrale della relazione. (alm) ancitel 080211 Euromediterraneo: l’ARLEM chiama alla mobilitazione gli enti locali Alla seconda riunione plenaria dell’Assemblea regionale e locale euromediterranea (ARLEM), svoltasi recentemente ad Agadir (Marocco), hanno partecipato, tra gli altri, anche rappresentanti palestinesi e israeliani. Al di là delle difficoltà istituzionali e delle tensioni internazionali, i rappresentanti locali e regionali presenti hanno riaffermato il loro impegno a mantenere il dialogo e la cooperazione tra le tre sponde del Mediterraneo, e hanno invitato gli Stati partner a puntare sul decentramento per favorire lo sviluppo economico, sociale e territoriale nella regione. "Le popolazioni della regione euromediterranea meritano che i loro rappresentanti politici si mobilitino per fare della coesione sociale e territoriale una realtà nella regione. Ritengo che il decentramento possa contribuire allo sviluppo di tutti i territori in modo democratico, coinvolgendo le popolazioni nella gestione delle questioni che le riguardano, e migliorare le relazioni tra lo Stato e i cittadini. Il decentramento consente inoltre di dare uno slancio allo sviluppo economico, rafforzando così la coesione economica, sociale e territoriale. Sono quindi convinta che bisogna responsabilizzare tutti i livelli della società. È forse un caso che i movimenti di protesta abbiano spesso origine in città o regioni lontane dai centri politici ed economici di questo o quel paese e nascano da un senso di esclusione?", ha dichiarato Mercedes Bresso, Presidente del Comitato delle regioni e copresidente dell’ARLEM, dando il via ai lavori. Ricordando la tabella di marcia che i membri dell’ARLEM si erano dati nel corso della riunione inaugurale, Mohamed Boudra, presidente della regione Taza-Al Hoceima-Taounate e copresidente dell’Assemblea, ha aggiunto: "L’ARLEM si era impegnata a dare una dimensione concreta agli scambi politici dell’Unione per il Mediterraneo, per superare le impasse della diplomazia tradizionale. Per tutto quest’anno abbiamo continuato a creare contatti e a stringere rapporti di amicizia durevoli, e abbiamo fatto un grande lavoro di fondo sulla gestione locale delle risorse idriche e sullo sviluppo urbano. Oggi sono state adottate per consenso tre relazioni che aprono la strada a progetti di cooperazione al servizio delle nostre popolazioni. Sono risultati importanti per quest’Assemblea ancora giovane, perché l’ARLEM ha creato aspettative e speranze che non devono essere deluse." La riunione ha infatti consentito ai membri presenti, appartenenti a oltre 40 nazionalità diverse, di discutere tre relazioni, preparate nel corso del 2010 - la prima sulla gestione locale delle risorse idriche (relatore Ramón Luis Valcárcel Siso, presidente della Comunità autonoma di Murcia/ES), la seconda sullo sviluppo urbano (relatore Khalid Al-Hnaifat, sindaco di Grande Tafilah/Giordania) e la terza sulla dimensione territoriale nell’Unione per il Mediterraneo (presentata da Roser Clavell, ministro degli Affari esteri della Catalogna/ES). Le tre relazioni dell’ARLEM così adottate saranno trasmesse all’UpM e al suo segretariato generale. Nel corso della riunione di Agadir, tuttavia, le relazioni hanno già dato luogo a contatti bilaterali dei relatori con Latifa Akharbach, segretario di Stato presso il ministero degli Affari esteri e della cooperazione del Marocco, e con Rafiq Husseini, segretario generale aggiunto responsabile delle risorse idriche presso il segretariato dell’UpM, per esplorare le possibilità di dare un seguito concreto a queste raccomandazioni. I copresidenti dell’ARLEM hanno espresso soddisfazione per il fatto che l’UpM ha accolto la loro richiesta, annunciando la prossima convocazione di una riunione a livello ministeriale sullo sviluppo urbano, organizzata sul modello delle riunioni riguardanti le risorse idriche e l’ambiente alle quali l’ARLEM è già stata associata. L’Assemblea ha poi concordato il suo programma di lavoro per il 2011, che si concentrerà su quattro tematiche principali: i cambiamenti climatici, con un’attenzione particolare al problema della desertificazione (relatore Nichi Vendola, presidente della Regione Puglia), le energie rinnovabili (relatore Michel Lebrun, membro della Comunità francofona del Belgio), il ruolo delle piccole e medie imprese nel Mediterraneo (relatore Fathallah Oualalou, sindaco di Rabat, Marocco) e il patrimonio culturale, con particolare considerazione per il ruolo dei giovani nella conservazione e nella valorizzazione del patrimonio culturale locale (relatore Asim Güzelbey, sindaco di Gaziantep, Turchia). La prossima assemblea plenaria dell’ARLEM si terrà alla fine di gennaio 2012 a Bari, su invito del Presidente della Regione Puglia Nichi Vendola. Per reperire le ultime informazioni sulle attività dell’ARLEM e accedere alla versione integrale dei documenti adottati consultate il sito www.cor.europa.eu/arlem. europaregioni 070211 dall'italia Gu 30 (suppl. 31) del 7.2: regolamento stato corpi idrici superficiali Ministero dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare DECRETO 8 novembre 2010, n. 260 Regolamento recante i criteri tecnici per la classificazione dello stato dei corpi idrici superficiali, per la modifica delle norme tecniche del decreto legislativo 3 aprile 2006, n. 152, recante norme in materia ambientale, predisposto ai sensi dell'articolo 75, comma 3, del medesimo decreto legislativo. Federalismo municipale - Per la Cgia di Mestre meno tasse al Nord più svantaggi al Sud Il federalismo municipale premierà le regioni del Centro-Nord e chiederà di più ai cittadini del Meridione. E’ quanto emerge da dall’analisi della Cgia di Mestre secondo la quale i cittadini del Nord nel 2011 avranno meno pressione fiscale rispetto a quelli del Sud. La classifica per vantaggio fiscale, riassunta questa mattina da Milano Finanza, vede al primo posto le amministrazioni dell'Emilia Romagna, dove l'incremento medio pro capite a fronte del 2010 sarà pari a 73 euro. Alle spalle dei comuni emiliani ci sono quelli veneti, con un aumento pro capite di 52 euro, medaglia di bronzo per i piccoli enti locali della Liguria (+51 euro). Tra le amministrazioni maggiormente penalizzate, invece, spiccano quelle meridionali. Secondo i calcoli della Cgia saranno i cittadini lucani ad avere le tasche più leggere (-155 euro). Cattive notizie anche per la Campania: lo svantaggio fiscale si tradurrà con 134 euro in meno, mentre in Calabria gli euro pro capite mancanti a causa della riforma del fisco municipale saranno 132 . I risultati ottenuti dagli artigiani sono però ancora parziali dal momento che, come sottolineato dal segretario della Cgia, Giuseppe Bortolussi, “è prevista l'istituzione di un fondo di riequilibrio che avrà il compito di eliminare le disparità”. (ef) anci 090211 Federalismo municipale - Compartecipazione Iva, premiate le grandi città del Nord Premiate soprattutto le grandi città del Nord. E svantaggiati i Comuni del meridione, soprattutto in Calabria, Campania e Sardegna. E’ questo il quadro che si configura con la sostituzione della compartecipazione all’Irpef con quella all’Iva, prevista nell’ultima versione del decreto sul federalismo municipale. Il Sole24Ore ha analizzato il gettito Iva provinciale, che è proprio l’unità di misura sulla quale si basa il decreto. Una volta stabilità l’aliquota (che dovrà garantire 2,8 miliardi al comparto dei Comuni) il meccanismo prevede infatti che questa sia applicata al gettito Iva provinciale. La somma risultante, poi, verrebbe redistribuita ai Comuni di quella provincia, in base al numero degli abitanti. Ebbene, prendendo come riferimento gli ultimi dati disponibili (2008) il Sole ha calcolato innanzitutto che le due città capoluogo a trarre maggior vantaggio dall’applicazione della compartecipazione Iva sarebbero Milano e Roma, rispettivamente con 201 e 162 euro per abitante. La terza città più avvantaggiata sarebbe Verona, dove però si scenderebbe già a 93 euro per abitante. Ad ogni modo, nella parte alta di questa classifica si posizionerebbero tutti i Comuni del Nord, con quelli meridionali a fare da fanalino di coda. I più svantaggiati? Nuoro (4,5 euro per abitante), Cosenza (45,3), Caserta (3,2) e Crotone (0,4). Ecco comunque i dati completi del Sole24ore: Milano 201,3 Roma 161,8 Verona 92,8 Aosta 76,8 Bolzano 75,3 Bologna 59,4 Torino 56,0 Brescia 49,7 Padova 48,1 Bergamo 46,6 Trento 44,6 Lucca 41,2 Como 39,1 Treviso 38,7 Reggio Emilia 38,5 Genova 38,4 Lecco 38,4 Piacenza 38,2 Trieste 38,0 Venezia 37,6 Alessandria 37,5 Firenze 37,1 Terni 37,0 Vicenza 35,9 Ravenna 35,7 Rimini 35,6 Biella 35,5 Modena 35,3 Mantova 34,4 Varese 34,2 Prato 34,1 Siena 33,7 Udine 33,0 Arezzo 32,7 Pescara 32,7 Parma 32,5 Lodi 30,7 Perugia 29,7 Livorno 29,5 Cuneo 28,9 Novara 28,5 Asti 27,8 Pistoia 27,4 Vercelli 27,3 Cagliari 26,8 Latina 26,7 Savona 26,3 Pesaro-Urbino 26,2 Pordenone 26,0 Pisa 25,7 Macerata 25,3 Cremona 24,9 Pavia 24,7 Rovigo 24,6 Forli'-Cesena 24,5 Gorizia 23,4 Ancona 22,4 Belluno 21,0 Ascoli Piceno 20,8 Chieti 20,4 Ferrara 20,4 Potenza 20,0 Sondrio 19,9 La Spezia 19,4 Grosseto 18,5 Imperia 17,8 Teramo 17,6 Sassari 17,4 Verbania 16,6 Bari 15,7 Massa Carrara 15,2 Palermo 14,5 Frosinone 14,2 Viterbo 13,9 Isernia 13,9 Napoli 13,4 Caltanissetta 13,0 Catania 12,7 Taranto 12,6 Avellino 12,6 Messina 11,9 Lecce 11,2 L'Aquila 10,2 Campobasso 10,1 Rieti 9,9 Trapani 8,9 Brindisi 8,1 Matera 8,0 Benevento 7,8 Foggia 7,7 Siracusa 7,6 Oristano 7,5 Salerno 7,4 Ragusa 6,2 Catanzaro 6,1 Agrigento 5,8 Enna 5,6 Reggio Calabria 5,5 Vibo Valentia 4,6 Nuoro 4,5 Cosenza 4,3 Caserta 3,2 Crotone 0,4 - (mv) anci 080211 ANCI a Ministro Carfagna, rilanciare tema parità per prossime amministrative Chiamparino scrive al Ministro: ‘’Iniziative comuni e congiunte per favorire l’accesso delle donne agli uffici pubblici e alle cariche elettive’’. ‘’Apprezzamento per l’invito alla sensibilizzazione dei Sindaci nell’applicazione del principio costituzionale che intende favorire l’accesso delle donne agli uffici pubblici e alle cariche elettive’’. E’ quanto si legge nella lettera che il Presidente dell’ANCI, Sergio Chiamparino ha inviato al Ministro delle Pari opportunità, Mara Carfagna. ‘’Il nostro contesto politico e il sistema dei partiti nel suo complesso – scrive ancora Chiamparino scontano un grave ritardo, se comparati con altri Paesi europei, nel sostenere percorsi di promozione e di selezione della classe dirigente che siano improntati a criteri di parità ed eguaglianza tra uomini e donne. Un ritardo che e’ ragione di impoverimento della qualità del confronto politico ed istituzionale e che deve vedere impegnati gli esecutivi di tutti i livelli di governo della Repubblica, nonché le forze politiche e parlamentari nel dare concreta attuazione con l’adozione di quei provvedimenti per la promozione delle pari opportunità tra donne e uomini, prescritti dall’articolo 51 della Costituzione’’. ‘’In verità, l’ANCI – sottolinea - ha dato attenzione ed ha investito su queste tematiche, portando avanti iniziative di vario tipo, dalla raccolta dati alla sensibilizzazione sul tema della rappresentanza. Inoltre, abbiamo promosso l’adozione, da parte dei Sindaci, di un Manifesto per una democrazia paritaria nei Comuni italiani che proponeva l’adozione di quattro misure concrete e indispensabili per un’azione efficace in materia di parità di genere che ritengo si possa rilanciare, con i necessari aggiornamenti, per la prossima importante tornata di elezioni amministrative locali’’. ‘’L’ANCI – conclude Chiamparino - sarebbe lieta di condividere il percorso previsto, ipotizzando ad esempio l’invio di una comunicazione congiunta a tutti i Comuni, ed ulteriori eventuali azioni da definire’’. anci 080211 Delrio scrive ai neomaggiorenni figli di immigrati: “Ecco come si ottiene cittadinanza” Una lettera indirizzata ai neomaggiorenni figli di immigrati per spiegare loro la procedura per chiedere la cittadinanza. E’ l’iniziativa di Graziano Delrio, sindaco di Reggio Emilia e vicepresidente Anci, che in collaborazione con l’assessore alla Coesione sociale del Comune emiliano, Franco Corradini, ha deciso di scrivere ai neomaggiorenni di origine straniera per ricordare loro la possibilità di richiedere la cittadinanza italiana. La lettera, giunta a 39 reggiani nati da famiglie migranti che nel 2010 hanno raggiunto la maggiore età, spiega agli interessati la normativa in vigore (legge 91 del 5 febbraio 1992) che non riconosce automaticamente la cittadinanza a chi nasce e cresce in Italia con genitori migranti, ma che è necessario fare una richiesta entro il 19esimo anno di età per non perderne i diritti connessi. “Abbiamo deciso di scrivere a questi ragazzi – ha detto il sindaco di Reggio Graziano Delrio - perché è un atto dovuto di informazione per l’accesso a un diritto esigibile: questi giovani sono cittadini di fatto, ma non lo sanno o rischiano di non saperlo. Per la legge italiana se non fanno richiesta della cittadinanza entro il compimento dei 19 anni rischiano di perdere questo diritto e di dover affrontare un lungo calvario burocratico. Da qui la scelta di informali perché siamo convinti che più una persona si sente parte di una comunità e viene coinvolta nella comunità, più contribuisce positivamente alla comunità stessa. E dare diritti significa anche essere resi parte di doveri. Questa azione si inserisce nelle nostre politiche per l’interculturalità, che ci sono riconosciute anche in ambito europeo poiché siamo l’unica città italiana membro del network europeo Intercultural Cities – ha aggiunto Delrio – Più che per un’idea di multiculturalismo e di assimilazione lavoriamo per l’interculturalità, cioè perché ci siano valori condivisi e al contempo ognuno possa fare riferimento anche alla propria cultura”. “Rispetto a questo tema – ha concluso il sindaco – stiamo promuovendo a livello nazionale, insieme ad associazioni e sindacati, anche una proposta di legge di iniziativa popolare per una modifica legislativa per l’acquisizione della cittadinanza da parte dei minori nati o cresciuti nel nostro paese. Questo sempre nell’ottica di coinvolgere chi ha origine straniera in diritti e doveri comuni”. L’attività dell’amministrazione non si concluderà qui, nei prossimi mesi il Comune di Reggio Emilia ha intenzione infatti di scrivere a tutti i ragazzi stranieri che si trovano nelle stesse condizioni dei 39 diciottenni di oggi, tra cui i 562 nati nel 2010 che nel 2028 rappresenteranno il 29,5% della popolazione diciottenne reggiana. (am) anci 080211 Dal 23 al 25 marzo al via Velocity: “Una opportunità per promuovere l’utilizzo della bicicletta” Lo dicono Di Rocco, presidente della Fci, Capelli, presidente di Confindustria Ancma e Doretta Vicini, vicepresidente dell’”European Cyclists'Federation presentando l’evento di Siviglia. “Velocity, in quanto massima opportunità di confronto europeo tra tutte le realtà impegnate nello sviluppo di politiche a favore della bicicletta, costituisce un appuntamento da non mancare, per dare sostanza a un interscambio virtuoso, che consenta a tutti noi di attingere dall’esperienza degli altri e di portare il proprio contributo di proposte e operativo”. Lo dice Renato Di Rocco, presidente della Fci, Federazione Ciclistica Italiana, presentando Velocity, l’appuntamento europeo dedicato alla mobilità che si terrà a Siviglia dal 23 al 25 marzo e che vedrà partecipanti provenienti da tutto il mondo, tra cui sindaci e amministratori. Per Di Rocco “il tema della sicurezza è una questione cruciale per la promozione della bicicletta in tutte le sue declinazioni. Per questo la Federazione Ciclistica Italiana ha avviato iniziative concrete su questo tema. Ha stipulato un protocollo di collaborazione con la Consulta Nazionale della Sicurezza Stradale che ha dato origine al progetto TANDEM, divenuto oggi “buona pratica europea”. Le azioni previste dal progetto non possono prescindere dalla collaborazione sinergica con l’Anci, in quanto voce e referente delle amministrazioni locali, che sono il punto di riferimento per concretizzarle dopo approfondita verifica della loro praticabilità. Ma non possono prescindere neanche dalla collaborazione dell’ANCMA, l’Associazione Nazionale dei costruttori di biciclette. Gli obbiettivi che ci siamo posti chiedono l’assunzione di una prospettiva ampia e lo sviluppo di relazioni dinamiche. Dello stesso avviso Corrado Capelli, Presidente di Confindustria Ancma, secondo il quale "l'uso della bicicletta è sempre più in voga nelle principali città europee, Parigi, Londra, Berlino, Barcellona, per non ripetere i soliti esempi di Amsterdam e Copenaghen. Ancma, come rappresentante di tutta l'industria delle due ruote, in questo caso non a motore, ritiene che ancora molto bisogna fare in Italia per raggiungere gli standard europei, così come auspica l'Unione Europea. L’Anci si è sempre mostrata a favore della promozione della cultura della bicicletta e speriamo questa possa essere l'inizio di una strategia volta a cambiare la congestione veicolare delle nostre città prendendo in ulteriore considerazione i vantaggi, su distanze più lunghe, delle motociclette, ciclomotori e scooter". Il punto di vista di Doretta Vicini, vicepresidente dell’”European Cyclists'Federation”, non si discosta da quello di Di Rocco e Capelli: "Non credo esista occasione migliore per quanti si interessano di mobilità del Velo-City – spiega – la conferenza che ECF organizza ogni anno in una città europea, e il prossimo anno anche oltre oceano. Lo scorso giugno è stata la volta di Copenhagen con più di 1.000 partecipanti provenienti da 60 paesi, tra cui sindaci, amministratori e tecnici da tutto il mondo. Quest'anno l'appuntamento è dal 23 al 25 marzo a Seviglia, una città mediterranea che è riuscita ad invertire le priorità a favore del trasporto sostenibile e della bicicletta in particolare. Sarebbe davvero un peccato mancare questo appuntamento". (am) anci 080211 Comuni toscani al ministero: “Restituiteci i soldi che ci spettano” Centinaia gli atti già inviati nell’ambito dell’azione stragiudiziale coordinata da Anci Toscana per chiedere il rimborso del mancato introito Ici prima casa, Ici immobili, addizionale Irpef 2007 e taglio ai “costi della politica”. Sono centinaia, per un valore di diverse decine di milioni di euro, le diffide che in questi giorni i Comuni toscani stanno inviando via fax al ministero dell’Interno per chiedere la restituzione delle somme derivanti dal mancato gettito Ici abitazione principale, Ici immobili categoria D, addizionale Irpef 2007, taglio ai “costi della politica”. Entra così nel vivo l'azione, promossa e coordinata da Anci Toscana, che si svolge in via stragiudiziale attraverso il conferimento della pratica ad un unico legale: “Parte dalla Toscana – commenta Alessandro Pesci, segretario generale dell’Associazione dei Comuni toscani – un’iniziativa forte per chiedere al Ministero il recupero delle somme non corrisposte ai Comuni. Chiediamo che ci vengano restituiti i soldi che ci spettano”. In questa prima fase sono 85 i Comuni che hanno aderito all'azione stragiudiziale per chiedere il reintegro del mancato gettito Ici a decorrere dal 2008, derivante dall’esclusione dell’applicazione sull’abitazione principale; 52 hanno aderito a quella per il mancato gettito dell’addizionale comunale Irpef 2007; 18 Comuni hanno aderito all'azione stragiudiziale per il mancato gettito Ici immobili categoria D; 47 a quella contro il taglio dei “costi della politica” (ex Legge 244/2007). Complessivamente, sono 8 i Comuni che hanno aderito a tutte e quattro le azioni stragiudiziali, 38 quelli che hanno aderito a tre stragiudiziali, 13 a due e 30 ad una sola azione. (com/fr) anci 070211 Federalismo: novità testo respinto da Presidente Repubblica I contenuti del decreto dichiarato irricevibile dal Capo dello Stato per vizi procedurali. L' arrivo della cedolare sui redditi degli affitti, con un risparmio per i proprietari, ma anche lo sblocco delle addizionali Irpef e l'arrivo della tassa di soggiorno sui turisti, che certo comporteranno un aggravio fiscale. E poi: una vera e propria rivoluzione sul fronte della tassazione immobiliare, con l'Ici che va in soffitta e che viene sostituita dall'Imu, la nuova imposta municipale. Sono i contenuti del testo finale del decreto sul federalismo municipale che, nonostante non abbia avuto il parere consultivo della commissione bicamerale sul federalismo, era stato approvato dal Consiglio dei Ministri, ma successivamente dichiarato irricevibile dal Presidente della Repubblica che non ha accolto la procedura scelta dal governo. Riepiloghiamo sinteticamente le novità che il provvedimento conteneva. a) CEDOLARE SU AFFITTI: Scatta da subito, a valere da inizio 2011. Riguarda i soli immobili affittati a uso abitativo. Al posto dell'attuale tassazione Irpef e dell'imposta di registro, arriva un prelievo fisso del 21% (al 19% per i canoni agevolati). La convenienza ad utilizzare la cedolare scatta per chi ha redditi sopra i 15.000 euro (ma sopra i 28.000 euro per i canoni agevolati). Rimane comunque possibile continuare a tassare il reddito con l'Irpef. b) NIENTE SCONTO AFFITTUARI, MA FITTI BLOCCATI: Saltata l'ipotesi di un bonus per gli affittuari, arriva il blocco degli affitti che, per chi sceglie la cedolare, non potranno essere nemmeno essere adeguati al costo della vita Istat. c) SBLOCCO ADDIZIONALE IRPEF: Arriva lo sblocco dell'addizionale Irpef. L'aumento non potrà superare lo 0,4% Potrebbe anche scattare retroattivamente dal 2010, se la decisione arriva dai Comuni entro il prossimo marzo. È una delle misure più criticate dall'opposizione perché, dopo anni di stretta sulle spese comunali, potrebbe comportare un aumento del prelievo fiscale. d) COMPARTECIPAZIONE IVA E FONDO PEREQUATIVO: Sono le due modifiche approvate durante l'esame in commissione. La prima prevede una compartecipazione all'Iva e non più la compartecipazione all'Irpef, prevista invece dal testo del governo. Quote di altri tributi vengono devolute ai Comuni per il 30% e serviranno anche ad alimentare - è la seconda novità - un “fondo perequativo” per bilanciare eventuali squilibri fiscali. e) ADDIO ICI, ARRIVA L'IMU al 7,6 PER MILLE: La novità scatterà dal 2014. L'Ici sulle seconde case andrà in pensione e arriverà l'Imposta Municipale Propria. In base alle norme, sarà molto simile all'Ici e non si pagherà sulle prime case. Assorbirà l'Irpef e l'aliquota di equilibrio è ora fissata al 7,6 per mille (ma potrebbe salire ancora). È previsto uno sconto del 50% per le case affittate come abitazioni e si verserà in quattro rate. Non la pagherà la chiesa, anche su scuole, hotel e oratori religiosi. f) TASSA TURISMO: Arriva la tassa sui turisti che potrebbero dover pagare fino a 5 euro per notte per il soggiorno nelle città capoluogo, nei Comuni turistici e nelle città d'arte. Possibili sconti per categorie e per specifici periodi. g)TASSA DI SCOPO: È prevista la possibile introduzione di tasse di scopo per realizzare infrastrutture. h) COMPRAVENDITE: Dal gennaio 2014 scompare l'attuale tabella dell'imposta di registro per i “trasferimenti immobiliari”. Ci sarà una sola imposta che assorbe anche quella di bollo, le ipotecarie e catastali che attualmente si versano, con una drastica semplificazione. L'aliquota è del 9% per i beni immobili in genere e del 2% sulle prime case. È comunque prevista una soglia minima di 1.000 euro. i) TASSA RIFIUTI: Ora si paga sui metri quadrati, con la possibilità per chi vive da solo di ottenere sconti. La riforma preannuncia l'arrivo di un decreto ad hoc che riorganizzi il tributo guardando anche alla composizione nel nucleo familiare. l) LOTTA EVASIONE: Vengono inasprite le norme per chi non dichiara redditi da locazione. Metà dell'incasso andrà ai Comuni, che hanno anche interesse all'emersione degli “immobili fantasma” dei quali incasseranno le maggiori imposte. (Agostino Bultrini) ancitel 070211 150° Unità d'Italia - Appello ai sindaci per la creazione di 150 connessioni wi-fi gratuite Per festeggiare i 150 anni dell’Unità nazionale l’edizione italiana della rivista Wired, una delle principali testate di settore nel mondo dell’innovazione a livello internazionale, ha lanciato un appello ai Sindaci per portare una connessione wi-fi pubblica e gratuita in 150 piazze di altrettanti Comuni italiani. L’iniziativa è a costo zero per il Comune che, ricevendo un apposito kit open source creato dal Consorzio delle università romane (il Caspur) per la Provincia di Roma e già adottato dal Comune di Venezia, potrà in questo modo offrire gratuitamente ai cittadini per tutto il 2011 l’accesso libero a internet in un luogo pubblico. I cittadini che si abiliteranno in una delle 150 reti gratuite comunali, inoltre, potranno navigare con le stesse credenziali di accesso negli altri Comuni aderenti all’iniziativa. Per candidarsi e ricevere informazioni di dettaglio, i Sindaci possono inviare un’e-mail di richiesta all’indirizzo [email protected]. Per maggiori informazioni: http://mag.wired.it/svegliaitalia/cari-sindaci-wired-porta-il-wi-fi-gratisin-150-piazze-prenotatevi.html (com/mv) anci 070211 dalla puglia Burp 21 del 9.2: registro associazioni immigrati DELIBERAZIONE DELLA GIUNTA REGIONALE 26 gennaio 2011, n. 56 Legge regionale 4 dicembre 2009, n. 32, art. 22 - Istituzione del Registro delle associazioni degli immigrati. Atto di indirizzo al Servizio Politiche giovanili e cittadinanza sociale per la formazione dei criteri del Registro e modalità di iscrizione. Burp 21 del 9.2: co-finanziamento centri interculturali immigrati DELIBERAZIONE DELLA GIUNTA REGIONALE 26 gennaio 2011, n. 57 Del. G.R. n. 2638 del 15/11/2010. Interventi in favore degli immigrati - Linee di Indirizzo per l’anno 2010 al Servizio Politiche Giovanili e Cittadinanza Sociale. Approvazione schema di protocollo di intesa per co-finanziamento Centri Interculturali. Burp 21 del 9.2: accordo per diffusione lingua e cultura italiana presso immigrati DELIBERAZIONE DELLA GIUNTA REGIONALE 26 gennaio 2011, n. 58 Programma di interventi finalizzati alla diffusione della conoscenza della lingua e cultura italiana destinato ai cittadini extracomunitari regolarmente presenti in Italia. Ratifica e presa d’atto sottoscrizione accordo di programma tra Ministero del Lavoro e Politiche Sociali e Regione Puglia a valere sul Fondo per le Politiche Migratorie - Annualità 2010. Burp 21 del 9.2: accordo per accesso all'alloggio per immigrati DELIBERAZIONE DELLA GIUNTA REGIONALE 26 gennaio 2011, n. 99 Programma per la realizzazione di interventi destinati alla popolazione immigrata in materia di accesso all’alloggio. Ratifica approvazione accordo di programma tra Ministero del Lavoro e Politiche Sociali e Regione Puglia a valere sul Fondo per le Politiche Migratorie - Annualità 2010. Burp 21 del 9.2: risorse per assistenza non autosufficienti DELIBERAZIONE DELLA GIUNTA REGIONALE 26 gennaio 2011, n. 104 Legge regionale 10 luglio 2006, n. 19 - art. 23 comma 1 lett. c) ed art. 33 comma 2 lett. c) - Del. G.R. n. 1984/2008 “Linee guida per gli interventi per le non autosufficienze in Puglia. Assistenza Indiretta Personalizzata per persone non autosufficienti gravissimi. Assegnazione risorse Bilancio di Previsione - Annualità 2011. Burp 20 dell'8.2: internazionalizzazione sistemi produttivi locali DELIBERAZIONE DELLA GIUNTA REGIONALE 26 gennaio 2011, n. 78 Approvazione Programma di promozione dell’internazionalizzazione dei sistemi produttivi locali per il 2011, da attuarsi a valere sulla Linea 6.3. “Interventi per il marketing territoriale e l’internazionalizzazione dei sistemi produttivi e delle imprese” del P.O. FESR Puglia 2007-2013. Piano casa, Barbanente: dalla Regione atteggiamento responsabile “L’avvio della concertazione istituzionale finalizzata alla revisione della legge regionale sul piano casa, approvata all’unanimità dal Consiglio nel luglio 2009, dimostra la distanza che separa il nostro atteggiamento da quello del Governo nazionale. Il nostro non è affetto da pre-concetti di schieramento, pro o contro un provvedimento governativo a prescindere dal merito. Abbiamo infatti approvato la legge nel solco del nostro indirizzo politico, ossia cercando di promuovere miglioramento delle condizioni abitative e sviluppo economico, garantendo la salvaguardia del territorio e la vivibilità delle città. E oggi siamo pronti a rivederla per rimuovere alcune criticità che ci sono state segnalate dalle rappresentanze dei Comuni e degli operatori del settore, ma senza snaturarla”. Lo dichiara in una nota l’Assessore Regionale al territorio Angela Barbanente. “Dall’altra parte, invece, - continua l’Assessore - il Governo ha perso tempo incolpando le Regioni e i Comuni ‘rossi’ del fallimento del piano casa e dimenticando che avrebbe dovuto varare il decreto sulla semplificazione entro dieci giorni dall’intesa del primo aprile 2009. Ignorando la realtà dei fatti, come fa anche il presidente Marmo, ossia che il Veneto, che è notoriamente l’ispiratrice, e la Sardegna, entrambe caratterizzate da notevolissima diffusione di tipologie uni-bifamiliari, sono le due uniche regioni nelle quali la norma ha avuto riscontro mentre il flop accomuna tutte le altre regioni, ivi comprese quelle governate dal centro destra. E non volendo vedere i limiti intrinseci di un provvedimento estemporaneo, che pretende di affrontare la crisi del settore delle costruzioni con interventi derogatori che altro non fanno che aggrovigliare ulteriormente la giungla normativa, piuttosto che semplificare la materia”. “Oggi, - conclude la Barbanente - persino Berlusconi sembra essersi reso conto del fallimento del piano casa, annunciandone il rilancio mediante l'aggiunta di incentivi fiscali. Attendiamo notizie in merito e intanto continuiamo a lavorare, operando pure le revisioni della legge regionale che riteniamo necessarie e che sono condivise dal partenariato, ma non facendoci distrarre dai canti delle sirene. Gli incerti orizzonti del piano casa, infatti, confermano la nostra convinzione che per contrastare la crisi del settore edilizio, come suggeriscono i dati del Cresme, occorre incentivare interventi che siano capaci di rispondere alla crescente domanda di qualità dell’abitare, di recupero del patrimonio edilizio e di riqualificazione urbana, di dotazione di infrastrutture e servizi, e a tal fine sostenere adeguatamente l’innovazione della pianificazione urbanistica locale” regionepuglia 090211 Federalismo municipale e cedolare secca. Nota dell'assessore Barbanente "Il percorso legislativo sul Federalismo municipale ha bloccato la norma sulla cedolare secca, l'ennesima misura del Governo nazionale volta ad aggravare le disuguaglianze sociali in un Paese nel quale, secondo il Rapporto della Banca d’Italia, il 45% del reddito si concentra nelle mani del 10% delle famiglie più ricche, mentre la metà più povera ne detiene solo il 10%. Ci si augura che si tratti dell'epilogo di una proposta governativa che per mesi si è avvitata attorno a modifiche numeriche che non hanno intaccato la risibile differenza fra canone libero e canone concordato (23% contro 21% e poi, dalla "bicameralina" ritoccato a 21% e 19%), e che hanno lasciato comunque inalterata la sostanza di misura palesemente ingiusta perché tanto più vantaggiosa quanto più ricco è il proprietario, perché prevedibile causa di ulteriori aumenti dei canoni liberi rispetto ai canoni concordati, e perché priva di alcuna forma di sostegno agli inquilini. La proposta bloccata, peraltro, in assenza dell’emersione dell’affitto in nero auspicata dai proponenti (come se non si possa conseguire il medesimo risultato rafforzando i controlli con gli strumenti disponibili…), rischiava di comportare un minore gettito fiscale di ben 3,38 miliardi. Coerente con questa dissennata politica del Governo nazionale è la progressiva riduzione del fondo nazionale di sostegno all'affitto. Mentre la Regione Puglia, nonostante le note difficoltà di bilancio, continua a stanziare 15 milioni di euro annui a favore degli inquilini più disagiati e molti comuni incrementano la quota di compartecipazione, il contributo statale tende a ridursi sempre più e in modo sempre più accelerato a mano a mano che il disagio abitativo si aggrava per effetto della crisi economica. Giova ricordare infatti, che il contributo statale negli ultimi anni è precipitato dai 20 milioni di euro del 2004 ai circa 9 milioni del 2010, sino all'ignobile falcidie della quota 2011, pari a poco più di 2 milioni. Nel frattempo, il presidente Berlusconi cerca di coprire il fallimento del suo cosiddetto piano casa annunciando un "piano per la riqualificazione delle città". Finalmente avremo un sostegno anche dal Governo, verrebbe da dire da parte di una Regione come la Puglia che dal 2005 sta sostenendo la riqualificazione urbana con una gamma di strumenti finanziari e normativi. Purtroppo, però, temiamo si tratti dell'ennesimo spot..." regionepuglia 070211 Sistemi Ambientali e Culturali: approvato l’elenco delle proposte ammissibili Con determinazione del direttore dell’Area per la promozione del Territorio dei saperi e dei Talenti n.4 del 02/02/2011 è stato approvato l’elenco delle proposte ammissibili e non ammissibili dei Sistemi Ambientali e Culturali (SAC). L’intervento, finanziato dal PO FESR Puglia 2007-2013, Asse IV, Azioni 4.2.2 e 4.4.2, riguarda l’avviso pubblico a manifestare interesse per la valorizzazione e gestione dei Sistemi ambientali e culturali, rivolto a partenariati territoriali che comprendono Enti Locali anche in forma associata. Ai soggetti individuati quali capofila delle proposte pervenute, è stato comunicato il giudizio di ammissibilità secondo le modalità individuate dalla Commissione deputata all’espletamento della verifica. Sulla base delle risultanze delle comunicazioni medesime sarà possibile procedere all’avvio della successiva fase di valutazione di merito così come previsto dall’art. 5 dell’Avviso pubblico. Determinazione del direttore di Area n.4 del 02/02/2011 RISULTA AMMISSIBILE anche il sistema territoriale ambientale e culturale denominato “LUPIAE” che comprende parte della zona denominata Valle della Cupa e che vede la città di Lecce come nodo principale e che comprende i Comuni: Castrì di Lecce, Cavallino, Lecce (capofila), Lizzanello, Melendugno, Monteroni, Novoli, San Cesario di Lecce, Squinzano, Vernole. regionepuglia 040211 dal comune Consiglio comunale del 10 febbraio Nel pomeriggio il consiglio comunale discute questo ordine del giorno. Sono argomenti di rilevante interesse per i cittadini. Cosa è... IL PTTI Con delibera n. 69 del 31 gennaio la Giunta ha approvato la bozza del Piano Triennale per la Trasparenza e l'Integrità per il triennio 2010-12. Il Piano diventerà definitivo dopo l'approvazione da parte del Consiglio comunale. Si tratta di un adempimento previsto dal decreto legislativo 150/2009, la cosiddetta riforma Brunetta, ma soprattutto è la messa in funzione di un meccanismo, in apparenza complesso, che dovrebbe portare ad una sostanziale continua apertura delle pubbliche amministrazioni ai cittadini. Infatti nel PTTI approvato vengono ricordate tutte le scelte già operate dalla nostra Amministrazione in funzione della partecipazione dei cittadini-utenti alla formazione delle decisioni che poi gli organi competenti devono assumere (per esempio la task force di progetto per il piano strategico dell'area vasta, l'elaborazione del documento programmatico di rigenerazione urbana, i laboratori di progettazione partecipata per via Leuca, il progetto sulla qualità urbana per nei quartieri Stadio e San Sabino, gli eventi di Ecolecce in vista del Pug, il progetto “Emoticons”, le consulte comunali, il progetto “comunica la tua attività commerciale”, il protocollo di intesa con la prefettura per prevenire le infiltrazioni mafiose, ). Uno degli aspetti più nuovi del PTTI, per quanto ci riguarda direttamente, sarà la pubblicazione online di una serie di dati riguardanti il personale e l’organizzazione dell’ente con particolare riferimento a curricula e retribuzioni dei dirigenti, con specifica evidenza sulle componenti variabili della retribuzione e sulle componenti legate alla retribuzione di risultato; indirizzi di posta elettronica; numeri telefonici ad uso professionale; ruolo-data di inquadramento nella fascia di appartenenza; data di primo inquadramento nell'amministrazione; decorrenza e termine degli incarichi conferiti; elenco dei collaboratori esterni e dei soggetti cui siano stati affidati incarichi di consulenze; tassi di assenza e di maggiore presenza del personale distinti per uffici di livello dirigenziale; retribuzioni annuali, curricula, indirizzi di posta elettronica, numeri telefonici ad uso professionale del segretario comunale; codici di comportamento, indirizzi di posta elettronica certificata. Saranno inoltre integrati i dati informativi sull'organizzazione, la performance e i procedimenti dell’ente, pubblicando e aggiornando il Programma triennale per la trasparenza e l’integrità e il relativo stato di attuazione, il Piano e la Relazione sulla performance, l’ammontare complessivo dei premi collegati alla performance stanziati e di quelli effettivamente distribuiti, l’analisi dei dati relativi al grado di differenziazione nell’utilizzo della premialità per i dirigenti e per i dipendenti, i nominativi e i curricula dei componenti degli Organismi Indipendenti di Valutazione e del responsabile delle funzioni di misurazione della performance, i curricula e le retribuzioni di coloro che rivestono incarichi di indirizzo politico – amministrativo, gli incarichi conferiti a dipendenti pubblici e a soggetti privati, retribuiti e non retribuiti; si provvederà annualmente ad individuare e a pubblicare sul sito i dati relativi ai servizi erogati, agli utenti finali e intermedi, alla contabilizzazione dei costi e all’evidenziazione dei costi effettivi e di quelli imputati al personale per ogni servizio erogato, al monitoraggio del loro andamento nel tempo. Va ricordato infine che sono in fase di completamento i seguenti processi: sostituzione dell'Albo Pretorio comunale "materiale" con l'Albo Pretorio “on line”, implementazione e maggior diffusione dell'utilizzo della posta elettronica certificata (Pec), consolidamento del processo di utilizzo della firma digitale, approvazione dei nuovi regolamenti sul procedimento amministrativo e per l'esercizio del diritto di accesso ai documenti amministrativi, individuazione delle organizzazioni di consumatori e utenti per la preparazione di una giornata pubblica sulla trasparenza nel corso del 2011. Ci permettiamo una unica osservazione. Non sarebbe auspicabile un ampio momento informativo del personale su questi argomenti? Lecce nel progetto BHC Il nostro comune fa parte da tempo della rete di città che hanno utilizzato i fondi europei per il miglioramento dello sviluppo urbano. Dopo Urban I ed Urban II è stata costituita la rete con il programma URBACT I e poi URBACT II. All’interno di Urbact II, con lo scopo di favorire lo scambio di esperienze realizzate e diffondere le conoscenze e le pratiche acquisite, tra gli altri è nato il progetto Building Healthy Communities, mirato alla costruzione delle cosiddette "comunità salutari". Lecce partecipa al progetto BHC attraverso il settore il settore Urbanistica, insieme alle città di Torino (capofila), Amaroussion (Grecia), Bacau, Baia Mare (Romania), Barnsley, Belfast (Regno Unito), Lidingo (Svezia), Lodz (Polonia) e Madrid (Spagna). Il progetto, che ha come oggetto l’analisi dei fattori urbani che influenzano la salute e la qualità della vita nelle nostre città, prevede in caso di sviluppo positivo dello stesso, la possibilità di presentare “Piani di Azione Locali” per i quali sia possibile attingere a finanziamenti europei, regionali o nazionali. Il percorso ha avuto inizio nel mese di giugno 2008 e terminerà a luglio 2011; si sono svolti diversi Workshop Tematici e riunioni del Comitato di Pilotaggio, oltre a meeting ed incontri nelle città partners di progetto, a cui i nostri referenti hanno partecipato. Proprio nel corso dell’ultimo Workshop Tematico, svoltosi a Bacau (Romania) dal 30/09 al 02/10 u.s. è stata manifestata la volontà di organizzare il prossimo evento a marzo, 14 e 15, proprio nella nostra Lecce. Attualmente il gruppo di lavoro è impegnato nella fase più importante che consiste nella definizione del Piano di Azione Locale. Il piano di azione locale della città di Lecce: una delle problematiche affrontate all’interno del piano di azione è quella relativa alla localizzazione dei tralicci di alta tensione. Questi di fatto risultavano, sulla base del tessuto edificato all’epoca del loro impianto, tutti ubicati all’esterno del centro abitato (attuale periferia) e pertanto non creavano alcun problema di interferenza sulla vivibilità delle zone né tanto meno alcuna conseguenza e ricaduta sulla salute dei residenti. A distanza di alcuni decenni la situazione si è totalmente modificata grazie allo sviluppo delle aree residenziali (e non) dell’intera città che ha determinato, in attuazione delle previsioni dello Strumento Urbanistico Generale, una crescita del tessuto edificato che è andato ad inglobare le aree interessate dalle servitù di tali tralicci di alta tensione. La situazione sulla quale l’amministrazione si trova a confrontarsi è quella di rispondere con adeguati provvedimenti di tutela della salute dei cittadini mediante l’eliminazione degli elementi tecnologici che creano dannosi campi elettromagnetici; obiettivo questo che può essere raggiunto mediante l’interramento delle stesse linee di media e alta tensione attraverso un progetto, appunto, da predisporre in collaborazione con gli Enti gestori e con le altre Istituzioni operanti sul territorio. Le aree individuate per la sperimentazione di nuove pratiche urbane connesse alla rigenerazione urbana e al decoro sono: il centro storico, dove alcuni interventi sono stati compiuti - e il comparto 45. Nell’immediato sono previsti una serie di eventi informativi: in particolare, domenica 13 febbraio dalle ore 11 alle 13 sarà allestito un gazebo a Porta Rudiae grazie al supporto dei presidenti delle Circoscrizioni interessate (Centro e Rudiae-Ferrovia), per informare la cittadinanza sul percorso condotto, mentre il 22/02 nell’ex Conservatorio di S. Anna si svolgerà un convegno a cui parteciperanno gli addetti ai lavori. Lecce e i 150 anni dell'Italia unita Sabato 12 alle 17,30 nell'istituto Marcelline il prof. Giuseppe Galasso apre un ciclo di incontri sul tema “Il Mezzogiorno nell'Italia unita”. Sabato 19 ci sarà Ernesto Galli della Loggia, il 26 c Pietro Craveri, il 5 marzo Paolo Macry, il 17 Paolo Mieli. Il 23 marzo il ciclo sarà concluso da una tavola rotonda. Presentando questa iniziativa, organizzata dal Comune in collaborazione con l'Università, il sindaco Perrone ha detto che “Lecce è una città attenta a questo genere di iniziative e mi aspetto un ampio riscontro di pubblico. Vorremmo anche cogliere questa occasione per discutere insieme, e lo faremo nella tavola rotonda conclusiva del 23 marzo, di che cosa sono il Sud e il Nord oggi, anche alla luce delle indicazioni che gli storici invitati ci avranno dato nel corso di questo ciclo”. Il prof. Gianni Donno dell'università, coordinatore scientifico degli incontri, ha scritto nella presentazione per il Corriere del mezzogiorno sponsor degli incontri: “Saranno presenti uomini di studio, con cui discutere appassionatamente di 'verità' storiche che non sono mai 'oggettive'! E le tematiche di discussione non mancano, prima fra tutte il riaffiorare di sentimenti antiunitari, cui hanno dato sempre alimento nostalgie filoborboniche e pulsioni papaline, ed anche, dal dopoguerra, un gramscismo militante, con la recriminazione contadinistica antigaribaldina e antisabauda. Un insieme di sottoculture che al Sud – ancor più delle ripetute critiche leghiste – hanno regolarmente dato sostegno alla cultura dell'alibi circa le perduranti manchevolezze (“fummo conquistati ed espropriati”), con la connessa richiesta di risarcimento per quel 'torto storico subìto'. L'ideologia sudista dell'assistenza, quindi, torna a cercare, con l'anniversario di quest'anno, nuove motivazioni e appoggi al Pianto Antico del Sud, che sempre si rinnova, quando si stringono i cordoni della borsa pubblica”. giurisprudenza CdS 782/2011: appalti, valutazione condanne concorrenti Spetta agli enti locali e alla PA valutare le condanne dei concorrenti ad una gara. Secondo il Consiglio di Stato - Sezione sesta – che si è pronunciato con la decisione 3 febbraio 2011 n. 782, le valutazioni relative alla gravità delle condanne riportate dai concorrenti ed alla loro incidenza sulla moralità professionale spettano alla stazione appaltante e non al concorrente medesimo. Infatti, il concorrente è tenuto a indicare tutte le condanne riportate, non potendo operare a monte alcun "filtro" e omettendo la dichiarazione di alcune di esse sulla base di una selezione compiuta secondo criteri personali (Consiglio di Stato, sez. IV, 10 febbraio 2009, n. 740). Ciò spiegano i giudici amministrativi, indipendentemente dall’inserimento dell’obbligo in una specifica clausola del bando o del disciplinare di gara. Non solo. Spiegano ancora i consiglieri di palazzo Spada: l’omissione, o la non veridicità, della dichiarazione sul possesso dei requisiti necessari per la partecipazione alle procedure di affidamento delle concessioni e degli appalti pubblici, e specificamente “di non trovarsi nella causa di esclusione prevista dall’art. 38 D.Lgs. n. 163”. Essa assume rilevanza, infatti, non solo in quanto non consente alla stazione appaltante una completa valutazione dell’affidabilità del concorrente, ma anche, e soprattutto, in quanto interrompe il nesso fiduciario che necessariamente deve presiedere ai rapporti tra PA e soggetto aggiudicatario del contratto posto in gara. E’ legittimo quindi il comportamento dell’ente territoriale o locale che, riscontrata la non veridicità della dichiarazione resa ai sensi del DPR n. 445 del 2000, revochi l’aggiudicazione provvisoria disposta a favore del consorzio ricorrente. Ciò con conseguente carenza di interesse, in capo al consorzio stesso, a coltivare i capi d’appello riguardanti, rispettivamente, l’ulteriore motivo di revoca per irregolarità contributiva e l’atto dirigenziale n. 326 del 22 dicembre 2009, recante revoca della determinazione a contrattare. (alm) ancitel 090211 CdS 673/2011: appalti, rapporti familiari fra imprese I rapporti familiari sono un ostacolo per la presentazione delle offerte in una procedura ad evidenza pubblica. Alle imprese legate da rapporti familiari è vietato partecipare a una medesima procedura di gara, anche nel caso di offerte imputabili a un unico centro decisionale. Lo ha affermato il Consiglio di Stato - Sezione quarta – con la decisione 28 gennaio 2011 n. 673, soffermandosi sull’interpretazione del D.Lgs. 163/2006 (articolo 34, comma 2) e dell’articolo 2359 del codice civile. Norme che ricorrono quando sussista una situazione di collegamento sostanziale, desumibile da univoci elementi individuati in concreto dalla stazione appaltante, dai quali emerga un rapporto tra società, tale da alterare il libero svolgimento della gara nel rispetto della par condicio e dei principi di trasparenza ed efficacia delle procedure di aggiudicazione. Il riferimento a un " unico centro decisionale consente l'esclusione di concorrenti che siano tra loro in un rapporto di effettivo controllo, ancorché realizzato attraverso ipotesi non riconducibili allo schema civilistico. Pertanto – spiegano i giudici - è sufficiente la presenza di significativi indici rivelatori di un collegamento materiale, affinché sorga l'onere, in capo alla stazione appaltante, di verificare se esso sia stato tale da alterare il normale meccanismo di gara. Il principio sostanzialistico contenuto nell’articolo 34 in questione comporta la possibilità, per le stazioni appaltanti, di procedere ad una verifica più approfondita circa le relazione di collegamento fra i partecipanti alla gara. In particolare, secondo un consolidato orientamento giurisprudenziale, l'esistenza di un legame familiare tra imprese concorrenti, ove accompagnato da elementi di oggettiva partecipazione societaria, costituisce un'ipotesi di concentrazione del potere decisionale in capo ad un unico centro di interessi. (alm) ancitel 090211 Tar Lazio 1074/2011: sgombero esercizio commerciale E' legittimo l'ordine di sgombero di un esercizio commerciale disposto dal sindaco per mancanza della licenza di agibilità. Con il ricorso in commento una società ha impugnato l’ordinanza del Sindaco di un Comune laziale, con la quale è stata disposta la chiusura dell’esercizio commerciale di ristorante, ubicato al primo piano di un complesso alberghiero, in quanto esercitato in locale da ritenersi abusivo e, pertanto, sprovvisto del certificato di abitabilità di cui all’art. 221 del R.D. n. 1265 del 1934. Secondo i giudici del Tribunale amministrativo di Roma ciò che rileva, ai fini dell’infondatezza del ricorso, è la circostanza che l’ordinanza impugnata sia stata adottata da parte del Comune ai sensi del combinato disposto degli artt. 221 e 222 del T.U.L.S. Il richiamato articolo 221 dispone che: “ Gli edifici o parti di essi indicati nell'articolo precedente non possono essere abitati senza autorizzazione del podestà, il quale la concede quando, previa ispezione dell'ufficiale sanitario o di un ingegnere a ciò delegato, risulti che la costruzione sia stata eseguita in conformità del progetto approvato, che i muri siano convenientemente prosciugati e che non sussistano altre cause di insalubrità. …”. Il successivo art. 222, dispone a sua volta che: “Il podestà, sentito l'ufficiale sanitario o su richiesta del medico provinciale, può dichiarare inabitabile una casa o parte di essa per ragioni igieniche e ordinarne lo sgombero. “. Va subito rilevato, spiegano i giudici capitolini, che l'autorizzazione (o licenza) di agibilità - introdotta dal richiamato articolo 221 in un'epoca in cui le prescrizioni urbanistiche erano pressoché inesistenti - riguarda solo la salubrità "degli ambienti", e quindi l'edificio in se stesso considerato, ossia il solo manufatto edilizio. Va rilevato ancora che il rilascio del cosiddetto certificato di agibilità sanitaria è prescritto da tale disposizione con riguardo non soltanto agli immobili ad uso strettamente abitativo, ma anche a quelli adibiti (o da adibire) a scopi diversi, purché l'attività che vi si dovrà svolgere preveda comunque un uso che comporti la frequentazione da parte delle persone: la frase "gli edifici o parti di essi non possono essere abitati senza autorizzazione” va infatti interpretata in senso estensivo, attese le finalità che la legge chiaramente si prefigge, che sono quelle di evitare danni alle persone che si trovino ad intrattenersi in locali che, qualora non sottoposti ad adeguato controllo da parte dell'autorità sanitaria, potrebbero non avere determinate caratteristiche di igienicità, salubrità, sufficiente areazione ecc (Cassazione penale, sez. I, 5 aprile 1996, n. 5588). L'indagine che il sindaco è chiamato a svolgere per il rilascio dell'autorizzazione di cui all'art. 221 è, pertanto, finalizzata al solo accertamento della conformità della costruzione al progetto approvato e della mancanza di cause di insalubrità limitate alla costruzione edilizia in sé considerata. Va poi aggiunto che, secondo l’orientamento della giurisprudenza, l'atto propulsivo per il rilascio della licenza di abitabilità di un immobile deve muovere dal titolare della relativa concessione edilizia e la data della conseguita abitabilità è sempre quella di rilascio del relativo provvedimento autorizzatorio ex art. 221 T.U.L.S. (Consiglio di Stato, sez. IV, 4 agosto 1986, n. 538). Tale disposizione, pertanto, legittima il divieto di prosecuzione dell'attività in locali privi di abitabilità (cfr. T.A.R. Sardegna, Cagliari, 6 febbraio 2002, n. 115); e legittimamente l'amministrazione – ai sensi dell’articolo medesimo - dispone l'ordine di sgombero di un'immobile in caso di mancanza della licenza di agibilità, che costituisce appunto presupposto indispensabile perché un locale possa essere frequentato, a prescindere dalla effettiva salubrità, igienicità ed incolumità del locale stesso. ancitel 040211 Tar Lazio 1075/2011: lottizzazione abusiva in caso di alienazione e frazionamento di lotti Costituiscono lottizzazione abusiva i casi di alienazione e frazionamento di lotti in cui traspaiano elementi di per sé rivelatori della utilizzabilità del terreno solo per finalità edificatorie. Nella pronuncia in rassegna i ricorrenti, divenuti proprietari di undici appezzamenti di terreno, provenienti dalla divisione del fondo di un terreno sito nel territorio del Comune di Roma, hanno impugnato il provvedimento con il quale lo stesso Ente ha loro ingiunto la sospensione della lottizzazione abusiva ed ha ordinato l’interruzione delle opere abusive eventualmente in corso, vietando contestualmente di disporre con atto tra vivi delle rispettive proprietà private. Il ricorso è infondato secondo i giudici del Tribunale amministrativo di Roma che spiegano: l’art. 18 della L. 28 febbraio 1985, n. 47, rubricato “Lottizzazione”, dispone testualmente che: “Si ha lottizzazione abusiva di terreni a scopo edificatorio quando vengono iniziate opere che comportino trasformazione urbanistica od edilizia dei terreni stessi in violazione delle prescrizioni degli strumenti urbanistici, vigenti o adottati, o comunque stabilite dalle leggi statali o regionali o senza la prescritta autorizzazione; nonché quando tale trasformazione venga predisposta attraverso il frazionamento e la vendita, o atti equivalenti, del terreno in lotti che, per le loro caratteristiche quali la dimensione in relazione alla natura del terreno e alla sua destinazione secondo gli strumenti urbanistici, il numero, l'ubicazione o la eventuale previsione di opere di urbanizzazione ed in rapporto ad elementi riferiti agli acquirenti, denuncino in modo non equivoco la destinazione a scopo edificatorio. Nel caso in cui il sindaco accerti l'effettuazione di lottizzazione di terreni a scopo edificatorio senza la prescritta autorizzazione, con ordinanza da notificare ai proprietari delle aree ed agli altri soggetti indicati nel primo comma dell'articolo 6, ne dispone la sospensione. Il provvedimento comporta l'immediata interruzione delle opere in corso ed il divieto di disporre dei suoli e delle opere stesse con atti tra vivi, e deve essere trascritto a tal fine nei registri immobiliari. Trascorsi novanta giorni, ove non intervenga la revoca del provvedimento di cui al comma precedente, le aree lottizzate sono acquisite di diritto al patrimonio disponibile del comune il cui sindaco deve provvedere alla demolizione delle opere. In caso di inerzia del sindaco si applicano le disposizioni concernenti i poteri sostitutivi di cui all'articolo 7. L'art. 18 della L. n. 47 del 1985 disciplina, pertanto, due diverse ipotesi di lottizzazione abusiva, la prima, c.d. materiale, relativa all'inizio della realizzazione di opere che comportano la trasformazione urbanistica ed edilizia dei terreni, sia in violazione delle prescrizioni degli strumenti urbanistici, approvati o adottati, ovvero di quelle stabilite direttamente in leggi statali o regionali, sia in assenza della prescritta autorizzazione; la seconda, c.d. formale (o cartolare), che si verifica allorquando, pur non essendo ancora avvenuta una trasformazione lottizzatoria di carattere materiale, se ne sono già realizzati i presupposti con il frazionamento e la vendita, o altri atti equiparati, del terreno in lotti (che per le specifiche caratteristiche, quali la dimensione dei lotti stessi, la natura del terreno, la destinazione urbanistica, l'ubicazione e la previsione di opere urbanistiche, e per altri elementi riferiti agli acquirenti, evidenzino in modo non equivoco la destinazione ad uso edificatorio), creando così una variazione in senso accrescitivo sia del numero dei lotti che in quello dei soggetti titolari del diritto sul bene; il bene giuridico protetto dalla predetta norma, quindi, è non solo l'ordinata pianificazione urbanistica, ma anche (e soprattutto) l'effettivo controllo del territorio da parte del soggetto titolare della stessa funzione di pianificazione (cioè dal Comune), cui spetta di vigilare sul rispetto delle vigenti prescrizioni urbanistiche, con conseguente legittima repressione di qualsiasi intervento di tipo lottizzatorio, non previamente assentito (nel caso di specie, si è in presenza di una lottizzazione cartolare abusiva) ( T.A.R. Lazio Roma, sez. II, 05 marzo 2009, n. 2306). Pertanto, secondo la normativa di riferimento, la lottizzazione cartolare, per essere ricompresa nella lottizzazione abusiva, deve consistere in un illecito frazionamento di lotti, che risulti preordinato in modo non equivoco a fini di edificazione, sia pure sulla base di una serie di indizi (dimensioni dei lotti compravenduti, attività svolta dagli acquirenti, prossimità dei lotti a località residenziali o turistiche); peraltro in materia - seppure è necessario che l'accertamento del presupposto di cui all'art. 18 della L. n. 47 del 1985 comporti una ricostruzione di un quadro indiziario sulla scorta degli elementi indicati nella norma, dalla quale sia possibile desumere in maniera non equivoca la destinazione a scopo edificatorio degli atti posti in essere dalle parti - è sufficiente che lo scopo edificatorio emerga anche da un solo indizio ( T.A.R. Campania Salerno, sez. II, 16 aprile 2010, n. 3932). Non è necessario, pertanto, che gli elementi indicati nel richiamato art. 18 siano tutti presenti in concorso tra di loro, essendo sufficiente che lo scopo edificatorio emerga in modo non equivoco da uno o più indizi, anche diversi da quelli che si rinvengono nell’elencazione non tassativa del medesimo art. 18 ( Consiglio di Stato, sez. V, 2 dicembre 2008, n. 5930). Costituiscono, quindi, lottizzazione abusiva i casi di alienazione e frazionamento di lotti in cui traspaiano elementi di per sé rivelatori della utilizzabilità del terreno (per le oggettive modalità di frazionamento e per la non contestata contiguità ad assi viari di collegamento e ad insediamenti abitativi preesistenti) solo per finalità edificatorie. In tal caso l'abuso risulta dalla semplice esistenza di una lottizzazione inequivocabilmente edificatoria, abusiva sia poiché non prevista dalla vigente pianificazione territoriale urbanistica, sia poiché non autorizzata dal Comune, non richiedendosi, quindi, alcuna ulteriore attività accertativa da parte del Comune circa la sussistenza (peraltro assai difficilmente dimostrabile) di un intento soggettivo edificatorio. Ed infatti la lottizzazione c.d. cartolare prescinde dalla prova di qualsiasi intento di lottizzare abusivamente e rileva, invece, obiettivamente per il solo fatto del frazionamento e della vendita in lotti di un'area, purché questi lotti per le loro dimensioni, per la natura del terreno, per il numero, per la eventuale previsione di opere di urbanizzazione e in rapporto ad altri elementi riferiti agli acquirenti evidenzino, in modo non equivoco, la destinazione a scopo edificatorio degli stessi (Consiglio di Stato, sez. IV, 11 ottobre 2006, n. 6060). ancitel 040211 fuorisacco Assemblea della cooperativa Si terrà in prima convocazione il 14 febbraio alle ore 18, presso la sede di via Palmieri, in seconda convocazione sempre alle 18 di martedì 15 febbraio. All'ordine del giorno modifiche statutarie obbligatorie per legge. Sono ammesse massimo due deleghe per partecipante. Nostri Amministratori alla maratona di Roma? Maratona di Roma: al via la seconda edizione di “Sindaci e Amministratori Pubblici 2011”. Durante la 17° edizione della Maratona di Roma, in programma il 20 marzo 2011, anche quest’anno si terrà il campionato nazionale “Sindaci e Amministratori Pubblici”. L’evento, giunto alla seconda edizione, ha nell’anno passato soddisfatto sia l’organizzazione della Maratona di Roma che Anci Emilia Romagna, gli enti promotori dell’iniziativa, che auspicano di veder crescere il numero di amministratori che si cimenteranno nell’impegnativa gara capitolina. Coloro interessati all’iniziativa si possono mettere in contatto con la segreteria di Anci EmiliaRomagna scrivendo a [email protected] o telefonando al numero 051/4156811, oppure contattare l’organizzazione della Maratona di Roma, 06/4065079. (am) Vi siete accorti che siamo arrivati al numero 50 del notiziario? E che stiamo cercando di essere sempre puntuali, due volte la settimana? Ma tu che stai leggendo, darci una mano per rendere il notiziario più interessante....proprio no???? (chissà come è che moltissime caselle di posta elettronica di assessori e consiglieri sono sempre strapiene e le mail ci tornano indietro...non sanno cosa si perdono!) ∞∞∞∞∞∞∞∞∞∞∞∞∞∞∞∞∞∞∞∞∞∞∞∞∞∞∞∞∞∞∞∞∞∞∞∞∞ È ben nota la pretesa di avere un posto al sole. Meno noto è che il sole tramonta appena il posto è raggiunto. Karl Kraus, 1874 – 1936 autore satirico, aforista, scrittore e giornalista austriaco, è noto specialmente per le sue critiche taglienti alla cultura, alla società, alla stampa e ai politici tedeschi accadde oggi 1858, una bambina francese, Bernadette Soubirous, annuncia di aver avuto una visione della Madonna nella grotta del costone roccioso chiamato Massabielle, vicino Lourdes ∞∞∞∞∞∞∞∞∞∞∞∞∞∞∞∞∞∞∞∞∞∞∞∞∞∞∞∞∞∞∞∞∞∞∞∞∞ a cura dell'ufficio documentazione del settore “politiche comunitarie” contatti / info pino sparro – marco laudisa 0832.682977-75 [email protected]