Scheda di approfondimento dell`idea 29. Little Courier Robot (LCR)
Transcript
Scheda di approfondimento dell`idea 29. Little Courier Robot (LCR)
Scheda di approfondimento dell'idea 29. Little Courier Robot (LCR) Rev.: 02 Data:10.09.14 1. 1.1 DESCRIZIONE DELL'OGGETTO CHE COS'È / CHE COSA NON È LCR è un sistema costituito da varie parti, il cuore è l’LCR. E’ un piccolo robot, (immaginiamo qualcosa poco più grande del robot aspirapolvere di casa) dotato di ruote, il cui compito sarà movimentare piccoli carichi (max. 20 kg) in ambienti come reparti produttivi e magazzini di aziende, uffici, ospedali, ecc. Deve essere in grado di muoversi in autonomia all’interno di ambienti chiusi, andando da un punto ad un altro evitando ostacoli e/o individuando percorsi alternativi, utilizzando i suoi sensori a bordo e sistemi esterni che gli forniscano le coordinate di posizione. Le batteria devono consentire l’utilizzo per un numero di ore compatibili con i normali turni di lavoro. Tuttavia quando necessario, in autonomia andrà alla stazione di ricarica. E’ un sistema, perché costituito dalla parte mobile (robot), software di gestione, stazioni di ricarica delle batterie e un sistema che possa fornire le coordinate relative alla posizione. Cosa non è: essendo dotato di ruote e non di zampe, LCR non è un robot in grado di superare ostacoli come gradini, scale, terreni dissestati e non fa della velocità il suo punto di forza perchè condividendo gli stessi ambienti delle persone deve potersi muovere in sicurezza. 1.2 A CHI È RIVOLTO Il sistema si rivolge principalmente alle aziende manifatturiere, ma anche a uffici, ospedali, magazzini, e comunque ovunque serva spostare piccoli carichi. Riteniamo che il target ideale sia costituito da aziende di dimensioni medio piccole che hanno le seguenti caratteristiche: necessità di flessibilità produttiva; per la loro dimensione hanno difficoltà ad investire in costosi sistemi robotizzati, ma nello stesso tempo difficilmente possono utilizzare sistemi di movimentazione interna rigidi, come rulliere, nastri ecc.; producono beni (o parti di essi) di dimensioni e pesi relativamente ridotti; hanno la necessità di ridurre gli spostamenti delle persone tra e all’interno dei reparti; 1 sono orientati alla lean production. Problemi simili li vivono tuttavia anche magazzini, uffici, ospedali ecc. che, possono beneficiare delle ottimizzazioni che questo sistema propone, trasportando e consegnando per es. lettere, pacchetti, materiale sanitario, ecc. 1.3 QUALE PROBLEMA RISOLVE / FA NASCERE Il sistema vuole dare alle Aziende la possibilità di essere più competitive evitando gli sprechi tempo per i continui spostamenti di persone tra i reparti o all’interno degli stessi, ed evitando che si spendano cifre anche elevate per sistemi di movimentazione interna rigidi che male si adattano alle necessità di flessibilità richieste oggi. Vuole anche fornire uno strumento che aiuti a modificare i propri processi, lavorando solo “la giusta quantità, al momento giusto, nel posto giusto”! Un problema che il sistema potrebbe far nascere è quello di richiedere a imprenditori o responsabili di area, di modificare il loro modo di concepire la produzione e movimentazione dei materiali all’interno di aziende e uffici, in funzione di una produzione più snella. Inoltre si potrebbe registrare una certa resistenza al cambiamento da parte dei dipendenti, che avrebbero meno momenti di pausa e meno relazioni con i colleghi. Questo comunque deve essere uno stimolo al cambiamento necessario imposto dalle evoluzioni dei sistemi produttivi e non un limite. 1.4 PERCHÉ NON È ANCORA PRESENTE NEL MONDO (SUL MERCATO) Sul mercato sono presenti diversi sistemi in grado di spostare cose in modo più o meno autonomo. Alcuni seguono righe disegnate, bande magnetiche o cavi immersi nei pavimenti e quindi presentano problemi di flessibilità, mentre altri, apparsi più recentemente, sono sistemi simili a LCR in grado di muoversi in autonomia. Di seguito un esempio di applicazione e costi. La RoboteQ realizza la parte sensoristica (immagine a dx) chiamato MGS1600, che rileva la striscia magnetica sul pavimento e fornisce le indicazioni per la direzione a un robot in questo caso dimostrativo (immagine a dx). Il solo MGS1600 viene venduto a 445$ (per pochi pezzi). A titolo di esempio un sistema (visto a una fiera) che segue una traccia magnetica con carrello di dimensioni maggiori di LCR ha un costo di circa 15.000€ ed era concepito per ambienti ampi o per carichi elevati. 2 Fig. 1 Fig. 2 Fig. 3 Il sistema Lynx della Adept nella configurazione base costituita da 1 robot, 1 stazione di ricarica, il software per la mappatura, il joystick per fare apprendere la mappa costa scontato 31.000€ Ogni altro robot costa 27.000€ Esistono numerosi altri accessori a costi con la stessa tendenza. Il Lynx potrebbe essere considerato per quanto ho visto attualmente un po il sistema di riferimento in quanto è un oggetto sofisticato che permette svariate configurazioni, come la gestione ottimizzata di una flotta di robot, parla, suona musiche carica sino a 70 kg, ha ingressi e uscite per comandare dispositivi custom , ecc. Riteniamo che gran parte di queste caratteristiche non siano necessarie per moltissime Aziende, che hanno spazi ristretti, oggetti piccoli, lotti ridotti. L’obiettivo principale di LCR deve essere quello di raggiungere con un costo contenuto, un ampio bacino di utenti, e cioè tutti coloro che hanno problemi di competitività ma non possono permettersi ciò che è ora disponibile sul mercato. L’investimento richiesto per avere una piccola flotta di 4-5 robot è quindi elevata e pensiamo lo sia per la maggioranza delle aziende del territorio e/o anche a livello nazionale. 3 2. OPPORTUNITÀ DI SVILUPPO 2.1 PRESUPPOSTI DI AMBIGUITÀ DELL’OGGETTO (POLIVALENZA, POSSIBILITÀ DI PERSONALIZZAZIONE) L’idea del sistema LCR nasce come piccolo robot che si muove lentamente e che abbia una massa complessivamente ridotta, tale da non causare danni alle persone anche nel caso che si avesse un contatto accidentale. Dovrebbe essere dotato di dispositivi per farsi notare dalle persone e successivamente, quando software e sistema di navigazione saranno sviluppati e funzionanti, si può pensare un robot di dimensioni maggiori, che tenga comunque in considerazione le richieste delle norme, in particolare in termini di sicurezza verso le persone. Sebbene inizialmente non venga pensato per salire o scendere scale, in futuro lo si potrà rendere in grado di utilizzare ascensori, caricare scaricare in automatico il carico, ecc 2.2 OPPORTUNITÀ DI MERCATO 2.2.1 VALUTAZIONE DEL MERCATO ESISTENTE Riteniamo che attualmente, esistano alcuni ostacoli principali che frenano la diffusione di questi sistemi: il primo è dovuto al timore che un sistema che “si muove da solo” può incutere, il secondo da una mancanza di “vision” da parte degli Imprenditori che non recepiscono (o rifiutano) la potenzialità di un sistema automatico e flessibile, il terzo perché certamente richiede una riorganizzazione della propria azienda, il quarto è generato dai costi elevati che blocca i piccoli Imprenditori che pur avendo visto le potenzialità, non possono investire cifre elevate, in particolare nella attuale condizione dei mercati. 2.2.2 VALUTAZIONE DEL MERCATO POTENZIALE Le esigenze del mercato impongono a tutte le aziende grande flessibilità per lotti sempre più piccoli. Riteniamo che il problema riguardi maggiormente le aziende medio e piccole alla continua ricerca di piccole produzioni di nicchia. Un sistema sufficientemente economico ed affidabile permetterà di introdurre nelle aziende e negli uffici un metodo che consente di far giungere solo quello che serve quando serve evitando sprechi di tempo e materiali. Ad oggi non è stato fatto un conto delle possibili imprese target, che tuttavia riteniamo elevato proprio perché il tessuto delle imprese locali in primis, ma anche nazionali è proprio costituito da aziende medio-piccole. Estendere la possibilità di commercializzare almeno in Europa allargherebbe enormemente il numero dei potenziali clienti, considerando che riteniamo il mercato Europeo anche più maturo e ricettivo riguardo a questa tipologia di 4 prodotti. Prima di procedere con gli investimenti sarebbe opportuna una analisi di mercato finalizzata ad identificare il cliente “tipo”. 2.3 ASSETTO STRATEGICO ELFA opera dalla sua fondazione circa 35 anni fa, nel settore dell’elettronica industriale e dei sistemi di controllo. Al nostro interno progettiamo hardware e software e sempre internamente produciamo e collaudiamo le schede che inseriamo apparecchiature e macchine dei nostri Clienti che operano in settori anche molto diversi tra loro. Per questo abbiamo affrontato e affronteremo anche in futuro, problematiche anche molto diverse che vanno dalla gestiamo motori DC e AC, interfacciamento di svariati tipi di sensori, interfacce utente sino ai display grafici, quindi abbiamo le competenze necessarie per realizzare l’elettronica del robot, e i software di gestione. La necessità di realizzare un sistema di navigazione con coordinate pensiamo richiederà la collaborazione con altre aziende o centri di ricerca. Per la progettazione delle parti meccaniche, verranno coinvolti progettisti e aziende con conoscenze specifiche, che possono essere scelte tra quelle di nostra conoscenza e con cui collaboriamo da anni, o altre che possano già essere all’interno della Rete. 2.4 MODELLO DI BUSINESS (POTENZIALE) La progettazione e realizzazione del sistema LCR dovrà fare convivere nel migliore dei modi affidabilità ed economicità, aspetti che affrontiamo quotidianamente nei nostri progetti. Pensiamo di avere quindi basi sufficientemente solide per condurre il progetto. L’esperienza ci porta anche a pensare che abbinando alcune soluzioni tecniche che fanno già parte del nostro bagaglio di conoscenze, ad una economia di scala già sufficientemente ampia (produzioni di alcune migliaia di pezzi) potremo centrare il target che ci stiamo prefiggendo. L’industria, i magazzini, gli uffici, la sanità sono potenziali mercati, ma ognuno richiede approcci commerciali diversi e anche personalizzazioni del prodotto. Riteniamo che l’industria italiana, formata soprattutto da piccole e medie imprese, possa costituire il core business, il punto di partenza, in quanto, le problematiche ci sono maggiormente note e sentiamo più forte questa esigenza. La diffusione del sistema, dovrà contare su un accattivante ed efficiente sito internet, ma la promozione sul territorio riteniamo che debba comunque essere fatta attraverso aziende che commercializzano già sistemi per l’industria. Successivamente si potrà estendere agli altri settori strategici . 5 3. COME L’OGGETTO ENTRA NEL MONDO 3.1 OBIETTIVI DI PROGETTO Produrre in serie un robot LCR da offrire ad aziende manifatturiere, magazzini, uffici, offrendo i benefici legati alla implementazione di un sistema di movimentazione flessibile e intelligente, orientato alla lean production e al contenimento dei costi. Il prototipo potrebbe essere funzionante in circa un anno, consentendo di raccogliere indicazioni utili alla messa in produzione. 3.2 BENEFICI PER IL CONSUMATORE Un migliore utilizzo delle risorse interne, liberate dalla necessità di muoversi per consegnare/ritirare cose, porta a una riduzione dei costi, una più alta flessibilità e quindi una maggiore competitività. 3.3 CARATTERIZZAZIONE RISPETTO ALLA CONCORRENZA A seguito di alcune ricerche effettuate su internet, abbiamo potuto capire che non esistono numerosi concorrenti al sistema LCR, e quelli presenti non puntano ad obiettivi di economicità forse anche perché sembrano proporsi ad aziende più strutturate e di maggiori dimensioni. cui Un esempio di quanto detto può essere il Lynx Courier della Adept Tecnology il prezzo indicativo fornito dal distributore italiano è di circa 35.000€!! Riteniamo di poter realizzare il sistema LCR per poterlo proporre ad un prezzo decisamente più interessante, tale da invogliare aziende all’acquisto. Qualche limite prestazionaleI limiti di LCR potrebbero essere quello della possibilità di un ridotto “carico utile” rispetto a qualche concorrente stimato in 20 kg in confronto dei 60kg del Lynx, una velocità inferiore, ma da qualche “intervista informale” a imprenditori, potenziali acquirenti, non è emerso essere gravi limitazioni. 4. 4.1 PARTNER DI SVILUPPO OBIETTIVI DEL PARTNER Non avendo per ora partner in questo progetto all’interno o all’esterno della Rete, esprimiamo gli obiettivi che El.Fa. si pone e le caratteristiche che altri possibili partner dovrebbero avere. ElFa si pone l’obiettivo di crescere rafforzando la sua posizione, aumentando fatturato e utili puntando alla produzione prodotti con il proprio marchio, con un 6 alto valore aggiunto, da immettere sul mercato. Attualmente El.Fa. realizza circa il 95% del fatturato progettando e producendo apparecchiature elettroniche per Clienti “custom” e solo il 5% con prodotti propri. Il/i partner di El.Fa. nel progetto dovrebbero avere competenze di meccanica “fine” e marketing, la prima per studiare le strutture meccaniche, la seconda per definire e gestire strategie di vendita. Un altro elemento importante sarà quello di riuscire progettare un'estetica accattivante importante, quasi quanto il buon funzionamento! Per questo un graphic designer avrà un ruolo importante nello sviluppo del progetto. 4.2 CAPACITÀ DEL PARTNER El.Fa. da 35 anni progetta e produce interamente apparecchiature elettroniche utilizzate nei più svariati settori (auto officine, agricoltura, odontotecnico, domotica, packaging ), avendo in questo modo potuto acquisire una vasta esperienza che permette mi muoversi con agilità anche in nuovi campi. Abbiamo acquisito anche competenze di progettazione meccanica che ci consentono di poter dialogare facilmente con il partner che sviluppi la meccanica. Per quanto riguarda il marketing abbiamo conoscenze inferiori causa la piccola percentuale di “nostri prodotti” immessi direttamente sul mercato. Il designer dovrà avere competenze di progettazione di apparecchiature industriali che richiedono di unire una estetica accattivante a una forte razionalità costruttiva. 4.3 MODELLO DI GESTIONE DELLA PROPRIETÀ INTELLETTUALE (POTENZIALE) Una volta definiti gli elementi caratterizzanti il sistema LCR si valuteranno se esistono i presupposti per brevettare il sistema o parti di esso, ma in questo momento non abbiamo elementi sufficienti. 4.4 MODELLO DI PARTNERSHIP (POTENZIALE) Ad ora, non avendo partner nel progetto, non sono state fatte valutazioni approfondite al riguardo, ma considerando che ElFa è prevalentemente una azienda che produce elettronica, un modello di partnership potrebbe interessare aziende meccaniche/stampaggio plastiche e commerciali per curare il marketing e la distribuzione. El.Fa. opera quotidianamente con una solida rete di partner/fornitori perfettamente in grado di progettare e produrre piccole o grandi serie di parti meccaniche, di sviluppare il design, imballaggi, ecc. mentre sull’aspetto distribuzione, pur avendo meno contatti può coinvolgere un Cliente potenzialmente interessato o qualche socio della Rete che abbia le giuste caratteristiche. 7 5. PREVISIONE DELLE RISORSE NECESSARIE PER LA FASE SUCCESSIVA DI SVILUPPO 5.1 COSTI PREVISTI RISPETTO ALLE ATTIVITÀ ANCORA DA SVOLGERE (alcune attività possono essere svolte in parallelo per ridurre i tempi di esecuzione) 1) Ricerca caratteristiche prodotti della concorrenza e limiti dati da eventuali brevetti esistenti con punti di forza e punti di debolezza. Stima tempi e costi: Stima 3 mesi 5000€ 2) Ricerca di mercato finalizzata a identificare il cliente “tipo” e il numero potenziale in ambito locale (inizialmente): Stima tempi e costi: Stima 3 mesi 5000€ 3) Analisi delle tecnologie disponibili e della fattibilità tecnica del progetto. Stima tempi e costi: Stima 1mese 3000€ 4) Redazione e deposito Brevetto (qualora esistano i presupposti). Stima tempi e costi: Per depositare un brevetto per l’Italia si possono stimare necessari alcuni mesi e 2-3000€ che potrebbero diventare 20.000-40.000€ se allargato a una buona parte dei paesi Europei (tempi non so). 5) Progettazione struttura meccanica. Stima tempi e costi: 6 mesi e 30.000€ 6) Progettazione sistema elettronico di bordo HD e SW. Stima tempi e costi 8 mesi e 50.000€ 7) Progettazione sistema per fornire coordinate posizione. Stima tempi e costi attualmente non quantificabili in quanto necessario prima definire sistema di localizzazione ma in prima battuta possiamo considerare almeno altri 50.000€ 8) Obiettivi di vendita ed organizzazione commerciale. Stima tempi e costi Considerato che in aziende come la mia e altre valutate, potrebbero servire 4-5 LCR penso che l’obiettivo di 5000pz/anno a regime sia realistico. Stimando un prezzo di vendita ipotetico di 2000-4000€/l’uno si potrebbe ipotizzare un fatturato di 10-20.000.000 €/anno per i soli robot ai quali sono da aggiungere le stazioni di ricarica, i software dei PC che gestiranno il sistema ed eventuali “trasmettitori” per la definizione delle coordinate. 9) Piano temporale di sviluppo delle attività. Pensiamo che nell’arco di un anno si possa arrivare alla realizzazione di un prototipo funzionante che permetta di avviare una produzione 8 5.2 RISORSE RICHIESTE ALL'ASSEMBLEA DI RETE (FONDO PATRIMONIALE COMUNE) Il progetto pensiamo non abbia i presupporti per partecipare agli attuali bandi di Horizon 2020, quindi chiediamo alla Rete di supportare per quanto possibile azioni che possano facilitare l’accesso ai fondi del prossimo POR regionale. Nei prossimi mesi (entro l’anno) si dovrebbe sapere quali potrebbero essere i settori finanziabili, e riteniamo strategici l’appoggio della Rete e delle Camere di Commercio. 9