testo - Teatro del Pratello

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testo - Teatro del Pratello
IL FASCINO INDISCRETO DELLA STUPIDITA'
liberamente tratto da "Bouvard e Pecuchet" di Gustave Flaubert
Drammaturgia di Paolo Billi con la collaborazione di Filippo Milani
Con la Compagnia del Pratello:
Aldo, Chanel, Hamza, Ilie, Manuel, Nhoshakare, Peisen, Yassin, You You
con Botteghe Moliere
Liliane Keniger, Anna Parisi, Francesca Pedone, Dario Sajeva, Roberta Sireno, Antonella Sgobbo
e con la partecipazione di Virginia Veratti e Floriano Fabbri
dell’Università della terza età Primo Levi.
Laboratorio di scrittura e collaborazione drammaturgia - Filippo Milani
Aiuto regia - Lorenzo Bonaiuti
Video di scena - Agnese Mattanò
Laboratorio video – Agnese Mattanò e Laura Bisognin Lorenzoni
Progetto e realizzazione spazio scenico - Gazmend Llanaj (IIPLE-corsi professionali)
Laboratorio allestimento - Dante Ferrari
Laboratorio illuminotecnica - Micaela Piccinini
Luci di Flavio Bertozzi e Lucia Manes Gravina
Foto di scena: Marco Caselli
Documentazione fotografica: Alessandro Zanini (Istituzione G.F Minguzzi)
Organizzazione - Amaranta Capelli
Ufficio Stampa - Pepita Promoters
Tirocinanti - Elena Giuntoli, Nuvola Vandini
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“Discendi sempre dalle nude alture dell’intelligenza,
nelle valli verdeggianti della stupidità…”
(Wittgenstein)
DUE STUPIDE NOTE DI REGIA
di Paolo Billi
La stupidità possiede un fascino incontrollabile e insieme provoca insofferenze radicali, in
fondo qualsiasi crociata contro la stupidità è la somma manifestazione della stupidità. Esistono
folgoranti aforismi di filosofi, poeti, scrittori, scienziati che colgono la stupidità nella sua essenza
ambigua e indefinibile.
Con i nove ragazzi dell’Istituto Penale di Bologna, con i sei giovani di Botteghe Molière e i
due adulti dell’Università della Terza Età Primo Levi, ho affrontato la stupidità senza vestire i panni
del giudice intelligente (presunto tale), ma sfidandola con serietà, consapevoli che esiste in ciascuno
di noi una faccia stupida nascosta, che deve esser portata in luce senza vergogna, senza esibizioni,
con gioco, affermando indirettamente la propria intelligenza, perché stupidità e intelligenza son
sorelle siamesi e quando si cela l’una, si ombreggia l’altra.
Nella storia universale della Stupidità, l’opera di Flaubert rappresenta uno snodo
fondamentale; con Flaubert finisce per sempre l’illusione illuministica che la ragione umana possa
governare e incidere sulla realtà a suo piacimento: Bouvard e Pecuchet sono due signori che
vogliono comprendere e assimilare tutto lo scibile umano! Lo spettacolo segue la parabola dei due
che affrontano il giardinaggio, la chimica, l’anatomia, l’astronomia, la geologia, l’archeologia,
l’estetica, la politica, la ginnastica, la pedagogia. A questi grandi temi Bouvard e Pecuchet dedicano
studi imponenti tra mille libri e li praticano concretamente sul campo, ma ogni avventura risulta alla
fine esser sempre noiosa, o incoerente o confusa o poco interessante… e così si cambia e si passa ad
altro. Sono due stupidi specializzati che esclamano: “Che mucchio di sciocchezze!” Alla fine
torneranno a fare i copisti.
Flaubert dedicò più di sei anni all’impresa, che non riuscì a portar a termine, componendo
un incredibile immenso inventario di bestialità: di frasi fatte, di luoghi comuni, di stereotipi, di
credenze.
La scena dello spettacolo è complessa: da una parte alte protezioni riparano il pubblico; di
fronte sta una gradinata di uno stadio, invaso da libri, tanti libri. I libri sono in realtà i veri
protagonisti dello spettacolo. Bouvard e Pecuchet ci vivono dentro, in mezzo; li usano in mille modi
diversi, scoprendo che sono utili in tanti frangenti.
Il fascino indiscreto della stupidità conclude una quadrilogia iniziata con Rabelais,
proseguita con Re Lear (riletto con gli occhiali di Erasmo), giunta a Swift e ora approdata a
Flaubert. I quattro spettacoli sono legati da un filo rosso “erasmiano”; sono spettacoli tratti da
“capolavori che comicamente esaltano le stranezze della mente umana e i prodigi delle parole, il
gusto di parlare per parlare e di raccontare per raccontare.” ( G.Celati). Un altro tratto comune ai
quattro è la passione per i libri stampati, trattati, resoconti di curiosità, libri di luoghi comuni e
alchimie.
Concludo con una domanda, cui non so rispondere: “Perché più studio, più divento
stupido?” e confesso che aspiro come Karl Kraus “ a quella condizione dell’anima in cui libero da
ogni responsabilità potrò sentire la stupidità del mondo.”
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APPUNTI PER UN LABORATORIO DI SCRITTURA
di Filippo Milani
Le scritture prodotte dai ragazzi dell’Istituto Penale Minorile durante il laboratorio sono
risultate fondamentali anche quest'anno per la composizione della drammaturgia dello spettacolo:
infatti la quasi totalità dei testi è entrata a far parte del copione finale. L'obbiettivo di quest'anno era
assai ambizioso e pieno di insidie, poiché si è proposto ai ragazzi di scrivere dei testi sulla Stupidità
ma senza che risultassero stupidi; anzi il tema doveva essere affrontato con la massima serietà e
intelligenza. Non ci interessava, infatti, ottenere dei testi stupidi, da comicità di bassa lega, che
giocassero solo attraverso la superficialità di discorsi sciocchi e privi di senso, ma ci si proponeva di
scavare in profondità alla ricerca dei processi logico-razionali che vengono messi in atto quando,
nella quotidianità, si crede di poter distinguere tra chi è intelligente e chi è stupido, tra chi è normale
e chi non lo è.
Si è preferito non proporre ai ragazzi di lavorare direttamente sull’opera ispiratrice dello
spettacolo (Bouvard e Pécuchet di Flaubert), in modo tale che non venissero fuorviati dalle
mirabolanti idiozie dei due protagonisti del romanzo, e fossero liberi, invece, di interpretare e
descrivere la Stupidità a modo loro. Si è scelto, quindi, di selezionare come testi da cui prendere
spunto per le scritture quelli che maggiormente stimolassero a giocare con la subdola ambiguità
della Stupidità: tanto spregevole quanto affascinante. In questo senso sono state di grande aiuto le
pseudo-enciclopedie di P. Albani, che raccolgono dettagliati cataloghi di scienze inutili, anomale e
inesistenti; la teoria della stupidità ideata da C. Cipolla in Allegro ma non troppo; i Pensieri
spettinati di W. Lech; i quiz sulla stupidità proposti da O. Ponte di Pino nel suo Chi non legge
questo libro è un imbecille.
Ai ragazzi è stato suggerito di affrontare la scrittura immaginando di essere una sorta di
vecchi professori di Stupidità (un'importante campo di studi accademici), che si sfidano in dotte
quanto inutili dissertazioni sulla materia di cui sono esperti, sviluppando così dialoghi
apparentemente logici ma del tutto surreali, sciocchi, privi di qualsiasi fondamento. Si è privilegiata
la forma dialogica proprio per ricalcare le acrobazie pseudo-logiche, o addirittura patafisiche, della
coppia flaubertiana Bouvard e Pécuchet. Spesso, perciò, i ragazzi hanno lavorato a coppie, tra loro o
insieme ai ragazzi di Botteghe Moliére, così da agevolare la composizione di testi dialogici nei
quali venisse messa in risalto la capacità di autofomentarsi che appartiene alla retorica della
Stupidità.
Durante il laboratorio ci siamo concentrati in particolare sulle diverse possibilità d’uso
legate ad un elemento fondamentale per la rappresentazione della Stupidità: il libro, non solo some
contenitore di saperi, ma soprattutto come oggetto in sé. Il libro, infatti, è comunemente inteso
come veicolo privilegiato nella trasmissione della conoscenza, simbolo d’intelligenza e di saggezza,
ma provando a capovolgere questo stereotipo è possibile riconsiderarlo sotto punti di vista
inconsueti ed insoliti. Alla fine, nei testi prodotti dai ragazzi, il libro è diventato un oggetto come
tutti gli altri, utilizzabile in contesti impropri senza alcuna difficoltà (libro-zappa, libro-specchio,
libro-telefono, ecc.), ormai privo di quell’aura di sacralità che da sempre lo circonda e lo rende, per
definizione, scrigno di indiscutibile sapienza.
I ragazzi si sono impegnati a fondo nella scrittura nonostante le loro difficoltà con la lingua
italiana, affrontando con serietà il tema della Stupidità, proprio come era stato chiesto loro. Se il
testo drammaturgico dello spettacolo risulta così lucidamente demenziale e paradossalmente
verosimile, lo si deve soprattutto alle scritture prodotte durante il laboratorio.
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IL FASCINO INDISCRETO DELLA STUPIDITA’
- Drammaturgia
I testi in corsivo sono stati scritti da Aldo, Asemota, Hamsa, Yassim, Jawad durante il Laboratorio
di scrittura
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PROLOGO
Bouvard: - Abbiamo avuto la stessa idea, quella di scrivere il nome nel cappello.
Pecuchet: - Si capisce! Potrebbero rubarrmelo in ufficio!
Bouvard: - Pure a me, anch'io sono un impiegato.
Pecuchet:- Che fai?
Bouvard: - Copista.
Pecuchet:- Anch’io!
Bouvard: - Non bisogna aspettarsi troppo dalla fine del mondo
Pecuchet:- Il mondo non va come vogliamo noi.
Bouvard: - Noi siamo meglio di loro
Pecuchet:- Loro, i giovani, sono troppo viziati
Bouvard: - Viziati si nasce
Pecuchet:- Chi nasce è già ignorante
Bouvard: - Ignorante è uno che non è furbo
Pecuchet:- Furbo mai abbastanza
Bouvard: - Abbastanza è meglio di niente
Pecuchet:- Niente è peggio di sposarsi
Bouvard: - Sposarsi è una condanna a vita
Pecuchet:- La vita costringe l'uomo a sottomettersi
Bouvard: - Sottomettersi è molto comodo
Pecuchet:- Comodo questo divano
Bouvard: - Divano in pelle vera!
Pecuchet:- Vera per chi ci crede
Bouvard: - Crede chi non ha la certezza
Pecuchet:- La certezza di avere tutti i giorni il pane
Bouvard: - Il pane buono è quello al sesamo
Pecuchet:- Sesamo apriti!! Voglio uscire!
Pecuchet:- E se cenassimo insieme?
Bouvard: - Pensavo la stessa cosa!
Pecuchet:- Se non fossimo usciti per fare una passeggiata, avremmo potuto morire prima di
conoscerci!
Bouvard: - Bouvard…
Pecuchet:- Pecuchet!
Pecuchet:- Vorrei visitare il museo di scienze naturali.
Bouvard: - Oh i quadrupedi impagliati!
Pecuchet:- E le farfalle…
Bouvard: - Non sono mai andato al Museo di geologia.
Pecuchet: - I fossili mi fanno sognare!
Bouvard: - E alla Pinacoteca!
Pecuchet: - Cerco di entusiasmarmi per Raffaello… ma…
Bouvard: - Secondo te alla Biblioteca Nazionale qual è il numero esatto dei libri?
Pecuchet: - Se il titolo di un'opera mi è incomprensibile…
Bouvard:- Io credo allora che quell'opera contiene sicuramente un che di misterioso e di
intelligente…
Pecuchet: - E la Mostra dell’antiquariato?
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Bouvard:- - Davanti a un vecchio mobile, rimpiango di non essere vissuto nell'epoca in cui era in
uso…
Pecuchet: - Bouvard! Mio zio è morto! Eredito!
Bouvard:- - Non è possibile, Pecuchet!
Pecuchet: - Bouvard!Eredito! Tu licenziati!
Bouvard: - Non ci credo…
Pecuchet: - Basta la noia dell'ufficio !
Bouvard: - Si cambia vita?
Pecuchet: - La nostra missione: conoscere il mondo…
Bouvard: - … Per trasformare il mondo?
Pecuchet: - … Per essere utili al mondo!
- Tutti pensano che il mondo è piccolo
- che l'universo è infinito
- che gli amici esistono
- che la vita è facile da vivere
- Tutti pensano che la vita è bella
- che l'amore è difficile
- che gli stupidi non capiscono niente
- che in Cina ci sono troppe persone
- Tutti pensano che il mondo è un gioco
- che la galera fa bene
- che la scuola non ti fa imparare niente
- che drogarsi fa male
- che d'inverno fa freddo
- che la terra è piatta
- che la morte prima o poi arriva
- che mamma mia ... oooh!
- Tutti pensano che il mare è pieno d'acqua
- che il sole sale
- che il sole zucchero
- che la ruota gira
- che prima o poi si cresce
ATTO PRIMO
PRIMO QUADRO:
“Il giardinaggio”
Bouvard: - Ho sempre sognato di far il giardiniere…
Pecuchet: - Oh, sì … i giardini
Bouvard: - Chi non sogna di coltivar piante e fiori?
Pecuchet: - I giardini… mi ricordano…
Bouvard: - Già mi vedo in maniche di camicia, a potare le rose, zappare l’orto, travasare tulipani!
Pecuchet: - Ecco, i giardini sono… una gran lezione morale!
Bouvard: - Saremo svegliati dal canto dell'allodola … raccoglieremo mele nel paniere
Pecuchet: - Saremo inebriati dall'odore del fieno tagliato.
Bouvard: - Basta scrivere! Basta capi! Basta con l'affitto!
Pecuchet: - Faremo tutto ciò che ci piacerà!
Bouvard: - Ci lasceremo crescere la barba!
Pecuchet: - Prima cosa: ci servono libri per imparare!
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Bouvard: - Eccoci qui, dunque!
Pecuchet: - Che bellezza!
Bouvard: - Sembra un sogno!
Pecuchet: - E’ buio, ma sono curioso… andiamo fuori a far un giro nel nostro giardino…
Bouvard: - Chissà cosa coltivavano prima!
Pecuchet: - Prendi una lampada… andiamo!
Bouvard: - Quella la riconosco… una peonia.
Pecuchet: - Credo sia una begonia…
Bouvard: - Certo… hai ragione… assomiglia alla caledonia…
Pecuchet: - Certamente è una bella di notte… sta fiorita!
Bouvard: - Aspetta… fammi luce che ho con me il manuale del Cavadini “L’arte del
giardiniere”…
Pecuchet: - Ma guarda le carote!
Bouvard: - E le bietole…
Pecuchet: - I prezzemoli…
Bouvard: - Quello è il cavolo!
Pecuchet: - Quale?
Bouvard: - Che sogno realizzato!
Pecuchet: - Guarda … le lumache!
Bouvard: - Quelle mangiano tutto… ammazzala! Schiacciala!
Pecuchet: - Come?
Bouvard: - Colpiscila col bastone.
Pecuchet: - Perché fai quella smorfia?
Bouvard: - Ma pensa ai bruchi…
Pecuchet: - I maggiolini…
Bouvard: - Ma qui tutto brulica di larve!
Pecuchet: - E queste muffe… c’era scritto che bastava dare il verderame…
Bouvard: - Le piantine di zucchini non crescono…
Pecuchet: - I fagiolini rachitici…
Bouvard: - Ma gli innesti si staccano!
Pecuchet: - Non li hai stretti bene… ma l’hai letto il Bennati quando si raccomanda di…
Bouvard: - I paletti dei fagioli piantali più a fondo.. il vento di ieri li ha piegati tutti!
Pecuchet: - Il manuale del Ferruzzi ricorda che l'abbondanza di fango non giova alle fragole…
Bouvard: - Bisogna ricordarsi tra due mesi la cimatura ai pomodori!
Pecuchet: - Oggi ho comperato una enciclopedia: la coltivazione del melone!
Bouvard: - Meglio i fiori!
Pecuchet: - Leggi qua… non capisco…il manuale Puvet raccomanda …
Bouvard: - Il manuale Roret, invece, la combatte…
Pecuchet: - Ma le passiflore le hai piantate all'ombra?
Bouvard: - E tu le viole del pensiero al sole!
Pecuchet: - Chi ti ha detto di coprire di letame i giacinti?
Bouvard: - E tu che annaffi i gigli dopo la fioritura!
Pecuchet: - Chi ha seccato i rododendri per averli potati troppo?
Bouvard: - E tu che stimoli le fucsie con colla da falegname!
Pecuchet: - E allora?
Bouvard: - I risultati scadenti sono tutti imputabili a…
Pecuchet: - Al mal tempo!
Bouvard: - No ! Taci e ascolta chi ne sa… ‘stanotte ho letto l’enciclopedia “ Tutti giardinieri per
sempre”.
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Pecuchet: - Ma no! è sorpassata…
Bouvard: - Taci! Il problema sta nel concime!
Pecuchet: - Bisogna mettere nella fossa del letame anche il sangue e le frattaglie.
Bouvard: - Usare il liquore belga, il liquame svizzero, aringhe affumicate, alghe, stracci.
Pecuchet: - Raccogliere tutte le urine.
Bouvard: - La putrefazione è concime!
Pecuchet: - Ehi ! ora sta zitto tu! Guardami! Non asssomiglio così in piedi, al giardiniere sulla
copertina del libro: “Di che giardino sei?”
Bouvard: - No assomigli a quello del “ Il sogno del giardino”…
Pecuchet: - Prendi il telecomando e va … oltre il giardino… che vedi?
Bouvard: - I fiori bruciati…
Pecuchet: - Zucchini?
Bouvard: - Scarsi…
Pecuchet: - Fagiolini?
Bouvard: - Scarsi…
Pecuchet: - E i Pomodori ?
Bouvard: - …Venuti male …
Pecuchet: - Puzzano di letame!.
Bouvard: - Che il giardinaggio sia un imbroglio?
- Quando sono comparsi gli stupidi?
Prima o dopo i dinosauri?
I dinosauri erano stupidi? O intelligenti?
- Uno stupido trova sempre un altro stupido che l’ammira.
SECONDO QUADRO:
“ Le conserve”
Bouvard: - Sono disgustato da orti e giardini!
Pecuchet: - Meglio starsene a casa !
Bouvard: - In cantina a togliere le incrostazioni dalle bottiglie…
Pecuchet: - a riverniciare tutti i mobili…
Bouvard: - a dar la cera alle camere.
Pecuchet: - Bisogna fare economia!
Bouvard: - Dedichiamoci alle conserve.
Pecuchet: -Tira fuori la “Guida alle conserve del Mondo”
Bouvard: - No… credo sia meglio “Tradizioni popolari delle conserve”…
Pecuchet: - In “ Le conserve e tu” ci stanno tante figure a colori!
Bouvard: - Riempire quattordici vasi di vetro con pomodori e piselli…
Pecuchet: - …spalmare i tappi di calce viva e formaggio…
Bouvard: - … ai lati applicare strisce di tela…
Pecuchet: - poi immergere nell'acqua bollente.
Bouvard: - Evapora !
Pecuchet: - Versa acqua fredda… Subito!
Bouvard: - Scoppiano i vasi!
Pecuchet: - Salvi tre!!
Bouvard: - Ho trovato delle vecchie scatole di sardine.
Pecuchet: - Mettici dentro delle cotolette di vitello, chiudi e metti a bagnomaria.
Bouvard: - Ma sono diventate gonfie come balls…
Pecuchet: - Tranquillo raffreddandosi si appiattiscono, sta scritto in “Istruzioni per conserve felici”
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Bouvard: - Ma bruciano!
Pecuchet: - Proseguiamo gli esperimenti: metti in altre scatole uova, cicoria, gamberi…
Bouvard: - Io proverei con una zuppa di pesce, una minestra di fave!
Pecuchet: - Abbiamo fermato le stagioni!
Bouvard: - Simili scoperte, secondo “Conserve per tutti”, sono più importanti delle imprese dei
conquistatori!
Pecuchet: - Bisogna approfondire gli studi!
Bouvard: - Per i sottaceti … insaporire l'aceto con il pepper!
Pecuchet: - Le prugne sotto spirito per la salute del corpo!
Bouvard: - Ratafià di lampone e di absinthe.
Pecuchet:- Con miele e erba angelica si può fare dell’ottimo malaga!
Bouvard: - Per ottenere dello spumante… basta lo zucchero e il sole!
Pecuchet:- Il futuro sta nel raffinare lo zucchero…
Bouvard: - E metterlo in vaso!
Pecuchet:- Che porcheria!
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Un mio amico “il porco” chiama i libri … porcheria e lui ci prova gusto a mangiare la
porcheria! Ha scritto un libro di ricette e sta cercando un editore! Dice che al mondo ci stanno
troppi libri e troppi uomini alla fame.
Risolviamo la fame nel mondo…
Si mangino i libri!
Basta bruciare i libri!
Che non se ne ricava nulla!
Un libro al giorno… leva il medico d’intorno!
Ma si possono mangiare sul serio i libri?
Certo!
Qual è il modo migliore?
Prima devi farli bollire un po' così si ammorbidiscono, poi li giri nell'uovo e li impani nella
farina, infine li friggi.
Ma sei sicuro?
Se non ti piacciono fritti, puoi metterli in forno con olio rosmarino sale e un contorno di patate.
Ma mi stai prendendo in giro?
Guarda che se vuoi posso consigliarti un altro piatto.
Quale sarebbe questo piatto?
Lasagna di libri: prendere un vocabolario italiano-inglese, stenderlo sul fondo della teglia poi
si comincia a mettere: besciamella, ragù, parmiggiano.
Poi metti sopra un quaderno a quadretti larghi e di nuovo con besciamella, ragù, parmigiano!
E per dolce?
La torta atlantica: prendi un libro di geografia e lo spalmi a strati di nutella!
- Stupidi si nasce?
- Dipende da quanti e quali libri ha mangiato la mamma.
- Stupidi si diventa?
- Si diventa leggendo troppo o troppo poco.
- Perché sono così tanti?
- Sono tanti perché gli intelligenti sono pochi.
- Perché gli intelligenti non stanno con gli stupidi?
- Perché gli intelligenti sono troppo stupidi per capire la stupidità degli stupidi.
- Come mai ci sono tanti intelligenti tra gli stupidi e tanti stupidi tra gli intelligenti?
- Perché uno stupido può imparare da un intelligente a essere intelligente; e un intelligente può
imparare da uno stupido a essere stupido.
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- Perché una volta gli stupidi erano in minoranza e oggi sono in maggioranza?
- La saggezza popolare che dice degli stupidi?
- E’ meglio passar da stupido la sera e da furbo la mattina.
- Scherza coi furbi, ma non con gli stupidi.
- Le prime partite son degli stupidi!
- Se venisse la moria degli stupidi, si vuoterebbe il mondo.
- Ti do un consiglio: “Non discutere con uno stupido, la gente potrebbe non notare la differenza.”
TERZO QUADRO:
“L’anatomia”
Bouvard: - L'anatomia deve essere un gran bello studio!
Pecuchet:- Chissà che differenze ci sono tra l'interno di una donna e quello di un uomo!
Bouvard: - Bisogna procurarsi una biblioteca di tavole anatomiche!
Pecuchet: - Chissà che differenze ci sono tra l'esterno di una donna bionda e l’esterno di una mora?
Bouvard: - La prominenza della mascella…
Pecuchet: - I buchi degli occhi…
Bouvard: - La spaventosa lunghezza delle mani.
Pecuchet: - Le ossa del metacarpo
Bouvard: - Lo sfenoide assomiglia a una «sella turca»!
Pecuchet: - Le articolazioni sono coperte da legamenti…
Bouvard: - E i muscoli…?
Pecuchet: - Brr … che muscoli!
Bouvard: - Ma di fronte al cervello … che dire?
Pecuchet: - Riflessioni filosofiche!
Bouvard: - La bellezza del “septum lucidum” e la ghiandola pineale…!!
Pecuchet: - …Che sembra un piccolo pisello rosso!
Bouvard: - Nei libri sta scritto…
Pecuchet: - Sperimentare…. sperimentare… questa è la via!
Bouvard: - Produrre una digestione artificiale…
Pecuchet: - Stipare della carne in una boccetta con il succo gastrico di un'anatra.
Bouvard: - Per quindici giorni portare sotto l'ascella…
Pecuchet: - Risultato: notevole rinforzo della puzza di sudorazione!
Bouvard: - Nei libri sta scritto…
Pecuchet: - Verificare gli effetti del fosforo sugli organismi viventi.
Bouvard: - Iniettar del fosforo nel cane e vedere se esce fuoco dalle narici!
Pecuchet: - Oppure rinchiuderlo in una macchina pneumatica, e fargli respirare il fosforo.
Bouvard: - Sperimentare l’agopuntura al fosforo sul cane…
Pecuchet: - Ma nei libri sta scritto che…
Bouvard: - Il succo che si ricava dalla nutrizione produce le ossa, il sangue, la linfa…
Pecuchet: - Ma nei libri sta scritto che …
Bouvard: - Tutte le malattie provengono dai vermi.
Pecuchet: - Essi guastano i denti, intaccano i polmoni, ingrossano il fegato…
Bouvard: - Devastano gli intestini e sono pure causa dei loro rumori.
Pecuchet: - Non c'è nulla di meglio della canfora per liberarsene.
Bouvard: - Bisogna fiutarla…
Pecuchet: - Sgranocchiarla…
Bouvard: - Distribuirla nelle sigarette…
Pecuchet: - Scioglierla nell’acqua ossigenata.
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Bouvard: - Ho il raffreddore …
Pecuchet: - Che sia polmonite?
Bouvard: - Dolori al fianco?
Pecuchet: - Fegato grasso…
Bouvard: - Guardami la lingua!
Pecuchet: - Tasta il polso!
Bouvard: - Purgati!
Pecuchet: - Il freddo fa male!
Bouvard: - Purgati!
Pecuchet: - Il caldo, fa male!
Bouvard: - Purgati!
Pecuchet: - Il vento, fa male!
Bouvard: - Le mosche fanno male!
Pecuchet: - Non se ne parla!!
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Io riesco a capire le persone dalla loro faccia.
Come?
Ad esempio, tu assomigli molto ad un panda. Si vede che sei uno di quegli intelligenti in via
d'estinzione. Mi raccomando: non farti catturare.
E poi?
Vedi quello con gli occhi da pesce lesso e secco secco come un baccalà? Quello lì deve stare
attento agli squali, quelli se lo bevono e se lo mangiano senza che nemmeno se ne accorge.
E quello lì con la fronte spaziosa?
Quello è un esemplare di Homus Calvus Frontalis. La sua fronte stempiata è il sintomo dello
stress a cui sottopone il suo cervello, se continua così il cervello andrà in cerca di un'altra
zucca.
E quello con la faccia da capra?
Quello non sa prendere mai una decisione, sono i cani che gli dicono cosa fare.
E chi sono i cani?
I cani sono quelli che se abbaiano non mordono, ma se non abbaiano ti hanno già morso.
- Se esistono diversi tipi di intelligenza, esistono diversi tipi di stupidità?
- Sai cosa dice Einstein:“Solo due cose sono infinite:l’universo e la stupidità umana, e sul primo
non sono sicuro.” Sai cosa dice Einstein?... Sai cosa dice Einstein?...
ATTO SECONDO
PRIMO QUADRO:
“L’astronomia”
Bouvard: - Sono stanco della medicina!
Pecuchet: - Basta, passiamo all’astronomia!
Bouvard: - Come è alto il cielo e pieno di stelle!
Pecuchet: - Alcune brillano a gruppi!
Bouvard: - Oppure solitarie.
Pecuchet: - Una striscia di polvere luminosa da nord a sud.
Bouvard: - Il firmamento sembra un mare azzurro…
Pecuchet: - Quante sono!
Bouvard: - E non le vediamo tutte!
Pecuchet: - Dietro la Via lattea ci sono le nebulose…
Bouvard: - E oltre le nebulose altre stelle ancora!
Pecuchet: - Il sole è un milione di volte più grande della terra.
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Bouvard: - Sirio è dodici volte il sole!
Pecuchet: - C'è da impazzire!
Bouvard: - L’Orsa maggiore, la stella polare, Vega della Lira…
Pecuchet: - Tutto si muove, tutto passa.
Bouvard: - E sulle altre stelle c’è vita?
Pecuchet: - E perché no?
Bouvard: - Anche lassù commercianti, gendarmi, galere?…
Pecuchet: - Hai visto? Stella cadente…
Bouvard: - Mondi che scompaiono.
Pecuchet: - Se anche il nostro … sbuff… scomparisse!
Bouvard: - Che senso ha tutto ciò?
Pecuchet: - E se non ne avesse?
Bouvard: - Un, due tre… stella!
-
Sei proprio stupido!
Chi è più stupido tra di noi?
Sicuramente tu!
Come fai a sapere che sono stupido?
Perché si vede!
Chi è che te l’ha detto?
Facciamo una prova!
D’accordo…. Tu sei stupido?
No, non si vede che sono intelligente?
Da questo si vede chi è lo stupido tra noi due?
Perché?
- Perché più studio, più divento stupido?
- Sai…Non conosco nulla di più schiacciante dell’insensata superiorità dell’uomo
che si crede meno stupido di un altro.
- Perché lo scemo del villaggio è proliferato tanto da diventar la maggioranza del villaggio?
- Io credo che La differenza tra un genio e uno stupido è che… un genio ha i suoi limiti.
SECONDO QUADRO:
“La geologia”
Bouvard: - Per capire le stelle… bisogna studiare la Terra!
Pecuchet: - La …geologia!
Bouvard: - Libri, manuali e trattati!
Pecuchet: - Annotare, studiare e conoscere!
Bouvard: - All'inizio un'immensa distesa d'acqua…
Pecuchet: - da cui emergono promontori macchiati dai licheni…
Bouvard: - e non un essere vivente, non un grido!
Pecuchet: - Era un mondo silenzioso, immobile e nudo.
Monsignore: - I signori desiderano?...
Pecuchet: - Una spiegazione, se non le dispiace
Bouvard: - Padre, Cosa significa nella Genesi, «l'abisso si ruppe»?
Pecuchet: - Dal momento che un abisso non può rompersi!
Monsignore: - Carissimi, bisogna sempre distinguere tra il senso e la lettera.
Bouvard: - Benissimo! Ma come spiegare una pioggia che sale oltre le montagne alte due leghe!
Pecuchet: - Ma ci pensate, due leghe! Acqua alta due leghe!
Bouvard: - Caspita, che bagno!
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Pecuchet: - Deve convenire che Mosè esagera maledettamente!
Bouvard: - Lei crede che il genere umano discenda dai pesci?
Monsignore: - Che sciocchezza!
Pecuchet: - Allora dalle scimmie?
Monsignore: - In modo diretto, è impossibile!
Bouvard: - La geologia è troppo lacunosa!
Pecuchet: - Meglio diventar biblioclasti!
- Un libro si può distruggere con un martello.
- Bisogna colpirlo esattamente al centro.
- Perché se lo colpisci agli angoli …
- Ti può saltare addosso!
- Puoi soffocare un libro!
- E lo puoi anche annegare nell’acqua.
- I libri di una volta sono più resistenti…
- Di quelli di oggi!
- Per distruggerli devi trafiggerli con la spada.
- I libri di scienze li devi investire con la macchina…
- Perché sono furbi!
- Sanno trovare sempre un modo di sopravvivere.
- Alcuni libri non puoi bruciarli…
- Devi per forza immergerli nell’acido.
- Quei libri che non si lasciano leggere!
- O anche se li leggi non capisci niente.
- È impossibile ucciderli!
- Bisogna metterli in galera.
TERZO QUADRO:
“L’archeologia”
Bouvard: - “ Come diventare archeologi provetti”… meraviglioso!
Pecuchet: - Tieni questo trattatello sulla archeologia.
Bouvard: - E poi la storia dell’uomo?
Pecuchet: - Che fascino!
Bouvard: - Le imprese.
Pecuchet: - Che brividi!
Bouvard: - Le meraviglie costruite dall’uomo!
Pecuchet: - Che splendore…
Bouvard: - Ah! Un'abside romana!
Pecuchet: - Questo è del XII secolo!
Bouvard: - Qui si ricade nell'ultimo gotico!
Pecuchet: - Non capisco ancora...
Bouvard: - Certo…
Pecuchet: - L'arco a tutto sesto del XIII secolo…
Bouvard: - In questo libro si contesta la priorità del romanico sul gotico.
Pecuchet: - Andiamo a ricercar le tracce del nostro passato!
Bouvard: - Immergiamoci nell'archeologia celtica.
Pecuchet: - Gli antichi Galli, nostri avi, adoravano Kirk e Kron, Taranis, Ésus…
Bouvard: - E soprattutto, il grande Teutatès, che è il Saturno dei pagani.
Pecuchet: - Saturno, quando regnava in Fenicia, sposò una ninfa chiamata Anobret…
Bouvard: - Da cui ebbe un figlio, Jeüd …
13
Pecuchet: - E Jeüd fu sacrificato come Isacco.
Bouvard: - Dunque, Saturno è Abramo…
Pecuchet: - Da cui si deve concludere che…
Bouvard: - La religione dei Galli ha gli stessi fondamenti di quella degli Ebrei!
Pecuchet: - Bisogna studiar la storia!
Bouvard: - Procuriamoci le opere del Montgaillard, del Prudhomme, del Gallois, del Lacretelle…
Pecuchet: - Le contraddizioni non ci devono più turbare!
Bouvard: - Il bisogno della verità !!
Pecuchet: - Gli studiosi devono essere imparziali!
Bouvard: - Cominciamo dalla storia Roma!
Pecuchet: - Tito Livio attribuisce la fondazione di Roma a Romolo.
Bouvard: - Per Sallustio l'onore è dei Troiani di Enea.
Pecuchet: - Secondo Fabio Pittore, Coriolano morì in esilio.
Bouvard: - Seneca afferma che Orazio Coclite tornò vittorioso.
Pecuchet: - Dione fu ferito a una gamba.
Bouvard: - Come Garibaldi!
Pecuchet: - Che mucchio di sciocchezze!
Bouvard: - Basta date! non esistono i fatti!
Pecuchet: - L'unica cosa importante è la filosofia della storia!
Bouvard: - Bisogna leggere Vico.
Pecuchet: - Come si fa a sostenere l’eterno ritorno?
Bouvard: - Negheresti il piano della Provvidenza?
Pecuchet: - Non lo conosco!
Bouvard: - Cambia tutti i giorni!
Pecuchet: - Ma esiste un libro in cui possiamo credere?
Bouvard: - Il romanzo storico!
- Ho trovato questo libro di racconti…
- Io questo… di storielle e apologhi…
- Bene!
- A Zubida c'era un uomo che aveva costretto tutta la sua famiglia, uomini e donne, a vivere come
soldati, perché il suo sogno era di diventare un generale. Ogni giorno li costringeva a vestirsi in
tuta mimetica, a fare la marcia sopra le panchine, a sparare con le pistole di legno e a fare le
sentinelle tutta la notte per proteggere la casa. Ma un giorno la sua famiglia si è stancata ed è
andata via lasciandolo solo a Zubida. Lui non si è scoraggiato; giorno e notte difende la sua casa
anche da solo.
- Nella città di Bolgan c'era un uomo che aveva vinto una macchina alla lotteria. Aveva così tanta
paura che gli rubassero la macchina che ogni notte prima di dormire attaccava una corda alla
macchina e poi se la legava in vita. Così ogni tanto tirava la corda per sentire se la macchina era
ancora là fuori. Una mattina, però, si sveglia e trova legato alla corda solo un tronco: la macchina
non c'era più.
- C'era una volta a Mondizo un uomo che voleva salvare il mondo dalla malaria. Ogni notte vestito
con una calzamaglia nera e con la maschera sul volto cercava di uccidere le zanzare con la spada:
credeva di essere Zorro. Una notte però, mentre cercava di uccidere una zanzara, infilzò per
sbaglio il sedere di un poliziotto. Da quel giorno nella sua cella le zanzare non lo lasciano mai in
pace.
INTERMEZZO
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- Prima esecuzione assoluta:
“Hosanna alla Stupiditas”
In fa diesus. Andante con motus.
Per corus stupidus. Autore: il sottoscrittus.
Stupidus stupidus:
Colui che non sa di esserlo e
crede di essere più furbo di una lumaca senza guscio.
È l'esemplare più pericoloso al mondo.
Stupidus. Geographicus:
Colui che crede che la terra sia una tartaruga gigante,
perciò sta fermo nel luogo in cui è nato
perché ha paura di scivolare dalla…
corazza.
Stupidus Misticus:
Colui che spera di scoprire la fine dell'arcobaleno
dove si trova il paradiso degli stupidi.
Ha molta fede.
Stupidus Vegetalias:
Colui che è nato sotto una foglia di cavolo,
non capisce un broccolo
e ha la zucca piena di zucchero.
Stupidus Bestialis:
Colui che si crede una volpe
Invece è un pollo con le orecchie d'asino
che ha paura anche della sua ombra.
Teme le pulci.
Stupidus Musicalis:
Colui che è nato sotto una campana in un giorno di festa.
Prova sempre a cantare ma è stonato.
La sua specialità:
tutte le ore… Cucù! Cucù!
Stupidus Geometricus:
Colui che ha la testa a forma di squadra,
si crede acuto ma è ottuso,
lo prendono spesso a colpi di riga.
È sempre un po' compassato.
Stupidus Metereologicus:
Colui che al posto del cervello ha una buffera di sabbia,
quando lancia i sassi in aria pensa che stia grandinando.
Stupidus Culinarius:
Colui che ha la testa come uno scolapasta:
tutta bacata…
15
tutta bucata!!
Non combina guai ma frittate.
Quando ha fame per de le bave dalla bocca,
mentre gli altri se lo mangiano con gli occhi.
Stupidus Ironicus:
Colui che è un genio ma non esce dalla lampada,
se lo sfreghi lui ti frega.
Se lo freghi lui ti sfrega!
Non sai mai che cosa pensa.
Una sola cosa è certa:
se lo fai ridere,
non te lo levi più di torno.
- Quanto deve essere stupido uno spettacolo sulla stupidità?
Questo è troppo stupido o troppo intelligente?
- Non farti queste domande! Pensa solo che: Uno stupido è uno stupido.
Due stupidi sono due stupidi. 10.000 stupidi sono una forza storica.
ATTO TERZO
PRIMO QUADRO:
“Il teatro”
Bouvard: - Pecuchet, dobbiamo affrontare il problema dell’arte!
Pecuchet: - Da dove, Bouvard?
Bouvard: - Da quell’arte che ci è più congeniale!
Pecuchet: - L’arte mettila da parte!
Bouvard: - Smettila di fare lo stupido: l’arte del teatro!
Pecuchet: - Bisogna imparare a memoria i più famosi dialoghi di Racine e di Voltaire!
Bouvard: - Cammina … fermati! ruota gli occhi, spalanca le braccia… e insulta il destino.
Pecuchet: - Prova una bella grida di dolore come nel “Filottete”…
Bouvard: - E tu un singhiozzo come nella “Gabriella di Vergy…
Pecuchet: - Imitare il sibilo dell'aspide della “Cleopatra”
Bouvard: - Forse la tragedia non è alla nostra altezza!
Pecuchet: - Proviamo la commedia, che è scuola delle sfumature.
Bouvard: - Disarticola la frase…
Pecuchet: - Sottolineare le parole!
Bouvard: - Accentuare le sillabe.
Pecuchet: - Ma questi amanti non sono troppo freddini?
Bouvard: - I ragionatori sono più che noiosi.
Pecuchet: - E i servi insopportabili!
Bouvard: - Ci resta il dramma borghese!
Pecuchet: - Padri di famiglia disperati!
Bouvard: - Domestici che salvano i padroni!
Pecuchet: - Ricconi che offrono il loro patrimonio!
Bouvard: - Sartine innocenti!
Pecuchet: - Infami corruttori…
Bouvard: - Ma è una volgarità continua!
Pecuchet: - Forse è da preferire il genere classico!
Bouvard: - “Fedra”, ad esempio.
Pecuchet: - Va bene.
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Bouvard: - Non è meglio scrivere noi una commedia?
Pecuchet: - Bisogna trovare il soggetto.
Bouvard: - Facciamo colazione, verrà più facile!
Pecuchet: - Il caffè è indispensabile al cervello…
Bouvard: - E poi a seguire due o tre bicchierini di cognac.
Pecuchet: - E tutti a letto!
Bouvard: - A trovar l’ispirazione…
Pecuchet: - Senti? un brivido?
Bouvard: - Sì… il soffio dell’idea!
Pecuchet: - Afferrala!
Bouvard: - Già scomparsa!
Pecuchet: - Stanotte ho sognato il debutto all’Odeon!
Bouvard: - Io ero nato per essere attore, non per venire a seppellirmi in galera!
Pecuchet: - Anch'io!
Le mie parole sono cattive
Pronte ad uccidere chi ascolta
Sembrano uno scherzo
Ma poi succedono davvero
Sono promesse che non mantengo
Sono acqua fredda addosso
Le mie parole sono montagne
Sono rocce che ti seppelliscono
Sono come il mio corpo che danza
Quando mi sento in un altro mondo
Sono parole sognate
Parole dimenticate
Finite in gabbia
Le mie parole mi portano lontano
Dai miei desideri
Sono come giocattoli
Che tutti pensano di avere
Sono la mia pelle
Dove c’è scritto chi sono
E cosa farò
- È più stupido stare male o stare bene?
- È più intelligente solo lavorare o non fare un cazzo?
- È più stupido dormire tutto il giorno o mangiare troppo?
- È più intelligente chi è grasso o chi è magro?
- È più stupido pensare alla moglie incinta o all’amante?
- È più intelligente chi rischia o chi ha paura?
- È più stupido chi si sposa o chi non lo fa?
- È più intelligente chi si masturba o chi fa palestra?
SECONDO QUADRO:
“L’estetica”
Bouvard: - Prima di tutto, cos'è il Bello?
Pecuchet: - L'infinito che si manifesta nel finito!
Bouvard: - Una qualità nascosta…
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Pecuchet: - Qualcosa di non …
Bouvard: - Ciò che piace alla virtù…
Pecuchet: - Ciò che conviene alla ragione.
Bouvard: - Esistono vari generi di bello…
Pecuchet: - Un bello scientifico, la geometria è bella!
Bouvard: - Un bello morale, non si può negare che la morte di Socrate sia bella.
Pecuchet: - Un bello nel regno animale.
Bouvard: - Nel cane la bellezza consiste nel suo odorato.
Pecuchet: - Un maiale, invece, non può essere bello, si rotola nella merda!
Bouvard: - Fiori, farfalle, uccelli possono essere belli.
Pecuchet: - Ma la condizione prima del bello è l'unità nella varietà.
Bouvard: - Due occhi strabici sono più vari di due occhi normali!
Pecuchet: - E il sublime?
Bouvard: - Ci sono realtà di per sé sublimi…
Pecuchet: - …Il frastuono di un torrente….
Bouvard: - … Le tenebre profonde…
Pecuchet: - un albero abbattuto dalla tempesta.
Bouvard: - Ho capito, il bello è bello, mentre il sublime è bellissimo.
Pecuchet: - Ma come distinguerli?
Bouvard: - È questione di sensibilità.
Pecuchet: - E questa sensibilità da dove viene?
Bouvard: - Dal gusto!
Pecuchet: - E il gusto cos'è?
Bouvard: - Il gusto è il gusto, giusto?
!
!
!
!
Come è bello fumare!
È più bello guardare le farfalle sui fiori...
Io alle farfalle taglio le ali
E’ bello sedersi sulla spiaggia ad ascoltare il mare...
- Mi domando a volte:
Perché la stupidità ha un fascino riposante sulla maggioranza e … sulla minoranza?
- Ricorda sempre che … “C’è gente che nasce stupida.
Altri devono andare all’università per diventarlo”.
- Io credo che Flaiano avesse proprio ragione:
“La stupidità ha fatto progressi enormi!”
TERZO QUADRO:
“La politica”
Bouvard: - Che fare?
Pecuchet: - Ci vogliono sempre più stupidi!
Bouvard: - E noi faremo gli stupidi!
Pecuchet: - La rivoluzione degli stupidi!
Bouvard: - Certo!
Pecuchet: - Tu?
Bouvard: - Tutto mi disgusta.
Pecuchet: - Vendiamo tutto e andiamo alla ventura, qui tra i selvaggi!
Bouvard: - Come vuoi!
Pecuchet: - Che libri ti porti dietro trai questi selvaggi?
Bouvard: - Dipende…
18
Pecuchet: - Che cosa vuoi dire?
Bouvard: - Gli stupidi mi fanno paura
Pecuchet: - Ma i selvaggi non sono stupidi!
Bouvard: - Certo!
Pecuchet: - Difficile oggi scegliere tre libri da portar tra i non stupidi!
Bouvard: - Perchè?
Pecuchet: - Ci son troppi libri scritti per gli stupidi!
Io sono un libro senza difetti e senza errori
Contengo tutte le parole sconosciute
Sono facile da leggere perché posso parlare
Posso dirti come vado a finire
Sono un libro con le rotelle
Quindi facile da spostare
Non mi brucio, non mi bagno, non mi strappo
Stai tranquillo: mi scrivo anche da solo
Sono invisibile, mi nascondo dove vuoi
Sono luminoso come una lampada
Sono un libro che esiste solo nella tua fantasia
- Perché San Paolo, che non era affatto stupido e ignorante, anzi intelligente e dotto,
esaltava il valore della stupidità e della ignoranza?
- Ricorda quel che Wittgenstein diceva:
“Discendi sempre dalle nude alture dell’intelligenza,
nelle valli verdeggianti della stupidità…”
ATTO QUARTO
PRIMO QUADRO:
“La ginnastica”
Bouvard: - Basta bisogna cambiare… curare il fisico con la ginnastica!
- Come devo fare per avere un corpo perfetto
quando ci provo sono sempre in imbarazzo
è inutile che mi rotolo tutti i giorni sul letto
di questo corpo io non capisco un cazzo
- Come è corretta la pigrizia
come è ignorante la giustizia
- Il mio corpo non fa mai quello che gli dico
quando mi fratto la testa, lui si gratta il culo
mi sembra di essere dentro il mio nemico
cosa devo fare per uscire da questo incubo?
- Come è corretta l'ignoranza
come è ignorante la pazienza
- Senti, tu che sei un vero saggio: due domande:
La prima: E’ possibile pensare stupido, consapevolmente?
La seconda: Che rapporto c’è tra percepire la stupidità degli altri
ed essere consapevoli della propria stupidità?
- Difficile rispondere! Pensa : Se sono già tanto stupidi quelli cui piace questo spettacolo,
figurati quanto lo devono essere coloro ai quali non piace.
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SECONDO QUADRO:
“La morte”
Bouvard: - La nostra superiorità è evidente.
Pecuchet: - O sciagurata facoltà di non tollerare più la stupidità!
Bouvard: - Sono preso dall'idea della morte.
Pecuchet: - La morte, dopo tutto, non esiste.
Bouvard: - Prendi le corde e …
Pecuchet: - Dove sta il male nel voler allontanare il peso che mi schiaccia?
Bouvard: - Nel commettere un'azione che non nuoce a nessuno?
Pecuchet: - Se avesse il potere di offendere Dio, ci sarebbe concessa?
Bouvard: - Non si tratta di viltà.
Pecuchet: - E’ una bella insolenza prendersi gioco, a proprie spese, di ciò che gli uomini stimano di
più.
Bouvard: - Una vita simile è un inferno; preferisco la morte. Addio!
Pecuchet: - Aspettami!
Bouvard: - Ma non abbiamo fatto testamento!
Pecuchet: - To', è vero!
!
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Perché non ridi mai?
O si fa sul serio o si muore!
Ma così la vita non è divertente
O si muore o si fa sul serio!
Ma come si fa a fare sempre tutto sul serio?
Sul serio!
A me ogni tanto mi viene da ridere
Si muore!
Ma una persona seria è per forza intelligente?
O si fa sul serio o si muore!
Non ci sono alternative?
O si fa... o si fa...
E se io non avessi voglia di farlo?
Si muore!
Ma tu ci sei o ci fai?
Sul serio!
Perché sei così stupido?
O si fa sul serio o si muore!
TERZO QUADRO:
“L’educazione”
Pecuchet: - Tira fuori tutti i libri che riguardano l'educazione!
Bouvard: - Affrontiamo il problema dei problemi!
Pecuchet: - La pedagogia del tatto. La pedagogia della sfida.
Bouvard: - La pedagogia oltre. La pedagogia della lumaca.
Pecuchet: - I ragazzi devono essere di costituzione robusta!
Bouvard: - Renderli resistenti! Abituarli alla fame, alla sete, alle buffere…
Pecuchet: - E che portino scarpe bucate, per resistere ai raffreddori!
Bouvard: - Gli allievi bisogna raddrizzarli…
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Pecuchet: - Basta aereoplanini, cerbottane e tatuaggi!
Bouvard: - W le favole di La Fontaine!
Pecuchet: - Ma questi ragazzi tengono per la cicala!…
Bouvard: - Per il lupo che mangia l'agnello…
Pecuchet: - Abbiamo sbagliato qualcosa?
Bouvard: - Non sono più i tempi di una volta!
Pecuchet: - Perché una punizione sia giusta…
Bouvard: - Deve essere proporzionata alla colpa.
Pecuchet: - Il ragazzo ha rotto un vetro, non lo si aggiusta!
Bouvard: - Gli si fa patire il freddo.
Pecuchet: - Se, senza avere fame, chiede un altro piatto, accontentatelo…
Bouvard: - Una bella indigestione lo farà pentire...
Pecuchet: - Ti piace troppo la marmellata? Ti tolgo la marmellata…
Bouvard: - E così diventa più goloso!
Pecuchet: - A tavola con le mani sporche?
Bouvard: - Lo si prenda in giro: “Si accomodi signorino… il mio cicisbeo, moscardino elegantino!”
Pecuchet: - Pronti a schivare il piatto in faccia!
Bouvard: - Bisogna attaccare ai muri della camera delle immagini…
Pecuchet: - Che illustrino la vita del bravo ragazzo e quella del cattivo ragazzo.
Bouvard: - Il primo, Adolfo, abbraccia la madre, studia il tedesco, aiuta un cieco, e viene ammesso
all’Università.
Pecuchet: - Il cattivo, Eugènio, disobbedisce al padre, litiga al bar, poi picchia la moglie, alla fine in
galera!
Bouvard: - Voila un signore, accompagnato da un ragazzo, indicandolo, dice…
Pecuchet: - «Ecco, figlio mio, le conseguenze della cattiva condotta».
- Ciò che piace piace, non può non piacere ciò che piace
- Perché altrimenti non piace.
- L’amore è l’amore perché se non fosse amore
- Tu non saresti innamorato.
- Se uno stupido è stupido non può che essere stupido
- E non fa altro che stupidaggini.
- Non scambiare questa cosa con un’altra
- Se la galera è davvero la galera quando esco da qui
- Sono il più intelligente del mondo.
- Io sono io anche quando io non mi accorgo di essere io.
- Se so tutto sono un tuttologo
- Se non sono niente sono un nientologo.
- Non è ovvio ciò che è ovvio
- Ma è ovvio ciò che ovviamente è ovvio.
- La fine è sempre la fine
- Anche se non ha un inizio:
- Per fortuna siamo arrivati alla fine.
EPILOGO
Pecuchet: - La galera è la cosa più importante della vita.
Bouvard: - Se non ci fosse la galera, le persone sarebbero troppo maleducate.
Pecuchet: - Le persone pensano che la galera è brutta
Bouvard: - Però la galera è una buona scuola.
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Pecuchet: - Si sta bene in galera perché
Bouvard: - Mangi, dormi, ti fai la doccia…
Pecuchet: - Hai vestiti, tv, profumo, lavoro…
Bouvard: - Branzino alla griglia!
Pecuchet: - Spaghetti allo scoglio!
Bouvard: - Un po’ di calamari…
Pecuchet: - Cosa vuoi di più?
Bouvard: - Questa è la vita giusta!
Pecuchet: - Fuori la libertà è una favola
Bouvard: - E tutte cazzate.
Pecuchet: - Io lo so perché studio Galerologia
Bouvard: - La galera è la mia vita!
Pecuchet: - Abbiamo così tanti libri!
Bouvard: - Che ci facciamo?
Pecuchet: - Torniamo a fare i copisti come una volta!
Bouvard: - Copiamoli tutti!
Pecuchet: - Chiusi qui dentro.
Bouvard: - Questa è vita!
… fine!
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