GIORGIO TRUCCO a cura di Giorgio Michelini
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GIORGIO TRUCCO a cura di Giorgio Michelini
a cura diGIORGIO Giorgio Michelini TRUCCO nasco a torino DELLE GUIDE DI SAFARI: LA NAMIBIA ESPRIME ECCELLENZA ANCHE IN QUESTO. FORMAZIONE Professionalità e competenza sono due termini davvero importanti nel panorama turistico, soprattutto se si parla di vacanze costose come quelle in Africa. La Namibia rappresenta una vera perla con bellezze naturali, paesaggistiche ed etnologiche di incredibile valenza e per questo i servizi offerti nel gestire un viaggio sono davvero importantissimi. Un viaggio in Namibia non è solo legato alla bellezza dei luoghi, al fascino dei lodge o al numero di animali visti ma è un connubio di questi tre elementi uniti dalla competenza di chi si occupa dei servizi turistici. Uno degli elementi più importanti di un viaggio in Namibia sono le guide che si occupano di mostrare ai viaggiatori le bellezze del nostro paese. Non solo le nature guides dei vari lodge ma anche le overland guides che accompagnano durante tutto il tour i fortunati viaggiatori. Le safari guides, come piace definirle a noi di AIEA, sono figure importantissime alle quali i viaggiatori si affidano e che rendono davvero speciale un viaggio. Se è importante avere guide preparate nella lingua ufficiale del paese, lo è altrettanto per i viaggiatori che arrivano da nazioni non anglofone che, per un motivo o per un altro, scelgono i viaggi accompagnati poiché non conoscono l’inglese. Questo è il tipico esempio del mercato per il quale lavoro io: quello degli italiani. Le cifre ufficiali dell’ente del turismo parlano di circa 12.000 italiani che visitano il nostro bel paese a sud dell’Equatore, circa la metà lo fanno affidandosi a tour organizzati e condotti da guide parlanti italiano. Per rispettare al meglio le regole di eccellenza richieste nei safari di un certo livello è bene affidarsi a guide brave, competenti e, dove possibile, certificate e brevettate. L’attuale incertezza sulla certificazione delle guide di turismo in Namibia ha portato la Wilderness Safaris a dotarsi di una certificazione interna che preveda un percorso formativo ed una certificazione delle conoscenze e competenze delle proprie guide. Il percorso formativo funge da sigillo di eccellenza per offrire ai viaggiatori il miglior servizio e la migliore competenza. Alcuni eventi negativi del passato e la scelta errata di alcune “guide” ha portato alla definizione di un percorso formativo e di certificazione soprattutto delle guide non anglofone, in particolare per il mercato italiano. La Wilderness safaris si avvale della consulenza della Italian Speaking Safari Guides Academy, accademia di formazione per le guide di safari parlanti italiano che opera da anni in Kenya, Tanzania, Sudafrica, Zambia e da due anni anche in Namibia. L’ISSGA è riconosciuta dall’Associazione Italiana Esperti d’Africa ed opera sotto l’egida della prestigiosa African Field Guiding Association, associazione di guide di safari nata in Sudafrica, secondo i protocolli Fgasa, che intende definire uno standard qualitativo pan-africano. Oltre ad aver testato e certificato guide di esperienza che già lavoravano per Wilderness safaris, nei giorni dal 7 al 19 di gennaio l’ISSGA e la Wilderness safaris hanno realizzato un corso di formazione per 9 aspiranti guide parlanti italiano. I partecipanti, tutti con precedenti esperienze e certificazioni come Fgasa, Wildlife Campus e AIEA, sono stati formati dal coordinatore della formazione di ISSGA e AFGA Davide Bomben, guida brevettata Wilderness safaris, AFGA, Fgasa, Bateleur Eco Training e Wildlife Campus, nonchè scrittore di libri e manuali per i safari. Bomben ha formato oltre 80 guide parlanti italiano in giro per l’Africa mail suo amore per la terra che lo ha visto guida per circa 10 anni, lo porta spesso da noi per la formazione delle guide. Il corso prevedeva lo studio sul manuale AIEA / AFGA (ben 731 pagine) comprendendo 13 diverse materie fra cui: geologia, astronomia, botanica, artropodi, anfibi, rettili, tassonomia, ecologia, meteorologia, ornitologia e mammiferi. Particolare attenzione è stata conferita alle modalità di effettuazione dei tour, alle informazioni sa- lienti e alla differenza fra un naturalista ed una guida. Le lezioni teoriche si sono svolte presso le sale formazione Wilderness di Windhoek e presso i lodge visitati. Quelle pratiche, le più coinvolgenti, hanno previsto escursioni in 4x4 e a piedi nel Kalahari e nel Namib (con interessantissimi momenti di approfondimento sugli artropodi e sulle tracce degli animali), interessanti approfondimenti di geologia nel Damaraland e molte ore di safari nel Huab river, nella riserva di Ongava e presso il mitico Etosha. Cornice ideale del training il clima cangiante di metà gennaio che ha dato grandi opportunità per parlare di formazioni nuvolose, correnti e venti adiabatici e catabatici… e soprattutto di entomologia con i primi voli nuziali delle formiche ed un numero davvero eccezionale di antennati e chelicerati. Questo corso, definito edutraining, ha dato modo al coordinatore della formazione Davide Bomben di capire le lacune e le eccellenze delle nuovi aspiranti guide Wilderness safaris che sono state valutate soprattutto a livello pratico. Al rientro dal training tutti i partecipanti avranno un mese di tempo per studiare sul manuale ufficiale per poter dare l’esame finale: ben 300 domande. Vorrei ringraziare tutti i partecipanti che hanno capito l’importanza di essere formati e valutati prima di iniziare un percorso professionale, un ringraziamento speciale va anche a Davide Bomben, formatore, valutatore e presidente dell’Associazione Italiana Esperti d’Africa. L’essere valutati, oltre all’essere formati nel modo giusto, è un elemento davvero importante per ogni guida che desidera offrire il massimo del servizio, soprattutto considerando la differenza di cultura. Chi fosse interessato a questa opportunità può contattarmi direttamente a questo indirizzo. Giorgio Michelini, presidente AIEA Namibia e Marketing Consultant Wilderness safaris Namibia.