Gestione del talento diventa `agile`
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Gestione del talento diventa `agile`
tecnologie Gestione del talento diventa ‘agile’ di Fabio Cardilli Le organizzazioni moderne hanno realizzato di dover sviluppare un DNA agile e snello per reggere la competizione del mercato globale e le mille sfide di un mondo continuamente in evoluzione. ‘Agile’ è prima di tutto un mindset, un approccio culturale che poi deve riflettersi necessariamente nei processi produttivi e decisionali e quindi nella gestione del Talento da cui nasce ogni storia di successo. Dotarsi di strumenti software che traducano in flessibilità, configurabilità e collaboratività la gestione quotidiana del capitale umano, può fare la differenza. Evolversi per non estinguersi: l’Organizzazione Agile Laureato in Scienze dell’Informazione, Fabio Cardilli inizia la sua attività professionale nel 1996 come Analista Programmatore in ambiente Lotus Notes presso una società partner IBM. Nel 1999, entra a far parte di Cezanne Software in qualità di progettista e sviluppatore di soluzioni software per la gestione del capitale umano, ricoprendo poi nel corso degli anni la responsabilità dello sviluppo applicativo. Dal 2013 assume in Talentia Software la posizione di Product Leader Europeo sulla linea di prodotti Human Capital Management, con responsabilità su Product Envisioning e posizionamento, generazione requisiti multi country, macro design, supporto alle operazioni di marketing e prevendita. Negli ultimi anni le turbolenze dei mercati e la crisi economica hanno posto le organizzazioni di fronte alla necessità di snellire i propri processi favorendo modelli più adattativi, facili da riconvertire, come pure meno gerarchici ma più distribuiti e collegiali nelle responsabilità. Diversamente da un’organizzazione ‘efficiente’, ossia fondata su processi e prodotti adeguati al tempo in cui sono stati perfezionati, un’organizzazione ‘agile’ si misura nella sua capacità di trasformarsi, di imparare dagli insuccessi, di fare retrospettiva e di saper intercettare per tempo i cambiamenti del mercato per attuare tempestivamente le misure necessarie a soddisfarli. Quanto sia importante per una organizzazione sviluppare un DNA ‘agile’ ce lo spiegano numerose esperienze del recente passato. L’evoluzione della tecnologia, della cultura, degli usi e dei costumi si riflette inevitabilmente sul mercato e sul sistema domanda-offerta. Chi ha saputo intravedere in questi cambiamenti una opportunità, e soprattutto l’ha saputo fare per tempo, ha con successo attraversato una fase di trasformazione, salvato posti di lavoro, rilanciato un business, consolidato la sua leadership. Chi ha diversamente assunto una posizione resistente al cambiamento ha perso competitività, mercato e visibilità. Si ricorderà senz’altro che nel 2000 lo tsunami della fotografia digitale invase il mercato in modo endemico. A quel tempo, il mercato delle pellicole fotografiche costituiva il 60% delle revenue di Fujifilm che seppe reinvestire in tecnologia, riconvertire il proprio expertise in altri ambiti, reinventarsi, sopravvivere e rilanciarsi. Kodak non seguì lo stesso destino, non seppe adattarsi al cambiamento e benché nel 1969 il primo passo sulla Luna fosse stato impresso su una pellicola Kodak, 130 anni di storia imprenditoriale finirono per essere spazzati via. Questo caso è solo uno dei tanti intorno ai quali si sono prodotte appassionate ed approfondite analisi sull’opportunità economica di comportamenti ‘agili’ nelle imprese moderne1. Oltre alla malleabilità ai cambiamenti esterni, l’altro aspetto vitale nelle organizzazioni agili è una interpretazione più ‘partecipativa’ e per così dire social dei processi decisionali e gestionali. Non è un caso che oggi facciano scuola colossi americani come Facebook o Google, nati da piccole realtà con background manageriale di stampo ‘moderno’ in cui 1 “How Fujifilm Survived” – “The Economist” (http://www.economist.com/blogs/schumpeter/2012/01/how-fujifilmsurvived) 54 PERSONE&CONOSCENZE N.91 il vecchio concetto di organizzazione rigida e piramidale I promotori di questo modello, focalizzano l’analisi del lascia il posto a modelli cosiddetti ‘liquidi’, fortemente beneficio su due aspetti fondamentali. Il primo, che il collaborativi e costruiti intorno agli obiettivi, dunque continuo riscontro della validità dei requisiti del ‘procontinuamente riformulati e riadattati a seconda delle dotto’ con chi lo commissiona minimizza il rischio di aresigenze. L’estremo superiore di questa evoluzione è corivare a valle del processo produttivo e scoprire di aver stituita dalle bossless companies, più diffuse sul territorio male interpretato i bisogni del cliente. Il secondo, che la americano2, ossia quelle organizzazioni in cui il concetto maggiore responsabilizzazione di ciascun membro del stesso di management è appiattito a tal punto da decadeTeam e la giusta decentralizzazione del comando attrire completamente e lasciare il posto alle responsabilità buiscono maggiore fluidità e rapidità al processo stesso. dei singoli e alla loro autogestione. Nella produzione propriamente industriale, è dagli anni Indipendentemente da dove la propria azienda si collo90 che le aziende di successo si ispirano a modelli denochi in questo spettro di modelli organizzativi, ciò minati ‘Lean’, o ‘Snelli’, sinonimo di agilità, derida cui essa non può prescindere oggi è il saper vati da una metodologia che aveva già portato sostituire un approccio impermeabile al Toyota ai vertici della competitività nel cambiamento e fortemente gerarchisettore della produzione automobiNella produzione co con uno che sappia confrontarsi, listica e che nel ’92 fu illustrata da propriamente industriale, guardarsi intorno e mitigare la produe ricercatori del MIT nel libro è dagli anni 90 che le aziende di babilità di insuccesso distribuendo “La macchina che ha cambiato il successo si ispirano a modelli le responsabilità in base all’effettimondo”4 e comprovata essere alla base del successo induva capacità di fare. Evolversi per denominati ‘Lean’, o ‘Snelli’, striale del gigante Giapponenon estinguersi. sinonimo di agilità, derivati da una se. Il principio fondamentale metodologia che aveva L’agilità nei processi produttivi è quello di ottenere il massimo già portato Toyota ai vertici L’innovazione in chiave Agile dei valore percepito dal cliente finale della competitività nel settore riducendo gli sprechi attraverso un propri processi è il titolo con cui molte aziende si sono negli ultimi processo continuo di raffinamento della produzione anni confrontate, sollecitate ed in ale di coinvolgimento di persone moautomobilistica. cuni casi scosse dalla necessità di ritivate. Come nel caso di ‘Agile’, anche levare colli di bottiglia e sprechi e per Lean è fondamentale creare le giuste nello stesso tempo di distinguersi sinergie di Team, passando attraverso camin modo competitivo interpretando biamenti continui, finalizzati ad ottimizzare la soddisfacorrettamente e tempestivamente le esigenze del mercazione del cliente e dello stesso dipendente. to, caratteristica spesso menzionata con il termine Time Lo sviluppo Agile del Talento to Market. È possibile discutere di processi, soddisfazione del Intorno al termine ‘Agile’, si è costruito qualche temcliente, obiettivi di fatturato, produttività, qualità senpo fa il manifesto dello sviluppo del software in chiave za pensare alla risorsa primaria attraverso la quale una moderna3, e sostanzialmente racchiude alcuni semplici principi su cui si sono consolidate successivamente meorganizzazione si presenta al cliente, realizza i suoi protodologie e framework tra i più disparati. Questi principi dotti, mette in atto le sue strategie? Essere Agili e Snelli, si applicano tipicamente alle software factory ma sono attraversare e superare con successo trasformazioni alegualmente declinabili a qualsiasi settore che offra alla cune volte difficili o dolorose, significa saper trasferire sua clientela prodotti o servizi in continua evoluzione. questo saper essere e saper diventare al proprio personaTra questi principi, il manifesto pone l’attenzione sulla le, fare del proprio Talento una risorsa flessibile pronta reattività ai cambiamenti, la continua verifica di ciò che ad assecondare il cambiamento con il giusto spirito, insi fa rispetto a ciò che il mercato chiede, la promozione di travedendo una opportunità in ciò che una mente chiusa un approccio alla pianificazione ed attuazione delle attivede come una minaccia ai propri ritmi ed alle proprie vità in cui la delega, l’iniziativa individuale ed una gerarcomode e tranquillizzanti routine. Ecco dunque che, chia più rarefatta prendono il posto dei vecchi modelli con un piccolo sforzo di astrazione, i principi e le prodi tipo ‘Impartisci ed Esegui’ e infine la decomposizione prietà che si richiedono ad una organizzazione ed ai suoi del ciclo di produzione in fasi più piccole, ciascuna sotprocessi, sono applicabili egualmente alla gestione delle toposta a verifiche e retrospettive e fonte di informazioni risorse umane. Quanto alla reattività ai cambiamenti, utili a migliorare e raffinare le fasi successive. ad esempio, quando si parla di Talento, è fondamenta- 2 “Who's the Boss? There Isn't One” By Rachel Emma Silverman (http://online.wsj.com/article/SB10001424052702303379204577474953586383604.html) “Manifesto for Agile Software Development” (http://agilemanifesto.org/) 4 “La macchina che ha cambiato il mondo” By James P. Womack, Daniel Roos, Daniel T. Jones 3 PERSONE&CONOSCENZE N.91 55 le che l’azienda sappia recepire ogni segnale interno o esterno e ricalibrare con rapidità il proprio sistema professionale, ruoli e competenze chiave, modelli e processi di valutazione. La continua verifica, occasionalmente evocata direttamente dal dipendente, prende il posto dei vecchi momenti di performance review annuali. Nelle organizzazioni più moderne, il processo di valutazione è più efficace nella misura in cui sa essere più frequente, più collaborativo e social, si pensi ai modelli a 360° in cui i colleghi (o peer) intervengono nella valutazione del dipendente. L’aspetto partecipativo dei programmi di sviluppo del Talento è un altro elemento fondamentale. Ho letto una suggestiva metafora a questo proposito che ritrae un percorso di sviluppo professionale come un’auto in corsa con l’impiegato come pilota ed il suo manager come navigatore. I vecchi percorsi di carriera o di formazione professionale assegnati dal manager o dal direttore HR in base ad automatismi e policy codificate, lasciano il posto a modelli in cui il manager gioca un ruolo di tutor o moderatore, indirizza ma non impone, verifica senza valutare, favorisce percorsi di sviluppo professionale in cui assai spesso l’impulso deriva da una iniziativa individuale o auto candidatura. Infine, il processo di sviluppo del Talento non è una pratica oneshot monoutente, ma un percorso continuo di iniziative individuali concordate e monitorate periodicamente, di cui il Manager o l’HR chiedono riscontro a mezzo di verifiche intermedie o survey. Dunque sia l’aspetto della reattività al cambiamento che della decentralizzazione della gestione sono tematiche altrettanto applicabili al Talento e alla sua crescita continua. Le organizzazioni che oggi hanno percepito la necessità di rispondere alle sfide della competitività dotandosi di processi decisionali e produttivi agili non possono prescindere dal dotarsi di modalità di gestione, sviluppo e controllo del proprio Talento altrettanto agili e decentralizzati. Il Talento deve assumere la forma di ciò che volta per volta serve all’organizzazione ed al mercato, sostituire silos di conoscenza con Comunità in cui la conoscenza fluisce seguendo la corrente di ciò che di volta in volta è richiesto per perseguire gli obiettivi. I ‘guru’ o i Team specializzati lasciano spazio a risorse facilmente ricollocabili, motivate al cambiamento e pronte ad allinearsi alle nuove sfide. In tutto questo, la Direzione Risorse Umane non può rimanere sola, la gestione del Talento si fa invece distribuita e partecipata. Non si può infatti chiedere al proprio Talento tanta flessibilità e dinamicità tralasciando l’aspetto motivazionale, l’aspirazione professionale ed il rispetto delle proprie inclinazioni, input che spesso affiorano in modo spontaneo ed esplicito, in altri casi sotto forma di insofferenza, scarsa produttività e mancanza di committment. È per dominare questa complessità che un sistema software di Talent Management può dare un valore aggiunto ed 5 aiutare Manager e direttori HR nel processo continuo di individuazione e giustapposizione del Talento, sia esso reale che potenziale. La metafora DMAIC applicata al Talent Management A supporto di questa visione, Talentia Software propone HCM Enterprise, una suite modulare completamente web based, in cui modelli e processi di valutazione delle performance configurabili, peer review, piani di sviluppo individuali gestibili centralmente o assegnati in delega ai Line Manager, processi self service di autocandidatura a corsi o posizioni aperte, survey per l’ispezione del clima interno o la verifica di un percorso di sviluppo, cruscotti di analitiche per rilevare l’efficacia degli interventi e a collezionare dati ed informazioni utili per i prossimi step sono solo alcuni dei punti di forza di una soluzione integrata per il Talent Management. Il modulo Continuous Talent Development, in particolare, indirizza la problematica della gestione e sviluppo del Talento in chiave ‘Agile’ e ‘Continua’ secondo un approccio mutuato dal cosiddetto DMAIC, alla base del ‘Six Sigma’5, che, insieme a ‘Lean’, costituisce una delle due metodologie più note di ottimizzazione dei processi produttivi. Il DMAIC, tradotto sui processi di Talent Management, conferisce l’aspetto di continuità, iterattività e applicazione per raffinamenti successivi. DMAIC è un acronimo di cinque fasi: Define, Measure, Analyse, Improve e Control. Nel contesto della nostra soluzione software, queste fasi diventano 5 momenti di una iterazione continua, supportati da un ricco set di funzionalità ciascuno. La definizione del Talento, ad esempio, è supportata da profili di Competenze, Obbiettivi e Target oppure, nei casi più articolati, da matrici ‘prestazione-potenziale’; in ogni caso l’idea è di allineare il Talento agli obiettivi aziendali e formalizzare i requisiti di ciò che un preciso momento storico richiede ad una azienda o ad un suo “Six Sigma DMAIC Roadmap” (http://www.isixsigma.com/new-to-six-sigma/dmaic/six-sigma-dmaic-roadmap/) 56 PERSONE&CONOSCENZE N.91 settore produttivo o ad una specifica figura professionale. Nelle caso delle Matrici, è possibile definire vere e proprie classificazioni o ‘livelli di intensità’ del Talento, evidenziando dunque non solo le aree di eccellenza ma anche quali siano invece i livelli di performance che dovrebbero far pensare alla necessità di ricollocazione, sviluppo professionale o altro tipo di cambiamento finalizzato al miglioramento. La ‘misurazione’ delle risorse umane è fatta in base alla definizione ed alle aspettative di eccellenza definite precedentemente, e si avvale di cicli di valutazione discrezionali o istituzionali, gerarchici o a 360°. A seconda del livello di maturità dell’organizzazione, una piattaforma di workflow configurabile consente dunque di supportare processi di review sia tradizionali che decentralizzati. L’’analisi’ dei risultati è supportata da report analitici o di sintesi nonché da cruscotti in cui è possibile effettuare l’osservazione combinata di KPI e fornire indicazioni utili alla fase di sviluppo. Ad esempio, l’osservazione dello storico delle review salariali di un dipendente, unitamente ai livelli di performance rilevati negli ultimi assessment, e non ultimo alla sua anzianità di servizio in azienda, potrebbero costituire un cocktail di indicatori utili a pianificare iniziative premianti o di retention. Analogamente, l’osservazione in uno scenario di simulazione dell’affinità di un dipendente e del suo profilo rispetto ad un ruolo differente dal suo, unitamente ad un indi- catore di scarsa performance, potrebbero suggerire di ispezionare il clima e il livello di soddisfazione mediante una survey, da cui eventualmente filtrare feedback utili a pianificare una ricollocazione a breve termine. L’‘improve’, o sviluppo, è assistito da un ambiente di pianificazione di iniziative sia individuali che di gruppo, diversificate a seconda della popolazione, una tantum o ricorrenti, disposte centralmente o attribuite discrezionalmente da un Manager, anche su proposta spontanea dello stesso dipendente. Il ‘controllo’ del progresso e dell’efficacia delle misure adottate è infine assistito da report e cruscotti, in cui statisticamente si osserva l’incremento della performance su base storica e si raccolgono feedback utili alla reiterazione delle 5 fasi. Conclusioni Le organizzazioni hanno riscoperto il valore del Talento, fonte di innovazione, successo e veicolo del proprio brand. Essere solo efficienti non basta in un mercato fortemente competitivo ed in continua evoluzione. Occorre fare del proprio Talento una risorsa appassionata e responsabilizzata, pronta al cambiamento, focalizzata giorno dopo giorno sui propri obiettivi, consapevole di condividere un ecosistema che riflette una cultura che sa riconoscere e promuovere il valore individuale in modo partecipativo, continuo, equo e trasparente. LIBRI manuaLi Una collana dedicata ai contenuti manageriali Libri michele Bavaro Il matrImonIo azIendale Breve guida semiseria per comprendere il nostro ruolo in azienda e agire con successo LeaDerhip e orGaniZZaZione autori: Renato Boniardi, Chiara Lupi e Gianfranco Rebora presentazione: Riflessioni tratte dalle esperienze di ‘altri’ manager: 14 interviste ‘fuori dal coro’ a persone che gestiscono organizzazioni con logiche differenti da quelle strettamente aziendali. Da ogni intervista abbiamo ricavato una lezione di management. Dati: pp. 262 – prezzo: € 20,00 VioLa autore: Carlo De Paoli presentazione: La storia di Viola, giovane di oggi che non trascina con sè i difetti di ieri ma possiede le competenze che saranno obbligatorie in un domani già cominciato, è un romanzo ma anche una lezione di vita. Dimostra come trovare la propria strada non sia impossibile... Dati: pp. 232 prezzo: € 15,00 iL maTrimonio aZienDaLe autore: Michele Bavaro presentazione: Una metafora azienda-famiglia per descrivere le dinamiche che coinvolgono i ruoli aziendali: quali atteggiamenti favoriscono l’ingresso in azienda, come evolvono i rapporti tra colleghi, come vivere e sopravvivere nell’ambiente aziendale. Dati: pp. 112 prezzo: € 15 Le faremo sapere autori: Vari presentazione: NOVITÀ - Il primo colloquio di lavoro non si scorda mai, un po’ come il primo amore. Alla fine fa sempre piacere ricordarlo, magari anche parlarne, poiché nel bene e nel male qualcosa ci ha lasciato. I manager di oggi si raccontano. Dati: pp. 148 prezzo: € 20,00 L’oUTpLacemenT coLLeTTiVo in iTaLia autori: Teresa Maggiore, Maurizio carucci presentazione: Il libro affronta il tema dell’Outplacement Collettivo in Italia, tema che viene sviluppato in tre parti: la storia dell’Outplacement Collettivo in Italia, la Metodologia e il supporto alla ricollocazione professionale nel Pubblico. Dati: pp. 184 prezzo: € 15,00 iL principe Di conDé autore: Francesco Varanini presentazione: Una raccolta dedicata a romanzi che raccontano di storie di impresa, di lavoro e di management, rivolta a tutti coloro che non vogliono rinunciare a cogliere un senso nel loro lavoro. Dati: pp. 292 prezzo: € 20,00 proGeTTare i proDoTTi DeL fUTUro A cura di sergio Terzi presentazione: Il nuovo Manuale di Sistemi&Impresa è dedicato al tema della progettazione e della gestione del ciclo di vita dei prodotti. Un tema sempre più fondamentale per le imprese manifatturiere italiane chiamate a competere in un contesto in cui l’innovazione di prodotto risulta uno dei più critici fattori strategici di successo. Dati: pp. 256 prezzo: € 20 sTraTeGie per iL famiLY BUsiness autore: Lucio Cassia e Alfredo De Massis presentazione: Il libro è rivolto a un pubblico interessato ad approfondire peculiarità e problematiche delle imprese familiari, offrendo interessanti spunti a imprenditori, consulenti e manager di imprese familiari, nonché a ricercatori e studiosi di family business. Dati: pp. 270 prezzo: € 20 creare VaLore con iL sUppLY chain manaGemenT A cura di roberto pinto presentazione: Quali sono le competenze chiave nel mondo del SCM oggi? Come rendere l’area SCM una funzione strategica per il successo? Come gestire l’incertezza e la volatilità nei moderni mercati globali? Dati: pp. 256 prezzo: € 20 PERSONE&CONOSCENZE N.91 57 Via Vassallo, 31 - 20125 Milano - Tel. 02.91434400 - Fax 02.91434424 - [email protected] - www.este.it