Sistema Integrato di educazione e istruzione (0/6)

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Sistema Integrato di educazione e istruzione (0/6)
A.P.E.F.
L’A.P.E.F. è soggetto qualificato per la
formazione del personale della scuola
(D.M. 18 luglio 2005, prot. n. 1356 Nota
Dir.Gen. del
M.I.U.R. - Uff. VI
personale).
Associazione Professionale Europea Formazione
Sistema Integrato di educazione e istruzione (0/6)
L’art. 180 della Legge 170/2015 al punto e) rappresenta l’occasione per potenziare e
riqualificare finalmente il sistema di educazione prescolare diviso nei due segmenti
separati secondo l’età dei bambini: i nidi che si rivolgono a bambini sotto i tre anni e la
scuola dell’infanzia per i bambini dai tre ai sei anni.
Le scienze pedagogiche, psicologiche, sociologiche e le neuroscienze concordano nel
sottolineare l’importanza delle condizioni materiali e relazionali in cui si vive, delle
esperienze che le persone fanno fin dai primi anni di vita. Gli economisti dal canto loro,
sostengono che è necessario investire sui servizi educativi fin dall’infanzia per rispondere
al cambiamento del mondo del lavoro e il cambiamento dell’economia in generale.
Preoccuparsi dell’educazione prescolare dei bambini significa dare risposte a questi
cambiamenti, combattere le disuguaglianze sociali e assicurare sostegno ai genitori.
Anche la Commissione Europea ribadisce l’importanza di garantire l’accesso universale ai
servizi di educazione e cura per la prima infanzia perché in questo modo tali servizi
potranno essere strumenti efficaci per combattere le disuguaglianze sociali e strumenti di
risparmio per la società.
L’esperienza italiana svoltasi in applicazione delle Leggi 18 marzo 1968, n. 444 e n.
1044 del 1971, ha dimostrato che i servizi educativi prescolari costituiscono una fonte di
sviluppo economico poiché garantiscono ai genitori un sostegno nell’impegno educativo e
nella conciliazione del lavoro con la vita familiare. Garantiscono soprattutto il benessere
dei bambini e il loro successo scolastico. Senza dimenticare poi la funzione a sostegno della
coesione sociale e dell’inclusione che svolgono i servizi prescolari di fronte alla crescente
presenza di famiglie migranti con bambini piccoli portatori di culture diverse.
Per questo motivo, molti Paesi europei rivolgono molta attenzione alle politiche per
l’infanzia ritenendolo uno strumento importante del welfare locale.
Nonostante la legge finanziaria 2007, la Legge 5 maggio 2009, n. 42 sul federalismo
fiscale, ancora oggi però i servizi per l’infanzia gravano quasi interamente sui Comuni che
li gestiscono direttamente o attraverso accordi con iniziative dei privati, lasciando così che
le differenze territoriali diventino ancora molto più ampie. E anche per la scuola
dell’infanzia non si è ancora raggiunto l’obiettivo della generalizzazione dell’accesso a tutti
i bambini.
E’ necessario, dunque, dimostrare maggiore attenzione ai diritti dei bambini più
piccoli, assicurare maggiore qualità dei servizi e la Legge 107 sulla buona Scuola può essere
SEDE NAZIONALE – ROMA Via Dalmazia 29, 00198 – 4°piano - tel. 06-8550452 - 3355465812 - 3388430899
e-mail: [email protected]
sito web: www.apefassociazione.it
Costituita il 06/12/2000 dal Prof. Sandro Gigliotti – Reg.ta il 12/12/2000 presso il Registro delle Persone Giur. del
Trib. di TIVOLI, n°1874, Serie 1, (Rep. n° 11253, Raccolta n°3294 e suc. modifiche)
L’A.P.E.F. è soggetto qualificato per la
formazione del personale della scuola
(D.M. 18 luglio 2005, prot. n. 1356 Nota
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l’occasione per riqualificare i due segmenti di educazione prescolare a livello locale e
nazionale.
Le nostre proposte
Per i nidi:
• esigenza prioritaria è l’abolizione della definizione del nido come servizio a
domanda individuale per definirlo servizio di interesse generale per tutti i
bambini
• fissare i livelli essenziali di prestazione da raggiungere da parte dei servizi educativi
per ristabilire progressivamente un riequilibrio su tutto il territorio nazionale
• assicurare a tutti i bambini dai tre mesi ai tre anni pari opportunità di educazione e
cura, di relazione e gioco senza barriere economiche, culturali e territoriali
• la formazione universitaria e la formazione continua deve essere considerata
obbligatoria e fondamentale per garantire qualità nei servizi e facilitare la
costruzione di percorsi educativi a garanzia della continuità dell’esperienza de
bambini
Per la scuola dell’infanzia:
• la scuola dell’infanzia deve essere riconosciuta come primo livello del sistema di
istruzione, deve cioè diventare la prima fase obbligatoria della scuola del primo
ciclo. E’ nella scuola dell’infanzia, infatti, che i bambini cominciano ad acquisire
alcune competenze che, accompagnate con cura, verranno poi sviluppate nei cicli
successivi. Nella scuola dell’infanzia avviene attraverso l’azione, la natura, il
contatto con gli oggetti, il gioco e il curricolo della scuola dell’infanzia diventa il
primo segmento di quel curricolo verticale che le Indicazioni Nazionali indicano
come continuo ed unitario. L’itinerario scolastico comincia a tre anni e nel primo
ciclo abbraccia tre tipologie di scuola, per costruire un curricolo verticale, per
costruire un itinerario scolastico progressivo e continuo, per arricchire l’esperienza
vissuta dai bambini in una prospettiva evolutiva, è fondamentale riconoscere la
scuola dell’infanzia come il primo segmento obbligatorio di questo itinerario.
• La formazione e la qualificazione universitaria è già prevista come per il personale
della scuola primaria, ma la formazione in servizio rimane invece ancora un po’
troppo episodica e poco mirata. E’ fondamentale che gli insegnanti vengano formati
alle nuove metodologie didattiche innovative che insegnino ai bambini i processi di
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pensiero e di problem solving di base per consentire loro di affrontare con successo
la successiva scuola primaria. Alcuni esempi di metodologie didattiche innovative
sono i programmi educativi cognitivi (PAS BASIC, GESTONE MENTALE) e i
programmi di educazione cognitiva precoce (BRIGHT START), predisposti per
sviluppare sicurezza di sé, disponibilità ad apprendere e processi di pensiero.
E’ necessario perciò riflettere a livello nazionale e locale per promuovere una formazione
universitaria e in servizio che qualifichi gli educatori per l’infanzia in continuità con quella
degli insegnanti della scuola dell’infanzia, basata su una metodologia induttiva per fornire
strumenti utili a strutturare laboratori cognitivi volti al potenziamento cognitivo dei
bambini, alla didattica inclusiva all’interno di interventi individuali e di gruppo.
Roma, 3 novembre 2015
A.P.E.F Associazione professionale del
Forum istituito presso il MIUR con D.M. del 4-02-204
(f.to Maria Teresa Sigari presidente)
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