il geometra bresciano - Collegio dei Geometri di Como
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IL GEOMETRA BRESCIANO Anno XLI N. 1 gennaio-febbraio 2016 Rivista bimestrale d’informazione del Collegio Geometri della provincia di Brescia con la collaborazione dei Collegi delle province di Spedizione in a.p. 70% - Filiale di Brescia Lodi Sondrio 1 IL GEOMETRA BRESCIANO Rivista bimestrale d'informazione del Collegio Geometri della Provincia di Brescia Il quadro della pittrice prof.ssa Livia Cavicchi, esposto nella sede del Collegio Geometri di Brescia, sintetizza con efficacia la multiforme attività del geometra nei secoli. Direttore responsabile Bruno Bossini Segretaria di redazione Carla Comincini Redazione Stefano Benedini, Nadia Bettari, Alessandro Colonna, Mario Comincini, Alfredo Dellaglio, Giovanni Fasser, Piero Fiaccavento, Stefano Fracascio, Francesco Ganda, Antonio Gnecchi, Franco Manfredini, Fulvio Negri, Giovanni Platto, Andrea Raccagni, Nicolò Sarzi Sartori, Marco Tognolatti, Giuseppe Zipponi Hanno collaborato a questo numero Silvia Lucia Begni, Andrea Botti, Claudio Brignoli, Raffaella Cavalleri, Franco Chiriacò, Daniele Dusi, Paolo Ghitti, Veronica Gianesini, Gabriele Mercanti, Matteo Panni, Fabio Parzani, Gian Paolo Pedretti, Luciano Pilotti, Davide Ravelli, Franco Robecchi, Gabriella Sala, Giacomo Scalvinoni, Sez. Provinciale UNITEL Brescia, Valeria Sonvico Direzione, redazione e amministrazione 25128 Brescia - P.le Cesare Battisti 12 Tel. 030/3706411 www.collegio.geometri.bs.it Editing e impaginazione Francesca Bossini - landau Concessionario della pubblicità Emmedigi Pubblicità Via Arturo Toscanini, 41 - 25010 Borgosatollo (Bs) Tel. 030/6186578 - Fax 030/2053376 Stampa IGB Group/Grafo Via Alessandro Volta, 21/A - 25010 San Zeno Naviglio (Bs) Tel. 030/3542997 - Fax 030/3546207 Di questa rivista sono state stampate 8.850 copie, che vengono inviate agli iscritti dei Collegi di Brescia, Lodi e Sondrio oltre che ai principali Enti regionali, provinciali e nazionali e a tutti i Collegi d'Italia. N. 1 – 2016 gennaio-febbraio Pubblicazione iscritta al n. 9/75 del registro Giornali e periodici del Tribunale di Brescia il 14-10-1975 Poste Italiane Spa - Spedizione in Abbonamento Postale D.L. 353/2003 (conv. L. 27/02/2004 n. 46) art. 1, comma 1, DCB Brescia Associato alI’USPI Gli articoli firmati o siglati rispecchiano soltanto il pensiero dell'Autore e non impegnano né la rivista né il Collegio Geometri. È concessa la facoltà di riproduzione degli articoli e delle illustrazioni citando la fonte. Gli articoli e le fotografie, anche se non pubblicati, non si restituiscono. EDITORIALE Fondazione e alternanza Scuola-Lavoro sempre più urgenti 2 INTERVISTA Cassa più vicina all’iscritto a portata d’un semplice “clic” e aperta al contatto diretto 4 DAL CONSIGLIO NAZIONALE Obbligo di accettare i pagamenti in moneta digitale 1SPQPTUBEJNPEJmDBBMMB-FHHF sulle esecuzioni immobiliari Importante collaborazione tra la categoria dei geometri e la Croce Rossa Italiana La microzonazione sismica in aiuto ai geometri e ai professionisti del settore DALLA CASSA DI PREVIDENZA Professionisti, deducibilità contributi previdenziali Contribuzione obbligatoria minima, rivalutazione pensioni e limiti reddituali anno 2016 DAL COLLEGIO DI BRESCIA Notizie utili per gli iscritti SCUOLA All'Istituto “Antonietti” di Iseo i futuri geometri sperimentano il rilievo 1SPHFUUPEJTUVEJPTVVOWFDDIJPFEJmDJP interessato da umidità Istituti tecnici e professionali “Don Milani” e “Marzoli” al top: i diplomati subito in azienda 10 11 12 16 18 20 22 26 ESTIMO - VALUTATORI IMMOBILIARI Commissione inteprofessionale CITAG Linee guida per la valutazione degli immobili EDILIZIA SOSTENIBILE -BCPOJmDBEFMMBNJBOUP Allarme per la situazione nel bresciano CATASTO I fabbricati rurali e i requisiti per il loro accertamento -FHHFmOBO[JBSJB3JTPMUJJQSPCMFNJ di stima sugli impianti “imbullonati” CTU "ODPSBTVMMB-FHHF 3FBMJEJGmDPMU¹QFSJQFOTJPOBUJ CONDOMINIO Validità delle deleghe per le assemblee condominiali Legno: bellezza e durata la manutenzione è tutto -JORVJMJOPOPOQBHBMBGmUUP Ecco come fermare le tasse URBANISTICA Oneri urbanistici e costo di costruzione per le ristrutturazioni Variante PGT Brescia 470 osservazioni e 6 ricorsi al TAR 60 62 64 66 70 AGRICOLTURA Al via i primi bandi del programma di sviluppo rurale regionale 71 PREVENZIONE INCENDI Agosto 2016: la prima scadenza per i professionisti della Prevenzione Incendi 72 TECNICA Feng Shui 7FSTPVOBOVPWBmMPTPmBDPTUSVUUJWB e di co-progettazione responsabile A Siracusa la pietra genera e ri-genera 74 78 FORMAZIONE $POWFHOPTVMMBSJDPOmOB[JPOF delle proprietà Abitazioni ad alta prestazione energetica: le “passive haus” -B4JOESPNFEFMM&EJmDJPNBMBUP FMBTBMVCSJU¹EFHMJFEJmDJ LEGALE La consulenza tecnica preventiva BmOJDPODJMJBUJWJ Il prestito vitalizio La successione legittima 41 42 SICUREZZA La redazione del piano di sicurezza e coordinamento nei cantieri montani CULTURA I Bresciani illustri ricordati nel Famedio 82 Dietro le quinte del libro che sta nascendo sulla storia dei geometri bresciani 84 46 Novità di Legge Aggiornamento Albo 89 90 IL GEOMETRA BRESCIANO 2016/1 - 1 EDITORIALE Bruno Bossini N umerose, e non potrebbe essere altrimenti, le iniziative che il Collegio ha in agenda, nell'obiettivo di garantire alla nostra categoria un futuro più certo e in linea con un'economia di mercato sempre più flessibile ed articolata, ponendo così rimedio al trend negativo di iscrizioni alla scuola superiore tecnica per geometri che negli ultimi anni è sensibilmente peggiorato. Due di esse spiccano sulle altre per la loro attualità, per il loro stretto legame con la formazione scolastica e meritano di essere approfondite: la Fondazione e l’alternanza Scuola-Lavoro. Sono temi questi già trattati dalla nostra SJWJTUBWFEJOF che a Brescia non hanno ancora trovato la loro risoluzione, ma che continuano a mantenere la loro urgenza ancor più in questi tempi nei quali la nostra professione mostra evidenti difficoltà a mantenere “vivo” quell’interesse che ha sempre conservato presso i giovani che si avvicinavano agli studi superiori con la precisa intenzione di accedere al lavoro il più rapidamente possibile. Sia per una futura professione dipendente, sia per svolgere un’attività in qualità di liberi professionisti. Sugli argomenti sopracitati, va anche detto che a Brescia si registrano alcune importanti novità. Ma andiamo per ordine e cominciamo dalla Fondazione, visto che della sua costituzione se ne parla già da molto 2 - IL GEOMETRA BRESCIANO 2016/1 Fondazione e alternanza Scuola-Lavoro sempre più urgenti tempo. Si tratta, per i non addetti ai lavori, di un nuovo strumento operativo essenziale per favorire tutte le azioni necessarie a garantire la formazione professionale degli studenti geometri. “Costituisce un Ente Giuridico a tutti gli effetti – dice il professor Fulvio Negri – che in un’unica struttura operativa riunisce l’attività degli attori dell’economia (Collegi Professionali e dei Costruttori, 4DVPMB FEJMF *NQSFTF F quelli delegati alla formazione (Scuola superiore e UOJWFSTJU¹ w Perché è indispensabile, un siffatto nuovo organismo per MBGPSNB[JPOF /POTJUSBUUFS¹ del nuovo ennesimo “carrozzone” fonte di solo di ulteriori DPTUJPQFSBUJWJ /PTFSJVTDJS¹ – come è lecito augurarsi – ad offrire precise risposte alle necessità dei Comitati Scientifici già presenti nelle realtà scolastiche, cui competono le strategie per la formazione tecnico-professionale. La Fondazione risulta peraltro necessaria per consentire l’accesso ai fondi regionali e statali senza i quali risulta impossibile proporre qualunque attività formativa fuori dall'attività didattica. Indispensabili, quindi, per l’organizzazione degli I.T.S. e degli I.F.T.S. (già ampiamente sperimentati nelle scuole supeSJPSJ NBBODIFQFSBGGSPOUBSF le strategie necessarie per rispondere concretamente sia alla “fame” di professionalità degli studenti, sia – e sopratutto – alle necessità degli studi professionali, delle imprese o degli enti che li assumeranno. Solo risolto tutto ciò, questi ultimi si garantiranno una maggior predisposizione ed attitudine al lavoro (e quindi minori costi formaUJWJ Il Collegio di Brescia risulta da tempo in prima linea sull'argomento, e la sua adesione alla Fondazione realizzata con il Collegio di Cremona nel TFUUFNCSFDPOGFSNBMB sua volontà in tal senso. Perché, allora, scelse di assoDJBSTJDPO$SFNPOB 1FSDI½BM tempo ad una generale difficoltà di costituirne una sul territorio bresciano – visto il perdurare della profonda crisi edilizia – si era unita anche una interpretazione della Legge finanziaria del DIFTFNCSBWBQSFDMVdere agli Enti la possibilità di partecipare economicamente ad una simile struttura operativa. Tuttavia (e purUSPQQP RVFMMFTQFSJFO[BQFS ragioni che non conviene ribadire, si è rivelata non positiva. Ora i tempi sembrano cambiati, e – mentre la crisi edilizia comincia a dare i primi segni di un suo allentamento – una scuola come il “Tartaglia”, così importante per Brescia, esprime la sua concreta volontà di aderire al progetto, visti anche gli obblighi che gli competono per legge. E ad essa si uniscono anche altre realtà scolastiche. distribuire nel triennio conclusivo di studi di attività didattica legata al lavoro, secondo quanto prevede la PSNBJWJHFOUF-oMB cosidetta “Buona scuola” – e ciò anche organizzando all’interno degli Istituti esperienze di lavoro professionale. Interessante, al riguardo, l’iniziativa dell’Istituto “Einaudi” di Chiari, che con il tutoraggio del Collegio Geometri di Brescia sta attuando un’impresa simulata di attività legata alla nostra professione. Si tratta di una sorta di start-up didattica, che consentirà agli studenti del terzo e quarto anno di svolgere attività professionale formativa, nell’ambito, in questo caso, dei rilievi topografici ed architettonici, dell’attività catastale e di quella sul recupero ambientale. Un lavoro che sarà eseguito per un committente (il $PNVOFEJ$IJBSJ FJDVJSJcavi, sotto forma di contributo spese, saranno reinvestiti nell’attività didattica. Anche l’AIB (Associazione InEVTUSJF#SFTDJBOF TJÀNPTTB sull’argomento. Dovendo anch’essa per legge dare vita al Registro delle Imprese (documento che diverrà il punto di riferimento degli istituti scolastici per le convenzioni EJBMUFSOBO[BTDVPMBMBWPSP ha già predisposto per le sue imprese interessate a tale Anche sul tema dell’alter- collaborazione didattica, un nanza Scuola-Lavoro si pos- vademecum orientativo che sono registrare fatti nuovi e ricalca le linee guida del Minipositivi. Anzitutto, la Scuola stero. Quest'ultimo è dispoTecnica Superiore (a noi inte- nibile alla libera consultaressano specificatamente zione sul sito dell’AIB (www. quelle ove si formano i geo- aib.bs.it / area servizi,stage e NFUSJ DPNJODJBBNVPWFSTJ alternanza scuola-lavoro per “reperire” le 400 ore da Nell’agile volumetto sono e- EDITORIALE DEONTOLOGIA E PROFESSIONE Cosa è la deontologia? È un corretto rapporto fra persona e persona, tra professionista e cliente, tra professionista e pubbliche istituzioni, tra professionista e professionista. Innumerevoli possono essere i comportamenti professionali che contrastano con la deontologia; scorrettezze che pesano sul curricola professionale del professionista che non ha capito quale peso può avere il mancato rispetto deontologico sul suo futuro professionale. Il rispetto e la correttezza fra colleghi è una delle principali cause di antipatici contenziosi che emergono, portati all' attenzione di un collegio e gestiti dal consiglio di disciplina. +LVU[VSVNPHZPNUPÄJHNLZ[PYLNSPPUJHYPJOPWYVMLZZPVUHSPJVUJVTWL[LUaHJVUJVYYL[[LaaHWLYZVKKPZMHYLSLYPJOPLZ[L commissionate dal proprio cliente. +LVU[VSVNPHZPNUPÄJHSHUVUPU[LYMLYLUaHMYHJVSSLNOPLJVTTP[[LU[LWLYZVZ[P[\PYLPSJVSSLNHULSSPUJHYPJVJVUHZZVS\[H scorrettezza. 4HKLVU[VSVNPHZPNUPÄJHHUJOLWHYJLSSHYLPSSH]VYVJVU\UJVYYL[[VLTVS\TLU[VPUIHZLHSSLU[P[nKLSSH]VYVZ]VS[V della sua importanza ed impegno professionale profuso. -PUVHWVJV[LTWVMHLZPZ[L]HUVSL[HYPɈLWYVMLZZPVUHSPHSSLX\HSPHKLN\HYZP"VYHSVUVYHYPVKL]LZZLYLZ[HIPSP[VMYH professionista e committente attenendosi sempre ai costi, all'importanza ed entità del lavoro da svolgere. Purtroppo gravi squilibri fra lavoro professionale ed onorario non si notano solo nei singoli professionisti, ma anche indotti da enti pubblici nei loro bandi o società che si accaparrano il lavoro e lo subappaltano a professionisti proponendo loro onorari capestro che a volte non coprono le spese. Sono stati fatti convegni e stilate norme sulla qualità professionale che vengono costantemente elusi. Non si possono dare ed accettare incarichi di stima di immobili che coprono a mala pena le spese di viaggio e soWYHSS\VNV"JVTLUVUZPWVZZVUVHJJL[[HYLPUJHYPJOPKPJLY[PÄJHaPVULLULYNL[PJHJVUVUVYHYPJOLYHZLU[HUVPK\LV quattro euro all'ora. Non sono rispettosi di deontologia e qualità professionale nemmeno bandi ed incarichi con onorari capestro che provengono da enti che dovrebbero controllare la corretta applicazione deontologica e qualitativa degli onorari proposti al di sotto di ogni ragionevole compenso. Se si vuole salvaguardare e non svilire la categoria non bisogna lasciarci imporre quegli onorari capestro che con la scusante della crisi in atto, portano ad un lento, ma inesauribile strangolamento della professione trasformandosi da professionisti a schiavi di quelle lobby o società o enti a cui non interessa la qualità professionale, ma lucrare sul lavoro altrui. Ogni singolo collegio ed i vertici di categoria dovranno sorvegliare ed aiutare quei professionisti specialmente NPV]HUPPZJYP[[PHSSHSIVHɉUJOtUVUPUJVYYHUVULSSHJJL[[HaPVULKPVUVYHYPJHWLZ[YV Con l'occasione porgo a tutta la categoria un cordiale saluto. Cordialmente Giovanni Platto lencati i vantaggi a favore delle imprese, nei casi di una simile collaborazione con il mondo della formazione. Risultano anche ben segnalati gli scopi di tale didattica formativa, con le precise funzioni dei due tutor (quello della formazione incaricato dalla scuola e quello del laWPSPJOEJDBUPEBMMFJNQSFTF e la spiegazione dettagliata delle tre fasi realizzative della alternanza: la co-progettazione, la valutazione e la certificazione. Non mancano infine riferimenti alla posizione assicurativa degli studenti che dovranno accedere alle JNQSFTF*/"*-FE3$ DIF resterà a carico dell'istituto scolastico ma i cui costi, vista la carenza cronica di disponibilità economica che la scuola registra, dovranno necessariamente essere sostenuti dal mondo delle imprese. Tutte indicazioni, queste, che sono senz’altro utili anche agli studi professionali, anch’essi chiamati ad assumere un ruolo di primo piano nell’alternanza Scuola-Lavoro. Concludendo, sembra ovvio chiedersi quale debba essere la posizione del nostro Collegio su tali aspetti forma- tivi, che a Brescia sono sempre stati tenuti in grande considerazione. Sul tema dell’alternanza Scuola-Lavoro si dovrà, a mio parere: • completare l’indagine presso gli iscritti (già in QBSUFFTQMFUBUB QFSQSFDJsare loro le novità sul nuovo tema formativo e per verificarne la loro adesione ad una collaborazione che potrà essere sì onerosa, ma anche allo stesso tempo gratificante; • predisporre una struttura coordinatrice, all'interno del Collegio, in grado di interfacciarsi da una parte con il polo scientifico delle scuole superiori e dall’altra con i tutor del lavoro. Su quello, invece, della Fondazione dovrà riallacciare i contatti con gli Enti pubblici, con le Imprese, con la Scuola Edile (eventualmente con M"*# DIFDPTUJUVJTDPOPDPOJM Collegio i naturali soggetti della formazione, al fine di assicurasi e riconfermare la loro definitiva adesione all’istituzione di questa nuova struttura, così necessaria e strategica nella formazione tecnicoprofessionale dei futuri T geometri. IL GEOMETRA BRESCIANO 2016/1 - 3 INTERVISTA Cassa più vicina all’iscritto a portata d’un semplice “clic” e aperta al contatto diretto Profonda razionalizzazione dell’organizzazione del lavoro nella sede centrale, con l’obiettivo chiaro di avvicinare la Cassa geometri al singolo iscritto e consentirgli un dialogo diretto, sfruttando al meglio le connessioni telematiche. Questo l’ambizioso obiettivo che il geometra Fausto Amadasi, Presidente della nostra Cassa autonoma di Previdenza, ha posto al centro dell’ultimo anno e mezzo di mandato dell’attuale Consiglio di amministrazione. Un impegno che comporta la riorganizzazione degli uffici, l’introduzione di procedure più efficienti ed un complessivo cambio di mentalità del personale per consentire la 4 - IL GEOMETRA BRESCIANO 2016/1 fornitura, direttamente all’iscritto, d’una risposta informata e d’un servizio puntuale. E proprio quest’innovazione nel segno della maggiore efficienza della Cassa, è stata anche il cuore dell’intervista che anche quest’anno, com’è tradizione, abbiamo realizzato col Presidente per il primo numero del 2016. Ma c’è stata pure l’opportunità di passare in rassegna molti dei temi che interessano la categoria, dai redditi ai contributi dell’anno appena trascorso, alle morosità, dalle prospettive di riforma della “governance” interna al punto sull’attività della Groma e del Fondo Futuro. INTERVISTA Nella pagina precedente. Il Direttore della rivista Bruno Bossini (a sinistra) e il Presidente della Cassa di Previdenza dei Geometri Fausto Amadasi (a destra). C aro Presidente, esattamente un anno fa, in occasione d’un analogo incontro, ci avevi regalato un’iniezione di fiducia, riferendo i molti segnali, timidi quanto evidenti, di ripresa dell’attività dei geometri che avevi colto dal tuo privilegiato punto di osservazione. Ecco, val forse la pena che ripartiamo proprio da lì, prima di passare ai temi più propriamente previdenziali: ebbene, questi segnali si sono consolidati durante il 2015? Si è almeno un poco uniformata, è divenuta più omogenea quella mappa a pelle di leopardo, fatta di aree dove il lavoro dei colleghi è in netta ripresa ed altre ancora ferme se non in regresso? “È giusto partire da qui perché c’è uno strettissimo collegamento tra i redditi dei colleghi, la loro contribuzione e, di conseguenza, i conti della Cassa. Purtroppo però ci ritroviamo oggi nella stessa situazione di dodici mesi fa. Ovvero continuo a vedere segnali positivi, anche molto positivi in alcune aree, penso alla Lombardia, all’Emilia, ma anche a certe regioni del Sud come la Puglia, ma permangono pure vaste aree ancora in piena difficoltà, al nord come al sud”. Quali le ragioni di queste evidenti discrasie? “Mah, è facile attribuire all’effetto Expo una parte della ripresa lombarda, così come per quanto attiene ad esempio alla Puglia forse si tratta dell’emersione a reddito e dunque del recupero alla contribuzione, d’una serie di attività che magari prima sfuggivano tanto al Fisco come a noi. Ma più in generale la gelata che in qualche misura ha finora tarpato le ali alla ripresa del lavoro, in particolare per i geometri, mi pare si possa in buona parte imputare all’incertezza e alla lentezza con la quale in questo nostro benedetto Paese gli input legislativi e dell’azione di governo si traducono nella pratica diffusa nella società. In pratica le nuove norme, che potrebbero favorire la nostra attività, hanno spesso tempi di gestazione infiniti e incomprensibili lungaggini nell’applica[JPOF*MEPWFWBFTTFSF l’anno della riforma del Catasto, d’una spinta all’efficientamento energetico, del rilancio degli Ecobonus, della piena operatività del prestito vitalizio (con una indubbia messe di risanamenti e riTUSVUUVSB[JPOJ UVUUFMFHHJDIF con i relativi regolamenti attuativi avrebbero dato non poco lavoro alla categoria. Ed invece nulla o ben poco di tutto questo si è tradotto nella realtà”. E, dunque, per la Cassa che anno è stato quello appena trascorso? “È stato l’ennesimo anno di transizione dentro la crisi: speravamo di poter chiudere i nostri bilanci anche solo con uno zero virgola in più alla voce contributi, mentre regiTUSJBNPBODPSBVOSJspetto al non già esaltante 2014. Con l’aggravante che in alcune regioni, al nord come al sud, non siamo riusciti a risollevarci dal crollo delle contribuzioni che registriamo da qualche anno. Per i nostri conti, va detto a chiare lettere, non è cambiato granché, anche perché abbiamo messo in atto tutta una serie di interventi per ridurre al minimo il contraccolpo della crisi sulla gestione previdenziale, ma certo per la categoria nel suo complesso BODIFJMWBBHMJBSDIJWJ senza troppe soddisfazioni”. Venendo più direttamente ai temi previdenziali, la crisi indubbiamente ha un effetto anche sulla morosità contributiva, un tema che la Cassa da qualche anno sembra voler affrontare con grande decisione. “Su questo versante continua in verità un lavoro iniziato da tempo che punta con forza alla riduzione della morosità, un fardello ingiustificabile che non ha senso continuare a portarsi appresso. A questo proposito cominciamo a vedere i frutti dell’intesa con Equitalia che ci ha portato all’emissione dei solleciti di pagamento con il doppio logo, il nostro e quello di Equitalia, così come abbiamo salutato con grade piacere il fatto che ora è possibile avviare le procedure di rientro, ad esempio la rateazione, anche solo del debito contributivo, mentre prima veniva emessa una sola cartella dove i contributi erano riuniti insieme ad altri contenziosi con l’ente pubblico o lo Stato. Inoltre abbiamo concentrato la nostra azione laddove la morosità era più elevata, con un’analisi provincia per provincia, collegio per collegio”. Ma più d’uno si chiede se non sarebbe più semplice, soprattutto di fronte ai casi eclatanti, alle morosità reiterate e croniche, cancellare dalla Cassa “sic ed simpliciter” chi è inadempiente? “Più d’un meccanismo c’è già e dice ad esempio che ogni copertura assicurativa ed ogni assistenza decade dopo tre anni di mancati pagamenti consecutivi, così come, ormai da tempo, ogni prestazione e l’indennità è commisurata alla effettiva contribuzione”. E nel bilancio della Cassa come entra questa voce? “Cominciamo col dire che, soprattutto se parliamo di morosi seriali, siamo di fronte ad un gruppo non piccolo ma neppure esageratamente numeroso di colleghi, diciamo QJÎPNFOPQFSTPOF& per quanto riguarda il bilancio, ci atteniamo sostanzialmente a due regole cardine: consideriamo recuperabile chi ha morosità fino a tre anni di contribuzione e un EFCJUPOPOTVQFSJPSFBJ mila euro. In sostanza postuliamo, anche sulla base dell’esperienza, che questi colleghi troveranno il sistema di sanare il contenzioso, magari rateizzando, magari posticipando, magari aprendo una trattativa con noi. Per gli altri, pur continuando le azioni per il recupero, ci attrezziamo per sterilizzare gradualmente le posizioni”. Ma dovete comunque garantire una pensione a quei colleghi? Oppure dovete restituire loro quanto hanno versato? “No, no… Ha diritto alla pensione, attenzione con un assegno legato strettamente a quanto ha versato negli anni, DIJBSSJWBBBOOJDPOBMNFOP 20 anni di contribuzione, o chi arriva a 70 con meno di 20 ed BMNFOPBOOJEJDPOUSJCVUJ IL GEOMETRA BRESCIANO 2016/1 - 5 INTERVISTA Per gli altri, le somme eventualmente versate vengono incamerate dalla Cassa senza che si dia il via ad alcuna prestazione. Ecco perché ogni collega dovrebbe valutare con grande attenzione la sua situazione, tenendo conto che a scarsi contributi corrisponde un assegno di pensione misero. Per chiudere su quest’argomento, mi permetto di consigliare ai colleghi che per un qualche motivo sono morosi, di evitare il più possibile di far crescere il debito, perché l’esperienza ci dice che le poche migliaia di euro di contributi mancanti in un modo o in un altro si sanano, se il debito invece arriva a decine di migliaia di euro il rientro è assai meno frequente e i colleghi, alla fine della loro carriera, si ritrove- 6 - IL GEOMETRA BRESCIANO 2016/1 ranno davvero con un assegno molto basso”. Abbiamo parlato finora d’una morosità patologica, seriale, di colleghi che pur avendo reddito, e spesso reddito cospicuo, non versano contributi e magari non pagano neppure le tasse. C’è però un’altra morosità che è figlia della crisi, d’una malattia temporanea, d’una situazione particolare che il geometra vive: in quest’ultimo caso non varrebbe la pena di chiudere un occhio? “Guarda, in questi casi non chiudiamo un occhio solo, ma talvolta tutti e due. Non conto ormai neanche più le decine di casi nei quali abbiamo studiato le formule più favorevoli possibile per consentire al collega in difficoltà di rimettersi in regola. Ne abbiamo inventate davvero di ogni genere, con rateazioni lunghe, lunghissime, aiutando in ogni modo il collega a ripartire. C’è però un limite oltre il quale non è possibile andare, per la semplice ragione che il mancato pagamento dei contributi non provoca solo un danno alla Cassa, ma introduce elementi distorsivi della concorrenza. In buona sostanza chi non paga i contributi può lavorare con tariffe inferiori agli altri perché ha costi inferiori. E questo non è giusto per la categoria e per la società”. Tutto vero, ma qualcuno continua a considerare eccessivo che chi è moroso venga addirittura sottoposto ad un procedimento disciplinare. “Io ritengo invece che questa sia una strada ineludibile proprio perché chi non versa i contributi fa una concorrenza sleale ai colleghi e pertanto si macchia di una violazione bella e buona della deontologia professionale. Ripeto: quelli che hanno oggettive difficoltà, che si trovano in particolari situazioni (coinvolti dal fallimento di altri, ammalati, costretti a lunghi periodi senza una occupazione per le ragioni più diWFSTF MJBJVUJBNP1FSHMJBMUSJ cosa c’è di più attento alle condizioni di ciascun collega d’un organismo come il Consiglio di disciplina, che si muove su base locale e ben conosce l’oggettiva situa[JPOFEVOBSFB 1SPQSJPJM Consiglio di disciplina può valutare meglio ogni singolo caso, approfondire, interloquire prima di arrivare ad un provvedimento. E questo vale anche per la Cassa che è INTERVISTA Alcuni momenti dell'intervista. ovviamente interessata più a concordare un qualsivoglia regime di rientro che non a sanzionare il collega”. Cambiamo argomento: manca ormai solo un anno e mezzo alla fine di questo mandato del CdA della Cassa. Ebbene, quali obiettivi tu e i tuoi colleghi vi siete dati per il lavoro questi mesi che ancora restano? Cosa dobbiamo attenderci? “Di lavoro da fare ce n’è ancora parecchio, ma ci concentreremo soprattutto su due obiettivi entrambi interni alla Cassa, ma che siamo certi potranno migliorare, e parecchio, il servizio che già offriamo” Cominciamo dal primo. “Il primo è anche il più ambizioso: è la riorganizzazione, profonda e complessiva, del lavoro dei nostri uffici. E, si badi bene, non si tratta di spostare scrivanie o persone, ma di cambiare mentalità, di mettere in condizioni tutto il nostro personale – che, debbo dire, è tutto di primissimo ordine – di dare risposte più rapide, puntuali, efficienti ed aggiungo dirette e on line a tutti gli iscritti. Per far questo occorre scardinare una organizzazione che sinora ha lavorato per compartimenti stagni. Finora ogni ufficio aveva personale che sulla propria specifica materia conosceva a menadito ogni norma, ogni procedura, ogni regola, ma non sapeva sostanzialmente nulla della materia della quale si occupava l’ufficio accanto. Capitava così, e capita ancora oggi, che per avere una risposta su una de- terminata pratica, un geometra, spesso (e quasi ineviUBCJMNFOUFTJOPSB DPOMBNFdiazione dei singoli collegi, doveva porre la questione a tre uffici diversi o che si liberasse il tal dirigente esperto in quella specifica questione”. E domani, invece? “Domani, in un domani che spero sia ormai prossimo, ogni dipendente deve conoscere compiutamente tutta la materia afferente alla Cassa, così da dare una risposta immediata non solo al delegato o al personale dei collegi in periferia, ma direttamente al geometra. In un dialogo che avverrà in gran parte sfruttando al massimo i collegamenti telematici e le banche dati condivise. Per far questo abbiamo concluso le analisi preliminari e stiamo organizzando una serie di corsi di formazione per i nostri dipendenti che, debbo rimarcarlo, hanno accolto con entusiasmo questa proposta del CdA. Di più, formeremo dei gruppi di lavoro dedicati a singoli argomenti che coinvolgeranno anche i collegi con l’obiettivo di diffondere al meglio la conoscenza della materia. Entro giugno l’obiettivo, torno a precisarlo, è cambiare organizzazione e mentalità per fare in modo che ogni iscritto senza alcuna mediazione e semplicemente dal suo computer possa presentare una domanda di pensione, dell’assistito o di reversibilità, porre quesiti interloquire con la Cassa, avere risposte certe in tempi rapidi”. IL GEOMETRA BRESCIANO 2016/1 - 7 INTERVISTA Il Presidente Fausto Amadasi e il Direttore Bruno Bossini. Un programma davvero ambizioso, un bel salto di qualità rispetto a quanto accade ora con i delegati che portano le singole posizioni a Roma o i dipendenti dei collegi che passano le mattinate a cercare il dirigente in grado di rispondere ad un quesito. “Ed è proprio a questa situazione che cerchiamo di porre rimedio, pur se mi sento di dire che in questi anni abbiamo già fatto grandi passi innanzi sul versante della nostra efficienza complessiva”. Il secondo obiettivo di quest’anno e mezzo, invece…. “Il secondo obiettivo è strettamente legato al primo perché stiamo pensando ad un restyling dei nostri regolamenti che negli anni si sono andati appesantendo con un’infinità di norme che si sono succedute le une alle altre creando un piccolo mostro burocratico. Ebbene penso proprio che al Comitato di aprile presenteremo una bozza di regolamento che fa giustizia di tutte le norme transitorie ormai superate, che riassume e riorganizza quanto negli anni si è andato affardellando. Speriamo proprio di avere così entro pochi mesi un regolamento storico riordinato, codificato con precisione e trasparente. E pertanto più facile di recepire pienamente da tutto il personale”. Un anno fa ci avevi parlato anche del dibattito sulla revisione della “governance” della Cassa, delle diverse ipotesi in campo. A che punto siamo? “A questo proposito, ripeto che ogni riforma è in capo più alla categoria che al Consiglio di amministrazione della Cassa, ma rispetto ad un anno fa occorre precisare che il nostro dibattito interno si è dovuto giocoforza fermare, poiché aspettiamo, si dice entro giugno-luglio, l’attesa legge di riforma degli ordini professionali, che dovrà ad esempio tener conto del fatto che l’organizzazione provinciale è oggi inattuale per il semplice fatto non ci sono più le province”. 8 - IL GEOMETRA BRESCIANO 2016/1 INTERVISTA E dove si approderà, in particolare per la nostra categoria? “Difficile prevederlo, precisando pure che la riorganizzazione della presenza degli ordini sul territorio non è tema solo della Cassa, ma pure del Consiglio nazionale e dei collegi”. cordarsi e decidere per tutta la categoria. Ma ripeto sono discorsi ancora apertissimi e sui quali non solo la Cassa , ma l’intera categoria dovrà interrogarsi”. Chiudiamo il quadro dei ragionamenti rimasti un po’ in sospeso un anno fa, chiedendoti come si è sviÈ davvero inimmaginabile oggi un luppato il progetto del Fondo Fupunto di caduta ad esempio sul nu- tura: a che punto siamo? Non se ne mero e la consistenza dei collegi, sul sente più parlare…. numero dei delegati, sulla rappre- “Non se ne parla più perché sentanza degli iscritti d’ogni area? l’abbiamo chiuso. Dobbiamo “Inimmaginabile no, io ad e- ammettere che non ha funsempio penso che dagli at- zionato, non tanto per la non tuali 110 collegi si potrà e caldissima accoglienza da forse si dovrà scendere a parte dei colleghi più gioBHHSFHBOEPRVFMMJQJÎ vani, ma per insormontabili piccoli e che non riescono a problemi normativi. Sperafare attività e talvolta persino vamo in una adeguamento a sopravvivere. Quanto al legislativo che non c’è stato. tema della giusta e neces- Il discorso però d’una previsaria correlazione tra la rap- denza integrativa soprattutto presentanza negli organismi per i più giovani, ovvero di un nazionali e la loro efficienza, salvadanaio nel quale ciail dibattito è quanto mai a- scuno con versamenti magperto. Ci sono alcune consi- giori o minori anche a sederazioni che alla Cassa ab- conda dello sviluppo della biamo già fatto, ovviamente sua attività, resta d’attualità. senza prendere alcuna deci- Diversamente verrebbe a sione. È chiaro ad esempio mancare la seconda gamba che se riusciamo a far partire della garanzia pensionistica il collegamento telematico sulla quale ciascuno dovrà tra i singoli geometri e la costruire il proprio futuro. Cassa, uno dei maggiori com- Alle viste c’è il cosiddetto piti del delegato viene meno. jobs act delle professioni ed D’altra parte però va salva- è probabilmente in quella guardato il principio di rap- sede che troveranno risposta presentanza di ognuno dei le richieste nostre e di tutte le collegi e nello stesso tempo casse autonome sul tema valutare diversamente il della previdenza integrapeso d’un collegio con poche tiva”. centinaia di iscritti e di quello che ne ha migliaia. Senza di- Un’ultima domanda, Presidente: menticare comunque la ne- riguarda Groma. Un anno fa ci acessità di contemperare le vevi detto che sareste stati presto diverse esigenze dei collegi chiamati a scelte importanti sul fuper evitare ad esempio, che turo di questa società specializzata tre grandi collegi possano ac- nell’amministrazione di immobili. Vuoi per cortesia ricapitolarci la questione e dirci se avete preso una decisione? “È presto detto. Un anno fa una norma cogente del Governo che ancora non è stata emanata imponeva agli Enti pubblici e assimilati, come la Cassa, una scelta in ordine alle società collegate e controllate. In buona sostanza, alle controllate non è consentito di svolgere indifferentemente servizi per la società madre e per il mercato, e sono state chiamate proprio a scegliere tra un servizio in house o a mercato. Per la Cassa il problema riguarda appunto essenzialmente Groma, la società controllata dalla Cassa stessa e specializzata nella gestione degli immobili. Finora Groma ha amministrato il patrimonio immobiliare della Cassa e si è specializzata per gestire patrimoni immobiliari dei Fondi di Housing Sociale, qualificandosi come una delle migliori società sul mercato, testimoniando la qualità dell’attività e la competenza dei geometri in questo campo (oltre a offrire occaTJPOJEJMBWPSPQFSJDPMMFHIJ w E dunque cosa cambierà? “Stiamo definendo proprio in queste settimane la nostra scelta, ma è ormai certo che dovremo decidere per la divisione in due rami d’azienda di Groma. Un ramo d’azienda continuerà ad occuparsi della gestione in house, ovvero degli immobili della Cassa, mentre un secondo ramo si occuperà solo dei patrimoni immobiliari di altri, ovvero di fondi e di grandi gruppi. La Cassa dovrà cedere proprio questo secondo ramo e continuare a muoversi liberamente sul mercato e ad offrire i suoi apprezzati servizi mantenendo solo una partecipazione non di controllo”. Si sono già fatti avanti compratori interessati? “Certamente, anche perché stiamo parlando di una azienda che vale, che si è fatta in pochi anni un buon nome nel settore e che è sinonimo di efficienza e qualità. Gli acquirenti ci sono e stiamo valutando tutte le opportunità e le questioni contrattuali. Sino alla auspicabile conclusione dobbiamo mantenere il riserbo, non fosse altro perché la trattativa coinvolge anche società quotate in Borsa”. Possiamo un po’ forzarti per sapere almeno quanto pensa di incassare la Cassa da quest’operazione? “È prematuro parlare di cifre, ma non stiamo parlando di pochi soldi. Basti dire che Groma, una società che, molti colleghi lo ricorderanno, fino a pochi anni fa non valeva sostanzialmente nulla ed oggi invece il mercato è concorde nel valutarla alcuni milioni di euro, ha un personale altamente qualificato ed ha elaborato un originale e innovativo sistema di gestione degli immobili che è già divenuto la best practice del settore. Non fatemi dire di più: tutto sarà illustrato alla prossima assemblea dei delegati, dove, nella massima trasparenza, prenderemo le nostre decisioni”. T IL GEOMETRA BRESCIANO 2016/1 - 9 DAL CONSIGLIO NAZIONALE Obbligo di accettare i pagamenti in moneta digitale Caro Collega, DPNFTBJDPOMFOUSBUBJOWJHPSFJMHFOOBJPEFMMB-FHHFEJ4UBCJMJU¹O TDBUUBBODIFQFSJQSPGFTTJPOJTUJ l’obbligo di accettare pagamenti in moneta digitale – bancomat o carte di credito – anche per importi inferiori a 30 euro: il MJNJUFBJNJDSPQBHBNFOUJÀBUUVBMNFOUFEJFVSP Nelle intenzioni del Governo e del Parlamento, il provvedimento coniuga la necessità di aumentare la tracciabilità dei pagamenti con l’opportunità di favorire la diffusione della moneta elettronica, così da ridurre il gap che separa l’Italia dagli altri Paesi occidentali. Premesso che: B OPOÀOPTUSBJOUFO[JPOFJORVFTUBTFEFFOUSBSFOFMNFSJUPEFMMBWBMJEJU¹EFMMFNJTVSFJOUSBQSFTFEBMMF*TUJUV[JPOJJOGVOzione del raggiungimento degli obiettivi di cui sopra; C MBUUJWJU¹EFMHFPNFUSBQFSTVBTUFTTBOBUVSBFGJOBMJU¹Àtracciabile in ciascun ufficio destinatario della prestazione professionale; D MFQBSDFMMFEFJQSPGFTTJPOJTUJoDPSSJTQFUUJWPEJVOBprestazione d’opera – possono essere pagate con modalità alternative: DPOUBOUJTJOPBNJMBFVSPBTTFHOPCBODBSJPCPOJGJDPCBODBSJP Il CNGeGL: nelle more del provvedimento e in attesa della pubblicazione – entro il 1° febbraio 2016, così come indicato nella Legge di Stabilità – da parte del Ministero dell’economia e delle finanze del decreto che indicherà le sanzioni per gli inadempienti, raccomanda ai propri iscritti di adottare comportamenti massimamente ispirati all’etica e alla trasparenza, al fine di tutelarsi da eventuali denunce della committenza, magari a fronte dell’interpretazione errata di norme entrate in vigore solo di recente. In primis, all’atto del conferimento dell’incarico è opportuno indicare chiaramente – oltre quanto già previsto – la modalità di pagamento della prestazione d’opera concordata con il committente, che può avvenire secondo quanto indicato sopra, al punto c). Sarà cura del CNGeGL dare tempestiva informazione dell’avvenuta pubblicazione del già citato decreto ministeriale, nel quale si farà anche riferimento alle regole di armonizzazione con la direttiva europea (Regolamento UE 751/2015 JO vigore in Italia dal 9 dicembre, relative alle commissioni interbancarie sulle operazioni di pagamento basate su carta. Con i migliori saluti, Maurizio Savoncelli Presidente del Consiglio Nazionale Geometri e Geometri Laureati 10 - IL GEOMETRA BRESCIANO 2016/1 DAL CONSIGLIO NAZIONALE Proposta di modifica alla Legge 132/2015 sulle esecuzioni immobiliari Caro Collega, MFOPWJU¹JOUSPEPUUFEBMMB-FHHFOJONBUFSJBEJDPNQFOTPEFMQFSJUPHJVEJ[JBSJPQFOBMJ[[BOPGPSUFNFOUFJQSPGFTsionisti coinvolti, rendendo concreta la possibilità di un abbattimento drastico del valore dell’onorario e di una dilazione a oltranza dei tempi di liquidazione. A tutela dei geometri che svolgono attività di consulenza tecnica d’ufficio, nel ruolo di coordinatore del Gruppo di Lavoro “Adeguamento tariffa consulenti tecnici giustizia” voluto dalla Rete delle Professioni Tecniche, ho predisposto – sentiti gli 6GGJDJEFM.JOJTUFSPEFMMB(JVTUJ[JBoJDPSSFUUJWJDPOUFOVUJOFMMFNFOEBNFOUPOBMMBSUJDPMPÞEFM%%-$PODPSSFO[B presentato dal Senatore Massimo Caleo presso la Commissione Industria del Senato. Con l’impegno ad aggiornarti costantemente e in maniera tempestiva delle iniziative promosse dal CNGeGL, invio i più cordiali saluti. Maurizio Savoncelli Presidente del Consiglio Nazionale Geometri e Geometri Laureati COSA DISPONE LA LEGGE I NOSTRI CORRETTIVI Nell'ambito dell'esecuzione forzata immobiliare, il compenso dell'esperto nominato ai sensi dell'art. 568, ultimo comma, c.p.c. o dello stimatore nominato dal giudice o dall'ufficiale giudiziario sarà calcolato sulla base del prezzo ricavato dalla vendita del bene, e non sul valore dello stesso al momento dello svolgimento dell'attività di valutazione. Il compenso dell'esperto o dello stimatore nominato dal giudice o dall'ufficiale giudiziario è calcolato sulla base del prezzo ricavato dalla vendita nel caso in cui questo si discosti di oltre il 35% dal valore di stima e sempre che la vendita abbia luogo entro e non oltre 12 mesi dal deposito della perizia; negli altri casi detto compenso è calcolato e liquidato sulla base del valore di stima. Calcolare il compenso sulla base del prezzo di vendita si traduce in una dilazione a oltranza del tempo di liquidazione, oltre al quasi certo abbattimento del suo valore, imputabile alla frequente vendita "al ribasso" rispetto alla stima iniziale. Il compenso dell'esperto o dello stimatore è calcolato sulla base del valore di stima. Potrà essere calcolato sul prezzo di vendita unicamente nell'eventualità che questi si discosti di oltre il 35% dal valore di stima, e sempre che la vendita abbia luogo entro e non oltre 12 mesi dal deposito della perizia. OBIETTIVO: Tutelare il professionista dalle distorsioni legate a tempistiche e valori di vendita incerti. All'esperto o allo stimatore non potranno essere liquidati, prima della vendita, acconti in misura superiore al cinquanta per cento del compenso calcolato sulla base del valore di stima dell'immobile. Prima della vendita devono comunque essere liquidati acconti in misura pari al cinquanta per cento del compenso calcolato sulla base del valore di stima, fatto salvo in ogni caso il rimborso delle spese sostenute dall'esperto o dallo stimatore anche per prestazioni tecniche accessorie svolte ai fini dell'espletamento dell'incarico. La vendita di un immobile a un prezzo finale esiguo, così come la mancata vendita, espongono il professionista al rischio di dover restituire parte del compenso ricevuto a titolo di acconto. È operato il giusto distinguo tra il compenso per la prestazione resa e le spese sostenute per l'esecuzione dell'incarico, riferibili – oltre alle operazioni valutative – allo svolgimento di prestazioni complementari e/o accessorie, come ad esempio l'accatastamento e l'APE. OBIETTIVO: Garantire al professionista il riconoscimento delle spese sostenute per l'esecuzione della prestazione, unitamente alle spese complementari e/o accessorie tipiche dell'incarico. IL GEOMETRA BRESCIANO 2016/1 - 11 DAL CONSIGLIO NAZIONALE Importante collaborazione tra la categoria dei geometri e la Croce Rossa Italiana Molto interessante, per gli iscritti che esercitano nell’ambito del Catasto e delle Consulenze Immobiliari, la convenzione che il nostro CNG ha stipulato con l’“Ente Croce Rossa Italiana” per servizi di consulenza tecnico-estimativa, da affidare a geometri regolarmente iscritti, per immobili distribuiti su tutto il territorio nazionale dei quali molti sono situati nel territorio bresciano. Gli onorari previsti sono quelli di cui alla tab.”A” della convenzione stessa. Per i colleghi che fossero interessati a maggiori ragguagli, segnaliamo di visionare l’accordo sul sito del Collegio: www.collegio.geometri.bs.it al percorso Home Page / Enti ed Associazioni / Il Consiglio Nazionale dei Geometri e Geometri Laureati / Comunicati. L’eventuale adesione dovrà pervenire tramite P.E.C. all’indirizzo: [email protected] entro e non oltre il 25/02/2016. CROCE ROSSA ITALIANA E CONSIGLIO NAZIONALE GEOMETRI E GEOMETRI LAUREATI CONVENZIONE PER L’AFFIDAMENTO, IN REGIME DI CONVENZIONE CON TIPOLOGIA “A CHIAMATA”, DELLE SEGUENTI ATTIVITA TECNICHE : ESPLETAMENTO DI TUTTE LE OPERAZIONI DI TIPO CATASTALE (DOCFA,PREGEO), ESPLETAMENTO DELLA REDAZIONE DELL’ATTESTAZIONE DI PRESTAZIONE ENERGETICA E REDAZIONE DI PERIZIE ESTIMATIVE PER IL PATRIMONIO IMMOBILIARE DELL’ENTE CROCE ROSSA ITALIANA Premesso che: - l’Ente Croce Rossa Italiana, di seguito denominato Ente per brevità, in relazione al proprio patrimonio immobiliare, necessita frequentemente di dover svolgere servizi tecnico-estimativi da affidare in maniera non continuativa a tecnici regolarmente iscritti ai propri albi professionali quali geometri, geometri laureati, architetti ed ingegneri e fermo restando la possibilità di avvalersi dei servizi svolti dall’Agenzia del Territorio; - i servizi tecnico-estimativi sopra richiamati sono ricompresi nelle seguenti attività tecniche: espletamento di tutte le opera[JPOJEJUJQPDBUBTUBMF%0$'"13&(&0 FTQMFUBNFOUPEFMMBSFEB[JPOFEFMM"UUFTUB[JPOFEJ1SFTUB[JPOF&OFSHFUJDBFSFEBzione di Perizie Estimative per il Patrimonio Immobiliare dell’Ente Croce Rossa Italiana; - per l’affidamento delle attività tecniche è stato scelto di operare in regime di convenzione con tipologia “a chiamata”; - JOEBUBBQSJMFÀTUBUBQVCCMJDBUBTVMTJUPJTUJUV[JPOBMFEFMMB$3*MBTFHVFOUFi.BOJGFTUB[JPOFEJJOUFSFTTFQFSMBGGJEBmento, in regine di convenzione con tipologia “a chiamata”, delle seguenti attività tecniche: espletamento di tutte le opera[JPOJEJUJQPDBUBTUBMF00$'"13&(&0 FTQMFUBNFOUPEFMMBSFEB[JPOFEFMM"UUFTUB[JPOFEJ1SFTUB[JPOF&OFSHFUJDBFSFEBzione di Perizie Estimative per il Patrimonio Immobiliare dell’Ente Croce Rossa Italiana” - JOEBUBHJVHOPDPOOPUBOJM$POTJHMJP/B[JPOBMF(FPNFUSJF(FPNFUSJ-BVSFBUJIBNBOJGFTUBUPMJOUFSFTTFB TPUUPTDSJWFSFMBDPOWFO[JPOFEJDVJTPQSBJOPMUSBOEPTVDDFTTJWBNFOUFJOEBUBMVHMJPDPOOPUBMBUBCFMMBSJHVBSdante le offerte economiche per le singole attività sommariamente richiamate in narrativa; - la tabella compiegata come “Tabella A” alla presente Convenzione è parte integrante della stessa; - tale convenzione sarà regolata attraverso l’applicazione di norme e regole riportate negli articoli seguenti che saranno propedeutici e di carattere regolamentare per la stesura della stessa; - le attività tecniche che verranno espletate saranno compensate economicamente esclusivamente secondo le tipologie enumerate nella tabella stessa e in base all’offerta che verrà presentata. per quanto sopra riportato il giorno sedici del mese di dicembre dell’anno duemilaquindici; · · TRA Croce Rossa Italiana - Comitato Centrale, qui rappresentata dalla dott.ssa Sandra Rocca (omissis); E Consiglio Nazionale Geometri e Geometri Laureati, qui rappresentato dal geom. Maurizio Savoncelli (omissis) 12 - IL GEOMETRA BRESCIANO 2016/1 DAL CONSIGLIO NAZIONALE SI CONVIENE E SI STIPULA QUANTO SEGUE: Art. 1 (Recepimento delle premesse) Le premesse fanno parte integrante e sostanziale della presente Convenzione e costituiscono i presupposti su cui si fonda il consenso delle parti. Art. 2 (Individuazione del tecnici) 1. La Croce Rossa Italiana affiderà ai tecnici designati dal Consiglio Nazionale del Geometri e Geometri Laureati, l’incarico di provvedere all ‘espletamento di tutte le prestazioni inerenti e correlative all’accatastamento e, comunque, allo svolgimento di tutte le attività tecniche finalizzate agli aggiornamenti catastali, di attestazione della prestazione energetica e perizia di stima per l’individuazione del valore di mercato degli immobili citati; 2. nominativi e recapiti dei Professionisti designati dovranno essere formalizzati, dal predetto Consiglio Nazionale del Geometri e del Geometri Laureati, in elenchi suddivisi per Province, contenenti designazioni numericamente adeguate agli immobili da accatastare nonché i relativi abbinamenti dei professionisti alle unita immobiliari. Al successivo conferimento di incarico formale ai singoli professionisti provvederà la Croce Rossa Italiana. Art. 3 (Incarico del tecnici) 1. I tecnici incaricati dovranno sottoscrivere l’accettazione dell’incarico, assumendo l’impegno a: BFTQMFUBSFJOBEFSFO[BBMMFEJTQPTJ[JPOJDPOUFOVUFOFMMFQSPDFEVSF13&(&013&USBUUBNFOUPBUUJ(&0NFUSJDJ F%0$'" %PDVNFOUJ$BUBTUP'BCCSJDBUJ UVUUFMFQSFTUB[JPOJFUVUUJHMJBEFNQJNFOUJQSFWJTUJQFSMBDPSSFUUBQSFDJTBFQVOUVBMFEJDIJBrazione in catasto di ogni singola unità immobiliare da alienare e di tutte le parti comuni; b. svolgere tutte le attività tecniche finalizzate agli aggiornamenti catastali, alla attestazione della prestazione energetica e alla perizia di stima per l’individuazione del valore di mercato delle unità immobiliari secondo le indicazioni che saranno impartite dalla Croce Rossa Italiana, che provvederà a fornire anche le opportune indicazioni utili all’esatta individuazione delle eventuali pertinenze ed aree di sedime; DDPOUFOFSFHMJPOPSBSJFEJDPNQFOTJOFMMJNJUFNBTTJNPGJTTBUPOFMUBSJGGBSJPPHHFUUPEFMMBHHJVEJDB[JPOF5BCFMMBi"w 2. Prima dell’affidamento al tecnico prescelto dovrà essere effettuato un sopralluogo congiunto, con il personale della CRI o altro personale dalla CRI designato, presso l’unità Immobiliare interessata, al fine di disporre di notizie utili a precisare nell’affidamento di incarico: l’oggetto, le modalità, l’indicazione chiara ed articolata delle procedure e degli adempimenti necessari per conseguire il risultato, i contenuti degli elaborati in termini di qualità e quantità (intesa non solo come metodo o procedura NBBODIFDPNFDBQBDJU¹JEPOFJU¹EJDPOTFHVJNFOUPEFMSJTVMUBUP MBNNPOUBSFEFMMPOPSBSJPSJGFSJUPTJBBMMVOJU¹JNNPCJMJBSF TJBBMMBRVPUBQBSUFEFJCFOJDPNVOJ FMFMFODPEFUUBHMJBUPEJUVUUFMFTQFTFDPOOFTTFJOUFSNJOJDFSUJMJRVJEJFEFTJHJCJMJB QSFTUB[JPOFFTQMFUBUBQFSMBRVBOUJGJDB[JPOFEFMRVBMFEFWFFTTFSFGBUUPSJDPSTPBMTVEEFUUPUBSJGGBSJPRVBMFMJNJUFNBTTJNP La lettera d’incarico professionale dovrà contenere l’indicazione chiara ed articolata delle modalità, delle procedure e degli adempimenti necessari per conseguire il risultato, i contenuti degli elaborati in termini di qualità e quantità (intesa non solo DPNFNFUPEPPQSPDFEVSBNBBODIFDPNFDBQBDJU¹JEPOFJU¹BPOPSBSFMJNQFHOPBTTVOUP 4. Nella possibile eventualità che alcune circostanze sopravvenute comportino condizioni che rendano maggiormente gravosi HMJBEFNQJNFOUJQSFWJTUJOFMMPTWPMHJNFOUPEFMMJODBSJDPNBHHJPSJMBWPSJTQFTFJNQSFWJTUFSJDPSTPBEBMUSFQSFTUB[JPOFFUD il professionista incaricato tenuto a darne tempestiva comunicazione alla committente Croce Rossa Italiana ed al consiglio Nazionale Geometri e Geometri Laureati o alla struttura operativa dagli stessi indicata. L’espletamento di tutte le prestazioni inerenti e correlative all’accatastamento di ogni singola unità immobiliare e, comunque, di tutte le attività tecniche finalizzate agli aggiornamenti catastali, di attestazione della prestazione energetica e perizia di TUJNBQFSMJOEJWJEVB[JPOFEFJWBMPSFEJNFSDBUPEFHMJJNNPCJMJJOUFSFTTBUJEPWS¹FTTFSFDPNQMFUBUPFOUSPTFTTBOUB HJPSOJ solari consecutivi con l’esclusione di quelli dedicati alla sottoscrizione dei verbali di consegna e compimento dell’incarico. 6. Qualora il Contraente incorra in inadempimenti rispetto ai termini e alle modalità sopra descritte, per ogni periodo di ritardo pari al decimo del tempo previsto per l’esecuzione del contratto e per ogni singola inadempienza, sarà applicata, con le NPEBMJU¹EJDVJBMMBSUEFM%.OMBQFOBMJU¹QBSJBMEFMM*NQPSUPEFMDPOUSBUUPGJOPBVONBTTJNPEFMEJFDJ QFSDFOUP EFMMJNQPSUPTUFTTP1FSJQFSJPEJJOJ[JBUJNBOPOVMUJNBUJTBS¹BQQMJDBUBTPMPVOBQBSUFEFMMBQFOBMJU¹SJGFSJUBBMMJOIL GEOMETRA BRESCIANO 2016/1 - 13 DAL CONSIGLIO NAZIONALE tero periodo, proporzionale al ritardo effettivamente maturato. Ai fini del calcolo delle predette penalità tutti i periodi suddetti saranno sommati e considerati come un unico termine complessivo. Art. 4 (Finalità dello convenzione e modalità di pagamento di onorari professionali e spese) 1. L’amministrazione della Croce Rossa Italiana non assume per effetto della presente convenzione obbligo di attribuzione di incarichi professionali, che saranno invece attribuiti, in ragione delle concrete necessità di dichiarazione degli immobili in catasto e di tutte le attività tecniche finalizzate a rendere vendibili gli immobili. 2. Gli onorari relativi alle ripetute prestazioni di dichiarazione degli immobili in catasto e, comunque, tutte le spese per registrazioni, diritti, bolli, collaudo elaborati, se dovuti, relative alle attività tecniche espletate per rendere vendibili le singole unità immobiliari oggetto della compravendita, verranno comunicati sia al Consiglio Nazionale Geometri e Geometri Laureati sia alla Croce Rossa Italiana che, al termine della prestazione professionale, provvederà alla corresponsione degli oneri stessi direttamente al professionista incaricato, tramite le articolazioni regionali della CRI presenti sul territorio nazionale. Art. 5 (Normativa) Per quanto non previsto dagli articoli precedenti si fa riferimento alla vigente normativa ed in particolare al Codice Civile. Letto, confermato e sottoscritto: per la Croce Rossa Italiana, rappresentata dal Dirigente del Servizio Procurement, Contratti e Patrimonio dott.ssa Sandra Rocca per il Consiglio Nazionale Geometri e Geometri Laureati, rappresentato dal Presidente protempore geom. Maurizio Savoncelli Geometri all’opera per la Croce Rossa Italiana Il Consiglio Nazionale Geometri e Geometri Laureati amplia la rete di possibilità professionali per la categoria grazie a una convenzione con la Croce Rossa Italiana. I geometri avranno la possibilità di svolgere, in via esclusiva e su ben 1500 immobili di proprietà dell’Ente, servizi tecnici come il censimento catastale (modelli DOCFA, PREGEO), l’attestazione di prestazione energetica e la valutazione degli immobili con perizie estimative. Prestazioni tecniche di massima qualità in via esclusiva su ben 1500 immobili di proprietà della Croce Rossa Italiana. Questo l’accordo alla base della convenzione che il Consiglio Nazionale Geometri e Geometri Laureati ha stipulato con l’Ente. A questo punto la parola passa ai Presidenti dei Collegi Territoriali (che rappresentano la Categoria nelle province in cui insistono gli immobili della CRI) e hanno già ricevuto la circolare esplicativa del CNGeGL. A loro si può rivolgere il collega interessato che vuole far inserire il proprio nominativo nell’elenco dei professionisti qualificati, che sarà utilizzato dalla Croce Rossa Italiana per affidare gli incarichi con la tipologia “a chiamata”. E quali sono le consulenze richieste ai professionisti? I servizi tecnici di tipo catastale (DOCFA, PREGEO), la redazione dell’attestazione di prestazione energetica e la redazione di perizie estimative per il patrimonio immobiliare della Croce Rossa Italiana. Ogni professionista potrà svolgere una sola prestazione, una precisa indicazione voluta dal CNGeGL al fine di ampliare il più possibile la base dei soggetti coinvolti. L’onorario sarà infine determinato “a prezzo convenzionato”, in base a un listino anch’esso pattuito tra CNGeGL e CRI. Il Presidente Nazionale CNGeGL Maurizio Savoncelli ricorda che “Ci siamo attivati fin dall’emissione del bando, formulando una proposta globale, relativa all’intero patrimonio e per tutte le prestazioni richieste dalla CRI. Una scelta che rientra in un più ampio programma di promozione del ruolo del geometra finalizzato, fra l’altro, alla valorizzazione delle sue capacità tecniche nei confronti delle amministrazioni centrali e gli Enti locali”. Per questa ragione, spiega Ezio Piantedosi, Segretario del CNGeGL, “le modalità organizzative sono state articolate per coinvolgere il maggior numero di iscritti. Naturalmente, anche le modalità di individuazione dei requisiti ideali colleghi sono state impostate per formulare un database di professionisti in grado di svolgere prestazioni della massima qualità”. 14 - IL GEOMETRA BRESCIANO 2016/1 DAL CONSIGLIO NAZIONALE La microzonazione sismica in aiuto ai geometri e ai professionisti del settore F ornire supporto scientifico e tecnico ai soggetti istituzionalmente interessati alla microzonazione sismica e alle sue applicazioni, con particolare riferimento alla pianificazione urbanistica e alle problematiche connesse all’emergenza sismica. È questo uno degli obiettivi del “Centro per la Microzonazione Sismica e le sue applicazioni Centro MS”, costituito per iniziativa del Consiglio Nazionale delle Ricerche - Dipartimento Scienze del Sistema Terra e Tecnologie per M"NCJFOUF $/3%5" F dell’Istituto di Geologia Ambientale e Geoingegneria (C/3*("( Oggi il CNR, le principali istituzioni di Ricerca e le Università italiane che operano nel campo della microzonazione sismica, tornano sul tema per presentare la costituzione di un soggetto unico che, oltre a dare continuità alle attività intraprese per la riduzione del rischio sismico, in collaborazione con la Presidenza del Consiglio dei Ministri, Dipartimento della Protezione $JWJMF%1$ FDPOMF3FHJPOJ possa rappresentare un luogo di confronto scientifico per la ricerca di settore. All’incontro, fra i rappresentanti delle categorie professionali, il Presidente del CNGeGL Maurizio Savoncelli che ha dichiarato: “il centro per la microzonazione sismica mette finalmente in rete i soggetti coinvolti in questi studi: i centri di ricerca, il mondo accademico e i tecnici, come geologi, ingegneri, architetti e geometri, che prendono parte e contribuiscono a questo lavoro fondamentale per ottenere la mitigazione del rischio sismico. Un obiettivo facilmente perseguibile se vengono integrate le conoscenze, le competenze, gli strumenti di ogni centro di ricerca e di ogni centro accademico. A ciò non può mancare il sostegno dei fondi e delle risorse dello Stato, grazie alla Protezione Civile: una realtà che dimostrato di portare avanti costantemente il suo impegno al di là dell’emergenza, cercando di prevenire e migliorare ogni giorno le condizioni con cui si affrontano i sismi. Durante i lavori di questa giornata è chiaramente emerso che, seppur in misura ridotta, questi fenomeni si registrano quotidianamente: un chiaro segnale che mette in luce come il nostro Paese debba essere continuamente sotto osservazione”. Sull'argomento si sono tenuti vari incontri tra i soggetti interessati. In particolare si segnala che a Roma, il 28 gennaio 2016, si è tenuta una giornata di presentazione del “Centro per la Microzonazione Sismica e le sue applicazioni - CentroMS", costituito su iniziativa del Consiglio Nazionale delle Ricerche - Dipartimento Scienze del Sistema Terra e Tecnologie per l'Ambiente $/3%5" FM*TUJUVUPEJ(FPlogia Ambientale e GeoingeHOFSJB$/3*("( Il CentroMS ha fra i suoi obiettivi quello di fornire supporto scientifico e tecnico ai soggetti istituzionalmente inte- ressati alla microzonazione sismica e alle sue applicazioni, con particolare riferimento alla pianificazione urbanistica e alle problematiche connesse all’emergenza sismica. Alla giornata di presentazione ha partecipato il Capo Dipartimento della Protezione Civile, ingegner Fabrizio Curcio. Era prevista inoltre la partecipazione dei Presidenti di CNR, INGV, ISPRA e OGS, oltre che dei rappresentanti di Regioni, Province Autonome, Città Metropolitane, ANCI e Ordini Professionali di Ingegneri, Geologi e Architetti. Maggiori informazioni sul sito www.centromicrozonazionesismica.it. T IL GEOMETRA BRESCIANO 2016/1 - 15 DALLA CASSA DI PREVIDENZA Professionisti, deducibilità contributi previdenziali La deducibilità dei contributi alle casse professionali Sono integralmente deducibili dal reddito complessivo IRPEF i contributi previdenziali e assistenziali versati obbligatoriamente a Casse professionali, da parte dei professionisti iscritti alle stesse (ad esempio dottori commercialisti, ragionieri, avvocati, notai, ingegneri, architetti, consulenti del lavoro, geometri, medici, farNBDJTUJWFUFSJOBSJFDD tenenza, ivi compresi quelli per la La deducibilità: Le notizie sulla deducibilità dei contributi previdenziali che qui vi proponiamo ci sono state ricongiunzione di periodi assicura- • riguarda il contributo sogtivi”. gettivo e il contributo intefornite dall’Associazione Nazionale Donne Per questi contribuenti, grativo “minimo”; però, occorre fare attenzione • non riguarda, di regola, il Geometra, che ringraziamo. alla tipologia di contributo contributo integrativo (pari professionisti iscritti plessivo, sempreché sia ri- versato. OPSNBMNFOUFP BEalle Casse di Previ- masto effettivamente a ca- Infatti, la deducibilità non debitato in fattura al cliente denza e Assistenza di rico del professionista. trova applicazione per il con(si tratta, infatti, di un onere Categoria possono dedurre I lavoratori autonomi che e- tributo “integrativo” (in geche rimane a carico di dal reddito complessivo i sercitano professioni regola- OFSFEFMP BEEFCJUBUP quest’ultimo anche se poi contributi obbligatori versati mentate da Albi e versano i in fattura, in quanto si tratta viene materialmente verdurante il periodo d’imposta. contributi previdenziali e as- di onere a carico del cliente, TBUPEBMQSPGFTTJPOJTUB La deduzione, però, non ri- sistenziali alle proprie casse ancorché versato dal profesguarda i contributi integra- di previdenza, possono de- sionista. Il problema dei contributi tivi che vengono addebitati durre quindi, senza alcun li- Sul punto, però, ci sono al- integrativi al cliente in fattura. mite di spesa, gli importi ver- cune eccezioni: in partico- Non è possibile dedurre i Su questo aspetto si sono sati nel periodo d’imposta a lare, come chiarito dall’A- contributi integrativi che pronunciate più volte l’Am- titolo di contributi obbliga- genzia delle Entrate (cfr. riso- vengono addebitati in fattura ministrazione finanziaria e la tori. luzioni 18 maggio 2006, n. dal professionista.In genere giurisprudenza di legittimità. A prevederlo è l’art. 10 TUIR &FNBS[PO& si tratta di una aliquota pari al $POMBSJTPMV[JPOFO&EFM laddove stabilisce (comma 1, sono deducibili i contributi JOBMDVOJDBTJ DIFTF2011, in relazione al contri- MFUUFSBF DIFTPOPEFEVDJCJMJ integrativi minimi, mentre condo quanto stabilito dalla buto integrativo minimo, do- dal reddito complessivo ai nessuna deducibilità è am- legge e dagli ordinamenti vuto nell’ipotesi in cui il con- fini IRPEF, “i contributi previden- messa se il professionista delle singole casse previtribuente abbia realizzato un ziali ed assistenziali versati in ot- non esercita la rivalsa sul denziali, tutti gli iscritti al revolume d’affari limitato o ad- temperanza a disposizioni di legge, cliente, ancorché il contri- lativo albo devono applicare dirittura pari a zero, l’Agenzia nonché quelli versati facoltativa- buto integrativo rimanga (in su tutti i corrispettivi rienha affermato che può essere mente alla gestione della forma UVUUPPJOQBSUF BQSPQSJPDB- tranti nel volume di affari ai dedotto dal reddito com- pensionistica obbligatoria di appar- rico. fini dell’IVA. I 16 - IL GEOMETRA BRESCIANO 2016/1 Foto © dessauer - Fotolia.com Inoltre, la Cassazione si è pronunciata più volte sulla questione confermando la posizione espressa dall’Agenzia delle Entrate. DALLA CASSA DI PREVIDENZA Tale importo poi va versato alla Cassa, indipendentemente dall’effettivo pagamento che ne abbia eseguito il debitore, nei cui confronti tale maggiorazione risulta ripetibile. Normalmente è previsto che la stessa maggiorazione non concorre a formare il reddito professionale e non costituisce base imponibile agli effetti dell’IRPEF e dell’IVA. Sulla deducibilità o meno di tali contributi si sono pronunciate più volte la Cassazione e l’Agenzia delle entrate. Secondo la tesi predominante della Suprema Corte GSBUVUUFWFEJTFOUFO[B NBS[PODIFTJ occupa, nello specifico, dell’Inarcassa degli ingeHOFSJFBSDIJUFUUJ UBMJQSPGFTsionisti non possono dedurre dal loro reddito i contributi integrativi versati in base alla legge (art. 10, comma 1, legge O DIF BOBMPHBmente a quanto previsto per altre categorie professionali, stabilisce l’obbligo per tutti gli iscritti all’albo di applicare una maggiorazione percentuale su tutti i corrispettivi rientranti nel volume annuale d’affari ai fini dell’IVA e versarne alla Cassa l’ammontare, indipendentemente dall’effettivo pagamento che ne abbia eseguito il debitore, nei cui confronti è ripetibile la maggiorazione. Secondo la Cassazione l’onere contributivo in oggetto rimane a carico dei clienti e, quindi, non può rappresentare un costo deducibile per il libero professionista. Dello stesso avviso è anche l’Agenzia delle Entrate che, con la risoluzione 18 maggio O&IBTUBCJMJUPDIF il contributo integrativo, assistito dal meccanismo della rivalsa, non concorrendo alla formazione del reddito di lavoro autonomo e, più in generale, alla determinazione della base imponibile ai fini IRPEF, è indeducibile dal reddito dei contribuenti; tale indeducibilità ricorre anche nell’ipotesi in cui l’iscritto, pur avendo maturato il diritto alla rivalsa, per qualsiasi motivo, non lo esercita. Successivamente, però, con la SJTPMV[JPOFNBS[PO &JORVFTUPDBTPDJTJPD- cupa della Cassa biologi &/1"# QVSSJDIJBNBOEPMB posizione espressa nel documento del 2006, l’Agenzia ha affermato, in relazione al contributo integrativo minimo, dovuto nell’ipotesi in cui il contribuente abbia realizzato un limitato volume d’affari, o addirittura un volume d’affari pari a zero, che, considerata la natura previdenziale del contributo integrativo minimo ed attesa la sua obbligatorietà, in questo caso esso può essere dedotto dal reddito complessivo ai sensi dell’art. 10, DPNNBMFUUFSBF 56*3 sempreché sia rimasto effet- tivamente a carico del professionista. Si tratta, quindi, di una interpretazione più favorevole al contribuente, anche se rimane confermata l’indeducibilità in tutti gli altri casi. Indicazione nella dichiarazione dei redditi Per poter portare in deduzione i contributi versati durante il periodo d’imposta (vale, a tale proposito, il prinDJQJPEJDBTTB ÀOFDFTTBSJP indicare gli stessi nell’apposito rigo del quadro della dichiarazione dedicato agli oneri e le spese. T IL GEOMETRA BRESCIANO 2016/1 - 17 DALLA CASSA DI PREVIDENZA Contribuzione obbligatoria minima, rivalutazione pensioni e limiti reddituali anno 2016 I M$POTJHMJPEJ"NNJOJTUSB[JPOFoDPOEFMJCFSBOEFMoIBGJTTBUPper il 2016 l’importo del contributo integrativo ed il coefficiente di rivalutazione per le pensioni, i limiti di reddito e gli scaglioni reddituali ai fini del calcolo pensionistico. Di seguito si riporta la tabella riepilogativa che tiene conto anche degli aumenti del contributo soggettivo, gia disposti dal Comitato dei Delegati a maggio del 2012. -BEFMJCFSBÀTUBUBJOWJBUBQFSMBDPOTFHVFOUFBQQSPWB[JPOFFY%MHTOBJ.JOJTUFSJWJHJMBOUJ CONTRIBUTI OBBLIGATORI MINIMI 2016 Contributo soggettivo minimo iscritti obbligatori: (art. 1, comma 2, Regolamento Contribuzione) € 3.000,00 Contributo soggettivo minimo neodiplomati: (art. 1, comma 5, Regolamento Contribuzione) € 750,00 (riduzione ad ¼ del contributo obbligatorio per i primi 2 anni di iscrizione); €. 1.500,00 (riduzione ad ½ del contributo obbligatorio per i successivi 3 anni di iscrizione); Contributo soggettivo praticanti: (art. 1, comma 5, Regolamento Contribuzione) € 750,00 (riduzione ad 1/4 del contributo obbligatorio) Contributo soggettivo minimo pensionati: (art. 1, comma 4, Regolamento Contribuzione) € 3.000,00 Contributo soggettivo minimo pensionati d’invalidità: (art. 1, comma 4, Regolamento Contribuzione) € 1.500,00 (riduzione ad ½ del contributo obbligatorio) Contributo integrativo minimo: (art. 2, comma 4, Regolamento Contribuzione) € 1.500,00 Limite reddito contribuzione soggettiva: (art. 1, comma 1, lett. a, Regolamento Contribuzione) € 152.650,00 Aliquota percentuale contributo soggettivo: (art. 1, comma 1, lett. a, Regolamento Contribuzione) 14% - Oltre il limite reddituale di € 152.650,00 l'aliquota si abbassa al 3,5% RIVALUTAZIONE TRATTAMENTI PENSIONISTICI 2016 Coefficiente rivalutazione pensioni anno 2016: (art. 25, Regolamento Previdenza) NB: Per il quinquennio 2015-2019 è previsto il blocco della rivalutazione sulle pensioni superiori ad €. 35.000,00 lordi annui (€ 2.692,31 lorde mensili). (art. 34 comma 9, Regolamento Previdenza) 0,2% intero 0,06% ridotto Importo pensione minima annua lorda 2016: (art. 2, comma 4, Regolamento Previdenza) € 8.650,00 Limite volume d’affari IVA per le pensioni d’anzianità 2016: (art. 3, comma 8, Regolamento Previdenza) € 8.950,00 Media reddituale per beneficio pensioni inabilità: (art. 4, comma 4, Regolamento Previdenza) € 29.250,00 18 - IL GEOMETRA BRESCIANO 2016/1 Foto © eyetronic- Fotolia.com DALLA CASSA DI PREVIDENZA RIVALUTAZIONE SCAGLIONI REDDITUALI 2016 Limiti reddituali e coefficienti di rendimento da utilizzare per il calcolo delle pensioni con decorrenza 1/2/2015: Normativa in vigore fino al 31.12.1997 Legge 236/90 Normativa in vigore dal 1.1.1998 al 31.12.2002 Delibera C.D. 22.12.1997 CALCOLO A CALCOLO B 2% fino a 48.850,00 2% fino a 21.950,00 1,71% da 48.851,00 fino a 73.150,00 1,75% da 21.951,00 fino a 48.850,00 1,43% da 73.151,00 fino a 85.500,00 1,50% da 48.851,00 fino a 73.150,00 1,14% da 85.501,00 fino a 97.550,00 1,10% da 73.151,00 fino a 85.500,00 0,70% da 85.501,00 fino a 97.550,00 Normativa in vigore dal 1.1.2003 al 31.12.2006 Delibera C.D. 22.05.2002 e 27.11.2002 Normativa in vigore dal 1.1.2007 Delibera C.D. 24.05.2006 CALCOLO C CALCOLO D 1,75 % fino a 48.850,00 1,75 % fino a 11.750,00 1,50% da 48.851,00 fino a 73.150,00 1,50% da 11.751,00 fino a 35.250,00 1,10% da 73.151,00 fino a 85.500,00 1,20% da 35.251,00 fino a 70.450,00 0,70% da 85.501,00 fino a 97.550,00 0,90% da 70.451,00 fino a 93.950,00 0,60% da 93.951,00 fino a 117.450,00 0,30% da 117.451,00 fino a 152.650,00 Formazione, agevolazioni anche per gli over 35 L’iniziativa è rivolta a finanziare gli aggiornamenti professionali per il mantenimento delle competenze specialistiche in materia di antincendio, sicurezza, ecc. È stato sottoscritto un protocollo di intesa tra il CNGeGL e la Cassa Italiana di Previdenza e Assistenza Geometri allo scopo di riconoscere un contributo per i corsi di formazione e aggiornamento anche ai professionisti di età superiore ai 35 anni. L’iniziativa nasce dalla volontà di ridurre l’onere economico per la formazione e favorire le esigenze dei geometri che vogliono mantenersi aggiornati e desiderano approfondire le competenze specialistiche. Infatti, in deroga a quanto stabilito con la delibera 70/2010, la CIPAG potrà riconoscere a tutti gli iscritti in possesso dei requisiti richiesti e secondo le modalità vigenti “un contributo pari al 50% del costo del corso, con un limite massimo di euro 200,00”. Per maggiori informazioni e per sapere come accedere al contributo gli iscritti possono rivolgersi al proprio Collegio di appartenenza. IL GEOMETRA BRESCIANO 2016/1 - 19 DAL COLLEGIO DI BRESCIA Notizie utili per gli iscritti I numeri relativi al recupero e alla riqualificazione degli immobili dal 2008 al 2015 Importanti i numeri che ci fornisce il rapporto della Camera dei Deputati sull’impatto relativo alle misure di incentivazione sul recupero e sulla riqualificazione degli immobili a partire dal 2008 fino al 2015. Abitazioni esistenti sul territorio nazionale 31,2 milioni Percentuale delle abitazioni di cui sopra oggetto di intervento 40% Immobili oggetto di interventi agevolati (al 50% o al 65%) 12,5 milioni Agevolazioni fiscali relative a questi ultimi sul recupero edilizio (50%) 178 miliardi sulla riqualificazione energetica (65%) 30 miliardi 218 miliardi Aumento dell’occupazione Oltre 2 milioni di addetti Aumento dell’occupazione nel solo 2014 424.800 addetti (comprensivi dell’indotto) Impatto sulla finanza pubblica dell’incentivazione (a valori correnti) - 12,5 milioni di euro (saldo negativo) Impatto sulla finanza pubblica dell’incentivazione fiscale (a valori diluiti nei 10 anni di recupero) + 4 milioni (saldo positivo) Il Collegio dei Geometri su Teletutto Giunta alla terza edizione la trasmissione “Professionisti in rete”, è proposta dalla redazione dell’emittente locale TeleTutto con il proposito di portare il mondo dei professionisti in tv. I principali obiettivi di questa iniziativa editoriale sono quelli sia di promuovere al pubblico l’attività delle associazioni di categoria sia quella di contribuire, con puntualità, a diffondere tra i professionisti argomenti di confronto sulle criticità e sulle opportunità più attuali. Con cadenza settimanale, ogni lunedì alle 20.05, il programma prospetta brevi interventi di richiamo esposti da rappresentanti delle categorie promotrici dell’iniziativa: geometri, ingegneri, architetti, notai, consulenti del lavoro, avvocati, agronomi. Le trasmissioni possono anche essere riviste on demand tramite i file delle stesse pubblicati sul web (link: http://www.teletutto.it/Video_ Ondemand/professionisti_in_rete/12092.html ) . I molteplici momenti di intervento offerti, in questi anni, anche dai rappresentanti del Collegio Geometri di Brescia, estratti dalla trasmissione, sono riepilogati e proposti sul sito www.collegio.geometi.bs.it al percorso Home Page-Edicola del Geometra-Raccolta multimediale promozione ed interventi. 20 - IL GEOMETRA BRESCIANO 2016/1 Foto © mavil - Fotolia.com DAL COLLEGIO DI BRESCIA Contributi agli iscritti per la frequentazione di corsi di aggiornamento professionale. Dal Comune di Brescia sconti importanti per il rilancio dell'edilizia • • Su tutta la città per ristrutturazione con demolizione parziale o totale per ristrutturazione di tipo conservativo: - 30%* sul costo di costruzione - 50%* sugli oneri di urbanizzazione * con un ulteriore 25% se l’immobile è nelle aree di rigenerazione, entro 18 mesi dalla delibera Nel caso in cui l’immobile si trovi nelle seguenti zone del tessuto urbano consolidato • • • • • nuclei storici minori zona via Milano zona via Orzinuovi corso Mameli corso Cavour - 30% sul costo di costruzione • • • • • tratto iniziale Mandolossa case via Mazzucchelli zona piazza Vittoria corso Martiri corso Garibaldi - 30%* sugli oneri di urbanizzazione Nel caso di immobili relativi a servizi del terzo settore - 70% sul costo di costruzione - 70%* sugli oneri di urbanizzazione Nel caso di immobili per housing sociale Alloggi in affitto a canone sociale - 70% sul costo di costruzione - 70%* sugli oneri di urbanizzazione Edilizia sociale a canone moderato - 70% sul costo di costruzione - 50%* sugli oneri di urbanizzazione Informiamo gli iscritti che il CNGeGL e la CIPAG hanno sottoscritto recentemente un protocollo d’intesa per l’erogazione di contributi, al fine di finanziare i corsi di formazione per il mantenimento delle competenze specialistiche acquisite, destinati ai geometri e geometri laureati regolarmente iscritti alla CIPAG. In recepimento delle richieste del CNGeGL, la CIPAG ha convenuto di finanziare, senza limiti di età, in deroga a quanto previsto dalla precedente Delibera N.70/2010, i corsi di aggiornamento, in programmazione dal 1° gennaio 2016, necessari per il mantenimento delle qualifiche professionali relative ai seguenti ambiti: - sicurezza (corso di 40 ore nel quinquennio), - prevenzione incendi (corso di 40 ore nel quinquennio), - amministratori di condominio (corso di 15 ore annuali), - mediazione civile (corso di 16 ore ogni biennio) per gli iscritti in regola con il pagamento dei contributi CIPAG. Il contributo erogato ai partecipanti a tali corsi è pari al 50% della quota di iscrizione al corso, con un limite massimo di 200 (Euro duecento), nei limiti massimi annui previsti dall’apposito capitolo di spesa del Bilancio CIPAG (rif. 110060). Per inviare la richiesta di contributo, entro 30 giorni dal termine del corso, si ricorda agli iscritti la necessità di compilare, firmare ed inviare all’indirizzo e-mail [email protected] l’apposito modulo pubblicato sul sito www.collegio.geometri.bs.it al seguente percorso: Home Page / la Formazione Professionale / Modulistica. Bonus immobili, chi cambia casa ha un anno per vendere Dal Corriere della Sera, 20 dicembre 2015 di Gino Pagliuca Non c’è solo l’abolizione della Tasi sull’abitazione principale. La legge di Stabilità contiene una serie di misure tese a incentivare gli acquisti di casa. La più interessante riguarda la possibilità di usufruire delle agevolazioni prima casa anche se si possiede già un altro appartamento comprato con lo sconto fiscale, purché lo si venda entro un anno. Per avere lo sconto bisognerà però rispettare gli altri due requisiti previsti dalla normativa: stabilire entro 18 mesi la residenza nel comune in cui si trova l’immobile da agevolare, non possedere un’altra abitazione nel medesimo comune. Sconti anche per chi compra una casa dal costruttore: se l’abitazione è in classe energetica A o B il 50% dell’Iva si recupera nel decennio successivo all’acquisto, sotto forma di detrazione Irpef. Per chi acquista un’abitazione in leasing viene prevista una detrazione fiscale sugli interessi pagati con i canoni fino a 8.ooo euro all’anno e sulle spese iniziali fino a 2omila euro per i giovani con meno di 35 anni che acquistino l’abitazione con questa formula. IL GEOMETRA BRESCIANO 2016/1 - 21 SCUOLA Veronica Gianesini Davide Ravelli C ome riuscire a coniugare nozioni scolastiche ed eTQFSJFO[BQSBUJDB -BDIJBWF risolutiva di questo problema sta a nostro parere nel cercare l’appoggio di enti od organizzazioni che coniughino conoscenza del territorio e voglia di collaborare con la scuola. L’Istituto “Antonietti” di Iseo con l’indirizzo Costruzioni Ambiente e Territorio ha instaurato un rapporto di collaborazione con l’associazione culturale “Romanico nel Basso Sebino” che opera per il recupero e la valorizzazione del patrimonio artistico e architettonico nei comuni della Valle Calepio e del basso Lago d’Iseo. La collaborazione si è esplicitata nell’esecuzione dei rilievi topografici e architettonici di alcune chiese situate nei comuni di Villongo, Adrara San Martino e Credaro. Nel rilievo sono stati coinvolti gli studenti delle classi quarte dell’Istituto sia OFMMBOOPTDPMBTUJDP DIFTFHVJUJ dagli insegnanti di Topografia (professoressa GianeTJOJFQSPGFTTPS3BWFMMJ F Progettazione (professor Franchini e professor MoSFUUJ "MUFSNJOFEFMMBWPSP gli allievi hanno presentato quanto realizzato a tutto il corso C.A.T., in presenza della Dirigenza e dei responsabili dell’Associazione, avvalendosi di presentazioni PowerPoint, documentazione fotografica, disegni e calcoli topografici. In questo modo è stato possibile far sperimentare, at22 - IL GEOMETRA BRESCIANO 2016/1 All'Istituto “Antonietti” di Iseo i futuri geometri sperimentano il rilievo traverso l’esperienza diretta ai ragazzi delle due classi coinvolte e attraverso il racconto dei loro pari per quelli delle altre classi, quello che è stato a tutti gli effetti un lavoro complesso formato da più fasi, eseguite sia in campagna che a tavolino. Come era lecito aspettarsi, le differenze fra la normale routine del lavoro in classe, fatta di spiegazioni teoriche, esercizi, compiti in classe e GPSTF RVBMDIF FTFSDJUBzione pratica e la progettazione e l’esecuzione di un lavoro più complesso come questo sono state in un primo tempo temute, ma poi largamente apprezzate sia dai docenti che dagli allievi. Sicuramente tutti i lettori sanno che non è sempre semplice organizzare (a scuola soprattutto, ma anche GVPSJ JMDPOUSJCVUPEFJEJversi professionisti che entrano in gioco nel recupero e nella conservazione dei beni storico-artistici: ognuno porta in dote sensibilità e conoscenze diverse che devono andare ad integrarsi. Inoltre la collaborazione con un’associazione attiva sul territorio ha permesso non solo di attingerne le conoscenze, ma anche di mostrare ai ragazzi come sia possibile sfruttare competenze e abilità (per usare una terminologia ormai entrata nella programmazione TDPMBTUJDB DIFOPJEPDFOUJ tentiamo ogni giorno di trasmettere loro per operare sul territorio anziché sui banchi di scuola o sullo schermo di un PC. A nostro parere una delle chiavi per SCUOLA Nella pagina precedente. La chiesa dei SS. Fermo e Rustico a Credaro. In questa pagina, dall'alto. Foto di gruppo delle due classi coinvolte: 4 E C.A.T. e 4 F C.A.T. IL GEOMETRA BRESCIANO 2016/1 - 23 SCUOLA rilanciare il corso C.A.T., superando l’impasse di iscrizioni che ci attanaglia negli ultimi anni, sta proprio nel cercare di far sperimentare anche all’esterno quello che di buono viene fatto dentro le mura scolastiche. Niente di meglio che occasioni di questo tipo, sia per gli studenti che per noi docenti, che abbandoniamo volentieri l’aula scolastica per dimostrare ai ragazzi l’applicazione di quanto ripetiamo loro davanti a lavagne e L.I.M. Entriamo però nel dettaglio del lavoro svolto e cerchiamo di illustrare i due rilievi eseguiti nello scorso anno scolastico dagli studenti delle classi 4a E e 4a F, che si sono incaricati rispettivamente del rilievo della chiesa dei Santi Fermo e Rustico a Credaro e della chiesa di San Giacomo Apostolo a Villongo. Si tratta in entrambi i casi di due edifici che hanno un’origine probabilmente riconducibile ai secoli X-XI e che hanno poi subito numerosi interventi, soprattutto nei secoli XVI e 24 - IL GEOMETRA BRESCIANO 2016/1 XVII. Le due chiese sono a navata unica con abside e sono visibili alcuni affreschi, anche se buona parte delle pitture murarie originali sono andate perse nel corso dei vari lavori che si sono succeduti nel tempo. Un primo ostacolo da superare si è presentato a causa della revisione che i programmi delle discipline scolastiche hanno subito a seguito della riforma che ha trasformato il corso Geometri in C.A.T. Infatti le basi di storia dell’architettura non vengono più affrontate gradualmente nel triennio ma sono ora concentrate nella classe quinta. Qui abbiamo fin da subito sfruttato il contributo dell’Associazione, che conta nelle sue fila anche degli esperti di Storia dell’Arte: questi si sono prestati a tenere un intero corso (ovviamente gratis, perché come è noto le casse delle scuole sono TQFTTP WVPUF "CCJBNP colto così l’occasione per far partecipare alle lezioni anche gli allievi delle classi quinte, sia del corso C.A.T. che del Liceo. Ottenuta la necessaria infarinatura sul Romanico, abbiamo iniziato il nostro vero e proprio rilievo. Le classi si sono recate sul posto in due tempi diversi, ma la struttura organizzativa del lavoro è stata la stessa: la classe è stata suddivisa in gruppi di lavoro dedicati alle diverse operazioni. Un gruppo di studenti ha curato il rilievo topografico vero e proprio, che ha riguardato il lotto di terreno circostante e il “fabbricato” chiesa con i suoi dettagli esterni; in questa fase ci siamo avvalsi della stazione totale e del prisma. Per entrambi i rilievi è stato necessario eseguire due stazioni per poter “battere” il perimetro della chiesa (sta’ a vedere che il collegamento fra stazioni celerimetriche studiato in DMBTTFTFSWFBRVBMDPTBà 6O secondo gruppo ha rilevato l’interno delle chiese soffermandosi sui particolari architettonici caratteristici del periodo preso in esame; gli strumenti usati sono stati quelli più tradizionali: metro, flessometro, distanziometro laser e soprattutto macchina fotografica. In questa fase sono emerse le classiche difficoltà di un rilievo su un immobile storico: pareti non a squadro, rosoni in posizione non raggiungibile, nicchie nelle pareti, ecc. Inutile dire che aguzzando un minimo l’ingegno gli allievi hanno risolto il tutto anche sfruttando “solo” i cosiddetti SCUOLA Nella pagina presedente. Fasi del rilievo della chiesa di S. Giacomo a Villongo In questa pagina, dall'alto. Studenti di 4F alle prese con il rilievo topografico. Modello 3D della chiesa di San Giacomo. “strumenti semplici”. Per finire un terzo gruppo ha rilevato sempre l’esterno dell’edificio, operando in modo più tradizionale: metro, bindella, stadia ed effettuando un successivo confronto con i risultati ottenuti dagli addetti alla stazione totale. A questo punto è iniziata la fase di restituzione: rispettando la suddivisione in gruppi iniziale gli allievi hanno elaborato i dati, trasformando le misure in tabelle di calcolo Excel e in disegni Autocad, in modo da ottenere piante e prospetti delle chiese. Subito abbiamo confrontato i risultati ottenuti dal rilievo con gli strumenti semplici con quello ottenuto con la strumentazione elettronica: i dati coincidevano, confermando la bontà del lavoro svolto dai ragazzi (e anche EBJEPDFOUJ ¦TUBUBBODIF l’occasione per instaurare un mini dibattito fra tecnici “senior” e “junior” sul tema del restauro: è stato fatto CFOFPNBMF #JTPHOBWBWBMPSJ[[BSFNFHMJPMBDIJFTB 0 chi di dovere ha operato al massimo delle possibilità in funzione del tipo di bene da UVUFMBSF A dimostrare che a volte lo stimolo del lavoro “sul campo” tira fuori abilità che non conosciamo nei nostri studenti, alcuni di loro sono poi andati oltre e, sfruttando le proprie conoscenze infor- matiche, hanno elaborato EFMMFSJDPTUSV[JPOJJO%EJ quanto rilevato, inserendole all’interno della piattaforma Google Maps (previa autoriz[B[JPOF In conclusione l’esperienza è stata talmente positiva che quest’anno abbiamo deciso di raddoppiare: Stiamo infatti lavorando per programmare un rilievo topografico che coinvolgerà le attuali quarte dell’Istituto con lo scopo di inquadrare alcuni siti storici dei nostri territori, in modo da elaborare un progetto didattico in grado di collegare sia le materie umanistiche che quelle specifiche dell’indirizzo. Il lavoro dovrebbe poi essere portato avanti anche nell’anno scolastico successivo, facendo da apripista per ulteriori sviluppi. Vi faremo sapere... T IL GEOMETRA BRESCIANO 2016/1 - 25 SCUOLA Praticante: Franco Chiriacò Relatore: Piero Fiaccavento Progetto di studio su un vecchio edificio interessato da umidità Ci sembra interessante proporvi la presentazione di un lavoro professionale eseguito da un geometra praticante (Franco Chiriacò) che è stato assistito dal collega Piero Fiaccavento. Lo studio esamina il problema dell’umidità presente nelle murature di un vecchio fabbricato e costituisce un esempio illuminante di come debba essere svolta la pratica professionale. Introduzione Il progetto su un vecchio edificio nel centro storico di Salò ha lo scopo di ricercare le cause dell’umidità presente nei muri esterni su strada e nell’ingresso dell’abitazione e le varie possibilità d’intervento per la diminuzione o l’eliminazione dell’acqua presente nella sua struttura. Tale progetto ha una funzione didattica delle problematiche presenti in molti edifici storici salodiani che si trovano in vicinanza delle sponde costiere del golfo di Salò. Il progetto è suddiviso nei seguenti paragrafi: • analisi della situazione attuale dell’edificio, della distanza dal lago e della presenza di acque di infiltrazione che interessano le fondazioni strutturali dell’immobile; • studio e calcolo puntuale della presenza di umidità sulle pareti dell’edificio, tramite verifiche e test a campione con strumentazioni adeguate; • descrizione delle diverse procedure d’indagine per l’individuazione della presenza di umidità nei muri; • individuazione delle meto26 - IL GEOMETRA BRESCIANO 2016/1 Chiesa laterale della Visitazione attraverso uno stretto passaggio di collegamento tra Piazza V. Emanuele II e l’antica sacrestia che faceva parte di un vecchio convento settecentesco delle suore della Visitazione, completamente demolito nel 1970 per far posto ad un complesso commerciale ed abitativo chiamato “Gasparo”. Sotto dologie d’intervento per la questo stretto passaggio ediminuzione o l’elimina- siste un canale di scarico zione dell’umidità. delle acque piovane del com• calcolo dei costi d’inter- plesso ecclesiastico, che si vento e le considerazioni dirigono negli scarichi delle conclusive. acque bianche presenti sotto la sede stradale della piazza. Individuazione e stato attuale Essendo l’alveo di tale canale del sito oggetto di ricerca: in cemento anche queste L’oggetto in questione è un acque possono interessare le edificio storico del Quattro- pareti dell’edificio in esame. cento situato nel Comune di Lo si nota soprattutto presso Salò, in Piazza Vittorio Ema- la porta d’ingresso. nuele II (nelle vicinanze del Lo stato attuale dell’edificio MVOHPMBHP *OUBMFTJUPFTJTUF oggetto di studio non solo è una presenza di falda acqui- evidenziato presso la porta fera lacustre, a circa cinque appena citata, ma si può nometri sotto le fondamenta tare anche lungo la facciata al dell’edificio, soggetta ad di sopra della pietra posata un’oscillazione anche di un sotto le finestre al piano terra metro, a seconda dei movi- dove l’intonaco è scrostato, menti oscillatori del lago. dalla presenza di salnitro Questa – per risalita capillare all’interno dell’intonaco e dal – interessa le fondazioni e i rigonfiamento superficiale muri, soprattutto esterni, dello stesso fin sopra le finedell’edificio in questione. stre del piano terra. La preL’edificio è collegato alla senza di umidità di risalita la si può notare anche nel settore interno del muro perimetrale al di sopra della finestra e dei pannelli che ricoprono la parete interna e nell’androne d’ingresso del palazzo. Classificazione dei vari tipi di umidità che esistono nell’edificio: I tipi di umidità presenti nell’edificio sono principal- mente tre, diversi tra loro per danni, per modalità di studio e per modalità di intervento per eliminare parzialmente o totalmente l’umidità. Le tipologie di umidità, successivamente descritte, possono presentarsi contemporaneamente tra loro sulle pareti murarie. • Da risalita capillare: per capillarità l’acqua presente nel sottosuolo o nelle falde acquifere viene attratta dai materiali che compongono le murature risalendo dalle fondazione dell’edificio manifestandosi poi nelle murature stesse. La quantità di acqua attratta dipende dalla porosità e capacità di assorbimento dei materiali precedentemente citati, ma anche dai fenomeni atmosferici stagionali. Il livello massimo di acqua naturale espresso in QFSDFOUVBMFÀEFM Questa provoca danni statici all’intonaco in quanto il sale presente nella mura- SCUOLA ture con l’evaporazione dell’acqua questo si espande creando rigonfiamenti e successivamente sgretolando la superficie intonacata. • Da condensazione: quando il vapore presente nell’aria incontra una parete fredda, condensa. Ciò è dovuto al fatto che alcune zone della parete si trovano a temperatura minore di quella di condensazione del vapore o per la presenza di ponti termici. Esistono però anche fattori interni dovuti a scorrette abitudini quotidiane quali l'insufficiente areazione degli ambienti, o la pratica di asciugare i panni bagnati in ambienti chiusi. L’umidità si manifesta in modi differenti: - Se questa è impermeabile o poco permeabile troveremo gocce d’acque su di essa. - Se invece la superficie è assorbente troveremo delle macchie dovute all’assorbimento del vapore da parte della struttura. • Da infiltrazione: dovuta a vari fattori, quali la non integrità della copertura dell’edificio (che comporta infiltrazione dal manto di copertura o dal canale di gronda all’interno delle murature che bagnando i muri creano un’ambiente VNJEP MBQSFTFO[BOFJ muri, di crepe che durante le piogge lasciano penetrare l’acqua all’interno dei muri stessi; infiltrazioni dovute al mancato isolamento verticale della struttura. Verifiche della presenza di umidità con attrezzature adeguate e analisi di laboratorio Si procede alle verifiche necessarie per rilevare la presenza di umidità con attrezzature adeguate ed analisi di laboratorio. Per un’analisi adeguata della presenza d’umidità sulla parete si è provveduto ad effettuare una misurazione della presenza di questa con appaSFDDIJEJSJMFWBNFOUP5 F analisi degli intonaci attraverso un test al carburo che verrà successivamente descritto. Il misuratore d’umidità dei materiali T660 è un prodotto Trotec, ottimo per un rilevamento veloce e non distruttivo della distribuzione dell’umidità in aree vicine QBSFUJFPQBWJNFOUJ GJOPB quattro cm. Le caratteristiche fondamentali di questo misuratore, che lo distingue dal TVPTJNJMF5 ÀMBQPTTJ bilità di preselezione del materiale del massetto tra anidritico e di cemento e la visualizzazione diretta del vaMPSFJOEJNBTTBPJO$. Prima della misurazione, è possibile impostare un valore limite massimo. Quando questo viene superato, il dispositivo emette automaticamente un segnale di allarme acustico, velocizzando l’operazione. Grazie al salvataggio automatico dei dati l’operatore può concentrarsi esclusivamente sull’oggetto da misurare, senza dover continuamente interrompere il lavoro per annotare le misurazioni ottenute. Una volta completato il lavoro, collegando il dispositivo al computer si può procedere con la scansione automatica dei valori, utilizzando il software compreso nella fornitura. Procederemo con tre misure esterne e due interne e per quanto riguarda l’atrio due misure sulla parete di destra e tre misure su quella di sinistra. Seguirà l’elaborazione dei dati con grafici al fine di determinare la reale situazione dello stato di fatto per poi procedere alle metodologie d’intervento. Risultati delle analisi effettuate sulla parete esterna del palazzo oggetto di indagine Per quanto riguarda invece l’analisi degli intonaci è stato utilizzato un kit per effettuare dei test con il carburo, lo strumento CM della CPM (moEFMMPi$MBTTJDw *MTFUDPN prende una comoda valigetta per il trasporto ed uno strumento di misurazione CM Classic, una bilancia a molla ad alta precisione fino a 100g, due bicchieri per bilancia, un set di strumenti per la preparazione dei campioni di prova, un set di quattro sfere di acciaio, venti ampolle di carburo, tre ampolle di prova per il controllo del manometro, tre guarnizioni di riserva, un cucchiaio ed una spazzola per la pulizia ed infine le istruzioni per l’uso. Questo strumento permette di determinare con precisione ed in breve tempo il tasso di umidità presente nei materiali da costruzione. Una volta individuati i punti critici e prelevati i campioni da analizzare, si procede con la frantumazione degli stessi in un mortaio. Successivamente il campione viene peIL GEOMETRA BRESCIANO 2016/1 - 27 SCUOLA gnale elettronico, che viene elaborato per produrre un’immagine termica visibile sul display riportando la temperatura. Grazie alla termografia si possono evidenziare: • dispersioni termiche; • ponti termici; • umidità nelle murature; Esempi applicativi nell’edilizia: • verifica dell’isolamento; • verifica delle impermeabilizzazioni; • ricerca di cause di infiltrazioni idriche • analisi del degrado dovuto ad umidità; • ricerca di elementi costruttivi nascosti e strutture di solai in calcestruzzo armato. La termografia riveste un ruolo essenziale nelle indagini non distruttive. La tecnica oggi applicata (certamente superiore a un’indagine tradizionale, grazie all’aggiornamento degli struNFOUJ USPWBBQQMJDB[JPOFJO numerosi settori, quali: siderurgia, edilizia, veterinaria, industria chimica, beni culturali, aeronautica. sato ed inserito nel contenitore ermetico – insieme ad una fialetta di Carburo di Calcio ed alcune sfere d’acciaio – e poi chiuso con un tappo munito di manometro in grado di misurare la pressione che si svilupperà tra il campione ed il reagente. Una volta chiuso, agitando il contenitore, le sfere rompendo la fialetta fanno reagire il contenuto con l’umidità producendo gas acetilene. La pressione prodotta viene rilevata dal manometro e corrisponderà al valore di uNJEJU¹JO$. Altro metodo utilizzato per rilevare la presenza di umidità è la termografia, ovvero la visualizzazione bidimensionale della misura di irraggiamento. La termografia, come tutte le altre prove non distruttive ha il vantaggio di: • poter operare all’interno degli edifici senza dover sospendere le normali attività, limitando al minimo i disagi per gli abitanti; • evitare ulteriori traumi a strutture dissestate. Attraverso l’utilizzo della ter28 - IL GEOMETRA BRESCIANO 2016/1 Rilevamento umidità con termocamera mocamera si eseguono controlli non distruttivi e non intrusivi. Questo è un dispositivo senza contatto che rileva l’energia all’infrarosso emessa da un oggetto, in quanto tutti gli oggetti ad una temperatura superiore allo zero assoluto emettono radiazioni nel campo dell’infrarosso. L’energia rilevata è quindi convertita in un se- Metodologie d’intervento per l’eliminazione parziale o totale dell’umidità Per quanto riguarda l’umidità da risalita capillare che, come nel nostro caso, interessa l’edificio in uno stato avanzato, bisognerà intervenire con metodologie più elaborate seguendo alcuni accorgimenti iniziali. Una volta delimitata l’area interessata si possono iniziare i lavori. Come prima cosa si dovrà rimuovere lo strato d’intonaco danneggiato (se presente lo strato di muffa, utilizzando EFMMFTQBUPMF *MQSPDFEJNFOUP consiste nell’effettuare una serie di fori di diametro 16mm a 10cm di distanza l’uno dall’altro con un profondità di DNJOGFSJPSFBMMPTQFTTPSFEFM NVSPJMUVUUPBNJOJNPDNEB terra. Prima di iniettare la soluzione è consigliabile pulire accuratamente i fori dalla polvere con aria compressa o uno scovolino delle giuste dimensioni. Una volta finite le iniezioni si andrà a coprire i buchi con della malta cementizia e successivamente si tinteggerà nuovamente il muro. Questa soluzione tende ad espandersi creando una barriera all’interno del muro in modo da non permettere all’acqua di risalirlo lasciando, una volta completato il processo, il muro asciutto. I tempi di richiesti da questo metodo d’intervento sono alquanto lunghi, anche alcuni mesi, per far si che svolga la sua azione in modo efficace. L’utilizzo di iniezioni con at- SCUOLA trezzature più sofisticate effettuate da ditte specializzate lo si può notare nelle foto successive, dove l’iniezione viene effettuata con l’utilizzo di un compressore al fine di poter cristallizzare il muro maestro esterno anche in profondità verso l’interno. Iniezione per la cristallizzazione del muro Nuova metodologia d’intervento per l’allontanamento di umidità dall’edificio Tutti i muri che ricadono entro il raggio d’azione del dispositivo sono soggetti al fenomeno di inversione del La nuova metodologia con sistema magnetico è un altro metodo per contrastare l’umidità da risalita. Il dispositivo è costituito da antenne trasmittenti e riceventi. Le WJCSB[JPOJPOEF NBHOFUJ co-gravitazionali, alle quali è soggetta la terra, sono captate dall’antenna ricevente dal dispositivo. All’interno del dispositivo è inoltre presente un’unità di polarizzazione, che inverte la dire[JPOFEFMMFWJCSB[JPOJPOEF captate, le quali sono così ritrasmesse nell’ambiente fino a un certo raggio d’azione. flusso dell’acqua (umidità di SJTBMJUB QSFTFOUFBMMPSPJO terno, verso il sottosuolo. Dopo l’installazione del dis p o s i t i vo , l e m o l e c o l e d’acqua salina si dirigono verso il basso, il muro affetto da umidità di risalita si deumidifica e si mantiene asciutto da lì in poi. L’apparecchio viene tarato a seconda dell’edificio poiché il suo raggio d’azione, che attraversa muri e pareti, può raggiungere i 400 mq di superficie piana. La sua funzione è solo quella di invertire la direzione dell’energia senza creare scompensi biologici in quanto l’energia utilizzata è la stessa energia con la quale convivono tutti gli esseri viventi sulla terra. Voce di capitolato dei costi d’intervento L’intervento effettuato prevede una serie di costi, dovuti all’utilizzo di strumenti per risolvere e prevenire nuovamente il problema dell’umidità e della muffa nelle murature. Tra le operazioni onerose riscontriamo: la pulitura e la scrostatura del muro tramite martello, scalpello e spatole; le operazioni d’iniezione per bloccare la risalita dell’acqua nella muratura (il cui costo dipenderà dalla modalità d’intervento, che può essere effettuata autonomamente o chiedendo l’intervento di VOBEJUUBTQFDJBMJ[[BUB MJO stallazione del dispositivo magnetico … fornito dalla ditta …, per contrastare e prevenire la risalita capillare; la sigillatura delle crepe presenti nelle pareti, nel marmo della facciata e del balconcino e nei portali. I costi verranno poi richiesti agli operatori e alle ditte che interverranno al momento richiesto. Considerazioni conclusive Alla luce delle situazioni di umidità descritte in precedenza e delle metodologie sopra evidenziate, in riferimento al palazzo preso in esame si è scelto – dal punto di vista progettuale – di: • effettuare un intervento di iniezioni sui muri perimetrali, al fine di bloccare la risalita capillare dell’acqua proveniente dalla falda sotterranea lacustre che ha interessato il basamento dell’immobile; • posizionare nelle stanze del piano terra il magnete, al fine di impedire la presenza di un’eventuale umidità nei muri delle stanze interne • procedere con la pulitura e il restauro delle superfici lapidee, interessate anch’esse dalla presenza di umidità e muffa. T IL GEOMETRA BRESCIANO 2016/1 - 29 SCUOLA Dal Corriere della Sera Edizione di Brescia, 10 gennaio 2016 Thomas Bendinelli Istituti tecnici e professionali “Don Milani” e “Marzoli” al top: i diplomati subito in azienda Da una ricerca della Fondazione Agnelli, che dopo il successo di Eduscopio.it – uno studio che mette a confronto le scuole italiane a partire dai risultati universitari dei loro diplomati, per individuare quali istituti preparano meglio per l'università – propone EduscopioLavoro.it: oltre 700 scuole piemontesi e lombarde comparate in base agli esiti lavorativi di 106.000 diplomati, per mettere in luce quali istituti tecnici e professionali preparano meglio per il lavoro. “ Il miglior istituto tecnico economico della provincia di Brescia per trovare lavoro in tempi raQJEJ *M%PO.JMBOJEJ.POUJDIJBSJ1FSJMUFDOPMPHJDP *M Marzoli di Palazzolo. Se invece si opta per il professionale il Beretta di Gardone Val Trompia e il Caterina De Medici di Gardone Riviera sono la scelta giusta. La ricerca A mettere in fila le scuole per la loro capacità di offrire sbocchi lavorativi è stata la Fondazione Agnelli che, dopo il successo di Eduscopio, finalizzato a consentire agli studenti di confrontare licei e tecnici sulla base della loro capacità di preparare agli studi universitari, raddoppia la ricerca e propone EduscopioLavoro, con ‘l’obiettivo di offrire a studenti e famiglie informazioni semplici e comparabili su come le scuole preparano i propri studenti al mondo del lavoro’ . Tre le domande alle quali la ricerca ha dato risposta: in quanto tempo si trova lavoro frequentando una determi30 - IL GEOMETRA BRESCIANO 2016/1 nata scuola, quanto tempo occorre prima di avere un risultato significativo e se il lavoro che si trova è attinente percorso di studi fatto. La ricerca, realizzata quest’anno per la prima volta in Lombardia e Piemonte, ha intrecciato i dati dell’Anagrafe nazionale degli studenti con quelli delle comunicazioni obbligatorie del Ministero del Lavoro di oltre 106 studenti diplomati negli anni T D P M B T U J D J F4FUSB chi frequenta il liceo la gran parte si iscrive poi all’univerTJU¹EJRVJ&EVTDPQJP USBDIJ si iscrive ai tecnici solo la metà prosegue gli studi e solo uno su cinque tra chi ha fatto un professionale. ‘La missione principale degli istituti tecnici e professionali – sottolinea il rapporto – è quella di fornire competenze adeguate e immediatamente spendibili in termini lavorativi’ . Domande centrali soprattutto in questo momento dell’anno, visto che fra due TFUUJNBOF JM HFOOBJP prenderà il via la procedura delle iscrizioni on line per il prossimo anno scolastico sul portale www.iscrizioni.istruzione.it. tra occupazione e studi fatti. Situazione eccelsa per il Caterina De Medici, che tra i Le scuole migliori professionali settore Servizi Per il tecnico economico, è al primo posto per la percome detto, la scuola che centuale di diplomati che laoffre maggiori sbocchi è il WPSBOP QFSBUUJOFO[B Don Milani di Montichiari: il USBPDDVQB[JPOFFTUVEJ EFHMJTUVEFOUJBEVFBOOJ e al secondo posto per tipodal diploma ha lavorato in- logia di contratti significativi. fatti almeno sei mesi. Il Bazoli Ancor meglio fa il Carlo Bedi Desenzano è invece quello retta di Gardone Val Trompia che fa trovare lavoro con con- che, nell’indirizzo professiotratti significativi in tempi più nale Industria-Artigianato è SBQJEJHJPSOJ NFOUSFJM primo assoluto in tutte e tre le Piamarta Artigianelli (in fondo classifiche. Come tendenza alla classifica per rapidità e generale le scuole statali se la EVSBUB À JM NJHMJPSF QFS cavano meglio di quelle pariquanto concerne l’attinenza tarie e, così come per i licei, le tra percorso di studi e lavoro scuole della provincia moeffettivamente trovato. strano di non avere alcuna Per l’indirizzo tecnologico il difficoltà a competere e, in Marzoli è in cima alla classi- molti casi, ad avere risultare fica per gli sbocchi lavorativi migliori di quelle cittadine. JMEJEJQMPNBUJIBMBWP- Sul sito lavoro.eduscopio.it rato per almeno sei mesi a tutti i dettagli della ricerca due anni dalla conclusione scuola per scuola. Non tutte: EFMQFSDPSTPEJTUVEJP JOTF- per entrare nello studio biconda posizione per rapidità sogna avere infatti un numero prima di trovare un’occupa- minimo di diplomati e non zione con contratto significa- essere ovviamente di reT tivo e in terza per l’attinenza cente istituzione.” SCUOLA La classifica Indirizzo tecnico settore tecnologico 1 2 3 Cristoforo Marzoli Palazzolo 63,01 137 56,25 Blaise Pascal Manerbio 59,09 171 15,15 Carlo Beretta Gardone Vt 56,83 177 32,88 Is di Valle Sabbia-G. Perlasca Vobarno 54,08 167 53,97 Luigi Cerebotani Lonato del Garda 47,76 147 46,36 Tassara-Ghislandi Breno 46,5 160 28,33 Primo Levi Sarezzo 44,14 159 63,16 Benedetto Castelli Brescia 43,65 168 43,13 Serafino Riva Sarnico 42,86 252 4,17 San Francesco Brescia 41,67 136 45,45 Cesare Battisti Salò 38,41 179 23,64 Giacomo Antonietti Iseo 36,08 203 11,63 Istituto Euroscuola Brescia 35 185 21,88 Don Bosco Brescia 34,38 175 71,43 Luigi Galvani Brescia 33,82 166 0 Luigi Bazoli Desenzano del Garda 33,33 186 0 Grazio Cossali Orzinuovi 33,33 201 10,87 Saint George School Darfo Boario 33,33 180 0 Meneghini Edolo 31,15 116 50 V. Capirola Leno 31 158 32,14 Luigi Einaudi Chiari 30,95 164 29,79 Nicolò Tartaglia Brescia 27,75 215 18,46 Giuseppe Pastori Brescia 26,57 186 21,95 Teresio Olivelli Darfo Boario 22,16 226 47,22 Piamarta-Artigianelli Brescia 15,38 315 10 1 È la percentuale di diplomati che hanno lavorato almeno 6 mesi entro i primi due anni dal conseguimento dal diploma. Non include chi ha avuto lavori saltuari per un periodo inferiore ai 181 giorni su due anni, né gli studenti-lavoratori. 2 È il numero di giorni d'attesa che in media trascorrono prima che un diplomato abbia accesso a un'occupazione significativa, cioè a un contratto di durata almeno mensile. 3 È la percentuale di diplomati che a 2 anni dal diploma lavorano e hanno una qualifica professionale perfettamente in linea con il titolo di studio conseguito. Non include coloro che lavorano ma hanno una qualifica professionale trasversale, cioè comune a più titoli di studio (ad es. commessi in attività commerciali di diversi settori merceologici) e per i quali nonsi può valutare con certezza il grado di coerenza; né ovviamente coloro che lavorano ma hanno una qualifica professionale non in linea con l proprio titolo di studio. IL GEOMETRA BRESCIANO 2016/1 - 31 FORMAZIONE Franco Manfredini Convegno sulla riconfinazione delle proprietà Vi proponiamo la cronaca di un recente convegno che si è tenuto a Verona sul riconfinamento delle proprietà di particolare utilità, oltre che per le argomentazioni presentate dai relatori, anche per i ricordi di esperienza professionale citati dall'autore. L a eccezionale partecipazione di geometri al convegno organizzato dal Collegio di Verona con titolo “Ai confini della realtà”, ha evidenziato come l’intervento su confinazioni e riconfinazioni sia di grande interesse per i geometri, sempre ritenuti i migliori operatori in questo specifico campo. Il convegno aWVUP MVPHP JM EJDFNCSF scorso presso la Sala Congressi del complesso fieristico di Verona e si è sviluppato in tre momenti tematici: • le relazioni di 4 geometri esperti su tutti gli aspetti inerenti le procedure da adottare nella ricostruzione di confini per incarichi privati o da CTU; • l’intervento dell’avvocato Stefano Baciga sugli aspetti giuridici della riconfinazione; • la trattazione dell’ingegner Marco Selleri sulla mappa catastale originale con le successive variazioni e atti di aggiornamento. I saluti istituzionali sono stati 32 - IL GEOMETRA BRESCIANO 2016/1 presentati da Roberto Scali (Presidente del Collegio Geometri della Provincia di VeSPOB EB"OUPOJP#FOWFOVUJ (Vice Presidente del ConsiHMJP/B[JPOBMFEFJ(FPNFUSJ e da Marco Selleri (Direttore regionale aggiunto dell’Agenzia delle Entrate del VeOFUP /POÀNBODBUPMJOUFSvento del geometra Giuseppe Mangione, Presidente dell’AGIT (Associazione GeoNFUSJ*UBMJBOJ5PQPHSBGJ Ha introdotto e moderato il geometra Luca Marchi. Le relazioni dei geometri (Leonardo Gualandi, Carlo Cinelli, Giuseppe Mangione, 4UFGBOP$FOUBTTP sono state tra loro ben coordinate, esaurienti in conoscenze tecniche ed arricchite da gradevoli curiosità. Sono stati illustrati i concetti di confine, di confinazione, di riconfinazione e sono state richiamate tutte le procedure – semplici o complicate – che ogni geometra attua per soddisfare l’incarico ricevuto da un suo cliente o dal Tribunale. Sono stati ana- lizzati i pertinenti articoli del C.C., gli stati di fatto e i documenti che prevalgono sulle indicazioni della mappa catastale. È stata ribadita la estrema importanza ed efficacia dei grafici e delle planimetrie allegate agli atti, dei frazionamenti catastali riportanti le quote reali misurate e dei “cippi” (purché veritieri, BHHJVOHPà 3JHVBSEPBJDJQQJ “manomessi” posso riportare una esperienza vissuta durante un incontro svoltosi sul campo, dove un proprietario – dotato di vanghetto – mostrava a me e ai presenti una pietra interrata, con alla sua base tre cocci di coppo fra loro assemblabili. In questo caso, fortunatamente, ero in possesso di elementi validi a dimostrare che il “cippo” evidenziato era falso. Gli aspetti giuridici – delineati dall’avvocato Stefano Baciga – si sono incentrati sulla opportunità di ricorrere o meno al Giudice per definire un confine, quando esso risulti incerto. Si è ribadito che il Giudice deve attenersi al confine delineato dalle mappe catastali soltanto dopo aver verificato la validità di ogni documento planimetrico, richiamo descrittivo o segno materializzato. Si è inoltre precisato che per la ricostruzione della linea di confine su base topografica il Giudice si avvale di tecnici specialisti. Si è sottolineato che esiste un altro valido modo per stabilire la linea di confine, senza ricorrere al Giudice. Si tratta del metodo suggerito e utilizzato da tutti noi geometri, consistente in una scrittura di accordo firmata dalle Parti confinanti. In questo caso al geometra compete la fissazione sul posto del confine stabilito consensualmente e la redazione del testo della scrittura di accordo integrata da grafico illustrativo. Bisogna aggiungere anche che – in sede di definizione di un confine – i proprietari interessati possono stabilire una rettifica del confine rilasciandosi reci- FORMAZIONE Nella pagina precedente, un'immagine della platea e del tavolo dei relatori. In questa pagina, da sinistra. Giuseppe Mangione, Presidente dell'AGIT e i geometri Luca Marchi. e Carlo Cinelli al tavolo dei relatori. proche concessioni. Questa intesa configura un atto di trasferimento che deve essere registrato, come sono da registrare gli accordi di cui al punto precedente, in quanto la pubblicizzazione reca vantaggio agli eredi e a coloro che ne avranno causa. Si è presentato infine un metodo più semplice, ma anche precario, per stabilire la posizione di un confine, che prevede un accordo verbale fatto dai confinanti alla presenza di testimoni. Selleri ha iniziato con l’illustrazione dei mezzi utilizzati all’epoca per la rilevazione delle particelle opportunamente collegate ai punti definiti da poligonali di secondo grado, sviluppate – queste – in appoggio a quelle di primo grado a loro volta derivate dai punti trigonometrici. È poi passato ad illustrare la meticolosa procedura di effettuazione del collaudo della prima stesura di mappa o di revisione. Tale argomentazione, per inciso, mi ha indotto a ricordare le amicheL’intervento dell’ingegner voli conversazioni con la Marco Selleri, Direttore regio- squadra di geometri e cannale aggiunto dell’Agenzia neggiatori alloggiati presso la Entrate del Veneto (che ha locanda in Casalpusterlengo, sostituito Flavio Ferrante, dove mi trovavo per lavoro capo settore dei Servizi carto- sull’Autostrada del Sole, grafici della Direzione Cen- mentre mi occupavo delle otrale Catasto, Cartografia e perazioni di collaudo. Opera1VCCMJDJU¹JNNPCJMJBSF TJÀ zioni, svolte su designazione concentrato sui metodi di ri- dell’Amministrazione del Calevazione e di formazione tasto, che consistevano nel della originaria mappa cata- tracciare una retta su una stale e sui successivi atti di vasta zona rappresentata aggiornamento. della mappa e confrontare le progressive grafiche delle intersezioni con le intersezioni progressivamente misurate in sito con gli allineamenti delle rispettive particelle. La seconda parte della presentazione è stata riservata agli atti di aggiornamento EFMMBNBQQBGSB[JPOBNFOUJ via via affinatisi con imposizioni normative tendenti alla rappresentazione delle dividenti sempre più in aderenza alla realtà del territorio. E anche questo appunto mi ha richiamato gli anni Sessanta, quando – con l’ingegner Medori – noi geometri compilavamo frazionamenti disegnando dividenti con linee rosse riferite a semplici misure di chiusura grafica. L’ultima parte della relazione ha infine presentato gli sviluppi della procedura di acquisizione digitale dei fogli originali di impianto e quanto la Regione Veneto intende avviare prossimamente. L’acquisizione digitale da parte della Regione Veneto è ini- ziata nel 2007 ed ha avuto DPNQMFUBNFOUP OFM Selleri ha precisato come sia stata realizzata con la collaborazione degli Ordini professionali e ha ricordato come per la georeferenziazione delle immagini delle mappe originali d’impianto l’Agenzia del Territorio abbia implementato l’apposita procedura informatica GRIFOI. Per quanto riguarda il futuro, si è esplicitato che la Regione Veneto darà attuazione al progetto riguardante il recupero delle informazioni geometriche e l’eliminazione delle incongruenze topologiche tra fogli di mappa contigui, dovuta alle strade duplicate e bordi di fossi lungo i perimetri dei fogli. I lavori del convegno sono proseguiti con gli interventi integrativi e conclusivi dei geometri Leonardo Gualandi e Luca Marchi, con esposizione di esempi pratici su confinaT zioni e riconfinazioni. IL GEOMETRA BRESCIANO 2016/1 - 33 FORMAZIONE Abitazioni ad alta prestazione energetica: le “passive haus” Foto © smuki - Fotolia.com NIcolò Sarzi Sartori I OEBUBHFOOBJP si è tenuta nell’aula magna dell’Istituto “Capirola” di Leno la conferenza “Nearly Zero-Energy Building. L’unità abitativa con alte prestazioni energetiche”. Tale iniziativa è potuta sorgere grazie alla collaborazione tra scuola e Collegio dei Geometri di Brescia, una collaborazione proficua che ha già, più volte, dato i suoi frutti nell’ambito degli incontri seminariali. A tale titolo ricordiamo l’incontro teOVUPTJJMBQSJMFEJBSgomento “Linee guida per la progettazione di edifici ad alta efficienza energetica: il raffrescamento passivo”. L’Istituto spicca per l’attenzione ad iniziative di questo genere, atte peraltro a creare un filo rosso tra professionisti e studenti, nonché per il corso Costruzioni Ambiente Territorio – Ecotech (curvaUVSBEFM$"5 DIFOFMMPTQFcifico si interessa di materiali eco-sostenibili, nuove forme architettoniche, isolamento termico, classificazione energetica, nuove fonti di energia valutazione dell’impatto ambientale. Come di norma l’evento è stato aperto dalla professoressa Ermelina Ravelli, la dirigente dell’Istituto. La parola è poi passata al relatore, il geometra Alessandro Merigo. L’esigenza cui si è voluto rispondere con l’organizzazione dell’evento era quella di definire la natura del NZEB Nearly Zero Energy Building. 34 - IL GEOMETRA BRESCIANO 2016/1 Il geometra Merigo ha suddiviso il suo intervento in una introduzione normativa, una panoramica relativa al contesto europeo, una digressione storica sull’evoluzione della tecnologia NZEB, una definizione di passive haus, con alcuni esempi, per poi giungere alle conclusioni. Di particolare rilevanza ed interesse sono stati l’introduzione normativa e la digressione storica. Va tenuto presente un aspetto di primaria importanza: il seminario in questione è nato sì con l’obiettivo di informare, ma soprattutto si è tenuto a gennaio 2016, nel mese stesso in cui la Regione Lombardia ha introdotto la normativa NZEB in vista dell’applicazione obbligatoria, secondo la normativa UE, nel 2020. La normativa in Italia ha qualche precedente: il decreto legge FM&/&"EFDSFUPNJOJTUFSJBMF4FTJ volessero inserire queste tre normative in una linea cronologicamente ordinata, si noterà come, venendo al presente, i valori di termotrasmittanza accettati divengano col tempo sempre più stringenti. La normativa NZEB nasce EBMMB EJSFUUJWB $& NZEB, con la quale una commissione energetica scelta dall’Unione Europea stabi- liva che a partire 2020 si sarebbero dovuti costruire edifici quasi a consumo 0. A monte di questo percorso sta un processo storico il cui inizio si potrebbe collocare al principio degli anni settanta. Prima della crisi petrolifera EFMJOGBUUJJMNPOEP tutto non si era mai posto il problema di creare costruzioni a risparmio energetico; soltanto nel momento in cui la chimera del petrolio ha cominciato a venire meno, e quindi per ragioni prettamente economiche, si sono iniziate a sondare vie alternative. La sperimentazione inizialmente è avvenuta per lo più a livello universitario. Dani- Foto © Jürgen Fälchle - Fotolia.com FORMAZIONE marca e Canada sono tra i primi paesi ad approdare alla costruzione di edifici a basso impatto energetico. Per la Danimarca si parla della Lyngby House realizzata da Ove Korsgaard nel 1974. È, questo, il primo archetipo di NZEB: i suoi punti di forza sono un sostanziale isolamento, e la copertura dei consumi tramite pannelli solari. Il Canada giunge invece al suo primo tentativo nel 1977, favorito dalla politica energetico-economica dello stato che decide di investire sul risparmio energetico invece che sul consumo dei carboni fossili. L’House Regina realizzata da Harold Orr è ritenuta quasi unanimemente il primo esempio di Passive Haus: i suoi punti di forza sono l’isoMBNFOUPTQJOUPDN J serramenti performanti, una consistente riduzione dell’impiantistica, che accompagnata dalle precedenti caratteristiche consente inoltre di diminuire la necessità di pannelli solari. Nei primi anni ‘80, anche gli Stati Uniti approdano alla sperimentazione in tale ambito. È il caso di Amory Lovins DIFOFMGPOEBJM3PDLZ Mountain Institute, istituto che ora si occupa di sostenibilità in tutto il mondo. Nasce l’idea di Superinsulation: isoMBNFOUP EJ DN QFS JM tempo molto consistente. Nonostante queste ottime QSFNFTTFOFMJMHPWFSOP Reagan toglie i fondi ai progetti ecosostenibili, basando l’intera politica energetica sull’acquisto di petrolio dai paesi OPEC. stria, Svezia, Svizzera e Francia. Il secondo, analogo al precedente, si focalizza sull’Europa del sud (in Italia: 3PNB 1BMFSNP .JMBOP Nella fattispecie , dai casi di Roma e Palermo la commissione comprende che possono essere allentati i parametri degli isolamenti ed inizia a studiarli anche in relazione al periodo estivo. Qualche anno più tardi gli studi a livello universitario si amplieranno giungendo a studiare i climi caldi del mondo: Messico, Brasile, Singapore ecc. Gli studi si sono poi concentrati anche sulle ristrutturazioni e sul contenimento dei costi. Nel 2014 si inizia a parlare di ristrutturazione step by step: data la scarsa economicità delle ristrutturazioni, si procede facendo un progetto globale, per poi suddividere l’intervento in fasi diverse così da dilazionare le spese. L’innovazione – nell’ambito di edifici ecosostenibili – fa nuovamente ritorno in Europa. Nel 1990 in Germania Bo Adamson e Wolfgang Feist realizzano edifici tanto prestanti EBBWFSFJMEFMDPOTVNP in meno rispetto allo standard tedesco del tempo: nasce la definizione di Passive haus (edificio in grado di sostentarsi per più giorni sena impiegare impianti atUJWJ Dopo la realizzazione dell’edificio iniziano inoltre a stabilire delle regole per far sì che il loro progetto si diffonda a livello nazionale. Nel 1996 Wolfgang Feist fonda il Passive Haus Institute che si oc- cupa di ricerca, divulgazione ai tecnici, sviluppo dei componenti, e della diffusione del foglio di calcolo excel sostitutivo del programma di progettazione dinamica allora a disposizione soltanto di chi poteva permettersi computer molto performanti. Alla fine del millennio risale l’intervento istituzionale dell’Unione Europea. Nascono due progetti strettamente correlati fra loro: il progetto C.E.P.H.E.U.S. (nel peSJPEP FJMQSPHFUUP 1"44*7&0/OFM entrambi finanziati e monitorati da una commissione energetica europea. Il primo prevede la realizzazione di 220 edifici tra Germania, Au- Per quanto riguarda l’adozione della normativa, in Europa si è notata una tendenza generale ad applicarla per HSBEJGSBF$JTPOP stati anche precursori, basti pensare alla zona di Bruxelles che già nel 2011 adotta le Passive Haus e da quel momento BMTQFOEFMFTVFFOFSHJF in formazione ed informazione di tecnici e cittadini, per riuscire infine ad appliDBSFMBOPSNBEBMTUFTTP Per quanto riguarda il nostro caso, la Lombardia risulta essere il primo caso di una regione che adotti direttamente la normativa sena bisogno di fasi transitorie. T IL GEOMETRA BRESCIANO 2016/1 - 35 FORMAZIONE NIcolò Sarzi Sartori S abato 16 Gennaio 2016 si è tenuta, presso l’Auditorium dell’Istituto di Istruzione Superiore “Cossali” di Orzinuovi, la conferenza in merito alla “Sick Building Syndrome – Sindrome dell’Edificio Malato”. L’iniziativa, come molte altre prima, è sorta nell’ambito delle molteplici iniziative che il Collegio dei Geometri di Brescia ha messo in campo – in collaborazione con gli istituti scolastici del bresciano – con l’obiettivo di dare vita a occasioni di incontro tra i due mondi del lavoro e della formazione, diversi ma strettamente connessi tra loro. Della Sindrome dell’Edificio malato ha parlato un esperto del settore, il geometra Luigi Francesco Pedrali, membro del gruppo di “Esperti in edificio salubre”, che già altre volte si era mostrato solerte nel sensibilizzare riguardo alle conseguenze e alle ripercussioni che una cattiva gestione degli ambienti chiusi 36 - IL GEOMETRA BRESCIANO 2016/1 La Sindrome dell’Edificio malato e la salubrità degli edifici può avere sulla salute. Ricordiamo il suo intervento, sullo stesso tema, al convegno “Ponti termici, muffe e… soluzioni” che si è tenuto il 14 novembre scorso al CentroFiera del Garda di Montichiari, nell’ambito degli “Energy days”. Occasione, questa, in cui Pedrali è stato affiancato dai geometri Massimiliano Romagnoli e Alessandro Merigo, dal perito Davide Tancini e dall’avvocato Paolo Sperolini. Se quell’incontro – nato dalla collaborazione tra i Collegi di Brescia, Cremona e Mantova – era stato in grado di offrire uno sguardo complessivo sulla tematica della Casa Ecosostenibile, il pregio della conferenza di Orzinuovi è stato proprio lo spostamento del focus su una specifica problematicità, quella – appunto – della Sindrome dell’Edificio malato, e la conseguente possibilità di affrontare il problema in tutte le sue sfaccettature. In quest’ultima occasione l’intervento di Luigi Pedrali è partito con un excursus storico che ha messo in luce alcuni momenti cardinali nella definizione della “Sindrome”, delle sue conseguenze e dei fattori che ne sono causa. La prima individuazione del problema viene fatta risalire al 1968, quando gli impiegati di alcuni uffici pubblici situati in un edificio di Pontiac (MiDIJHBO64" GVSPOPWJUUJNFEJ una non meglio identificata epidemia (febbre, mal di UFTUB F EPMPSJ NVTDPMBSJ Sulle prime la causa fu identificata in un batterio che proliferava nei filtri del sistema di ventilazione in cattivo stato di funzionamento. Solo due anni più tardi fu notato l’insorgere di alveoliti allergiche tra gli impiegati di uffici con aria condizionata: a tali sintomi si attribuì il nome di “Sindrome dell’Edificio malato”. Il batterio all’origine di tale sindrome fu però individuato soltanto nel 1976, quando a Philadelphia venne rilevata una malattia infettiva sconosciuta che fu chiamata la “Ma- lattia dei Legionari”. Si trattava di un morbo che colpisce i polmoni, causato da un batterio fino ad allora sconosciuto, probabilmente sviluppatosi in una torre di raffreddamento adiacente al sistema di condizionamento di un hotel di Philadelphia, dove si riunivano i membri della Legione dei Veterani dell’Esercito Americano (da qui il nome di Legionella pneumophila). Si comprese, dunque, che si trattava dello stesso batterio che aveva causato l’epidemia di Pontiac del 1968. Negli anni ’80, dagli studi sul batterio Legionella si arrivò ad individuare come causa della Sindrome dell’Edificio malato più di una dozzina di differenti tipi di batteri. Oltre a questo anche Stafilococco e Candida, e più di due dozzine di funghi presenti nell’aria degli ambienti con impianti di ventilazione. Analoga sintomatologia fu poi osservata anche in individui che lavoravano in edifici ventilati naturalmente. E si FORMAZIONE Foto © ZStoimenov - Fotolia.com Nella pagina precedente. I ragazzi dell'Istituto “Cossali” di Orzinuovi. comprese che le cause non erano limitate ai batteri ma che il campo doveva essere esteso anche a muffe e funghi. Fu dunque chiaro che una ventilazione inefficiente fosse il fattore principale per l’insorgere della Sindrome dell’Edificio malato. Con queste premesse si è stati quindi in gradi di asserire che i rimedi alla Sindrome dell’Edificio malato sono soprattutto di carattere preventivo: pulizia e controllo programmato dei sistemi di ventilazione; visite mediche periodiche mirate ai lavoratori sulla base delle normative WJHFOUJFPEBEFGJOJSTJWFSJfica della qualità dell’aria e dell’entità dei fattori di rischio ambientale, sia chimici che biologici; diluizione dell’aria dello stabile con aria esterna. Alla fine degli anni ’90, sulla base degli studi collegati alla Sindrome dell’Edificio malato, si cominciò a diagnosticare un’altra patologia, o meglio un quadro patologico particolare: la “Sindrome da Sensibilità Chimica Multipla”. L’orientamento degli studi negli ultimi quindici anni ha iniziato a vertere verso la considerazione dei possibili effetti cancerogeni di alcuni inquinanti chimici e del rischio correlato alla presenza negli ambienti interni di inquinanti. Sia per la Sindrome dell’EdiGJDJPNBMBUP4#4 DIFQFSMB Sindrome da Sensibilità ChiNJDB .VMUJQMB .$44 À dunque chiaro che insieme a batteri muffe e funghi concorrono, fra le cause, anche numerosi elementi presenti negli edifici. Fra i primi di una lunga lista (nel 1987 la WHO World Health Organization, EFUFSNJOÉBMNFOPGSBJGBU- UPSJ EJ SJTDIJP SBEPO Bmianto; composti organici WPMBUJMJ70$ RVBMJGPSNBMdeide, benzene e composti presenti nel fumo di tabacco. Non si tratta quindi di una problematica che investe solamente i luoghi di lavoro, spesso dotati di sistemi di aerazione condizionata, ma piuttosto di qualcosa che riguarda ogni edificio a prescindere dalle condizioni di ventilazione minima previste. Ciascuna abitazione contiene infatti fonti di umidità (dagli ambienti cosiddetti “sporchi”, cucine e bagni agli uomini stessi che producono la percentuale di umiEJU¹NBHHJPSF EJfumi e di esalazioni (sigarette; monossido: auto nelle rimesse antistanti ai piani inferiori degli stabili; particolati: stufe a pellet; formaldeide: l’odore di nuovo dei mobili appena acquistati; radon: nei semin- UFSSBUJyFDPTÄWJB 1FSNFUtere un corretto ricambio d’aria e mantenere gli ambienti puliti sono i modi migliori per smaltire questi agenti. La parte conclusiva dell’intervento di Pedrali ha riguardato la figura dell’esperto in materia di edificio salubre. Una figura professionale necessaria per le sue conoscenze tecniche, poiché è in grado di individuare le cause della “SBS” e della “MCSS” e di suggerire dunque le soluzioni per la rimozione o almeno la riduzione delle sorgenti di rischio. L’Esperto in edificio salubre collabora alla stesura di un programma di manutenzione e controllo degli impianti “sensibili” (addolcitori; sistemi di distribuzione; climatizzazione e condizionamento dell’aria; tratUBNFOUP BSJB FDD -B TVB collaborazione risulta preziosa per il progettista e per il committente nella scelta dei materiali da costruzione. Si tratta inoltre di un tecnico competente in campo giuridico, che può svolgere il ruolo di consulente del Giudice in determinate controversie, oppure relazionarsi con l’avvocato sulle cause dell’insorgenza di SBS-MCSS, quantificando il costo delle opere di sistemazione e mitigazione. Compito suo è inoltre quello di segnalare agli organi competenti delle cause di insaluCSJU¹EFMMBNCJFOUFBCJUBUJWP lavorativo (Servizio di Igiene e Sanità Pubblica, Servizio di Prevenzione e Sicurezza nell’Ambiente di Lavoro, Servizio di Igiene Alimentare e T /VUSJ[JPOBMF IL GEOMETRA BRESCIANO 2016/1 - 37 LEGALE Matteo Panni La consulenza tecnica preventiva a fini conciliativi C on il presente contributo interessa occuparsi di un istituto processuale – la consulenza tecnica preventiva a fini conciliativi della lite, regolata all’art. 696 bis c.p.c. – attraverso la quale possono trovare soluzione controversie che dipendono in misura significativa da valutazioni di ordine tecnico, come per esempio può accadere in materia di appalto per la realizzazione di opere edilizie; il ruolo dei tecnici del settore (geometri, architetti, ingeHOFSJHFPMPHJFUD OFMQSPDFdimento in esame è sicuramente centrale. L’art. 696 bis c.p.c. consente di domandare, pur in difetto del requisito dell’urgenza proprio degli accertamenti tecnici preventivi, l’espletamento di una consulenza tecnica ante causam, che cioè precede il giudizio ordinario, soltanto eventuale, “Ai fini dell’accertamento e della relativa determinazione dei crediti derivanti dalla mancata o inesatta esecuzione di obbligazioni contrattuali o da fatto illecito”. La norma, inoltre, assegna al consulente il compito di tentare, prima del deposito della propria relazione, di conciliare le parti; qualora la conciliazione non riesca, ciascuna parte può chiedere che l’elaborato peritale sia acquisito agli atti del TVDDFTTJWPFWFOUVBMF HJVdizio di merito. L’esperienza ha insegnato che gran parte dei conflitti in causa giudiziaria offrono la possibilità di essere risolti con una conciliazione. Questo perché le cause si sviluppano 38 - IL GEOMETRA BRESCIANO 2016/1 in una strategia giuridicoprocessuale caratterizzata dal confronto tra le pretese delle parti e dalla richiesta di esprimere, fondandola sul diritto, una soluzione che definisca il torto o la ragione delle parti sulla base del giudizio di comportamenti e azioni passate. La conciliazione mira, invece, ad individuare non una soluzione “giusta” – questo è compito del giudice – quanto una soluzione “conveniente” per gli interessati. E ciò è possibile solo se dal piano dei diritti si passa al piano degli interessi, ai primi sottostanti. Il CTU può garantire una visione oggettiva e quindi meritevole – per quelle parti che frequentemente non hanno più alcun dialogo, né forma di comunicazione diretta – di essere ascoltato e pertanto gli è più facile di altri percorrere la via conciliativa. I risultati ottenuti portano a ritenere che il CTU, abbandonando la visione semplicista della conciliazione nell’ottica di accontentare un po’ una parte e un po’ l’altra o dividere a metà le pretese, può realmente trasformarsi in un vero e proprio conciliatore delle controversie, con gli evidenti effetti benefici per le parti e il sistema di regolamentazione dei conflitti. Il CTU, nel delicato momento in cui intende proporre il tentativo di conciliazione della controversia e quindi fornire alle parti la possibilità di operare una scelta consapevole e informata, deve necessariamente offrire loro una visione diversa, una prospettazione nuova della vicenda, che consenta alle stesse di potersi confrontare in modo efficace su basi utili. Il CTU deve saper presentare alle parti una strada funzionale per il soddisfacimento degli interessi reali, delle concrete neces- sità attraverso uno sguardo al futuro nell’ottica di risolvere il problema, sulla base dei veri bisogni delle parti, che consenta loro non solo la cessazione della controversia giudiziaria ma anche l’estinzione del conflitto. La conciliazione non sempre è possibile; a tal fine, infatti, occorre che i sottostanti interessi delle parti siano compatibili e che le parti abbiano interessi diversificati e complementari. Ma per verificare se essa sia praticabile, occorre appunto esperire il tentativo, da parte di un soggetto in possesso delle cognizioni e delle tecniche necessarie. Ciò, ancor più oggi ove nei procedimenti civili l’aspetto tecnico e più in generale specialistico, finisce per rappresentare la reale sostanza del procedimento divenendo determinante nella decisione giudiziale; e ciò lo sanno bene i difensori e, Foto © Ernest Prim - Fotolia.com LEGALE quindi, le parti da questi assistite. La rilevanza del ruolo è pure rappresentata dalle questioni intime all’oggetto a cui le attività dell’esperto sono connesse. Infatti le controversie trattate risultano frequentemente legate a scelte o situazioni di indubbia importanza nella vita degli individui (l’acquisto di una casa, la divisione di un patrimonio familiare, la ristrutturazione dell’abita[JPOFFDD FEJOPOUSBTDVSBbile portata economica, acquisendo in taluni casi anche una connotazione psicologica di valore simbolico per le parti coinvolte. Nell’ambito di tali attività i professionisti tecnici svolgono un ruolo importante mettendo al servizio della giustizia, ancora prima delle capacità meramente tecniche e di scienza, le proprie abilità umane e, si potrebbe dire, filantropiche, qualità che trovano origine in pratiche radicate nelle origini delle professioni. Ritornando alla norma, non può sfuggire la versatilità che il legislatore ha voluto offrire alla prassi applicativa in relazione alla tutela giurisdizionale dei diritti. La norma prevede che la consulenza preventiva sia dedicata ai diritti contemplati nel primo comma ovvero diritti di credito nascenti dalla mancata o inesatta esecuzione di un’obbligazione contrattuale o da fatto illecito, definizione la cui genericità conferisce allo strumento un amplissimo campo di utilizzo. Pensiamo alle numerose controversie in materia di appalti di lavori e compravendite immobiliari, dove assume un rilievo centrale e primario, nella decisione giurisdizionale, il mezzo istruttorio della consulenza tecnica. Assai frequentemente alla consulenza si perviene con il de- corso di qualche anno di giudizio, aggravando la procedura di spese e oneri, e le parti, spesso, di aspettative inutili che inaspriscono le posizioni e, non accade raramente, moltiplicano gli effetti negativi del conflitto in nuove cause. Ecco, quindi, che la consulenza tecnica preventiva può offrire alle parti, in UFNQJEBJBJNFTJ DIFFvidentemente sfuggono alla durata ben maggiore di un procedimento ordinario, lo spunto per una definizione negoziale della controversia, oppure la possibilità di vedere ridimensionate o annullate le proprie pretese facendole quindi astenere dalla promozione di un processo di cognizione, a quel punto inutile e costoso. Nel caso che la conciliazione riesca, il consulente deve formare un processo verbale di conciliazione che viene inserito nel fascicolo di ufficio a cui il giudice mediante proprio decreto, attraverso un controllo meramente formale sulla regolarità delle sottoscrizioni e sull’oggetto, attribuisce forma di efficacia esecutiva. In tale senso si rafforzano gli effetti della conciliazione, non limitati a offrire titolo per un’espropriazione, ma anche, ampliando l’ambito della tutela ed eliminando l’ulteriore ricorso al giudice di merito, per un’esecuzione in forma specifica o per una iscrizione ipotecaria. È altresì da cogliersi con favore l’esenzione, nel processo verbale di conciliazione, dall’imposta di registro. Sempre nel caso che la conciliazione riesca, le spese per l’attività del consulente dovranno essere regolate nel processo verbale di conciliazione. Nell’ipotesi che invece la conciliazione abbia esiti negativi, il consulente deve provvedere al deposito della relazione peritale. È da osservare con favore che sul punto la norma non richiama l’applicazione dell’art. 200 c.p.c. come invece accade nel tentativo di conciliazione previsto dall’art. 198 dello stesso codice in materia di documenti e registri contabili, cosicché il CTU non è tenuto a riportare le dichiarazioni delle parti che il giudice poteva valutare per trarne elementi di convincimento nell’eventuale giudizio di merito, liberando quindi le parti dal peso non trascurabile che le proprie dichiarazioni, atteggiamenti o condotte potessero sfociare in decisioni per loro pregiudizievoli nel corso del procedimento di merito; in tal modo sono state ampliate le reali potenzialità dello strumento conciliativo. La consulenza è in grado di PGGSJSFFEJOPSNBPGGSF BM giudice elementi utili – e, spesso, decisivi – per l’accertamento dell’an della pretesa, vale a dire se sia fondata o meno (ad es., nel momento in cui individua difformità fra opera appaltata e opera realizzata o quando evidenzia profili di condotta colposa nella prestazione di un proGFTTJPOJTUB OPODI½QFSMB quantificazione del risarcimento dovuto; è pertanto utile acquisire preventivamente e sottoporre alla valutazione delle parti (e dei loro EJGFOTPSJFDPOTVMFOUJ UVUUJ IL GEOMETRA BRESCIANO 2016/1 - 39 LEGALE quegli elementi che in un eventuale giudizio sarebbero valutati dal giudice per decidere la controversia, in tal modo consentendo loro di tentare (con l’intervento del CTU o anche dopo il deposito EFMMBSFMB[JPOFEFGJOJUJWB una definizione bonaria che scongiuri l’avvio del giudizio. La consulenza preventiva presenta infatti una specifica attitudine a mettere le parti in condizione di acquisire elementi oggettivi che possono orientarle nell’individuazione del prevedibile range di oscillazione di un’eventuale decisione giudiziale; per di più, si colloca in limine rispetto a un possibile sbocco giudiziario, ossia in un momento in cui le parti sono inevitabilmente indotte a riflettere sull’opportunità di intraprendere una lite che sicuramente comporterà oneri di anticipazione di spese FMVOHIJTQFTTPMVOHIJTTJNJ tempi di attesa: è proprio questo connubio fra la possibilità di disporre di elementi certi di valutazione del proprio interesse (e delle probabilità di soddisfarlo in via giuEJ[JBMF FMVUJMJU¹EJFWJUBSF l’avvio del percorso giudiziario a consentire all’istituto di definire bonariamente molte controversie, costituendo, in ultima analisi, la ragione prima del suo successo. Oltre ad avere dunque la massima ampiezza possibile sotto il profilo dell’oggetto dell’indagine in relazione alla materia di contesa tra le parti, possiamo ricordare ulteriori caratteristiche che il difensore della parte, in accordo 40 - IL GEOMETRA BRESCIANO 2016/1 con il proprio consulente tecnico, avrà cura di promuovere affinché l’istituto in esame possa dispiegare appieno il suo effetto deflattivo del contenzioso: • il procedimento dovrebbe essere esteso a tutti i possibili interessati, ossia a tutti coloro che sarebbero parti del giudizio ordinario (e ciò a impulso del ricorrente, che potrà notificare il ricorso a tutti i possibili convenuti dell’eventuale causa di merito, o ad iniziativa delle parti resistenti, che ben potranno chiedere di essere autorizzate alla chiamata in causa di terzi, quali per esempio le compagnie di assicurazioni, ove sia in discussione per esempio la responsabilità del progettista, o del diretUPSFEFJMBWPSJ BMGJOFEJ rendere loro opponibile l’esito dell’accertamento e di coinvolgerli tutti nel tentativo di conciliazione; • la consulenza dev’essere svolta nella pienezza del contraddittorio tecnico, in modo che possa costituire un punto fermo anche in vista del successivo giudizio di merito, nel cui ambito la rinnovazione dell’accertamento dovrà essere del tutto eccezionale; • dev’essere consentita la richiesta di chiarimenti al CTU (e ciò nell’ambito di un’apposita udienza fissata già all’atto del conferimento dell’incarico di consulenza o in un momento successivo, a istanza di una EFMMFQBSUJ • le parti vanno richiamate al dovere di partecipare al tentativo di conciliazione e debbono essere rese edotte delle conseguenze della mancata accettazione delle proposte di definizione (in vista del regime delle spese nel futuro giuEJ[JPEJNFSJUP • l’anticipazione delle spese dev’essere posta a carico della parte ricorrente (al fine di evitare la richiesta di consulenze “esplorative” e, in genere, l’abuso dello TUSVNFOUPQSPDFTTVBMF • ove oggettivamente espletabile anche in difetto di collaborazione della parte convenuta, la consulenza dovrebbe essere ammessa anche in caso di contumacia di quest’ultima, onde non far dipendere dalla sua volontà “potestativa” la possibilità del ricorrente di acquisire un dato tecnico comunque utile per formulare richieste risarcitorie o proposte transattive e per determinarsi in ordine all’esercizio dell’azione ordinaria (l’art. 696 bis c.p.c. non prevede come necessaria la costituzione della controparte e la contumacia del convenuto potrebbe costituire, nella lettura proposta, la sola – o principale – ipotesi di “non possibilità” dell’esperimento del tentativo di conciliazione cui fa riferimento JMDPNNB Da ultimo, va evidenziato come, con queste premesse, le attività svolte nell’ambito del procedimento ex art. 696 bis c.p.c. siano comunque idonee a offrire un risultato utile a prescindere dalla conciliazione endo-procedimen- tale. Il maggior numero di definizioni, d’altronde, si registra in un momento successivo alla chiusura del procedimento, quando le parti sono chiamate a riflettere sull’opportunità di iniziare il giudizio di merito o di pervenire a una transazione. Ma anche laddove non si addivenga alla definizione bonaria, l’avvenuto espletamento di una consulenza preventiva comporta, di norma, una notevole contrazione dei tempi del giudizio di merito, in quanto può rendere necessaria soltanto un’istruzione sommaria (consentendo pertanto l’accesso al procedimento sommario ex art. 702 bisDQD PDPNVORVF può consentire di limitare le indagini tecniche all’acquisizione della relazione preventiva, con integrale recupero delle risorse (anche econoNJDIF JNQJFHBUFOFMQSPDFdimento ex art. 696 bis c.p.c. Non va trascurata, peraltro, l’esistenza di utilità ulteriori, in quanto – a tacer d’altro – la relazione di CTU preventiva può consentire al giudice di svolgere al meglio il tentativo di conciliazione in sede di trattazione ordinaria e può fornirgli preziosi elementi di valutazione ai fini dell’adozione di provvedimenti anticipatori (ad es. per la liquida[JPOFEJQSPWWJTJPOBMJ QBSJmenti evidente è l’utilità che una siffatta consulenza può rivestire ai fini della mediazione (preventiva o deleHBUB GPSOFOEPBMMFQBSUJVO dato tecnico ineludibile rispetto al quale dovranno misurare le rispettive posizioni. T LEGALE Foto © KavalenkavaVolha - Fotolia.com Il prestito vitalizio &DDPQFSNBHHJPSFDIJBSF[[BJDSJUFSJ che stanno alla alla sua base, come pubblicati dal “Corriere della Sera” del 6 gennaio 2016: 1. Più tutele e trasparenza Rispetto alla legge varata dall’allora NJOJTUSP(JVMJP5SFNPOUJOFMMB nuova disciplina del prestito vitalizio ipotecario contiene più tutele e più trasparenza per i cittadini over 60 che vorranno, in alternativa alla “nuda proprietà”, avere un prestito da una banca che sarà garantito da una proprietà immobiliare residenziale. A 2. Chi ne può beneficiare Il prodotto è rivolto agli over 60 (il limite ÀTUBUPBCCBTTBUPEJBOOJ DIFWPgliono convertire una parte del valore della propria casa in contanti per vivere meglio o aiutare i figli senza dover lasciare la propria abitazione, né dover ripagare il capitale FHMJJOUFSFTTJDPNQSFTJUSBJMFJM TVMQSFTUJUPGJOP alla scadenza del contratto. QBHJOBEFMOVNFSPEFMEFMMBOPTUSBSJWJTUB avevamo annunciato che la normativa sul prestito WJUBMJ[JPFSBBOEBUBJOWJHPSFJMNBHHJPNBTJ attendeva l'approvazione del conseguente regolamento operativo perchè la nuova procedura potesse “decollare”. 3. Chi firma il contratto Lo scorso dicembre il ministro delle sviluppo economico FeSe chi chiede il finanziamento alla banca è coniugato o derica Guidi ha firmato tale regolamento di attuazione che è DPOWJWFOUFNPSFVYPSJPEBBMNFOPBOOJFFOUSBNCJSJTUBUPQVCCMJDBUPTVMMB(B[[FUUB6GGJDJBMFOGFCCSBJP siedono nell’immobile, il contratto deve essere sotto *MQSPWWFEJNFOUPFOUSFS¹JOWJHPSFJMNBS[P scritto da entrambi (ma devono avere compiuto tutti e EVFBOOJQSJNBEJGJSNBSFJMDPOUSBUUP JORVFTUPNPEP Il “prestito vitalizio – spiega il Ministro – diventa un'alternativa il credito si estingue solo dopo la morte di entrambi. alla vendita dell'immobile con la sola sua nuda proprietà e consente ai proprietari di casa over 60 un mezzo di finanzia- 4. Gli eredi mento per soddisfare le proprie esigenze economiche anche Quando muore chi ha chiesto il prestito (o quando muoin aiuto, se necessario, ai figli”. In particolare, rileva la relaJPOPFOUSBNCJJDPOJVHJGJSNBUBSJEFMDPOUSBUUP HMJFSFEJ zione del MISE, il provvedimento consente di congelare la possono restituire il prestito alla banca con (un’unica soSFTUJUV[JPOFEFMGJOBO[JBNFOUPNBJTVQFSJPSFBMEFMWBluzione o a scadenze prestabilite (con massima flessibiMPSFFGGFUUJWPEFMMhJNNPCJMFEBUPJOHBSBO[JB DIFSFTUBBDBMJU¹ PQQVSFWFOEFSFMJNNPCJMFBQSF[[PEJNFSDBUPQFS rico degli eredi sino alla morte dei proprietari, fatto salvo il rimborsare alla banca il prestito. La differenza va agli ecaso che questi ultimi possano in ogni momento estinguere redi. anche parzialmente o il capitale finanziato o gli interessi via via maturati a favore della banca concedente. Altro aspetto 5. I tassi di interesse rilevante si riferisce al “valore del debito da restituire”, che Secondo l’Abi, l’Associazione bancaria italiana, i tassi di non può mai essere superiore al valore dell'immobile ricavato interesse che verranno applicati al prestito vitalizio ipodalla vendita che sarà eventualmente ottenuto dalla banca UFDBSJPPTDJMMBOPUSBJMFJMVOWBMPSFDPNQSFTPUSBJ concedente nel caso in cui gli eredi non intendano assumersi tassi di un mutuo per l’acquisto di un immobile e quello l'onere di restituzione del capitale concesso e dei relativi inapplicato a un finanziamento personale perché, in questo teressi maturati. Anche l'ABI ha espresso il suo giudizio posicaso, la differenza è che esiste una garanzia rappresentata T tivo sul provvedimento. dall’abitazione di chi chiede il prestito. IL GEOMETRA BRESCIANO 2016/1 - 41 LEGALE La successione legittima Il presente articolo apre un ciclo di approfondimenti che saranno pubblicati sulla presente rivista aventi ad oggetto le varie sfaccettature del fenomeno successorio. Proprio per la volontà di rendere maggiormente proficuo questo percorso argomentativo comune a chi scrive e a chi legge, il lettore non esiti ad esternare i propri dubbi attraverso la redazione della rivista ovvero il sito internet www. avvocatogabrielemercanti.it. Nozione di successione mortis causa A livello generale la successione a causa di morte può essere definita come il subentro da parte di un nuovo soggetto nella titolarità dei rapporti giuridici che facevano capo al soggetto defunto. Definire la sorte delle posizioni giuridiche a seguito della morte del loro titolare è un’esigenza insopprimibile di ogni società che la Costituzione stessa menziona all’art. 42 ultimo comma allorquando prevede che “La legge stabilisce le norme ed i limiti della successione legittima e testamentaria e i diritti dello Stato sulle eredità”: senza la regolamentazione del fenomeno successorio verrebbe turbato l’ordine sociale per mancanza di certezza dei rapporti giuridici1. Come è intuitivo, e fatte salve le eccezioni di cui si dirà infra, la morte non determina l’estinzione del diritto di spettanza del defunto bensì il suo trasferimento ad un altro soggetto che è individuato in base alle regole stabilite dal libro secondo del codice civile intitolato, appunto, Delle successioni: l’individuazione può avvenire per testamento 42 - IL GEOMETRA BRESCIANO 2016/1 o per Legge2, ma in entrambi i casi si realizza lo stesso trasferimento giuridico in capo al beneficiario a prescindere da come questi sia stato identificato. È bene ricordare che il nostro sistema prevede il tendenziale trasferimento di ogni diritto patrimoniale con riferimento tanto al lato attivo (proprietà immobiliari e mobiliari, crediti verso terzi, titoli azionari ed obbligazionari, depositi bancari e conti correnti, azioni processuali BODPSB FTFSDJUBCJMJ FDD quanto al lato passivo (debiti già contratti dal de cuius, ad esempio a titolo di mutuo o per imposte non pagate, ma anche debiti sorti in conseguenza proprio della morte come ad esempio le spese GVOFSBSJF Non banale, infine, è definire il concetto di morte della persona fisica quale presupposto del fenomeno successorio: nel nostro Ordinamento, in base ad una ricostruzione tanto giuridica quanto clinica, per morte si intende la cessazione irreversibile delle funzioni dell’encefalo4. Deve ricordarsi che la succes- Foto © Gajus - Fotolia.com Gabriele Mercanti LEGALE sione è un fenomeno imprescindibile e necessario nel nostro Ordinamento, in quanto non è possibile che non esista un erede subentrante nel patrimonio del defunto. Questo risultato è raggiunto dal nostro Codice Civile attraverso due vie: da un lato esiste una serie di norme volte ad individuare un erede diverso da quello astrattamente previsto dalla Legge o dal testamento per il caso in cui tale soggetto non possao non voglia6 accettare l’eredità (si tratta dei casi di: trasmissione del diritto di accettare7; sostituzione8; rappresentazione9; accrescimento10 FEBMMBMUSPFTJTUFMB norma di chiusura di cui BMMBSUDDJOCBTFBMRVBMF “In mancanza di altri successibili, l’eredità è devoluta allo Stato”. Diritti trasmissibili Affinché tale meccanismo possa operare è indispensabile che il diritto di spettanza del defunto non si sia estinto con la di lui morte: se – infatti – la regola generale è che il diritto avente contenuto patrimoniale si trasmetta ai successori del titolare defunto, esistono delle eccezioni raggruppabili in tre principali gruppi. Il primo gruppo è costituito dai diritti legati per loro caratteristiche strutturali alla vita stessa del loro titolare: si tratta di diritti che – seppur aventi un inequivocabile valore economico-patrimoniale – di per sé nascono come fortemente collegati alla persona del proprio titolare e, quindi, si estinguono automaticamente ed irreversibil- mente con la di lui morte. Si possono citare, quali esempi di tale categoria, il diritto di usufrutto11, il diritto di abitazione12, il diritto di uso, la rendita vitalizia14. Il secondo gruppo è costituito dai diritti caratterizzati dal c.d. intuitu personae: si tratta di diritti che – seppur aventi un inequivocabile valore economico-patrimoniale – sono legati alle caratteristiche personali ed infungibili del loro titolare, di modo che il nostro Ordinamento ha ritenuto incongruo che con la di lui morte un altro soggetto potesse subentrarvi. Si possono citare, quali esempi di tale categoria, la posizione di mandante o mandatario, la posizione di lavoratore dipendente16, la prestazione professionale17. Il terzo gruppo è costituito dai diritti conseguenti alla possidenza in capo al titolare di uno specifico status familiare: si tratta di diritti che – seppur aventi un inequivocabile valore economico-patrimoniale – sono dalla Legge attribuiti solo in considerazione del particolare ruolo rivestito dal titolare cosicché se tale ruolo viene meno (anche – ma non solo – in conTJEFSB[JPOF EFM EFDFTTP gioco forza il diritto viene a cessare. Si possono citare, quali esempi di tale categoria, il diritto agli alimenti legali18, il diritto al mantenimento del coniuge separato19 o divorziato20. La successione a titolo universale Per successione a titolo universale si intende quella par- ticolare tipologia di trasferimento a causa di morte tale per cui un soggetto (detto eSFEF PQJÎTPHHFUUJEFUUJDPFSFEJ TVCFOUSBOPOFMMBJOEJstinta titolarità di tutti i rapporti giuridici attivi e passivi che facevano capo al defunto. Nella sostanza, quindi, il patrimonio del defunto passa “in blocco” ad un altro soggetto che viene a giuridicamente sostituirlo: nel caso, poi, di sostituzione di più soggetti ad uno si verrà a creare una comunione ereditaria retta dalle regole stabilite dal codice civile sino a che essa non verrà sciolta attraverso un atto di divisione ovvero un diverso atto che comunque determini la cessazione della con titolarità (ad es. la vendita di tutte le RVPUFBEVOTPMPDPFSFEF Il fenomeno è, quindi, universale perché colui che succede al defunto lo fa in toto perché subentra indistintamente nell’insieme dei rapporti giuridici senza che gli sia consentito un’accettazione dell’eredità parziale (per una quota inferiore a quella spettantegli PQFSTJOHPMJCFOJ DIJBSB quindi, è la contrapposizione concettuale con la successione a titolo particolare realizzabile per testamento ove il defunto può attribuire singoli diritti a soggetti diversi21. Questo trasferimento, come detto “in blocco”, può essere JNQFEJUPJOUVUUPPJOQBSUF dal defunto attraverso una sua manifestazione di volontà esplicitata nel testamento: in base al dettato EFMMBSUTFDPOEPDPNNB c.c., infatti, la successione c.d. legittima ha carattere resi- duale e cioè opera solo allorquando manchi in tutto o in parte quella testamentaria. Quindi se il testatore ha disposto di tutti i propri beni per testamento i suoi eredi DEUFTUBNFOUBSJ TBSBOOPJdentificati dal defunto, mentre se il testamento manca ovvero non riguarda tutto l’asse ereditario (per es. dispone esclusivamente di singoli beni o individua eredi solo per una quota astratta del suo patrimonio inferiore BMMJOUFSP MJOEJWJEVB[JPOF degli eredi verrà effettuata in tutto o in parte dalla Legge. Naturalmente quanto detto sopra non deve far ritenere che il passaggio patrimoniale sia automatico, in quanto per principio cardine del sistema successorio portato dall’art. DDMFSFEJU¹TJBDRVJTUB con l’accettazione (vedi taCFMMBBQBHJOBTFHVFOUF Casistisca -BSUDDJOEJWJEVBMFDBtegorie dei successibili come segue: coniuge 22, discendenti, ascendenti, collaterali24, altri parenti e, a chiudere, lo Stato. Una volta identificate le categorie di persone che potrebbero per Legge subentrare al defunto, il nostro sistema dapprima individua una serie di possibili concorsi tra successibili (ad es. concorso tra coniuge e figli o tra coniuge e GSBUFMMJPTPSFMMF NFOUSFBMEJ fuori delle ipotesi previste dal Codice Civile utilizza il criterio della c.d. priorità del grado di modo che il parente di grado remoto esclude il grado anteriore (ad es., al di fuori delle ipotesi di concorso IL GEOMETRA BRESCIANO 2016/1 - 43 LEGALE SENZA VOLONTÀ ESPRESSA Come viene attribuito agli eredi legittimi il patrimonio del defunto in assenza di testamento Se chi muore lascia Quota di eredità spettante Coniuge Tutta Coniuge più un figlio Metà al coniuge; metà al figlio Coniuge più due o più figli Un terzo al coniuge; due terzi da dividersi in parti uguali tra i figli Coniuge più fratelli e/o sorelle Due terzi al coniuge; un terzo da dividersi in parti uguali tra le sorelle e i fratelli germani (entrambi i genitori in comune). In caso di fratelli sia germani sia unilaterali (un solo genitore in comune), a quelli unilaterali spetta la metà della quota che spetta a ciascuno dei germani Coniuge più un nipote (figlio di un fratello o di una sorella defunti) Due terzi al coniuge; un terzo al nipote Coniuge più entrambi i genitori Due terzi al coniuge; un sesto al padre; un sesto alla madre Coniuge più un solo genitore Due terzi al coniuge; un terzo al genitore Coniuge più genitori o altri ascendenti più fratelli e/o sorelle Due terzi al coniuge; un dodicesimo ai fratelli o alle sorelle (da dividersi in parti uguali tra tutti); tre dodicesimi ai genitori o agli altri ascendenti Coniuge separato: - cui non è stata addebitata la separazione con sentenza passata in giudizio (*) Stesse quote spettanti al coniuge non separato - cui è stata addebitatala separazione con sentenza passata in giudicato (*) Assegno vitalizio, se al momento dell’apertura della successione godeva degli alimenti a carico del coniuge deceduto Coniuge divorziato Nessuna quota (*) Un figlio Tutta Due o più figli Suddivisione in parti uguali tra tutti i figli Un figlio più due nipoti (figli di un secondo figlio morto prima dei genitori) Metà al figlio; un quarto al primo nipote; un quarto al secondo nipote Padre più madre Metà al padre; metà alla madre Un genitore soltanto Tutta Nonni paterni più nonni materni o altri ascendenti Metà agli ascendenti paterni; metà agli ascendenti materni (se nella linea paterna o materna c’è solo un ascendente, a questi va ugualmente metà dell’eredità) Nonni più bisnonni (senza coniuge né figli, genitori, fratelli e/o sorelle o loro Tutta al nonno o ai nipoti superstiti, in quanto l’eredità è devoluta all’ascendendiscendenti) te di grado più vicino senza distinzione di linea Fratelli e/o sorelle (senza coniuge né figli o genitori) Suddivisione in parti uguali tra tutti (i fratelli e le sorelle unilaterali hanno diritto a metà della quota spettante ai germani) Coniuge più genitori Un terzo ai genitori; due terzi al coniuge Altri parenti Tutta ai parenti più prossimi di grado, senza distinzione di linea; in caso di più parenti dello stesso grado, si suddivide in parti uguali; se non ci sono parenti entro il VI grado, l’eredità va allo Stato (*) Può però aver diritto a una parte della pensione di reversibilità o a un vitalizio 44 - IL GEOMETRA BRESCIANO 2016/1 LEGALE regolate esplicitamente dal c.c., uno zio quale parente di terzo grado prevarrà su un cugino quale parente di RVBSUPHSBEP Al fine di una migliore comprensione si riporta una tabella riepilogativa (vedi a QBHJOBQSFDFEFOUF 26. Conclusioni Il decesso della persona fisica impone la determinazione di una prima operazione interpretativa volta a stabilire quali rapporti giuridici cadano in successione ed una seconda per determinare chi siano i potenziali successibili. Un’accorta tecnica testamentaria può impedire l’insorgere di non sempre facilmente gestibili comunioni ereditarie: naturalmente solo ove si voglia credere alla veridicità del noto detto “paT renti serpenti”... Note 1 Gli studiosi della materia successoria ritengono, infatti, che le regole successorie garantiscano prima di tutto un interesse generale, consistente nell’assicurare la continuità delle vicende giuridiche al di là della morte, e solo in via degradata un interesse particolare del defunto a indirizzare mediante il testamento la sorte del proprio patrimonio. $GSBSUDDDPNNBiL’eredità si devolve per legge o per testamento”. *MTJTUFNBTVDDFTTPSJPÀUFDOJDBNFOUF adattabile integralmente solo alle persone fisiche. Le vicende che possono attenere all’estinzione della persona giuridica TPDJFU¹BTTPDJB[JPOJDPNJUBUJFDD OPO sono, infatti, perfettamente coincidenti con quello di morte della persona fisica, dato che in quest’ultima la morte è un fenomeno naturale ed ineluttabile, mentre nelle persone giuridiche – ovviamente – non lo è. 4 Così l’art. 1 della Legge 29 dicembre O *EVFDBTJDMBTTJDJEJJNQPTTJCJMJU¹EJ succedere sono: la premorienza dell’erede al defunto prima dell’apertura della successione e l’indegnità dell’erede rispetto al defunto (consistente nell’accertamento giudiziale del compimento di fatti particolarmente gravi – e prestabiliti EBMMBSUDDoWPMUJBEBUUFOUBSFBMMJOtegrità del defunto o alla sua libertà di teTUBSF 6 I due casi classici di non volontà di accettare sono: rinuncia all’eredità o prescrizione del termine dalla Legge previsto per accettare. 7 L’art. 479 c.c., infatti, statuisce che “Se JMÞDIJBNBUPBMMFSFEJU¹ÞNVPSFTFO[BBWFSMBÞBDDFUtata, il diritto di accettarla si trasmette agli eredi”. 8 In materia testamentaria, l’art. 688 c.c. consente al testatore di “Sostituire all’erede istituito altra persona per il caso che il primo non possa o non voglia accettare l’eredità”. 9 La rappresentazione, prevista dall’art. 467 c.c., “Fa subentrare i discendenti nel luogo e nel grado del loro ascendente, in tutti i casi in cui questi non può o non vuole accettare l’eredità o il legato” purchè colui che non vuole o non può accettare sia discendente in linea SFUUBPGSBUFMMPTPSFMMBEFMEFGVOUP&TFNplificando: se il figlio premuore al padre subentrerà nella sua identica posizione il OJQPUFDJPÀJMGJHMJPEFMGJHMJPQSFNPSUP 10 L’art. 674 c.c. prevede che “Quando più eredi sono stati istituiti con uno stesso testamento nell’universalità dei beni, senza determinazione di parti o in parti uguali, anche se determinate, qualora uno di essi non possa o non voglia accettare la sua parte si accresce agli altri”. 11 L’usufrutto è il diritto limitato su cose altrui che consente all’usufruttuario di godere della cosa rispettandone la destinazione economica. Ai sensi dell’art. 979 primo comma c.c. la sua durata non può eccedere la vita dell’usufruttuario. 12 L’abitazione è il diritto limitato su cose altrui (nello specifico immobili di OBUVSBBCJUBUJWB DIFDPOTFOUFBMMIBCJtator di abitare la casa limitatamente ai bisogni suoi e della sua famiglia. Ai sensi dell’art. 1026 c.c. a tale diritto si applicano le norme di Legge in tema di usufrutto e, quindi, anche quella inerente alla durata massima. -VTPÀJMEJSJUUPMJNJUBUPTVDPTFBMUSVJ che consente all’utilizzatore di servirsi della cosa e di farne propri i frutti limitatamente ai bisogni suoi e della sua famiglia. Ai sensi dell’art. 1026 c.c. a tale diritto si applicano le norme di Legge in tema di usufrutto e, quindi, anche quella inerente alla durata massima. 14 La rendita vitalizia è il diritto di esigere una prestazione periodica di una somma di denaro o di altre cose fungibili. Come il termine stesso dice – ed anche in chiara differenziazione con la rendita perpetua – il diritto è commisurato alla vita del vitaliziando. "JTFOTJEFMMBSUO DDJMNBOdato si estingue per la morte del mandante o del mandatario, salve due eccezioni nelle quali il mandato “sopravvive” alla morte del mandante: mandato conferito per il compimento dell’esercizio di atti dell’impresa che permane se l’impresa viene continuata dagli eredi e mandato conferito anche nell’interesse del mandatario. 16 Il rapporto di lavoro è caratterizzato da uno stretto rapporto di fiducia tra datore di lavoro e lavoratore tale per cui il decesso dell’uno o dell’altro ne determina la caducazione. 17 Vedi nota precedente. 18 Gli alimenti legali consistono in una prestazione economica che un soggetto può essere costretto ad effettuare a favore di un prossimo congiunto (nei gradi stabiMJUJEBMMBSUDD QFSJMDBTPEJHSBWF stato di bisogno di quest’ultimo. Se viene meno il rapporto che lega il debitore ed il creditore cessa la funzione sociale e solidale dell’istituto giuridico e, per l’effetto, il diritto si estingue tanto dal lato passivo quanto dal lato attivo. "JTFOTJEFMMBSUDDiIl giudice, pronunziando la separazione, stabilisce a vantaggio del coniuge cui non sia addebitabile la separazione il diritto di ricevere dall’altro coniuge quanto è necessario al suo mantenimento, qualora egli non abbia adeguati redditi propri”. In caso di morte del creditore il suo diritto si estingue in quanto non avrebbe senso che il mantenimento – per ovvia natura connesso alla persona – fosse percepito da altri soggetti; in caso di morte del debitore, il problema è risolto in modo diverso dal Legislatore il quale attribuisce al coniuge separato senza addebito la stessa qualifica successoria che compete al coniuge non separato. -BSUDPNNBTFTUPEFMMB-FHHFO 898 del 1° dicembre 1970 così statuisce: “Con la sentenza che pronuncia lo scioglimento o la cessazione degli effetti civili del matrimonio, il tribunale, tenuto conto delle condizioni dei coniugi, delle ragioni della decisione, del contributo personale ed economico dato da ciascuno alla conduzione familiare ed alla formazione del patrimonio di ciascuno o di quello comune, del reddito di entrambi, e valutati tutti i suddetti elementi anche in rapporto alla durata del matrimonio, dispone l’obbligo per un coniuge di somministrare periodicamente a favore dell’altro un assegno quando quest’ultimo non ha mezzi adeguati o comunque non può procurarseli per ragioni oggettive”. In caso di morte del creditore il suo diritto si estingue in quanto non avrebbe senso che il mantenimento – per ovvia natura connesso alla persona – fosse percepito da altri soggetti; in caso di morte del debitore, il problema è risolto in modo diverso dal Legislatore il quale ha attribuito con l’art. 9 bis della NFEFTJNB-FHHFÞoRVBMPSBMFYDPOJVHF versi in stato di bisogno – “Un assegno periodico a carico dell’eredità tenendo conto dell’importo di quelle somme, della entità del bisogno, dell’eventuale pensione di reversibilità, delle sostanze ereditarie, del numero e della qualità degli eredi e delle loro condizioni economiche”. 21 Emblematica di tale suddivisione di QSJODJQJPÀMBSUQSJNPDPNNBDDJO base al quale “Le disposizioni testamentarie, qualunque sia l’espressione o la denominazione usata dal testatore, sono a titolo universale e attribuiscono la qualità di erede, se comprendono l’universalità o una quota dei beni del testatore. Le altre disposizioni sono a titolo particolare e attribuiscono la qualità di legatario”. 22 Si ricordi brevemente i seguenti concetti di fondo: il matrimonio deve avere rilevanza per l’ordinamento civile italiano; il coniuge separato – purchè senza addebito – mantiene i pieni diritti successori; il coniuge separato con addebito ha diritto esclusivamente ad un assegno vitalizio a carico dell’eredità e a condizione che già godesse degli alimenti legali; in ogni caso al coniuge (tranne nel caso di BEEFCJUPEFMMBTFQBSB[JPOF TQFUUBJMEJritto di abitazione della casa coniugale purchè di proprietà dell’altro coniuge o in proprietà comune tra loro; con il divorzio cessano i diritti ereditari, salva la residuale ipotesi di assegno sopra descritta alla nota n. 21. 4JSJDPSEJDIFDPOMBSJGPSNBEFMMBGJMJBzione attuata con la Legge n. 219 del 10 dicembre 2012 cui ha fatto seguito il D. Lgs. OEFMEJDFNCSFÀTUBUBEFGJOJtivamente eliminata qualunque differenza tra i figli nati nel matrimonio e quelli al di fuori. Naturalmente permane la necessità che lo status di figlio nato al di fuori del matrimonio sia accertato o mediante riconoscimento da parte dei genitori o mediante sentenza di accertamento della QBUFSOJU¹NBUFSOJU¹/POÀTVQFSGMVPJnoltre, ricordare che la capacità di succedere – cioè l’idoneità di un soggetto a subentrare a causa di morte in un rapporto giuridico – spetta sin dal momento del concepimento con la particolarità, tuttavia, che l’acquisto del diritto è subordinato all’evento della futura nascita. 24 La riforma della filiazione citata alla nota precedente riflette i suoi effetti BODIFJOPSEJOFBJGSBUFMMJTPSFMMJOBUVSBMJ sulla cui successibilità reciproca oggi non potrebbe più discutersi. %FUUJQBSFOUJTPOPRVFMMJDPNQSFTJ tra il terzo ed il sesto grado, in quanto: sino al terzo grado sono indicati nelle varie norme di concorso (coniuge, figli, ascenEFOUJGSBUFMMJFTPSFMMF FEPQPJMTFTUPMB parentela è irrilevante ai fini successori. 26 Estratta da “Il Sole 24 ore” del 29 gennaio 2007 redatta da Busani ed ancora perfettamente applicabile. IL GEOMETRA BRESCIANO 2016/1 - 45 SICUREZZA La redazione del piano di sicurezza e coordinamento nei cantieri montani Foto © balenabianca - Fotolia.com Giacomo Scalvinoni Gian Paolo Pedretti Paolo Ghitti L a pratica quotidiana porta il professionista ad operare soprattutto in cantieri dislocati in ambiti urbani o in zone di fondovalle o pianura. Tuttavia non è raro dovere seguire cantieri situati in zone montane che, per le caratteristiche intrinseche delle stesse, comportano frequentemente un approccio differente rispetto ai cantieri tradizionali, in considerazione delle loro peculiarità. È noto che il piano di sicuSF[[BFDPPSEJOBNFOUP14$ deve contenere l’individuazione, l’analisi e la valutazione dei rischi con riferimento all’area, all’organizzazione del cantiere, alle lavorazioni e alle loro interferenze. È necessario identificare e descrivere l’opera attraverso l’indicazione della localizzazione del cantiere, la descrizione sintetica della stessa e la descrizione del contesto in cui è collocata l’area di cantiere. Di seguito, senza voler essere esaustivi, verranno trattati alcuni aspetti caratterizzanti tali cantieri in modo da fornire utili indicazioni di ausilio per la pianificazione della sicurezza e per individuare i rischi ad essi connessi. Molti di questi sono presenti anche in normali cantieri, ma la particolarità consiste nel fatto che devono essere tenuti in considerazione con maggiore attenzione e comportando fra l’altro un aggravio di oneri e rischi. Sovente i cantieri sono situati in aree soggette a vincoli, in genere naturalistici e am46 - IL GEOMETRA BRESCIANO 2016/1 bientali, per cui, in sede preliminare, è opportuna un’indagine conoscitiva per individuare nella normativa specifica la presenza di eventuali prescrizioni. Tipiche sono quelle riguardanti gli orari e i periodi durante i quali è consentita l’effettuazione dei lavori, la cui conoscenza puntuale è indispensabile per la redazione e la tenuta del cronoprogramma dei lavori, così come la limitazione, sia nell’intensità che nel tempo, delle emissioni sonore. Normalmente si opera in spazi molto ristretti o morfologicamente difficili, per cui particolare attenzione è da tenere per quanto riguarda lo stoccaggio dei materiali, sia quelli necessari alla costruzione, sia il materiale di scavo che, molto spesso, deve es- sere depositato in aree non sempre reperibili nelle vicinanze del cantiere oppure conferito direttamente presso discariche autorizzate. Considerata la morfologia delle zone in cui si opera, non è insolita la necessità di mettere in atto opere di consolidamento del terreno, così come eseguire interventi di regimazione, raccolta ed evacuazione di acque di versante, senza contare il rischio di smottamenti e franamenti improvvisi. Da ciò è evidente, più che in un cantiere tradizionale, l’importanza di avere a disposizione una indagine idrogeologica e geotecnica di dettaglio. Grande importanza riveste la conoscenza delle condizioni meteorologiche del sito, molto mutevoli in zona mon- tana, anche nell’arco della giornata, per cui è opportuno acquisire quotidianamente informazioni dai bollettini meteo e da fonti e centraline di misurazioni locali, se presenti. Particolare attenzione va riservata all’accessibilità dell’area di cantiere, che di norma avviene utilizzando strade di scarsa ampiezza e di limitata portata, con fondo irregolare e con tratti a volte caratterizzati da notevole pendenza, fattori che condizionano le caratteristiche e dimensioni delle macchine e mezzi utilizzabili. Per il trasporto di materiali e persone nell’ambito di cantieri montani, specialmente se situati in zone impervie, a volte è preferibile, se non indispensabile, ricorrere all’uso di elicotteri. SICUREZZA Il loro impiego determina dei rischi aggiuntivi oltre a quelli normalmente presi in considerazione dai piani di sicurezza e coordinamento. A seguire si tratterà l’esame dei principali rischi derivanti dall’utilizzo del mezzo aereo in cantiere. Individuazione, analisi e valutazione dei rischi Nel caso in cui sia previsto l’impiego dell’elicottero durante i lavori, in particolare è necessario analizzare i seguenti aspetti e riportare nel PSC le informazioni acquisite relativamente a: • le caratteristiche dell’area di cantiere (presenza di immobili, falde, alvei fluviali, alberi, linee elettriche aeree, cavi sospesi, dati relativi a quota e profilo altimetrico, caratteristiche morfologiche ed idrogeoloHJDIFEFMUFSSFOPFDD • la presenza di fattori climatici che comportano rischi per il cantiere (media dei fulmini che cadono in zona e valutazione della probabilità di fulminazione, regime prevalente dei venti, condizioni meteorologiche, escursioni termiche, FDD • eventuali rischi trasmessi all’esterno e dall’esterno al cantiere (presenza di perTPOFFPBOJNBMJNBOVGBUUJ FDD • la presenza di opere provvisionali di cantiere; • la posizione delle zone di carico e scarico; • le aree di deposito attrezzature e di stoccaggio materiali e dei rifiuti; • le eventuali aree di depo- sito dei materiali con pericolo d’incendio o di esplosione; • l’area in cui si svolge il complesso delle fasi della manovra di decollo dell’aeromobile (cosiddetta area EJOWPMP Inoltre, vista l’influenza che l’uso dell’elicottero può avere nelle lavorazioni del cantiere, occorre prendere in considerazione almeno i seguenti rischi: • caduta dall’alto di persone o materiali; • rumore; • esposizione a polvere e detriti sollevati dal flusso del rotore; • urto degli operatori contro parti in movimento dell’elicottero o dei suoi carichi sospesi; • spostamento incontrollato del carico e conseguente investimento del personale a terra; • elettrocuzione per cariche elettrostatiche; • seppellimento (possibile DSPMMPEJTDBWJBQFSUJ • sbalzi di temperatura, vento, neve e ghiaccio. Misure di sicurezza In funzione dell’esito dell’analisi degli elementi di cui sopra si definiranno gli accorgimenti necessari per eliminare o ridurre al minimo i rischi individuati. Le misure di sicurezza per l’utilizzo dell’elicottero si possono dividere in quelle propriamente relative al volo e quelle da adottare per evitare infortuni da parte di personale diverso dal pilota. Le responsabilità relative al volo ricadono sul pilota, il quale ha l’obbligo di verificare la corretta manutenzione del velivolo e il compito di verificare e valutare l’idoneità del sistema di carico, il tipo di carico da trasportare e l’imbracatura del carico stesso, per garantire la sicurezza delle persone a bordo e a terra. L’Impresa ha l’obbligo di fornire preventivamente tutte le informazioni necessarie quali i pesi e gli ingombri dei macchinari, delle attrezzature e dei materiali da trasportare. In seguito a tali informazioni il pilota dovrà valutare il tipo di imbracatura del carico necessaria. Il pilota dovrà inoltre verificare che la quantità di carburante imbarcato sia sufficiente per il volo da compiere e che la procedura di rifornimento sia stata eseguita come prescritto. Va considerato il problema relativo ai rifornimenti di carburante, provvedendo, se necessario, per mezzo di distributori mobili da cantiere. Il pilota dovrà impiegare l’elicottero nel rispetto delle norme e dei limiti specificati nel certificato di navigabilità e nel manuale di impiego e verificare che il carico sia stato distribuito e vincolato in modo da garantire la sicurezza dell’aeromobile e delle persone in volo ed al suolo. Le norme che i lavoratori esterni devono rispettare nel lavoro con l’elicottero tengono conto della rischiosità dovuta al tipo di mezzo. La prima regola fondamentale è quella di tenersi a distanza di sicurezza dall’elicottero e, nel caso ci si debba avvicinare, si deve farlo quando l’elicottero ha terminato l’operazione di atterraggio, avendo la certezza di essere visti dal pilota e da valle dell’elicottero in modo da non intercettare il movimento delle pale. Nel lavoro al gancio si dovrà avere attenzione particolare alle oscillazioni del carico. I dispositivi di protezione individuale da adottarsi sono casco, guanti, cuffie o auricolari, occhiali paraschegge. L’area di atterraggio dell’elicottero dovrà essere sufficientemente estesa e scelta in un posto privo di ostacoli. Le aree utilizzate per l’atterraggio dell’elicottero sono individuate dal Coordinatore per la Progettazione, ma l’accettazione e l’utilizzo rimane sotto la completa responsabilità del pilota. È opportuno che il pilota, prima di effettuare le operazioni di atterraggio, effettui una ricognizione per valutare la direzione, intensità del vento ed eventuali altre variabili utili alla sicurezza. L’area di atterraggio dovrà essere segnalata a terra sia lungo il perimetro che con il simbolo di eliporto. Sarà cura dell’Impresa dare la necessaria formazione ai lavoratori affinché non mettano a rischio la propria e l’altrui sicurezza con comportamenti irresponsabili. Prima dell’inizio dei lavori, la ditta incaricata del trasporto con l’elicottero dovrà fornire il proprio piano operativo di sicurezza contenente le misure di sicurezza da adottarsi in funzione del tipo di velivolo utilizzato e delle aree IL GEOMETRA BRESCIANO 2016/1 - 47 SICUREZZA scelte per eseguire le operazioni di carico, atterraggio e rifornimento. Attrezzature ed apprestamenti Per quanto riguarda le attrezzature e gli apprestamenti, di seguito vengono riportate le principali avvertenze da seguire: • tutto il personale di terra, visto il pericolo generato dal flusso d’aria del rotore che potrebbe spostare o sollevare polvere e detriti, deve essere dotato di occhiali e dispositivi protettivi; • MB [POB EJ DBSJDPTDBSJDP deve essere delimitata e il fondo se polveroso va bagnato e se erboso l’erba va tagliata; • durante gli spostamenti senza carico appeso, corde, reti, cavi e ganci devono essere opportunamente zavorrati per evitare che possano interferire con il rotore di coda e va posta particolare attenzione al pericolo che tali attrezzature, oscillando, possano colpire il personale a terra; • la corda fissa interposta tra gancio baricentrico e imbracatura, dovrà avere lunghezza tale da mantenere l’elicottero al di sopra degli ostacoli presenti nelle aree di carico e di scarico e deve avere caratteristiche adeguate al carico sospeso; • la lunghezza minima della corda baricentrica è in funzione del tipo di elicottero utilizzato e non deve comunque mai essere infeSJPSFBNFUSJ • l’imbracatura, al fine di tener conto delle sollecita48 - IL GEOMETRA BRESCIANO 2016/1 zione indotte dagli effetti dinamici, è opportuno che venga utilizzata con un carico inferiore quello nomiOBMFEFMMPTUFTTP • le attrezzature utilizzate per il confezionamento e l’imbracatura dei carichi da trasportare (reti, sacchi, DBWJGVOJFDD EFWPOPFTsere adeguate alle tipologie dei carichi stessi e bisogna assicurare che nessun pezzo possa cadere durante il trasporto. Procedure ed organizzazione del lavoro Per quanto riguarda questo punto, si evidenzia che le prescrizioni operative da seguire sono diverse ed articolate. • Preventivamente all’affidamento del subappalto relativo al trasporto a mezzo di elicottero, l’Impresa dovrà accertarsi che la ditta a cui intende affidare il lavoro sia in possesso di tutte le autorizzazioni ministeriali per il tipo di lavoro al gancio previsto dal cantiere. • L’accesso alle aree di carico e scarico deve essere controllato strettamente ed il personale non dovrà attraversare l’area o lavorare su di essa con l’elicottero in manovra. • Il personale addetto deve indossare i dispositivi di protezione individuale %1* SJDIJFTUJEBMMBUUJWJU¹ svolta. • Durante l’aggancio e lo sgancio del carico il personale addetto sotto l’elicottero deve essere quello strettamente indispensabile per le operazioni. • È di importanza fondamen- • • • • • • tale accertare che non vi siano nelle vicinanze oggetti leggeri che possano essere sollevati dal flusso del rotore. Il personale della ditta di lavoro aereo che coordina le operazioni, deve essere in costante collegamento radio con il pilota e deve fornirgli tutte le indicazioni e segnalazioni richieste. Quando l’aeromobile si avWJDJOBBMQVOUPEJDBSJDP scarico, il personale di terra che lavora nelle vicinanze deve prestare molta attenzione all’elicottero in arrivo ed in particolare al carico o al gancio che spesso tende ad oscillare pericolosamente. L’elettricità statica che potrebbe essersi formata durante il volo deve poter essere scaricata a terra prima che il carico venga manipolato dal personale di terra. Per raggiungere lo scopo è sufficiente toccare il carico solo dopo che lo stesso sarà stato appoggiato a terra. È possibile anche ricorrere ad apposita attrezzatura HBODJQJO[FFDD QFSBUtuare un efficace collegamento a terra del mezzo e del carico. Ogni carico deve essere preparato con attenzione per garantirne la stabilità ed integrità durante il volo. Il personale di terra della ditta di lavoro aereo, opportunamente istruito e in possesso di specifica esperienza, deve controllare i carichi prima dell’aggancio e riferire al pilota. Il pilota, essendo il diretto responsabile del trasporto, • • • • • deve accertarsi che il controllo del peso ed il bilanciamento dei carichi sia stato eseguito. II trasporto di carichi particolarmente voluminosi, che hanno la tendenza a variare il loro assetto durante il volo (lamiere, preGBCCSJDBUJy EFWFFTTFSF effettuato con molta cautela, adottando il metodo più opportuno per l’imbracatura ed effettuando, prima di iniziare il trasporto, delle prove di idoneità e stabilità. Tutte le attrezzature e il materiale per l’imbraco devono essere scrupolosamente controllate prima di ogni volo per assicurarsi delle loro buone condizioni; quelle usurate o sfilacciate devono essere scartate. È opportuno iniziare i lavori solamente dopo essersi accertati che il personale a terra sia stato informato circa i rischi insiti in tale genere di operazioni. Il materiale da trasportare deve essere depositato ordinatamente su un’area di ampiezza adeguata e possibilmente posizionato in modo che i carichi da prelevare siano disposti in progressione sequenziale. Deve inoltre essere pianificata la possibilità di far atterrare l’elicottero nella stessa area o nelle immediate vicinanze. Nelle aree di lavoro devono sostare ed operare unicamente le persone addette alla preparazione, al carico ed allo scarico del materiale. Foto © Fiorenzus - Fotolia.com SICUREZZA • Dopo l’aggancio e la fase di messa in tiro del carico, occorre prestare attenzione all’assestamento dei pezzi ed al pericolo di schiacciamento delle mani; il pilota non deve sollevare il carico prima che le persone si siano allontanate. • Dopo tali operazioni le persone presenti nell’area devono portarsi in una zona sicura, precedentemente individuata dal pilota, in caso di avaria del motore a destra o a sinistra dell’elicottero. • L’area per l’aggancio dei carichi deve essere possibilmente scelta in modo che non si obblighi l’elicottero a sorvolare edifici, parcheggi, strade, persone, ecc.: nel caso occorre disporre di personale che fermi il traffico ad ogni sorvolo. • Occorre evitare di iniziare o proseguire i lavori quando le condizioni meteorologiche sono tali da creare pericoli sia nell’uso diretto dell’elicottero (tendenza alla formazione di nebbie, WFOUPBSBGGJDBFDD DIF indiretto al personale (peggioramento delle condizioni che impediscano di recuperare il personale da zone che presentano diffiDPMU¹EJNPWJNFOUP • Nel dimensionamento del mezzo di presa e delle imbracature deve essere tenuto conto oltre che del peso dell’elemento trasportato anche delle forze d’inerzia dovute alle accelerazioni del velivolo e della resistenza del carico all’aria sia per il moto • • • dell’elicottero sia per lo spostamento d’aria dovuto al movimento delle pale. I pilota dovrà poi verificare il centraggio del carico in funzione del tipo di elicottero impiegato per il trasporto. Presenza di opere provvisionali Si forniscono alcune indicazioni sui rischi e sulle misure da approntare in un cantiere in presenza di opere provvisionali. • In generale le manovre dell’elicottero devono essere previste ad una distanza in orizzontale maggiore possibile per evitare sollecitazioni pericolose generate dalle pale dell’elicottero. • Se l’elicottero opera in fase di decollo o di atterraggio o di carico e scarico in prossi- • • mità di un ponteggio metallico fisso, è necessario che lo schema di montaggio autorizzato sia integrato da un sistema di ancoraggi alla struttura aggiuntivi, in modo da assorbire le azioni parallele al piano di facciata non previste in sede di progettazione del sistema. Nei ponteggi realizzati in tubi e giunti è necessario il controllo sistematico delle coppie di serraggio dei giunti previste dal costruttore. Se sono previsti teli di protezione sul ponteggio metallico fisso, cartelloni pubblicitari o elementi applicati ai ponteggi che possano offrire grande superficie esposta al vento, può essere necessaria la loro rimozione per la possibilità di avere un effetto vela che porterebbe da un lato ad un incremento della spinta sulla struttura e dall’altra al pericolo che staccandosi possano finire nelle pale dell’elicottero. Il materiale sfuso depositato sui piani di lavoro o di passaggio dei ponteggi deve essere depositato in una zona che ne impedisca l’eventuale caduta o proiezione nel vuoto. I sistemi di sostegno di solette o altre opere in costruzione o in demolizione devono essere verificati, in particolare sugli appoggi superiori ed inferiori per impedirne lo slittamento per effetto delle azioni orizzontali delle spinte del vento. Tutte le strutture aggettanti IL GEOMETRA BRESCIANO 2016/1 - 49 dal ponteggio (quali piazzole di carico, mantovane o NFOTPMFFTUFSOF EFWPOP essere adeguatamente segnalate in modo da essere chiaramente visibili. • Se le manovre dell’elicottero avvengono in prossimità di scavi o sbancamenti, deve essere posta particolare attenzione al materiale accatastato sul ciglio degli stessi. • I trabattelli utilizzati in prossimità delle zone di arrivo di elicotteri devono essere equipaggiati, se necessario, di idonei sistemi di stabilizzazione. Trasporto di persone L’uso del mezzo aereo viene normalmente associato al trasporto di materiali in cantiere ma, quando questo è collocato in una zona non raggiungibile dai mezzi a terra, può essere necessario trasportare con gli elicotteri, con notevole risparmio di tempo, anche le squadre dei lavoratori. L’equipaggio dell’elicottero è di norma composto dal pilota e dal tecnico, che organizzano e sovrintendono le operazioni di imbarco e sbarco di QFSTPOBMFFPBUUSF[[BUVSF Il personale da imbarcare deve quindi rigorosamente attenersi alle disposizioni impartite dall’equipaggio, in particolar modo nella fase di avvicinamento al mezzo. 1. Operazioni di imbarco Prima dell’arrivo dell’elicottero il personale a terra deve assicurarsi che non sia presente materiale leggero che può essere sollevato dal flusso d’aria generato dal ro50 - IL GEOMETRA BRESCIANO 2016/1 tore (indumenti, sacchetti, UFMJFDD Tutto il personale deve attendere in zona di sicurezza l’arrivo dell’elicottero. Una volta che l’elicottero è arrivato a terra il personale non deve avvicinarsi prima di aver ricevuto le disposizioni dal tecnico, seguendo il percorso indicato dallo stesso, e solo dopo aver ottenuto il consenso del pilota e essere certi di essere visibili a quest’ultimo. La salita deve essere effettuata ordinatamente, uno per volta, senza fretta, utilizzando le apposite maniglie e pedane presenti sul mezzo. È facoltà del responsabile di volo rifiutarsi di trasportare qualsiasi persona che egli ritenga pericolosa, ad esempio perché ha abusato di alcool o altra ragione, e potrà controllare che il bagaglio non contenga prodotti vietati. Al termine dell’imbarco è cura del tecnico chiudere la porta da cui sono saliti i passeggeri prima di posizionarsi a fianco del pilota. 2. Comportamento sul mezzo Appena saliti sul mezzo occorre prendere posto nel punto indicato dal tecnico, allacciarsi le cinture di sicurezza ed indossare, se previsto, le cuffie di comunicazione. È importante evitare movimenti bruschi ed accertarsi che il materiale imbarcato non interferisca con i dispositivi e i comandi a bordo. Comunicazioni radio, telefoniche ed interfoniche non strettamente necessarie vanno evitate. Foto © Fiorenzus - Fotolia.com SICUREZZA Il pilota e il tecnico vanno avvertiti per qualsiasi necessità 3. Operazioni di sbarco Una volta che l’elicottero è appoggiato stabilmente a terra, il pilota comunica al tecnico di procedere allo sbarco dei passeggeri. È cura del tecnico l’apertura della porta di sbarco. Ogni passeggero scende con calma, uno per volta, senza saltare e si allontana dall’elicottero raggiungendo il luogo indicato dal tecnico. Quando tutte le persone sono sbarcate, il tecnico scarica l’attrezzatura in prossimità dell’elicottero e, solo quando questo è decollato, gli addetti potranno procedere a suo recupero. Riferimenti bibliografici Coloro i quali volessero approfondire le problematiche relative all’impiego dell’elicottero nei cantieri edili troveranno ampie e dettagliate indicazioni nella pubblicazione curata dall’ISPESL “Linee Guida sulla valutazione dei rischi nei cantieri temporanei e mobili nei quali è previsto l’utilizzo di elicotteri”. T ESTIMO - VALUTATORI IMMOBILIARI Gabriella Sala Commissione interprofessionale CITAG C ome anticipato nei numeri precedenti, i Consigli Direttivi del Collegio Geometri e degli Ordini di Ingegneri e Architetti hanno condiviso la necessità di confrontarsi e di operare con l’Autorità Giudiziaria in modo unitario, istituendo una commissione inUFSQSPGFTTJPOBMF$*5"( Scopo dell’organismo è quello di coordinare congiuntamente le segnalazioni delle rispettive Commissioni tecnico legali e proporre ai singoli Consigli le iniziative volte alla risoluzione di problemi emergenti e sviluppare uniformemente pratiche comuni da proporre al Tribunale di Brescia in una collaborazione attraverso incontri periodici per migliorare le procedure adottate nelle consulenze tecniche. L’ambizioso progetto ha lo scopo di istituire, attraverso uno specifico protocollo, un tavolo di confronto con il Tribunale finalizzato a un efficientamento delle procedure. Il Consiglio Direttivo del Collegio nella riunione dello scorso 21 dicembre ha definitivamente approvato la composizione della commissione interprofessionale, i cui componenti sono indicati nel box a lato. Consiglieri Referenti: Sala geom. Gabriella (Esecuzioni Immobiliari e sezione Fallimentare) Abbiatici geom. Roberta (Sezioni civili – CTU) Componenti effettivi Gruppo di lavoro - rappresentanza tecnica: Negri geom. Matteo (Esecuzioni Immobiliari e sezione Fallimentare) Moglia geom. Vitale (Sezioni civili – CTU) Componenti supplenti Gruppo di lavoro - rappresentanza tecnica: Vacchi geom. Giuliano (Esecuzioni Immobiliari e sezione Fallimentare) immobili sottoposti ad esecuzione forzata. Presupposto del lavoro sono stati la professionalità dell’esperto incaricato, quale strumento fondamentale per gestire gli interessi della procedura e le relative responsabilità. Il compenso non dovrebbe Il primo argomento affrontato quindi essere vincolato a una dal neo nato organismo è futura ed ipotetica vendita stato quello delle criticità all’asta, in quanto l’impegno conseguenti all’entrata in vi- ed il lavoro richiesti per la HPSFEFMMBMFHHFFE redazione della perizia di in particolare delle modalità stima dovrebbe prescindere di determinazione della li- dal risultato numerico, tequidazione dei compensi nendo conto anche che il prodegli esperti estimatori degli fessionista non è coinvolto Capra geom. Cristian (Sezioni civili – CTU) nelle modalità e attività relative alla vendita stessa. Si è effettuata un’attenta analisi del compenso in relazione ai diversi punti di cui è composto l’articolato quesito posto dal Giudice, evidenziando voce per voce, quale fosse l’articolo applicabile DPOSJGFSJNFOUPBM%. maggio 2002. Si è voluto così sottolineare che la maggior parte delle prestazioni richieste e che trattano la raccolta di tutte le informazioni necessarie alla corretta valutazione del bene, ricadono nell’applicazione degli articoli 11 e 12, mentre solo l’attività estimativa vera e propria ricade OFMMBSU Il lavoro svolto ha quindi dato luogo alla compilazione di una bozza del modello per la richiesta di liquidazione dei compensi dell’esperto, distinti tra quelli richiesti in maniera definitiva e quelli richiesti in forma provvisoria. Le proposte prodotte sono già state inviate alla Presidenza del Tribunale di Brescia, con richiesta di trasmissione ai Giudici delegati al fine di programmare un incontro illustrativo e di conT fronto sull’argomento. IL GEOMETRA BRESCIANO 2016/1 - 51 ESTIMO - VALUTATORI IMMOBILIARI Linee guida per la valutazione degli immobili Foto © Dollars - Fotolia.com Raffaella Cavalleri E ffettuare la valutazione di un immobile significa determinarne l’equivalente economico, ovvero stabilire il suo valore, e comprovarne il valore è determinante in funzione delle ragioni e delle sedi in cui deve essere dimostrato. A tal fine, gli standard internazionali di valutazione (IVS – International Valuation Standards JOBQQMJDB[JPOF delle best practice internazionali, indicano come determinare il valore di un immobile e, soprattutto, forniscono una metodologia trasparente e ripercorribile atta a dimostrare come il valore è stato ottenuto. Questa metodologia scientifica si contrappone nettamente agli obsoleti metodi di valutazione immobiliare basati sulla sola esperienza del tecnico e privi di una dimostrazione logica del risultato, indipendentemente dalla correttezza o meno dello stesso. Gli standard internazionali di valutazione hanno origine nel Regno Unito, sul principiare degli anni Settanta, per iniziativa dei cosiddetti RICS (i membri della Royal Institution of Chartered Surveyors PWvero le principali figure professionali accreditate per la prestazione di servizi nel campo immobiliare (terreni, QSPQSJFU¹FDPTUSV[JPOJ EFMMB realtà anglosassone dell’epoca che, al fine di garantire le esposizioni creditizie delle banche e degli istituti di credito, si adoperavano ad individuare e delineare una metodologia univoca e comprovabile funzionale alla definizione di valori di stima certi e 52 - IL GEOMETRA BRESCIANO 2016/1 rispondenti alla realtà del mercato corrente. Proprio in seguito alla delineazione delle nuove linee guida di riferimento per la definizione delle stime, l’organico della RICS decise, nel 1981, l’istituzione del Comitato per l’assetto internazionale di valutazione degli standard (TIAVSC - The International Assets Valuation Standards Committee DIFDPOMBTVDDFTTJWB adesione – nel 1994 – di oltre venti organizzazioni anche al di fuori del territorio del Regno Unito, acquisiva notorietà e credibilità a livello internazionale con lo scopo di stabilire, aggiornare e diffondere il proprio modus operandi, istituendosi come Consiglio internazionale degli standard di valutazione (IVSC – International Valuation Standard Council DPO TFEF B Londra. La scuola inglese ha dato stimolo all’intera Comu- nità europea, che dà quindi corpo alle norme comunitarie inerenti ai requisiti patrimoniali delle Banche; in particolare con Basilea II e Basilea III, OPODI½MB%JSFUUJWB CE del Parlamento europeo sulla vigilanza bancaria Capital Requirement Directive, l’Europa economica definisce una serie di requisiti attinenti sia alla corretta valutazione degli immobili che ai soggetti abilitati alla loro valutazione. La Banca d’Italia, con il Titolo II, Capitolo I, Sezione IV, della proQSJBDJSDPMBSFOEFM dicembre 2006, ha recepito tali principi primariamente al fine di riconoscere le proprietà immobiliari come idonei strumenti di mitigazione del rischio nell’ambito della detenzione prudenziale del capitale di vigilanza, che a loro volta vengono in seguito assimilati dal 3FHPMBNFOUP6&O che, abrogando le direttive precedenti, consolida i requisiti prudenziali per gli enti creditizi e le imprese di investimento. Se la necessità di testi normativi di riferimento per la regolamentazione della materia e dei relativi campi d’applicazione è stata soddisfatta con l’emanazione dei regolamenti comunitari, è altresì vero che, a livello di singole realtà nazionali – ed in particolare in Italia – si faceva impellente la necessità di predisporre un testo di indirizzo con caratteristiche scientifiche di dimostrabilità, sostenibilità e trasparenza. Ciò in virtù del fatto che – come noto a tutti gli addetti del settore – la metodologia di sviluppo delle perizie è storicamente affidata alla sola esperienza individuale del singolo perito, che usa riporre ESTIMO - VALUTATORI IMMOBILIARI troppa fiducia alla sola conoscenza personale del mercato immobiliare locale. Se da un lato è indiscutibile la rilevanza della capacità soggettiva del tecnico valutatore, è altresì vero che in assenza di una metodologia comprovabile e condivisa non è garantito l’esito di un’eventuale controversia, sia di tipo legale che tecnico (a titolo emblematico, si pensi al concetto del riesame *OGBUUJ in materia come in qualsiasi campo tecnico, sono sempre più rilevanti le esperienze che in caso di contenzioso dimostrano la validità di servizi ed approfondimenti redatti sulla base di metodi scientifici e trasparenti. Ulteriormente, anche da un punto di vista prettamente legato alla professionalità del perito, non è raro che la committenza media, certamente più attenta, e purtroppo sfiduciata che in passato, e sicuramente più preparata in materia anche grazie all’ausilio delle nuove risorse di inforNB[JPOFJOUFSOFU SJDIJFEB espressamente di essere edotta circa il percorso che ha condotto il tecnico incaricato al risultato prospettatole, con evidenti garanzie di coerenza e concretezza del più probabile valore di mercato del bene. È lampante come l’adozione di una metodologia garante di trasparenza ed evidente nello sviluppo di un processo analitico capace di restituire il percorso logico dei calcoli acuisca il carattere di professionalità dell’operato, concorrendo nel corso delle valutazioni alla delineazione di un quadro complessivo della situazione immobiliare, con conseguente rafforzamento del rapporto con il cliente, anche in virtù di futuri incarichi o approcci di diverso tipo. Pertanto, dal punto di vista scientifico, si tratta di perseguire l’obiettivo della diffusione della best practice avviata a livello internazionale con gli IVS (International Valuations Standards *O*UBMJBJM recepimento e l’armonizzazione dei principi e dei capisaldi introdotti dall’IVSC – prima – e dalla Comunità europea – poi – è avvenuta sostanzialmente grazie alla pubblicazione dei due testi di riferimento de facto. Si tratta del Codice delle Valutazioni Immobiliari, edito da Tecnoborsa e giunto alla IV edizione, e delle Linee guida per la valutazione degli immobili in garanzia delle esposizioni creditizie, redatte dall’Associazione Bancaria IUBMJBOB"#* DPOJMDPOUSJCVUP delle associazioni di valutatori quali, ad esempio, E-Valuations, e pubblicate il 14 EJDFNCSF JO TPTUJUVzione dell’edizione precedente. Le Linee guida ABI (Linee guida per la valutazione degli immobili in garanzia delle esposizioni creditizie EJVMUJNBSFWJTJPOFTJ propongono di far propri, sviluppare e sistematizzare gli standard internazionali di vaMVUB[JPOF*74 JOUFHSBOEPMJ agli articoli del Codice delle Valutazioni Immobiliari di Tecnoborsa, tenendo sempre ben presente la realtà immobiliare nazionale. Funzionalmente al proprio imperativo di trasparenza, facilità di comprensione ed applicazione dei contenuti, le Linee guida ABI sono strutturate in 4 requisiti, 6 note ed 1 appendice. Il corpo dei requisiti è funzionale alla puntuale e chiara caratterizzazione del valore di mercato, del codice di condotta dei periti (valutatori), della procedura e dei metodi di valutazione, nonché del rapporto di valutazione, attraverso un processo logico che ottimizzi tempi e risorse. L’insieme delle linee guida del Requisito 1 persegue l’obiettivo fondamentale e prioritario della definizione del valore di mercato, analisi da svolgersi preliminarmente alla scelta del processo e del metodo da utilizzare nella valutazione immobiliare. Con il Codice di condotta dei periti (valutatori), l’insieme dei commi del Requisito 2 si rivolge direttamente al professionista che applica gli standard estimativi e redige il rapporto di valutazione, definendone i requisiti professionali e trattando i principi etici della propria figura. Successivamente, affrontando la procedura ed i metodi di valutazione, il 3FRVJTJUPFTQMJDJUBJQSJODJQJ ispiratori, i concetti generali, i processi ed i modi funzionali allo svolgimento di una valutazione immobiliare, sempre con chiara attinenza agli standard internazionali, riservando altresì specifici commi all’individuazione ed alla chiara definizione del segmento di mercato immobiliare, allo scopo di consentire la comparazione tra l’immobile da valutare e quelli simili di prezzo noto, concetto fondamentale in qualsiasi attività di valutazione. È sostanzialmente l’insieme delle di- TQPTJ[JPOJEFM3FRVJTJUP che individua espressamente ed incontestabilmente i tre metodi estimativi scientifici riconosciuti a livello internazionale, ovvero il metodo del confronto di mercato (Market Comparison Approach JM metodo finanziario (Income Approach FEJMmetodo dei costi (Cost Approach 1BSJNFOUJ À BM DPNNB3SJGFSJUPBJ Principi etici 3 EFMCodice di condotta del perito3 JDVJEJsposti riconoscono al valutatore sia una tempistica adeguata che un giusto compenso per l’attività valutativa da svolgere, che si individuano le principali novità caratterizzanti la nuova edizione delle Linee guida ABI, maturate soprattutto sulla base delle esperienze dirette dei valutatori, che hanno quindi contribuito in maniera attiva alla revisione del documento di riferimento. Inoltre, sempre nel novero delle linee metodoloHJDIFEFM3FRVJTJUPDPNQBiono le innovazioni introdotte EBMDPNNB3DIFSJguarda la dimostrazione delle capacità ed esperienze maturate che devono caratterizzare la figura del perito, da soddisfarsi tramite idonea certificazione rilasciata da un ente accreditato ISO 17024 (sulla base della norma UNI PQQVSFDPOMBUtestazione della qualifica di valutatore riconosciuto a livello europeo (il cosiddetto REV - Recognised European Valuer EFM5&(P7"5he European Group of Valuers’ Association PoBODPSBBUUSBWFSTP diversa qualifica rilasciata da altri soggetti abilitati per IL GEOMETRA BRESCIANO 2016/1 - 53 legge. In ultimo, nella strutturazione funzionale e strumentale delle Linee guida ABI che ne caratterizza la sicura applicabilità, il Requisito 4 racchiude, sistematizza e coadiuva quanto necessario alla predisposizione finale del rapporto di valutazione, indirizzando l’opportuna documentazione di corredo inerente all’identificazione dell’immobile, alla legittimità edilizia ed urbanistica, alla sua valutazione, ai limiti ed alle assunzioni. I contenuti metodologici ricompresi all’interno del corpo dei Requisiti che strutturano le linee guida trovano a loro volta supporto e chiarificazione nelle 6 note esplicative che concorrono alla completezza del documento. Queste, oltre ad occuparsi della definizione e della spiegazione dei metodi estiNBUJWJEJDVJBM3FRVJTJUP integrandoli con le opportune delucidazioni riguardanti il loro campo di applicazione e procedimento di calcolo (affrontando anche i temi della capitalizzazione diretta, della capitalizzazione finanziaria e dell’analisi dei flussi EJDBTTBTDPOUBUJ TJPDDVQBOP degli immobili in sviluppo, individuandone il campo d’applicazione e coadiuvando nella quantificazione dello stato d’avanzamento dei lavori, nonché dei metodi di misura delle varie superfici prese a riferimento nei rapporti di valutazione. Infine, di particolare rilevanza appare quanto riservato al tema del riesame delle valutazioni, con le relative definizioni del caso ed i metodi di procedura. Conclusivamente, all’intero 54 - IL GEOMETRA BRESCIANO 2016/1 Foto © NANCY - Fotolia.com ESTIMO - VALUTATORI IMMOBILIARI complesso delle Linee guida per la valutazione degli immobili in garanzia delle esposizioni creditizie si affianca l’appendice, strumento di utilità pratica atto ad individuare tutti i valori diversi dal valore di mercato, ovvero il valore di credito ipotecario, il valore assicurabile ed il valore di vendita forzata. Questa metodologia operativa, che fonda i propri capisaldi nella chiarezza, nell’efficacia e nell’obiettività determinate dal mercato e non dal singolo professionista incaricato per le stime, è stata sin da subito compresa, acquisita e condivisa dal Collegio dei Geometri e Geometri Laureati della Provincia di Brescia che, attraversa la propria Commissione Estimo, si è prodigato nell’approfondimento delle Linee guida ABI e nello sviluppo delle loro potenziali applicazioni per poterne proporre un proficuo utilizzo a tutti gli iscritti. Il gruppo di lavoro, che si dedica all’analisi delle linee guida sin dalla loro prima pubblicazione sulla base anche di esperienze applicative delle direttive nella quotidianità lavorativa, ha tradotto l’articolato delle linee guida in un modello di perizia informatizzato che propone uno schema chiaro, di facile comprensione e di utilizzo immediato. Tale modello, pur conformato in base alle specifiche necessità connesse al rapporto di valutazione d’immobili da porre a garanzia nelle esposizioni creditizie, proprio grazie alla versatilità ed alla completezza del meccanismo valutativo ideato da ABI, diventa un insostituibile strumento per qualsiasi aspetto che riguardi il vasto campo professionale del perito valutatore. In particolare, seguendo pedissequamente il modus operandi introdotto dall’Associazione Bancaria Italiana, il database approntato dal Collegio affronta e sistematizza i dati oggettivi rilevabili e, sulla base di questi, analizza quelli comparabili, portando a risultati numerici concreti e veritieri, riferiti al mercato corrente. Alla luce di quanto delineato dalle nuove Linee guida ABI, risulta evidente che le opportunità garantite dall’applicazione del modus operandi conformato dalla Associazione Bancaria Italiana sono molteplici e superano il mero utilizzo ai fini della garanzia delle esposizioni creditizie. Infatti, con l’applicazione della procedura proposta, il tecnico incaricato può formulare un rapporto di valutazione, a prescindere dalla tipologia immobiliare, dalla committenza e dalla finalità. T EDILIZIA SOSTENIBILE La bonifica dell’amianto Allarme per la situazione nel bresciano I dati che emergono dal censimento ufficiale sullo smaltimento dell’amianto diffuso dall’Arpa Lombardia, vista la scadenza del 1 gennaio 2016 che era stata imposta per il completamento delle operazioni, sono a dir poco allarmanti. Risultano infatti ancora da smaltire qualcosa come 160.000 tonnellate di amianto (pari a 20 milioni di NFUSJRVBESJEJMBTUSF VOB cifra ancora imponente. EpQVSFEBMBMTPOPHJ¹ TUBUFSJNPTTFUPOOFMlate (pari a 12,8 milioni di NFUSJ RVBESJ EJ MBTUSF F quindi un buon lavoro è già stato portato a termine, anche se ancora insufficiente. Entrando più nel dettaglio dei dati, emerge che il totale di metri quadri denunciati nella provincia di Brescia è di PMUSF NJMJPOJ EJ NFUSJ quadri di lastre; di essi solo NJMJPOJTPOPTUBUJEJDIJBrati in città (le zone più interessate risultano essere il Villaggio Sereno, Urago Mella, la zona commerciale di Chiesanuova, la zona artigianale della Noce, la Mandolossa e la zona industriale BTVEEFMM&*# -BEJGGFSFO[B TJUSPWBEJTMPDBUBOFJDPmuni della provincia con quote importanti – tutte suQFSJPSJ BJ NFUSJ quadri – a Palazzolo sull’Oglio, Castenedolo, Flero, Gussago, Cazzago San Martino, Travagliato, Passirano e Roncadelle. Inutile soffer- marsi, a questo punto, sulle sanzioni a carico di coloro che non si sono messi in regola con gli smaltimenti. Vale però la pena di ricordare che il Comune di Brescia incentiva la messa in regola azzerando la tassa di occupazione per coloro che necessitano di ponteggi sulla strada e offrendo nel contempo una convenzione con UBI e Credito Cooperativo che prevede prestiti senza ipoteca. Anche i Costruttori, con il loro Collegio, si sono mossi: “C’è anzitutto – ha spiegato il Presidente Tiziano Pavoni – la possibilità per i provati di accedere ad un bonus fiscale QBSJBMEFMMBTQFTBDIF può essere recuperata in 10 anni, mentre per l’opera- zione pratica di smaltimento abbiamo convenzionato ‘prezzi calmierati e certi’ con 10 strutture bresciane specializzate in materia che hanno aderito alla nostra iniziativa. I costi indicativi per un intervento di metri quadri 80 si aggirano su una cifra che QVÉWBSJBSFEBHMJBJ euro. In aggiunta a tutto ciò, precisiamo anche che il Presidente di Aprica Fausto Cancelli ha comunicato che la ditta ha avviato da dicembre un servizio di smaltimento a costi limitati per i piccoli interventi, solo per utenze domestiche e piccoli quantitaUJWJNBTTJNPNREJMBTUSF oltre alle vecchie vasche, alle UVCB[JPOJFDD T IL GEOMETRA BRESCIANO 2016/1 - 55 CATASTO Claudio Brignoli Daniele Dusi Fabio Parzani I fabbricati rurali e i requisiti per il loro accertamento M ateria complessa, quella catastale, articolata in molteplici risvolti, fondamentale per diritto civile e valenza fiscale. Ecco quindi l’importanza di approfondire un tema tanto delicato per le innumerevoli variabili, quanto per l’effetto fiscale che deriva dalla sua natura: il fabbricato rurale ed i requisiti necessari al riconoscimento della sua ruralità. La Commissione Catasto del nostro Collegio Provinciale è sempre attiva nel cogliere le necessità della professione e per offrire ai colleghi le giuste linee interpretative alle questioni più ostiche e suscettibili di interpretazioni diverse. Nasce così l’incarico ad una commissione ristretta, particolarmente preparata sull’argomento, con un chiaro obiettivo: redigere un compendio riassuntivo per delineare i criteri discriminati al riconoscimento dei requisiti di ruralità, oltre che necessari per la determinazione della ruralità nei fabbricati. Nel corso dei primi incontri di approfondimento, anche per esperienze professionali personali, si è immediatamente manifestata la coscienza che la complessità dell’argomento poteva valere un coinvolgimento superiore delle associazioni di categoria concretizzatosi nel seminario tenutosi in data 12 novembre scorso presso l’auditorium della Camera di Commercio di Brescia al quale hanno partecipato in rappresentanza del mondo agricolo l’Unione Provinciale Agricoltori, Coldiretti con i Responsabili Regionali settore Agriturismo. Ad essi si sono affiancati la Consulta Regionale Geometri e Geometri Laureati della Regione Lombardia. La struttura organizzativa ha funzionato perfettamente e grazie al geometra Radice, che ha coordinato minuziosamente tutte le fasi preparatorie dell’incontro, al tavolo dei relatori si sono seduti l’ingegner Gianluca Salamone dell’Agenzia Delle Entrate - Direzione Regionale della Lombardia, l’ingegner Raffaella Rabaioli dell’Agenzia Delle Entrate - Ufficio Provinciale di Brescia Territorio ed il geometra Fausto Alberti in rappresentanza della Consulta Regionale e che ha rivestito la carica di moderatore, oltre ai geometri Alessandro Rizzi, Piergiovanni Lissana, Daniele Dusi e Fabio Parzani, in rappresentanza del nostro Collegio. Una nutrita partecipazione dei tec56 - IL GEOMETRA BRESCIANO 2016/1 nici dell’Agenzia Provinciale di Brescia con capo fila il Direttore ingegner Librizzi, delle categorie professionali e una folta platea di professionisti operanti nel settore provenienti anche dalle province confinanti, hanno fatto da corollario ad una manifestazione che, a detta di molti, è sembrata ben riuscita e ha ottenuto il risultato di chiarire le molte questioni sin ora controverse. L’assemblea, apertasi con i saluti del nostro Presidente Giovanni Platto, ha visto poi l’esposizione, da parte dell’ingegner Salamone, dell’inquadramento normativo pregresso e vigente con particolare approfondimento della procedura per il riconoscimento dei requisiti rurali dei fabbricati a destinazione abitativa. A seguire l’intervento dell’ingegner Rabaioli che ha presentato i criteri per il riconoscimento dei requisiti di ruralità dei fabbricati strumentali, in relazione agli aspetti normativi, fiscali e di inquadramento generale. Il presente articolo non è finalizzato alla trattazione in via esaustiva del complicato tema della ruralità, vuole invece porre in risalto le considerazioni emerse ed, in linea più generale, quelle indicazioni utili per inquadrare e gestire i differenti casi che la nostra figura professionale è chiamata a risolvere. Pur tenendo come principale riferimento la normativa in maUFSJBSJNBOEBOEPRVJOEJBMMBSUJDPMP%-EJTFHVJUP TJTJOUFUJ[[BQFSRVBOUPQPTTJCJMF JONPEPTDIFNBUJDPFQFS macro settore alcune delle possibili casistiche e/o discriminanti. Resta tuttavia a disposizione la documentazione inte- CATASTO Nella pagina precedente. Il tavolo dei relatori. In questa pagina. Da sinistra a destra, dall’alto in basso. Fausto Alberti, Presidente Consulta Geometri di Regione Lombardia. Diego Parzani, Gruppo di lavoro “Fabbricati rurali” del Collegio di Brescia. Piergiovanni Lissana, Responsabile Commissione Catasto Collegio di Brescia. Raffaella Rabaioli, Agenzia delle Entrate Ufficio provinciale di Brescia-Territorio. Daniele Dusi, Gruppo di lavoro “Fabbricati rurali” del Collegio di Brescia. Paolo Radice, Responsabile Commissione Catasto Regione Lombardia. Alessandro Rizzi, Coordinatore Commissione Catasto Collegio di Brescia. Gianluca Salamone, Agenzia delle Entrate Ufficio provinciale di Brescia-Territorio. grale sintetica e puntuale degli argomenti trattati, gentilmente fornita dall’Agenzia delle Entrate, che è stata pubblicata sul sito del Collegio dei Geometri della Provincia di Brescia, nella sezione “documentazione” relativa agli eventi nel settore “Formazione Professionale”. Fabbricati rurali ad uso residenziale Requisiti oggettivi Il requisito oggettivo è soddisfatto qualora: • terreno asservito non inferiore ai 10.000 mq, censito al catasto terreni con attribuzione di reddito agrario OPOFOUFVSCBOP PJOBMternativa, in caso di colture speciali o terreno montano, superficie non inferiore ai NRRVBMPSBTVMUFSreno agricolo in cui è svolta l’attività insistano più unità immobiliari residenziali, i requisiti devono essere soddisfatti distintamente. Il requisito oggettivo non è soddisfatto qualora: • DBUFHPSJBDBUBTUBMF"FE "FTDMVTFEBMSJDPOPTDJmento ruralità cosi come per le unità immobiliari, indipendentemente dalla loro categoria catastale (sia FTTB"""FUD RVBlora in possesso di una o più delle caratteristiche di lusso elencate dal D.M. LL.PP. 2 Agosto 1969 (esempio: superficie maggiore di mq. 240, escludendo dal calcolo i balconi, le tramezze, le cantine, le soffitte, le scale e posto macchina Requisiti soggettivi Il requisito soggettivo è soddisfatto qualora: IL GEOMETRA BRESCIANO 2016/1 - 57 CATASTO • il volume d’affari derivante dall’attività agricola del soggetto dei fabbricati ad uso abitativo, è soddisfatto qualora: DIFDPOEVDFJMGPOEPEFWFSJTVMUBSFTVQFSJPSFBMEFMTVP • il requisito sussista in capo ad un conduttore affittuario o da SFEEJUPDPNQMFTTJWPPSJEPUUPBMTFDPNVOFNPOUBOP soggetto con altro titolo idoneo, sia i contratti di affitto sia i DPOFTDMVTJPOFEFMMBQFOTJPOFTFBHSJDPMB comodati d’uso gratuito devono essere registrati al fine di • l’unità immobiliare sia utilizzata dal coadiuvante iscritto garantire la veridicità della data di inizio locazione; come tale ai fini previdenziali; • è indispensabile che venga garantito il requisito della pre• l’unità immobiliare sia utilizzata da soci o amministratori di valenza all’interno dell’azienda agricola; pertanto, le attività TPDJFU¹BHSJDPMFJNQSFOEJUPSJBHSJDPMJQSPGFTTJPOBMJ*"1 esercitate dal medesimo imprenditore agricolo dirette alla iscritti al registro imprese; manipolazione, conservazione, trasformazione, commercia• pensionati agricoli (vedi schema allegato lizzazione e valorizzazione dovranno avere per oggetto Il requisito soggettivo non è soddisfatto qualora: prodotti ottenuti dalla lavorazione per la quota maggiore al • il richiedente sia coltivatore diretto od imprenditore agricolo EFJQSPEPUUJEFSJWBOUJEBMMBDPMUJWB[JPOFEFMGPOEPEFM non professionale, non iscritto al registro imprese. bosco, dall’allevamento, ecc. Fabbricati rurali ad uso strumentale Requisiti oggettivi Il requisito oggettivo è soddisfatto qualora: • è riconosciuto il carattere rurale quando il fabbricato risulti strumentale all’attività agricola di cui all’art. 29 del T.U.I.R., indipendentemente dai requisiti soggettivi del conduttore FPQSPQSJFUBSJPEFMGPOEPBHSJDPMPBDVJBTTFSWJUP • è riconosciuto il carattere rurale quando la destinazione del fabbricato sia costruzione strumentale all’attività di coltiva[JPOFEFMUFSSFOPSJDPWFSPBUUSF[[JNBDDIJOFBHSJDPMFFUD attività di selvicoltura, protezione delle piante, alpeggio, ufficio di azienda agricola, allevamento (anche se non soddisfatto il requisito oggettivo della superficie minima di terSFOP BHSJUVSJTNPGBSFBUUFO[JPOFBMMBDPFSFO[BFDPOGPSNJU¹ DPORVBOUPEJDIJBSBUPOFMMBVUPSJ[[B[JPOFSFHJPOBMF FEBCJtazione del dipendente. Requisiti soggettivi Restando necessario quanto valido per il requisito soggettivo 58 - IL GEOMETRA BRESCIANO 2016/1 Fascicolo aziendale II riconoscimento della richiesta di ruralità è imprescindibile dalla presenza del fabbricato nel fascicolo aziendale, pena il rigetto della stessa; è buona norma tenere il fascicolo aggiorOBUPFDPOTJHMJBUPOPOPCCMJHBUPSJP EJBMMFHBSFMPTUFTTPBMMF nuove richieste da inoltrare. Perdita requisiti di ruralità e riconoscimento ruralità I fabbricati ad uso abitativo e non, per i quali sono venuti meno i requisiti di ruralità (esempio successione dell’avente diritto a favore di soggetto non aventi requisiti EFWPOPQFOBBQQMJDB[JPOFEJTBOzioni, entro trenta giorni registrare la variazione per mezzo di procedura DOC.FA o richiesta di cancellazione annotazione dello “status” agevolativo assegnato. Allo stesso modo, nel caso di intervenuta ruralità, entro il medesimo termine, sarà cura dell’interessato predisporre proceEVSB%0$'"TFNQMJGJDBUBQFSCFOJTUSVNFOUBMJ PSJDIJFTUBEJ ruralità secondo quanto previsto dal D.M. del 26.07.2012 (per DBUFHPSJFPSEJOBSJF CATASTO Nella pagina precedente. Il nutrito pubblico che ha partecipato al seminario. REQUISITI SOGGETTIVI PENSIONATI ATTIVITA’ AGRICOLA Per riconoscimento ruralità per fabbricati residenziali CON PARTITA IVA Riconosciuta ruralità VOLUME AFFARI > 7.000 € Registrazione contabile CHE SVOLGONO ANCORA ATTIVITÀ È bene precisare che sia l’annotazione posta in visura catastale sia il classamento proQPTUP OFMMB DBUFHPSJB % seppur proposte, hanno validità immediata per il riconoscimento del requisito di ruralità; tale validità potrà essere confermata, quindi validata, oppure respinta e non ritenuta valida sin dalla data di presentazione. L’eventuale diniego comporta il mancato riconoscimento delle agevolazioni eventualmente usufruite nel periodo tra la presentazione ed il rigetto della stessa. Tale provvedimento, in ogni caso, sarà notificato e motivato al richiedente. L’accoglimento, di contro, non verrà notificato ma confermato dall’apposita annotazione in visura catastale (si raccomanda di consultare la visura storica, in quanto l’annotazione non si trascina in presenza di succesTJWFWBSJB[JPOJ Procedura DOC.FA per dichiarazione fabbricato rurale la dichiarazione di nuovi fabbricati aventi il requisito di ruralità o quelli soggetti a variazione per modifiche anche urbanistiche che prevedano la presentazione di procedura DOC.FA, è necessario redigere la stessa secondo la modalità “DICHIARAZIONE DI FABBRI$"50363"-&%.w con relative autocertificazioni. Nel caso si dovessero dichiarare più unità immobiliari è bene ricordare per la sola unità avente i requisiti di ruralità verrà utilizzata la procedura come sopra descritta; le restanti, con file separato, in procedura ordinaria. T VOLUME AFFARI < 7.000 € Non soggetto a documentazione contabile SENZA PARTITA IVA Non riconosciuta ruralità PENSIONATI DA ATTIVITA’ AGRICOLA TERRENI POSSEDUTI E NON COLTIVATI Non riconosciuta ruralità TERRENI VENDUTI Non riconosciuta ruralità TERRENI AFFITTATI Riconosciuta ruralità Requisiti in capo all’affittuario, è necessario un contratto registrato TERRENI IN USO GRATUITO A FIGLI O SOCIETA’ FAMILIARI Riconosciuta ruralità Requisiti in capo al conduttore, è necessario un contratto registrato CHE NON SVOLGONO ATTIVITA REQUISITI OGGETTIVI PENSIONATI ATTIVITA’ AGRICOLA Per riconoscimento ruralità per fabbricati residenziali ESTENZIONE TERRITORIALE ALMENO MQ 10.000 Terreni in pianura o seminativi ALMENO MQ 3.000 Terreni montani o colture intensive PENSIONATI DA ATTIVITA’ AGRICOLA TIPOLOGIE EDILIZIE TUTTE LE CATEGORIE A RESIDENZIALI, AD ESCLUSIONE A1 – A8 UBICAZIONE A SERVIZIO DEL FONDO, STESSO COMUNE O COMUNI LIMITROFI - CONFINANTI PRIMA CASA CONSISTENZA OLTRE LA PRIMA, STESSO NUCLEO FAMILIARE Nessun limite 5 vani / 80 mq per 1 abitante + 1 vano/ 20 mq per ogni componente aggiuntivo IL GEOMETRA BRESCIANO 2016/1 - 59 CATASTO Finalmente un po' di chiarezza sulla questione, tanto discussa, delle stime sui fabbricati di categoria D. Grazie alla circolare n°2/E che riprendendo quanto risposto in merito dalla Legge di Stabilità 2016, precisa con chiarezza le modalità di stima per i fabbricati con impianti, sia che essi siano “imbullonati”, sia che siano strutturalmente “connessi al suolo o alle costruzioni”. Di tale circolare, che nel suo testo originale può essere scaricata dal sito del Collegio dei Geometri di Brescia (Home page / Sezione Comunicazioni generali / Circolare prot. 1456 del 2/2/2016), vi proponiamo ampi stralci del punti 1-2. 1. PREMESSA -BMFHHFEJDFNCSFO 208, (legge di stabilità 2016, in TFHVJUPEFOPNJOBUBi-FHHFw con riferimento al tema della determinazione della rendita catastale delle unità immobi60 - IL GEOMETRA BRESCIANO 2016/1 liari urbane a destinazione speciale e particolare, censite in catasto nelle categorie dei gruppi D e E, ha introdotto sostanziali cambiamenti al pregresso quadro normativo di riferimento. In particolare, l’articolo 1, comma 21, della Legge ridefinisce l’oggetto della stima catastale per gli immobili in argomento, stabilendo quali siano le componenti immobiliari da prendere in considerazione nella stima diretta, finalizzata alla determinazione della rendita catastale, e quali, al contrario, siano gli elementi – tipicamente di natura impiantistica – da escludere da detta stima, in quanto funzionali solo allo specifico processo produttivo. (Omissis) Inoltre, la Legge, all’articolo 1, comma 22, al fine di realizzare uniformità nei riferimenti estimativi catastali tra le unità immobiliari già iscritte in catasto e quelle oggetto di dichiarazione di nuova costruzione o di variazione, prevede la possibilità di presentare atti di aggiornamento catastale, per la rideterminazione della rendita degli immobili già censiti nel rispetto dei nuovi criteri; ciò, attraverso lo scorporo di quegli elementi che, in base alla nuova previsione normativa, non costituiscono più oggetto di stima catastale. (Omissis) 2. LE NOVITÀ INTRODOTTE DALLA LEGGE DI STABILITÀ 2016 2.1. Le componenti immobiliari oggetto di stima diretta delle unità immobiliari a destinazione speciale e particolare L’art. 1, comma 21, della Legge dispone che “A decorrere dal 1° gennaio 2016, la determinazione della rendita catastale degli immobili a destinazione spe- ciale e particolare, censibili nelle categorie catastali dei gruppi D e E, è effettuata, tramite stima diretta, tenendo conto del suolo e delle costruzioni, nonché degli elementi ad essi strutturalmente connessi che ne accrescono la qualità e l’utilità, nei limiti dell’ordinario apprezzamento. Sono esclusi dalla stessa stima diretta macchinari, congegni, attrezzature ed altri impianti, funzionali allo specifico processo produttivo”. Dalla lettura di tale disposizione, si evince che le componenti costituenti l’unità immobiliare urbana possono essere sostanzialmente distinte, in funzione della rilevanza nella stima catastale, nelle seguenti quattro categorie: JMTVPMP MFDPTUSV[JPOJ HMJ FMFNFOUJ TUSVUUVSBMmente connessi al suolo o alle costruzioni che ne accrescono la qualità e l’utilità; MFDPNQPOFOUJJNQJBOUJstiche, di varia natura, funzionali ad uno specifico processo produttivo. (Omissis) Alla categoria “costruzioni” QVOUP oBODIFTTFEBJOcludere nella stima catastale – afferisce qualsiasi opera edile avente i caratteri della solidità, della stabilità, della consistenza volumetrica, nonché della immobilizzazione al suolo, realizzata mediante qualunque mezzo di unione, e ciò indipendentemente dal materiale con cui tali opere sono realizzate. A titolo esemplificativo, rientrano in tale categoria i fabbricati, le tettoie, i pontili, le gallerie, le opere di fondazione e di supporto in genere, Foto © nikolay53 - Fotolia.com Legge finanziaria Risolti i problemi di stima sugli impianti “imbullonati” CATASTO così come quelle di sbarramento, approvvigionamento, contenimento e restituzione di materiali solidi, liquidi e gassosi, quali le dighe e le opere di presa e di scarico delle acque, i canali, i serbatoi, le cisterne e le vasche, le torri, le ciminiere e i pozzi, che siano posti a monte e a valle dei processi produttivi svolti all’interno delle unità immobiliari in argomento. Il disposto normativo in esame prevede, altresì, l’inclusione nella stima catastale anche di quegli “Elementi strutturalmente connessi al suolo o alle costruzioni che ne accrescono la qualità e l’utilità”QVOUP Trattasi di quelle componenti che, fissate al suolo o alle costruzioni con qualsiasi mezzo di unione, anche attraverso le sole strutture di sostegno – in particolare quando le stesse integrano parti mobili – risultano caratterizzate da una utilità trasversale ed indipendente dal processo produttivo svolto all’interno dell’unità immobiliare. Le componenti cosi caratterizzate con- feriscono all’immobile una maggiore fruibilità, apprezzabile da una generalità di utilizzatori e, come tali, ordinariamente influenti rispetto alla quantificazione del reddito potenzialmente ritraibile dalla locazione dell’immobile, ossia della relativa rendita catastale. Tra tali elementi strutturalmente connessi sono da ricomprendere, ad esempio, gli impianti elettrici, idrico-sanitari, di areazione, di climatizzazione e condizionamento, di antincendio, di irrigazione e quelli che, sebbene integranti elementi mobili, configurino nel loro complesso parti strutturalmente connesse al suolo o alle costruzioni, quali gli ascensori, i montacarichi, le scale, le rampe e i tappeti mobili, analogamente ai criteri seguiti nell’ambito degli immobili censiti nelle categorie dei gruppi ordinari. Del pari, rientrano in tale categoria i pannelli solari integrati sui tetti e nelle pareti, che non possono essere smontati senza rendere inutilizzabile la copertura o la parete cui sono connessi. (Omissis) Il secondo periodo della disposizione in esame dispone, espressamente, l’esclusione dalla stima catastale di “Macchinari, congegni, attrezzature ed altri impianti, funzionali allo specifico processo produttivo” (punto 4JUSBUUBEJRVFMMFDPNQPnenti, di natura essenzialmente impiantistica, che assolvono a specifiche funzioni nell’ambito di un determinato processo produttivo e che non conferiscono all’immobile una utilità comunque apprezzabile, anche in caso di modifica del ciclo produttivo svolto al suo interno. Tali componenti sono, pertanto, da escludere dalla stima, indipendentemente dalla loro rilevanza dimensionale. (Omissis) Cosi, ad esempio, a far data dal l° gennaio 2016, per le specifiche attività sotto riportate si opererà come segue: Centrali di produzione di energia e stazioni elettriche. Non sono più Variazioni colturali in 5 comuni bresciani Dal Giornale di Brescia È disponibile in Gazzetta Ufficiale l’elenco dei Comuni per i quali è stato completato l’aggiornamento catastale sulle particelle di terreno che, nel corso del 2015, hanno subito variazioni colturali. In Lombardia sono 17 i comuni interessati dalle variazioni. Nel Bresciano sono cinque: Bagolino, Breno, Desenzano del Garda, San Paolo e Vezza d’Oglio. Chi effettua una variazione della coltura praticata su un terreno, rispetto a quanto presente nelle banche dati del catasto, ha l’obbligo, infatti, di dichiarare all’Agenzia delle Entrate tale variazione. Questo adempimento non è necessario se la coltura viene dichiarata correttamente a un organismo pagatore riconosciuto dalla normativa comunitaria. Contestualmente alla presentazione della richiesta per l’erogazione dei contributi agricoli, sono infatti fomite anche le informazioni censuarie necessarie per l’aggiornamento delle banche dati catastali. In tal caso, l’aggiornamento è effettuato direttamente dall’Agenzia delle Entrate, sulla base degli elenchi che l’Agea (Agenzia per le erogazioni in agricoltura) predispone a partire dalle dichiarazioni dei contribuenti. I soggetti che riscontrassero delle incoerenze nell’attribuzione delle qualità di coltura possono presentare una richiesta di rettifica. Resta salva la possibilità di proporre ricorso, entro centoventi giorni, davanti alla Commissione tributaria provinciale. Il ricorso produce anche gli effetti di un reclamo e può contenere una proposta di mediazione. oggetto di stima le caldaie, le camere di combustione, le turbine, le pompe, i generatori di vapore a recupero, gli alternatori, i condensatori, i compressori, le valvole, i silenziatori e i sistemi di regolazione dei fluidi in genere, i trasformatori e gli impianti di sezionamento, i catalizzatori e i captatori di polveri, gli aerogeneratori (rotori e naviDFMMF HMJinverter e i pannelli fotovoltaici, ad eccezione, come detto, di quelli integrati nella struttura e costituenti copertura o pareti di costruzioni1. Industrie manifatturiere. Sono esclusi dalla stima tutti i macchinari, le attrezzature e gli impianti costituenti le linee produttive, indipendentemente dalla tipologia considerata. Tra questi, ad esempio, i sistemi di automazione e propulsione, le pompe, i motori elettrici, i carriponte e le gru, le apparecchiature mobili e i sistemi robotizzati, le macchine continue, nonché i macchinari per la miscelazione, la macinazione, la pressatura, la formatura, il taglio, la tornitura, la laminazione, la tessitura, la cottura e l’essiccazione dei prodotti. T (Omissis) Note 1 Restano, pertanto, inclusi nella stima catastale i pannelli fotovoltaici che costituiscono struttura di copertura o di chiusura verticale delle costruzioni, come quelli integrati architettonicamente ai TFOTJEFMMBSUJDPMPDPNNB*MFUUFSBC del decreto del Ministero dello Sviluppo Economico 19 febbraio 2007 e riconduciCJMJBMMF5JQPMPHJFTQFDJGJDIFFEJDVJ BMM"MMFHBUPBMMPTUFTTPEFDSFUP IL GEOMETRA BRESCIANO 2016/1 - 61 CTU Ancora sulla Legge 132/2015 reali difficoltà per i pensionati Resta di grande attualità il tema delle stime nelle esecuzioni immobiliari, dopo quanto disposto in materia dalla recente approvazione delle L.132/2015. Sull’argomento – già in agenda del CITAG (vedi a pagina 51) – siamo intervenuti anche nel numero scorso per elencare le modifiche al testo legislativo che che la Categoria e la Rete delle Professioni chiedono con forza, con l'obiettivo di limitare i danni che si sono concretizzati per i professionisti esperti del settore. Aggiungiamo qui sotto un contributo del collega Stefano Fracascio che – forte della sua ultra quarantennale esperienza quale CTU del Tribunale di Brescia – pone interessanti interrogativi per quanto concerne l’attività dei professionisti già pensionati che andrebbero risolti e sui quali mai nessuno ha posto l’accento. S ono un anziano CTU, in quanto esercito questo ruolo dal 1967 secondo disposto dalla -FHHFOFTFNQSF ho operato secondo la tabella contenente la misura degli onorari fissi e variabili EFJQFSJUJEJDVJBM%13EFM 5BMFUBCFMMBÀUVUUPSB in vigore, anche se avrebbe dovuto essere aggiornata di biennio in biennio. Nella mia professione di CTU per il Tribunale di Brescia ho sempre calcolato le note spese delle mie perizie con una media tra le percentuali massime e minime di legge in ottemperanza a quanto richiesto dai Giudici delle Esecuzioni sempre molto vigili sulle percentuali applicate e sull’obbligo di allegare pezze giustificative alle spese. In sostanza in provincia di Brescia posso assicurare che non vengono mai liquidati compensi ed onorari fuori dalla norma. Nel periodo di crisi che stiamo vivendo molti tecnici si sono iscritti nelle liste dei Consulenti del Tribunale una ricerca di lavoro professionale più che giustificata, che 62 - IL GEOMETRA BRESCIANO 2016/1 tuttavia al contempo accentua la concorrenza. La legge, per limitare i compensi “enormi”, ha stabilito che da ora essi si basino sul valore degli immobili così come diminuito nella prima asta deserta. E questa, per diminuire le spese della giustizia, è la prassi adottata dal Giudice Delegato del Tribunale di Brescia. Sulle nuove disposizioni tutte le professioni hanno sollevato contestazioni sulla sostanza e sulla forma, ma dimenticando due aspetti che purtroppo non sono mai stati considerati. In primo luogo il fatto che la liquidazione da parte del giudice avviene in due tempi. Una parte quale acconto pari BMDIFCJTPHOBBHHJVOgere, banche e committenti pagano normalmente solo dopo parecchi mesi dall’avvenuta liquidazione e dopo vari solleciti di pagamento sulla fattura già in loro mani. Il TBMEPQBSJBMMhVMUFSJPSF verrà liquidato solo alla vendita dell’immobile e sul valore di assegnazione finale di esso, in tal modo possono passare anche due anni. Un pensionato come il sottoscritto – che sperava finalmente di smettere e risposarsi – rischia a questo punto EJQFSDFQJSFJMQSJNPNB per ottenere il saldo della perizia dovrà restare iscritto alla Cassa di Previdenza dei (FPNFUSJDIFOPOÀHSBUVJUB sino al saldo. La seconda questione che si pone è la seguente: nel caso in cui – dopo aver percepito il QSJNPoTJWFOHBBNBODBSFDPTBTVDDFEF *ORVBMF modo gli eredi potranno “inDBTTBSFwJMTBMEP &TBSBOOP costretti a denunciare tale reddito alla Cassa di Previdenza, che come sappiamo pretende la denuncia di tutti JSFEEJUJQSPGFTTJPOBMJ I pensionati come il sottoscritto, dunque, non possono che attendere risposte a questi interrogativi. T Foto © dloboda - Fotolia.com Stefano Fracascio CONDOMINIO Foto © Giuseppe Porzani - Fotolia.com Francesco Ganda Art. 67 disposizioni attuazione C.C. L’art. 67 delle disposizioni di attuazione del C.C. disciplina la partecipazione dei condomini all’assemblea. È questa norma che pone innanzitutto la regola secondo la quale all’assemblea condominiale sia possibile intervenire anche a mezzo di un delegato. Tipo di delega A volte si pongono questioni relativamente alla delega. Delega Orale Innanzitutto si pone il problema se la delega debba essere necessariamente scritta o possa anche essere orale. Nessuna norma impone impone che la delega debba essere scritta anche se è meglio che lo sia, per una questione di maggiore sicurezza e chiarezza nei rapporti. Deleghe limitate Talvolta si pone il quesito se un condomino possa ricevere un numero massimo di deleghe o possa riceverne un numero illimitato. La Cassazione af- Validità delle deleghe per le assemblee condominiali ferma che se il regolamento limita il potere di delega va rispettato, altrimenti è perfettamente ammissibile che un condomino porti con se tante deleghe anche quanti sono tutti gli altri condomini. Sentenze di tribunale I percorsi di un processo possono essere assai travagliati. Un esempio calzante è quello relativo a un’impugnazione della decisione di un condominio di collocare nel cortile un panettone di delimitazione del traffico. La causa è partita in Tribunale, che si è dichiarato incompetente, è passata quindi al Giudice di Pace che a sua volta in breve tempo si è dichiarato incompetente con una sentenza che è stata poi impugnata davanti al Tribunale, che per una seconda volta si è trovato a giudicare sulla stessa questione. Ma la vicenda processuale è solo un aspetto, rispetto alla sostanza dei rapporti coinvolti, e alle modalità di trattazione di un problema con- creto di amministrazione dei beni condominiali che, nei suoi risvolti generali, può interessare il nostro lettore. Nello specifico, è di particolare interesse la sentenza del 5SJCVOBMF EJ .PO[B DIF comprende le decisioni relative ad alcuni vizi della delibera impugnata, legati al suo processo di convocazione. Nella fattispecie, la ragione per la quale il condomino – insoddisfatto della delibera – ha ritenuto opportuno impugnare la stessa si legava al fatto che: • non tutti i condomini sarebbero stati invitati • la delega fornita da alcuni sarebbe stata invalida. Il Tribunale ha dunque esaminato e respinto tutte questa eccezioni. Relativamente alla mancata convocazione di alcuni condomini alla riunione il Tribunale ha rilevato che essa dà luogo a una annullabilità della delibera assunta, ma – nel precisare questo – ha ribadito che si tratta di una annullabiltà relativa, può es- sere fatta valere solo dal soggetto in favore del quale la stessa è prevista. Pertanto solo il condomino che non è stato convocato ha titolo per lamentarsi della delibera assunta senza la sua convocazione. Per gli altri non vale tale preposizione. Allo stesso modo, ha precisato il Tribunale di Monza, va respinta la lamentela secondo la quale la procura ad alcuni condomini sarebbe stata conferita con una modalità non valida. L’invalidità del rapporto di procura – se esiste – può essere fatta valere solo dall’interessato. La sentenza del Tribunale ricorda che i vizi della delibera impugnata relativamente agli errori di convocazione devono essere fatti valere dai soggetti effettivamente trascurati e non possono essere usati da altri condomini per ottenere l’invalidazione di delibere assembleari alle quali loro, gli impugnanti, sono stati regolarmente e correttamente convocati. T LA SENTENZA Tribunale di Monza , sez. I Civile, sentenza n. 626/12 . In difetto di norme particolari, i rapporti fra il rappresentante intervenuto in assemblea ed il condominio rappresentato debbono ritenersi disciplinati dalle regole generali sul mandato, con la conseguenza che solo il condomino delegante o quello che si ritenga falsamente rappresentato sono legittimati a far valere gli eventuali vizi della delega o la carenza del potere di rappresentanza, e non anche gli altri condomini estranei a tale rapporto (così Cassazione n. 8116/21999). IL GEOMETRA BRESCIANO 2016/1 - 63 CONDOMINIO Dal Giornale di Brescia, 31 gennaio 2016 Legno: bellezza e durata la manutenzione è tutto Spesso le regole più semplici e più tradizionali sono quelle che risultano più efficaci. Vi presentiamo al riguardo un articolo tratto dal Giornale di Brescia del 31 gennaio 2016 sulla manutenzione due serramenti in legno che, a nostro parere, è emblematico in tal senso. “ Il serramento in legno è tra i più apprezzati per le caratteristiche tecniche ed estetiche, ma ha lo svantaggio di essere predisposto a al deperimento rispetto alle altre tipologie di serramenti. Normalmente il deterioramento è dovuto all’azione degli agenti atmosferici cui è esposto continuamente: sole, umidità, raggi UV e inquinamento. Spesso poi questi agenti operano in sinergia, per esempio pioggia e inquinamento che interagiscono chimicamente danneggiando le finiture del serramento fino a raggiungere il legno del telaio danneggiando porte e finestre. Per tutelare i serramenti diventa imperativa una corretta manutenzione, così da limitare al massimo l’attività di questi agenti esterni e quindi prolungare il più possibile la vita dei serramenti. Ecco alcune indicazioni relative proprio alla manutenzione sui telai in legno. Per i telai è opportuno prevedere due distinte tipologie di manutenzione: la prima preventiva, basata su pulizia e rinfresco; la seconda ‘correttiva’ , per risolvere eventuali piccoli danni avvenuti, essa si basa su ritocco e rinnovo. La pulizia è l’attività primaria 64 - IL GEOMETRA BRESCIANO 2016/1 per conservare il più a lungo possibile la verniciatura del telaio. Come accennato, le piogge sempre più spesso acide, a causa dell’inquinamento, corrodono la vernice, pertanto è decisivo pulire almeno semestralmente il telaio, magari in primavera e autunno, con soluzioni di acqua e detergenti neutri. Evitiamo quindi sostanze aggressive come quelle a base di ammoniaca o di alcool che, sopratutto in verniciature con prodotti a base d’acqua danneggerebbero la finitura. In occasione della cura semestrale dei serramenti in legno è buona norma eseguire anche un ritocco della vernice. Si tratta quindi di apportare delle correzioni applicando nuova vernice dove si notano screpolatura, ammaccature o discontinuità. L’obiettivo del ritocco è aumentare la durata della vernice rafforzando quelli che si profilano come punti deboli attaccabili dagli agenti dannosi. Altra operazione è il rinfresco del telaio in legno. A differenza del ritocco che prevede interventi mirati solo dove la vernice sia danneggiata, il rinfresco prevede una riverniciatura totale del telaio, procedendo prima a un’accurata pulizia e poi all’applicazione di un passaggio di carta abrasiva così da eliminare le incro- stazioni e la precedente vernice, facendo però attenzione a non compromettere il colore sottostante. Alla fine di queste attività il serramento deve presentarsi uniformemente opaco. A questo punto elimineremo gli ultimi residui con un panno umido proteggeremo le parti del serramento che non andranno riverniciate. Procediamo quindi alla riverniciatura utilizzando pennelli a setole morbide e facciamo riposare il serramento un giorno prima di ritoccare nuovamente il tutto. Normalmente, salvo situazioni eccezionali, il rinfresco del serramento si esegue circa ogni tre anni anche se una scarsa manutenzione o esposizioni particolarmente sfavorevoli, un legno particolarmente delicato o una cattiva verniciatura di base potrebbero obbligare a una maggiore frequenza.” T Caldaie a condensazione I vantaggi pratici Possibilità di accesso al bonus per le ristrutturazioni 50% Possibilità di accesso al bonus per le riqualificazioni degli 65% max 30.000 euro impianti esistenti Recupero del calore derivante dai funi latenti con costi ridotti di 20-25% gestione Deroga all’obbligo di collega- Scarico fumi in facciata con riduziomento a camini e canne fumarie ne dei metri lineari di canna fumaria Possibilità di combinazione con pannelli solari per la produzione Riduzione del 50% del fabbisogno di acqua calda CONDOMINIO Dal Giornale di Brescia, 12 agosto 2015 Paola Gregorio “ La “clausola risolutiva” blocca la tassazione nel caso di inquilini morosi. Il contratto viene chiuso anticipatamente e non si deve dare nulla al fisco. Siete proprietari di una casa in affitto e l’inquilino da qualche tempo non paga i canoni di locazione. I problemi che si possono presentare non riguardano solo il fatto che non stiate più percependo l’affitto che vi spetta, ma anche sul fronte delle tasse che su quell’affitto dovete pagare. La legge prevede che il proprietario debba comunque dichiarare al fisco i canoni di locazione, anche se non percepiti, e che quindi su questi ultimi debba pagare le tasse. Le norme però hanno introdotto comunque degli strumenti di tutela per chi possiede una casa in affitto e incappa nel frangente sopra descritto. L’articolo 26 del Testo unico delle imposte sui redditi recita infatti che ‘i redditi fondiari concorrono a formare il reddito complessivo del pro- L’inquilino non paga l’affitto? Ecco come fermare le tasse prietario, o titolare di diritto reale sull’immobile, indipendentemente dalla percezione’. Ovvero, anche se non percepisci l’affitto, è considerato comunque nel computo del reddito dell’immobile e devi quindi dichiararlo. Ma c’è eccezione a questa regola generale che garantisce i proprietari e riguarda però solo chi possiede immobili ad uso abitativo. Il fatto che l’inquilino sia moroso non esime infatti il proprietario dal pagare le tasse sui canoni, anche se non percepiti. Ma questo solo finché è in vita un canone di locazione. L’eccezione di cui parlavamo FDIFMBMFHHFEFMIB sancito introducendo due periodi ad hoc nell’articolo 26 EFM5VJS FDIFUVUFMBJMQSP prietario, recita – la stessa Corte costituzionale ha confermato il principio con la TFOUFO[BoDIFTFJM contratto viene risolto, con la convalida dello sfratto per morosità, o per qualsiasi altra causa di risoluzione, comprese quelle di inadempimento in presenza di clau- sola risolutiva espressa, l’affitto non percepito non viene più considerato come canone di locazione ma ha natura risarcitoria. E il reddito di un fabbricato torna ad essere determinato non più attraverso il canone di locazione ma sulla base della rendita catastale. Questo significa che quando il contratto di affitto non è più in vita, per le condizioni che abbiamo detto prima, il proprietario non deve più riportare nella dichiarazione dei redditi i canoni non percepiti e pagare le relative tasse. Nel caso il giudice che ha convalidato lo sfratto per morosità confermi la morosità dell’inquilino per i periodi precedenti al provvedimento u- scito dalle aule del tribunale, al proprietario è riconosciuto un credito d’imposta di ammontare pari alle imposte versate sui canoni venuti a scadenza e non incassati. Nel caso in cui il provvedimento di convalida di sfratto si concluda dopo il termine ultimo per la presentazione della dichiarazione dei redditi, costringendo il contribuente a dichiarare i canoni non riscossi e a pagare le relative imposte, quest’ultimo ha la possibilità, in occasione della prima dichiarazione dei redditi utile e comunque entro il termine di prescrizione decennale, di inserire un credito di imposta in ragione delle tasse versate sui canoni T non riscossi.” Se la “clausola” è scritta nel contratto Il contratto si considera risolto, e quindi il proprietario non deve più pagare le imposte sull’affitto non percepito, in presenza della cosiddetta clausola risolutiva espressa. Si tratta di una clausola – il riferimento è l’articolo 1456 del codice civile – che le parti possono inserire nel contratto di locazione. E che ha l’effetto di poter risolvere il contratto in caso di mancato pagamento di alcune mensilità. Ciò significa che il proprietario che intende avvalersi di questa clausola, non dovrà più versare le imposte sui canoni non percepiti successivi alla risoluzione. Attenzione però che la risoluzione del contratto non avviene immediatamente per il solo verificarsi dell’ipotesi di inadempimento prevista dalla clausola risolutiva, ma con la dichiarazione di volersene avvalere. Ovvero, di per sé l’inadempimento, ovvero il mancato pagamento di alcune mensilità da parte dell’inquilino, non si traduce nella risoluzione del contratto, ma è la dichiarazione di volersi avvalere della clausola, quindi una manifestazione di volontà, a far scattare il meccanismo. Una volta che la risoluzione del contratto si sia verificata, l’obbligazione dell’inquilino nei confronti del proprietario è di natura risarcitoria. E come nel caso della convalida di sfratto per morosità, visto che il contratto si considera risolto, le somme che l’inquilino dovrebbe pagare al proprietario non vengono più considerate come canoni di locazione ma hanno natura risarcitoria. Il reddito dell’immobile torna ad essere determinato sulla base delta rendita catastale e il proprietario non deve riportare in dichiarazione redditi i canoni non percepiti. IL GEOMETRA BRESCIANO 2016/1 - 65 URBANISTICA Oneri urbanistici e costo di costruzione per le ristrutturazioni Presentiamo ai lettori due documenti ricevuti dall'UNITEL di Brescia e da essa indirizzati ai suoi tecnici comunali di tutta la provincia, perché riguardano due argomenti di quotidiana attualità per i geometri: gli oneri urbanistici e il costo di costruzione per le ristrutturazioni. Essi precisano alcuni aspetti importanti. Gli oneri di urbanizzazione primaria e secondaria per le ristrutturazioni “conservative”, quelle tradizionali senza demolizione e ricostruzione, per legge devono essere applicati con riduzione del 60% rispetto a quelli relativi agli immobili di nuova costruzione. Gli oneri di urbanizzazione relativi alle ristrutturazioni "ricostruttive" che prevedono la demolizione e la ricostruzione invece possono, in questo caso l'obbligo per i Comuni è facoltativo, essere ridotti solo fino ad un massimo del 50%, sempre rispetto agli immobili di nuova costruzione. Il costo di costruzione per gli interventi "conservativi" può essere calcolato a discrezione del richiedente sul valore reale dell'intervento (computo metrico estimativo) o su un valore pari al costo base ministeriale senza maggiorazioni per i metri quadri dell'intervento. Per gli interventi di ristrutturazione "ricostruttiva" è invece calcolato per legge sul valore pari al costo base Ministeriale, in questo caso maggiorato in base alla classe dell'edificio, per i metri quadri dell'intervento. Sul valore viene applicata una percentuale variabile dal 6 al 18%. 66 - IL GEOMETRA BRESCIANO 2016/1 Foto © Hellen Sergeyeva - Fotolia.com Sezione Provinciale UNITEL Brescia URBANISTICA A pplicazione degli oneri di urbanizzazione per interventi di ristrutturazione edilizia comportanti o meno la demolizione e la ricostruzione dell’edificio -BSUJDPMPDPNNBEFMMB-3OBQBSUJSFEBMMBTVB entrata in vigore, prevedeva che “Per gli interventi di ristrutturazione di cui al comma 8 (cioè quelli non comportanti la demoli[JPOFFSJDPTUSV[JPOF gli oneri di urbanizzazione, se dovuti, sono quelli riguardanti gli interventi di nuova costruzione, ridotti della metà”. È ovvio che gli oneri di urbanizzazione si riferiscono alle tariffe stabilite dalle deliberazioni comunali, per tutte le destinazioni funzionali, da applicare agli interventi di nuova costruzione o di ristrutturazione edilizia, come da esempio seguente: a. per nuove costruzioni residenziali: • POFSJEJVSCBOJ[[B[JPOFQSJNBSJB öND • POFSJEJVSCBOJ[[B[JPOFTFDPOEBSJB öND b.per ristrutturazioni residenziali: • POFSJEJVSCBOJ[[B[JPOFQSJNBSJB öND • POFSJEJVSCBOJ[[B[JPOFTFDPOEBSJB öND Vero è che il successivo comma 10-bis prevede la possibilità QFSJDPNVOJEJSJEVSSFMFUBSJGGFEFHMJPOFSJGJOPBMQFSHMJ interventi di ristrutturazione comportante demolizione e ricostruzione, ma tale facoltà risulta applicabile con una riduzione GJOPBMTFNQSFSJTQFUUPBMMFUBSJGGFTUBCJMJUFQFSJOUFSWFOUJ di nuova costruzione. Non è vero che il comma 8 si applica “nel caso di demolizione e ricostruzione”, mentre è sostenibile con il “buon senso” che gli oneri fossero – anche in passato – applicabili “al nuovo”. Il legislatore regionale, per i casi di ristrutturazione edilizia di DVJBMMBSUDPMFUUE EFMMB-3OPOIBNBJDPOTJderato gratuita nessuna forma di ristrutturazione, peraltro prevedendo le seguenti forme di onerosità: 1. BQQMJDBSFHMJPOFSJQSJNBSJFTFDPOEBSJ BMMBWPMVNFUSJBWJStuale, con riferimento alle tariffe per interventi ristrutturaUJWJDPNNBMFUUFSBB BSU 2. chiedere che gli oneri siano riferiti alla volumetria reale, applicando, ovviamente le stesse tariffe per gli interventi di ristrutturazione, purché non si demolisca e ricostruisca l’eEJGJDJPDPNNBBSU L’articolo 44 è stato modificato, per quanto riguarda l’applica- distinguendo le tariffe degli oneri a seconda che sia prezione degli oneri, una prima volta, nel 2012 con l’introduzione vista o meno la demolizione e la ricostruzione dell’edificio, del comma 10-bisBEPQFSBEFMMBSUDPNNBEFMMB-3O con una diversa riduzione delle tariffe stabilite per le nuove TFDPOEPJMRVBMF“I comuni, nei casi di ristrutturazione comcostruzioni, secondo le seguenti previsioni: portante demolizione e ricostruzione ed in quelli di integrale sostituzione a. DPOMBSJEV[JPOFPCCMJHBUPSJBEFMEFHMJPOFSJGJTTBUJ edilizia, possono ridurre, in misura non inferiore al cinquanta per cento, dalle tabelle comunali per interventi di nuova costruove dovuti, i contributi per gli oneri di urbanizzazione primaria e seconzione, qualora non sia prevista la demolizione e la ricodaria”. TUSV[JPOFEFMMFEJGJDJPBSUDP Il comma 10 dello stesso articolo ha subito una modifica con b.DPOMBSJEV[JPOFGBDPMUBUJWBQFSJDPNVOJ NBTTJNBEFM MBSUDPNNBEFMMB-3OSJEVDFOEPEFMTFTTBOUB EFHMJPOFSJGJTTBUJEBMMFUBCFMMFDPNVOBMJTFNQSFQFS QFSDFOUPBO[JDI½EFMDJORVBOUBQFSDFOUP HMJPOFSJEJVSCBinterventi di nuova costruzione, qualora sia prevista la nizzazione per gli interventi di ristrutturazione di edifici che demolizione e la ricostruzione dell’edificio (comma 10non venivano demoliti e ricostruiti (quelli, per intenderci, di bis DVJBMDPNNB Per quest’ultima ipotesi, però, in assenza di un atto esplicito Lo stesso comma 10 stabilisce che gli oneri di urbanizzazione da parte dei comuni, sono necessarie tre precisazioni: per le ristrutturazioni edilizie – quindi le tariffe comunali – da 1. i commi 8 e 9 si applicano agli interventi di ristrutturazione applicare per far pagare la quota del contributo, sono quelle “non comportanti demolizione e ricostruzione”, il che significa che il “riguardanti gli interventi di nuova costruzione, ridotti del 60 per cento”. regime degli oneri per gli interventi di demolizione-ricoNe consegue che, a differenza dell’esempio sopra riportato, struzione riconducibili alla ristrutturazione, nonostante la le tariffe degli oneri di urbanizzazione da applicare, per la qualificazione ai sensi dell’art. 27, sarà invece lo stesso delle residenza, a far tempo dall’entrata in vigore della LR n. nuove costruzioni, TPOPEPWVUFQFSMFSJTUSVUUVSB[JPOJiPSEJOBSJFwDPNF 2. a tale conclusione si era giunti in assenza di una specifica EJTQPTJ[JPOFBMMJOUFSOPEFMMBSUEFMMB-3ODIF da esempio seguente: disciplinasse gli oneri dovuti, per gli interventi “ricostrutc. per nuove costruzioni residenziali: tivi”. La norma riguardava esclusivamente “gli interventi di • POFSJEJVSCBOJ[[B[JPOFQSJNBSJB öND ristrutturazione non comportanti demolizione e ricostruzione”. Ne • POFSJEJVSCBOJ[[B[JPOFTFDPOEBSJB öND deriva che agli interventi di ricostruzione a prescindere d.per ristrutturazioni residenziali: dalla circostanza che si tratti di ricostruzione fedele, che si • POFSJEJVSCBOJ[[B[JPOFQSJNBSJB öND tratti di ricostruzione vincolata o libera, si applicano gli oneri EJö di urbanizzazione in una misura diversa che non può che • POFSJEJVSCBOJ[[B[JPOFTFDPOEBSJB öND essere quella delle nuove costruzioni, EJö IL GEOMETRA BRESCIANO 2016/1 - 67 la conclusione suscita qualche perplessità, ma non pare si possa giungere ad una conclusione diversa, se non attraverso un atto discrezionale del comune. La Regione Lombardia non ha mai determinato nuove linee guida metodologiche per consentire ai comuni di procedere BMMBHHJPSOBNFOUPFPBEFHVBNFOUPEFHMJJNQPSUJVOJUBSJ degli oneri e ritenuta valida pertanto la metodologia di cui alla EFMJCFSB[JPOFOEFMNBS[PSFEBUUBDPOSJGFSJNFOUP alle tabelle approvate dalla Regione Lombardia con DCC n. **EFMMVHMJPJOBQQMJDB[JPOFEFMMBSUEFMMB-3O JDPNVOJOFJDBTJEJSJTUSVUUVSB[JPOFDPNQPSUBOUF demolizione e ricostruzione o di integrale sostituzione, possono ridurre, ai sensi del citato co. 10-bis, gli oneri fino al 50% di quelli riguardanti gli interventi di nuova costruzione. Le tariffe degli oneri sono sempre state distinte tra nuova costruzione e ristrutturazione edilizia, con l’obbligo per i coNVOJBGBSEBUBEBMQFSMBSJTUSVUUVSB[JPOFFEJMJ[JBRVBlora non comportante demolizione e ricostruzione, di ridurre HMJPOFSJEFMSJTQFUUPBRVFMMJTUBCJMJUJQFSMFOVPWFDPTUSVzioni fino al 2014, per passare, dopo l’entrata in vigore della MFHHFSFHJPOBMFOBMMBSJEV[JPOFEFM Nel 2012 è stata introdotta la possibilità, per i comuni, di deMJCFSBSFMBSJEV[JPOFGJOPBMEFHMJPOFSJQFSMFSJTUSVUUVSBzioni comportanti demolizione e ricostruzione ed in quelli di integrale sostituzione, rispetto a quelli stabiliti per gli interventi di nuova costruzione. %BMDPOMFOUSBUBJOWJHPSFEFMMB-3OHMJPOFSJ sono aggiornati ogni tre anni con la nuova metodologia di cui BHMJBSUJDPMJEFME13OFEFMMB-3ONB pur sempre distinti tra nuove costruzioni e ristrutturazione edilizia. Queste tariffe, aggiornate o adeguate nel tempo in base agli indici ISTAT o ai costi base comunali, sono comunque distinte tra nuove costruzioni e interventi di ristrutturazione edilizia. 2VFTUFVMUJNFTPOPTUBCJMJUFDPOVOBSJEV[JPOFEFMSJspetto a quelle delle nuove costruzioni, fino al 2014, per pas68 - IL GEOMETRA BRESCIANO 2016/1 TBSFBMMBSJEV[JPOFEFM (sempre rispetto a quelle per MFOVPWFDPTUSV[JPOJ EPQPJM 2014. Praticamente nulla cambia rispetto a prima, per quanto riguarda gli interventi di ristrutturazione edilizia comportante demolizione e ricostruzione (ovvero l’integrale TPTUJUV[JPOF TFOPOMJOUSPduzione del comma 10-bis nell’art. 44, in base al quale per questi interventi è prevista la possibilità di applicare una diversa percentuale di riduzione delle tariffe per gli oneri di urbanizzazione. Non si può sostenere però che gli oneri per la ristrutturazione FEJMJ[JBiSJDPTUSVUUJWBwEFWPOPFTTFSFBMEFMOVPWPGBcendo riferimento al comma 10, ben sapendo che lo stesso comma richiama espressamente il precedente comma 8 applicabile agli interventi di ristrutturazione NON COMPORTANTI demolizione e ricostruzione. Il comma 10-bis, per altro, non consente la riduzione degli oneri, per le ristrutturazioni comportanti la demolizione e ricoTUSV[JPOFFJOUFHSBMFTPTUJUV[JPOF OFMMBNJTVSBPMUSFJMEJ quelli stabiliti per le nuove costruzioni. Quando si parla di “riduzione” degli oneri per la ristrutturazione edilizia “ricostruttiva” in misura non inferiore al cinquanta per cento, la norma si riferisce, ovviamente, ad una QFSDFOUVBMFEJSJEV[JPOFEFHMJPOFSJTVQFSJPSFBMPWWFSP una percentuale più alta di quella ammessa per la ristrutturazione “conservativa”. Il legislatore regionale con questa distinzione, infatti, ha voluto premiare quelli propriamente “ristrutturativi” rispetto a quelli “ricostruttivi o sostitutivi”, ma pur sempre ritenendoli di “recupero edilizio” sull’esistente. In questo caso non c’è bisogno di un’interpretazione dell’art. 44 in ordine agli interventi di ristrutturazione “comportanti demolizione e ricostruzione”, per l’applicazione degli oneri in maniera diversa da quella di cui al comma 8 stesso articolo, per cui risulterà: a. per i comuni che hanno applicato il disposto di cui al comma 10-bis dell’art. 44: devono applicare gli oneri di urbanizzazione stabiliti, per ciascuna destinazione funzionale, per le nuove costruzioni, ridotti della percentuale fino ad un massimo del cinquanta per cento rispetto a quelli stabiliti per le nuove costruzioni, al fine di favorire le trasformazioni urbanistiche e la riqualificazione edilizia. b. per i comuni che non hanno né intendono deliberare il disposto di cui al comma 10-bis dell’art. 44: continueranno a far pagare gli oneri di urbanizzazione per gli stessi interventi, con le Foto © herreneck - Fotolia.com URBANISTICA URBANISTICA tariffe applicabili alle nuove costruzioni, per i motivi sopra espressi. In ogni caso per gli interventi di ristrutturazione edilizia si applicano gli oneri stabiliti per gli interventi di nuova costru[JPOFSJEPUUJEFMPCCMJHBUPSJBNFOUFQFSMBSJTUSVUUVSB[JPOFiDPOTFSWBUJWBwFGJOPBMGBDPMUBUJWPBEJTDSF[JPOFEFJ DPNVOJ QFSRVFMMBiSJDPTUSVUUJWBw Come ho potuto verificare da approfondimenti e ricerche, alcuni comuni hanno già applicato la disposizione dell’art. 44, comma 10-bisEFMMB-3OSJEVDFOEPHMJPOFSJEJVSCBnizzazione stabiliti, per tutte le destinazioni funzionali, per gli interventi di nuova costruzioni da applicare agli interventi di SJTUSVUUVSB[JPOFiSJDPTUSVUUJWBwOFMMBNBHHJPSQBSUFEFMQFS cento, mentre alcuni li hanno ridotti solo del 20 per cento. Esempio n. 1 Comune di __________________ Zona TUC (zone B): nuova costruzione ristrutturazione edilizia 50% Riduzione oneri primari € /mc. 6,59 € /mc. 3,30 oneri secondari € /mc. 14,72 € /mc. 7,36 N.B. In caso di ristrutturazione, definita dall’art. 27, co. 1, lett. d), L.R. n. 12/2005 NON comportanti demolizione e ricostruzione, vengono applicate le disposizioni dettate dalla LR 12/2005 nello specifico art. 44, co. 10, e gli oneri, se dovuti, sono quelli riguardanti gli interventi di nuova costruzione, ridotti del 60%. Esempio n. 2 Comune di __________________ Zona TUC (zone B): nuova costruzione Riduzione ristrutturazione edilizia 60% (co. 10) 20% (co. 10-bis) oneri primari € /mc. 15,66 € /mc. 6,26 € /mc. 12,53 oneri secondari € /mc. 21,78 € /mc. 8,71 € /mc. 17,42 N.B. I dati stanno a significare che, ovviamente, la riduzione si applica sugli oneri stabiliti per gli interventi di nuova costruzione, riducendo gli stessi del 60% per le ristrutturazioni NON comportanti demolizione e ricostruzione e solo del 20% (ma non oltre il 50% come da comma 10-bis – sempre se il comune decide in tal senso – per le ristrutturazioni COMPORTANTI demolizione e ricostruzione. Applicazione del costo di costruzione per gli interventi di ristrutturazione edilizia comportanti o meno la demolizione e la ricostruzione dell’edificio (art. 16 del dPR n. 380 del 2001 e art. 48, della legge regionale n. 12 del 2005) La ristrutturazione edilizia senza demolizione e ricostruzione paga, in molti casi, su importi minori derivanti al valore determinato per le nuove costruzioni, proprio in relazione al costo reale degli interventi previsti dal progetto proposto. Per gli interventi di ristrutturazione edilizia NON comportanti demolizione e ricostruzione, il costo di costruzione non può essere superiore a quello stabilito per le nuove costruzioni, confermando la disposizione statale vigente, ma senza che sia necessaria l’intermediazione del consiglio comunale. Per i suddetti interventi, quindi, si prescinde dall’individuazione del costo in base al progetto presentato, qualora il richiedente assuma come proprio il costo base previsto per le nuove costruzioni. Si tratta del solo costo base, al quale non andranno applicate le maggiorazioni ed andranno applicate le aliquote della ristrutturazione e non quelle delle nuove costruzioni. "MDPOUSBSJPDPNNB RVBMPSBMBSJTUSVUUVSB[JPOFTJBPQFSBUB mediante demolizione e ricostruzione, il costo di costruzione è determinato automaticamente equiparandolo a quello base previsto per le nuove costruzioni e non è ammessa la dimostrazione di un costo inferiore. Analogamente a quanto disciplinato dai commi 8 e 9 dell’articolo 44 in ordine agli oneri di urbanizzazione per le ristrutturazioni NON comportanti demolizione e ricostruzione, il regime del costo di costruzione sarà lo stesso delle nuove costruzioni. A questa conclusione si giunge in assenza di una specifica EJTQPTJ[JPOFBMMJOUFSOPEFMMBSUJDPMPEFMMB-3DIF disciplina il costo di costruzione, per gli interventi NON “ricostruttivi”. A mio giudizio, tenuto conto che la norma riguarda esclusivamente “gli interventi di ristrutturazione NON comportanti demolizione e ricostruzione”, ne deriva che agli interventi di ricostruzione, per di più in un regime libero dalla sagoma e dal sedime – con il solo vincolo della volumetria preesistente – si applica il costo di costruzione come se si trattasse di nuova costruzione. Si applica la percentuale per le nuove costruzioni corrispondente alla classe dell’edificio, stabilita dalla DGR del 1994 (da B TVMDPTUPEJDPTUSV[JPOFEFMMFEJGJDJP Quest’ultimo verrà determinato, a sua volta, applicando alla superficie a contributo, il costo base maggiorato in relazione alla classe dell’edificio. Anche in questo caso la conclusione susciterà qualche perplessità, ma non pare si possa giungere ad una conclusione diversa, neppure attraverso un atto discrezionale del coT mune. IL GEOMETRA BRESCIANO 2016/1 - 69 URBANISTICA Variante PGT Brescia 470 osservazioni e 6 ricorsi al TAR E ntro febbraio 2016 il Comune di Brescia dovrà deliberare sui ricorsi e sulle osservazioni che i cittadini, le imprese e le associazioni hanno presentato contro la variante già adottata, prima della sua definitiva approvazione. È un cambio di passo “virtuoso”, quello introdotto dal Comune di Brescia sulla variante, che pare – secondo quanto dice la stampa – abbia già incassato il parere favorevole della Giunta Regionale e che prevede (per la prima WPMUB JMEJNF[[BNFOUPFGGFUtivo della capacità edificatoria del territorio di Brescia, che passa dai 1.122.000 mq previsti dal PGT approvato ai 649.000 mq della variante. Si incentiva così il recupero del patrimonio edilizio esistente (sia residenziale che produtUJWP JOTJOUPOJBDPOJEFUUBNJ voluti dall’Assessorato al Territorio presieduto dalla bresciana Viviana Beccalossi che richiedono strategicamente il risparmio del suolo pubblico. Sta proseguendo alacremente il lavoro degli uffici comunali competenti, che stanno catalogando e riunendo (onde evitare ripeti[JPOJ MFPTTFSWB[JPOJQSFTFOtate, che saranno esaminate con un presupposto chiave: le richieste di nuova edificazione non verranno accolte. Preoccupano in tal senso tre dei sei ricorsi al TAR, che riguardano appunto aree già edificabili, che sono state classificate dalla variante non edificabili. Il Tribunale Amministrativo emetterà il suo parere ma, dice l’assessore Tiboni: “siamo fiduciosi in 70 - IL GEOMETRA BRESCIANO 2016/1 quanto, nei casi specifici, non abbiamo cancellato le compensazioni economiche ma ci siamo limitati a rimodularle”. Ci sarà invece secondo il parere dell’Assessore al Territorio, disponibilità a considerare tutta quella serie di osservazioni che riguardano gli aspetti normativi (fra le quali anche quella del nostro ColMFHJP DIFMBNNJOJTUSB[JPOF entro i limiti del possibile intende accogliere per quel miglioramento normetivo che costituirà la base, dopo l’approvazione definitiva della variante, per il futuro utilizzo del territorio e sopratutto per la valorizzazione del patrimonio esistente. Sembra sia stato anche “ricucito” almeno in parte lo strappo che si era creato con Lega Ambiente e Italia Nostra che all’indomani dell’ado- zione della variante avevano fortemente criticato le strategia proposte dall’amministrazione comunale. T La rigenerazione urbana parte dagli ex magazzini generali Dal Corriere della Sera, 9 dicembre 2015 Parte il conto alla rovescia per il Pgt, ma tra i quattro pilastri della rigenerazione urbana di vecchi quartieri industriali o residenziali (via Milano, via Orzinuovi, via Dalmazia, caserma Papa ed Inse-Berardi) quale vedrà prima la luce? “Indubbiamente gli ex Magazzini Generali di via Dalmazia – commenta Tiboni – dove ormai stiamo affinando i progetti definitivi della nuova viabilità insieme all’assessore Manzoni”. Lì si trasferirà dal vicino centro commerciale Flaminia il supermercato Coop (14.900 mila metri quadrati) ma la società Nau vuole realizzare anche quattro palazzine di edilizia convenzionata (20mila metri quadrati) e sei palazzi da 10 piani (per complessivi 30mila mq) di edilizia libera. Ci saranno anche, a titolo compensativo, un parco verde e strutture sportive per il quartiere, che sperava però nel salvataggio delle casere, i vecchi depositi del formaggio. L’assessore Michela Tiboni confida anche nella rinascita di via Milano, sul quale la Loggia punta ad investire 5,8 milioni: “abbiamo partecipato al bando governativo per la riqualificazione di aree degradate, riuscendo a predisporre un interessante progetto in un mese. Speriamo lo finanzino”. C’è poi via Orzinuovi, con il futuro rilancio dello scalo ferroviario della Piccola Velocità ed il polo delle eccellenze agro-alimentari nell’attuale Ortomercato. “Pensiamo che per tutte queste aree da rivalorizzare, ma anche per altre, possa risultare incentivante lo sconto sugli oneri di ristrutturazione, che può arrivare al 50 per cento. Potrebbe essere un bello slancio per Brescia e tutto il settore delle costruzioni e del suo indotto”. Strategico anche il piano alienazioni (36 immobili per una stima di incasso di 27 milioni) “che abbiamo fatto di concerto con il demanio, per evitare di farci concorrenza”. E non da ultjmo la questione Tav: “Nel Pgt abbiamo dovuto tenere conto del Piano territoriale di coordinamento provinciale (Ptcp) riconoscendo lo shunt e la fermata a Montichiari. Ma abbiamo anche dichiarato nel Pgt l’auspicio di una progettualità in uscita da Brescia. Non è pensabile che la città resti tagliata fuori dall’alta velocità”. Michela Tiboni sposa in toto la posizione dell’assessore alla Mobilità, Federico Manzoni. Che trova sintonia anche con quanto recentissimamente affermato dal nuovo amministratore delegato di Ferrovie dello Stato, il bresciano Renato Mazzoncini, per il quale la fermata a Montichiari non sarebbe sufficientemente remunerativa. AGRICOLTURA Al via i primi bandi del programma di sviluppo rurale regionale Valeria Sonvico I l Programma di Sviluppo Rurale, conosciuto come PSR, è lo strumento che consente una programmazione settennale di finanziamenti europei. Il Programma 2014-2020 della Regione Lombardia è stato BQQSPWBUPOFMMVHMJPNB solo nel mese di dicembre si sono attivate le prime misure che consentono concretamente agli imprenditori agricoli e forestali di accedere ai contributi. Il PSR rappresenta la più importante fonte di sostegno e attraverso di esso gli imprenditori possono presentare e realizzare progetti per il miglioramento delle proprie realtà. Complessivamente nel periodo 2014-2020 sono disponibili circa 1, 2 miliardi di euro di finanziamento pubblico. Il Programma si sviluppa atUSBWFSTPPCJFUUJWJUSBTWFSsali: innovazione, ambiente e Riferimento BURL SO n. 52 del 22/12/2015 NJUJHB[JPOFBEBUUBNFOUPDMJmatico e vengono indiviEVBUFQSJPSJU¹GPSNB[JPOF JOOPWB[JPOFDPNQFUJUJWJU¹ reddito, filiera agroalimentare e gestione del rischio, ecosistemi, uso efficiente delle risorse e cambiamenti climatici, sviluppo economico e sociale delle zone ruSBMJ*M143DPNQSFOEFPperazioni che vengono attivate dai bandi approvati da Regione Lombardia e in cui vengono spiegati nel dettaglio i requisiti di ammissione e le modalità operative per presentare domanda di richiesta di finanziamento. Rispetto alla precedente proHSBNNB[JPOFDJ sono delle importanti novità: • Inserimento di nuove tipologie di sostegno, relative alla tutela dell’ambiente, alla conservazione della biodiversità e della tutela delle aree protette, all’incentivo di nuove forme di aggregazione, alla formazione. • Nuovi strumenti finanziari • Nuovi beneficiari A dicembre si sono attivate le prime opportunità (Tabella Misura 6 – Operazione 6.1.01 Incentiva il primo inserimento di giovani agricoltori come titolari di azienda. Misura 8 – Operazione 8.1.01 Incentiva la realizzazione di interventi di imboschimento sulle superfici agricole e non agricole. Misura 10 – Operazione 10.1 Incentiva l’uso sostenibile di prodotti fitosanitari ed i fertilizzanti attraverso il rispetto dei disciplinari di produzione integrata. Misura 11 Incentiva la conversione ad agricoltura biologica o mantenimento dell’agricoltura biologica. Misura 16 – Operazione 16.2.01 Incentiva progetti pilota intesi come progetti test. Operazione 6.1.01 Incentivi per la costituzione di nuove aziende agricole da parte di giovani agricoltori Cosa deve fare l’imprendiUPSFBHSJDPMPGPSFTUBMFDIF JOUFOEFQBSUFDJQBSF Per prima cosa deve registrarsi al portale agricoltura. servizirl.it/PortaleSisco/ utilizzando la propria Carta dei 4FSWJ[J$34 P$BSUB/B[JPOBMFEFJTFSWJ[J$/4 4VDcessivamente, attraverso il Portale per i Servizi alla Imprese Agricole Sis.Co può compilare la domanda di contributo. La domanda è informatizzata e sottoscritta con firma digitale ed è necessario indicare un proprio indirizzo di posta certificata 1&$ *$FOUSJEJ"TTJTUFO[B "HSJDPMB$"" EFMMFBTTPDJBzioni di categoria professionali sono disponibili per informazioni e per l’aiuto alla presentazione delle domande. I bandi sono disponibili e scaricabili accedendo al sito www.agricoltura.regione. T lombardia.it Inizio presentazione domanda Termine presentazione domande I periodo: 22 dicembre 2015 I periodo: 29 gennaio 2016 II periodo: 30 gennaio 2016 II periodo: 31 marzo 2016 III periodo: 1 aprile 2016 III periodo: 31 maggio 2016 IV periodo: 1 giugno 2016 IV periodo: 15 settembre 2016 V periodo: 16 settembre 2016 V periodo: 18 gennaio 2017 VI periodo: 19 gennaio 2017 VI periodo: 6 aprile 2017 VII periodo: 7 aprile 2017 VII periodo: 6 settembre 2017 VIII periodo: 7 settembre 2017 VIII periodo: 29 dicembre 2017 SO n. 52 del 22/12/2015 Mis. 11 agricoltura biologica 31 marzo 2016 15 maggio 2016 SO n. 52 del 22/12/2015 Mis. 10- sott. 10.1 pagamenti agro-climatico-ambientali 31 marzo 2016 15 maggio 2016 SO n. 53 del 28/12/2015 16.2.01 Progetti pilota e sviluppo dell’innovazione SO n. 3 del 14/01/2016 8.1.01 supporto ai costi di impianto per la forestazione e imboschimento 28 gennaio 2016 29 febbraio 2016 IL GEOMETRA BRESCIANO 2016/1 - 71 PREVENZIONE INCENDI Agosto 2016: la prima scadenza per i professionisti della Prevenzione Incendi Foto © Cylonphoto - Fotolia.com Commissione Prevenzione Incendi S i avvicina, per 290 iscritti al Collegio Geometri di Brescia, la conclusione del primo quinquennio dalla pubblica[JPOFEFM%.BHPTUP – pubblicato sulla G.U. n.198 del 26 agosto 2011 e recante “Procedure e requisiti per l’autorizzazione e l’iscrizione dei professionisti negli elenchi del Ministero dell’Interno di cui all’articolo 16 del decreto legislativo 8 marzo OwoDIFQSFWFEFMB necessità di effettuare corsi o seminari di aggiornamento in materia di prevenzione incendi, per il mantenimento dell’iscrizione dei professionisti negli appositi elenchi del Ministero dell’Interno. Venerdì 26 Agosto 2016 si concluderà il primo quinquennio entro il quale, per il mantenimento dell’iscrizione nell’apposito elenco del Ministero dell’Interno, i professionisti iscritti ai vari Albi professionali operanti nel settore della Prevenzione Incendi all’entrata in vigore del DM dovranno ottemperare all’obbligo delle quaranta ore di formazione per l’aggiornamento previste BMMBSUEFM%. Le quaranta ore devono essere attestate dalla partecipazione a corsi organizzati dagli Ordini e Collegi oppure, ma per un massimo di 12 ore, a Seminari e Convegni per i quali gli Ordini ed i Collegi hanno richiesto ed ottenuto il riconoscimento dalla Direzione Nazionale del Comando Vigili del Fuoco. La possibilità di poter far riferimento ad un elenco di pro72 - IL GEOMETRA BRESCIANO 2016/1 fessionisti ha consentito al Collegio Geometri di poter effettuare una puntuale verifica sulla situazione dei singoli propri iscritti inviando, a coloro che sono risultati attualmente inadempienti, un promemoria della prossima scadenza affinché si possano attivare organizzando le proprie attività professionali pianificando nei prossimi mesi la propria partecipazione a corsi e seminari di aggiornamento oppure affinché si attivino per chiedere ad Ordini e Collegi, presso cui hanno sostenuto l’attività di aggiornamento, di comunicare i dati relativi alla frequentazione dei corsi al Collegio Geometri per gli opportuni aggiornamenti. La Commissione Prevenzioni Incendi del Collegio Geo- metri ha attivato da tempo un’indispensabile collaborazione con il Comando Vigili del Fuoco di Brescia che nel corso degli anni ha concretizzato sul tema dell’aggiornamento l’erogazione di 22 corsi EJDVJDPOTFDPOEFFEJ[JPOJ F$POWFHOJQFSVO totale di 116 ore dedicate alla formazione. Ed è sempre nell’ambito di tale collaborazione che nei prossimi mesi verrà organizzata una ragguardevole attività di formazione, con ulteriori occasioni di aggiornamento, con l’obiettivo di proporre momenti di formazione che soddisfino le esigenze dei professionisti Di seguito richiamiamo gli argomenti individuati dalla Commissione, con i relativi obiettivi, su cui verteranno l’attività di raccolta di inte- resse (per l’individuazione delle sedi e la definizione del OVNFSPEJFEJ[JPOJ Fla successiva fase di iscrizione. Modulo Attività commerciali Il corso si propone di presentare la regola tecnica di prevenzione incendi per la progettazione, costruzione ed esercizio delle attività commerciali. Modulo Locali di intrattenimento e spettacolo Il corso si propone di presentare la regola tecnica di prevenzione incendi per la progettazione, costruzione ed esercizio dei locali di intrattenimento, di pubblico spettacolo e per gli spettacoli viaggianti. Modulo Impianti termici e condotti di evacuazione Il corso si propone di presentare le norme antincendio e Foto © xy - Fotolia.com PREVENZIONE INCENDI di soccorso nel settore civile con specifico riferimento ad incendi di tetto per errori di realizzazione dei camini e canne fumarie. Modulo Edilizia industriale Il corso si propone di presentare le norme di sicurezza antincendi per gli edifici di edilizia industriale con cenno alla presenza di sistemi di stoccaggio statici di acciaio. Test di autovalutazione finale. Modulo Attività ricettive turistico-alberghiere con numero di posti letto superiore a 25 e fino a 50 Il corso si propone di presentare le Disposizioni di prevenzione incendi per le attività ricettive turistico-alberghiere con numero di posti MFUUPTVQFSJPSFBFGJOPB Test di autovalutazione finale. Modulo Modalità di presen- tazione delle istanze di Prevenzione Incendi con l’analisi di casi reali Il corso si propone di chiarire la corretta presentazione delle pratiche di prevenzione incendi con indicazioni pratiche tratte da esempi reali. Modulo Metodologie di valutazione del rischio incendio Il corso si propone di approfondire la valutazione dei rischi d’incendio nei luoghi di lavoro, i fattori di pericolo, l’analisi degli ambienti, l’identificazione delle persone esposte, la classificazione del livello del rischio, l’individuazione delle misure antincendio. Modulo Edifici di civile abitazione ed edifici e/o locali destinati ad uffici Il corso si propone di presentare le norme di sicurezza an- tincendi per gli edifici di civile abitazione e la regola tecnica di prevenzione incendi per la progettazione, la costruzione e l’esercizio di eEJGJDJFPMPDBMJEFTUJOBUJBE uffici. Modulo Edilizia scolastica Il corso si propone di presentare le norme di prevenzione incendi per l’edilizia scolastica. Modulo Autorimesse e simili Il corso si propone di presentare le norme di sicurezza antincendi per la costruzione e l’esercizio di autorimesse e simili. Rimandiamo, per maggiori informazioni, al sito www.collegio.geometri.bs.it al percorso HomePage / laFormazioneProfessionale / Progettiformativi per l’iniziale segnalazione d’interesse ed al percorso HomePage / laFor- mazioneProfessionale / Agendaeventi per le successive iscrizioni. Ricordiamo che, nel caso in cui un iscritto non dovesse ottemperare all’obbligo di aggiornamento nei quinquennio previsto – per i professionisti inseriti successivamente alla data di entrata in vigore del DM parte dalla data di rilascio del codice personale – risulteranno sospesi per carenza di aggiornamento fino al raggiungimento delle quaranta ore previste. Infine, richiamando la Circolare telematica n. 48 prot. EFMEFM$PMlegio, evidenziamo che l’attività di formazione per l’aggiornamento obbligatorio in prevenzione incendi rientra tra le casistiche che consentono di ottenere il contributo CIPAG, senza limiti di età anaT grafica. IL GEOMETRA BRESCIANO 2016/1 - 73 TECNICA Silvia Lucia Begni Luciano Pilotti FENG SHUI Verso una nuova filosofia costruttiva e di co-progettazione responsabile L a scienza del Feng Shui, cinese e di antico retaggio taoista, raccoglie le conoscenze teorico-pratiche sull’influenza dei luoghi sulle persone e fornisce gli strumenti per modificare gli spazi naturali e urbani a beneficio dei singoli e delle comunità. Il Feng Shui si rappresenta anche in una nuova concezione del progettare e costruire ponendo in relazione di risonanza triangolare a due vie utente, progettista e costruttore. In particolare ci insegna che la risonanza fra le emozioni del singolo e della collettività con lo spazio, urbano o naturale, e la qualità della vita che ne segue, è profondissima, attiva, viva, e si nutre di uno scambio osmotico ininterrotto e potentissimo. Ciò richiede nuove capacità di ascolto e interazione su bisogni e criteri progettuali e costruttivi. Il doppio triangolo tra utente e ambiente L’uomo moderno dal lato dell’utilizzatore ne è sempre più consapevole, tanto da richiedere nuove capacità e competenze a progettisti e costruttori. Conoscenze e abilità che già ritroviamo in natura perché sono innate, archetipiche, ed è sufficiente sollevare la sovrastruttura culturale ripulendola da accumuli secolari per ritrovare intatta in ognuno la naturale coscienza del “sé esteso” che si esprime nel Feng Shui dei luoghi che abitiamo e costruiamo. Essi ci possono rendere creativi, felici ed emotivamente attivi in quanto consapevoli. Serve insomma una nuova compliance del doppio-triangolo utente-progettista-costruttore-ambiente. Infatti i temi alla base del Feng Shui, come l’etica ambientale, e la relazione fra architettura e felicità, vengono oggi ripresi da esperti e scienziati occidentali (Alain de Botton, Paolo Crepet, Mario Botta, Academy PG/FVSPTDJFODFGPS"SDIJUFDUVSF EJNPTUSBOEPDIFMB coscienza dell’influenza dello spazio costruito su coloro che ne usufruiscono non è solo astratta filosofia, ma concreta realtà. Ciò risiede nella consapevolezza della non indipendenza tra funzioni, strutture e valori. Le strutture non possono più essere pensate come indipendenti dalle funzioni ma anzi da queste guidate ad alimentare nuovi criteri di valore in un rapporto tra uno spazio e un tempo non brevi ma capaci di dialogicità per offrire benessere all’utilizzatore finale o fruitore e per ridurre peso ed estensione dell’impronta ecologica. Ma non meno per dare soddisfazione sia al progettista che al costruttore come parti di uno stesso disegno creativo di rapporto con l’ambiente esterno ed interno per dare piena profondità alla customizzazione del manufatto nei confronti dell’utilizzatore fi74 - IL GEOMETRA BRESCIANO 2016/1 TECNICA Nella pagina precedente. La persona al centro della progettazione/ riqualificazione: le nuove esigenze abitative trovano ascolto e soluzioni moderne nell’antica scienza del Feng Shui. In questa pagina. Ogni progetto viene tagliato su misura: la forma del lotto, gli orientamenti delle aree edificabili, le Forme attorno alla proprietà, le vie d’accesso e le energie dei committenti/fruitori vengono integrate a dare un prodotto unico, coerente con la sua funzione e localizzazione. che stiamo attraversando, gli “artefici divini” sono sostituiti dalle specializzazioni professionali e dalla loro autonomizzazione di competenze espresse dalla tecnica dentro perimetri di autosufficienza, in cui si è persa molta della allure simbolica e mistica del passato. Oggi queste conoscenze non sono più retaggio comune per “addetti ai lavori”, ma recuperarle ed integrarle nella propria pratica professionale quotidiana è facile e vantaggioso se si comprendono i potenziali di ascolto e di necessaria interazione con l’utente finale e intermedio. Una sorta di CRM (Customer relationship management EFMQSPDFTTP di costruzione aggiornato ai tempi moderni e alla continua innovazione del nostro modo di vivere e frequentare HMJTQB[JEJWJUB1JMPUUJ 1JMPUUJF(BO[BSPMJ nale e di coloro che lo erediteranno nel tempo. Un pensiero co-progettuale che traguarda dunque alle generazioni future nel segno della sostenibilità. È noto che per gli antichi tutto questo era naturale: introdurre costruzioni nello spazio aveva il significato simbolico di riprodurre il cielo in terra, con la conseguente collocazione dell’uomo in uno spazio “cosmico-terrestre” ad alta vibrazione o di risoOBO[BUSBDPOUFTUPTQB[JPWJUBMF FVUFOUF6OPTQB[JPUSBTGPS mato dunque da semplice costrutto “neutrale” in un luogo per i viventi interpretandone le loro attese e seguendone i loro cambiamenti. Il ruolo del progettista ovvero dell’“artefice divino” della creazione era fondamentale, poiché egli era in grado di coniugare spazio e tempo e di trasferirli nelle costruzioni (città, villaggi, MVPHIJEJDVMUP DIFEJTFHOBWBBGGJODI½UVUUJHPEFTTFSPEJ buona vita. In questo era “accompagnato” dalla protezione degli dei, del governante, del Maharaja o dell’Imperatore. Tutti concetti anche assolutamente occidentali, dunque anche europei ed italiani come ampiamente dimostrano gli studi sui sistemi di costruzione mistici legati all’astronomia negli EtruTDIJ(PUUBSFMMJ(PUUBSFMMJ In età moderna almeno fino alla terza rivoluzione industriale Personalizzazione e interazione tra viventi, forme e funzioni Comprendere il Feng Shui di un luogo, infatti, permette di entrare nell’osmosi con il Macrocosmo, e di progettare o recuQFSBSFPSJVUJMJ[[BSF JONBOJFSBDPOTBQFWPMFDJÉDIFÀQBSUF di una ecologia emergente. In questa tende infatti a prevalere una dinamica auto-organizzativa dalle interazioni continue soggetti-sistemi fino a formare un vero e proprio eco-sistema di natura appunto ecologica e dunque non frammentato in pure somme amorfe di funzioni e strutture indipendenti tra loro che fanno di molte nostre città e territori veri deserti di forme senza alcuna identità né alcuna vitalità. La ricaduta di una tale compliance della progettazione in termini di consapevolezza e responsabilità è immediata: ogni tipo di ambiente viene modificato in maniera ottimale, e questo produce una vita equilibrata, armoniosa, prospera e sana, a favore non solo del singolo ma dell’intera società e comunità, ossia dell’intera ecologia alla quale appartiene. Il concetto di personalizzazione diventa cardinale: l’individuo si fa persona nel momento in cui il suo spazio lo rispetta e rispecchia, adesso e nel tempo, e la persona automaticamente emana e condivide questa ritrovata ecologia, espandendone l’effetto ben oltre i confini personali verso un più compiuto IL GEOMETRA BRESCIANO 2016/1 - 75 TECNICA senso di comunità attorno a dei beni comuni condivisi come l’ambiente e un benessere senza aggettivi1. Progetto come trasformazione e formazione di nuove figure professionali La trasformazione del progetto in termini Feng Shui diventa strumento di arricchimento professionale e umano. Abbiamo davanti due vie possibili, ottimamente interconnesse-interconnettibili, la prima immediatamente attuabile, la seconda implementabile più a lungo termine: • empowering della figura del progettista classico con l’affiancamento del consulente di Feng Shui professionista con ampio background culturale, formazione d’eccellenza, skills, strumenti ed esperienza ampia e certificata; • GPSNBSFJMQSPHFUUJTUBDPONBTUFSDPSTJEJBMUPMJWFMMPQSPGFT sionale tenuti da docenti reputati come joint tra academics e practitioner. Alcune testimonianze possono aiutare a comprendere questa grande transizione di una co-progettazione responsabile. Ecco cosa dice infatti della “prima via” Carlo Micheletti dello 4UVEJPEJQSPHFUUB[JPOF.JDIFMFUUJ*OHFHOFSJBi/FMQSP gettare significa districarsi tra un’infinità di burocrazia, norme e regole. Il Feng Shui riporta l’animo del progettista verso ciò che più conta: il benessere dei futuri abitanti, che corrisponde al benessere dell’abitare coi propri cari in un luogo specificatamente nato per rispondere alle necessità del proprietario e dei suoi familiari. La mia esperienza di collaborazione su due progetti con un consulente Feng Shui esperto è stata fortemente stimolante. Ogni singolo elemento progettuale diventa scelto e studiato da solo e nel suo rapporto con l’insieme e con le forme proprie della materia... la posizione e la forma degli ingressi, i percorsi pedonali, i percorsi distributivi, le aperture e soprattutto gli orientamenti verso i punti cardinali ma anche verso il contesto. Il Feng Shui mi ha aperto gli occhi 76 - IL GEOMETRA BRESCIANO 2016/1 verso una progettazione più consapevole ed assolutamente distaccata dalla semplice ricerca del proprio ego architettonico. Il Feng Shui ha generato nel committente la consapevolezza che gli spazi di vita modificano ed interagiscono strettamente con i propri stili di vita sociali e funzionali.” Per Elisabetta Tonali dello studio Materiavera: “L’architettura del futuro ha radici antiche e foglie nuove. Davanti al foglio bianco, grazie alla guida del Feng Shui, non è possibile partire a progettare in modo arbitrario. Ci si muove seguendo un quadro complessivo con obiettivi già noti in partenza, un disegno superiore entro cui l’abilità del designer risiede nel non dare risposte scontate lasciando accadere l’inaspettato. Ogni volta una sorta di microgenesi dove le scelte, che vanno tutte a favore di chi abiterà quei luoghi, sono “buone” a prescindere. E di conseguenza saranno quelle giuste anche per il luogo in cui si inseriscono. Tutto quindi si costruisce intorno alla valorizzazione dello spazio progettato. Il connubio tra Feng Shui e progettazione rientra nell’altro grande tema del presente, ma assolutamente proiettato nel futuro, che è quello della sostenibilità, non più primitiva “lotta all’inquinamento” ma nuova consapevolezza che finalmente unisce essere umano e natura. Anche il rendere partecipe il commitUFOUFGSVJUPSFDIFOFMOPTUSPDBTPQBSUFOEPEBWFSPFQSPQSJP dato progettuale diventa attore diretto, è uno degli aspetti intrinseci della sharing economy, altra attualissima sfaccettatura della sostenibilità. Dove la condivisione risiede proprio nella dimensione di compartecipazione uomo-ambiente appena accennata”. Il Protocollo operativo utilizzato, il cui output viene condiviso fra committenti, consulente FS e progettista è il seguente: 1. analisi del sito pre-progettazione / riqualificazione qualità e valore delle Forme naturali e urbane circostanti il MPUUPQSPQSJFU¹RVBMJU¹EFHMJPSJFOUBNFOUJEJTQPOJCJMJQFS TECNICA L’interazione fra i diversi attori del progetto è possibile e proficua. L’esito è quello di rispondere in maniera completa tecnica – realizzativa – emozionale alle esigenze del committente/fruitore con grande rispetto per l’ambiente. la specifica proprietà (lotto, edificio, Forme specifiche, vie EBDDFTTP BOBMJTJEFMMFRVBMJU¹FOFSHFUJDIFQFSTPOBMJEFJ committenti; valutazione della coerenza fra energie dei committenti, luogo su cui intervenire e sua destinazione SFTJEFO[JBMFDPNNFSDJBMFQSPGFTTJPOBMFFOUFSUBJONFOU 2. proposte d’intervento: basandosi sulla situazione analizzata e sulla riflessologia edificio – corpo – ambiti vitali – cicli naturali, per sostenere i punti deboli e valorizzare i punti di forza viene indicato ad hoc secondo il tipo di intervento richiesto dove collocare ingressi pedonali e carrai; dove collocare la porta d’ingresso FMFQPSUFTFDPOEBSJFEJTFSWJ[JPDPNFDBSBUUFSJ[[BSFJOHSFTTJFTUFSOJFJOUFSOJDPNFBMMFTUJSFMFBSFFWFSEJFTUFSOJ EJDPNQFUFO[BRVBMJDPMPSJNBUFSJBMJVTBSFGVPSJMBDPOferma che ogni ambiente sia ben collocato rispetto alla sua funzione ed eventuali proposte per la ricollocazione; la valutazione delle dimensioni di ogni ambiente secondo la sua funzione; la corretta attribuzione d’uso secondo i membri EFMMFGBNJHMJBTUBGGEJMBWPSPJOEJDB[JPOJTVMMBQPTJ[JPOFEJ porte e finestre; indicazioni sulla qualità della luce; come collegare al meglio gli ambienti fra loro; il posizionamento degli scarichi per bagni e cucine; indicazioni su materiali e colori per i rivestimenti per interni ed esterni (pavimenti, QJBTUSFMMFFUD DPMPSJFMBWPSB[JPOJQFSMFQBSFUJEJPHOJ ambiente; materiali, colori e forme da preferire per gli arredi QSJODJQBMJJOUFSOJFEFTUFSOJ FEFWFOUVBMNFOUFQFSPHHFUUJ d’arredo di grandi dimensioni (specchi, acquari, fontane, MBNQBEFRVBESJFUD • di impatto ambientale (inserimento organico, rispetto e TBMWBHVBSEJB • effetti energetici (integrazione tra nuovi materiali e eOFSHJFMBUFOUJDGSCJPBSDIJUFUUVSBBTQFUUJTPUUJMJ • di politiche urbanistiche e di gestione dei sistemi locali territoriali (progetti integrati per disegni e pianificazione VSCBOBSFTQPOTBCJMFFDPOTBQFWPMF • di realizzazione di cantieri che diventano veri e propri laboratori sperimentali per fare social innovation ed esplorare innovazioni condivise attraverso formazione e integrazione culturale. Siamo dunque di fronte ad una Grande Sfida culturale prima che professionale che può accoppiarsi bene con la bellezza del passaggio italiano e con le sue tradizioni, per una rigenerazione urbana e costruttiva che può contribuire anche a fare ripartire l’industria edilizia su nuove basi culturali e co-progettuali, oltre che con minore consumo di suolo, lungo percorsi di innovazione condivisa del costruibile e di reinvenzione del costruito secondo principi di sostenibilità, resilienza e semplicità interagendo con l’utente finale il cui contributo di idee T diventa parte integrante del co-progetto. Note 1 Un esempio di questo cambiamento radicale del rapporto tra forma, funzione e vaMPSFOFMMFSFMB[JPOJDPNQMFTTFDPOMVUFOUFJOEJWJEVBMFFDPMMFUUJWP SJHVBSEBVOPEFJ luoghi icona del nostro tempo post-culturale: i musei. Pensati e disegnati per “contemplare” l’arte, fruirne in modo silenzioso e introspettivo, che si trasformano in luoghi tipici invece dell’ascolto e del divertimento musicale: le discoteche.È l’idea alla base del “Friday Night Live” del Royal Ontario Museum di Toronto, dove di giorno si possono visitare le collezioni etnografiche e di storia naturale, ma di notte gli stessi spazi si trasformano in luoghi di intrattenimento musicale tra balli e cocktail. Ciò che si è realizzato anche all’Art Gallery of Ontario con opere di grandi impressionisti dell’’800 e ‘900 che con il “First Thursday” ogni mese offrono dopo la chiusura concerti fino alla mezzanotte. Funzioni che cambiano in modo camaleontico e osmotico e fanno conoscere il Museo ad un pubblico più ampio, mutando il canale di accesso verso utenti che forse non visiterebbero mai un museo se non in questo modo mixando comunicazione e forme di frui[JPOFBUUJWFFJOUFSBUUJWFPMUSFBRVFMMFJUFSBUJWFUSBEJ[JPOBMJDGS1JMPUUJ Alcune brevi conclusioni Possiamo sintetizzare alcune brevi conclusioni in termini di consapevole governance multifattoriale di tre dimensioni NJDSPNFTPFNBDSP EFMDPQSPHFUUBSFFSFBMJ[[BSFNBOVGBUUJ nello spazio-tempo con la visione Feng Shui integrata: • di concezione del progetto (co-progettazione, coscienza profonda del territorio e delle esigenze-ruoli dei commitUFOUJFEFJGSVJUPSJSFTQPOTBCJMJU¹ • di strategie formative (nuove figure professionali e rigeBibliografia OFSB[JPOFEJRVFMMFFTJTUFOUJ - Antonio Gottarelli, Templum Solare e culti di fondazione. Sulla regola aritmogeometrica del rito di fondazione della città etrusco - italica tra VI e IV secolo a.C.5FNQMBQQ Silvia L. Begni - Antonio Gottarelli, Templum Solare e città fondata. La connessione astronomica della forma urbana della città etrusca di Marzabotto, in: Biologo genetista, dopo 10 anni di ricerca in ambito biomedico inizia la Culti, forma urbana e artigianato a Marzabotto. Nuove prospettive di formazione in Chue Style Feng Shui nel 2004, integrando l’approccio ricerca"OUF2VFN%JQBSUJNFOUPEJ"SDIFPMPHJBQQ scientifico occidentale con l’approccio energetico-intuitivo orientale. BUUJEJCulti, forma urbana e artigianato a Marzabotto. Diplomata presso la Imperial School of Feng Shui del GM Chan Kun Wah, Nuove prospettive di ricerca#PMPHOBHJVHOP lavora attivamente dal 2006 nella conduzione di consulenze professiona- Luciano Pilotti, Conoscere l’arte per conoscere$&%". li sui più diversi spazi del vivere e nella docenza del Chue Style Feng Shui - Luciano Pilotti, Andrea Ganzaroli, Rileggere il Marketing – strae del Ji Ping Ba Zi (energetica cinese collegata al Tempo). tegie informative e gestione della conoscenza, CEDAM, 2006. www.spazioarmonia.it IL GEOMETRA BRESCIANO 2016/1 - 77 TECNICA Andrea Botti I n una pubblicazione del 1996 sullo stato dei centri storici siciliani, una ricercatrice1 sosteneva “y USBMFBSFFVSCBOFDIF presentano grave disagio abitativo, fatiscenza del patrimonio edilizio, marginalità y QPTTJBNP JODMVEFSF J centri storici delle medie e grandi città – poiché – questi, a differenza dei centri storici delle città del centro-nord, sono da considerare tuttora come aree marginali dei sistemi urbani di appartenenza, anche se investite, in parte, da nuove dinamiche indirizzate principalmente al recupero del patrimonio ediMJ[JPy ”. Una situazione in parte derivata da una lunga storia, denunciata dalle stratificazioni nelle quali si leggono le testimonianze di varie epoche, fra le quali: gli insediamenti consolidatisi nell’alto medioevo e gli impianti successivi di epoca barocca, sotto forma di espan- 78 - IL GEOMETRA BRESCIANO 2016/1 A Siracusa la pietra genera e ri-genera TECNICA Nella pagina precedente. Le fasi di demolizione e predisposizione del sito per l’intervento e la posa in opera del rivestimento in pietra del Padiglione dell’Artemision. In questa pagina. Sopra, la vista interna del Padiglione di accesso agli scavi dell’Artemision e il prospetto principale del Padiglione. Sotto, una vista di Piazza Minerva. sioni urbane (Trapani, CaltaOJTTFUUB"HSJHFOUP3BHVTB P di sovrapposizione alle strutture preesistenti (Palermo, $BUBOJB4JSBDVTB %JGBUUPHJ¹ nell’Ottocento il tessuto antico delle città siciliane era in parte degradato, contrassegnato da sovraffollamento e condizioni igieniche precarie. Da circa quindici anni la città di Siracusa è impegnata in un programma d’interventi destinati a recuperare il volto storico. L’isola di Ortigia, cuore pulsante, testimonia il sodalizio fra le scelte dell’amministrazione e progetti di qualità, concentrati sul recupero e la ricucitura di un tessuto segnato da superfetazioni, discontinuità, vuoti, pre-esistenze degradate. Qui l’architettura parla il linguaggio delle pietre locali, quelle varietà di calcarei di origine sedimentaria dal colore bianco-giallo, prove- nienti dalle cave dei monti Iblei. La Pietra di Palazzolo (dal nome del luogo di estrazione, 1BMB[[PMP"DSFJEF ÀMBNBteria litica che caratterizza il Padiglione di accesso agli scavi dell’Artemision, firmato dall’architetto Vincenzo Latina (Medaglia d’oro all’Architettura nel 2012, vincitore ARCH&STONEWJODJUPSFEFMPremio Architetto italiano 2015 DPOcluso nel 2012. L’intervento è localizzato nel cuore dell’isola di Ortigia, in una zona corrispondente all’Acropoli della città antica dove, già negli anni ’60, era stato parzialmente disvelato un tempio Ionico, probabilmente dedicato ad Artemide, in uno spazio compromesso dalla presenza di vecchie murature pericolanti, cabine Enel e un prefabbricato di cemento. Il progetto trova la genesi nell’area di sedime interpretata come genius loci e ripristina la continuità dei fronti sulla piazza, attraverso un “monolite” in pietra che rimanda, con la memoria, alle composizioni murarie di molti edifici di Ortigia su cui si è innestato il #BSPDDPEPQPJMTJTNBEFM6OJDPBDDFOUPÀVOUBHMJPWFSticale nella parete sulla piazza, per garantire una connessione visiva tra i reperti del tempio ionico e la colonna d’angolo del tempio di Atena. Lo spazio interno, di collegamento con il piano archeologico, è immaginato come una cella, il nàos del IL GEOMETRA BRESCIANO 2016/1 - 79 TECNICA Dall'alto a sinistra, in senso antiorario. Giardini di Artemide. La Corte dei Bottari, un dettaglio del rivestimento e un esempio del materiale di recupero utilizzato. tempio ionico, illuminato dalla luce che filtra attraverso una grande “lanterna” e illumina i resti delle fondazioni del tempio ionico. L’intero progetto è “pensato in pietra”: il calcare locale riveste l’intera struttura a telaio poggiata su cuscinetti elastici e completata con un giunto sismico perimetrale, che segna lo stacco dal suolo e conferisce alla massa del parallelepipedo litico un senso di levitazione rispetto allo zoccolo continuo in Pietra di Modica2. Costruire sui resti di edifici antichi sembra qualcosa di “straordinario” eppure, in passato, era una comune pratica di rigenerazione, la realizzazione del padiglione sulle fondazioni del tempio ionico pone l’archeologia come materia attiva e fondativa dell’architettura. A pochi passi dall’area di scavo si trova anche il Giardino di Artemide, un vuoto all’interno dell’isolato, coinvolto nell’intervento attraverso un progetto che ricompone gli aspetti frammentari del sito mantenendo quali elementi caratterizzanti: la folta vegetazione primaverile ed estiva che rende il luogo ombreggiato e nascosto; gli elementi emersi dagli scavi archeologici e la differenza dei rilevati. I salti di quota presenti sul terreno, resti di passate campagne di scavo, sono contenuti da lastre di acciaio ossi- 80 - IL GEOMETRA BRESCIANO 2016/1 dato montate a secco che demarcano i dislivelli del giardino e accolgono la flora naturale del sito. Lo spazio verde, originariamente privo di un’identificazione diviene la pausa di un tessuto urbano denso e stratificato. Il “problema” del vuoto urbano è una questione con la quale 7JODFO[P-BUJOBTJÀHJ¹DPOGSPOUBUPDJSDBBOOJGBFDIFIB risolto brillantemente con la realizzazione della Corte dei Bottari, inaugurata nell’isola di Ortigia nel 2001. L’intervento era parte integrante di un Piano Particolareggiato finalizzato al recupero di alcuni isolati contraddistinti da un impianto urbano d’origine greco-arcaica organizzati per stigas. L’intervento prevedeva una “demolizione mirata” delle superfetazioni più recenti e un’attenta selezione di alcuni preziosi frammenti ap- TECNICA Dall'alto. Il rivestimento esterno e il recupero dell’ex mercato coperto. partenenti alle pre-esistenze. La millenaria stratificazione dell’isolato era divenuta risorsa, gli edifici esistenti, ormai ridotti a rovine, erano stati utilizzati come “cava” di materiale da re-impiegare nelle nuove costruzioni, come da sempre è avvenuto per gli edifici di Ortigia, ma più genericamente in età medievale. La nuova strada, delineata a seguito delle demolizioni, ricalca lo stenopos4 originario ed è pavimentata con basoli di Calcare di Modica posati ad opus incertum, mentre la pavimentazione della corte è in Pietra Lavica di Monte Lauro bocciardata, con cordonate che raccordano il lieve dislivello della piazza. Lo spazio irregolare a ridosso degli edifici esistenti, pavimentato con ciottoli, è stato pensato come un giardino di pietra delimitato da contrafforti in materiale litico e calcestruzzo lavorati a mosaico con blocchi in arenaria giallo oro, di dimensione e spessore variabile e un basamento realizzato con le pietre recuperate. La tipologia costruttiva adottata è quella di una muratura a sacco: lo spazio compreso fra la vecchia struttura e quella nuova è stato riempito con calcestruzzo, secondo una tecnica costruttiva storica. La Pietra, Giallo dorato di Caltanisetta, è stata scelta per la sua somiglianza a una delle pietre antiche impiegate per l’edificazione dei palazzi adiacenti, mentre la Pietra lavica di Monte Lauro, cavata nel siracusano, per il suo caratteristico aspetto spugnoso (tradizionalmente utilizzata OFMMFQBWJNFOUB[JPOJTUSBEBMJFJORVFTUPDBTPQPTBUBJOMBTUSF Il progetto, infine, ha previsto anche la realizzazione di un nuovo accesso alla corte attraverso la riscoperta di un vano voltato risalente al XV secolo. Nello stesso periodo veniva inaugurato anche l’intervento di recupero dell’ex mercato coperto, un edificio costruito alla fine dell’Ottocento, confinante con l’area archeologica del tempio greco-arcaico dedicato ad Apollo. Secondo il progetto dell’architetto siracusano Emanuele Fidone l’edificio, da destinarsi a polo di servizi turistici, si articola su due livelli: un piano seminterrato con cripto portico e un piano sopraelevato costituito da un quadriportico con archi a tutto sesto e colonne in pietra. L’idea di enfatizzare la relazione visiva con l’adiacente area archeologica si concretizza nella definizione di un elemento divisorio definito da pannelli basculanti a struttura BVUPQPSUBOUFDPOQBSBNFOUPFTUFSOPJODPDDJPQFTUP FEBBMUJ “tagli” verticali, finestrati, posti in asse con le colonne che illuminano la sala e mettono in rapporto visuale diretto lo spazio interno con il quadriportico. L’intervento sui materiali lapidei esistenti ha seguito un criterio dettato dall’idea della continuità del tempo. Si è operato cercando di non ripristinare una superficie pseudo nuova e levigata, lasciando inalterata la consunzione del passato, sostituendo solamente i conci che per la condizione di degrado erano staticamente instabili. Infine ogni aspetto tecnologico si è risolto con semplici soluzioni artigianali lasciando a vista saldature e segni di lavorazione; materiali come l’acciaio ossidato, il vetro, il legno mineralizzato, la malta di coccio pesto e il gesso sono divenuti gli strumenti per ripristinare un rapporto con l’esistente che semT brava definitivamente interrotto. Note 1 T. Cannarozzo, Palermo tra memoria e futuro riqualificazione e recupero del centro storico, Publiscuola, Palermo, 1996 2 Calcare di origine sedimentaria, di colore bianco-grigiastro, impiegato per esterni, N.d.r. 6OTJTUFNBEJTUSFUUFTUSBEFQBSBMMFMFFPSUPHPOBMJDIFGPSNBOP isolati dal caratteristico disegno a losanga. N.d.r. 4 Asse viario con orientamento est-ovest. N.d.r. Vedi anche: Politecnico di Milano, Facoltà di Architettura Civile, Corso di Laurea Magistrale in Architettura "" Siracusa, archeologia e città. La zona del Castello Maniace e l’ex-Caserma Abela. Relatore: Prof. Angelo Torricelli Correlatori: Arch. Valerio Tolve, Arch. Giovanni Maggioni Studenti: Luisa Bianchini, Roberto Bonadeo, Giovanni Purgato. Facoltà di Architettura di Siracusa Dottorato di Ricerca in tecnologia dell’architettura A.A. 2007-2010 I materiali lapidei tradizionali nell’architettura contemporanea. La pietra di Siracusa Dottorando: Alessia Giuffrida Tutor: Prof. Arch. Fernanda Cantone Tutor esterno: Prof. Enrico Ciliberto IL GEOMETRA BRESCIANO 2016/1 - 81 CULTURA I Bresciani illustri ricordati nel Famedio Dal “Corriere della Sera”, 7 novembre 2015 Giovanna Volta Riportiamo ampio stralcio dell’articolo comparso sul Giornale di Brescia a firma Giovanna Volta che dava notizia del compimento del progetto dell’architetto Rodolfo Vantini di dedicare all’interno del cimitero da lui progettato a Brescia un pantheon riservato ai benemeriti della città. “ ‘A egregie cose il forte animo accendono l’urne de’ forti’, siano dunque da esempio per i cittadini di oggi e di domani gli uomini illustri che ci hanno preceduto. A duecento anni dalla costruzione del Cimitero Vantiniano, da lunedì troverà finalmente compimento il progetto di Vantini di dedicare un pantheon ai benemeriti della città, personalità che abbiano aggiunto lustro a Brescia nelle arti, nelle scienze e nel loro agire politico. Su una parete interna del tempietto quadrato, con scritta metallica in corsivo verranno applicati i nomi di chi, tra i defunti dal 2000 ad oggi, si sia distinto come esempio di virtù civili e comunitarie. L’elenco racchiude personalità religiose, come Eugenia Menni, madre generale delle Ancelle della Carità, a cui si deve la nascita della Domus Salutis e della Poliambulanza, padre Angelo Pietrobelli e don Cesare Mazzolari, missionario combo- niano sempre a fianco dei più poveri; scrittori ed educatori come Lino Monchieri, Matteo Perrini, anima della Cede, Giuseppe Nava, fondatore della Scuola Bottega, e Mario Cattaneo. Tra i nomi anche quello dello storico e partigiano Dario Morelli, tra i fondatori dell’Istituto storico della resistenza Bresciana, e il magistrato Giancarlo Zappa, giudice di sorveglianza, promotore del volontariato in carcere. Tra gli artisti verrà ricordato il musicista Giovanni Ligasacchi, il pittore Oscar Di Prata, la regista e drammaturga Mina Mezzadri e il pianista e direttore d’orchestra Agostino Orizio. Quali personalità politiche che hanno dato lustro alla città, verranno iscritti Sam Quilleri, Mario Pedini, Sandro Fontana e Angelo Rampinelli Rota. Completa l’elenco degli illustri l’imprenditore Luigi Lucchini. Non saranno solo i nomi a far sì che non involva ‘tutte cose l’obblio nella sua notte’. Al centro del tempietto, un totem informatico sarà a disposizione dei visitatori per illustrare i meriti di chi la città ha accolto nel suo Famedio. E che accoglierà in futuro. ‘Oltre agli anni a venire – ha spiegato ieri il sindaco Emilio Del Bono – il consiglio comunale potrà decidere di modificare il regolamento e accettare anche personalità defunte prima del 2000’. Nel tempietto troverà posto anche il ricordo dei sindaci della città dal dopoguerra: Guglielmo Ghislandi, Bruno Boni, Gianni Boninsegna, Giovanni Panella, Pietro Padula e Mino Martinazzoli. Tutti i nomi T WFOHPOPSJQPSUBUJTFDPOEPMBOOPEJNPSUFy w Anno Nome Anno Nome I sindaci 2000 Eugenia Menni 2007 Matteo Perrini Guglielmo Ghislandi 2001 Lino Monchieri 2008 Mina Mezzadri Gianni Boninsegna 2001 Sam Quilleri 2009 Giuseppe Nava Bruno Boni 2002 Angelo Pietrobelli 2011 Cesare Mazzolari Giovanni Panella 2003 Mario Pedini 2012 Mario Cattaneo Pietro Padula 2003 Dario Morelli 2013 Luigi Lucchini Fermo “Mino” Martinazzoli 2004 Giancarlo Zappa 2013 Sandro Fontana 2005 Giovanni Ligasacchi 2013 Angelo Rampinelli Rota 2006 Oscar Di Prata 2014 Agostino Orizio 82 - IL GEOMETRA BRESCIANO 2016/1 CULTURA I tanti legami dell’Editrice La Scuola con gli illustri ricordati al Famedio Dal Corriere della Sera, 08 novembre 2015 Un filo lega i 24 nomi – 18 illustri e 6 sindaci cittadini del dopoguerra – che il Famedio finalmente inaugurato addita alla memoria pubblica: una grandezza operosa e discreta, che tuttavia ha lasciato traccia. Per molti di loro in pagine pubblicate. Non a caso l’Editrice La Scuola si rispecchia in quel pantheon, ritrovando almeno sei nomi del suo catalogo, ed altre colleganze. Ci sono due figure il cui ricordo è legato alla ricostruzione dopo il fascismo e la guerra: Lino Monchieri, internato in Germania dal ‘43 al ‘45, e Dario Morelli, esponente delle Fiamme Verdi. Il primo ha raccontato ai ragazzi la tragica esperienza dei lager, per poi dedicarsi alla scuola militante, da ispettore, e all’editrice, come autore di testi scolastici, racconti e interventi sulle riviste. Morelli ha narrato la sua memoria partigiana ne La montagna non dorme; dopo quella pubblicazione, rigoroso insegnante di matematica, fu restio a tornare a quei ricordi, ma mantenne forti legami personali con la redazione, in particolare con l’amico e sodale di battaglie partigiane, Francesco Brunelli. Il senatore Mario Pedini era di casa in via Cadorna, dove, da Ministro della pubblica istruzione, trovava consulenza pedagogica in Aldo Agazzi e dove abbozzò la legge sul volontariato all’estero come servizio civile alternativo alla leva, giovandosi del dialogo con Vittorino Chizzolini. Testimone dei primi tentativi di superamento del neo-colonialismo, Pedini raccolse nel 1971 in un bel titolo per La Scuola, Africa anno dieci la lucidità del politico e l’amore del cristiano per il Terzo Mondo. I legami di Matteo Perrini con l’editrice bresciana sono intensi, di attenzione particolarmente mirata all’educativo. Tra le molte collaborazioni, vanno citati almeno il suo commento a Le Confessioni dell’amatissimo Sant’Agostino e una pregevole edizione commentata dell’A Diogeneto. Di tutti, il più organico alla casa editrice è stato Mario Cattaneo, versato soprattutto al lavoro redazionale, formatore, direttore di riviste e “ponte” tra La Scuola e le associazioni degli insegnanti, a lungo Presidente nazionale degli editori e librai cattolici. Senza dimenticare, tra i nomi del Famedio legati a La Scuola, le collaborazioni con il pittore Oscar Di Prata e gli interventi di Sandro Fontana sulla rivista “Nuova Secondaria”. Da ultimo, pubblicato postumo, Mino Martinazzoli, di cui tre interventi sono stati raccolti di recente nel volume La legge e la coscienza (...). Se in vita non ha avuto occasione di pubblicare con La Scuola, è stato comunque vicino e attento a quanto editava: quando gli fu consegnata una delle prime copie de Il mattutino di un sindaco di Cesare Trebeschi, in un’occasione confidenziale, all’interno di un caffè in via Gramsci sottostante il suo studio e – guarda caso – attiguo alla sede in cui La Scuola si sarebbe trasferita nel 2012, riconobbe che competenza e spessore morale di quel sindaco erano per lui un modello. IL GEOMETRA BRESCIANO 2016/1 - 83 CULTURA Dietro le quinte del libro che sta nascendo sulla storia dei geometri bresciani Franco Robecchi L a costruzione di un libro sulla storia della professione del geometra nella quale è fiorita la storia dei geometri bresciani presenta difficoltà e sorprese che rischiano di rimanere nascoste dalla forma definitiva dell’opera. Alcune osservazioni da parte dell’autore possono incuriosire e rimanere a testimonianza della laboriosa scoperta di realtà, novità, nessi e retroscena che costituiscono i reperti di uno scavo nella storia. L’attenzione tenace alla propria realtà è uno dei fiori all’occhiello dei geometri e di quelli bresciani in particolare. La posizione di un ruolo tecnico che ha spesso rischiato di rimanere schiacciato fra le professioni affini ha stimolato uno spirito di corpo e un desiderio di identità che non è così spiccato presso altre categorie. Ovviamente l’identità si coltiva con la presenza sulla ribalta dell’attualità, ma si nutre della consapevolezza e della messa a fuoco dell’accumularsi storico. Nonostante la mentalità corrente oggi, che tende ad un vivere nell’apparenza e nella superficialità, resta sempre importante il senso delle cose e delle dimensioni umane che deriva solo dallo spessore maturato nella storia. Ancora capiamo che la statura di singole personalità, di capacità intellettuali o di abilità tecniche, di strutture e dimensioni culturali, civili, morali, sussiste solo in quanto frutto di lunghe elaborazioni, di scossoni e di limature, di impegno e di lotte che hanno man mano strutturato la complessa dimensione dell’oggi. E spesso il gustare le singole vicende, gli episodi complessi, le avventure spericolate e cocciute è più interessante che non registrarne le conclusioni. La realtà odierna dei geometri bresciani ha le sue radici nella della civiltà mediterranea, in un cammino carico di intelligenza e prestigio. In quella dimensione è possibile individuare i primi documenti sulla professione dell’agrimensore in terra bresciana, nel Settecento. In quell’epoca si riscontrano già consolidate caratteristiche, che si confermano nei due secoli successivi. Con l’inizio del secolo XIX si formalizzano criteri d’istruzione e di accreditamento del professionista che, in parte, sono ancora oggi validi. Rientrava certamente in una tradizione più antica il criterio dell’inserimento nella professione attraverso il praticantato. Quanto si legge OFJSFHPMBNFOUJEFMMPTJTFOUFSJQFUFSFQFSNPMUJEFcenni e anche rivendicare dai geometri bresciani di cinquant’anni fa: non si entra nella professione di geometra senza un apprendistato, un lavoro sul campo, attraverso l’esperienza “di bottega”, in un laboratorio dove si svolge il lavoro, sotto la guida di un maestro. Era il criterio educativo degli artigiani del medioevo e dell’antichità ed è lo spirito 84 - IL GEOMETRA BRESCIANO 2016/1 che proprio in questi giorni è stato inserito nel piccolo esperimento delle scuole medie superiori italiane, con il rapporto scuola-lavoro. Proprio il Collegio dei Geometri di Brescia fu tra i più impegnati, negli anni Sessanta, Settanta e Ottanta, nel rivendicare, anche in forma impopolare e attirandosi accuse e inimicizie, come quella degli esagitati studenti geometri, negli anni Settanta, la necessità del tirocinio professionale come premessa essenziale dell’iscrizione all’Albo professionale. L’indagine storiografica sta consentendo di cogliere meglio anche la solida determinazione, però mai astiosa, dei “periti agrimensori” che, nel 1914, fondarono il Collegio di Brescia. All’orgoglio di categoria si sommavano slanci progressisti, di tenore scientifico e spirito comunitario, che, come si diceva, “doveva consentire ad ognuno di agire sotto il consiglio e la sorveglianza dei colleghi, in una solidarietà produttiva, che avrebbe fatto sentire ognuno più sicuro”. Certo era ormai l’epoca, iniziata con l’Unità d’Italia, del conflitto professionale sia con i tecnici laureati, ingegneri in primis, ma anche con i praticoni, professionisti abusivi, ben inseriti nell’ambiente rurale. Risulta, dagli studi in corso, che la tensione fra geometri e ingegneri non compare prima della nascita dello stato italiano. Durante la dominazione austriaca, in Brescia, CULTURA Nella pagina precedente. Studiosi della geometria nel Cinquecento. In questa pagina, dall'alto. Un “giovin signore” ottocentesco, di professione agrimensore. Una raffigurazione scultorea del geometra nella statuetta in possesso del Collegio di Brescia. Uno degli interessantissimi, vecchi strumenti topografici donati al Collegio di Brescia da benemeriti e colti colleghi del passato. gli agrimensori e gli ingegneri convivevano tranquillamente senza accavallare le proprie competenze professionali. Era substrato determinante l’economia agricola prevalente, nella quale vi era grande spazio all’attività dell’agrimensore. Fu invece scatenante il passaggio dell’attività del geometra dal mondo rurale a quello urbano, dove prevaleva il settore edilizio. Su quella partita si giocò lo sfibrante braccio di ferro che non fu risolto dalla definizione di legge delle figure EFMMJOHFHOFSFFEFMHFPNFUSBOFMFOFM4DBUFnante era poi stata, più per pretesto che per sostanza, la questione dei cementi armati, dall’inizio del Novecento, sulla quale si espressero tutti i sofismi, le retoriche, i terrorismi culturali che una battaglia politica comporta. Tuttavia, fra le due guerre, la convivenza fra ingegneri e geometri fu ancora tranquilla, capace di includere, come ben si vede in Brescia, anche numerosi interventi dei geometri nel campo dell’edilizia residenziale, talora di buon livello architettonico. Non così avvenne nel secondo dopoguerra, quando la ricostruzione e il boom economico si focalizzarono sul grande cantiere urbano, che peraltro vedeva come capofila della politica condominiale proprio dei geometri, come i liberi professionisti fratelli Valzelli e, più tardi, come l’immobiliarista Aldo Lupi, per non parlare dei numerosi geometri IL GEOMETRA BRESCIANO 2016/1 - 85 CULTURA titolari di imprese di costruzioni che operavano in proprio nel campo residenziale, formando la Brescia moderna. Fu tuttavia una fase della storia professionale che vide non passare una settimana senza che esplodesse una polemica, un documento, una circolare, che puntualizzava, censurava, diffidava circa l’interpretazione di quella “modesta entità” entro la quale, in forma a dir poco sibillina e velenosa, era stata circoscritta la competenza del geometra nel 1929. Rispetto a quelle continue tensioni apparivano come serafici i tempi in cui, fino a qualche decennio fa, i geometri dominavano la scena tecnica nelle campagne, nei rituali delle consegne o delle riconsegne di poderi, all’inizio o alla fine di affittanze. I lunghi inventari che annotavano ogni bene della proprietà ceduta in affitto erano frutto di una rilevazione in contraddittorio fra due geometri, che impegnavano ogni competenza, ogni abilità retorica, e anche ogni vis polemica, per annotare qualunque punto a vantaggio del proprio cliente. Era invece solo una festa, quasi un’antica cerimonia rurale, la giornata in cui il geometra si recava nei cascinali per la misurazione delle scorte di fieno, secondo una tecnica antica e una compostezza rituale dei prelievi, che richiamavano frotte di bambini curiosi e brindisi finali nelle aie assolate della Bassa. Un apprezzamento finale per tre patrimoni che il Collegio dei Geometri di Brescia possiede e che chi scrive della loro storia sta scoprendo. Uno è costituito dagli strumenti topografici, e di altro uso tecnico, che il Collegio possiede grazie alle donazioni di alcuni colleghi, primo fra tutti Giuseppe Tedoldi Zatti, ma anche Alfonso Gaiani, Renato Battinelli e Stefano Longo. Si tratta di un patrimonio prezioso e ricco che, 86 - IL GEOMETRA BRESCIANO 2016/1 CULTURA Nella pagina precedente. Le copertine delle tre diverse edizioni, cronologicamente successive, della rivista edita dal Collegio dei Geometri di Brescia negli ultimi 50 anni. In questa pagina. Due flash sull’importante collezione di manuali Hoepli donata da geometri bresciani al Collegio. mensile, apparve, con il suo numero zero, distribuito gratis BUVUUJHMJJTDSJUUJJMGFCCSBJPEFM*MQSFTJEFOUF1BUFSlini, nell’editoriale di apertura, scriveva: “La rivista diventerà, ne sono certo, lo strumento indispensabile per un cordiale e fattivo dialogo tra il Collegio e gli iscritti, ospitando i dibattiti, le istanze, le richieste che interessano il nostro TFUUPSF /POWVPMFFTTFSFRVJOEJTPMPVONF[[PEJJOGPSmazione, ma l’occasione per cementare i vincoli ed i rapporti che ci legano per far di tutti noi una categoria strettamente idealmente connesso a quello dell’Istituto “Tartaglia”, può unita per la sua difesa, conscia del proprio numero e quindi costituire un nucleo museale di grande interesse in una città della propria forza”. La rivista, rifondata da Ernesto Astori nel come Brescia che, pur vantando un’anima produttiva nel DPOMBUFTUBUBi*M(FPNFUSB#SFTDJBOPwDPOUJOVBQJÎ campo tecnico, ancora non ha visto concretizzarsi un depo- che mai vitale, le sue pubblicazioni anche oggi. Quella dei sito culturale degno del carattere della città, nonostante il geometri è l’unica categoria professionale, in Brescia, a posMusil, annoso fantasma di un museo dell’industria e del la- TFEFSFJMQBUSJNPOJPEJVOBQSPQSJBQVCCMJDB[JPOFDIFEB voro. Accanto agli strumenti sta un altro patrimonio culturale, anni, documenta dati, informazioni, commenti, giudizi inecostituito dalla bella collezione, anch’essa soprattutto for- renti a una realtà di categoria, che però si dilata ad un intero mata dall’intelligente passione di Giuseppe Tedoldi Zatti. Si orizzonte nel campo dell’edilizia, delle istituzioni, dell’ecotratta dei mitici manuali Hoepli, che fecero la cultura tecnica nomia e della scuola, della tecnica e della storia. La direzione in Italia dalla fine dell’Ottocento per almeno un secolo. Il di Manica, all’inizio, e poi quella di Ernesto Astori, Rocco terzo patrimonio è costituito dalla serie di riviste pubblicate Breggia, Paolo Montini e Bruno Bossini ha garantito la costruEBM$PMMFHJPEJ#SFTDJBBQBSUJSFEBM-BSJWJTUBEFMMBDB- zione di una monumentale massa di informazioni che oggi è tegoria esordì con l’incarico dato dal presidente Luigi Pater- preziosa per la conoscenza non solo dell’evoluzione dei lini al collega Giovanni Manica, nel 1964, di organizzare la geometri bresciani, ma dell’intera società bresciana e itanascita della rivista, “Il Notiziario del Geometra Bresciano”, liana. T DIFJM.BOJDBBWSFCCFEJSFUUPTJOPBM*MQFSJPEJDPVO IL GEOMETRA BRESCIANO 2016/1 - 87 Foto © Aisyaqilumar - Fotolia.com Novità di Legge “Alcune delle misure contenute nella Legge di Stabilità 2016 vanno nella direzione auspicata: slancio alle attività dei professionisti e ricadute benefiche sulla collettività e sull’economia del Paese”: è positivo il giudizio di Maurizio Savoncelli, Presidente del Consiglio Nazionale Geometri e Geometri Laureati, sulla manovra da 35 miliardi di euro predisposta dal Governo e approvata dal Parlamento. Tre, in particolare, i provvedimenti premianti: la possibilità di accedere ai Fondi strutturali europei rientranti nella programmazione 2014/2020, la nuova disciplina per la determinazione della rendita catastale degli “imbullonati”, la conferma dell’ecobonus 65% per la riqualificazione energetica degli edifici e del 50% per le ristrutturazioni. Equiparare – come ha fatto Bruxelles – le libere professioni alle PMI significa riconoscerne il ruolo di motore per lo sviluppo economico e l’occupazione, da sostenere con misure ad hoc. “Quanto previsto dalla Legge di Stabilità 2016 in merito all’accesso ai Fondi UE va in questa direzione”, commenta Maurizio Savoncelli, “un risultato epocale e non scontato, che giunge al termine di un iter procedurale complesso che il CNGeGL ha seguito in tutte le sue fasi, consapevole dell’importanza di un simile provvedimento ai fini della crescita economica della Categoria e del Paese”. Lettura “in positivo” anche delle novità che riguardano i cosiddetti imbullonati, la cui rendita catastale dal 2016 sarà determinata al netto della stima diretta d’impianti e macchinari: “Circa un milione d’immobili presenti nelle zone industriali e artigianali saranno assoggettati alla revisione della rendita: un processo che – di fatto – segna l’avvio della riforma del catasto”. In ultimo, la conferma anche per il 2016 dei bonus fiscali, che negli anni bui dell’edilizia hanno assicurato il segno “più” al settore del recupero: “Sono strumenti di grande efficacia, capaci di trasformare la convenienza del singolo in beneficio per la collettività: il risanamento dell’edificato è la premessa per la riqualificazione ambientale e la messa in sicurezza del territorio, per la progressiva affermazione di un concetto di qualità del costruito quale viatico per lo sviluppo sostenibile”. LEGGE DI STABILITA’ 2016: LE MISURE CHE INTERESSANO I PROFESSIONISTI Misure a impatto diretto Accesso ai Fondi strutturali UE – Comma 474 Equiparati alle PMI, i professionisti possono accedere ai Fondi strutturali europei rientranti nella programmazione 2014/2020 (PON e POR dei fondi FSE e FESR), a prescindere dalla forma giuridica rivestita. IMU sugli “imbullonati”: revisione della rendita catastale – Comma 21 Dal 1° gennaio 2016 gli impianti e i macchinari sono esclusi dal computo della rendita: gli intestatari degli immobili devono quindi presentare atti di aggiornamento ai sensi del D.M. 19 aprile 1994, n. 701 (procedura DOCFA). Proroga dei bonus fiscali 65% e 50% - Commi 41 e 43 bis Confermata la detrazione fiscale del 65% per gli interventi di riqualificazione energetica e adeguamento sismico degli edifici; l’agevolazione è ammessa anche per l’installazione d’impianti domotici. Analogamente, la detrazione fiscale del 50% sugli interventi di ristrutturazione edilizia: il tetto massimo di spesa è 96.000 euro ad immobile, 10 le rate annuali per il rimborso. Riqualificazione energetica dei condomini: cessione facoltativa del credito d’imposta – Comma 41 In presenza di interventi su parti comuni realizzati nel 2016, i condòmini potranno optare per la cessione del credito ai fornitori che hanno eseguito i lavori, in luogo della detrazione. Ristrutturazione edilizia degli alberghi: credito d’imposta anche per l’ampliamento – Comma 173 bis Il credito d’imposta del 30% sarà riconosciuto anche nel caso di un aumento della cubatura complessiva, entro i limiti fissati dal Piano Casa. Investimenti in beni strumentali: ampliata la quota d’ammortamento – Comma 46 Il primo anno, imprese e professionisti che acquistano beni strumentali nuovi potranno portare in ammortamento un valore maggiorato del 40%. Nell’agevolazione sono inclusi mobili, computer, macchine da cantiere e auto aziendali, esclusi immobili e software applicativi. Regioni del Sud: credito d’imposta per l’acquisto di beni strumentali – Commi 98-108 Alle piccole e grandi imprese di Campania, Puglia, Basilicata, Calabria, Sicilia, Molise e Abruzzo sarà riconosciuto un credito d’imposta fino al 20% per l’acquisto di beni strumentali nuovi. Misure a impatto indiretto Abolite TASI prima casa e IMU terreni agricoli – Commi 7 - 24 Rimane in vigore l’IMU sulle prime case accatastate nelle categorie A/1, A/8, A/9. Acquisto prima casa: imposta di registro agevolata – Comma 30 Imposta al 2% per l’acquisto “prima casa” anche per chi possiede già un immobile, ma lo vende entro un anno dalla data del rogito. Eco-casa: bonus per chi acquista dal costruttore – Comma 30 bis L’acquirente che nel 2016 compra direttamente dall’impresa di costruzione una casa, nuova o ristrutturata, in classe energetica A o B, avrà diritto alla detrazione IRPEF del 50% sull’IVA pagata, rimborsabile in 10 anni. IL GEOMETRA BRESCIANO 2016/1 - 89 Aggiornamento Albo Cancellazioni dall’Albo N. Albo Data 1560 Nominativo Residenza Luogo e data di nascita Motivo 29/11/2015 Pelati Giuseppe Via Albarelle 18/A Rovato (BS) Rovato (BS) 29/10/1941 DECESSO 781 07/12/2015 Spatti Roberto Via De Gasperi 10 Pisogne (BS) Marone (BS) 08/06/1932 DECESSO 1205 31/12/2015 Agosti Clemente Via Viganovo 36 Leno (BS) Brescia (BS) 22/02/1939 DIMISSIONI 2044 31/12/2015 Aime Franco Via Panoramica 33 Botticino (BS) Torino (TO) 11/01/1948 DIMISSIONI 3368 31/12/2015 Alborghetti Giovanni Via A. Bettoni 51 Paderno Franciacorta (BS) Breno (BS) 06/08/1958 DIMISSIONI 4374 31/12/2015 Alessi Giovanni Via B. Zendrini 5 Darfo (BS) Bergamo (BG) 11/01/1967 DIMISSIONI 1730 31/12/2015 Alghisi Gianfranco Via Isorella 2 Ghedi (BS) Ghedi (BS) 14/12/1943 DIMISSIONI 2818 31/12/2015 Amante Benedetto Vill. Montini Trav.I 25 Brescia (BS) Messina (MS) 14/03/1950 DIMISSIONI 3196 31/12/2015 Ambrosini Sergio Via Colle Di Tenda 1 Brescia (BS) Glorenza (BZ) 04/10/1947 DIMISSIONI 4170 31/12/2015 Anni Marco Via L.Pirandello 8/1 Castrezzato (BS) Brescia (BS) 29/07/1969 DIMISSIONI 6318 31/12/2015 Aramini Andrea Localita' Cascina Valle 67 Bovegno (BS) Gardone Val Trompia (BS) 03/12/1987 DIMISSIONI 4869 31/12/2015 Arena Francesco Via Galilei 76 Calcinato (BS) Messina (ME) 19/05/1956 DIMISSIONI 3088 31/12/2015 Arzaroli Leandro Giovanni Via Sarotti 22 Edolo (BS) Edolo (BS) 21/03/1942 DIMISSIONI 6096 31/12/2015 Babiloni Marco Via Viazzola 6 Castenedolo (BS) Brescia (BS) 12/10/1959 DIMISSIONI 5559 31/12/2015 Baccinelli Giorgio Via Padre Marcolini 88 Mazzano (BS) Brescia (BS) 08/07/1976 DIMISSIONI 2747 31/12/2015 Bazzi Luciano Egidio Via Monte Coleazzo 71 Temu' (BS) Vestreno (CO) 13/12/1954 DIMISSIONI 1984 31/12/2015 Bazzoli Francesco Pietro Via Ulivi 11 Moniga Del Garda (BS) Padenghe (BS) 15/07/1946 DIMISSIONI 3205 31/12/2015 Bertoli Roberto Galeazzo Degli Orzi 6 Brescia Folzano (BS) Mairano (BS) 20/07/1959 DIMISSIONI 6248 31/12/2015 Bianchi Federico Via Perlongo 29 Malonno (BS) Breno (BS) 03/07/1990 DIMISSIONI 6319 31/12/2015 Boifava Matteo Via Machiavelli 5 Mazzano (BS) Milano (MI) 15/06/1990 DIMISSIONI Via G. Donizetti 15 2104 31/12/2015 Boschi Luciano Toscolano Maderno (BS) 23/06/1945 DIMISSIONI 25088 Toscolano Maderno (BS) 5249 31/12/2015 Brocchi Barbara Via Inganni 27 Mazzano (BS) Orzinuovi (BS) 02/01/1967 DIMISSIONI 5974 31/12/2015 Cherubini Anna Via Nuova Sopra 19 Cigole (BS) Montichiari (BS) 25/02/1987 DIMISSIONI 6431 31/12/2015 Ciccia Omar Via Trieste 53 Lumezzane (BS) Brescia (BS) 14/10/1987 DIMISSIONI 2068 31/12/2015 Colosio Ugo Via Mascagni 12 Toscolano Maderno (BS) Toscolano Maderno (BS) 09/12/1948 DIMISSIONI 1477 31/12/2015 Cosi Mauro Via Caduti 162 Ponte Caffaro (BS) Bagolino (BS) 09/04/1943 DIMISSIONI 5131 31/12/2015 Dagani Lorenzo Via Campini 46 Ponte Caffaro (BS) Bagolino (BS) 11/09/1973 DIMISSIONI 2511 31/12/2015 Damiani Danilo Via G. Paoli 43 Brescia (BS) Gussago (BS) 09/09/1948 DIMISSIONI 3919 31/12/2015 Dellaglio Alfredo Via S. D'Acquisto 58 Castenedolo (BS) Castenedolo (BS) 17/03/1948 DIMISSIONI 3619 31/12/2015 Donadoni Livio Via Moretto 11 Darfo (BS) Bergamo (BG) 17/05/1949 DIMISSIONI 5288 31/12/2015 Donghi Luca Via Cesare Marchi 12 Castelnuovo Garda (VR) Chiari (BS) 10/04/1981 DIMISSIONI 90 - IL GEOMETRA BRESCIANO 2016/1 Cancellazioni dall’Albo N. Albo Data 1191 Nominativo Residenza Luogo e data di nascita Motivo 31/12/2015 Fagnani Giuliano Via Degli Alpini 1 Mazzano (BS) Gessate (MI) 06/06/1941 DIMISSIONI 2685 31/12/2015 Filippini Leonardo Via G. Bruno 21 Mazzano (BS) Mazzano (BS) 14/02/1952 DIMISSIONI 1329 31/12/2015 Franceschetti Giovanni Via S. Bonomelli 20/A Iseo (BS) Iseo (BS) 14/10/1938 DIMISSIONI 6157 31/12/2015 Frosi Alice Via G. Galilei 59 Gardone Val Trompia (BS) Gardone V.T. (BS) 29/01/1987 DIMISSIONI 2622 31/12/2015 Gaioni Maurizio Via Verdi 4/A Toscolano Maderno (BS) Maderno (BS) 19/12/1952 DIMISSIONI 2201 31/12/2015 Gerelli Enzo Emilio Via P. Bolognini 63 Lumezzane (BS) Asola (MN) 19/08/1946 DIMISSIONI 6346 31/12/2015 Guerra Valeria Via Sandro Pertini 6 Sabbio Chiese (BS) Gavardo (BS) 17/09/1992 DIMISSIONI 2436 31/12/2015 Lancini Carlo Via Sole delle Alpi 62 Adro (BS) Adro (BS) 27/09/1952 DIMISSIONI 1775 31/12/2015 Lanza Francesco Via Garibaldi 1 Sarezzo (BS) Sarezzo (BS) 02/07/1946 DIMISSIONI 5988 31/12/2015 Lorenzetti Matteo Via Chiudinelli 6 Gianico (BS) Breno (BS) 18/07/1983 DIMISSIONI 2540 31/12/2015 Maccabiani Achille Via J. F. Kennedy 35 Gussago (BS) Brescia (BS) 07/11/1946 DIMISSIONI 5880 31/12/2015 Mancini Matteo Via Olivi 6 Salò (BS) Desenzano Del Garda (BS) 25/01/1984 DIMISSIONI 2256 31/12/2015 Marchetti Mario Via Grotten Stina 50 Toscolano Maderno (BS) Toscolano Maderno (BS) 23/08/1952 DIMISSIONI 2786 31/12/2015 Marinelli Francesco Via Cavour 49 Botticino (BS) Villa Carcina (BS) 08/11/1945 DIMISSIONI 1000 31/12/2015 Miglioli Pietro Via A. Vivaldi 18 San Zeno Naviglio (BS) Cigole (BS) 05/10/1935 DIMISSIONI 1939 31/12/2015 Minici Silvio Giuseppe Via Dosina 5/A Cedegolo (BS) Cedegolo (BS) 01/08/1948 DIMISSIONI 4284 31/12/2015 Monticelli Fiorella Via Sorelle Girelli 17/A Poncarale (BS) Brescia (BS) 09/01/1974 DIMISSIONI 6020 31/12/2015 Moranda Luca Via Ciclamini 18 Corteno Golgi (BS) Breno (BS) 20/10/1988 DIMISSIONI 5482 31/12/2015 Morandini Alessandro Via G.Pascoli 64 Castelcovati (BS) Chiari (BS) 30/04/1980 DIMISSIONI 2334 31/12/2015 Morandini Danilo Località Novali snc Bienno (BS) Bienno (BS) 07/03/1951 DIMISSIONI 6198 31/12/2015 Moraschi Daniela Via Adro 14 Capriolo (BS) Chiari (BS) 30/09/1987 DIMISSIONI 2219 31/12/2015 Morettini Giuseppe Via Canale 4 Sabbio Chiese (BS) Sabbio Chiese (BS) 22/06/1949 DIMISSIONI 5807 31/12/2015 Morsia Pamela Via Pontoglio 70 Chiari (BS) Chiari (BS) 15/05/1984 DIMISSIONI 5817 31/12/2015 Nascimbeni Silvia Via Martiri della Libertà 61 Pralboino (BS) Manerbio (BS) 30/06/1986 DIMISSIONI 6396 31/12/2015 Pagani Alessandro Via Aldo Moro 19 Pontoglio (BS) Calcinate (BG) 27/11/1970 DIMISSIONI 1608 31/12/2015 Parola Luigi Via Cacciadenno 18 Brescia (BS) Brescia (BS) 14/02/1944 DIMISSIONI 1710 31/12/2015 Parzani Adolfo Via S. F. D'Assisi 8 Travagliato (BS) Travagliato (BS) 15/05/1946 DIMISSIONI 2703 31/12/2015 Parzani Giuseppe Via Giovanni Xxiii 23/A Corte Franca (BS) Corte Franca (BS) 10/01/1954 DIMISSIONI 1875 31/12/2015 Pedretti Bartolomea Via Prati 18 Bienno (BS) Bienno (BS) 09/08/1949 DIMISSIONI 2965 31/12/2015 Pelizzari Giandomenico Via Martiri Liberta' 13 Visano (BS) Bagolino (BS) 17/12/1952 DIMISSIONI 6356 31/12/2015 Perletti Paolo Via Mazzini 29 Capriolo (BS) Trescore Balneario (BG) 13/02/1992 DIMISSIONI IL GEOMETRA BRESCIANO 2016/1 - 91 Cancellazioni dall’Albo N. Albo Data 5891 Nominativo Residenza Luogo e data di nascita Motivo 31/12/2015 Pizio Daniele Via Chiosi 19 Esine (BS) Lovere (BG) 30/04/1983 DIMISSIONI 5664 31/12/2015 Poli Giancarlo Via Conti Emili 6 Mazzano (BS) Brescia (BS) 12/05/1983 DIMISSIONI 3918 31/12/2015 Putzu Gianpietro P.za Papa Giovanni XXIII 5 Marcheno (BS) Villanovafranca (CA) 20/02/1959 DIMISSIONI 1377 31/12/2015 Ravelli Giovanni Via Pisa 19 Castenedolo (BS) Castenedolo (BS) 07/02/1944 DIMISSIONI 5213 31/12/2015 Rizzi Daniele Via Valeriana 37 Vezza D'Oglio (BS) Edolo (BS) 23/09/1982 DIMISSIONI 1277 31/12/2015 Rossi Franco Via Manzoni 3 Collebeato (BS) Borgosatollo (BS) 01/11/1939 DIMISSIONI 5220 31/12/2015 Salvoni Marco Via Don G. Podavitte 14 Urago D Oglio (BS) Calcinate (BG) 01/05/1978 DIMISSIONI 1809 31/12/2015 Siracusa Giuseppe Viale Italia 23/A Bagnolo Mella (BS) Bagnolo Mella (BS) 20/04/1943 DIMISSIONI 5818 31/12/2015 Sirani Manuel Via F.lli Kennedy 32 Comezzano Cizzago (BS) Brescia (BS) 18/05/1983 DIMISSIONI 5462 31/12/2015 Sottini Daniele Via Parlamento 26 Erbusco (BS) Chiari (BS) 21/01/1980 DIMISSIONI 3558 31/12/2015 Sterni Claudio Via Enrico Fermi 9 Artogne (BS) Darfo (BS) 27/04/1958 DIMISSIONI 4579 31/12/2015 Suardi Daniele Via T. Albinoni 448 Desenzano Del Garda (BS) Seriate (BG) 23/01/1958 DIMISSIONI 1502 31/12/2015 Tasinato Armando Via Parrocchiale 64/C Desenzano Del Garda (BS) Este (PD) 21/12/1930 6426 31/12/2015 Tignonsini Mauro Via G. Cappellini 132 Darfo Boario Terme (BS) Darfo Boario Terme (BS) 09/09/1975 DIMISSIONI 2847 31/12/2015 Tonello Cesare Via Cipro 70 Brescia (BS) Brescia (BS) 09/07/1956 DIMISSIONI 2354 31/12/2015 Tonini Franco Giuseppe Via Achilli Raoul 5 Edolo (BS) Corteno Golgi (BS) 03/01/1949 DIMISSIONI 4993 31/12/2015 Trombini Lorenzo Via De Gasperi 34 Boario Terme (BS) Lovere (BG) 11/03/1975 DIMISSIONI 5487 31/12/2015 Turcato Klaus Via Bernasconi 1 Desenzano Del Garda (BS) Leno (BS) 30/10/1977 DIMISSIONI 3454 31/12/2015 Turrini Carlo Via Marconi 6 Castelcovati (BS) Castelcovati (BS) 10/06/1948 DIMISSIONI 3346 31/12/2015 Vabai Ignazio Via Maclino 76 Toscolano Maderno (BS) Toscolano (BS) 26/03/1951 DIMISSIONI 2300 31/12/2015 Zaccone Giuseppe Via Vaila 69 Gussago (BS) Brescia (BS) 02/10/1949 DIMISSIONI 4059 31/12/2015 Zani Domenico Via Cicogne 7 San Gervasio Bresciano (BS) S. Gervasio (BS) 19/12/1948 DIMISSIONI 5534 31/12/2015 Zani Stefano Via Dante 18 Pontevico (BS) Cremona (CR) 15/12/1979 DIMISSIONI 2632 31/12/2015 Zanoni Fausto Piazza Caduti 13 Padenghe Sul Garda (BS) Padenghe Sul Garda (BS) 31/10/1951 DIMISSIONI 5423 31/12/2015 Zoni Massimo Via Isorella 31 Calvisano (BS) Brescia (BS) 23/06/1981 DIMISSIONI 1704 25/01/2016 Archetti Paolo Via Duca degli Abruzzi 12/b - Brescia (BS) Lodrino (BS) 22/09/1944 DIMISSIONI 6222 25/01/2016 Bulgarini Massimo Piazza Manifattura Augusta 11 - Paderno Franciacorta (BS) Brescia (BS) 19/04/1970 DIMISSIONI 2586 25/01/2016 Cavalleri Vecchi Umberto Via Dei Gelsi 9 - Azzano Mella (BS) Azzano Mella (BS) 24/01/1954 DIMISSIONI 6152 25/01/2016 Clauser Roberto Via Tres 16 - Vione (BS) Breno (BS) 13/08/1989 DIMISSIONI 4785 25/01/2016 Lazzari Maurizia Via Castiglioni 7 - Collio (BS) Gardone V.T. (BS) 16/11/1978 DIMISSIONI 5683 25/01/2016 Marini Nicola Via Pompeo 1 - Pompiano (BS) Orzinuovi (BS) 28/07/1983 DIMISSIONI 92 - IL GEOMETRA BRESCIANO 2016/1 DIMISSIONI Cancellazioni dall’Albo N. Albo Data 2450 5892 Nominativo Residenza Luogo e data di nascita Motivo 25/01/2016 Martinuzzi Giuseppe Via Sorzana 25 - Nuvolera (BS) Spilimbergo (PN) 25/08/1936 DIMISSIONI 25/01/2016 Quecchia Massimiliano Via Risorgimento 36 - Montichiari (BS) Brescia (BS) 23/03/1987 DIMISSIONI Iscrizioni all’Albo N. Albo Data Nominativo Residenza Luogo e data di nascita Anno diploma 6448 21/12/2015 Scolari Anna Via Sant'Emiliano 1/A - Brescia (BS) Treviglio (BG) 12/10/1985 2004 6449 25/01/2016 Acerbis Nicola REISCRIZIONE Via Augusto Pellegrini 10 - Chiari (BS) Chiari (BS) 24/08/1981 2000 6450 25/01/2016 Dimasi Pietro Via G. Leopardi 24 - Lumezzane (BS) Gardone Val Trompia (BS) 05/05/1986 2006 6451 25/01/2016 Gregorelli Riccardo Via G. Quistini 39/A - Villa Carcina (BS) Gardone Val Trompia (BS) 12/06/1987 2006 6452 25/01/2016 Lombardi Ivan Via Pisacane 16 - Rezzato (BS) Brescia (BS) 06/09/1990 2009 6453 25/01/2016 Bernardi Martino Via IV Novembre 26 - Berzo Demo (BS) Brescia (BS) 22/06/1994 2013 6454 25/01/2016 Berteni Daniel Via G. Marconi 173 - Agnosine (BS) Gavardo (BS) 15/11/1994 2013 6455 25/01/2016 Ferrari Elisabetta Via Breda 3 - Paratico (BS) Sarnico (BS) 03/03/1990 2009 6456 25/01/2016 Mantovani Gloria Via Almaria 59 - Quinzano D'Oglio (BS) Cremona (CR) 06/05/1994 2013 6457 25/01/2016 Marenda Davide Via Pertile 12 - Brescia (BS) Brescia (BS) 25/11/1993 2012 6458 25/01/2016 Martinuzzi Federico Via Don L. Milani 4 - Nuvolento (BS) Gavardo (BS) 02/05/1994 2013 6459 25/01/2016 Peluchetti Matteo Via Adamello 17 - Artogne (BS) Brescia (BS) 14/03/1992 2012 6460 25/01/2016 Pennacchio Giacomo Via XXIV Maggio 38 - Berzo Inferiore (BS) Lovere (BG) 08/12/1992 2012 6461 25/01/2016 Vavassori Luca Via Galileo Galilei 7 - Palazzolo Sull'Oglio (BS) Brescia (BS) 30/06/1993 2012 6462 25/01/2016 Zambelli Stefano Loc. Paitona 3 - Gavardo (BS) Gavardo (BS) 21/10/1994 2013 Il mondo di B. Bat. IL GEOMETRA BRESCIANO 2016/1 - 93