Leggi un estratto

Transcript

Leggi un estratto
GIUNTI EDITORE RIPRODUZIONE VIETATA
[email protected]
10.02.2016
12:15
Progetto grafico di collana: Clara Battello
Testo: Stefania Fabri
Illustrazioni: Massimo Alfaioli
Impaginazione: Clara Battello
Redazione: Veronica Fantini
www.giunti.it
© 2016 Giunti Editore S.p.A.
Via Bolognese, 165 - 50139 Firenze - Italia
Piazza Virgilio, 4 - 20123 Milano - Italia
Prima edizione: aprile 2016
Stampato presso
NuovoEDITORE
Istituto Italiano
d’Arti Grafiche -VIETATA
Bergamo.
GIUNTI
RIPRODUZIONE
[email protected]
10.02.2016
12:15
Stefania Fabri
Illustrazioni di Massimo Alfaioli
GIUNTI EDITORE RIPRODUZIONE VIETATA
[email protected]
04.02.2016
16:07
GIUNTI EDITORE RIPRODUZIONE VIETATA
[email protected]
04.02.2016
16:07
PERCHÉ VI RACCONTO
QUESTA STORIA
Adesso tutti dicono che stranamente sono diventato
buono, e allora voglio raccontarvi come è successo
che da cattivo mi sono trasformato in un buono (si fa
per dire comunque, proprio un angioletto non direi).
Vi ricordate che ero piccolo e poi sono diventato
grande? Be’, ci sono certi fatti che, per la miseria,
ti fanno crescere anche troppo… e come niente ti
ritrovi a essere una peste e poi i genitori si meravigliano e cadono dalle nuvole: «Quel ragazzino
quanto è cambiato!».
Dunque, io adesso ho dieci anni, e questa faccenda mi è successa quando ne avevo nove. I personaggi sono sempre gli stessi: io, che vengo chiamato scimmia o anche, per mia disgrazia, Bebo,
mia sorella Giusi o meglio la Iena, mio padre il temibile Tyrannosaurus Rex, mio fratello Roddy, che
ha messo su con l’aiuto di nostro padre un’azienda
GIUNTI EDITORE RIPRODUZIONE VIETATA
[email protected]
04.02.2016
5
16:07
di prodotti “biologici” (ve lo spiego perché l’hanno
spiegato a me: vuol dire coltivare gli alimenti in
modo naturale senza strane sostanze), che si chiama
Pomodori Allegri, e mia madre, la poveretta che ci
sopporta tutti.
Io sono un tipo fantasioso ma un po’ timido e,
come si sa, uno così quando incontra un bulletto
diventa triste, di una pesantezza totale oppure si
scatena e risponde alle provocazioni!
Ecco perché vi racconto questa storia: potrebbe
esservi utile nel caso i vostri genitori cominciassero
a darvi del “flagello” (che vuol dire uno che combina
guai a raffica), quando invece avete solo capito che
le regole si possono pure rompere.
Ma la mia storia dimostra, poi, che anche con la
fama di pestifero si può diventare un eroe del bene…
6
GIUNTI EDITORE RIPRODUZIONE VIETATA
[email protected]
04.02.2016
16:07
Cap. 1
DOPO L’ESTATE
VIENE L’INVERNO
Era la fine dell’estate ed eravamo tornati a casa dalle
vacanze in Sardegna. Erano state vacanze strane,
dove io, pur avendo sguazzato come un pesce (procurandomi però una scottatura da braciola sulle
spalle), non mi ero divertito granché. Mio padre,
il famoso Tyrannosaurus Rex, non era con noi e io
non avevo potuto fare giochi da uomo, come per
esempio andare in barca con lui, arrampicarmi
sulle rocce, pescare col retino i granchi e altre piacevoli attività da “capitani coraggiosi” (così diceva il
Tyrannosaurus, citando un libro a me sconosciuto).
Mia sorella Giusi, la furbacchiona, invece di venire con noi, aveva accettato l’invito di una sua
amica, i cui genitori avevano affittato una casa a
Capalbio, che è un posto in Toscana dove vanno
pure le persone famose. Secondo me stava da quelle
parti pure il suo fidanzato segreto di turno (segreto
GIUNTI EDITORE RIPRODUZIONE VIETATA
[email protected]
04.02.2016
7
16:07
però solo per il Tyrannosaurus Rex, che non sapeva
mai niente dei suoi corteggiatori), da me soprannominato Pedicello, perché aveva sempre qualche
brufolo sulla faccia e poi non sapevo ancora il suo
vero, mitico nome, che fra poco saprete pure voi.
Malgrado i brufoli, per mia sorella era di una bellezza stratosferica perché era biondo (sbiadito
praticamente… questione di gusti delle femmine
grandi).
Mi toccava stare sulla spiaggia con un altro ragazzino di un anno più piccolo, figlio di un’amica
di mamma, gran chiacchierona, così stordente che
alla fine ti buttavi in acqua per non sentirla più. Mia
madre invece si beava di quel putiferio di bla, bla
e bla, secondo me perché quella le raccontava non
solo tutti i fatti suoi, ma anche quelli di tutto il circondario, e così mia madre poteva divertirsi senza
sforzarsi troppo a immaginare chi fosse quello e
che facesse quell’altro.
Vogliamo parlare del figlio? Era una piaga peggiore della madre, era sempre in competizione.
«Guarda che cosa ho portato oggi», e giù una caterva di giochi da mare (pistole ad acqua, canotto
a forma di moto gonfiabile eccetera), che poi a ben
8
GIUNTI EDITORE RIPRODUZIONE VIETATA
[email protected]
04.02.2016
16:07
vedere erano proprio da bambino piccolo. «Guarda
come so fare bene la capriola all’indietro, me l’ha
insegnata l’istruttore della palestra», e ruzzolava di
qua e di là. «Guarda il mio orologio acquatico, me
l’ha regalato mio padre, che è separato da mamma
e questo è un bel vantaggio per i regali…»
La cosa più terribile, però, era stata la cena nella
loro villa sul mare, che mia sorella avrebbe definito
da “campagnoli arricchiti”.
Mentre le madri friggevano pesci e cuocevano
un sugo succulento, il tipo, che si chiamava Ciro
(lui sosteneva che fosse il nome di un grande imperatore, a me sembrava un nome da mafioso),
mi aveva fatto vedere un aipad nuovo fiammante,
pieno di giochi meravigliosi. Per poco non ero
svenuto! La bava mi usciva dalla bocca a fiumi!
Fino ad allora avevo pensato che fosse roba solo
per grandi. E lì Ciro aveva cominciato a istruirmi
sul fatto che lui aveva tutti i giochi di Toga Buca
(almeno ho capito che si chiamava così). E tutte
quelle spiegazioni per me equivalevano all’invito
“Diventa verde”, vista la mia invidia galattica…
Insomma, per una volta qualcosa che aveva Ciro
mi sembrava meraviglioso!
GIUNTI EDITORE RIPRODUZIONE VIETATA
[email protected]
04.02.2016
9
16:07
GIUNTI EDITORE RIPRODUZIONE VIETATA
[email protected]
04.02.2016
16:07
Naturalmente non mi aveva fatto giocare, e avevo
dovuto guardare lui che giocava a tutto spiano.
Quello che mi aveva fatto proprio impazzire era
il Toga Medico: chissà forse da grande volevo diventare dottore… Per non parlare però anche del
Toga Compleanno, che era meglio che organizzare
una festa dal vero, oppure il Toga Robot, quello poi
mi ricordava la passione che avevo da piccolo per
Starman e quindi ci andavo matto!
Finita l’estate in testa avevo solo l’aipad e l’idea che
il Tyrannosaurus Rex avrebbe dovuto regalarmelo
al più presto e già m’ingegnavo su quale prodezza
avrei potuto compiere per meritarmelo: la spiata sui
fidanzati segreti di mia sorella, per esempio? Non mi
veniva in mente niente di più valoroso, solo spifferate
in cambio dell’aipad. Ma mi aspettava qualcosa di
ben più tragico del ruolo di spia degenere…
Mio padre, la prima domenica di settembre che
vede al tavolo riunita tutta la famiglia tranne Roddy,
che è di turno allo spaccio della cooperativa in cui
lavora (e non comperativa come dicevo prima),
mentre stiamo degustando una montagna di ottimi spaghetti all’amatriciana, che sono il mio piatto
preferito in assoluto, se ne esce con questa frase
GIUNTI EDITORE RIPRODUZIONE VIETATA
[email protected]
04.02.2016
11
16:07
drammatica: «Dobbiamo cambiare casa. Questa
costa troppo…».
Subito Giusi, detta come sempre la Iena, con una
smorfia dice: «Papà, non possiamo cambiare casa,
abbiamo gli amici qui e anche la scuola. Sarebbe
un gran…».
«Che cosa?» fa il Tyrannosaurus, già sul ruggente.
«Un gran disagio…» fa lei intimidita.
«Sarebbe un gran disagio per me continuare a
pagare queste cifre. Come ve lo devo dire? Questo
quartiere è di lusso…»
“Di lusso” penso io, mentre sono alle prese con
un boccone enorme di spaghetti e mi sbrodolo di
sugo il mento “non mi sembra proprio: sotto di noi
abita il ragioniere Magrini, che lavora in un autosalone e di fronte a noi c’è un tipo bello tondo che
ha una pasticceria. Non è che stiamo parlando di
conti e contesse”.
La mamma a quel punto va in soccorso di mio
padre e con voce frizzante dice rivolta alla Iena:
«Sarà bello invece cambiare! Sarà divertente, non
buttarla sul tragico… Le tue amiche, e anche quel tuo
amico, ti verranno a trovare pure se sei in un altro
quartiere. Non andiamo mica in capo al mondo».
12
GIUNTI EDITORE RIPRODUZIONE VIETATA
[email protected]
04.02.2016
16:07