Società e costume

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Società e costume
Società e costume
La moda nel Basso Medioevo
Figura 1 - Ambrogio Lorenzetti: Effetti
del buono e del cattivo governo in città e
nelle campagne - Siena - Sala dei Nove Palazzo Pubblico.
La rinascita dopo l’anno Mille è
veramente significativa ed essa, più
che altro, è stata determinata da un
nuovo e diverso atteggiamento
psicologico con cui ci si proiettava
verso il futuro. In tale nuova
prospettiva, superato quel senso
remissivo e penitente tipicamente
chiliastico1, nuovi orizzonti si
aprono per l’uomo che cerca di
conquistare sempre più spazi e nella natura e nella società. Il Feudalesimo 2 raggiunge il suo apice e,
nel contempo, il suo punto critico. Bisognerebbe considerare un’evoluzione storica che abbraccia
ben quattro secoli, durante i quali, quella stratificazione tipicamente medioevale di oratores,
bellatores e laboratores3 comincia a scricchiolare. Il colpo di grazia verrà dato soprattutto dai
poveri abitanti dei vichi e dei borghi i quali, non potendosi sfamare nelle campagne, numerosi si
riversano nelle città, dando luogo a quel nuovo ceto di borghigiani, successivamente indicati con
l’appellativo di borghesi, che tanta fortuna avrà nella storia economica posteriore. Sarà proprio
questa evoluzione ad esprimere i cambiamenti nei costumi, nelle relazioni sociali, nella
comunicazione e nel modo di apparire e di presentarsi agli altri. Si pensi alle grandi fiere che
operano la fortuna di tanti mercanti o al commercio marittimo con lo sviluppo delle Repubbliche
marinare che metteranno a confronto mondi totalmente dissimili: l’occidente e l’oriente4. Le
Crociate, al di là dell’aspetto di guerra di religione, causano conseguenze straordinarie nei rapporti e
nelle relazioni tra nazioni e popoli oltremodo diversi. Anche la cultura ha la sua importanza: dalla
nascita delle lingue romanze e delle letterature nazionali, alla pittura, all’architettura 5,
all’urbanistica. L’uomo conquista soprattutto se stesso e si rivela sempre più sensibile verso il
mondo circostante e verso la donna la quale, in alcuni casi, si sente in grado di sostituirlo durante la
sua assenza (l’amor cortese è anche questo). Il Basso Medioevo predilige la verticalità, cioè la linea
ascensionale, come è dimostrato, in particolare, dallo stile gotico, pertanto anche la donna viene
maggiormente apprezzata, in età da marito, se longilinea e bionda. Le ampie scollature quadrate
degli abiti, di fustagno, velluto, broccato o damasco, evidenziano la prosperità e l’abbondanza non
1
Il termine viene dal greco kilioi (= chili) che significa mille: chilometro, chilogrammo, ecc.
Organizzazione sociale e politico-econimica sviluppatasi in tutta Europa con i carolingi e affermatasi con i normanni.
3
Le tre parole stanno ad indicare le tre categorie di persone che costituivano la società medioevale: gli oranti o uomini
di preghiera, i guerrieri o belligeranti, e i lavoratori o produttori. Si noti come questa stratificazione sociale sia stata
mirabilmente rappresentata in tante opere d’arte come negli Effetti del buono e del cattivo governo in città e nelle
campagne del Lorenzetti.
4
Un mondo veramente fantasmagorico quello descritto da Marco Polo ne Il Milione. Il titolo deriva dal soprannome
“Emilione”, proprio della famiglia Polo.
5
Una lettura veramente atipica è quella di Castel del Monte (Andria) in cui il gotico si sovrappone al romanico, cioè il
potere di Federico II di Svevia è superiore a quello del romano pontefice. L’opposizione tra i due poteri (sacrata
pontificum auctoritas e potestas imperialis) continua.
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considerate peccaminose, come pure il ventre, simbolo di prolificità. La caviglia e il polpaccio,
invece, generano eccitabilità negli uomini e, appunto per questo, vanno coperti con abiti molto
lunghi ed abbondanti6. Le vesti esprimono soprattutto il rango di appartenenza, in un momento in
cui la piramide sociale è fortemente caratterizzata dal ruolo e dall’importanza della famiglia.
L’industria tessile si avvantaggia molto dalla ripresa economica del secolo XI e specialmente alcune
città della Toscana7, Firenze e Lucca, e Genova assumono un ruolo guida nell’artigianato tessile e
nella produzione della seta e di tessuti molto pregiati. L’Adriatico e il Meridione, invece, restano
legati alla cultura greca e al mondo bizantino con cui si intensificano i rapporti e gli scambi
commerciali e culturali. Normanni, arabi, ebrei, bizantini e latini vivono mirabilmente uniti, nel
segno del progresso, della civiltà e della fratellanza, nelle corti sveve della Sicilia e della Puglia. La
ricchezza dei particolari, degli ornamenti, delle raffinatezze e la policromia degli smalti e dei tessuti
non rifulgono solo nelle splendide figure dei mosaici ma, specialmente, addosso a nobildonne
siciliane che sicuramente fanno perdere la testa ai più rozzi francesi invasori, i quali, offendendo la
loro onorabilità, genereranno la guerra del
Vespero nella settimana santa del 12828.
Gli abiti femminili non sono molto dissimili da
quelli del periodo precedente, già descritto e
considerato, ma variano soprattutto per la
ricchezza dei particolari e per la disponibilità di
nuovi materiali, giunti in Europa da regioni
misteriose e lontane. Il Medioevo non rappresenta
assolutamente il periodo buio della storia
dell’umanità: la lucentezza dell’oro e i riflessi
multicromatici dei marmi della cattedrale di
Siena, di Orvieto, di Santa Maria del Fiore e di
tante altre ancora o gli affreschi di Giotto in
Assisi, lo dimostrano ampiamente. Allo stesso
modo si presenta l’abbigliamento femminile
costituito da una camicia, interula o sotano (da
cui: sottana), lunga fino ai piedi e senza bottoni
ma diversamente guarnita o impreziosita a
seconda del rango sociale, da una tunica dai
profondi spacchi sui fianchi e dalla guarnacca,
sopravveste aperta davanti, con le maniche larghe Figura 2 Ritrovamento della reliquia di S. Marco.
foderate di pelliccia. L’acconciatura dei capelli Mosaico - Venezia Basilica di S. Marco.
faceva ricorso a cuffie o infula o bende ricamate e guarnite di perle e smalti. I materiali utilizzati
sono diversi e molteplici: si va dai tessuti più comuni (lino, cotone e lana) a quelli più rari e preziosi
prodotti da appositi artisti. Gli abiti maschili non differiscono da quelli femminili come la camicia,
la tunica e la guarnacca. Nel periodo invernale, però, l’uomo indossa sopra la tunica un giubbotto di
pelle con il pelo all’esterno. Contrariamente a quanto si possa credere, un accessorio tipicamente
maschile è la borsa di pelle o di cuoio. Infatti, indossata a tracolla o infilata nella cintura, serve per
trasferire soldi e preziosi nei commerci o semplicemente per tenere a portata di mano il fabbisogno
nei viaggi di piccolo, medio o lungo tragitto. Le strade, anche le più affollate da pellegrini, sono
infestate di ladri, imbroglioni e farabutti che, per impadronirsi dei beni altrui, hanno coniato il
motto: “o la borsa o la vita”.
Michele Ciliberti
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Vedasi di G. DUBY, Lo specchio delle donne nel Medioevo, Il potere delle donne e I peccati delle donne nel
Medioevo, tutti editi da Laterza, Bari.
7
Ancora oggi Prato è la città simbolo dei tessuti.
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Si dice che i siciliani, per individuare i francesi e cacciarli dall’isola, in tale frangente, li costringevano a leggere la
parola ceci che essi, invece, pronunciavano sesì, per cui venivano riconosciuti.