4.Glossario (259.314)

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4.Glossario (259.314)
glossario
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A
BC
Sigla di American Broadcasting
Company. Grande network televisivo commerciale statunitense — insieme alla →
NBC e alla → CBS — nato nel 1943 da The
Blue Network, una delle due reti della →
NBC, ceduta dopo l’intervento antitrust della
Commissione Federale per le Comunicazioni (→ FCC). Tv a carattere generalista, nel
1995 viene acquistata dalla Walt Disney
Company. A metà degli anni Sessanta introduce le interruzzioni pubblicitarie, mentre negli anni Ottanta trasmette i più grandi
avvenimenti sportivi.
Accendi un’amica
Titolo di un celebre programma → contenitore di spazi commerciali, trasmesso da →
ReteA dal 1983.
Addetta ai costumi
Incaricata di conservare i costumi di scena
affidatele dal → costumista, distribuisce i
costumi precedentemente conservati e numerati secondo le necessità di scena.
stribuzione, per abbonamento, mediante collegamenti teleinformatici.
Aiuto regista
Figura professionale che svolge attività di
coordinamento in assenza del → regista. Un
a.r. di primo livello può anche sostituire il
regista nella ripresa di scene non particolarmente complesse.
Alta definizione
→ HDTV.
altra domenica, L’
Programma domenicale della → Rete 2,
condotto da Renzo Arbore dal 1976 al 1979.
In una logica di concorrenza fra le reti pubbliche, si contrappone a → Domenica in e
segna un grande rinnovamento nei programmi di intrattenimento. Per la prima volta vi
si sperimenta, inoltre, il coinvolgimento in
→ diretta, attraverso il telefono, dei telespettatori, che solo qualche anno più tardi diventerà prassi comune in molti programmi di intrattenimento e non.
AM
ADSL
→ Modulazione d’ampiezza.
Sigla di Asymmetrical Digital Subscriber
Line. Tecnologia di trasmissione che, attraverso un sistema di modulazione, usando la
porzione inutilizzata di una comune linea telefonica, viene impiegata per inviare dati ad
alta velocità, fino a 2 Mbps, e ricevere informazioni con una velocità pari a 8 Mbps.
Questo tipo di collegamento è fornito dai
gestori dei servizi di telecomunicazione, a
costo fisso.
American Film Market (AFM)
AFM
→ American Film Market.
Agenzie di stampa
Agenzie specializzate nella raccolta di notizie dalle fonti primarie e nella relativa di-
Appuntamento annuale che si tiene negli
Stati Uniti, a Los Angeles, tra febbraio e
marzo, in cui si svolge parte delle contrattazioni sul mercato dei diritti televisivi per i
prodotti di → fiction.
American Marconi Company
Società americana di Marconi, detentrice di
un brevetto del telegrafo senza fili.
Ampex
Azienda statunitense fondata nel 1944 da
Alexander Poniatoff. Fino alla metà degli
anni Ottanta, quando si vede contrastare
dalla Sony, è l’azienda primaria nel settore
video professionale. Nel 1956 mette a pun261
strumenti
to il VTR, primo → videoregistratore a nastro magnetico. Per estensione il termine A.
viene utilizzato per indicare i videoregistratori adoperati nelle stazioni tv, nonché i filmati registrati messi in onda all’interno di
una trasmissione televisiva.
inviato naturalmente ad ogni singolo apparecchio televisivo o radiofonico. A. parabolica tipo di a. usato per ricevere e trasmettere onde ad alta frequenza, che consente la
trasmissione e la ricezione diretta di programmi via → satellite.
Ampiezza di banda
Apostrophes
Capacità di un canale (telefonico, radio, satellitare, via cavo) di trasmettere dati. Si
misura in bit o byte al secondo.
Titolo di un celebre → talk show culturale,
a carattere monotematico e di alto livello
qualitativo, trasmesso dal 1975 al 1990 dalla francese Antenne 2 e condotto dal giornalista Bernard Pivot.
Amplificazione
Operazione consistente nel variare l’ampiezza di una grandezza fisica, funzione del tempo, rispettandone le altre caratteristiche.
L’insieme dei dispositivi utilizzati per ottenerla costituisce un amplificatore. In un sistema di a. si chiama ingresso (in inglese
input) il punto dove si applica la variabile
da amplificare, mentre il punto dove si preleva la grandezza amplificata è detto uscita
(in inglese output). L’a. può essere effettuata in modo particolarmente semplice e preciso, nel caso di segnali elettrici, per mezzo
degli amplificatori elettronici. Quando è
possibile, l’a. di segnali non elettrici viene
ricondotta a quella di segnali elettrici mediante → trasduttori.
Anchorman
Termine inglese traducibile con l’italiano
intrattenitore, presentatore. È il giornalista
televisivo che conduce il → telegiornale,
incaricato di informare e di richiamare l’attenzione dei telespettatori.
Antenna
Dispositivo fondamentale per la diffusione
e la ricezione di onde elettromagnetiche. Le
a. sono gli stadi finali di apparecchi riceventi o trasmittenti e sono progettate per
rendere massimo l’accoppiamento tra questi e lo spazio. A. trasmittente tipo di a., in
genere molto potente poiché serve ad irradiare segnali anche ad enormi distanze. A.
ricevente tipo di a., in cui il segnale viene
262
Archivio
Luogo o contenitore in cui si conservano
articoli, video o fotografie. La sua organizzazione è fondamentale per la ricerca e per
la conservazione delle fonti.
Arcobaleno
Rubrica pubblicitaria della → Rai, trasmessa nel 1961.
ARD
→ Rete televisiva del servizio pubblico tedesco, finanziata quasi esclusivamente da un
canone molto elevato.
Arrivi e partenze
Breve rubrica settimanale di interviste a personaggi noti in arrivo e in partenza, condotta, nel 1954, dal primo presentatore della tv
italiana, l’americano Mike Bongiorno.
Ascolto medio
Numero di telespettatori mediamente presenti in ciascun minuto della messa in onda
di un programma, dato dal rapporto fra la
somma di tutti i telespettatori presenti in un
dato intervallo di tempo e la durata (in minuti) dell’intervallo stesso.
Assistente al programma
Persona incaricata di alcune funzioni esecutive nell’ambito di una produzione televisiva. Si occupa, ad esempio, di richiedere
i permessi necessari ad effettuare riprese in
→ esterni.
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Assistente alla regia
Operatore con funzioni ausiliarie rispetto al
→ regista. Deve controllare i vari elementi
che compongono il programma prima della
messa in onda. Lavora, di solito, a produzioni semplici, non ha potere direttivo e svolge funzioni esecutive come redigere gli →
ordini del giorno. In assenza del regista, non
è abilitato ad effettuare riprese.
Assistente di studio
Operatore addetto alle comunicazioni tra →
regia e → studio, collegato con l’assistente alla
regia tramite → interfono, incaricato di interpretare i messaggi sintetici della regia e di trasformarli in indicazioni precise per i → conduttori o gli ospiti del programma, il più delle
volte attraverso segnalazioni non verbali.
Assistente scenografo
Collaboratore dello → scenografo.
Attrezzeria di scena
L’insieme degli attrezzi portatili necessari
in → scena.
Audience
Termine inglese, di accezione comune, utilizzato per indicare la parte di popolazione raggiunta da un determinato mezzo di comunicare. L’a. designa il pubblico del mezzo misurato con rilevazioni per verificare l’ascolto
di programmi, sia in senso quantitativo sia riguardo al gradimento o alla disapprovazione
nei riguardi del prodotto radiofonico o televisivo. Infine, nella sua accezione più ampia,
indica la notorietà o il credito di cui il mezzo
o i suoi programmi beneficiano, il suo prestigio e, nello stesso tempo, la sua supposta o
reale influenza sul pubblico.
Audiovisivo
Termine indicante qualsiasi mezzo di comunicazione che unisca immagini e suoni su
supporto ottico o elettronico.
Auditel
Società nata nel 1984 e attiva dal 1986, incaricata di rilevare statisticamente, su un
campione rappresentativo di telespettatori,
i dati d’ascolto televisivi in Italia. Usufruiscono del servizio la → Rai, → Mediaset,
la → FTR (Federazione Radio e Televisione), l’UPA (Utenti Pubblicità Associati) ed
altre associazioni e organizzazioni che gestiscono spazi pubblicitari.
Auntie
Termine inglese di accezione comune, letteralmente zia, soprannome della → BBC,
per via dei principi formativi e pedagogici
che ne animarono le prime trasmissioni.
Autostrada dell’informazione
Tecnologie che rendono possibile una diffusione sempre più massiccia dell’informazione, come, ad edempio, dorsali di rete ad
alta velocità e link satellitari. Il termine è
stato coniato negli Stati Uniti nel 1991 in
seguito all’avvio, da parte del presidente
Bush, del programma NREN per la costruzione di una «superautostrada digitale dell’informazione» di pubblica utilità.
Avvia/interrompi
Tipo di → prova di una trasmissione televisiva, interrotta ogni qualvolta si verifichi un
inconveniente da risolvere per poi proseguire.
B
anco audio
Supporto su cui i tecnici del suono e
i loro assistenti operano per smistare e bilanciare i segnali provenienti dai → microfoni e dalle altre sorgenti sonore (registratori audio e video ecc.) impiegate in una →
ripresa televisiva.
Banda di frequenza
Campo di → frequenze occupate da un →
segnale.
Barometro d’ascolto
Indagine continuata che prende l’avvio, in
Italia, nel 1959. Viene affidata ad una rete
autonoma, diffusa su tutto il territorio nazionale, di intervistatori, non dipendenti
della → Rai, incaricata di rilevare i dati re263
strumenti
lativi → all’indice di ascolto e di gradimento dei telespettatori.
BBC
Sigla di British Broadcasting Corporation.
Emittente televisiva inglese, a carattere pubblico, ma non di proprietà dello Stato, finanziata da un canone annuo e dalla vendita a livello mondiale dei programmi autoprodotti e delle pubblicazioni che ne sono
derivate, senza introiti pubblicitari. È soggetta ad un controllo governativo attraverso
una commissione di dodici membri, in carica per cinque anni. Ha due canali, BBC1 e
BBC2, dal 1991 ricevuti anche via satellite
tramite → Intelsat.
Berlusconi bis
Blob, di tutto di più
Titolo della → striscia di Raitre creata da
Enrico Ghezzi e Marco Giusti alla fine degli anni Ottanta, tra i più originali → programmi televisivi italiani di tutti i tempi. B.
è il «fluido mortale» che scorre alla stregua
delle immagini televisive, montate in modo
insolito, allusivo, provocatorio, critico e ironico per ricostruire i frammenti di ogni giornata televisiva.
Bontà loro
Titolo del primo → talk show della televisione italiana, datato 1976, trasmesso il lunedì alle 22.40 sulla → Rete 1 e condotto
da Maurizio Costanzo.
Bouquet
Decreto presentato dal ministro Antonio
Gava nel 1985, in seguito all’insuccesso del
→ decreto Berlusconi. Non riconosce ancora alle → emittenti private il diritto alla
→ diretta, ma legittima la trasmissione attraverso l’impiego di cassette preregistrate.
Stabilisce, inoltre, per la prima volta, un «tetto pubblicitario» anche per le emittenti private, che non dove superare il 16% settimanale e il 20% per ogni ora.
Beta
Standard di videoregistrazione professionale
prodotto dalla → Sony, che utilizza cassette
di dimensioni ridotte, con nastri della misura di mezzo pollice, garantendo un’elevata
qualità alle immagini.
Betacam
Tecnologia di videoregistrazione professionale, detta comunemente → Beta. Indica
anche la → telecamera professionale portatile utilizzata dalle troupe → ENG, che consente anche operazioni di editing dette montaggio in macchina.
Bilanciare
Procedimento per cui i suoni vengono equilibrati e calibrati secondo le esigenze produttive di un programma televisivo.
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Offerta di più canali e servizi da parte di un
operatore di tv digitale a pagamento. In Italia, Stream e Telepiù forniscono b. molto
articolati.
Bozzetto
Abbozzo, modello in scala di una → scenografia.
British Interactive Broadcasting
Consorzio inglese che, sul fronte dei servizi
interattivi, ha lanciato fra gli altri un servizio di home shopping. Attraverso un vero e
proprio virtual mall (un centro commerciale elettronico), cliccando sul logo del negozio prescelto, appare una lista di prodotti con
relativi prezzi e descrizioni. Cliccando sul
→ telecomando, l’oggetto selezionato appare sullo schermo per una ulteriore valutazione. Per acquistarlo viene chiesto il PIN
associato al numero della carta di credito e
all’indirizzo dell’acquirente, al quale il prodotto viene recapitato.
Broadcast
Apparato emittente basato su un sistema di
trasmissione predisposto per inviare segnali attraverso canali unidirezionali che possono essere decodificati da apparecchi di ri-
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cezione che ne consentono l’ascolto e la visione. (mm, ap, dv)
Broadcasting Act
Legislazione del 1990 che, oltre ad una ristrutturazione complessiva del sistema televisivo, ha abolito il monopolio pubblicitario in Gran Bretagna.
BSkyB
Gruppo derivato dalla fusione dei due precedenti servizi satellitari (→ Sky Channel e
BSB), comprendente nove → canali, dei
quali tre a pagamento e sei in chiaro, finanziati dalla pubblicità.
Budget
Termine inglese, di accezione comune, utilizzato per indicare il bilancio di previsione
di un un’impresa o di un settore specifico;
indica, inoltre, la totalità delle somme stanziate per un determinato progetto.
C
ablaggio
L’insieme dei cavi che consentono il
collegamento tra componenti di un apparecchio o di un impianto elettronico. Il termine
viene utilizzato sempre più spesso in riferimento alle infrastrutture per la telecomunicazione
nelle aree cittadine (cavi a fibre ottiche).
Cameramen (o operatore di ripresa)
Termine inglese di accezione comune utilizzato per indicare il tecnico specializzato
addetto alla manovra della → telecamera.
Effettua le → inquadrature, i cambiamenti
→ dell’obiettivo, i → movimenti di macchina richiesti dalla → regia, con la quale è
collegato in cuffia tramite → interfono.
Canal Plus
Paytv francese via etere nata nel 1984, ha
costruito il suo successo con programmi innovativi rivolti ai giovani e diversificando
l’offerta, dal calcio ai film a luci rosse.
Canale
Campo di → frequenze riservato a ciascuna
→ emittente radiofonica o televisiva, attraverso il quale vengono trasmessi segnali
audio e video. Nell’espressione corrente è
anche sinonimo di emittente.
Canale 5
Nome del pulcino nero ideato da Nino Pagot, celeberrimo testimonial di una pubblicità di → Carosello.
Rete televisiva privata del gruppo → Mediaset, fondata nel settembre del 1980 in seguito alla fusione di piccole emittenti locali, ha inaugurato in Italia il sistema della tv
commerciale, finanziata cioè, non tramite il
pagamento di un canone da parte dell’utente, ma dalla vendita di spazi pubblicitari.
Consolidatasi grazie alla trasmissione di
eventi sportivi e serial stranieri, ha rafforzato sempre più negli anni la sua vocazione
«generalista» (trasmissione di grandi eventi, film di successo, varietà, giochi a premi).
Cambio di scena
Canale monotematico
Operazione consistente nel cambiamento
della → scena, nel corso di un → programma, per esigenze di → produzione.
Tipo di → canale che settorializza la propria → programmazione, offrendo, ad esempio, informazione non stop, nazionale, locale o internazionale (come la CNN di Ted
Turner), informazione specializzata (come
Financial News per le informazioni finanziarie), cartoni animati e programmi per
bambini (come The Disney Channel), musica (come MTV) e così via.
Cable News Network
→ CNN.
Calimero
Camcorder
Apparecchiatura comprendente telecamera
e videoregistratore (dai termini inglesi camera e recorder). Ha avuto un crescente
successo, negli anni Ottanta, per il diffondersi della videoregistrazione amatoriale.
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strumenti
Cannes Film Festival & Market
Appuntamento annuale che si tiene a maggio, in cui vengono svolte parte delle contrattazioni per il mercato dei diritti televisivi per i prodotti di → fiction.
Canzonissima
Titolo di uno storico → varietà della tv nazionale, nato nel 1958, fondato su una gara
canora arricchita da → sketch comici e →
balletti, abbinato all’estrazione dei biglietti
della Lotteria di Capodanno. Trae origine
da un precedente programma radiofonico:
l’idea dell’abbinamento fra canzoni e Lotteria di Capodanno, infatti, nasce in radio
nel 1956 con Le canzoni della fortuna, nel
1957 passato in tv come gioco a squadre fra
diverse regioni italiane col titolo → Voci e
volti della fortuna. Oltre ad essere ricordato
per un eclatante episodio di censura verificatosi nell’edizione del 1962 nei confronti
dei conduttori Dario Fo e Franca Rame —
che, tra l’altro, provocò la sospensione del
programma fino al 1968 — resta il varietà
per eccellenza della tv italiana, fino alla metà
degli anni Settanta.
Capo elettricista
Coordina gli addetti al reparto luci.
Caporedattore
Capo di una → redazione giornalistica di
una → emittente, risponde direttamente al
→ direttore di testata. A lui sono affidate le
fasi fondamentali della → pre-produzione
del → telegiornale.
Caposervizio
Coordina un gruppo di giornalisti addetti ad
un particolare servizio, di cui ha la responsabilità funzionale. Risponde del suo operato
al → caporedattore e al direttore di testata.
Carmencita e il Caballero
Personaggi resi famosi da → Carosello, protagonisti della pubblicità del caffè Lavazza.
Carosello
Rubrica quotidiana nata nel 1957, trasmessa
dopo il telegiornale, dalle 20.50 alle 21, presentata come un teatrino, con tanto di sigla
di apertura e sigla finale. Per i bambini dell’epoca rappresenta la fine della giornata, il
momento della buonanotte: la pubblicità commerciale è il pretesto per brevissimi filmati,
«racconti d’autore» firmati spesso da registi
cinematografici e interpretati da attori professionisti. La sua formula pubblicitaria rappresenta un caso unico nella storia della televisione e, in ambito italiano, l’invenzione del
linguaggio televisivo «breve», poiché in soli
due minuti racconta storie di senso compiuto
oltre che fornire messaggi convincenti. Ogni
singola scenetta ha una durata media di 135
secondi (un formato lunghissimo a confronto dei 30, 15 o anche 5 secondi degli spot
attuali) e si compone di due parti: prima il
breve filmato di supporto alla réclame del prodotto, durante il quale il prodotto stesso non
viene mai nominato; poi il cosiddetto codino, ovvero il messaggio pubblicitario vero e
proprio. Ciascuna scenetta o storia è separata dalla successiva da un siparietto. Da → Calimero di Ava, come lava!, a → Carmencita e
il Caballero del caffè Lavazza, sono molti i
celebri personaggi appositamente inventati
e molti gli attori, autori e registi che vi collaborano: gli sceneggiatori Age e Scarpelli, i
registi cinematografici Ermanno Olmi e Sergio Leone, gli attori Totò, Dario Fo ed Eduardo De Filippo.
Carrello
Capsula microfonica
Piattaforma mobile su cui è montata la telecamera o la macchina da presa.
Parte interna del → microfono, in cui avviene la trasformazione dell’andamento di
un’onda sonora in tensione elettrica.
Serie di disegni che, posti in successione
cinematografica, appaiono in movimento.
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Cartoni animati
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Cast
Termine inglese, di accezione comune, utilizzato per designare l’insieme degli attori e
degli interpreti di un film o di uno show
televisivo.
Casting
Attività di ricerca dei protagonisti di un film
o di un programma televisivo, effettuata →
dall’ufficio c. e finalizzata a mettere assieme un → cast.
Cavista
Addetto al controllo dei cavi delle apparecchiature tecniche, al fine di non intralciare i
movimenti del personale di una produzione
televisiva presente in → studio.
sler Building. Nel 1974 prende il nome di
CBS Inc, per differenziarsi dal resto del
gruppo Columbia. Punta di diamante nel
settore dell’informazione, in particolare nei
→ notiziari, per la grande professionalità dei
→ conduttori, considerati gli inventori del
→ giornalismo televisivo: tra gli ultimi in
ordine di tempo, Dan Rather, succeduto nel
1981 a Walter Cronkite, nel 1970 definito
l’uomo più credibile d’America. Attualmente fa parte del gruppo Westinghouse.
Cd
→ Compact disc.
Channel 3
→ Indipendent Television.
Cavo a fibre ottiche
Channel 4
Filamento in fibra di vetro usato nelle →
telecomunicazioni per trasmettere → segnali
digitali ad enorme velocità tramite impulsi
luminosi, con una capacità di portata duemila volte superiore a quella dei cavi elettrici tradizionali in rame. Fra gli elementi di
base nel sistema di comunicazione a tecnologia avanzata, oltre che nella → televisione via cavo trova applicazioni in telefonia,
nei collegamenti fra → banche dati e nei →
servizi telematici.
Canale culturale nazionale di proprietà della → IBA, nato in Inghilterra nel 1982 con
lo scopo dichiarato di dare spazio alle minoranze, non sufficientemente rappresentate dalla → BBC e dalla → ITV. Più che un
produttore, può essere considerato un «editore» che commissiona i propri programmi
a compagnie di produzione indipendenti. È
un canale pubblico, ma viene finanziato dalla pubblicità che riceve dalle compagnie di
ITV in quantità concordata.
Cavo coassiale
Channel 5
Cavo elettrico a due conduttori, introdotto
nei primi anni Settanta dalla → AT&T per i
collegamenti negli Stati Uniti della → HBO,
prima → tv via cavo. Tale sistema di trasmissione del → segnale si diffonde poi in
tutto il mondo per la bassa sensibilità alle
interferenze; ma attualmente sembra destinato ad essere soppiantato dai → cavi a fibre ottiche, che offrono maggiore → ampiezza di banda, costi più contenuti e minore dispersione del segnale.
Quinto canale britannico, si è aggiunto al
panorama televisivo nazionale nel 1995 ma
ha ancora una copertura parziale del territorio.
CBS
Sigla di Columbia Broadcasting System.
Storico → network radiotelevisivo statunitense, inizia a trasmettere nel 1939 dal Cry-
Channel management
Espressione inglese per → strutture di rete.
Cic
Abbreviazione per → ciclorama.
Ciclorama (o cic)
Speciale tessuto steso dal soffitto al pavimento su almeno due pareti dello → studio,
fissato con delle catenelle ad un binario per
poterlo togliere quando non necessario. In
genere di colore grigio, può avere parti nere
o blu scuro per fornire una varietà di sfondi.
267
strumenti
Cinescopio
Codifica
Componente interno del → televisore, costituito dal → tubo catodico e da una sorta di
imbuto, la cui parte anteriore corrisponde al
teleschermo ed è rivestita da particelle fosforescenti, necessarie per la visualizzazione del
→ segnale. La sua invenzione, effettuata presso i laboratori della Westinghouse, a Pittsburg,
nel 1931, è dovuta al fisico statunitense di
origine russa Vladimir Zworykin.
Processo di trasformazione delle onde sonore in impulsi elettrici e in → onde elettromagnetiche.
Circuiti
→ Emittenti televisive legate da un’unica
gestione. I c. di tv locali nascono dall’iniziativa delle → concessionarie di raccolta
pubblicitaria per le stazioni televisive nel
settore della → produzione e distribuzione
di programmi. Non sempre i primi proprietari di → emittenti libere hanno i mezzi e le
competenze per garantire la produzione di
programmi di buona qualità e, di conseguenza, → audience sufficiente a sollecitare l’interesse di eventuali inserzionisti. Molte →
concessionarie di pubblicità si trasformano
in distributori di show televisivi, cominciando successivamente ad elaborare anche →
palinsesti. In tal modo nascono circuiti fra
tv locali, concessionarie e società di servizi
per consulenze di tipo tecnico, legale e finanziario.
Client
Computer connesso in rete che ha accesso
ai programmi e ai dati di un altro computer,
detto server. (mm, ap, dv)
CNN
→ Sigla di Cable News Network, tv statunitense creata dal magnate Turner. Questi
all’inizio degli anni Settanta acquista una
piccola tv via cavo di Atlanta, da dove, nel
1976, comincia a trasmettere via satellite su
tutto il territorio nazionale. Da qui prende
avvio, nel 1980, questo canale di informazione non stop, divenuto il più importante e
noto a livello mondiale.
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Colore
Uno degli elementi che consentono una buona riproduzione dell’immagine televisiva. I
primi a trasmettere programmi televisivi a c.
sono gli statunitensi, nel 1954; il Giappone
inizia la programmazione a c. nel 1960, la Gran
Bretagna nel 1967, mentre l’Italia nel 1977.
Columbia Broadcasting System
→ CBS.
Comitato Generale delle Trasmissioni
Comitato incaricato di preparare i palinsesti della radio e della tv in Italia, nato alla
fine degli anni Cinquanta.
Commento
In tv corrisponde all’editoriale di un quotidiano. Consiste in un breve intervento affidato ad un esperto (un autorevole giornalista — esterno o interno → all’emittente —
o un personaggio noto), il quale esprime le
proprie considerazioni su un fatto o su un
argomento di rilievo.
Compact disc (Cd)
Acronimo di Compact disc. Tecnicamente
è una memoria di massa rimovibile o un
supporto off line che ha più utilizzi: per la
riproduzione musicale (Cd digital audio),
per la memorizzazione di dati digitali di varia natura (Cd read only memory, ovvero CdRom), come supporto per l’archiviazione di
immagini fotografiche (Photo Cd). Tali supporti sono prodotti con lo stesso processo di
duplicazione e di stampa e differiscono solo
per formati di incisione (layer). (mm, ap, dv)
Compressione
Operazione svolta con l’uso di appositi programmi (detti di c.), grazie alla quale è pos-
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sibile la riduzione dello spazio normalmente occupato da un file. I processi di questo
tipo sono molto diffusi in → Internet, anche
a causa dei limiti legati alla trasmissione di
dati in connessione. Infatti, un file in Internet impiega tanto più tempo per essere trasmesso o ricevuto quanto più è la memoria
che occupa. Proprio per ridurre questo spazio, in genere, prima di spedire file in rete li
si comprime. (mm, ap, dv)
Concessionaria di pubblicità
Intermediaria tra l’agenzia pubblicitaria e le
→ emittenti radiotelevisive; le è concessa
dalle emittenti, in esclusiva, la vendita alle
agenzie pubblicitarie dello spazio-tempo
pubblicitario.
Concorrente
Persona che prende parte ad un concorso a
premi, come un → quiz.
Conduttore
Evoluzione del → presentatore. Colui che
«conduce» un programma televisivo, connotandolo in modo personale. Il ruolo del c. diventa fondamentale nella sforzo neotelevisivo
di conquistare la fiducia del telespettatore (instaurando un rapporto empatico e confidenziale con il pubblico, usando un linguaggio
semplice e conviviale e così via). Tale fiducia,
in regime di concorrenza, significa per
un’emittente garantirsi la fedeltà dell’ascolto.
Consolle
Tavolo attrezzato che raggruppa i comandi
delle apparecchiature elettriche o elettroniche di una cabina di regia o di una sala di
sincronizzazione.
Contaminazione
Espressione utilizzata per indicare una fusione di → generi diversi all’interno di un
unico → programma televisivo.
Contatto
Il numero di persone che vedono un messaggio pubblicitario, moltiplicato le volte in
cui lo vedono.
Conteggio dei tempi
Il cronometraggio della durata di un programma e dei suoi singoli segmenti.
Contenitore
Termine utilizzato per indicare un tipo di →
programma televisivo, comparso in Italia
verso la fine degli anni Settanta, che si caratterizza per l’inglobare all’interno della
propria scaletta modalità e generi differenti, pensato allo scopo di prolungare l’ascolto su una determinata → rete. La logica del
→ formato c. caratterizzerà, negli anni successivi, l’intera → programmazione televisiva, che sempre più tenderà ad accostare e
a mescolare generi diversi tra loro: dall’informazione all’intrattenimento, dalla → fiction al dibattito.
Contrasto
Informazione relativa alla differenza fra zone
chiare e zone scure dell’immagine.
Controprogrammazione
Tecnica di costruzione di → palinsesti alternativi, sia attraverso la competitive programming (programmazione modellata su
quella dell’emittente concorrente), sia attraverso la counter programming (programmazione che tende a differenziarsi il più possibile da quella della concorrenza).
Copertura
Il numero di telespettatori che, per almeno
un minuto, segue un determinato programma trasmesso da una → emittente.
Copertura giornalistica
Operazione consistente nel riportare un
evento al pubblico come → notizia o →
servizio. La c. totale di un evento può avvenire in diversi modi: attraverso aggiornamenti costanti, alternati a → commenti
o a → interviste; con spazi informativi →
speciali, o creando uno spazio apposito all’interno del → telegiornale. Forme più
complesse di c. totale danno luogo ad un
→ evento mediale.
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strumenti
Copione operativo
L’insieme dei → testi scritti che contengono le descrizioni abbreviate di ogni → inquadratura che ciascuna → telecamera dovrà riprendere. Ogni operatore, in fase di
ripresa avrà così a disposizione, come riferimento, il proprio foglio delle inquadrature collocato sulla parte posteriore della →
telecamera.
Coproduzione
Tipo di → produzione realizzata da più soggetti, generalmente a livello internazionale.
Se, da un lato, offre il vantaggio della ripartizione dei costi, dall’altro meno vantaggiose possono risultare la ripartizione dei diritti e la complessità degli accordi. Inoltre, ciascun produttore cerca di mirare ad un prodotto destinato ad un pubblico internazionale sui connotati del pubblico del proprio
Paese di appartenenza. Le c. riguardano soprattutto i prodotti di → fiction, i → documentari e i programmi artistico/culturali.
Copyright
È la garanzia che tutela il diritto d’autore.
Indica il controllo esclusivo, ma non illimitato, da parte dell’autore o dell’editore su
un prodotto.
Coronation Street
Titolo di una → sit com di produzione britannica nata negli anni Sessanta e trasmessa
da ITV, divenuta tanto popolare da costituire un fenomeno di costume.
Corrispondente estero
Giornalista inviato all’estero da una → emittente, al quale si ricorre per il reperimento
di informazioni.
Corsari
Vennero così definiti i partecipanti ai corsi
per la formazione dei quadri aziendali istituiti alla → Rai nel decennio compreso tra
gli anni Cinquanta e i primi anni Sessanta.
Tra i c. figuravano Umberto Eco, Gianni Vattimo, Furio Colombo, ai quali si deve l’av270
vio della ricerca sulle potenzialità innovative del mezzo televisivo.
Costumi
Abiti indossati, qualora una → produzione
lo richieda, per una precisa scelta scenica o
per ricostruire un’ambientazione storica diversa da quella contemporanea alla produzione stessa.
Costumista
Addetto alla progettazione dei → costumi,
disegna i costumi per le → sarte. Una volta
realizzati, i costumi vengono numerati, conservati e distribuiti, al momento opportuno,
→ dall’addetta ai costumi.
Credit
Elenco di tutti coloro che hanno partecipato
alla realizzazione di un programma, strutturato secondo una gerarchia ben precisa: dagli ideatori e curatori ai conduttori, agli autori, alla produzione, ai tecnici, fino ai ringraziamenti a tutti gli esterni che hanno collaborato alla realizzazione del prodotto. Campaiono alla fine il regista e il produttore esecutivo. Talvolta il c. viene trasmesso in due
parti: la prima con la sigla d’apertura e la seconda alla fine (i titoli di coda).
Cult
Termine inglese di accezione comune — letteralmente culto — utilizzato per indicare
un prodotto fatto oggetto di grande amore e
fedeltà da parte di un numero più o meno
ampio di persone, nonostante il trascorrere
degli anni.
Cyberspazio
Termine apparso per la prima volta nel 1984
nel racconto Neuromancer di William Gibson,
che con questa parola voleva alludere alla creazione di un nuovo «luogo», uno spazio simulato in rete generato dal computer. (mm, ap, dv)
D
allas
Titolo di un celeberrimo → serial di
produzione statunitense. Nel 1981 la → Rete
glossario
1 della Rai ne trasmette alcuni episodi, ma
senza rispettare la cronologia originale, mandando in onda diversi episodi assieme con
programmazione settimanale in seconda serata. Sulla rete nazionale il programma si
rivela un fallimento. → Canale 5 ne riacquista i diritti e lo manda in onda, qualche
mese dopo, secondo la sequenza originaria,
in prima serata, due volte alla settimana: il
successo è enorme, gli indici di ascolto salgono alle stelle e con essi le interruzioni pubblicitarie. Il business legato al mondo degli
imperi petroliberi texani, amori e tradimenti sono gli ingredienti principali delle 356
puntate del più seguito serial televisivo di
produzione americana.
Data server
Espressione inglese, di accezione comune,
utilizzata per indicare la serie di informazioni contenute nel computer, che consente
il collegamento in rete.
Day after recall
Espressione inglese, di accezione comune
— letteralmente ricordo del giorno dopo —
utilizzata per indicare un test compreso in
un sistema di rilevazione → dell’audience
consistente nel somministrare un questionario, generalmente a domicilio, per la raccolta
relativa all’ascolto televisivo del giorno precedente.
Day-time
Espressione inglese, di accezione comune,
utilizzata per indicare la → fascia oraria
che va dal mattino alla sera, con un ascolto
medio.
DBS
Sigla di Direct Broadcasting Satellite, sistema satellitare di diffusione diretta. Di questo tipo sono, ad esempio, i satelliti Astra
usati dalle principali → emittenti televisive
europee (Canal Plus, MTV, Sky), Olympus
(usato da Raisat) ed Eutelsat, che, posti in
orbita ad una distanza molto ravvicinata alla
Terra, hanno un’elevata potenza di trasmissione.
Decoder
Termine inglese di accezione comune, utilizzato per indicare l’apparecchio decodificatore
che, generalmente, serve a mettere in chiaro
informazioni ricevute in codice. In ambito
televisivo viene impiegato per decodificare
il segnale trasmesso dalle → pay-tv.
Decodifica
Il processo di trasformazione delle → onde
elettromagnetiche in onde sonore.
Decodificatore
Termine italiano per → decoder.
Decoratore
Addetto alla realizzazione delle decorazioni e dei disegni degli elementi di → scenografia.
Decreto Berlusconi
Viene così definito il decreto emanato nel
1984 dal presidente del Consiglio Bettino
Craxi per salvare in extremis le sorti di →
Canale 5, → Italia 1 e → Rete 4, garantendo all’emittenza privata la possibilità di trasmettere ancora per un anno, in attesa di una
legge di regolamentazione del settore televisivo.
DECT
Sigla di Digital Enhanced Cordless Communication. Sistema a rete cellulare su corta distanza che consente di inviare informazioni a velocità elevata, sufficiente a far passare dati per Internet e alcuni servizi multimediali. Esperimenti di segnali televisivi
multipli ad altissima frequenza sono già in
corso negli Stati Uniti e in Giappone.
Dettaglio
Informazione di tipo geometrico, relativa
all’immagine.
Diario di ascolto
Sistema utilizzato → dall’Istel per la rilevazione → dell’audience, consistente nel far
271
strumenti
compilare quotidianamente ad un campione di famiglie, solitamente per un periodo
determinato di giorni, il resoconto del consumo televisivo.
Dibattito
→ Genere televisivo, generalmente realizzato in studio. Si avvale della partecipazione di due o più personaggi che discutono di
un tema prevalentemente di attualità, confrontando le proprie opinioni. Un giornalista svolge il ruolo di moderatore, regolando
i turni di parola e raccordando gli interventi, riprendendo gli aspetti della discussione
che possono essere più interessanti per il
pubblico e tagliando laddove necessario. In
taluni casi, i d. possono prevedere interventi telefonici da parte dei telespettatori e/o del
pubblico presente in studio.
Differita
Tecnica per cui il mezzo televisivo trasmette un avvenimento in tempi successivi al suo
manifestarsi e alla sua registrazione.
Digitale
Termine di derivazione inglese, da digit (letteralmente cifra), in opposizione ad analogico, che definisce la rappresentazione di un’informazione in modo non continuo ma attraverso il codice binario, 0/1, on/off. Per il trattamento mediante computer, tutte le informazioni devono essere trasformate nel codice
binario, ovvero tradotte in formato d.
Digital Enhanced Cordless
Communication
→ DECT.
Digitalizzazione
Procedimento di conversione in → digitale
del segnale continuo di una informazione
analogica.
Digital Video Broadcasting
→ DVB.
Direct Broadcasting Satellite
→ DBS.
272
DirectTv
Il primo servizio di → tv digitale attivato
negli Stati Uniti nel 1994 dalla californiana Hughes Electronics, controllata della
General Motors.
Diretta
Tecnica per cui il mezzo televisivo trasmette la cronaca di un avvenimento simultaneamente al suo manifestarsi.
Diretta/differita
Tecnica per cui il mezzo televisivo trasmette
un avvenimento ripreso in → diretta nei tempi immediatamente successivi al suo manifestarsi e, quindi, alla sua registrazione.
Direttore audio
Responsabile del settore audio di una produzione televisiva, coordina il lavoro dei
fonici nell’allestimento e nella realizzazione del → progetto audio.
Direttore della fotografia
Resonsabile delle luci di uno studio televisivo, ha il compito di creare effetti di luce sulla
base delle indicazioni ricevute dal regista.
Direttore di produzione
È responsabile del reperimento e della scelta di tutte le risorse tecniche necessarie alla
produzione di un programma televisivo.
Direttore di rete
Responsabile dei → programmi di intrattenimento, della → fiction, della → programmazione cinematografica e dei → talk show
di una emittente televisiva.
Direttore di testata
Responsabile del coordinamento di tutta la
programmazione di tipo giornalistico di una
emittente televisiva, è a capo della → redazione e gli spetta l’impaginazione del → telegiornale e — in alcuni casi — anche la
conduzione dell’edizione principale.
Disco di Nipkow
Primo dispositivo meccanico per la scansione delle immagini televisive, utilizzato fino
glossario
Graduale sparizione di un’immagine dallo
schermo, ottenuta con tecniche particolari.
gramma sia in lingua straniera, del sonoro
originale con dialoghi in lingua nazionale;
nel caso il programma sia già in lingua nazionale, il d. può subentrare al fine di eliminare disturbi e inesattezze presenti nella versione originale.
Distributori
Duopolio
Compagnie o società che si occupano della
distribuzione su un determinato territorio di
un prodotto televisivo, cinematografico, editoriale e così via.
→ Monopolio detenuto da due società, anziché da una. Nel campo delle comunicazioni, in Italia si fa riferimento al d. televisivo di RAI e Fininvest.
Documentario
Duopolio morbido
Opera audiovisiva o cinematografica che
tratta avvenimenti e argomenti della realtà
e li offre alla conoscenza del grande pubblico con ambizioni pedagogiche. In televisione il d. è vicino, concettualmente, al reportage giornalistico, e la sua durata media
oscilla tra i 25 e i 52 minuti. I canali televisivi non tematici riservano, in genere, ai d.
una piccola fetta della propria programmazione. Negli Stati Uniti e in Francia esistono canali televisivi (Discovery Channel e
Planète) interamente dedicati alla loro programmazione.
Espressione utilizzata per indicare la nuova
situazione venuta a crearsi nel 1955 in Inghilterra, in seguito alla trasformazione del
monopolio pubblico della → BBC, con la
nascita della rete televisiva commerciale →
Indipendent Television.
agli anni Trenta del Novecento. Prende il
nome dal suo inventore, lo scienziato russotedesco Paul Nipkow.
Dissolvenza
Domenica in
Titolo del primo programma → contenitore
della tv italiana. La prima puntata viene
mandata in onda, con la conduzione di Corrado, il 3 ottobre 1976 sulla → Rete 1: occupa l’intero pomeriggio domenicale con
una serie di appuntamenti, dai giochi alle
canzoni, dagli aggiornamenti sportivi ai →
quiz.
domenica sportiva, La
Storica rubrica settimanale della Rai — nata
nel 1954 — in cui vengono riportati e commentati risultati, cronache filmate e commenti sui principali avvenimenti sportivi
domenicali.
Doppiatore
Chi si occupa — in fase di → produzione
— della sostituzione, nel caso in cui un pro-
Duopolio Rai-Fininvest
Situazione che caratterizza il secondo sottoperiodo in cui si è soliti dividere la Neo-tv.
Può essere, a sua volta, suddiviso in due momenti: il primo, fino al 1987, impegna la →
Rai nella riorganizzazione della → programmazione per reggere la concorrenza e fa della → diretta, ancora vietata per legge ai privati, il cavallo di battaglia della propria programmazione; il secondo, a partire dal 1987,
è segnato dal grande rinnovamento produttivo di → Raitre, che, sotto la direzione di
Angelo Guglielmi, puntando sulla → tv verità, sfrutta al meglio tutte le potenzialità della diretta. In campo → Fininvest si assiste ad
una maggiore suddivisione nella programmazione delle tre reti, orientata ai → target di
riferimento: → Canale 5, rete ammiraglia del
gruppo, in aperta concorrenza con → Raiuno, per la quale viene condotta la campagna
acquisti tesa a sottrarre alla Rai i divi più noti
della tv nazionale; → Italia 1, rivolta ad un
target giovanile e metropolitano, con una programmazione fondata essenzialmente su fiction d’importazione statunitense; → Rete 4,
273
strumenti
privilegiata dal pubblico femminile appassionato di → telenovelas sudamericane.
DVB
Sigla di Digital Video Broadcasting. Progetto promosso dalla Commissione Europea al
quale hanno partecipato oltre 200 società di
diversi settori dell’industria televisiva, con
lo scopo di definire → standard comuni per
la trasmissione via → satellite. Basata sullo
standard di compressione MPEG-2, consente di trasmettere fino a 10 canali televisivi
sulle stesse frequenze necessarie alle tv analogiche per trasmetterne uno. Esistono tre
standard condivisi su scala europea per le
trasmissioni digitali via satellite (DVB-S),
via cavo (DVB-C) e via terra (DVB-T).
Educational
Termine inglese, di accezione comune, utilizzato per indicare un tipo di programmazione a connotazione «educativa». Durante
gli anni Sessanta, negli Stati Uniti, si assiste
all’evoluzione di un sistema televisivo non
commerciale, con la nascita di un discreto
numero di stazioni cosiddette e., ossia a carattere didattico e culturale e non primariamente commerciale, che, per non rischiare
l’oscuramento, avevano bisogno di una qualche forma di finanziamento stabile.
Effetti speciali
→ DVB.
L’insieme degli artifici tecnici utilizzati,
sempre più spesso, tanto nel cinema quanto
in tv, che consentono di simulare alla perfezione catastrofi naturali, invasioni di alieni
o di ricostruire mondi ormai estinti.
DVB-S
EIAR
→ DVB.
Sigla di Ente Italiano per le Audizioni Radiofoniche. Nuova denominazione dell’Ente Radiofonico di Stato, dal 1928 al 1944,
in sostituzione di → URI. Voce ufficiale del
regime fascista, affiancato tra l’altro da un
Comitato superiore di vigilanza della radiofonia, ha il compito di controllare l’informazione e l’opinione pubblica. Nel 1933
passa sotto il controllo della SIP (Società
Idroelettrica Piemontese). In seguito alla
caduta del regime fascista, nel 1944 assume
il nome di → Rai.
DVB-C
DVB-T
→ DVB.
E
diting
Termine inglese di accezione comune, utilizzato per indicare il processo di preparazione di un programma dopo la sua registrazione. Comprende, dunque, le operazioni di→ montaggio e → missaggio, fino
alla → post-produzione, con cui le immagini vengono preparate per la→ messa in onda.
Edizione
Fase della realizzazione di un → telegiornale
in cui tutti i servizi sono a disposizione della
→ regia. Questa ne stabilisce il momento della → messa in onda secondo l’ordine prestabilito dalla → scaletta, che viene seguita a
meno del verificarsi di avvenimenti eccezionali o imprevisti. Infatti, anche se il lavoro dei
giornalisti al momento della messa in onda è
già concluso, una parte della redazione continua a seguire le notizie in modo da aggiornarne il più possibile i vari contenuti.
274
Elaborazione grafica
Tecnica che consiste nello sviluppare attraverso illustrazioni o immagini, informative
o simboliche, un progetto iniziale.
Electronic News Gathering
→ ENG.
Elettricista
Tecnico che si occupa, sia in studio sia in
esterni, di procurare e verificare gli impianti di alimentazione elettrica indispensabili
al funzionamento delle attrezzature televisive di ripresa e di trasmissione.
glossario
Elettronica Industriale
Eurovisione
Società milanese di Silvio Berlusconi, alla
quale, all’inizio degli anni Ottanta, viene affidato il compito di acquisire sull’intero territorio nazionale → emittenti locali e bande
di frequenza libere.
Diffusione di un programma televisivo in →
diretta in tutti i Paesi europei.
Emittente
Stazione radiofonica e/o televisiva che trasmette via → etere o via cavo. In genere il
termine viene utilizzato per definire l’intero apparato di produzione, oltre che di emissione dei programmi.
ENG
Sigla di Electronic News Gathering. Espressione inglese di accezione comune — letteralmente raccolta elettronica di notizie —
utilizzata per indicare l’equipaggiamento
leggero adatto a realizzare interviste e riprese
veloci, messo a punto negli anni Settanta,
consistente in una → telecamera, un → videoregistratore, una scorta di alimentazione e alcuni accessori.
Euro Vision News
→ Evelina.
European Telecommunication
Satellite (Eutelsat)
Consorzio delle amministrazioni delle poste e
delle telecomunicazioni europee, cui aderiscono venti nazioni che gestiscono vari satelliti,
di cui due dedicati alle trasmissioni televisive,
costituito nel 1985, con sede a Parigi, per allestire e gestire un sistema di trasmissione via
→ satellite a livello europeo. I satelliti Eutelsat vengono impiegati dalle reti → Telepiù per
la trasmissione delle partite di calcio del campionato italiano. La copertura dei satelliti Eutelsat comprende anche alcuni Paesi dell’Africa settentrionale e del Medio Oriente.
EuroTv
EPG
→ Circuito nazionale comparso nel panorama televisivo italiano nel 1982, costituito
da una trentina di → emittenti riunite in consorzio per la produzione comune di programmi e di raccolta pubblicitaria, secondo
il modello statunitense della → syndication.
→ Guida Elettronica Interattiva.
Eutelsat
Ente Italiano per le Audizioni Radiofoniche
→ EIAR.
Episodio
→ European Telecommunication Satellite.
Scena della tragedia greca, parte di un romanzo, di un dramma. Oggi, parte di una
→ serie televisiva o radiofonica.
Evelina
Esterni
Sono i → luoghi all’aperto. → Fiction.
Estudios Roma
Il più grande centro di produzione europeo,
con sede in Spagna, acquistato da Silvio
Berlusconi nel 1986.
Etere
Lo spazio teorico, suddiviso in intervalli di
→ frequenza, attraverso il quale viaggiano i
→ segnali inviati da una → emittente radiofonica o televisiva.
Termine italiano derivato dalla somiglianza
della pronuncia inglese del servizio EVN (sigla di Euro Vision News) con il nome proprio Evelyn, utilizzato per indicare un servizio fornito quotidianamente alle redazioni dei → telegiornali di invio tramite → satellite di immagini riguardanti avvenimenti
internazionali di attualità.
Evelyn
→ Evelina.
Evento mediale
Importante avvenimento di cronaca, ripreso in
diretta dalla tv e diffuso a livello mondiale. Ne
275
strumenti
sono un esempio i funerali di Kennedy, lo sbarco sulla Luna, la pace tra Rabin e Arafat.
Evento televisivo
→ Programma particolarmente importante
per contenuti artistici e riscontro di pubblico, estraneo alla → programmazione ordinaria, che segna in qualche maniera una tappa importante nella programmazione televisiva di una → emittente.
EVN
Sigla per Euro Vision News. → Evelina.
F
alegname
Tecnico specializzato, addetto alla
costruzione di → scenografie per produzioni televisive.
Fascia oraria
Spazio giornaliero predefinito, entro cui
collocare la → programmazione. L’inizio e
l’estensione di ciascuna f. varia da nazione
a nazione e rispecchia le abitudini televisive e di vita in ciascuna di esse.
FCC
Federal Communications Commission
→ FCC.
Federal Radio Commission
→ FRC.
Festival di Sanremo
Gara canora, divenuta un appuntamento forte della programmazione Rai: prima in radio e poi in televisione, dove passa nel 1954.
Fiction
Termine inglese — di accezione comune,
letteralmente finzione, invenzione — utilizzato per indicare il genere che comprende
tutti i programmi basati sull’invenzione narrativa. I sottogeneri classici della f. statunitense sono → il serial, il telefilm in serie, la
soap opera. Tipici prodotti della f. italiana
della → Rai delle origini sono i → teleromanzi e gli → sceneggiati. Con l’affermazione delle → tv private in Italia, negli anni
Ottanta, aumenta considerevolmente, anche
da parte della Rai, l’importazione di f. straniere, prevalentemente statunitensi.
Sigla di Federal Communications Commission. Commissione federale delle comunicazioni che, all’avvento della tv, sostituisce
la → FRC. Agenzia governativa, è incaricata di regolare il sistema delle comunicazioni radiotelevisive.
FIEL
Fedeltà
Fininvest
Nell’ambito delle → telecomunicazioni, indica il legame che viene a instaurarsi tra una
→ emittente e il suo pubblico.
Federal Communications Act
Atto legislativo del 1934, finalizzato a regolamentare il settore delle trasmissioni →
via etere. Ribadisce il principio dell’etere
come proprietà di tutti: di conseguenza chi
intende farne un uso privato deve richiedere
un permesso governativo, licenza che può
essere rilasciata o ritirata sulla base di criteri di interesse pubblico.
276
Sigla della Federazione Italiana Emittenti
Locali.
Film tv
Prodotto cinematografico pensato per rispondere alle esigenze del pubblico televisivo.
Società finanziaria controllata dalla famiglia
Berlusconi, fondata a Roma nel 1978. Tra il
1980 e il 1984 acquisisce i tre grandi →
networks televisivi commerciali italiani: Canale 5 (nel 1980), Italia 1 (nel 1982) e Rete
4 (nel 1984). Il gruppo ha anche interessi
nell’editoria (Mondadori), nella pubblicità
(Publitalia), nello sport (Milan A.C.), nell’edilizia (Edilnord), nella grande distribuzione, nel cinema e negli audiovisivi. Attualmente detiene una quota di → Mediaset,
società costituita nel 1995 per rendere auto-
glossario
nomo il settore della comunicazione dalle
altre attività del gruppo.
FM
→ Modulazione di frequenza.
Fogli dei fabbisogni di scena
Elenchi in cui viene annotato tutto quanto è
previsto nelle → scene da riprendere nell’ambito di una produzione televisiva: oggetti, suppellettili ecc.
Fogli di montaggio
Elenchi in cui vengono annotate tutte le informazioni utili, in fase di → post-produzione, al lavoro dei → montatori.
Fonico
Tecnico specializzato, responsabile della
registrazione e della resa tecnica complessiva del suono di una produzione televisiva.
Format
Termine inglese, di accezione comune, utilizzato per indicare la formula, lo schema
originale di un programma, spesso oggetto
di compravendita tra più → emittenti.
Formato
Termine italiano per → format.
Fotoelettricità
France 2
Denominazione assunta dal 1995 dall’emittente statale francese Antenna 2, dopo la
privatizzazione della rete TF1. La programmazione di F. privilegia programmi culturali, educativi e di informazione, senza cedere alle lusinghe del mercato.
Free-lance
Espressione inglese, di accezione comune
— letteralmente lancia libera, da cui deriva
anche il significato di «soldato mercenario»
— utilizzata per indicare chi svolge un’attività professionale per conto di qualcuno (un
ente, una società ecc.) liberamente e senza
un contratto fisso.
Freeware
Particolare categoria di programmi, messi a
disposizione degli utenti di → Internet in
maniera gratuita. In genere i programmi di
questo tipo possono essere prelevati in rete
grazie ad una sessione FTP, anche se in genere si tratta di programmi in versione ridotta. Con una sessione FTP, comunque, non
si ha dal sito direttamente il programma disponibile ma una sua copia. (mm, ap, dv)
Fenomeno legato alle scoperte dello scienziato inglese Joseph May. Questi, nel 1873,
scopre un elemento chimico, il selenio, che,
esposto alla luce, rivela proprietà fotoelettriche: può, cioè, trasformare l’energia luminosa in energia elettrica.
Frequenza
FOX
G
Grandezza fisica che indica il numero di ripetizioni di un fenomeno periodico nell’unità di
tempo, generalmente un minuto secondo. Viene misurata in → hertz o cicli al secondo.
ame show
Quarto network statunitense lanciato nel 1987
dal gigante dei media Rupert Murdoch derivato dall’acquisto di sette stazioni indipendenti, reperite nelle maggiori città, e dalla
Major hollywoodiana → 20th Century Fox
Film Corporation.
Espressione inglese, di accezione
comune, utilizzata per indicare un → programma radiofonico o televisivo a premi che
consiste in una gara tra persone o squadre
coordinate da un presentatore.
Frame
Ampio insieme di → frequenze delle →
onde elettromagnetiche, caratterizzato dal
medesimo tipo di impiego o da una stessa
tecnica di produzione.
Unità minima dall’immagine televisiva, corrispondente, in ambito cinematografico, al
fotogramma della pellicola.
Gamma
277
strumenti
Genere
In ambito televisivo indica ciascuna delle
suddivisioni che, sulla base di criteri contenutistici e formali, distinguono produzioni
diverse. A seconda del contenuto e del tipo
di produzione dei programmi, è possibile
individuare diversi g.: informazione, fiction,
serie, telenovela ecc.
Giornalista specializzato
Giornalista che lavora all’interno di una →
redazione giornalistica, dove si occupa in
esclusiva di un determinato settore.
Giornalista sportivo
Giornalista specializzato che lavora all’interno di una → redazione giornalistica, dove
si occupa dei servizi relativi allo sport.
Girotondo
Titolo di una rubrica pubblicitaria della →
Rai, in onda nel 1964.
Gobbo
Cartello collocato sulla parte anteriore della → telecamera, affinché i presentatori o
gli attori — a seconda del tipo di produzione televisiva — possano leggervi le battute
che non ricordano.
Gong
Titolo di una rubrica pubblicitaria della →
Rai, in onda nel 1959.
Grazing
Termine inglese utilizzato per indicare l’azione di passare continuamente da un canale all’altro, sfiorando tutti i programmi senza soffermarsi su nessuno in particolare.
Griglia delle luci
Serie di tubi sospesi sotto il soffitto dello →
studio televisivo, collegati ai quali sono appesi un gran numero di riflettori di diversa
grandezza. La potenza di queste lampade può
variare dai 500 ai 5000 watt. Generalmente
in uno studio se ne trovano sempre in numero sufficiente, come dotazione fissa, per evitare continui spostamenti sulla g. Ogni lam278
pada viene identificata da un numero che
corrisponde a quello riportato su un pannello
di interconnessione, dove ciascuna di esse è
anche collegata ad un graduatore.
Gruppi d’ascolto
Incaricati di raccogliere le risposte del pubblico ai programmi televisivi, in Italia vengono organizzati per la prima volta in seguito alla istituzione del → Servizio Opinioni.
Guerra del palinsesto
Espressione utilizzata per indicare il fenomeno che caratterizza il primo sottoperiodo in
cui si è soliti dividere la neotv, ovvero i primi
anni Ottanta, durante i quali si affermano tre
networks di livello nazionale e la supremazia della → Rai viene attaccata con accurate
strategie di → programmazione, come l’occupazione del → prime time con la grande
→ fiction e i film di importazione statunitense, oppure la programmazione a → striscia
quotidiana per fidelizzare il pubblico.
Guest Star
Espressione inglese, di accezione comune
— letteralmente stella ospite — utilizzata
per indicare un personaggio famoso che
prende parte ad un episodio di un → telefilm o ad una puntata di un → programma
televisivo.
Guida Elettronica Interattiva
(EPG)
Guida all’offerta televisiva di uno o più →
bouquet. L’EPG consente di consultare i programmi della giornata ordinandoli per → canale, per argomento e per → fascia oraria.
Offre, poi, una serie d’informazioni riguardanti
la trama e i giudizi della critica per i film o, nel
caso di una partita di calcio, la formazione delle
squadre in campo. Grafica e funzioni rendono
l’EPG più simile al computer che alla televisione. Grazie alla guida, l’abbonato è in grado
di costruire un proprio → palinsesto personalizzato. Pochi minuti prima dell’inizio, un se-
glossario
gnale di avviso compare sullo schermo per avvisare l’utente che su un altro canale sta per
iniziare il programma prescelto. L’EPG permette, inoltre, di acquistare film o eventi sportivi in → pay-per-view.
High Definition Television
H
Espressione inglese, di accezione comune,
utilizzata per indicare la tecnologia non professionale legata all’archiviazione su nastro
magnetico di immagini in movimento. In
Italia il suo sviluppo commerciale esplode
nella seconda metà degli anni Ottanta, contribuendo non poco a modificare la qualità
della fruizione televisiva. Offre nuove possibilità al consumatore: la registrazione di
→ programmi in onda su un → canale diverso rispetto a quello su cui si è sintonizzati, la pre-programmazione della registrazione, il noleggio di film in videocassetta,
lo sganciamento dei tempi della visione dai
tempi della → programmazione televisiva
e, inoltre, modifica il modo di guardare i programmi attraverso la pratica dello → zipping.
ardware
Termine inglese, di accezione comune, utilizzato per indicare l’insieme dei dispositivi elettronici e meccanici di un personal computer.
HBO
Sigla di Home Box Office. Compagnia creata nel 1972 dal colosso editoriale statunitense Time Inc. Collegandosi via microonde a
locali compagnie del cavo, offre, in cambio
di un abbonamento mensile, una programmazione di film e di eventi sportivi speciali.
HD-MAC
Sigla di High Definition Multiplexe Anologue Components. Standard europeo di →
HDTV, che prevede 1.250 righe per → quadro per 25 quadri al secondo.
HDTV
Acronimo di High Definition Television, è
lo standard televisivo ad alta definizione
giapponese che prevede la visione di un’immagine attraverso la composizione di 1.125
righe (attive 1.035 circa). (mm, ap, dv)
Hertz
Unità di misura della → frequenza di un
movimento ondulatorio corrispondente ad
una oscillazione per secondo.
Hi-Vision
Standard → HDTV sviluppato dall’ente televisivo pubblico giapponese → NHK (Nyppo Hoso Kiokay) assieme alla Sony, che prevede il raddoppio delle linee che compongono il → quadro.
High Definition - Multiplexe
Anologue Components
→ HD-MAC.
→ HDTV.
Home Box Office
→ HBO.
Home Video
I
BA
Sigla di Indipendent Broadcasting Authority. Denominazione → dell’ITA a partire dal 1973.
Iconoscopio
Prototipo del tubo di ripresa elettronico, messo a punto nel 1931 dal fisico statunitense di
origine russa Vladimir Zworykin presso i laboratori della Westinghouse, a Pittsburg, inserito nella → telecamera. Contiene all’interno un foglio di mica di cm 10 × 10, target,
secondo la definizione attuale, in grado di trasformare in segnali elettrici la luce proveniente dagli oggetti ripresi.
Ideazione
È il primo passo verso la produzione di un
→ programma televisivo, un’idea che viene
sviluppata in forma scritta. Un nuovo programma può nascere sia da un’idea origina279
strumenti
le sia dall’adattamento della struttura di un
programma già esistente, il → format, di cui
sono stati acquisiti i diritti. In fase di i. viene sviluppata l’idea di fondo del programma, vengono stabiliti in linea di massima gli
elementi costitutivi fondamentali e stimati i
costi complessivi dell’operazione.
Identità di rete
Espressione utilizzata per indicare → l’immagine che una → rete si costruisce presso
il pubblico, con la quale si troverà a dover
necessariamente confrontare le proprie scelte future.
Immagine
L’insieme delle opinioni che l’utenza ha →
di un’emittente televisiva e dei suoi programmi. Nell’affermazione dell’i. intervengono molti fattori, tra cui la qualità dei prodotti o i servizi forniti. L’i. ha notevoli effetti sul comportamento del consumatore, la
cui caratteristica è una certa inerzia al cambiamento; ciò comporta la durata nel tempo
della credibilità di un’azienda che sia riuscita a costruirsi una buona i.
Impulsi di sincronismo
→ Piste.
Inchiesta
Indagine sistematica e minuta attorno ad un
determinato fatto; in gergo giornalistico →
servizio o serie di servizi tendenti a scoprire le cause e i retroscena di un fatto. Più in
generale, programma televisivo che affronta in maniera esaustiva un argomento con il
contributo di corrispondenti, → inviati e →
interviste. Mira a sviscerare tutti i possibili
risvolti di un fatto, a ricostruire lo svolgimento di avvenimenti o ad approfondire temi
di attualità (politica, sociale, economica) traendo spunto dalla cronaca, ma rifacendosi
ad una dimensione temporale più ampia. Le
i. vengono preparate, registrate e montate
in varie parti. Occorre operare, a monte, una
scelta del → formato (ad esempio un’i. in
280
un dato numero di → puntate, ciascuna con
una certa durata ecc.) ed una → scaletta dei
vari aspetti di un argomento, che verranno
affrontati di puntata in puntata. Fra i formati più interessanti, non sempre le i. trovano
spazio nel → palinsesto; offrono, però, il
vantaggio di invecchiare lentamente: possono, quindi, essere confezionate in anticipo
per poi essere inserite nel palinsesto al momento opportuno.
Indagine telefonica coincidenziale
Tipo di indagine per la rilevazione → dell’audience, utilizzato → dall’Istel, che si
serve di → interviste telefoniche distribuite
nel corso della giornata per sapere dai soggetti campione se il televisore è acceso, su
quale canale è sintonizzato e chi lo sta guardando.
Indice d’ascolto
Volume d’ascolto raggiunto da un singolo
programma televisivo in una determinata
fascia oraria. Fino al 1983 questo rilevamento era effettuato dal Servizio Opinioni della
Rai, tramite interviste giornaliere agli utenti. Attualmente viene quantificato tramite i
rilevamenti dell’Auditel.
Indice di gradimento
Misura il gradimento espresso dal pubblico
nei confronti di un programma televisivo,
attraverso un sistema computerizzato di raccolta delle reazioni immediate dei telespettatori durante la visione di un programma
detto CCPI (Computerized Continous Preference Indicator).
Indipendent Broadcasting
Authority
→ IBA.
Indipendent Television
Rete televisiva commerciale britannica nata
nel 1955, che instaura con la → BBC il cosiddetto regime di → duopolio morbido.
glossario
Detta anche Channel 3, è costituita da una
federazione di quindici compagnie indipendenti, ciascuna a copertura di una regione
britannica, e fonda la propria sicurezza finanziaria sul monopolio delle trasmissioni
pubblicitarie.
Indipendent Television Authority
→ ITA.
Intelsat
Sigla di International Telecommunications
Satellite Organization. Organismo internazionale costituito a Washington nel 1964, al
quale aderiscono numerosi Paesi (fra cui
l’Italia), gestisce le trasmissioni intercontinentali via → satellite.
Interconnessione
Indipendent Television News
Collegamento fra diversi sistemi, che consente il passaggio di informazioni.
→ ITN.
Interfono
Industria culturale
Apparecchio che consente al regista di comunicare con il personale presente in uno
→ studio televisivo.
Il complesso delle iniziative finalizzate a
informare e rendere fruibile il prodotto artistico e culturale, avvalendosi dei → mass
media come dell’editoria. Per la migliore
efficienza deve tenersi costantemente al passo coi tempi, libera da vicoli e da controlli
di parte.
Infotainment
Termine inglese di accezione comune, derivato dalla contrazione di information ed
entertainment, ovvero informazione e intrattenimento, utilizzato per indicare un
nuovo → genere televisivo che riunisce
queste due tradizionali tipologie all’interno di un unico → programma.
Inquadratura
Singola scena filmata, senza interruzioni, da
una data angolazione.
Inserzionista
Ditta che pubblicizza i propri prodotti attraverso la → televisione.
Installazioni
Tutti gli elementi scenici che compongono
lo sfondo e l’ambiente circostante una →
scenografia televisiva, come → quinte, →
pieghevoli, → sipari di stoffa, colonne, scale, archi, pareti divisorie, lampioni e così via.
Integrate Service Digital
Network
→ ISDN.
International Telecommunications Satellite Organization
→ Intelsat.
Internet
La grande rete delle reti. Ogni rete è costituita da un insieme di computer (nodi) tra
loro collegati da componenti hardware (cablaggio e dispositivi di interfaccia) e da componenti software (i protocolli). Il dialogo
avviene attraverso lo stesso linguaggio, il
protocollo di comunicazione per il trasferimento dati TCP/IP — Transmission Control
Protocol/ Internet Protocol — che permette di comunicare tra loro i server e i client,
identificati da una serie di numeri, ovvero
da indirizzi IP (Internet Protocol). (mm, ap,
dv)
Interni
Sono i → luoghi al coperto scelti per ambientarvi la produzione di → generi televisivi di → fiction, come la → sit-com, la →
soap-opera e la → telenovela.
Intervista
Colloquio di un giornalista, con un personaggio noto o illustre, strutturato per domande e risposte, finalizzato a ricavare determinate informazioni.
281
strumenti
Inviato
Italia 1
Giornalista incaricato di assistere ad un avvenimento per riferirne al pubblico, la cui
attività è spesso associata a situazioni di lavoro movimentate o pericolose, come seguire le fasi di una guerra o le elezioni politiche in un grande Paese. Più spesso il lavoro
dell’i. è, però, assai meno pericoloso e rischioso. Uno dei settori in cui viene svolto
è quello sportivo, per raccogliere servizi su
avvenimenti particolari come un campionato di sci o di calcio.
→ Emittente televisiva nata nel 1982 per
iniziativa di Edilio Rusconi e ceduta a Silvio Berlusconi nello stesso anno. Sotto il suo
marchio si raccolgono sei emittenti di proprietà della catena e dodici stazioni affiliate, impegnate a trasmettere un numero prestabilito di ore di → programmazione. Introduce per la prima volta in Italia il → palinsesto, appositamente costruito sulle abitudini di ascolto e sui gusti del pubblico.
ISDN
Sigla di Indipendent Television News. Compagnia finanziata, negli anni Cinquanta, dall’insieme delle compagnie inglesi, cui viene commissionata la produzione di servizi
informativi, obiettivi ed imparziali, sul modello del servizio pubblico della → BBC.
Sigla di Integrate Service Digital Network.
Rete digitale ad alta velocità, che, integrata
alla rete telefonica, grazie alla → multiplazione, è in grado di trasmettere rapidissimamente una gran quantità di dati. Le infrastrutture di rete devono, però, essere convertite con centraline di commutazione digitali e fibre ottiche.
Ispettore di produzione
Responsabile di alcune → produzioni televisive, soprattutto di tipo cinematografico (come,
ad esempio, i → film tv), è quotidianamente
presente sul → set per assicurarsi che tutto proceda secondo i limiti di tempo previsti e quelli
economici imposti dal → budget.
Istel
Ente dal 1981 incaricato delle rilevazioni →
dell’audience. Opera con la committenza di
12 società → concessionarie di pubblicità,
6 → emittenti singole ed un consorzio di 144
emittenti, tra cui la → Rai. Viene sostituita
→ dall’Auditel a partire dal 1985.
ITA
Sigla di Indipendent Television Authority.
Autorità di controllo incaricata, nella Gran
Bretagna degli anni Cinquanta, di garantire
un servizio pubblico, collocando il genere
più popolare degli spettacoli di intrattenimento in una diversificata gamma di programmazione.
282
ITN
I-Tv
Espressione inglese, di accezione comune,
utilizzata per indicare la → televisione interattiva.
L
a Cinquiéme Art
→ Emittente televisiva pubblica fran-
cese.
Lascia o raddoppia?
Celebre → quiz della tv italiana, andato in
onda dal 1955 al 1959.
Late-night
Espressione inglese di accezione comune,
letteralmente tarda serata, utilizzata per indicare la fascia oraria che parte dopo le ore
23. Vi sono collocati, in genere, i → talk show.
Legge Mammì
Legge del 1990 per la regolamentazione del
sistema radiotelevisivo nazionale, dal nome
del ministro delle poste Oscar Mammì, che
la presenta. Sancisce la nascita di un → sistema misto, legittimando l’esistenza delle →
emittenti private sia locali sia nazionali. Stabilisce delle norme antitrust, consentendo a
ciascun soggetto il possesso di non più di tre
glossario
reti televisive nazionali. Chi possiede tre →
reti, inoltre, non può avere alcun quotidiano.
Viene ritoccato, inoltre, il tetto pubblicitario:
per la Rai il limite è pari al 12% ogni ora e al
4% della programmazione settimanale; per
la Fininvest il 18% ogni ora e il 15% quotidiano. Viene regolamentata poi la pubblicità
durante la programmazione di film, limitandola a tre interruzioni per un film con durata
fra i 45 minuti ed un’ora e 50 minuti; gli →
spot pubblicitari sono vietati durante la trasmissione di → cartoni animati. Alle tv private viene riconosciuto, invece, il diritto alla
→ diretta e alle reti nazionali l’obbligo di trasmettere un proprio → telegiornale. Istituisce, inoltre, un Garante per la radiodiffusione e l’editoria, nominato dal presidente della
Repubblica, su proposta delle Camere, con
un mandato di tre anni e il compito di tenere
un registro nazionale delle imprese stampa e
radiotelevisive, controllare la rilevazione e la
pubblicazione degli → indici di ascolto e garantire la par condicio, ovvero pari opportunità per tutte le forze politiche durante i periodi di consultazione elettorale. Predispone,
infine, il piano di concessioni, emanato nel
1992, che riguarda le reti autorizzate a trasmettere su territorio nazionale. La L.M. ratifica, in definitiva, una situazione di fatto già
esistente, dettando norme a sostegno di quella sorta di equilibrio fra pubblico e privato,
fra emittenti nazionali e locali, sviluppatasi
nel corso degli anni Ottanta a livello nazionale.
Library
Termine inglese di accezione comune, letteralmente biblioteca, utilizzato per indicare un vasto magazzino dove vengono conservati reperti audiovisivi. Nel mercato globale della multimedialità, la proprietà di l.
assume un valore strategico per le imprese
audiovisive. La moltiplicazione dei canali
di trasmissione prefigurata dai sistemi via
cavo e satellitari e lo sviluppo di servizi di
→ pay-tv, → pay-per-view e → video on
demand, implicano infatti la necessità di
disporre di grandi quantità di contenuti da
veicolare. Ampi magazzini rappresentano
dunque la possibilità di conquistare una posizione di vantaggio nei confronti della concorrenza, abbassando la voce relativa ai costi per l’acquisizione dei diritti e aumentando quella relativa ai profitti derivanti dall’eventuale cessione dei diritti stessi.
Licence free
Sorta di diritto di concessione, di licenza per
il finanziamento di ciascun episodio di una
→ fiction pagata al produttore e che va a
coprire l’80-85% dei costi totali.
Linea diretta
Rubrica giornalistica → a striscia di grande
successo, condotta nel 1985 da Enzo Biagi
su → Raiuno nella fascia di seconda serata.
Linea editoriale
Scelta programmatica operata da una →
emittente televisiva, riveste particolare importanza anche in una → redazione giornalistica televisiva.
Linguaggio multimediale
È la forma di comunicazione prodotta dall’unione dei vari contributi che possono provenire o dalle digitalizzazioni dei linguaggi
analogici, dalla sintetizzazione, cioè da una
generazione digitale diretta, oppure da
un’operazione che combina la digitalizzazione e la sintetizzazione. I vari contributi
— scrittura, grafica, immagini, suoni (musica e oralità), animazioni, audiovisivi — si
combinano insieme fondendosi, e sono resi
fruibili attraverso i media digitali secondo
una logica intuitivo-associativa, tipica del
modo di pensare umano. (mm, ap, dv)
Lottizzazione
Pratica di spartizione delle cariche in enti
pubblici o soggetti a controllo pubblico effettuate non in base alle competenze, ma
all’appartenenza a partiti e gruppi politici.
283
strumenti
Luminanza
Componente del → segnale televisivo che
contiene l’informazione relativa al livello
di → luminosità di ogni punto dell’immagine.
Luminosità
Informazione relativa al livello generale di
illuminazione dell’immagine di → ripresa
televisiva.
Luoghi
Nell’ambito della produzione televisiva, rappresentano lo sfondo — reale o immaginario — di un → programma.
M
6
→ Emittente televisiva privata
francese, destinata ad un pubblico prevalentemente giovanile.
MAC
Sistema di trasmissione via → satellite elaborato agli inizi degli anni Ottanta, in previsione dei satelliti a diffusione diretta, nel
tentativo di costituire un ponte per il passaggio dal → PAL all’alta definizione.
Macchinisti
Maestranze che, durante le → riprese, aiutano il → cameraman a spostare le → telecamere sui → carrelli per non intralciare i
movimenti con i cavi che portano il → segnale. Sono, inoltre, addetti allo spostamento
delle parti mobili in uno → studio televisivo. In fase di allestimento del → set, sono
alle dipendenze dello → scenografo e dei
suoi aiuti per montare e adattare gli elementi
di composizione delle → scene.
al suo riconoscimento e alla sua distinzione
sul mercato.
Marketing
Tecnica assunta a funzione organizzativa diretta a ricercare, realizzare, migliorare le condizioni di scambio sul mercato. La sua funzione consiste nello stimolare la domanda del
consumatore individuando i suoi bisogni più
o meno latenti e indicandogli, attraverso determinate tecniche di comunicazione, un prodotto o un servizio come adeguato al soddisfacimento di tali bisogni. La pubblicità è una
delle tecniche di comunicazione impiegate
nel m. Nasce negli Stati Uniti, Paese che primo fra tutti è stato coinvolto nella spirale dei
consumi di massa, per approdare in Italia
negli anni Cinquanta; ma è solo negli anni
Settanta che la realtà aziendale italiana si
converte quasi totalmente alla necessità di
sviluppo di questa nuova tendenza.
Mass media
Espressione nata negli anni Cinquanta, negli Stati Uniti, per designare i mezzi di comunicazione di massa capaci di raggiungere un pubblico molto ampio, pertanto diversificato e non facilmente identificabile.
Mediaset
Termine inglese, di accezione comune, utilizzato per indicare una grande casa di produzione cinematografica hollywoodiana.
Principale gruppo italiano nel settore televisivo privato, costituito nel 1995 per una
riorganizzazione dell’attività televisiva della → Fininvest. Riunisce le emittenti →
Canale 5, → Italia 1 e → Rete 4. La realizzazione del progetto M. viene coadiuvata da
quattro gruppi finanziari: il gruppo dell’imprenditore tedesco Leo Kirch nel campo
della comunicazione, il gruppo sudafricano
di Rupert Murdoch, quello saudita di Al
Waleed e la società formata da British Telecom, Banca Nazionale del Lavoro e Albacom. Nel 1996, M. viene quotata in Borsa.
Marchio
Medium
Segno distintivo di un’azienda, le cui caratteristiche principali consistono nel servire
Termine latino, letteralmente mezzo, utilizzato per definire ogni strumento di comuni-
Major
284
glossario
cazione e di divulgazione dell’→ industria
culturale, a stampa (come i giornali) o audiovisivo (come la televisione).
Messa a fuoco
rispetto al suono che proviene lateralmente.
M. panoramico, di forma compatta, sono in
grado di captare i suoni tutto intorno senza
essere puntati in una specifica direzione.
Operazione di regolazione, automatica o
manuale, che consente → all’obiettivo della → telecamera di ottenere una → inquadratura nitida.
Minicam
Messa in onda
→ Genere televisivo che, a differenza dalla
→ serie, ha una durata di circa 4-8 ore complessive.
Il trasmettere via → etere.
Messa in scena
Il complesso delle attività produttive che
consente l’allestimento di uno spettacolo
teatrale o televisivo.
Meter
Apparecchio elettronico che, posizionato sul
→ televisore, rileva automaticamente il consumo televisivo. Dopo essere stato utilizzato → dall’Istat, nel 1986 viene adottato dall’→ Auditel ed è attualmente in uso.
Microfonista
Tecnico specializzato addetto a preparare e
a scegliere i → microfoni più adatti alle necessità di una → produzione televisiva.
Microfono
Strumento necessario alla ripresa e alla riproduzione del sonoro. È costituito da una
leggera membrana elastica fissata ai bordi,
che entra in vibrazione per effetto delle onde
di compressione che le giungono attraverso
il mezzo in cui si propaga il suono: variazione periodica di pressione nell’ambiente
— in grado di far vibrare una lamina rigida
— che può essere percepita dagli organi
dell’udito. Le vibrazioni vengono trasmesse al → trasduttore vero e proprio, che le
converte in segnale elettrico. M. a clip, dalle dimensioni assai ridotte, può essere applicato sui vestiti ed è attualmente particolarmente diffuso in televisione. M. direzionale, di forma allungata, ha grande sensibilità rispetto al suono proveniente dalla direzione verso la quale viene puntato e minore
La prima → telecamera portatile, messa a
punto nel 1968.
Miniserie
Minitel
Nome francese del → videotex. Particolarmente diffuso, viene distribuito al posto degli elenchi telefonici per l’accesso on line
agli elenchi elettronici.
Mipcom
Appuntamento annuale che si tiene a Parigi, in ottobre, in cui vengono svolte parte
delle contrattazioni per il mercato dei diritti
televisivi per i prodotti di → fiction.
Mip-Tv
Appuntamento annuale che si tiene a Parigi, in aprile, in cui vengono svolte parte delle
contrattazioni per il mercato dei diritti televisivi per i prodotti di → fiction.
Mirino
Dispositivo collegato alla → telecamera per
verificare → l’inquadratura mentre si effettuano le → riprese. Con l’introduzione della tecnologia a cristalli liquidi le sue dimensioni si sono notevolmente ridotte, a favore
di una maggiore maneggevolezza delle →
videocamere.
Missaggio
Nella preparazione di una trasmissione televisiva è l’operazione — attuata attraverso
il → mixer — di coordinamento di tutti i
suoni, ovvero sia il parlato sia la musica.
Mixer
Dispositivo elettronico per il → missaggio,
dotato di più canali d’ingresso ed uno d’usci285
strumenti
ta. L’intensità dei → segnali di ingresso viene regolata in modo da ottenere, in uscita, il
segnale desiderato. Il suo quadro di comando è costituito da una serie di cursori che
salgono e scendono verticalmente e, sempre in linea verticale, hanno tanti potenziometri rotondi generalmente colorati.
Mixer audio
Tecnico specializzato addetto, in → sala di
regia audio, alla → consolle audio, per combinare e → bilanciare tra loro i vari segnali
audio provenienti da fonti diverse.
Mixer video
Tecnico specializzato addetto al → mixer,
che, sotto la direzione del → regista, commuta elettronicamente le immagini dei vari
→ monitor di uscita → telecamere sul →
monitor di uscita mixer.
MMDS
Sigla di Multipoint Microwave Distribution System. Sistema costituito da → un’antenna
trasmittente che irradia → segnali a onde
radio a bassa frequenza verso piccole →
antenne riceventi a forma di cono poste sugli edifici. Può essere usato su aree di dimensioni limitate. Con il segnale digitale e
la compressione permette di trasmettere →
tv interattiva, → video on demand, tele shopping, → Internet. La sua sperimentazione è
in corso in Irlanda, per collegare le comunità rurali alla rete urbana. Potrebbe risolvere
il cosiddetto problema dell’→ ultimo miglio:
la difficoltà e il costo rappresentati dal collegamento delle abitazioni con le dorsali in
fibra ottica.
Modem
MODulatore-DEModulatore: dispositivo sia
di input sia di output che rende possibile collegare il computer alla rete telefonica, consentendo la trasmissione dei dati sia numerici sia testuali. Ai m. odierni è integrata tra
l’altro la funzionalità del fax, dunque la trasmissione e la scrittura di informazioni. È un
286
dispositivo che può essere interno o esterno
al computer; esso converte i bit in segnali
analogici (telefonici) per consentirne la trasmissione su una linea telefonica. I segnali,
una volta arrivati all’altro capo della linea
telefonica, vengono convertiti nuovamente in
bit con il modem del computer chiamato telefonicamente e connesso ad un nodo → Internet o ad una rete aziendale. (mm, ap, dv)
Modulazione d’ampiezza (AM)
Opera una traslazione della → banda di frequenze del segnale modulante in due bande
simmetricamente disposte rispetto alla frequenza della portante, ciascuna di larghezza uguale a quella del segnale modulante,
contenente tutte le informazioni necessarie
per la ricostruzione, in ricezione, del segnale modulante stesso.
Modulazione di frequenza
(FM)
È la modalità più diffusa di trasmissione
dalle onde radio in quanto permette di inviare un segnale di migliore qualità, meno
sensibile a interferenze e disturbi. La banda
occupata da un segnale modulato di → frequenza ha una larghezza teoricamente infinita, anche se le componenti di ampiezza
significativa occupano una banda di larghezza limitata, che dipende dalla massima frequenza del segnale modulante e dalla deviazione di frequenza picco dell’onda modulata. Un esempio tipico di utilizzazione congiunta di sistemi di → modulazione
di ampiezza e di m. di f. è rappresentato dal
servizio nazionale di radiodiffusione.
Mondovisione
Diffusione di un programma televisivo in →
diretta a livello planetario. La diffusione in
M. si basa sull’utilizzo delle risorse dei →
satelliti per le telecomunicazioni.
Monitor
Apparecchio televisivo ricevitore in dotazione agli → studi televisivi, usato per visua-
glossario
lizzare i segnali video provenienti direttamente da una → telecamera.
Monopolio
Situazione di mercato in cui c’è un solo offerente. In Italia la → RAI detiene il m. televisivo fino alla metà degli anni Settanta.
Monoscopio
Immagine che appare sul teleschermo ed
identifica un’emittente, usata come quadro
di prova per tarare le apparecchiature. Nei
primi anni della tv italiana, quando le trasmissioni non duravano tutto il giorno, lo
schermo era occupato dal m. durante le pause di programmazione.
Montaggio
Operazione consistente nel tagliare e assemblare tra loro immagini cinematografiche o
televisive. Permette il succedersi armonico
delle sequenze e consente anche un cambiamento dell’azione cinematografica in concordanza con la volontà del → regista.
Montatore audio
Tecnico specializzato nel montaggio dell’audio di un filmato.
Montatore video
Tecnico specializzato nel montaggio di audio e video di un filmato.
Monte Carlo Television Festival & Market
Multiplazione
La trasmissione di più segnali contemporaneamente sullo stesso cavo, alla base del sistema → ISDN.
Multipoint Microwave Distribution System
→ MMDS.
musichiere, Il
Gioco musicale a premi in onda il sabato
sera dal 1957 al 1960, condotto da Mario
Riva. Ispirato al → game show Name that
tune [Conosci questo motivo], programma prodotto nel 1954 dalla rete statunitense NBC, si fonda sulla gara tra due concorrenti che devono riconoscere una canzone dalle poche note suonate da un’orchestra.
N
arrowcasting
Modalità di diffusione dei messaggi non finalizzata a raggiungere la massa
dei consumatori, ma mirata ad un pubblico
ristretto e specifico. La → programmazione si differenzia e si diversifica, per offrire
al consumatore la possibilità di operare delle scelte in base ai propri gusti e ai propri
bisogni.
Nastro magnetico
Movimento di macchina
Supporto sul quale vengono registrati le
immagini e i suoni che compongono un audiovisivo, alla base della tecnica di videoregistrazione. È costituito da una sottile fettuccia di plastica: su uno dei lati è applicato
uno strato di emulsione a base di materiale
ferromagnetico, che serve appunto a registrare le immagini e i suoni inviati sotto forma di impulsi elettrici al videoregistratore,
provenienti da diverse fonti del segnale televisivo (telecamera, antenna ecc.).
Ogni spostamento, più o meno evidente,
impresso dal → cameramen alla → telecamera.
→ NBC.
Appuntamento annuale che si tiene a Monte Carlo, in febbraio, in cui vengono svolte
parte delle contrattazioni per il mercato dei
diritti televisivi per i prodotti di → fiction.
Motion Picture Association
of America
Divisione statunitense addetta alla produzione televisiva seriale, creata nel 1959 dalle nove
→ Majors hollywoodiane più importanti.
National Broadcasting Corporation
287
strumenti
National Geographics Special
Celebri → documentari di divulgazione
scientifica, tra le migliori produzioni della
→ PBS.
National Television System
Committee
→ NTSC.
ra delle 24 ore. La programmazione assume
la forma di un flusso continuo di immagini e
suoni che si innesta nei tempi, nei ritmi, negli spazi della quotidianità dei telespettatori.
Net top box
Dispositivo per navigare in Rete attraverso
lo schermo televisivo.
Network
NBC
Sigla di National Broadcasting Corporation.
Uno dei tre grandi → networks commerciali statunitensi, con → ABC e → CBS. Fondata nel 1926 per distribuire le trasmissioni
radiofoniche realizzate dalla → RCA, è una
tra le prime → emittenti della storia a sperimentare le trasmissioni televisive. La programmazione ufficiale inizia il 30 aprile
1939. Tv a carattere → generalista che dedica molto spazio all’intrattenimento, possiede inizialmente due reti: The Red
Network e The Blue Network, ceduta nel
1940. Detiene il primato della raccolta pubblicitaria, per la tipologia di pubblico, prettamente familiare, cui si rivolge. Nel 1996
sigla un accordo con la Microsoft per la
realizzazione del canale televisivo interattivo → MSNBC, usufruibile via Internet.
Neotv
Neologismo introdotto da Umberto Eco nel
1983 per distinguere la seconda «epoca» nella
storia della televisione italiana, caratterizzata dall’avvento delle televisioni private, che
coincide con lo sviluppo di tutti gli elementi
produttivi, linguistici, comunicativi della cosiddetta neotelevisione. Il primo fondamentale passaggio dalla → paleotv alla n. è segnato dalla trasformazione del ruolo e delle
funzioni del → palinsesto da griglia di sostegno della → programmazione, in cui collocare i singoli → programmi, a fattore di produzione prioritario nell’ambito delle tv commerciali. Anche i tempi della programmazione si allungano, sempre in virtù delle esigenze di mercato, fino alla progressiva copertu288
Termine inglese, di accezione comune, letteralmente rete di lavoro. Definisce la catena di
→ emittenti radiotelevisive tra loro collegate
per trasmettere programmi comuni su territorio nazionale. Nasce negli Stati Uniti, negli
anni Venti, come sistema di compagnie private nazionali radiofoniche (le storiche → CBS,
→ NBC, → ABC) soggette al controllo di un
organismo federale, e in Inghilterra con il
monopolio pubblico della → BBC. In Italia
sono presenti i n. della → Rai (Raiuno, Raidue e Raitre, che operano in interconnessione
irradiando un unico → segnale su tutto il territorio nazionale) e di → Mediaset (Canale 5,
Italia 1 e Rete 4, fino ai primi anni Novanta
prive di interconnessione e di diretta). Negli
Stati Uniti, l’organizzazione del n. ha permesso di ampliare il territorio di irradiazione della
trasmissione unica utilizzando le varie stazioni semplicemente come ripetitori del segnale,
aumentando, così, l’entità del pubblico che può
essere raggiunto e — dunque — l’interesse
degli → inserzionisti.
News
Termine inglese, di accezione comune, →
notizia.
News values
→ Valori notizia.
NHK
Sigla di Nyppon Hoso Kyokai. Televisione
pubblica giapponese, costituita da due canali e considerata la maggiore emittente televisiva pubblica del mondo, finanziata quasi
esclusivamente dal canone e in parte dai profitti della vendita all’estero di programmi.
glossario
Night-time
→ Fascia oraria notturna, a partire dalle ore
23 circa.
Non è mai troppo tardi
Titolo di uno storico programma della Rai,
finalizzato, nell’ambito del progetto di →
Telescuola, al conseguimento della licenza
elementare. Per la sua trasmissione vengono creati 2.000 punti di ascolto, con altrettanti televisori in tutta Italia. La sua popolarità resta in buona parte legata alla carismatica figura del suo conduttore, il maestro
Manzi, al quale va il merito di aver portato
al conseguimento della licenza elementare
un milione di analfabeti.
Notiziabilità
Insieme di caratteristiche che fanno sì che
un evento possa essere trasformato in →
notizia. La n. si valuta in relazione ai →
valori notizia.
Notiziario
Prodotto giornalistico consistente nel rapporto su un avvenimento, selezionato fra gli
altri attraverso i parametri forniti dai → valori notizia (news values) e riportato in maniera sintetica, coerente, efficace.
formato da lenti di diverso tipo e da altri dispositivi per la → messa a fuoco, che consente la ripresa delle immagini. O. grandangolare consente di allargare l’angolo di visuale ed è molto usato nella ripresa televisiva poiché dà l’illusione di uno spazio più
vasto di quello reale, mettendo contemporaneamente in risalto le figure in primo piano.
Office de la Radiodiffusion
Télévision Française
→ ORTF.
Onda elettromagnetica
Tipo di onda impiegato per la trasmissione
del → segnale radiofonico e televisivo. L’intervallo temporale fra un’onda e l’altra viene detto → frequenza ed è misurato in →
hertz. Per la → televisione vengono usate
onde ad alta frequenza, perché più cariche
di energia e dunque in grado di trasportare
un maggior carico di informazioni. Le →
bande di frequenza per la tv sono → VHF
(Very High Frequency) e → UHF (Ultra
High Frequency).
Operatore di ripresa
→ Cameramen.
NTSC
Opinionista
Sigla di National Television System Committee. Standard televisivo a colori adottato
negli Stati Uniti, in Giappone e in parte dell’America Latina, messo a punto dalla società statunitense → RCA nel 1953. Ha una
definizione di 525 linee per quadro, per 30
quadri al secondo.
Di solito un personaggio autorevole, che, per
fama o competenze specifiche, è chiamato
ad intervenire in programmi o → dibattiti
televisivi.
Numero di contatti
→ Copertura.
Nyppon Hoso Kyokai
→ NHK.
O
biettivo
Sistema ottico meccanico, componente fondamentale della → telecamera,
Organizzatore di produzione
Di supporto al → produttore, nello specifico per quel che riguarda la gestione del →
budget, è incaricato di determinare i costi di
una produzione televisiva in termini di persone, impianti, attrezzature e così via. In fase
di → produzione e di → post-produzione,
annota tutte le spese per assicurarsi che non
superino il budget preventivato. Spesso è
anche incaricato di stilare delle liste di tutti
gli elementi necessari al programma, a seconda del tipo di produzione.
289
strumenti
Ortf
Sigla di Office de la Radiodiffusion Télévision Française. Dal 1964, nuovo nome della → RTF.
Ottimizzatore
Persona incaricata di svolgere funzioni di
coordinamento e di controllo fra i vari reparti della → produzione.
Outline
Termine inglese di accezione comune utilizzato per indicare una sceneggiatura a sommario, → simile al → rundown ma ancora
meno dettagliata. Si presta bene, ad esempio, per la realizzazione di → documentari,
in quanto dà una traccia generale di quanto
deve essere ripreso lasciando però ampio
spazio all’improvvisazione.
P
AL
Sigla di Phase Alternation by line.
Alternanza di fase linea per linea. Standard
televisivo a colori adottato dalla maggior
parte dei Paesi europei occidentali (Italia
compresa), dal Brasile e dalla Cina, messo
a punto dalla società tedesca Telefunken per
migliorare la resa cromatica del → NTSC.
Ha una definizione di 625 linee per quadro,
per 25 quadri al secondo.
Paleotv
Neologismo introdotto da Umberto Eco nel
1983 per distinguere la prima «epoca» nella storia della televisione italiana. La p. termina alla fine degli anni Settanta, quando la
scomparsa del → monopolio della Rai con
l’apertura al → sistema misto pubblico-privato segna il passaggio alla → neotv. Gli
schemi di → programmazione della p. prevedevano una giornata televisiva che ritagliava i propri tempi su quelli della giornata
lavorativa o, comunque, sui ritmi della vita
sociale quotidiana degli italiani, senza interferenze o sovrapposizioni. Le ore di trasmissione dell’unico → canale esistente era290
no limitate, fino al 1958, a quattro nell’arco
della giornata. La programmazione era fondata essenzialmente su grandi appuntamenti serali, con cadenza settimanale: film al lunedì, sceneggiato giallo o varietà al martedì, film o telefilm al mercoledì, quiz al giovedì, teatro al venerdì, spettacolo di varietà
al sabato, sceneggiato a puntate alla domenica; il telegiornale, poi, solo nei giorni feriali. Anche quando, con l’introduzione del
→ Secondo canale, nel 1961, l’ammontare
medio delle trasmissioni giornaliere sale a
12 ore, l’organizzazione del palinsesto televisivo resta comunque legata sostanzialmente alla ricorrenza di appuntamenti nell’arco
della settimana, in particolar modo per la
prima serata. I singoli programmi vengono
concepiti come strutture molto omogenee al
loro interno: a livello di ritmi e per tipo di
→ inquadrature, con la → telecamera molto statica nella maggior parte dei casi (in
particolare per l’informazione) e a livello di
→ generi.
Palinsesto
La successione temporale dei programmi
offerti da una → rete in un determinato periodo (giorno, settimana, mese, trimestre,
anno). La sua struttura si fonda sulla differenziazione dei → programmi in base a precise → fasce orarie e ai tipi di pubblico da
raggiungere. Mettere a punto un p. significa
individuare in quale momento della giornata è conveniente trasmettere un dato programma affinché il pubblico al quale è destinato possa fruirne. Il tempo televisivo si
scandisce dunque sul tempo sociale, in particolare sullo scarto tra quello trascorso dentro casa — perché il televisore è sostanzialmente un elettrodomestico casalingo — e
quello trascorso fuori.
Panel
Gruppo di persone che si presta ad essere
utilizzato per un’indagine statistica dei comportamenti.
glossario
Pantelegrafo
Apparecchio ideato dall’abate piemontese
Giovanni Caselli nel 1860, consistente in una
piastra di rame su cui scrivere il messaggio
o il disegno da trasmettere: una punta di
metallo collegata ad un pendolo e ad un telegrafo Morse percorre la piastra analizzando punto per punto il foglio, dove il circuito
elettrico non si chiude nei punti dov’è stato
impresso dell’inchiostro, notoriamente isolante. L’immagine può quindi essere sottoposta a scansione, trasmessa con i codici
Morse e ricomposta a destinazione mediante un sistema analogo. Il suo primo impiego
risale, a quanto pare, al 22 gennaio 1860,
quando il musicista Gioacchino Rossini se
ne serve per trasmettere la pagina di un proprio spartito.
Parrucchiere
È il responsabile delle acconciature degli
interpreti dei programmi televisivi.
Pay-per-view
stici, che registrano e trasmettono ai centri
di fatturazione gli importi degli abbonamenti
e delle prestazioni a richiesta trasmessi nelle modalità a bassa e ad alta interattività. La
bassa interattività si realizza nella forma Ippv (Impulse pay-per-view), che permette
la visione di film e la fruizione, anche in
diretta, di eventi sportivi, spettacolari, culturali; e nel servizio N-vod (Near video on
demand), che rende possibile l’accesso a
programmi (film e altro) ripetuti più volte a
brevi intervalli regolari, per consentire all’utente di sintonizzarsi beneficiando di questo tipo di programmazione flessibile. In
particolare, l’emittente effettua la trasmissione simultanea di più copie dello stesso
programma, sfalsate tra di loro di un breve
intervallo di tempo, ad esempio 10 minuti,
e l’utente, per ricevere la trasmissione, avrà
un tempo massimo di attesa pari appunto ai
10 minuti. (mm, ap, dv)
PBS
Espressione inglese, di accezione comune,
letteralmente pagare per vedere. È un sistema di → televisione via cavo o via etere,
che prevede un nuovo tipo di fruizione da
parte dell’utente: questi, infatti, ha la possibilità di scegliere da un catalogo e di richiedere i programmi che desidera vedere, pagando solo per essi. Lanciato negli Stati
Uniti all’inizio degli anni Novanta, avuto un
alto gradimento di pubblico per quanto riguarda lo sport. Tale sistema modifica i consueti rapporti fra produzione e forme di distribuzione dell’industria audiovisiva, in particolare per quel che riguarda il settore cinematografico, dal momento che questo nuovo tipo
di servizio si basa principalmente sull’offerta
di film. Il → video on demand ne rappresenta
un’ulteriore evoluzione.
Sigla di Public Broadcasting Service. Ente
costituitosi, negli Stati Uniti, con un finanziamento federale nel 1967, per colmare la
domanda di programmi non coperti dall’offerta televisiva del settore privato. Produce
programmi a carattere esclusivamente didattico e culturale per le tv non commerciali.
Pay-tv
Periferiche
Canale televisivo a pagamento. Il servizio è
reso possibile attraverso i terminali dome-
Elementi collegati esternamente al personal
computer.
Pennello elettronico
Il fascio di elettroni, all’interno del → tubo
catodico del televisore, che, emesso dal catodo, traccia sullo schermo fotosensibile le
linee che vanno a comporre l’immagine televisiva.
People-Meter
Metodo di rilevazione automatica dei dati
di ascolto utilizzato dalla società AGB, cui
viene affidata la raccolta e l’elaborazione dei
dati dall’→ Auditel.
291
strumenti
Phase alternation by line
→ PAL.
Piano di produzione
La pianificazione della produzione di un programma, stilata in base delle scadenze e alle
modalità di «consegna» del prodotto finale.
Piattaforma digitale
Consorzio di operatori riuniti in una struttura per la gestione dell’intero processo di
offerta per la → tv digitale, dalla raccolta e
distribuzione dei programmi alla fatturazione e alla riscossione degli abbonamenti degli utenti.
Pieghevoli
Elementi mobili di una → scenografia.
Pilot
Termine inglese di accezione comune utilizzato per indicare → l’episodio in cui viene
realizzata l’idea di una → serie o di una →
fiction, sottoposto al giudizio dei responsabili
del → network che ne deve decidere l’eventuale programmazione. Circa la metà dei p.
prodotti risulta successivamente inserita nella
programmazione regolare di un network. La
qualità e i costi di un p. sono nettamente superiori a quelli degli episodi successivi, proprio
per la loro funzione di «vetrina».
Pilota
Termine italiano per → pilot.
PIN
→ Rete dotata di 18 ripetitori sparsi in tutta
Italia, creata da Angelo Rizzoli nel 1980.
Piste
Parti del → nastro magnetico. Sono due,
distinte tra loro: video per le immagini e
audio per i suoni. Vi vengono registrati anche gli impulsi di sincronismo, ossia le informazioni relative alla composizione dell’immagine, utili per il → montaggio.
Pixel
Termine inglese, di accezione comune, contrazione dall’espressione picture element,
292
designa il singolo punto luminoso che forma le linee di cui si compone l’immagine
televisiva.
Polling
Termine inglese, di accezione comune, utilizzato per indicare la fase di raccolta dei
dati registrati nel → meter, effettuata quotidianamente tra le due e le sei del mattino,
via modem, dal computer della centrale di
rilevazione dell’→ audience.
Ponte radio
Sistema di collegamento radio tra due punti, generalmente fissi, attuato coprendo la
distanza tra le due stazioni terminali in più
tratte successive, con collegamenti tra stazioni ripetitrici poste in visibilità tra loro.
Le onde radio vengono convogliate in fasci
usando, sia in ricezione sia in trasmissione,
→ antenne fortemente direttive. Le → frequenze usate nei p.r. sono, in genere, nel
campo delle microonde. I p.r. vengono usati principalmente per le comunicazioni radiotelefoniche a grande distanza e per il trasferimento a grande distanza dei programmi televisivi.
Portobello
Titolo del celebre → varietà condotto da Enzo
Tortora sulla → Rete 2, nato nel 1977 e trasmesso il venerdì alle ore 20.30. Definito «il
mercatino del venerdì» presenta ogni settimana un certo numero di → concorrenti/inserzionisti, che offrono ai telespettatori il brevetto delle loro invenzioni. P. ha aperto la strada alla cosiddetta «tv di servizio» grazie ad
alcune rubriche dedicate ai cuori solitari e al
ritrovamento di persone scomparse.
Post-produzione
Fase finale della → produzione di un programma. Se il programma non è trasmesso
in diretta, in questa fase viene effettuato il
trattamento finale delle immagini e l’eventuale duplicazione, distribuzione e archiviazione del materiale registrato.
glossario
Pre-produzione
Fase di preparazione di un programma, che
precede l’inizio delle riprese, in cui vengono coinvolti tutti i reparti necessari alla →
produzione.
Presentatore
Colui che «presenta» un programma televisivo, intrattiene il pubblico, introduce gli
ospiti, solitamente con l’ausilio della→ valletta. In epoca paleotelevisiva, la figura del
p. si contraddistingue per un atteggiamento
formale e distaccato, del tutto privo di quel
coinvolgimento confidenziale che caratterizza invece il → conduttore neotelevisivo.
Prima serata (o prime-time)
Fascia oraria di trasmissione televisiva compresa tra le 20.30 e le 22.30 - 23. Rappresenta la fascia di massimo asolto, soprattutto per quanto riguarda il pubblico familiare,
in cui gli inserzionisti pubblicitari fanno convergere i propri investimenti.
Prime-time
→ Prima serata.
PRO 7
→ Network privato tedesco che si finanzia
con risorse pubblicitarie.
Producer
Termine inglese, di accezione comune, utilizzato per indicare la persona che si occupa dell’organizzazione produttiva e del coordinamento dei mezzi impiegati nella realizzazione di un programma.
gia. Talvolta può assumere il ruolo composito di produttore/regista, occupandosi dall’organizzazione (in fase di → pre-produzione) alla gestione creativa di un progetto.
Produttore esecutivo
Rappresenta il → capostruttura nella gestione del → budget assegnato ad una → produzione, scrittura il casting tecnico e artistico, cura i rapporti con eventuali → sponsor
e segue dall’inizio alla fine tutte le fasi di
realizzazione di un programma.
Produzione
Fase in cui si procede alla realizzazione di
un programma, utilizzando tutte le risorse
preparate in fase di → pre-produzione.
Produzione in appalto
Commissionata a imprese di → produzione
indipendenti, in genere nazionali, risulta essere più conveniente a livello economico rispetto alla → produzione interna. Vi ricorrono perciò volentieri imprese televisive minori, che
non possono sostenere i costi di gestione di
strutture produttive interne. Le → emittenti
televisive maggiori vi fanno ricorso anche per
obblighi normativi: è il caso della → BBC e
della → ITV in Gran Bretagna, che, per legge,
devono riservare una quota pari al 25% delle
loro ore di trasmissione a → produzioni indipendenti. Le p. in a., normalmente, non vengono programmate in → prima serata.
Produzione indipendente
Produttore
Azienda produttrice di → audiovisivi che, in
genere, intrattiene rapporti con le maggiori
→ emittenti per la → produzione in appalto
di → programmi televisivi e di → fiction.
Responsabile dell’organizzazione generale
nella realizzazione di un programma televisivo di qualunque genere, di cui deve rispondere al → produttore esecutivo. È incaricato di far sì che la produzione termini nei tempi stabiliti e nei limiti del budget a disposizione. Ha il potere di apportare cambiamenti
e correzioni ad ogni livello, dai testi alla re-
Svolta e finanziata direttamente → dall’emittente televisiva, necessita di risorse e
di strutture produttive di un certo rilievo.
Garantisce l’esclusività dei programmi prodotti, riuscendo così a caratterizzare →
l’identità di una rete e a differenziarla dalle
altre. I prodotti che meglio rispondono a
Production management
→ Struttura produttiva.
Produzione interna
293
strumenti
questo scopo sono quelli di informazione
(attualità e → telegiornali), di intrattenimento e di → fiction. La p.i. è spesso privilegiata nelle emittenti televisive pubbliche: sia
per la natura stessa del servizio pubblico
(orientato alla valorizzazione dei caratteri
politici e socioculturali specificamente nazionali), sia per i costi elevati che solo una
grossa impresa è in grado di sostenere.
Progettazione artistica
Funzione svolta dalle → strutture di programmazione, finalizzata al reperimento e
all’organizzazione di tutti gli elementi creativi di un programma.
Progettazione esecutiva
Funzione svolta dalla → struttura esecutiva, finalizzata all’organizzazione fattiva di
un programma, consistente nella pianificazione dello sviluppo produttivo di un’idea.
Per prima cosa, occorre compiere una stima
dei costi del programma sulla base delle esigenze produttive: figure professionali, mezzi
tecnici, fabbisogni di tutti i reparti (→ scenografia, trucco, → costumi ecc.). In tal
modo è possibile determinare l’ammontare
del → budget, che viene assegnato dalla direzione di rete anche in base agli elementi
definiti nella fase di → ideazione: la struttura del programma (singolo/puntate, studio/
esterni), il → genere e la sua collocazione
oraria all’interno del → palinsesto.
Progettazione tecnica
Funzione svolta dalle → strutture di produzione, finalizzata al reperimento e alla scelta di tutte le risorse tecniche necessarie alla
realizzazione di un programma: studi, strumentazione, sale di montaggio ecc.
Progetto audio
Gestito dal → direttore audio, comprende
la scelta, la collocazione e l’uso dei → microfoni, oltre al bilanciamento del volume
dei suoni provenienti da diverse sorgenti
sonore.
294
Progetto Eureka 95
Varato per costituire un sistema unico europeo di produzione e di diffusione delle immagine in alta definizione, coinvoge grosse
aziende elettroniche e reti televisive europee (Seleco, Philips, Thompson, Selenia,
Videocolor, Telettra, Rai, Sgs). Alcuni esperimenti di trasmissione sono stati effettuati
nel 1990, durante i campionati mondiali di
calcio. L’avvento delle tecnologie digitali ha
rallentato l’evoluzione di questo consorzio,
che dovrà ridefinire il suo progetto in base
ai nuovi standard gestibili dai computer.
Progetto luci
Organizzazione delle luci, predisposta dal
→ direttore della fotografia.
Progetto scenografico
Eseguito dallo scenografo, comprende le →
installazioni, i mobili, gli accessori di arredamento e → l’attrezzeria di scena, che —
a seconda del → budget — possono provenire da fonti diverse.
Programma
→ Trasmissione televisiva di qualunque →
genere e → formato, dalla durata temporale
variabile, contrassegnata da → sigle di apertura e di chiusura.
Programma di flusso
→ Programmi legati all’attualità (→ notiziari, reportage, → dirette, trasmissioni di
approfondimento), il cui valore economico
è costituito dalla prima diffusione.
Programma di magazzino
→ Programmi privi di una netta connotazione temporale, il cui valore è durevole nel tempo poiché possono essere replicati in qualsiasi occasione (giochi, → serials, film ecc).
Program management
→ Strutture di programmazione.
Programmazione
Operazione grazie alla quale i programmi o i
tipi di → programma vengono collocati nel →
glossario
palinsesto, effettuata tenendo conto → dell’identità dell’emittente, della → fascia oraria e del
tipo di pubblico che s’intende raggiungere.
Programmazione competitiva
Strategia di → programmazione consistente
nel trasmettere un programma simile, per genere e pubblico di destinazione, a quello
messo contemporaneamente in onda da una
rete concorrente (→ controprogrammazione).
Promo
Abbreviazione del termine inglese promotion, ovvero filmato promozionale, utilizzata per indicare il breve spezzone di un film
o di un → programma non ancora in → programmazione, trasmesso dalla rete a scopi
promozionali. L’uso frequente del p. realizzato per pubblicizzare presso il pubblico
l’immagine globale della → rete, è particolarmente efficace nel rafforzare → l’identità della rete e a differenziarla dalle altre.
Pronto, Raffaella?
Titolo del → talk show quotidiano trasmesso da → Rai 1 a partire dal 1983 nella fascia
di mezzogiorno. In un salotto allestito in studio, Raffaella Carrà, padrona di casa, riceve
e intrattiene i suoi ospiti.
Prova
Simulazione di un programma televisivo in
diretta, per verificare le condizioni di realizzazione e prevenire eventuali imprevisti.
Prova di movimento
→ Prova tecnica effettuata in studio per gli
interpreti (posizioni e spostamenti) e per i
tecnici (posizioni audio, → cambi di scena,
movimenti della → telecamera).
Prova generale
L’ultima → prova, effettuata raramente, perché
la produzione televisiva è sempre una lotta contro il tempo, dopo che sono stati risolti tutti i
problemi di natura tecnica e di natura artistica.
Prova telecamere
→ Prova effettuata per valutare il giusto
posizionamento delle → telecamere rispetto ai soggetti da inquadrare.
Provider
Fornitore di servizi per la rete → Internet.
Public Broadcasting Service
→ PBS.
Publitalia
→ Concessionaria di pubblicità costituita nel
1979 da Silvio Berlusconi per un’autonoma
raccolta pubblicitaria del gruppo Mediaset.
Dall’inizio degli anni Novanta, arriva a gestire l’80% del mercato pubblicitario italiano.
Puntata
Ciascuna delle parti di cui si compone una
trasmissione televisiva — o radiofonica —
messa in onda a più riprese, con una continuità della narrazione.
Q
uadro
Immagine televisiva che si forma
sullo schermo e che risulta da due semiquadri uniti che danno la totalità dell’immagine. Il numero di quadri con cui viene composta l’immagine in movimento varia secondo il sistema di visione usato (25 al secondo
nel → PAL, 30 nel → NTSC).
Quelli della notte
Titolo del → varietà cult trasmesso da →
Raidue nel 1985 nella fascia di seconda serata, condotto da Renzo Arbore.
Quinte
Struttura rettangolare, stretta e alta, posta ai
lati della → scena per chiuderla. Può essere
rivestita con carta o stoffa colorata.
Quiz
Termine inglese, di accezione comune, letteralmente questionario. → Telequiz.
295
strumenti
R
adio Corporation of
America
→ RCA.
Radiodiffusione
Termine con cui si indica la trasmissione di
informazioni sonore e/o visive mediante radioonde. Nella r. tali onde sono generalmente irradiate in maniera isotropa sul piano
orizzontale (r. circolare) nella porzione del
loro spettro, che prende il nome di radiofrequenza. In realtà, il campo delle radiofrequenze è utilizzato anche da altri servizi,
come quello televisivo, che, nell’uso comune, non è considerato incluso nel termine r.,
quello delle trasmissioni tra punti fissi dello
spazio (radiotelefoni portatili), quello delle
radiolocalizzazioni (radar), che nel loro insieme costituiscono il settore delle radiocomunicazioni.
Radiodiffusion Télévision
Française
→ RTF.
Radiomicrofoni
Normali microfoni ai quali sono abbinati
trasmettitori radio, che, eliminando l’ingombrante presenza di cavi, consentono assoluta libertà di movimento.
rinnovato, il servizio pubblico di diffusione
dei programmi radiofonici (con tre reti nazionali), televisivi (con altrettante reti nazionali) e di filodiffusione. È retta da un
Consiglio di amministrazione (formato da
cinque membri eletti dai presidenti di Camera e Senato), che elegge il presidente e il
direttore generale, responsabile della direzione aziendale. Un referendum del 1995 ha
reso possibile la partecipazione di privati al
suo capitale sociale. Controlla società editoriali (La Nuova Eri), concessionarie di
pubblicità (→ Sipra), di produzione (Sacis),
una quota della società di rilevazione dei dati
sull’ascolto televisivo (→ Auditel). Possiede quattro centri di produzione, venti sedi
regionali, una filiale con sede a New York,
la Rai Corporation. Sorge nel 1924 con il
nome URI (Unione Radiofonica Italiana),
diventa nel 1928 EIAR (Ente italiano audizioni radiofoniche) e assume nel 1944 l’attuale denominazione. Fino a metà degli anni
Settanta, detiene il monopolio dal sistema
radiotelevisivo italiano. A partire dagli anni
Ottanta, l’azienda opera in regime di concorrenza con diverse reti private.
Raidue
Radiotelevisione Italiana
Nuova denominazione della → Rete 2 a partire dal 1984.
→ Rai.
Raitre
Radiovisione
Nuova denominazione della → Rete 3 a partire dal 1984. Dal 1987, sotto la direzione di
Angelo Guglielmi la sua → programmazione è caratterizzata dalla → «televisione verità» e dalla → «televisione di servizio».
Definizione data al primo esperimento di
trasmissione televisiva effettuato nel 1925,
consistente in un film della durata di dieci
minuti che mostra le pale di un mulino a
vento, realizzato, negli Stati Uniti, dall’inventore Charles Francis Jenkins.
Rai
Sigla di Radiotelevisione Italiana. Società
per azioni del gruppo Iri, a totale partecipazione pubblica, sottoposta al regime delle
società di interesse nazionale, che gestisce,
mediante atto di concessione di volta in volta
296
Raiuno
Nuova denominazione della → Rete 1 a partire dal 1984.
RCA
Sigla di Radio Corporation of America.
Azienda fondata negli Stati Uniti nel 1919
per studiare un sistema sicuro di trasmissione radio per la marina militare. Successiva-
glossario
mente domina a lungo nella produzione di
apparecchiature e programmi radiofonici e
televisivi, costituendo → network → NBC
per la loro distribuzione. Mette a punto il sistema televisivo a colori → l’NTSC, adottato negli Stati Uniti. Negli anni Settanta comincia a diversificare la sua produzione (generi alimentari, noleggio di automobili ecc.),
fino alla crisi, culminata, nel 1986, con l’assorbimento da parte della General Eletric.
Redattore
Componente della → redazione.
Redazionale commerciale
Programma in → diretta di → televendita
di prodotti di vario tipo, che il pubblico a
casa può ordinare attraverso il telefono. Si
afferma nella seconda metà degli anni Ottanta ed esplode sulle reti private locali.
Redazione
Struttura fisica e lavorativa che comprende i
curatori dei contenuti di un → programma. Può
far parte dell’organico di → un’emittente televisiva, o essere a contratto per una specifica
→ produzione. A seconda del genere di trasmissione, è formata da autori e/o giornalisti,
affiancati da personale di segreteria. Per i programmi di informazione, l’organizzazione è
quella di una r. giornalistica, composta da →
capiservizio, → capiredattori, → inviati, che
fanno capo ad un → direttore di testata. Per i
programmi di intrattenimento, la divisione dei
ruoli non è rigida: il lavoro collettivo di artisti
ed elementi della produzione — come produttori e registi — prevede, spesso, scambi reciproci di compiti e mansioni.
Rede Globo
Network brasiliano costituito nel 1965 per la
produzione di telenovelas, vendute poi in tutto
il mondo. È il quarto network al mondo per
gli ascolti dopo → CBS, → ABC, → NBC.
Regista
Responsabile degli aspetti creativi ed estetici di un programma, sotto la sua guida e il
suo coordinamento si muove l’intera équipe tecnico-artistica (→ presentatori, autori,
→ scenografi, → costumisti, → cameraman,
→ tecnici audio e → tecnici delle luci). Incaricato di scegliere ciò che i telespettatori
vedranno sul video, dal suo lavoro e dalle
sue scelte dipende la qualità complessiva di
un programma.
Reportage
Servizio giornalistico stilato da un → inviato e arricchito da interviste. Queste ultime
si basano su questionari elaborati dalla redazione o dal giornalista stesso.
Request
Società voluta dalle → Majors hollywoodiane Columbia, Paramount, Fox, Warner,
MGM, Lorimar, Disney e Universal per la
gestione degli affari nel servizio → pay-perview. Le Majors comprano il tempo-antenna del satellite usato per distribuire i film ai
cablo-operators e con questi ultimi dividono i proventi dei biglietti pagati dai telespettatori per ogni film. Nel caso di R. sono previsti 12 «spettacoli» al giorno, con una quota
variabile tra i 12 e 16 nuovi film trasmessi
al mese.
Responsabile della realizzazione
Coordina ed è responsabile degli aspetti
operativi nella realizzazione in un → telegiornale.
Rete
Termine mutuato da quello inglese di →
network, indicante un insieme di → emittenti radiofoniche o televisive fra loro interconnesse, che irradiano simultaneamente gli
stessi programmi su tutto il territorio nazionale, condividendo anche la gestione della
raccolta pubblicitaria. Nell’accezione corrente, il termine r. compare in Italia dopo la
fine del sistema di monopolio televisivo pubblico per designare una fra le formule organizzative dell’emittenza locale privata.
297
strumenti
ReteA
Emittente televisiva privata che trasmette sul
territorio nazionale, costituita nel 1983 dall’editore milanese Alberto Peruzzo. Punto
di forza dell’emittente sono, agli inizi, le
telenovelas, tra cui grande successo ottiene
Anche i ricchi piangono. Nel 1987 il TgA,
primo tentativo di telegiornale nazionale su
una rete privata, viene affidato a Emilio
Fede. Negli ultimi anni il suo palinsesto è
quasi esclusivamente caratterizzato da →
redazionali pubblicitari e televendite al pubblico, intervallati da notiziari.
Rete 2
Nata il 4 novembre 1961 come Secondo programma e ribattezzata Rete 2 dopo la riforma del 1975, ha a lungo faticato per assumere una propria collocazione editoriale.
Nel corso degli anni la sua programmazione è stata per lo più caratterizzata da programmi di tipo informativo, giornalistico, di
approfondimento di servizio.
Rete Italia
Società costituita, alla fine degli anni Settanta, da Silvio Berlusconi per acquistare i
diritti di programmi stranieri e per la produzione televisiva in proprio.
Rete 4
Emittente televisiva costituita nel gennaio
1982 come srl: vi parteciparono l’editore
Mondadori, l’editore Perrone e Carlo Caracciolo. Nella guerra contro Canale 5, che
proprio nel 1982 acquisisce anche Italia 1,
stringe accordi con l’emittente statunitense
→ ABC per l’acquisto di programmi, sport,
cartoni animati e telefilm e con la brasiliana
→ Rede Globo per assicurarsi l’esclusiva
delle telenovelas. La prima grande sfida di
ascolti contro Canale 5 viene combattuta con
i serials americani trasmessi rispettivamente dalle due emittenti: Venti di guerra e Uccelli di rovo. Nell’agosto del 1984 viene acquistata dalla Fininvest per 130 miliardi,
298
continuando, però, soprattutto nei primi
anni, a trasmettere principalmente telenovelas e fiction di produzione argentina prima
e italiana poi. In seguito alla legge Mammì
(1990), che concede la diretta televisiva anche alle emittenti private, nel 1991 produce
il Tg4, notiziario diretto Emilio Fede, che si
dichiara, più o meno apertamente, una via
di mezzo tra l’informazione e l’intrattenimento.
Rete 3
Istituita con la legge di riforma del 1975,
inizia le trasmissioni il 15 dicembre 1979,
scegliendo la strada del regionalismo, dei
programmi culturali e sacrificando il numero degli ascolti alla volontà di creare prodotti di livello più elevato. Nel 1987 la sua
direzione viene affidata ad Angelo Guglielmi e la direzione della testata giornalistica
(Tg3) ad Alessandro Curzi, che, legati all’ambiente politico e culturale del PCI, danno inizio a quella rivoluzione nell’ambito
della programmazione che rende la rete, per
diversi anni, un laboratorio per la sperimentazione di programmi innovativi e anticonformisti.
Rete 1
Nata come programma nazionale, ribattezzata Rete 1 in seguito alla riforma del 1975,
assumendo una linea editoriale di tipo nazionalpopolare o generalista, con programmi di intrattenimento per ragazzi e adulti e
approfondimenti di carattere giornalistico o
scientifico.
Revival
Termine inglese di accezione comune, letteralmente risveglio, utilizzato per indicare
l’interesse, per lo più in campo artistico, nei
confronti di temi e motivi del passato.
RGB
Sistema tricromatico — dall’inglese Red,
Green, Blue (ovvero rosso, verde, blu) —
che consente, nelle trasmissioni televisive a
glossario
colori, di colorare un → pixel in qualsiasi
colore, dosando l’intensità di ciascuno dei
colori fondamentali.
Ricezione
Processo di raccolta dei segnali televisivi, irradiati sotto forma di → onde elettromagnetiche, mediante un apparato di r. Il → televisore
è l’apparecchio di r. dei segnali televisivi.
Ritraccia
→ Ritorno orizzontale.
Ripetitore
Apparecchio che ritrasmette suoni o → segnali provenienti da un’altra fonte. Nelle →
telecomunicazioni viene utilizzato per la trasmissione delle informazioni.
Ripresa
Termine che indica il processo di registrazione, attraverso la → telecamera, delle immagini televisive.
Ritorno orizzontale
È il ritorno a capo alla fine di ogni riga ottenuta con la → scansione dell’immagine.
Riunioni di produzione
Riunioni che scandiscono il lavoro di preparazione di un → programma, alle quali
partecipano tutti coloro che sono coinvolti
nella sua → produzione.
Rotocalco
Termine mutuato dalla stampa per intendere un → programma televisivo periodico di
attualità, dal taglio giornalistico, caratterizzato da servizi filmati realizzati con particolare cura formale.
RT
Titolo del primo → rotocalco della tv italiana, trasmesso negli anni Sessanta: un programma periodico (in onda ogni quindici
giorni) di approfondimento su alcuni temi
di attualità, con → servizi filmati.
RTF
Sigla di Radiodiffusion Télévision Française. → Emittente televisiva francese, struttu-
ra amministrativa del ministero dell’Informazione, che opera in regime di monopolio. Cambia nome nel 1964 per volontà del
presidente De Gaulle, diventando → Ortf,
ovvero Office de la Radiodiffusion Télévision Française, e restando sotto il controllo
del ministero dell’Informazione, mentre gli
impianti tecnici dipendono dal ministero
delle Poste.
RTL
→ Network privato tedesco che si finanzia
con risorse pubblicitarie.
Rubrica
Appuntamento televisivo (quotidiano o settimanale), caratterizzato dalla periodicità e
dall’argomento (politica, cronaca ecc.) La
sua formula classica prevede un → conduttore che affronta una serie di argomenti, con
interventi e/o → interviste.
Rundown
Termine inglese utilizzato per indicare una
→ sceneggiatura a lista dettagliata, impiegata nella realizzazione di programmi televisivi come → talk show e giochi. Vi sono
elencati, in ordine successivo, i vari segmenti
inclusi nel programma: ognuno di essi presenta informazioni specifiche riguardo alla
fonte, all’argomento e alla durata.
S
ala controllo audio
Ambiente separato ma adiacente alla
→ sala di controllo video, in cui i → tecnici
del suono e i loro assistenti operano sul →
banco audio per smistare e bilanciare i segnali provenienti dai → microfoni e dalle altre sorgenti sonore (registratori audio e video ecc.).
Sala controllo luci
Ambiente riservato al controllo delle luci di
uno studio, da dove il → capo elettricista
manovra i comandi elettronici di accensione e spegnimento del materiale elettrico d’illuminazione.
299
strumenti
Sala di controllo video
Locale separato dello → studio televisivo,
cui sono collegate le → telecamere, dotato
di una serie di monitor che mostrano l’immagine proveniente da ciascuna telecamera
e da qualsiasi altra fonte di ripresa visiva
adoperata dalla produzione.
Sala montaggio
Ambiente in cui si effettuano le operazioni
di → montaggio. È collegata con la → sala
regia per effettuare, laddove necessario, un
montaggio simultaneo all’andamento del
programma trasmesso.
Sala regia
essere ricevuto a Terra mediante → un’antenna parabolica ed un → cavo coassiale,
senza l’ausilio di stazioni ripetitrici.
SAT 1
→ Network privato tedesco che si finanzia
con risorse pubblicitarie.
Scaletta
Testo scritto che contiene le indicazioni di
quanto via via deve essere mandato in onda
nell’ambito di un → programma. Facilita notevolmente il lavoro del → conduttore e del
→ regista, garantendo che tutto quanto viene trasmesso non sia casuale ma studiato e
organizzato.
Ambiente dal quale il regista effettua la direzione delle riprese, non sempre vicino allo
studio in cui si sta riprendendo il programma. È una sala isolata acusticamente, dotata di molti → monitor, che, assieme agli →
interfono, costituiscono i mezzi di collegamento tra il → regista e i suoi collaboratori
con lo studio e le sale di controllo (→ sala
controllo luci, → sala controllo audio → sala
controllo viedeo).
Scansione
Sarte
Addette alla confezione dei costumi, su indicazione del → costumista.
Tutto l’apparato che ricostruisce sul palco
l’ambiente entro cui si desidera che si muovano attori, conduttori o presentatori.
Satellite
Sceneggiato
Stazione spaziale in orbita intorno alla Terra, in grado di ricevere e trasmettere segnali
per le telecomunicazioni. È composto essenzialmente da due tipi di dispositivi: quelli
per ricevere e trasmettere i segnali, paragonabili ai ripetitori terrestri, e quelli per il
mantenimento e la correzione dell’orbita. I
primi s. geostazionari vengono lanciati all’inizio degli anni Sessanta. S. di distribuzione tipo di → s. cui viene inviato il →
segnale proveniente da una stazione terrestre per essere diffuso attraverso la rete terrestre o via cavo. S. di diffusione tipo di s.
che fanno parte del recente sistema di diffusione diretta → DBS, il cui → segnale può
300
Sistema di esplorazione dell’immagine televisiva per la sua scomposizione in linee
attraverso il target della → telecamera e la
sua ricostituzione sullo schermo televisivo
mediante → pennello elettronico. La s. dell’immagine viene compiuta da sinistra a
destra, proprio come accade per la lettura di
una pagina scritta.
Scena
→ Teleromanzo ispirato a grandi opere letterarie ottocentesche, in voga nei primi anni
di programmazione della → Rai, cui va il
merito di aver avvicinato il pubblico di massa alla conoscenza di molti autori della letteratura mondiale, stimolandolo anche alla
lettura, come testimoniano gli andamenti
delle vendite dei libri in occasione delle
messe in onda di trasposizioni televisive.
Sceneggiatura
Copione di un programma televisivo. Contiene l’indicazione della suddivisione in →
scene, i dialoghi, l’indicazione degli ambienti e degli spostamenti delle → telecamere.
Esistono diversi tipi di s.: quella di tipo ci-
glossario
nematografico, usata soprattutto per la fiction; quella rundown, ovvero una lista di
argomenti, usata in genere per i talk show;
la outline, ancora meno dettagliata; lo storyboard, una sceneggiatura disegnata, usata in
genere per spot pubblicitari e videoclip musicali.
Scenografia
Il complesso di elementi che costituiscono
la scena di un programma, ovvero la parte
visibile al pubblico in cui si muovono gli
attori.
Scenografo
Creatore della → scenografia, cura il progetto scenografico e prepara i → bozzetti
delle scene; può essere coadiuvato da un →
aiuto scenografo.
SECAM
Sigla di Séquentielle Couleur à Memoire. Standard televisivo a colori messo a punto in Francia da Henry de France nel 1959, adottato dall’Africa del Nord e dall’Europa dell’Est. Ha
la stessa definizione del → PAL, 625 linee per
quadro per 25 quadri al secondo, con la differenza che i due segnali del chroma vengono
trasmessi sequenzialmente linea per linea.
Secondo programma della Rai
Entra in funzione il 4 novembre 1961, in
anticipo di un anno rispetto ai tempi concordati con lo Stato, con due ore di programmazione quotidiana, dalle 21 alle 23.30. Con
la sua nascita e l’introduzione ad uso professionale della tecnologia di videoregistrazione, il sistema produttivo televisivo si
evolve, cominciando a sostituire il modello
spettacolare teatrale — caratteristico dei primi anni — con quello del cinema.
Segretario di produzione
Assistente del → direttore di produzione, è
incaricato di mansioni esecutive.
Semiquadro
Nel processo di → scansione è l’esplorazione alternata di tutte le righe dispari prima e
di quelle pari poi, che serve a evitare lo →
sfarfallamento dell’immagine.
Sensore
Dispositivo elettronico della → telecamera, ad alta precisione. Consiste in una piastrina di silicio fotosensibile che scandisce
in punti, detti → pixel, l’immagine ripresa, trasformandola in altrettanti impulsi
elettronici. Maggiore risulta il numero di
punti, maggiore sarà la definizione dell’immagine.
Séquentielle Couleur à Memoire
→ SECAM.
Serial
Prodotto tipico della → fiction statunitense,
in più → puntate, che narra le vicende di
uno o più personaggi fissi, a volte famiglie
o dinastie di potere. Il primo s. importato in
Italia è → Dallas, nel 1981, seguito da altri,
tra cui Falcon Crest e Dinasty.
Serie televisiva
→ Genere di → fiction in più episodi, in Italia
solitamente definito → telefilm. Ogni episodio vede protagonisti degli intrecci narrativi
personaggi fissi. A differenza del → serial, non
ha evoluzione cronologica tra una puntata e
l’altra. Ogni → episodio è un capitolo a sé e i
personaggi risultano sempre uguali a se stessi, senza alcuno sviluppo psicologico.
Segnale
Servizio
Impulso elettrico che trasporta un’informazione tramite un mezzo di conduzione. Il s.
televisivo è composto da un s. video per le
informazioni relative all’immagine e da un s.
audio per le informazioni relative al sonoro.
Filmato che dura da un minimo di 40 secondi ad un massimo di due minuti, derivante dalla copertura — invio di un giornalista e della troupe sul luogo — di un evento
e consistente nella sua sintesi audiovisiva.
301
strumenti
Servizio Opinioni
Simulcast
Organismo separato istituito dalla → Rai nel
1954, incaricato di raccogliere le informazioni relative alle risposte del pubblico alla
visione dei programmi.
Trasmissione simultanea dello stesso programma da parte di un’emittente televisiva
e di una stazione radiofonica. Sistema molto usato per eventi musicali e sportivi.
Set
Sincronismo
Luogo allestito all’interno o all’esterno di
uno studio, in cui si realizzano le riprese
di un programma televisivo. Il s. comprende anche i proiettori delle luci e lo spazio
necessario per le manovre dalle telecamere.
La parte del segnale televisivo che contiene
le informazioni relative alla composizione
dell’immagine. Il s. orizzontale fa sì che il
pennello elettronico passi da una linea all’altra; il s. verticale segnala il momento di
passaggio da un quadro all’altro; il s. del
colore forma tutti i colori a partire dai tre
fondamentali: rosso, verde e blu.
Set top box
Dispositivo per la decodifica dei canali tematici via → satellite che può anche essere
utilizzato per il collegamento a → Internet,
avviando la sua presentazione attraverso i
→ monitor televisivi, i videoproiettori o i
→ pc con scheda video per la ricezione →
broadcasting. (mm, ap, dv)
Seven days recall
Letteralmente ricordo di sette giorni, test che
fa parte di un sistema per la rilevazione →
dell’audience consistente nel somministrare un questionario, generalmente a domicilio, per la raccolta di informazioni relative
all’ascolto televisivo dell’ultima settimana
giorno per giorno.
Sfarfallamento
Disturbo che si presenta come un tremolio
ripetuto dello schermo.
Share
Termine inglese di accezione comune, letteralmente quota, utilizzato per indicare la
quota percentuale di pubblico che risulta sintonizzata su un determinato programma rispetto alla totalità del pubblico presente davanti alla tv nello stesso intervallo di tempo
preso in considerazione.
Sigla
Cappello musicale posto alla fine o all’inizio di un → programma televisivo.
302
Sincronizzatore
Tecnico specializzato addetto alla → sincronizzazione.
Sincronizzazione
Tecnica con cui è possibile istituire una perfetta contemporaneità tra i suoni ascoltati e
le relative immagini viste.
Sintonizzatore
Apparecchio la cui funzione consiste nel ricevere e selezionare, tra tutti i → segnali
elettrici ad alta frequenza provenienti → all’antenna dalle → emittenti, quelli che corrispondono alla → frequenza della stazione
che si desidera ascoltare o vedere. È presente in ogni → televisore, → videoregistratore e apparecchio radio.
Siparietto
Breve intermezzo grafico tra uno spot pubblicitario e l’altro, introdotto per → Carosello e poi utilizzato per molto tempo anche
dopo la sua scomparsa. I s. sono attualmente spariti: poiché la comunicazione televisiva tende a diventare un unico flusso indistinto, gli spot non vengono più segnalati
da alcun elemento riconoscibile.
Sipra
Sigla di Società Italiana Pubblicità Radiofonica Anonima. Concessionaria in esclusiva
della raccolta pubblicitaria della Rai fonda-
glossario
ta a Milano nel 1926. Con l’avvento di →
Publitalia, il suo ruolo si è andato notevolmente riducendo.
Sistema misto
Sistema istituito in seguito alla legge n° 103
del 14 aprile 1975, promulgata nel tentativo
di dare una risposta ai problemi emersi nel
sistema radiotelevisivo. Consente la liberalizzazione delle trasmissioni televisive, la
creazione di testate e reti indipendenti in
competizione al fine di garantire un pluralismo maggiore nella rappresentanza politica.
Sit com
Abbreviazione per → situation comedy.
Situation comedy (o sit com)
Espressione inglese, traducibile in commedia di situazione, utilizzato per indicare il
genere televisivo di → fiction nato e sviluppatosi negli Stati Uniti, costituito da → episodi della durata di circa mezz’ora, generalmente girati in → interni e caratterizzato
da situazioni comiche, battute rapide e taglienti sottolineate da risate e applausi fuori
campo di un immaginario pubblico.
tiche sentimentali e sagre familiari, personaggi di ceto sociale medio-alto dai tratti
psicologici poco approfonditi. I ritmi narrativi sono lenti e le trame si intersecano continuamente, dando adito a sviluppi sempre
nuovi.
Società Italiana Pubblicità
Radiofonica Anonima
→ Sipra.
Software
Con questo termine si intende generalmente un programma informatico composto da
istruzioni, algoritmi (cioè sequenze di istruzioni) e dati. Se viene utilizzato direttamente dagli utenti, si preferisce parlare in genere di applicazione; se viene utilizzato dal sistema operativo, si preferisce indicarlo con
l’espressione s. di sistema. (lg)
sogni nel cassetto, I
→ Quiz trasmesso da → TeleMilano a partire dal gennaio del 1980, sponsorizzato da
otto → inserzionisti e trasmesso in contemporanea da una settantina di tv locali, alle
quali viene distribuito gratuitamente in cassetta.
Sky Movies
Sopralluoghi
→ Canale britannico di film a pagamento, rappresenta attualmente la seconda →
pay-tv europea.
Indagini compiute direttamente sui luoghi
in cui sono previste riprese in → esterni, al
fine di pianificarne al meglio l’esecuzione.
Soap opera
Special
Espressione inglese di accezione comune,
letteralmente opera sapone, utilizzata per
indicare il genere radiotelevisivo appartenente alla famiglia del → serial, nato negli
anni Trenta in ambito radiofonico negli Stati Uniti, così denominato perché → sponsorizzato principalmente da case produttrici di saponi e detersivi per la casa. La prima, prodotta e trasmessa in radio negli Stati
Uniti nel 1937, è intitolata The Guiding Light, poi passata alla tv e nota anche in Italia
con il titolo Sentieri. Caratteristiche della s.o.
sono: la programmazione quotidiana, tema-
→ Programma ideato come prodotto unico
per un’occasione straordinaria (celebrazioni, anniversari, benefienza, eventi ecc.).
Speciale
→ Programma televisivo o radiofonico, che,
in genere, tratta argomenti di cronaca viva o
si occupa di fatti e personaggi particolarmente significativi.
Sponsor
Termine latino utilizzato per indicare chi finanzia o sostiene iniziative di vario tipo, allo
scopo di ricavarne notorietà e prestigio per
sé o per i propri prodotti.
303
strumenti
Sponsorizzazione
Operazione che consente, grazie al finanziamento di aziende interessate a farsi pubblicità attraverso il mezzo radiotelevisivo, la
realizzazione di → programmi televisivi o
radiofonici altrimenti onerosi.
Spot
Termine inglese, di accezione comune —
letteralmente macchia — utilizzato per indicare un breve filmato, della durata di circa 30/60 secondi, prodotto e messo in onda
a scopo pubblicitario.
Stacco
to dal programma (Realplayer è uno dei più
usati) man mano che viene scaricato. Questo dispositivo consente perciò di interrompere la lettura del file in qualsiasi momento
se il suo contenuto non interessa. (lg)
Striscia
Modulo di → programmazione che consente di rafforzare il legame di fedeltà del telespettatore, proponendo un → palinsesto
giornaliero fisso durante l’intero arco della
settimana.
Strumentazione
Lo spostamento dell’inquadratura da una →
telecamera all’altra.
L’insieme delle apparecchiature e degli impianti impiegati nella realizzazione di un
prodotto televisivo.
Stazione indipendente
Struttura
Nel panorama italiano della fine degli anni
Settanta, rappresenta la forma più semplice
di stazione televisiva. Privata, controllata da
un certo numero di soci o di azionisti, produce in proprio i → programmi e, in alcuni
casi, raccoglie autonomamente la pubblicità e ne effettua la vendita ad altre → emittenti.
→ L’emittente televisiva considerata nel suo
complesso, dalla composizione fisica a quella organizzativa.
Struttura produttiva (o Production management)
È la struttura che si occupa della progettazione esecutiva di un programma.
Stazione televisiva
→ Emittente.
Story-board
Espressione inglese, di accezione comune,
utilizzata per indicare una → sceneggiatura
disegnata: tutto ciò che si vedrà è descritto
con dei disegni, sotto i quali sono scritti i
dialoghi. Viene generalmente usata per piccole produzioni, come → spot pubblicitari
o videoclip musicali.
Streaming
Particolare dispositivo utilizzato nel → Web
per trasmettere file audio e video. Con il sistema tradizionale infatti, per potere usare
un file prelevato da → Internet bisogna prima scaricarlo completamente sul disco fisso del computer e successivamente eseguirlo. Con lo s., invece, un file (ad esempio,
una canzone o un filmato) viene interpreta304
Strutture di programmazione (o Program management)
Strutture preposte → all’ideazione e alla →
progettazione esecutiva di un programma.
Studio One
Programma televisivo di → varietà trasmesso negli Stati Uniti dal 1948 al 1958.
Studio
Luogo fisico in cui si realizza un → programma televisivo. Tutti gli s. sono dotati
di una serie di elementi comuni, aldilà delle
differenze di dimensioni e di caratteristiche
tecniche, tra cui: la → griglia delle luci sospesa sotto il soffitto, un determinato numero
di → telecamere per la ripresa delle immagini e di → microfoni per la registrazione
del suono, una → sala di controllo video,
una→ sala di controllo audio, una saletta
per il → controllo luci. Su almeno due pa-
glossario
reti dello s. è solitamente steso, dal soffitto
fino al pavimento, uno speciale tessuto detto → ciclorama.
in onda di una trasmissione, addetto in studio agli apparati di ripresa audio.
Surfing
Tecnico specializzato che, in → sala di controllo video, è addetto al controllo del segnale video e al bilanciamento del segnale
fra le varie → telecamere.
Termine inglese, di accezione comune, utilizzato per indicare il navigare in → Internet senza una meta particolare o uno scopo
preciso.
Svolgimento ininterrotto
Tipo di → prova che riduce al minimo le
interruzioni, senza badare a eventuali piccoli incidenti di percorso.
Syncom I
→ Satellite lanciato nel 1963 da Cape Canaveral, negli Stati Uniti, è la prima vera stazione geostazionaria.
Syndications
Circuiti di → emittenti televisive, consorziate fra loro per la produzione in comune dei
programmi e per la raccolta pubblicitaria.
T
alk show
Termine inglese, di accezione comune (letteralmente spettacolo di parola), utilizzato per indicare un programma televisivo costituito da interviste con ospiti presenti in studio, interrotte da telefonate e/o interventi del pubblico in sala.
Target
Termine inglese, di accezione comune (letteralmente bersaglio), utilizzato per indicare sia la piastrina fotosensibile presente nel
tubo di ripresa della videocamera, che serve a trasformare in impulsi elettrici la luce
proveniente dagli oggetti inquadrati dall’obiettivo; sia il segmento di pubblico, dalle caratteristiche sociodemografiche note,
cui è indirizzato un determinato programma o un messaggio pubblicitario.
Tecnico del suono
Tecnico specializzato nella gestione di tutti
i supporti audio che concorrono alla messa
Tecnico video
TeleAquila
→ TeleNapoli.
TeleBiella
Prima tv privata italiana, fondata da Peppo
Sacchi, ex regista della Rai e della televisione svizzera, che inizia a trasmettere da
uno scantinato nel 1972. Piccolo impianto
di → televisione via cavo (costituito da pochi televisori installati nei bar e nei negozi,
soltanto successivamente anche nelle abitazioni private), si propone come «giornale periodico di informazioni e cronache riprodotte
a mezzo video della testata TeleBiella A 21
Tv».
Telecamera (o videocamera)
Apparecchio con cui si effettuano le → riprese delle immagini televisive, composto
da una parte ottica, → l’obiettivo, ed una
parte elettronica, il tubo di ripresa.
TeleCapodistria
→ Emittente in lingua italiana della ex-Jugoslavia, i cui programmi a colori, compresa un bel po’ di pubblicità rastrellata su territorio italiano, possono essere visti quotidianamente, per tre ore serali, dal 1971 nelle regioni italiane comprese fra il Veneto e
le Marche. Dalla seconda metà degli anni
Ottanta si è trasformata in televisione commerciale, affidando la raccolta pubblicitaria
a → Publitalia.
TeleCinco
→ Emittente televisiva spagnola di cui Silvio Berlusconi, nel 1988, ottiene la licenza
insieme a Leo Kirch, titolare del maggiore
gruppo europeo per la distribuzione cinematografica.
305
strumenti
Telecom Italia
Principale operatore italiano di telecomunicazioni, nato nel 1994 dalla ristrutturazione
di tutte le maggiori società a partecipazione
statale del settore: Sip, Italcable, Iritel, Telespazio e Sirm. Ha operato in regime di
monopolio fino al 1998.
Telecomando
Dispositivo che consente di manovrare a
distanza il → televisore o il → videoregistratore, ai quali trasmette i comandi attraverso l’emissione di raggi infrarossi.
Telecommunications Reform
Act
Legge di riforma promulgata negli Stati
Uniti nel 1996: consente ad aziende produttrici di computer e di software, imprese televisive, compagnie telefoniche e case cinematografiche di lanciarsi in un gioco frenetico di alleanze in campo multimediale.
Telecomunicazioni
L’insieme delle tecniche e dei procedimenti
per la trasmissione a distanza di informazioni di vario tipo (voce, suoni, testi, dati,
immagini fisse o in movimento), effettuata
con mezzi elettrici, elettromagnetici oppure
ottici. Lo schema più semplice di un generico sistema di t. prevede due blocchi funzionali (trasmettitore e ricevitore) collegati attraverso una via di trasmissione (canale),
comprendente il mezzo trasmissivo e i relativi apparati di linea. La sorgente di informazione e il destinatario dell’informazione
sono considerati estranei al sistema.
Telecronaca
→ Ripresa e trasmissione televisiva commentata di un evento. Può essere in → diretta se la trasmissione è contemporanea alla
ripresa; o in → differita se l’avvenimento è
stato registrato in precedenza.
Telefilm
→ Genere di → fiction televisiva che segue
un andamento seriale. La relazione fra i vari
306
→ episodi di cui si compone una serie di t.,
è data dai protagonisti: i personaggi sono
fissi e mostrano caratteri costanti, mentre il
linguaggio narrativo è asciutto e rapido.
Ogni episodio racconta, in poco meno di
un’ora, una storia che ha una sua conclusione. Gli episodi possono essere girati sia in
interni, sia in esterni.
TeleFirenze
Prima → tv privata italiana via → etere, nata
nel 1974.
Telegatto
Statuetta ricoperta di oro zecchino, raffigurante un gatto, ideata nel 1968 dalla rivista
«Tv Sorrisi e Canzoni». Dal 1984 viene utilizzato per premiare i personaggi televisivi
più votati dai telespettatori in una serata di
gala che viene organizzata, ogni anno, nel
mese di maggio.
Telegiornale (tg)
Il → formato più diffuso dell’informazione
televisiva, contraddistinto da uno spazio ben
definito, con → sigle di apertura e di chiusura, trasmesso ad un orario fisso, che ha
una durata standard ed un contenuto preciso: le notizie di attualità. Viene letto da uno
speaker o da un giornalista. Le diverse →
edizioni possono differenziarsi sulla base di
alcuni elementi, come la presenza o meno
di interviste o di servizi, o per il fatto di fornire un riassunto panoramico della giornata
o, ancora, per contenere soltanto notizie di
aggiornamento. L’impaginazione di un telegiornale è di solito piuttosto rigida: una
successione di notizie, divise per argomenti
(politica, cronaca, cultura, sport) e presentate in ordine di importanza. L’insieme delle notizie e dei servizi è ordinata in modo
da dare risalto alla notizia o alle notizie con
cui si apre il tg, ossia a quella che si ritiene
sia maggiormente in grado di suscitare l’interesse del pubblico. Infine, vengono calibrati il ritmo interno del notiziario e l’acco-
glossario
stamento delle notizie tra loro. L’uniformità dei testi e dei collegamenti è affidata alla
grafica e alle immagini. Il primo tg fu trasmesso in Italia dal Primo canale a partire
dal 1954.
Teleobiettivo
TeleMilanocavo
Telepiù
Prima emittente televisiva, creata nel 1974
da Silvio Berlusconi allo scopo di servire
via cavo il centro residenziale Milano 2,
costruito dallo stesso imprenditore. In seguito, inizia a trasmettere via etere affidando la gestione dei palinsesti a Mike Bongiorno. Dal 1980 ha assunto la denominazione di Canale 5.
Telemontecarlo (TMC)
Emittente televisiva in lingua italiana nata
nell’agosto del 1974, in seguito alla sentenza della Corte costituzionale che legittimava gli impianti di ripetizione dei segnali televisivi esteri. La mancanza di un preciso
profilo editoriale e, soprattutto, il predominio in campo pubblicitario della Fininvest e
di Publitalia, hanno impedito, nonostante le
premesse favorevoli, lo sviluppo dell’emittente come terzo polo televisivo in concorrenza con il duopolio Rai-Fininvest. Dal
1994 T. ha comunque cercato di avviare una
programmazione più incisiva, anche in seguito all’acquisto da parte del gruppo Cecchi Gori.
Telenovela
Teleromanzo a puntate di produzione latinoamericana nato come derivazione del fotoromanzo. Argomento principale delle t.
sono saghe familiari e vicende sentimentali
molto complicate, caratterizzate da tempi
narrativi lenti e da tecniche di regia poco
innovative. Pensate per coprire un’intera stagione con un numero di puntate variabile
(tra le 150 e le 200), ciascuna della durata
di poco più di un’ora, le storie si concludono in genere con un lieto fine che ristabilisce un senso di giustizia e felicità.
Tipo di → obiettivo che consente di diminuire l’angolo di visuale, consentendo una
visione ravvicinata e ingrandita degli oggetti
ripresi.
La prima pay tv italiana, costituita per iniziativa del gruppo Fininvest nel 1990, dal
1991 attiva con una programmazione rivolta ai soli possessori di decoder a fronte di
un canone annuale di abbonamento. T. è un
complesso sistema di alleanze costituito intorno al leader europeo della tv a pagamento, l’operatore francese Canal Plus. Attualmente la società è composta da Leo Kirch,
Silvio Berlusconi e, recentemente, la Rai.
Offre un servizio DSTV, in seguito ribattezzato D+, con un → buquet di canali trasmessi attraverso i satelliti Eutelsat.
Telequiz
→ Genere televisivo a premi, in cui il conduttore pone una serie di domande al → concorrente. Questi, per vincere, deve dare la
risposta esatta entro il tempo previsto.
Teleromanzo
→ Genere di spettacolo televisivo a puntate, che consiste nell’adattamento o riduzione drammatica di un romanzo. È uno degli
esempi più riusciti di fusione tra un medium
tradizionale, quale appunto il romanzo, e il
medium televisivo.
Telescuola
Telecorso di formazione professionale ideato e organizzato dalla RAI con la consulenza del Ministero della pubblica istruzione,
trasmesso quotidianamente, dal 1958 al
1963, tra le ore 14.10 e le ore 15.10. Basato
sui programmi scolastici ministeriali, si appoggiava a strutture esterne, detti Punti di
ascolto di T., luoghi per l’ascolto collettivo
delle lezioni in cui era prevista anche la presenza di professori per assistere e correggere i «telediscenti».
307
strumenti
Telespazio
Televideo
Società italiana per le telecomunicazioni
spaziali, fondata da Marcello Rodinò a
Roma nel 1961. In base ad una convenzione
firmata nel 1965 con il Ministero delle poste e telecomunicazioni, per venticinque anni
è concessionaria del servizio commerciale
delle telecomunicazioni mediante satelliti
artificiali.
Telespettatore
Servizio di → teletex lanciato dalla Rai nel
1984. Contiene un pacchetto ampio e vario
di informazioni: dalle previsioni metereologiche alla viabilità, dai programmi televisivi ai servizi della pubblica amministrazione e alle informazioni istituzionali, fino a
notizie di agenzia in aggiornamento continuo. Fornisce, inoltre, la sottotitolazione dei
programmi per i non udenti.
Lo spettatore di una → trasmissione televisiva.
Televisione digitale
Teletex
Sistema che rappresenta una evoluzione delle modalità di trasmissione televisiva, che
si avvale di tecnologie digitali per la compressione e per la ricezione del segnale che
viene poi convertito, attraverso un decoder
(decodificatore), in forma analogica per rendere i programmi fruibili attraverso un normale apparecchio televisivo. La stessa quantità di frequenze necessarie per un canale
televisivo analogico può arrivare a ospitare
fino a dieci canali digitali, con una conseguente riduzione dei costi di trasmissione. I
miglioramenti sono sensibili anche per quanto riguarda la qualità delle immagini e dei
suoni trasmessi.
Sistema lanciato in Inghilterra nel 1976,
negli anni Ottanta diffuso in quasi tutti i
Paesi europei e in America, attraverso il quale è possibile mandare in onda testi scritti
senza disturbare il → segnale televisivo, utilizzando le linee di → scansione trasmesse
e non utilizzate. Permettere di ricevere sullo schermo del → televisore — dotato di
un’apposita scheda di interfaccia — una serie di pagine elettroniche di dati e informazioni, sovrapponendole o sostituendole al
programma che si sta vedendo. Le pagine
numerate di testo scritto vengono trasmesse
in codice da un computer centrale ad →
un’antenna trasmittente e diffuse attraverso
i ripetitori terrestri (o i → satelliti e le reti
cavo) e possono essere richiamate sullo
schermo televisivo mediante → telecomando. Esiste un limite al numero di pagine, circa 800, che il sistema consente di trasmettere, oltre il quale i tempi di attesa dell’utente
si rivelerebbero troppo lunghi. Il servizio
fornito dalla → Rai si chiama → Televideo.
Televendita
→ Genere televisivo che si afferma nella
seconda metà degli anni Ottanta sulle reti
private locali. Si tratta di → programmi in
→ diretta in cui si vendono di prodotti di
vario tipo, che il pubblico a casa può ordinare attraverso il telefono. → Redazionale
commerciale.
308
Televisione generalista
Espressione utilizzata in riferimento ad
un’offerta di → programmazione molto varia per tipologia e genere di → programmi,
in grado di soddisfare le esigenze e i gusti
di tutto il pubblico televisivo. Si rivolge, dunque, ad un pubblico indifferenziato e generico, mentre il suo sforzo produttivo si fonda sulla ricerca del «minimo comune denominatore» di una tipologia di telespettatori
quanto più vasta possibile.
Televisione interattiva (I-Tv)
L’insieme delle tecnologie che rendono
possibile una fruizione non passiva dei contenuti televisivi, presentando gradi più o
meno accentuati di interattività, dalla partecipazione ad un gioco televisivo alla frui-
glossario
zione di servizi come l’home shopping e l’on
line banking. Il segnale può essere diffuso
via etere, via cavo o sia satellite. Nella sua
forma più evoluta la t.i. combina le prestazioni di un normale televisore con quelle di
un computer.
Televisione via cavo
Sistema di trasmissione dei → segnali televisivi inviati da una → emittente che non
utilizza → l’etere ma i → cavi coassiali o i
più moderni → cavi a fibre ottiche. Sorto
negli Stati Uniti dalla necessità di portare i
segnali televisivi via etere nelle zone interne, si è poi affermato, a partire dagli anni
Settanta, con l’invenzione della → pay-tv,
come sistema alternativo alla emissione via
etere. Molto diffusa negli Stati Uniti, non
ha ottenuto in Europa lo stesso successo.
Televisore
Apparecchio per la ricezione e la riproduzione del segnale televisivo inviato → via etere
o → via cavo da una → emittente. E’ costituito da un circuito elettronico che riceve e converte il → segnale e da un → tubo catodico
con schermo a fosfori per la formazione delle immagini. Possiede, inoltre, un impianto
audio con altoparlanti per l’ascolto.
Telstar I
→ Satellite per le → telecomunicazioni lanciato nel 1962 da Cape Canaveral, negli Stati
Uniti.
Telstar II
→ Satellite per le → telecomunicazioni lanciato nel 1963 da Cape Canaveral, negli Stati
Uniti.
Tempi
Testata
Indica la parte alta della prima pagina di un
giornale, quella che contiene il nome del
giornale stesso. Di qui il termine passa ad
indicare il giornale — con tutte le sue caratteristiche organizzative, produttive, editoriali
— e, per estensione, il settore che in una →
emittente è responsabile dell’informazione
e coincide, in pratica, con la → redazione
del → telegiornale.
Testi
L’insieme degli elaborati scritti che fanno
da supporto agli attori o ai conduttori di una
→ trasmissione.
Testimonial
Termine inglese di accezione comune — letteralmente attestato, certificato di servizio
— in ambito televisivo o radiofonico utilizzato per indicare un noto personaggio che,
dietro adeguato compenso, offre la propria
immagine per pubblicizzare un prodotto.
Tf1
Canale francese pubblico, che, privatizzato
nel 1987, mantiene a lungo una posizione
di vantaggio nella raccolta pubblicitaria.
Tg
Abbreviazione per → telegiornale.
The $64,000 Question
Titolo di un popolarissimo quiz trasmesso
dalla statunitense → CBS e sponsorizzato
dalla Revlon, coinvolto nel 1959 in uno scandalo. Le risposte venivano, infatti, suggerite ai concorrenti per pilotare l’audience da
raggiungere.
The Movie Channel
Terza Rete
Pay-tv della → Warner Communications
lanciato nel 1975, dedicato alla programmazione di film, per lo più grosse produzioni
di Hollywood.
Terzo canale televisivo della Rai, nasce agli
inizi degli anni Settanta con lo scopo di dare
voce alle regioni d’Italia di nuova istituzione.
Titolo di una rubrica pubblicitaria della →
Rai, andata in onda dal 1959.
Con tale termine si è soliti indicare la durata dei processi di → produzione e trasmissione televisivi.
Tic Tac
309
strumenti
Time Warner
Trovarobe
Azienda statunitense per le comunicazioni
di massa, nata nel 1989 dalla fusione di Time
Inc e Warner Communication. È inoltre leader nel settore della televisione via cavo,
digitale e interattiva. Nei primi mesi del 2000
si è fusa con la America Online, colosso nel
campo delle comunicazioni.
Persona incaricata dalla produzione di procurare tutti gli oggetti necessari all’allestimento di un programma.
Titoli di coda
Didascalie impresse elettronicamente sulla
parte finale di una trasmissione, di cui presentano note informative → credit.
Titoli di testa
Didascalie impresse elettronicamente sulla
parte iniziale di una trasmissione, di cui presentano note informative. → Credit.
TMC
→ Telemontecarlo.
TMC2
→ Emittente musicale italiana, già → Videomusic, che dal 1995 appartiene al gruppo
Cecchi Gori.
Trasduttore
Dispositivo in grado di rilevare una grandezza fisica e trasformarla in una diversa, in
genere un segnale elettrico. Usato in → microfoni e altoparlanti.
Trasmissione
Sia il processo di irradiazione dei → segnali televisivi da un’emittente ai riceventi, sia
il contenuto di tale processo (in questa accezione detto anche programma). Nella t.
via → etere i segnali vengono trasformati in
→ onde elettromagnetiche che si propagano, appunto, in questo spazio.
Troupe
L’insieme dei tecnici e delle maestranze che
lavorano alla realizzazione di un → programma o una → fiction. Esistono due tipi
di t.: quella per la riprese esterne e quella da
studio, che comprende molti più elementi
ed un numero maggiore di addetti.
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Truccatore
Addetto ai trucchi e/o ai ritocchi necessari
ad una buona resa spettacolare. In genere il
trucco televisivo serve a mettere in evidenza i tratti piacevoli di un interprete (rendendo uniformi i toni della pelle, coprendo piccole imperfezioni, macchie o borse sotto agli
occhi ecc.). In altri casi e per esigenze di
produzione, il trucco ha una funzione di arricchimento dell’aspetto (un po’ di cipria su
una testa calva, ad esempio, elimina fastidiosi riflessi), di correzione di eventuali inestetismi o di creatività (inventare un personaggio nuovo, creare un mostro, trasformare un giovane in vecchio ecc.).
Tubo catodico
Dispositivo messo a punto dal tedesco Ferdinand Braun nel 1987. In un tubo di vetro viene inserito un elettrodo, il catodo, che emette
un fascio di elettroni trasformando il segnale
elettrico in punti luminosi corrispondenti all’immagine sulla parte anteriore del tubo.
Tubo di ripresa
Inventato nel 1920 da Farns wor th e
Zworykin, è composto da un insieme di dispositivi che, all’interno della → telecamera, trasformano la luce in segnale elettronico. Nelle telecamere più moderne, è sostituito da un sensore.
Tv dei ragazzi
Così viene denominata la programmazione
che, a partire dal 1954, il Primo canale Rai
dedica nei giorni feriali, a partire dalle ore
17.30 e per un’ora e mezza, ai telespettatori
più piccoli.
Tv di servizio
Espressione utilizzata per indicare le → trasmissioni televisive caratterizzate dall’offerta di informazioni di pubblica utilità.
glossario
Tv senza frontiere
Direttiva del consiglio della Comunità Europea, emanata nel 1989 allo scopo di favorire lo sviluppo del processo di integrazione
fra i vari Paesi dell’Unione anche nel settore audiovisivo.
Tv verità
Espressione utilizzata per indicare le → trasmissioni televisive caratterizzate dalla messa in scena di eventi e sentimenti presi dalla
vita di tutti i giorni. Tale definizione è stata
coniata alla fine degli anni Ottanta per le trasmissioni che in quel periodo cercavano di
istituire un rapporto diretto con la «realtà»,
abbandonando ogni filtro linguistico, sintattico e di genere a favore di una irruzione degli avvenimenti «allo stato puro».
Tycoon
Termine derivante dal linguaggio militare
giapponese (in cui designa il comandante supremo dell’esercito) usato durante gli anni
Trenta negli Stati Uniti per indicare i ricchi
industriali, proprietari di case cinematografiche, e poi, in generale, i grandi industriali
della comunicazione.
Twentieth Century Fox Film
Corporation
→ Major cinematografica hollywoodiana derivata, nel 1935, dalla fusione della Fox Film
Corporation con la 20th Century Picture.
Twenty-One
Titolo di un popolare quiz a premi prodotto
dalla statunitense → NBC, coinvolto nel
1959 dallo scandalo dei quiz truccati.
U
fficio casting
Ufficio preposto all’ingaggio del →
cast per un → programma. L’u.c. della Rai
cura anche gli incarichi dello staff tecnico,
oltre che del cast artistico, dei programmi.
Ufficio scritture
→ Ufficio casting.
UHF
Sigla per → Ultra High Frequency. → Bande di frequenza riservate alla trasmissione
dei segnali televisivi.
Ultimo miglio
Problema molto dibattuto nel mondo delle
comunicazioni, riguardante il modo in cui
raggiungere l’utenza per offrire servizi di comunicazione evoluti, da Internet alla tv interattiva.
Ultra High Frequency
→ UHF.
URI
Sigla di Unione Radiofonica Italiana. Nasce il 3 giugno 1924 dalla fusione delle società SIRAC (filiale commerciale della Western-Electric Company), Radiofono e RadioAraldo. Primo presidente viene eletto Enrico Marchesi, uomo di fiducia di Giovanni
Agnelli e importante esponente del mondo
industriale italiano. Il 6 ottobre dello stesso
anno, l’U. dà il via dalla Stazione di Roma
alla programmazione radiofonica. Nel 1928
viene sostituita dall’EIAR, nuovo ente concessionario, voluto dal regime fascista per
lo sviluppo e soprattutto per il controllo della
radiodiffusione.
V
alletta
Donna giovane e bella di consuetudine al fianco del presentatore di uno spettacolo televisivo. Il suo ruolo e la sua immagine si sono, nel corso del tempo, modificati: dalla passività e il «mutismo» dei primi anni, si è passati ad una presenza più dinamica e loquace.
Valori notizia
Criteri convenzionali utilizzati nel giornalismo per la valutazione della → notiziabilità
di un evento. Regolano la selezione delle →
notizie e tutti i processi di produzione dell’informazione. I v.n. sono relativi all’interesse generale di un evento, alla sua novità
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strumenti
o originalità, alla sua vicinanza fisica o culturale, al grado di partecipazione emotiva
che può generare, all’importanza dei soggetti che vi sono coinvolti, alla rilevanza
delle conseguenze che può comportare. Un
evento diventa notizia anche in relazione agli
altri soggetti giornalistici che lo hanno valutato in quanto tale. Se una → testata importante valuta un evento degno di diventare notizia, esso lo diventerà anche per le testate concorrenti.
mera molto piccola, con cassette della stessa grandezza di quelle audio e nastro da un
quarto di pollice, la cui durata massima di
registrazione è di 90 minuti.
Varietà
Video Home System
→ Genere televisivo di intrattenimento indirizzato al grande pubblico, caratterizzato
dalla presenza dominante di canzoni e trasmesso solitamente in → prima serata. In
Italia in particolare il v. televisivo è stato,
alle origini, una sintesi tra la rivista teatrale
e il v. radiofonico, per avvicinarsi negli Sessanta, al cabaret.
Variety Show
Viacom
Azienda statunitense che opera nei settori
della comunicazione e dell’intrattenimento
televisivo. Proprietaria del network MTV, di
canali via cavo e via satellite e di stazioni
radiofoniche, produce, inoltre, programmi
televisivi.
→ VHS.
Video on demand
→ VoD.
Video Tape Recorder (VTR)
→ Videoregistratore.
Video
Sia lo schermo del televisore, sia un filmato
a basso costo e di breve durata.
Espressione inglese per → varietà.
Videocamera
Verifica Programmi Trasmessi
Videomaker
→ VPT.
Verifica Qualitativa Programmi Trasmessi
→ VQPT.
Very High Frequency
→ Telecamera.
Termine inglese, di accezione comune, utilizzato per indicare l’autore (spesso, anche
produttore) di un → video, nell’accezione di
filmato a basso costo e di breve durata.
Videomusic
Sigla di Very High Frequency. → Bande di
frequenza riservate alla trasmissione dei segnali televisivi.
→ Emittente televisiva italiana di → genere
musicale, costituita nel 1984 dal gruppo
Marcucci. Acquistata nel 1995 dal gruppo
Cecchi Gori, ha mantenuto la denominazione e il logo di V. in aggiunta a quello di →
TMC2.
VHS
Videoregistratore (VTR)
Sigla di Video Home System. Standard di
→ videoregistrazione più diffuso a livello
amatoriale, che utilizza nastri da mezzo pollice ed ha una durata massima di registrazione di 240 minuti. Lo standard minore attualmente disponibile è quello lanciato dalla Sony nel 1985, che impiega una videoca-
Apparecchio per la registrazione delle immagini televisive su nastro magnetico, messo a punto dalla ditta statunitense → Ampex nel 1957. Attualmente sul mercato ne
esistono modelli diversi, in base al formato
del nastro magnetico. Il formato più diffuso
a livello casalingo è il → VHS.
→ VHF.
VHF
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glossario
Videoteca
Luogo adibito alla raccolta, alla conservazione e talvolta anche alla consultazione di
opere audiovisive.
Videotel
Nome italiano del → Videotex.
Videotex
Sevizio interattivo basato sulla bidirezionalità del cavo telefonico, che sembra attualmente superato dalla diffusione di → Internet. Consente il dialogo degli utenti, tramite tastiera, con il computer centrale al quale
si è collegati telefonicamente, per richieste
di informazioni o per una serie di servizi
(prenotazioni alberghiere, ferroviarie, vendite per corrispondenza ecc.).
Videotime
Società di produzione per le reti della società → Mediaset.
Viewer Choice
→ Pay-per-view nata negli anni Ottanta negli Stati Uniti, in cui la trasmissione di ogni
film è ripetuta otto volte al giorno. Per ogni
film scelto il consumatore paga un «biglietto», il cui ammontare — tranne il 20%, trattenuto dall’emittente — viene suddiviso tra
il produttore del film, proprietario dei diritti, e il cablo-distributore.
Voci e volti della fortuna
Titolo del programma televisivo della Rai
— mutuato dalla radio, che lo trasmetteva
dal 1956 come Le canzoni della fortuna —
mandato in onda a partire dal 1957, consistente in un gioco a squadre fra le diverse
regioni italiane, caratterizzato dall’abbinamento fra canzoni e Lotteria di Capodanno.
VoD
Sigla di video on demand, letteralmente video a richiesta, utilizzata per indicare il sistema di distribuzione su rete di testi di vario → genere — brani musicali, filmati video, notiziari ecc. — sulla base di una diretta selezione da parte dell’utente. Si basa su
una tecnologia composta da tre elementi: il
→ data server dell’emittente, la rete di trasmissione dati e i → client degli utenti.
VPT
Sigla di Verifica Programmi Trasmessi. Servizio di ricerca della Rai, nato nel 1977, finalizzato all’elaborazione di dati relativi all’informazione giornalistica, per il controllo dei caratteri di imparzialità e pluralismo
del servizio pubblico. Attraverso questa attività il VPT ha sviluppato la produzione di
analisi volte alla conoscenza e all’indagine
dei mutamenti del sistema televisivo italiano, del ruolo dei mezzi di comunicazione di
massa nella società e del mezzo televisivo
in particolare, nonché dei temi e delle problematiche connesse alla comunicazione televisiva.
VQPT
Sigla di Verifica Qualità Programmi Trasmessi. Denominazione assunta dal 1978 dal
→ VPT.
VTR
Sigla di Video Tape Recorder. → Videoregistratore.
W
eb
→ World Wide Web.
Webcasting
Termine derivato dalla contrazione di web e
broadcasting, utilizzato per indicare la trasmissione via → Internet di contenuti audiovisivi in tempo reale, ottenuta attraverso
programmi di → streaming audio e video.
World Wide Web
Conosciuto anche come Web o WWW, è letteralmente la «ragnatela estesa sul mondo»,
l’applicazione che consente di erogare un
servizio di distribuzione/consultazione ipertestuale e ipermediale di informazioni depositate nei computer server connessi alla rete
e rese accessibili tramite un’identificazione,
simile ai comuni indirizzi. Fu inventato da
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strumenti
Tim Berners-Lee nei laboratori di ricerca del
Cern di Ginevra. La sua enorme diffusione è
determinata soprattutto dall’introduzione delle interfacce «amichevoli» dei software di navigazione (i browser), ovvero quei programmi in grado di visualizzare, oltre al testo, anche le immagini, i filmati, i brani sonori e,
cosa più importante, di integrare tutte queste
varie componenti in un documento ipertestuale multimediale. Tra i principali browser:
Netscape, Explorer, Mosaic ecc. (mm, ap, dv)
re l’azione di cambiare rapidamente canale
attraverso il → telecomando in coincidenza
di una fascia pubblicitaria. Questa pratica
ha modificato la fruizione televisiva, facendo sì che il telespettatore segua più programmi contemporaneamente ma in maniera confusa e frammentaria.
WTBS
Zipping
Stazione televisiva fondata nel 1976 da Ted
Turner, all’interno della Turner Broadcasting
System.
Termine inglese che indica l’avanzamento
veloce delle immagini registrate su nastro
magnetico.
Z
ZDF
→ Rete televisiva del servizio pubblico tedesco, finanziata quasi esclusivamente da un
canone molto elevato.
Zoom
apping
Termine inglese derivato dal verbo «to
zap», letteralmente uccidere insetti con uno
spruzzo di insetticida, utilizzato per indica-
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Tipo di obiettivo che, montato sulle → telecamere moderne, può trasformarsi da → teleobiettivo a → obiettivo grandangolare,
modificandone la lunghezza focale.