4.Glossario (259.314)
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4.Glossario (259.314)
glossario glossario A BC Sigla di American Broadcasting Company. Grande network televisivo commerciale statunitense — insieme alla → NBC e alla → CBS — nato nel 1943 da The Blue Network, una delle due reti della → NBC, ceduta dopo l’intervento antitrust della Commissione Federale per le Comunicazioni (→ FCC). Tv a carattere generalista, nel 1995 viene acquistata dalla Walt Disney Company. A metà degli anni Sessanta introduce le interruzzioni pubblicitarie, mentre negli anni Ottanta trasmette i più grandi avvenimenti sportivi. Accendi un’amica Titolo di un celebre programma → contenitore di spazi commerciali, trasmesso da → ReteA dal 1983. Addetta ai costumi Incaricata di conservare i costumi di scena affidatele dal → costumista, distribuisce i costumi precedentemente conservati e numerati secondo le necessità di scena. stribuzione, per abbonamento, mediante collegamenti teleinformatici. Aiuto regista Figura professionale che svolge attività di coordinamento in assenza del → regista. Un a.r. di primo livello può anche sostituire il regista nella ripresa di scene non particolarmente complesse. Alta definizione → HDTV. altra domenica, L’ Programma domenicale della → Rete 2, condotto da Renzo Arbore dal 1976 al 1979. In una logica di concorrenza fra le reti pubbliche, si contrappone a → Domenica in e segna un grande rinnovamento nei programmi di intrattenimento. Per la prima volta vi si sperimenta, inoltre, il coinvolgimento in → diretta, attraverso il telefono, dei telespettatori, che solo qualche anno più tardi diventerà prassi comune in molti programmi di intrattenimento e non. AM ADSL → Modulazione d’ampiezza. Sigla di Asymmetrical Digital Subscriber Line. Tecnologia di trasmissione che, attraverso un sistema di modulazione, usando la porzione inutilizzata di una comune linea telefonica, viene impiegata per inviare dati ad alta velocità, fino a 2 Mbps, e ricevere informazioni con una velocità pari a 8 Mbps. Questo tipo di collegamento è fornito dai gestori dei servizi di telecomunicazione, a costo fisso. American Film Market (AFM) AFM → American Film Market. Agenzie di stampa Agenzie specializzate nella raccolta di notizie dalle fonti primarie e nella relativa di- Appuntamento annuale che si tiene negli Stati Uniti, a Los Angeles, tra febbraio e marzo, in cui si svolge parte delle contrattazioni sul mercato dei diritti televisivi per i prodotti di → fiction. American Marconi Company Società americana di Marconi, detentrice di un brevetto del telegrafo senza fili. Ampex Azienda statunitense fondata nel 1944 da Alexander Poniatoff. Fino alla metà degli anni Ottanta, quando si vede contrastare dalla Sony, è l’azienda primaria nel settore video professionale. Nel 1956 mette a pun261 strumenti to il VTR, primo → videoregistratore a nastro magnetico. Per estensione il termine A. viene utilizzato per indicare i videoregistratori adoperati nelle stazioni tv, nonché i filmati registrati messi in onda all’interno di una trasmissione televisiva. inviato naturalmente ad ogni singolo apparecchio televisivo o radiofonico. A. parabolica tipo di a. usato per ricevere e trasmettere onde ad alta frequenza, che consente la trasmissione e la ricezione diretta di programmi via → satellite. Ampiezza di banda Apostrophes Capacità di un canale (telefonico, radio, satellitare, via cavo) di trasmettere dati. Si misura in bit o byte al secondo. Titolo di un celebre → talk show culturale, a carattere monotematico e di alto livello qualitativo, trasmesso dal 1975 al 1990 dalla francese Antenne 2 e condotto dal giornalista Bernard Pivot. Amplificazione Operazione consistente nel variare l’ampiezza di una grandezza fisica, funzione del tempo, rispettandone le altre caratteristiche. L’insieme dei dispositivi utilizzati per ottenerla costituisce un amplificatore. In un sistema di a. si chiama ingresso (in inglese input) il punto dove si applica la variabile da amplificare, mentre il punto dove si preleva la grandezza amplificata è detto uscita (in inglese output). L’a. può essere effettuata in modo particolarmente semplice e preciso, nel caso di segnali elettrici, per mezzo degli amplificatori elettronici. Quando è possibile, l’a. di segnali non elettrici viene ricondotta a quella di segnali elettrici mediante → trasduttori. Anchorman Termine inglese traducibile con l’italiano intrattenitore, presentatore. È il giornalista televisivo che conduce il → telegiornale, incaricato di informare e di richiamare l’attenzione dei telespettatori. Antenna Dispositivo fondamentale per la diffusione e la ricezione di onde elettromagnetiche. Le a. sono gli stadi finali di apparecchi riceventi o trasmittenti e sono progettate per rendere massimo l’accoppiamento tra questi e lo spazio. A. trasmittente tipo di a., in genere molto potente poiché serve ad irradiare segnali anche ad enormi distanze. A. ricevente tipo di a., in cui il segnale viene 262 Archivio Luogo o contenitore in cui si conservano articoli, video o fotografie. La sua organizzazione è fondamentale per la ricerca e per la conservazione delle fonti. Arcobaleno Rubrica pubblicitaria della → Rai, trasmessa nel 1961. ARD → Rete televisiva del servizio pubblico tedesco, finanziata quasi esclusivamente da un canone molto elevato. Arrivi e partenze Breve rubrica settimanale di interviste a personaggi noti in arrivo e in partenza, condotta, nel 1954, dal primo presentatore della tv italiana, l’americano Mike Bongiorno. Ascolto medio Numero di telespettatori mediamente presenti in ciascun minuto della messa in onda di un programma, dato dal rapporto fra la somma di tutti i telespettatori presenti in un dato intervallo di tempo e la durata (in minuti) dell’intervallo stesso. Assistente al programma Persona incaricata di alcune funzioni esecutive nell’ambito di una produzione televisiva. Si occupa, ad esempio, di richiedere i permessi necessari ad effettuare riprese in → esterni. glossario Assistente alla regia Operatore con funzioni ausiliarie rispetto al → regista. Deve controllare i vari elementi che compongono il programma prima della messa in onda. Lavora, di solito, a produzioni semplici, non ha potere direttivo e svolge funzioni esecutive come redigere gli → ordini del giorno. In assenza del regista, non è abilitato ad effettuare riprese. Assistente di studio Operatore addetto alle comunicazioni tra → regia e → studio, collegato con l’assistente alla regia tramite → interfono, incaricato di interpretare i messaggi sintetici della regia e di trasformarli in indicazioni precise per i → conduttori o gli ospiti del programma, il più delle volte attraverso segnalazioni non verbali. Assistente scenografo Collaboratore dello → scenografo. Attrezzeria di scena L’insieme degli attrezzi portatili necessari in → scena. Audience Termine inglese, di accezione comune, utilizzato per indicare la parte di popolazione raggiunta da un determinato mezzo di comunicare. L’a. designa il pubblico del mezzo misurato con rilevazioni per verificare l’ascolto di programmi, sia in senso quantitativo sia riguardo al gradimento o alla disapprovazione nei riguardi del prodotto radiofonico o televisivo. Infine, nella sua accezione più ampia, indica la notorietà o il credito di cui il mezzo o i suoi programmi beneficiano, il suo prestigio e, nello stesso tempo, la sua supposta o reale influenza sul pubblico. Audiovisivo Termine indicante qualsiasi mezzo di comunicazione che unisca immagini e suoni su supporto ottico o elettronico. Auditel Società nata nel 1984 e attiva dal 1986, incaricata di rilevare statisticamente, su un campione rappresentativo di telespettatori, i dati d’ascolto televisivi in Italia. Usufruiscono del servizio la → Rai, → Mediaset, la → FTR (Federazione Radio e Televisione), l’UPA (Utenti Pubblicità Associati) ed altre associazioni e organizzazioni che gestiscono spazi pubblicitari. Auntie Termine inglese di accezione comune, letteralmente zia, soprannome della → BBC, per via dei principi formativi e pedagogici che ne animarono le prime trasmissioni. Autostrada dell’informazione Tecnologie che rendono possibile una diffusione sempre più massiccia dell’informazione, come, ad edempio, dorsali di rete ad alta velocità e link satellitari. Il termine è stato coniato negli Stati Uniti nel 1991 in seguito all’avvio, da parte del presidente Bush, del programma NREN per la costruzione di una «superautostrada digitale dell’informazione» di pubblica utilità. Avvia/interrompi Tipo di → prova di una trasmissione televisiva, interrotta ogni qualvolta si verifichi un inconveniente da risolvere per poi proseguire. B anco audio Supporto su cui i tecnici del suono e i loro assistenti operano per smistare e bilanciare i segnali provenienti dai → microfoni e dalle altre sorgenti sonore (registratori audio e video ecc.) impiegate in una → ripresa televisiva. Banda di frequenza Campo di → frequenze occupate da un → segnale. Barometro d’ascolto Indagine continuata che prende l’avvio, in Italia, nel 1959. Viene affidata ad una rete autonoma, diffusa su tutto il territorio nazionale, di intervistatori, non dipendenti della → Rai, incaricata di rilevare i dati re263 strumenti lativi → all’indice di ascolto e di gradimento dei telespettatori. BBC Sigla di British Broadcasting Corporation. Emittente televisiva inglese, a carattere pubblico, ma non di proprietà dello Stato, finanziata da un canone annuo e dalla vendita a livello mondiale dei programmi autoprodotti e delle pubblicazioni che ne sono derivate, senza introiti pubblicitari. È soggetta ad un controllo governativo attraverso una commissione di dodici membri, in carica per cinque anni. Ha due canali, BBC1 e BBC2, dal 1991 ricevuti anche via satellite tramite → Intelsat. Berlusconi bis Blob, di tutto di più Titolo della → striscia di Raitre creata da Enrico Ghezzi e Marco Giusti alla fine degli anni Ottanta, tra i più originali → programmi televisivi italiani di tutti i tempi. B. è il «fluido mortale» che scorre alla stregua delle immagini televisive, montate in modo insolito, allusivo, provocatorio, critico e ironico per ricostruire i frammenti di ogni giornata televisiva. Bontà loro Titolo del primo → talk show della televisione italiana, datato 1976, trasmesso il lunedì alle 22.40 sulla → Rete 1 e condotto da Maurizio Costanzo. Bouquet Decreto presentato dal ministro Antonio Gava nel 1985, in seguito all’insuccesso del → decreto Berlusconi. Non riconosce ancora alle → emittenti private il diritto alla → diretta, ma legittima la trasmissione attraverso l’impiego di cassette preregistrate. Stabilisce, inoltre, per la prima volta, un «tetto pubblicitario» anche per le emittenti private, che non dove superare il 16% settimanale e il 20% per ogni ora. Beta Standard di videoregistrazione professionale prodotto dalla → Sony, che utilizza cassette di dimensioni ridotte, con nastri della misura di mezzo pollice, garantendo un’elevata qualità alle immagini. Betacam Tecnologia di videoregistrazione professionale, detta comunemente → Beta. Indica anche la → telecamera professionale portatile utilizzata dalle troupe → ENG, che consente anche operazioni di editing dette montaggio in macchina. Bilanciare Procedimento per cui i suoni vengono equilibrati e calibrati secondo le esigenze produttive di un programma televisivo. 264 Offerta di più canali e servizi da parte di un operatore di tv digitale a pagamento. In Italia, Stream e Telepiù forniscono b. molto articolati. Bozzetto Abbozzo, modello in scala di una → scenografia. British Interactive Broadcasting Consorzio inglese che, sul fronte dei servizi interattivi, ha lanciato fra gli altri un servizio di home shopping. Attraverso un vero e proprio virtual mall (un centro commerciale elettronico), cliccando sul logo del negozio prescelto, appare una lista di prodotti con relativi prezzi e descrizioni. Cliccando sul → telecomando, l’oggetto selezionato appare sullo schermo per una ulteriore valutazione. Per acquistarlo viene chiesto il PIN associato al numero della carta di credito e all’indirizzo dell’acquirente, al quale il prodotto viene recapitato. Broadcast Apparato emittente basato su un sistema di trasmissione predisposto per inviare segnali attraverso canali unidirezionali che possono essere decodificati da apparecchi di ri- glossario cezione che ne consentono l’ascolto e la visione. (mm, ap, dv) Broadcasting Act Legislazione del 1990 che, oltre ad una ristrutturazione complessiva del sistema televisivo, ha abolito il monopolio pubblicitario in Gran Bretagna. BSkyB Gruppo derivato dalla fusione dei due precedenti servizi satellitari (→ Sky Channel e BSB), comprendente nove → canali, dei quali tre a pagamento e sei in chiaro, finanziati dalla pubblicità. Budget Termine inglese, di accezione comune, utilizzato per indicare il bilancio di previsione di un un’impresa o di un settore specifico; indica, inoltre, la totalità delle somme stanziate per un determinato progetto. C ablaggio L’insieme dei cavi che consentono il collegamento tra componenti di un apparecchio o di un impianto elettronico. Il termine viene utilizzato sempre più spesso in riferimento alle infrastrutture per la telecomunicazione nelle aree cittadine (cavi a fibre ottiche). Cameramen (o operatore di ripresa) Termine inglese di accezione comune utilizzato per indicare il tecnico specializzato addetto alla manovra della → telecamera. Effettua le → inquadrature, i cambiamenti → dell’obiettivo, i → movimenti di macchina richiesti dalla → regia, con la quale è collegato in cuffia tramite → interfono. Canal Plus Paytv francese via etere nata nel 1984, ha costruito il suo successo con programmi innovativi rivolti ai giovani e diversificando l’offerta, dal calcio ai film a luci rosse. Canale Campo di → frequenze riservato a ciascuna → emittente radiofonica o televisiva, attraverso il quale vengono trasmessi segnali audio e video. Nell’espressione corrente è anche sinonimo di emittente. Canale 5 Nome del pulcino nero ideato da Nino Pagot, celeberrimo testimonial di una pubblicità di → Carosello. Rete televisiva privata del gruppo → Mediaset, fondata nel settembre del 1980 in seguito alla fusione di piccole emittenti locali, ha inaugurato in Italia il sistema della tv commerciale, finanziata cioè, non tramite il pagamento di un canone da parte dell’utente, ma dalla vendita di spazi pubblicitari. Consolidatasi grazie alla trasmissione di eventi sportivi e serial stranieri, ha rafforzato sempre più negli anni la sua vocazione «generalista» (trasmissione di grandi eventi, film di successo, varietà, giochi a premi). Cambio di scena Canale monotematico Operazione consistente nel cambiamento della → scena, nel corso di un → programma, per esigenze di → produzione. Tipo di → canale che settorializza la propria → programmazione, offrendo, ad esempio, informazione non stop, nazionale, locale o internazionale (come la CNN di Ted Turner), informazione specializzata (come Financial News per le informazioni finanziarie), cartoni animati e programmi per bambini (come The Disney Channel), musica (come MTV) e così via. Cable News Network → CNN. Calimero Camcorder Apparecchiatura comprendente telecamera e videoregistratore (dai termini inglesi camera e recorder). Ha avuto un crescente successo, negli anni Ottanta, per il diffondersi della videoregistrazione amatoriale. 265 strumenti Cannes Film Festival & Market Appuntamento annuale che si tiene a maggio, in cui vengono svolte parte delle contrattazioni per il mercato dei diritti televisivi per i prodotti di → fiction. Canzonissima Titolo di uno storico → varietà della tv nazionale, nato nel 1958, fondato su una gara canora arricchita da → sketch comici e → balletti, abbinato all’estrazione dei biglietti della Lotteria di Capodanno. Trae origine da un precedente programma radiofonico: l’idea dell’abbinamento fra canzoni e Lotteria di Capodanno, infatti, nasce in radio nel 1956 con Le canzoni della fortuna, nel 1957 passato in tv come gioco a squadre fra diverse regioni italiane col titolo → Voci e volti della fortuna. Oltre ad essere ricordato per un eclatante episodio di censura verificatosi nell’edizione del 1962 nei confronti dei conduttori Dario Fo e Franca Rame — che, tra l’altro, provocò la sospensione del programma fino al 1968 — resta il varietà per eccellenza della tv italiana, fino alla metà degli anni Settanta. Capo elettricista Coordina gli addetti al reparto luci. Caporedattore Capo di una → redazione giornalistica di una → emittente, risponde direttamente al → direttore di testata. A lui sono affidate le fasi fondamentali della → pre-produzione del → telegiornale. Caposervizio Coordina un gruppo di giornalisti addetti ad un particolare servizio, di cui ha la responsabilità funzionale. Risponde del suo operato al → caporedattore e al direttore di testata. Carmencita e il Caballero Personaggi resi famosi da → Carosello, protagonisti della pubblicità del caffè Lavazza. Carosello Rubrica quotidiana nata nel 1957, trasmessa dopo il telegiornale, dalle 20.50 alle 21, presentata come un teatrino, con tanto di sigla di apertura e sigla finale. Per i bambini dell’epoca rappresenta la fine della giornata, il momento della buonanotte: la pubblicità commerciale è il pretesto per brevissimi filmati, «racconti d’autore» firmati spesso da registi cinematografici e interpretati da attori professionisti. La sua formula pubblicitaria rappresenta un caso unico nella storia della televisione e, in ambito italiano, l’invenzione del linguaggio televisivo «breve», poiché in soli due minuti racconta storie di senso compiuto oltre che fornire messaggi convincenti. Ogni singola scenetta ha una durata media di 135 secondi (un formato lunghissimo a confronto dei 30, 15 o anche 5 secondi degli spot attuali) e si compone di due parti: prima il breve filmato di supporto alla réclame del prodotto, durante il quale il prodotto stesso non viene mai nominato; poi il cosiddetto codino, ovvero il messaggio pubblicitario vero e proprio. Ciascuna scenetta o storia è separata dalla successiva da un siparietto. Da → Calimero di Ava, come lava!, a → Carmencita e il Caballero del caffè Lavazza, sono molti i celebri personaggi appositamente inventati e molti gli attori, autori e registi che vi collaborano: gli sceneggiatori Age e Scarpelli, i registi cinematografici Ermanno Olmi e Sergio Leone, gli attori Totò, Dario Fo ed Eduardo De Filippo. Carrello Capsula microfonica Piattaforma mobile su cui è montata la telecamera o la macchina da presa. Parte interna del → microfono, in cui avviene la trasformazione dell’andamento di un’onda sonora in tensione elettrica. Serie di disegni che, posti in successione cinematografica, appaiono in movimento. 266 Cartoni animati glossario Cast Termine inglese, di accezione comune, utilizzato per designare l’insieme degli attori e degli interpreti di un film o di uno show televisivo. Casting Attività di ricerca dei protagonisti di un film o di un programma televisivo, effettuata → dall’ufficio c. e finalizzata a mettere assieme un → cast. Cavista Addetto al controllo dei cavi delle apparecchiature tecniche, al fine di non intralciare i movimenti del personale di una produzione televisiva presente in → studio. sler Building. Nel 1974 prende il nome di CBS Inc, per differenziarsi dal resto del gruppo Columbia. Punta di diamante nel settore dell’informazione, in particolare nei → notiziari, per la grande professionalità dei → conduttori, considerati gli inventori del → giornalismo televisivo: tra gli ultimi in ordine di tempo, Dan Rather, succeduto nel 1981 a Walter Cronkite, nel 1970 definito l’uomo più credibile d’America. Attualmente fa parte del gruppo Westinghouse. Cd → Compact disc. Channel 3 → Indipendent Television. Cavo a fibre ottiche Channel 4 Filamento in fibra di vetro usato nelle → telecomunicazioni per trasmettere → segnali digitali ad enorme velocità tramite impulsi luminosi, con una capacità di portata duemila volte superiore a quella dei cavi elettrici tradizionali in rame. Fra gli elementi di base nel sistema di comunicazione a tecnologia avanzata, oltre che nella → televisione via cavo trova applicazioni in telefonia, nei collegamenti fra → banche dati e nei → servizi telematici. Canale culturale nazionale di proprietà della → IBA, nato in Inghilterra nel 1982 con lo scopo dichiarato di dare spazio alle minoranze, non sufficientemente rappresentate dalla → BBC e dalla → ITV. Più che un produttore, può essere considerato un «editore» che commissiona i propri programmi a compagnie di produzione indipendenti. È un canale pubblico, ma viene finanziato dalla pubblicità che riceve dalle compagnie di ITV in quantità concordata. Cavo coassiale Channel 5 Cavo elettrico a due conduttori, introdotto nei primi anni Settanta dalla → AT&T per i collegamenti negli Stati Uniti della → HBO, prima → tv via cavo. Tale sistema di trasmissione del → segnale si diffonde poi in tutto il mondo per la bassa sensibilità alle interferenze; ma attualmente sembra destinato ad essere soppiantato dai → cavi a fibre ottiche, che offrono maggiore → ampiezza di banda, costi più contenuti e minore dispersione del segnale. Quinto canale britannico, si è aggiunto al panorama televisivo nazionale nel 1995 ma ha ancora una copertura parziale del territorio. CBS Sigla di Columbia Broadcasting System. Storico → network radiotelevisivo statunitense, inizia a trasmettere nel 1939 dal Cry- Channel management Espressione inglese per → strutture di rete. Cic Abbreviazione per → ciclorama. Ciclorama (o cic) Speciale tessuto steso dal soffitto al pavimento su almeno due pareti dello → studio, fissato con delle catenelle ad un binario per poterlo togliere quando non necessario. In genere di colore grigio, può avere parti nere o blu scuro per fornire una varietà di sfondi. 267 strumenti Cinescopio Codifica Componente interno del → televisore, costituito dal → tubo catodico e da una sorta di imbuto, la cui parte anteriore corrisponde al teleschermo ed è rivestita da particelle fosforescenti, necessarie per la visualizzazione del → segnale. La sua invenzione, effettuata presso i laboratori della Westinghouse, a Pittsburg, nel 1931, è dovuta al fisico statunitense di origine russa Vladimir Zworykin. Processo di trasformazione delle onde sonore in impulsi elettrici e in → onde elettromagnetiche. Circuiti → Emittenti televisive legate da un’unica gestione. I c. di tv locali nascono dall’iniziativa delle → concessionarie di raccolta pubblicitaria per le stazioni televisive nel settore della → produzione e distribuzione di programmi. Non sempre i primi proprietari di → emittenti libere hanno i mezzi e le competenze per garantire la produzione di programmi di buona qualità e, di conseguenza, → audience sufficiente a sollecitare l’interesse di eventuali inserzionisti. Molte → concessionarie di pubblicità si trasformano in distributori di show televisivi, cominciando successivamente ad elaborare anche → palinsesti. In tal modo nascono circuiti fra tv locali, concessionarie e società di servizi per consulenze di tipo tecnico, legale e finanziario. Client Computer connesso in rete che ha accesso ai programmi e ai dati di un altro computer, detto server. (mm, ap, dv) CNN → Sigla di Cable News Network, tv statunitense creata dal magnate Turner. Questi all’inizio degli anni Settanta acquista una piccola tv via cavo di Atlanta, da dove, nel 1976, comincia a trasmettere via satellite su tutto il territorio nazionale. Da qui prende avvio, nel 1980, questo canale di informazione non stop, divenuto il più importante e noto a livello mondiale. 268 Colore Uno degli elementi che consentono una buona riproduzione dell’immagine televisiva. I primi a trasmettere programmi televisivi a c. sono gli statunitensi, nel 1954; il Giappone inizia la programmazione a c. nel 1960, la Gran Bretagna nel 1967, mentre l’Italia nel 1977. Columbia Broadcasting System → CBS. Comitato Generale delle Trasmissioni Comitato incaricato di preparare i palinsesti della radio e della tv in Italia, nato alla fine degli anni Cinquanta. Commento In tv corrisponde all’editoriale di un quotidiano. Consiste in un breve intervento affidato ad un esperto (un autorevole giornalista — esterno o interno → all’emittente — o un personaggio noto), il quale esprime le proprie considerazioni su un fatto o su un argomento di rilievo. Compact disc (Cd) Acronimo di Compact disc. Tecnicamente è una memoria di massa rimovibile o un supporto off line che ha più utilizzi: per la riproduzione musicale (Cd digital audio), per la memorizzazione di dati digitali di varia natura (Cd read only memory, ovvero CdRom), come supporto per l’archiviazione di immagini fotografiche (Photo Cd). Tali supporti sono prodotti con lo stesso processo di duplicazione e di stampa e differiscono solo per formati di incisione (layer). (mm, ap, dv) Compressione Operazione svolta con l’uso di appositi programmi (detti di c.), grazie alla quale è pos- glossario sibile la riduzione dello spazio normalmente occupato da un file. I processi di questo tipo sono molto diffusi in → Internet, anche a causa dei limiti legati alla trasmissione di dati in connessione. Infatti, un file in Internet impiega tanto più tempo per essere trasmesso o ricevuto quanto più è la memoria che occupa. Proprio per ridurre questo spazio, in genere, prima di spedire file in rete li si comprime. (mm, ap, dv) Concessionaria di pubblicità Intermediaria tra l’agenzia pubblicitaria e le → emittenti radiotelevisive; le è concessa dalle emittenti, in esclusiva, la vendita alle agenzie pubblicitarie dello spazio-tempo pubblicitario. Concorrente Persona che prende parte ad un concorso a premi, come un → quiz. Conduttore Evoluzione del → presentatore. Colui che «conduce» un programma televisivo, connotandolo in modo personale. Il ruolo del c. diventa fondamentale nella sforzo neotelevisivo di conquistare la fiducia del telespettatore (instaurando un rapporto empatico e confidenziale con il pubblico, usando un linguaggio semplice e conviviale e così via). Tale fiducia, in regime di concorrenza, significa per un’emittente garantirsi la fedeltà dell’ascolto. Consolle Tavolo attrezzato che raggruppa i comandi delle apparecchiature elettriche o elettroniche di una cabina di regia o di una sala di sincronizzazione. Contaminazione Espressione utilizzata per indicare una fusione di → generi diversi all’interno di un unico → programma televisivo. Contatto Il numero di persone che vedono un messaggio pubblicitario, moltiplicato le volte in cui lo vedono. Conteggio dei tempi Il cronometraggio della durata di un programma e dei suoi singoli segmenti. Contenitore Termine utilizzato per indicare un tipo di → programma televisivo, comparso in Italia verso la fine degli anni Settanta, che si caratterizza per l’inglobare all’interno della propria scaletta modalità e generi differenti, pensato allo scopo di prolungare l’ascolto su una determinata → rete. La logica del → formato c. caratterizzerà, negli anni successivi, l’intera → programmazione televisiva, che sempre più tenderà ad accostare e a mescolare generi diversi tra loro: dall’informazione all’intrattenimento, dalla → fiction al dibattito. Contrasto Informazione relativa alla differenza fra zone chiare e zone scure dell’immagine. Controprogrammazione Tecnica di costruzione di → palinsesti alternativi, sia attraverso la competitive programming (programmazione modellata su quella dell’emittente concorrente), sia attraverso la counter programming (programmazione che tende a differenziarsi il più possibile da quella della concorrenza). Copertura Il numero di telespettatori che, per almeno un minuto, segue un determinato programma trasmesso da una → emittente. Copertura giornalistica Operazione consistente nel riportare un evento al pubblico come → notizia o → servizio. La c. totale di un evento può avvenire in diversi modi: attraverso aggiornamenti costanti, alternati a → commenti o a → interviste; con spazi informativi → speciali, o creando uno spazio apposito all’interno del → telegiornale. Forme più complesse di c. totale danno luogo ad un → evento mediale. 269 strumenti Copione operativo L’insieme dei → testi scritti che contengono le descrizioni abbreviate di ogni → inquadratura che ciascuna → telecamera dovrà riprendere. Ogni operatore, in fase di ripresa avrà così a disposizione, come riferimento, il proprio foglio delle inquadrature collocato sulla parte posteriore della → telecamera. Coproduzione Tipo di → produzione realizzata da più soggetti, generalmente a livello internazionale. Se, da un lato, offre il vantaggio della ripartizione dei costi, dall’altro meno vantaggiose possono risultare la ripartizione dei diritti e la complessità degli accordi. Inoltre, ciascun produttore cerca di mirare ad un prodotto destinato ad un pubblico internazionale sui connotati del pubblico del proprio Paese di appartenenza. Le c. riguardano soprattutto i prodotti di → fiction, i → documentari e i programmi artistico/culturali. Copyright È la garanzia che tutela il diritto d’autore. Indica il controllo esclusivo, ma non illimitato, da parte dell’autore o dell’editore su un prodotto. Coronation Street Titolo di una → sit com di produzione britannica nata negli anni Sessanta e trasmessa da ITV, divenuta tanto popolare da costituire un fenomeno di costume. Corrispondente estero Giornalista inviato all’estero da una → emittente, al quale si ricorre per il reperimento di informazioni. Corsari Vennero così definiti i partecipanti ai corsi per la formazione dei quadri aziendali istituiti alla → Rai nel decennio compreso tra gli anni Cinquanta e i primi anni Sessanta. Tra i c. figuravano Umberto Eco, Gianni Vattimo, Furio Colombo, ai quali si deve l’av270 vio della ricerca sulle potenzialità innovative del mezzo televisivo. Costumi Abiti indossati, qualora una → produzione lo richieda, per una precisa scelta scenica o per ricostruire un’ambientazione storica diversa da quella contemporanea alla produzione stessa. Costumista Addetto alla progettazione dei → costumi, disegna i costumi per le → sarte. Una volta realizzati, i costumi vengono numerati, conservati e distribuiti, al momento opportuno, → dall’addetta ai costumi. Credit Elenco di tutti coloro che hanno partecipato alla realizzazione di un programma, strutturato secondo una gerarchia ben precisa: dagli ideatori e curatori ai conduttori, agli autori, alla produzione, ai tecnici, fino ai ringraziamenti a tutti gli esterni che hanno collaborato alla realizzazione del prodotto. Campaiono alla fine il regista e il produttore esecutivo. Talvolta il c. viene trasmesso in due parti: la prima con la sigla d’apertura e la seconda alla fine (i titoli di coda). Cult Termine inglese di accezione comune — letteralmente culto — utilizzato per indicare un prodotto fatto oggetto di grande amore e fedeltà da parte di un numero più o meno ampio di persone, nonostante il trascorrere degli anni. Cyberspazio Termine apparso per la prima volta nel 1984 nel racconto Neuromancer di William Gibson, che con questa parola voleva alludere alla creazione di un nuovo «luogo», uno spazio simulato in rete generato dal computer. (mm, ap, dv) D allas Titolo di un celeberrimo → serial di produzione statunitense. Nel 1981 la → Rete glossario 1 della Rai ne trasmette alcuni episodi, ma senza rispettare la cronologia originale, mandando in onda diversi episodi assieme con programmazione settimanale in seconda serata. Sulla rete nazionale il programma si rivela un fallimento. → Canale 5 ne riacquista i diritti e lo manda in onda, qualche mese dopo, secondo la sequenza originaria, in prima serata, due volte alla settimana: il successo è enorme, gli indici di ascolto salgono alle stelle e con essi le interruzioni pubblicitarie. Il business legato al mondo degli imperi petroliberi texani, amori e tradimenti sono gli ingredienti principali delle 356 puntate del più seguito serial televisivo di produzione americana. Data server Espressione inglese, di accezione comune, utilizzata per indicare la serie di informazioni contenute nel computer, che consente il collegamento in rete. Day after recall Espressione inglese, di accezione comune — letteralmente ricordo del giorno dopo — utilizzata per indicare un test compreso in un sistema di rilevazione → dell’audience consistente nel somministrare un questionario, generalmente a domicilio, per la raccolta relativa all’ascolto televisivo del giorno precedente. Day-time Espressione inglese, di accezione comune, utilizzata per indicare la → fascia oraria che va dal mattino alla sera, con un ascolto medio. DBS Sigla di Direct Broadcasting Satellite, sistema satellitare di diffusione diretta. Di questo tipo sono, ad esempio, i satelliti Astra usati dalle principali → emittenti televisive europee (Canal Plus, MTV, Sky), Olympus (usato da Raisat) ed Eutelsat, che, posti in orbita ad una distanza molto ravvicinata alla Terra, hanno un’elevata potenza di trasmissione. Decoder Termine inglese di accezione comune, utilizzato per indicare l’apparecchio decodificatore che, generalmente, serve a mettere in chiaro informazioni ricevute in codice. In ambito televisivo viene impiegato per decodificare il segnale trasmesso dalle → pay-tv. Decodifica Il processo di trasformazione delle → onde elettromagnetiche in onde sonore. Decodificatore Termine italiano per → decoder. Decoratore Addetto alla realizzazione delle decorazioni e dei disegni degli elementi di → scenografia. Decreto Berlusconi Viene così definito il decreto emanato nel 1984 dal presidente del Consiglio Bettino Craxi per salvare in extremis le sorti di → Canale 5, → Italia 1 e → Rete 4, garantendo all’emittenza privata la possibilità di trasmettere ancora per un anno, in attesa di una legge di regolamentazione del settore televisivo. DECT Sigla di Digital Enhanced Cordless Communication. Sistema a rete cellulare su corta distanza che consente di inviare informazioni a velocità elevata, sufficiente a far passare dati per Internet e alcuni servizi multimediali. Esperimenti di segnali televisivi multipli ad altissima frequenza sono già in corso negli Stati Uniti e in Giappone. Dettaglio Informazione di tipo geometrico, relativa all’immagine. Diario di ascolto Sistema utilizzato → dall’Istel per la rilevazione → dell’audience, consistente nel far 271 strumenti compilare quotidianamente ad un campione di famiglie, solitamente per un periodo determinato di giorni, il resoconto del consumo televisivo. Dibattito → Genere televisivo, generalmente realizzato in studio. Si avvale della partecipazione di due o più personaggi che discutono di un tema prevalentemente di attualità, confrontando le proprie opinioni. Un giornalista svolge il ruolo di moderatore, regolando i turni di parola e raccordando gli interventi, riprendendo gli aspetti della discussione che possono essere più interessanti per il pubblico e tagliando laddove necessario. In taluni casi, i d. possono prevedere interventi telefonici da parte dei telespettatori e/o del pubblico presente in studio. Differita Tecnica per cui il mezzo televisivo trasmette un avvenimento in tempi successivi al suo manifestarsi e alla sua registrazione. Digitale Termine di derivazione inglese, da digit (letteralmente cifra), in opposizione ad analogico, che definisce la rappresentazione di un’informazione in modo non continuo ma attraverso il codice binario, 0/1, on/off. Per il trattamento mediante computer, tutte le informazioni devono essere trasformate nel codice binario, ovvero tradotte in formato d. Digital Enhanced Cordless Communication → DECT. Digitalizzazione Procedimento di conversione in → digitale del segnale continuo di una informazione analogica. Digital Video Broadcasting → DVB. Direct Broadcasting Satellite → DBS. 272 DirectTv Il primo servizio di → tv digitale attivato negli Stati Uniti nel 1994 dalla californiana Hughes Electronics, controllata della General Motors. Diretta Tecnica per cui il mezzo televisivo trasmette la cronaca di un avvenimento simultaneamente al suo manifestarsi. Diretta/differita Tecnica per cui il mezzo televisivo trasmette un avvenimento ripreso in → diretta nei tempi immediatamente successivi al suo manifestarsi e, quindi, alla sua registrazione. Direttore audio Responsabile del settore audio di una produzione televisiva, coordina il lavoro dei fonici nell’allestimento e nella realizzazione del → progetto audio. Direttore della fotografia Resonsabile delle luci di uno studio televisivo, ha il compito di creare effetti di luce sulla base delle indicazioni ricevute dal regista. Direttore di produzione È responsabile del reperimento e della scelta di tutte le risorse tecniche necessarie alla produzione di un programma televisivo. Direttore di rete Responsabile dei → programmi di intrattenimento, della → fiction, della → programmazione cinematografica e dei → talk show di una emittente televisiva. Direttore di testata Responsabile del coordinamento di tutta la programmazione di tipo giornalistico di una emittente televisiva, è a capo della → redazione e gli spetta l’impaginazione del → telegiornale e — in alcuni casi — anche la conduzione dell’edizione principale. Disco di Nipkow Primo dispositivo meccanico per la scansione delle immagini televisive, utilizzato fino glossario Graduale sparizione di un’immagine dallo schermo, ottenuta con tecniche particolari. gramma sia in lingua straniera, del sonoro originale con dialoghi in lingua nazionale; nel caso il programma sia già in lingua nazionale, il d. può subentrare al fine di eliminare disturbi e inesattezze presenti nella versione originale. Distributori Duopolio Compagnie o società che si occupano della distribuzione su un determinato territorio di un prodotto televisivo, cinematografico, editoriale e così via. → Monopolio detenuto da due società, anziché da una. Nel campo delle comunicazioni, in Italia si fa riferimento al d. televisivo di RAI e Fininvest. Documentario Duopolio morbido Opera audiovisiva o cinematografica che tratta avvenimenti e argomenti della realtà e li offre alla conoscenza del grande pubblico con ambizioni pedagogiche. In televisione il d. è vicino, concettualmente, al reportage giornalistico, e la sua durata media oscilla tra i 25 e i 52 minuti. I canali televisivi non tematici riservano, in genere, ai d. una piccola fetta della propria programmazione. Negli Stati Uniti e in Francia esistono canali televisivi (Discovery Channel e Planète) interamente dedicati alla loro programmazione. Espressione utilizzata per indicare la nuova situazione venuta a crearsi nel 1955 in Inghilterra, in seguito alla trasformazione del monopolio pubblico della → BBC, con la nascita della rete televisiva commerciale → Indipendent Television. agli anni Trenta del Novecento. Prende il nome dal suo inventore, lo scienziato russotedesco Paul Nipkow. Dissolvenza Domenica in Titolo del primo programma → contenitore della tv italiana. La prima puntata viene mandata in onda, con la conduzione di Corrado, il 3 ottobre 1976 sulla → Rete 1: occupa l’intero pomeriggio domenicale con una serie di appuntamenti, dai giochi alle canzoni, dagli aggiornamenti sportivi ai → quiz. domenica sportiva, La Storica rubrica settimanale della Rai — nata nel 1954 — in cui vengono riportati e commentati risultati, cronache filmate e commenti sui principali avvenimenti sportivi domenicali. Doppiatore Chi si occupa — in fase di → produzione — della sostituzione, nel caso in cui un pro- Duopolio Rai-Fininvest Situazione che caratterizza il secondo sottoperiodo in cui si è soliti dividere la Neo-tv. Può essere, a sua volta, suddiviso in due momenti: il primo, fino al 1987, impegna la → Rai nella riorganizzazione della → programmazione per reggere la concorrenza e fa della → diretta, ancora vietata per legge ai privati, il cavallo di battaglia della propria programmazione; il secondo, a partire dal 1987, è segnato dal grande rinnovamento produttivo di → Raitre, che, sotto la direzione di Angelo Guglielmi, puntando sulla → tv verità, sfrutta al meglio tutte le potenzialità della diretta. In campo → Fininvest si assiste ad una maggiore suddivisione nella programmazione delle tre reti, orientata ai → target di riferimento: → Canale 5, rete ammiraglia del gruppo, in aperta concorrenza con → Raiuno, per la quale viene condotta la campagna acquisti tesa a sottrarre alla Rai i divi più noti della tv nazionale; → Italia 1, rivolta ad un target giovanile e metropolitano, con una programmazione fondata essenzialmente su fiction d’importazione statunitense; → Rete 4, 273 strumenti privilegiata dal pubblico femminile appassionato di → telenovelas sudamericane. DVB Sigla di Digital Video Broadcasting. Progetto promosso dalla Commissione Europea al quale hanno partecipato oltre 200 società di diversi settori dell’industria televisiva, con lo scopo di definire → standard comuni per la trasmissione via → satellite. Basata sullo standard di compressione MPEG-2, consente di trasmettere fino a 10 canali televisivi sulle stesse frequenze necessarie alle tv analogiche per trasmetterne uno. Esistono tre standard condivisi su scala europea per le trasmissioni digitali via satellite (DVB-S), via cavo (DVB-C) e via terra (DVB-T). Educational Termine inglese, di accezione comune, utilizzato per indicare un tipo di programmazione a connotazione «educativa». Durante gli anni Sessanta, negli Stati Uniti, si assiste all’evoluzione di un sistema televisivo non commerciale, con la nascita di un discreto numero di stazioni cosiddette e., ossia a carattere didattico e culturale e non primariamente commerciale, che, per non rischiare l’oscuramento, avevano bisogno di una qualche forma di finanziamento stabile. Effetti speciali → DVB. L’insieme degli artifici tecnici utilizzati, sempre più spesso, tanto nel cinema quanto in tv, che consentono di simulare alla perfezione catastrofi naturali, invasioni di alieni o di ricostruire mondi ormai estinti. DVB-S EIAR → DVB. Sigla di Ente Italiano per le Audizioni Radiofoniche. Nuova denominazione dell’Ente Radiofonico di Stato, dal 1928 al 1944, in sostituzione di → URI. Voce ufficiale del regime fascista, affiancato tra l’altro da un Comitato superiore di vigilanza della radiofonia, ha il compito di controllare l’informazione e l’opinione pubblica. Nel 1933 passa sotto il controllo della SIP (Società Idroelettrica Piemontese). In seguito alla caduta del regime fascista, nel 1944 assume il nome di → Rai. DVB-C DVB-T → DVB. E diting Termine inglese di accezione comune, utilizzato per indicare il processo di preparazione di un programma dopo la sua registrazione. Comprende, dunque, le operazioni di→ montaggio e → missaggio, fino alla → post-produzione, con cui le immagini vengono preparate per la→ messa in onda. Edizione Fase della realizzazione di un → telegiornale in cui tutti i servizi sono a disposizione della → regia. Questa ne stabilisce il momento della → messa in onda secondo l’ordine prestabilito dalla → scaletta, che viene seguita a meno del verificarsi di avvenimenti eccezionali o imprevisti. Infatti, anche se il lavoro dei giornalisti al momento della messa in onda è già concluso, una parte della redazione continua a seguire le notizie in modo da aggiornarne il più possibile i vari contenuti. 274 Elaborazione grafica Tecnica che consiste nello sviluppare attraverso illustrazioni o immagini, informative o simboliche, un progetto iniziale. Electronic News Gathering → ENG. Elettricista Tecnico che si occupa, sia in studio sia in esterni, di procurare e verificare gli impianti di alimentazione elettrica indispensabili al funzionamento delle attrezzature televisive di ripresa e di trasmissione. glossario Elettronica Industriale Eurovisione Società milanese di Silvio Berlusconi, alla quale, all’inizio degli anni Ottanta, viene affidato il compito di acquisire sull’intero territorio nazionale → emittenti locali e bande di frequenza libere. Diffusione di un programma televisivo in → diretta in tutti i Paesi europei. Emittente Stazione radiofonica e/o televisiva che trasmette via → etere o via cavo. In genere il termine viene utilizzato per definire l’intero apparato di produzione, oltre che di emissione dei programmi. ENG Sigla di Electronic News Gathering. Espressione inglese di accezione comune — letteralmente raccolta elettronica di notizie — utilizzata per indicare l’equipaggiamento leggero adatto a realizzare interviste e riprese veloci, messo a punto negli anni Settanta, consistente in una → telecamera, un → videoregistratore, una scorta di alimentazione e alcuni accessori. Euro Vision News → Evelina. European Telecommunication Satellite (Eutelsat) Consorzio delle amministrazioni delle poste e delle telecomunicazioni europee, cui aderiscono venti nazioni che gestiscono vari satelliti, di cui due dedicati alle trasmissioni televisive, costituito nel 1985, con sede a Parigi, per allestire e gestire un sistema di trasmissione via → satellite a livello europeo. I satelliti Eutelsat vengono impiegati dalle reti → Telepiù per la trasmissione delle partite di calcio del campionato italiano. La copertura dei satelliti Eutelsat comprende anche alcuni Paesi dell’Africa settentrionale e del Medio Oriente. EuroTv EPG → Circuito nazionale comparso nel panorama televisivo italiano nel 1982, costituito da una trentina di → emittenti riunite in consorzio per la produzione comune di programmi e di raccolta pubblicitaria, secondo il modello statunitense della → syndication. → Guida Elettronica Interattiva. Eutelsat Ente Italiano per le Audizioni Radiofoniche → EIAR. Episodio → European Telecommunication Satellite. Scena della tragedia greca, parte di un romanzo, di un dramma. Oggi, parte di una → serie televisiva o radiofonica. Evelina Esterni Sono i → luoghi all’aperto. → Fiction. Estudios Roma Il più grande centro di produzione europeo, con sede in Spagna, acquistato da Silvio Berlusconi nel 1986. Etere Lo spazio teorico, suddiviso in intervalli di → frequenza, attraverso il quale viaggiano i → segnali inviati da una → emittente radiofonica o televisiva. Termine italiano derivato dalla somiglianza della pronuncia inglese del servizio EVN (sigla di Euro Vision News) con il nome proprio Evelyn, utilizzato per indicare un servizio fornito quotidianamente alle redazioni dei → telegiornali di invio tramite → satellite di immagini riguardanti avvenimenti internazionali di attualità. Evelyn → Evelina. Evento mediale Importante avvenimento di cronaca, ripreso in diretta dalla tv e diffuso a livello mondiale. Ne 275 strumenti sono un esempio i funerali di Kennedy, lo sbarco sulla Luna, la pace tra Rabin e Arafat. Evento televisivo → Programma particolarmente importante per contenuti artistici e riscontro di pubblico, estraneo alla → programmazione ordinaria, che segna in qualche maniera una tappa importante nella programmazione televisiva di una → emittente. EVN Sigla per Euro Vision News. → Evelina. F alegname Tecnico specializzato, addetto alla costruzione di → scenografie per produzioni televisive. Fascia oraria Spazio giornaliero predefinito, entro cui collocare la → programmazione. L’inizio e l’estensione di ciascuna f. varia da nazione a nazione e rispecchia le abitudini televisive e di vita in ciascuna di esse. FCC Federal Communications Commission → FCC. Federal Radio Commission → FRC. Festival di Sanremo Gara canora, divenuta un appuntamento forte della programmazione Rai: prima in radio e poi in televisione, dove passa nel 1954. Fiction Termine inglese — di accezione comune, letteralmente finzione, invenzione — utilizzato per indicare il genere che comprende tutti i programmi basati sull’invenzione narrativa. I sottogeneri classici della f. statunitense sono → il serial, il telefilm in serie, la soap opera. Tipici prodotti della f. italiana della → Rai delle origini sono i → teleromanzi e gli → sceneggiati. Con l’affermazione delle → tv private in Italia, negli anni Ottanta, aumenta considerevolmente, anche da parte della Rai, l’importazione di f. straniere, prevalentemente statunitensi. Sigla di Federal Communications Commission. Commissione federale delle comunicazioni che, all’avvento della tv, sostituisce la → FRC. Agenzia governativa, è incaricata di regolare il sistema delle comunicazioni radiotelevisive. FIEL Fedeltà Fininvest Nell’ambito delle → telecomunicazioni, indica il legame che viene a instaurarsi tra una → emittente e il suo pubblico. Federal Communications Act Atto legislativo del 1934, finalizzato a regolamentare il settore delle trasmissioni → via etere. Ribadisce il principio dell’etere come proprietà di tutti: di conseguenza chi intende farne un uso privato deve richiedere un permesso governativo, licenza che può essere rilasciata o ritirata sulla base di criteri di interesse pubblico. 276 Sigla della Federazione Italiana Emittenti Locali. Film tv Prodotto cinematografico pensato per rispondere alle esigenze del pubblico televisivo. Società finanziaria controllata dalla famiglia Berlusconi, fondata a Roma nel 1978. Tra il 1980 e il 1984 acquisisce i tre grandi → networks televisivi commerciali italiani: Canale 5 (nel 1980), Italia 1 (nel 1982) e Rete 4 (nel 1984). Il gruppo ha anche interessi nell’editoria (Mondadori), nella pubblicità (Publitalia), nello sport (Milan A.C.), nell’edilizia (Edilnord), nella grande distribuzione, nel cinema e negli audiovisivi. Attualmente detiene una quota di → Mediaset, società costituita nel 1995 per rendere auto- glossario nomo il settore della comunicazione dalle altre attività del gruppo. FM → Modulazione di frequenza. Fogli dei fabbisogni di scena Elenchi in cui viene annotato tutto quanto è previsto nelle → scene da riprendere nell’ambito di una produzione televisiva: oggetti, suppellettili ecc. Fogli di montaggio Elenchi in cui vengono annotate tutte le informazioni utili, in fase di → post-produzione, al lavoro dei → montatori. Fonico Tecnico specializzato, responsabile della registrazione e della resa tecnica complessiva del suono di una produzione televisiva. Format Termine inglese, di accezione comune, utilizzato per indicare la formula, lo schema originale di un programma, spesso oggetto di compravendita tra più → emittenti. Formato Termine italiano per → format. Fotoelettricità France 2 Denominazione assunta dal 1995 dall’emittente statale francese Antenna 2, dopo la privatizzazione della rete TF1. La programmazione di F. privilegia programmi culturali, educativi e di informazione, senza cedere alle lusinghe del mercato. Free-lance Espressione inglese, di accezione comune — letteralmente lancia libera, da cui deriva anche il significato di «soldato mercenario» — utilizzata per indicare chi svolge un’attività professionale per conto di qualcuno (un ente, una società ecc.) liberamente e senza un contratto fisso. Freeware Particolare categoria di programmi, messi a disposizione degli utenti di → Internet in maniera gratuita. In genere i programmi di questo tipo possono essere prelevati in rete grazie ad una sessione FTP, anche se in genere si tratta di programmi in versione ridotta. Con una sessione FTP, comunque, non si ha dal sito direttamente il programma disponibile ma una sua copia. (mm, ap, dv) Fenomeno legato alle scoperte dello scienziato inglese Joseph May. Questi, nel 1873, scopre un elemento chimico, il selenio, che, esposto alla luce, rivela proprietà fotoelettriche: può, cioè, trasformare l’energia luminosa in energia elettrica. Frequenza FOX G Grandezza fisica che indica il numero di ripetizioni di un fenomeno periodico nell’unità di tempo, generalmente un minuto secondo. Viene misurata in → hertz o cicli al secondo. ame show Quarto network statunitense lanciato nel 1987 dal gigante dei media Rupert Murdoch derivato dall’acquisto di sette stazioni indipendenti, reperite nelle maggiori città, e dalla Major hollywoodiana → 20th Century Fox Film Corporation. Espressione inglese, di accezione comune, utilizzata per indicare un → programma radiofonico o televisivo a premi che consiste in una gara tra persone o squadre coordinate da un presentatore. Frame Ampio insieme di → frequenze delle → onde elettromagnetiche, caratterizzato dal medesimo tipo di impiego o da una stessa tecnica di produzione. Unità minima dall’immagine televisiva, corrispondente, in ambito cinematografico, al fotogramma della pellicola. Gamma 277 strumenti Genere In ambito televisivo indica ciascuna delle suddivisioni che, sulla base di criteri contenutistici e formali, distinguono produzioni diverse. A seconda del contenuto e del tipo di produzione dei programmi, è possibile individuare diversi g.: informazione, fiction, serie, telenovela ecc. Giornalista specializzato Giornalista che lavora all’interno di una → redazione giornalistica, dove si occupa in esclusiva di un determinato settore. Giornalista sportivo Giornalista specializzato che lavora all’interno di una → redazione giornalistica, dove si occupa dei servizi relativi allo sport. Girotondo Titolo di una rubrica pubblicitaria della → Rai, in onda nel 1964. Gobbo Cartello collocato sulla parte anteriore della → telecamera, affinché i presentatori o gli attori — a seconda del tipo di produzione televisiva — possano leggervi le battute che non ricordano. Gong Titolo di una rubrica pubblicitaria della → Rai, in onda nel 1959. Grazing Termine inglese utilizzato per indicare l’azione di passare continuamente da un canale all’altro, sfiorando tutti i programmi senza soffermarsi su nessuno in particolare. Griglia delle luci Serie di tubi sospesi sotto il soffitto dello → studio televisivo, collegati ai quali sono appesi un gran numero di riflettori di diversa grandezza. La potenza di queste lampade può variare dai 500 ai 5000 watt. Generalmente in uno studio se ne trovano sempre in numero sufficiente, come dotazione fissa, per evitare continui spostamenti sulla g. Ogni lam278 pada viene identificata da un numero che corrisponde a quello riportato su un pannello di interconnessione, dove ciascuna di esse è anche collegata ad un graduatore. Gruppi d’ascolto Incaricati di raccogliere le risposte del pubblico ai programmi televisivi, in Italia vengono organizzati per la prima volta in seguito alla istituzione del → Servizio Opinioni. Guerra del palinsesto Espressione utilizzata per indicare il fenomeno che caratterizza il primo sottoperiodo in cui si è soliti dividere la neotv, ovvero i primi anni Ottanta, durante i quali si affermano tre networks di livello nazionale e la supremazia della → Rai viene attaccata con accurate strategie di → programmazione, come l’occupazione del → prime time con la grande → fiction e i film di importazione statunitense, oppure la programmazione a → striscia quotidiana per fidelizzare il pubblico. Guest Star Espressione inglese, di accezione comune — letteralmente stella ospite — utilizzata per indicare un personaggio famoso che prende parte ad un episodio di un → telefilm o ad una puntata di un → programma televisivo. Guida Elettronica Interattiva (EPG) Guida all’offerta televisiva di uno o più → bouquet. L’EPG consente di consultare i programmi della giornata ordinandoli per → canale, per argomento e per → fascia oraria. Offre, poi, una serie d’informazioni riguardanti la trama e i giudizi della critica per i film o, nel caso di una partita di calcio, la formazione delle squadre in campo. Grafica e funzioni rendono l’EPG più simile al computer che alla televisione. Grazie alla guida, l’abbonato è in grado di costruire un proprio → palinsesto personalizzato. Pochi minuti prima dell’inizio, un se- glossario gnale di avviso compare sullo schermo per avvisare l’utente che su un altro canale sta per iniziare il programma prescelto. L’EPG permette, inoltre, di acquistare film o eventi sportivi in → pay-per-view. High Definition Television H Espressione inglese, di accezione comune, utilizzata per indicare la tecnologia non professionale legata all’archiviazione su nastro magnetico di immagini in movimento. In Italia il suo sviluppo commerciale esplode nella seconda metà degli anni Ottanta, contribuendo non poco a modificare la qualità della fruizione televisiva. Offre nuove possibilità al consumatore: la registrazione di → programmi in onda su un → canale diverso rispetto a quello su cui si è sintonizzati, la pre-programmazione della registrazione, il noleggio di film in videocassetta, lo sganciamento dei tempi della visione dai tempi della → programmazione televisiva e, inoltre, modifica il modo di guardare i programmi attraverso la pratica dello → zipping. ardware Termine inglese, di accezione comune, utilizzato per indicare l’insieme dei dispositivi elettronici e meccanici di un personal computer. HBO Sigla di Home Box Office. Compagnia creata nel 1972 dal colosso editoriale statunitense Time Inc. Collegandosi via microonde a locali compagnie del cavo, offre, in cambio di un abbonamento mensile, una programmazione di film e di eventi sportivi speciali. HD-MAC Sigla di High Definition Multiplexe Anologue Components. Standard europeo di → HDTV, che prevede 1.250 righe per → quadro per 25 quadri al secondo. HDTV Acronimo di High Definition Television, è lo standard televisivo ad alta definizione giapponese che prevede la visione di un’immagine attraverso la composizione di 1.125 righe (attive 1.035 circa). (mm, ap, dv) Hertz Unità di misura della → frequenza di un movimento ondulatorio corrispondente ad una oscillazione per secondo. Hi-Vision Standard → HDTV sviluppato dall’ente televisivo pubblico giapponese → NHK (Nyppo Hoso Kiokay) assieme alla Sony, che prevede il raddoppio delle linee che compongono il → quadro. High Definition - Multiplexe Anologue Components → HD-MAC. → HDTV. Home Box Office → HBO. Home Video I BA Sigla di Indipendent Broadcasting Authority. Denominazione → dell’ITA a partire dal 1973. Iconoscopio Prototipo del tubo di ripresa elettronico, messo a punto nel 1931 dal fisico statunitense di origine russa Vladimir Zworykin presso i laboratori della Westinghouse, a Pittsburg, inserito nella → telecamera. Contiene all’interno un foglio di mica di cm 10 × 10, target, secondo la definizione attuale, in grado di trasformare in segnali elettrici la luce proveniente dagli oggetti ripresi. Ideazione È il primo passo verso la produzione di un → programma televisivo, un’idea che viene sviluppata in forma scritta. Un nuovo programma può nascere sia da un’idea origina279 strumenti le sia dall’adattamento della struttura di un programma già esistente, il → format, di cui sono stati acquisiti i diritti. In fase di i. viene sviluppata l’idea di fondo del programma, vengono stabiliti in linea di massima gli elementi costitutivi fondamentali e stimati i costi complessivi dell’operazione. Identità di rete Espressione utilizzata per indicare → l’immagine che una → rete si costruisce presso il pubblico, con la quale si troverà a dover necessariamente confrontare le proprie scelte future. Immagine L’insieme delle opinioni che l’utenza ha → di un’emittente televisiva e dei suoi programmi. Nell’affermazione dell’i. intervengono molti fattori, tra cui la qualità dei prodotti o i servizi forniti. L’i. ha notevoli effetti sul comportamento del consumatore, la cui caratteristica è una certa inerzia al cambiamento; ciò comporta la durata nel tempo della credibilità di un’azienda che sia riuscita a costruirsi una buona i. Impulsi di sincronismo → Piste. Inchiesta Indagine sistematica e minuta attorno ad un determinato fatto; in gergo giornalistico → servizio o serie di servizi tendenti a scoprire le cause e i retroscena di un fatto. Più in generale, programma televisivo che affronta in maniera esaustiva un argomento con il contributo di corrispondenti, → inviati e → interviste. Mira a sviscerare tutti i possibili risvolti di un fatto, a ricostruire lo svolgimento di avvenimenti o ad approfondire temi di attualità (politica, sociale, economica) traendo spunto dalla cronaca, ma rifacendosi ad una dimensione temporale più ampia. Le i. vengono preparate, registrate e montate in varie parti. Occorre operare, a monte, una scelta del → formato (ad esempio un’i. in 280 un dato numero di → puntate, ciascuna con una certa durata ecc.) ed una → scaletta dei vari aspetti di un argomento, che verranno affrontati di puntata in puntata. Fra i formati più interessanti, non sempre le i. trovano spazio nel → palinsesto; offrono, però, il vantaggio di invecchiare lentamente: possono, quindi, essere confezionate in anticipo per poi essere inserite nel palinsesto al momento opportuno. Indagine telefonica coincidenziale Tipo di indagine per la rilevazione → dell’audience, utilizzato → dall’Istel, che si serve di → interviste telefoniche distribuite nel corso della giornata per sapere dai soggetti campione se il televisore è acceso, su quale canale è sintonizzato e chi lo sta guardando. Indice d’ascolto Volume d’ascolto raggiunto da un singolo programma televisivo in una determinata fascia oraria. Fino al 1983 questo rilevamento era effettuato dal Servizio Opinioni della Rai, tramite interviste giornaliere agli utenti. Attualmente viene quantificato tramite i rilevamenti dell’Auditel. Indice di gradimento Misura il gradimento espresso dal pubblico nei confronti di un programma televisivo, attraverso un sistema computerizzato di raccolta delle reazioni immediate dei telespettatori durante la visione di un programma detto CCPI (Computerized Continous Preference Indicator). Indipendent Broadcasting Authority → IBA. Indipendent Television Rete televisiva commerciale britannica nata nel 1955, che instaura con la → BBC il cosiddetto regime di → duopolio morbido. glossario Detta anche Channel 3, è costituita da una federazione di quindici compagnie indipendenti, ciascuna a copertura di una regione britannica, e fonda la propria sicurezza finanziaria sul monopolio delle trasmissioni pubblicitarie. Indipendent Television Authority → ITA. Intelsat Sigla di International Telecommunications Satellite Organization. Organismo internazionale costituito a Washington nel 1964, al quale aderiscono numerosi Paesi (fra cui l’Italia), gestisce le trasmissioni intercontinentali via → satellite. Interconnessione Indipendent Television News Collegamento fra diversi sistemi, che consente il passaggio di informazioni. → ITN. Interfono Industria culturale Apparecchio che consente al regista di comunicare con il personale presente in uno → studio televisivo. Il complesso delle iniziative finalizzate a informare e rendere fruibile il prodotto artistico e culturale, avvalendosi dei → mass media come dell’editoria. Per la migliore efficienza deve tenersi costantemente al passo coi tempi, libera da vicoli e da controlli di parte. Infotainment Termine inglese di accezione comune, derivato dalla contrazione di information ed entertainment, ovvero informazione e intrattenimento, utilizzato per indicare un nuovo → genere televisivo che riunisce queste due tradizionali tipologie all’interno di un unico → programma. Inquadratura Singola scena filmata, senza interruzioni, da una data angolazione. Inserzionista Ditta che pubblicizza i propri prodotti attraverso la → televisione. Installazioni Tutti gli elementi scenici che compongono lo sfondo e l’ambiente circostante una → scenografia televisiva, come → quinte, → pieghevoli, → sipari di stoffa, colonne, scale, archi, pareti divisorie, lampioni e così via. Integrate Service Digital Network → ISDN. International Telecommunications Satellite Organization → Intelsat. Internet La grande rete delle reti. Ogni rete è costituita da un insieme di computer (nodi) tra loro collegati da componenti hardware (cablaggio e dispositivi di interfaccia) e da componenti software (i protocolli). Il dialogo avviene attraverso lo stesso linguaggio, il protocollo di comunicazione per il trasferimento dati TCP/IP — Transmission Control Protocol/ Internet Protocol — che permette di comunicare tra loro i server e i client, identificati da una serie di numeri, ovvero da indirizzi IP (Internet Protocol). (mm, ap, dv) Interni Sono i → luoghi al coperto scelti per ambientarvi la produzione di → generi televisivi di → fiction, come la → sit-com, la → soap-opera e la → telenovela. Intervista Colloquio di un giornalista, con un personaggio noto o illustre, strutturato per domande e risposte, finalizzato a ricavare determinate informazioni. 281 strumenti Inviato Italia 1 Giornalista incaricato di assistere ad un avvenimento per riferirne al pubblico, la cui attività è spesso associata a situazioni di lavoro movimentate o pericolose, come seguire le fasi di una guerra o le elezioni politiche in un grande Paese. Più spesso il lavoro dell’i. è, però, assai meno pericoloso e rischioso. Uno dei settori in cui viene svolto è quello sportivo, per raccogliere servizi su avvenimenti particolari come un campionato di sci o di calcio. → Emittente televisiva nata nel 1982 per iniziativa di Edilio Rusconi e ceduta a Silvio Berlusconi nello stesso anno. Sotto il suo marchio si raccolgono sei emittenti di proprietà della catena e dodici stazioni affiliate, impegnate a trasmettere un numero prestabilito di ore di → programmazione. Introduce per la prima volta in Italia il → palinsesto, appositamente costruito sulle abitudini di ascolto e sui gusti del pubblico. ISDN Sigla di Indipendent Television News. Compagnia finanziata, negli anni Cinquanta, dall’insieme delle compagnie inglesi, cui viene commissionata la produzione di servizi informativi, obiettivi ed imparziali, sul modello del servizio pubblico della → BBC. Sigla di Integrate Service Digital Network. Rete digitale ad alta velocità, che, integrata alla rete telefonica, grazie alla → multiplazione, è in grado di trasmettere rapidissimamente una gran quantità di dati. Le infrastrutture di rete devono, però, essere convertite con centraline di commutazione digitali e fibre ottiche. Ispettore di produzione Responsabile di alcune → produzioni televisive, soprattutto di tipo cinematografico (come, ad esempio, i → film tv), è quotidianamente presente sul → set per assicurarsi che tutto proceda secondo i limiti di tempo previsti e quelli economici imposti dal → budget. Istel Ente dal 1981 incaricato delle rilevazioni → dell’audience. Opera con la committenza di 12 società → concessionarie di pubblicità, 6 → emittenti singole ed un consorzio di 144 emittenti, tra cui la → Rai. Viene sostituita → dall’Auditel a partire dal 1985. ITA Sigla di Indipendent Television Authority. Autorità di controllo incaricata, nella Gran Bretagna degli anni Cinquanta, di garantire un servizio pubblico, collocando il genere più popolare degli spettacoli di intrattenimento in una diversificata gamma di programmazione. 282 ITN I-Tv Espressione inglese, di accezione comune, utilizzata per indicare la → televisione interattiva. L a Cinquiéme Art → Emittente televisiva pubblica fran- cese. Lascia o raddoppia? Celebre → quiz della tv italiana, andato in onda dal 1955 al 1959. Late-night Espressione inglese di accezione comune, letteralmente tarda serata, utilizzata per indicare la fascia oraria che parte dopo le ore 23. Vi sono collocati, in genere, i → talk show. Legge Mammì Legge del 1990 per la regolamentazione del sistema radiotelevisivo nazionale, dal nome del ministro delle poste Oscar Mammì, che la presenta. Sancisce la nascita di un → sistema misto, legittimando l’esistenza delle → emittenti private sia locali sia nazionali. Stabilisce delle norme antitrust, consentendo a ciascun soggetto il possesso di non più di tre glossario reti televisive nazionali. Chi possiede tre → reti, inoltre, non può avere alcun quotidiano. Viene ritoccato, inoltre, il tetto pubblicitario: per la Rai il limite è pari al 12% ogni ora e al 4% della programmazione settimanale; per la Fininvest il 18% ogni ora e il 15% quotidiano. Viene regolamentata poi la pubblicità durante la programmazione di film, limitandola a tre interruzioni per un film con durata fra i 45 minuti ed un’ora e 50 minuti; gli → spot pubblicitari sono vietati durante la trasmissione di → cartoni animati. Alle tv private viene riconosciuto, invece, il diritto alla → diretta e alle reti nazionali l’obbligo di trasmettere un proprio → telegiornale. Istituisce, inoltre, un Garante per la radiodiffusione e l’editoria, nominato dal presidente della Repubblica, su proposta delle Camere, con un mandato di tre anni e il compito di tenere un registro nazionale delle imprese stampa e radiotelevisive, controllare la rilevazione e la pubblicazione degli → indici di ascolto e garantire la par condicio, ovvero pari opportunità per tutte le forze politiche durante i periodi di consultazione elettorale. Predispone, infine, il piano di concessioni, emanato nel 1992, che riguarda le reti autorizzate a trasmettere su territorio nazionale. La L.M. ratifica, in definitiva, una situazione di fatto già esistente, dettando norme a sostegno di quella sorta di equilibrio fra pubblico e privato, fra emittenti nazionali e locali, sviluppatasi nel corso degli anni Ottanta a livello nazionale. Library Termine inglese di accezione comune, letteralmente biblioteca, utilizzato per indicare un vasto magazzino dove vengono conservati reperti audiovisivi. Nel mercato globale della multimedialità, la proprietà di l. assume un valore strategico per le imprese audiovisive. La moltiplicazione dei canali di trasmissione prefigurata dai sistemi via cavo e satellitari e lo sviluppo di servizi di → pay-tv, → pay-per-view e → video on demand, implicano infatti la necessità di disporre di grandi quantità di contenuti da veicolare. Ampi magazzini rappresentano dunque la possibilità di conquistare una posizione di vantaggio nei confronti della concorrenza, abbassando la voce relativa ai costi per l’acquisizione dei diritti e aumentando quella relativa ai profitti derivanti dall’eventuale cessione dei diritti stessi. Licence free Sorta di diritto di concessione, di licenza per il finanziamento di ciascun episodio di una → fiction pagata al produttore e che va a coprire l’80-85% dei costi totali. Linea diretta Rubrica giornalistica → a striscia di grande successo, condotta nel 1985 da Enzo Biagi su → Raiuno nella fascia di seconda serata. Linea editoriale Scelta programmatica operata da una → emittente televisiva, riveste particolare importanza anche in una → redazione giornalistica televisiva. Linguaggio multimediale È la forma di comunicazione prodotta dall’unione dei vari contributi che possono provenire o dalle digitalizzazioni dei linguaggi analogici, dalla sintetizzazione, cioè da una generazione digitale diretta, oppure da un’operazione che combina la digitalizzazione e la sintetizzazione. I vari contributi — scrittura, grafica, immagini, suoni (musica e oralità), animazioni, audiovisivi — si combinano insieme fondendosi, e sono resi fruibili attraverso i media digitali secondo una logica intuitivo-associativa, tipica del modo di pensare umano. (mm, ap, dv) Lottizzazione Pratica di spartizione delle cariche in enti pubblici o soggetti a controllo pubblico effettuate non in base alle competenze, ma all’appartenenza a partiti e gruppi politici. 283 strumenti Luminanza Componente del → segnale televisivo che contiene l’informazione relativa al livello di → luminosità di ogni punto dell’immagine. Luminosità Informazione relativa al livello generale di illuminazione dell’immagine di → ripresa televisiva. Luoghi Nell’ambito della produzione televisiva, rappresentano lo sfondo — reale o immaginario — di un → programma. M 6 → Emittente televisiva privata francese, destinata ad un pubblico prevalentemente giovanile. MAC Sistema di trasmissione via → satellite elaborato agli inizi degli anni Ottanta, in previsione dei satelliti a diffusione diretta, nel tentativo di costituire un ponte per il passaggio dal → PAL all’alta definizione. Macchinisti Maestranze che, durante le → riprese, aiutano il → cameraman a spostare le → telecamere sui → carrelli per non intralciare i movimenti con i cavi che portano il → segnale. Sono, inoltre, addetti allo spostamento delle parti mobili in uno → studio televisivo. In fase di allestimento del → set, sono alle dipendenze dello → scenografo e dei suoi aiuti per montare e adattare gli elementi di composizione delle → scene. al suo riconoscimento e alla sua distinzione sul mercato. Marketing Tecnica assunta a funzione organizzativa diretta a ricercare, realizzare, migliorare le condizioni di scambio sul mercato. La sua funzione consiste nello stimolare la domanda del consumatore individuando i suoi bisogni più o meno latenti e indicandogli, attraverso determinate tecniche di comunicazione, un prodotto o un servizio come adeguato al soddisfacimento di tali bisogni. La pubblicità è una delle tecniche di comunicazione impiegate nel m. Nasce negli Stati Uniti, Paese che primo fra tutti è stato coinvolto nella spirale dei consumi di massa, per approdare in Italia negli anni Cinquanta; ma è solo negli anni Settanta che la realtà aziendale italiana si converte quasi totalmente alla necessità di sviluppo di questa nuova tendenza. Mass media Espressione nata negli anni Cinquanta, negli Stati Uniti, per designare i mezzi di comunicazione di massa capaci di raggiungere un pubblico molto ampio, pertanto diversificato e non facilmente identificabile. Mediaset Termine inglese, di accezione comune, utilizzato per indicare una grande casa di produzione cinematografica hollywoodiana. Principale gruppo italiano nel settore televisivo privato, costituito nel 1995 per una riorganizzazione dell’attività televisiva della → Fininvest. Riunisce le emittenti → Canale 5, → Italia 1 e → Rete 4. La realizzazione del progetto M. viene coadiuvata da quattro gruppi finanziari: il gruppo dell’imprenditore tedesco Leo Kirch nel campo della comunicazione, il gruppo sudafricano di Rupert Murdoch, quello saudita di Al Waleed e la società formata da British Telecom, Banca Nazionale del Lavoro e Albacom. Nel 1996, M. viene quotata in Borsa. Marchio Medium Segno distintivo di un’azienda, le cui caratteristiche principali consistono nel servire Termine latino, letteralmente mezzo, utilizzato per definire ogni strumento di comuni- Major 284 glossario cazione e di divulgazione dell’→ industria culturale, a stampa (come i giornali) o audiovisivo (come la televisione). Messa a fuoco rispetto al suono che proviene lateralmente. M. panoramico, di forma compatta, sono in grado di captare i suoni tutto intorno senza essere puntati in una specifica direzione. Operazione di regolazione, automatica o manuale, che consente → all’obiettivo della → telecamera di ottenere una → inquadratura nitida. Minicam Messa in onda → Genere televisivo che, a differenza dalla → serie, ha una durata di circa 4-8 ore complessive. Il trasmettere via → etere. Messa in scena Il complesso delle attività produttive che consente l’allestimento di uno spettacolo teatrale o televisivo. Meter Apparecchio elettronico che, posizionato sul → televisore, rileva automaticamente il consumo televisivo. Dopo essere stato utilizzato → dall’Istat, nel 1986 viene adottato dall’→ Auditel ed è attualmente in uso. Microfonista Tecnico specializzato addetto a preparare e a scegliere i → microfoni più adatti alle necessità di una → produzione televisiva. Microfono Strumento necessario alla ripresa e alla riproduzione del sonoro. È costituito da una leggera membrana elastica fissata ai bordi, che entra in vibrazione per effetto delle onde di compressione che le giungono attraverso il mezzo in cui si propaga il suono: variazione periodica di pressione nell’ambiente — in grado di far vibrare una lamina rigida — che può essere percepita dagli organi dell’udito. Le vibrazioni vengono trasmesse al → trasduttore vero e proprio, che le converte in segnale elettrico. M. a clip, dalle dimensioni assai ridotte, può essere applicato sui vestiti ed è attualmente particolarmente diffuso in televisione. M. direzionale, di forma allungata, ha grande sensibilità rispetto al suono proveniente dalla direzione verso la quale viene puntato e minore La prima → telecamera portatile, messa a punto nel 1968. Miniserie Minitel Nome francese del → videotex. Particolarmente diffuso, viene distribuito al posto degli elenchi telefonici per l’accesso on line agli elenchi elettronici. Mipcom Appuntamento annuale che si tiene a Parigi, in ottobre, in cui vengono svolte parte delle contrattazioni per il mercato dei diritti televisivi per i prodotti di → fiction. Mip-Tv Appuntamento annuale che si tiene a Parigi, in aprile, in cui vengono svolte parte delle contrattazioni per il mercato dei diritti televisivi per i prodotti di → fiction. Mirino Dispositivo collegato alla → telecamera per verificare → l’inquadratura mentre si effettuano le → riprese. Con l’introduzione della tecnologia a cristalli liquidi le sue dimensioni si sono notevolmente ridotte, a favore di una maggiore maneggevolezza delle → videocamere. Missaggio Nella preparazione di una trasmissione televisiva è l’operazione — attuata attraverso il → mixer — di coordinamento di tutti i suoni, ovvero sia il parlato sia la musica. Mixer Dispositivo elettronico per il → missaggio, dotato di più canali d’ingresso ed uno d’usci285 strumenti ta. L’intensità dei → segnali di ingresso viene regolata in modo da ottenere, in uscita, il segnale desiderato. Il suo quadro di comando è costituito da una serie di cursori che salgono e scendono verticalmente e, sempre in linea verticale, hanno tanti potenziometri rotondi generalmente colorati. Mixer audio Tecnico specializzato addetto, in → sala di regia audio, alla → consolle audio, per combinare e → bilanciare tra loro i vari segnali audio provenienti da fonti diverse. Mixer video Tecnico specializzato addetto al → mixer, che, sotto la direzione del → regista, commuta elettronicamente le immagini dei vari → monitor di uscita → telecamere sul → monitor di uscita mixer. MMDS Sigla di Multipoint Microwave Distribution System. Sistema costituito da → un’antenna trasmittente che irradia → segnali a onde radio a bassa frequenza verso piccole → antenne riceventi a forma di cono poste sugli edifici. Può essere usato su aree di dimensioni limitate. Con il segnale digitale e la compressione permette di trasmettere → tv interattiva, → video on demand, tele shopping, → Internet. La sua sperimentazione è in corso in Irlanda, per collegare le comunità rurali alla rete urbana. Potrebbe risolvere il cosiddetto problema dell’→ ultimo miglio: la difficoltà e il costo rappresentati dal collegamento delle abitazioni con le dorsali in fibra ottica. Modem MODulatore-DEModulatore: dispositivo sia di input sia di output che rende possibile collegare il computer alla rete telefonica, consentendo la trasmissione dei dati sia numerici sia testuali. Ai m. odierni è integrata tra l’altro la funzionalità del fax, dunque la trasmissione e la scrittura di informazioni. È un 286 dispositivo che può essere interno o esterno al computer; esso converte i bit in segnali analogici (telefonici) per consentirne la trasmissione su una linea telefonica. I segnali, una volta arrivati all’altro capo della linea telefonica, vengono convertiti nuovamente in bit con il modem del computer chiamato telefonicamente e connesso ad un nodo → Internet o ad una rete aziendale. (mm, ap, dv) Modulazione d’ampiezza (AM) Opera una traslazione della → banda di frequenze del segnale modulante in due bande simmetricamente disposte rispetto alla frequenza della portante, ciascuna di larghezza uguale a quella del segnale modulante, contenente tutte le informazioni necessarie per la ricostruzione, in ricezione, del segnale modulante stesso. Modulazione di frequenza (FM) È la modalità più diffusa di trasmissione dalle onde radio in quanto permette di inviare un segnale di migliore qualità, meno sensibile a interferenze e disturbi. La banda occupata da un segnale modulato di → frequenza ha una larghezza teoricamente infinita, anche se le componenti di ampiezza significativa occupano una banda di larghezza limitata, che dipende dalla massima frequenza del segnale modulante e dalla deviazione di frequenza picco dell’onda modulata. Un esempio tipico di utilizzazione congiunta di sistemi di → modulazione di ampiezza e di m. di f. è rappresentato dal servizio nazionale di radiodiffusione. Mondovisione Diffusione di un programma televisivo in → diretta a livello planetario. La diffusione in M. si basa sull’utilizzo delle risorse dei → satelliti per le telecomunicazioni. Monitor Apparecchio televisivo ricevitore in dotazione agli → studi televisivi, usato per visua- glossario lizzare i segnali video provenienti direttamente da una → telecamera. Monopolio Situazione di mercato in cui c’è un solo offerente. In Italia la → RAI detiene il m. televisivo fino alla metà degli anni Settanta. Monoscopio Immagine che appare sul teleschermo ed identifica un’emittente, usata come quadro di prova per tarare le apparecchiature. Nei primi anni della tv italiana, quando le trasmissioni non duravano tutto il giorno, lo schermo era occupato dal m. durante le pause di programmazione. Montaggio Operazione consistente nel tagliare e assemblare tra loro immagini cinematografiche o televisive. Permette il succedersi armonico delle sequenze e consente anche un cambiamento dell’azione cinematografica in concordanza con la volontà del → regista. Montatore audio Tecnico specializzato nel montaggio dell’audio di un filmato. Montatore video Tecnico specializzato nel montaggio di audio e video di un filmato. Monte Carlo Television Festival & Market Multiplazione La trasmissione di più segnali contemporaneamente sullo stesso cavo, alla base del sistema → ISDN. Multipoint Microwave Distribution System → MMDS. musichiere, Il Gioco musicale a premi in onda il sabato sera dal 1957 al 1960, condotto da Mario Riva. Ispirato al → game show Name that tune [Conosci questo motivo], programma prodotto nel 1954 dalla rete statunitense NBC, si fonda sulla gara tra due concorrenti che devono riconoscere una canzone dalle poche note suonate da un’orchestra. N arrowcasting Modalità di diffusione dei messaggi non finalizzata a raggiungere la massa dei consumatori, ma mirata ad un pubblico ristretto e specifico. La → programmazione si differenzia e si diversifica, per offrire al consumatore la possibilità di operare delle scelte in base ai propri gusti e ai propri bisogni. Nastro magnetico Movimento di macchina Supporto sul quale vengono registrati le immagini e i suoni che compongono un audiovisivo, alla base della tecnica di videoregistrazione. È costituito da una sottile fettuccia di plastica: su uno dei lati è applicato uno strato di emulsione a base di materiale ferromagnetico, che serve appunto a registrare le immagini e i suoni inviati sotto forma di impulsi elettrici al videoregistratore, provenienti da diverse fonti del segnale televisivo (telecamera, antenna ecc.). Ogni spostamento, più o meno evidente, impresso dal → cameramen alla → telecamera. → NBC. Appuntamento annuale che si tiene a Monte Carlo, in febbraio, in cui vengono svolte parte delle contrattazioni per il mercato dei diritti televisivi per i prodotti di → fiction. Motion Picture Association of America Divisione statunitense addetta alla produzione televisiva seriale, creata nel 1959 dalle nove → Majors hollywoodiane più importanti. National Broadcasting Corporation 287 strumenti National Geographics Special Celebri → documentari di divulgazione scientifica, tra le migliori produzioni della → PBS. National Television System Committee → NTSC. ra delle 24 ore. La programmazione assume la forma di un flusso continuo di immagini e suoni che si innesta nei tempi, nei ritmi, negli spazi della quotidianità dei telespettatori. Net top box Dispositivo per navigare in Rete attraverso lo schermo televisivo. Network NBC Sigla di National Broadcasting Corporation. Uno dei tre grandi → networks commerciali statunitensi, con → ABC e → CBS. Fondata nel 1926 per distribuire le trasmissioni radiofoniche realizzate dalla → RCA, è una tra le prime → emittenti della storia a sperimentare le trasmissioni televisive. La programmazione ufficiale inizia il 30 aprile 1939. Tv a carattere → generalista che dedica molto spazio all’intrattenimento, possiede inizialmente due reti: The Red Network e The Blue Network, ceduta nel 1940. Detiene il primato della raccolta pubblicitaria, per la tipologia di pubblico, prettamente familiare, cui si rivolge. Nel 1996 sigla un accordo con la Microsoft per la realizzazione del canale televisivo interattivo → MSNBC, usufruibile via Internet. Neotv Neologismo introdotto da Umberto Eco nel 1983 per distinguere la seconda «epoca» nella storia della televisione italiana, caratterizzata dall’avvento delle televisioni private, che coincide con lo sviluppo di tutti gli elementi produttivi, linguistici, comunicativi della cosiddetta neotelevisione. Il primo fondamentale passaggio dalla → paleotv alla n. è segnato dalla trasformazione del ruolo e delle funzioni del → palinsesto da griglia di sostegno della → programmazione, in cui collocare i singoli → programmi, a fattore di produzione prioritario nell’ambito delle tv commerciali. Anche i tempi della programmazione si allungano, sempre in virtù delle esigenze di mercato, fino alla progressiva copertu288 Termine inglese, di accezione comune, letteralmente rete di lavoro. Definisce la catena di → emittenti radiotelevisive tra loro collegate per trasmettere programmi comuni su territorio nazionale. Nasce negli Stati Uniti, negli anni Venti, come sistema di compagnie private nazionali radiofoniche (le storiche → CBS, → NBC, → ABC) soggette al controllo di un organismo federale, e in Inghilterra con il monopolio pubblico della → BBC. In Italia sono presenti i n. della → Rai (Raiuno, Raidue e Raitre, che operano in interconnessione irradiando un unico → segnale su tutto il territorio nazionale) e di → Mediaset (Canale 5, Italia 1 e Rete 4, fino ai primi anni Novanta prive di interconnessione e di diretta). Negli Stati Uniti, l’organizzazione del n. ha permesso di ampliare il territorio di irradiazione della trasmissione unica utilizzando le varie stazioni semplicemente come ripetitori del segnale, aumentando, così, l’entità del pubblico che può essere raggiunto e — dunque — l’interesse degli → inserzionisti. News Termine inglese, di accezione comune, → notizia. News values → Valori notizia. NHK Sigla di Nyppon Hoso Kyokai. Televisione pubblica giapponese, costituita da due canali e considerata la maggiore emittente televisiva pubblica del mondo, finanziata quasi esclusivamente dal canone e in parte dai profitti della vendita all’estero di programmi. glossario Night-time → Fascia oraria notturna, a partire dalle ore 23 circa. Non è mai troppo tardi Titolo di uno storico programma della Rai, finalizzato, nell’ambito del progetto di → Telescuola, al conseguimento della licenza elementare. Per la sua trasmissione vengono creati 2.000 punti di ascolto, con altrettanti televisori in tutta Italia. La sua popolarità resta in buona parte legata alla carismatica figura del suo conduttore, il maestro Manzi, al quale va il merito di aver portato al conseguimento della licenza elementare un milione di analfabeti. Notiziabilità Insieme di caratteristiche che fanno sì che un evento possa essere trasformato in → notizia. La n. si valuta in relazione ai → valori notizia. Notiziario Prodotto giornalistico consistente nel rapporto su un avvenimento, selezionato fra gli altri attraverso i parametri forniti dai → valori notizia (news values) e riportato in maniera sintetica, coerente, efficace. formato da lenti di diverso tipo e da altri dispositivi per la → messa a fuoco, che consente la ripresa delle immagini. O. grandangolare consente di allargare l’angolo di visuale ed è molto usato nella ripresa televisiva poiché dà l’illusione di uno spazio più vasto di quello reale, mettendo contemporaneamente in risalto le figure in primo piano. Office de la Radiodiffusion Télévision Française → ORTF. Onda elettromagnetica Tipo di onda impiegato per la trasmissione del → segnale radiofonico e televisivo. L’intervallo temporale fra un’onda e l’altra viene detto → frequenza ed è misurato in → hertz. Per la → televisione vengono usate onde ad alta frequenza, perché più cariche di energia e dunque in grado di trasportare un maggior carico di informazioni. Le → bande di frequenza per la tv sono → VHF (Very High Frequency) e → UHF (Ultra High Frequency). Operatore di ripresa → Cameramen. NTSC Opinionista Sigla di National Television System Committee. Standard televisivo a colori adottato negli Stati Uniti, in Giappone e in parte dell’America Latina, messo a punto dalla società statunitense → RCA nel 1953. Ha una definizione di 525 linee per quadro, per 30 quadri al secondo. Di solito un personaggio autorevole, che, per fama o competenze specifiche, è chiamato ad intervenire in programmi o → dibattiti televisivi. Numero di contatti → Copertura. Nyppon Hoso Kyokai → NHK. O biettivo Sistema ottico meccanico, componente fondamentale della → telecamera, Organizzatore di produzione Di supporto al → produttore, nello specifico per quel che riguarda la gestione del → budget, è incaricato di determinare i costi di una produzione televisiva in termini di persone, impianti, attrezzature e così via. In fase di → produzione e di → post-produzione, annota tutte le spese per assicurarsi che non superino il budget preventivato. Spesso è anche incaricato di stilare delle liste di tutti gli elementi necessari al programma, a seconda del tipo di produzione. 289 strumenti Ortf Sigla di Office de la Radiodiffusion Télévision Française. Dal 1964, nuovo nome della → RTF. Ottimizzatore Persona incaricata di svolgere funzioni di coordinamento e di controllo fra i vari reparti della → produzione. Outline Termine inglese di accezione comune utilizzato per indicare una sceneggiatura a sommario, → simile al → rundown ma ancora meno dettagliata. Si presta bene, ad esempio, per la realizzazione di → documentari, in quanto dà una traccia generale di quanto deve essere ripreso lasciando però ampio spazio all’improvvisazione. P AL Sigla di Phase Alternation by line. Alternanza di fase linea per linea. Standard televisivo a colori adottato dalla maggior parte dei Paesi europei occidentali (Italia compresa), dal Brasile e dalla Cina, messo a punto dalla società tedesca Telefunken per migliorare la resa cromatica del → NTSC. Ha una definizione di 625 linee per quadro, per 25 quadri al secondo. Paleotv Neologismo introdotto da Umberto Eco nel 1983 per distinguere la prima «epoca» nella storia della televisione italiana. La p. termina alla fine degli anni Settanta, quando la scomparsa del → monopolio della Rai con l’apertura al → sistema misto pubblico-privato segna il passaggio alla → neotv. Gli schemi di → programmazione della p. prevedevano una giornata televisiva che ritagliava i propri tempi su quelli della giornata lavorativa o, comunque, sui ritmi della vita sociale quotidiana degli italiani, senza interferenze o sovrapposizioni. Le ore di trasmissione dell’unico → canale esistente era290 no limitate, fino al 1958, a quattro nell’arco della giornata. La programmazione era fondata essenzialmente su grandi appuntamenti serali, con cadenza settimanale: film al lunedì, sceneggiato giallo o varietà al martedì, film o telefilm al mercoledì, quiz al giovedì, teatro al venerdì, spettacolo di varietà al sabato, sceneggiato a puntate alla domenica; il telegiornale, poi, solo nei giorni feriali. Anche quando, con l’introduzione del → Secondo canale, nel 1961, l’ammontare medio delle trasmissioni giornaliere sale a 12 ore, l’organizzazione del palinsesto televisivo resta comunque legata sostanzialmente alla ricorrenza di appuntamenti nell’arco della settimana, in particolar modo per la prima serata. I singoli programmi vengono concepiti come strutture molto omogenee al loro interno: a livello di ritmi e per tipo di → inquadrature, con la → telecamera molto statica nella maggior parte dei casi (in particolare per l’informazione) e a livello di → generi. Palinsesto La successione temporale dei programmi offerti da una → rete in un determinato periodo (giorno, settimana, mese, trimestre, anno). La sua struttura si fonda sulla differenziazione dei → programmi in base a precise → fasce orarie e ai tipi di pubblico da raggiungere. Mettere a punto un p. significa individuare in quale momento della giornata è conveniente trasmettere un dato programma affinché il pubblico al quale è destinato possa fruirne. Il tempo televisivo si scandisce dunque sul tempo sociale, in particolare sullo scarto tra quello trascorso dentro casa — perché il televisore è sostanzialmente un elettrodomestico casalingo — e quello trascorso fuori. Panel Gruppo di persone che si presta ad essere utilizzato per un’indagine statistica dei comportamenti. glossario Pantelegrafo Apparecchio ideato dall’abate piemontese Giovanni Caselli nel 1860, consistente in una piastra di rame su cui scrivere il messaggio o il disegno da trasmettere: una punta di metallo collegata ad un pendolo e ad un telegrafo Morse percorre la piastra analizzando punto per punto il foglio, dove il circuito elettrico non si chiude nei punti dov’è stato impresso dell’inchiostro, notoriamente isolante. L’immagine può quindi essere sottoposta a scansione, trasmessa con i codici Morse e ricomposta a destinazione mediante un sistema analogo. Il suo primo impiego risale, a quanto pare, al 22 gennaio 1860, quando il musicista Gioacchino Rossini se ne serve per trasmettere la pagina di un proprio spartito. Parrucchiere È il responsabile delle acconciature degli interpreti dei programmi televisivi. Pay-per-view stici, che registrano e trasmettono ai centri di fatturazione gli importi degli abbonamenti e delle prestazioni a richiesta trasmessi nelle modalità a bassa e ad alta interattività. La bassa interattività si realizza nella forma Ippv (Impulse pay-per-view), che permette la visione di film e la fruizione, anche in diretta, di eventi sportivi, spettacolari, culturali; e nel servizio N-vod (Near video on demand), che rende possibile l’accesso a programmi (film e altro) ripetuti più volte a brevi intervalli regolari, per consentire all’utente di sintonizzarsi beneficiando di questo tipo di programmazione flessibile. In particolare, l’emittente effettua la trasmissione simultanea di più copie dello stesso programma, sfalsate tra di loro di un breve intervallo di tempo, ad esempio 10 minuti, e l’utente, per ricevere la trasmissione, avrà un tempo massimo di attesa pari appunto ai 10 minuti. (mm, ap, dv) PBS Espressione inglese, di accezione comune, letteralmente pagare per vedere. È un sistema di → televisione via cavo o via etere, che prevede un nuovo tipo di fruizione da parte dell’utente: questi, infatti, ha la possibilità di scegliere da un catalogo e di richiedere i programmi che desidera vedere, pagando solo per essi. Lanciato negli Stati Uniti all’inizio degli anni Novanta, avuto un alto gradimento di pubblico per quanto riguarda lo sport. Tale sistema modifica i consueti rapporti fra produzione e forme di distribuzione dell’industria audiovisiva, in particolare per quel che riguarda il settore cinematografico, dal momento che questo nuovo tipo di servizio si basa principalmente sull’offerta di film. Il → video on demand ne rappresenta un’ulteriore evoluzione. Sigla di Public Broadcasting Service. Ente costituitosi, negli Stati Uniti, con un finanziamento federale nel 1967, per colmare la domanda di programmi non coperti dall’offerta televisiva del settore privato. Produce programmi a carattere esclusivamente didattico e culturale per le tv non commerciali. Pay-tv Periferiche Canale televisivo a pagamento. Il servizio è reso possibile attraverso i terminali dome- Elementi collegati esternamente al personal computer. Pennello elettronico Il fascio di elettroni, all’interno del → tubo catodico del televisore, che, emesso dal catodo, traccia sullo schermo fotosensibile le linee che vanno a comporre l’immagine televisiva. People-Meter Metodo di rilevazione automatica dei dati di ascolto utilizzato dalla società AGB, cui viene affidata la raccolta e l’elaborazione dei dati dall’→ Auditel. 291 strumenti Phase alternation by line → PAL. Piano di produzione La pianificazione della produzione di un programma, stilata in base delle scadenze e alle modalità di «consegna» del prodotto finale. Piattaforma digitale Consorzio di operatori riuniti in una struttura per la gestione dell’intero processo di offerta per la → tv digitale, dalla raccolta e distribuzione dei programmi alla fatturazione e alla riscossione degli abbonamenti degli utenti. Pieghevoli Elementi mobili di una → scenografia. Pilot Termine inglese di accezione comune utilizzato per indicare → l’episodio in cui viene realizzata l’idea di una → serie o di una → fiction, sottoposto al giudizio dei responsabili del → network che ne deve decidere l’eventuale programmazione. Circa la metà dei p. prodotti risulta successivamente inserita nella programmazione regolare di un network. La qualità e i costi di un p. sono nettamente superiori a quelli degli episodi successivi, proprio per la loro funzione di «vetrina». Pilota Termine italiano per → pilot. PIN → Rete dotata di 18 ripetitori sparsi in tutta Italia, creata da Angelo Rizzoli nel 1980. Piste Parti del → nastro magnetico. Sono due, distinte tra loro: video per le immagini e audio per i suoni. Vi vengono registrati anche gli impulsi di sincronismo, ossia le informazioni relative alla composizione dell’immagine, utili per il → montaggio. Pixel Termine inglese, di accezione comune, contrazione dall’espressione picture element, 292 designa il singolo punto luminoso che forma le linee di cui si compone l’immagine televisiva. Polling Termine inglese, di accezione comune, utilizzato per indicare la fase di raccolta dei dati registrati nel → meter, effettuata quotidianamente tra le due e le sei del mattino, via modem, dal computer della centrale di rilevazione dell’→ audience. Ponte radio Sistema di collegamento radio tra due punti, generalmente fissi, attuato coprendo la distanza tra le due stazioni terminali in più tratte successive, con collegamenti tra stazioni ripetitrici poste in visibilità tra loro. Le onde radio vengono convogliate in fasci usando, sia in ricezione sia in trasmissione, → antenne fortemente direttive. Le → frequenze usate nei p.r. sono, in genere, nel campo delle microonde. I p.r. vengono usati principalmente per le comunicazioni radiotelefoniche a grande distanza e per il trasferimento a grande distanza dei programmi televisivi. Portobello Titolo del celebre → varietà condotto da Enzo Tortora sulla → Rete 2, nato nel 1977 e trasmesso il venerdì alle ore 20.30. Definito «il mercatino del venerdì» presenta ogni settimana un certo numero di → concorrenti/inserzionisti, che offrono ai telespettatori il brevetto delle loro invenzioni. P. ha aperto la strada alla cosiddetta «tv di servizio» grazie ad alcune rubriche dedicate ai cuori solitari e al ritrovamento di persone scomparse. Post-produzione Fase finale della → produzione di un programma. Se il programma non è trasmesso in diretta, in questa fase viene effettuato il trattamento finale delle immagini e l’eventuale duplicazione, distribuzione e archiviazione del materiale registrato. glossario Pre-produzione Fase di preparazione di un programma, che precede l’inizio delle riprese, in cui vengono coinvolti tutti i reparti necessari alla → produzione. Presentatore Colui che «presenta» un programma televisivo, intrattiene il pubblico, introduce gli ospiti, solitamente con l’ausilio della→ valletta. In epoca paleotelevisiva, la figura del p. si contraddistingue per un atteggiamento formale e distaccato, del tutto privo di quel coinvolgimento confidenziale che caratterizza invece il → conduttore neotelevisivo. Prima serata (o prime-time) Fascia oraria di trasmissione televisiva compresa tra le 20.30 e le 22.30 - 23. Rappresenta la fascia di massimo asolto, soprattutto per quanto riguarda il pubblico familiare, in cui gli inserzionisti pubblicitari fanno convergere i propri investimenti. Prime-time → Prima serata. PRO 7 → Network privato tedesco che si finanzia con risorse pubblicitarie. Producer Termine inglese, di accezione comune, utilizzato per indicare la persona che si occupa dell’organizzazione produttiva e del coordinamento dei mezzi impiegati nella realizzazione di un programma. gia. Talvolta può assumere il ruolo composito di produttore/regista, occupandosi dall’organizzazione (in fase di → pre-produzione) alla gestione creativa di un progetto. Produttore esecutivo Rappresenta il → capostruttura nella gestione del → budget assegnato ad una → produzione, scrittura il casting tecnico e artistico, cura i rapporti con eventuali → sponsor e segue dall’inizio alla fine tutte le fasi di realizzazione di un programma. Produzione Fase in cui si procede alla realizzazione di un programma, utilizzando tutte le risorse preparate in fase di → pre-produzione. Produzione in appalto Commissionata a imprese di → produzione indipendenti, in genere nazionali, risulta essere più conveniente a livello economico rispetto alla → produzione interna. Vi ricorrono perciò volentieri imprese televisive minori, che non possono sostenere i costi di gestione di strutture produttive interne. Le → emittenti televisive maggiori vi fanno ricorso anche per obblighi normativi: è il caso della → BBC e della → ITV in Gran Bretagna, che, per legge, devono riservare una quota pari al 25% delle loro ore di trasmissione a → produzioni indipendenti. Le p. in a., normalmente, non vengono programmate in → prima serata. Produzione indipendente Produttore Azienda produttrice di → audiovisivi che, in genere, intrattiene rapporti con le maggiori → emittenti per la → produzione in appalto di → programmi televisivi e di → fiction. Responsabile dell’organizzazione generale nella realizzazione di un programma televisivo di qualunque genere, di cui deve rispondere al → produttore esecutivo. È incaricato di far sì che la produzione termini nei tempi stabiliti e nei limiti del budget a disposizione. Ha il potere di apportare cambiamenti e correzioni ad ogni livello, dai testi alla re- Svolta e finanziata direttamente → dall’emittente televisiva, necessita di risorse e di strutture produttive di un certo rilievo. Garantisce l’esclusività dei programmi prodotti, riuscendo così a caratterizzare → l’identità di una rete e a differenziarla dalle altre. I prodotti che meglio rispondono a Production management → Struttura produttiva. Produzione interna 293 strumenti questo scopo sono quelli di informazione (attualità e → telegiornali), di intrattenimento e di → fiction. La p.i. è spesso privilegiata nelle emittenti televisive pubbliche: sia per la natura stessa del servizio pubblico (orientato alla valorizzazione dei caratteri politici e socioculturali specificamente nazionali), sia per i costi elevati che solo una grossa impresa è in grado di sostenere. Progettazione artistica Funzione svolta dalle → strutture di programmazione, finalizzata al reperimento e all’organizzazione di tutti gli elementi creativi di un programma. Progettazione esecutiva Funzione svolta dalla → struttura esecutiva, finalizzata all’organizzazione fattiva di un programma, consistente nella pianificazione dello sviluppo produttivo di un’idea. Per prima cosa, occorre compiere una stima dei costi del programma sulla base delle esigenze produttive: figure professionali, mezzi tecnici, fabbisogni di tutti i reparti (→ scenografia, trucco, → costumi ecc.). In tal modo è possibile determinare l’ammontare del → budget, che viene assegnato dalla direzione di rete anche in base agli elementi definiti nella fase di → ideazione: la struttura del programma (singolo/puntate, studio/ esterni), il → genere e la sua collocazione oraria all’interno del → palinsesto. Progettazione tecnica Funzione svolta dalle → strutture di produzione, finalizzata al reperimento e alla scelta di tutte le risorse tecniche necessarie alla realizzazione di un programma: studi, strumentazione, sale di montaggio ecc. Progetto audio Gestito dal → direttore audio, comprende la scelta, la collocazione e l’uso dei → microfoni, oltre al bilanciamento del volume dei suoni provenienti da diverse sorgenti sonore. 294 Progetto Eureka 95 Varato per costituire un sistema unico europeo di produzione e di diffusione delle immagine in alta definizione, coinvoge grosse aziende elettroniche e reti televisive europee (Seleco, Philips, Thompson, Selenia, Videocolor, Telettra, Rai, Sgs). Alcuni esperimenti di trasmissione sono stati effettuati nel 1990, durante i campionati mondiali di calcio. L’avvento delle tecnologie digitali ha rallentato l’evoluzione di questo consorzio, che dovrà ridefinire il suo progetto in base ai nuovi standard gestibili dai computer. Progetto luci Organizzazione delle luci, predisposta dal → direttore della fotografia. Progetto scenografico Eseguito dallo scenografo, comprende le → installazioni, i mobili, gli accessori di arredamento e → l’attrezzeria di scena, che — a seconda del → budget — possono provenire da fonti diverse. Programma → Trasmissione televisiva di qualunque → genere e → formato, dalla durata temporale variabile, contrassegnata da → sigle di apertura e di chiusura. Programma di flusso → Programmi legati all’attualità (→ notiziari, reportage, → dirette, trasmissioni di approfondimento), il cui valore economico è costituito dalla prima diffusione. Programma di magazzino → Programmi privi di una netta connotazione temporale, il cui valore è durevole nel tempo poiché possono essere replicati in qualsiasi occasione (giochi, → serials, film ecc). Program management → Strutture di programmazione. Programmazione Operazione grazie alla quale i programmi o i tipi di → programma vengono collocati nel → glossario palinsesto, effettuata tenendo conto → dell’identità dell’emittente, della → fascia oraria e del tipo di pubblico che s’intende raggiungere. Programmazione competitiva Strategia di → programmazione consistente nel trasmettere un programma simile, per genere e pubblico di destinazione, a quello messo contemporaneamente in onda da una rete concorrente (→ controprogrammazione). Promo Abbreviazione del termine inglese promotion, ovvero filmato promozionale, utilizzata per indicare il breve spezzone di un film o di un → programma non ancora in → programmazione, trasmesso dalla rete a scopi promozionali. L’uso frequente del p. realizzato per pubblicizzare presso il pubblico l’immagine globale della → rete, è particolarmente efficace nel rafforzare → l’identità della rete e a differenziarla dalle altre. Pronto, Raffaella? Titolo del → talk show quotidiano trasmesso da → Rai 1 a partire dal 1983 nella fascia di mezzogiorno. In un salotto allestito in studio, Raffaella Carrà, padrona di casa, riceve e intrattiene i suoi ospiti. Prova Simulazione di un programma televisivo in diretta, per verificare le condizioni di realizzazione e prevenire eventuali imprevisti. Prova di movimento → Prova tecnica effettuata in studio per gli interpreti (posizioni e spostamenti) e per i tecnici (posizioni audio, → cambi di scena, movimenti della → telecamera). Prova generale L’ultima → prova, effettuata raramente, perché la produzione televisiva è sempre una lotta contro il tempo, dopo che sono stati risolti tutti i problemi di natura tecnica e di natura artistica. Prova telecamere → Prova effettuata per valutare il giusto posizionamento delle → telecamere rispetto ai soggetti da inquadrare. Provider Fornitore di servizi per la rete → Internet. Public Broadcasting Service → PBS. Publitalia → Concessionaria di pubblicità costituita nel 1979 da Silvio Berlusconi per un’autonoma raccolta pubblicitaria del gruppo Mediaset. Dall’inizio degli anni Novanta, arriva a gestire l’80% del mercato pubblicitario italiano. Puntata Ciascuna delle parti di cui si compone una trasmissione televisiva — o radiofonica — messa in onda a più riprese, con una continuità della narrazione. Q uadro Immagine televisiva che si forma sullo schermo e che risulta da due semiquadri uniti che danno la totalità dell’immagine. Il numero di quadri con cui viene composta l’immagine in movimento varia secondo il sistema di visione usato (25 al secondo nel → PAL, 30 nel → NTSC). Quelli della notte Titolo del → varietà cult trasmesso da → Raidue nel 1985 nella fascia di seconda serata, condotto da Renzo Arbore. Quinte Struttura rettangolare, stretta e alta, posta ai lati della → scena per chiuderla. Può essere rivestita con carta o stoffa colorata. Quiz Termine inglese, di accezione comune, letteralmente questionario. → Telequiz. 295 strumenti R adio Corporation of America → RCA. Radiodiffusione Termine con cui si indica la trasmissione di informazioni sonore e/o visive mediante radioonde. Nella r. tali onde sono generalmente irradiate in maniera isotropa sul piano orizzontale (r. circolare) nella porzione del loro spettro, che prende il nome di radiofrequenza. In realtà, il campo delle radiofrequenze è utilizzato anche da altri servizi, come quello televisivo, che, nell’uso comune, non è considerato incluso nel termine r., quello delle trasmissioni tra punti fissi dello spazio (radiotelefoni portatili), quello delle radiolocalizzazioni (radar), che nel loro insieme costituiscono il settore delle radiocomunicazioni. Radiodiffusion Télévision Française → RTF. Radiomicrofoni Normali microfoni ai quali sono abbinati trasmettitori radio, che, eliminando l’ingombrante presenza di cavi, consentono assoluta libertà di movimento. rinnovato, il servizio pubblico di diffusione dei programmi radiofonici (con tre reti nazionali), televisivi (con altrettante reti nazionali) e di filodiffusione. È retta da un Consiglio di amministrazione (formato da cinque membri eletti dai presidenti di Camera e Senato), che elegge il presidente e il direttore generale, responsabile della direzione aziendale. Un referendum del 1995 ha reso possibile la partecipazione di privati al suo capitale sociale. Controlla società editoriali (La Nuova Eri), concessionarie di pubblicità (→ Sipra), di produzione (Sacis), una quota della società di rilevazione dei dati sull’ascolto televisivo (→ Auditel). Possiede quattro centri di produzione, venti sedi regionali, una filiale con sede a New York, la Rai Corporation. Sorge nel 1924 con il nome URI (Unione Radiofonica Italiana), diventa nel 1928 EIAR (Ente italiano audizioni radiofoniche) e assume nel 1944 l’attuale denominazione. Fino a metà degli anni Settanta, detiene il monopolio dal sistema radiotelevisivo italiano. A partire dagli anni Ottanta, l’azienda opera in regime di concorrenza con diverse reti private. Raidue Radiotelevisione Italiana Nuova denominazione della → Rete 2 a partire dal 1984. → Rai. Raitre Radiovisione Nuova denominazione della → Rete 3 a partire dal 1984. Dal 1987, sotto la direzione di Angelo Guglielmi la sua → programmazione è caratterizzata dalla → «televisione verità» e dalla → «televisione di servizio». Definizione data al primo esperimento di trasmissione televisiva effettuato nel 1925, consistente in un film della durata di dieci minuti che mostra le pale di un mulino a vento, realizzato, negli Stati Uniti, dall’inventore Charles Francis Jenkins. Rai Sigla di Radiotelevisione Italiana. Società per azioni del gruppo Iri, a totale partecipazione pubblica, sottoposta al regime delle società di interesse nazionale, che gestisce, mediante atto di concessione di volta in volta 296 Raiuno Nuova denominazione della → Rete 1 a partire dal 1984. RCA Sigla di Radio Corporation of America. Azienda fondata negli Stati Uniti nel 1919 per studiare un sistema sicuro di trasmissione radio per la marina militare. Successiva- glossario mente domina a lungo nella produzione di apparecchiature e programmi radiofonici e televisivi, costituendo → network → NBC per la loro distribuzione. Mette a punto il sistema televisivo a colori → l’NTSC, adottato negli Stati Uniti. Negli anni Settanta comincia a diversificare la sua produzione (generi alimentari, noleggio di automobili ecc.), fino alla crisi, culminata, nel 1986, con l’assorbimento da parte della General Eletric. Redattore Componente della → redazione. Redazionale commerciale Programma in → diretta di → televendita di prodotti di vario tipo, che il pubblico a casa può ordinare attraverso il telefono. Si afferma nella seconda metà degli anni Ottanta ed esplode sulle reti private locali. Redazione Struttura fisica e lavorativa che comprende i curatori dei contenuti di un → programma. Può far parte dell’organico di → un’emittente televisiva, o essere a contratto per una specifica → produzione. A seconda del genere di trasmissione, è formata da autori e/o giornalisti, affiancati da personale di segreteria. Per i programmi di informazione, l’organizzazione è quella di una r. giornalistica, composta da → capiservizio, → capiredattori, → inviati, che fanno capo ad un → direttore di testata. Per i programmi di intrattenimento, la divisione dei ruoli non è rigida: il lavoro collettivo di artisti ed elementi della produzione — come produttori e registi — prevede, spesso, scambi reciproci di compiti e mansioni. Rede Globo Network brasiliano costituito nel 1965 per la produzione di telenovelas, vendute poi in tutto il mondo. È il quarto network al mondo per gli ascolti dopo → CBS, → ABC, → NBC. Regista Responsabile degli aspetti creativi ed estetici di un programma, sotto la sua guida e il suo coordinamento si muove l’intera équipe tecnico-artistica (→ presentatori, autori, → scenografi, → costumisti, → cameraman, → tecnici audio e → tecnici delle luci). Incaricato di scegliere ciò che i telespettatori vedranno sul video, dal suo lavoro e dalle sue scelte dipende la qualità complessiva di un programma. Reportage Servizio giornalistico stilato da un → inviato e arricchito da interviste. Queste ultime si basano su questionari elaborati dalla redazione o dal giornalista stesso. Request Società voluta dalle → Majors hollywoodiane Columbia, Paramount, Fox, Warner, MGM, Lorimar, Disney e Universal per la gestione degli affari nel servizio → pay-perview. Le Majors comprano il tempo-antenna del satellite usato per distribuire i film ai cablo-operators e con questi ultimi dividono i proventi dei biglietti pagati dai telespettatori per ogni film. Nel caso di R. sono previsti 12 «spettacoli» al giorno, con una quota variabile tra i 12 e 16 nuovi film trasmessi al mese. Responsabile della realizzazione Coordina ed è responsabile degli aspetti operativi nella realizzazione in un → telegiornale. Rete Termine mutuato da quello inglese di → network, indicante un insieme di → emittenti radiofoniche o televisive fra loro interconnesse, che irradiano simultaneamente gli stessi programmi su tutto il territorio nazionale, condividendo anche la gestione della raccolta pubblicitaria. Nell’accezione corrente, il termine r. compare in Italia dopo la fine del sistema di monopolio televisivo pubblico per designare una fra le formule organizzative dell’emittenza locale privata. 297 strumenti ReteA Emittente televisiva privata che trasmette sul territorio nazionale, costituita nel 1983 dall’editore milanese Alberto Peruzzo. Punto di forza dell’emittente sono, agli inizi, le telenovelas, tra cui grande successo ottiene Anche i ricchi piangono. Nel 1987 il TgA, primo tentativo di telegiornale nazionale su una rete privata, viene affidato a Emilio Fede. Negli ultimi anni il suo palinsesto è quasi esclusivamente caratterizzato da → redazionali pubblicitari e televendite al pubblico, intervallati da notiziari. Rete 2 Nata il 4 novembre 1961 come Secondo programma e ribattezzata Rete 2 dopo la riforma del 1975, ha a lungo faticato per assumere una propria collocazione editoriale. Nel corso degli anni la sua programmazione è stata per lo più caratterizzata da programmi di tipo informativo, giornalistico, di approfondimento di servizio. Rete Italia Società costituita, alla fine degli anni Settanta, da Silvio Berlusconi per acquistare i diritti di programmi stranieri e per la produzione televisiva in proprio. Rete 4 Emittente televisiva costituita nel gennaio 1982 come srl: vi parteciparono l’editore Mondadori, l’editore Perrone e Carlo Caracciolo. Nella guerra contro Canale 5, che proprio nel 1982 acquisisce anche Italia 1, stringe accordi con l’emittente statunitense → ABC per l’acquisto di programmi, sport, cartoni animati e telefilm e con la brasiliana → Rede Globo per assicurarsi l’esclusiva delle telenovelas. La prima grande sfida di ascolti contro Canale 5 viene combattuta con i serials americani trasmessi rispettivamente dalle due emittenti: Venti di guerra e Uccelli di rovo. Nell’agosto del 1984 viene acquistata dalla Fininvest per 130 miliardi, 298 continuando, però, soprattutto nei primi anni, a trasmettere principalmente telenovelas e fiction di produzione argentina prima e italiana poi. In seguito alla legge Mammì (1990), che concede la diretta televisiva anche alle emittenti private, nel 1991 produce il Tg4, notiziario diretto Emilio Fede, che si dichiara, più o meno apertamente, una via di mezzo tra l’informazione e l’intrattenimento. Rete 3 Istituita con la legge di riforma del 1975, inizia le trasmissioni il 15 dicembre 1979, scegliendo la strada del regionalismo, dei programmi culturali e sacrificando il numero degli ascolti alla volontà di creare prodotti di livello più elevato. Nel 1987 la sua direzione viene affidata ad Angelo Guglielmi e la direzione della testata giornalistica (Tg3) ad Alessandro Curzi, che, legati all’ambiente politico e culturale del PCI, danno inizio a quella rivoluzione nell’ambito della programmazione che rende la rete, per diversi anni, un laboratorio per la sperimentazione di programmi innovativi e anticonformisti. Rete 1 Nata come programma nazionale, ribattezzata Rete 1 in seguito alla riforma del 1975, assumendo una linea editoriale di tipo nazionalpopolare o generalista, con programmi di intrattenimento per ragazzi e adulti e approfondimenti di carattere giornalistico o scientifico. Revival Termine inglese di accezione comune, letteralmente risveglio, utilizzato per indicare l’interesse, per lo più in campo artistico, nei confronti di temi e motivi del passato. RGB Sistema tricromatico — dall’inglese Red, Green, Blue (ovvero rosso, verde, blu) — che consente, nelle trasmissioni televisive a glossario colori, di colorare un → pixel in qualsiasi colore, dosando l’intensità di ciascuno dei colori fondamentali. Ricezione Processo di raccolta dei segnali televisivi, irradiati sotto forma di → onde elettromagnetiche, mediante un apparato di r. Il → televisore è l’apparecchio di r. dei segnali televisivi. Ritraccia → Ritorno orizzontale. Ripetitore Apparecchio che ritrasmette suoni o → segnali provenienti da un’altra fonte. Nelle → telecomunicazioni viene utilizzato per la trasmissione delle informazioni. Ripresa Termine che indica il processo di registrazione, attraverso la → telecamera, delle immagini televisive. Ritorno orizzontale È il ritorno a capo alla fine di ogni riga ottenuta con la → scansione dell’immagine. Riunioni di produzione Riunioni che scandiscono il lavoro di preparazione di un → programma, alle quali partecipano tutti coloro che sono coinvolti nella sua → produzione. Rotocalco Termine mutuato dalla stampa per intendere un → programma televisivo periodico di attualità, dal taglio giornalistico, caratterizzato da servizi filmati realizzati con particolare cura formale. RT Titolo del primo → rotocalco della tv italiana, trasmesso negli anni Sessanta: un programma periodico (in onda ogni quindici giorni) di approfondimento su alcuni temi di attualità, con → servizi filmati. RTF Sigla di Radiodiffusion Télévision Française. → Emittente televisiva francese, struttu- ra amministrativa del ministero dell’Informazione, che opera in regime di monopolio. Cambia nome nel 1964 per volontà del presidente De Gaulle, diventando → Ortf, ovvero Office de la Radiodiffusion Télévision Française, e restando sotto il controllo del ministero dell’Informazione, mentre gli impianti tecnici dipendono dal ministero delle Poste. RTL → Network privato tedesco che si finanzia con risorse pubblicitarie. Rubrica Appuntamento televisivo (quotidiano o settimanale), caratterizzato dalla periodicità e dall’argomento (politica, cronaca ecc.) La sua formula classica prevede un → conduttore che affronta una serie di argomenti, con interventi e/o → interviste. Rundown Termine inglese utilizzato per indicare una → sceneggiatura a lista dettagliata, impiegata nella realizzazione di programmi televisivi come → talk show e giochi. Vi sono elencati, in ordine successivo, i vari segmenti inclusi nel programma: ognuno di essi presenta informazioni specifiche riguardo alla fonte, all’argomento e alla durata. S ala controllo audio Ambiente separato ma adiacente alla → sala di controllo video, in cui i → tecnici del suono e i loro assistenti operano sul → banco audio per smistare e bilanciare i segnali provenienti dai → microfoni e dalle altre sorgenti sonore (registratori audio e video ecc.). Sala controllo luci Ambiente riservato al controllo delle luci di uno studio, da dove il → capo elettricista manovra i comandi elettronici di accensione e spegnimento del materiale elettrico d’illuminazione. 299 strumenti Sala di controllo video Locale separato dello → studio televisivo, cui sono collegate le → telecamere, dotato di una serie di monitor che mostrano l’immagine proveniente da ciascuna telecamera e da qualsiasi altra fonte di ripresa visiva adoperata dalla produzione. Sala montaggio Ambiente in cui si effettuano le operazioni di → montaggio. È collegata con la → sala regia per effettuare, laddove necessario, un montaggio simultaneo all’andamento del programma trasmesso. Sala regia essere ricevuto a Terra mediante → un’antenna parabolica ed un → cavo coassiale, senza l’ausilio di stazioni ripetitrici. SAT 1 → Network privato tedesco che si finanzia con risorse pubblicitarie. Scaletta Testo scritto che contiene le indicazioni di quanto via via deve essere mandato in onda nell’ambito di un → programma. Facilita notevolmente il lavoro del → conduttore e del → regista, garantendo che tutto quanto viene trasmesso non sia casuale ma studiato e organizzato. Ambiente dal quale il regista effettua la direzione delle riprese, non sempre vicino allo studio in cui si sta riprendendo il programma. È una sala isolata acusticamente, dotata di molti → monitor, che, assieme agli → interfono, costituiscono i mezzi di collegamento tra il → regista e i suoi collaboratori con lo studio e le sale di controllo (→ sala controllo luci, → sala controllo audio → sala controllo viedeo). Scansione Sarte Addette alla confezione dei costumi, su indicazione del → costumista. Tutto l’apparato che ricostruisce sul palco l’ambiente entro cui si desidera che si muovano attori, conduttori o presentatori. Satellite Sceneggiato Stazione spaziale in orbita intorno alla Terra, in grado di ricevere e trasmettere segnali per le telecomunicazioni. È composto essenzialmente da due tipi di dispositivi: quelli per ricevere e trasmettere i segnali, paragonabili ai ripetitori terrestri, e quelli per il mantenimento e la correzione dell’orbita. I primi s. geostazionari vengono lanciati all’inizio degli anni Sessanta. S. di distribuzione tipo di → s. cui viene inviato il → segnale proveniente da una stazione terrestre per essere diffuso attraverso la rete terrestre o via cavo. S. di diffusione tipo di s. che fanno parte del recente sistema di diffusione diretta → DBS, il cui → segnale può 300 Sistema di esplorazione dell’immagine televisiva per la sua scomposizione in linee attraverso il target della → telecamera e la sua ricostituzione sullo schermo televisivo mediante → pennello elettronico. La s. dell’immagine viene compiuta da sinistra a destra, proprio come accade per la lettura di una pagina scritta. Scena → Teleromanzo ispirato a grandi opere letterarie ottocentesche, in voga nei primi anni di programmazione della → Rai, cui va il merito di aver avvicinato il pubblico di massa alla conoscenza di molti autori della letteratura mondiale, stimolandolo anche alla lettura, come testimoniano gli andamenti delle vendite dei libri in occasione delle messe in onda di trasposizioni televisive. Sceneggiatura Copione di un programma televisivo. Contiene l’indicazione della suddivisione in → scene, i dialoghi, l’indicazione degli ambienti e degli spostamenti delle → telecamere. Esistono diversi tipi di s.: quella di tipo ci- glossario nematografico, usata soprattutto per la fiction; quella rundown, ovvero una lista di argomenti, usata in genere per i talk show; la outline, ancora meno dettagliata; lo storyboard, una sceneggiatura disegnata, usata in genere per spot pubblicitari e videoclip musicali. Scenografia Il complesso di elementi che costituiscono la scena di un programma, ovvero la parte visibile al pubblico in cui si muovono gli attori. Scenografo Creatore della → scenografia, cura il progetto scenografico e prepara i → bozzetti delle scene; può essere coadiuvato da un → aiuto scenografo. SECAM Sigla di Séquentielle Couleur à Memoire. Standard televisivo a colori messo a punto in Francia da Henry de France nel 1959, adottato dall’Africa del Nord e dall’Europa dell’Est. Ha la stessa definizione del → PAL, 625 linee per quadro per 25 quadri al secondo, con la differenza che i due segnali del chroma vengono trasmessi sequenzialmente linea per linea. Secondo programma della Rai Entra in funzione il 4 novembre 1961, in anticipo di un anno rispetto ai tempi concordati con lo Stato, con due ore di programmazione quotidiana, dalle 21 alle 23.30. Con la sua nascita e l’introduzione ad uso professionale della tecnologia di videoregistrazione, il sistema produttivo televisivo si evolve, cominciando a sostituire il modello spettacolare teatrale — caratteristico dei primi anni — con quello del cinema. Segretario di produzione Assistente del → direttore di produzione, è incaricato di mansioni esecutive. Semiquadro Nel processo di → scansione è l’esplorazione alternata di tutte le righe dispari prima e di quelle pari poi, che serve a evitare lo → sfarfallamento dell’immagine. Sensore Dispositivo elettronico della → telecamera, ad alta precisione. Consiste in una piastrina di silicio fotosensibile che scandisce in punti, detti → pixel, l’immagine ripresa, trasformandola in altrettanti impulsi elettronici. Maggiore risulta il numero di punti, maggiore sarà la definizione dell’immagine. Séquentielle Couleur à Memoire → SECAM. Serial Prodotto tipico della → fiction statunitense, in più → puntate, che narra le vicende di uno o più personaggi fissi, a volte famiglie o dinastie di potere. Il primo s. importato in Italia è → Dallas, nel 1981, seguito da altri, tra cui Falcon Crest e Dinasty. Serie televisiva → Genere di → fiction in più episodi, in Italia solitamente definito → telefilm. Ogni episodio vede protagonisti degli intrecci narrativi personaggi fissi. A differenza del → serial, non ha evoluzione cronologica tra una puntata e l’altra. Ogni → episodio è un capitolo a sé e i personaggi risultano sempre uguali a se stessi, senza alcuno sviluppo psicologico. Segnale Servizio Impulso elettrico che trasporta un’informazione tramite un mezzo di conduzione. Il s. televisivo è composto da un s. video per le informazioni relative all’immagine e da un s. audio per le informazioni relative al sonoro. Filmato che dura da un minimo di 40 secondi ad un massimo di due minuti, derivante dalla copertura — invio di un giornalista e della troupe sul luogo — di un evento e consistente nella sua sintesi audiovisiva. 301 strumenti Servizio Opinioni Simulcast Organismo separato istituito dalla → Rai nel 1954, incaricato di raccogliere le informazioni relative alle risposte del pubblico alla visione dei programmi. Trasmissione simultanea dello stesso programma da parte di un’emittente televisiva e di una stazione radiofonica. Sistema molto usato per eventi musicali e sportivi. Set Sincronismo Luogo allestito all’interno o all’esterno di uno studio, in cui si realizzano le riprese di un programma televisivo. Il s. comprende anche i proiettori delle luci e lo spazio necessario per le manovre dalle telecamere. La parte del segnale televisivo che contiene le informazioni relative alla composizione dell’immagine. Il s. orizzontale fa sì che il pennello elettronico passi da una linea all’altra; il s. verticale segnala il momento di passaggio da un quadro all’altro; il s. del colore forma tutti i colori a partire dai tre fondamentali: rosso, verde e blu. Set top box Dispositivo per la decodifica dei canali tematici via → satellite che può anche essere utilizzato per il collegamento a → Internet, avviando la sua presentazione attraverso i → monitor televisivi, i videoproiettori o i → pc con scheda video per la ricezione → broadcasting. (mm, ap, dv) Seven days recall Letteralmente ricordo di sette giorni, test che fa parte di un sistema per la rilevazione → dell’audience consistente nel somministrare un questionario, generalmente a domicilio, per la raccolta di informazioni relative all’ascolto televisivo dell’ultima settimana giorno per giorno. Sfarfallamento Disturbo che si presenta come un tremolio ripetuto dello schermo. Share Termine inglese di accezione comune, letteralmente quota, utilizzato per indicare la quota percentuale di pubblico che risulta sintonizzata su un determinato programma rispetto alla totalità del pubblico presente davanti alla tv nello stesso intervallo di tempo preso in considerazione. Sigla Cappello musicale posto alla fine o all’inizio di un → programma televisivo. 302 Sincronizzatore Tecnico specializzato addetto alla → sincronizzazione. Sincronizzazione Tecnica con cui è possibile istituire una perfetta contemporaneità tra i suoni ascoltati e le relative immagini viste. Sintonizzatore Apparecchio la cui funzione consiste nel ricevere e selezionare, tra tutti i → segnali elettrici ad alta frequenza provenienti → all’antenna dalle → emittenti, quelli che corrispondono alla → frequenza della stazione che si desidera ascoltare o vedere. È presente in ogni → televisore, → videoregistratore e apparecchio radio. Siparietto Breve intermezzo grafico tra uno spot pubblicitario e l’altro, introdotto per → Carosello e poi utilizzato per molto tempo anche dopo la sua scomparsa. I s. sono attualmente spariti: poiché la comunicazione televisiva tende a diventare un unico flusso indistinto, gli spot non vengono più segnalati da alcun elemento riconoscibile. Sipra Sigla di Società Italiana Pubblicità Radiofonica Anonima. Concessionaria in esclusiva della raccolta pubblicitaria della Rai fonda- glossario ta a Milano nel 1926. Con l’avvento di → Publitalia, il suo ruolo si è andato notevolmente riducendo. Sistema misto Sistema istituito in seguito alla legge n° 103 del 14 aprile 1975, promulgata nel tentativo di dare una risposta ai problemi emersi nel sistema radiotelevisivo. Consente la liberalizzazione delle trasmissioni televisive, la creazione di testate e reti indipendenti in competizione al fine di garantire un pluralismo maggiore nella rappresentanza politica. Sit com Abbreviazione per → situation comedy. Situation comedy (o sit com) Espressione inglese, traducibile in commedia di situazione, utilizzato per indicare il genere televisivo di → fiction nato e sviluppatosi negli Stati Uniti, costituito da → episodi della durata di circa mezz’ora, generalmente girati in → interni e caratterizzato da situazioni comiche, battute rapide e taglienti sottolineate da risate e applausi fuori campo di un immaginario pubblico. tiche sentimentali e sagre familiari, personaggi di ceto sociale medio-alto dai tratti psicologici poco approfonditi. I ritmi narrativi sono lenti e le trame si intersecano continuamente, dando adito a sviluppi sempre nuovi. Società Italiana Pubblicità Radiofonica Anonima → Sipra. Software Con questo termine si intende generalmente un programma informatico composto da istruzioni, algoritmi (cioè sequenze di istruzioni) e dati. Se viene utilizzato direttamente dagli utenti, si preferisce parlare in genere di applicazione; se viene utilizzato dal sistema operativo, si preferisce indicarlo con l’espressione s. di sistema. (lg) sogni nel cassetto, I → Quiz trasmesso da → TeleMilano a partire dal gennaio del 1980, sponsorizzato da otto → inserzionisti e trasmesso in contemporanea da una settantina di tv locali, alle quali viene distribuito gratuitamente in cassetta. Sky Movies Sopralluoghi → Canale britannico di film a pagamento, rappresenta attualmente la seconda → pay-tv europea. Indagini compiute direttamente sui luoghi in cui sono previste riprese in → esterni, al fine di pianificarne al meglio l’esecuzione. Soap opera Special Espressione inglese di accezione comune, letteralmente opera sapone, utilizzata per indicare il genere radiotelevisivo appartenente alla famiglia del → serial, nato negli anni Trenta in ambito radiofonico negli Stati Uniti, così denominato perché → sponsorizzato principalmente da case produttrici di saponi e detersivi per la casa. La prima, prodotta e trasmessa in radio negli Stati Uniti nel 1937, è intitolata The Guiding Light, poi passata alla tv e nota anche in Italia con il titolo Sentieri. Caratteristiche della s.o. sono: la programmazione quotidiana, tema- → Programma ideato come prodotto unico per un’occasione straordinaria (celebrazioni, anniversari, benefienza, eventi ecc.). Speciale → Programma televisivo o radiofonico, che, in genere, tratta argomenti di cronaca viva o si occupa di fatti e personaggi particolarmente significativi. Sponsor Termine latino utilizzato per indicare chi finanzia o sostiene iniziative di vario tipo, allo scopo di ricavarne notorietà e prestigio per sé o per i propri prodotti. 303 strumenti Sponsorizzazione Operazione che consente, grazie al finanziamento di aziende interessate a farsi pubblicità attraverso il mezzo radiotelevisivo, la realizzazione di → programmi televisivi o radiofonici altrimenti onerosi. Spot Termine inglese, di accezione comune — letteralmente macchia — utilizzato per indicare un breve filmato, della durata di circa 30/60 secondi, prodotto e messo in onda a scopo pubblicitario. Stacco to dal programma (Realplayer è uno dei più usati) man mano che viene scaricato. Questo dispositivo consente perciò di interrompere la lettura del file in qualsiasi momento se il suo contenuto non interessa. (lg) Striscia Modulo di → programmazione che consente di rafforzare il legame di fedeltà del telespettatore, proponendo un → palinsesto giornaliero fisso durante l’intero arco della settimana. Strumentazione Lo spostamento dell’inquadratura da una → telecamera all’altra. L’insieme delle apparecchiature e degli impianti impiegati nella realizzazione di un prodotto televisivo. Stazione indipendente Struttura Nel panorama italiano della fine degli anni Settanta, rappresenta la forma più semplice di stazione televisiva. Privata, controllata da un certo numero di soci o di azionisti, produce in proprio i → programmi e, in alcuni casi, raccoglie autonomamente la pubblicità e ne effettua la vendita ad altre → emittenti. → L’emittente televisiva considerata nel suo complesso, dalla composizione fisica a quella organizzativa. Struttura produttiva (o Production management) È la struttura che si occupa della progettazione esecutiva di un programma. Stazione televisiva → Emittente. Story-board Espressione inglese, di accezione comune, utilizzata per indicare una → sceneggiatura disegnata: tutto ciò che si vedrà è descritto con dei disegni, sotto i quali sono scritti i dialoghi. Viene generalmente usata per piccole produzioni, come → spot pubblicitari o videoclip musicali. Streaming Particolare dispositivo utilizzato nel → Web per trasmettere file audio e video. Con il sistema tradizionale infatti, per potere usare un file prelevato da → Internet bisogna prima scaricarlo completamente sul disco fisso del computer e successivamente eseguirlo. Con lo s., invece, un file (ad esempio, una canzone o un filmato) viene interpreta304 Strutture di programmazione (o Program management) Strutture preposte → all’ideazione e alla → progettazione esecutiva di un programma. Studio One Programma televisivo di → varietà trasmesso negli Stati Uniti dal 1948 al 1958. Studio Luogo fisico in cui si realizza un → programma televisivo. Tutti gli s. sono dotati di una serie di elementi comuni, aldilà delle differenze di dimensioni e di caratteristiche tecniche, tra cui: la → griglia delle luci sospesa sotto il soffitto, un determinato numero di → telecamere per la ripresa delle immagini e di → microfoni per la registrazione del suono, una → sala di controllo video, una→ sala di controllo audio, una saletta per il → controllo luci. Su almeno due pa- glossario reti dello s. è solitamente steso, dal soffitto fino al pavimento, uno speciale tessuto detto → ciclorama. in onda di una trasmissione, addetto in studio agli apparati di ripresa audio. Surfing Tecnico specializzato che, in → sala di controllo video, è addetto al controllo del segnale video e al bilanciamento del segnale fra le varie → telecamere. Termine inglese, di accezione comune, utilizzato per indicare il navigare in → Internet senza una meta particolare o uno scopo preciso. Svolgimento ininterrotto Tipo di → prova che riduce al minimo le interruzioni, senza badare a eventuali piccoli incidenti di percorso. Syncom I → Satellite lanciato nel 1963 da Cape Canaveral, negli Stati Uniti, è la prima vera stazione geostazionaria. Syndications Circuiti di → emittenti televisive, consorziate fra loro per la produzione in comune dei programmi e per la raccolta pubblicitaria. T alk show Termine inglese, di accezione comune (letteralmente spettacolo di parola), utilizzato per indicare un programma televisivo costituito da interviste con ospiti presenti in studio, interrotte da telefonate e/o interventi del pubblico in sala. Target Termine inglese, di accezione comune (letteralmente bersaglio), utilizzato per indicare sia la piastrina fotosensibile presente nel tubo di ripresa della videocamera, che serve a trasformare in impulsi elettrici la luce proveniente dagli oggetti inquadrati dall’obiettivo; sia il segmento di pubblico, dalle caratteristiche sociodemografiche note, cui è indirizzato un determinato programma o un messaggio pubblicitario. Tecnico del suono Tecnico specializzato nella gestione di tutti i supporti audio che concorrono alla messa Tecnico video TeleAquila → TeleNapoli. TeleBiella Prima tv privata italiana, fondata da Peppo Sacchi, ex regista della Rai e della televisione svizzera, che inizia a trasmettere da uno scantinato nel 1972. Piccolo impianto di → televisione via cavo (costituito da pochi televisori installati nei bar e nei negozi, soltanto successivamente anche nelle abitazioni private), si propone come «giornale periodico di informazioni e cronache riprodotte a mezzo video della testata TeleBiella A 21 Tv». Telecamera (o videocamera) Apparecchio con cui si effettuano le → riprese delle immagini televisive, composto da una parte ottica, → l’obiettivo, ed una parte elettronica, il tubo di ripresa. TeleCapodistria → Emittente in lingua italiana della ex-Jugoslavia, i cui programmi a colori, compresa un bel po’ di pubblicità rastrellata su territorio italiano, possono essere visti quotidianamente, per tre ore serali, dal 1971 nelle regioni italiane comprese fra il Veneto e le Marche. Dalla seconda metà degli anni Ottanta si è trasformata in televisione commerciale, affidando la raccolta pubblicitaria a → Publitalia. TeleCinco → Emittente televisiva spagnola di cui Silvio Berlusconi, nel 1988, ottiene la licenza insieme a Leo Kirch, titolare del maggiore gruppo europeo per la distribuzione cinematografica. 305 strumenti Telecom Italia Principale operatore italiano di telecomunicazioni, nato nel 1994 dalla ristrutturazione di tutte le maggiori società a partecipazione statale del settore: Sip, Italcable, Iritel, Telespazio e Sirm. Ha operato in regime di monopolio fino al 1998. Telecomando Dispositivo che consente di manovrare a distanza il → televisore o il → videoregistratore, ai quali trasmette i comandi attraverso l’emissione di raggi infrarossi. Telecommunications Reform Act Legge di riforma promulgata negli Stati Uniti nel 1996: consente ad aziende produttrici di computer e di software, imprese televisive, compagnie telefoniche e case cinematografiche di lanciarsi in un gioco frenetico di alleanze in campo multimediale. Telecomunicazioni L’insieme delle tecniche e dei procedimenti per la trasmissione a distanza di informazioni di vario tipo (voce, suoni, testi, dati, immagini fisse o in movimento), effettuata con mezzi elettrici, elettromagnetici oppure ottici. Lo schema più semplice di un generico sistema di t. prevede due blocchi funzionali (trasmettitore e ricevitore) collegati attraverso una via di trasmissione (canale), comprendente il mezzo trasmissivo e i relativi apparati di linea. La sorgente di informazione e il destinatario dell’informazione sono considerati estranei al sistema. Telecronaca → Ripresa e trasmissione televisiva commentata di un evento. Può essere in → diretta se la trasmissione è contemporanea alla ripresa; o in → differita se l’avvenimento è stato registrato in precedenza. Telefilm → Genere di → fiction televisiva che segue un andamento seriale. La relazione fra i vari 306 → episodi di cui si compone una serie di t., è data dai protagonisti: i personaggi sono fissi e mostrano caratteri costanti, mentre il linguaggio narrativo è asciutto e rapido. Ogni episodio racconta, in poco meno di un’ora, una storia che ha una sua conclusione. Gli episodi possono essere girati sia in interni, sia in esterni. TeleFirenze Prima → tv privata italiana via → etere, nata nel 1974. Telegatto Statuetta ricoperta di oro zecchino, raffigurante un gatto, ideata nel 1968 dalla rivista «Tv Sorrisi e Canzoni». Dal 1984 viene utilizzato per premiare i personaggi televisivi più votati dai telespettatori in una serata di gala che viene organizzata, ogni anno, nel mese di maggio. Telegiornale (tg) Il → formato più diffuso dell’informazione televisiva, contraddistinto da uno spazio ben definito, con → sigle di apertura e di chiusura, trasmesso ad un orario fisso, che ha una durata standard ed un contenuto preciso: le notizie di attualità. Viene letto da uno speaker o da un giornalista. Le diverse → edizioni possono differenziarsi sulla base di alcuni elementi, come la presenza o meno di interviste o di servizi, o per il fatto di fornire un riassunto panoramico della giornata o, ancora, per contenere soltanto notizie di aggiornamento. L’impaginazione di un telegiornale è di solito piuttosto rigida: una successione di notizie, divise per argomenti (politica, cronaca, cultura, sport) e presentate in ordine di importanza. L’insieme delle notizie e dei servizi è ordinata in modo da dare risalto alla notizia o alle notizie con cui si apre il tg, ossia a quella che si ritiene sia maggiormente in grado di suscitare l’interesse del pubblico. Infine, vengono calibrati il ritmo interno del notiziario e l’acco- glossario stamento delle notizie tra loro. L’uniformità dei testi e dei collegamenti è affidata alla grafica e alle immagini. Il primo tg fu trasmesso in Italia dal Primo canale a partire dal 1954. Teleobiettivo TeleMilanocavo Telepiù Prima emittente televisiva, creata nel 1974 da Silvio Berlusconi allo scopo di servire via cavo il centro residenziale Milano 2, costruito dallo stesso imprenditore. In seguito, inizia a trasmettere via etere affidando la gestione dei palinsesti a Mike Bongiorno. Dal 1980 ha assunto la denominazione di Canale 5. Telemontecarlo (TMC) Emittente televisiva in lingua italiana nata nell’agosto del 1974, in seguito alla sentenza della Corte costituzionale che legittimava gli impianti di ripetizione dei segnali televisivi esteri. La mancanza di un preciso profilo editoriale e, soprattutto, il predominio in campo pubblicitario della Fininvest e di Publitalia, hanno impedito, nonostante le premesse favorevoli, lo sviluppo dell’emittente come terzo polo televisivo in concorrenza con il duopolio Rai-Fininvest. Dal 1994 T. ha comunque cercato di avviare una programmazione più incisiva, anche in seguito all’acquisto da parte del gruppo Cecchi Gori. Telenovela Teleromanzo a puntate di produzione latinoamericana nato come derivazione del fotoromanzo. Argomento principale delle t. sono saghe familiari e vicende sentimentali molto complicate, caratterizzate da tempi narrativi lenti e da tecniche di regia poco innovative. Pensate per coprire un’intera stagione con un numero di puntate variabile (tra le 150 e le 200), ciascuna della durata di poco più di un’ora, le storie si concludono in genere con un lieto fine che ristabilisce un senso di giustizia e felicità. Tipo di → obiettivo che consente di diminuire l’angolo di visuale, consentendo una visione ravvicinata e ingrandita degli oggetti ripresi. La prima pay tv italiana, costituita per iniziativa del gruppo Fininvest nel 1990, dal 1991 attiva con una programmazione rivolta ai soli possessori di decoder a fronte di un canone annuale di abbonamento. T. è un complesso sistema di alleanze costituito intorno al leader europeo della tv a pagamento, l’operatore francese Canal Plus. Attualmente la società è composta da Leo Kirch, Silvio Berlusconi e, recentemente, la Rai. Offre un servizio DSTV, in seguito ribattezzato D+, con un → buquet di canali trasmessi attraverso i satelliti Eutelsat. Telequiz → Genere televisivo a premi, in cui il conduttore pone una serie di domande al → concorrente. Questi, per vincere, deve dare la risposta esatta entro il tempo previsto. Teleromanzo → Genere di spettacolo televisivo a puntate, che consiste nell’adattamento o riduzione drammatica di un romanzo. È uno degli esempi più riusciti di fusione tra un medium tradizionale, quale appunto il romanzo, e il medium televisivo. Telescuola Telecorso di formazione professionale ideato e organizzato dalla RAI con la consulenza del Ministero della pubblica istruzione, trasmesso quotidianamente, dal 1958 al 1963, tra le ore 14.10 e le ore 15.10. Basato sui programmi scolastici ministeriali, si appoggiava a strutture esterne, detti Punti di ascolto di T., luoghi per l’ascolto collettivo delle lezioni in cui era prevista anche la presenza di professori per assistere e correggere i «telediscenti». 307 strumenti Telespazio Televideo Società italiana per le telecomunicazioni spaziali, fondata da Marcello Rodinò a Roma nel 1961. In base ad una convenzione firmata nel 1965 con il Ministero delle poste e telecomunicazioni, per venticinque anni è concessionaria del servizio commerciale delle telecomunicazioni mediante satelliti artificiali. Telespettatore Servizio di → teletex lanciato dalla Rai nel 1984. Contiene un pacchetto ampio e vario di informazioni: dalle previsioni metereologiche alla viabilità, dai programmi televisivi ai servizi della pubblica amministrazione e alle informazioni istituzionali, fino a notizie di agenzia in aggiornamento continuo. Fornisce, inoltre, la sottotitolazione dei programmi per i non udenti. Lo spettatore di una → trasmissione televisiva. Televisione digitale Teletex Sistema che rappresenta una evoluzione delle modalità di trasmissione televisiva, che si avvale di tecnologie digitali per la compressione e per la ricezione del segnale che viene poi convertito, attraverso un decoder (decodificatore), in forma analogica per rendere i programmi fruibili attraverso un normale apparecchio televisivo. La stessa quantità di frequenze necessarie per un canale televisivo analogico può arrivare a ospitare fino a dieci canali digitali, con una conseguente riduzione dei costi di trasmissione. I miglioramenti sono sensibili anche per quanto riguarda la qualità delle immagini e dei suoni trasmessi. Sistema lanciato in Inghilterra nel 1976, negli anni Ottanta diffuso in quasi tutti i Paesi europei e in America, attraverso il quale è possibile mandare in onda testi scritti senza disturbare il → segnale televisivo, utilizzando le linee di → scansione trasmesse e non utilizzate. Permettere di ricevere sullo schermo del → televisore — dotato di un’apposita scheda di interfaccia — una serie di pagine elettroniche di dati e informazioni, sovrapponendole o sostituendole al programma che si sta vedendo. Le pagine numerate di testo scritto vengono trasmesse in codice da un computer centrale ad → un’antenna trasmittente e diffuse attraverso i ripetitori terrestri (o i → satelliti e le reti cavo) e possono essere richiamate sullo schermo televisivo mediante → telecomando. Esiste un limite al numero di pagine, circa 800, che il sistema consente di trasmettere, oltre il quale i tempi di attesa dell’utente si rivelerebbero troppo lunghi. Il servizio fornito dalla → Rai si chiama → Televideo. Televendita → Genere televisivo che si afferma nella seconda metà degli anni Ottanta sulle reti private locali. Si tratta di → programmi in → diretta in cui si vendono di prodotti di vario tipo, che il pubblico a casa può ordinare attraverso il telefono. → Redazionale commerciale. 308 Televisione generalista Espressione utilizzata in riferimento ad un’offerta di → programmazione molto varia per tipologia e genere di → programmi, in grado di soddisfare le esigenze e i gusti di tutto il pubblico televisivo. Si rivolge, dunque, ad un pubblico indifferenziato e generico, mentre il suo sforzo produttivo si fonda sulla ricerca del «minimo comune denominatore» di una tipologia di telespettatori quanto più vasta possibile. Televisione interattiva (I-Tv) L’insieme delle tecnologie che rendono possibile una fruizione non passiva dei contenuti televisivi, presentando gradi più o meno accentuati di interattività, dalla partecipazione ad un gioco televisivo alla frui- glossario zione di servizi come l’home shopping e l’on line banking. Il segnale può essere diffuso via etere, via cavo o sia satellite. Nella sua forma più evoluta la t.i. combina le prestazioni di un normale televisore con quelle di un computer. Televisione via cavo Sistema di trasmissione dei → segnali televisivi inviati da una → emittente che non utilizza → l’etere ma i → cavi coassiali o i più moderni → cavi a fibre ottiche. Sorto negli Stati Uniti dalla necessità di portare i segnali televisivi via etere nelle zone interne, si è poi affermato, a partire dagli anni Settanta, con l’invenzione della → pay-tv, come sistema alternativo alla emissione via etere. Molto diffusa negli Stati Uniti, non ha ottenuto in Europa lo stesso successo. Televisore Apparecchio per la ricezione e la riproduzione del segnale televisivo inviato → via etere o → via cavo da una → emittente. E’ costituito da un circuito elettronico che riceve e converte il → segnale e da un → tubo catodico con schermo a fosfori per la formazione delle immagini. Possiede, inoltre, un impianto audio con altoparlanti per l’ascolto. Telstar I → Satellite per le → telecomunicazioni lanciato nel 1962 da Cape Canaveral, negli Stati Uniti. Telstar II → Satellite per le → telecomunicazioni lanciato nel 1963 da Cape Canaveral, negli Stati Uniti. Tempi Testata Indica la parte alta della prima pagina di un giornale, quella che contiene il nome del giornale stesso. Di qui il termine passa ad indicare il giornale — con tutte le sue caratteristiche organizzative, produttive, editoriali — e, per estensione, il settore che in una → emittente è responsabile dell’informazione e coincide, in pratica, con la → redazione del → telegiornale. Testi L’insieme degli elaborati scritti che fanno da supporto agli attori o ai conduttori di una → trasmissione. Testimonial Termine inglese di accezione comune — letteralmente attestato, certificato di servizio — in ambito televisivo o radiofonico utilizzato per indicare un noto personaggio che, dietro adeguato compenso, offre la propria immagine per pubblicizzare un prodotto. Tf1 Canale francese pubblico, che, privatizzato nel 1987, mantiene a lungo una posizione di vantaggio nella raccolta pubblicitaria. Tg Abbreviazione per → telegiornale. The $64,000 Question Titolo di un popolarissimo quiz trasmesso dalla statunitense → CBS e sponsorizzato dalla Revlon, coinvolto nel 1959 in uno scandalo. Le risposte venivano, infatti, suggerite ai concorrenti per pilotare l’audience da raggiungere. The Movie Channel Terza Rete Pay-tv della → Warner Communications lanciato nel 1975, dedicato alla programmazione di film, per lo più grosse produzioni di Hollywood. Terzo canale televisivo della Rai, nasce agli inizi degli anni Settanta con lo scopo di dare voce alle regioni d’Italia di nuova istituzione. Titolo di una rubrica pubblicitaria della → Rai, andata in onda dal 1959. Con tale termine si è soliti indicare la durata dei processi di → produzione e trasmissione televisivi. Tic Tac 309 strumenti Time Warner Trovarobe Azienda statunitense per le comunicazioni di massa, nata nel 1989 dalla fusione di Time Inc e Warner Communication. È inoltre leader nel settore della televisione via cavo, digitale e interattiva. Nei primi mesi del 2000 si è fusa con la America Online, colosso nel campo delle comunicazioni. Persona incaricata dalla produzione di procurare tutti gli oggetti necessari all’allestimento di un programma. Titoli di coda Didascalie impresse elettronicamente sulla parte finale di una trasmissione, di cui presentano note informative → credit. Titoli di testa Didascalie impresse elettronicamente sulla parte iniziale di una trasmissione, di cui presentano note informative. → Credit. TMC → Telemontecarlo. TMC2 → Emittente musicale italiana, già → Videomusic, che dal 1995 appartiene al gruppo Cecchi Gori. Trasduttore Dispositivo in grado di rilevare una grandezza fisica e trasformarla in una diversa, in genere un segnale elettrico. Usato in → microfoni e altoparlanti. Trasmissione Sia il processo di irradiazione dei → segnali televisivi da un’emittente ai riceventi, sia il contenuto di tale processo (in questa accezione detto anche programma). Nella t. via → etere i segnali vengono trasformati in → onde elettromagnetiche che si propagano, appunto, in questo spazio. Troupe L’insieme dei tecnici e delle maestranze che lavorano alla realizzazione di un → programma o una → fiction. Esistono due tipi di t.: quella per la riprese esterne e quella da studio, che comprende molti più elementi ed un numero maggiore di addetti. 310 Truccatore Addetto ai trucchi e/o ai ritocchi necessari ad una buona resa spettacolare. In genere il trucco televisivo serve a mettere in evidenza i tratti piacevoli di un interprete (rendendo uniformi i toni della pelle, coprendo piccole imperfezioni, macchie o borse sotto agli occhi ecc.). In altri casi e per esigenze di produzione, il trucco ha una funzione di arricchimento dell’aspetto (un po’ di cipria su una testa calva, ad esempio, elimina fastidiosi riflessi), di correzione di eventuali inestetismi o di creatività (inventare un personaggio nuovo, creare un mostro, trasformare un giovane in vecchio ecc.). Tubo catodico Dispositivo messo a punto dal tedesco Ferdinand Braun nel 1987. In un tubo di vetro viene inserito un elettrodo, il catodo, che emette un fascio di elettroni trasformando il segnale elettrico in punti luminosi corrispondenti all’immagine sulla parte anteriore del tubo. Tubo di ripresa Inventato nel 1920 da Farns wor th e Zworykin, è composto da un insieme di dispositivi che, all’interno della → telecamera, trasformano la luce in segnale elettronico. Nelle telecamere più moderne, è sostituito da un sensore. Tv dei ragazzi Così viene denominata la programmazione che, a partire dal 1954, il Primo canale Rai dedica nei giorni feriali, a partire dalle ore 17.30 e per un’ora e mezza, ai telespettatori più piccoli. Tv di servizio Espressione utilizzata per indicare le → trasmissioni televisive caratterizzate dall’offerta di informazioni di pubblica utilità. glossario Tv senza frontiere Direttiva del consiglio della Comunità Europea, emanata nel 1989 allo scopo di favorire lo sviluppo del processo di integrazione fra i vari Paesi dell’Unione anche nel settore audiovisivo. Tv verità Espressione utilizzata per indicare le → trasmissioni televisive caratterizzate dalla messa in scena di eventi e sentimenti presi dalla vita di tutti i giorni. Tale definizione è stata coniata alla fine degli anni Ottanta per le trasmissioni che in quel periodo cercavano di istituire un rapporto diretto con la «realtà», abbandonando ogni filtro linguistico, sintattico e di genere a favore di una irruzione degli avvenimenti «allo stato puro». Tycoon Termine derivante dal linguaggio militare giapponese (in cui designa il comandante supremo dell’esercito) usato durante gli anni Trenta negli Stati Uniti per indicare i ricchi industriali, proprietari di case cinematografiche, e poi, in generale, i grandi industriali della comunicazione. Twentieth Century Fox Film Corporation → Major cinematografica hollywoodiana derivata, nel 1935, dalla fusione della Fox Film Corporation con la 20th Century Picture. Twenty-One Titolo di un popolare quiz a premi prodotto dalla statunitense → NBC, coinvolto nel 1959 dallo scandalo dei quiz truccati. U fficio casting Ufficio preposto all’ingaggio del → cast per un → programma. L’u.c. della Rai cura anche gli incarichi dello staff tecnico, oltre che del cast artistico, dei programmi. Ufficio scritture → Ufficio casting. UHF Sigla per → Ultra High Frequency. → Bande di frequenza riservate alla trasmissione dei segnali televisivi. Ultimo miglio Problema molto dibattuto nel mondo delle comunicazioni, riguardante il modo in cui raggiungere l’utenza per offrire servizi di comunicazione evoluti, da Internet alla tv interattiva. Ultra High Frequency → UHF. URI Sigla di Unione Radiofonica Italiana. Nasce il 3 giugno 1924 dalla fusione delle società SIRAC (filiale commerciale della Western-Electric Company), Radiofono e RadioAraldo. Primo presidente viene eletto Enrico Marchesi, uomo di fiducia di Giovanni Agnelli e importante esponente del mondo industriale italiano. Il 6 ottobre dello stesso anno, l’U. dà il via dalla Stazione di Roma alla programmazione radiofonica. Nel 1928 viene sostituita dall’EIAR, nuovo ente concessionario, voluto dal regime fascista per lo sviluppo e soprattutto per il controllo della radiodiffusione. V alletta Donna giovane e bella di consuetudine al fianco del presentatore di uno spettacolo televisivo. Il suo ruolo e la sua immagine si sono, nel corso del tempo, modificati: dalla passività e il «mutismo» dei primi anni, si è passati ad una presenza più dinamica e loquace. Valori notizia Criteri convenzionali utilizzati nel giornalismo per la valutazione della → notiziabilità di un evento. Regolano la selezione delle → notizie e tutti i processi di produzione dell’informazione. I v.n. sono relativi all’interesse generale di un evento, alla sua novità 311 strumenti o originalità, alla sua vicinanza fisica o culturale, al grado di partecipazione emotiva che può generare, all’importanza dei soggetti che vi sono coinvolti, alla rilevanza delle conseguenze che può comportare. Un evento diventa notizia anche in relazione agli altri soggetti giornalistici che lo hanno valutato in quanto tale. Se una → testata importante valuta un evento degno di diventare notizia, esso lo diventerà anche per le testate concorrenti. mera molto piccola, con cassette della stessa grandezza di quelle audio e nastro da un quarto di pollice, la cui durata massima di registrazione è di 90 minuti. Varietà Video Home System → Genere televisivo di intrattenimento indirizzato al grande pubblico, caratterizzato dalla presenza dominante di canzoni e trasmesso solitamente in → prima serata. In Italia in particolare il v. televisivo è stato, alle origini, una sintesi tra la rivista teatrale e il v. radiofonico, per avvicinarsi negli Sessanta, al cabaret. Variety Show Viacom Azienda statunitense che opera nei settori della comunicazione e dell’intrattenimento televisivo. Proprietaria del network MTV, di canali via cavo e via satellite e di stazioni radiofoniche, produce, inoltre, programmi televisivi. → VHS. Video on demand → VoD. Video Tape Recorder (VTR) → Videoregistratore. Video Sia lo schermo del televisore, sia un filmato a basso costo e di breve durata. Espressione inglese per → varietà. Videocamera Verifica Programmi Trasmessi Videomaker → VPT. Verifica Qualitativa Programmi Trasmessi → VQPT. Very High Frequency → Telecamera. Termine inglese, di accezione comune, utilizzato per indicare l’autore (spesso, anche produttore) di un → video, nell’accezione di filmato a basso costo e di breve durata. Videomusic Sigla di Very High Frequency. → Bande di frequenza riservate alla trasmissione dei segnali televisivi. → Emittente televisiva italiana di → genere musicale, costituita nel 1984 dal gruppo Marcucci. Acquistata nel 1995 dal gruppo Cecchi Gori, ha mantenuto la denominazione e il logo di V. in aggiunta a quello di → TMC2. VHS Videoregistratore (VTR) Sigla di Video Home System. Standard di → videoregistrazione più diffuso a livello amatoriale, che utilizza nastri da mezzo pollice ed ha una durata massima di registrazione di 240 minuti. Lo standard minore attualmente disponibile è quello lanciato dalla Sony nel 1985, che impiega una videoca- Apparecchio per la registrazione delle immagini televisive su nastro magnetico, messo a punto dalla ditta statunitense → Ampex nel 1957. Attualmente sul mercato ne esistono modelli diversi, in base al formato del nastro magnetico. Il formato più diffuso a livello casalingo è il → VHS. → VHF. VHF 312 glossario Videoteca Luogo adibito alla raccolta, alla conservazione e talvolta anche alla consultazione di opere audiovisive. Videotel Nome italiano del → Videotex. Videotex Sevizio interattivo basato sulla bidirezionalità del cavo telefonico, che sembra attualmente superato dalla diffusione di → Internet. Consente il dialogo degli utenti, tramite tastiera, con il computer centrale al quale si è collegati telefonicamente, per richieste di informazioni o per una serie di servizi (prenotazioni alberghiere, ferroviarie, vendite per corrispondenza ecc.). Videotime Società di produzione per le reti della società → Mediaset. Viewer Choice → Pay-per-view nata negli anni Ottanta negli Stati Uniti, in cui la trasmissione di ogni film è ripetuta otto volte al giorno. Per ogni film scelto il consumatore paga un «biglietto», il cui ammontare — tranne il 20%, trattenuto dall’emittente — viene suddiviso tra il produttore del film, proprietario dei diritti, e il cablo-distributore. Voci e volti della fortuna Titolo del programma televisivo della Rai — mutuato dalla radio, che lo trasmetteva dal 1956 come Le canzoni della fortuna — mandato in onda a partire dal 1957, consistente in un gioco a squadre fra le diverse regioni italiane, caratterizzato dall’abbinamento fra canzoni e Lotteria di Capodanno. VoD Sigla di video on demand, letteralmente video a richiesta, utilizzata per indicare il sistema di distribuzione su rete di testi di vario → genere — brani musicali, filmati video, notiziari ecc. — sulla base di una diretta selezione da parte dell’utente. Si basa su una tecnologia composta da tre elementi: il → data server dell’emittente, la rete di trasmissione dati e i → client degli utenti. VPT Sigla di Verifica Programmi Trasmessi. Servizio di ricerca della Rai, nato nel 1977, finalizzato all’elaborazione di dati relativi all’informazione giornalistica, per il controllo dei caratteri di imparzialità e pluralismo del servizio pubblico. Attraverso questa attività il VPT ha sviluppato la produzione di analisi volte alla conoscenza e all’indagine dei mutamenti del sistema televisivo italiano, del ruolo dei mezzi di comunicazione di massa nella società e del mezzo televisivo in particolare, nonché dei temi e delle problematiche connesse alla comunicazione televisiva. VQPT Sigla di Verifica Qualità Programmi Trasmessi. Denominazione assunta dal 1978 dal → VPT. VTR Sigla di Video Tape Recorder. → Videoregistratore. W eb → World Wide Web. Webcasting Termine derivato dalla contrazione di web e broadcasting, utilizzato per indicare la trasmissione via → Internet di contenuti audiovisivi in tempo reale, ottenuta attraverso programmi di → streaming audio e video. World Wide Web Conosciuto anche come Web o WWW, è letteralmente la «ragnatela estesa sul mondo», l’applicazione che consente di erogare un servizio di distribuzione/consultazione ipertestuale e ipermediale di informazioni depositate nei computer server connessi alla rete e rese accessibili tramite un’identificazione, simile ai comuni indirizzi. Fu inventato da 313 strumenti Tim Berners-Lee nei laboratori di ricerca del Cern di Ginevra. La sua enorme diffusione è determinata soprattutto dall’introduzione delle interfacce «amichevoli» dei software di navigazione (i browser), ovvero quei programmi in grado di visualizzare, oltre al testo, anche le immagini, i filmati, i brani sonori e, cosa più importante, di integrare tutte queste varie componenti in un documento ipertestuale multimediale. Tra i principali browser: Netscape, Explorer, Mosaic ecc. (mm, ap, dv) re l’azione di cambiare rapidamente canale attraverso il → telecomando in coincidenza di una fascia pubblicitaria. Questa pratica ha modificato la fruizione televisiva, facendo sì che il telespettatore segua più programmi contemporaneamente ma in maniera confusa e frammentaria. WTBS Zipping Stazione televisiva fondata nel 1976 da Ted Turner, all’interno della Turner Broadcasting System. Termine inglese che indica l’avanzamento veloce delle immagini registrate su nastro magnetico. Z ZDF → Rete televisiva del servizio pubblico tedesco, finanziata quasi esclusivamente da un canone molto elevato. Zoom apping Termine inglese derivato dal verbo «to zap», letteralmente uccidere insetti con uno spruzzo di insetticida, utilizzato per indica- 314 Tipo di obiettivo che, montato sulle → telecamere moderne, può trasformarsi da → teleobiettivo a → obiettivo grandangolare, modificandone la lunghezza focale.