Urbanizzazione Mega Trend da Considerare

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Urbanizzazione Mega Trend da Considerare
LA DEMOGRAFIA COME FUTURO
Mega Trend da Considerare quando si
Pianificano Investimenti nei Mercati Emergenti:
Urbanizzazione
Gran parte dello spostamento globale verso le città nei prossimi anni avverrà
nelle economie emergenti, e l’urbanizzazione impatterà profondamente la
loro performance economica, la stabilità sociale e politica, e le prospettive di
investimento. Come andranno le cose dipenderà principalmente dalla
crescita dell’occupazione, dai programmi che prevedono investimenti sociali
e dai miglioramenti nel settore sanitario e delle infrastrutture – e dagli
investimenti che ne conseguiranno o meno.
La crescita massiccia e non gestita delle popolazioni urbane metterà sotto pressione l’infrastruttura
immobiliare, dei trasporti e delle aziende di erogazione di servizi primari. Ma, gestita saggiamente,
l’urbanizzazione crea opportunità in quelle aree e in altre, dal momento che le città crescono e
nascono nuovi mercati al consumo.
La demografia da sola non spingerà particolari settori, ma, con il giusto mix di redditi in crescita,
investimenti, scambi e sane politiche economiche e sociali, potrebbe trasformare le economie
emergenti ed aprire nuovi mercati ai servizi e alla produzione. I paesi che pianificano in modo
saggio dovrebbero vedere la domanda aumentare nei settori associati all’urbanzzazione, come
quelli immobiliare e delle infrastrutture.
Questi cambiamenti demografici stanno avvenendo ad un ritmo sorprendente. Nell’Europa
occidentale questo passaggio è avvenuto in oltre un secolo; la Cina completerà la sua transizione
nel giro di decenni. Le economie in veloce crescita hanno poco tempo per prepararsi
all’inevitabile crescita e a cambiamenti sociali senza precedenti che si stanno facendo strada.
Le ripercussioni economiche dell’urbanizzazione varieranno ampiamente nei vari settori e paesi. In
America Latina e India, la crescita urbana farà solamente peggiorare la già terribile congestione del
traffico, ostacolando la crescita economica. Saranno necessarie nuove infrastrutture di trasporti in
città bloccate come San Paolo. Nell’Africa subsahariana, la crescente immigrazione e urbanizzazione
spingeranno probabilmente la domanda di spazi per case e uffici ma potrebbero esercitare pressioni
sulle risorse idriche e alimentari. Ma, con il miglioramento dell’efficienza, dei sistemi legali e della
corporate governance, gli investitori arriveranno.
La migliore corporate governance in alcuni paesi sta migliorando le prospettive di investimento
e di occupazione. Tra i mercati emergenti, le ex tigri economiche del Sudest asiatico, Tailandia
e Malaysia, sono in testa ai paesi in via di sviluppo per quanto riguarda la corporate governance,
secondo David Robinett, senior private sector development specialist del team che si occupa
dei mercati dei capitali e della corporate governance alla Banca Mondiale. Ha affermato che
questi paesi e le nuove misure introdotte dopo la crisi finanziaria asiatica del 1997 hanno
contribuito a colmare il divario con le nazioni sviluppate. In alcuni paesi dell’Europa orientale
le riforme sono legate al loro processo di transizione politica.
Questo documento, preparato dall’Economist Intelligence Unit, prenderà in considerazione i più
importanti trend di urbanizzazione che plasmeranno i mercati meno sviluppati nel prossimo
decennio e oltre, man mano che l’equilibrio economico si sposterà verso le città emergenti con
l’aumento della domanda di infrastrutture, cibo, acqua e di beni al consumo.
CRESCITA DELLE CITTÀ DI MEDIA DIMENSIONE E DELLE MEGALOPOLI
Le cifre relative all’urbanizzazione sono sorprendenti; le
popolazioni saranno sempre più concentrate. A livello
mondiale, 440 città emergenti contribuiranno per quasi
25.000 miliardi di $ all’economia mondiale attraverso
i consumi e gli investimenti nella crescita del capitale
infrastrutturale tra il 2012 e il 2025, secondo il McKinsey
Global Institute, o per circa la metà del PIL globale.
La maggior parte di questa crescita nei prossimi 40 anni
proverrà dai paesi in via di sviluppo, secondo le Nazioni
Unite. Entro il 2050 quasi il 67% della popolazione
globale vivrà in aree urbane, rispetto al 52% del 2011.
Gli abitanti delle città saranno sempre più concentrati tra
grandi città da 1 milione o più di abitanti e megalopoli da
10 milioni o più di abitanti che si espandono a macchia
d’olio, che cresceranno più velocemente secondo il rapporto
delle Nazioni Unite “World Urbanization Prospects: The 2011
Revision.” È una considerevole differenza rispetto ad oggi, in
cui metà della popolazione urbana globale vive in piccoli centri
urbani con meno di un milione di abitanti. Oggi 3,6 miliardi di
persone vivono in centri abitati di varie dimensioni.
Si prevede che Africa e Asia si urbanizzeranno più rapidamente
del resto dei paesi in via di sviluppo, ma tra quarant’anni
saranno ancora meno urbanizzate rispetto alle regioni più
sviluppate del mondo o dell’America Latina e dei Caraibi.
Il più grosso spostamento da aree rurali verso paesi e città si
verificherà in Asia, e circa un terzo dell’aumento nella
popolazione urbana globale negli anni a venire verrà da Cina
e India. Si prevede che in Asia si sposteranno 1,4 miliardi di
persone, seguita dall’Africa, con circa 1 miliardo,
e dall’America Latina e i Caraibi, con 0,2 mliardi di persone.
Si prevede che entro il 2020 metà della popolazione dell’Asia
vivrà in aree urbane, mentre metà della popolazione
dell’Africa raggiungerà questo livello entro il 2035.
Tra il 2011 e il 2025 si prevedono tassi di crescita
particolarmente elevati in Lagos, a Dhaka e Karachi – si
stanno espandendo ben sopra il 2% ogni anno. Si prevede
che anche megalopoli quali Delhi, Calcutta, Mumbai,
Shenzen, Pechino, Canton, Shanghai e Manila cresceranno
rapidamente, superando la crescita di megalopoli in Egitto
e Turchia.
Circa 440 Città dei Mercati Emergenti sono Destinate a Produrre una Crescita di Quasi la Metà
del PIL Globale
Il Contributo delle Città al PIL Globale e alla Crescita del PIL1 (%, Tasso Reale di Cambio)
Città dei Mercati Emergenti
RO
ALT
RO
ALT
0
Proiezioni
13
2010–2025
100% =
5 50.000 miliardi
di $4
4
60
36
443 Città del “City 600”2
Y
12
0
16
60
2010
100% =
63.000 miliardi
di $3
14
IT
18
Y
12
C
C
IT
6
47
Altre Grandi Città
Città Piccole e Zone Rurali
Città dei Mercati Sviluppati
157 Città del “City 600”2
Altre Grandi Città
17
Città Piccole e Zone Rurali
Fonte: “Winning the 30 trillion decathlon: going for gold in emerging markets,” McKinsey & Co, p. 25.
1. Oltre 2.600 città, incluse grosse città come anche città più piccole e zone rurali.
2. Le principali 600 città per loro contributo alla crescita del PIL globale dal 2010 al 2025.
3. Riflette il tasso di cambio del mercato.
4. Previsione basata sulla differenza nei tassi di crescita del PIL pro capite di paesi
rispetto alla crescita del PIL pro capite degli USA.
Aumento della Popolazione Urbana nelle Principali Regioni (% della Crescita Urbana Totale)
1
9
13
2
6
1950–2011
57
32
1
4
2011–2050
14
54
Asia
America Latina, Caraibi
Africa
Europa
America del Nord
Oceania
7
Fonte: Nazioni Unite, Dipartimento degli Affari Economici e Sociali, Divisione Popolazione: World Urbanization Prospects, the 2011 Revision. New York, 2012.
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CONSUMI IN ESPANSIONE
L’urbanizzazione e i redditi in crescita contribuiranno a far
crescere la base dei consumatori a livello globale, che, secondo
il McKinsey Global Institute, è destinata quasi a raddoppiare
arrivando a 4,2 miliardi entro il 2025 dagli attuali 2,4 miliardi.
L’Economist ha riportato che i mercati emergenti
rappresentano già più della metà dei consumi globali della
maggior parte delle commodity, delle esportazioni globali
e dei flussi in entrata degli investimenti esteri diretti.
Per fare un esempio concreto, guardiamo ai beni e ai servizi
di base. Si prevede, per esempio, che San Paolo avrà i maggiori
consumi in prodotti di lavanderia tra il 2010 e il 2015, seguita
da Pechino e Rio de Janeiro, secondo il McKinsey Global
Institute.
Un’analisi per Singola Città può Rivelare Aree Urbane con il Più Alto Potenziale di Crescita in un Dato Mercato
Principali 20 città per Crescita in un Dato Mercato, 2010–2025
Consumatori Anziani dal Reddito Consumatori Giovani (di 14 anni
più Elevato5 (di 65 anni o più)
o meno) o a Basso Reddito6
Spesa al Consumo per
Prodotti di Lavanderia7
Domanda di Superfici
Commerciali8
Richiesta di Risorse
Idriche Municipali
1
Shanghai
Lagos
San Paolo
New York
Mumbai
2
Pechino
Dar es Salaam
Pechino
Pechino
Delhi
3
Tokyo
Dhaka
Rio de Janeiro
Shanghai
Shanghai
4
Tianjin
Ouagadougou
Shanghai
Los Angeles
Canton
5
Mumbai
Khartoum
Città del Messico
Tokyo
Pechino
6
San Paolo
Ghaziabad
Mosca
Washington, D.C.
Buenos Aires
7
Osaka
Sanaa
Bangkok
Dallas
Kolkata
8
Chongqing
Nairobi
Instanbul
San Paolo
Khartoum
9
Delhi
Luanda
Manila
Canton
Dhaka
10
Nanjing
Baghdad
Johannesburg
Chicago
Istanbul
11
Guangzhou
Kampala
Belo Horizonte
Houston
Dallas
12
New York
Ibadan
Porto Alegre
Tianjin
Pune
13
Seoul
Lusaka
Buenos Aires
Mosca
Las Vegas
14
Hong Kong
Kinshasa
Tianjin
Atlanta
Karachi
15
Wuhan
Kano
Tehran
Miami
San Paolo
16
Kolkata
Abidjan
New York
Hong Kong
Hyderabad
17
Shenyang
Abuja
Foshan
Città del Messico
Lagos
18
Los Angeles
Bamako
Santiago
Shenzhen
Mosca
19
Toronto
Chittagong
Shenzhen
Phoenix
Wuhan
20
Ahmedabad
Port Harcourt
Londra
Instanbul
Manila
Classifica
Fonte: analisi del McKinsey Global Institute.
Le città emergenti sono indicate in grassetto.
5. Con reddito familiare >$20.000 a parità del potere di acquisto.
6. Con reddito familiare di $7.500–$20.000 a parità del potere di acquisto.
2
7. Basato sul modello di crescita della domanda di mercato città per città.
8. Include spazi per ricollocazioni.
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AFRICA Una Nuova Classe di Consumatori
L’Africa è spesso sottovalutata come mercato a livello globale.
Ma la regione ha il tasso di crescita urbana più alto al mondo,
e si prevede che la sua popolazione totale crescerà più del
doppio entro il 2050, raggiungendo circa 2,2 miliardi di
persone, dal momento che la gente vive più a lungo.
L’aumento dai tassi di urbanizzazione stimati dal 40% di oggi
al 50% nel 2040 farà aumentare le opportunità nelle città
grazie a tempi di trasporto più brevi e a migliori efficienze, tra
gli altri fattori, ha detto Wolfgang Fengler, l’economista di punta
della Banca Mondiale per il Kenya, il Rwanda e l’Etritrea.
Questa crescita, insieme a redditi urbani in aumento, creerà
una nuova classe di consumatori che alimenterà la domanda
di nuovi prodotti e servizi, secondo l’Economist Intelligence
Unit. L’Economist ha riportato lo scorso anno che il nuovo ceto
medio africano è passato dal 27% del 2000 a oltre il 34%,
o 326 milioni di persone.
La African Development Bank definisce il ceto medio come
chiunque spenda tra i 2$ e i 20$ al giorno a parità del potere
di acquisto. In tutta l’Africa, il reddito personale disponibile
è raddoppiato arrivando a 164,7 miliardi di $ nel 2009, da
82 miliardi di $ nel 2000, e si prevede salirà vertiginosamente
a 287,9 miliardi di $ entro il 2017, secondo l’Economist
Intelligence Unit. Nel frattempo, i consumatori a più basso
reddito stanno già acquistando più sapone, merci confezionate,
elettrodomestici e detergenti.
In alcuni paesi le vendite di alcuni di questi prodotti di base
sono raddoppiate o più nel giro di un decennio; si prevede
che le vendite di articoli dai prezzi più alti raddoppieranno
di nuovo.
In Sudafrica, per esempio, la domanda di saponi e detergenti
è più che raddoppiata a 3,4 miliardi di $ nel 2009 da 1,4 miliardi
di $ nel 2000 e si prevede salirà a 9 miliardi di $ entro il 2017,
secondo l’Economist Intelligence Unit. Le vendite al dettaglio di
cibo sono anch’esse più che raddoppiate arrivando a 70 miliardi
di $ lo scorso anno da 30,3 miliardi di $ nel 2000, e si prevede
cresceranno a 83,4 miliardi di $ entro il 2017.
La Nigeria, con la popolazione più grande dell’Africa, è anch’essa
un mercato di riferimento per molte aziende. Lì la domanda
di dispositivi elettrici ed elettrodomestici potrebbe raddoppiare
a 314 milioni di $ entro il 2017 da 147 milioni di $ nel 2011,
mentre la domanda di calzature si prevede raggiungerà 29 milioni
di $ da 18 milioni di $ nello stesso periodo.
Per portare i prodotti a questi mercati, il settore agricolo
dell’Africa ha enorme potenziale di crescita perchè sta iniziando
da un livello basso. I sistemi alimentari sono stati soffocati
dalla corruzione e dal dissolversi delle grosse aziende agricole.
Diversamente da Asia e America del Sud, dove la produzione
agricola pro-capite è cresciuta drammaticamente negli ultimi
decenni, l’Africa solo ultimamente è ritornata ai livelli di
produzione degli anni ’70, secondo un rapporto dell’U.S.
National Intelligence Council, “Global Trends 2030: Alternative
Worlds.” Per affrontare la precarietà alimentare e stabilizzare
i prezzi, che rimangono altissimi per molti africani, l’agricoltura
dovrà diventare più efficiente e di maggiori dimensioni.
Il miglioramento degli approvvigionamenti alimentari porterà
anche opportunità nelle reti di distribuzione e nei trasporti.
Molti paesi africani, penalizzati da una amministrazione debole,
mancano delle infrastrutture per trasportare semi e fertilizzanti
dai porti alla terraferma.
Domanda del Mercato della Nigeria
Vendite di Prodotti di Base in Milioni ($ USA)
Dispositivi Elettrici ed Elettrodomestici
9
Calzature
10
2011
2012
2013
2014
2015
2016
2017
$146,5
$174,6
$200,1
$226,9
$253,3
$283,8
$314,2
$18,3
$20,8
$22,6
$24,4
$25,9
$27,6
$29,3
Fonte: Economist Intelligence Unit.
AMERICA LATINA Rimodernare per espandersi
La fase di urbanizzazione ed di forte crescita della popolazione
dell’America Latina si è conclusa da molto tempo; ora ci si
concentra sul miglioramento delle condizioni di vita nelle città.
La regione ha la popolazione più altamente urbanizzata dei
paesi in via di sviluppo oggi, circa il 79% della gente vive in
città, rispetto al 41% nel 1950. Oggi i tassi di crescita della
popolazione dell’America Latina sono bassi, se confrontati con
quelli di Africa e Asia.
L’espansione continua, ma le baraccopoli sono meno comuni.
Secondo l’ONU gli abitanti delle aree povere sono scesi dal 35%
della popolazione urbana nel 1990 al 27% nel 2005. Le aree
urbane più sviluppate stanno crescendo più velocemente delle
9. Domanda totale del mercato di dispositivi elettrici ed elettrodomestici quali stufe
elettriche, coperte elettriche, dispositive elettrici per bagno e cucina; esclude rincari al
dettaglio e all’ingrosso.
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baraccopoli, grazie a politiche più innovative e complete
e l’accesso ai servizi di base, quali acqua e servizi sanitari.
In Cile e in Messico, le alternative alle baraccopoli sono ora
una possibilità nei progetti edilizi a basso-medio reddito lontani
dai centri urbani. Secondo la Inter-American Development
Bank, questo è stato possibile grazie alla disponibilità di
appezzamenti di terreno grandi ed economici.
Per questi motivi secondo George Martine, consulente
demografico e ambientale con sede in Brasile, l’India
e l’Africa subsahariana possono imparare molto da America
Latina e Caraibi sulla sana urbanizzazione.
10. Domanda totale del mercato di calzature, esclude rincari al dettaglio e all’ingrosso.
Include leggings, calzature di pelle, tessuto ed altri materiali eccetto calzature realizzate
interamente in legno o quasi interamente di gomma o plastica vulcanizzata o sagomata.
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LA SFIDA DELLE INFRASTRUTTURE
Le infrastrutture costituiscono le sfide più importanti delle
città. Nuovi sistemi stradali, ferroviari, di telecomunicazioni,
aeroportuali ed elettrici soddisfano esigenze urbane fondamentali,
ed aprono la porta a nuovi mercati e ad altre opportunità.
Hyderabad con un aeroporto internazionale fuori dalla città.
Nonostante questi investimenti, la congestione persiste. Questo
sottolinea l’importanza della pianificazione urbana integrata
e onnicomprensiva.
C’è grande necessità di trasporti migliori in molti paesi. Gli
autobus e i treni sono sovraffollati a causa della crescente
popolazione urbana in alcune città. Queste città sono
importanti agglomerati urbani conseguenza dello sviluppo
economico che devono essere attentamente pianificati.
Le necessità di infrastrutture urbane dell’Africa sono enormi.
Nella città portuale altamente urbanizzata del Kenya Mombasa,
per esempio, il governo e le agenzie internazionali hanno
finanziato progetti di miglioramento stradale, aeroportuale
e navale per incoraggiare gli scambi regionali. Le deboli
infrastrutture, i ritardi, la scarsa gestione delle merci e la
corruzione al porto hanno contribuito significativamente al
declino del settore manifatturiero in Kenya, secondo la Banca
Mondiale. Il ministero dei Trasporti e delle Infrastrutture del
Kenya pianifica di utilizzare il budget 2013–2014 per il
completamento di importanti autostrade e per l’espansione
e l’ammodernamento del porto cittadino per gestire
imbarcazioni più grandi.
Per esempio Hyderabad, una città Indiana di medie dimensioni,
è densamente popolata ed è in rapida crescita. Ma gli ingorghi
stradali abbondano a causa dei pendolari che dalle aree in veloce
crescita di periferia utilizzano mezzi privati per raggiungere il centro
città. Per far diminuire il flusso del traffico, la città ha intrapreso
progetti stradali – sovrppassi, interscambi, cavalcavia. Negli ultimi
anni è stata aperta una superstrada che circonda la città ed un
corridoio sopraelevato – il più lungo del paese – che collega
INDIA Il Prossimo Colosso
Anche se la Cina ha conquistato la maggior parte delle testate negli ultimi anni, l’attenzione sull’India dal punto di vista
della crescita urbana dovrebbe aumentare. La popolazione dell’India di 1,3 miliardi di persone sta crescendo tre volte più
velocemente di quella della Cina in una superficie che è solo un terzo di quella della Cina. L’India supererà la Cina come
paese più popoloso del mondo entro il 2021 e rappresenta oggi circa il 22% della crescita annua della popolazione globale.
L’urbanizzazione sta crescendo ad un ritmo estremamente veloce in India. Gli analisti dicono che l’India, la meno urbanizzata
delle economie BRIC, ha il maggiore potenziale di crescita. Nel giro di circa 30 anni, l’India sarà prevalentemente urbana –
una tappa che la Cina ha raggiunto lo scorso anno.
Questo spostamento verso le città è già in corso. L’India in sette anni ha aggiunto 50 milioni di persone alle sue aree
urbanizzate, crescendo da stimati 290 milioni nel 2001 a stimati 340 milioni nel 2008, secondo il rapporto del McKinsey
Global Institute, “Il risveglio urbano dell’India: costruire città onnicomprensive, sostenere la crescita economica”. Tale cifra
si prevede salirà a 590 milioni entro il 2030.
Sebbene il cambiamento demografico spingerà la richiesta di lavoro, case e infrastrutture, la povertà urbana rimane una
sfida in India e nei paesi limitrofi. Nel 2001, il 42% dell’1,3 miliardi di residenti urbani dell’Asia viveva in baraccopoli,
secondo un rapporto delle Nazioni Unite del 2011, “Distribuzione della Poplazione, Urbanizzazione, Migrazione Interna
e Sviluppo: Una Prospettiva Internazionale”. Di fatto India e Pakistan avevano circa i tre quarti della popolazione delle
baraccopoli nell’Asia meridionale.
Anche la carenza d’acqua è un tema importante. La scarsità di acqua pulita sta minacciando la crescita della produzione
industriale e agricola in India, che tratta solo il 20% dei suoi scarichi fognari. Con complessi quali Tata ed Adani che si
trovano ad affrontare carenze idriche, l’India progetta di raddoppiare la sua spesa per la gestione dell’acqua a 20 miliardi
di $ nel corso di cinque anni a fine marzo 2017, secondo Bloomberg.
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PREPARARSI PER LA CRESCITA
URBANA
I tentativi da parte delle autorità di fermare l’urbanizzazione
sono inutili, ha detto George Martine, principale autore del
rapporto del Population Fund delle Nazioni Unite “Stato
della Popolazione Mondiale 2007: Liberare il Potenziale
della Crescita Urbana”. I governi dovrebbero prepararsi per
evitare gli scenari peggiori. George Mratine ha affermato
inoltre che “È necessario essere preparati per le necessità
territoriali ed edilizie delle popolazioni povere”. Se i paesi
non saranno preparati, ha aggiunto, le popolazioni povere si
concentreranno vicino o sugli appezzamenti di terreno meno
appetibili con poche prospettive di apprezzamento, su
superfici che sono “degradate o soggette ad inondazioni
o smottamenti, o esposte a rifiuti tossici”.
Si dovrebbe cercare di evitare la formazione di baraccopoli.
Esse portano problemi poiché sono la conseguenza
dell’espansione urbana incontrollata. Man mano che le
baraccopoli crescono, i loro abitanti non hanno accesso
a occupazione, servizi ed altri benefici urbani, ha detto. Inoltre,
senza servizi sociali e condizioni ambientali accettabili, anche gli
investimenti mostrano un ritardo.
È altresì probabile la congestione. Non riuscire a soddisfare le
necessità dei trasporti può causare ingorghi come quelli di San
Paolo, che in alcuni giorni si estendono per centinaia di
chilometri. Per arginare l’espansione incontrollata e gli ingorghi,
è importantissimo, dice, l’impegno del governo sull’uso dei
terreni, servizi sanitari, trasporti e sicurezza pubblica.
CONCLUSIONI
A livello globale, i paesi possono beneficiare o risentire dei
cambiamenti demografici. L’impatto dell’urbanizzazione
dipenderà ampiamente da come essa viene gestita. I paesi
possono organizzarsi per la crescita dell’urbanizzazione,
migliorando le infrastrutture, la sanità, l’edilizia e i trasporti.
Possono sviluppare politiche che prevedono investimenti sociali,
e stimolano la creazione di posti di lavoro. Molti pezzi complessi
del puzzle devono unirsi per generare e cogliere l’opportunità.
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AFRICA L’Opportunità delle Infrastrutture
L’Africa dovrà fare investimenti importanti nelle
infrastrutture per realizzare il suo pieno potenziale. Più
del 60% degli abitanti urbani del continente viveva in
baraccopoli nel 2005, secondo le stime delle Nazioni
Unite, una percentuale che, dicono gli esperti, si prevede
rimarrà stabile. Saranno quindi anche necessari più
palazzi a molti piani e migliori sistemi di trasporto di
massa, ha detto Wolfgang Fengler, il principale economista
della Banca Mondiale per Kenya, Rwanda ed Eritrea. La
carenza di edifici a più piani e gli scarsi trasporti per le
masse hanno portato all’espansione urbana incontrollata
e al degrado ambientale, ha detto Fengler. Istituzioni più
forti possono aiutare città quali Nairobi a gestire i servizi
sanitari e i servizi idrici che hanno molto spazio per il
miglioramento.
I sistemi stradali lasciano anch’essi molto a desiderare.
La congestione del traffico ha afflitto Nairobi, Dar es
Salaam, Kampala ed altre città a causa in parte della
rapida crescita. “Gli investimenti nelle infrastrutture
stradali – non solo costruire più strade, ma gestire i flussi
del traffico e introdurre nuovi sistemi di transito urbano
di massa – sono in ritardo”, ha detto Roland White,
specialista urbano di punta della regione africana presso
la Banca Mondiale.
La crescita urbana incontrollata in aree già densamente
popolate potrebbe anche essere causa di movimenti politici
destabilizzanti. Qui sono spesso evidenti grossi divari di
reddito, il che rende più facile arruolare una massa critica
di gruppi potenzialmente in malcontento attraverso i social
media. “Sarà una sfida a causa dell’aspetto politico –
agitazioni, sommosse”, ha detto Joseph Chamies, ex
direttore della Population Division delle Nazioni Unite.
“Si può mobilitare la gente più facilmente perché è più
concentrata. Se guardate alla Primavera Araba, tutte le
agitazioni erano nelle città, non nelle aree rurali”.
L’Africa ha più tempo di altre regioni per affrontare questi
problemi. La maggior parte dei giovani dell’Africa
subsahariana diventerà maggiorenne attorno al 2045
o 2050, dando ai governi considerevole tempo per migliorare
le opportunità occupazionali, le istituzioni e l’istruzione.
Ma la sua popolazione crescerà vertiginosamente,
complicando gli sforzi di pianificazione. Per coloro che
vogliono osare, i profitti potrebbero essere notevoli.
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