protocollo videosorveglianza arezzo versione 15 7 2016

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protocollo videosorveglianza arezzo versione 15 7 2016
Prefettura di Arezzo
PROTOCOLLO D’INTESA
TRA LA PREFETTURA DI AREZZO E IL COMUNE DI AREZZO
PER LA VIDEOSORVEGLIANZA
PREMESSO CHE:
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Il Comune di Arezzo, allo scopo di migliorare le condizioni della sicurezza urbana, ha
realizzato, nell’arco temporale 2008-2011, un sistema di videosorveglianza per il
controllo del centro abitato del capoluogo, utilizzando la rete in fibra ottica esistente di
proprietà dell’Amministrazione Comunale;
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per le frazioni e per alcune zone periferiche della città, ove insistono insediamenti
commerciali e produttivi, in sostituzione del sistema di videosorveglianza è stato
realizzato un sistema di videoregistrazione allo scopo di contenere gli elevati oneri
finanziari connessi allo scavo e al ripristino del manto stradale necessari per il
cablaggio, non ritenendosi pienamente affidabili, anche sotto il profilo della sicurezza e
della riservatezza della trasmissione delle immagini, per possibili interferenze, forme
alternative di collegamento wi-fi;
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il Progetto, che è stato finanziato dal Ministero dell’Interno con il “Fondo stanziato per
la realizzazione di interventi urgenti per il potenziamento della sicurezza urbana e la
tutela dell’ordine pubblico” istituito dall’art. 61, comma 18, della legge 6 agosto 2008 n.
133, è stato approvato, a seguito della prescritta istruttoria, dal Comitato Provinciale
per l’Ordine e la Sicurezza Pubblica nella riunione del 12 marzo 2010;
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il Comitato Provinciale per l’Ordine e la Sicurezza Pubblica, allo scopo di poter
migliorare e rendere maggiormente tempestive le iniziative di intervento da parte delle
Forze di Polizia dello Stato a competenza generale, nella seduta del ___ ha ravvisato
l’opportunità di attivare collegamenti tra la Sala Operativa della Polizia Municipale e le
Sale Operative della Questura e del Comando Provinciale Carabinieri;
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i predetti collegamenti anche diretti potranno interessare singole aree ed obiettivi del
territorio comunale previamente individuate, in seno al Comitato Provinciale per
l’Ordine e la Sicurezza Pubblica in relazione a particolari circostanze ed alla
disponibilità di risorse in ottemperanza alle disposizioni impartite dal Ministero
dell’Interno;
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all’aggiornamento delle predette aree nonché di particolari obiettivi da vigilare si
provvederà sulla base degli elementi di valutazione forniti al Comitato Provinciale per
l’Ordine e la Sicurezza Pubblica dal Gruppo Tecnico Interistituzionale di cui all’art. 7 del
presente Protocollo, istituito presso la Prefettura e composto da rappresentanti della
Polizia di Stato, dell’Arma dei Carabinieri, della Guardia di Finanza, del Corpo
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Prefettura di Arezzo
Forestale dello Stato, della Polizia Municipale e del Comune di Arezzo .
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i sistemi di videosorveglianza rappresentano uno strumento efficiente di controllo del
territorio ai fini della sicurezza urbana e che, per la loro finalità e possibilità di utilizzo si
confermano di grande utilità anche per gli apparati di polizia dello Stato;
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il Sindaco concorre ad assicurare la cooperazione della Polizia Locale con le Forze di
Polizia Statali e, nel rispetto dei principi generali dell’ordinamento, adotta provvedimenti
contingibili ed urgenti al fine di prevenire e contrastare pericoli che minacciano la
incolumità pubblica e la sicurezza urbana;
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il Comune di Arezzo è titolare delle funzioni di polizia locale che sono svolte, alla diretta
dipendenza del Sindaco, dal Corpo di Polizia Municipale in conformità alla legge 7
marzo 1986 n. 65 i cui appartenenti, nell’esercizio delle proprie funzioni istituzionali e
nei limiti stabiliti dall’art. 3 della citata legge, collaborano con le Forze di Polizia dello
Stato, svolgono funzioni di polizia giudiziaria, servizio di polizia stradale e funzioni
ausiliarie di pubblica sicurezza;
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il collegamento tra la Sala Operativa delle Polizia Municipale di Arezzo e le Sale
Operative della Questura e del Comando Provinciale dei Carabinieri può agevolare
l’intervento delle Forze di Polizia dello Stato e la gestione delle situazioni in caso di
eventi connessi ad emergenze di natura terroristica e di difesa civile;
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la “Piattaforma della videosorveglianza integrata” allegata alla Direttiva del Ministro
dell’Interno del 2 marzo 2012 sottolinea, nel quadro della sicurezza integrata e al fine di
favorire l’azione sinergica, la necessità che venga curata la “individuazione di uno
standard tecnologico comune dei sistemi per consentire una effettiva fruibilità dei
contenuti video tra tutti i soggetti istituzionali deputati…. anche nella prospettiva di
interoperabilità dei sistemi tra Forze di Polizia e Polizia Locale”;
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la Direttiva del Ministro dell’Interno del 30 aprile 2015 prevede la ricognizione dei
sistemi di videosorveglianza attualmente in uso e la loro omogeneizzazione, laddove
possibile, al fine di poter disporre di un “sistema funzionale al razionale controllo del
territorio che sarà agevolato da un diretto collegamento con le Sale Operative delle
Forze di Polizia”;
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il Comune di Arezzo, ha deliberato di ampliare il sistema di videosorveglianza esistente
ai principali luoghi di accesso al centro urbano attraverso l’installazione di altre
telecamere collegate alla centrale di controllo situata presso la sede del Comando della
Polizia Municipale allo scopo di migliorare ulteriormente le condizioni della sicurezza
urbana assicurando la civile convivenza, l’ordinata fruizione degli spazi pubblici, il
controllo del traffico e della viabilità in genere nonché la sicurezza della circolazione, la
tutela del patrimonio comunale e l’osservanza dei regolamenti di Polizia Locale;
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Prefettura di Arezzo
RICHIAMATO:
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il decreto legislativo 30/06/2003 n. 196, recante il “Codice in materia protezione dei dati
personali” e del successivo “Provvedimento generale sulla videosorvegiianza" emanato
l’8 aprile 2010 che ha rafforzato le garanzie per i cittadini in relazione al trattamento di
dati personali mediante videosorveglianza;
la circolare n. 558/A/4211.2170/456 dell'8 febbraio 2005, a firma del Capo della Polizia
Direttore Generale della P.S. – con la quale viene precisato che: “…la diretta
visualizzazione di immagini rilevate dai sistemi di videosorveglianza nelle sale o centrali
operative potrà essere mantenuta nei soli casi, rigorosamente limitati, di obiettivi
istituzionali particolarmente sensibili, che fanno parte di una configurazione sistematica
dei mezzi di allarme e di intervento a tutela dell’ordine e della sicurezza pubblica…”;
la “Piattaforma della videosorveglianza integrata” allegata alla Direttiva del Ministro
dell’Interno del 2 marzo 2012;
la Direttiva del Ministro dell’Interno del 30 aprile 2015 concernente le nuove linee
strategiche per il controllo coordinato del territorio
IL COMUNE DI AREZZO E LA PREFETTURA DI AREZZO
stabiliscono quanto segue in merito alla gestione operativa del sistema di
videosorveglianza e di videoregistrazione con particolare riferimento
all'accesso, lettura e trattamento delle informazioni anche da parte delle Forze di
Polizia dello Stato per quanto di specifico interesse.
SI CONVIENE
Art. 1
La premessa è parte integrante del presente protocollo di intesa.
Art. 2
Finalità
La gestione del sistema di videosorveglianza attualmente in uso e le eventuali
implementazioni dello stesso, approvate dal Comitato Provinciale per l’Ordine e
la Sicurezza Pubblica, è finalizzata:
• al raggiungimento degli scopi di sicurezza urbana e sociali specificati in premessa
attraverso l’azione di deterrenza che la presenza di telecamere è in grado di esercitare;
• a sorvegliare in presa diretta le zone di volta in volta individuate - secondo le modalità
di cui in premessa - che presentano particolari elementi di criticità o in concomitanza di
eventi rilevanti per l'ordine e la sicurezza pubblica, anche al fine di agevolare la
gestione delle situazioni in caso di eventi connessi ad emergenze di natura terroristica
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•
e di difesa civile;
a rassicurare i cittadini attraverso una chiara comunicazione sulle zone sorvegliate.
L'archivio dei dati registrati costituisce, inoltre, per il tempo di conservazione
successivamente stabilito, un patrimonio informativo per le finalità di polizia in ossequio
al disposto dei decreto legislativo 30 giugno 2003, n. 196 e del provvedimento generale
sulla videosorveglianza sopra richiamati.
La conservazione dei dati, delle informazioni e delle immagini raccolte mediante l’uso di
sistemi di videosorveglianza è limitata ai sette giorni successivi alla rilevazione, fatte salve
speciali esigenze di ulteriore conservazione, ai sensi dell’art. 6, comma 8, del D.L. 23
febbraio 2009, n. 11, convertito con L. 23 aprile 2009, n. 38.
La cittadinanza sarà informata della presenza delle telecamere e della loro ubicazione a
mezzo di apposita segnaletica collocata in ogni zona in cui sia ricompreso un percorso
videosorvegliato.
Art. 3
Caratteristiche generali del sistema e modalità di fruizione dei dati
Il sistema di videosorveglianza è costituito da telecamere del tipo brandeggiabile o fisse,
destinate alla videosorveglianza dei principali accessi alla zona urbana e del centro cittadino,
connesse in rete attive 24 ore su 24 che registra, conserva e cancella dopo il tempo
previsto le immagini registrate.
Il sistema di videoregistrazione consiste in uno o più gruppi di telecamere collegate a
concentratori locali – attive 24 ore su 24 – che registra, conserva e cancella dopo il
tempo previsto le immagini registrate.
I sistemi di videosorveglianza e videoregistrazione saranno gestiti dai soggetti di cui al
successivo art. 4.
Le telecamere di videosorveglianza, installate in luoghi pubblici riparati, piazze e strade
del capoluogo a partire dalle aree individuate come sopra detto inviano le immagini
visualizzate, via rete di trasmissione dati in fibra ottica:
- al Centro Elaborazione Dati del Comune di Arezzo - sito in Via Cesalpino n. 49 ove le immagini vengono raccolte e conservate;
- al Comando della Polizia Municipale, sito in Via Setteponti;
- alla Sala Operativa della Questura di Arezzo, sita in Via Filippo Lippi;
- alla Centrale Operativa del Comando Provinciale dei Carabinieri di Arezzo, sito in
Via Carlo Alberto Dalla Chiesa.
Ciascuna delle tre Sale Operative soprarichiamate avrà la possibilità di interrogare le
telecamere, al fine di visualizzare in tempo reale le immagini raccolte al momento o gli
archivi digitali, per verificare precedenti registrazioni.
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Il sistema di videosorveglianza è a circuito chiuso e trasmette le immagini mediante la
rete di trasmissione dati in fibra ottica del Comune di Arezzo; le immagini sono
inaccessibili da qualunque apparecchiatura in rete non abilitata all’accesso. Pertanto è
esclusa l’interconnessione con altri sistemi o con archivi dati nonché l’accesso ad esso da
altri terminali ed elaboratori fatti salvi quelli installati presso le Sale Operative della
Questura e del Comando Provinciale dei Carabinieri di Arezzo.
Le immagini vengono registrate su un server dati accessibile fisicamente soltanto al
personale autorizzato per la gestione e manutenzione del sistema; l'accesso alle immagini
è possibile solamente con chiave personale.
Il sistema dotato di registrazione degli accessi consente, di volta in volta all'operatore,
munito di autorizzazione nominativa e chiave di accesso personale, la visione in tempo
reale delle immagini, il controllo del sistema e l'accesso alle immagini registrate.
In ossequio ai principi di necessità, pertinenza e non eccedenza del Garante per la
riservatezza dei dati personali, il sistema prevede diversi profili di accesso ai dati trattati.
Le immagini delle telecamere afferenti al sistema di videoregistrazione attualmente
installate, o di quelle che verranno installate per implementazione del sistema stesso,
sono anche registrate (in modo digitale) su apparecchiature di registrazione; vengono
poi estratte, qualora si renda necessario, da un operatore, dotato di apposita
autorizzazione.
L'apparecchiatura è in grado di registrare per un periodo di sette giorni. Qualora le
immagini non vengano estratte entro tale periodo vengono automaticamente
cancellate.
Art. 4
Titolare e responsabile del trattamento dei dati
Titolare del trattamento dei dati così raccolti è il Comune di Arezzo.
Responsabile del trattamento dei dati è il Comandante della Polizia Municipale, in
relazione ai poteri di ufficiale di Polizia Giudiziaria, attribuitigli dalle vigenti disposizioni, e il
Responsabile del Servizio di Sistema e Reti lo è per la registrazione e conservazione
elettronica delle informazioni, nonché per la gestione del sistema, tenuto conto che il
Comune di Arezzo è il titolare dell'investimento sostenuto.
I Responsabili vigilano sull'utilizzazione dei dati e sul trattamento delle immagini in
conformità alle vigenti disposizioni di legge e alle finalità di istituzione del sistema.
I responsabiIi individuano, a loro volta, tra gli appartenenti al Corpo di Polizia Municipale o
ad altra Unità Organizzativa i soggetti incaricati dei trattamento dei dati, selezionandoli tra i
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titolari della qualifica di agente di polizia giudiziaria che, per esperienza, stato di servizio e
specifiche attitudini offrono le maggiori garanzie di affidabilità e riservatezza
nell’espletamento del servizio.
I responsabili provvederanno ad accreditare per il trattamento dei dati gli operatori della
Polizia di Stato e dell’Arma dei Carabinieri nominati dai rispettivi vertici provinciali.
Art. 5
Modalità di accesso ai dati registrati
L'accesso alle Centrali di Controllo locali (sistema di videoregistrazione) è consentito
esclusivamente ai responsabili del trattamento dei dati del Comune di Arezzo e dagli
incaricati addetti ai servizi da essi designati.
L’accesso ai dati trattati del sistema di videosorveglianza e del sistema di
videoregistrazione, fatti salvi i casi di indagini di Polizia Giudiziaria, è consentito al
responsabile del trattamento e agli incaricati.
Oltre agli incaricati della Polizia Municipale, della Polizia di Stato e dell’Arma dei
Carabinieri, ogni altro soggetto potrà accedere ai dati, esclusivamente se munito di
autorizzazione scritta e motivata rilasciata dai responsabili del trattamento, recante
espressa e specifica indicazione circa tempi e modalità dell'accesso e ragioni del
medesimo.
Ogni singolo accesso ai dati sarà annotato in apposito registro informatico su cui saranno
indicati, a cura di un incaricato del servizio, identità completa della persona che accede ai
dati, titolo dell'accesso, orario dì ingresso e di uscita dello stesso e, in caso di accesso
all’archivio delle registrazioni, gli estremi dei provvedimento autorizzativo, che dovrà
essere esibito.
Art. 6
Procedure per l’accesso alle informazioni registrate
Fatti salvi i casi di Polizia Giudiziaria, le procedure per l’accesso alle immagini possono
essere attivate, una volta stabilita la necessità di accedere, a seguito di motivata
richiesta.
L'accesso e la lettura delle immagini comunque registrate vengono realizzati da uno dei
Responsabili o un proprio incaricato.
In ottemperanza a quanto previsto dal decreto legislativo 30 giugno 2003, n.
196 e dal provvedimento generale sulla videosorveglianza sopra richiamati, i
Responsabili o incaricati accedono alle immagini registrate tramite un
sistema di registrazione degli accessi protetto da password individuale.
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I dati, la cui consultazione non sia richiesta entro il predetto tempo
massimo di conservazione presso il Centro di Gestione, saranno cancellati in
modo automatico.
E' comunque vietata ogni forma di circolazione all’esterno ed utilizzazione
delle informazioni e dei dati per finalità diverse da quelle previste dal presente
atto.
Art. 7
Costituzione di un Gruppo Tecnico Interistituzionale
Presso la Prefettura di Arezzo è istituito un Gruppo Tecnico di cui fanno parte
rappresentanti della Polizia di Stato, dell’Arma dei Carabinieri, della Guardia di Finanza,
del Corpo Forestale dello Stato, della Polizia Municipale e del Comune di Arezzo allo
scopo di:
- evidenziare eventuali anomalie tecniche e gestionali del sistema;
- effettuare proposte circa l’implementazione o l’ottimizzazione del sistema;
- condividere la programmazione dei preset delle telecamere brandeggiabili e l’angolo
visuale delle telecamere fisse ed eventualmente modificarlo, e definire al proprio
interno una modalità di comunicazione tempestiva qualora per ragioni di servizio
dettate da esigenze limitate e contingenti, si renda necessario modificare il preset o
l’angolo visuale di una telecamera, ovvero utilizzarla in via esclusiva;
- riferire periodicamente al Prefetto sullo stato di attuazione del Protocollo anche al fine
di un eventuale esame delle questioni d’interesse per il Comitato Provinciale per
l’Ordine e la Sicurezza Pubblica.
Art. 8
Durata
La presente intesa ha durata triennale, rinnovabile per un analogo o superiore periodo,
previa verifica sull’efficacia del sistema e sui risultati conseguiti, salvo disdetta da
comunicarsi almeno tre mesi prima della scadenza.
La presente intesa sarà notificata al Garante per la protezione dei dati personali a cura
della Prefettura.
Arezzo, ________________ 2016
IL SINDACO
(Alessandro Ghinelli)
IL PREFETTO
(Alessandra Guidi)
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