Progetto “Fare ricerca mentre si fa lezione ”
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Progetto “Fare ricerca mentre si fa lezione ”
La fatina Isabella porta a termine i suoi compiti e diventa più veloce 2ª elementare Scuola Mucinasso (Pc) Insegnanti: Laura Fagnola (matematica) Roberta Molinari (italiano) Tirocinante: Giovanna Di Carlo …Le insegnanti presentano il caso “Isabella è una bambina un po’ particolare. Ha difficoltà ad interagire e ad adattarsi a nuove figure adulte, è spesso assente, distratta, difficilmente riesce a stare al passo con la classe nell’esecuzione delle attività. Spesso si rifiuta di lavorare (soprattutto se si tratta di dettati o compiti simili) ed i nostri rimproveri non le fanno alcun effetto. Con altri bambini, anche apparentemente più problematici, siamo riuscite a trovare delle strategie efficaci, mentre con lei non riusciamo a capire come comportarci. È per questo che abbiamo pensato di aderire al progetto” Osservazioni occasionali “La classe è impegnata in un compito relativamente semplice. Isabella inizia a distrarsi, alza la testa dal foglio e fissa lo sguardo nel vuoto. Sembra essere immersa in un’altra realtà. ...La maestra assegna un nuovo compito, ma I. non se ne accorge neanche e continua a colorare. Mentre gli atri compagni lavorano, I. sbadiglia ripetutamente, è distratta, ha gli occhi fissi in basso, giocherella con la penna” …Si cambia compito: i bambini devono trascrivere un dettato, I. copia la traccia dalla lavagna con estrema lentezza, una lettera per volta. Quando la maestra inizia a dettare lei dice: “No, uffa!”. Non vuole scrivere, si mette a braccia conserte e rimane imbambolata mentre gli altri continuano a lavorare. Allora la maestra Roberta si avvicina al suo banco e le dice di continuare a scrivere; lei risponde con uno sguardo infastidito e fa finta di nulla. Giro un po’ tra i banchi, facendo finta di correggere i compiti di tutti. I. è molto indietro rispetto agli altri. È scocciata e sbuffa ripetutamente. Dopo un po’ la maestra dice di mettere via i fogli per iniziare un nuovo compito: comprensione di un testo. Isabella cambia espressione ..è evidente che la cosa non la entusiasma. Mentre i compagni leggono lei ritaglia dei fogli, gioca con la gomma, con le forbici, si accovaccia sotto al banco. La maestra si accorge che è distratta e la richiama dicendole: “Isabella, sai dirmi di cosa parla questa storia?!”. Lei, sorpresa, sgrana gli occhi e fa finta di essere stata attenta inventandosi qualcosa al momento. Appena finisce di parlare ricomincia a distrarsi come se la maestra non le avesse detto nulla” Difficoltà nel condurre le osservazioni e nel definire gli obiettivi Inizialmente abbiamo pensato di: Osservare la frequenza di alcuni comportamenti problematici, di distrazione + alcuni comportamenti adeguati, di attenzione Successivamente abbiamo voluto restringere ancora il focus d’attenzione rilevando dei dati più dettagliati relativi alcune attività specifiche. Abbiamo osservato latenza e durata di: - consegne semplici - cambi di consegna - consegne didattiche COMPORTAMENTI NEGATIVI FREQUENZA DURATA FREQUENZA DURATA Guarda nel vuoto, ha lo sguardo assente Si distrae durante la spiegazione o l’esecuzione di un compito con attività non pertinenti (gioca con oggetti sopra o sotto il banco, chiacchiera con i compagni) Parla a sé stessa a bassa voce Fa interventi non pertinenti dovuti presumibilmente a distrazione Alza la testa dal foglio distraendosi COMPORTAMENTI POSITIVI Rimane concentrata sul compito senza distrarsi Interagisce in modo adeguato con i compagni (chiede aiuto, offre aiuto ad un compagno) Interviene in modo appropriato, fa interventi pertinenti durante la lezione Porta a termine un compito, una consegna CONSEGNE Semplici Prendere il quaderno Mettere in ordine il banco Sedersi composta Cambi di consegna Mettere il quaderno sotto il banco e prendere la nuova scheda Consegne didattiche Colorare la scheda Incollare la scheda sul quaderno Esegue Latenza Durata Antecedente Conseguente Si guarda attorno con sguardo assente frequenza Si distrae con attività non pertinenti Da questi primi dati emergeva che: • Le latenze e le durate dei cambi di consegna oscillavano tra i 3 e i 4 sec., (nella norma dunque). • Le durate di alcune attività didattiche (semplicissime, es. completare con articolo m-f), invece, risultavano troppo elevate e questo portava la bimba ad essere sempre una delle ultime a finire. • Spesso Isabella lasciava le attività didattiche incomplete e si rifiutava di andare avanti. Sulla base di queste informazioni abbiamo ristretto ancora di più il nostro focus d’attenzione sulle attività didattiche e abbiamo effettuato una serie di osservazioni in cui sottoponevamo Isabella (e la classe) ad alcune prove standard, più o meno della stessa difficoltà, che richiedevano lo stesso tempo di esecuzione. In Italiano abbiamo utilizzato delle prove di comprensione che comportavano: - lettura del brano - risposta ad alcune domande (sia aperte che chiuse). - illustrazione (disegnare o colorare immagini relative al contenuto del brano). In Matematica abbiamo somministrato dei problemi che comportavano: - lettura del testo - illustrazione del problema (disegnare o colorare delle immagini relative al contenuto del problema) - operazione e risposta ai quesiti (sia aperte che chiuse) Cosa abbiamo ottenuto da queste osservazioni? SINTESI DATI MATEMATICA • • Isabella impiegava in media 32 minuti per portare a termine consegne di questo tipo. Il resto della classe si divideva, invece, più o meno in questo modo: Ma., A., E., M., R.= 15 minuti circa Mat., G., L., S., E., Sa., A.= 20 minuti O. (dipendeva un po’ da quanto riusciva a concentrarsi), Am.= + di 30 minuti 35 30 25 20 Primi Medi 15 10 5 0 Ultimi SINTESI DATI ITALIANO 40 • Isabella impiegava in media 40 minuti per portare a termine consegne di questo tipo. • Il resto della classe si divideva, invece, più o meno in questo modo: 35 Ma., A., E., M., R.= 25 minuti circa 30 25 Mat., G., L., S., J., E., Sa., A.= 30 minuti circa 20 O. (dipendeva un po’ da quanto riusciva a concentrarsi), Am.= 40 minuti 15 10 5 0 Primi Medi Ultimi Riassumendo, Isabella risultava molto più lenta dei suoi compagni nell’esecuzione di queste attività. E non perché avesse particolari difficoltà (di comprensione, di apprendimento o altro), ma perché si distraeva inutilmente e di fronte alle richieste delle insegnanti aveva appreso delle strategie per “farsi lasciare in pace” e non fare più nulla (bronci, piagnistei, indifferenza…) Quali obiettivi scegliere sulla base di tutti questi dati? Abbiamo pensato insieme alle insegnanti di provare a: - cercare di velocizzare i tempi di esecuzione di Isabella - uniformare maggiormente i tempi di esecuzione della classe L’intervento Setting Abbiamo svolto l’intervento: • nell’ambito dell’esecuzione di alcune prove specifiche (molto simili a quelle utilizzate in linea di base) • sia in Italiano (maestra Roberta) che in Matematica (maestra Laura) • su Isabella, ma anche sul resto della classe (ovviamente con maggiore attenzione alla bimba) Quali tecniche abbiamo utilizzato? Analisi del compito Abbiamo suddiviso il compito in 3 fasi: • Lettura • Risposte • Disegno stabilendo per ognuna dei tempi precisi di esecuzione Mentre per la classe avevamo un tempo di esecuzione unico, per Isabella abbiamo gradualmente diminuito il tempo a sua disposizione attraverso degli step L’obiettivo era fare in modo che i tempi di esecuzione di Isabella si avvicinassero a quelli medi della classe (step finale) Isabella 1 step Tempo: 38 minuti in totale Suddivisione compito: 14 minuti lettura brano 14 minuti risposte 10 minuti illustrazione 2 step Tempo: 32 minuti in totale Suddivisione compito: 12 minuti lettura brano 12 minuti risposte 8 minuti illustrazione 3 step Tempo: 28 minuti in totale Suddivisione compito: 10 minuti lettura brano 10 minuti risposte 8 minuti illustrazione 4 step Tempo: 26 minuti in totale Suddivisione compito: 8 minuti lettura brano 8 minuti risposte 10 minuti illustrazione Classe Tempo: 26 minuti in totale Suddivisione compito: 8 minuti lettura brano 8 minuti risposte 10 minuti illustrazione Step Italiano Isabella 1 step Tempo: 30 minuti in totale Suddivisione compito: 10 minuti lettura problema 8 minuti illustrazione 12 minuti operazionerisposta 2 step Tempo: 26 minuti in totale Suddivisione compito: 8 minuti lettura problema 8 minuti illustrazione 10 minuti operazionerisposta 3 step Tempo: 22 minuti in totale Suddivisione compito: 6 minuti lettura problema 8 minuti illustrazione 8 minuti operazionerisposta 4 step Tempo: 20 minuti in totale Suddivisione compito: 5 minuti lettura problema 8 minuti illustrazione 7 minuti operazione-risposta 5 step Tempo: 18 minuti in totale Suddivisione compito: 4 minuti lettura problema 7 minuti illustrazione 7 minuti operazione-risposta Classe Tempo: 18 minuti in totale Suddivisione compito: 4 minuti lettura probl. 7 minuti illustrazione 7 minuti operazione-risposta Step Matematica Prompting (dare aiuti di diverso tipo: verbali, grafici..) • Per Isabella abbiamo utilizzato 2 grandi orologi di cartoncino colorato con delle lancette mobili (uno strutturato per il compito di matematica, l’altro per quello di italiano) Gli orologi erano divisi in tre sezioni di colore differente per rendere più chiara la suddivisione del compito totale in tre sottofasi, dando la possibilità ad Isabella di monitorare visivamente il tempo che aveva a sua disposizione per ognuna di esse • Per tutta la classe abbiamo appeso un cartellone con delle regole comportamentali da seguire durante le prove Le regole Drammatizzazione paradossale Per rendere più chiaro lo scopo del gioco abbiamo realizzato una scenetta. “La tirocinante imitava Isabella: sbuffava in continuazione, giocava con penne matite, s’imbambolava fissando oggetti, persone, finestre, sbadigliava… e quando la maestra la richiamava, aveva sempre una scusa pronta. L’insegnante Laura (Matematica), invece, faceva la parte dell’alunna che si prende il tempo giusto per eseguire correttamente il compito. Così sono andate avanti a recitare cercando di evidenziare sia comportamenti errati che adeguati... C’era la curiosità di vedere la reazione di Isabella, sempre così insensibile a qualsiasi considerazione sulla sua eccessiva lentezza. Ebbene… la maggior parte dei bambini ha iniziato a ridere, molti si sono riconosciuti (es. Martina ed Emanuele che sono sempre tra i più veloci)… E la nostra Isabella? Era incuriosita e osservava attentamente! Era incredula e sembrava quasi divertita… come se si sentisse un po’ sollevata dal fatto che qualcuno potesse fare le sue stesse cose. Dopo un po’ che la tirocinante recitava la sua parte (quando oramai era rimasta l’ultima a dover consegnare), le si è avvicinata sorridendo e le ha detto: “Dai, Gianna, non distrarti in continuazione... cerca di finire anche tu.. sei troppo lenta!” Token economy Il tutto è stato inserito in un programma di Token Economy. Si trattava di una caccia diversi personaggi. al tesoro in un bosco animato da Isabella era la fatina che lungo il suo percorso doveva dare del cibo agli animali che incontrava (puzzle composto da 6 token) in cambio di alcune indicazioni su come proseguire. Gli altri bambini della classe aiutavano Isabella a tradurre i messaggi degli animali conquistando dei fantasiosi vocabolari (token classe). Quando ne ottenevano 30 in totale ricevevano la traduzione del messaggio dell’animale su un piccolo papiro ed il percorso poteva, così, proseguire. Il bosco incantato Isabella I token di Isabella I token della classe I messaggi in codice … M m m m , c h e b u o n a q u est a in sa la t a ! S iet e st a t i d a v v er o m o lt o c a r in i, p e r c iò vi a iu t e r ò . D u n q u e, d o vr et e c a m m in a r e u n b el p o ’ e c a m b ia r e d ir e z io n e . In c o n t r er et e u n a n im a l e u n p o ’ “f u r b et t o ” c h e in u n a f a m o sa f a vo la vo le va in g a n n a r e il f ig lio d i M a st r o G e p p et t o ! D if f ic ile d a in d o v in a r e ? M i sp ia c e m a n o n p o s so p iù p a r la r e! A h .. d im e n t ic a vo .. o g g i p er vo i c i sa r à u n a p ic c o la so r p r esa . C hi ed et elo a lle vo s t r e m a est r e e sc o p r ir et e d i c o sa si t r a t t a . …dopo 8 tappe finalmente.. il tesoro!!! …indovina indovinello? 2. Sono due maestre molto simpatiche. I loro nomi iniziano per L e per R. 1. È un giorno del mese di Aprile. Si trova tra l’11 e il 13. 3. E’ un posto pieno di piante, di fiori, di alberi. Dentro vi si può passeggiare, giocare ma anche star seduti sulle panchine. Messaggio finale Il 12 Aprile Laura e Roberta ci porteranno….. al parco di Mucinasso!!! Rinforzamento Abbiamo utilizzato diverse tipologie di rinforzatori: - sociale: gratificazioni, sorrisi, elogi, apprezzamenti Significativo a questo proposito un episodio: …Laura mi ha portato per mano Isabella dicendomi tutta contenta: “Gianna, devi darle un bacio! Abbiamo appena fatto un esercizio e lei ha finito prima di tutti. È stata bravissima!”. Lei stessa ci guardava con un’aria tra il soddisfatto e l’incredulo... Io l’ho abbracciata forte e le ho detto che era stata davvero una grande! Lei ci ha detto: “Mamma mia... non mi era mai successa una cosa del genere..” ed ha sorriso. - dinamico: premio finale della token economy simbolico: token informativo: cartelloni token I risultati Matematica BASELINE TRATTAMENTO 60 50 minuti 40 30 20 10 0 1 2 3 4 5 6 7 osservazioni 8 9 10 11 12 Italiano BASELINE TRATTAMENTO 60 50 minuti 40 30 20 10 0 1 2 3 4 5 6 7 osservazioni 8 9 10 11 12 13 …..Non solo numeri Laura (insegnante Matematica) commenta durante l’intervento: “Sono convinta che questo sistema funzioni... Basti vedere che fino a stamattina non voleva toccare quaderno, mentre per il gioco ha lavorato e si è impegnata anche molto. Tuttavia mi chiedo come possiamo agganciarlo e utilizzarlo in attività differenti. Inoltre bisogna ammettere che Isabella non potrà, dal momento in cui la tirocinante andrà via, ricevere l’attenzione che ha avuto finora” Da questa giusta considerazione emerge la necessità di dare alcune linee-guida per il futuro: • Cercare, nei limiti del possibile, di dare dei tempi per ogni attività proposta • Suddividere un’attività in diversi passaggi sequenziali rinforzando Isabella di volta in volta • Stimolare Isabella quando non vuole lavorare rinforzando ciò che è riuscita a fare fino a quel momento e ponendole un piccolo obiettivo da raggiungere a breve termine • Non lasciarla “a sé stessa”. Si sa, a volte la pazienza ha dei limiti, ma l’estinzione con lei non funziona! ...Alcune riflessioni di Gianna... .. È il momento dei saluti… Ad un tratto ci accorgiamo che Isabella sta piangendo.. Rimango senza parole.. mi avvicino a lei e sotto voce le chiedo perché.. Lei a singhiozzi mi risponde : “Perché sono dispiaciuta che vai via..” e continua a piangere.. Io la rassicuro dicendole che tornerò prima di quanto creda. Le ricordo la promessa che mi ha fatto, anzi ci ha fatto (davanti alla maestra e alla classe).. “Prometto di impegnarmi di più, come ho fatto durante il gioco finendo i compiti senza fare storie”. La abbraccio forte dicendole che in tutte queste osservazioni mi ha dimostrato di avere tanta buona volontà e di essere anche molto in gamba.. Lei mi stringe e piange ancora.. Le chiedo di farmi un bel sorriso prima di andare.. e poi scappo via.. ..Con i miei pensieri, con mille emozioni contrastanti e soprattutto con lo stupore che quella reazione aveva suscitato in me.. chi l’avrebbe mai immaginato.. lei sempre così distante.. Ricordo ancora il primo giorno che sono entrata in classe.. come mi guardava, quello che mi diceva .. e quante volte mi è sembrato di non riuscire a stabilire un contatto con lei.. di non vedere alcuna reazione nei miei confronti, di crederla così insensibile ai miei rinforzi. Ebbene proprio quella stessa bimba oggi mi ha sorpresa, dimostrandomi probabilmente quanto sia stata importante per lei questa esperienza..