milano citylife

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milano citylife
CITY LANDSCAPE
MILANO CITYLIFE
CityLife, l’ambizioso progetto che
regalerà alla sua ultimazione 16
ettari di nuovo verde e un’area
pedonale tra le maggiori in Europa,
ha consegnato recentemente alla
metropoli milanese i primi lotti del
parco e dei giardini delle residenze
Hadid e Libeskind. Nell’area
storicamente occupata dalla Fiera
Campionaria e nel complesso mix
di funzioni urbanistiche,
infrastrutture interrate, residenze e
uffici, il parco rappresenterà senza
dubbio il vero tessuto connettivo,
oltre che l’opera di maggiore
evidenza.
In questa
pagina: il “fontanile”, ovvero la fontana inspirata ai fontanili della
bassa Lombardia. La sua geometria
mette in luce la leggera pendenza
del terreno verso il Po (Foto di Matteo Carassale).
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CityLife, the ambitious project which
will include 16 hectares of new urban
park land on completion, and one of the
largest pedestrian areas in Europe,
recently delivered plans to Milan’s city
hall for the first lots of the park and the
gardens around the Hadid and
Libeskind designed residential buildings.
The park will doubtless function as
essential connective tissue, as well as
having the highest visibility, in the
former Fiera Campionaria exhibition
grounds, a complex mix of urban
planning amenities, underground
infrastructure, and residential and office
buildings.
In questa pagina:
vista delle residenze Libeskind dal
parco (Foto di Matteo Carassale).
Il progetto CityLife si inserisce nella più ampia riqualificazione dell’area ex-Fiera, equivalente a una superficie di circa 255.000 mq, resasi libera in seguito allo spostamento delle attività fieristiche nel
nuovo polo internazionale di Rho-Pero, con il solo mantenimento nell’area Portello del complesso di FieraMilanoCity. L’area, nel 2004,
è stata oggetto di una gara internazionale vinta da CityLife, un consorzio allora composto da Generali Properties S.p.A, Gruppo Ras,
Progestim S.p.A. (Gruppo Fondiaria-SAI), Lamaro Appalti S.p.A. e
Grupo Lar. In seguito all’aggiudicazione della gara viene costituita
CityLife, società oggi controllata dal Gruppo Generali e partecipata
da Allianz. Il progetto vincitore al suo completamento comprenderà:
• un parco di 168.000 mq (da 86.373 mq, previsti nel Piano Integrato di Intervento del dicembre 2006, ai 168.000 della variante
2008 definitivamente approvata dal Comune) che per dimensione diventerà il terzo parco del centro di Milano dopo il Parco Sempione
e i giardini Pubblici di Porta Venezia;
• le aree di edilizia residenziale: 7 residenze Hadid, 8 residenze Libeskind
• tre grattacieli dedicati a funzioni direzionali: Torre Isozaki, Torre
Hadid, Torre Libeskind
• circa 20.000 mq di superfici destinate a commercio e servizi;
• parcheggi sotterranei per 7000 posti auto
• un percorso ciclopedonale che collega CityLife, da un lato, al
parco Sempione e dall’altro alle colline artificiali dell’area Portello e
di lì al Monte Stella;
• la realizzazione di una nuova viabilità interrata;
• il passaggio della Linea 5 della Metropolitana, con una fermata nel
cuore dell’area – denominata Tre Torri – e due nuove stazioni nelle
vicinanze (Domodossola e Portello).
Mediante un percorso congiunto tra amministrazione pubblica e CityLife, è stato indetto, nel 2010, un concorso internazionale di progettazione. La competizione era nata con l’obiettivo di realizzare
uno spazio pubblico che fosse al tempo stesso un parco sostenibile,
simbolico e di connessione, integrato ai tracciati urbani esistenti e
alle funzioni residenziali, direzionali, culturali e per il tempo libero
che trovano ospitalità nell’ambito dell’intero intervento. Al concorso
hanno partecipato oltre 70 candidati e il progetto vincitore, selezionato tra otto proposte elaborate da alcuni tra i migliori architetti paesaggisti a livello internazionale, è stato quello presentato da
Gustafson Porter (UK) in gruppo con One Works (ITA) e !melk (USA),
dal titolo Un parco fra le montagne e la pianura. Lo scorso dicembre CityLife ha inaugurato, insieme all’Amministrazione comunale, i
primi 25.000 mq di verde pubblico. Il completamento di questa
prima fase segue l’opera di riqualificazione a verde dei parterre nei
viali Belisario, Ezio, Cassiodoro e Berengario: circa 10.000 mq che
nel 2011 erano stati trasformati da parcheggi dell’ex Fiera in viali alberati e pedonali. Contestualmente alla consegna del primo lotto del
parco sono state ultimate le residenze progettate rispettivamente da
Daniel Libeskind e da Zaha Hadid, che ospitano al loro interno giardini che valorizzano il concetto stesso di “verde condominiale”.
IL PARCO DI CITYLIFE
Progetto paesaggistico vincitore del concorso - Gruppo composto
da: Gustafson Porter, One Works e Melk!.
In questa pagina: diverse fotografie che riportano i dettagli
del parco. In particolare l’arredo urbano, e le specie botaniche utilizzate (Foto di Matteo
Carassale).
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Il concept
Il progetto paesaggistico riflette, in primo luogo, le caratteristiche della varietà territoriale della Lombardia, che accoglie
il paesaggio montano, estendendosi a sud fino alla pianura,
passando da una consistente area prealpina. Le formazioni
vegetali si modificano a seconda del paesaggio, creando microcosmi diversi e atmosfere distinte. Il parco di CityLife campiona tutti i diversi scenari che la regione lombarda propone
e li ospita in un continuum che si modifica costantemente, grazie al quale ogni fruitore del parco potrà trovare gli spazi, i
percorsi e le zone che preferisce. Un approccio, questo, pensato per favorire dal punto di vista funzionale una maggiore
interazione sociale, oltre che ricreativa. Momenti prettamente
contemplativi si accostano quindi a lunghe passeggiate, ma
sempre immersi in un ambiente naturale preservato dal passaggio veicolare che avviene – in tutta l’area CityLife – esclusivamente a livelli interrati. Dal punto di vista morfologico, il
parco è tessuto connettivo per antonomasia; per questo motivo, il trattamento della topografia permette di amalgamare
tutti gli ambiti del comparto, dagli spazi verdi più aperti fino
alla Piazza Tre Torri, che si colloca a una quota più elevata
rispetto al livello della città circostante. Sotto il profilo ciclabile,
invece, il parco intercetta il percorso ciclopedonale che dal
centro città arriva fino alla “montagnetta” di San Siro.
Neil Porter
Gustafson Porter Capogruppo
SCHEDA TECNICA
Leonardo Cavalli
One Works
Progetto Parco urbano di CityLife
Luogo Ex quartiere storico Fiera Milano
Committente CityLife S.p.a.
Progetto paesaggistico in fase di Concorso Gustafson Porter (UK) in gruppo
con One Works (ITA) e !melk (USA) e Arup (multinazione)
Dati dimensionali 168.000 m² circa di cui: • Aree con alberature ad alto
fusto 50.000 m² circa • Aree a prato e arbusti 72.000 m² circa • Aree
pavimentate 45.000 m² ca
FASE DI PROGETTO PRELIMINARE - ESECUTIVO FASE “A”
Progetto paesaggistico Gustafson Porter (UK)
Specifiche tecniche e computi One Works
Impiantistica Alpina
Botanica Laura Gatti (dottore agronomo)
Illuminazione Ferrara Palladino & Associati
FASE DI COSTRUZIONE E DIREZIONE LAVORI
Direzione lavori Studio In.Pro (ITA)
Impresa di costruzione Peverelli S.r.l. (Fino Mornasco - CO), Euroambiente
S.r.l. (Pistoia), ICG
Superficie area 25.000 m² circa (parte realizzata) di cui Superficie boscata
7000 m² circa, con 317 alberi ad alto fusto di 39 specie diverse. Principali essenze utilizzate: Fagus sylvatica, Pyrus calleriana “Chanticleer”, Prunus avium,
Acer pseudoplatanus, Ostrya carpinifolia, Acer freemani “Autumn blaze”, Fraxinus angustifolia, Platanus acerifolia Aree a prato e cespugli 9.800 m² circa
Aree pavimentate in calcestre, ghiaia resinata e beola grigia, fontanile in basalto e granito bianco
MATERIALI ILLUMINAZIONE modello “Urban” di Gewiss S.p.a. (Cenate Sotto
– BG); modello “Maxiwoody” iGuzzini Illuminazione S.p.a. (Recanati – MC)
ARREDO Panchine: modello “Chico Bench” di Wales & Wales (UK); modello
“Bilateral” Santa & Cole (Barcellona). Cestini: modello “Cinder” di Beaver
Company by Green System S.r.l. (Milano); modello “Milano” di Amsa Milano
Numero di alberi inseriti nel progetto 317
CITY LANDSCAPE
CityLife: a new park for Milan
Planimetria generale del parco e della piazza con evidenziata
la parte di parco realizzata.
Le zone e le fasi
Il Parco viene realizzato in diverse fasi, che si susseguono da
sud verso nord. La prima parte della fase (A), quella appena
conclusa, coinvolge piazza Giulio Cesare, largo Africa e la
zona compresa tra le due nuove aree residenziali, per un totale di 25.000 mq circa. Il completamento di questo primo
step è stato possibile grazie al ruolo decisivo del Comune di
Milano e del Settore Parchi e Giardini: l’attività di coordinamento e di condivisione ha permesso di sviluppare il progetto
assentito, in un Parco costruito e collaudato. Il completamento
dell’intera fase A, sotto la Direzione lavori dello Studio In.Pro,
prevede – entro la metà del 2014 – la realizzazione della
parte sud-est del Parco verso viale Cassiodoro, il ripristino
della Fontana delle Quattro Stagioni (ormai inattiva da diversi
anni) e la sistemazione di piazza Giulio Cesare, raggiungendo così una superficie complessiva di 58.000 mq. A queste fasi seguiranno la realizzazione dell’area attigua alla
piazza Tre Torri – nel cuore di CityLife – e, per ultima, la parte
nord-ovest verso viale Berengario. Una volta completato, nel
2016, il parco misurerà 168.000 mq.
Il progetto paesaggistico della “fase A”
La prima parte del Parco CityLife, oggi conclusa, misura circa
25.000 mq e si caratterizza per l’ampia varietà degli ambienti
che vanno da zone a prato a zone boscate. All’ingresso sud, due
filari incorniciano la piazzetta di largo Africa mentre verso piazza
Giulio Cesare i due filari sono costituiti da Prunus, ossia piante
di terza grandezza scelte per lasciare intatto il rapporto tra la
Fontana del Gerla e l’ambiente circostante, ma mantenendo al
contempo la memoria dell’antica piazza di ingresso alla Fiera
Campionaria. Mano a mano che i filari si addentrano nel parco,
si incontrano esemplari di Sophore e Platanus che, con la loro dimensione importante, si adeguano al rapporto con gli edifici vicini. A destra e sinistra della fontana centrale a forma di goccia,
il terreno è leggermente rialzato e vi sorge una delle zone più
densamente boscate. L’area, infatti, ospita un bosco misto di
faggi, la cui composizione è articolata in modo da rispondere
alle caratteristiche condizioni microclimatiche di questa parte di
parco: volutamente disetanea, questa zona presenta l’aspetto
più ”naturale”. Escludendo gli ampi assi diagonali che collegano
le zone residenziali a sud-est, a ovest e alla piazza del Fontanile,
soltanto stretti percorsi in corteccia attraversano i boschi, mentre
un mix di bulbi e di felci decidue accenderanno i declivi in primavera. Nelle altre aree, invece, il prato fiorito dona una colorazione più chiara all’orizzonte vegetazionale più basso, mentre
nell’intersezione tra l’asse pedonale nord-sud e l’area a bosco,
dove la Fontana storica del Gerla è connessa all’ingresso del
Parco, gli alberi si diradano rivelando il Fontanile, elemento che
evoca i paesaggi tipici della pianura bassa lombarda.
The context
The CityLife project is part of the broader redevelopment scheme for the former trade fair grounds;
an area of approximately 255,000 square meters
vacated when the new international complex
opened in Rho-Pero, leaving only the Portello area
in the FieraMilanoCity complex. In 2004 the development for the area was the subject of an international competition won by CityLife, a consortium
of Generali Properties SpA, Gruppo Ras, Progestium SpA (Gruppo Fondiaria-SAI), Lamaro Appalti SpA and Gruppo Lar. Following the win, the
CityLife company was founded, controlled today by
Gruppo Generali with shareholder Allianz. The
winning design includes:
• a 168,000 m2 park (from 86,373 m2 in the December 2006 planning document to 168,000 in
the 2008 variance approved by the city) making it
the third largest park in central Milan, after Sempione Park and the Porta Venezia public gardens;
• residential buildings: 7 designed by Hadid, 7 designed by Libeskind;
• three office towers already famous as the Isozaki
Tower, the Hadid Tower, and the Libeskind Tower;
• approximately 20,000 m2 is slated for commerce
and services;
• underground parking for 7,000 vehicles;
• a bike and walking path connecting CityLife to
Sempione Park on one side, and the artificial hills
in the Portello area and from there to Monte Stella
on the other;
• The Tre Torri stop for the Line 5 subway in the middle of the area, and two new stations nearby (Domodossola and Portello).
A joint project between the city of Milan and
CityLife, in 2010 an international design competition was called for a public space that would be an
ecologically sustainable park, a symbolic site, and
a connection point integrated in the existing urban
fabric for the residential, business, cultural, and free
time functions that make up the complex. More than
70 entries were cut down to eight proposals from
some of the best and internationally renowned landscape architects; the winning entry, by Gustafson
Porter (UK) with One Works (Italy) and !melk (USA)
was called A Park Between the Mountains and the
Plain. Last December, with the city administration,
CityLife inaugurated the first 25,000 square meters
of public park. The completion of this first phase follows the restoration of the planting along the avenues Belisario, Ezio, Cassiodoro and Berengario.
About 10,000 square meters, made into parking
lots for the fairgrounds in 2011, have been transformed into treelined pedestrian streets. As the first
lot of urban park land was being finished, the residences designed by Daniel Libeskind and Zaha
Hadid were nearing completion, the gardens in
their interiors renewing and enhancing the concept
of having a “condominium garden”.
The concept
The landscape architecture project reflects first and
foremost the variety of the Lombard territory: mountainous landscapes extending south to the plain,
and passing through pre-Alpine countryside. The
vegetation changes according to the landscape,
creating a series of microcosms and distinct environments. The CityLife park samples all the various scenarios the Lombardy Region offers,
hosting them in a continuously changing continuum, while allowing visitors to find their own preferred areas and paths. This approach is
designed to encourage greater social interaction
from a functional point of view as well as recreational. More contemplative moments are available in the long walks through the “natural”
landscape, protected from traffic - cars are rigorously relegated to underground routes in
CityLife. From a morphological point of view the
park is quintessential connective tissue, and the
topographical treatment allows mixing all the
sites, from the open green areas to Piazza Tre
Torri at a higher level than the surrounding city.
For bicycle traffic, the park intersects with the
bike and walking path connecting the city centre
to San Siro’s “Little Mountain”.
The areas and phases
The park is being built in phases from south to
north. The first part of phase A has just been completed, including Piazza Giulio Cesare, Largo
Africa, and the area between the two new residential districts, a total of nearly 25,000 square
meters. The completion of this first step was made
possible by the decisive roles taken on by the City
of Milan and the Parks and Gardens Department;
coordination and collegiality allowed the project
and park to be developed, built and certified for
use. Under the direction of Studio In.Pro Phase
A is scheduled for completion by mid-2014 including the installation of the southeast area of
the park near Viale Cassiodor, the restoration of
the Fountain of the Four Seasons (out of order for
some years), and the redesign of Piazza Giulio
Cesare, for a total of 58,000 square meters. The
area adjacent to Piazza Tre Torri, in the heart of
CityLife, is scheduled to be restored next, followed by the northwest area towards Viale
Berengario. On completion the entire park will
measure 168,000 square meters.
The landscape plan for phase A
The first part of the CityLife Park, now complete,
measures approximately 25,000 square meters
and is characterized by a broad variety of environments from lawn areas to woods. Two rows of
trees frame the small Largo Africa plaza at the
southern entrance; two rows of Prunus trees near
Piazza Giulio Cesare are the third largest
species used, so as not to disturb the relationship
between the Gerla Fountain and the surroundings while at the same time maintaining the historic memory of the former entrance plaza to the
fairgrounds. Entering the park, Sophora and Platanus specimen trees are tall enough to relate to
the adjacent buildings. Ground level is slightly
raised in the densely wooded areas to the right
and left of the drop-shaped central fountain. The
mixed beech forest, a stand of uneven age trees
whose composition responds to the area’s microclimatic conditions, is the most “natural” area.
Aside from the broad diagonals that connect the
residential areas to the southeast and west and to
the Piazza del Fontanile, only narrow paths of
chipped tree bark cross the woods. A mix of
bulbs and deciduous ferns light up the slopes in
the spring. In other areas flowering meadows
create a lighter palette on the low horizon. The
trees thin out at the intersection of the north-south
walking path and the wooded area, connecting
the historic Gerla fountain to the entrance to the
park and revealing the evocative Fontanile, an
element typical of historic landscapes in the
lower Lombardy plain.
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GIARDINO RESIDENZE LIBESKIND
Progetto delle residenze di Studio Daniel Libeskind.
Progetto del paesaggio di Margherita Brianza, Filippo Marsigli Rossi Lombardi, Enzo Paoli. Testi e intervista di Margherita Brianza
Come un “vivaio naturalistico” in parte
privato e in parte condominiale, il
giardino delle residenze Libeskind
coniuga, nell’espressività formale
dell’architetto americano, tecnica e
innovazione realizzativa.
Gli elementi naturali che valorizzano
l’architettura si articolano in un sistema
pensile dal forte impatto naturale, ma
dal grande contenuto tecnologico.
In the center of the city a large private
arboretum interacts with the evocative
residences designed by the great
American architect. Nature enhances the
architecture, and the architecture
enhances nature. A real landscape, both
nature and technique.
A garden with a striking impact and great
technological content installed on an
underground roof.
In questa immagine: porzione della
collina centrale che si sviluppa con
tecnologia pensile. Il grande movimento di terra centrale raccorda il
camminamento centrale con il livello -1 dei box interrati (Foto di
Stefano Vinci).
In basso: sezione di progetto.
Accostarsi al progetto dei giardini privati delle residenze progettate da Daniel Libeskind per CityLife comportava il compito
preciso di rispondere alle molte vocazioni che lo spazio stesso
suggeriva. Il paesaggio da costruire doveva avere un aspetto
unitario, anche se all’interno del comparto erano previsti settori
molto diversi, come giardini privati e ambiti condominiali, aree
fruibili e zone più estensive. I cinque edifici disegnati da Libeskind sono disposti secondo uno schema a corte e si declinano
con altezza variabile. L’area residenziale, quindi, instaura con il
paesaggio un legame diverso a seconda del contesto con cui si
relaziona. All’interno del progetto di CityLife questo tassello si affaccia in parte su via Spinola e in parte sul parco pubblico, su
aree di grande fruibilità o su superfici boscate di minore passaggio.Il paesaggio ha il dovere di coniugarsi a seconda delle
situazioni, ma deve farlo in maniera silente, inducendo negli
utenti comportamenti diversi in rapporto ai differenti ambiti, senza
far loro percepire che questo abbia la capacità di plasmare i
sentimenti, facendo leva sugli istinti più intimi. Lo schema circolare
degli edifici ha stimolato un disegno centripeto del paesaggio,
con un grado crescente di intimità mano a mano che questo si
accosta agli edifici. All’interno dei quasi 10.000 mq dei giardini
si distinguono ambienti più privati e altri più condivisi. Al centro
un bosco, alto, potente, filtro di luce e mediazione con l’azzurro
del cielo. Le sfumature chiare dei gingko e delle gleditsie anticipano i raggi di sole che lambiscono le chiome, le foglie sono
specchi che aumentano la luminosità. Il bosco è il cuore del paesaggio, la porzione di vera natura, il contrappunto al dinamismo
della composizione architettonica, agli spigoli degli edifici che si
torcono mano a mano che si avvicinano al cielo. Il bosco è ombrello per chi ha voglia di sostare sulla panchina aspettando
qualcuno. Nel disegno di Daniel Libeskind è stato da subito pensato il rapporto con il paesaggio. Il piano 0 degli edifici è al livello della città e rappresenta anche l’altezza dei giardini privati
e condominiali, ma il cuore della corte presenta una collina che
Nella pagina precedente, in alto:
vista zenitale della corte interna delle
Residenze Libeskind, in cui è visibile
il disegno del percorso principale in
cubetti di pietra naturale con intarsi
di granito montorfano e del percorso
circolare in cemento con finitura al
quarzo e pigmenti (Foto di Stefano
Vinci).
Al centro, a destra: le chiome degli
alberi mediano la vista del cielo e
delle architetture.
In basso, a sinistra: vialetto perimetrale di connessione tra gli ingressi
dei cinque edifici, costeggiato da un
ring di vasche aromatiche (Foto di
Lorenzo Castore).
In basso, a destra: vista prospettica
con dettaglio dei parapetti e del
palo della luce disegnato da Daniel
Libeskind (Foto di Lorenzo Castore).
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In alto: planimetria del lotto
residenziale.
Sotto: fianco della collina che discende verso il vello -1 e vista su
uno dei ponti che connettono il
camminamento pedonale centrale
con i singoli edifici (Foto di Lorenzo
Castore).
In basso: dettaglio di arredo del
verde. Le panchine sono disposte in
maniera irregolare, armonizzandosi con naturalezza nel paesaggio (Foto di Matteo Carassale).
sostiene il camminamento centrale e piega fino a livello -1,
creando una curva morfologica che scopre il fianco dello strato
interrato al fine di conferirgli più qualità architettonica e per dare
maggiore ricchezza alla composizione generale. L’architettura è
quindi sviluppata su livelli diversi e il paesaggio si fa tessuto connettivo. Il ring delle vasche aromatiche è cintura di connessione
di tutte le hall di ingresso ai palazzi: esso è memoria del paesaggio mediterraneo, esprime un controllato disordine che accresce la sensazione di una natura presente e rallegra i sensi
accolti da odori noti e accoglienti. Il paesaggio si modifica, dalla
zona centrale al bosco fino al ring dei giardini privati, mantenendo sempre una grande valenza naturalistica, sostenuta però
da un impianto ad alta tecnologia. Sia i giardini privati sia quelli
condominiali sono pensili, ma ciò non comporta la rinuncia al rigoglio di alberi e arbusti. La collina centrale è anch’essa in parte
pensile. Tutto il sistema è stato pensato con l’utilizzo di materiali
naturali, riciclabili al 100%, impiegando sacchi di Igroperlite (che
costituiscono l’elemento di accumulo idrico del sistema Perliroof)
disposti a piramide o sdraiati sui solai, un materiale che, oltre
a essere molto leggero, costituisce il migliore substrato per garantire una ritenzione idrica adeguata e il nutrimento giusto
per le piante. Infine, roccia di natura lavica è stata espansa
e raccolta in grandi sacchi, che hanno anche funzione di contrafforte alla spinta del terreno: grazie a questa tecnica è
quindi possibile costruire morfologie complesse anche in situazioni pensili particolarmente articolate. Ciò che più stupisce passeggiando per il giardino delle residenze di Libeskind
è che non si percepisce che si tratta di un manufatto ad alta
tecnologia; al contrario, sembra che il paesaggio esprima la
parte più selvaggia e che l’architettura sia il vero accento di
modernità della Milano che cambia il suo skyline.
INTERVISTA AD AGOSTINO GHIRARDELLI,
Direttore di Libeskind Architettura, Milano
di Margherita Brianza
Tra i plastici di CityLife, abbiamo incontrato Agostino
Ghirardelli, direttore di Libeskind Architettura di Milano,
per farci raccontare quale sia stata l’idea fondante del
progetto del lotto residenziale disegnato da Daniel Libeskind. In primo
luogo, l’architetto ha chiarito che il progetto si sviluppa su una precisa
dualità: ”L’architettura si fa urbanistica e l’urbanistica si fa architettura”,
spiega Ghirardelli. “Il contrappunto di queste due discipline genera il masterplan e lo eleva a un approccio più ampio anche dal punto di vista concettuale”.
In realtà, non tutti sanno che Daniel Libeskind conosce profondamente la
realtà meneghina, in quanto ha vissuto a Milano, dove anche i suoi figli
sono cresciuti e hanno studiato per alcuni anni. Questo gli ha consentito un
approccio duplice: da un lato un sguardo consapevole sulla città storica e
un omaggio al suo glorioso passato, dall’altro un inchino al futuro e alla
nuova Milano che cresce. “La tipologia della casa a corte è stata reinterpretata come corte aperta”, continua Ghirardelli. “Il nucleo dell’edificio si
ripete mentre l’involucro esterno cambia, definendo la specificità di ogni
unità immobiliare. Ogni appartamento è diverso dall’altro, così come ogni
edificio è unico”. Il progetto è pensato con un’attenzione particolare alle
viste sulla città, instaurando già dalla fase di concept una relazione con il
contesto. Il rapporto con il paesaggio è di accoglienza e, al contempo, di
contrasto. Un rapporto duplice, appunto, che offre al visitatore momenti di
stupore e meraviglia e angoli in cui la vegetazione sottolinea l’architettura
in una relazione di reciprocità. Ghirardelli tiene a sottolineare quanto il progetto sia sentito da Libeskind. “Posso testimoniare quanto Daniel abbia curato con amore questo cantiere e quante volte sia venuto di persona a
seguirlo, malgrado i numerosi impegni che ha in tutto il mondo”, afferma
con convinzione. Del resto, l’idea è partita dall’ammirazione e dalla
profonda conoscenza che Libeskind ha della cultura italiana. “Tanto che”,
sottolinea il professionista milanese, “questa architettura è colma di riferimenti semantici, come se fosse stata farina di un architetto italiano”.
Inevitabile, a questo punto, chiedere a Ghirardelli quale sia per il grande
architetto americano il rapporto tra paesaggio e architettura, soprattutto in
riferimento al fatto che le sue opere vengono realizzate in contesti diversi
in tutto il mondo. “Daniel Libeskind”, dice Ghirardelli, “è un convinto promotore della cura per il paesaggio, perché senza di esso l’architettura morirebbe, in quanto sarebbe condannata per definizione a rimanere uguale
a se stessa. Invece ha bisogno della mutevolezza della natura, della stagionalità che modifica il contesto. L’architettura si relaziona al paesaggio
circostante, risente dei mutamenti e ne trae vantaggio”. E questo, secondo
Ghirardelli, “è un elemento distintivo di tutto il lavoro di Libeskind”.
SCHEDA TECNICA
Progetto CityLife - Aree interne Residenze di via Spinola 8
Luogo Milano
Progetto architettonico Daniel Libeskind (architetto)
Progettisti del paesaggio Margherita Brianza (architetto paesaggista), Filippo
Marsigli Rossi Lombardi (dottore agronomo), Enzo Paoli (architetto)
Committente CityLife S.p.a.
Collaboratori Luca Manzocchi, Laura Mazzei, Antonio Spena, Michał Ruciński
(architetti)
Impresa esecutrice opere a verde Euroambiente S.r.l. (Pistoia)
Cronologia 2012-2013
Dati dimensionali 8000 m²
MATERIALI
ILLUMINAZIONE Bega (Menden - Germania)
ARREDO arredi su misura Beaver Company by Green System S.r.l. (Milano)
Materiali vegetali Zelari Piante S.s. (Pistoia)
Alberature Ginkgo biloba, Fraxinus excelsior, Gleditsia triacanthos “Inermis”,
Fraxinus oxycarpa “Raywood”, Pyrus calleryana “Chanticleer”, Acer palmatum,
Cercis siliquastrum, Magnolia x soulangeana, Parrotia persica, Prunus serrulata,
Malus ioensis Tappeto erboso in zolla Giardini pensili stratigrafia Perliroof di
Perlite Italiana S.r.l. (Corsico - Milano)
Numero di alberi inseriti nel progetto alberature I grandezza: n. 94; alberature II grandezza: n. 48; alberature III grandezza: n. 40. Totale: 182
A lato: ancora un’immagine dei
giardini delle Residenze Libeskind
(Foto di Lorenzo Castore).
Progettista Margherita Brianza Laureata in Architettura a
Milano si è trasferita a Parigi dove ha frequentato la ENSP
École Nationale Supérieure de Paysage di Versailles con
Gilles Clément. Ha collaborato con Charles Jencks al progetto del Parco Portello di Milano. Nel 2008 fonda lo studio P’Arc Nouveau che opera in tutta Italia a partire dall’inserimento paesaggistico degli interventi edilizi fino alla
progettazione di livello esecutivo. Attualmente sono in costruzione interventi a Milano, a Trieste e a Roma.
Progettista MarsigliLab Laboratorio di Architettura del Paesaggio nato dall’esperienza ventennale di Filippo Marsigli
Rossi Lombardi nel campo del design, della progettazione
delle aree verdi private e nella riqualificazione ambientale e territoriale. Lo studio è composto da figure professionali di formazione eterogenea: architetti, designer, ingegneri,
agronomi, geologi che garantiscono un approccio multidisciplinare al progetto. Il laboratorio indaga soluzioni progettuali innovative operando tra architettura, paesaggio, urbanistica e design, dalle fasi preliminari a quelle esecutive.
Progettista Enzo Paoli Architetto, titolare dello studio Tecnogreen nell’ambito del quale ha ideato e sviluppato sistemi brevettati raccolti nel marchio Perligarden di Perlite Italiana. L’attività di ricerca relativa alla naturalizzazione
di aree sigillate ha inizio nel 1990 e nel 1992, con la
presentazione del primo prototipo al Chelsea Flower
Show a Londra, ottiene un riconoscimento internazionale.
Negli anni successivi, lo studio ha svolto progetti di ottimizzazione della stratigrafia pensile, comprendendo tutte le analisi tecniche necessarie, inclusa la regimazione idraulica.
CITY LANDSCAPE
The gardens of the residential
buildings designed by Libeskind
Approaching the design for the private gardens in the residential buildings designed by
Daniel Libeskind for CityLife entailed responding to the many vocations of the site itself.
The landscape had to have a unified aspect, even though very different sectors were planned for each area, like private gardens and condominium areas, usable areas and more
extensive areas. The five buildings designed by Libeskind are laid out in a courtyard scheme and have variable heights. The landscape in the residential areas responds to the context and connections are made accordingly. In the CityLife project the landscaping partially faces Via Spinola and partially the public park, overlooking high-use areas and the
less frequented wooded areas. Landscape should adapt to situations discreetly, encouraging users to behave differently in different places without becoming conscious of the inducements: this is the ability of design to shape feelings and manipulate instincts. The circular plan of the buildings suggested a similar landscape design, with an increasing sense of intimacy as the areas move closer to the buildings. In the nearly ten thousand square meters of garden there are both private areas and more communal areas. In the center of the woods, tall trees filter light and sky, while the colors of the gingko and honey locust leaves, reflecting the light, mimic the rays of the sun on the tree crowns. The woods,
with shady benches for those who wish to stop there, is the heart of the landscape, a very
natural area and a counterpoint to the dynamic architectural composition, to the building’s
twisting corners reaching for the sky. The relationship with the landscape was immediately taken into account in Daniel Libeskind’s design. The buildings’ level 0, at ground level, is where the private and condominium gardens are; the central path in the middle of
the hill in the courtyard descends to the level below, creating a morphological curve that
reveals the side of the underground level, an architectural statement that enriches the overall composition. The architecture, developed on different levels, is connected by landscape. The fragrant herb gardens are a repeating motif at the entrance halls to the buildings; representing the Mediterranean landscape, expressing controlled disorder, and
increasing the sensation of being in the presence of, and stimulated by nature. As the
landscape changes, moving from the central area in the woods to the ring of private
gardens, it maintains the same natural style, made possible however by cutting edge
technology. Both the private gardens and the condominium gardens are installed over
underground structures without giving up trees and large shrubs. The central hill is also
partially built over an underground roof. The entire system was designed with natural
materials, 100% recyclable, using bags of water retaining Igroperlite material in a pyramid or laid flat on the roof. The light material makes the best substrata, guaranteeing
both adequate water retention and correct nutrition. Finally, lava rock is spread or placed in large sacks to buttress the spine-like structure. This technique allows the creation of complex morphology even on top of complex underground roof structures.
What strikes visitors to the gardens in the Libeskind residences is that they don’t realize they’re actually in man-made landscapes. It seems just the opposite, expressing
the project’s wilder, natural side while the architecture lends a sleek new accent to Milan’s changing skyline.
Interview with Agostino Ghirardelli, Director of Libeskind Architettura, Milan by Margherita Brianza
In the midst of CityLife models, we met Agostino Ghirardelli, Director of Libeskind Architettura in Milan, to hear about the ideas behind the design for Daniel Libeskind’s residential project. First the architect made it clear that the project had a precise duality. “Architecture makes urban planning and urban planning makes architecture”, explained
Ghirardelli. “The counterpoint of these two disciplines generated the masterplan and elevated it from a conceptual point of view to a broader approach”. Not everyone is aware that Daniel Libeskind knows the reality of the site quite well, that he lived in Milan,
brought up his children and had them study there for some time. This allowed him to take
a dual approach, on one side an educated look at the historic city and a homage to its
glorious past, on the other side, a nod to the future and the growing new Milan. “The
courtyard typology was reinterpreted as an open courtyard”, continues Ghirardelli. “The
nucleus of the building repeats while the exterior cladding changes, defining the specificity of each unit. Each apartment is different from the next, as each building is unique”.
As early as the concept phase, the project design paid particular attention to views corridors on the city, creating a relationship to context. This relationship to the landscape is
one of welcome and at the same time, contrast. A dual relationship, in fact, that offers visitors moments of surprise and marvel and places where the planting highlights the architecture in a reciprocal rapport. Ghirardelli underlines how much the project meant to
Libeskind. “I can testify as to the loving care Daniel gave this construction site and how
many times he came personally to follow it, despite his many commitments all over the
world”, he affirms. The idea began with the admiration and in-depth knowledge Libeskind
has for Italian culture. “So much so”, underlines Ghirardelli, “that this architecture is full
of semantic references, as if it were the product of an Italian architect.” It’s inevitable at
this point to ask Ghirardelli what the great American architect thinks about the relationship between landscape and architecture, especially since his projects are built in different contexts all over the world. “Daniel Libeskind”, says Ghirardelli, “is a convinced promoter of caring about landscape, because without it architecture would die, in that it
would be condemned by definition to stay the same. Instead it needs the changeability
of nature, the changing seasons that modify context. Architecture relates to the surrounding landscape, feels the changes and is enhanced”. According to Ghirardelli this “is a
distinctive element in all Libeskind’s work”.
GIARDINO RESIDENZE HADID
Progetto architettonico di Zaha Hadid con Patrik Schumacher.
Progetto paesaggistico di Roberta Peverelli. Testo di Roberta Peverelli
Un vasto giardino pensile,
spazi privati e condominiali
ricchi di vegetazione
caratterizzano i sette edifici di
pianta curva realizzati
dall’architetto e designer
irachena. Attraverso l’“Abaco
dei Sistemi Verdi” adottato dal
Settore Arredo Verde e Qualità
Urbana del Comune di
Milano, il progetto ha
garantito la continuità
percettiva e paesaggistica e la
condivisione delle funzioni
ambientali e sociali del nuovo
tassello verde dell’ampio
sistema “parco” dell’intervento
CityLife.
A vast roof top garden and
private and condominium
spaces lush with vegetation
characterize the seven curved
buildings designed by the Iraqi
born architect and designer,
Zaha Hadid.
The “Green Networks
Abacus”, adopted by Milan’s
department for urban planting,
guarantees the project’s
perceptual and landscape
continuity and the sharing of
environmental and social
functions in this new
contribution to the CityLife park
system.
Nella pagina precedente: i giardini, visti dall’alto, delle residenze
Zaha Hadid (Foto di Iwan Baan).
In questa pagina, in alto: gli esemplari arborei sono raccolti nelle
masse arbustive e direttamente collocati quali solitaires nel tappeto erboso, nel quale sono stati inseriti
elementi vegetali sferici di forte im-
patto decorativo (Archivio Peverelli
S.r.l. - Fino Mornasco - CO).
In basso: vista zenitale dell’intervento in cui sono visibili gli ampi
parterre verdi solcati dai percorsi
pedonali in calcestre. La masse di
vegetazione contribuiranno alla mitigazione visiva dei camini di ventilazione (Foto di Lorenzo Castore).
Un vasto giardino pensile
L’area residenziale progettata da Zaha
Hadid a CityLife si caratterizza per
l’originale cifra stilistica delle residenze, costituite da sette edifi-
In alto, a sinistra: planimetria di progetto delle sistemazioni a verde.
Al centro, a sinistra: altri esemplari
arborei sono raccolti nelle masse arbustive e collocati come solitaires nel
tappeto erboso (Archivio Peverelli
S.r.l. - Fino Mornasco - CO).
In basso: i giardini lineari perimetrali.
Per le ridotte dimensioni in larghezza
sono stati risolti con pavimentazioni
in legno accostate a ghiaie decorative e tappezzanti. Una siepe di
Arundiaria crea una leggera schermatura ma non cela del tutto la recinzione (Archivio Peverelli S.r.l. - Fino
Mornasco - CO).
ci di altezza variabile dai cinque ai 13 piani, i cui caratteri distintivi sono l’andamento curvilineo dei balconi e il profilo inclinato dei tetti, che conferiscono forme morbide ed eleganti agli
attici dell’ultimo piano. I blocchi edilizi e i percorsi di accesso
individuano l’area a verde, conferendole un importante ruolo
rappresentativo e di immagine. Essa è interamente sviluppata su
soletta in cemento e interessata dalla presenza di estesi camini
di ventilazione, distribuiti a differenti quote e circoscritti da muri
inclinati in getto di cls, a delimitazione dei grigliati metallici.
Queste criticità hanno condizionato e orientato la progettazione del vasto giardino pensile, suggerendo la razionalizzazione
del sistema dei percorsi pedonali, condivisa con i progettisti dello Studio Hadid, onde ridurre la frammentazione delle aree a
verde delle corti centrali e consentire la realizzazione di rilevati
di terra di altezza sino a 1,40 metri, idonei all’impianto di alcune essenze di prima grandezza e di altezze fino a 8 metri,
indispensabili per conseguire un risultato esteticamente apprezzabile in relazione all’altezza degli edifici. Alcune schermature
vegetali realizzate con siepi di specie miste contribuiscono a limitare l’impatto visuale dei camini di ventilazione, specie dagli
ingressi principali e dalle viste zenitali.
Per esigenze di continuità stilistica e percettiva, la scelta delle essenze vegetali da introdurre fa esplicito riferimento alle sistemazioni a verde che fanno da cornice all’edilizia esistente nello storico Quartiere Fiera, repertorio vegetale riferito ai primi decenni
del ‘900, consolidatosi anche nel tessuto architettonico sorto nel
dopoguerra. Per coerenza di insieme, questa matrice è stata
inoltre messa in relazione con l’”Abaco dei Sistemi Verdi”, adottato dal Settore Arredo Verde e Qualità urbana del Comune di
Milano, a garanzia della continuità percettiva e paesaggistica
e della condivisione delle funzioni ambientali e sociali del nuovo verde posto in essere nel parco e nei giardini residenziali. I
parterre verdi si sviluppano a partire dai muri di camini di ventilazione con curve decise, attrattive per le visuali complanari e
soprattutto zenitali, e la distribuzione delle specie arboree, all’interno delle macchie arbustive e nel tappeto erboso, crea quinte e fondali che rivelano il riferimento al giardino paesaggistico
e informale. Un ulteriore dettaglio stilistico è rappresentato dagli esemplari foggiati di bosso che sono
localizzati singolarmente o a gruppi nelle radure prative. I giardini privati e le aree condominiali distribuiti lungo la recinzione di
confine dell’area fondiaria hanno uno sviluppo prevalentemente lineare: la dotazione vegetale è costituita da siepi miste
di Camelia, di Arundinaria in varietà – le
cui radici sono opportunamente contenute da bande in acciaio – da macchie arbustive tappezzanti e da tappeto erboso
in rotoli, nel quale sono ritagliate aree
con pavimentazione in ghiaia decorativa. I percorsi pedonali sono realizzati in
graniglia calcarea tipo calcestre, contenuta da cordoli di sezione a “L” in lamina in acciaio zincato. L’intervento si completa con la realizzazione di un impianto di irrigazione automatico
di tipo fisso interrato, che riguarda le alberature, gli arbusti e le
specie erbacee e tappezzanti, nonché i tappeti erbosi.
Progettista e Autore Roberta Peverelli Architetto.
Si laurea nel 1988 al Politecnico di Milano e si
forma professionalmente presso lo Studio Kipar.
Esperta in progettazioni in ambito privato e
pubblico, è responsabile del settore progettazione
nella storica azienda florovivaistica di famiglia.
Socio
Aiapp,
ha
intrapreso
esperienze
professionali all’estero in Qatar, Emirati Arabi,
Kazakhstan, Libia, tuttora in corso. È autrice di
articoli e pubblicazioni tra cui “Lario Romantico” (2006) , “Un lago di
storie” (2012) e “Como si racconta” (2013).
Direttore Cantiere Marco Peverelli Direttore
Tecnico di Peverelli S.r.l. Nel corso della sua attività
si è occupato di importanti realizzazioni
seguendone anche l’aspetto progettuale, tra cui
opere a verde degli stadi dei Mondiali del ‘90,
Villaggio Olimpico di Torino 2006, Nuovo Polo
Fieristico di Rho e, tra le ultime, le Residenze di
Zaha Hadid nel Parco CityLife.
SCHEDA TECNICA
Progetto Residenze di via Senofonte 2 e 4 e Giardini interni delle Residenze di
via Senofonte 2 e 4, progettate da Zaha Hadid
Luogo Milano
Progetto architettonico Zaha Hadid con Patrik Schumacher
Progettisti del paesaggio Roberta Peverelli (architetto) - Settore Progettazione
Peverelli S.r.l.
Direttore di cantiere Marco Peverelli (geometra) - Settore Tecnico Peverelli S.r.l.
Committente CityLife S.p.a.
Collaboratori Marta Moretti, Cristina Reiners (architetti)
Cronologia • 2011 progetto preliminare
• 2012 progetto esecutivo
• luglio 2013 inizio lavori
• settembre 2013 fine lavori
Impresa esecutrice opera a verde Peverelli S.r.l. (Fino Mornasco - CO)
Dati dimensionali 5400 m², ripartiti in due lotti, dei quali 1000 m² di giardini
privati delle residenze a piano terra e 4400 m² di giardini condominiali (aree
perimetrali e corti centrali)
MATERIALI
PAVIMENTAZIONI percorsi pedonali in graniglia calcarea con cordolatura a
raso in acciaio zincato di 930 m²; aree in ghiaia decorativa 210 m²
ILLUMINAZIONE Bega (Menden - Germania)
IMPIANTO DI IRRIGAZIONE Impresa esecutrice in subappalto Aqualuce S.r.l.
(Milano), materiali Rain Bird e K-Rain
ARREDO LAB 23 su design Zaha Hadid
Materiali vegetali Peverelli S.r.l. (Fino Mornasco - CO)
Alberature n. 36 delle seguenti specie: Cedrus spp., Magnolia spp., Tilia
spp., Parrotia spp., Quercus ilex, Ginkgo spp., Liquidambar spp., Acer palmatum spp., Cornus spp., Prunus serrulata
Arbusti n. 7225 tra Buxus spp., Rosa spp., Photinia spp., Viburnum spp., Camelia spp., Hydrangea spp., Azalea spp., Osmanthus spp., Photinia spp.,
Arundiaria spp Tappezzanti n. 5960 tra Carex spp., Abelia spp., Liriope
spp., Pittosporum spp. Tappeto erboso 2235 m² di manto erboso in rotoli
Numero di alberi inseriti nel progetto 36
IL SISTEMA DI DRENAGGIO DELLE SOLETTE
Particolare cura è stata dedicata alla realizzazione del sistema drenante: a partire dai massetti di pendenza esistenti
a protezione dell’impermeabilizzazione, è stato creato un sistema di drenaggio delle acque meteoriche realizzato con
tubi microfessurati di sezione a tunnel in pvc con dimensione 80/100, rivestiti con uno strato di ghiaietto e collegati
ai punti di recapito collettore. Perimetralmente alle aiuole un ulteriore anello drenante, delle medesime caratteristiche,
dotato di pozzetti con griglia con dimensione 20x20 disposti ogni 6-10 ml circa, intercetta le acque superficiali per
convogliarle in rete. La rete drenante è integrata con la stesura di una stuoia tridimensionale sopra alla quale sono stati
riportati gli strati di riempimento costituiti da terra miscelata con inerti di spessore variabile fra 35 e 115 cm. Sopra al
terreno di riempimento è stato steso lo strato di terra di coltivo di spessore 35 cm, opportunamente ammendato con
compost, torba e sabbia. La modellazione degli strati drenanti e delle terre è stata operata con mezzi d’opera gommati e cingolati ritenuti idonei in base ai rispettivi pesi a vuoto a seconda degli spessori necessari, per scongiurare ogni
rischio di danneggiamento delle guaine impermeabilizzanti.
CONCETTO ARCHITETTONICO E LANDSCAPE DELLE RESIDENZE PROGETTATE
DA ZAHA HADID ARCHITECTS
Il lotto progettato da Zaha Hadid a CityLife si compone di sette edifici con tipologia in linea e
si sviluppa secondo un percorso continuo all’interno di due aree fondiarie separate da un viale
di accesso al nuovo parco pubblico di CityLife. Il profilo delle coperture degli edifici è caratterizzato da un andamento continuo e sinuoso che si configura come elemento di caratterizzazione
dell’intero complesso, crescendo con continuità a partire dall’edificio alto cinque piani prospiciente piazza Giulio Cesare, per salire verso il suo punto più alto, costituito da un edificio di 14 piani, unificando così
idealmente lo skyline dei sette edifici. Come spiega Maurizio Meossi, Project Architect del complesso per conto dello
Studio Zaha Hadid Architects, “il dispiegarsi dei sette edifici nel lotto determina di fatto una tipologia a corte, da cui
nasce una dualità di relazione tra gli edifici e il tessuto urbano circostante: mentre le facciate verso l’esterno, che ospitano i soggiorni, sono caratterizzate da grandi aperture e profondi balconi, a enfatizzare l’apertura visiva verso la città
e il futuro parco, quelle verso l’interno, dove predomina la presenza di camere e servizi, sono maggiormente raccolte
e la presenza dei rivestimenti in legno caratterizza il fronte interno con una atmosfera di ‘intimità domestica’”.
Landscape
In quest’ottica i giardini interni alla fondiaria, per quanto separati fisicamente dall’asse urbano di via Euripide, determinano un ambiente raccolto e protetto in cui gli ingressi agli edifici, attraverso le spaziose lobby, aprono scorci visivi
verso la città e il parco. Il disegno del landscape scaturisce dalle linee fluide che tratteggiano gli edifici ed è organizzato per mezzo di percorsi pavimentati e “bolle” a verde (parterre), piccole collinette o lievi avvallamenti che configurano isole di socializzazione all’interno degli spazi aperti comuni. La forte presenza di aperture di ventilazione
provenienti dai parcheggi interrati è stata integrata nel disegno a “bolle” del landscape, al fine di originare elementi
di arredo urbano (sedute, muretti ecc). La quota media di calpestio nei giardini interni al lotto oscilla tra +0,40 e +1,05
rispetto alla quota media del parco; in corrispondenza degli ingressi lievi rampe collegano poi alla quota interna del
piano terra, pari a +1,20. Parte integrante del disegno del paesaggio è la recinzione perimetrale, il cui design riprende
la logica formale dei balconi e delle facciate degli edifici: una parte “piena” (in cemento intonacato) il cui profilo sommitale sale e si abbassa secondo linee inclinate e fluide determinando dei “vuoti”; a questo si sovrappone una ringhiera
in profili verticali in acciaio verniciato (colore grigio chiaro) che, con un disegno analogo al profilo del muro in cemento,
va a schermare i “vuoti” sovrapponendosi poi occasionalmente anche al muro in cemento. Una sagomatura in rilievo
sui singoli elementi verticali, con altezza e posizione variabile, determina un ulteriore elemento di arricchimento formale.
Il profilo della recinzione è lievemente inclinato verso l’interno delle fondiarie, sia per ridurne l’impatto visivo per l’osservatore esterno (senza per questo determinare introspezione visiva) sia per consentire l’apertura di grigliati di ventilazione provenienti dalle cantine sul muro stesso, ove si renda necessario. Gli ingressi pedonali principali, su via
Senofonte, sono protetti da pensiline in cemento armato faccia vista, caratterizzate da un design plastico e dinamico
che si integra con le linee generali del progetto.
Sotto, a sinistra: i giardini perimetrali lineari (Archivio Peverelli S.r.l. Fino Mornasco - CO).
In basso, al centro: i percorsi realizzati in ghiaia calcarea, contenuta in
cordoli in lamiera di acciaio a raso
che sono drenanti all’interno dei
parterre verdi, dove sono collocati i
pozzetti, resi invisibili dalla vegetazione (Foto di Lorenzo Castore); lo
sviluppo delle siepi miste disposte
lungo le griglie mitigherà il loro im-
patto visivo (Archivio Peverelli S.r.l. Fino Mornasco - CO).
In basso, a destra: ancora un’immagine dei percorsi in ghiaia calcarea
(Foto di Lorenzo Castore).
CITY LANDSCAPE
The gardens of the
residential buildings
designed by Hadid
The residential area in CityLife designed by Zaha Hadid is characterized by the very original stylistic sum of the residences; the seven buildings ranging from five to thirteen stories have distinctive characteristics in the curve of the balconies and the slanting roofs, creating elegant forms in the top floor apartments. The buildings and access paths
organize the exterior planting, giving it an important representational
role in projecting the complex’s image. The garden is installed entirely over roof structures with large air vents at different heights, the
metal grills framed in reinforced concrete. These elements influenced
and oriented the design of the large garden, suggesting the motivation for the network of paths created by the Studio Hadid designers
to reduce any fragmentation of the landscaped areas in the central
courtyard. In places the ground was raised up to 1.40 meters, creating enough depth to plant specimen trees as tall as eight meters, indispensable when the objective is to have an immediate balanced aesthetic when seen in context with the buildings. Mixed-hedge screening camouflages the air vents, especially by the main entrances and
the highest points. Stylistic and perceptual requirements for the plant
selection explicitly reference the original planting in the historic site, a
plant selection dating from the beginning of the 1900s, later consolidated in the urban fabric created after the first World War. For overall coherence and to guarantee perceptual and landscape continuity
and the social and environmental functions of the new park area and
residential gardens, the matrix was considered within the “Green
Networks Abacus” adopted by the city. The clipped hedging starts at
the walls around the vents in formal curves, creating visual planes and
high points. The trees surrounded by shrubs and ground cover form a
sort of stage and backdrop, revealing a reference to informal landscape gardens. An additional stylistic detailing is found in the specimen trees planted in meadows and glades in the woods, separately
or in small groves. The private gardens and condominium areas
along the edge of the complex are laid out mostly linearly, with
hedges of mixed camellias, varieties of cane bamboo (the roots opportunely confined to steel planters), shrubs, and ground cover.
The lawn is interspersed with areas of decorative gravel and the
crushed limestone paths are bordered with zinc laminated steel edging. The automatic underground irrigation system includes the
trees, shrubs, grasses and ground cover as well as the lawns.
Landscape and architectonic concept for the Residences
The complex designed by Zaha Hadid for CityLife includes seven linear
buildings and develops in two areas of the estate separated by an access road leading to the new CityLife public park. The sinuous profiles of
the rooflines, repeated over the entire complex, increasing in height from
the five-floor building on Piazza Giulio Cesare to the tallest, a 14-floor
building, unify the seven building skyline. As explained by Maurizio
Meossi, Project Architect for the complex for Zaha Hadid Architects, “the
layout of the seven buildings in the site determined de facto a courtyard
typology from which came the duality of the relationship between the
buildings and the surrounding urban fabric. The facades facing out,
where the living rooms are, have large windows and deep balconies
that take advantage of views over the city and future park. Wood cladding on the more protected interior facades facing the courtyard, the
side with mostly bedrooms and kitchens, creates a feeling of domestic
intimacy”. In this sense the gardens in the estate, physically separate
from the Via Euripide urban axis, make a protected site where the entrances to the buildings, through the spacious lobbies, have open views
towards the city and the park. The design of the landscape is informed
by the fluid lines that skirt the buildings, organized by paved paths and
clipped hedging; small hills and slight dips make areas for socializing
inside the open common areas. The underground parking vents were integrated in the planting design and hardscape, becoming walls and seating. Ground level in the interior gardens varies from +0.40 to +1.05
compared to the level of the park; entrance ramps connect to the interior
at +1.20. Landscape The fencing around the perimeter is integral to the
landscape design, taking up the formal logic used in the balconies and
the facades: the “full” (plastered cement) skyline creates voids as it fluidly
rises and falls. Superimposed on this, the verticals of a light grey steel
railing with an analogous profile screens the voids, occasionally overlapping the cement wall. The variable heights and positions of the vertical elements creates a silhouette that becomes another formal enrichment. The fencing leans slightly towards the inside of the estate, both to
reduce visual impact from the outside and allow room for basement vents
where necessary. The main pedestrian entrances on Via Senofonte are
sheltered by open-face reinforced concrete awnings whose design is well
integrated with the project’s overall lines.
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