Internazionale Lombardia News

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Internazionale
Lombardia News
n. 7 – Ottobre 2015
A cura del Dipartimento delle politiche europee e
internazionali di cooperazione e migratorie Cisl Lombardia
Novembre: per l’UE l’estate fredda dei morti
Viene da rileggere oggi la celebre poesia “Novembre” di Giovanni Pascoli per
commentare questa strana stagione che sembra caratterizzata dalle fatiche dell’Europa
per mostrarsi vitale e per infondere coraggio ai suoi cittadini. [...]
Voci dall’Europa e dal mondo
» Malala all’ONU promuove la donne e i bambini
» Comitati aziendali europei: conferenza 2014
» Le organizzazioni sindacali chiedono la sospensione dei negoziati UEUSA
CISL Lombardia
Prospettive europee
» Insediata la Commissione Europea 2014 – 2019
» Gli ultimi dati UE sulla mobilità dei lavoratori
» Oltre due milioni di nuovi permessi di soggiorno nell’UE
» Politica di coesione 2009 – 2014: i principali risultati
» Le risorse UE per la lotta al cambiamento climatico: i principali progetti
finanziati
CISL Lombardia
Immigrazione e cittadinanza
» ANOLF entra nella rete regionale antidiscriminazione
» Al via Triton: critiche le ONG italiane
ANOLF Lombardia
Cooperazione allo sviluppo
» La fame nascosta e l’indice globale della fame 2014”
» Giornata mondiale del Decent Work 2014
ISCOS Lombardia
Inoltre in questo numero: Progetto Repartir: corso di formazione
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n. 7 - ottobre 2014
In primo piano
Novembre: per l’UE l’estate fredda dei morti?
di Franco Chittolina | 31 ottobre 2014
Viene da rileggere oggi la celebre poesia “Novembre” di Giovanni Pascoli per commentare questa
strana stagione europea.
La sua poesia, dopo un inizio luminoso (“Gemmea l’aria, il sole così chiaro…”) e l’apertura
sommessa della seconda strofa (“Ma secco è il pruno, e le stecchite piante…”), si avviava a
concludere con un’ultima strofa dal tono tragico: “Silenzio, intorno: solo, alle ventate,/odi lontano,
da giardini ed orti,/di foglie un cader fragile. È l’estate/fredda, dei morti”.
Un poco assomiglia questo inizio di novembre alle fatiche dell’Europa per mostrarsi vitale e per
infondere coraggio ai suoi cittadini.
Luminoso fu per l’Europa il novembre di venticinque anni fa, quando il nove del mese quel Muro
di Berlino, che aveva a lungo ferito il continente, venne abbattuto da un popolo in festa, da una
parte e dall’altra del mostro di cemento. Sembrò a molti l’alba di un nuovo giorno (“Gemmea l’aria,
il sole così chiaro…”): quello di un’Europa finalmente avviata a riunificarsi, cominciando già subito,
l’anno seguente, dalla Germania, in attesa di riabbracciare i Paesi reduci dal lungo inverno
sovietico già a partire dal 1991. Ci sarebbero poi voluti tredici anni per accoglierne otto di quei
Paesi nell’Unione Europea, nell’attesa di far posto ad altri tre nel corso dei dieci anni seguenti. Un
ritmo giudicato da molti troppo accelerato, da altri troppo lento viste le attese alimentate nel
frattempo e l’impazienza della storia che non stava ad aspettare.
Intanto, mentre il mondo cambiava rapidamente, l’UE perdeva vitalità (“Ma secco è il pruno…”),
vittima di una crisi economica senza precedenti e responsabile di crescenti frammentazioni e
cadute di solidarietà: pagò caro il conto la Grecia e poi via via gli altri Paesi della periferia d’Europa
con le loro ferite ancora aperte.
E arriviamo ad oggi, a questi primi giorni di novembre. Cinque mesi dopo le elezioni del Parlamento
europeo, si sono insediati a inizio mese i responsabili delle principali Istituzioni comunitarie, eletti
dai popoli europei o designati dai loro governanti nazionali: dalla presidenza del Parlamento di
Strasburgo alla Commissione europea fino alla presidenza del Consiglio dell’Unione. Volge ormai
alla fine il semestre di presidenza italiana dell’UE, molto enfatizzato da noi a miopi fini di politica
interna senza che molto sia cambiato in Europa. Qualcosa sta cambiando invece – e molto di più
potrebbe cambiare – per la zona euro da quando, il 4 novembre, la Banca centrale europea
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assumerà la responsabilità della vigilanza centrale del sistema bancario. Ne sappiamo qualcosa in
questa nostra Italia, destinataria in materia dell’ennesima brutta pagella.
Ai cittadini dell’UE, che da tempo si aspettano un’altra Europa, sembra che si assista “da giardini
ed orti, di foglie un cader fragile”. Questo sembrano testimoniare nazionalismi e populismi in
continua crescita e l’incrociarsi di alcuni sondaggi di questi primi giorni di novembre. Dal popolo
dei risparmiatori italiani forte si leva il lamento sull’euro, sorprendentemente molto meno quello
rivolto all’Europa, mentre molto più gravi sono le responsabilità attribuite ai governi nazionali. E
cresce una percezione negativa dell’UE di fronte alla crisi e, con essa, la domanda di quanti
chiedono che ci sia un maggior coordinamento delle politiche economiche tra i governi dell’area
euro per accelerare l’uscita dal tunnel in cui siamo finiti.
È il segnale che un filo di speranza ancora c’è: quella di sfuggire a “l’estate fredda, dei morti”, una
triste prospettiva che qualcuno teme per l’Unione Europea.
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Voci dall’Europa e dal
mondo
A cura di CISL Lombardia
Malala all’ONU
Oggi è un onore per me tornare a parlare
promuove la donne e i
con persone così illustri è un grande
bambini
che oggi sto indossando uno scialle della
dopo un lungo periodo di tempo. Essere qui
momento nella mia vita ed è un onore per me
defunta Benazir Bhutto. Non so da dove
cominciare il mio discorso. Non so cosa la
gente si aspetti che dica, ma prima di tutto
voglio ringraziare Dio per il quale siamo tutti
uguali e ringraziare tutti coloro che hanno
pregato per una mia veloce guarigione e una
nuova vita. Non riesco a credere quanto
amore le persone mi hanno dimostrato. Ho
ricevuto migliaia di cartoline di auguri e regali
Di seguito il testo integrale pronunciato da
Malala Yousafzai (premio Nobel per la Pace
2014) alle Nazioni Unite il 13 luglio 2013,
lasciando a ciascuno la propria riflessione,
senza ulteriori commenti.
da tutto il mondo. Grazie a tutti. Grazie ai
bambini le cui parole innocenti mi hanno
incoraggiato. Grazie ai miei anziani, le cui
preghiere mi hanno rafforzato. E grazie agli
infermieri, ai medici e al personale degli
ospedali in Pakistan e nel Regno Unito e al
«Onorevole Segretario Generale dell'ONU
governo degli Emirati Arabi Uniti che mi
Ban
hanno aiutato a stare meglio e a riprendere le
Ki-moon,
dell'Assemblea
spettabile
Generale
Vuk
presidente
Jeremic,
onorevole inviato speciale delle Nazioni
Unite per l'istruzione globale Gordon Brown,
rispettati anziani rispettati e miei cari fratelli
e sorelle: Assalamu alaikum (la pace sia con
voi, n.d.T).
forze.
Sono qui per dare tutto il mio appoggio al
segretario generale dell'ONU Ban Ki-moon
nella
sua
Iniziativa
Globale
"Prima
l'istruzione" e al lavoro dell'inviato speciale
delle Nazioni Unite per l'Educazione Globale
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Gordon Brown. Li ringrazio per la leadership
Cari fratelli e sorelle, io non sono contro
che continuano a esercitare. Essi continuano
nessuno. Né sono qui a parlare in termini di
a stimolare tutti noi all'azione. Cari fratelli e
vendetta personale contro i talebani o
sorelle, ricordiamo una cosa: il Malala Day
qualsiasi altro gruppo terroristico. Sono qui a
non è il mio giorno. Oggi è il giorno di ogni
parlare per il diritto all'istruzione per tutti i
donna, ogni ragazzo e ogni ragazza che
bambini. Voglio un'istruzione per i figli e le
hanno alzato la voce per i loro diritti.
figlie dei talebani e di tutti i terroristi e gli
Ci sono centinaia di attivisti per i diritti umani
e operatori sociali che non solo parlano per i
estremisti. Non odio nemmeno il talebano
che mi ha sparato.
loro diritti, ma che lottano per raggiungere
Anche se avessi una pistola in mano e lui
un
e
fosse in piedi di fronte a me, non gli sparerei.
uguaglianza. Migliaia di persone sono state
Questa è il sentimento di compassione che
uccise dai terroristi e milioni sono stati feriti.
ho imparato da Maometto, il profeta della
Io sono solo una di loro. Così eccomi qui, una
misericordia, da Gesù Cristo e Buddha.
ragazza come tante. Io non parlo per me
Questa è la spinta al cambiamento che ho
stessa, ma per dare una voce a coloro che
ereditato da Martin Luther King, Nelson
meritano di essere ascoltati. Coloro che
Mandela e Mohammed Ali Jinnah. Questa è la
hanno lottato per i loro diritti. Per il loro
filosofia della non violenza che ho imparato
diritto a vivere in pace. Per il loro diritto a
da Gandhi, Bacha Khan e Madre Teresa. E
essere trattati con dignità. Per il loro diritto
questo è il perdono che ho imparato da mio
alle pari opportunità. Per il loro diritto
padre e da mia madre. Questo è ciò che la mia
all'istruzione.
anima mi dice: stai in pace e ama tutti.
Cari amici, il 9 ottobre 2012, i talebani mi
Cari fratelli e sorelle, ci rendiamo conto
hanno sparato sul lato sinistro della fronte.
dell'importanza della luce quando vediamo le
Hanno
anche.
tenebre. Ci rendiamo conto dell'importanza
Pensavano che i proiettili ci avrebbero messi
della nostra voce quando ci mettono a tacere.
a tacere, ma hanno fallito. Anzi, dal silenzio
Allo stesso modo, quando eravamo in Swat,
sono spuntate migliaia di voci. I terroristi
nel Nord del Pakistan, abbiamo capito
pensavano di cambiare i miei obiettivi e
l'importanza delle penne e dei libri quando
fermare le mie ambizioni. Ma nulla è
abbiamo visto le armi. Il saggio proverbio "La
cambiato nella mia vita, tranne questo:
penna è più potente della spada" dice la
debolezza, paura e disperazione sono morte;
verità. Gli estremisti hanno paura dei libri e
forza, energia e coraggio sono nati. Io sono la
delle penne. Il potere dell'educazione li
stessa Malala. Le mie ambizioni sono le
spaventa. Hanno paura delle donne. Il potere
stesse. Le mie speranze sono le stesse. E i
della voce delle donne li spaventa. Questo è
miei sogni sono gli stessi.
il motivo per cui hanno ucciso 14 studenti
obiettivo
sparato
di
pace,
ai
miei
educazione
amici,
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innocenti nel recente attentato a Quetta. Ed
povertà, l'ignoranza, l'ingiustizia, il razzismo
è per questo uccidono le insegnanti donne.
e la privazione dei diritti fondamentali sono i
Questo è il motivo per cui ogni giorno fanno
principali problemi che uomini e donne
saltare le scuole: perché hanno paura del
devono affrontare.
cambiamento
e
dell'uguaglianza
che
porteremo nella nostra società. Ricordo che
c'era un ragazzo della nostra scuola a cui un
giornalista chiese: "Perché i talebani sono
contro l'educazione dei ragazzi?". Lui rispose
molto semplicemente, indicò il suo libro e
disse: "I talebani non sanno che cosa c'è
scritto in questo libro".
Oggi, mi concentro sui diritti delle donne e
sull'istruzione delle ragazze, perché sono
quelle che soffrono di più. C'è stato un tempo
in cui le donne hanno chiesto agli uomini di
difendere i loro diritti. Ma questa volta lo
faremo da sole. Non sto dicendo che gli
uomini devono smetterla di parlare dei diritti
delle donne, ma il mio obiettivo è che le
Loro pensano che Dio sia un piccolo
donne diventino indipendenti e capaci di
esseruccio conservatore che punterebbe la
combattere per se stesse. Quindi, cari fratelli
pistola alla testa delle persone solo per il
e sorelle, ora è il momento di alzare la voce.
fatto che vanno a scuola. Questi terroristi
Oggi invitiamo i leader mondiali a cambiare le
sfruttano il nome dell'islam per i propri
loro politiche a favore della pace e della
interessi. Il Pakistan è un Paese democratico,
prosperità. Chiediamo ai leader mondiali che
amante della pace. I Pashtun vogliono
i loro accordi servano a proteggere i diritti
educazione per i loro figli e figlie. L'Islam è
delle donne e dei bambini. Accordi che
una religione di pace, umanità e fratellanza.
vadano contro i diritti delle donne sono
Che dice: è un preciso dovere quello di dare
inaccettabile.
un'educazione a ogni bambino. La pace è
necessaria per l'istruzione. In molte parti del
mondo,
in
particolare
il
Pakistan
e
l'Afghanistan, il terrorismo, la guerra e i
conflitti impediscono ai bambini di andare a
scuola. Siamo veramente stanchi di queste
guerre. Donne e bambini soffrono in molti
modi in molte parti del mondo.
Facciamo appello a tutti i governi affinché
garantiscano
un'istruzione
gratuita
e
obbligatoria in tutto il mondo per ogni
bambino. Facciamo appello a tutti i governi
affinché combattano il terrorismo e la
violenza. Affinché proteggano i bambini dalla
brutalità e dal dolore. Invitiamo le nazioni
sviluppate a favorire l'espansione delle
In India, bambini innocenti e poveri sono
opportunità di istruzione per le ragazze nel
vittime del lavoro minorile. Molte scuole
mondo in via di sviluppo. Facciamo appello a
sono state distrutte in Nigeria. La gente in
tutte le comunità affinché siano tolleranti,
Afghanistan è colpita dall'estremismo. Le
affinché rifiutino i pregiudizi basati sulla
ragazze devono lavorare in casa e sono
casta, la fede, la setta, il colore, e
costrette a sposarsi in età precoce. La
garantiscano invece libertà e uguaglianza per
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le donne, in modo che esse possano fiorire.
Noi non possiamo avere successo se la metà
del
genere umano è
tenuta
indietro.
(Traduzione di Fulvio Scaglione)
01
ottobre
INTERNAZIONALI
2014
|
ORGANIZZAZIONI
|per approfondire – video
Esortiamo le nostre sorelle di tutto il mondo
a essere coraggiose, a sentire la forza che
hanno dentro e a esprimere il loro pieno
potenziale.
Cari fratelli e sorelle, vogliamo scuole e
Comitati aziendali
europei: conferenza
istruzione per il futuro luminoso di ogni
bambino. Continueremo il nostro viaggio
2014
verso la nostra destinazione di pace e di
educazione.
Nessuno
ci
può
fermare.
Alzeremo la voce per i nostri diritti e la nostra
voce porterà al cambiamento. Noi crediamo
nella forza delle nostre parole. Le nostre
parole possono cambiare il mondo, perché
siamo tutti insieme, uniti per la causa
dell'istruzione. E se vogliamo raggiungere il
nostro obiettivo, cerchiamo di armarci con
l'arma della conoscenza e di farci scudo con
l'unità e la solidarietà.
Cari
fratelli
e
sorelle,
Il 30 settembre e l'1 ottobre si è tenuta a
Bruxelles, presso la sede della CES, l'annuale
conferenza sui Comitati aziendali europei
non
dobbiamo
(CAE). Temi di quest'anno sono stati il ruolo
dimenticare che milioni di persone soffrono
che i CAE possono avere nelle aziende sulla
la povertà, l'ingiustizia e l'ignoranza. Non
tematica della salute e sicurezza sui luoghi di
dobbiamo dimenticare che milioni di bambini
lavoro e il ruolo che possono avere nelle fasi
sono fuori dalle loro scuole. Non dobbiamo
di ristrutturazioni aziendali.
dimenticare che i nostri fratelli e sorelle sono
in attesa di un luminoso futuro di pace.
Ogni anno in Europa sono circa 3 milioni i
lavoratori che subiscono un incidente sul
Cerchiamo quindi di condurre una gloriosa
lavoro con conseguente assenza dal lavoro di
lotta contro l'analfabetismo, la povertà e il
più di tre giorni. All'interno dei CAE, lo
terrorismo, dobbiamo imbracciare i libri e le
scambio su temi legati al lavoro che si
penne, sono le armi più potenti. Un bambino,
applicano a tutti i partecipanti aumenta
un insegnante, un libro e una penna possono
notevolmente la qualità del dialogo. Infatti,
cambiare il mondo. L'istruzione è l'unica
gli scambi sulle attività e le condizioni di
soluzione. L'istruzione è la prima cosa.
lavoro hanno dimostrato di poter raccogliere
Grazie".
maggiore consenso che le questioni salariali
7
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n. 7 - ottobre 2014
e
occupazionali.
Inoltre,
discutere
le
quindi tradursi in pratiche che permettano ai
condizioni di lavoro e i rischi per la salute (ad
CAE di godere fino in fondo dei propri diritti
esempio legati a rumore, relazioni, strumenti
di informazione e consultazione all'interno
di lavoro) unisce i membri del CAE. Affrontare
delle aziende.
tali questioni trascende le differenze di
dimensioni (ad esempio di sito, situazione
economica, legate a specificità locali e
nazionali, o riguardanti la cultura del dialogo
sociale) e identifica situazioni comuni. Di
conseguenza, le questioni che attengono a
condizioni di lavoro, salute e sicurezza sono
spesso incorporate come oggetto di dialogo
in accordi di stabilimento.
L’esperienza dei CAE, sia di buone così come
di cattive pratiche, mostra che procedure di
informazione e consultazione lacunose o
parziali minacciano la capacità dei lavoratori
di comprendere l'intera dimensione del
cambiamento
e
di
impegnarsi
in
consultazione significativa e anticipazione
del cambiamento. Migliorare l'efficacia della
partecipazione dei lavoratori, l'informazione
Il problema principale è che in diversi casi i
e la consultazione è quindi cruciale per
CAE vedono una presenza della parte
garantire un potenziale di innovazione, il cui
datoriale più forte di quella sindacale, con la
peculiare valore aggiunto risiede nel fatto
conseguenza che la discussione all'interno
che essa è il prodotto di un processo
dei CAE sia dettata e guidata dai dirigenti
decisionale partecipativo.
delle aziende e non dai lavoratori, con
conseguente minor capacità di impatto sulle
politiche di salute e sicurezza.
Il potenziale di coinvolgimento dei lavoratori
raggiunge il suo punto più alto quando
fornisce soluzioni ai conflitti in modo
Un maggior grado di sindacalizzazione dei
permanente
CAE sarebbe sicuramente importante anche
principale di tale potenziale si realizza nella
sulle questioni riguardanti le ristrutturazioni
contrattazione
collettiva.
aziendali. Come sottolineato anche dalla CES,
consolidamento
del
legame
spesso le ristrutturazioni
coinvolgimento
dei
lavoratori
sia a livello
e
decisivo.
a
L'espressione
Pertanto,
livello
il
tra
e
d’impresa che a livello settoriale, mancano di
contrattazione
ogni strategia industriale lungimirante che
transnazionale e lo sviluppo di un quadro
vada al di là della riduzione dei costi. Questo
giuridico
nonostante l'evidenza che qualsiasi tipo di
l'informazione,
la
consultazione
competitività a lungo termine e sostenibile e
rappresentanza
a
livello
la relativa riorganizzazione e gestione delle
governance a livello europeo, così come per
ristrutturazioni aziendali possono essere
accordi aziendali transnazionali affidabili ed
raggiunti e realizzati con successo solo con il
efficaci (TCA) , potrebbe essere considerato
contributo attivo e il sostegno della forza
come un mezzo importante per favorire lo
lavoro, e non contro di essa. Questo deve
sviluppo di soluzioni su misura e affrontare le
europeo
aziendale
adeguato
per
e
la
organismi
di
8
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sfide legate alla gestione del cambiamento,
"Sospendere le negoziazioni per l'accordo di
soprattutto in una prospettiva preventiva.
libero scambio con gli Stati Uniti".
Questi sono due degli ambiti dove i CAE
Secondo i sindacati, le negoziazioni in atto tra
potranno far sentire sempre di più in futuro
Ue e Usa per l'accordo di libero scambio ha
la propria voce e dove potranno avere un
preso la direzione sbagliata. "Le regole di
ruolo
nel
segretezza e la mancanza di trasparenza
rappresentare i lavoratori nelle aziende
rendono impossibile un confronto pubblico
multinazionali.
sul tema -si legge nella dichiarazione
01
sempre
ottobre
più
2014
importante
|
SINDACATO
|per
congiunta -. Pochi singoli dettagli, insieme ai
rischi che determinano, sono finora emersi e
approfondire
divenuti di pubblica conoscenza, producendo
grande preoccupazione e diffuse critiche".
Le organizzazioni
Tra i motivi di maggiore preoccupazione vi
sindacali chiedono la
consumatori, di tutela dell'ambiente e dei
sospensione dei
sanciti nelle convenzioni dell'Ilo -prosegue la
negoziati UE-USA
Stati Uniti; tra essi, alcuni sono di importanza
sono i differenti livelli di protezione dei
lavoratori. "Sei degli otto diritti fondamentali
dichiarazione - non sono stati ratificati dagli
vitale per i sindacati, riguardano la libertà di
associazione, inclusa la protezione legale
garantita per l'attività sindacale e il diritto
alla
contrattazione
collettiva".
La
Cisl
Lombardia, con Cgil e altri sette sindacati
europei, chiede quindi che le negoziazioni
dell'accordo di libero scambio siano sospese
e che si stabiliscano nuovi obiettivi. La
sospensione dovrà essere usata per ridefinire
in
modo
trasparente
il
mandato
di
Alcune delle più importanti sigle sindacali
negoziazione Ue, per affermare un approccio
europee - CISL Lombardia, CGIL Lombardia,
fondamentalmente
CGT Rhône-Alpes, Comissiones Obreras e
commerciale globale, che abbia l'obiettivo
UGT Catalunya, DGB Nieder Sachsen e Baden-
della creazione di relazioni commerciali
Württemberg, Germani, Germania, SERTUC
giuste.
Regno Unito, UGT – hanno sottoscritto una
dichiarazione
congiunta
dal
titolo
13
ottobre
2014
nuovo
|
nella
SINDACATO
politica
|per
approfondire
9
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n. 7 - ottobre 2014
Prospettive
Europee
A cura di CISL Lombardia
Insediata la
Commissione Europea
2014 – 2019
suo
collegio
di
commissari
«per
dare
all’Europa il nuovo inizio che abbiamo
promesso».
Tale «nuovo inizio» era stato declinato dal
presidente nei dieci punti sui quali era
articolato il suo programma di lavoro,
presentato in Parlamento nel luglio scorso al
momento della sua elezione formale:
 Rilancio dell’occupazione;
 Mercato unico del digitale connesso;
 Un'Unione dell'energia resiliente con
politiche lungimiranti in materia di
Si
è
insediata
il
primo
novembre
la
Commissione Europea presieduta da JeanClaude Juncker, presidente che, per la prima
volta nella storia dell’UE, è stato designato
dai capi di Stato e di governo e poi
ufficialmente investito del mandato (insieme
a tutta la sua squadra) dal Parlamento
Europeo,
«tenuto
conto
dell’esito
elettorale».
Sottolineando questo elemento di novità, lo
stesso Juncker ha anche ribadito che «le sfide
dell’Europa non possono aspettare» e ha
cambiamenti climatici;
 Un mercato interno più profondo e
più equo con una base industriale più
solida;
 Un'Unione economica e monetaria più
profonda e più equa;
 Un accordo realistico e equilibrato di
libero scambio con gli Stati Uniti;
 Uno spazio di giustizia e di diritti
fondamentali basato sulla reciproca
fiducia;
 Verso
una
nuova
politica
della
migrazione;
garantito l’immediato impegno suo e del
10
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 Un
ruolo
più
incisivo
a
livello
mondiale;
dai brasiliani (43,5%) per ragioni di studio, e
 Un'Unione
di
cambiamento
democratico.
01
novembre
all’occupazione, seguiti dai cinesi (59,9%) e
2014
dai marocchini (65,5%), turchi (48,7%) e russi
(32,7%) per ragioni familiari.
|
POLITICA
|per
approfondire
Il maggior numero di titoli di soggiorno per
ragioni familiari sono stati rilasciati dall’Italia
e dalla Spagna; il Regno Unito è di gran lunga
il primo Paese per quanto riguarda le ragioni
Oltre due milioni di
nuovi permessi di
soggiorno nell’UE
di studio, mentre la Polonia è al primo posto
per il rilascio di titoli relativi all’occupazione.
22 ottobre 2014 |per approfondire
Gli ultimi dati UE sulla
mobilità dei lavoratori
Secondo il rapporto Eurostat pubblicato il 22
ottobre scorso, sono stati oltre 2,3 milioni i
titoli
di
soggiorno
rilasciati
nei
Paesi
dell’Unione Europea nel 2013, registrando un
aumento del 12,5% rispetto al 2012, ma in
diminuzione del 7% rispetto al 2008.
Nel 2013, il 28,5% dei titoli di soggiorno
rilasciati riguardavano motivi familiari, il
19,7% motivi di studio, il 22,7% ragioni
economiche e di occupazione e il 29,1% altre
Secondo gli ultimi dati resi noti dalla
Commissione Europea, nel 2013 sono stati
circa sette milioni i cittadini europei che
hanno vissuto e lavorato in Paesi Ue diversi
dal loro; circa il 3% della forza lavoro dell’UE.
ragioni (rifugiati, ragioni umanitarie, minori
Il 78% dei cittadini UE in età lavorativa
non accompagnati…). Secondo le statistiche
residenti
e nei rispettivi settori, i cittadini ucraini
economicamente attivi ed il loro tasso di
hanno beneficiato del maggior numero dei
occupazione è pari al 68%, tre punti
in
un
altro
Paese,
risultano
titoli di soggiorno (64,1%) per ragioni legate
11
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n. 7 - ottobre 2014
percentuali e mezzo in più rispetto al dato
essere in calo (dal 48 al 41% del totale,
calcolato su chi lavora nel Paese di nascita.
passando da un periodo di rilevazione a
Ai sette milioni di lavoratori citati sopra, che
quello successivo).
vivono e lavorano in un Paese diverso da
Cresce invece il livello di istruzione: se nel
quello di nascita, vanno aggiunti coloro che
periodo 2004 – 2009 solo il 27% ha terminato
vivono in uno Stato e lavorano in un altro (1,1
un ciclo di istruzione terziario (università o
milioni) e i lavoratori distaccati che sono circa
PhD), nel periodo 2009 – 2013 la quota sale al
1,2 milioni ogni anno.
41%.
Negli ultimi dieci anni si sono sviluppati due
Un raffronto tra i dati più recenti e quelli
nuovi modelli di mobilità intra – UE: il primo è
rilevati prima della crisi (2004 – 2008), pone
il risultato del processo di allargamento: si
in evidenza rilevanti flussi in uscita dai Paesi
registrano importanti spostamenti dagli Stati
più colpiti, così come dai Paesi non UE; in
dell’UE–12
particolare, negli anni successivi al 2008 si
(Francia,
Germania,
Belgio,
Lussemburgo Paesi Bassi, Italia, Regno Unito,
sono
Irlanda,
Danimarca,
provenienti dai Paesi del sud (+38%) e
Grecia)
all’UE–15
Spagna,
(ai
Portogallo,
Paesi
citati
precedentemente si aggiungono Austria,
Svezia e Finlandia).
registrati
aumenti
dei
lavoratori
riduzioni di quelli provenienti da Romania (33%) e Polonia (-41%).
La Relazione della Commissione mette in
Il secondo modello di mobilità, sembra invece
evidenza i vantaggi della mobilità sia per i
alimentato dalla crisi economica con i
lavoratori (maggiori opportunità di lavoro,
lavoratori dei Paesi più colpiti (in particolare
più occasioni di acquisire nuove competenze,
quelli dell’area mediterranea) che si spostano
miglioramento delle abilità linguistiche e
verso nord.
quindi
Confrontando i dati rilevati nel periodo 2009
–
2013
con
quelli
del
quinquennio
precedente, appare evidente come i flussi
siano più consistenti verso Germania, Austria,
maggiore
orientamento
internazionale nella ricerca del lavoro), sia
per i datori di lavoro (che riescono a coprire
un
range
più
ampio
di
funzioni
e
competenze).
Belgio e Paesi nordici e più ridotti verso la
Anche dal punto di vista macroeconomico, la
Spagna e l’Irlanda. Negli ultimi anni inoltre,
mobilità dei lavoratori ha innegabili aspetti
Germania e Regno Unito si sono attestate
positivi soprattutto in termini di riduzione
come destinazioni principali della mobilità
delle disparità occupazionali tra Stati membri
intra UE.
e di efficiente allocazione delle risorse
Coloro che si muovono sono, oggi come ieri, i
umane.
più giovani, anche se la quota di popolazione
A partire da tutti questi dati, la Relazione
di età compresa tra i 15 e i 29 anni risulta
conferma l’impegno UE per garantire e
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progressivamente migliorare la mobilità del
sicurezza, devono prevenire lo sfruttamento
lavoro, sia con il potenziamento della rete
dei lavoratori provenienti da altri Paesi, o il
EURES ed il recente varo della rete europea
loro utilizzo nell’economia informale».
dei servizi per l’impiego, sia con misure che
incrementino la trasparenza del mercato del
lavoro europeo, in modo da anticipare le
necessità delle diverse aree geografiche e
settoriali del mercato stesso.
di strumenti come lo “European Vacancy
Monitor” e l’EU Skill Panorama, pubblicazioni
diffuse a cadenza regolare con l’obiettivo di
informazioni
sulle
direttiva sui lavoratori distaccati (96/71 CE),
progressivamente rafforzata, che obbliga gli
Stati membri a vigilare sull’uguaglianza di
trattamento per i lavoratori distaccati e
In tal senso, viene sottolineata l’importanza
offrire
A livello UE può essere fatta valere la
tendenze
occupazionali, permettendo l’individuazione
dei punti critici in termini di mercato del
lavoro ed incontro tra domanda e offerta.
quelli “autoctoni”.
In tema di diritti dei lavoratori, le priorità
individuate dalla Relazione attengono alla
maggiore informazione, alla rimozione delle
barriere
che
lavorativa,
ostacolano
nonché
la
mobilità
all’esportabilità
dei
trasferimenti pensionistici maturati in un
altro Paese.
Altri strumenti citati come funzionali al
potenziamento della mobilità intra UE, sono
il quadro europeo di classificazione delle
competenze (European Skills, Competences,
Qualifications and Occupations – ESCO), e la
direttiva sul riconoscimento delle qualifiche
professionali, varata nel 2005 e modificata
nel 2013 (2013/55).
Per contrastare il rischio di “fuga dei cervelli”
dai Paesi più poveri o più duramente colpiti
dalla crisi, è necessario da un lato creare
maggiori opportunità occupazionali in patria,
soprattutto per i giovani, ma dall’altro
mettere in evidenza il fatto che la mobilità
lavorativa è un vantaggio anche per i Paesi di
origine, sia per via delle rimesse, sia grazie al
La Relazione, si sofferma infine su alcune
fatto che, per la stragrande maggioranza
questioni sensibili legate al tema della
delle persone, la scelta della mobilità
mobilità: rischio di dumping sociale, fuga dei
lavorativa è temporanea ed al momento del
cervelli dai Paesi di origine o disequilibrio dei
rientro ricade sull’economia del Paese di
sistemi di protezione sociale dei Paesi di
origine in termini di competenze e capitale
accoglienza,
umano.
protezione
dei
diritti
dei
lavoratori mobili.
Per quanto riguarda i rischi di squilibrio dei
Le responsabilità relative alla prevenzione
sistemi di Welfare dei Paesi di accoglienza, la
del dumping sociale competono, si legge
Commissione Europea invita gli Stati membri
nella relazione, agli Stati membri che
a prevenire la mobilità dei lavoratori che
rafforzando le normative in tema di salute e
risultano poi essere sotto-qualificati rispetto
13
Internazionale Lombardia News
n. 7 - ottobre 2014
alle esigenze dei mercati del lavoro dei Paesi
fronteggiare improvvisi e massicci arrivi di
di destinazione, perché sono proprio questi
cittadini di altri Paesi UE.
ultimi che, restando disoccupati, rischiano di
rendere necessario un surplus di prestazioni
10 OTTOBRE 2014 | INFORMAZIONE SOCIALE
|per approfondire
assistenziali.
Stando però agli ultimi dati, non esiste il
rischio del “turismo da prestazioni di
Welfare” dal momento che «i lavoratori
mobili dell’UE rappresentano una piccola
parte
della
prestazioni
popolazione
previdenziali
che
o
riceve
Politica di coesione
2009 – 2014: i
principali risultati
assistenziali,
poiché si tratta di popolazione giovane ed
economicamente più attiva rispetto alla
media dei coetanei autoctoni».
Secondo uno studio del 2013 finanziato dalla
Commissione Europea, “i lavoratori mobili
economicamente non attivi hanno una
rilevanza contenuta sia sul totale dei
beneficiari (meno dell’1% del totale), sia sul
budget complessivo delle prestazioni di
Welfare”.
L’incidenza sul totale dei beneficiari è
inferiore all’1% in Austria, Bulgaria, Estonia,
Grecia, Malta e Portogallo ed inferiore al 5%
in Germania, Paesi Bassi, Finlandia e Svezia).
Johannes Hahn, commissario per la Politica
In qualunque caso, conclude la Commissione
Regionale europea, ha presentato i risultati
Europea, gli Stati membri sono invitati a
raggiunti nel suo ambito di competenza nel
mettere
corso del suo mandato.
in
campo
gli
strumenti
di
salvaguardia dei loro sistemi di protezione
In primo luogo ha messo in evidenza il «nuovo
sociale, con il supporto dell’UE sia in termini
approccio» della politica di coesione che
di risorse finanziarie (esplicito il riferimento
mette al centro i risultati e pone delle
al Fondo Sociale Europeo), sia insieme agli
precondizioni
interventi di Capacity building messi in
finanziamenti che non si configurano come
campo dai programmi comunitari, al fine di
“sussidi” ma come premio alla qualità.
all’erogazione
dei
sostenere le autorità locali che devono
14
Internazionale Lombardia News
n. 7 - ottobre 2014
Altro tema trattato è stato la riforma della
milioni di euro per la ricostruzione delle zone
politica di coesione che diventa strumento di
colpite da alluvioni, terremoti e incendi
investimento
strategico
intervenendo velocemente grazie ad una
obiettivi
Europa
di
in
vista
2020,
degli
puntando
soprattutto sui settori – chiave della crescita
(innovazione,
ricerca,
strategia
digitale,
legislazione snella ed efficiente.
10 OTTOBRE 2014 | POLITICA DI COESIONE |per
approfondire
sostegno alle piccole e medie imprese,
economia a basse emissioni di carbonio).
Secondo Hahn, poi, la politica di coesione ha
protetto le città e le regioni dai colpi più duri
della crisi, con il sostegno agli investimenti
pubblici. Il sostegno della politica di coesione
riveste un’importanza capitale in tempi di
permanente politica di risanamento di
Le risorse UE per la
lotta al cambiamento
climatico: i principali
progetti finanziati
bilancio.
Altri risultati enunciati dal Commissario sono
stati: la difesa e il mantenimento del budget
per la politica di coesione, la centralità di
obiettivi (che Stati membri e regioni devono
fissare chiaramente in maniera anticipata) e
qualità dei risultati, lo stretto legame tra
politica di coesione e disciplina di bilancio;
l’accresciuto ricorso agli strumenti finanziari,
il varo dell’Agenda Urbana Europea di alcune
importanti
strategie
macroregionali
già
varate (Baltico, Danubio, Atlantico) o in fase
L’Intergovernmental
Panel
For
Climate
Change (IPCC) ha recentemente pubblicato il
quinto
Rapporto
di
valutazione
delle
conoscenze scientifiche in materia di lotta al
cambiamento climatico.
Una parte del Rapporto è dedicata ai progetti
di ricerca finanziati dall’Unione Europea
(Sesto e settimo programma quadro ricerca e
sviluppo)
definiti
«essenziali»
per
l’acquisizione di conoscenze..
di avvio (macroregione Adriatico – ionica e
Sono complessivamente nove i progetti UE a
macroregione alpina).
cui il Rapporto (IPCC) dedica spazio, operativi
Infine, è stato sottolineato che tra il 2010 e il
su una molteplicità di versanti.
2014 il Fondo di Solidarietà ha mobilitato 1,5
15
Internazionale Lombardia News
n. 7 - ottobre 2014
Ad esempio, lo European Project on Ocean
Altri progetti finanziati dall’UE si occupano
Acidification, 2008-2012 (EPOCA), finanziato
rispettivamente del contributi dei ghiacci
con 6,5 milioni di euro dal bilancio UE ha
continentali al livello del mare (progetto
favorito la comprensione delle implicazioni
Ice2Sea finanziato con 10 milioni di euro);
biologiche, ecologiche, chimiche e sociali dei
previsione
processi
metereologigi
che
diffondono
nell’atmosfera
e
proiezione
dei
(progetto
fenomeni
COMBINE
elevate concentrazioni di anidride carbonica
(Comprehensive Modelling of the Earth
(CO2).
il
System for Better Climate Prediction and
cambiamento climatico impatta fortemente
Projection, finanziato con 8 milioni di euro
e in senso negativo sull’acidificazione degli
UE); prevenzione e riduzione di impatto degli
oceani mettendo a rischio interi ecosistemi,
incendi
in primis la regione artica nel giro di dieci
mediterranea FUME) che può contare su
anni.
risorse UE per 6 milioni di Euro.
Del nesso tra qualità dell’aria e cambiamento
Infine, il Rapporto IPCC cita anche i progetti
climatico, si occupa invece il progetto
Climecost e Ampere (focalizzati sull’analisi
PEGASO (Pan-European Gas-Aerosol-Climate
costo-benefici delle diverse azioni di lotta al
Interaction Study, 2011-2015) a cui l’UE ha
cambiamento climatico), Wassermed (sulla
contribuito con 7 milioni di euro e che ha
sicurezza e sulla disponibilità di acqua
permesso alla comunità scientifica di avere
potabile nell’area mediterranea) e Limits
una quadro di come l’inquinamento si
(analisi degli scenari e delle strategie di
distribuisce
riduzione delle emissioni) finanziati ciascuno
Il
progetto
negli
dimostra
strati
più
che
bassi
dell'atmosfera e di come gli agenti inquinanti
interagiscono con gli altri elementi chimici,
potendo così effettuare previsioni accurate
di
boschi
e
foreste
nell’area
con circa tre milioni di euro di risorse UE.
29 ottobr 2014 | CLIMA ED ENERGIA| per
approfondire
sull’andamento dei cambiamenti climatici
rispetto alla variazione di inquinamento.
Immigrazione e
cittadinanza
A cura di ANOLF Lombardia
16
Internazionale Lombardia News
n. 7 - ottobre 2014
privati e di sostenere le potenziali vittime nel
ANOLF entra nella
rete regionale
antidiscriminazione
segnalare l’atto discriminatorio.
Questa rete non si limita all’immigrazione,
ma è fondata su tematiche di genere, di
orientamento sessuale, di origine etnica, di
nazionalità, di età, di condizioni di disabilità,
di religione, con particolare attenzione alle
discriminazioni multiple.
Questa rete si afferma anche sulla CARTA
DEI DIRITTI FONDAMENTALI DELL'UNIONE
EUROPEA,
nella
quale
Il
Parlamento
europeo, il Consiglio e la Commissione
proclamano solennemente quale Carta dei
diritti fondamentali.
Anolf Lombardia e quattro Anolf territoriali
(Milano, Brianza, Lecco e Brescia) sono
entrate a far parte della rete regionale antidiscriminazione.
Questa
rete
regionale,
costituita con d.g.r. 1190 del 20.12.2013,
promuove e sostiene la nascita di una rete
per lo sviluppo di percorsi di prevenzione e
rimozione
delle
discriminazioni,
con
attenzione alla popolazione particolarmente
vulnerabili.
Di seguito un estratto:
“I popoli d'Europa, nel creare tra loro
un'unione sempre più stretta, hanno deciso
di condividere un futuro di pace fondato su
valori
comuni.
Consapevole
del
suo
patrimonio spirituale e morale, l'Unione si
fonda sui valori indivisibili e universali della
dignità umana, della libertà, dell'uguaglianza
e della solidarietà; essa si basa sul principio
della democrazia e sul principio dello Stato di
Un passo importante ed un forte segnale per
diritto. Pone la persona al centro della sua
la condivisione di una lotta comune a
azione istituendo la cittadinanza dell'Unione
fianco di enti molto diversi, dagli Enti locali,
e creando uno spazio di libertà, sicurezza e
agli Organismi di diritto pubblico, fino alle
giustizia.
Associazioni e ad altri soggetti del Terzo
L'Unione contribuisce alla salvaguardia e allo
settore.
sviluppo di questi valori comuni nel rispetto
L’obiettivo è quello di incrementare la
della diversità delle culture e delle tradizioni
consapevolezza
dei popoli d'Europa, nonché dell'identità
nell’identificare
e
e
la
competenza
contrastare
l’atto
nazionale
degli
Stati
membri
e
discriminatorio diretto, indiretto e multiplo
dell'ordinamento dei loro pubblici poteri a
da parte degli operatori dei servizi pubblici e
livello nazionale, regionale e locale; essa si
17
Internazionale Lombardia News
n. 7 - ottobre 2014
sforza
di
promuovere
uno
sviluppo
equilibrato e sostenibile e assicura la libera
circolazione delle persone, dei servizi, delle
merci e dei capitali, nonché la libertà di
stabilimento.
Al via Triton: critiche
le ONG italiane
A tal fine è necessario rafforzare la tutela dei
diritti fondamentali, alla luce dell'evoluzione
della società, del progresso sociale e degli
sviluppi scientifici e tecnologici, rendendo
tali diritti più visibili in una Carta.
La presente Carta riafferma, nel rispetto
delle competenze e dei compiti dell'Unione e
del principio di sussidiarietà, i diritti derivanti
in particolare dalle tradizioni costituzionali e
dagli obblighi internazionali comuni agli Stati
Il primo novembre ha preso il via l’operazione
Triton, che sostituisce Mare Nostrum e che
da essa si differenzia per molti asetti.
membri, dalla Convenzione europea per la
In primo luogo perché Trton è coordinata
salvaguardia dei Diritti dell'Uomo e delle
dall’Agenzia per il Controllo delle Frontiere
Libertà fondamentali, dalle carte sociali
(Frontex)
adottate
partecipazine di 21 Stati europei.
dall'Unione
e
dal
Consiglio
ed
è
finanziata
grazie
alla
d'Europa, nonché dalla giurisprudenza della
Un’altra
Corte di giustizia dell'Unione europea e da
nell’estensione delle due operazioni: mentre
quella della Corte europea dei
diritti
Mare Nostrum estendeva il proprio controllo
dell'uomo. In tale contesto, la Carta sarà
delle acque ad oltre 100 miglia dalle coste
interpretata dai giudici dell'Unione e degli
italiane, Triton si fermerà a 30 miglia.
Stati membri tenendo in debito conto le
spiegazioni elaborate sotto l'autorità del
praesidium della Convenzione che ha redatto
la Carta e aggiornate sotto la responsabilità
del praesidium della Convenzione europea.
importante
differenza
è
Infine, ultima ma decisamente non meno
importante, vi è una differenza negli obiettivi
stessi delle due missioni: se Mare Nostrum
aveva come obiettivo principale il salvataggio
di vite umane, per Triton, le cui navi, come ha
Il godimento di questi diritti fa sorgere
detto il Direttore generale di Frontex Jil
responsabilità e doveri nei confronti degli
Arias Fernandez non sono attrezzate per il
altri come pure della comunità umana e delle
salvataggio
generazioni future.”
pattugliamento delle acque.
20 ottobre 2014 | ANTIDISCRIMINAZIONE |per
Alla vigilia
approfondire
organizzazioni che si occupano della tutela e
in
mare,
la
dell’avvio di
priorità
Triton,
è
il
molte
18
Internazionale Lombardia News
n. 7 - ottobre 2014
dell’integrazione
dei
migranti
avevano
chiesto al governo italiano di non sospendere
01
novembre
2014
|
MIGRAZIONI |per
approfondire
Mare Nostrum e oggi manifestano il timore
che
le
acque
internazionali
possano
nuovamente essere teatri di tragedie come il
naufragio di Lampedusa dell’ottobre 2013.
Cooperazione allo
sviluppo
A cura di ISCOS Lombardia
La fame nascosta e
l’indice globale della
fame 2014
Quest'anno l'Indice Globale della Fame è
dedicato alla Sfida della Fame Nascosta. Le
esperienze concrete di diversi Paesi in via di
sviluppo (India, Cambogia, Zambia, Somalia)
aiutano a comprendere cosa rappresenti
questa sfida e quali soluzioni vengano
proposte. La Fame Nascosta, ovvero la
carenza dei micronutrienti, è uno degli
Lunedì 13 ottobre è stato presentato a
aspetti meno conosciuti e più sottovalutati
Milano dal CESVI l'Indice Globale della Fame
della
(Global Hunger Index - GHI), in collaborazione
l'assunzione e l'assorbimento di vitamine e
con ISPI, Alliance2015 e Link 2007 e con il
minerali sono insufficienti per garantire
patrocinio di Expo 2015.
buone condizioni di salute e di crescita nei
L'Indice è uno strumento sintetico per
misurare un fenomeno multidimensionale e
complesso come la fame, ed è composto
dalla media di tre indicatori: la percentuale di
bambini sottopeso, il tasso di mortalità
infantile sotto i 5 anni, e la percentuale di
popolazione che non ha accesso a una
quantità adeguata di calorie.
fame.
Essa
si
verifica
quando
bambini e normali funzioni fisiche negli
adulti. Un circolo vizioso che compromette lo
sviluppo e si traduce in una grave violazione
dei
diritti
micronutrienti
umani.
basici
La
carenza
dei
rappresenta
una
questione globale. Rispondere a questa sfida
significa lavorare affinché non sia garantito
solo il diritto al cibo in quantità adeguate, ma
19
Internazionale Lombardia News
n. 7 - ottobre 2014
anche il diritto a un cibo di qualità. Una dieta
dell'AIDS e della siccità e l'Iraq a causa della
giusta ed equilibrata infatti, è fondamentale
forte instabilità politica e l'arrivo dei rifugiati.
per assicurare il benessere individuale e
collettivo.
L'indice evidenzia la necessità di passare
nelle strategie di azione dalla sicurezza
Da quanto emerge nel rapporto, la fame nel
alimentare
mondo sta calando in maniera sostanziale
secondo un approccio multi-disciplinare, in
(calo del 39%), anche se in termini assoluti la
cui si chiarisca che di per sé il cibo c'è, ma il
situazione resta grave con 805 milioni di
problema resta l'accesso ad esso e gli sprechi
persone
generati soprattutto nei Paesi Occidentali. Le
che
vivono
nell'insicurezza
alla
alimentare, di cui oltre la metà vivono in
pratiche
Africa sub-sahariana.
l'apprendimento
I maggiori successi riscontrati contro la fame
stanno invece avvenendo in Asia. Dal GHI
1990 a quello del 2014, 26 Paesi hanno
ridotto
i
punteggi
utilizzano
partecipativo,
coinvolgendo soprattutto le donne, che
giocano un ruolo fondamentale nella tutela
all'alimentazione e all'assistenza.
di
è l'accrescersi della fame nascosta, ovvero
Bangladesh, Cambogia, Tailandia, Vietnam,
della carenza di micronutrienti che colpisce
Angola, Ghana, Malawi, Ciad, Niger e Ruanda.
più di 2 miliardi di individui nel mondo
76 Paesi restano invece nella fascia di
secondo la FAO. Questa si verifica quando vi
denutrizione elevata. I due Paesi con
è una cattiva alimentazione, l'aumento delle
punteggi GHI “estremamente allarmanti”
esigenze di micronutrienti durante fasi
restano Burundi ed Eritrea. In termini di
specifiche della vita, come la gravidanza e
componenti dell'indice, Burundi, Comore ed
l'allattamento e problemi di salute come
Eritrea
maggior
malattie, infezioni o parassiti. La fame
percentuale di popolazione denutrita- oltre il
nascosta si manifesta dunque impellente
60%. Bangladesh, Timor Est e Yemen hanno
nelle donne e nei bambini che hanno un
una prevalenza di insufficienza di peso nei
fabbisogno maggiore (mangiando meno
bambini di età inferiore ai cinque anni
degli uomini).
hanno
i
attualmente
50%,
nutrizionali,
Un nuovo concetto emerso con questo indice
emergono
del
nutrizionale,
in
particolare,
loro
sicurezza
successi
la
(maggiore del 35%). Angola, Ciad e Sierra
Leone restano con i più alti tassi di mortalità
sotto i cinque anni, tra il 15 % e il 18 %. I
successi riscontrati si vivono sul fronte della
stabilità politica, della crescita economica e
del lavoro delle ONG nella lotta contro le
malattie e per l'accesso all'acqua. Restano
Il rapporto evidenzia la correlazione tra HDI
(indice di sviluppo umano) e fame nascosta,
che potrebbe essere combattuta con alcuni
accorgimenti a partire dalla preparazione dei
pasti all'intervento sull'alimento (cosiddetta
bio-fortificazione), alla diversificazione della
dieta.
casi allarmanti lo Swaziland per la diffusione
20
Internazionale Lombardia News
n. 7 - ottobre 2014
E'
giunto
il
momento
riconoscere
Il mondo ha intrapreso una via che non è
l'importanza della sicurezza nutrizionale,
sostenibile, molti lavoratori fanno fronte
questo il segnale di monito dell'Indice
all’insicurezza nel loro lavoro e oggi si
pubblicato. La fame nascosta è una sfida
osserva il più elevato livello di ineguaglianza
importante
che s ricordi.
con
di
fortissime
ripercussioni
umane, sociali ed economiche. “Una delle
sfide principali per il futuro è quella di
mettere l'accento sulla qualità della dieta,
per affrontare ed eliminare la fame nascosta.
[…] Dobbiamo guardare il mondo attraverso
gli occhi di una madre, di un capofamiglia
povero, di un piccolo proprietario terriero o
di un abitante povero di una baraccopoli per
capire veramente le sottili e interconnesse
cause della fame. In questo modo, i problemi
Da due anni a questa parte, la metà delle
famiglie si trova davanti alla disoccupazione
e / o a una riduzione del tempo lavoro e 1,2
miliardi di persone continuano a vivere nella
povertà estrema
Il diritti fondamentali a una rappresentanza
sindacale e alla contrattazione collettiva
sono minacciati o apertamente attaccati in
molti Paesi.
che sembravano tecnici diventano problemi
È addirittura a rischio il diritto di sciopero
umani, e quindi la nostra risposta diventa più
sancito dall’Organizzazione Internazionale
sociale, più umana.” (cap.5, pp. 37-39, Indice
del lavoro ormai da decenni.
Globale della Fame 2014).
Sono
14 ottobre 2014 | per approfondire
garantiscono la protezione dei lavoratori e
troppi
i
governi
che
oggi
non
non garantiscono un futuro sostenibile alle
Giornata mondiale del
Decent Work 2014
giovani generazioni.
I
disastri
ambientali
provocati
dal
cambiamento climatico spazzano via vite
umane e mezzi di sussistenza e nonostante
questo i responsabili politici non hanno
trovato il coraggio di raggiungere un accordo
mondiale sul clima.
Non ci sarà lavoro su un pianeta morto, ma se
i governi agissero realmente per la riduzione
Giustizia per i lavoratori e giustizia climatica,
con questo slogan si sono svolte il 7 ottobre
scorso
le
manifestazioni
indette
dalle
Organizzazioni Sindacali di tutto il mondo in
delle emissioni inquinanti e per la creazione
di industrie che raccolgano le sfide della
sostenibilità,
molti
posti
di
lavoro
potrebbero essere creati.
occasione della Giornata del Decent Work
21
Internazionale Lombardia News
n. 7 - ottobre 2014
Il modello economico oggi dominante nel
mondo distrugge al tempo stesso il lavoro e
il nostro Pianeta, indebolisce la democrazia e
rende fragile la giustizia per tutti. I sindacati
del mondo sono la forza che può difendere la
democrazia e lottare per la giustizia.
Con
questo
comunicato
ufficiale
le
Organizzazioni sindacali di tutto il mondo
sono
state
chiamate
a
mobilitarsi
in
occasione della Giornata Mondiale del
Decent Work 2014, in occasione della quale
sono state realizzate 166 iniziative in 51 Paesi
del mondo: 78 di esse hanno avuto luogo in
Europa (46 negli Stati UE, 4 nei Paesi
candidati o potenziali candidati e 28 nei Paesi
terzi del continente europeo).
Solo 9 sono state le iniziative realizzate in
Asia, 8 quelle nel continente africano e ben
71 nelle Americhe (31 di esse in Canada).
01
novembre
2014
|
MIGRAZIONI |per
approfondire
22
Internazionale Lombardia News
n. 7 - ottobre 2014
Progetti
REPARTIR - Riconnettere l’Europa e contribuire
a ripensare un lavoro che includa e unisca
Data inizio
Data fine
Novembre 2013
Soggetti
Partner
Novembre 2014
Capofila: Usr Cisl Lombardia
Partners: Centro Studi Nazionale Cisl Firenze – Studium srl; Cfdt Rhone-Alpes;
Ugt Catalogna; Comisiones Obreras Catalogna; Solidarnosc; Iscos Lombardia;
CSDR Romania
Associati al progetto: DGB Baden Wurttenberg, Ine-Gsee Grecia, Podkrepa
Bulgaria, Anolf Lombardia, FNP Lombardia
Sostenitori: Confederazione Europea dei Sindacati e Comitato Economico
Sociale Europeo
Abstract
Con il progetto "REPARTIR", CISL Lombardia, in collaborazione con le
organizzazioni sindacali di Grecia, Francia, Spagna, Germania, Bulgaria, Polonia
e Romania, il Centro Studi Nazionale Cisl – Studium srl con il sostegno della
Confederazione Europea dei Sindacati (CES) e con la collaborazione del
Comitato Economico e Sociale Europeo (CESE), intende rafforzare le capacità
delle organizzazioni sindacali nella gestione dell'uscita della crisi attraverso il
dialogo sociale secondo gli obiettivi della Strategia Europa 2020. Con questo
progetto, i partner sindacali desiderano coordinarsi e lavorare insieme per
condividere le differenti esperienze di contrattazione e contribuire allo sviluppo
di strategie comuni per uscire dalla crisi e far ripartire il progetto europeo.
Obiettivi
In particolare, REPARTIR intende potenziare le competenze delle organizzazioni
sindacali partner per affrontare le sfide globali quali l'inclusione attiva ed in
particolare la sfida del "diversity mangement" nelle imprese e nelle
organizzazioni, oltre alla questione della diversità nei luoghi di lavoro e nella
società. Gestire la diversità, è la sfida globale che vogliamo affrontare con
questo progetto, con l'obiettivo di promuovere in Europa un modello efficace
di integrazione rivolta alla promozione di un metodo di lavoro inclusivo, capace,
cioè, di favorire l'espressione delle differenti predisposizioni, esperienze e
identità delle persone e di valorizzarli.
 censire e condividere le esperienze di diversity management (DM) nelle aree
di nostra competenza sindacale,
 discuterle con la collaborazione di CES e CESE,
 realizzare un percorso formativo in e-learning, in aula;
Azioni
23
Internazionale Lombardia News
n. 7 - ottobre 2014
 contribuire con le esperienze alla formulazione di un parere sul DM da
presentare alla Commissione Europea. Da questo punto di vista, un elemento
di forza è rappresentato dal fatto di avere a disposizione accordi/intese
diversi fra loro)
Comunicazioni sull’attività in corso
Prosegue il progetto “REPARTIR” sul Diversity Management, promosso dalla CISL Lombardia in
collaborazione con le organizzazioni sindacali di Grecia, Francia, Spagna, Germania, Bulgaria,
Polonia e Romania, il Centro Studi Nazionale Cisl – Studium srl con il sostegno della
Confederazione Europea dei Sindacati (CES) e con la collaborazione del Comitato Economico e
Sociale Europeo (CESE).
Gli scorsi 23 e 24 ottobre si è tenuto, presso il Centro Studi Nazionale della Cisl a Firenze, il secondo
corso di formazione transnazionale dal titolo “Pratiche Europee di Diversity Management”. Questo
training ha permesso la condivisione dei risultati della mappatura sui migliori accordi realizzati in
tema di Diversity Management condotta nei diversi Paesi, mettendo in luce sia gli aspetti positivi,
sia soprattutto gli aspetti difficoltosi riscontrati nella contrattazione, anche alla luce delle
informazioni sulle legislazioni nazionali già analizzate nello scorso corso di formazione di Bruxelles
tenutosi a giugno.
Nelle diverse esposizioni sui casi nazionali, il dato che emerge con maggior frequenza è la difficoltà
a raggiungere risultati in fase negoziale sulla questione della diversità soprattutto in conseguenza
della crisi economica che ha colpito, e sta ancora colpendo, i Paesi europei. In un quadro generale
a livello europeo di progressivo e costante sgretolamento dei diritti dei lavoratori, la questione
dell'inclusione e dell'integrazione delle diversità nei luoghi di lavoro è sempre più difficile e
sempre meno sentita soprattutto dalle aziende. In questo quadro, la Spagna rappresenta
sicuramente uno dei casi emblematici.
Un contributo importante al dibattito è stato offerto da Silvia Stefanovichj del Dipartimento
Politiche sociali e della salute della Cisl Nazionale, che ha presentato i risultati di una ricerca
condotta sulla questione della disabilità a livello nazionale, che, tra gli altri risultati significativi, ha
fatto emergere come sia importante, per una proficua gestione e integrazione delle diversità nei
luoghi di lavoro, coinvolgere le realtà locali in un dialogo tripartito che porta solo vantaggi per i
lavoratori, per le aziende e per le comunità in cui essi vivono e lavorano.
I lavori della seconda giornata, si sono orientati sulla riflessione e prima discussione sui possibili
contenuti della prima bozza di parere/opinione da presentare alla Commissione Europea al
termine del progetto. Importanti ed interessanti spunti di riflessione e di contenuti sono emersi
dai lavori di gruppo svolti. Per citarne alcuni, si è parlato di: strategia europea sulla questione del
Diversity Management da condividere con i rappresentanti delle aziende e con le istituzioni
europee e che si articoli in varie attività; dell'istituzione di un osservatorio europeo sul Diversity
Management; di investimenti maggiori nella formazione di delegati e operatori sindacali, ma anche
nei confronti degli imprenditori; di inserire la questione della gestione della diversità nelle
tematiche di competenza dei Comitati aziendali europei; di creare un coordinamento sindacale a
livello europeo per la gestione della diversità nella contrattazione collettiva; creare un fondo
europeo per investimenti in start up di imprese sociali che favoriscano la gestione e l'inclusione
della diversità, anche in questo caso con un forte accento sul dialogo tripartito, dell'istituzione
nelle aziende di un delegato sindacale per le questioni di gestione delle diversità, sul modello di
quanto avviene già per esempio in Spagna e Romania ma limitatamente alle questioni di genere.
24
Internazionale Lombardia News
n. 7 - ottobre 2014
Su tutte queste proposte si lavorerà nelle prossime settimane per arrivare alla definizione di un
testo condiviso sulle questioni della gestione della diversità da proporre alla Commissione
Europea, che verrà presentato durante l'evento finale del progetto che si terrà a Milano il prossimo
dicembre.
Tutti i materiali del corso e i prossimi appuntamenti saranno pubblicati nei prossimi giorni sul sito
www.repartir.eu!
Redazione:
Marina Marchisio, Miriam Ferrari, Paola Bordi, Luis Lageder, Tino Fumagalli
Con il contributo di
FNP – Lombardia
In collaborazione con
Associazione per l’incontro
delle culture in Europa (APICE)
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