Natura, relax e artisti L`ex cava diventa un`oasi
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Natura, relax e artisti L`ex cava diventa un`oasi
L’ECO DI BERGAMO Provincia 31 DOMENICA 15 GENNAIO 2017 Natura, relax e artisti L’ex cava diventa un’oasi Cologno. Dopo anni rinasce il «laghetto Lauro», apertura entro l’estate Nell’area verde percorsi e laboratori tra aironi e 10 mila piante autoctone COLOGNO AL SERIO STEFANO BANI Da ex cava di ghiaia a oasi naturalistica, con percorsi sensoriali, installazioni artistiche nel verde, yoga e laboratori creativi per bambini, tra casette sugli alberi e «teepee», le caratteristiche tende indiane di corda e iuta. Dopo anni , torna a nuova vita riaprendo al pubblico il «laghetto Lauro» di Cologno, un’area di 170 mila metri quadrati all’interno del parco del Serio, con al centro un laghetto artificiale di 40 mila metri quadrati. Negli anni Ottanta la struttura, della fa- n Negli anni ’80 si praticava la pesca sportiva, poi la zona della famiglia Maver restò chiusa n Area di 170 mila metri quadrati con al centro un laghetto artificiale di 40 mila metri quadri miglia Maver di Cologno, era conosciuta in provincia perché vi si praticava la pesca sportiva. Poi, per circa vent’anni la zona è rimasta chiusa. Nel 2010 la società Lauro Srl aveva presentato al Comune un piano di recupero ambientale e paesistico, approvato anche dall’ente parco, e che prevedeva un centro sportivo e ricreativo, con campi da gioco, piscina, spa, auditorium, sale espositive e ristorante. Ora quel progetto faraonico è stato accantonato, ma nel frattempo la riqualificazione ambientale è andata avanti giungendo al termine. L’isola degli aironi In particolare, si è provveduto al rimboschimento della vegetazione, con la piantumazione di 10 mila esemplari autoctoni, ricreando un ambiente ottimale per la fauna, i pesci di lago e gli uccelli migratori: nell’isolotto «selvaggio» al centro dello specchio d’acqua nidificano gli aironi. L’intervento ha visto anche la pulizia e la sistemazione degli argini del lago, una porzione del quale verrà ripristinata all’attività di pesca. L’intenzione è rendere l’oasi Capizzone lancia il sentiero delle contrade nuovamente fruibile entro l’estate, con l’apertura in determinati periodi dell’anno e durante le Giornate di primavera e di autunno del Fai. A spiegarlo è Sabrina Maver, figlia di Lauro (l’imprenditore, venuto a mancare lo scorso anno, che ha creato e dato il nome all’area), la quale in via Solferino ha aperto l’associazione culturale «Il Nido dell’Airone». «Le idee sono tante e stiamo ancora studiando come far rivivere al meglio questo luogo, anche per supportare le ingenti spese che il suo mantenimento comporta – sottolinea –. In questi anni di chiusura, infatti, la manutenzione, le piantumazioni e gli sfalci dell’erba non si sono mai fermati. Ora, il sogno è renderlo uno spazio di incontro per famiglie, bambini e giovani, un luogo di riscoperta delle tradizioni, dove anche gli artisti possano esprimersi. Il progetto originario si è inevitabilmente ridimensionato perché non sono più i tempi delle mega strutture sportive, così abbiamo voluto che questa oasi ritornasse alla sua essenza. Una spa, per esempio, potrà ancora esserci ma in una veste completa- sa parrocchiale da dove parte un sentiero che porta alla contrada Cabasso: da qui si raggiunge la località Muracca e proseguendo nel bosco si incontra il bivio che conduce a Piazzola. Si prosegue sulla strada carrabile per raggiungere la contrada di Camoneone, per poi incontrare le frazione di Medega e Mezzasco. Attraversato il torrente Imagna si incontrano le frazioni Pedrino, Carminati, Lera, Chignolo, Como, Cà Opolo, Botta, Solter e La Grate, per poi ritornare attraverso una mulattiera in selciato al punto di partenza. Il progetto prevede un costo complessivo di circa 20 mila euro, di cui la metà finanziati attraverso il bando della Fondazione della Comunità bergamasca . L’antica ghiacciaia Primi rilievi per la valorizzazione del percorso delle contrade CAPIZZONE Scoprire le antiche contrade passeggiando su sentieri immersi nella natura. Lo si potrà presto fare a Capizzone, percorrendo il «Sentiero Pra Basso» che sarà valorizzato grazie ad un contributo di 10 mila euro della fondazione della Comunità bergamasca . Il nono bando per la «Riqualificazione di sentieri, rifugi e malghe», finalizzato alla tutela e valorizzazione ambientale del territorio montano, con particolare attenzione alla riqualifi- efJfznfTvwHudKnZ35kEpCOzZqy5X8R5JQbM30DVoMQ= cazione di tracciati e infrastrutture, consentirà al Comune di Capizzone, tramite il Cai sottosezione Valle Imagna, di recuperare un anello di circa 15 chilometri percorribile in cinque ore, che si sviluppa su un dislivello di circa 900 metri. «L’itinerario – spiega il sindaco Alessandro Pellegrini – si sviluppa attraverso antiche contrade poste alla periferia del paese e ripercorre le vecchie mulattiere che in passato univano questi luoghi». Il punto di partenza è la chie- «Il sentiero – continua il sindaco - in passato era già stato oggetto di interventi di manutenzione mirati, grazie anche ai volontari dell’Ana e del Cai. Il tracciato è particolarmente significativo, in quanto partendo dalla frazione più antica del Comune giunge ad Amagno, nel territorio di Strozza, dove è possibile visitare la ghiacciaia ancor oggi ben conservata e méta di numerose visite nel corso dell’anno». L’intervento consentirà di recuperare anche i terrazzamenti e i muri a secco così come si presentavano in origine, oltre ad opere di pulizia e raccolta di pietrame di muri crollati e oltre alla messa in sicurezza del versante. ©RIPRODUZIONE RISERVATA mente diversa, utilizzando l’argilla presente naturalmente». Ad accogliere i frequentatori ci sarà anche una struttura adibita a caffetteria, e una sala polivalente per eventi. Questo nell’attesa, in futuro, di creare anche una «casa della musica» dove artisti locali potranno trovarsi e organizzare serate musicali, e casette sugli alberi da adibire a osservatori naturali. Una delle installazioni dell’oasi Attività all’aria aperta «Il Nido dell’Airone», che ha già attrezzato una parte del parco con installazioni «fiabesche» realizzate con materiale di riciclo (dal villaggio indiano alla «casa di Tata Babalupa», di paglia e legno) svolgerà le sue attività all’aria aperta. «Per i bambini – continua Sabrina – organizzeremo laboratori e collaboreremo con gli artisti locali che potranno disseminare le loro opere per il parco. Mio papà Lauro, quando gli ho parlato di questa idea per far rivivere il laghetto, mi ha subito appoggiato, ed è stata la sua positività che mi sta spronando ad andare avanti». ©RIPRODUZIONE RISERVATA Uno scorcio del laghetto Lauro Dalla Val Taleggio alla Bassa I musei all’aperto Paesaggio e agricoltura La «strada dello stracchino» da Vedeseta a Val Brembilla, il museo orizzontale nelle frazioni della Bassa La Bergamasca ha fatto il pieno delle risorse erogate tramite il bando regionale per la valorizzazione del territorio lombardo per la promozione di temi agricoli e di filiere agroalimentari locali (totale 2 milioni di euro). I progetti bergamaschi, che hanno ottenuto 100mila euro ciascuno di contributo, sono «La transumanza sulla strada dello stracchino e della pietra», presentato dal Comune di Taleggio, e «L’Agrimuseo orizzontale» del Comune di Treviglio. Il primo progetto ha avuto un costo di 245mila euro, 100mila finanziati dalla Regione e il resto dai Comuni interessati. Il sindaco di Taleggio, Alberto Mazzoleni, ha spiegato: «Il sentiero parte da Vedeseta, dove saranno installate segnaletiche e forme di formaggio “interattive” che spiegheranno al turista come vengono prodotte. Poi il percorso passa da Peghera, dove Museo del casaro a Vedeseta ci sarà un’installazione multimediale rivisitata per i ragazzi, “tu casaro baby”, e scende a Val Brembilla dove si arriva a un’altra installazione multimediale legata alla transumanza, proprio dove c’è il tiro a segno che verrà ristrutturato». L’«Agrimuseo orizzontale» di Treviglio, che sarà realizzato entro l’estate, coinvolge le tre frazioni della città, Castel Cerreto, Geromina e Battaglie. Il progetto ha ottenuto un contributo a fondo perduto di 100 mila euro (sui 165 mila complessi- vi) dalla Regione. Il percorso sarà segnalato da cartelli informativi con «QR code» che accompagneranno il visitatore dal museo storico verticale, ricavato nel campanile del centro cittadino, alle aree agricole verso nord. L’idea è quella di potenziare e integrare il sistema della segnaletica già esistente puntando sulle nuove tecnologie con apposite postazioni multimediali in luoghi strategici della città. Nelle frazioni sono previsti interventi di sistemazione dei percorsi campestri esistenti e sarà sistemata la strada di collegamento con la cascina Pelisa. «Un lavoro di squadra significativo, che ha portato a un grande risultato. A breve l’avvio dei lavori» ha confermato il sindaco Juri Imeri. Nella Bergamasca, oltre ai due progetti principali, hanno ricevuto fondi anche «La valorizzazione del sistema di produzione e lavorazione del mais di montagna» (Comune di Cusio, 47.110 euro); «La valle dei cinque campi» (Comune di Corna Imagna, 52.340 euro); «Progetto per la promozione delle tradizioni agroalimentari del territorio di Camerata Cornello e della Val Brembana» (Comune di Camerata Cornello, 73.440 euro); «Bergamo-Hub Urbano dell’agricoltura biodiversa» (Comune di Bergamo, 40.950 euro); «Terra di mercanti, tra agricoltura, cultura e sapori» (Comune di Averara, 69.118 euro). Fabrizio Boschi Fabio Florindi ©RIPRODUZIONE RISERVATA