Al Capo di Gabinetto Dipartimento politiche per la Famiglia Dott
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Le ricordo che si è concordato, anche su suggerimento del Prof. Della Zuanna, di chiedere all'Authority: un significativo aumento dell'importo dei bonus, sia elettrico sia del gas un innalzamento della soglia ISEE per le famiglie con almeno 4 figli (ora fissato a 20.000 euro) una semplificazione burocratica per l'accesso ai bonus Il secondo punto riguardava la revisione dell'ISEE. La questione riveste, a nostro avviso, carattere di urgenza, poiché ci risulta che il Ministero del Welfare, nella persona della Prof.ssa Guerra, è ormai in dirittura d'arrivo. Come dicevamo, la bozza di revisione che conosciamo è addirittura peggiorativa per le famiglie con maggiori carichi familiari. In particolare, una delle novità sarebbe l'introduzione, nel calcolo del patrimonio, dei redditi esenti e di tutti i sussidi ricevuti da istituzioni pubbliche. Questo crea un meccanismo perverso per cui una famiglia che riceve assegni familiari, borse di studio e altre provvidenze proprio in quanto famiglia in difficoltà, l'anno successivo risulterà "benestante", vedendo il proprio ISEE aumentato a causa dei sussidi ricevuti. Inoltre, nella scala di equivalenza, il valore dal quarto figlio in poi passerebbe da 0,35 a 0,38, un aumento ridicolo, diciamolo, una presa in giro. Ricordiamo che in Francia, dal terzo figlio in poi il valore è 1. Ora, se c'è proprio un problema di copertura che noi possiamo, con un certo sforzo, comprendere, proponiamo di portare il valore, dal terzo figlio in poi almeno a 0,70. Nel "quoziente Parma" il valore dal terzo figlio è 0,80. Altra considerazione: il valore della casa. Le famiglie numerose, per ovvie ragioni di spazio, hanno case di ampia metratura. Questo fa sì che il valore catastale faccia impennare l'ISEE. Questo è un altro motivo per cui occorre agire sull'innalzamento del divisore. Infine, un'altra questione urgente perchè riguarda la legge di stabilità in via di definizione: il Ministro Riccardi si è impegnato pubblicamente all'inizio del Festival della Famiglia – e lo hai poi confermato nel corso del nostro colloquio -- a rivedere il tetto di 3.000 euro per le detrazioni, adeguandolo al nucleo familiare. Noi proponiamo che i 3.000 siano semplicemente moltiplicati per ogni componente a carico. E' una semplice questione di equità che non andrebbe nemmeno spiegata. E comunque sarebbe ben grave se le parole del Ministro rimanessero lettera morta! A proposito di persone a carico: ricordiamo che il limite per essere considerati "fiscalmente a carico" è fermo dal 1986! Allora erano 5.500.000 di lire, ora è di 2.840,51 (identico, solo tradotto in euro). Il TUIR del 1986 naturalmente aveva fissato tale cifra sulla base dei dati ISTAT di allora, quando ad esempio un litro di gasolio costava l'equivalente di 0,32 cent. Ma va da sè che oggi nessuno può mantenersi con 2.840,51 euro lordi annui! Da anni esperti di vari orientamenti chiedono ai vari governi che tale limite sia adeguato, ma invano. Ora che le famiglie con figli stanno pagando il prezzo della crisi, è venuto il momento di adeguare l'importo. Noi proponiamo di farlo coincidere con la soglia di povertà fissata dall'ISTAT, stabilendo per legge la sua indicizzazione annuale. Nel 2011 tale soglia era di 6.066 euro: questo dovrebbe essere il nuovo limite (dovrebbe corrispondere al tetto di reddito esente dalla dichiarazione dei redditi riportato a pag. 3 delle istruzioni per la compilazione del 730 pubblicate ogni anno). Una questione di cui non c'è stato tempo di parlare riguarda i ticket sanitari: mesi fa il Ministro Balduzzi aveva promesso che il Governo avrebbe rivisto il tetto di 36.151,98 euro che, ancora una volta, non tiene conto dei carichi familiari. La grave iniquità che si crea è che un single con 35.000 di reddito è esente, mentre una famiglia con più figli e con reddito di 36.500 euro non è esente per nessuno dei componenti del nucleo familiare. NON E' POSSIBILE! Ci sono famiglie con minori che per questo rinunciano a cure e ad esami clinici! Chiediamo al Ministro di tener fede a quanto assicurato molti mesi fa. Queste sono solo le questioni più urgenti: come Lei sa, la nostra Associazione ha presentato al Presidente Monti una lista di 25 iniquità che toccano le famiglie che hanno deciso di investire nei figli. Sono le famiglie che stanno pagando maggiormente il prezzo di una crisi che tra le sue cause ha anche la forte denatalità: non sembra paradossale? Mario Sberna presidente ANFN