se la stanza di tuo figlio è un caos, insegna a mettere in ordine... g

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se la stanza di tuo figlio è un caos, insegna a mettere in ordine... g
Attualità Pile di vestiti, cassetti aperti, giocattoli sparpagliati ovunque: spesso le camere
se la stanza di tuo figlio è un caos, insegna
«Sistemare tutto deve essere un piacere da condividere», spiega l’esperto che consiglia di
Natascia Gargano
confusione
Milano. Una scena che si ripete
spesso nelle famiglie italiane.
Una madre rientra a casa e
trova i bambini giocare nel
caos della loro cameretta.
T
Milano - Febbraio
onnellate di giocattoli stipati in ogni angolo disponibile, pile di vestiti accumulati da giorni, pennarelli
e quaderni sparpagliati sul tappeto. È la “tragica” visione che
molte mamme e papà si trovano
di fronte agli occhi quando aprono la porta della cameretta del
loro dolce figliolo. La battaglia
per tenere in ordine la stanza da
letto dei bambini è un grattacapo per gli adulti ma di sicuro è
un incubo anche per i piccoli di
casa, che inventerebbero qualsiasi scusa pur di godersi i giochi sparpagliati a terra.
«Il rischio è di
diventare ossessivi»
Così il caos nel regno dei
bambini diventa fonte di sonore
litigate e di uno stress non indifferente per tutta la famiglia. Ma
secondo gli esperti non si tratta
di una lotta inevitabile: avere
stanze in ordine, nervi rilassati
e bambini felici si può. Basta
mettere in atto pochi semplici
trucchi e prepararsi a smontare
alcune certezze.
Partiamo da questo ultimo
punto, che probabilmente è la
parte dura del lavoro: cari genitori, la notizia da digerire è che
un po’ di disordine in cameretta è tutta salute. Tranquilli, non
parliamo di caos totale né di
pavimenti invalicabili a causa
dei cumuli di oggetti gettati alla
rinfusa, ma di un disordine a
piccole dosi: «Spesso il caos è
solo un problema dei genitori,
che rischiano di diventare ossessivi a scapito del sostegno alla
creatività dei figli», dice Vera
Acquistapace, psicoterapeuta
infantile, «bisogna saper distinguere tra un ordine tollerabile e
uno insopportabile; il disordine
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dei bimbi si presentano così agli occhi dei genitori. Ma per rimediare, le minacce non servono
a mettere in ordine.. giocando insieme a lui
munirsi di scatole da colorare e raccomanda: «Troppi oggetti non aiutano a concentrarsi»
sano per i bambini significa scoperta, sperimentazione, curiosità». E quel disordine non si deve
toccare. Mentre le mamme si
mettono le mani nei capelli per
i chicchi di riso buttati a terra, il
bambino, spiega l’esperta, vive
un’esperienza cognitiva importante: non è facile da credere,
ma in quel momento il piccolo
sta sviluppando la sua intelligenza. A questo punto niente paura,
gli esperti non consigliano di
dire addio a tavoli sgombri né a
letti rassettati: un buon compromesso, suggerisce la dottoressa
Acquistapace, può essere lasciare un angolo disordinato in una
stanza ordinata.
E dimenticate le immagini
impeccabili che si vedono nei
cataloghi dei mobilifici, là dentro il bambino non si sentirà per
niente a suo agio. «Una cameretta deve cambiare nel tempo
così come cambia un bambino»,
spiega il pedagogista Antonio
Di Pietro, «la camera non è solo
lo spazio della notte o lo spazio
dove raccogliere i giochi, ma è
un vero “laboratorio dell’infanzia”». Se nostro figlio si sentirà
bene al suo interno, sarà anche
più facile ottenere la sua collaborazione: «L’ideale è progettare e organizzare la cameretta
insieme ai figli, perché così sentiranno lo spazio come veramente proprio, quindi da rispettare e
da trattare con cura», aggiunge
il dottor Di Pietro.
«Organizzare bene
tutti gli spazi»
Ma attenzione, una cameretta
a misura di bambino non significa armadi strabordanti di giocattoli: «Una stanza strapiena
di giochi in realtà deconcentra
il pargolo», spiega Di Pietro,
«rischia di fare quell’effetto
che l’adulto vive quando entra
dentro un centro commerciale:
vorrebbe guardare tutto, compra
cose che non sempre risultano
gratificanti e infine ne esce stanco». Se tra bambole, costruzioni
e peluche non è rimasto più un
centimetro libero nel suo cantone dei giochi, meglio organizzarsi: «Lasciate a disposizione una
gamma differenziata di giocattocontinua a pag. 104
Il decalogo da seguire
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Ragionate con i ragazzi:
se la camera è in ordine
sarà molto più facile vestirsi,
studiare e giocare
Non pretendete che la loro
stanza sia più in ordine
della vostra. Il buon esempio
è la migliore educazione
Fissate una scadenza:
la camera deve essere in
ordine tutti i giorni entro una
certa ora stabilita
Non fate minacce che sapete di non poter mantenere. Così facendo perdete
credibilità e autorevolezza
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Stabilite
conseguenze:
se la scadenza non viene
rispettata togliete loro qualche cosa a breve termine
Non lasciate accumulare
nella loro camera troppe
cose inutili. I giocattoli vanno
selezionati con criterio
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Gratificateli: se mettono tutto a posto volontariamente dovete ringraziarli e
magari dare anche dei premi
Cercate un compromesso: lasciare un angolo disordinato in una stanza ordinata è un’ottima soluzione
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Aiutateli a organizzarsi:
mettete etichette o segnali su dove va risposta la roba,
tipo le scatole colorate
Non fate la ramanzina,
non lamentatevi né accettate scuse per il loro comportamento irresponsabile
i volti famosi a Vero: «si devono mettere le regole»
DANIELE LIOTTI
«Per farsi obbedire bisogna
anche saper sorridere»
Credo che il
compromesso
giusto per
ottenere ciò che si
vuole dai figli sia
quello di imporre
loro delle regole,
ma sempre con il sorriso sulle
labbra e complicità. Solo così
rispetteranno la nostra volontà
e ciò vale dal mettere in ordine
la cameretta ai compiti, sino alle
uscite con gli amici.
interviste di Tommaso Martinelli
ROSANNA BANFI
FABIO DE LUIGI
claudia gerini
Sono sempre
stata una mamma
permissiva.
Quando mi
chiedono il
permesso per
stare più tempo
fuori o altre cose di questo tipo, in
linea di massima non mi oppongo.
Però quando non mettono in
ordine la loro camera o non sono
puntuali, ad esempio quando è
pronto a tavola mi faccio sentire.
Io e la mia
compagna
cerchiamo sempre
di trasmettere
loro valori sani e
autentici, facendo
capire loro che
il rispetto di ogni regola, tra
cui quella dell’ordine delle loro
stanze, prima o poi torna utile
nella vita, specialmente quando
poi ci si ritrova a confrontarsi e a
convivere con il prossimo.
Con le mie
figlie non sono
una mamma
né severa, né
apprensiva. Cerco
di seguirle in
prima persona
senza delegare responsabilità a
nessuno. Alla primogenita, che ha
sette anni, cerco di farle capire
che è giusto rispettare le regole,
senza però metterle ansia ma
spiegandole tutto con armonia.
«Quando non rispettano le
regole mi faccio sentire...»
«Essere ordinati prima o
poi torna utile nella vita»
«Gli insegno le regole senza
però metterle ansia»
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Attualità
La psicologa: «Minacciare solo punizioni che sapete di poter realmente dare»
segue da pag. 103
li, qualcuno di legno, qualcuno
di stoffa, qualcuno di plastica»,
suggerisce il pedagogista. Una
volta fatta la selezione, tenendo
conto delle varie esigenze d’apprendimento del piccolo, un po’
di giochi logici, alcuni simbolici, altri grafici, «mettete quelli di
troppo in un ripostiglio, in modo
da cambiarli una volta alla settimana, lasciando però sempre a
disposizione quelli preferiti».
Ma veniamo al punto: il fatidico momento di rimettere in
ordine dopo aver giocato. Pochi
bambini muoiono dalla voglia
di sistemare i Lego sparsi sul
parquet, ma la soluzione non è
la mamma che sbuffa e poi mette a posto. È importante farlo
insieme, magari trasformandolo
un gioco.
«Fare ordine deve
essere un gioco»
«Il rimettere a posto», spiega
Di Pietro, «va vissuto come un
piacere, prima insieme ai genitori, poi per conto proprio. Genitori e figli dovrebbero avere
la sana abitudine di riordinare i
propri ambienti prima di iniziare un nuovo “viaggio”: sistemare la cameretta prima di andare
a cena, sparecchiare prima di
andare a letto, e così via». E
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aggiungere una dimensione ludica, quasi magica, ai piccoli
doveri quotidiani può avere effetti insperati: «Il coinvolgimento in prima persona funziona
sempre», assicura la psicologa.
Piuttosto che dire solo “metti a
posto”, molto meglio ingegnarci
con un “mettiamo a posto insieme”. Vediamo alcuni esempi
consigliati dal pedagogista. Partiamo dalle scatole: procuriamocene di resistenti, anche senza
andare in negozio, andranno
benissimo quelle per la frutta;
quindi divertiamoci (anche noi!)
a colorarle: il bambino sarà molto più stimolato a organizzare là
dentro i suoi giochi. «È anche
fondamentale dedicare un mobiletto con gli oggetti raccolti
dai bambini: sassi, conchiglie,
cartoline, scontrini della spesa...
magari una tipologia di oggetti per ogni cassetto», consiglia
ancora Di Pietro. Che così non
finiranno in ogni angolo della
casa, causando le ire dei genitori. Nei negozi di découpage
vendono mobiletti da decorare
con il fai da te, ma la stessa funzione può essere dignitosamente
assolta anche da semplici scatole di scarpe poi eventualmente
ornate con stoffe, collage o quel
che più ci piace. Insomma, sottolinea l’esperto, ogni cosa deve
avere un suo posto: «Eviterei le
anarchia
Pile di vestiti, giocattoli sparsi ovunque e peluche
buttati alla rinfusa. Spesso le stanze dei ragazzi
sono un vero e proprio caos. Per risolvere il problema, gli esperti consigliano ai genitori di non fare minacce a vuoto e usare anche un po’ d’ironia.
ceste piene di giocattoli buttati
alla rinfusa, del resto noi adulti
cosa buttiamo nei cestoni? Panni sporchi, materiali da buttare, ciò che non sappiamo dove
mettere. Ma i giocattoli sono un
nutrimento fondamentale per la
crescita di un bambino, hanno
bisogno di una sistemazione nobile».
«Valorizzare le sue
buone azioni»
Con una camera organizzata
su misura per il nostro bambino,
sarà più facile tenerla in ordine.
E quando proprio non funziona
e arriva l’ora della punizione,
ricordate: «Date solo punizioni
che sapete di potere realizzare»,
raccomanda Vera Acquistapace, «con minacce tipo “se non
riordini butto tutto dalla finestra” che poi non fate è chiaro
che perdete credibilità». Un al-
tro consiglio: date punizioni o
premi con una scadenza breve.
Quindi non “se riordini la cameretta, quando sarai promosso ti
regalo la bicicletta”, ma “se riordini la cameretta, domani facciamo la pizza”.
E a proposito di premi, aggiunge la psicoterapeuta, è molto
importante premiare i comportamenti spontanei del bambino,
non solo quando esegue un vostro ordine. Quindi ricordate di
valorizzare le “buone azioni”
fatte di sua iniziativa. Un ultimo
punto su cui concordano senza
dubbio gli esperti: non pretendete che la stanza dei vostri figli
sia più ordinata della vostra. In
questo, come in molti altri casi,
vale più la pratica che la grammatica. Non avrebbe senso fare
la ramanzina ai figli per riordinare le loro stanze quando in cucina c’è il caos. Il buon esempio
V
è la migliore educazione.