Maggio - Rotary Club Marina di Massa Riviera Apuana del Centenario

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Maggio - Rotary Club Marina di Massa Riviera Apuana del Centenario
Rotary Club Marina di Massa Riviera Apuana del Centenario
Distretto 2071 --- A.R. 2015 – 2016
Presidente Michele Caro
Marina di Massa 10 Maggio 2016
Supplemento n. 11 AR 2015/2016
Buon anno, buona giornata e buona lettura a tutti
Supplemento mensile di informazione per tutti i Soci
Iniziamo subito con il sommario:
- Termini conservazione documenti e fatture varie
- Forum Rotary sulla fascia costiera
- La relazione dei ragazzi del Rotaract
Sperando che tutto quanto sotto riportato si sia rivelato interessante e non assolutamente esaustivo sugli
argomenti trattati; si attendono altre piccole relazioni: DATEVI DA FARE
Per quanto vanno conservate fatture e documenti vari?
Dalle bollette ai rogiti, tutti i tempi di archiviazione obbligatoria della
documentazione quotidiana
Saremo anche entrati nell’era digitale ma per ora siamo ancora sommersi dalla carta. La nostra vita è
costellata di bollette, ricevute, quietanze di cui non possiamo liberarci. Almeno non subito: c’è un tempo
di conservazione minimo, un periodo entro il quale l’autorità di riferimento (il fisco, la banca,
l’amministrazione pubblica) può richiederle come giustificativo o l’utente può utilizzarle per contestare
eventuali errori. Ma per quanto va conservata una parcella del dentista detratta dalle tasse? E la ricevuta del
bollettino postale per il pagamento di una multa?
Tutte le scadenze
Ogni documento ha il suo periodo di vita. In giorni di raccolta della documentazione necessaria alla dichiarazione dei
redditi (ad esempio le ricevute delle spese detraibili), ecco una tabella riassuntiva dei tempi di archiviazione
obbligatoria della burocrazia domestica.
Tipi di documento
Tempi di conservazione
CASA
• Bollette domestiche (acqua, gas, luce, telefono)
• Canone RAI (ricevute di pagamento)
5 anni (consigliabile 10 anni)
10 anni
• Affitti (ricevute)
5 anni
• Spese condominiali (ricevute)
5 anni
TRIBUTI
• Giustificativi delle spese da detrarre
(parcelle mediche, ristrutturazioni della casa ecc.)
5 anni a partire dall’anno successivo
alla dichiarazione di riferimento
• Quietanze dei pagamenti dei tributi
(mod. F24, bollettini Imu, ricevute Tarsu/Tares ecc.)
5 anni a partire dall’anno successivo
alla dichiarazione di riferimento
• Tassa di circolazione (bollo auto)
3 anni (consigliabile 5 anni)
BANCA
• Estratti conto
10 anni
• Mutui (quietanze delle rate)
10 anni
• Cambiali
• Titoli di Stato
3 anni dalla data di scadenza
5 anni dalla scadenza
per richiedere capitale e interessi
ALTRE SPESE
• Multe (ricevuta di pagamento)
5 anni
• Bollette del cellulare
10 anni
• Assicurazioni (quietanze polizze)
1 anno dalla scadenza (salvo diversi
tempi previsti dal contratto) /
5 anni se usate a fini fiscali (detraibili)
• Scontrini d’acquisto
2 anni (durata ufficiale della garanzia)
salvo prolungamento specifico
• Ricevute alberghi e pensioni
• Rette scolastiche e iscrizioni a corsi sportivi
6 mesi
1 anno /
5 anni se usate a fini fiscali (detraibili)
• Parcelle di professionisti (avvocati, commercialisti
ecc.) e artigiani (idraulici, elettricisti, ecc.)
• Ricevute di spedizionieri o trasportatori
• Atti notarili (rogiti, atti di separazione ecc.)
3 anni
1 anno /
18 mesi per trasporti fuori Europa
Per sempre
SIAMO NELL'ERA DELLA DIGITALIZZAZIONE ED INVECE IL CARTACEO IMPERA ...
PILLOLE DI ROTARY
La storia del Forum della Fascia Costiera
Il Forum interclub tra i Rotary Club della fascia costiera ligure tirrenica e del Mar di Sardegna
L’origine del Forum deve essere collocata e ricordata nell’ambito dell’Azione di Pubblico Interesse.
Una serie di incontri organizzati dai Club interessati dalla SS. N. 1 Aurelia ebbe conclusione a La Spezia
nell’anno 1958. Intervenne in quella occasione il Past Governor del Rotary Italiano, che era all’epoca e fino
al 1955 costituito da un solo Distretto, Ing. Cesare Chiodi.
Un Comitato di Presidenti interessati, guidato dallo stesso Past Governor, elaborò in conclusione dei lavori
una mozione che fu presentata agli organi di presidenza dell’ANAS.
L’incontro di La Spezia era stato evidentemente causato dalle condizioni di totale carenza della via Aurelia
in relazione agli sviluppi della motorizzazione di quegli anni, agli effetti indotti nella mobilità e quindi nella
viabilità nazionale. Complessità e tortuosità del tracciato, attraversamento dei centri urbani, segnaletica
insufficiente, cattiva manutenzione del fondo stradale costituivano un serio fattore di amplificazione
dell’insicurezza, con un elevato tasso di mortalità per incidenti.
Sono senza dubbio da accreditare all’azione di quel gruppo di Club i lavori di sistemazione che presero
avvio dopo quegli interventi. Alfieri delle iniziative collegate si rivelavano intanto i Club di Civitavecchia,
La Spezia e Grosseto.
Per questo intenso coinvolgimento dei Club il sostegno inizialmente assicurato dal Governatore Cesare
Chiodi fu confermato dai Governatori di tre dei Distretti nel frattempo nati dalla profonda riorganizzazione
territoriale nel Rotary Italiano.
Il primo convegno dei Presidenti e dei Segretari dei Club per la costituzione del Forum della Fascia Costiera
Tirrenica Ligure Tosco Laziale (questa era allora la denominazione ed il contesto geografico) fu tenuto a
Grosseto nell’ottobre del 1968 seguito il 23 febbraio del 1969, sempre a Grosseto, dal primo effettivo
Incontro Interclub del Forum. Il coordinamento dei lavori, debitamente autorizzati dal Governatore in carica,
fu affidato al Vice Presidente Internazionale Prof. Tristano Bolelli del Club di Pisa. Presiedeva il Convegno
il Presidente del R.C. Grosseto Carlo Berliri Zoppi di Zolasco convinto ed attivissimo sostenitore
dell’iniziativa.
Dai lavori di questo primo, fondante, Convegno emerse con grande chiarezza che la missione rotariana in
questo ambito non sarebbe stata solo quella di esaminare e possibilmente contribuire a risolvere le
problematiche della viabilità costiera. Sarebbe stato necessario, in futuro, rivolgere l’attenzione a tutta una
serie di fattori tutti incidenti con forza sui destini economici rivieraschi. Ci si sarebbe dovuti occupare in
modo approfondito e dando voce ai più autorevoli studiosi delle diverse discipline, di temi quali: il turismo,
le attività portuali, i trasporti marittimi, la produzione ittica, l’assetto geologico, l’ecologia costiera e marina,
e numerose altre questioni orientate anche alla dimensione umanistica, umanitaria e sociale dell’area di
interesse tra le quali, in tempi recentissimi, il problema dell’immigrazione nell’area mediterranea.
Così in effetti è stato, scoprendo progressivamente livelli ed ambiti di lettura del territorio di estremo
interesse, per gli addetti ai lavori, per i soci rotariani, per i Club direttamente interessati a mettere in
evidenza questioni di specifica, ma importante rilevanza locale.
Il Club di Siena propose e fu quindi stabilito che si convocasse ogni anno a Grosseto un convegno di
Presidenti e Segretari dei Club per stabilire la sede ed il tema del Forum dell’anno successivo. L’Assemblea
dei Presidenti deliberò a sua volta di costituire presso il Club di Grosseto una Segreteria Permanente tuttora
funzionante. A Carlo Berliri Zoppi di Zolasco, in riconoscimento dei meriti acquisiti nella ideazione e nella
attivazione dell’iniziativa interdistrettuale, venne deliberato di affidare l’incarico della cura della segreteria
che fu da lui tenuto per diversi anni.
Solo di recente si sono modificate le modalità di organizzazione della riunione Pre-Forum che viene
attualmente svolta presso i Club che di volta in volta offrono la loro ospitalità e che quindi consentono una
gestione dei programmi ed in particolare la preparazione del Forum vero e proprio dell’anno successivo con
una dinamica itinerante.
Per particolari esigenze, al di fuori di tali riunioni, viene talvolta convocato un incontro tra i membri del
Comitato Interdistrettuale in carica.
L’area territoriale investita da questa libera forma di aggregazione di Club intorno ad una tematica di
comune interesse si è allargata nel tempo: dapprima alla costa orientale della Sardegna e in occasione
dell’Assemblea dell’anno 2010 a tutta la Sardegna con l’adesione del Club di Alghero.
I Governatori rotariani succedutisi nei tre Distretti interessati (2030, 2070 e 2080 fino al 2012/13), e negli
anni, hanno costantemente confermato, anche attraverso il loro contributo finanziario, l’interesse al
mantenimento di questa iniziativa interdistrettuale. Anche per l’impegno decisivo offerto al Forum in qualità
di Past Governor nell’ambito del Comitato Interdistrettuale, debbono essere citati in particolare gli amici
Pietro Matteini, Guido Testa, Luciano Vianelli.
Il Club di Grosseto nel corso dell’attività, che ha raggiunto i 45 anni, ha garantito l’organizzazione della
Segreteria affidata in successione ai soci:
Carlo Berliri Zoppi di Zolasco, Bindo Tosti Balducci, Giovanni Testa, Nicola Giordano oggi purtroppo
scomparsi.
Bindo Tosti Balducci, Giovanni Testa, Nicola Giordano
Attualmente a curare lo sviluppo delle attività di Segreteria ed a tenere i necessari collegamenti con il
Comitato Interdistrettuale elettivo, che costituisce il motore ed il governo del Forum, sono Antonio
Ludovico, Mario Valentini e Luigi Lepri, a questi ultimi è affidata anche la tesoreria.
Per le notizie relative a ciascuno dei Forum fin qui organizzati è opportuno consultare il sito WEB
http://www.rotaryfasciacostiera.org. Dall’esame delle informazioni, degli Atti archiviati, degli interventi e
delle relazioni è possibile considerare quanto varia ed estesa sia la gamma delle tematiche affrontate e quindi
da ciò è anche possibile arguire quanto interesse e quanta partecipazione abbiano mobilitato i convegni
specialmente nella direzione dei diretti destinatari dell’informazione e nella ricerca di una definizione
aggiornata dello stato dell’arte nei diversi settori di studio ed attività.
Negli ultimi anni, grazie all’intensa attività del D. 2080 ed al successo del primo Forum svoltosi in Sardegna
nel 2010, hanno progressivamente aderito al Forum numerosi Club della Sardegna. Contemporaneamente si
è dovuto anche registrare l’interessamento di alcuni Club costieri ed insulari del Distretto 2100 che sono poi
confluiti nel gruppo, seguiti successivamente dal sostegno dello stesso Distretto.
Le attività del Forum hanno intanto raggiunto una dimensione internazionale attraverso il contatto con i
rotariani dei Paesi della costa nordafricana (XXXIII Forum) e ampliato la propria sfera di relazioni in virtù
della collaborazione con organismi operanti nel settore storico, culturale e scientifico delle esplorazioni
marine profonde (Fondazione Artiglio Europa) e della marineria commerciale (Collegio dei Capitani di
Lungo Corso & Macchina).
I Distretti che sostengono l’iniziativa interclub, modificati a seguito della ristrutturazione territoriale, sono
oggi il D. 2032 (Liguria e parte del Piemonte), il D. 2071 (Toscana), il D. 2080 (Lazio e Sardegna), il D.
2100 (Campania e Calabria).
Tratto dal sito Rotary fascia costiera
Di tutto ciò se ne sta interessando attivamente il Socio Andrea Boggiano che ci riferirà sull’evoluzione dei
progetti, ricordandoci che a Genova nel prossimo autunno si terrà il Forum.
Attenderemo notizie in merito, grazie Andrea.
PILLOLE DI ROTARACT
INTELLIGENZE ARTIFICIALI
Parto da quella che sarà la mia conclusione. È assurdo parlare di intelligenza artificiale. O meglio, ciò è
possibile solo in riferimento al fatto che un Uomo ha creato una – chiamiamola genericamente – macchina
(dunque è un “artificio”, nel senso di imitazione della natura, e in questo caso imitazione dell’uomo, fatta
dall’uomo stesso), che mostra una sorta di intelligenza. Ma dietro ad una – sempre in senso generico –
macchina, c’è un uomo. E l’uomo, non la macchina, per le sue caratteristiche naturali, sarà in grado di
imparare da solo quelle che sono le funzioni base della vita e della quotidianità, e di sviluppare dei processi
formativi. Tarzan (so bene che è frutto della fantasia, ma non è questo il punto), è un bambino selvaggio
allevato nella giungla dalle scimmie: è l’archetipo di un bambino – poi uomo – che si adatta al posto in cui
abita, e sviluppa delle conoscenze che gli sono utili per la sua sopravvivenza, nella gran parte dei casi,
autonomamente e automaticamente. Charlie (anch’egli frutto della fantasia), è un bambino civilizzato
cresciuto in una famiglia benestante di New York: questo bambino imparerà a fare cose diverse rispetto al
primo, a vivere in una città fatta di strade, negozi, smog e macchine, ma – in modo uguale e parallelo –
saranno utili per la sua sopravvivenza, e – di nuovo – lo farà in modo automatico e autonomo. La macchina,
da sola, non può fare lo stesso: ha sempre bisogno di un input umano, di una mano che dia avvio al suo
processo, e che crei algoritmi utili alla sua sopravvivenza. Il sostanziale limite della macchina è che questa
non capisce ciò che fa, ma agisce in modo automatico. Ma soprattutto, lo fa grazie e in seguito alla volontà
dell’uomo.
Viviamo in un’epoca in cui l’uomo cerca di creare macchine quanto più simili a lui. Il dottor Andrea
Bertolini ed Erica Palmerini, docente della scuola Sant’Anna di Pisa hanno concepito una personalità
giuridica per i robot, prevedendo delle linee guida da concepire quali raccomandazioni etiche e giuridiche.
Per ogni robot (in particolare, sono state previste quattro diverse tipologie di macchine) sono state studiate
alcune problematiche connesse al loro utilizzo in situazioni quotidiane e concrete, e sono state prospettate
alcune soluzioni giuridiche. Una sorta di codice di diritto robotico, che ben si lega alla “roboetica” (etica dei
robot, e insieme dei comportamenti dei robot nei confronti dell’uomo e dell’ambiente circostante). Viviamo
– inoltre - in un’epoca in cui l’uomo cerca di creare macchine sempre più intelligenti, e quasi autonome, e lo
fa – probabilmente – per due ordini di motivi: il primo, per permettere ad un (s)oggetto di sostituirlo in gran
parte delle mansioni, soprattutto quelle meccaniche; il secondo, per la mera tracotanza che caratterizza ogni
essere umano, il quale cerca sempre di superare se stesso, in una continua lotta con gli altri. Ma il vero
problema è che la macchina, essendo un prodotto dell’uomo, sarà sempre perfettibile e mai perfetta, come
l’uomo. Inoltre, in quanto prodotto, è un derivato dell’uomo, e arriverà sempre seconda, anche quando la
macchina, in realtà, vince. Mi spiego meglio. Tutti noi ci siamo trovati, almeno una volta nella vita, a
batterci contro il computer in un videogioco. Fino a quando si rimane sul piano del mero divertimento, è
utile poter giocare nonostante non si abbiano a disposizione amici per farlo. La situazione si complica
quando si creano computer tanto “intelligenti” da farli scontrare contro i campioni mondiali di una
particolare disciplina. AlphaGo ha battuto Lee Sedol nel gioco del go; DeepBlue ha battuto Garry Kasparov
nel gioco degli scacchi; KukaRobot ha battuto Timo Boll nel gioco del ping pong; computer sono stati
utilizzati nei quiz televisivi per rispondere a domande aperte; un robot è in grado di riscrivere il Corano con
più velocità e precisione di qualsiasi amanuense. Queste sfide hanno dimostrato come le macchine possano
essere progettate per superare l’uomo (attenzione: per una sola macchina, sono necessari più uomini di una
intelligenza superiore alla media). Ma tutte hanno un lato debole: l’assenza di coscienza, improvvisazione,
follia ed errore. L’uomo è fatto anche di questi elementi, che lo rendono – a pensarci bene – molto più
perfettibile di qualunque macchina sofisticata. È attraverso il proprio bagaglio personale, l’improvvisazione,
l’irrazionalità, l’incoscienza, la pazzia, e gli sbagli, che l’uomo vince una partita contro una macchina, o ha
fatto le più grandi scoperte. Tutto questo la macchina non ce l’ha, e non può nemmeno imitarlo. La
macchina è – per quanto sofisticata – semplice, chiara, univoca, ideale. Pensiamo alle leggi di Asimov,
create appositamente per i robot:
1. Un robot non può recar danno a un essere umano e non può permettere che, a causa di un suo mancato
intervento, un essere umano riceva danno;
2. Un robot deve obbedire agli ordini impartiti dagli esseri umani, purché tali ordini non contravvengano alla
Prima Legge;
3. Un robot deve proteggere la propria esistenza, purché la sua autodifesa non contrasti con la Prima o con la
Seconda Legge;
4. Un robot non può recar danno all’umanità e non può permettere che, a causa di un suo mancato
intervento, l’umanità riceva danno.
Ma che cosa è “danno”? Chi lo definisce? Chi lo quantifica? Il concetto di danno sembra legato al concetto
di “male” (non solo fisico), e sul problema si sono arrovellate generazioni di filosofi, teologi, letterati e
artisti. E nel caso di una contraddizione? L’uomo, grazie alle caratteristiche di cui sopra, riesce ad uscire dal
sistema della contraddizione, ma una macchina no. E nel caso dell’informatica giuridica di tipo cognitivo?
Probabilmente una macchina – a differenza dell’uomo – potrebbe virtualmente visualizzare l’intero scibile
legislativo, ma come potrebbe prendere una decisione? È possibile che computi matematicamente la colpa di
due soggetti, e decida semplicemente chi ne ha di più, ma non sono queste le nostre decisioni. Nella
sentenza di un giudice subentrano molti altri fattori, inarrivabili e inimmaginabili per una macchina. Il diritto
è dell’uomo creato per l’uomo. La macchina, in questo capo, può limitarsi a fungere come banca dati, o a
fare delle previsioni, dei calcoli statistici. La macchina, in conclusione, non può essere lasciata sola: ha
bisogno dell’uomo. È notizia di venerdì quella di Microsoft che ha creato un account Twitter, un bot per
sperimentare un software di intelligenza artificiale: Tay era programmato per rispondere in modo automatico
a chiunque decidesse di scriverle. L’obiettivo di Microsoft era fare in modo che Tay potesse rispondere in
modo naturale, come farebbe una vera persona, imparando dalle cose che leggeva in altre conversazioni e
che gli venivano scritte. L’esito è stato disastroso, almeno in parte: Tay è – infatti – diventata (anche)
razzista e offensiva, perché funzionava in parte per imitazione, ripetendo ciò che la gente scriveva (e alcuni
utenti, quelli definiti “troll”, accorgendosene, hanno sfruttato la cosa). In merito, è stata citata la “legge di
Godwin” (“mano a mano che una discussione su Usenet [una sorta di antenato dei forum online] si allunga,
la probabilità di un paragone riguardante i nazisti o Hitler si avvicina ad 1”), ma questa è un’altra faccenda.
Un passo ulteriore, o forse solo più sgarbato, rispetto a Siri, che incassa ogni tipo di insulto e risponde in
modo educato. Ma è davvero la macchina, il soggetto? Dietro a una grande macchina, c’è un grande uomo.
L’uomo è la vera intelligenza. Sempre.
Porto un esempio. Ho visto due film, “Lucy” (Luc Besson, 2014), e “Limitless” (Neil Burger, 2011).
Entrambi sono incentrati sulla credenza, assai diffusa, secondo la quale le capacità intellettuali degli uomini
non sarebbero sfruttate a pieno, ma solo al 10%. Questa teoria nacque all’Università di Harvard nel 1890, in
seguito agli studi di due psicologi (William James e Boris Sidis), confermata da una ricerca neurologica a
cavallo fra il XIX e il XX secolo, poi probabilmente avallata anche da Albert Einstein in alcuni dei suoi
appunti personali. La credenza è però priva di fondamento scientifico, e come esistono tesi a supporto, ne
esistono tante altre che la confutano: ad esempio, il neuroscienziato Barry Beyerstein.
Sia Lucy (protagonista dell’omonimo film) che Eddie Morra (protagonista di “Limitless”), assumono una
droga che gli permette di sbloccare ed amplificare le potenzialità della propria mente. Il fatto accade in
circostanze diverse, e le pasticche in questione hanno anche nomi diversi (CPH4 nel primo film, NZT-48 nel
secondo). Entrambi, però, nonostante – sempre – diverse vicissitudini, sfruttano le grandi capacità della
propria mente per scopi benefici e altruistici. Lucy costruisce un grande computer di ultima generazione e
consegna una chiavetta USB, contenente tutte le sue conoscenze (quindi, si potrebbe dire, lo scibile umano),
nelle mani del professor Samuel Norman (studioso di biologia ed esperto conoscitore del potenziale della
mente umana). Eddie Morra, che è riuscito, nonostante la disintossicazione, a mantenere parte delle sinapsi e
nuove connessioni date dalla NZT, è – al termine del film – membro eletto del Senato; nel frattempo, porta
avanti delle ricerche sul farmaco, adesso efficace senza effetti collaterali, e quindi fruibile per chiunque. E
poi c’è “Italiano medio” (Maccio Capatonda, 2015), che rappresenta l’altra faccia della questione: Giulio
Verme, il protagonista, assume delle pillole che gli permettono non di aumentare, bensì di diminuire le
proprie facoltà al 2%, vivendo una vita frivola, superficiale e inetta.
Credo che l’uomo, nella sua continua evoluzione, abbia sempre cercato di superare se stesso, abbattendo
ostacoli e superando limiti di volta in volta più grandi. L’uomo è un essere curioso e ambizioso. Suppongo
che la chimica e la tecnologia rispondano a questo scopo, utilizzate indifferentemente per sfruttare una
percentuale sempre più alta delle risorse umane. In particolare, le intelligenze artificiali sono una sorta di
promanazione dell’uomo, la sua longa manus. Sono l’”accessorio” che permette all’uomo di superare i
propri limiti. Esattamente come “noi siamo nani sulle spalle del giganti” del passato (…”così che possiamo
vedere più cose di loro e più lontane, non certo per l’acume della vista o l’altezza del nostro corpo, ma
perché siamo sollevati e portati in alto dalla statura dei giganti”, Bernardo di Chartres), così le macchine
stanno sopra di noi, e vedono più lontano di noi. Ma le macchine sono – ancora – una creazione dell’uomo.
Le macchine, la loro sopravvivenza, il loro sviluppo, dipendono dalla mente dell’uomo, il quale uomo può
abbattere le barriere che – secolo dopo secolo, scoperta dopo scoperta – si pone. È un gioco di stretta e leale
collaborazione. Macchina e Uomo sono le due mani di Escher che si disegnano l’un l’altra: una delle due – il
nostro uomo – ha iniziato, ma entrambe, insieme – macchina e uomo – completano l’opera.
Irene Perfetti
Altro interessante e particolare scritto della nostra “meglio gioventù” da assaporare, come sempre, in pillole.
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IL GIORNO 05/07/2016 MARTEDI’ CI SARA’ IL PASSAGGIO DELLA CAMPANA C/O IL
RISTORANTE ALBERGO LA CASTELLANA SULLA STRADA DI FOSDINOVO:
NON PRENDETE IMPEGNI E
PRENOTATEVI !!!!!!!!!!!!
Fabrizio Pucci
Buon Rotary a tutti