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COMUNICATO STAMPA
BAREZZI FESTIVAL 2013 - VII EDIZIONE
Dal 28 settembre al 16 novembre, torna l’attesissimo appuntamento con Barezzi Festival, rassegna itinerante che
promuove la musica in tutte le sue migliori forme ed espressioni, in alcune delle location più suggestive del
parmense. Organizzato da è-motivi e LiveAlivE, con il patrocinio di Provincia di Parma, Comune di Parma, Comune
di Busseto, Comune di Fidenza, Comune di Fontanellato, Comune di Roccabianca e Regione Emilia-Romagna,
Barezzi Festival - giunto alla settima edizione - si conferma uno degli appuntamenti autunnali più seguiti della
regione. La manifestazione partecipa alle Celebrazioni Nazionali del Bicentenario Verdiano e, non a caso, prende il
nome da Antonio Barezzi, suocero di Giuseppe Verdi ma soprattutto mecenate che aiutò il giovane compositore a
completare gli studi e a intraprendere la carriera artistica. Assecondando una sincera vocazione alla demolizione
dei cliché e delle barriere culturali, volendo sfatare l’irraggiungibilità intellettuale di certa musica ritenuta “alta”,
la direzione artistica del Barezzi Festival ha selezionato una rosa di artisti di altissimo livello, abbandonando l’idea
di evento singolo e proponendo un percorso d'ascolto articolato, in grado di portare la provincia di Parma e il suo
pubblico a contatto con le migliori realtà musicali internazionali.
Ad aprire la kermesse, il 28 settembre all’Auditorium Paganini di Parma, un nome d’eccezione, Morton
Subotnick, padre e pioniere della Musica Elettronica. Nato a Los Angeles nel 1933, Subotnick è il primo uomo a
registrare nel 1967 un intero disco di sola elettronica, “Silver Apples Of The Moon”, commissionatogli dalla
prestigiosa etichetta Nonesuch. In un periodo in cui la nuova musica si esprime principalmente attraverso il taglio
e il montaggio su nastro magnetico o attraverso l’impiego di hardware presi in prestito dai laboratori di fisica
acustica, Silver Apples fa largo (ed esclusivo) uso dell’Electronic Music System (EMS) Serie 100, il pionieristico
sintetizzatore modulare costruito nel 1966 da Don Buchla, sulla base dei suggerimenti e delle intuizioni di
Subotnick. È l’alba della Musica Elettronica. Da questo momento in poi, la carriera dell’artista losangelino
prosegue nella conferma di un ingegno multimediale, consegnato alla Storia e ad essa destinato: figlio di un’epoca
in cui la sperimentazione va di pari passo col superamento della propria istruzione accademica, Subotnick si
distingue non solo nelle vesti di massimo rappresentante del così detto Modular Voltage-Controlled Synthesizer,
ma come uno dei principali esponenti della musica contemponea di matrice “colta”; è tra i fondatori del San
Francisco Tape Music Center (assieme a Steve Reich e Terry Riley) e del California Institute Of The Arts. A Parma,
in esclusiva nazionale per Barezzi Festival, armato di soli buchla e laptop, Subotnick presenterà "From Silver
Apples Of The Moon To A Sky Of Cloudless Sulphur IV: Lucy", live act a metà tra il concerto e l’installazione
audiovisiva, con brani tratti dalle sue prime leggendarie produzioni. Al suo fianco, il media artist tedesco Lillevan
(co-fondatore e anima visiva dei mitici Rechenzentrum) darà vita ad immagini e visuali, elaborate in tempo reale e
proiettate alle spalle del duo.
Al termine del concerto-installazione di Subotnick/Lillevan, si terrà il party inaugurale della settima edizione del
Barezzi Festival, coi live set di Roly Porter e Stellar Om Source - arricchiti dalle proiezioni di visuali ad hoc - e il dj
set di Mods Wayne, resident dj di S/V/N/ (http://svnsvn.tumblr.com), rassegna musicale e artistica di ricerca e
intrattenimento che conduce nei nuovi suoni, reinterpreta gli spazi urbani e collabora all’organizzazione
dell’intera serata.
Protagonista assoluto dell’ultimo Berlin Atonal, a Parma, in esclusiva nazionale per Barezzi Festival, Roly Porter
presenterà il suo ultimo lavoro solista, “Life Cycle Of A Massive Star", in uscita a settembre per Subtext
Recordings. Già anima dei Vex'd (tra i progetti più intensi e influenti della prima ondata dubstep), Porter è
creatore di un personalissimo sound di matrice dark ambient, certamente caro agli estimatori di Ben Frost, Tim
Hecker, Lustmord, Yellow Swans e KTL. Paesaggi post-apocalittici, reminiscenze industrial, ondate di droni ed echi
di metalli vibrati in lontananza rincorreranno l’anima degli spettatori.
Stellar Om Source è il progetto solista della musicista elettronica Christelle Gualdi. Parigina di origine italiana,
olandese d’adozione, cresce tra gli studi classici e i suoni kraut di Ash Ra Tempel, Tangerine Dream e Jean
Michelle Jarre. Femme prodige della scena elettronica e inguaribile “smanettona”, Christelle è una strenua
sostenitrice dell’analogico, refrattaria all’uso del digitale. Un’autentica cosmonauta delle sonorità dancefloor più
sperimentali. Il suo set a Parma sarà improntato ai suoni dell’ultimo “Joy One Mile” (fresco di uscita via RVNG
International), disco in cui vira la new-kosmische degli esordi verso sonorità dance. Oggi il suono della Gualdi è più
ispirato a Doris Norton e ai pionieri di Detroit, attingendo molto dai dischi dell’Underground Resistance e degli
“Uk Acid Parties”.
Il 4 ottobre, al Teatro Girolamo Magnani di Fidenza, sarà di scena un altro nome di spicco della musica
contemporanea, Wim Mertens, in concerto per piano solo. Pianista, chitarrista, controtenore e musicologo
fiammingo (Neerpelt, 14 maggio 1953), è un raffinato musicista e intellettuale, maestro nella divulgazione
d’avanguardia. In oltre vent’anni di carriera, dagli esordi coi Soft Verdict alle colonne sonore per Peter Greenaway
e Jan Fabre, fino all’evoluzione orchestrale dei progetti più recenti, si impone come ricercatore di musiche non
convenzionali. Spinge la propria ricerca fino a creare un linguaggio musicale assolutamente personale e distintivo,
colto e accessibile al tempo stesso. Chiaroscuri, intimismo, sperimentazione e romanticismo, il modo con cui
Mertens affronta la tastiera del pianoforte è elegante e irruento, deciso e intenso. Legato alle correnti meno
sperimentali della musica minimalista e al crossover, raggiunge la fama e il successo internazionali nella seconda
metà degli anni Ottanta grazie a “Struggle For Pleasure” e “Close Cover”, brani ormai indelebilmente impressi
nella memoria collettiva. Cerebrale, ma comunicativo, il suo flusso polifonico di pattern minimali rimanda alla
musica corale del medioevo. Mertens è l’unico teorico dell’avanguardia a saper comporre piece sensibili ed
emozionanti, che suonano come astrazioni soprannaturali dei concetti tradizionali di melodia, ritmo e armonia. La
sonata per pianoforte “Lir” e il mottetto “Whisper Me” sono composizioni fra le più alte della musica classica
contemporanea.
Il 19 ottobre, all’Arena del Sole di Roccabianca, Barezzi Festival compie un’incursione nella tradizione e nella
canzone d’autore con il concerto di Bobo Rondelli e l’Orchestrino. Per Paolo Virzì era “L’uomo che aveva
picchiato la testa”, titolo del road movie che il regista gli ha dedicato nel 2009: Bobo Rondelli, cantautore
“viaggiatore di sogni”, nove dischi all’attivo, Premio Ciampi per “Disperati intellettuali ubriaconi” (prodotto e
arrangiato da Stefano Bollani) e un disco fresco di stampa, “A Famous Local Singer”, tredici canzoni brass&roll
realizzate col polistrumentista Mauro Refosco (Red Hot Chili Peppers, Atoms For Peace) e il produttore Patrick
Dillett (Brian Eno, David Byrne). Una voce dai mille timbri unita a una dirompente carica istrionica e autoironica
fanno di Rondelli una delle personalità più irrequiete, sconsiderate e geniali del panorama musicale italiano. Con
la sua disarmante onestà e la sua forza comunicativa sa far ridere, muovere e commuovere allo stesso tempo. Il
live è un brass&roll poetico ed energico in cui l'orchestrazione è il filo conduttore tra nuovi brani, cavalli di
battaglia e cover di note canzoni del passato. Un progetto brass&roll in cui Bobo Rondelli con la sua forza
comunicativa incrocia il blues, lo swing, il jazz, i ritmi afro-cubani, la canzone popolare italiana dal sapore retrò, i
suoni di una marching band. Come nell'album appena uscito, Rondelli è accompagnato dall'Orchestrino, potente
brass band di autorevoli elementi della scena jazz.
Il 24 ottobre, al Teatro al Parco di Parma, arriva un fuoriclasse della chitarra, Gary Lucas. Da gran parte della
critica internazionale è considerato uno dei migliori chitarristi viventi. Ha collaborato con Lou Reed, John Cale,
Bryan Ferry, Patti Smith, Nick Cave, Chris Cornell, John Zorn, Iggy Pop, Beastie Boys e molti altri, ma la sua fama è
indissolubilmente legata a tre nomi in particolare, tre artisti che dimorano a pieno titolo nell’Olimpo della Musica:
Captain Beefheart, Leonard Bernstein e Jeff Buckley. Del primo è stato per anni il collaboratore più stretto, nel
doppio ruolo di manager e musicista. Al secondo ha prestato la sua maestria e le sue doti di virtuoso della sei
corde, impreziosendo le sue straordinarie partiture. Il debito dell’ultimo è ancora maggiore, essendo attribuibile
proprio a Lucas la "scoperta" di Jeff Buckley: lo conosce a una serata-tributo in omaggio al padre Tim e lo vuole
alla voce nella sua band, i Gods & Monster. Assieme scrivono e realizzano il disco "Songs To No One” e le prime
due tracce (“Grace” e “Mojo Pin”) del capolavoro “Grace”, uno dei dischi più acclamati della storia del rock, tant’è
che la rivista cult Mojo gli riconosce il primo posto della classifica dei Modern Classic Rock Album. A Parma, in
esclusiva nazionale per Barezzi Festival, Lucas presenterà “Touched By Grace: Jeff Buckley, Captain Beefheart and
Beyond”, passando in rassegna gli episodi salienti della sua invidiabile carriera. Ad accompagnare la chitarra di
Lucas sarà la particolare voce di Alessio Franchini, giovane livornese che riesce a cantare Buckley in modo
superlativo, l’unico italiano in cartellone al Knitting Factory Jeff Buckley Tribute di New York.
Il Barezzi Festival prosegue ancora il 31 ottobre, al Teatro Comunale Sanvitale di Fontenallato, con Joseph
Arthur, talentuoso musicista e cantautore statunitense, scoperto da nel 1996 Peter Gabriel. È il primo artista
americano a firmare per la Real World (etichetta fondata e diretta dell’ex Genesis) un contratto che gli vale la
pubblicazione del suo disco d’esordio, “Big City Secrets”. Oltre a Gabriel, tra i suoi estimatori si contano numerosi
e prestigiosi artisti, tra i quali Michael Stipe dei R.E.M. (che assieme ai Coldplay ha reinterpretato in diretta
televisiva la sua “In The Sun”) e Ben Harper, col quale, assieme a Dhani Harrison (figlio del più celebre George),
nel 2010 dà vita al trio Fistful Of Mercy. Dalla loro collaborazione scaturiscono un disco omonimo e un tour
acustico internazionale. Erede del più classico songwriting americano, Joseph Arthur è un artista eclettico e un
interprete fascinoso, capace di racchiudere la densità dell’esperienza nell’immagine palpitante di un verso. La sua
maggiore debolezza è la tentazione di lasciarsi travolgere dall’onda di una frenetica creatività: ma quando la
sostanza ha prevalso sull’istinto, come nel suo capolavoro Come To Where I’m From, ha saputo dare corpo come
pochi altri songwriter del nuovo millennio al grido di redenzione che si solleva dai bassifondi dell’anima. Il suo
rimane un invito che non perde di attrattiva: “venite a scoprire il luogo al quale appartengo”. Al Teatro Comunale
Sanvitale di Fontenallato presenterà l’ultimo “The Ballad Of Boogie Christ”, anch’esso pubblicato per Real World.
Il 9 novembre, al Teatro Giuseppe Verdi di Busseto (cittadina che ha dato i natali al grande compositore, al suo
patron e al festival in oggetto), si cambia registro con uno dei più affermati jazzisti italiani, Enrico Rava, che con la
sua tromba accompagnerà il giovane pianista Giovanni Guidi, talento proprio da lui scoperto. Rava è sicuramente
il jazzista italiano più conosciuto e apprezzato a livello internazionale. Da sempre impegnato nelle esperienze più
diverse e più stimolanti, è apparso sulla scena jazzistica a metà degli anni sessanta, imponendosi rapidamente
come uno dei più convincenti solisti del jazz europeo. La sua schiettezza umana e artistica lo pone al di fuori di
ogni schema e ne fa un musicista rigoroso ma incurante delle convenzioni. La sua poetica immediatamente
riconoscibile, la sua sonorità lirica e struggente sempre sorretta da una stupefacente freschezza d’ispirazione,
risaltano fortemente in tutte le sue avventure musicali. Non è difficile usare i superlativi per raccontare la sua
avventura musicale, talmente ricco è il suo curriculum, talmente affascinante il suo mondo musicale, talmente
lungo l’elenco dei musicisti con i quali ha collaborato.
Il Barezzi Festival si conclude il 16 novembre con un’altra esclusiva nazionale: nella maestosa cornice del Teatro
Regio di Parma, dalle foreste del Nord scenderanno i lupi norvegesi, gli Ulver. Indicati come i primi veri agitatori
della scena black, gli Ulver hanno sempre saputo rinnovarsi e rimanere dinamici, diventando prima un pilastro del
metal più classico, poi di quello più avanguardista, fino a cambiare totalmente pelle: passando per folk, ambient e
trip-hop, hanno sconfinato nell’art rock e nel prog elettronico. Nascono nel 1992 a Oslo. Scelgono di chiamarsi
Ulver (“lupi” in norvegese) guidati sin dai primi passi da un preciso concept, al cui centro c’è l’uomo, animale
capace di elevarsi al di sopra della natura, eppur sempre piccolo e inerme al cospetto di forze senza nome, più
grandi e antiche di lui. Nel pantheon del concettualismo sonoro d’essai gli Ulver ricoprono da sempre un ruolo di
primo piano ben delineato, quello di chi manifesta chiaramente la propria idiosincrasia nei confronti delle
cosiddette vie maestre e segue, quasi per legge, impervi sentieri isolati. A Parma gli Ulver presenteranno il loro
ultimo album, “Messe I.X-VI.X”, lavoro intenso e di struggente bellezza, commissionatogli dalla Tromsø Kulturhus
e realizzato in collaborazione con la Tromsø Chamber Orchestra. Sotto la direzione di Martin Romberg, ad
accompagnare gli Ulver al Teatro Regio saranno i ventuno elementi della MG_INC Orchestra, primo ensemble
nato attraverso un’intelligente quanto fortunata attività di crowdfunding. Nella seconda parte della serata,
proporranno alcuni brani tratti dal loro ventennale repertorio.
Programma
28/09 - Parma, Auditorium Paganini - Sala Ipogea
Morton Subotnick featuring Lillevan
performs "From Silver Apples Of The Moon To A Sky Of Cloudless Sulphur IV: Lucy"
a seguire opening party della settima edizione del Barezzi Festival coi live set Roly Porter e Stellar Om Source e il
dj set di Modz Wayne
evento realizzato in collaborazione con S/V/N/ (http://svnsvn.tumblr.com/)
04/10 - Fidenza (PR), Teatro Girolamo Magnani
Wim Mertens
Piano Solo
19/10 - Roccabianca (PR), Arena Del Sole
Bobo Rondelli e L’Orchestrino
24/10 - Parma, Teatro Al Parco
Gary Lucas featuring Alessio Franchini
performs "Touched By Grace: Jeff Buckley, Captain Beefheart And Beyond"
31/10 - Fontanellato (PR), Teatro Comunale Sanvitale
Joseph Arthur with his band
09/11 - Busseto (PR), Teatro Giuseppe Verdi
Enrico Rava e Giovanni Guidi
16/11 - Parma, Teatro Regio
Ulver with MG_INC Orchestra conducted by Martin Romberg
perform "Messe I.X-VI.X"
Info: www.barezzilive.it - [email protected]
Prevendite: www.vivaticket.it