cosa c`e` dietro al costo di uno skipass
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cosa c`e` dietro al costo di uno skipass
S A B A T O 2 9 O T T O B R E - H 1 7 : 0 0 C O N VA L E R I A G H E Z Z I E M A R C O R O C C A PREZZI SKIPASS COSA C’È DIETRO AI COSTI? SKIPASS ALL’ESTERO G = GIORNALIERO S = SETTIMANALE AUSTRIA SANKT ANTON G. 51 - S. 284 KITZBÜHEL G. 51 - S. 248 (6) ALTENMARKT G. 48 - S. 268,5 SVIZZERA WENGEN G. 48 - S. 291 (6) ST. MORITZ G. 67,73 - S. 370,93 CRANS MT. G. 54,18 - S. 270,94(6) FRANCIA MORZINE G. 49,50 - S. 279,50 CHAMONIX G. 60 - S. 326,50 VAL D’ISERE G. 54 - S. 250 (6) GERMANIA GARMISCH G. 41 - S. 227 FELDBERG G. 31 - S. 190 (6) OBERSTDORF: G. 31 - S. 216 (6) SLOVENJA KRANJSKA GORA G. 27 - S. 152 MARIBOR G. 31 - S. 178 CERKNO G. 29 - S. 130 (6) SPAGNA SIERRA NEVADA: G. 46 - S. 276 ANDORRA G. 46 - S. 246,50 (6) POLONIA ZAKOPANE: G. 20 - S. 87 Euro BIALKA: G. 23 - S. 95 Euro (6) BULGARIA BOROVETZ: G. 28 - S. 165 Euro BANSKO: G. 58 - S. 240 Euro STATI UNITI ASPEN: G. 128 - S. 600 (6) VAIL: G. 150 - S. 852 (6) PARK CITY: G. 111 - S. 610 (6) STRATTON MT.: G. 81 - S. 320 (6) Cosa c’è dietro il costo di uno skipass? Cosa si paga con lo skipass? Quante volte si sente dire che lo skipass costa tanto, troppo… ma poi leggiamo che molte società impianti fanno fatica a ripianare i debiti…E perché nessuno chiede di dormire gratis in albergo e invece tanti chiedono la gratuità dello skipass perché «tanto l’impianto gira lo stesso…? » È vero, l’impianto gira comunque, ma proviamo a vedere quanto costa farlo girare! A parlare è Valeria Ghezzi, presidente Anef. «Mantenere moderna ed efficiente un’area sciabile è un impegno gravoso: ogni sciatore chiede e apprezza impianti moderni, veloci e confortevoli, chiede piste aperte dopo poche ore di freddo, quindi impianti di innevamento in grado di creare un terreno sciabile in poche ore con neve di ottima qualità. Naturalmente le piste devono avere un fondo preparato, niente buche, sassi, dislivelli da riempire... Il tutto inserito perfettamente in un ambiente che è solitamente di grande pregio paesaggistico. Gli accorgimenti per costruire infrastrutture rispettando o addirittura valorizzando l’ambiente circostante sono anch’essi onerosi. Tutte queste infrastrutture hanno costi industriali di costruzione molto elevati, di decine di milioni di euro, il cui ammortamento deve avvenire mediamente in quattro mesi invernali per impianti e piste, in un mese e mezzo ca. per gli impianti di innevamento. Lo skipass paga la quota di ammortamento annuale di questi costi. Poi ci sono i costi di gestione, 7 giorni su 7 e «round the clock»…: il personale di ogni impianto è definito per legge, l’impianto gira consumando energia, che sia carico o scarico, le manutenzioni sono legate a quanti giri l’impianto compie, non solo al carico. I gattisti escono ogni notte perché al mattino le piste siano tirate alla perfezione e i tempi di battitura dipendono dalle condizioni meteo oltre che dall’usura giornaliera. Ogni giorno posa e ritiro di tutti gli allestimenti di sicurezza (reti, materassi ecc.) comportano ore di lavoro prima dell’apertura e dopo la chiusura e questo a prescindere dal numero di sciatori. Anche la produzione neve avviene sulle 24 ore, sempre all’erta per freddo, vento, umidità, oltre a tutti i problemi tecnici che, come in tutte le macchine ed in tutti gli impianti, si possono verificare. Questo spiega come i costi siano purtroppo in gran parte indipendenti dall’afflusso di sciatori. Si chiamano costi fissi e li sosteniamo nelle stagioni buone e in quelle meno buone: l’impianto gira comunque… e costa sempre! L’incidenza del meteo rappresenta un fattore di rischio che purtroppo va assorbito dalle società impianti e quindi dal costo dello skipass. A volte, come l’inverno scorso, il suo peso è stato davvero gigantesco, con riflessi non solo sugli impiantisti ma su tutto l’indotto: dalla vendita di attrezzatura e abbigliamento ad alberghi e ristoranti alle scuole di sci. A fronte di tutto ciò, cosa potrebbe permettere di contenere il costo di uno skipass? Certamente l’aumento del numero di sciatori! Lo sci è, come si dice, uno sport maturo. Il numero di sciatori è stabile, se non in leggero declino e tra i vari perché… c’è sicuramente il fatto che non si inizia più a sciare da bambini! Lo sport a scuola non viene valorizzato, la settimana bianca in Italia non esiste. Gli altri paesi dell’arco alpino hanno proporzionalmente molti più sciatori dell’Italia, perché mai? In Germania e in Francia non solo esistono le vacanze invernali ma sono distribuite sulle settimane da gennaio a marzo in modo tale da non avere la nostra super concentrazione di Carnevale… Su questo dobbiamo lavorare tutti insieme: iniziare a sciare da bambini o ragazzi, con i compagni di scuola e gli amici, è una carta vincente per valorizzare uno sport bello, che si pratica all’aria aperta e pulita. È altresì trasversale alle generazioni e negli ultimi anni con snowpark, freestyle, sci larghi… ha saputo rinnovarsi e sa divertire. Il tutto senza dimenticare che l’Italia ha i maestri di sci migliori del mondo! Un’altra possibilità importante per contenere i costi dello sci è rappresentata da un sostegno pubblico nella realizzazione delle infrastrutture e in particolare degli impianti di innevamento che garantiscono la stagione invernale a tutti gli operatori. Soluzione che oggi vede in alcune regioni il pubblico costruire impianti, piste e innevamento o darli in gestione al privato. Ma questa è un’altra storia. Che fa lievitare il prezzo degli Skipass