HSPA: UMTS, ma con una marcia in più!
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HSPA ok 21-11-2006 16:26 Pagina 61 APPROFONDIMENTI HSPA: UMTS, ma con una marcia in più! ALESSANDRO VAILLANT Il 2003 ha visto l’avvio in Italia del servizio commerciale UMTS, concepito per gestire applicazioni multimediali con velocità di centinaia di Kbit/s1 già nella prima versione del sistema, denominata Release ‘99 dall’ente di standardizzazione 3GPP (3rd Generation Partnership Project). L’evoluzione dei servizi dati ha portato il 3GPP a sviluppare per la Release 5 una tecnica, nota come HSDPA (High Speed Downlink Packet Access), che migliorasse sia la velocità trasmissiva sulla tratta in downlink2, sia i ritardi di trasmissione e i tempi di latenza nella rete di accesso. Le principali innovazioni dell’HSDPA sono: • l’incremento dell’efficienza spettrale del sistema; • il miglioramento della gestione di informazioni intermittenti con alta velocità di picco; la massima velocità nominale raggiunge i 14 Mbit/s rispetto ai 2 Mbit/s di Release ‘99; • la flessibilità della trasmissione radio attraverso meccanismi adattativi, basati sulla rapida riconfigurazione delle risorse e sulla stima del canale trasmissivo. Il dispiegamento della tecnologia HSDPA è stato pianificato attraverso un approccio che prevede un’introduzione graduale delle funzionalità di rete e del livello di QoS (Quality of Service) garantito. Le classi di servizio 3 Interactive e Background, essendo quelle meno stringenti dal punto di vista (1) In Release ‘99 la massima velocità in downlink è di 2,048 Mbit/s. Tuttavia un servizio a 2 Mbit/s assorbirebbe tutte le risorse della cella, per cui conviene limitare la velocità a 384 kbit/s per consentire l’accesso simultaneo a più utenti. della tolleranza al ritardo, sono state le prime ad essere supportate in rete. Tuttavia, se da un lato queste classi ben si adattano a servizi di tipo best effort, dall’altro non sono adatte al supporto di servizi a pacchetto con requisiti di tipo real time, per le quali invece è necessario che la rete sia in grado di garantire le classi Conversational e Streaming. Si noti che l’HSDPA di Release 5 è una tecnica che è ottimizzata esclusivamente per la tratta in downlink e che sfrutta i canali dedicati tradizionali DCH (Dedicated CHannel) per la trasmissione sul canale di ritorno in uplink4. In questo contesto il 3GPP, a partire dalla Release 6, ha previsto una serie di ottimizzazioni anche per il canale di ritorno dando luogo alla tecnica HSUPA (High Speed Uplink Packet Access), nota anche come FDD5 Enhanced Uplink. L’HSUPA introduce un insieme di miglioramenti sui canali dedicati della tratta uplink E-DCH (EnhancedDedicated CHannel) del sistema UMTS, mediante una serie di funzionalità che mirano, da un lato, a supportare in maniera più efficiente servizi multimediali quali download di video e file, e-mail, gaming, video-streaming e, dall’altro, ad aumentare la capacità complessiva di sistema. In particolare, l’obiettivo della tecnologia HSUPA è quello di rendere possibile una copertura in uplink con alti bit rate di picco (fino ad un massimo teorico di 5,8 Mbit/s, anche se nella fase iniziale probabilmente non si supereranno 1,45 Mbit/s 6 ), riducendo al (4) Cioè dal terminale alla stazione radio base. (5) La modalità Frequency Division Duplex (FDD) è quella che prevede l’impiego di bande a spettro accoppiato di tipo simmetrico adatta alla trasmissione e ricezione (anche simultanea) di dati su frequenze differenti. (2) Cioè dalla stazione radio base al terminale. (3) Definite in 3GPP TS 23.107: “Quality of Service (QoS) concept and architecture”. (6) Data rate calcolato a livello fisico. NOTIZIARIO TECNICO TELECOM ITALIA › Anno 15 n. 3 - Dicembre 2006 61 HSPA ok 21-11-2006 16:26 Pagina 62 VAILLANT • HSPA: UMTS, ma con una marcia in più! contempo il ritardo nelle traDCH R’99 E-DCH s m i s s i o ni a pa c c he tto e favorendo in tal modo il supporto di servizi PS real RNC RNC time. La tecnologia HSUPA costituisce quindi la naturale Combining e invio al controparte, sulla tratta in Pacchetto RNC uplink, della tecnologia Ritrasmissione HSDPA, inserendosi in tal modo nel framework evolutivo “HSPA”7 della rete UMTS Nodo B Nodo B che costituirà uno step interRitrasmissione medio nell’attesa del dispiegamento delle reti cellulari di Pacchetto RLC quarta generazione LTE (Long Term Evolution). Di seguito sono evidenL1 UE UE ziate sia le principali caratteristiche della tecnologia DCH = Dedicated CHannel HSUPA sia le differenze E-DCH = Enhanced-Dedicated Channel RLC = Radio link Control rispetto ad HSDPA: RNC = Radio Network Controller • L a te c nologia HSUPA UE = User Equipment rende disponibile, per la tratta in uplink, un nuovo FIGURA 1› Hybrid - ARQ a livello di Nodo B in HSUPA. canale dedicato , l’EDCH, a differenza della tecnologia HSDPA che • In HSUPA non si utilizzano modulazioni ad eleinvece utilizza un canale condiviso HS-DSCH vata cardinalità, poco efficienti dal punto di (High Speed Downlink Shared Channel) per il vista delle prestazioni in presenza di canali downlink. Insieme con il canale E-DCH vengono selettivi in frequenza (i bit sono modulati solo inoltre introdotti nuovi canali fisici di segnalacon BPSK/QPSK11, a differenza di HSDPA in cui zione sia uplink che downlink. è consentita anche la modulazione 16-QAM12). • Da un punto di vista di strategie di RRM (Radio Il motivo di questa scelta dipende dal fatto che Resource Management), la risorsa condivisa in mentre l’uplink è tipicamente limitato in potenza uplink è costituita dall’interference headroom¸ (virtualmente non ci sono limitazioni sui codici cioè la massima interferenza8 accettabile sulla tratta uplink affinché il carico di cella (uplink di canalizzazione impiegabili da un singolo load) non sia superiore a quello pianificato. In utente), in downlink il numero limitato di codici13 rende necessario l’impiego di modulazioni a uplink i codici di scrambling dei diversi utenti cardinalità elevata per aumentare il bit rate a non sono ortogonali e il power control (non preparità del numero di codici utilizzati. sente nella tecnologia HSDPA) è essenziale per • L’impiego della tecnologia HSUPA richiede l’incontenere il problema del near-far9: il controllo della potenza è quindi la modalità principale per troduzione di nuovi protocolli MAC (Medium implementare in HSUPA tecniche di adattaAccess Control), per supportare le funzionalità mento al canale. Il power control è applicato specifiche di H-ARQ e Scheduling. In particosulla base della stessa tecnica impiegata per il lare sono introdotti i nuovi livelli MAC-e e MACcanale DCH Release ’99 10, mediante l’uso di es, unificati nello UE e distinti nell’UTRAN, opportuni offset di potenza. situati rispettivamente nel Nodo B e nell’RNC. (10) (7) Come in HSDPA, è obbligatoria la presenza di un canale fisico DPCCH Release ’99 associato al canale E-DCH di HSUPA, mentre è facoltativa la presenza del canale dati DPDCH R’99. HSPA è l’acronimo di “High Speed Packet Access”, e prevede l’utilizzo congiunto delle tecnologie HSDPA ed HSUPA, per supportare la trasmissione High Speed su entrambe le tratte di downlink e di uplink. (11) (8) BPSK (Binary Phase Shift Keying); QPSK (Quadrature PhaseShift Keying). In altre parole la potenza totale ricevuta al Nodo B da tutti gli utenti presenti nel sistema. (12) (9) In assenza di power control, i segnali degli utenti posti molto vicino alla stazione base potrebbero compromettere la corretta ricezione di quelli degli altri utenti che giungono affievoliti a causa della maggiore distanza. 62 NOTIZIARIO TECNICO TELECOM ITALIA › Anno 15 n. 3 - Dicembre 2006 QAM (Quadrature Amplitude Modulation). (13) In HSDPA i codici utilizzabili sono al massimo 15 con SF=16, condivisi tra tutti gli utenti. HSPA ok 21-11-2006 16:26 Pagina 63 VAILLANT • HSPA: UMTS, ma con una marcia in più! DCH R’99 Si tratta in sostanza di uno scheduling di tipo multipunto-punto, in cui però è il nodo centrale (Nodo B) a decidere come assegnare le risorse. •L’utilizzo del Soft Handover in uplink permette la trasmissione contemporanea Trasmissione dei dati dei dati verso più Nodi B (cosa che non era possibile in HSDPA a causa dell’utilizzo di un solo canale condiviso fra gli utenti). Il guadagno di macro-diversità così ottenuto rende più effici en te l ’u ti l iz z o de lla potenza e limita l’interferenza generata nelle celle adiacenti (attraverso il controllo multi-cella della potenza in uplink). • La tecnologia HSUPA introduce la possibilità di utilizzare in uplink un TTI (Transmission Time Interval) da 2 ms, oltre a quello da 10 ms già utilizzato in Release ’99. A differenza però dell’HSDPA dove il TTI da 2 ms, abbinato a tecniche di Modulazione e Codifica Adattative (AMC)14, serviva a compensare l’assenza del power control, per HSUPA l’utilizzo del TTI da 2 ms è opzionale ed offre il beneficio di ridurre i ritardi di trasmissione legati all’Hybrid-ARQ nella tratta in uplink. E-DCH RNC RNC Trasmissione dei dati Nodo B Nodo B Scheduling information / Scheduling assignment Misure di traffico e assegnazione dei TFC UE DCH E-DCH RNC TFC UE = = = = = UE Dedicated CHannel Enhanced-Dedicated Channel Radio Network Controller Transport Format Combination User Equipment FIGURA 2› Scheduling in uplink a livello di Nodo B. • Analogamente a quanto previsto per HSDPA, anche in HSUPA sono utilizzati dei meccanismi di ri-trasmissione basati su tecniche H-ARQ (Hybrid-ARQ). A differenza di quanto accadeva in Release ’99, le ri-trasmissioni H-ARQ avvengono a livello di Nodo B (e non nel Radio Network Controller, RNC, figura 1) introducendo in questo modo notevoli benefici in termini di riduzione dei ritardi. Come in HSDPA, l’H-ARQ prevede una gestione multi-processo, che consente una trasmissione continua di più processi in parallelo che, a trasmissione avvenuta, restano in attesa di riscontri. • Lo scheduling degli utenti sulla tratta in uplink viene controllato dal Nodo B (figura 2) sulla base dei feedback inviati dagli UE. In particolare, negli header delle MAC-e PDU sono contenuti appositi campi di segnalazione attraverso cui l’UE indica allo scheduler del Nodo B informazioni riguardanti l’occupazione dei suoi buffer RLC, la priorità dei dati contenuti nel buffer e la potenza disponibile in trasmissione, in particolare sono trasmessi: - Scheduling Information: forniscono al Nodo B una visione dei buffer di trasmissione dello UE (e quindi delle risorse di cui avrebbe bisogno) e della potenza di trasmissione di cui può disporre per trasmettere il canale EDCH. - Happy Bit: è un’indicazione del terminale sul suo grado di “soddisfazione” riguardo alle risorse che gli sono state assegnate dal Nodo B, ossia se è in grado di utilizzare maggiori risorse oppure se gli bastano quelle assegnate. HSDPA HSUPA Modulazioni QPSK e16 QAM BPSK e Dual BPSK Adaptive Modulation Si No Spreading factor variabile No Si Soft handover No Si Fast power control No Si Scheduling Punto-multipunto Multipunto-punto BPSK HSDPA HSUPA QAM QPSK = = = = = Binary Phase Shift Keying High Speed Downlink Packet Access High Speed Uplink Packet Access Quadrature Amplitude Modulation Quadrature Phase Shift Keying TABELLA 1› Principali differenze tra HSDPA e HSUPA. (14) Il Node B, tenendo conto dei vincoli imposti dai processi di H-ARQ e sulla base di meccanismi di stima della qualità del canale di trasmissione, determina in maniera altamente dinamica (in teoria ad ogni TTI, pari a 2 ms) il formato di modulazione e codifica (ad es. 16-QAM R=1/2) da utilizzare nella trasmissione in downlink verso un certo UE. NOTIZIARIO TECNICO TELECOM ITALIA › Anno 15 n. 3 - Dicembre 2006 63 HSPA ok 21-11-2006 16:26 Pagina 64 VAILLANT • HSPA: UMTS, ma con una marcia in più! Nella tabella 1 sono infine sintetizzate le principali differenze tra le tecnologie HSDPA e HSUPA, che mostrano come quest’ultima costituisca un’evoluzione del DCH piuttosto che un “reverse HSDPA”, pur rimanendone complementare dal punto di vista del sistema. [email protected] Alessandro Vaillant si è laureato con lode in Ingegneria delle Telecomunicazioni presso l’Università degli Studi di Roma “La Sapienza”. A seguito di una esperienza di tesi, a partire da aprile 2001 viene assunto in TILAB dove opera nell’area di Wireless Access Innovation. In ambito internazionale, ha partecipato al progetto europeo ARROWS (Advanced Radio Resource Management of Wireless Access) e attualmente segue il gruppo di lavoro 3GPP RAN2. Si dedica principalmente all’analisi ed all’ottimizzazione delle reti di accesso di terza generazione e loro evoluzione (MBMS, HSDPA, HSUPA, LTE). A partire dal 2005 si occupa anche della tecnologia DVB-H con particolare riguardo agli aspetti sistemistici e alle prestazioni dei ricevitori dei terminali. É referente, lato TILAB, delle attività sull’interfaccia radio nell’ambito del progetto “Aspetti radio 3G ed evoluzione”. 64 NOTIZIARIO TECNICO TELECOM ITALIA › Anno 15 n. 3 - Dicembre 2006 — ABBREVIAZIONI 3GPP AMC BPSK DCH E-DCH FDD H-ARQ HSDPA HS-DSCH HSUPA LTE MAC QAM QoS QPSK RLC RNC RRM TFC TTI UE 3rd Generation Partnership Project Adaptive Modulation and Coding Binary Phase Shift Keying Dedicated CHannel Enhanced-Dedicated Channel Frequency Division Duplex Hybrid-Automatic Repeat reQuest High Speed Downlink Packet Access High Speed Downlink Shared Channel High Speed Uplink Packet Access Long Term Evolution Medium Access Control Quadrature Amplitude Modulation Quality of Service Quadrature Phase Shift Keying Radio Link Control Radio Network Controller Radio Resource Management Transport Format Combination Transmission Time Interval User Equipment