Progetto - Provincia di Cuneo
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Progetto - Provincia di Cuneo
SCHEDA PROGETTO PER L’IMPIEGO DI VOLONTARI IN SERVIZIO CIVILE IN ITALIA ENTE 1) Ente proponente il progetto: PROVINCIA DI CUNE0 2) Codice di accreditamento: NZ00443 3) Albo e classe di iscrizione: ALBO REGIONE PIEMONTE – I CLASSE CARATTERISTICHE PROGETTO 4) Titolo del progetto: SuperAbile 5) Settore ed area di intervento del progetto con relativa codifica (vedi allegato 3): A – Assistenza 06 – Disabili 6) Descrizione dell’area di intervento e del contesto territoriale entro il quale si realizza il progetto con riferimento a situazioni definite, rappresentate mediante indicatori misurabili; identificazione dei destinatari e dei beneficiari del progetto: L'attività prevista si colloca nell'area di assistenza ai disabili e alle loro famiglie sul territorio e prevede la presa in carico di ragazzi con disabilità, in particolare con diagnosi di autismo; inoltre verrà presa in carico la famiglia nel suo insieme per supportare il carico e la gestione dei ragazzi. 1. Presentazione dell’ente Il progetto è presentato da “L’Airone”, Associazione di genitori ONLUS, nata nel 1999. “L'Airone” gestisce una ludoteca e collabora alle iniziative di tipo ricreativo e di interesse sociale organizzate nel territorio; organizza corsi di formazione per i genitori; collabora con il Consorzio Monviso Solidale. Nel 2001 nasce, sempre all’interno dell’Associazione stessa, “L’Airone per l’autismo” che si propone di fornire sostegno alle famiglie delle persone con autismo, in collaborazione con l'ASL territoriale. Nel 2010 l'associazione ristruttura la ex stazione ferroviaria di Manta, concessa in subcomodato dal Comune, trasformandola in un centro polifunzionale per la disabilità, "Centro Federica Pelissero". I genitori facenti parte dell’Associazione sono uniti per promuovere il benessere dei loro figli e della comunità locale mettendo in gioco le potenzialità dei loro figli e di loro stessi. Questo gruppo di genitori ha trovato un'ampia disponibilità negli enti locali e nei servizi socio sanitari, ma soprattutto nei cittadini del territorio. L'attività fornita è quella di assistenza ai disabili e alle loro famiglie in particolare nel territorio di Manta e nella provincia di Cuneo. In questo momento di profonda crisi dei servizi pubblici, l'associazione l'Airone è riuscita a mantenere forte l'attenzione sui diritti dei disabili e sulla necessità di continuare a promuovere e a realizzare attività e servizi che rendono la vita dei disabili stessi gioiosa e armoniosa. Per far questo ha sperimentato negli ultimi anni gestione integrate dei servizi, attivato servizi innovativi, quali l’ABA (Applied Behaviour Analysis, metodo riconosciuto dalle Linee Guida Nazionali per il trattamento e la riabilitazione dell’Autismo) ed ha continuato a rivolgersi a tutti cittadini del territorio, soprattutto i più giovani, anche attraverso le scuole, chiedendo loro un impegno in cambio di spazi di formazione. Le attività si realizzano in un'area che ha come centro il comune di Manta e in particolare la sede operativa dell'associazione l'Airone, il Centro Federica Pelissero. In particolare l'utenza servita, disabili e famiglie, è quantificabile intorno alle 40-50 persone. Attualmente aderiscono all’associazione circa una trentina di famiglie di bambini/ragazzi con disabilità di cui circa la metà con disturbi della comunicazione e sindromi dello spettro autistico. 2. Il contesto di riferimento (territorio, settore, servizi) L'iniziativa proposta ha come territorio di riferimento il comune di Manta e quello dell’ASL CN1 e precisamente nei comuni di Manta – Piasco – Revello – Savigliano – Racconigi – Fossano – Casalgrasso – Barge - Bagnolo. L’area mantese si colloca nel territorio della provincia di Cuneo, con le tipiche caratteristiche di dislocazione della popolazione su un territorio collinare e montagnoso. L’espansione edilizia degli ultimi vent’anni si è verificata nella pianura oltre la strada statale, proveniente da Cuneo, che divide il paese fra zona storica e nuovo insediamento. L’aumento delle opportunità abitative ha fatto sì che Manta abbia avuto un notevole incremento demografico negli ultimi 10 anni arrivando ai circa 4.000 abitanti attuali. Indicatore al 31/12/2013 Territorio del Comune Contesto territoriale 11,78 kmq abitanti 3.755 (maschi 1951 e femmine 1804) Popolazione complessiva Popolazione tra 0-6 anni 284 di cui maschi 147 e femmine 137 Popolazione tra 7-14 anni 282 di cui maschi 150 e femmine 142 Popolazione tra 15-17 anni 106 di cui maschi 44 e 62 femmine Popolazione tra 18-29 anni 446 di cui maschi 220 e 226 femmine Popolazione tra 30-64 anni 2154 di cui maschi 1054 e 1100 femmine Popolazione tra 65-74 anni 272 di cui maschi 132 e 140 femmine Popolazione tra 75 anni e oltre 201 di cui maschi 90 e 111 femmine Popolazione straniera 9,60% della popolazione -marocchini 18 -cinesi 16 -rumeni 66 -albanesi 175 359 Popolazione straniera divisa per etnie prevalenti Popolazione totale Fonte: Ufficio Anagrafe del Comune di Manta - Dati aggiornati al 31/12/2013 Il progetto prevede un intervento sulla disabilità, con una particolare attenzione all’autismo. Le caratteristiche tipiche di questa patologia sono da ricondursi a difficoltà comunicative e linguistiche, difficoltà nel relazionarsi con i pari e infine attività e comportamenti stereotipati e ripetitivi (DSM-IV tr). In Italia la prevalenza minima è di 4,5 casi per 10000, per la fascia corrispondente alla scuola elementaren il dato sale sopra il 7 su 10000. Inoltre le statistiche mostrano che i tassi di incidenza sono aumentati dal 10 al 17% ogni anno. Non c’è una spiegazione condivisa di questo continuo aumento; un fattore che viene spesso citato, però, riguarda il miglioramento del processo diagnostico. (FONTE:Istituto Superiore di Sanità – ISS) In Regione Piemonte è stato accertato un dato di prevalenza significativo in età evolutiva (0-18 anni) di circa 2,5 soggetti su mille, con una punta di 3,7 su mille nella fascia 6-10 anni. In Regione Piemonte i giovani adulti con diagnosi di autismo certificata (codice f84 – icd10) nella popolazione 18-30 anni (1982-1994) sono 771 (prevalenza 1,6/1000) all’anno 2012 (Fonte NPI.net – Regione Piemonte – ARESS Piemonte). Fascia popolazione Percentuale 0-2 anni 0,1% 3-5 anni 2,1% 6-10 anni 3,7% 11-14 anni 2,9% 15-18 anni 2,3% 18-30 anni 1,6 ‰ Fonte: Regione Piemonte - Dati aggiornati al 31/12/2008 L’Associazione Airone si occupa di circa 40 famiglie (per un totale di 50 ragazzi presi in carico) suddivise sul territorio mantese e limitrofo (Piasco – Revello – Savigliano – Racconigi – Fossano – Casalgrasso – Barge – Bagnolo) che frequentano il Centro Federica Pelissero. Solamente nel Comune di Manta sono presenti 15 ragazzi disabili (8 anni-25 anni), di cui 8 in carico al Centro Federica Pelissero; di questi, tre, hanno diagnosi di autismo. N. OSPITI TIPLOGIA DISABILITA' n. 7 bambini 2-8 anni Autismo n. 8 ragazzi 12-17 anni Ritardo mentale e autismo n. 10 ragazzi 18-27 anni Ritardo mentale e autismo Fonte: CENTRO FEDERICA PELISSERO - Dati aggiornati al 31/05/2014 3. Analisi dei bisogni – domanda di servizi analoghi Il progetto SuperAbile nasce dall’esigenza di considerare sempre più la persona disabile come persona e sempre meno come disabile. Ciò significa prestare attenzione al benessere complessivo dell’individuo e della sua famiglia, mettendo a disposizione spazi fisici e mentali in cui condividere e comprendere le difficoltà, elaborare l’esperienza, aumentare le competenze, migliorare la relazione con gli altri, potenziare le abilità comunicative, promuovere attività per l'autonomia del disabile, all’interno e all’esterno della famiglia, e per l’autonomia della persona disabile dalla famiglia e viceversa. Destinatari del progetto sono 20 ragazzi con diagnosi di autismo e altre patologie correlate. Riteniamo, infatti, che fornire, ai soggetti individuati, una preparazione professionale quanto più attinente alla struttura lavorativa che li accoglierà, secondo le reali possibilità del soggetto, possa essere la mossa vincente per assicurare la piena vita economico – sociale ad ognuno di loro. Il progetto si prefigge quindi di orientare-indirizzare il ragazzo che intende sviluppare e migliorare le proprie potenzialità cognitive ed operative in altri contesti formativi, in esperienze professionali. Opportunità atte ad inserirlo in modo produttivo nei servizi dell’azienda. I bisogni che l'Associazione ha rilevato in questi anni di lavoro sul territorio sono: Bisogni rilevati • I ragazzi con disabilità spesso sono esclusi da percorsi lavorativi e continuano, finita la scuola superiore, ad essere in carico alla famiglia senza possibilità di realizzazione personale e attribuzione di significato personale. Dalla fine della scuola superiore i ragazzi con disabilità fanno fatica a trovare una collocazione nella società, con un aumento del carico famigliare e un maggiore stress per i ragazzi. Non è possibile per ognuno di loro ricorrere a strutture residenziali o diurne, per scarsità di risorse e perché è importante costruire insieme a loro un futuro e una aspettativa di vita in cui possano sentirsi realizzati e allo stesso tempo diminuire i costi alla società e alle strutture pubbliche. Nasce così l’esigenza di percorsi differenti e paralleli alle strutture presenti sul territorio. • Molte aziende non sono mai entrate a contatto con una realtà diversa, quella della disabilità, per questo si osserva una chiusura verso nuovi inserimenti attraverso strategie specifiche; difficoltà di comprensione di poter usufruire dei ragazzi per piccoli lavori all’interno dell’azienda. Spesso la non conoscenza crea una difficoltà nel riconoscere le potenzialità dei ragazzi che ci troviamo di fronte e dell’aiuto concreto lavorativo che possono apportare. Da qui l’esigenza di portare informazione sui ragazzi e progetti innovativi sul territorio. • Sul territorio non esistono percorsi specifici per l’inserimento lavorativo/stage per ragazzi con disabilità in particolare con autismo. Questa patologia necessita di strategie comunicative e percorsi di insegnamento mirati e specifici che richiedono un lavoro mirato, suddiviso per obiettivi che deve essere concordato con le aziende e con gli operatori di riferimento. 4. Offerta di servizi analoghi sul territorio di riferimento Sul territorio di intervento dell’Associazione l’Airone sono presenti enti/strutture con le quali è attiva una collaborazione. In particolare si è consolidata nel tempo la relazione con l’ASL CN1 per la presa in carico di ragazzi/bambini svantaggiati con diagnosi di autismo, con il Consorzio Monviso Solidale e con la Cooperativa Sociale di tipo B I Ciliegi Selvatici con la quale si progettano percorsi di una possibile vita “adulta” per ragazzi con disabilità in particolare con diagnosi di autismo attraverso un inserimento lavorativo che segue un’attenta analisi individuale e una serie di laboratori che faranno da “precursori” al vero e proprio inserimento così da preparare i ragazzi coinvolti. Il CONSORZIO MONVISO SOLIDALE è un ente autonomo, con personalità giuridica e natura pubblica, costituito il 1° gennaio 1997 dai 52 Comuni delle aree territoriali di Fossano, Saluzzo e Savigliano, comprese le Comunità Montane Valle Varaita e Valle Po Bronda e Infernotto, si occupa della gestione dei servizi socio-assistenziali. Attualmente i Comuni aderenti sono 58, corrispondenti al territorio dell' A.S.L. N. 17. Il Consorzio fornisce servizi ad anziani, minori, disabili e in generale alle persone in condizione di disagio sociale. Sul territorio non esiste un centro specializzato in questa patologia, in questi ultimi anni le diagnosi sono aumentate notevolmente, per questo è importante una presa in carico specifica e mirata, per accogliere al meglio le famiglie nuove e per dare un’opportunità alle famiglie con giovani adulti che stanno per uscire dai percorsi scolastici. I CILIEGI SELVATICI Coop. Soc. di tipo B per l’inserimento lavorativo di persone svantaggiate ai sensi della legge 381/91. La mission della Cooperativa è: l’inserimento lavorativo di persone svantaggiate nel territorio della provincia di Cuneo, favorendo in tal modo la coesione sociale ed il miglioramento della qualità di vita, dando risposta ai bisogni di inclusione del territorio, offrendo prodotti e servizi innovativi e di qualità nei settori dell’agricoltura e del turismo sociale. All’interno della Cooperativa sono inseriti tramite borsa lavoro 6 ragazzi, principalmente in mansioni agricole: orto, coltivazione di erbe officinali, produzione di miele, marmellate e succhi (questi ultimi in collaborazione con la Scuola Agraria Umberto I di Verzuolo) e a seguire tutto il lavoro di packaging e confezionamento. Sia i ragazzi inseriti tramite borsa lavoro sia i ragazzi che partecipano alle attività del Centro Federica Pelissero partecipano ai mercatini e feste di paese per la vendita dei prodotti. ASL CN 1: il Centro Federica Pelissero collabora con due servizi in particolare, la Neuropsichiataria Infantile e il Centro di Salute Mentale dell'ASL. Con il primo la collaborazione si attua per l'aspetto di riabilitazione: in seguito alla diagnosi vengono decisi gli obiettivi di lavoro e inizia il percorso tramite la Metodologia A.B.A. (metodo cognitivo-comportamentale riconosciuto dalle linee Guida Nazionali). Con il secondo servizio avviene il passaggio all’età adulta e la collaborazione è per il monitoraggio della terapia farmacologica (se presente) e per eventuali piani di lavoro condivisi. 5. Cosa intende realizzare il progetto L'obiettivo generale del progetto è potenziare e costruire competenze richieste dalla realtà produttiva territoriale nei soggetti diversamente abili. Il progetto si focalizzerà su attività che sappiano coniugare il trinomio autonomia-disabilità-lavoro per studenti che hanno completato il loro percorso di studi nella scuola secondaria. 6. Descrizione destinatari e beneficiari I destinatari diretti del progetto sono ragazzi/e con disabilità frequentanti Il Centro Federica Pelissero per un totale di circa 20 ragazzi/e che hanno terminato o che frequentano l'ultimo anno delle scuole superiori. Attività previste Destinatari diretti − Creazione rete territoriale tra centro Alunni disabili delle scuole coinvolte (15 Federica Pelissero, Scuole Superiori ragazzi). Ragazzi frequentati il Centro Federica Pelissero (10 ragazzi) zone limitrofe (Saluzzo, Verzuolo) − verifica dei livelli d’autonomia (di ragazzi disabili coinvolti nel progetto base - gestionali - sociali ecc.) posseduti; − laboratorio etichettatura, 9 ragazzi manuali confezionamento prodotti con discrete abilità cognitive, − laboratorio di catalogazione, messa su 2 ragazzi con buone abilità cognitive e di PC di documenti cartacei in problem-solving collaborazione con il Comune di Manta − laboratorio creazione gadget 9 ragazzi con basse abilità residue − Tutti i ragazzi coinvolti nel progetto laboratorio autonomie residue − promozione rete di collaborazione e Momenti formativi e laboratori pratici volti alla inclusione tra le scuole coinvolte e i creazione di inclusione e integrazione tra ragazzi con disabilità e compagni della classe e ragazzi delle classi di altre classi coinvolte nel progetto -Scuola Umberto I di Verzuolo (4 classi) -Istituto Pellico – Denina Saluzzo ( 4 classi) I beneficiari indiretti del progetto sono le famiglie dei partecipanti al progetto e gli abitanti del territorio. Le famiglie saranno , infatti, coinvolte quali parte attiva per la piena riuscita degli interventi stessi. La famiglia rappresenta l’ambiente da sostenere e potenziare rispetto alle sue funzione educative, di cura, di mutualità e di promozione dell’inclusione sociale. Il progetto inoltre, coinvolgerà le scuole superiori del territorio, che vedranno l’inserimento nei laboratori dei ragazzi degli ultimi anni per creare percorsi futuri di inserimento in cui sarà possibile individuare e lavorare sulle specifiche abilità/interessi di ogni ragazzo coinvolto. 7) Obiettivi del progetto: OBIETTIVO GENERALE Obiettivo del progetto è la realizzazione di percorsi individuali finalizzati all’autonomia dei ragazzi coinvolti, in modo da poter creare situazioni alternative alle strutture residenziali ma allo stesso tempo rendere più semplice la permanenza in famiglia. Si vuole inoltre creare un accesso alle aziende del territorio per percorsi lavorativi adatti a ragazzi con autismo. Per fare questo è necessario attivare laboratori mirati che implementino le abilità di base possedute dai ragazzi. Nello specifico possiamo individuare tre principali obiettivi generali: 1. Incrementare le abilità e competenze tecniche e trasversali dei ragazzi disabili per rispondere alle esigenze delle aziende; 2. Costruire una rete di soggetti territoriali (enti pubblici, privati, associazioni, terzo settore) con percorsi di inserimento lavorativo per ragazzi con disabilità; 3. Informare le aziende del territorio della possibilità di collaborazione per l’inserimento lavorativo OBIETTIVI SPECIFICI Qui di seguito vengono presentati gli obiettivi specifici del progetto a partire dagli obiettivi generali, dettagliando indicatori e risultati attesi. Obiettivo generale Obiettivo specifico 1.Incrementare le abilità e competenze tecniche e trasversali dei ragazzi disabili per rispondere alle esigenze delle aziende. 1.1 Individuare le capacità residue sia cognitive che operative-concrete dei soggetti coinvolti nel percorso (riferite all’indirizzo dei laboratori istituiti) Indicatori N. ragazzi inseriti nel percorso di valutazione delle competenze Situazione di partenza 2013 N.6 ragazzi N. schede in cui si individuano le capacità e le competenze “residue” per ciascun ragazzo/a partecipante compilate dagli insegnanti e dagli educatori Osservazione diretta degli operatori. 1.2 Insegnare al ragazzo con N. ragazzi inseriti disabilità la corretta modalità di utilizzo degli strumenti e N. laboratori di delle macchine presenti nei competenze teoricovari servizi dell’azienda pratici attivati Valutazione qualitativa del grado di autonomia raggiunta. Utilizzo scale di valutazione per le competenze raggiunte (testi Edizioni Erickson) Risultati attesi N.15 ragazzi disabili inseriti N.15 schede valutazione competenze - Non esiste una base line di partenza. Creazione una base-line di partenza al fine di creare percorsi individualizzati di crescita socio-lavorativa N. 4 ragazzi che hanno avviato un percorso di inserimento N.10 ragazzi inseriti nei laboratori N.2 laboratori N.4 laboratori Nel 2013 è stato valutato Maggiore autonomia raggiunta nell'utilizzo l’incremento delle abilità di 4 delle attrezzature specifiche ragazzi inseriti: il periodo valutato è stato Settembre 2013 – Maggio 2014. L’incremento è stato del 15% medio per ogni ragazzo (scala di valutazione testi Edizione Erickson) 1.3 Sviluppare le possibilità di socializzazione, migliorando le capacità di relazione con persone estranee e quindi promuovere l’inclusione socio-lavorativa -N. ragazzi con disabilità valutati tramite test standardizzati (TECCTOM) livello di comprensione emotiva, di capacità di relazionarsi -osservazione e familiari N.10 ragazzi con disabilità valutati tramite test standardizzati (TECC-TOM) livello di comprensione emotiva, di capacità di -rilevato un miglioramento delle relazionarsi abilità relazionali. Le scale utilizzate non permettono un confronto oggettivo per misurare l’incremento medio. operatori N. ragazzi individuati 2. Costruire una rete di soggetti territoriali (enti pubblici, privati, associazioni, terzo settore) con percorsi di inserimento lavorativo per ragazzi con disabilità N.3 ragazzi hanno partecipato a questo laboratorio specifico. 2.1 Mappare le aziende e realtà produttive del territorio n. aziende n. cooperative di tipo b n. associazioni n. enti pubblici 2.2 Contattare le realtà produttive esistenti n. appuntamenti aziende n. appuntamenti cooperative di tipo b n. appuntamenti associazioni n. appuntamenti enti pubblici 2.3 Matching azienda – ragazzo: studio di fattibilità e Costruzione accordo di possibili inserimenti associazioneazienda/ente: costruzione obiettivi lavoro, definizione del percorso lavorativo e della modalità di N.3 ragazzi hanno incrementato le loro abilità partecipando a laboratori di etichettatura, confezionamento cestini per aziende e creazione etichette per prodotti. - - - -relazioni di osservazione operatori e familiari n. 10 ragazzi con l’obiettivo di un utilizzo il più autonomo possibile delle attrezzature specifiche in base alle competenze di ogni ragazzo n. 10 aziende n. 4 associazioni n. 5 cooperative n. 1 ente pubblico n. 7 n. 2 n. 3 n. 1 aziende associazioni cooperative ente pubblico Accordo associazione-azienda/ente: costruzione obiettivi lavoro, definizione del percorso lavorativo e della modalità di attuazione attuazione Costruzione strumenti e procedure - -Scheda inserimento -Scheda monitoraggio percorso -Scheda valutazione finale N. accordi con enti/aziende - N.5 accordi con enti/aziende 2.4 Costruire percorso di inserimento lavorativo N. progetti individualizzati di inserimento lavorativo - N.5 ragazzi disabili 2.5 Monitorare e valutare progetti di inserimento lavorativo Incontri di monitoraggio - N.2 incontri di monitoraggio in itinere per progetto Incontri fine percorso: valutazione finale - N.1 incontro di valutazione finale per progetto 3. INFORMARE LE 3.1 Costruire percorsi AZIENDE del informativi, aumento della territorio della conoscenza dell’autismo e possibilità di della disabilità. collaborazione per l’inserimento lavorativo N. brochure N. serata presentazione N. colloqui con i dirigenti scolastici e insegnanti di sostegno N. colloqui con i famigliari - N.100 brochures informativa N. 1 serata di presentazione N. 4 colloqui con i dirigenti scolastici e insegnanti di sostegno N. 15 colloqui con i famigliari 8) Descrizione del progetto e tipologia dell’intervento che definisca in modo puntuale le attività previste dal progetto con particolare riferimento a quelle dei volontari in servizio civile nazionale, nonché le risorse umane dal punto di vista sia qualitativo che quantitativo: 8.1 Complesso delle attività previste per il raggiungimento degli obiettivi; 8.2 Risorse umane complessive necessarie per l’espletamento delle attività previste, con la specifica delle professionalità impegnate e la loro attinenza con le predette attività; 8.3 Ruolo ed attività previste per i volontari nell’ambito del progetto Avvio del progetto Per garantire lo start-up del progetto, vi è una prima fase di lavoro legata allo svolgimento delle attività formative e di “addestramento”. In questa fase vengono realizzate attività di formazione a carattere generale in collaborazione con le altre sedi di progetto e con il coordinamento della Provincia di Cuneo, ed attività formative più specifiche relative alle diverse aree di lavoro di cui tratta il progetto. In questa fase si realizzerà anche la Formazione relativa ai rischi connessi alle attività di cui si occuperanno i volontari nel progetto. Infine particolare attenzione viene posta alle azioni di avvio del progetto, dalla costruzione del gruppo di lavoro – in cui vengono inseriti i volontari del servizio civile – alla conoscenza del contesto e dei destinatari delle attività. Per presidiare poi l’avvio e la realizzazione delle diverse attività previste dal progetto ed il raggiungimento degli obiettivi prefissati, in fase di attuazione verrà realizzato un percorso di monitoraggio – come da sistema accreditato – che consentirà, attraverso la realizzazione di incontri con i referenti del progetto e la rilevazione e raccolta di dati, di seguire lo svolgimento delle attività, verificare l’efficacia delle azioni messe in campo, ed il livello di soddisfazione dei destinatari, e consentirà eventualmente di procedere ad un “riorientamento” qualora ci si discostasse in parte, nella realizzazione, da quanto previsto in fase di progettazione. Ed ora si descrive, per ogni obiettivo specifico individuato al punto 7, l’impianto di realizzazione del progetto, con descrizione dettagliata del complesso delle attività previste per il raggiungimento degli obiettivi individuati. Segue a questa descrizione una tabella temporale che riassume i tempi di attuazione delle diverse attività, collocandole in ordine temporale dal I al XII mese. 8.1 OBIETTIVO 1: Incrementare le abilità e competenze tecniche e trasversali dei ragazzi disabili per rispondere alle esigenze delle aziende. Azioni/ Area d'intervento Dettaglio attività/ Azioni 1.1 Individuare le capacità residue - Valutazione tramite scheda di osservazione E.F.I. (VALUTAZIONE FUNZIONALE PER L’INTERVENTO PER ADOLESCENTI sia cognitive che operative- E ADULTI CON AUTISMO) concrete dei soggetti coinvolti nel - osservazione diretta degli operatori percorso (riferite all’indirizzo dei - colloquio con i famigliari laboratori istituiti) 1.2 Insegnare al ragazzo con disabilità la corretta modalità di utilizzo degli strumenti e delle macchine presenti nei vari servizi dell’azienda 1.3 Sviluppare le possibilità di socializzazione, migliorando le capacità di relazione con persone estranee e quindi promuovere l’inclusione socio-lavorativa - preparazione materiale per i laboratori - suddivisione in sottobiettivi di lavoro - strategie visive e di imitazione per l’apprendimento -osservazione strumentazione in azienda e suo funzionamento -progettazione, programmazione e preparazione laboratorio orticoltura e agricoltura -progettazione, programmazione e preparazione laboratorio packaging e confezionamento -progettazione, programmazione e preparazione laboratorio di creazione gadget - valutazione livello di integrazione e difficoltà presente (schede valutazione Edizioni Erickson) - piano individuale di lavoro - gestione dei comportamenti problema derivanti dalla non comprensione del messaggio comunicativo presentato dalle altre persone - colloqui informativi con altri operatori, dipendenti delle aziende per presentare una diversa modalità comunicativa OBIETTIVO 2: Costruire una rete di soggetti territoriali (enti pubblici, privati, associazioni, terzo settore) con percorsi di inserimento lavorativo per ragazzi con disabilità Azioni/ Area d'intervento 2.1 Mappare le aziende e realtà produttive del territorio 2.2 Contattare le realtà produttive esistenti 2.3 Matching azienda – ragazzo: studio di fattibilità e di possibili inserimenti 2.4 Costruire percorso di inserimento lavorativo Dettaglio attività/ Azioni - definizione de territorio di azione - scelta delle tipologie aziendali (alimentare, agricolo, meccanico ec..) - definizione degli enti pubblici a cui fare riferimento (Municipio, scuole ecc..) - individuazione cooperative per l’inserimento lavorativo (agricole, aree verdi, manutenzione, pulizie ecc) - presentazione dell’Associazione l’Airone - presentazione del progetto - condivisione obiettivi lavorativi e finalità di realizzazione dei ragazzi coinvolti - individuazione di referenti negli enti coinvolti per la definizione del percorso - individuazione del bisogno lavorativo nell’azienda - definizione abilità dei ragazzi coinvolti - definizione strategie da utilizzare - definizione dei sottobiettivi da raggiungere - partecipazione dei ragazzi ai laboratori prima dell’inserimento per insegnare abilità in ambiente protetto. - supervisione spazi, ambiente di lavoro - definizione dei compiti da assolvere da parte dei ragazzi coinvolti - utilizzo strategie specifiche - passaggio da un’accompagnamento nel lavoro ad una autonomia - valutazione del lavoro effettuato ed eventuali modifiche 2.5 Monitorare e valutare progetti -preparazione scheda colloquio di inserimento lavorativo -colloqui con referenti in azienda - colloquio con i famigliari - compilazione schede di osservazione operatori referenti - eventuale variazione/prosecuzione degli obiettivi di lavoro OBIETTIVO 3: Informare le aziende del territorio della possibilità di collaborazione per l’inserimento lavorativo Azioni/ Area d'intervento 3.1 Costruire percorsi informativi, aumento della conoscenza dell’autismo e della disabilità. Dettaglio attività/ Azioni -preparazione grafica materiale divulgativo tipo brochures -stampa materiale divulgativo - preparazione, presentazione alle aziende del progetto e condivisione obiettivi di lavoro -serate di presentazione alle famiglie del progetto -presentazione dell’autismo, delle strategie comunicative e delle principali difficoltà che si incontrano nella relazione -presentazione metodo di lavoro e obiettivi da raggiungere -incontri con i dirigenti scolastici per la presentazione del progetto -colloqui con altri operatori coinvolti Ipotizzando un avio del progetto nel mese di GIUGNO 2015, questo è il crono programma di attuazione delle attività previste: CRONOPROGRAMMA DI ATTUAZIONE DELL'OBIETTIVO 1 Azioni 1.1 Individuare le capacità residue sia cognitive che operativeconcrete dei soggetti coinvolti nel percorso (riferite all’indirizzo dei laboratori istituiti) 1.2 Insegnare al ragazzo con disabilità la corretta modalità di utilizzo degli strumenti e delle macchine presenti nei vari servizi dell’azienda 1.3 Sviluppare le possibilità di socializzazione, migliorando le capacità di relazione con persone estranee e quindi promuovere l’inclusione socio-lavorativa 1 2 3 X X X X X 4 5 6 7 8 9 10 11 12 X X X X X X X X X X X X 6 7 8 9 10 11 12 X X X X X X CRONOPROGRAMMA DI ATTUAZIONE DELL'OBIETTIVO 2 Azioni 2.1 Mappare le aziende e realtà produttive del territorio 2.2 Contattare le realtà produttive esistenti 2.3 Matching azienda – ragazzo: studio di fattibilità e di possibili inserimenti 2.4 Costruire percorso di inserimento lavorativo 2.5 Monitorare e valutare progetti di inserimento lavorativo 1 2 3 X X X 4 5 X X X X CRONOPROGRAMMA DI ATTUAZIONE DELL'OBIETTIVO 3 Azioni 1 2 3 4 5 3.1 Costruire percorsi X X informativi, aumento della conoscenza dell’autismo e della disabilità. 6 7 8 9 X 10 11 12 X X 8.2 Area d’intervento/ Azioni Nr 1.1 Individuare le capacità residue sia 1 cognitive che operative-concrete dei soggetti coinvolti nel percorso 1.3 Sviluppare le possibilità di Profilo – Competenze Ruolo previsto nel – esperienza progetto Psicologa Responsabile delle attività del Centro Federica Pelissero, colloqui con le famiglie, socializzazione, migliorando le capacità di relazione con persone estranee e quindi promuovere l’inclusione socio-lavorativa 2.1 Mappare le aziende e realtà produttive del territorio 2.2 Contattare le realtà produttive esistenti 2.5 Monitorare e valutare progetti di inserimento lavorativo 3.1 Costruire percorsi informativi, aumento della conoscenza dell’autismo e della disabilità 1.2 Insegnare al ragazzo con disabilità la corretta modalità di utilizzo degli strumenti e delle macchine presenti nei vari servizi dell’azienda 1.3 Sviluppare le possibilità di socializzazione, migliorando le capacità di relazione con persone estranee e quindi promuovere l’inclusione socio-lavorativa 2.3 Matching azienda – ragazzo: studio di fattibilità e di possibili inserimenti 2.4 Costruire percorso di inserimento lavorativo 1.2 Insegnare al ragazzo con disabilità la corretta modalità di utilizzo degli strumenti e delle macchine presenti nei vari servizi dell’azienda 1.3 Sviluppare le possibilità di socializzazione, migliorando le capacità di relazione con persone estranee e quindi promuovere l’inclusione socio-lavorativa 2.3 Matching azienda – ragazzo: studio di fattibilità e di possibili inserimenti 2.4 Costruire percorso di inserimento lavorativo 1.2 Insegnare al ragazzo con disabilità la corretta modalità di utilizzo degli strumenti e delle macchine presenti nei vari servizi dell’azienda 2.3 Matching azienda – ragazzo: studio di fattibilità e di possibili inserimenti 1.2 Insegnare al ragazzo con disabilità la corretta modalità di utilizzo degli strumenti e delle macchine presenti nei vari servizi dell’azienda 2.3 Matching azienda – ragazzo: studio di fattibilità e di possibili inserimenti 2.1 Mappare le aziende e realtà produttive del territorio 2.2 Contattare le realtà produttive esistenti 3.1 Costruire percorsi informativi, aumento della conoscenza dell’autismo e della disabilità monitoraggio gruppo di lavoro, contatti con le aziende, monitoraggio attività di laboratorio, studio del percorso di inserimento lavorativo 3 Educatori professionali con formazione specifica sull’Autismo Specializzazione nell’autismo, gestione dei laboratori, strategie per la comunicazione e la relazione 1 Tecnico dei servizi sociali con formazione in pettherapy e autismo Specializzazione nell’autismo, gestione dei laboratori, strategie per la comunicazione e la relazione 1 Volontario Cooperativa I Ciliegi Selvatici Gestione di un laboratorio specifico, aiuto nella preparazione dei prodotti 1 Dipendente uffici comunali Comune di Manta 1 Presidente Associazione l’Airone Preparazione del lavoro da effettuare, contatti tra comune e Centro Federica Pelissero, monitoraggio del lavoro svolto dai ragazzi coinvolti. Presentazione del progetto, Fund raising, presentazione mission dell’Associazione 8.3 Avvio del progetto Per garantire lo start-up del progetto, i volontari parteciperanno alle attività di formazione di carattere generale realizzate secondo la normativa vigente in collaborazione con le altre sedi di progetto e con il coordinamento della Provincia di Cuneo, per un monte ore minimo di 42 ore. ed attività formative più specifiche relative alle diverse aree di lavoro di cui tratta il progetto; inoltre particolare attenzione viene posta alle azioni di avvio del progetto, dalla costruzione del gruppo di lavoro – in cui vengono inseriti i volontari del servizio civile – alla conoscenza del contesto e dei destinatari delle attività. Per presidiare poi l’avvio e la realizzazione delle diverse attività previste dal progetto ed il raggiungimento degli obiettivi prefissati, in fase di attuazione verrà realizzato un percorso di monitoraggio – come da sistema accreditato – che consentirà, attraverso la realizzazione di incontri con i referenti del progetto e la rilevazione e raccolta di dati, di seguire lo svolgimento delle attività, verificare l’efficacia delle azioni messe in campo, ed il livello di soddisfazione dei destinatari, e consentirà eventualmente di procedere ad un “riorientamento” qualora ci si discostasse in parte, nella realizzazione, da quanto previsto in fase di progettazione. Il percorso dei volontari Per supportare i volontari in servizio civile nell’assunzione del loro ruolo e accompagnarli nella realizzazione delle attività previste, verrà avviato un percorso di tutoraggio che, a partire da una fase iniziale e poi per tutto il corso del progetto, coinvolgerà i giovani; i volontari parteciperanno a 5 incontri nell’arco dei 12 mesi di servizio nei quali si lavorerà per: • monitorare l’andamento dell’esperienza ed il livello di soddisfazione dei volontari; • verificare la realizzazione delle attività previste dal progetto; • valutare l’efficacia delle azioni messe in campo e la ricaduta sul territorio; • valutare il livello di soddisfazione dei destinatari; • aprire uno spazio di confronto e rielaborazione sull’esperienza. Inoltre uno spazio specifico verrà dedicato a presidiare la valenza formativa del servizio, non solo valutando l’efficacia e l’utilità delle attività formative di carattere generale e specifico realizzate, ma anche attraverso l’opportunità di partecipare ad un percorso di bilancio dell’esperienza, che offrirà a ciascun giovane la possibilità di capitalizzare l’esperienza e formalizzare gli apprendimenti maturati nel corso dell’esperienza di servizio civile. OBIETTIVO 1: Incrementare le abilità e competenze tecniche e trasversali dei ragazzi disabili per rispondere alle esigenze delle aziende. Area d’intervento/azioni 1.1 Individuare le capacità residue sia cognitive che operative-concrete dei soggetti coinvolti nel percorso (riferite all’indirizzo dei laboratori istituiti) 1.2 Insegnare al ragazzo con disabilità la corretta modalità di utilizzo degli strumenti e delle macchine presenti nei vari servizi dell’azienda 1.3 Sviluppare le possibilità di socializzazione, migliorando le capacità di relazione con persone Ruolo ed attività previste per i volontari Il volontario affiancherà l’operatore nell’osservazione diretta dei ragazzi, per imparare quali sono i criteri utilizzati, i punti di forza e di difficoltà su cui si può intervenire Il volontario preparerà insieme agli operatori il materiale per i laboratori, come si suddivide un obiettivo di lavoro in diversi sottobiettivi, potrà partecipare ai laboratori previsti. Il volontario imparerà l’uso delle strategie visive e le principali tecniche di comunicazione per la relazione con i ragazzi Il volontario potrà accedere alle schede per la compilazione degli obiettivi di lavoro. Potrà imparare, affiancando gli operatori, quali sono i problemi comportamentali tipici di questa patologia e come si estranee e quindi promuovere l’inclusione socio-lavorativa affrontano. OBIETTIVO 2: Costruire una rete di soggetti territoriali (enti pubblici, privati, associazioni, terzo settore) con percorsi di inserimento lavorativo per ragazzi con disabilità Area d’intervento/azioni 2.1 Mappare le aziende e realtà produttive del territorio Ruolo ed attività previste per i volontari Il volontario potrà seguire e affiancare gli operatori nel: - ricerca in internet delle possibili aziende - creazione di un database con le informazioni e i contatti delle aziende - creazione di un database sui bisogni lavorativi delle aziende 2.2 Contattare le realtà Il volontario potrà seguire e affiancare gli operatori nel: produttive esistenti - creare un database per gli appuntamenti in azienda - creazione di una presentazione del progetto (tipo brochures o progetto cartaceo) da presentare in azienda 2.3 Matching azienda- Il volontario potrà partecipare alla metodologia utilizzata per ragazzo: studio di fattibilità e l’assegnazione del compito lavorativo ad ogni ragazzo, potrà osservare di possibili inserimenti come si prepara un laboratorio in ambiente protetto prima dell’inserimento in aziende. 2.4 Costruire percorso di Il volontario potrà affiancare l’operatore e il ragazzo nel lavoro in inserimento lavorativo azienda, monitorare il suo svolgimento con la compilazione di schede di osservazione. inoltre potrà partecipare ai colloqui con i referenti in azienda per il monitoraggio degli obiettivi lavorativi 2.5 Monitorare e valutare Il volontario potrà affiancare l’operatore nella compilazione delle griglie progetti di inserimento di osservazione, dei grafici per il monitoraggio delle attività svolta, lavorativo dell’eventuale modificazione degli obiettivi di lavoro OBIETTIVO 3: Informare le aziende del territorio della possibilità di collaborazione per l’inserimento lavorativo Area d’intervento/azioni 3.1 Costruire percorsi informativi, percorsi informativi, aumento della conoscenza dell’autismo e della disabilità Ruolo ed attività previste per i volontari Il volontario potrà affiancare gli operatori nella preparazione del progetto da presentare in azienda, assistere alle serate informative e di divulgazione del progetto. Potrà partecipare alle giornate di formazione sull’autismo e sulla disabilità, preparare le slide di presentazione, stampare volantini di presentazione 9) Numero dei volontari da impiegare nel progetto: Sede Centro Federica Pelissero Codice Sede 118471 N. volontari 2 10) Numero posti con vitto e alloggio: 0 (zero) 11) Numero posti senza vitto e alloggio: 2 (due) 12) Numero posti con solo vitto: 0 (zero) 13) Numero ore di servizio settimanali dei volontari, ovvero monte ore annuo: monte ore annuo – 1.400 ore, con un minimo di 20 ore settimanali. 14) Giorni di servizio a settimana dei volontari (minimo 5, massimo 6) : 5 (cinque) 15) Eventuali particolari obblighi dei volontari durante il periodo di servizio: Elasticità nell’orario di servizio, disponibilità al servizio nei giorni festivi, disponibilità a guidare i mezzi dell'ente, per la realizzazione delle attività previste dal progetto e nel rispetto della normativa di riferimento. 16) Sede/i di attuazione del progetto, Operatori Locali di Progetto e Responsabili Locali di Ente Accreditato: N. Sede di attuazione Comune del progetto Indirizzo Cod. ident. sede N. vol. per sede Nominativi degli Operatori Locali di Progetto Data Cognome di e nome nascit a 1 Centro Federica Pelissero Manta Piazza del Popolo 1 118471 2 Bussi Elisa C.F. Nominativi dei Responsabili Locali di Ente Accreditato Data Cognome di e nome nascit a C.F. 26/04 BSSLSE86D66I4 VIETTO 05/08 VTTGMN58M45A805M /1986 70F GERMANA /1958 17) Eventuali attività di promozione e sensibilizzazione del servizio civile nazionale: La promozione e sensibilizzazione in materia di servizio civile ha un duplice obiettivo: da un lato quello di promuovere la cultura del servizio civile nazionale, dall'altro quello di promuovere le singole proposte di SCN previste dai progetti, in modo da collegare il progetto stesso alle comunità locali dove i volontari prestano servizio. Si struttura nel seguente modo: - Predisposizione di strumenti informativi multimediali (pagina web dedicata al Servizio Civile Nazionale) finalizzati a diffondere tra i giovani l’informazione sulle opportunità legate al Servizio Civile Nazionale. Notevole risalto è dato anche alle opportunità formative legate a quest’esperienza, e quindi ai riferimenti legislativi, utile per inquadrare l’esperienza nell’immediato. Nella pagina web sono contenuti anche i riferimenti fisici e informatici dove i giovani possano approfondire l’argomento (indicativamente 4 ore al mese di aggiornamento). - Partecipazione al T.E.S.C. (Tavolo Enti Servizio Civile), a cui aderiscono numerosi Enti di Servizio Civile del territorio regionale, che si riunisce periodicamente con gli obiettivi di promuovere la cultura del Servizio Civile attraverso incontri e seminari sul territorio di riferimento nonché di realizzare iniziative di informazione e ricerca (indicativamente 4 ore di partecipazione di un operatore al mese). - Disponibilità di uno sportello informativo (situato nel Settore Politiche Sociali, Ufficio Servizio Civile Nazionale) a cui i giovani possono rivolgersi per approfondimenti o chiarimenti eventuali (indicativamente 15 ore di lavoro al mese). - IN OCCASIONE DEI BANDI per la selezione dei volontari: In collaborazione con le realtà aderenti al Protocollo di Intesa per la promozione, l’elaborazione e la gestione dei progetti di Servizio Civile Volontario Nazionale, saranno inoltre attivate campagne di promozione territoriale, per promuovere le opportunità legate al servizio civile, presentare i progetti a bando e orientare i giovani nella presentazione delle candidature. In particolare, sono previste campagne stampa (comunicati stampa, interviste tv, articoli), spedizione di newsletters e di materiale informativo, coordinamento delle attività di pubblicità con depliants e manifesti all’interno dei diversi punti informativi del territorio: Centri Informagiovani, Centro Servizi per il Volontariato, Consulte dei giovani (per un totale di almeno 22 ore di lavoro, suddivise tra ideazione e preparazione grafica del materiale, invio e coordinamento tra enti). Si prevede inoltre la partecipazione ad alcuni incontri e/o manifestazioni da realizzarsi nei territori coinvolti dalla realizzazione del progetto, coinvolgendo direttamente la sede del Comune di Manta. Gli incontri saranno rivolti espressamente al mondo giovanile e saranno svolti in luoghi di ritrovo giovanile (associazioni, scuole, gruppi informali, parrocchie…) o durante manifestazioni (fiere, concerti…), per una durata di almeno 2 ore ciascuno. Si prevede quindi, tra l’ideazione, l’organizzazione e la realizzazione degli incontri, un impegno totale di 30 ore. In sintesi, si prevede di dedicare alle attività di promozione e sensibilizzazione almeno 52 ore di lavoro totale, più 23 ore di lavoro mensile per la sensibilizzazione e la comunicazione sul territorio. 18) Eventuali autonomi criteri e modalità di selezione dei volontari: CRITERI del Dipartimento 19)Ricorso a sistemi di selezione verificati in sede di accreditamento (eventuale indicazione dell’Ente di 1^ classe dal quale è stato acquisito il servizio): SI’ 20) Piano di monitoraggio interno per la valutazione dell’andamento delle attività del progetto: Si rinvia al sistema di Monitoraggio accreditato. 21) Ricorso a sistemi di monitoraggio verificati in sede di accreditamento (eventuale indicazione dell’Ente di 1^ classe dal quale è stato acquisito il servizio): SI’ 22) Eventuali requisiti richiesti ai candidati per la partecipazione al progetto oltre quelli richiesti dalla legge 6 marzo 2001, n. 64: Diploma Scuola Media Superiore, Patente B 23) Eventuali risorse finanziarie aggiuntive destinate in modo specifico alla realizzazione del progetto: Spese per assicurazioni R.C., Infortuni, Kasko (per n. 2 volontari) € Spese benzina, mezzi per spostamenti 100,00 € 1.000,00 Spese per la creazione dei laboratori ( materiale) Spese indirette per la creazione dei laboratori: psicologa (20 ore settimanali per un anno di lavoro) € 2.000,00 € 60.200,00 € 500,00 Spese per attrezzature specifiche Spese materiale di consumo per realizzazione attività e pubblicizzazione € 1.500,00 Formazione specifica (costo orario 25 euro orarie per n. 1 professionista per n. 20 ore) € 500,00 TOTALE € 64.800,00 24) Eventuali reti a sostegno del progetto (copromotori e/o partners): Partner Ambito/ Azione Cooperativa Sociale di tipo B I Ciliegi Selvatici 1.2 Insegnare al ragazzo con disabilità la corretta modalità di utilizzo degli strumenti e delle macchine presenti nei vari servizi dell’azienda 2.3 Matching azienda-ragazzo: studio di fattibilità e di possibili inserimenti 1.2 Insegnare al ragazzo con disabilità la corretta modalità di utilizzo degli strumenti e delle macchine presenti nei vari servizi dell’azienda 1.3 Sviluppare le possibilità di socializzazione, migliorando le capacità di relazione con persone estranee e quindi promuovere l’inclusione sociolavorativa 2.3 Matching azienda-ragazzo: studio di fattibilità e di possibili inserimenti 2.4 Costruire percorso di inserimento lavorativo 1.1 Individuare le capacità residue sia Cooperativa In Volo Apporto alla realizzazione del progetto n.1 Volontario per 10 ore a settimana: realizzazione e supporto laboratori specifici n.3 educatori professionali per 20 ore a settimana: Specializzazione nell’autismo, gestione dei laboratori, strategie per la comunicazione e la relazione n.1 psicologa: Responsabile delle Comune di Manta cognitive che operative-concrete dei soggetti coinvolti nel percorso (riferite all’indirizzo dei laboratori istituiti) 1.3 Sviluppare le possibilità di socializzazione, migliorando le capacità di relazione con persone estranee e quindi promuovere l’inclusione sociolavorativa 2.1 Mappare le aziende e realtà produttive del territorio 2.2 Contattare le realtà produttive esistenti 2.5 Monitorare e valutare progetti di inserimento lavorativo 3.1 Costruire percorsi informativi, percorsi informativi, aumento della conoscenza dell’autismo e della disabilità 1.2 Insegnare al ragazzo con disabilità la corretta modalità di utilizzo degli strumenti e delle macchine presenti nei vari servizi dell’azienda 2.3 Matching azienda-ragazzo: studio di fattibilità e di possibili inserimenti attività del Centro Federica Pelissero, colloqui con le famiglie, monitoraggio gruppo di lavoro, contatti con le aziende, monitoraggio attività di laboratorio, studio del percorso di inserimento lavorativo n.1 dipendente comunale per 2/3 ore settimanali: Preparazione del lavoro da effettuare, contatti tra comune e Centro Federica Pelissero, monitoraggio del lavoro svolto dai ragazzi coinvolti. 25) Risorse tecniche e strumentali necessarie per l’attuazione del progetto: Attrezzature Attrezzi agricoli Strumenti packaging 2 Pc 1 fotocopiatrice Locali 1 Sala polivalente Area agricola Serra Materiali Prodotti cancelleria Barattoli Area d’intervento 1.1 Individuare le capacità residue sia cognitive che operative-concrete dei soggetti coinvolti nel percorso (riferite all’indirizzo dei laboratori istituiti) 1.2 Insegnare al ragazzo con disabilità la corretta modalità di utilizzo degli strumenti e delle macchine presenti nei vari servizi dell’azienda 2.4 Costruire percorso di inserimento lavorativo Area d’intervento 1.1 Individuare le capacità residue sia cognitive che operative-concrete dei soggetti coinvolti nel percorso (riferite all’indirizzo dei laboratori istituiti) 1.2 Insegnare al ragazzo con disabilità la corretta modalità di utilizzo degli strumenti e delle macchine presenti nei vari servizi dell’azienda 2.4 Costruire percorso di inserimento lavorativo Area d’intervento 1.1 Individuare le capacità residue sia cognitive che operative-concrete dei soggetti coinvolti nel percorso (riferite all’indirizzo dei laboratori istituiti) 1.2 Insegnare al ragazzo con disabilità la corretta modalità di utilizzo degli strumenti e delle macchine presenti nei vari servizi dell’azienda 2.4 Costruire percorso di inserimento lavorativo Serata informativa azione 3.1 (Costruire percorsi informativi, percorsi informativi, aumento della conoscenza dell’autismo e della disabilità) Gadget 1 proiettore Brochures (100) CARATTERISTICHE DELLE CONOSCENZE ACQUISITE 26) Eventuali crediti formativi riconosciuti: Nessuno 27) Eventuali tirocini riconosciuti: Nessuno 28)Competenze e professionalità acquisibili dai volontari durante l’espletamento del servizio, certificabili e validi ai fini del curriculum vitae: Nell’ambito del presente progetto, è previsto il rilascio delle seguenti dichiarazioni valide ai fini del curriculum vitae: 1. Attestato di partecipazione al progetto di Servizio Civile rilasciato dall’ente proponente Provincia di Cuneo 2. Dichiarazione delle capacità e competenze acquisite rilasciato dall’ente Cooperativa Sociale O.R.So. (ente terzo certificatore, accreditato presso la regione Piemonte per i servizi formativi ed orientativi) a seguito della partecipazione dei volontari al percorso di “Bilancio dell’esperienza”. Nello specifico, con riferimento a quanto indicato al punto 8.3 “Ruolo ed attività previste per i volontari nell’ambito del progetto”, la dichiarazione riguarderà le seguenti capacità e competenze sociali, organizzative e tecniche acquisite e/o sviluppate dai volontari attraverso la partecipazione al progetto: Capacità e competenze Breve descrizione della competenza sociali Cooperazione Inclinazione a collaborare e sostenere con il proprio contributo il lavoro del gruppo Flessibilità Carattere privo di rigidità, versatile che sa occuparsi con abilità e competenza di cose differenti Creatività / innovazione Abilità creativa nella ricerca di soluzioni, inventiva, fecondità di idee Capacità e competenze Breve descrizione della competenza organizzative Iniziativa Intraprendenza, operosità, dinamismo nell’affrontare le situazioni Organizzazione Capacità e conoscenze tecniche Conoscenze della patologia autismo Inclinazione alla impostazione, preparazione, regia e coordinamento delle attività Breve descrizione della competenza Conoscenza dell’autismo e delle patologie correlate: come si sviluppa, come viene effettuata una diagnosi Tecniche di animazione di base Essere in grado di organizzare e gestire laboratori e attività RICONOSCIMENTO: La partecipazione al presente progetto e le capacità e competenze acquisite sono riconosciute valide ai fini curriculari in virtù del Protocollo d‘Intesa “GIOVANI PER IL SOCIALE”. Nell’ambito dell’accordo, l’ente promotore Cooperativa O.R.So. si impegna a: • favorire l'incontro degli interessi, delle disponibilità e delle competenze acquisite dai giovani con le opportunità lavorative e/o di volontariato offerte dagli enti sottoscrittori dell’accordo. A tal fine la Cooperativa predispone, realizza ed implementa uno specifico database, offrendo agli enti aderenti un servizio di preselezione dei potenziali candidati in funzione dei profili ricercati; Sottoscrivendo il Protocollo, gli enti aderenti si impegnano invece a: • coinvolgere attivamente i giovani nella propria organizzazione e nei propri progetti attraverso prestazioni di carattere lavorativo e/o volontaristico; • riconoscere, nell'ambito del proprio percorso di ricerca/selezione del personale, la validità di quanto rilevato dalla Cooperativa Sociale O.R.So. attraverso il percorso di “Bilancio dell’esperienza”. Si allega al progetto dichiarazione dell’ente Cooperativa Sociale O.R.So. Con: • impegno a gestire il percorso finalizzato al rilascio a tutti i volontari coinvolti nel progetto della “Dichiarazione delle capacità e competenze acquisite” • elenco degli enti sottoscrittori del Protocollo d’Intesa “GIOVANI PER IL SOCIALE” Si allega all’istanza: • copia del Protocollo d’Intesa “GIOVANI PER IL SOCIALE” promosso dall’ente Cooperativa Sociale O.R.So. Formazione generale dei volontari 29) Sede di realizzazione: Per incontri e percorsi di formazione: - Provincia di Cuneo - sede centrale - Corso Nizza, 21 – 12100 CUNEO; - Provincia di Cuneo, sede Area Servizi alla persona, Via XX Settembre, 48 – 12100 CUNEO 30)Modalità di attuazione: La formazione è realizzata in proprio, presso l’Ente, con formatori dell’Ente. Per lo svolgimento di alcuni moduli formativi, l’ente si avvarrà della collaborazione di esperti, secondo quanto contemplato dal paragrafo 2 delle “Linee guida per la formazione generale dei giovani in Servizio Civile” (Decreto 160/2013). Nel caso di utilizzo di esperti si garantisce comunque la compresenza in aula dei formatori di formazione generale, come previsto dalla normativa di riferimento. 31)Ricorso a sistemi di formazione verificati in sede di accreditamento ed eventuale indicazione dell’Ente di 1^ classe dal quale è stato acquisito il servizio: SI’ 32)Tecniche e metodologie di realizzazione previste: La formazione generale dei volontari in servizio civile nazionale consiste in: • 2 moduli di formazione iniziale, a inizio e fine percorso; • 1 mezza giornata di formazione tecnica; • un percorso di 4 giornate di formazione: il corso si articola in 2 tranche di 2 giornate di formazione, suddivise in moduli tematici; in aula è prevista la presenza di un Tutor d'aula che si occupa di favorire il clima di scambio e di apprendimento, di aiutare la rielaborazione dei contenuti trattati, di introdurre e accompagnare il lavoro dei formatori. Tutti i moduli si rivolgono ad un numero di volontari non superiori alle 25 unità; solo nel caso di alcune lezioni frontali si prevede di aumentare il numero di partecipanti fino alle 28 unità. La formazione è condotta da formatori accreditati, in alcuni casi con la compresenza di esperti delle metodologie o delle tematiche trattate. Si utilizzano diverse metodologie: • lezione frontale, per trattare contenuti complessi e aiutare la sistematizzazione di alcune tematiche affrontate; • dinamiche non formali, nella maggior parte dei casi: lavoro di gruppo, esercitazioni, role-play, confronto e dibattito in plenaria, analisi di testi e documenti, tecniche animative e partecipative, studio e analisi di casi. 33)Contenuti della formazione: Finalità generale della formazione iniziale è quella di introdurre i volontari all’esperienza di servizio civile, fornendo loro stimoli, spunti di riflessione, informazioni, strumenti concettuali e metodologici utili a vivere correttamente l’esperienza. Nello specifico s’intende: • illustrare il contesto teorico di riferimento (storia, legislazione, istituzioni) ed il contesto pratico del servizio (normativa vigente, diritti e doveri del volontario); • fornire elementi di conoscenza del contesto in cui si svolgerà il servizio (enti, organizzazioni, servizi; • aprire uno spazio di esplicitazione, confronto, dialogo, sui significati dell’esperienza di servizio civile; • approfondire il significato del concetto di difesa della patria, con accenni alla legislazione e a diverse esperienze (istituzionali, di movimento e della società civile); • fornire elementi di conoscenza sulla progettazione e sulla valutazione, utili a leggere la propria esperienza e valutare esiti del progetto ed apprendimenti personali. La formazione ha come contenuto generale l’elaborazione e la contestualizzazione del significato dell’esperienza di servizio civile e dell’identità sociale del volontario, in relazione ai principi normativi ed ai progetti da realizzare. Nello specifico, secondo quanto indicato nel documento “Linee guida per la formazione generale dei giovani in Servizio Civile” (Decreto 160/2013), la formazione verterà sui seguenti temi: • • • • • • • • • l’identità del gruppo in formazione: motivazioni, aspettative, obiettivi individuali. Confronto ed elaborazione sui significati dell’esperienza di servizio civile a partire dalle parole che usiamo; dall’obiezione di coscienza al servizio civile nazionale: come si è arrivati all’obiezione di coscienza, e poi dall’obiezione di coscienza al servizio civile volontario; il dovere di difesa della Patria: il concetto di Patria e di difesa civile della Patria, partendo dai principi costituzionali di solidarietà, uguaglianza, promozione della cultura e del patrimonio storico, artistico e promozione della pace tra i popoli; il dovere di difesa della Patria - la difesa civile non armata e non violenta: cenni storici sulla difesa popolare e forme attuali di difesa alternativa, anche in merito ai movimenti e alla società civile. Cenni alla tutela dei diritti umani e alla gestione non violenta dei conflitti. la normativa vigente e la carta d’impegno etico: il quadro di riferimento normativo e culturale all’interno del quale si sviluppa il servizio civile nazionale, i principi che lo ispirano la formazione civica: dall’educazione civica alla “cittadinanza attiva”. Come collegare i principi teorici (principi, valori, regole che costituiscono la base della convivenza civile; funzione e ruolo degli organi costituzionali) alle azioni pratiche. forme di cittadinanza: forme concrete di partecipazione individuali e collettive in un’ottica di cittadinanza attiva. Volontariato, cooperazione sociale, promozione sociale, impegno civile. la protezione civile: la difesa della Patria intesa come difesa dell’ambiente e del territorio, nonché elemento di educazione e crescita di cittadinanza attiva. Prevenzione dei rischi, emergenze, ricostruzioni. Dalla prevenzione e tutela ambientale alla legalità. la rappresentanza dei volontari in servizio civile: le elezioni dei rappresentanti come possibilità concreta di partecipare attivamente e assumere un comportamento responsabile. • • • • • • presentazione dell’ente: cosa significa inserirsi in una organizzazione; caratteristiche, modalità organizzative e operative dell’ente in cui si presta servizio civile il lavoro per progetti: quali elementi caratterizzano un progetto, cosa significa lavorare per progetti, l’importanza del lavoro di squadra; l’organizzazione del servizio civile e le sue figure: come funziona il servizio civile, ruoli e figure del sistema SCN (enti, UNSC, regioni, olp, rlea, altri volontari, ente accreditato e ente sede di progetto, il Protocollo della Provincia di Cuneo). disciplina dei rapporti tra enti e volontari del servizio civile nazionale: diritti e doveri del volontario: presentazione del “Prontuario concernente la disciplina dei rapporti tra enti e volontari del servizio civile nazionale” - informazioni pratiche sulla gestione e sullo svolgimento del servizio, diritti e doveri dei volontari. comunicazione interpersonale e gestione dei conflitti: la comunicazione come elemento essenziale dell’esperienza quotidiana; elementi costitutivi della comunicazione; la comunicazione nel gruppo; conflitti e soluzioni. definizione degli obiettivi personali e formativi: cosa ci si aspetta di ottenere da questo anno di servizio civile, quali competenze si vorrebbero consolidare e ampliare. 34) Durata: La durata della formazione generale sarà complessivamente di 42 ore totali. Tutte le ore previste saranno realizzate entro il 180° giorno dall'avvio del progetto. Formazione specifica (relativa al singolo progetto) dei volontari 35) Sede di realizzazione: La formazione viene realizzata presso la sede di realizzazione del progetto ed in altre sedi idonee, individuate dall’ente che realizza il progetto. 36)Modalità di attuazione: La formazione è effettuata: a) in proprio, presso l’ente con formatori dell’ente; b) affidata ad altri soggetti terzi. 37)Nominativo/i e dati anagrafici del/i formatore/i: Formatore RUBIOLO Aurora BUSSI Elisa BERTORELLO Michela Luogo di nascita Data di nascita Saluzzo 14/09/60 Savigliano 26/04/86 Savigliano 27/04/86 38)Competenze specifiche del/i formatore/i: AREE DI INTERVENTO/ AZIONI PREVISTE DAL PROGETTO Inserimento del volontario MODULO FORMATIVO NOMINATIVO DEL FORMATORE Formazione e informazione sui rischi connessi all’impiego dei volontari in progetti di servizio civile Aurora Rubiolo TITOLO DI STUDIO COMPETENZE/ ESPERIENZE Presidente Associazione l’Airone: diploma di ragioneria. Presidente dell’associazione l’Airone dal 2005, fund raising e gestione amministrativa. 3.1 Costruire percorsi informativi, percorsi informativi, aumento della conoscenza dell’autismo e della disabilità Il contesto di riferimento: Storia dell’Associazione Airone Aurora Rubiolo Presidente Associazione l’Airone: diploma di ragioneria. Presidente dell’assocazione l’Airone dal 2005, fund raising e gestione amministrativa. Psicologa Iscritta all’albo della regione Piemonte con il numero 6324, Responsabile delle attività del Centro Federica Pelissero, colloqui con le famiglie, monitoraggio gruppo di lavoro, contatti con le aziende, monitoraggio attività di laboratorio, studio del percorso di inserimento lavorativo Presidente Associazione l’Airone: diploma di ragioneria. Presidente dell’assocazione l’Airone dal 2005, fund raising e gestione amministrativa. 1.1 Individuare le capacità residue sia cognitive che operative-concrete dei soggetti coinvolti nel percorso (riferite all’indirizzo dei laboratori istituiti) Parte teorica su autismo Bussi Elisa 1.1 Individuare le capacità residue sia cognitive che operative-concrete dei soggetti coinvolti nel percorso (riferite all’indirizzo dei laboratori istituiti) 1.2 Insegnare al ragazzo con disabilità la corretta modalità di utilizzo degli strumenti e delle macchine presenti nei vari servizi dell’azienda 1.3 Sviluppare le possibilità di socializzazione, migliorando le capacità di relazione con persone estranee e quindi promuovere l’inclusione socio-lavorativa 2.4 Costruire percorso di inserimento lavorativo 1.1 Individuare le capacità residue sia cognitive che operative-concrete dei soggetti coinvolti nel percorso (riferite all’indirizzo dei laboratori istituiti) 1.2 Insegnare al ragazzo con disabilità la corretta modalità di utilizzo degli strumenti e delle macchine presenti nei vari servizi dell’azienda 1.3 Sviluppare le possibilità di socializzazione, migliorando le capacità di relazione con persone estranee e quindi promuovere l’inclusione socio-lavorativa 2.4 Costruire percorso di inserimento lavorativo 1.1 Individuare le capacità residue sia cognitive che operative-concrete dei soggetti coinvolti nel percorso (riferite all’indirizzo dei laboratori istituiti) 1.2 Insegnare al ragazzo con disabilità la corretta modalità di utilizzo degli strumenti e delle macchine presenti nei vari servizi dell’azienda 1.3 Sviluppare le possibilità di socializzazione, migliorando le Il lavoro in rete Aurora Rubiolo Gestione e organizzazione laboratori Michela Bertorello Educatrice professionale: Specializzazione nell’autismo, gestione dei laboratori, strategie per la comunicazione e la relazione La relazione nei disturbi pervasivi dello sviluppo e la gestione dei comportamenti problema Bussi Elisa Psicologa Iscritta all’albo della Regione Piemonte con il numero 6324, Responsabile delle attività del Centro Federica Pelissero, colloqui con le famiglie, monitoraggio gruppo di lavoro, contatti con le aziende, monitoraggio capacità di relazione con persone estranee e quindi promuovere l’inclusione socio-lavorativa 2.4 Costruire percorso di inserimento lavorativo 3.1 Costruire percorsi informativi, La relazione con la aumento della conoscenza famiglia: la dell’autismo e della disabilità. cooperazione 1.1 Individuare le capacità residue sia cognitive che operative-concrete dei soggetti coinvolti nel percorso (riferite all’indirizzo dei laboratori istituiti) 1.2 Insegnare al ragazzo con disabilità la corretta modalità di utilizzo degli strumenti e delle macchine presenti nei vari servizi dell’azienda 1.3 Sviluppare le possibilità di socializzazione, migliorando le capacità di relazione con persone estranee e quindi promuovere l’inclusione socio-lavorativa 2.4 Costruire percorso di inserimento lavorativo 2.5 Monitorare e valutare progetti di inserimento 1.1 Individuare le capacità residue sia cognitive che operative-concrete dei soggetti coinvolti nel percorso (riferite all’indirizzo dei laboratori istituiti) 1.2 Insegnare al ragazzo con disabilità la corretta modalità di utilizzo degli strumenti e delle macchine presenti nei vari servizi dell’azienda 1.3 Sviluppare le possibilità di socializzazione, migliorando le capacità di relazione con persone estranee e quindi promuovere l’inclusione socio-lavorativa 2.4 Costruire percorso di inserimento lavorativo 2.5 Monitorare e valutare progetti di inserimento 1.1 Individuare le capacità residue sia cognitive che operative-concrete dei soggetti coinvolti nel percorso (riferite all’indirizzo dei laboratori istituiti) 1.2 Insegnare al ragazzo con disabilità la corretta modalità di utilizzo degli strumenti e delle macchine presenti attività di laboratorio, studio del percorso di inserimento lavorativo Bussi Elisa Psicologa Iscritta all’albo della regione Piemonte con il numero 6324, Responsabile delle attività del Centro Federica Pelissero, colloqui con le famiglie, monitoraggio gruppo di lavoro, contatti con le aziende, monitoraggio attività di laboratorio, studio del percorso di inserimento lavorativo Educatrice professionale: Specializzazione nell’autismo, gestione dei laboratori, strategie per la comunicazione e la relazione Strategie visive specifiche per ragazzi con autismo Michela Bertorello Laboratori specifici – come individuare abilità specifiche e creare percorsi mirati Michela Bertorello Educatrice professionale: Specializzazione nell’autismo, gestione dei laboratori, strategie per la comunicazione e la relazione Analisi, monitoraggio, gestione dei comportamenti problema; la relazione nei dist. Pervasivi dello Bussi Elisa Psicologa Iscritta all’albo della regione Piemonte con il numero 6324, Responsabile delle attività del Centro Federica Pelissero, colloqui con le famiglie, nei vari servizi dell’azienda sviluppo 1.3 Sviluppare le possibilità di socializzazione, migliorando le capacità di relazione con persone estranee e quindi promuovere l’inclusione socio-lavorativa 2.4 Costruire percorso di inserimento lavorativo 2.5 Monitorare e valutare progetti di inserimento 1.1 Individuare le capacità residue sia Il lavoro cognitive che operative-concrete dei all’interno soggetti coinvolti nel percorso (riferite dell’equipe di all’indirizzo dei laboratori istituiti) lavoro. 1.2 Insegnare al ragazzo con disabilità la corretta modalità di utilizzo degli strumenti e delle macchine presenti nei vari servizi dell’azienda 1.3 Sviluppare le possibilità di socializzazione, migliorando le capacità di relazione con persone estranee e quindi promuovere l’inclusione socio-lavorativa monitoraggio gruppo di lavoro, contatti con le aziende, monitoraggio attività di laboratorio, studio del percorso di inserimento lavorativo Bussi Elisa Psicologa Iscritta all’albo della regione Piemonte con il numero 6324, Responsabile delle attività del Centro Federica Pelissero, colloqui con le famiglie, monitoraggio gruppo di lavoro, contatti con le aziende, monitoraggio attività di laboratorio, studio del percorso di inserimento lavorativo 39)Tecniche e metodologie di realizzazione previste: Alcune parti verranno strutturate tramite lezioni frontali con la proiezione di slide specifiche. La maggior parte della formazione verrà effettuata tramite proposte pratiche da parte del volontario, analisi degli obiettivi di lavoro e creazione di giornate e percorsi lavorativi sulla “carta”. 40)Contenuti della formazione: La formazione specifica consiste in un percorso finalizzato a fornire ai volontari il bagaglio di conoscenze, competenze e capacità necessarie per la realizzazione delle specifiche attività previste dal progetto e descritte al punto 8.3 Nello specifico si prevede la realizzazione dei seguenti moduli formativi: AREE DI INTERVENTO/ AZIONI PREVISTE DAL PROGETTO Inserimento volontario MODULO FORMATIVO CONTENUTI TRATTATI Formazione e Il modulo tratterà l’informativa sui rischi connessi informazione sui all’impiego dei volontari nel progetto di servizio rischi connessi civile. all’impiego dei volontari in progetti di servizio civile DURATA 8 ORE 3.1 Costruire percorsi informativi, percorsi informativi, aumento della conoscenza dell’autismo e della disabilità Il contesto di riferimento: Storia dell’Associazione Airone Durata: 2 ore Il modulo tratterà come si è sviluppata L’Associazione Airone a partire dal 1999. La ricerca fondi come base per la riuscita progettuale, la mission e la struttura organizzativa della stessa affinchè il volontario possa conoscere il contesto organizzativo in cui pesta il proprio servizio. 1.1 Individuare le capacità residue sia cognitive che operativeconcrete dei soggetti coinvolti nel percorso (riferite all’indirizzo dei laboratori istituiti) 1.1 Individuare le capacità residue sia cognitive che operativeconcrete dei soggetti coinvolti nel percorso (riferite all’indirizzo dei laboratori istituiti) 1.1 Individuare le capacità residue sia cognitive che operativeconcrete dei soggetti coinvolti nel percorso (riferite all’indirizzo dei laboratori istituiti) 1.2 Insegnare al ragazzo con disabilità la corretta modalità di utilizzo degli strumenti e delle macchine presenti nei vari servizi dell’azienda 1.3 Sviluppare le possibilità di socializzazione, migliorando le capacità di relazione con persone estranee e quindi promuovere l’inclusione socio-lavorativa 2.4 Costruire percorso di inserimento lavorativo 1.1 Individuare le capacità residue sia cognitive che operativeconcrete dei soggetti coinvolti nel percorso (riferite all’indirizzo dei laboratori istituiti) 1.2 Insegnare al ragazzo con disabilità la corretta modalità di utilizzo degli strumenti e delle macchine presenti nei vari servizi dell’azienda 1.3 Sviluppare le possibilità di socializzazione, migliorando le capacità di relazione con persone estranee e quindi promuovere l’inclusione Parte teorica su autismo Durata: 6 ore Il modulo tratterà le basi teoriche dell’autismo: segni e sintomi caratteristici, diagnosi precoce, evoluzione in età adulta e comorbilità tipiche. Il lavoro in rete Durata: 4 ore Il modulo tratterà come sviluppare al meglio una modalità cooperativa tra enti per la gestione di obiettivi condivisi. La relazione famigliare Durata: 6 ore Il modulo tratterà le principali dinamiche famigliari a cui il volontario dovrà far fronte. Inoltre verrà affrontato il tema dei fratelli (siblings). Gestione e organizzazione laboratori Durata: 10 ore Il modulo tratterà le capacità di organizzazione di un laboratorio specifico strutturando una metodologia il più individualizzata possibile dei ragazzi coinvolti (saper unire diverse disabilità e problemi comportamentali associati). socio-lavorativa 2.4 Costruire percorso di inserimento lavorativo 1.1 Individuare le capacità residue sia cognitive che operativeconcrete dei soggetti coinvolti nel percorso (riferite all’indirizzo dei laboratori istituiti) 1.2 Insegnare al ragazzo con disabilità la corretta modalità di utilizzo degli strumenti e delle macchine presenti nei vari servizi dell’azienda 1.3 Sviluppare le possibilità di socializzazione, migliorando le capacità di relazione con persone estranee e quindi promuovere l’inclusione socio-lavorativa 2.4 Costruire percorso di inserimento lavorativo 2.5 Monitorare e valutare progetti di inserimento 1.1 Individuare le capacità residue sia cognitive che operativeconcrete dei soggetti coinvolti nel percorso (riferite all’indirizzo dei laboratori istituiti) 1.2 Insegnare al ragazzo con disabilità la corretta modalità di utilizzo degli strumenti e delle macchine presenti nei vari servizi dell’azienda 1.3 Sviluppare le possibilità di socializzazione, migliorando le capacità di relazione con persone estranee e quindi promuovere l’inclusione socio-lavorativa 2.4 Costruire percorso di inserimento lavorativo 2.5 Monitorare e valutare progetti di Strategie visive specifiche per ragazzi con autismo Durata: 10 ore L’uso delle immagini come canale principe per la comunicazione nei disturbi pervasivi dello sviluppo: le agende, i calendari, i PCS, le token Economy. Laboratori specifici – come individuare abilità specifiche e creare percorsi mirati Durata:10 ore Il modulo tratterà l’importanza di saper utilizzare scale per la valutazione delle abilità in età adulta(Vineland), come creare percorsi mirati per l’inserimento lavorativo inserimento 1.1 Individuare le capacità residue sia cognitive che operativeconcrete dei soggetti coinvolti nel percorso (riferite all’indirizzo dei laboratori istituiti) 1.2 Insegnare al ragazzo con disabilità la corretta modalità di utilizzo degli strumenti e delle macchine presenti nei vari servizi dell’azienda 1.3 Sviluppare le possibilità di socializzazione, migliorando le capacità di relazione con persone estranee e quindi promuovere l’inclusione socio-lavorativa 2.4 Costruire percorso di inserimento lavorativo 2.5 Monitorare e valutare progetti di inserimento Analisi, monitoraggio, gestione dei comportamenti problema; la relazione nei dist. Pervasivi dello sviluppo Durata: 8 ore MODULO FORMATIVO Il modulo tratterà le principali modalità di gestione dei comportamenti problema: la motivazione, le variabili ambientali, l’adattamento alle nuove situazioni, fronteggiare i cambiamenti. Inoltre verranno proposti accenni alla RET (Terapia Razionale Emotiva): strategie cognitivo comportamentali per poter instaurare una relazione efficace con i ragazzi. ORE Formazione e informazione sui rischi connessi all’impiego dei volontari in progetti di servizio civile Storia dell’Associazione l’Airone:Il contesto di riferimento: Storia dell’Associazione Airone Parte teorica su autismo 8 NOMINATIVO FORMATORE - DOCENTE Aurora Rubiolo 2 Aurora Rubiolo 6 Bussi Elisa Gestione e organizzazione laboratori 10 Bussi Elisa Il lavoro in rete La relazione all’interno della famiglia 4 6 Aurora Rubiolo Bussi Elisa Strategie visive specifiche per ragazzi con autismo 16 Michela Bertorello Laboratori specifici – come individuare abilità specifiche e creare percorsi mirati 12 Michela Bertorello Analisi, monitoraggio, gestione dei comportamenti problema e della relazione nei dist. Pervasivi dello sviluppo 8 Bussi Elisa 41)Durata: La durata totale della formazione specifica sarà di 72 ore, così come dettagliato nella tabella riportata al punto 40. La formazione specifica sarà erogata come di seguito descritto, in conformità con quanto previsto dalle “Linee guida per la formazione dei giovani in servizio civile” (Decreto 160/2013): • il 70% delle ore entro e non oltre 90 giorni dall’avvio del progetto; in questa parte rientra obbligatoriamente il modulo relativo alla formazione e informazione sui rischi connessi all’impiego dei volontari in progetti di servizio civile”; • il restante 30% delle ore entro e non oltre 270 giorni dall’avvio del progetto. Si precisa che la richiesta di utilizzare questa tempistica per l'erogazione della formazione specifica, deriva dal fatto che: • si ritiene utile ed indispensabile offrire ai volontari nell'arco dei primi 3 mesi dall'avvio del progetto la maggior parte delle informazioni tecniche e dei contenuti specifici necessari allo svolgimento delle attività stesse e alla conoscenze dello specifico contesto di riferimento; • si ritiene altresì utile e necessario mantenere la possibilità di riprendere e approfondire alcuni temi e contenuti della formazione specifica anche dopo il primo trimestre; ciò consente – dopo la fase di inserimento e di avvio delle attività – di riprendere alcuni contenuti alla luce dei bisogni formativi manifestati dai volontari, a seguito dell'avvio del progetto e di una maggior conoscenza del servizio e dei destinatari. In alcuni casi poi, ciò consente anche di accompagnare lo svolgersi di tutte le attività che a volte, come previsto dal cronoprogramma di attuazione, prendono avvio non dal primo mese di servizio. Altri elementi della formazione 42)Modalità di monitoraggio del piano di formazione (generale e specifico) predisposto: Si rinvia al sistema di Monitoraggio accreditato. Cuneo, li 28 luglio 2014 La Responsabile del Servizio civile nazionale della Provincia di Cuneo Dott.ssa Maria Maddalena Mondino