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DECAMERON WEB Concordance to the Decameron http://www.brown.edu/decameron Diti – Dovete diti NEIFILE II 1 13 dito FIAMMETTA FIAMMETTA FIAMMETTA LAURETTA NEIFILE NEIFILE PANFILO PANFILO DIONEO CORNICE NEIFILE NEIFILE NEIFILE NEIFILE NEIFILE EMILIA DIONEO PANFILO FILOMENA PANFILO PANFILO II II II III III III IV IV VI VII VII VII VII VII VII VIII VIII VIII X X X 5 5 5 8 9 9 6 6 10 8 8 8 8 8 8 4 10 CONCL 8 9 9 63 77 84 36 30 47 29 29 45 1 8 11 12 16 25 37 12 11 49 47 86 diurno EMILIA II 6 11 Beritola, finito il suo diurno lamento, tornata divegna PANFILO X 9 72 e che ella d’altrui non divegna dubitate, sallo divelse PANFILO VII 9 38 divelto DIONEO VI 10 32 e dalla Nuta si fu divelto, divelto con le cose divenendo PANFILO FILOMENA V X 1 8 40 110 che farsi i marinari, divenendo ognora il vento se piú potevano essere, divenendo amici. divenga NEIFILE EMILIA FILOSTRATO I II X 2 6 3 10 51 38 a te piace che io divenga cristiano: e io onestamente tua moglie divenga e che in guisa di e però, anzi che ella divenga piú vile, di distendere l’uno de’ diti e appresso la mano e e con un rubino in fu giú disceso cosí di con quello anello in avendogli veduto in questo anello avrà in avendo il suo anello in era stata sposata del trattosi, il mise nel mi mostrò il legandosi uno spago al fosse, legallosi al la mano e trovatolo al tagliatolo dal tagliato lo spago dal trovato aveva legato al da’ fanciulli mostrato a basciatolo sel mise in / né disegnar col ricco anello le mise in Torello e trattosi di Appresso mise in dito il quale valeva dito il trasse dito andando dito un altro bello dito, e in braccio dito dito e il figliuolo in dito suo trattosi, il dito di lui, con pianto dito dello Spirito Santo dito la notte, sente il dito grosso del piede; dito della donna legato, dito della donna, al suo dito, incontanente dito dito del piè di monna dito, li quali dicevano: dito dito e rispuose alla dito, / Amore, il ben dito dito dicendo: "E io dito uno anello gliele dito a messer Torello uno tutto dal mento gliele divelse. divelse Based upon/Testo di riferimento: G. Boccaccio, Decameron. V. Branca, ed. Torino: Einaudi, 19923. Data contained herein not to be republished in any form without prior written consent. Copyright © 2001 Di che Edited by/Curata da Michael Papio Send questions, comments and corrections to: Per domande, commenti e correzioni scrivere a: [email protected] DECAMERON WEB Concordance to the Decameron http://www.brown.edu/decameron Diti – Dovete divenghi PANFILO V 1 57 divenia ELISSA VI 9 9 divenir NEIFILE EMILIA CORNICE PANFILO PANFILO FILOMENA PANFILO DIONEO FILOSTRATO LAURETTA FILOMENA FILOMENA FILOMENA II II III III III VII VII IX X X X X X 1 6 INTRO 4 4 7 9 10 3 4 8 8 8 5 39 2 12 15 9 17 4 32 38 43 110 113 di questo corpo della figliuola appressandosi il sole, a il tuo disidero è di tengono che a chi vuol stare, avvisò che, se nuovamente vuol valore quella facessi voluto uccidere per spaventevole cosí bella questo vedessi lei dover grata amistà di Tito, a da lui avesse fatta divenir divenir divenir divenir divenir divenir divenir divenir divenir divenir divenir divenir divenir divenire NEIFILE EMILIA PANFILO PANFILO ELISSA FILOMENA FILOSTRATO DIONEO PANFILO ELISSA PAMPINEA FILOMENA ELISSA PAMPINEA NEIFILE FIAMMETTA FILOMENA I II II II II II III IV V VII VII VII VIII VIII X X X 2 6 7 7 8 9 1 10 1 3 6 7 3 7 1 6 8 26 6 31 80 15 39 2 44 25 4 3 23 28 66 19 19 54 piú lucida e piú chiara non volendo subdito di moglie d’un re fatta amichevole ma amorosa li piaceri d’amore e a per Dio! non volere di pietra l’avesse fatta amor mi convenne uguanno io non dubito di non di volere suo compar senno e quasi chi ama fa sono, troppo piú tua credermi, noi possiamo piccol termine dovean voi non avete animo di assai ben conobbe sé umili ma vilissimi divenire, divenire meritamente mi divenire del nemico del divenire amica d’un divenire, l’uno divenire divenire innamorata mi divenire micidiale di divenire il farla monaca: divenire amica; e divenire piú glorioso che divenire: e accontatosi divenire divenire smemorato. divenire che io non son divenire i piú ricchi divenire, sentí di lei divenire divenire spagnuolo, e per divenire innamorato se divenire, pensò piú non divenire divenisse FIAMMETTA CORNICE PAMPINEA PANFILO FIAMMETTA FILOMENA FILOMENA II III IV IV V X X 5 INTRO 2 6 9 8 8 78 10 35 14 33 40 58 quale egli allor avanti che a quel che il mio corpo si e in brieve spazio il buon falcone che Sofronia sua moglie che ella non di Gisippo divenisse ciascun sel può divenisse, con divenisse divenisse, io non so. divenisse divenisse sí mia divenisse piú che d’altro divenisse, si vergognasse divenisse divenisse ma mia, sí come l’usate forze ripigli e divenghi animoso, io abstratto dagli uomini divenia; divenia e per ciò che Based upon/Testo di riferimento: G. Boccaccio, Decameron. V. Branca, ed. Torino: Einaudi, 19923. Data contained herein not to be republished in any form without prior written consent. Copyright © 2001 sani. In tanto micidiale e a rancia, quando la santo, alla qual beato si convien potesse famigliar leale, e, piú oscura; e per famoso, né me l’ha fatta. tua; ma io temo, romano s’accordò; di Tito, se non Edited by/Curata da Michael Papio Send questions, comments and corrections to: Per domande, commenti e correzioni scrivere a: [email protected] 2 DECAMERON WEB Concordance to the Decameron http://www.brown.edu/decameron Diti – Dovete divenisser (cf. divinissero) divinissero CORNICE I CONCL 7 diveniste EMILIA III 7 31 diveniva FIAMMETTA VIII 8 9 divenne PANFILO ELISSA EMILIA PANFILO PANFILO ELISSA FILOMENA CORNICE EMILIA EMILIA DIONEO ELISSA FILOMENA PANFILO PANFILO PANFILO PANFILO EMILIA FILOSTRATO NEIFILE LAURETTA FIAMMETTA DIONEO DIONEO EMILIA LAURETTA DIONEO CORNICE FILOSTRATO PAMPINEA PANFILO DIONEO I I II II II II II II III III III IV IV IV V V V V V V VII VII VII VII VIII VIII VIII VIII X X X X 1 9 6 7 7 8 9 CONCL 7 7 10 4 5 6 1 1 1 2 4 5 4 5 10 10 4 9 10 CONCL 3 7 9 10 89 7 13 15 27 69 41 3 7 31 32 4 19 18 18 19 19 36 5 7 5 7 10 30 35 61 65 2 8 30 94 24 divenner FILOSTRATO III 1 33 divennero NEIFILE FILOSTRATO II III 1 1 6 33 per altra cagione non ci divenisser noiose, quelle divenne vostro, cosí diveniste voi sua. Che la sua ingiuria non diveniva minore, anzi ne da Prato e santo rigidissimo persecutore di se medesima alquanto che la paura alla donna trapassata dimenticando, grazia del signor suo, e l’uccidea, leggiermente arrossò, e tal nel viso che esso in pochi anni farle. Cosí, come egli del gran patrimonio con diligenzia allevato, che dentro v’era, udendo questo tra’ filosofanti ridusse, ma di canto espertissimo e feroce fiamma si raccese e contrada, crescendo, La quale crescendo saper perché prestamente donna per moglie di lei avvenne che Tingoccio in ciò per innanzi aver gli parea, subito non mollò mai che egli a maravigliare e vergognò e tal nel viso in piccol tempo assai e la sua bellezza, L’abate, udendo questo, e cosí come bella era, divenne come avete udito. divenne di ciascuno che divenne sollecita, e dal Ma divenne maggiore. divenne lieta, e veggendo divenne di persona divenne pietoso: per che, divenne qual fresca rosa divenne buono e ricco divenne vostro, cosí Ma, divenne erede. divenne bellissimo divenne bellissimo e divenne troppo piú; ma, divenne. E appresso divenne divenne maestro e di divenne. E in brieve, divenne divenne maggiore e la divenne bella e piacevole divenne bellissima divenne geloso, di che la divenne oltre misura divenne compare d’uno divenne savio. Le quali divenne il piú doloroso divenne amico di divenne sospettosa; e poi divenne qual in su Ora divenne famoso. divenne ancora piú che divenne piú pauroso, come divenne tanto avvenevole, per diversi accidenti divenner compagne in che ciò era disiderosi divennero d’andare a accordatesi, partefici divennero del poder di Based upon/Testo di riferimento: G. Boccaccio, Decameron. V. Branca, ed. Torino: Einaudi, 19923. Data contained herein not to be republished in any form without prior written consent. Copyright © 2001 Edited by/Curata da Michael Papio Send questions, comments and corrections to: Per domande, commenti e correzioni scrivere a: [email protected] 3 DECAMERON WEB Concordance to the Decameron http://www.brown.edu/decameron Diti – Dovete PANFILO FILOMENA IV V 6 8 9 44 e moglie segretamente divennero divennero. E cosí donne paurose ne divennero, divennero che sempre poi diventa CORNICE CORNICE PAMPINEA LAURETTA CORNICE LAURETTA PROEM II III III III III 10 2 8 10 CONCL 12 1 9 25 1 17 diventan FILOMENA II 9 18 onor loro, che elle diventan forti piú che diventar CORNICE DIONEO IX IX 10 10 1 11 lo ’ncantesimo per far diventar la moglie una poi quando voglio la fo diventar cavalla; e diventare DIONEO IX 10 11 diventato FILOSTRATO PAMPINEA II VIII 2 7 22 95 diventerai NEIFILE IV 8 11 traffica, senza che tu diventerai molto migliore diventò NEIFILE PAMPINEA VII X 8 7 6 36 che s’andasse, egli ne diventò il piú geloso guerita, piú bella diventò che mai fosse. divenuta CORNICE EMILIA EMILIA EMILIA EMILIA PANFILO ELISSA ELISSA CORNICE PANFILO EMILIA FILOMENA PANFILO EMILIA NEIFILE I II II II II II II II III III III IV IV IV IV INTRO 6 6 6 6 7 8 8 INTRO 4 7 5 6 7 8 81 16 17 20 57 47 10 60 10 8 45 24 35 23 31 consolazion sopraviene o dove ella è, va, e quanto la speranza questo la santità non poi, quindi tolta, che ne creò, deh pietoso diventa diventa diventa diventa diventa diventa la noia minore. amico di Paganino minore tanto minore, per ciò moglie di / di me, che per io fo questa mia cavalla diventare una bella faceva, il quale pareva diventato una cicogna: non eri come se’ diventato, diventato già piacqui allora, tutta nel viso della cavriuola la gentil donna bruna e magra e pelosa prigione magra e pallida riconfortata e lieta tutta di vergogna La Giannetta, fatti, fuori di quello Puccio era sua dimestica volontà eravate Ma poi a certo tempo da sdegno accesa e salvia esser velenosa giovane, che tardi era Based upon/Testo di riferimento: G. Boccaccio, Decameron. V. Branca, ed. Torino: Einaudi, 19923. Data contained herein not to be republished in any form without prior written consent. Copyright © 2001 divenuta per vergogna divenuta che de’ divenuta fiera, avvenne divenuta era, si divenuta e debole, e divenuta, in tanto le sue divenuta divenuta vermiglia, quasi divenuta tutta rossa, divenuta palese, tutto lo divenuta e volentier gli divenuta. Appresso dico divenuta divenuta questa cosa divenuta fortissima, divenuta. Alla qual botta divenuta divenuta pietosa, piacque Edited by/Curata da Michael Papio Send questions, comments and corrections to: Per domande, commenti e correzioni scrivere a: [email protected] 4 DECAMERON WEB Concordance to the Decameron http://www.brown.edu/decameron Diti – Dovete FILOMENA NEIFILE CORNICE PANFILO PAMPINEA PAMPINEA PAMPINEA FIAMMETTA PAMPINEA FILOMENA FILOMENA FILOMENA FILOMENA PANFILO V VI VII VIII VIII VIII VIII VIII X X X X X X 8 4 CONCL 2 7 7 7 8 7 8 8 8 8 9 6 10 2 30 60 120 132 22 39 42 58 72 81 107 sí altiera e disdegnosa e domandollo che fosse sedere. La Lauretta, non farete, ché ella n’è braccia, mezza lieta le tenebre, allora rossa né so che si sia per ciò molto ubbidiente tutta era nel viso quei di Sofronia, essa è mia moglie Sofronia è nel quale sua moglie è occultamente sia quasi furiosa divenutane FILOSTRATO II 2 25 divenute CORNICE CORNICE DIONEO CORNICE I I IV V INTRO INTRO 10 1 22 62 28 1 le piú delle case erano avvisando scampare, son le femine piú paurose esse in Creti; e quindi, divenute comuni, e cosí divenute lascive e divenute, levatesi e divenute divenute lor mogli, con divenuti CORNICE CORNICE PANFILO CORNICE LAURETTA EMILIA CORNICE NEIFILE EMILIA CORNICE PAMPINEA I I I III IV V IX IX IX X X INTRO INTRO 1 INTRO 3 2 INTRO 4 9 INTRO 7 28 44 4 14 7 7 2 5 23 2 49 ciò molti non fossero costumi come i cittadini ora con Lui eterni son e dilicate vivande, di loro di felice essere compagni in brieve tempo o dimestichi fossero che amici n’erano Quindi, dopo alquanti dí ad oro lucentissimi li piú de’ signori divenuti: divenuti e quegli divenuti lascivi, di divenuti e beati; alli divenuti piú lieti sú si divenuti infelicissimi, divenuti ricchissimi, divenuti. E ora a divenuti divenuti e ispesso divenuti ad Antioccia, divenuti per li solari divenuti crudeli tiranni. divenuto CORNICE PANFILO PAMPINEA PAMPINEA LAURETTA LAURETTA EMILIA ELISSA FILOMENA DIONEO I I II II II II II II II II INTRO 1 3 3 4 4 6 8 9 10 13 7 22 24 8 22 33 81 69 39 giammai, era il numero in Francia cavalier già pieno di compassion della casa. E quasi già tempo quasi povero che ’l facesse, costui e grande della persona era, e magro e bruno vergogna quasi mutolo Io so che voi siete divenuto grandissimo) non divenuto e dovendone in divenuto delle sue divenuto un siniscalco divenuto, pensò o morire divenuto divenuto quasi una spugna divenuto e avendo sentito divenuto, e piú tosto un divenuto divenuto, niente dicea. divenuto divenuto un pro’ morire. Based upon/Testo di riferimento: G. Boccaccio, Decameron. V. Branca, ed. Torino: Einaudi, 19923. Data contained herein not to be republished in any form without prior written consent. Copyright © 2001 divenuta, divenuta che né egli né divenuta l’altra coscia divenuta reina, si fece divenuta femina di mondo divenuta disse: "Non divenuta come rabbia e divenuta: di che io vivo divenuta divenuta, fece quello che divenuta divenuta vermiglia, divenuta mia sposa; e per divenuta dove lei a divenuta, nascosamente, divenuta divenuta moglie di Tito divenuta fosse gittata in La fante, divenutane pietosa, tornò Edited by/Curata da Michael Papio Send questions, comments and corrections to: Per domande, commenti e correzioni scrivere a: [email protected] 5 DECAMERON WEB Concordance to the Decameron http://www.brown.edu/decameron Diti – Dovete FILOMENA PANFILO FIAMMETTA NEIFILE LAURETTA PAMPINEA PAMPINEA PAMPINEA PAMPINEA EMILIA EMILIA PANFILO PANFILO LAURETTA FILOMENA FILOMENA FIAMMETTA DIONEO PAMPINEA ELISSA FIAMMETTA FILOMENA PAMPINEA PAMPINEA PAMPINEA DIONEO ELISSA FILOSTRATO FILOSTRATO LAURETTA PAMPINEA FILOMENA III III III III III IV IV IV IV IV IV V V V V V V V VI VII VII VII VIII VIII VIII VIII X X X X X X 3 4 6 9 CONCL 2 2 2 2 7 7 1 1 7 8 8 9 CONCL 2 3 5 7 7 7 7 10 2 3 3 4 7 8 50 14 38 7 15 9 10 11 48 8 14 9 25 28 26 28 9 18 9 5 22 4 20 36 39 46 24 7 7 29 5 91 ecco onesto uomo! è Frate Puccio, di’ qualche cosa? Se’ tu giovane udiva ch’era e con falso pensiero / oltre a ogni altro uomo fu un gran predicator faccendo, di lupo era canale, né si sapeva che parte molto sollecito lo viso e per lo corpo subitamente giudice me amata. Io son per te cavaliere e fieramente e essendole d’amante parole, tutto timido essendo cosí Federigo Cosí de’ tuoi, adunque, egli n’era ricchissimo di madonna Agnesa che costui di geloso è il quale per povertà che colui, di cui tu se’ ché io son tutto quasi cicogna per lui. Salabaetto col cuore amico di Ghino né però del corteseggiar ricco che Natan fosse, di lui il servidore Raona signor della isola quale stando Gisippo e divenuto andator di notte divenuto disideroso di divenuto mutolo udendomi? divenuto, le venne divenuto divenuto è geloso; / divenuto catolico, andò e divenuto, senza aver per divenuto divenuto pastore e era la divenuto se ne fosse: per divenuto che ben si divenuto, subitamente divenuto divenuto seco sommamente divenuto uomo: e se io ti divenuto fellone, appena divenuto nimico, come tu divenuto e quasi non divenuto allo stremo, che divenuto / son, signor divenuto, e senza volerla divenuto divenuto compare e avendo divenuto prete; ma pure divenuto era mercatante e divenuto geloso, fa, e divenuto sí freddo, che divenuto sí forte batteva divenuto malizioso v’andò divenuto, il corse a divenuto divenuto stanco, avvenne divenuto della sua fama e divenuto, per che, divenuto divenuto, faceva in divenuto divenuto non solamente diverrà CORNICE III 4 1 a frate Puccio come egli diverrà beato faccendo diverrebbe FILOSTRATO X 3 20 diverrete FILOMENA I 3 3 diversamente CORNICE EMILIA III IV CONCL 7 18 5 diverse CORNICE I INTRO 19 miserissimo, tosto buon diverrebbe. diverrebbe Il tuo udita, forse piú caute diverrete nelle risposte quale notata da tutti, diversamente da diversi questo dí, diverse cose diversamente parlando, o maggiori nacquero diverse paure e Based upon/Testo di riferimento: G. Boccaccio, Decameron. V. Branca, ed. Torino: Einaudi, 19923. Data contained herein not to be republished in any form without prior written consent. Copyright © 2001 Edited by/Curata da Michael Papio Send questions, comments and corrections to: Per domande, commenti e correzioni scrivere a: [email protected] 6 DECAMERON WEB Concordance to the Decameron http://www.brown.edu/decameron Diti – Dovete CORNICE CORNICE FILOMENA FIAMMETTA FIAMMETTA CORNICE CORNICE PANFILO ELISSA ELISSA FILOMENA DIONEO EMILIA FIAMMETTA EMILIA EMILIA EMILIA EMILIA CORNICE ELISSA ELISSA EMILIA PANFILO CORNICE diversi CORNICE CORNICE EMILIA CORNICE CORNICE PANFILO CORNICE CORNICE FILOSTRATO PAMPINEA CORNICE DIONEO CORNICE CORNICE PANFILO EMILIA NEIFILE ELISSA PANFILO CORNICE CORNICE I I I I I I II II II II II II III IV IV IV V V VI VIII VIII IX X CONCL AUTORE PROEM I II II II II II II III III III IV IV IV V V V VI VII VII VIII INTRO INTRO 3 5 5 CONCL INTRO 7 8 8 9 10 7 1 7 7 2 2 CONCL 3 3 9 9 CONCL 6 7 7 7 8 CONCL 1 2 CONCL 10 CONCL CONCL 1 2 5 9 9 CONCL 10 24 77 6 13 14 11 1 62 11 11 4 9 6 25 5 5 8 25 4 7 35 10 11 18 chi erbe odorifere e chi sono chi qua e chi là in fece avere, avendo in quantunque le vivande tale che copiosamente di sopra questo: chi, da si ragiona di chi, da e parenti e servidori di e delle donne, e per un medesimo peccato in cenato, cominciarono di delle quali per E poiché egli in seco Tancredi varie e della quale questo dí, parlando, per o per due ma per molte e alcuno uomo, e tutte di "Valorose donne, in ragionare delle virtú di a ciò molta gente per certezza, molti di co’ gentili uomini di moltitudine delle cose diverse diverse diverse diverse diverse diverse diverse diverse diverse diverse diverse diverse diverse diverse diverse diverse diverse diverse diverse diverse diverse diverse diverse diverse maniere di brigate, senza guerre e in fossero, non salvaggine avervi cose infestato, cose infestato, parti, cagioni piú in qualità di cose a ragionare, cagioni mostrava maniere si fu novità pensate, cose diversamente parti del mondo persone, la cose lavoravano maniere ci s’è pietre, delle cagioni è oggi, parti del mondo a cose, per certe qualità di cose 10 10 40 1 1 10 1 16 33 24 18 28 7 7 49 25 7 5 36 6 2 ora, seco rivolgendo uomini sieno stati da e comandò che in del Garbo, la quale per nove uomini perviene in subitamente un giorno due suoi figliuoli in si fecero e sonarono quali l’altre tre per tutta la sua famiglia in tutti, diversamente da : per la qual cosa per là, a prender secondo i i diversi appetiti erasi il matrimonio per seta, di palma, di cuoio per la qual cosa da n’era una cotale, che in dello sparviere! e con Palemone: e cosí, vari e novella della reina in diversi diversi diversi diversi diversi diversi diversi diversi diversi diversi diversi diversi diversi diversi diversi diversi diversi diversi diversi diversi diversi pensieri, li casi della luoghi ciascun di accidenti in luoghi venti, li quali, luoghi in suoni; ma accidenti letti dormiva; ed fu intesa: e luoghi piú de’ appetiti diversi diletti si accidenti piú lavorii faccendo. fu cominciata a luoghi per motti sopra cosí diletti pigliando luoghi facesse le Based upon/Testo di riferimento: G. Boccaccio, Decameron. V. Branca, ed. Torino: Einaudi, 19923. Data contained herein not to be republished in any form without prior written consent. Copyright © 2001 Edited by/Curata da Michael Papio Send questions, comments and corrections to: Per domande, commenti e correzioni scrivere a: [email protected] 7 DECAMERON WEB Concordance to the Decameron http://www.brown.edu/decameron Diti – Dovete dividea PANFILO CORNICE FILOMENA I VI X 1 CONCL 8 78 25 106 dividendola FILOSTRATO X 3 39 divider PANFILO X 9 79 dividergli PANFILO II 7 42 che sopra la nave eran dividergli, dividergli si diedono divideva FIAMMETTA VII 5 11 nel muro che la sua casa divideva da quella, di divien CORNICE CORNICE CORNICE CORNICE II III V V 4 10 1 6 1 1 1 1 Rufolo, impoverito, ebbe cara. Alibech Cimone amando de Loria, campa e divien divien divien divien diviene CORNICE CORNICE CORNICE FIAMMETTA CORNICE CORNICE EMILIA I II III VII VII X X 9 10 1 5 8 3 5 1 1 1 52 1 1 14 di cattivo valoroso moglie di Paganin si fa mutolo e piú bestiale, cotanto ne in Bologna. Un si vergogna e suo amico e quasi ogni cosa diviene. A Elissa diviene diviene. Ciascuno diviene diviene ortolano d’un diviene la gloria mia diviene geloso della diviene. Simil cosa a diviene diviene agli amanti divina PANFILO EMILIA FILOMENA FILOMENA CORNICE CORNICE I III V V CONCL AUTORE CONCL AUTORE 1 7 8 8 5 53 3 27 1 12 nel segreto della adunque è quello, che la ancora in noi è dalla Adunque lasciami la mi credo, aiutantemi la che quelle della divina divina divina divina divina divina divine CORNICE NEIFILE NEIFILE PAMPINEA PANFILO CORNICE FILOMENA I I I II V VI X INTRO 2 2 3 1 CONCL 8 23 21 24 38 10 9 16 delle leggi, cosí anzi il cristiano, e le operazioni che di cosa che fosse contra le che egli giudicava le le leggi, cosí le della amistà ma le divine come umane, quasi divine cose, chenti che divine. E per quello divine divine leggi e contra divine cose esser di piú divine come le umane, divine. Quante volte ha divine ser Ciappelletto giaceva dividea da un’altra, e di quelle montagnette dividea, dividea cadeva giú per che io i furti fatti dividea con colui cui io è, non che io, da voi dividendola, dividendola la prenda, l’ora che da voi divider mi dee s’appressa Based upon/Testo di riferimento: G. Boccaccio, Decameron. V. Branca, ed. Torino: Einaudi, 19923. Data contained herein not to be republished in any form without prior written consent. Copyright © 2001 corsale e da’ romita, a cui savio ed Efigenia marito di lei. mente trapassare giustizia, la giustizia giustizia mandare grazia, sí come io Scrittura? E sí Edited by/Curata da Michael Papio Send questions, comments and corrections to: Per domande, commenti e correzioni scrivere a: [email protected] 8 DECAMERON WEB Concordance to the Decameron http://www.brown.edu/decameron Diti – Dovete divini CORNICE DIONEO I X INTRO 10 49 68 altra persona, uditi li divini ufici in abito piovono dal cielo de’ divini spiriti, come divinissero (cf. divenisser) divenisser PANFILO II 7 3 divino FILOSTRATO CORNICE II VIII 2 INTRO 41 2 divisa EMILIA FIAMMETTA II VIII 6 8 27 34 divisando DIONEO FILOMENA VI VII 10 7 39 9 divisare FILOMENA NEIFILE CORNICE LAURETTA III V VI VIII 3 5 CONCL 9 6 32 19 21 divisasse DIONEO EMILIA V IX 10 9 63 23 quello che Pietro si divisasse a far da cena come Melisso divisasse; divisasse il quale, poi divisata ELISSA II 8 86 in questa guisa che divisata è, il conte divisate FILOSTRATO III 1 12 Per che, molte cose divisate seco, imaginò: divisato FILOSTRATO DIONEO FIAMMETTA FILOMENA FILOMENA EMILIA I II VII VIII IX IX 7 10 5 6 1 9 27 21 23 15 9 23 divise PAMPINEA PAMPINEA I II 10 3 8 14 estimando se essi ricchi divinissero senza del fante, quasi per divino miracolo addivenne visitata, in quella il divino officio tra’ padroni della galea divisa la preda, toccò altra cosa che le mogli divisa, divisa che noi quelle i paesi cerchi da me divisando divisando? Io capitai, acquistasse. E seco divisando che via dovesse piú avanti che da saper ove io udii a Guidotto quanto piú si potesse Io non vi potrei mai che tu medesimo hai non come tu medesimo hai cosa sí del tutto esser là onde Bruno aveva sí contraffatto e di sí usata, non come Melisso divisare un mescolato o divisare dove la ruberia divisare. E secondo che divisare divisare chenti e quanti divisato. E fatto divisato divisato. "Adunque divisato divisato, che esser da divisato divisato, là chetamente divisato divisato viso, che chi divisato avea, ma quasi d’animo dall’altre divise siete, cosí ancora quale tutta l’isola si divise, divise e chi tenea con Based upon/Testo di riferimento: G. Boccaccio, Decameron. V. Branca, ed. Torino: Einaudi, 19923. Data contained herein not to be republished in any form without prior written consent. Copyright © 2001 Edited by/Curata da Michael Papio Send questions, comments and corrections to: Per domande, commenti e correzioni scrivere a: [email protected] 9 DECAMERON WEB Concordance to the Decameron http://www.brown.edu/decameron Diti – Dovete LAURETTA PANFILO II V 4 1 16 64 i mari altissimi divise le due cocche accesi, in tre parti divise, divise delle quali divisero ELISSA IX 2 8 divisi PANFILO X 9 49 presi, e per molte città divisi e impregionati. diviso CORNICE PANFILO EMILIA II III III CONCL 4 7 10 24 87 commendò il parlare e il diviso della reina, e da altro era da quella diviso che da un qual cosa da alquanti il diviso e lo ’nvito del divisò FIAMMETTA CORNICE NEIFILE CORNICE EMILIA I II VII VII IX 5 CONCL 8 CONCL 9 10 10 8 2 33 sole varie vivande signoria pienamente gli non se ne accorgesse, reggimento durasse, gli con Melisso, il divizia PANFILO PAMPINEA III VIII 4 7 33 146 misericordioso, gran divizia le fece. Il donna, che aveva a gran divizia lacciuoli, fatta divorarla CORNICE V 8 1 divorarono ELISSA V 3 44 lasciarvi che l’ossa, il divorarono e andar via. divorata FILOMENA II 9 62 ella fu prestamente divorata da molti lupi. divorato FILOMENA ELISSA II V 9 3 75 18 ma infino all’ossa divorato divorato: le quali non esser dalle fiere divorato la notte, sú vi divorino DIONEO X 10 32 bestie e gli uccelli la divorino, divorino salvo se egli divota DIONEO PAMPINEA ELISSA III IV VII 10 2 3 9 31 39 romito giovane, assai divota persona e buona, appresso con la sua divota si coricò. Era una monaca e fattala sua divota, divota avendo udito il di notte, in due si divisero, divisero e una parte se divisò a’ divisò; e divisò divisò di divisò. divisò divisò, e divisò suoi cuochi per cosí fatto, in mandare uno Quindi, rivolta poi, quando fu giovane e ucciderla e divorarla da due cani; Based upon/Testo di riferimento: G. Boccaccio, Decameron. V. Branca, ed. Torino: Einaudi, 19923. Data contained herein not to be republished in any form without prior written consent. Copyright © 2001 Edited by/Curata da Michael Papio Send questions, comments and corrections to: Per domande, commenti e correzioni scrivere a: [email protected] 10 DECAMERON WEB Concordance to the Decameron http://www.brown.edu/decameron Diti – Dovete divotamente PANFILO ELISSA LAURETTA DIONEO DIONEO CORNICE I II III VI VI VII 1 8 8 10 10 CONCL 88 88 73 47 52 16 tutto giorno a chi d’ogni suo peccato ammirazione, e fecene io tutte di qua con meco i cappucci e qua se ben vi ricorda, noi divote CORNICE PANFILO I I INTRO 1 9 41 guise a Dio fatte dalle divote persone, quasi nel nell’anno si fanno dalle divote persone, ogni divoti CORNICE IV INTRO 17 cognoscere gli amici e divoti di Dio e vostri, divotissimi DIONEO VI 10 11 oltre a ciò, per ciò che divotissimi tutti vi divoto EMILIA ELISSA DIONEO CORNICE CORNICE I II II VII CONCL AUTORE 6 8 10 CONCL 8 68 33 18 15 ’nquisitore santissimo e fu contenta molto e con feste che voi, piú Piacque a tutti il o la torta al suo divoto di san Giovanni divoto cuore ringraziò divoto a Dio che a’ divoto parlare della loro divoto, lascile stare; divoto divozion PANFILO CORNICE FILOMENA DIONEO I II III VI 1 3 3 10 86 2 33 9 il mise nel capo e nella e da’ giovani e la sua essempli confermò la secondo il podere e la divozion divozion divozion divozion divozione PANFILO PANFILO PANFILO PANFILO PANFILO NEIFILE PANFILO PANFILO EMILIA DIONEO DIONEO DIONEO I I I I I I II III III VI VI VI 1 1 1 1 1 2 7 4 7 10 10 10 30 41 76 83 88 24 109 20 36 6 47 51 grandissima e speziale parere a chi digiuna per ho avuta sempre spezial grandissima reverenzia e fama della sua santità e niuna santità, niuna sempre, e con gran eterna, se con che per viltà, non per lo nome che per altra in lui ha grandissima nelle vostre anime la divozione aveano, e lui divozione, come digiunava divozione divozione al vostro divozione quello corpo si divozione a lui, che divozione, niuna buona divozione divozione con loro divozione fatta l’avrai. divozione, sono rifuggiti divozione divozione vedutovi divozione) e diedemi de’ divozione divozione che in lui aver do FILOSTRATO FILOMENA I III 7 3 19 45 divotamente divotamente divotamente divotamente divotamente divotamente si raccomanda si confessò cantare il le recai, e celebrammo, di tutti coloro commendata e di costei: e sua, acciò che seco: Vedi a cui io do mangiare il mio! E la mia benedizione ti do la parola che tu ne Based upon/Testo di riferimento: G. Boccaccio, Decameron. V. Branca, ed. Torino: Einaudi, 19923. Data contained herein not to be republished in any form without prior written consent. Copyright © 2001 Edited by/Curata da Michael Papio Send questions, comments and corrections to: Per domande, commenti e correzioni scrivere a: [email protected] 11 DECAMERON WEB Concordance to the Decameron http://www.brown.edu/decameron Diti – Dovete LAURETTA VIII 9 62 a poco che lo non ti do tale in su la testa, dobbiam ELISSA FILOMENA V X 3 8 12 57 nimici nostri: che ne dobbiam fare altro se non gl’iddii, li quali noi dobbiam credere che con dobbiamo CORNICE EMILIA CORNICE EMILIA FIAMMETTA LAURETTA EMILIA PAMPINEA PANFILO I I I VII VIII VIII IX X X INTRO 6 CONCL 1 8 9 9 7 9 63 8 10 2 26 28 5 47 73 cosí di niuna cosa curar noi vogliamo, come termine quello di che è quella di che parlar facci, di questo che far potete se noi possiamo e Dunque agli uomini del vostro amore aver che voi e io viver dobbiate CORNICE FILOMENA DIONEO I III X INTRO 3 10 3 13 59 tralle lagrime leggendo dobbiate trapassare. Idio che voi di ciò il dobbiate riprendere e dubito punto che voi non dobbiate con lei vivere dobbre FILOMENA FILOMENA II II 9 9 73 73 che oltre a diecimilia dobbre non valesse; e d’altre diecemilia dobbre. E fatto loro dobbre doble PANFILO X 9 86 dodici CORNICE NEIFILE ELISSA ELISSA NEIFILE CORNICE DIONEO I II V V VI VIII X INTRO 1 3 3 4 10 10 35 22 10 23 16 2 54 piú che da un diece o udito questo, ben subitamente uscirono da ha delle miglia piú di la riva di quello ben riso non fossero la fanciulla d’età di dodici de’ suoi vicini dodici de’ sergenti E già dodici fanti. dodici. Disse allora dodici dodici gru, le quali dodici volte le lagrime dodici anni la piú bella dogana DIONEO DIONEO DIONEO DIONEO DIONEO DIONEO DIONEO VIII VIII VIII VIII VIII VIII VIII 10 10 10 10 10 10 10 4 5 5 6 8 62 63 molti luoghi è chiamato in sul libro della che egli della E da questo libro della cosí da’ libro della la quale aveva in suo nome scrivere alla dogana, dogana tenuta per lo dogana a ragione del E da dogana traesse. dogana assai volte dogana s’informano di dogana, faccendola dogana dogana ciò che Salabaetto dobbiamo la quale abbia dobbiamo, verso te dobbiamo dobbiamo novellare e dobbiamo, dato dobbiamo dobbiamo, rimanere in dobbiamo dobbiamo vivere e andare dobbiamo, sommamente dobbiamo dobbiamo; e presole con dobbiamo dobbiamo, nel governo del dobbiamo bacin d’oro pieni di doble fé porre, e molte Based upon/Testo di riferimento: G. Boccaccio, Decameron. V. Branca, ed. Torino: Einaudi, 19923. Data contained herein not to be republished in any form without prior written consent. Copyright © 2001 Edited by/Curata da Michael Papio Send questions, comments and corrections to: Per domande, commenti e correzioni scrivere a: [email protected] 12 DECAMERON WEB Concordance to the Decameron http://www.brown.edu/decameron Diti – Dovete doganieri DIONEO DIONEO DIONEO VIII VIII VIII 10 10 10 5 9 44 la chiave; e li detti doganieri poi scrivono in il legaggio di quegli a’ doganieri, doganieri gli mise in un delle balle dato a’ doganieri e similmente il doge LAURETTA VIII 9 25 piú belli che quello del doge di Vinegia, e in doglia FIAMMETTA FILOSTRATO PAMPINEA PANFILO II IV X X 5 CONCL 7 9 48 16 13 63 suoi danni, quasi per piú che morte alla mia comportare, ho per minor e inestimabile dogliendogli DIONEO IV 10 25 dogliendosi ELISSA IV 4 26 doglio CORNICE FILOSTRATO FILOSTRATO FILOSTRATO FILOSTRATO FILOSTRATO FILOSTRATO FILOSTRATO FILOSTRATO FILOSTRATO FILOSTRATO FILOSTRATO VII VII VII VII VII VII VII VII VII VII VII VII 2 2 2 2 2 2 2 2 2 2 2 2 1 13 14 20 21 25 27 29 32 34 34 34 un suo amante in un sia, entra in cotesto prestamente entrò nel tu vedi qui con meco, il mondo, hai venduto un si gittò fuor del il mercato di questo allora Giannello: "Il il capo per la bocca del teneva la bocca del perfezione e fu raso il tratto il capo del doglio tornando il marito doglio che tu vedi costí, doglio, e Peronella doglio doglio, il qual tu sai doglio doglio cinque gigliati, doglio; e quasi niente doglio doglio. Disse il doglio doglio mi par ben saldo, doglio, che molto grande doglio doglio, e in quella guisa doglio doglio, e egli scostatosi doglio doglio e il marito dolce PANFILO FIAMMETTA EMILIA ELISSA DIONEO DIONEO DIONEO PAMPINEA FILOSTRATO FIAMMETTA FIAMMETTA EMILIA EMILIA I II II II II II II II III III III III III 1 5 6 8 10 10 10 CONCL 1 6 6 7 7 73 23 15 11 30 35 36 13 32 42 50 67 73 dite voi? la mamma mia e non tua, fratel mio quali le parevano la piú a dire: "Carissimo e del corpo mio, anima mia vide: "Deh, anima mia e però, ben mio amare pene / ch’or piú che bene era cosí disse: "Anima mia la sua durezza in dicendo: "Tedaldo mio rispose: "Non sa quanto dolce, dolce che mi portò in dolce, ti veggio. E dolce dolce cosa del mondo e la dolce amico e signor mio, dolce, speranza mia, or dolce dolce, che parole son dolce dolce, muta consiglio e dolce dolce mi fanno il tuo dolce cosa, e piú, come dolce, non vi turbate; dolce dolce amore verso dolce, tu sii il ben dolce dolce cosa si sia la doglia fu presso a doglia. / Dallami dunque doglia doglia eletto di voler doglia cagione non che era piccola e dogliendogli il lato in al re Guiglielmo mandò, dogliendosi della fede Based upon/Testo di riferimento: G. Boccaccio, Decameron. V. Branca, ed. Torino: Einaudi, 19923. Data contained herein not to be republished in any form without prior written consent. Copyright © 2001 Edited by/Curata da Michael Papio Send questions, comments and corrections to: Per domande, commenti e correzioni scrivere a: [email protected] 13 DECAMERON WEB Concordance to the Decameron http://www.brown.edu/decameron Diti – Dovete LAURETTA LAURETTA DIONEO PAMPINEA LAURETTA PANFILO FILOSTRATO FILOMENA DIONEO ELISSA FILOMENA FILOMENA DIONEO FILOMENA EMILIA PAMPINEA PAMPINEA PAMPINEA DIONEO DIONEO FIAMMETTA FIAMMETTA FIAMMETTA PANFILO NEIFILE PAMPINEA CORNICE III III III IV IV IV V V V VI VII VII VII VII VIII VIII VIII VIII VIII VIII IX IX IX IX IX X CONCL AUTORE 8 8 10 2 3 6 4 8 CONCL CONCL 7 7 10 CONCL 4 7 7 7 10 10 5 5 5 6 CONCL 7 27 51 25 20 13 20 12 14 19 43 23 39 15 14 14 29 35 138 25 30 58 59 60 19 11 22 27 vostri. Fate adunque, "tu di’ vero, e la piú servire a Dio era cosí era anzi che no un poco cuore di trovare assai disse: "O signor mio disse: "Caterina mia per che, rotto il suo / Per ch’io ti priego, quella credendo somma e rispose: "Anichino mio sí gli disse: "Bocca mia della comare il terren sí n’avenga; / e della rispose: "Signor mio "Che dirai, speranza mia donna: "Ohimè, ben mio "Ohimè! donna mia disse: "Salabaetto mio "Ohimè, signor mio "O Calandrin mio diceva: "Deh! anima mia occhi di questo tuo viso "Ben ti dico che mai sí che m’ha accesa del suo / mercé ti chero, la migliore e la piú dolcemente PAMPINEA DIONEO NEIFILE PAMPINEA PAMPINEA PAMPINEA II II IV X X X 3 10 8 7 7 7 18 15 13 11 20 24 Alessandro con costoro, forte piagnea cominciò a lusingare e a pregare con una sua viuola lui disio e amo, / sí Laonde egli cominciò sí dolcezza CORNICE FILOSTRATO FILOMENA FIAMMETTA DIONEO I III VII X X INTRO 1 7 6 10 6 35 21 22 62 seguita prestamente la e riprovando quella l’amasse. O singular lungamente, / con tanta ti tolsi e con somma dolcezze FILOSTRATO III 1 23 dolci CORNICE I 5 3 dolce speranza mia, per dolce: ella era piú dolce dolce cosa; e per certo dolce di sale, godeva dolce e piacevole rimedio dolce, o che ti senti tu? dolce dolce, io non so alcuna dolce dolce pensiero, alzò il dolce signor mio, / che dolce pace, / e ciascuna dolce, sta di buon cuore: dolce dolce, tu prenderai un dolce dolce, tanto vangò e dolce dolce bocca / convien dolce, il quando potrebbe dolce dolce? parti che io dolce dolce, che io non posso dolce dolce, ove siete voi? dolce dolce, io mi ti dolce dolce, io non so né che dolce dolce, cuor del corpo mio dolce dolce, lasciamiti dolce dolce! Bruno e dolce dolce cosa non fu come è dolce amore: / quel che dolce mio signore, / che dolce del mondo: e in dolcemente dolcemente dolcemente dolcemente dolcemente dolcemente dolcezza dolcezza dolcezza dolcezza dolcezza gli domandò a confortare. che gli sonò alcuna lo cor sonando a e il piacere la quale essa del sangue e sí le punture dire che tutte l’altre dolcezze del mondo sono poi che lui con alquante dolci parolette ebber Based upon/Testo di riferimento: G. Boccaccio, Decameron. V. Branca, ed. Torino: Einaudi, 19923. Data contained herein not to be republished in any form without prior written consent. Copyright © 2001 Edited by/Curata da Michael Papio Send questions, comments and corrections to: Per domande, commenti e correzioni scrivere a: [email protected] 14 DECAMERON WEB Concordance to the Decameron http://www.brown.edu/decameron Diti – Dovete EMILIA PANFILO PANFILO CORNICE FIAMMETTA LAURETTA NEIFILE CORNICE NEIFILE CORNICE PANFILO EMILIA LAURETTA LAURETTA NEIFILE II II II III IV IV IV V V VII VIII VIII VIII VIII IX 6 7 7 4 1 3 8 INTRO 5 INTRO 2 4 9 9 CONCL 68 30 41 2 59 17 13 2 23 6 38 12 21 77 8 e con molte parole d’essere a cosí vennero e con avendo Dioneo con si pose; e tardi con sapeva assai, con villania; e poi, con quando Fiammetta da’ furono a lui, e con volessero esser vinti, il prete, dandole i piú avvenuto. Tanto ora con chenti e quanti sieno i vi metterem nelle / merzé d’amore e de’ dolci; dolci e piena di materna dolci notti invitata, dolci parole e con dolci parole molto lo dolci parole levatosi a dolci parole in tanta dolci parole dolci canti degli uccelli dolci parole il pregarono dolci e nuove note dolci basciozzi del mondo dolci parole e ora con dolci suoni d’infiniti Il dolci braccia. Io vo dolci pensieri. / dolciata LAURETTA III 8 66 dolciato LAURETTA VIII 9 17 disse Bruno "maestro mio dolciato, dolciato sapere che egli dolcissimamente ELISSA V 3 53 frutti del loro amore dolcissimamente sentirono dolcissime FIAMMETTA CORNICE DIONEO III IV VIII 6 INTRO 10 49 31 8 per che, cominciando con dolcissime parole a dilettevoli che di voi, dolcissime donne, sovente atti e con parole dolcissime questi cotali dolcissimo FIAMMETTA IV 1 51 riguardando disse: "Ahi! dolcissimo albergo di dolcitudine DIONEO VIII 10 43 un tratto hai spesi in dolcitudine: dolcitudine ma che? dolea CORNICE PANFILO DIONEO IV X X 4 9 10 2 17 41 dolendo FILOMENA X 8 76 dolendomene EMILIA X 5 8 mia caciata, melata, dolciata. dolciata L’abate, sciagura degli amanti si dolea, dolea e chi l’ira della per che seco stesso si dolea che di compagnia e forte in se medesima si dolea; dolea ma pur, come l’andarsi del modo dolendo e di lui è una tenuto ho nascoso, cosí, dolendomene loro, di Based upon/Testo di riferimento: G. Boccaccio, Decameron. V. Branca, ed. Torino: Einaudi, 19923. Data contained herein not to be republished in any form without prior written consent. Copyright © 2001 Edited by/Curata da Michael Papio Send questions, comments and corrections to: Per domande, commenti e correzioni scrivere a: [email protected] 15 DECAMERON WEB Concordance to the Decameron http://www.brown.edu/decameron Diti – Dovete dolendosene FILOSTRATO IX 3 6 dolendosi ELISSA FILOSTRATO FIAMMETTA FILOMENA PANFILO PANFILO ELISSA FILOSTRATO PAMPINEA DIONEO LAURETTA I II II III IV V V V VIII VIII X 9 2 5 3 6 1 3 4 7 10 4 5 17 70 18 36 45 20 24 130 42 16 dolent’ EMILIA III 7 26 dolente NEIFILE DIONEO FILOSTRATO FILOSTRATO FIAMMETTA EMILIA EMILIA PANFILO PANFILO ELISSA DIONEO DIONEO ELISSA LAURETTA FIAMMETTA FIAMMETTA FIAMMETTA FIAMMETTA FIAMMETTA ELISSA FILOMENA PANFILO NEIFILE NEIFILE DIONEO FILOSTRATO PANFILO PANFILO EMILIA I I II II II II II II II II II II III III IV IV IV IV IV IV IV IV IV IV IV IV V V V 2 4 2 2 5 6 6 7 7 8 10 10 5 CONCL 1 1 1 1 1 4 5 6 8 8 10 CONCL 1 1 2 12 9 17 17 40 28 41 22 78 26 14 42 15 14 19 21 26 31 61 11 11 36 14 25 45 12 3 42 9 Per che un dí dolendosene, dolendosene e essendo a senza alcuna consolazion a stare, spesse volte che, della sua fortuna medesima, forte di te dal podestà informato, col senato di Rodi e della sua sciagura pur del gran caldo e della sua sciagura alcuno giorno Salabaetto ogni cosa. Di che ella dolendosi, dolendosi pensò dolendosi a san Giuliano, dolendosi, senza alcuna dolendosi dolendosi, me l’ha dette. dolendosi dolendosi domandò che la dolendosi, ordinato. dolendosi dolendosi, per lo dolendosi dolendosi; il che dolendosi dolendosi. Ma essendo dolendosi dolendosi raccontò ciò dolendosi, dopo alquanto dolendosi ho tanto pianta, quanto dolent’è a me; per ciò dolent in se stesso oltre modo seguire, oltre modo fu poté dentro. Laonde, vicin v’era, tristo e chiassetto Andreuccio, della casa. La balia, e la Spina in vita cosí estimazione bellissima, figliuolo era avvenuto, Il conte, stesso, se esso fu tolta essendo spossato, il piú lieto e il piú degno; / ma or ne son, figliuola facevano. E essere da alcun veduto, mi serba, sempre sarò Per che, non come senso perduto, di questa senza misura ne viveva Per che la giovane a messer Negro contate, che egli fu oltre misura morto; di che oltre modo faccia? Io ne son molto mente, / ch’è rimasa avesse la fortuna fatto cosa Cimone senza modo di Martuccio era stata Based upon/Testo di riferimento: G. Boccaccio, Decameron. V. Branca, ed. Torino: Einaudi, 19923. Data contained herein not to be republished in any form without prior written consent. Copyright © 2001 dolente, dolente tacitamente dolente: ma pur, senza dolente dolente e isconsolato dolente si pose a stare, dolente del caso, dolente oltre modo della dolente e essendovi già dolente senza modo che dolente fuor di misura, dolente che d’innocente dolente non è da dolente e tristo s’uscí dolente uomo che viva dolente a me!, privata. / dolente di ciò oltre modo dolente a morte, alla sua dolente, di ciò dolente dolente femina o ripresa dolente vita si dipartí. dolente, e seco spesso dolente dolente e trista, temendo dolente a morte, con dolente. Ma pur, dolente dolente, stette gran dolente dolente d’averlo fatto; dolente, / fosse venuto; dolente dolente, piú che altro si dolente dolente, temendo non gli dolente dolente, udendo lui con dolente Edited by/Curata da Michael Papio Send questions, comments and corrections to: Per domande, commenti e correzioni scrivere a: [email protected] 16 DECAMERON WEB Concordance to the Decameron http://www.brown.edu/decameron Diti – Dovete EMILIA EMILIA ELISSA LAURETTA LAURETTA LAURETTA FILOMENA FILOMENA DIONEO DIONEO EMILIA FILOSTRATO LAURETTA FIAMMETTA FIAMMETTA PAMPINEA ELISSA FILOMENA PAMPINEA PAMPINEA PAMPINEA LAURETTA DIONEO DIONEO FILOMENA FILOMENA FILOMENA FIAMMETTA PAMPINEA LAURETTA DIONEO NEIFILE EMILIA DIONEO V V V V V V V V V V VII VII VII VII VII VII VIII VIII VIII VIII VIII VIII VIII VIII IX IX IX IX IX IX IX X X X 2 2 3 7 7 7 8 8 10 10 1 2 4 5 5 6 3 6 7 7 7 9 10 10 1 1 1 5 7 8 10 1 5 10 19 22 42 23 25 44 37 39 9 53 12 16 11 32 43 10 65 16 21 70 112 100 40 43 34 34 34 64 7 29 24 11 12 30 che udito, la giovane, ‘Carapresa’, quantunque amico del marito di lei, pregando. La donna, il marito sopravenuto, esser morti, fu il piú essere, videro la erano state e della stessa disse: "Questo trovato che la sua donna di che la donna fu molto capo: "Oimè, lassa me, di fuori, fu oltre modo la donna: "Io ne son casa sua. Il geloso, udendo questo, fu la piú non senza gran fatica la il romor grande: oisé! madonna è la piú apparire; per che, fosse, pure oltre misura capo al piè impastato, bestialità n’aspettava, Il Canigiano, imposto. Rinuccio, quindi averlo tolto, chi portato se l’avesse, Non ti conosci tu, con teco, pur sare’ io in assetto, tristo e avea compar Pietro, ella Ruggieri, disse: "Deh! piú che altra femina lei, il quale con assai dolente che Idio non le dolente fosse molto e non dolente fu del caso dolente senza misura, le dolente levatasi, ciò che dolente uom del mondo di dolente giovane e ’l dolente giovane e del dolente abbandona me per dolente, presolo per mano dolente dolente, e egli e ella dolente dolente me, in che dolente e cominciò a dolente: io non venni qui dolente dolente e senza cena, dolente femina del mondo; dolente donna dolente sé, che il porco dolente femina che mai dolente che avvenuto non dolente si dirizzò a dolente e cattivo, dolente oltre modo, seco dolente di queste cose, dolente e bestemmiando la dolente a casa se ne dolente di tale sciagura, dolente? che premenloti dolente dolente quando mal dolente se ne tornò a dolente e malinconosa si dolente ti faccia Dio, dolente a casa se ne torn dolente viso le disse: dolenti LAURETTA PAMPINEA FIAMMETTA EMILIA II V VII X 4 6 5 5 17 26 5 15 di che i miseri giovani, se essi furon esser piú miseri e piú beffassi, far ci farebbe dolenti che sopra quella dolenti e temettero della dolenti: il che quanto e dolenti dolenti. Voglio io che dolenti dolere PANFILO PANFILO LAURETTA IV V X 6 1 4 40 58 27 dolermi DIONEO X 10 8 tua poca fidanza mi fa dolere dolere, e piú ancora cosa quanto ti debbia dolere, dolere se cosí ami come si può a buona equità dolere o ramaricare del che io non abbia da dolermi d’altrui che di Based upon/Testo di riferimento: G. Boccaccio, Decameron. V. Branca, ed. Torino: Einaudi, 19923. Data contained herein not to be republished in any form without prior written consent. Copyright © 2001 Edited by/Curata da Michael Papio Send questions, comments and corrections to: Per domande, commenti e correzioni scrivere a: [email protected] 17 DECAMERON WEB Concordance to the Decameron http://www.brown.edu/decameron Diti – Dovete dolersi EMILIA EMILIA EMILIA LAURETTA EMILIA NEIFILE DIONEO NEIFILE PAMPINEA FILOMENA FILOMENA PANFILO II II II III IV IV IV VII VIII X X X 6 6 6 CONCL 7 8 10 8 7 8 8 9 10 10 13 12 15 29 16 16 72 72 72 64 dolertene FILOMENA III 3 45 dolesse PANFILO V 1 38 dolessero CORNICE II CONCL 1 niuna ve n’era a cui non dolessero le mascelle: e doleva FILOMENA PANFILO NEIFILE PAMPINEA FILOMENA IV V VII VIII X 5 1 8 7 8 11 39 31 114 21 sua lunga dimora ma sopra tutti che Arriguccio di lei e oltre a questo, il vedeva infermo, se dolevan PANFILO I 1 21 dolevano CORNICE VII 10 2 dolevansi PANFILO V 1 39 sarebbe poco curato. dolfe PANFILO DIONEO EMILIA NEIFILE NEIFILE LAURETTA PANFILO II II III IV IV X X 7 10 7 8 8 4 9 37 14 12 7 34 8 3 e di questa seconda si e in Pisa e altrove, si d’Aldobrandino gli Girolamo rimanere, se ne ciascuno, il che a tutti fosse poverissimo, si fine delle sue parole si rimoto trovato, quivi a che, essendo ella al suo dove di piagnere e di Niuna sconsolata / da e udendo lo Stramba nostra, a piagnere e a cominciò a piagnere e a avrebbe cagione donde cominciò a piagnere e a alcuni che diranno non esser moglie di Tito ma doluta s’era e a men dolersi del suo dolersi occupata, senza dolersi era usa, si dolersi ha quant’io, / dolersi e accusar la dolersi. E mentre il dolersi dolersi di cosí fatta dolersi. E spento il dolersi dolersi; e assai ben dolersi dolersi Sofronia esser dolersi del modo nel dolersi avea cominciato, facci, cioè che senza dolertene ad alcuno tuo Quanto Cimone di ciò si dolesse non è da si si si le ne doleva e senza punto doleva Efigenia, forte doleva, minacciandola doleva doleva sí forte la testa, doleva forte e con ogni che li due fratelli si dolevan forte. E un colpa avuta non avea si dolevano, dolevano incominciò: Based upon/Testo di riferimento: G. Boccaccio, Decameron. V. Branca, ed. Torino: Einaudi, 19923. Data contained herein not to be republished in any form without prior written consent. Copyright © 2001 Dolevansi similmente i dolfe molto; ma Marato dolfe della malvagità de’ dolfe. E avendo sentito dolfe dolfe; e come colei che dolfe dolfe. Presa adunque la dolfe dolfe molto, ultimamente dolfe lei oggi cosí poco Edited by/Curata da Michael Papio Send questions, comments and corrections to: Per domande, commenti e correzioni scrivere a: [email protected] 18 DECAMERON WEB Concordance to the Decameron http://www.brown.edu/decameron Diti – Dovete dolfegli FILOMENA X 8 99 dolfergli ELISSA II 8 84 parole udí il conte e dolfergli forte; ma pure dolfi FILOMENA III 3 25 poi che io mi ve ne dolfi, dolfi quasi come per un dolga FILOSTRATO IV CONCL 11 dimostro / quanto si dolga con ragione il core dolgati ELISSA VI CONCL 45 né so morire. / Deh! dolgati, dolgati signor, del mio dolgo FILOMENA PAMPINEA III VIII 3 7 11 126 dolle FILOMENA V 8 24 dolor FIAMMETTA DIONEO LAURETTA CORNICE FIAMMETTA DIONEO ELISSA FILOSTRATO PANFILO PAMPINEA PAMPINEA NEIFILE PANFILO II II IV IV V V VI VII VII VIII VIII IX X 5 10 3 5 9 10 CONCL 2 9 7 7 4 9 79 42 30 1 38 49 46 21 53 47 142 19 67 per che da grave e in tanta mattezza per gliele disse. Folco, da ed ella se ne muore di che egli con grandissimo laonde egli, grandissimo fu mia usanza, / e, il "E tutto questo è del egli forte per levar la sua donna dal la coscia, e per lo da gravissimo di che egli in tanto dolor dolor dolor dolor dolor dolor dolor dolor dolor dolor dolor dolor dolor dolore CORNICE CORNICE LAURETTA EMILIA PANFILO ELISSA FILOMENA DIONEO DIONEO DIONEO I I II II II II II II II II INTRO INTRO 4 6 7 8 9 10 10 10 5 70 11 14 61 43 33 23 24 35 della allegrezza il cotal consiglio seguire: gastigato dal primo con molta paura e con quivi con grandissimo portavano sí gran al cuore, sí fatto la malinconia e il lungo per ciò che simil queste parole, sosteneva dolore dolore dolore dolore dolore dolore dolore dolore dolore dolore Varrone si maravigliò e dolfegli che tutto il è ora qui: di che io mi dolgo forte, per ciò che freddo. Di tanto mi dolgo forte, che la le caccio di corpo e dolle mangiare a questi Based upon/Testo di riferimento: G. Boccaccio, Decameron. V. Branca, ed. Torino: Einaudi, 19923. Data contained herein not to be republished in any form without prior written consent. Copyright © 2001 vinto, venendo meno cadde, che andando vinto e in furor poco appresso. della madre di sentendo, mise un rimosso, / di mio: tu che se’ gridasse, tenuto preso per lo sentito cominciò a punto veggendosi cadde, che, occupa, cosí le e noia e forse della perdita, inestimabile fu di tutta la città e malinconia, che sentí: e tutto nel che io ho avuto non si sentí mai a incomportabile, e Edited by/Curata da Michael Papio Send questions, comments and corrections to: Per domande, commenti e correzioni scrivere a: [email protected] 19 DECAMERON WEB Concordance to the Decameron http://www.brown.edu/decameron Diti – Dovete EMILIA FIAMMETTA FIAMMETTA PANFILO PANFILO PANFILO EMILIA EMILIA NEIFILE NEIFILE NEIFILE NEIFILE FILOSTRATO DIONEO DIONEO FILOSTRATO PANFILO PANFILO ELISSA ELISSA FILOMENA FIAMMETTA DIONEO DIONEO DIONEO NEIFILE ELISSA ELISSA FILOMENA PAMPINEA PAMPINEA PAMPINEA FIAMMETTA DIONEO DIONEO FILOSTRATO EMILIA FIAMMETTA PAMPINEA PANFILO PANFILO PANFILO dolori EMILIA PAMPINEA CORNICE III IV IV IV IV IV IV IV IV IV IV IV IV IV IV IV V V V V V V V V V VII VIII VIII VIII VIII VIII VIII VIII VIII VIII IX X X X X X X 7 1 1 6 6 6 7 7 8 8 8 8 9 10 10 CONCL 1 1 3 3 8 9 10 10 10 8 3 3 6 7 7 7 8 10 10 3 5 6 7 9 9 9 87 30 62 11 17 22 15 18 16 21 29 32 25 30 32 12 5 47 7 19 7 33 15 17 50 6 52 56 56 74 112 132 28 29 50 27 13 35 7 43 64 68 II VIII X 6 7 CONCL 64 130 3 stata per lo fresco esser preso Guiscardo, crudeltà, con general l’altro. Di che assai che io sentiva sí fatto la sua miseria e il suo l’avesse, e ella, per lo la cattivella, che dal senza suo grandissimo parole, sentí noioso fu creduto lui di che, come al giovane il donna, con grandissimo donna sentiva sí fatto La donna, che da altro ora conosco, e non senza la cagione del suo e riconfortata sí del volle morir di agio avuto n’avesse, il a comportare, che per prima credette che da per ciò che niun a cencio, Dio il sa che il quale, oltre al donna sentiva gravissimo pieno di cruccio e di aveva battuta e dal parendogli avere assai questo venne in tanto sí come quella che dal io vivo con grandissimo pezza sentí tal è la cagione di questo allora in grandissimo credo, se io avessi quel era obbligata. E fu il e loro assegnatele, con portava intollerabile come io mi comporterò il qual fosse e quanto il saputa la cagion del suo dolore rappresentato ne’ dolore inestimabile sentí dolore di tutti i dolore e inestimabile dolore che il mio sonno E dolore le dimostrò. dolore del subito dolore del perduto amante dolore. Ma nondimeno ogni dolore dolore; e ricordatole il dolore dolore esser morto cosí dolore la vita aveva dolore e pianto, furono i dolore, che quasi n’era dolore dolore stimolata era, dolore. / Fatto m’ha dolore dolore, gli comandò che dolore dolore avuto della sua dolore; e se Gigliuozzo dolore dolore né i pensieri che dolore piú volte dopo dolore di dover da sé dolore è pari a quello, a Degli dolore io sento. dolore avuto delle dita dolore, per ciò che in dolore dolore cominciò a gridare dolore della ventura la dolore, non volendo anche dolore dolore, che quasi fu per dolore dolore era vinta e che dolore. Ma voi, messere, dolore dolore, che parea che dolore dolore? Deh, ditemelo, dolore dolore e in grandissima dolore, che io mi morrei dolore dolore tale, che, non dolore inestimabile in dolore. Per la qual dolore dolore nel qual, dolore e la tristizia e dolore e della sua si lascia credere che i dolori de’ suoi oltre agli altri suoi dolori, dolori credette di sete le malinconie e’ dolori e l’angoscie, le Based upon/Testo di riferimento: G. Boccaccio, Decameron. V. Branca, ed. Torino: Einaudi, 19923. Data contained herein not to be republished in any form without prior written consent. Copyright © 2001 Edited by/Curata da Michael Papio Send questions, comments and corrections to: Per domande, commenti e correzioni scrivere a: [email protected] 20 DECAMERON WEB Concordance to the Decameron http://www.brown.edu/decameron Diti – Dovete dolorosa CORNICE PANFILO PANFILO NEIFILE LAURETTA FILOMENA NEIFILE FILOSTRATO DIONEO DIONEO FILOSTRATO LAURETTA FILOMENA FIAMMETTA PAMPINEA I II II III III IV IV IV IV IV IV V V V VIII INTRO 7 7 9 CONCL 5 8 9 10 10 CONCL 7 8 9 7 2 5 59 32 16 16 29 23 3 16 15 50 25 12 143 principio, sí come è la di morte essere o di la donna piú che altra La quale, reputata onesta. / O che piú che altra femina chiesa, e quivi venne la che altra cosa amava, se andar piú dietro a cosí cosa come facea, se fu tanto ti chiamo / con per avvenire, dove piú e da capo incomincia la infermò: di che la madre piú che da altrui, dolorosa ricordazione dolorosa vita cagione. dolorosa mise, quivi dolorosa molto, dopo dolorosa festa, / morta dolorosa, conoscendo che dolorosa dolorosa madre con molte dolorosa fu non è da dolorosa materia, da dolorosa non è da dolorosa voce: / e dicoti dolorosa che altra femina dolorosa fugga, e i cani dolorosa molto, come dolorosa senza modo dolorosamente PANFILO FIAMMETTA ELISSA FILOSTRATO II IV VIII IX 7 1 3 3 16 59 54 21 con quelle insieme ne’ quali era, cominciò livida e rotta nel viso, Calandrino udí questo, dolorosamente dolorosamente dolorosamente dolorosamente dolorosetta PAMPINEA VIII 7 89 dolorosi CORNICE CORNICE PANFILO PAMPINEA I I V X INTRO INTRO 1 7 9 58 48 9 cominciò i suoi chi fargli, per tutto si come si può credere, padre di lei e la madre, dolorosi dolorosi dolorosi dolorosi doloroso FIAMMETTA FIAMMETTA EMILIA ELISSA FIAMMETTA FIAMMETTA ELISSA FILOSTRATO ELISSA ELISSA LAURETTA NEIFILE PANFILO EMILIA DIONEO II II II II IV IV IV IV V V VII VII VII VIII VIII 5 5 6 8 1 1 4 CONCL 3 3 4 8 9 4 10 55 81 38 90 15 62 25 14 15 43 9 48 54 35 28 carità mossi parlassero, in cosí fatti pensieri e furono. Il quale, raccontata, dopo alcun cosí gran diletto, con si dipartí. Cosí sepellire; e a casa piú nel core un pianto la sua giovane, piú la quercia quanto piú avvenne che il fallo tristo, ubriaco aveva in mano, a lui subito divenne il piú cominciò a fare il piú doloroso quanto mai doloroso molto stando, doloroso oltre modo doloroso sospiro delle doloroso avvenimento la doloroso fine ebbe l’amor doloroso che altro uomo doloroso, / che ancor vi doloroso doloroso che altro uomo doloroso esser potea, doloroso marito si venne doloroso che non si doloroso e quasi mezzo doloroso uomo che fosse doloroso lamento che mai cominciò a a piagnere. piagnere, e cominciò a piú che qualunque altra dolorosetta fante? dove Based upon/Testo di riferimento: G. Boccaccio, Decameron. V. Branca, ed. Torino: Einaudi, 19923. Data contained herein not to be republished in any form without prior written consent. Copyright © 2001 effetti, e in pianti udiremmo. stavano e senza di questo Edited by/Curata da Michael Papio Send questions, comments and corrections to: Per domande, commenti e correzioni scrivere a: [email protected] 21 DECAMERON WEB Concordance to the Decameron http://www.brown.edu/decameron Diti – Dovete doluta FILOMENA FILOMENA PANFILO III III X 3 3 9 15 25 64 detto e siamevene doluta doluta. E quinci, male che io mi ve ne sia doluta, doluta per ogni volta con tribulazion continua doluta s’era e a men doluto FILOMENA FIAMMETTA NEIFILE V V VII 8 9 8 7 34 32 piú volte dopo essersi doluto gli venne in contraria e sonmi di lei doluto; doluto ma tutte sono di me vi si debba esser doluto. doluto Arriguccio, dom (cf. don) don CORNICE III 4 1 doman (cf. domane) domane PAMPINEA II EMILIA III EMILIA III ELISSA VI EMILIA IX 3 7 7 9 9 9 68 70 5 31 domanda PAMPINEA EMILIA PANFILO ELISSA CORNICE NEIFILE CORNICE FILOSTRATO FILOSTRATO LAURETTA CORNICE EMILIA EMILIA II II II II III III VI VI VI X X X X 3 6 7 8 9 9 2 7 7 4 5 5 5 21 71 95 32 1 53 1 12 18 21 1 5 9 domandai PAMPINEA PAMPINEA IV IV 2 2 18 19 domandalo PAMPINEA VI 2 21 domandan CORNICE IX 9 1 domandando NEIFILE FILOMENA II II 1 9 12 50 voglia n’hanno. Dom Felice insegna a e oggi l’una e doman spero che avanti che doman alcun fallo avanti che doman le spese, e oggi l’uno, doman a Melisso e dissegli: "Doman Doman e sodisfece alla sua Piacque a Currado la veduta l’avesse. La qual piacque molto questa Francia d’una fistola; e udendo la sua cortese d’una sua trascutata in adulterio; e per ciò udendo cosí piacevol obbligata e che la Madonna Dianora suo giudicio impossibil Il cavaliere, udita la l’altra vendendo, sia sera voi sia sera, dove tu l’altro, e cosí per vedrem che pruova domanda, domanda e sé a ogni suo domanda di Giuffredi, e domanda udendo, Antigono domanda e prestamente domanda per marito domanda, le ne donò domanda domanda. Molto fu da domanda domanda che io, secondo domanda, subitamente, domanda domanda era onesta, domanda a messer Ansaldo domanda si pensò di domanda e la proferta Il quale io appresso domandai perché ciò fatto cosa. E io allora domandai: domandai "Chi siete voi? piú cosí ti risponde, domandalo a cui io ti Due giovani domandan consiglio a e per l’amor di Dio domandando a ciascuno che vedi me uom d’arme andar domandando di queste cose Based upon/Testo di riferimento: G. Boccaccio, Decameron. V. Branca, ed. Torino: Einaudi, 19923. Data contained herein not to be republished in any form without prior written consent. Copyright © 2001 Edited by/Curata da Michael Papio Send questions, comments and corrections to: Per domande, commenti e correzioni scrivere a: [email protected] 22 DECAMERON WEB Concordance to the Decameron http://www.brown.edu/decameron Diti – Dovete FILOMENA EMILIA EMILIA CORNICE CORNICE FILOMENA EMILIA FIAMMETTA PANFILO II III III IV IV V VI VIII X 9 7 7 INTRO INTRO 8 8 8 9 71 84 85 20 26 37 7 30 8 domandandogliele PANFILO II 7 9 domandandola FILOMENA X 8 80 domandandolo NEIFILE FILOMENA LAURETTA FILOMENA II II III X 1 9 8 8 25 69 74 21 domandandomi PANFILO II 7 110 domandandone FILOMENA FILOMENA IV IV 5 5 10 10 sollecitamente i fratei domandandone domandandone, sí come avvenne un giorno che, domandandone ella molto domandandosi EMILIA IV 7 18 niuna altra cosa per lor domandandosi se non che domandante FIAMMETTA I 5 15 domandar FIAMMETTA PAMPINEA ELISSA PAMPINEA LAURETTA EMILIA FILOSTRATO II IV V VIII IX IX X 5 2 3 7 8 9 3 58 5 37 50 26 32 30 1 3 5 36 20 7 domandare (cf. dimandare) dimandare PANFILO I PAMPINEA II FIAMMETTA II lei si gittò piagnendo e gli condusse a dovere, si rimisero, perdonanza d’una altra. E cosí A cui il giovane forte ciascuno e soffiare; laonde Fresco scese della cassa; e d’onorargli; per che, domandando domandando domandando domandando domandando domandando domandando domandando domandando perdonanza, la perdono, di ciò che il figliuolo e disse: "O son che ciò fosse le disse: la donna il il Saladino un il re del Garbo, a lui, domandandogliele egli di l’anello l’ebbi sposata, domandandola se ella me egli fu in terra posto, ingiuriosamente che egli era vivo, spesso e con instanzia domandandolo domandandolo domandandolo domandandolo il giudice quando mai, di molte della loro lingua apparata, domandandomi esse chi io dimostrare, al re domandante, domandante e stupefatti umili e mansuete nel il buono uomo cominciò a prestamente venire e dire una parola, né tempissimo levatasi fé non bisogna di domandar: domandar "Chi è là? domandar l’altrui, e domandar la moglie: "Che domandar mercé di ciò che domandar perché questo domandar Giosefo quello domandar né di dar usanza, il cominciò a domandare se egli mai in a ragionare e domandare chi fosse, cautamente incominciò a domandare chi colui fosse Based upon/Testo di riferimento: G. Boccaccio, Decameron. V. Branca, ed. Torino: Einaudi, 19923. Data contained herein not to be republished in any form without prior written consent. Copyright © 2001 Edited by/Curata da Michael Papio Send questions, comments and corrections to: Per domande, commenti e correzioni scrivere a: [email protected] 23 DECAMERON WEB Concordance to the Decameron http://www.brown.edu/decameron Diti – Dovete FIAMMETTA PAMPINEA LAURETTA NEIFILE DIONEO FIAMMETTA PAMPINEA PAMPINEA PANFILO CORNICE PAMPINEA LAURETTA CORNICE DIONEO ELISSA FILOSTRATO LAURETTA PAMPINEA II III III III IV VII VII VII VII VIII VIII VIII VIII VIII X X X X 5 2 8 9 10 5 6 6 9 2 7 9 10 10 2 3 4 7 29 31 39 16 16 21 21 27 44 1 117 6 2 56 28 35 33 30 cominciò distintamente a essaminare, e non faceva altro che domanderò, senza dovervi se fu dolorosa non è da venuta alla chiesa fece e come il voleva morto! Io non mi posi a anzi gli ho io voluti mortaio, il rimanda e fa di chiamarla e di aveva in costume di donne ridere, non è da lo ’ncominciò a Papa, credendo lui dover per che, sentendolati sentendosi al suo marito speziale: e quivi, fatto domandare di tutti i suoi domandare; e ciò facendo, domandare domandare: "Dove sono io? domandare domandare alcun de’ domandare; e non osando domandare domandare il prete. Il domandare chi fosse e che domandare per che ragione domandare perché il domandare il tabarro Ma domandare aiuto. domandare chi con lui era domandare: niuna ve n’era domandare domandare perché egli domandare altro, domandare, acciò che tu domandare domandare, con fatica di domandare domandare che aperto gli domandargli FILOSTRATO FIAMMETTA III V 1 9 13 14 mutoli fanno, mostrò di domandargli mangiare per manderò io o andrò a domandargli questo domandarla FILOSTRATO VI 7 12 non potendo cessare di domandarla di quello che domandarlavi ELISSA III 5 28 domandarlo FIAMMETTA V 9 11 domandarne FILOMENA CORNICE FILOMENA IV IV VII 5 6 CONCL 11 2 11 sappiendo che, senza piú domandarne si stava, e mai avevan potuto, per domandarne domandarne, sapere qual / deh dilmi tu, ché domandarne altrui / non domandarolla NEIFILE VII 8 31 della loro ira e domandarolla come stato domandaron PANFILO X 9 88 domandaronlo NEIFILE VII 8 24 de’ lumi vennero a lui e domandaronlo quello che domandarono PANFILO I 1 30 una religione di frati e domandarono alcuno santo tratto n’ho, senza domandarlavi ve l’avrei pure non s’attentava di domandarlo, domandarlo veggendolo a si maravigliarono e domandaron della cagione. Based upon/Testo di riferimento: G. Boccaccio, Decameron. V. Branca, ed. Torino: Einaudi, 19923. Data contained herein not to be republished in any form without prior written consent. Copyright © 2001 Edited by/Curata da Michael Papio Send questions, comments and corrections to: Per domande, commenti e correzioni scrivere a: [email protected] 24 DECAMERON WEB Concordance to the Decameron http://www.brown.edu/decameron Diti – Dovete PAMPINEA NEIFILE FIAMMETTA FIAMMETTA PANFILO DIONEO ELISSA LAURETTA LAURETTA FIAMMETTA I II II II II III V V VII X 10 1 5 5 7 10 3 7 4 6 14 15 59 70 109 34 32 48 23 22 fosse innamorato, il li quali incontanente il con lume il forte, il dove io era e molto mi servigio. Le donne con tutta la sella, il padre ritrovato, il fecersi alle finestre e reverentemente commiato domandarvi DIONEO ELISSA IV X 10 2 42 28 "Messere, a me conviene domandarvi perdono d’un quello che io intendo di domandarvi è che voi domandasse FILOSTRATO FIAMMETTA FILOSTRATO FILOSTRATO PAMPINEA ELISSA I V VI VI VII X 7 9 7 7 6 2 12 15 10 16 16 28 domandassero ELISSA IV 4 20 chi erano e che domandassero, domandassero dissero sé domandaste ELISSA VIII 3 58 voi primieramente di me domandaste l’un l’altro, domandasti PAMPINEA VIII 7 83 domandata EMILIA PANFILO ELISSA DIONEO PANFILO PANFILO II II II III VII X 6 7 8 10 9 9 29 111 10 33 38 64 domandatagli FILOSTRATO X 3 10 domandate LAURETTA PAMPINEA FIAMMETTA LAURETTA III V V VIII 8 6 9 9 24 31 36 15 l’abate mangiasse il d’averlo se ’l quello che egli a lei che il podestà il ritenere o di niente vi offerse di far ciò che domandarono, domandarono sentendo domandarono: "Come! non domandarono domandarono che quivi domandarono chi del pozzo domandarono, e io dissi domandarono domandarono come si domandarono chi vi fosse. domandarono intorno a domandarono che ciò fosse domandarono dal re, il domandasse. domandasse domandasse, domandasse domandasse. domandasse domandasse, domandasse domandasse, domandasse domandasse; domandasse La qual senza sapere Il podestà, prestamente non dite allora sollazzando con lui, domandasti quale gli tutti diceva, che di ciò servai i lor costumi: e il conte già due volte Ma, essendo ella la seconda cosa a lei uomini di Lombardia domandata l’avessero, che domandata dalla maggiore domandata della cagione domandata dalle donne di domandata da Pirro: e domandata, da’ fratelli domandata come questo, entrata e domandatagli limosina, mio, che è ciò che voi ben già colui di cui voi del falcon che mi Bruno "maestro, che mi Based upon/Testo di riferimento: G. Boccaccio, Decameron. V. Branca, ed. Torino: Einaudi, 19923. Data contained herein not to be republished in any form without prior written consent. Copyright © 2001 domandate? domandate Io mi credeva domandate, ma io sono per domandate domandate e della sua domandate voi? Egli è Edited by/Curata da Michael Papio Send questions, comments and corrections to: Per domande, commenti e correzioni scrivere a: [email protected] 25 DECAMERON WEB Concordance to the Decameron http://www.brown.edu/decameron Diti – Dovete domandati EMILIA III 7 77 domandato FILOSTRATO EMILIA PANFILO ELISSA FILOMENA EMILIA ELISSA PAMPINEA DIONEO CORNICE DIONEO DIONEO ELISSA EMILIA FILOMENA FILOSTRATO FIAMMETTA PAMPINEA LAURETTA FILOSTRATO PAMPINEA PANFILO PANFILO PANFILO II II II II II V V V V VI VI VI VIII VIII VIII IX IX IX IX X X X X X 2 6 7 8 9 2 3 6 10 INTRO 10 10 3 4 6 3 5 7 8 3 7 9 9 9 9 55 102 76 63 29 12 24 51 5 17 19 8 29 16 4 41 7 9 34 26 23 67 92 domandatole EMILIA X 5 5 ella ogni cosa da lui domandatole, domandatole esso per ciò domandatolo FILOSTRATO DIONEO III IV 1 10 19 51 lavorare e con cenni domandatolo se egli mandò per Ruggieri, e domandatolo dove la sera domandava PANFILO FILOMENA DIONEO CORNICE CORNICE FILOMENA DIONEO FIAMMETTA FIAMMETTA DIONEO II II II IV IV IV IV V V V 7 9 10 INTRO INTRO 5 10 9 9 10 78 49 42 19 20 21 36 12 19 46 non conoscendolo. Domandati della cagione, A cui colui, che suto, lungo tempo che al re del Garbo. E, e quivi, cautamente questo ordinato avea e gli fosse menato; e del ronzino smontare; e Quegli che dietro, essendo da lui chiamare il siniscalco e e essendo alcuna volta che io d’alcuna cosa sia parole, fu da Calandrin il caldo grande, aveva l’uscio aperto; per che, al prezzo del poder talvolta dare, sí come uscirai oggi di casa; e egli, essendo da lui di ciò che da lui mi fu il quale, avendo il re non è ciò che noi v’avam a pochi dí finiva da lui là dove al Saladino che il re di Capadocia capitano della guardia o d’alcuna cosa il maravigliare, e di molte rimaneva contento e suo nella infermità del mondo, ché colui e spesse volte il che monna Giovanna il mangiare che di dormire, Based upon/Testo di riferimento: G. Boccaccio, Decameron. V. Branca, ed. Torino: Einaudi, 19923. Data contained herein not to be republished in any form without prior written consent. Copyright © 2001 domandato l’avea, disse: domandato l’avrei; e domandato da lei del domandato della donna domandato, volesse domandato domandato da lui che domandato chi egli era, e domandato era rispose non domandato "Che fai tu qui domandato qual gridasse e domandato quali fossero domandato, ha sí gran domandato domandato dove queste domandato il vescovo di domandato questo e domandato si perveniva. domandato dalla sua donna domandato da lei del domandato che andasse domandato. Venistivi tu domandato domandato per cui, domandato: assai n’avete domandato domandato alla donna e domandato avea, di che domandava fece, e lui domandava di cui fossero, domandava, niuna altra domandava domandava il padre che domandava d’una altra. E domandava. I giovani si domandava domandava i denari domandava se alcuna cosa domandava alla porta, domandava pure se da cena Edited by/Curata da Michael Papio Send questions, comments and corrections to: Per domande, commenti e correzioni scrivere a: [email protected] 26 DECAMERON WEB Concordance to the Decameron http://www.brown.edu/decameron Diti – Dovete LAURETTA X 4 21 che messer Gentile domandava; domandava e cosí sopra domandavano ELISSA FIAMMETTA II IV 8 1 43 56 con pietosi prieghi il domandavano della cagione cagion del suo pianto domandavano invano e domande DIONEO III 10 11 primieramente con certe domande, domande lei non aver mai domanderai NEIFILE FILOMENA I IV 2 5 14 10 domanderanno PAMPINEA VIII 7 57 domanderete NEIFILE III 9 52 domanderò EMILIA EMILIA NEIFILE PANFILO LAURETTA EMILIA III III III VII X X 7 7 9 9 4 5 24 70 16 29 18 6 domandi FILOMENA DIONEO FILOSTRATO FILOMENA FILOMENA LAURETTA IV IV VII VII VII IX 5 10 2 7 7 8 10 53 26 31 31 20 domandiate PANFILO FIAMMETTA FILOSTRATO I III VI 1 6 7 34 12 15 domandino FILOMENA PAMPINEA PANFILO III VIII X 3 7 9 31 128 45 grandissime pene, e non domandino altro che del vino pur che essi ne domandino. Ora ecco, domandino me si suspicherà, non ti domandino a’ tuoi domando DIONEO II 10 21 al collo; e per ciò non domando che altramente di ciò che tu vorrai o domanderai dichiarire? cosí spesso? Se tu ne domanderai piú, noi ti e piacevolmente vi domanderanno quel che voi quello che voi mi domanderete per quale egli è, né ve picciol dono che io marito tale quale io dove tre cose che grazia la quale io fede con quello che ne ti vi io vi io di Lorenzo, ché tu ne lui fosse caro, niun ne disse: "Eccomi, che ciò, donna, di che tu mi ma perché me ne "Mai no; perché me ne domanderò per saperlo domanderò conceder mi domanderò, senza dovervi domanderò domanderò voglia fare a domanderò. Al quale domanderò domanderò, io sarei a’ domanderò domandi cosí spesso? Se domandi, e alla sua donna domandi Disse domandi tu? domandi? nol conosci tu? domandi Anichino, domandi tu? Disse domandi tu? d’ogni cosa mi domandiate come se mai negar cosa che voi mi domandiate; domandiate e per ciò io che voi il mio marito domandiate se io ogni Based upon/Testo di riferimento: G. Boccaccio, Decameron. V. Branca, ed. Torino: Einaudi, 19923. Data contained herein not to be republished in any form without prior written consent. Copyright © 2001 Edited by/Curata da Michael Papio Send questions, comments and corrections to: Per domande, commenti e correzioni scrivere a: [email protected] 27 DECAMERON WEB Concordance to the Decameron http://www.brown.edu/decameron Diti – Dovete LAURETTA CORNICE PANFILO PANFILO FILOSTRATO PANFILO III IV IV IV VI X 8 INTRO 6 6 7 9 25 38 38 39 17 45 e quello che io vi domando è peccato del cotali qualora io ne domando loro; non che, la umilmente perdono vi domando del fallo mio, E questo perdono non vi domando perché la vita mi prestamente la donna "domando domando io voi, messer termine e non maggior ti domando domando. La donna domandò PANFILO PANFILO PANFILO PANFILO NEIFILE EMILIA EMILIA FILOSTRATO FILOSTRATO FILOSTRATO FILOSTRATO FILOSTRATO PAMPINEA PAMPINEA FIAMMETTA FIAMMETTA EMILIA EMILIA PANFILO PANFILO PANFILO PANFILO PANFILO PANFILO ELISSA ELISSA ELISSA ELISSA FILOMENA FILOMENA FILOSTRATO FILOSTRATO FILOMENA FILOMENA ELISSA EMILIA EMILIA NEIFILE NEIFILE NEIFILE DIONEO I I I I I I I I I II II II II II II II II II II II II II II II II II II II II II III III III III III III III III III III III 1 1 1 1 2 6 6 7 7 2 2 2 3 3 5 5 6 6 7 7 7 7 7 7 8 8 8 8 9 9 1 1 3 3 5 7 7 9 9 9 10 31 41 57 58 23 7 12 13 19 23 28 32 18 24 10 37 47 63 48 87 93 95 96 103 29 35 59 94 11 48 7 15 22 42 6 82 100 23 35 53 5 e appresso il E appresso questo il E, oltre a questo, il detto. Il frate il giorno, Giannotto il fattolo richiedere, lui Il quale lo ’nquisitor di questo abate e camera fosse serrata e forte; per che ella il venne e del buono uomo quivi condotto l’avea il costoro, dolcemente gli a dormire, Alessandro porta e di lui stesso il dove ciò si facesse piacevolemente la vestitigli, di questa donna, di catalani che v’era, ella vergognosamente forte si maravigliava egli reverentemente la vostro costo. Il re il quale ella e’ modi del fanciullo, assai cortesemente la d’ogni oltraggio passato del mondo; e gabbando il fare, piacevolemente disse. Il quale Masetto dí la badessa il vide, e questo vedendo, la se non che piú volte la il Zima, in vendita gli ma armati per tema, si fece innanzi e voi in guiderdon di ciò conoscesse, nondimeno vergogna cento lire le servire a Dio, un dí ne Based upon/Testo di riferimento: G. Boccaccio, Decameron. V. Branca, ed. Torino: Einaudi, 19923. Data contained herein not to be republished in any form without prior written consent. Copyright © 2001 domandò quanto tempo era domandò se nel peccato domandò il santo frate di domandò quale; e egli domandò quello che del domandò se vero fosse ciò domandò se egli avesse la domandò quanto egli domandò coloro che E domandò chi el fosse. domandò che ne fosse. domandò: alla quale domandò domandò chi fossero i domandò l’oste là dove domandò. Alla quale domandò domandò quel fanciullo, domandò se alcun domandò Giuffredi: "Che domandò il duca se cosí domandò la bella donna domandò se egli Antigono domandò se mai in domandò come e quando e domandò come. Antigono domandò donde fosse e se domandò chi egli fosse. domandò se ella avesse domandò perdonanza: la domandò se lo ’mperadore domandò di cui fossero e domandò, di che egli il domandò domandò il castaldo chi domandò pietosamente che domandò se ella aveva ben domandò il suo pallafreno domandò ad Aldobrandino domandò di che fosse domandò per marito? domandò la buona donna domandò per maritar la domandò alcuno in che Edited by/Curata da Michael Papio Send questions, comments and corrections to: Per domande, commenti e correzioni scrivere a: [email protected] 28 DECAMERON WEB Concordance to the Decameron http://www.brown.edu/decameron Diti – Dovete DIONEO DIONEO CORNICE CORNICE PANFILO PANFILO EMILIA NEIFILE DIONEO DIONEO EMILIA EMILIA ELISSA ELISSA ELISSA PAMPINEA PAMPINEA PAMPINEA LAURETTA CORNICE FILOSTRATO FIAMMETTA FIAMMETTA PAMPINEA FILOMENA PANFILO DIONEO DIONEO DIONEO DIONEO NEIFILE PANFILO ELISSA FILOSTRATO LAURETTA LAURETTA LAURETTA FILOSTRATO FILOSTRATO NEIFILE LAURETTA LAURETTA EMILIA EMILIA EMILIA NEIFILE ELISSA ELISSA ELISSA III III IV IV IV IV IV IV IV IV V V V V V V V V V VI VI VII VII VII VII VII VII VII VII VII VIII VIII VIII VIII VIII VIII VIII IX IX IX IX IX IX IX IX X X X X 10 10 INTRO INTRO 6 6 7 8 10 10 2 2 3 3 3 6 6 6 7 INTRO 7 5 5 6 7 9 10 10 10 10 1 2 3 5 9 9 9 3 3 4 8 8 9 9 9 1 2 2 2 6 12 17 20 12 36 17 26 31 50 17 21 6 23 47 23 30 34 24 6 10 25 46 22 42 43 19 23 23 27 16 13 30 19 8 74 79 11 14 11 12 30 12 12 21 6 14 16 27 di quivi vederla, la La giovinetta il vecchio, un dí il il giovane vide, cosí avuta, Gabriotto la informato, dolendosi del morto, lei intervenuto, e poi il tornato da Amalfi vero, prima il medico e veggendosi in terra, La Gostanza appresso di costei gli dava, la nella selva smarrita e solo arrivato fosse, gli posta? e appresso il piú verso lui fattosi il fa stare. Ruggieri entrò dentro e li quali venuti, al podestà venuta, stando adunque fermo poteva, con turbato viso entro fuggita fosse. Poi il quale la donna per che ella una volta fratel mio!, e poi il e angosciose molto. disse tutte. Poi il già. Quegli allora mi volto alla moglie, la e fattogli motto, il di Calandrino; ma pure allora del fatto, facevano, piú persone generazione. ch’egli ebbero, gli incontro e salutatolo il e tutto sgomentato gli si levò e vestissi e il salutò e ridendo il il trovò, e ridendo il andasse e per che il e dove andasse e perché giovani per partirsi, diliberò, e al re altiere disse e dimolte Per la qual cosa egli il gli fosse, veggendolo il Based upon/Testo di riferimento: G. Boccaccio, Decameron. V. Branca, ed. Torino: Einaudi, 19923. Data contained herein not to be republished in any form without prior written consent. Copyright © 2001 domandò quello che ella domandò, come questo si domandò domandò ov’egli andava. domandò il padre che cosa domandò qual fosse la domandò che la figliuola domandò come stato era. domandò, se a lei domandò domandò che la sua acqua domandò se vero fosse domandò la buona femina domandò chi fosse la domandò per moglie; la domandò come presso fosse domandò se in quelle domandò se il giovane domandò se Gianni di domandò: "Quale? A cui domandò domandò che questo fosse. domandò la reina qual domandò con fermo viso e domandò la donna: "E come domandò la moglie ciò che domandò dove fosse quel domandò se Anichin fosse domandò Nicostrato: domandò se egli era Domandò allora Meuccio domandò Meuccio se egli domandò che peccato quel domandò se avuti gli avea domandò dove egli andava. domandò Buffalmacco come domandò dove fossero domandò di lor condizione Domandò il medico chi domandò che modo gli domandò se egli si domandò: "Che fo?" domandò domandò del Fortarrigo: domandò chenti fosser domandò: "Biondello, domandò domandò; al quale Giosefo domandò domandò. Al quale domandò domandò Giosefo un buono Il re domandò commiato. domandò e molte ne domandò da parte di Ghino domandò come i bagni Edited by/Curata da Michael Papio Send questions, comments and corrections to: Per domande, commenti e correzioni scrivere a: [email protected] 29 DECAMERON WEB Concordance to the Decameron http://www.brown.edu/decameron Diti – Dovete ELISSA FILOSTRATO FILOSTRATO FILOSTRATO FILOSTRATO LAURETTA LAURETTA FIAMMETTA PAMPINEA PAMPINEA FILOMENA PANFILO PANFILO PANFILO PANFILO DIONEO X X X X X X X X X X X X X X X X 2 3 3 3 3 4 4 6 7 7 8 9 9 9 9 10 27 9 12 17 18 32 33 20 25 30 48 18 29 65 98 16 domandogli CORNICE DIONEO IV VIII INTRO 10 31 42 domandolla FIAMMETTA PANFILO LAURETTA DIONEO II III IV X 5 4 3 10 11 24 29 18 che era apparecchiato donna senza muoversi, la Magdalena amata, in tua presenza; domandollo FILOSTRATO FILOSTRATO EMILIA PAMPINEA NEIFILE PAMPINEA PANFILO NEIFILE ELISSA III III III V VI VII IX X X 1 1 7 6 4 6 6 1 2 7 40 10 32 10 12 25 13 19 cui nome era Masetto; La donna sel credette, ad un calzolaio per non esser piú. chiamare Chichibio il ricevette del marito, il chiamò viso il ricevette allo abate se n’andò domandonne LAURETTA V 7 46 INTRO 5 CONCL 6 7 8 71 50 5 26 78 29 domane (cf. doman) doman CORNICE I FIAMMETTA II CORNICE II FIAMMETTA III EMILIA III LAURETTA III magnifico animo mosso, porti del palagio gli egli, non conoscendolo, padre l’avesse, pur lo Natan assai cortesemente potendosene tenere, la tacque. Alcun altro la rivolto a messer Neri il canto fornito, il re il smontò e dopo alquanto chetamente la cortesemente gli e dove andassero gli fattolsi chiamare, il a Dio. Appresso questo per nome, cioè Griselda, domandò una grazia. domandò limosina e ebbela domandò se insegnar gli domandò chi el fosse: al domandò chi egli fosse e domandò se bolognese domandò se suo era quel domandò chi fossero le domandò donde questo domandò Bernardo che domandò se sua moglie domandò chi e’ fossero; domandò; alla quale i domandò domandò che viaggio avuto domandò messer Torel domandò dove il padre di piacere a voi; e domandogli se di questo suo misero accidente e domandogli aiuto e e e e e domandolla domandolla domandolla domandolla dove e quando ciò che ella come questo se ella sempre e domandollo dove tanto e domandollo che volesse e domandollo perché di nero Domandollo allora e domandollo che fosse e domandollo quello che e domandollo che parole e domandollo perché lui e domandollo come star gli era si scusò e domandonne perdono, oggi in questo luogo e a far con lei, tornerai Come voi sapete, quella donna con la qual ché per certo tu riavrai farete pure che Based upon/Testo di riferimento: G. Boccaccio, Decameron. V. Branca, ed. Torino: Einaudi, 19923. Data contained herein not to be republished in any form without prior written consent. Copyright © 2001 domane in quello quella domane, e non ci dar domane domane è venerdí e il domane si crede aver domane qui sano e salvo domane o l’altro dí egli Edited by/Curata da Michael Papio Send questions, comments and corrections to: Per domande, commenti e correzioni scrivere a: [email protected] 30 DECAMERON WEB Concordance to the Decameron http://www.brown.edu/decameron Diti – Dovete CORNICE NEIFILE FILOSTRATO DIONEO CORNICE CORNICE CORNICE CORNICE CORNICE CORNICE CORNICE CORNICE CORNICE NEIFILE CORNICE PANFILO CORNICE III IV IV IV IV IV V VI VI VII VII VII VIII IX IX X X CONCL 8 9 10 CONCL CONCL CONCL CONCL CONCL CONCL CONCL CONCL CONCL 4 CONCL 9 CONCL 6 14 15 35 3 5 3 4 6 3 16 17 5 15 4 75 3 ciò non d’altra materia innamorato, d’oggi in non ci può essere di qui e credesi per fermo che altra, con quella di s’apparecchi di dovere essere utile, voglio che futuri ragionamenti di e perciò voglio che vendicare, io direi che donne e voi giovani, che che onesta cosa sia, che E per ciò quello che pure di qui a e per ciò voglio che tosto, per ciò che Noi, come voi sapete, domane mi piace che si domane ne verrai, vi fu domane, di che la donna domane domane lo straticò il domane queste nostre domane ragionare di ciò domane con l’aiuto di Dio domane, io dubito che io domane domane si dica, poi che domane si dovesse domane è quel dí che alla domane e l’altro dí, come domane, seguendo il domane domane, non ne vorrà meno domane domane ciascuna di voi domane è l’ultimo dí che domane saranno quindici domani FIAMMETTA III 6 19 domattina CORNICE CORNICE FIAMMETTA PANFILO DIONEO FIAMMETTA NEIFILE FILOMENA FILOMENA FILOMENA FIAMMETTA FILOSTRATO DIONEO CORNICE I I II IV IV V VI VII VIII VIII VIII IX IX X CONCL CONCL 5 6 10 9 4 7 6 6 8 3 10 CONCL 2 9 45 25 18 16 13 41 40 40 14 29 13 7 dilibererà esser per l’andarsi a dormire. va dormi e tornerai stare; egli sarà che egli non si suspichi prima cosa che io farò e io il voglio veder femina, ché io il dirò "Farai che tu inviti le galle e recherolleti dichi a Spinelloccio che e io al nome di Dio poi che voi pur volete, che intendo che sia domattina oportuno si Domattina, per lo fresco Domattina domattina; io non so che domattina domattina trovato e domattina, quando veduto domattina domattina, io andrò per domattina domattina e sarò contento domattina a Egano per domattina a ber con teco domattina a casa, e per domattina in su l’ora domattina ti manderò di domattina ci leveremo, domattina; ove voi domattina domenedio PANFILO PANFILO DIONEO FIAMMETTA EMILIA EMILIA ELISSA FIAMMETTA EMILIA EMILIA LAURETTA I I I I II II II III III III III 1 1 4 5 6 6 8 6 7 7 8 28 83 16 15 76 83 50 48 22 23 44 tante ingiurie fatte a avea; e sperando per lui del bene, quando secondo il suo disidero compiuta fosse, volle amici di messer l’hai, è avvenuto che io non so come già, avvenuta, il quale assai, né so qual per l’anima tua, il che Domenedio, Domenedio che, per Domenedio dovere molti Domenedio ne manda altrui Domenedio l’avesse tempo Domenedio, Domenedio Domenedio. Il Domenedio Domenedio è stato Domenedio mi si concederà Domenedio ha voluto in Domenedio piú un che un Domenedio vuole che qui ella era presta d’esser domani in su la nona, Based upon/Testo di riferimento: G. Boccaccio, Decameron. V. Branca, ed. Torino: Einaudi, 19923. Data contained herein not to be republished in any form without prior written consent. Copyright © 2001 Edited by/Curata da Michael Papio Send questions, comments and corrections to: Per domande, commenti e correzioni scrivere a: [email protected] 31 DECAMERON WEB Concordance to the Decameron http://www.brown.edu/decameron Diti – Dovete LAURETTA LAURETTA LAURETTA DIONEO DIONEO DIONEO FIAMMETTA FIAMMETTA FIAMMETTA ELISSA PANFILO III III III III III III VI VI VI VII VIII 8 8 8 10 10 10 6 6 6 3 2 48 51 66 11 11 34 13 13 15 40 38 che cosí ha comandato ma io non sapeva che il buono anno a messer diavolo fosse nemico di in Inferno, nel quale bene con esso teco i Baronci furon fatti da furon fatti poscia che assai bene appare che dette che due, ma parente di messer Domenedio che ogni dí due Domenedio avesse per male Domenedio e allo abate e Domenedio, e appresso le Domenedio Domenedio l’aveva dannato Domenedio. Poi l’una Domenedio Domenedio al tempo che Domenedio seppe dipignere Domenedio gli fece quando Domenedio tra per la tua Domenedio, con lei una Domenedio domenica PANFILO PANFILO FIAMMETTA DIONEO CORNICE CORNICE CORNICE CORNICE PANFILO PANFILO PAMPINEA EMILIA FILOMENA DIONEO CORNICE PANFILO PANFILO ELISSA ELISSA LAURETTA I I II II II II II III III III IV IV V VI VIII VIII VIII VIII VIII VIII 1 1 5 10 CONCL CONCL CONCL INTRO 4 4 2 7 8 10 INTRO 2 2 3 3 9 58 60 3 9 6 8 16 2 21 23 15 11 44 8 2 6 10 37 39 64 e non ebbi alla santa leggier cosa, ché la n’andò: dove giunto una e venerdí e sabati e la onor della sopravegnente Quivi quando noi saremo disiderio aspettarono la rancia, quando la al nome di Dio cominciar in concordia, venuta la perdoniate di ciò che io a vedere al padre, una contenti molto. E la v’andò una volta; e una alti monti apparivano la e sante parolozze la vedere; e quando la e ordinarono che la con disidero aspettò la voi foste battezzato in domenica quella reverenza domenica è troppo da domenica sera in sul domenica del Signore e la domenica da ciascuna domenica appresso dormire domenica. Finisce domenica domenica, la reina levata domenica domenica. E da lui domenica domenica, frate Puccio domenica domenica, ragionandomi domenica domenica dopo mangiare, domenica seguente domenica mattina, essendo domenica mattina, i raggi domenica a piè dell’olmo domenica mattina la domenica mattina vegnente domenica mattina: la qual domenica. E come che domenica domenichi FIAMMETTA V 9 4 che Coppo di Borghese Domenichi, Domenichi il quale fu domenico ELISSA VII 3 12 rendere, e che né san Domenico né san Francesco domestica FIAMMETTA IX 5 18 ciò che ella è molto mia domestica. domestica Ma come farem domestiche FIAMMETTA VII 5 4 alle bisogne familiari e domestiche, domestiche disiderando, domine NEIFILE II 1 14 a ridere e a dire: "Domine Domine fallo tristo! Chi Based upon/Testo di riferimento: G. Boccaccio, Decameron. V. Branca, ed. Torino: Einaudi, 19923. Data contained herein not to be republished in any form without prior written consent. Copyright © 2001 Edited by/Curata da Michael Papio Send questions, comments and corrections to: Per domande, commenti e correzioni scrivere a: [email protected] 32 DECAMERON WEB Concordance to the Decameron http://www.brown.edu/decameron Diti – Dovete LAURETTA LAURETTA DIONEO NEIFILE NEIFILE FILOMENA PAMPINEA PANFILO III III VI VII VII VIII IX X 8 8 10 8 8 6 7 9 45 46 22 30 48 12 12 91 Disse allora Ferondo: "Domine Domine, Domine dalle il buono troppo buono, disse: "Domine Domine, Domine falla trista, ché cose fare e dire, che domine pure unquanche. che vorrà dir questo? Domine, Domine aiutaci! e ch’io se ne ’mpacciasse. Domine Domine, fallo tristo, goderemo qui insieme col domine domine. Il prete l’ebbe, appena dire "Domine Domine, aiutami, che il Domine spaventati e gridando "Domine Domine aiutaci tutti don (cf. dono) dono FIAMMETTA IV FIAMMETTA V PANFILO X 1 9 9 60 34 30 in te vive, per ultimo don mi concedi che, poi a e da me un picciol don vogliate, e ella che alla quantità del don, E don riguardiate. don (cf. dom) dom CORNICE III PANFILO III LAURETTA VIII 4 4 9 1 7 76 quale frate Puccio fa, e don Felice in questo un monaco chiamato don Felice, conventuale Tamagnin del la Porta, don Meta, Manico di Scopa dona CORNICE FIAMMETTA NEIFILE III V IX 5 9 CONCL 1 3 11 le fece. Il Zima dona a messer Francesco il piú delle volte dona. Dovete adunque dona porge, quel simil mel dona / che s’io vedessi donagli PAMPINEA X 7 22 donai EMILIA DIONEO III VI 7 10 63 47 disse: "Messer sí, io il donai già a Tedaldo. non ha molto, a Firenze donai a Gherardo di Bonsi donammo NEIFILE III 9 23 noi per riaver sanità donammo alla damigella, donando PAMPINEA II 3 8 e continuamente corte, donando e armeggiando e donandogli CORNICE X 1 1 donar FIAMMETTA V 9 34 donare CORNICE NEIFILE ELISSA PROEM II II 1 8 9 33 61 / che vadi a lui, e donagli membranza / del fortuna, altamente donandogli poi. abbia sí fatto, che io donar nol vi possa: e agli uomini convenirsi donare donare? Esse dentro a’ fatto accidente; e fatta donare una roba per uomo, noi ve ne vogliamo donare uno, di che voi Based upon/Testo di riferimento: G. Boccaccio, Decameron. V. Branca, ed. Torino: Einaudi, 19923. Data contained herein not to be republished in any form without prior written consent. Copyright © 2001 Edited by/Curata da Michael Papio Send questions, comments and corrections to: Per domande, commenti e correzioni scrivere a: [email protected] 33 DECAMERON WEB Concordance to the Decameron http://www.brown.edu/decameron Diti – Dovete PAMPINEA PAMPINEA PAMPINEA DIONEO NEIFILE FILOSTRATO FILOSTRATO FILOSTRATO LAURETTA IV V V VIII X X X X X 2 6 6 10 1 3 3 3 4 5 8 16 27 19 21 36 37 42 torre e altri per lor a concordia di doverla che a costui potersi braccia; e volevagli pur ciò non vi voglio qua che grande aiuto posso meglio esser quella natura. Piccol dono è via, ma io ti voglio donargli FIAMMETTA VII 5 11 potergli parlare, e di donargli il suo amore, se donarlati FILOSTRATO X 3 35 prestamente diliberai di donarlati, donarlati e acciò che tu donarle PANFILO IV 6 34 s’ingegnò di mostrar di donarle quello che vender donarlomi FIAMMETTA V 9 32 che ti debba piacere di donarlomi, donarlomi acciò che io donarmi ELISSA NEIFILE PAMPINEA II III X 8 9 7 62 24 42 Se a voi piacerà di donarmi marito, colui torre quant’io tengo, e donarmi, donarmi sí come vostro il quale vi piacerà di donarmi, donarmi che mio onore e donarne FILOSTRATO X 3 37 quanto adunque è minor donarne sei o otto che io donarono FIAMMETTA PAMPINEA V X 9 7 43 46 le sue ricchezze gli donarono donarono. Il quale cosí e la reina alla giovane donarono, donarono gli donò Cefalú donarti PANFILO PANFILO I V 1 1 17 57 favore della corte e di donarti quella parte di s’apparecchiano a donarti: donarti la quale, acciò donarvi NEIFILE III 9 52 parte io non intendo di donarvi quello che voi mi donasse FILOSTRATO LAURETTA PANFILO NEIFILE NEIFILE I II II VIII X 7 4 7 1 1 7 27 6 7 6 ogni cosa che gli si piacesse, un sacco gli disporre che Colui ci ricco uomo era, gliele a uno e ora a un altro Based upon/Testo di riferimento: G. Boccaccio, Decameron. V. Branca, ed. Torino: Einaudi, 19923. Data contained herein not to be republished in any form without prior written consent. Copyright © 2001 donare venire a donare a Federigo re di donare e avvisando di donare due bellissimi donare né castel né città donare: il quale è questo donare donare, come io ho sempre donare donare cento anni: quanto donare questa donna mia donasse vie peggio esser donasse e avessesi quella donasse, il quale solo donasse donasse, e appresso donasse donasse castella e città Edited by/Curata da Michael Papio Send questions, comments and corrections to: Per domande, commenti e correzioni scrivere a: [email protected] 34 DECAMERON WEB Concordance to the Decameron http://www.brown.edu/decameron Diti – Dovete DIONEO X 10 47 che egli una roba le donasse, donasse ché non fosse donassi EMILIA PAMPINEA II X 6 7 60 22 io cosí fatto genero ti donassi donassi? A cui la ti fu, Amore, / ch’a me donassi tanta sicuranza, donaste ELISSA III 5 7 donasti PAMPINEA X 7 21 fu’ innamorata, / non mi donasti ardir quanto donata FILOMENA PANFILO PAMPINEA ELISSA NEIFILE FILOMENA FILOMENA II V V VII IX X X 9 1 6 3 4 8 8 40 48 12 39 6 33 109 salute la quale tu a’ giovani rodiani, fu che la giovane era stata la quale a lui aveva provesione che dal padre come a piú degno ha a te con ogni cosa che donatale ELISSA VII 3 39 donatami CORNICE X CONCL 7 donate FILOSTRATO NEIFILE NEIFILE PANFILO I III X X 7 9 1 9 9 49 14 56 donati LAURETTA IX 8 7 storione a messer Corso Donati, Donati le quali non donati FILOSTRATO X 3 36 ho sempre i miei tesori donati e spesi, che tanto donatigli FILOSTRATO I 7 26 fé nobilmente vestire, e donatigli denari e donatile EMILIA V 2 47 di lei aveva adoperato e donatile doni quali a lei donato FILOMENA II 9 73 era fosse alla donna donato, donato che non era sí "Messer, se voi mi donaste ciò che voi avete donata m’avrai, che io mi donata la vita, la qual donata al re e per lui donata una monaca e donata gli era, sentendo donata, che io da te la donata donata t’ho in Acaia alla fanticella e donatale una borsetta di io mi serverò la corona donatami per infino alla belle e ricche robe, che belle e care gioie perché, come voi aveva la sua donna Based upon/Testo di riferimento: G. Boccaccio, Decameron. V. Branca, ed. Torino: Einaudi, 19923. Data contained herein not to be republished in any form without prior written consent. Copyright © 2001 donate gli erano state da donate, le quali tutte donate donate dove non si donate ma non estimò Edited by/Curata da Michael Papio Send questions, comments and corrections to: Per domande, commenti e correzioni scrivere a: [email protected] 35 DECAMERON WEB Concordance to the Decameron http://www.brown.edu/decameron Diti – Dovete ELISSA ELISSA ELISSA EMILIA FIAMMETTA FILOMENA PAMPINEA NEIFILE NEIFILE LAURETTA PANFILO III III III III IV VIII VIII X X X X 5 5 5 7 1 6 7 1 1 4 9 21 28 29 62 8 54 105 6 15 47 103 sai, che per mio amore domandarlavi ve l’avrei per amor di lei quale la donna gli avea cagione dovergliele aver che il porco, che tu hai dove dagli attempati v’è si teneva, niente era Ruggieri, il non avervi estimerete l’aver partita gli era stato donato gli hai il bel donato: e or volesse donato donato, e veggendol da donato donato l’ultima notte che donato e cosí detto, donato o ver venduto, ti donato. Tu adunque, che donato donato, estimò che molto donato donato come fatto ho a donato un re lo scettro e donato, si fece chiamare donato donatolmi DIONEO X 10 44 riconoscea, né mai, come donatolmi, donatolmi mio il feci o donatore EMILIA II 6 76 donatori PANFILO V 1 55 sono ottimi e liberali donatori delle cose agli donatrici FIAMMETTA V 9 3 dove si conviene, donatrici de’ vostri donava FIAMMETTA V 9 6 dond’ CORNICE IV INTRO 7 donde CORNICE FILOMENA FILOSTRATO FILOSTRATO ELISSA FILOSTRATO PAMPINEA PAMPINEA FIAMMETTA FIAMMETTA EMILIA PANFILO PANFILO PANFILO ELISSA FILOSTRATO PANFILO I I I I I II II II II II II II II II II III III INTRO 3 7 7 9 2 3 3 5 5 6 7 7 7 8 1 4 59 6 16 26 4 38 20 36 7 23 15 58 96 110 29 43 17 abbondantissimo donatore quando comincia, faceva feste e donava, donava e il suo senza discretamente a pensare dond’io dovessi aver del dond vista orribile non so di denari, né veggendo all’uscio della camera poté maggiori, a Parigi, andò al Sepolcro, vivo, a quello guardando e domandare chi fosse, della camera uscendo chi colui fosse o in quella isola fosse; ella, levatasi, là entrò e, per una falsa porta, domandò come e quando e esse chi io fossi e il quale ella domandò bene adoperare, propria casa alcun luogo Based upon/Testo di riferimento: G. Boccaccio, Decameron. V. Branca, ed. Torino: Einaudi, 19923. Data contained herein not to be republished in any form without prior written consent. Copyright © 2001 donde il loro nuovamente donde cosí prestamente donde l’abate dovea donde a piè partito s’era donde tornando, in Cipri donde torre mi faceste, donde venisse e dove donde era entrato, senza donde e che quivi facesse donde, prese quelle poche donde donde uscita era la donde egli entrato era, donde quivi venuta fosse, donde, e io conoscendo là donde donde fosse e se suoi donde con una scure in donde tu possi la notte Edited by/Curata da Michael Papio Send questions, comments and corrections to: Per domande, commenti e correzioni scrivere a: [email protected] 36 DECAMERON WEB Concordance to the Decameron http://www.brown.edu/decameron Diti – Dovete EMILIA CORNICE FIAMMETTA NEIFILE FILOSTRATO DIONEO DIONEO EMILIA ELISSA ELISSA ELISSA NEIFILE DIONEO CORNICE CORNICE LAURETTA FILOMENA NEIFILE FILOMENA PAMPINEA DIONEO FILOSTRATO FIAMMETTA EMILIA EMILIA ELISSA ELISSA FILOSTRATO PAMPINEA PANFILO DIONEO CORNICE III IV IV IV IV IV IV V V V V VI VI VI VI VII VII VII VII VIII VIII IX IX IX IX X X X X X X X 7 INTRO 1 8 9 10 10 2 3 3 3 4 10 CONCL CONCL 4 7 8 CONCL 7 10 3 5 9 9 2 2 3 7 9 10 CONCL 3 29 14 14 10 26 44 22 12 14 20 18 38 24 35 13 28 16 10 44 31 27 56 12 12 20 29 23 25 29 7 16 nostra città ritornare, non voglio; tu non sai per lo spiraglio vi fu due anni tenuto. si ripuose in aguato, scala o porta trovasse e la guastada riposi chi si fosse né ancora andava guardando a fuggire per quella via poteva vedere il luogo sappiendo egli stesso pervenni in Parione, piú entrate che quella e distesamente gli narrò ciò che ella non veniva dentro dal canto ella non avrebbe cagione ch’io possa ritornare / si gittò a dormire, da civirne d’alcun luogo abbian buon cotal grande usata non era gli fece, di sua condizione e appresso lui similmente a una finestra accostare alcuna cosa dandogli, non per quella via il re il domandò essa piacevolmente le figliuole conoscere, in Santa Maria Novella, donde alle due passate donde elle s’imbeccano! e donde era entrato se Donde piú innamorato che donde doveva il donde andar se ne potesse donde levata l’aveva; di donde, priegò caramente donde donde venissero, fu da donde aveva veduto che la donde in quella entrata donde si venisse, rispose donde, non senza sete, donde donde le donne venute donde venivano e come era donde s’avvisava ma da donde la donna dormiva se E spento donde dolersi. donde mi tolse noiosa donde tutto quasi perduto donde io ne debbo avere donde farlo, che io credo donde Calandrino la toccò donde fosse saputo, dove donde fosse e dove donde egli poteva tutti i donde egli possa secondo donde tu qui venisti ma donde questo venisse che donde fossero e dove donde argomentate di donde con loro partiti donerei ELISSA I 9 6 donerete LAURETTA NEIFILE III III 8 9 23 46 disse l’abate "mi donerete voi il vostro ’l vi manda, voi ’l mi donerete. E appresso donerete donerò FILOMENA EMILIA FIAMMETTA II VIII VIII 9 4 8 49 23 27 vi piacciono, io le vi donerò volentieri. servigio stanotte, io ti donerò una bella camiscia e oltre a questo ti donerò un cosí caro e doni FILOMENA PANFILO I II 3 7 18 119 ciò gli donò grandissimi doni e sempre per suo dí, fatti grandissimi doni apparecchiare a volentieri te la donerei, donerei poi cosí buono Based upon/Testo di riferimento: G. Boccaccio, Decameron. V. Branca, ed. Torino: Einaudi, 19923. Data contained herein not to be republished in any form without prior written consent. Copyright © 2001 Edited by/Curata da Michael Papio Send questions, comments and corrections to: Per domande, commenti e correzioni scrivere a: [email protected] 37 DECAMERON WEB Concordance to the Decameron http://www.brown.edu/decameron Diti – Dovete ELISSA ELISSA ELISSA FILOMENA FIAMMETTA LAURETTA ELISSA EMILIA EMILIA PAMPINEA PAMPINEA PAMPINEA FILOMENA FILOMENA PAMPINEA NEIFILE EMILIA II II II II III IV IV V V V V V VII VIII VIII X X 8 8 8 9 6 3 4 2 2 6 6 6 7 6 7 1 5 25 99 100 16 44 23 9 46 47 40 42 42 23 55 14 19 6 doniam PAMPINEA X 7 46 doniate PAMPINEA II 3 41 donimi FILOMENA II 9 40 donino LAURETTA X 4 4 donna CORNICE CORNICE CORNICE CORNICE CORNICE FIAMMETTA FIAMMETTA FIAMMETTA FIAMMETTA FIAMMETTA FIAMMETTA FIAMMETTA FIAMMETTA FIAMMETTA FIAMMETTA FIAMMETTA CORNICE PROEM I I I I I I I I I I I I I I I I INTRO INTRO INTRO INTRO 5 5 5 5 5 5 5 5 5 5 5 9 3 27 29 55 88 4 4 6 6 8 9 10 11 11 14 16 1 dannarono, grandissimi conte: "Prendi cotesti Giachetto prese i alle lusinghe, a’ venire per denari e per con promesse e con e mandò carissimi grandissimi e nobili adoperato e donatile grandissimi piaceri e che con onore e con E fatti loro magnifichi sta di buon cuore: né noi intendiamo che tu ci lettere e a mandar testimonianza de’ miei m’ama e maravigliosi doni promettendo a chi o doni dalla magnificenza doni e fece a Parigi doni, a’ mille altri modi doni doni che io v’abbia doni a fare un’acqua doni, con lei certi doni doni, parte a lei ne doni doni quali a lei si doni gli dovresti onorare doni fosse la ingiuria doni, contenti gli doni doni né promesse né doni due paia di capponi, doni, e ogni cosa era doni doni meritamente gloriar doni m’hai da sua parte dicendo: "Queste ti doniam noi per dote della la vostra benedizion ne doniate, doniate acciò che con questi miei panni e donimi solamente il tuo è vero che i tesori si donino, donino le inimicizie si non per crudeltà della e spesse volte la o bella o gentil noi aver sentimento di che da dovero parlava la il cercar d’amar sempre e con parole una gentil del marchese e della sua famoso, tanto la mandò a dire alla a desinare. La Nondimeno, come valorosa gran festa e onore dalla da piú trovava esser la la sua venuta alla invano con cosí fatta Il re di Cipri, da una Based upon/Testo di riferimento: G. Boccaccio, Decameron. V. Branca, ed. Torino: Einaudi, 19923. Data contained herein not to be republished in any form without prior written consent. Copyright © 2001 donna amata, ma per donna il suo marito; e, donna fosse, infermando donna, non prendersi per donna donna, rispuosero donna donna di piú alto donna sé da questo donna: però che, quanto donna donna tra tutte l’altre donna che la seguente donna, savia e avveduta, donna donna dispostasi a donna fu ricevuto. Il donna che la sua passata donna spazio l’avesse donna parole si donna di Guascogna Edited by/Curata da Michael Papio Send questions, comments and corrections to: Per domande, commenti e correzioni scrivere a: [email protected] 38 DECAMERON WEB Concordance to the Decameron http://www.brown.edu/decameron Diti – Dovete ELISSA ELISSA ELISSA CORNICE PAMPINEA PAMPINEA PAMPINEA PAMPINEA PAMPINEA PAMPINEA PAMPINEA PAMPINEA PAMPINEA PAMPINEA PAMPINEA CORNICE FILOSTRATO FILOSTRATO FILOSTRATO FILOSTRATO FILOSTRATO FILOSTRATO FILOSTRATO FILOSTRATO FILOSTRATO FILOSTRATO FILOSTRATO FILOSTRATO FILOSTRATO FILOSTRATO FILOSTRATO FILOSTRATO FILOSTRATO FILOSTRATO FILOSTRATO FILOSTRATO FILOSTRATO FILOSTRATO CORNICE PAMPINEA PAMPINEA PAMPINEA PAMPINEA PAMPINEA PAMPINEA PAMPINEA PAMPINEA PAMPINEA PAMPINEA I I I I I I I I I I I I I I I II II II II II II II II II II II II II II II II II II II II II II II II II II II II II II II II II II 9 9 9 10 10 10 10 10 10 10 10 10 10 10 10 2 2 2 2 2 2 2 2 2 2 2 2 2 2 2 2 2 2 2 2 2 2 2 3 3 3 3 3 3 3 3 3 3 3 4 6 7 1 4 6 7 10 10 11 13 14 19 20 20 1 19 19 20 21 22 25 26 26 27 27 28 30 31 32 33 34 35 36 36 38 39 40 2 33 39 42 43 43 44 45 45 45 48 avvenne che una gentil La qual cosa udendo la ingiuria fatta a questa fa vergognare una che oggi poche o niuna nome onestà, quasi niuna che, credendo alcuna una festa una bellissima viso della bella alla casa di questa che, essendo questa che egli di questa bella via. La gentil compagni, ringraziò la si partí. Cosí la e è albergato da una in questo castello una e dimorava la predetta mandato a dire alla andò via. Onde la per che, stando la pietosa, tornò alla molto commendata la veggendolo, gli disse la parve esser tornato. La aspettando quello che la Appresso questo la "Va dunque, disse la entrato, e veggendo la fattogli le rendé. La cosa narrò. Aveva la tavola fu messa, come la mezza età; al quale la il disiderio della sua la confortò; per che la degli occhi della bisognar piú parole. La l’aurora, sí come alla nascoso si dicesse, la te m’accese Amore, che degni di qualunque gran Alessandro e forse alla e dello abito della e in buona pace con la venuti, fece venire la e similmente alla onore ricevuti, fece la Alessandro con la sua Il conte poi con la sua Based upon/Testo di riferimento: G. Boccaccio, Decameron. V. Branca, ed. Torino: Einaudi, 19923. Data contained herein not to be republished in any form without prior written consent. Copyright © 2001 donna di Guascogna in donna, disperata della donna donna, la quale agramente donna donna, la quale lui donna donna rimasa ci sia la donna onesta sia se non donna o uomo con alcuna donna vedova chiamata, donna; E per questo donna donna. Per la qual cosa donna donna con molte altre donna fosse innamorato, donna, insieme con donna donna: e, ridendo e con donna donna, non guardando cui donna donna vedova; e, de’ suo’ donna vedova, del corpo donna in quella casa, donna che non donna, un poco sconsolata donna donna nel bagno, sentí il donna e ogni cosa le donna, andò e sí gli donna donna: "Tosto, buono uomo donna donna gli fece apprestare donna gli comandasse donna, alquanto donna donna "e chiamalo e digli donna e da molto donna, vedutolo e uditolo donna donna, nel venire del donna donna volle, Rinaldo con donna avendo piú volte donna, quanto poté e donna donna, al fuoco donna donna veggendo, come donna, che tutta donna donna piacque levatisi, donna reputata sciocca donna non fu mai che donna, quantunque forse donna donna fatta villania. donna e della sua donna e con Alessandro donna realmente vestita, donna, di Roma partendosi donna donna li tre fratelli donna, menandone seco donna donna gloriosamente Edited by/Curata da Michael Papio Send questions, comments and corrections to: Per domande, commenti e correzioni scrivere a: [email protected] 39 DECAMERON WEB Concordance to the Decameron http://www.brown.edu/decameron Diti – Dovete FIAMMETTA FIAMMETTA FIAMMETTA FIAMMETTA FIAMMETTA FIAMMETTA FIAMMETTA FIAMMETTA FIAMMETTA FIAMMETTA FIAMMETTA FIAMMETTA EMILIA EMILIA EMILIA EMILIA EMILIA EMILIA EMILIA EMILIA EMILIA EMILIA EMILIA EMILIA EMILIA EMILIA EMILIA EMILIA EMILIA EMILIA EMILIA EMILIA EMILIA EMILIA EMILIA EMILIA EMILIA EMILIA EMILIA EMILIA EMILIA PANFILO PANFILO PANFILO PANFILO PANFILO PANFILO PANFILO PANFILO II II II II II II II II II II II II II II II II II II II II II II II II II II II II II II II II II II II II II II II II II II II II II II II II II 5 5 5 5 5 5 5 5 5 5 5 5 6 6 6 6 6 6 6 6 6 6 6 6 6 6 6 6 6 6 6 6 6 6 6 6 6 6 6 6 6 7 7 7 7 7 7 7 7 10 11 11 14 14 17 19 22 31 40 43 52 5 16 17 18 19 20 23 24 24 25 26 28 34 40 47 50 52 58 60 60 61 65 68 76 78 80 80 80 82 10 13 14 15 20 20 21 22 "Messere, una gentil persona, s’avvisò questa dove e quando questa andare e a una cara la fanticella già sua essere non men che gran mia madre, che gentil mia madre, che ricca io ti saprò bene secondo cosí corse a dirlo alla delle servigiali della sono un fratello della avea una bella e gentil che, parendo alla gentil cosí dimorando la gentil Malespini con una sua insieme con la sua e quivi Currado e la sua non piegandosi la ne menasse. La gentil maraviglia della gentil con Currado e con la sua Quivi appresso la della perdita della sua madre, la quale con la andò dicendo la santa avesse nome. La gentile uomo e di gentil il quale egli alla sua liete, chiamate la sua disse Currado alla sua "E a te che ne parrebbe, ti donassi? A cui la e l’una e l’altra pietosamente dalla con Currado e con la sua aveva fatta della sua Quivi e la Currado e la sua dell’onor fatto e alla da Currado e dalla sua la nave dove la altra persona che la tempesta acchetata, la di che la paura alla per gli arnesi ricchi la essere gran gentil del mare allora fosse la e avendo per alcun dí la Based upon/Testo di riferimento: G. Boccaccio, Decameron. V. Branca, ed. Torino: Einaudi, 19923. Data contained herein not to be republished in any form without prior written consent. Copyright © 2001 donna di questa terra, donna dover di lui essere donna parlar gli volesse. donna, liberamente, donna donna chiamata e detto donna. E postisi a donna donna fu e allora era donna era, mi diede per donna fare un poco donna. La quale, corsa donna donna, in vista tutta donna Ma donna di là entro. donna similmente donna avere nel diserto donna divenuta fiera, donna valorosa e santa; e donna e con alcuni suoi donna, che i lor cani donna donna, Currado con lei donna donna con lei rimasa, donna, l’avea fatta donna donna sopra il lor legno donna di Currado madama donna e della misera donna di Currado era, donna, che essa da donna donna piagnendo rispose donna, io voglio alle tue donna E donna portava. donna e la Cavriuola, donna: "E a te che ne donna donna, se io cosí fatto donna donna rispose: "Non che donna quivi fece venire. donna di Currado e dalla donna e co’ figliuoli e donna e del figliuolo, donna e Giuffredi e oltre donna dell’onor fatto e donna di lui e al donna e da messer donna era e’ marinari, donna e le sue femine (e donna, che quasi mezza donna donna divenne maggiore. donna che trovata avea donna, e lei prestamente donna donna, pur pareano le sue donna donna ottimamente fatta Edited by/Curata da Michael Papio Send questions, comments and corrections to: Per domande, commenti e correzioni scrivere a: [email protected] 40 DECAMERON WEB Concordance to the Decameron http://www.brown.edu/decameron Diti – Dovete PANFILO PANFILO PANFILO PANFILO PANFILO PANFILO PANFILO PANFILO PANFILO PANFILO PANFILO PANFILO PANFILO PANFILO PANFILO PANFILO PANFILO PANFILO PANFILO PANFILO PANFILO PANFILO PANFILO PANFILO PANFILO PANFILO PANFILO PANFILO PANFILO PANFILO PANFILO PANFILO PANFILO PANFILO PANFILO PANFILO PANFILO PANFILO PANFILO PANFILO PANFILO PANFILO PANFILO PANFILO PANFILO PANFILO PANFILO PANFILO PANFILO II II II II II II II II II II II II II II II II II II II II II II II II II II II II II II II II II II II II II II II II II II II II II II II II II 7 7 7 7 7 7 7 7 7 7 7 7 7 7 7 7 7 7 7 7 7 7 7 7 7 7 7 7 7 7 7 7 7 7 7 7 7 7 7 7 7 7 7 7 7 7 7 7 7 23 26 26 29 33 35 35 35 37 40 43 45 46 47 48 52 56 56 58 59 60 61 65 66 66 70 70 71 72 72 72 73 74 75 75 75 76 77 79 80 82 83 85 85 86 87 87 91 91 di Pericone. Il che la alcuna volta che alla cena nella quale la i convitati, con la come da loro con la là dove Pericon con la dormente uccisono e la ne montarono Marato e la al lor viaggio. La mare. Il che sentendo la dispiacque molto alla sommamente caro e alla ella si fosse, nobile mali alcun rispetto la delle bellezze di questa che era, dormendo la essere stati né dalla e chetamente tutta la venire, fé prender la sopra il mare aveva, la con quella sua bella questo e menatasene la informati dove stesse la molte volte udita la che nel luogo dove la e ’l pensiere a quella pareva ricevere per la amor di lei e non della dove dimorava la al palagio dove era la ricevuto, e ancora dalla E quasi alla la barca montato e alla Constanzio con la del padre e che la dove piú giorni la bella lasciva vita con una sua della preda la bella e amico la sua bella Antioco, a cui la bella sue cose e la sua cara e in quelle di questa mia. E te, carissima sia dalla piú bella L’amico mercatante e la v’era, domandò la bella in Cipri tornare. La la casa dove la bella della casa di lei questa Based upon/Testo di riferimento: G. Boccaccio, Decameron. V. Branca, ed. Torino: Einaudi, 19923. Data contained herein not to be republished in any form without prior written consent. Copyright © 2001 donna veggendo, e già donna piaceva il vino, sí donna venne; e in quella, donna solo se n’entrò donna la seguente notte donna dormiva e quella donna desta e piagnente donna, e’ suoi compagni donna donna amaramente e della donna e non veggendosi donna, sí come a colei donna donna altressí, per ciò donna dovere essere la donna e parendole assai donna, domandò il duca se donna donna, esso tutto ignudo donna donna né da altrui donna, la quale fisamente donna donna in guisa che romore donna piú che altra donna, piú non si dierono donna donna. Per che donna donna si dipartirono. donna di maravigliosa donna dimorava era, donna, imaginando che, donna donna la qual teneva, le donna fare, disse che donna, informati de’ suoi donna donna, dove da quegli che donna donna, e con essolui da’ donna donna da parte del duca donna che piagnea donna, che la sua donna donna rubata non gli donna pianse la sua donna, la quale rubata donna donna, e conoscendo donna donna; e col re di donna donna era a guardia donna lasciare a lui. donna, la quale io piú donna donna, priego che dopo la donna donna che mai formata donna similmente, queste donna quello che far donna rispose che con lui donna dimorava, essendo donna veduta; la qual, Edited by/Curata da Michael Papio Send questions, comments and corrections to: Per domande, commenti e correzioni scrivere a: [email protected] 41 DECAMERON WEB Concordance to the Decameron http://www.brown.edu/decameron Diti – Dovete PANFILO PANFILO PANFILO PANFILO PANFILO PANFILO CORNICE ELISSA ELISSA ELISSA ELISSA ELISSA ELISSA ELISSA ELISSA ELISSA ELISSA ELISSA ELISSA ELISSA ELISSA ELISSA ELISSA ELISSA ELISSA ELISSA ELISSA ELISSA ELISSA ELISSA ELISSA ELISSA ELISSA ELISSA FILOMENA FILOMENA FILOMENA FILOMENA FILOMENA FILOMENA FILOMENA FILOMENA FILOMENA FILOMENA FILOMENA FILOMENA FILOMENA FILOMENA FILOMENA II II II II II II II II II II II II II II II II II II II II II II II II II II II II II II II II II II II II II II II II II II II II II II II II II 7 7 7 7 7 7 8 8 8 8 8 8 8 8 8 8 8 8 8 8 8 8 8 8 8 8 8 8 8 8 8 8 8 8 9 9 9 9 9 9 9 9 9 9 9 9 9 9 9 92 95 97 99 106 114 2 7 7 8 10 12 16 21 23 24 37 37 38 40 48 49 56 58 59 61 63 63 66 71 76 80 81 82 6 8 8 8 11 16 20 21 22 24 25 25 26 27 28 si poteva. La bella chi voi siete. La annegata. A cui la Antigono, disse la bella cosa sentire. La imposto dalla veneranda varii casi della bella essendosi morta la del regno, che la e lui senza alcuna lontano da quel della seguissero, che una da dovere da una Il che la alla malvagità della Al romor della Giannetta, con la gentil in tanta grazia e della la qual cosa la gentil Aveva la gentil Il gentile uomo e la sua e dissegli la sano. Al quale la vita fia brieve. La mostrò segni: di che la a amore. A cui la forte contraria alla sí come savia peggiorò. Il che la suo signore e la domandato della gli amava: di che e la alla figliuola sí come a conte. E veggendo la se io credo che la mia grazia da Dio avere una tutte quelle virtú che né alcuna cosa era che a avea data alla sua che speri tu che una tua cosí santissima della onestà della mia di qui avere della tua e de’ costumi della casa usava e a cui la camera della gentil avvisò che la letto e sentendo che la due notti senza che la Based upon/Testo di riferimento: G. Boccaccio, Decameron. V. Branca, ed. Torino: Einaudi, 19923. Data contained herein not to be republished in any form without prior written consent. Copyright © 2001 donna, donna la quale donna, udendo che desso donna donna disse: "Io vorrei donna "a me parve, come donna, la quale donna donna, m’apparecchiò Idio donna donna: ma chi sa che donna donna di Gualtieri e a donna del figliuolo del donna, si pensò donna donna, senza alcuno donna donna la quale, ricca e donna, fatta come sono io donna donna udendo, subitamente donna che alla sua donna corsero molti, li donna in Londra venne donna e del marito di lei donna che lei dal padre donna, con la quale la donna donna questo udendo furon donna cosí: "Figliuol mio donna, troppo fidandosi donna donna, a cui piú tempo da donna donna contenta molto si donna disse: "E se voi donna a quello a che di donna, molto seco donna donna veggendo, aperse la donna di lui e un suo donna alla quale la donna e ’l conte si rise. donna, e maraviglioso donna donna che i fanciulli da donna alcuna sua ventura donna per moglie la piú donna o ancora cavaliere donna appartenesse, sí donna cominciò a far le donna naturalmente mobile donna, io mi crederei in donna donna, io son disposto donna donna fatta mia volontà, donna, quello e piú ne donna donna voleva gran bene, donna; e quivi, come se donna donna dormisse, con certi donna e una piccola donna di niente Edited by/Curata da Michael Papio Send questions, comments and corrections to: Per domande, commenti e correzioni scrivere a: [email protected] 42 DECAMERON WEB Concordance to the Decameron http://www.brown.edu/decameron Diti – Dovete FILOMENA FILOMENA FILOMENA FILOMENA FILOMENA FILOMENA FILOMENA FILOMENA FILOMENA FILOMENA FILOMENA FILOMENA FILOMENA FILOMENA FILOMENA FILOMENA FILOMENA FILOMENA DIONEO DIONEO DIONEO DIONEO DIONEO DIONEO DIONEO DIONEO DIONEO DIONEO DIONEO DIONEO DIONEO DIONEO DIONEO DIONEO DIONEO PAMPINEA CORNICE FILOSTRATO FILOSTRATO FILOSTRATO PAMPINEA PAMPINEA PAMPINEA PAMPINEA PAMPINEA PAMPINEA CORNICE FILOMENA FILOMENA II II II II II II II II II II II II II II II II II II II II II II II II II II II II II II II II II II II II III III III III III III III III III III III III III 9 9 9 9 9 9 9 9 9 9 9 9 9 9 9 9 9 9 10 10 10 10 10 10 10 10 10 10 10 10 10 10 10 10 10 CONCL INTRO 1 1 1 2 2 2 2 2 2 3 3 3 31 34 34 34 35 36 37 39 42 53 54 61 62 64 66 66 73 73 5 9 10 11 13 17 18 24 25 27 29 30 31 35 37 42 43 12 11 35 38 40 4 19 20 21 24 31 1 3 5 cose veramente della sua donna essere state; ma animo contro alla donna verso Genova se ne a Genova, scrivendo alla donna come tornato era e in parte fosse con la donna che miglior gli l’ambasciata, fu dalla donna con gran festa il coltello e presa la donna per lo braccio, convien morire." La donna, donna vedendo il altro. A cui la donna piagnendo disse: fu biasimato. La donna, donna rimasa sola e altra cosa una gentil donna di Genova chiamata a mille che io la sua donna non recherei a’ questa bugia alla tua donna? A cui Bernabò donna avere ricevuta dalla mia donna, donna la feci a un mio quanto quella buona donna gloriar si possa piacea e che facesse la donna venire. temere, perché quivi la donna venisse, ma piú con stato era fosse alla donna donato, che non era sí come valorosissima donna onorò, e donolle e bella e giovane donna per moglie, dove e mostrava l’uomo e la donna doversi abstenere grave malinconia della donna, donna a cui forse una seco menò la sua bella donna. E quivi standosi donna quale veggendo la bella donna, donna senza altro Riccardo dove la sua donna fosse, con piacesse prendesse e la donna gli rendesse. Per che egli disse: "Donna Donna, caro mi costa il Donna mi ti rende. La donna rivolta a lui, un di Chinzica. La donna disse: "Messere, piacere basciare; e alla donna comandò che con lui adunque in camera la donna e messer Riccardo pure un poco. La donna incominciò a ridere io non volessi, sarai donna della casa mia. mi fosti. A cui la donna rispose: "Del mio aver fatta, lasciata la donna donna, a Pisa si ritornò; l’amore che la donna gli portava, per fu cantanta: Qual donna canterà, s’io non tanto piacque a ciascuna donna e a’ tre giovani qual cosa riguardando la donna donna, e sola vedendosi, trovate modo. La donna udendo costui quant’io posso. La donna sel credette, e la quale fu bellissima donna donna, savia e onesta a torto contristata la donna e datole materia di nelle parole turbato: "Donna Donna, non vi sembro io Donna tornarci? A cui la donna rispose: "Signor ciò fatto avesse che la donna diceva, non gli l’onestà della donna sua. Coloro che purissima conscienza una donna innamorata d’un fatta da una bella donna a uno solenne passati, fu una gentil donna di bellezze ornata Based upon/Testo di riferimento: G. Boccaccio, Decameron. V. Branca, ed. Torino: Einaudi, 19923. Data contained herein not to be republished in any form without prior written consent. Copyright © 2001 Edited by/Curata da Michael Papio Send questions, comments and corrections to: Per domande, commenti e correzioni scrivere a: [email protected] 43 DECAMERON WEB Concordance to the Decameron http://www.brown.edu/decameron Diti – Dovete FILOMENA FILOMENA FILOMENA FILOMENA FILOMENA FILOMENA FILOMENA FILOMENA FILOMENA FILOMENA FILOMENA FILOMENA FILOMENA FILOMENA FILOMENA FILOMENA FILOMENA FILOMENA FILOMENA FILOMENA FILOMENA FILOMENA FILOMENA FILOMENA FILOMENA FILOMENA FILOMENA CORNICE PANFILO PANFILO PANFILO PANFILO PANFILO PANFILO PANFILO PANFILO PANFILO PANFILO PANFILO PANFILO PANFILO PANFILO PANFILO PANFILO PANFILO CORNICE ELISSA ELISSA ELISSA III III III III III III III III III III III III III III III III III III III III III III III III III III III III III III III III III III III III III III III III III III III III III III III III III 3 3 3 3 3 3 3 3 3 3 3 3 3 3 3 3 3 3 3 3 3 3 3 3 3 3 3 4 4 4 4 4 4 4 4 4 4 4 4 4 4 4 4 4 4 5 5 5 5 6 9 14 15 17 20 20 21 22 23 25 29 31 33 33 34 34 38 38 38 39 43 46 47 50 51 53 2 4 8 11 22 23 24 24 24 25 27 27 28 29 30 30 31 32 1 5 6 7 fosse, esser di gentil donna degno; e veggendo ed estimandola gentil donna, donna l’ascoltò e commendata molto la donna di questa sua A cui la donna disse: "Io ve ne esso facesse a quella donna, donna sí come ella gli la sagacità della donna comprese, e dalla casa n’andò della donna, donna la quale sempre e consolazion della donna, donna faccendo sembianti contrada. Ma la donna, donna dopo alquanto già ella avesse. La donna rispose: "Padre mio "Certo no, disse la donna "anzi, poi che io credendo ciò che la donna diceva, turbato della tua onestà. La donna fece sembiante di andare. E partita la donna, donna non accorgendosi avrebbe novelle dalla donna, donna e aspettò che dir che detto gli avea la donna che egli doveva data gliele avesse la donna. Ma il frate, donna parea dello amor della donna e del bel dono, cautamente fece alla sua donna vedere che egli l’altra cosa: di che la donna fu molto contenta, e andato via, cosí la donna n’andò al santo altri. A cui la donna rispose: "Lodato "Ora ecco" disse la donna "per questa volta fuor della chiesa la donna, donna che il valente uom non c’era, che la gentil donna ti dovesse la santità di questa donna, donna che le vai alle braccia della sua bella donna si mise. La quale molto lo ’ngegno della donna commendato e ancora non avea che una donna e una fante, né per fatto gli venia; e la donna altressí per amor potere essere colla donna in casa sua senza disse ogni cosa. La donna intese troppo bene convenutosi colla donna, donna ad ora che veduto nella quale giaceva la donna, donna né da altro era da lo monaco troppo colla donna alla scapestrata ed punto quivi, chiamò la donna senza muoversi, e che ella faceva. La donna, donna che motteggevole questo dimenare? La donna ridendo (e di buona di buona aria e valente donna era, e forse avendo di buona fede disse: "Donna Donna, io t’ho ben detto: Donna è. Disse allora la donna donna: "Non ve ne caglia suoi paternostri; e la donna e messer lo monaco monaco se n’andava e la donna al suo letto frate la penitenzia e la donna col monaco il suo molto bene stare alla donna donna, sí s’avvezzò a’ di lui parla alla sua donna ed, ella tacendo, infelicemente la donna di messer Francesco quale il Zima alla sua donna portava. Messer alquante parole alla donna vostra, tanto da Based upon/Testo di riferimento: G. Boccaccio, Decameron. V. Branca, ed. Torino: Einaudi, 19923. Data contained herein not to be republished in any form without prior written consent. Copyright © 2001 Edited by/Curata da Michael Papio Send questions, comments and corrections to: Per domande, commenti e correzioni scrivere a: [email protected] 44 DECAMERON WEB Concordance to the Decameron http://www.brown.edu/decameron Diti – Dovete ELISSA ELISSA ELISSA ELISSA ELISSA ELISSA ELISSA ELISSA ELISSA ELISSA ELISSA ELISSA ELISSA ELISSA ELISSA ELISSA ELISSA FIAMMETTA FIAMMETTA FIAMMETTA FIAMMETTA FIAMMETTA FIAMMETTA FIAMMETTA FIAMMETTA FIAMMETTA FIAMMETTA FIAMMETTA FIAMMETTA FIAMMETTA FIAMMETTA FIAMMETTA FIAMMETTA FIAMMETTA FIAMMETTA FIAMMETTA CORNICE CORNICE CORNICE EMILIA EMILIA EMILIA EMILIA EMILIA EMILIA EMILIA EMILIA EMILIA EMILIA III III III III III III III III III III III III III III III III III III III III III III III III III III III III III III III III III III III III III III III III III III III III III III III III III 5 5 5 5 5 5 5 5 5 5 5 5 5 5 5 5 5 6 6 6 6 6 6 6 6 6 6 6 6 6 6 6 6 6 6 6 7 7 7 7 7 7 7 7 7 7 7 7 7 8 9 10 10 11 16 17 18 23 23 24 25 26 27 29 31 31 5 7 8 10 11 13 15 16 16 19 21 25 26 28 33 35 40 42 50 1 1 1 3 4 5 7 8 9 12 15 17 17 andò nella camera alla né poco né molto. La da ogni uomo colla a dire: "Valorosa che mai uomo ad alcuna quello che la gentil gli rispondesse. La cominciò in forma della il Zima in persona della cosí rispose: "Carissima e però, carissima mia questo non disse la di farmi parlare colla oppinione avesse della n’andò in podesteria. La del giardino della dove trovò la gentil la grazia e l’amor d’una ciò in un’altra gentil ma questa seconda andare, essendo l’una che, per amor di quella il potrete. Alla al suo piacere avere la io trovai con la per che io chiamai la io feci fare alla sempre che egli alcuna Catella. La ha l’animo a quella disse: "Sete voi quella nello amore d’una in braccio avere una Non son io cosí gentil e il ramarichio della E conoscendo allora la turbato con una sua tempo; parla con la poi saviamente colla sua nostro cittadino la sua Elisei, il quale d’una la cagion si fosse, la spesso della sua crudel l’amore che alla sua era alla casa della sua E avendo sentito che la E questo detto con la verso la casa della sua dentro e vide la sua Based upon/Testo di riferimento: G. Boccaccio, Decameron. V. Branca, ed. Torino: Einaudi, 19923. Data contained herein not to be republished in any form without prior written consent. Copyright © 2001 donna, donna e quando detto donna biasimò molto donna si pose a sedere, e donna, egli mi pare esser donna donna portasse; e cosí donna gli rispondesse. donna, la quale il lungo donna donna, udendolo ella, a donna donna ebbe cosí parlato, donna, egli è per donna donna, Dio vi dea quella donna donna una sola parola; donna vostra e voi donna, ancora ne la prese donna donna, rimasa libera donna donna, e quello trovò donna donna che l’aspettava. donna si dee potere donna averlo posto; e per donna sommamente amasse; donna andata in qua e donna la quale egli piú donna piacque questo che donna mia; e per quello donna mia in casa una donna mia e la dimandai donna mia, a colei che donna vedesse gli si donna, udite le parole di donna donna con la qual domane donna che gli dovete donna strana, reo e donna strana, m’ha piú di donna? Ché non rispondi, donna donna grande; pure alla donna quanto piú saporiti donna, si parte di donna donna e falla del suo Già si donna si gode. donna perduta donna, monna Ermellina donna donna, avendo di sé a donna donna si ricordasse, e donna portava ed ella a donna. Né prima andò in donna donna era viva e sana, donna, che forte di ciò donna donna; e per ventura donna donna sedere in terra in Edited by/Curata da Michael Papio Send questions, comments and corrections to: Per domande, commenti e correzioni scrivere a: [email protected] 45 DECAMERON WEB Concordance to the Decameron http://www.brown.edu/decameron Diti – Dovete EMILIA EMILIA EMILIA EMILIA EMILIA EMILIA EMILIA EMILIA EMILIA EMILIA EMILIA EMILIA EMILIA EMILIA EMILIA EMILIA EMILIA EMILIA EMILIA EMILIA EMILIA EMILIA EMILIA EMILIA EMILIA EMILIA EMILIA EMILIA LAURETTA LAURETTA LAURETTA LAURETTA LAURETTA LAURETTA LAURETTA LAURETTA LAURETTA LAURETTA LAURETTA LAURETTA LAURETTA LAURETTA LAURETTA LAURETTA LAURETTA LAURETTA LAURETTA LAURETTA LAURETTA III III III III III III III III III III III III III III III III III III III III III III III III III III III III III III III III III III III III III III III III III III III III III III III III III 7 7 7 7 7 7 7 7 7 7 7 7 7 7 7 7 7 7 7 7 7 7 7 7 7 7 7 7 8 8 8 8 8 8 8 8 8 8 8 8 8 8 8 8 8 8 8 8 8 18 20 21 23 25 28 45 48 55 58 60 61 62 62 63 65 67 69 78 79 80 80 81 81 92 94 94 101 5 6 6 7 10 12 14 16 18 20 22 24 25 28 29 34 36 36 42 44 50 pace è vicina. La "Come, disse la fatti suoi; di che la Disse allora la alcuno amante? La giammai? A cui la d’uno uomo una voi sopra ogn’altra parole finite, quando la Disse allora la il vedrete tosto. La e di confortare la confidenzia avendo la diligenza, il quale la voi questo? Come la voi?" Quando la si credano. La un’altra volta la viso disse: "Carissima le raccontò. La avendo già alla si uscí della casa della di lui e della sua sazi, e spezialmente la A cui, udenti tutti, la va abbraccialo. La e a ciascuno uomo e e, senza piú turbarsi la avere una bellissima egli insieme colla sua loro, tanto che alla adunque a confessarsi la ad una bella e dilicata io vi ragionerò. La "E come, disse la "Adunque, disse la geloso che mai. La "Padre mio, disse la mia. Disse allora la e mi consumo. La bellezza piú che altra voi volentieri. La anello, la licenziò. La in uno avello. La se n’andò a casa della della promessa. La se stesso e la sua io ti reco è ciò che la avendo la miglior Based upon/Testo di riferimento: G. Boccaccio, Decameron. V. Branca, ed. Torino: Einaudi, 19923. Data contained herein not to be republished in any form without prior written consent. Copyright © 2001 donna, donna udendo costui, donna "se tu di donna si maravigliò forte donna: "Messere, io ho donna donna, udendo questo, donna donna rispose: "Certo no, donna è peccato naturale; donna da lui, se in parte donna, che donna donna: "Guardate che voi donna donna allora disse: donna con piú certa donna presa della santità donna gli avea donato donna il vide, cosí il donna il vide, conoscendo donna, rassicurata donna donna e con buona donna mia, rallegrati, donna di due cosí fatti donna mostrato ciò che donna, per dovere, quando donna donna e di tutti i suoi donna, che sapeva a cui donna donna rispose: "Niuna ce donna, che altro non donna donna che quivi era; e donna, discretamente donna donna per moglie, della donna a prendere alcuno donna venne disidero di donna allo abate, con donna, come voi siete, donna donna disse: "Padre mio, donna "vi potrà egli donna "debbo io rimaner donna disse: "Pur che donna "ciò che vi piace, donna: "Se cosí è, io donna donna, udendo questo, donna donna gloriar vi potete, donna teneva il viso donna lieta del dono e donna si tornò a casa, e donna, la quale di nero donna donna, veggendosi libera donna donna e ’l suo figliuolo donna, che fu tua, mandò donna donna che fosse nelle tue Edited by/Curata da Michael Papio Send questions, comments and corrections to: Per domande, commenti e correzioni scrivere a: [email protected] 46 DECAMERON WEB Concordance to the Decameron http://www.brown.edu/decameron Diti – Dovete LAURETTA LAURETTA LAURETTA LAURETTA LAURETTA LAURETTA LAURETTA LAURETTA LAURETTA NEIFILE NEIFILE NEIFILE NEIFILE NEIFILE NEIFILE NEIFILE NEIFILE NEIFILE NEIFILE NEIFILE NEIFILE NEIFILE NEIFILE NEIFILE NEIFILE NEIFILE NEIFILE NEIFILE NEIFILE NEIFILE NEIFILE NEIFILE NEIFILE NEIFILE NEIFILE CORNICE CORNICE CORNICE FIAMMETTA FIAMMETTA FIAMMETTA FIAMMETTA FIAMMETTA FIAMMETTA FIAMMETTA CORNICE PAMPINEA PAMPINEA PAMPINEA III III III III III III III III III III III III III III III III III III III III III III III III III III III III III III III III III III III IV IV IV IV IV IV IV IV IV IV IV IV IV IV 8 8 8 8 8 8 8 8 8 9 9 9 9 9 9 9 9 9 9 9 9 9 9 9 9 9 9 9 9 9 9 9 9 9 9 INTRO INTRO INTRO 1 1 1 1 1 1 1 2 2 2 2 64 64 65 65 70 71 75 76 76 25 29 29 30 31 35 35 36 37 37 37 38 39 41 42 43 45 48 48 49 49 50 51 53 53 54 12 13 14 5 5 9 10 12 17 60 1 12 14 16 visitò la bella le sventure, la un figliuolo della tua santo abate e della tua Benedetto e della mia e consola la tua portare i figliuoli, la dello abate fatta alla per innanzi: di che la lei avrete che con una dove da tutti come lor sí come savia Avendo la si tornarono alla il quale una buona domandò la buona madre, savissima e buona la casa e ’l nome della là se n’andò; e la salutatele, disse alla parlare. La gentil e me consolare. La disse la gentil maniera, che la gentil A cui la gentil convenevole. Alla parve questa alla gentil dare opera che la buona fu piacer di Dio, la volta contentò la gentil non volle piú la gentil ne vada. La gentil cosí fare. La gentil di che la gentil albergo. La gentil e aveva una sua avviene, che la buona per la morte della sua e savia piú che a padre, sí come gran del palagio la quale la tornata alla innamorata nella grotta e attese la giú venutone, essendo la Al quale la dà a vedere ad una avvenne che una giovane sue novelle; per che la oggi. Disse allora Based upon/Testo di riferimento: G. Boccaccio, Decameron. V. Branca, ed. Torino: Einaudi, 19923. Data contained herein not to be republished in any form without prior written consent. Copyright © 2001 donna e con lei si diede donna ingravidò, e donna, il quale farai che donna donna e per amor di san donna, m’hanno delle pene donna donna, la qual sempre, donna donna partorí un figliuol donna, piú geloso non fu donna donna contenta, donna di piú alto donna fu ricevuta. Quivi donna, con gran donna donna tutto racconcio il donna e la sua risposta donna vedova teneva, donna dello albergo chi donna, si sta; e forse, donna donna e della sua donna e la sua figliuola donna, quando le piacesse donna donna, levatasi, disse donna donna rispose che niuna donna "ogni cosa che vi donna, dando fede alle donna donna disse: "Madonna, se donna, sí come bisognosa, donna donna, temendo non forse donna donna riavesse il suo donna ingravidò in due donna la contessa degli donna gravare di tal donna le disse che, se donna allora, da donna vie piú che donna, per torre materia donna donna moglie, la quale donna passò di questa donna tanto sconsolato donna per avventura non donna, in molte donna donna teneva, si poteva donna. La quale, acciò donna donna. La quale il donna donna, la quale Ghismonda donna donna disse: "Tancredi, donna che l’Agnolo donna bamba e sciocca, donna gli disse che egli donna mestola: "E chi ve Edited by/Curata da Michael Papio Send questions, comments and corrections to: Per domande, commenti e correzioni scrivere a: [email protected] 47 DECAMERON WEB Concordance to the Decameron http://www.brown.edu/decameron Diti – Dovete PAMPINEA PAMPINEA PAMPINEA PAMPINEA PAMPINEA PAMPINEA PAMPINEA PAMPINEA PAMPINEA PAMPINEA PAMPINEA PAMPINEA PAMPINEA PAMPINEA PAMPINEA PAMPINEA PAMPINEA PAMPINEA PAMPINEA CORNICE LAURETTA LAURETTA LAURETTA LAURETTA LAURETTA LAURETTA ELISSA ELISSA ELISSA ELISSA ELISSA ELISSA ELISSA CORNICE PANFILO NEIFILE NEIFILE NEIFILE NEIFILE NEIFILE NEIFILE FILOSTRATO FILOSTRATO FILOSTRATO FILOSTRATO FILOSTRATO FILOSTRATO FILOSTRATO FILOSTRATO IV IV IV IV IV IV IV IV IV IV IV IV IV IV IV IV IV IV IV IV IV IV IV IV IV IV IV IV IV IV IV IV IV IV IV IV IV IV IV IV IV IV IV IV IV IV IV IV IV 2 2 2 2 2 2 2 2 2 2 2 2 2 2 2 2 2 2 2 3 3 3 3 3 3 3 4 4 4 4 4 4 4 5 6 8 8 8 8 8 8 9 9 9 9 9 9 9 9 20 21 23 27 29 30 30 32 34 36 38 41 41 43 45 47 47 50 51 2 8 21 22 27 28 32 14 15 15 17 21 21 25 2 37 4 5 10 27 32 32 6 6 14 15 15 17 17 17 non mi perdonate. Donna zucca al vento, la siete la piú avventurata donna che oggi sia al che voi, piú che altra donna che viva, tener vi Disse allora donna pocofila: "Ben mi non per l’uscio. La donna rispose che fatto se n’andò a casa della donna, donna e in quella nella camera della donna. La quale, come donna per la qual cosa con donna Lisetta trovandosi, compagnia. La donna, donna come desinato ebbe vel dich’io? disse la donna "il vostro corpo dopo molto cianciare la donna se ne tornò a casa; leggiero. Allora la donna, donna che piccola sí come la piú bella donna, donna per quello che cose. Disse la donna: donna "Comare, voi siete quale, per riprender la donna una notte andatovi, I cognati della donna entrati nella villania dissero alla donna, donna e lei ultimamente siate: e i cognati della donna, donna avvisando che voi aveva de’ parenti della donna vi si condusse: e Lauretta voltato disse: "Donna Donna, seguite appresso Donna il quale d’una sua donna avea piú figliuoli, paese, bella e gentil donna donna, e quella con ogni l’amistà della donna amata avesse o no, di consentimento della donna donna, quasi da loro ne mandasse la colpevole donna donna, acciò che a lui Ughetto prese e la sua donna donna; e loro, che di tempo. La giovane donna donna, che tutto questo avendo le parole della donna intese e per non dovere la nave della donna passare. Né fu mi venga se non una donna donna, per lo cui amore nave veduta aveva la donna troppo piú bella ove dar non volesser la donna donna, a ricever la il corpo della bella donna ricoglier di mare, Gerbino e della sua donna donna, dopo un pietoso volentieri per sua donna la sposerebbe. una novella d’una donna la quale, mentre il quale d’una sua donna un figliuolo ebbe I tutori dissero che la donna parlava bene e che malavoglienza alla donna portarne, la quale ’l mantel chiusa, tra donna e donna mettendosi, chiusa, tra donna e donna mettendosi, non una bellissima e vaga donna per moglie, messer uno altro fece, che la donna se n’accorse; e se ne tornò. La donna donna, che udito aveva il A cui il marito disse: "Donna Donna, io ho avuto da lui Donna di qui domane, di che la donna un poco turbatetta tempo fu, con la sua donna si mise a tavola. fece porre davanti alla donna donna, sé mostrando e lodogliele molto. la donna donna, che svogliata non Based upon/Testo di riferimento: G. Boccaccio, Decameron. V. Branca, ed. Torino: Einaudi, 19923. Data contained herein not to be republished in any form without prior written consent. Copyright © 2001 Edited by/Curata da Michael Papio Send questions, comments and corrections to: Per domande, commenti e correzioni scrivere a: [email protected] 48 DECAMERON WEB Concordance to the Decameron http://www.brown.edu/decameron Diti – Dovete FILOSTRATO FILOSTRATO FILOSTRATO FILOSTRATO FILOSTRATO FILOSTRATO FILOSTRATO FILOSTRATO CORNICE DIONEO DIONEO DIONEO DIONEO DIONEO DIONEO DIONEO DIONEO DIONEO DIONEO DIONEO DIONEO DIONEO DIONEO DIONEO DIONEO DIONEO DIONEO DIONEO DIONEO DIONEO DIONEO DIONEO DIONEO DIONEO DIONEO DIONEO DIONEO CORNICE CORNICE PANFILO PANFILO PANFILO PANFILO EMILIA EMILIA EMILIA EMILIA EMILIA EMILIA IV IV IV IV IV IV IV IV IV IV IV IV IV IV IV IV IV IV IV IV IV IV IV IV IV IV IV IV IV IV IV IV IV IV IV IV IV IV V V V V V V V V V V V 9 9 9 9 9 9 9 9 10 10 10 10 10 10 10 10 10 10 10 10 10 10 10 10 10 10 10 10 10 10 10 10 10 10 10 10 10 CONCL 1 1 1 1 1 2 2 2 2 2 2 18 18 19 21 23 24 25 25 1 4 5 7 8 12 13 14 14 15 16 17 17 18 20 20 20 24 24 30 30 32 33 34 35 39 41 44 53 18 1 33 36 59 59 24 24 25 26 37 39 ebbe veduto che la donna tutto l’ebbe l’ebbe mangiato, disse: "Donna Donna, Donna chente v’è paruta questa vivanda? la donna rispose: cosa vi piacque. la donna, donna udito questo, del petto. la donna donna, udendo questo di terra, per che, come la donna cadde, non del castello della donna donna, con grandissimo castello medesimo della donna in una medesima ladro; la fante della donna racconta alla e tutto ciò che a una donna può piacere meglio che il giacere con una donna una volta si penava era infamato, di che la donna poco curò, diletto preso ebbero, la donna gli cominciò a per la qual cosa la donna donna, sappiendo lui la camera e aspettando la donna donna, avendo o per e fusi adormentato. La donna donna, come prima poté movea punto; per che la donna alquanto turbata corpo morto; di che la donna donna, alquanto l’asino. Per che la donna cominciò a temere alquanto, temendo la donna di non aggiugnere quel disse che la donna dicea, cioè casa era. A cui la donna disse: "E dove il Piacque alla donna il consiglio della e gagliarda era, dalla donna aiutata sopra le Ruggieri, e andando la donna innanzi a guardar nella camera della mia donna donna, e ora mi pare per lo quale la donna donna, dormendo io, qui prestatori; il che la donna e la sua fante quale Ruggieri era la donna sentiva sí fatto poteva in istato. La donna donna, che da altro A cui il maestro disse: "Donna Donna, tu avvisi che Donna l’avea. Come la donna ebbe questo udito, per comandamento della donna era andata a saper non so vedere io. La donna allora comprendendo ogni cosa. La donna donna, sí come colei alla volendo che la vostra donna donna, la quale in sala ne domandi, e alla sua donna fu carissimo oltre l’aspetto di tal donna nella danza era, se savio ed Efigenia sua donna rapisce in mare: è piagnere disse: "Nobile donna donna, non ti sconfortare l’acquisto della donna aveva conceduto a che poco senza la tua donna curi, ma la tua donna curi, ma la tua donna t’è cara di riavere in casa d’una bonissima donna saracina, alla di sue bisogne, e ella è donna antica e disse cosí fece. La donna donna, la qual vecchia amore venne della buona donna e dell’altre, che la qual cosa alla buona donna con cui dimorava piacque alla gentil donna di volere esser Based upon/Testo di riferimento: G. Boccaccio, Decameron. V. Branca, ed. Torino: Einaudi, 19923. Data contained herein not to be republished in any form without prior written consent. Copyright © 2001 Edited by/Curata da Michael Papio Send questions, comments and corrections to: Per domande, commenti e correzioni scrivere a: [email protected] 49 DECAMERON WEB Concordance to the Decameron http://www.brown.edu/decameron Diti – Dovete EMILIA EMILIA ELISSA ELISSA ELISSA ELISSA ELISSA ELISSA ELISSA ELISSA ELISSA FILOSTRATO FILOSTRATO FILOSTRATO FILOSTRATO FILOSTRATO FILOSTRATO FILOSTRATO FILOSTRATO FILOSTRATO FILOSTRATO FILOSTRATO FILOSTRATO FILOSTRATO CORNICE NEIFILE NEIFILE LAURETTA LAURETTA LAURETTA LAURETTA LAURETTA LAURETTA LAURETTA LAURETTA LAURETTA LAURETTA LAURETTA CORNICE FILOMENA FILOMENA FILOMENA FILOMENA FILOMENA FILOMENA CORNICE FIAMMETTA FIAMMETTA FIAMMETTA V V V V V V V V V V V V V V V V V V V V V V V V V V V V V V V V V V V V V V V V V V V V V V V V V 2 2 3 3 3 3 3 3 3 3 3 4 4 4 4 4 4 4 4 4 4 4 4 4 5 5 5 7 7 7 7 7 7 7 7 7 7 7 8 8 8 8 8 8 8 9 9 9 9 43 47 41 41 42 48 49 50 51 53 54 4 6 18 20 23 33 33 34 36 37 37 39 47 2 34 36 10 11 12 12 17 19 23 23 25 25 26 1 13 14 17 23 36 40 1 6 14 18 avea dalla gentil donna con la quale onorata molto la gentil donna con la quale la ventura v’era una sua donna, donna la qual bonissima qual bonissima e santa donna era; e veggendo la gliele contò tutto. La donna, donna che conoscea quale al presente era la donna sua; di che Pietro fu da parte della donna fatto chiamare; il la quale avea della donna, donna lasciava; e se fu minore. La gentil donna, donna raccoltolo e si poté, la gentil donna fé loro onorevoli ivi a parecchi dí, la donna insieme con loro, nacque d’una sua donna chiamata madonna messer Lizio o la sua donna prendevano, che donne attempate. La donna disse allora: "Figl "Dunque, disse la donna "che vuoi tu che si messer Lizio dalla sua donna, donna per ciò che alla camera della sua donna e chiamolla, dicendo: "Sú tosto, donna, donna lievati e vieni a in mano. Disse la donna: donna "Come può questo se tu vien tosto. La donna, donna affrettatasi di cantare. Di che la donna, donna tenendosi forte di messer Lizio le disse: "Donna Donna, guarda che per Donna nell’altrui. Di che la donna racconsolata, fatta, messer Lizio e la donna partendosi dissono: Aveva ciascuna donna donna, la novella di lei, che ancora bella donna era, gli parve vi fu dentro dalla mia donna e sua madre bel luogo, al quale la donna sua con la per la qual cosa la donna con la sua entrati innanzi alla donna e agli altri che a venire, la quale la donna con la sua vicina era, aspettata la donna donna, con lei a casa se disse: "Come vuoi tu, donna mia, che io qui salute pregando. La donna donna, dolente senza la verità rivolgendo. La donna la si credette, e che questo fosse. La donna donna, veggendo il marito presto a creder che la donna non era stata, di morire. La donna s’ingegnò, in i parenti suoi e quella donna amata da lui ad un della sua crudel donna donna, comandato a tutta altissimi messi da una donna donna; per che, rotto il della sventurata donna donna, dalla qual nacque nimica, non come amata donna donna; e quante volte lo strazio della crudel donna donna; e fatti mettere fornita, e andata via la donna e ’l cavaliere, dà a mangiare alla sua donna venutagli a casa; avviene, d’una gentil donna chiamata monna guerire. La donna donna, udendo questo, miglioramento. La donna la mattina seguente Based upon/Testo di riferimento: G. Boccaccio, Decameron. V. Branca, ed. Torino: Einaudi, 19923. Data contained herein not to be republished in any form without prior written consent. Copyright © 2001 Edited by/Curata da Michael Papio Send questions, comments and corrections to: Per domande, commenti e correzioni scrivere a: [email protected] 50 DECAMERON WEB Concordance to the Decameron http://www.brown.edu/decameron Diti – Dovete FIAMMETTA FIAMMETTA FIAMMETTA FIAMMETTA FIAMMETTA FIAMMETTA FIAMMETTA FIAMMETTA FIAMMETTA FIAMMETTA FIAMMETTA FIAMMETTA CORNICE CORNICE DIONEO DIONEO DIONEO DIONEO DIONEO DIONEO DIONEO DIONEO DIONEO DIONEO DIONEO DIONEO DIONEO DIONEO DIONEO DIONEO DIONEO DIONEO DIONEO DIONEO FILOMENA FILOMENA FILOMENA FILOMENA LAURETTA LAURETTA NEIFILE NEIFILE NEIFILE FILOSTRATO FILOSTRATO FILOSTRATO FILOSTRATO FILOSTRATO FILOSTRATO V V V V V V V V V V V V V V V V V V V V V V V V V V V V V V V V V V VI VI VI VI VI VI VI VI VI VI VI VI VI VI VI 9 9 9 9 9 9 9 9 9 9 9 9 10 10 10 10 10 10 10 10 10 10 10 10 10 10 10 10 10 10 10 10 10 10 1 1 1 1 3 3 4 4 4 7 7 7 7 7 7 18 23 24 25 25 26 27 28 33 33 37 43 1 1 5 14 25 27 28 31 35 38 39 42 42 43 43 46 53 53 55 59 60 62 3 4 5 8 6 8 8 9 9 3 4 5 7 8 8 seguente, presa un’altra non c’è, questa buona di che potere onorar la d’alcuna cosa la gentil degna vivanda di cotal lieto viso ritornò alla Laonde la dimorate, parendo alla udendo ciò che la Il quale pianto la avanti. La qual cosa la Il quale cosí fatta va a cenare altrove; la messovi dalla moglie; la inganni della sua Avendo adunque la buona secondo che alla giovane fece. E essendosi la aperto gli fosse. La è stato cosí? disse la aveva detto la gridò: "Or veggio, te ne pago! Il che la io dissi. Udendo la avrebbe con parole la cose! ecco buona e santa ecco fede d’onesta vi fosse, a cui la trovato che la sua camera nella quale la che voi siete! La disse: "Or non piú, "Certo no disse la che ramaricare. La oggi poche o non niuna fatto da una gentil una gentile e costumata mondo. Al quale la la quale era assai bella presente ci ha tolta "Voi non l’avrí da mi, l’avrí da mi. Di che per non crucciar la sua seppe fare una gentil cosí fosse arsa quella avvenne che una gentil cioè la morte della sua avendo al fallo della prendere, accusata la Based upon/Testo di riferimento: G. Boccaccio, Decameron. V. Branca, ed. Torino: Einaudi, 19923. Data contained herein not to be republished in any form without prior written consent. Copyright © 2001 donna in compagnia, per donna moglie di questo donna, per amor della donna donna e non volendo, non donna. E però, senza donna donna nel suo giardino e donna con la sua compagna donna tempo di dire donna adomandava e donna prima credette che donna vedendo e udendo, donna e cui egli cotanto donna sua si fa venire un donna biasima la moglie donna, compassione avendo donna donna cosí fatto pensiero donna ne venivan piacendo donna col giovane posti a donna, questo sentendo, donna donna. Pietro allora donna donna: "Egli è che donna donna, quello per che donna donna udendo, e vedendo donna queste cose, donna d’Ercolano difesa; donna che costei dee donna, ché mi sarei donna "Sí, donna rispondeva: donna dolente, presolo donna con la maggior donna, veggendo che egli donna donna; di questo ti donna donna "che egli non ha donna levata sú, udendo donna rimasa ci è la qual donna a un cavaliere mi donna e ben parlante, il donna rispose: "Messere, donna e era nepote d’un donna, il cui nome fu donna donna Brunetta, voi non donna Brunetta essendo un donna, spiccata l’una donna donna della quale intendo donna che dal marito donna e bella e oltre ad donna. E per ciò, donna donna provare assai donna, la fece richiedere donna Edited by/Curata da Michael Papio Send questions, comments and corrections to: Per domande, commenti e correzioni scrivere a: [email protected] 51 DECAMERON WEB Concordance to the Decameron http://www.brown.edu/decameron Diti – Dovete FILOSTRATO FILOSTRATO FILOSTRATO FILOSTRATO FILOSTRATO FILOSTRATO FILOSTRATO FILOSTRATO CORNICE CORNICE EMILIA EMILIA EMILIA EMILIA EMILIA EMILIA EMILIA EMILIA EMILIA EMILIA EMILIA EMILIA EMILIA EMILIA EMILIA EMILIA EMILIA EMILIA FILOSTRATO FILOSTRATO FILOSTRATO FILOSTRATO FILOSTRATO ELISSA ELISSA ELISSA ELISSA ELISSA ELISSA ELISSA ELISSA ELISSA ELISSA ELISSA ELISSA ELISSA ELISSA ELISSA LAURETTA VI VI VI VI VI VI VI VI VI VI VII VII VII VII VII VII VII VII VII VII VII VII VII VII VII VII VII VII VII VII VII VII VII VII VII VII VII VII VII VII VII VII VII VII VII VII VII VII VII 7 7 7 7 7 7 7 7 CONCL CONCL 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 2 2 2 2 2 3 3 3 3 3 3 3 3 3 3 3 3 3 3 3 4 9 13 14 16 17 18 18 19 4 6 5 6 8 12 15 16 17 19 20 21 23 25 27 29 30 31 32 33 3 18 19 25 27 4 4 5 14 16 18 20 22 23 23 23 24 27 30 34 4 la fece richiedere. La marito v’accusa. La a questo, non che alcuna senza alcun dubbio la seguí prestamente la e di tanta e sí famosa voce tutti gridarono la partí dal giudicio; e la ragionato tanto, che, se domane si dica, poi che Bernardo e la lauda di costui una bellissima cenò e albergò con la vi venne: di che la il sentí, e la punzechiò un poco la nostro sia tocco. La sia tocco. Disse la allora Gianni: "Va, abbia, nuocere. La ella? Disse la e giunti quivi, disse la Gianni: "Bene. E la diceva: "I denti. La ritrovandosi con la che alcuni dicono che la v’era venuto; e che la vicina, la quale è una alcuna volta avviene che io non fui figliuola di Disse il marito: "Deh! a dire: "Dove se’, buona se’ tu? Io vorrei la vicina, e assai bella alcuno ed essendo la non dispiacesse alla disiderava. La buona e non frate. La che il generò? La "Mai sí rispose la vostro marito. La Rinaldo venuto a casa la che una fanticella della paternostro, egli colla e picchiò e chiamò la ci potrà essere. La "O marito mio, disse la a vedere. Disse la d’una semplicetta Based upon/Testo di riferimento: G. Boccaccio, Decameron. V. Branca, ed. Torino: Einaudi, 19923. Data contained herein not to be republished in any form without prior written consent. Copyright © 2001 donna, donna che di gran cuore donna, senza sbigottire donna donna, quando fatta fu, donna donna ad ogni sua donna "domando io voi, donna quasi tutti i donna aver ragione e dire donna lieta e libera, donna Licisca non fosse donna Licisca data ce donna Matelda e cotali donna e vaga per moglie, donna; e ella standogli donna donna fu molto dolente, e donna altressí; ma, acciò donna e disse: "Tessa, donna, che molto meglio donna donna: "Tocco? Oimè, donna donna, non aver paura, se donna donna, acciò che Federigo donna donna: "Ben la so io donna donna a Gianni: "Ora donna cominciò l’orazione donna, poi che in questa donna donna, molto di questa donna donna aveva ben volto il donna aveva fatta donna molto vecchia, mi donna niuna alcuna al donna da ciò: e tu mi donna, non ti dar donna donna? Al quale il donna donna con la quale io donna e moglie d’un ricco donna gravida, pensossi donna. Addivenne non donna donna, veggendosi molto donna donna fece bocca da donna rispose: "È piú suo donna. "Adunque disse donna donna, che loica non donna donna e vedendo quivi donna, assai bella e donna donna, che il fanciullin donna donna. Madonna Agnesa donna donna, da subito donna donna "e’ gli venne donna: "Non andare, ché donna donna adoperata che io Edited by/Curata da Michael Papio Send questions, comments and corrections to: Per domande, commenti e correzioni scrivere a: [email protected] 52 DECAMERON WEB Concordance to the Decameron http://www.brown.edu/decameron Diti – Dovete LAURETTA LAURETTA LAURETTA LAURETTA LAURETTA LAURETTA LAURETTA LAURETTA LAURETTA LAURETTA LAURETTA LAURETTA LAURETTA LAURETTA LAURETTA LAURETTA LAURETTA LAURETTA LAURETTA LAURETTA LAURETTA LAURETTA LAURETTA LAURETTA CORNICE CORNICE FIAMMETTA FIAMMETTA FIAMMETTA FIAMMETTA FIAMMETTA FIAMMETTA FIAMMETTA FIAMMETTA FIAMMETTA FIAMMETTA FIAMMETTA FIAMMETTA FIAMMETTA FIAMMETTA FIAMMETTA FIAMMETTA FIAMMETTA FIAMMETTA FIAMMETTA FIAMMETTA FIAMMETTA FIAMMETTA FIAMMETTA VII VII VII VII VII VII VII VII VII VII VII VII VII VII VII VII VII VII VII VII VII VII VII VII VII VII VII VII VII VII VII VII VII VII VII VII VII VII VII VII VII VII VII VII VII VII VII VII VII 4 4 4 4 4 4 4 4 4 4 4 4 4 4 4 4 4 4 4 4 4 4 4 4 5 5 5 5 5 5 5 5 5 5 5 5 5 5 5 5 5 5 5 5 5 5 5 5 5 5 5 5 6 9 9 10 11 11 11 12 13 14 16 17 18 20 24 26 28 28 29 30 30 1 2 3 6 7 9 17 18 19 20 21 21 22 24 25 26 28 30 32 34 36 37 38 39 40 moglie una bellissima donna, donna il cui nome fu geloso, di che la donna avvedendosi prese cadde nell’animo alla donna di farlo morire del non vi mancava, pensò la donna di trovare maniera la innamorata donna continuando, come era, cioè che la donna lui inebriasse per che fosse mai, il che la donna credendo né Tofano, come la donna non vi sentí, cosí che tornare vedesse la donna e le facesse e tanto stette che la donna tornò, la quale, ebbe sofferto, disse: "Donna Donna, tu ti fatichi Donna ti si conviene. La donna lo ’ncominciò a niun la sapeva. La donna donna, veggendo che il mi puoi tu fare? La donna donna, alla quale Amore per la qual cosa la donna disse: "Or ecco, io per la via, se n’andò la donna verso il pozzo; e e corse al pozzo. La donna donna, che presso che ciò fosse. La donna cominciò piagnendo forte. La donna co’ suoi vicini di ciò che contro alla donna diceva: e in brieve infino a’ parenti della donna donna. Li quali venuti presero le cose della donna e con lei si ’l suo bene voleva alla donna donna, ebbe alcuni amici con buona pace riebbe la donna a casa sua, alla guardia all’uscio, la donna per lo tetto si fa ciascun commendata la donna che ella bene che si fa loro dalla lor donna donna, e massimamente ciò che una donna fa a un marito avendo una bellissima donna per moglie di lei guardia servati. La donna donna, lasciamo stare che la festa del Natale, la donna disse al marito che confessare? Disse la donna donna: "Come? credi tu di presente a casa. Alla donna pareva mezzo avere mattina della pasqua, la donna si levò in su a sedere in coro. La donna venuta alla chiesa venne, e udendo dalla donna che confessar si conosciuto dalla donna donna; la quale, questo tra l’altre cose che la donna gli disse, adunque fermo domandò la donna donna: "E come? Non giace marito con voi? La donna rispose: "Messer sí "Messere, dissela donna "il prete con che rimanere. A cui la donna disse: "Messere, A cui disse la donna donna: "Io ne son dolente innanzi. A cui la donna disse: "Messer, lui. Disse allora la donna donna: "Se questo vi dà all’uno e all’altro. La donna tornò dalla chiesa venisse, disse alla donna donna: "A me conviene t’andrai a letto. La donna rispose: "In buona quel venne; al quale la donna disse ciò che fatto Based upon/Testo di riferimento: G. Boccaccio, Decameron. V. Branca, ed. Torino: Einaudi, 19923. Data contained herein not to be republished in any form without prior written consent. Copyright © 2001 Edited by/Curata da Michael Papio Send questions, comments and corrections to: Per domande, commenti e correzioni scrivere a: [email protected] 53 DECAMERON WEB Concordance to the Decameron http://www.brown.edu/decameron Diti – Dovete FIAMMETTA FIAMMETTA FIAMMETTA FIAMMETTA FIAMMETTA FIAMMETTA FIAMMETTA FIAMMETTA FIAMMETTA FIAMMETTA FIAMMETTA FIAMMETTA CORNICE PAMPINEA PAMPINEA PAMPINEA PAMPINEA PAMPINEA PAMPINEA PAMPINEA PAMPINEA PAMPINEA PAMPINEA PAMPINEA PAMPINEA PAMPINEA PAMPINEA PAMPINEA PAMPINEA PAMPINEA PAMPINEA PAMPINEA PAMPINEA PAMPINEA FILOMENA FILOMENA FILOMENA FILOMENA FILOMENA FILOMENA FILOMENA FILOMENA FILOMENA FILOMENA FILOMENA FILOMENA FILOMENA FILOMENA FILOMENA VII VII VII VII VII VII VII VII VII VII VII VII VII VII VII VII VII VII VII VII VII VII VII VII VII VII VII VII VII VII VII VII VII VII VII VII VII VII VII VII VII VII VII VII VII VII VII VII VII 5 5 5 5 5 5 5 5 5 5 5 5 6 6 6 6 6 6 6 6 6 6 6 6 6 6 6 6 6 6 6 6 6 6 7 7 7 7 7 7 7 7 7 7 7 7 7 7 7 42 45 46 46 48 50 52 52 54 59 59 59 2 4 5 6 6 7 8 9 10 11 12 14 14 15 17 17 19 20 22 23 27 29 4 8 12 13 14 15 17 18 19 22 26 27 28 31 32 una camera terrena. E la donna avendo fatti serrar venuto vi fosse. La donna, donna che molto bene prete all’entrata, e la donna continuamente col che confessata s’era. La donna rispose che non segherò le veni. La donna disse che non era che ti confessò? La donna disse: "Non che prete e tosto. La donna cominciò a un savio uomo è da una donna semplice menato segreti della tua buona donna, donna e senza prender avere il segreto della donna sentito, udendo rispondere, ebbe la donna per buona e per Per che la savia donna, donna quasi licenziata ciascuno ottimamente la donna aver fatto e quel i beni, fu una giovane donna e gentile e assai sodisfaccendo a questa donna molto il suo marito essendo costei bella donna e avvenevole, di suo; per la qual cosa la donna, donna temendo e E essendosene la donna, donna che madonna sentendo il marito della donna essere andato porta. La fante della donna vedutolo n’andò tutto solo. La donna, donna udendo questo, fu lui avea che avesse la donna, donna vi si nascose; e se ne salí suso. La donna, donna fatto buon viso e della credenza della donna avvenne che il corse alla camera della donna e disse: "Madonna, giú nella corte. La donna, donna udendo questo e del cavaliere, come la donna gl’impose cosí fece fece. Il marito della donna, donna già nella corte uomo montato sú trovò la donna sua in capo della minacciando? La donna, donna tiratasi verso la Disse allora il marito: "Donna Donna, ben facesti: Donna quel giovane. La donna rispose: "Messere, Dio e di questa gentil donna donna, scampato sono. l’amaestramento della donna avuto, quella sera e avea della sua donna un figliuol senza dí seguente vide questa donna a una festa e assai spesso la sua donna donna, tanto bene e sí a vincere, di che la donna faceva maravigliosa tutte le femine della donna partite e soli sospiro. La donna guardatolo disse: Disse allora la donna donna: "Deh! dilmi per il primo; per che la donna ancor da capo il ridiciate. A cui la donna disse: "Per certo voce mia. La gentil donna donna, parlando Anichino, Anichin lasciata la donna andò a fare alcune s’andò a dormire, e la donna appresso, e, come dal canto donde la donna dormiva se n’andò e Egano: "Che è ciò, donna donna, di che tu mi temendo forte non la donna il volesse Based upon/Testo di riferimento: G. Boccaccio, Decameron. V. Branca, ed. Torino: Einaudi, 19923. Data contained herein not to be republished in any form without prior written consent. 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La mise una guarnacca della Anichino. La delle mani della fosse mai; e essendo la Poi, non parendo alla alla camera; il quale la Allora disse la d’avere la piú leal con Anichino e egli e la fatto, Anichino e la seguita l’amante la tenuto forte dalla prese una giovane gentil per la qual cosa la notte che, dormendo la trovatolo al dito della dal dito della come soleva far la a difendersi. La Li fratelli della I fratelli della non dicesse loro. La e di tutto. La i capelli? La di dir nulla. La dove udirete d’una per moglie una gran se ne curasse; di che la io son giovane e fresca gli fece della sua n’era, e dubitò non la parole vengano della mia cosa che la mia Pirro se ne tornò alla la cameriera confortò la in quanto fuoco la tua che una cosí fatta vuoi a lui della sua senza fallo alla tua a compiacere alla alla Lusca gravi e alla far dovesse la gentil lei Nicostrato: "Ohimè, a dire: "Deh! come la essendosi già la principii ha dati la il lor sollazzo, la terza cosa entrò la Based upon/Testo di riferimento: G. Boccaccio, Decameron. V. Branca, ed. Torino: Einaudi, 19923. Data contained herein not to be republished in any form without prior written consent. Copyright © 2001 donna rispose a Egano e donna e un velo in capo e donna, come sentí lui donna donna e centomila volte donna tornata nel letto, donna che Anichino donna domandò se Anichin donna: "Lodato sia Idio donna donna e il piú fedel donna ridesser di questo donna ebbero assai agio donna mette in luogo di donna l’udí dire che egli donna male a lui donna sentiva gravissimo donna e Arriguccio donna legato, disse seco donna, al suo il legò e donna donna, e Ruberto che donna donna, come Arriguccio donna donna, che eran tre, e la donna donna, crucciati forte di donna donna disse: "Io non so donna, rivolta a donna donna rispose: "In questa donna rivolta verso i donna alla quale nelle donna non meno ardita che donna intollerabile noia donna e piena e copiosa donna. La qual cosa donna donna ciò facesse dirgli donna, e per ciò guarda donna donna m’imporrà ti donna, la quale udendole donna donna, e cercato di Pirro donna donna e mia stea per donna, cosí bella, cosí donna donna? Sciocco se’ se donna donna ne seguirà, ma tu donna, dove certificar si donna donna gravissime: ma pure donna; la quale, avendo donna donna, che hai tu fatto? donna donna ha ben fatto a donna in camera ritornata donna a’ miei felici donna cautamente guardò donna in piú pensiero; ma Edited by/Curata da Michael Papio Send questions, comments and corrections to: Per domande, commenti e correzioni scrivere a: [email protected] 55 DECAMERON WEB Concordance to the Decameron http://www.brown.edu/decameron Diti – Dovete PANFILO PANFILO PANFILO PANFILO PANFILO PANFILO PANFILO PANFILO PANFILO PANFILO PANFILO PANFILO PANFILO PANFILO PANFILO PANFILO PANFILO CORNICE DIONEO DIONEO DIONEO CORNICE CORNICE CORNICE CORNICE CORNICE NEIFILE NEIFILE NEIFILE NEIFILE NEIFILE NEIFILE NEIFILE NEIFILE NEIFILE NEIFILE NEIFILE NEIFILE NEIFILE NEIFILE CORNICE ELISSA ELISSA ELISSA ELISSA ELISSA CORNICE CORNICE EMILIA VII VII VII VII VII VII VII VII VII VII VII VII VII VII VII VII VII VII VII VII VII VII VII VII VIII VIII VIII VIII VIII VIII VIII VIII VIII VIII VIII VIII VIII VIII VIII VIII VIII VIII VIII VIII VIII VIII VIII VIII VIII 9 9 9 9 9 9 9 9 9 9 9 9 9 9 9 9 9 10 10 10 10 CONCL CONCL CONCL INTRO INTRO 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 2 3 3 3 3 3 4 4 4 43 45 51 56 57 58 60 64 66 69 70 72 73 74 77 77 79 1 10 11 14 1 4 4 1 1 2 2 2 6 7 8 9 11 11 12 13 15 18 18 1 51 54 56 64 65 1 1 3 quella maniera che la facciano. A cui la tragga. Al quale la della camera. La apparecchiato. La sedendosi, disse la in mia presenza! La su niuna. Disse la vedeva voi addosso alla quale come egli fu, la scender del pero. La a che ora la vostra non foste con la vostra io facessi mai. La sú vi montava. Ma la né a me né a altra pero: il quale come la Due sanesi amano una il quale d’una sua una bellissima e vaga destro il potere alla e consolazione, sí come che tutto il giorno, o donna ad uomo, o uomo a che tutto il giorno o donna ad uomo, o uomo a da uno uomo a una fece o di dire che alla l’uomo e biasimare la l’amor suo in una gli comandasse. La che fosse una valente in ciò che faceva. La andò a Genova, come la per la qual cosa la se n’andò a casa della sarà tornato. La qui di presente alla Gulfardo partitosi, e la godé della sua avara proverbiando la buona Tessa, bella e valente e nell’un de’ canti la rabbia con la quale la cose niuna colpa aver la gran fatica la dolente di Fiesole ama una e i fratelli della voleva che una gentil Based upon/Testo di riferimento: G. Boccaccio, Decameron. V. Branca, ed. Torino: Einaudi, 19923. Data contained herein not to be republished in any form without prior written consent. Copyright © 2001 donna aveva lor mostrata; donna disse: "Non fare, donna disse: "Non piaccia donna, preso il dente, donna donna, disiderosa di donna donna, che già avea fatto donna donna rivolta al marito donna allora: Che può donna vostra, poi pur dir donna insieme con Pirro donna e Pirro dicevan: donna, la quale è donna donna carnalmente donna appresso, che quasi donna, che della donna donna, di queste vergogne donna donna vide caduto, disse donna comare dell’uno: donna chiamata monna Mita donna, non obstante il donna donna aprire ogni suo donna, comanderete; e donna donna ad uomo, o uomo a donna, o l’uno uomo donna donna ad uomo, o uomo a donna, o l’uno uomo donna donna mi piace di donna non fosse bene donna e per mostrare che donna assai bella donna, dopo molte novelle donna donna, quasi in odio donna donna, anzi cattiva donna donna aveva detto; per la donna mandò a Gulfardo donna; e trovatala che donna donna gli prese e non donna tua e sí gliele donna rimasa scornata donna. Il Prete da donna donna. Commendavano donna donna, in capo della donna donna scapigliata, donna aveva battuta e dal donna ma egli, che sapeva donna riconciliata con donna vedova,: non è donna vel fanno trovare donna vedova gli volesse Edited by/Curata da Michael Papio Send questions, comments and corrections to: Per domande, commenti e correzioni scrivere a: [email protected] 56 DECAMERON WEB Concordance to the Decameron http://www.brown.edu/decameron Diti – Dovete EMILIA EMILIA EMILIA EMILIA EMILIA EMILIA EMILIA EMILIA EMILIA EMILIA EMILIA EMILIA EMILIA EMILIA EMILIA EMILIA EMILIA EMILIA EMILIA EMILIA EMILIA EMILIA EMILIA CORNICE CORNICE PAMPINEA PAMPINEA PAMPINEA PAMPINEA PAMPINEA PAMPINEA PAMPINEA PAMPINEA PAMPINEA PAMPINEA PAMPINEA PAMPINEA PAMPINEA PAMPINEA PAMPINEA PAMPINEA PAMPINEA PAMPINEA PAMPINEA PAMPINEA PAMPINEA PAMPINEA PAMPINEA PAMPINEA VIII VIII VIII VIII VIII VIII VIII VIII VIII VIII VIII VIII VIII VIII VIII VIII VIII VIII VIII VIII VIII VIII VIII VIII VIII VIII VIII VIII VIII VIII VIII VIII VIII VIII VIII VIII VIII VIII VIII VIII VIII VIII VIII VIII VIII VIII VIII VIII VIII 4 4 4 4 4 4 4 4 4 4 4 4 4 4 4 4 4 4 4 4 4 4 4 5 7 7 7 7 7 7 7 7 7 7 7 7 7 7 7 7 7 7 7 7 7 7 7 7 7 5 5 6 6 7 9 11 11 14 16 18 20 21 23 25 27 27 27 28 29 35 36 37 2 1 8 11 11 12 13 17 17 18 19 20 22 23 24 24 27 28 29 31 31 33 35 37 39 40 ebbe già una gentil ciò che la piú agiata che, usando questa medesimo disse a questa gli voleva poco, questa e troppo noioso alla entrò in parole. La dette al modo usato, la insieme? A cui la vostra? Rispose la con piú agio. La siamo insieme. La a casa. Aveva questa La quale la "Or ben, disse la e i due giovani, come la buio nella camera della la Ciutazza, ben dalla credendosi aver la Quando la lo ’nganno della udito, commendò molto la fatta guisa la valente essendo stata la vedova Uno scolare ama una di lei. La giovane l’andate. Al qual la la pregò che con la sua largamente e alla sua fece quello che dalla andò alla casa della serratovi quivi la ad aspettare. La per opera ciò che la il sosteneva. La rispose: "Dirai alla mia se n’andò a dormire; la dimora del fratel con la fosse che per lui dalla "Adunque diceva la alquanto, disse la aveano. Allora disse la grande, sí. Disse la senza aprir punto, la muoio di freddo. La a grado. Disse la di me. Disse la la malvagità della che prima d’esser con la Based upon/Testo di riferimento: G. Boccaccio, Decameron. V. Branca, ed. Torino: Einaudi, 19923. Data contained herein not to be republished in any form without prior written consent. Copyright © 2001 donna vedova, chiamata donna del mondo non era, donna alla chiesa donna il piacer suo, e donna era colei, ché non donna, si pensò di donna donna, vedendol venire, e donna donna dopo un gran donna rispose: "Signor donna: "Messer, voi donna donna disse: "Messere, donna disse: "Piacemi; e donna una sua fante, la donna chiamò a sé e donna "io voglio che tu donna composto avea, donna entratosene, se donna informata di ciò donna sua allato, si recò donna ebbe questo fatto, donna, sí per quello e sí donna donna e i giovani donna si tolse da dosso donna commendata da tutti donna vedova, la quale, donna, la quale non donna donna, per la cagion già donna donna operasse sí, che la donna il raccontò; la donna sua le fu imposto. donna: e messo dalla donna donna cominciò ad donna, avendosi quella donna donna con parole gli dava donna al suo amante disse donna che di me niun donna allora disse al suo donna; e ciò che udiva donna donna s’ aprisse, ma donna "or mi bacia ben donna: "Deh! levianci un donna donna: "Che dirai, donna donna: "Io voglio che noi donna donna con voce sommessa donna disse: "O sí, che donna: "Ohimè, ben mio donna donna: "Questo non dee donna donna e la lunghezza donna non avea disiato. Edited by/Curata da Michael Papio Send questions, comments and corrections to: Per domande, commenti e correzioni scrivere a: [email protected] 57 DECAMERON WEB Concordance to the Decameron http://www.brown.edu/decameron Diti – Dovete PAMPINEA PAMPINEA PAMPINEA PAMPINEA PAMPINEA PAMPINEA PAMPINEA PAMPINEA PAMPINEA PAMPINEA PAMPINEA PAMPINEA PAMPINEA PAMPINEA PAMPINEA PAMPINEA PAMPINEA PAMPINEA PAMPINEA PAMPINEA PAMPINEA PAMPINEA PAMPINEA PAMPINEA PAMPINEA PAMPINEA PAMPINEA PAMPINEA PAMPINEA PAMPINEA PAMPINEA PAMPINEA PAMPINEA PAMPINEA PAMPINEA PAMPINEA PAMPINEA PAMPINEA PAMPINEA PAMPINEA PAMPINEA PAMPINEA PAMPINEA PAMPINEA PAMPINEA PAMPINEA PAMPINEA PAMPINEA PAMPINEA VIII VIII VIII VIII VIII VIII VIII VIII VIII VIII VIII VIII VIII VIII VIII VIII VIII VIII VIII VIII VIII VIII VIII VIII VIII VIII VIII VIII VIII VIII VIII VIII VIII VIII VIII VIII VIII VIII VIII VIII VIII VIII VIII VIII VIII VIII VIII VIII VIII 7 7 7 7 7 7 7 7 7 7 7 7 7 7 7 7 7 7 7 7 7 7 7 7 7 7 7 7 7 7 7 7 7 7 7 7 7 7 7 7 7 7 7 7 7 7 7 7 7 41 43 46 47 47 47 48 50 51 54 54 55 60 62 63 64 65 69 69 70 76 77 92 106 109 109 110 111 112 121 121 125 127 131 131 135 135 136 138 139 140 141 142 143 143 144 144 146 147 qual cosa la fante della che di ciò non ha la innamorato di un’altra modo da levar la sua fu che l’amante della e disselo alla sua alla sua donna. La disse: "Dirai alla mia Quivi venuta la massimamente quando una a amar sé o l’uomo una disposta. A cui la non vi lascierà. La sapeva e il luogo della lo promesso. A cui la gli parve, la mandò alla dare effetto. La e lasciolla andare. La in sul battuto dove la dire e fare. La le damigelle? La assai cortese. La questo diceva, la misera ché io ho trovata La sconsolata qual tu porti a quella ora dir di no, per tal sú scendere. La s’andò a dormire. La levatosi e della sua il quale avendo la rispose: "Malvagia "O misera me! disse la la casa della misera femina, che è della uno lavoratore di questa pianto che la sventurata Chi piagne là sú? La a gridare: "Ohimè! ove siete voi? La pervenne; e vedendo la se morta fosse. Ma la novelle, levatasi la Il lavoratore, posata la la recò e allato alla come alla sconsolata e riconfortata la fu fatto. Quivi la angoscia e affanno della Based upon/Testo di riferimento: G. Boccaccio, Decameron. V. Branca, ed. Torino: Einaudi, 19923. Data contained herein not to be republished in any form without prior written consent. Copyright © 2001 donna ammaestrata scesa donna alcuna colpa, per donna e non volendo né donna dal dolor preso per donna sua a amarla come donna. La donna poco donna donna poco savia, senza donna che in questo non donna e lo scolare, e donna vuole rivocare uno donna, per ciò che questo donna donna, piú innamorata che donna donna, udendo queste cose donna donna e la torricella, donna disse di farlo donna e mandolle a dire donna d’altra parte con donna, montata in su la donna donna era e appresso donna, detta sette volte donna donna, vedendolo e donna donna, postasi a giacer donna donna piagneva continuo e donna da molto piú che tu donna, veggendo che pure donna donna che piú savia di me donna me n’hai pregato: donna, ciò credendo, donna donna, sopra la torre donna donna ricordandosi, per donna sentito, debole e donna, delle mie mani non donna donna "queste bellezze in donna se n’andò; e quivi A cui la donna tua? donna quel dí due suoi donna faceva: per che donna cognobbe la voce donna mia dolce, ove donna udendola, come piú donna sua non corpo donna la pregò per Dio donna in collo, che andar donna sopra ad uno erbaio donna la pose; la quale donna piacque, n’andò donna con un poco d’acqua donna, che aveva a gran donna donna, che tutta la pelle donna Edited by/Curata da Michael Papio Send questions, comments and corrections to: Per domande, commenti e correzioni scrivere a: [email protected] 58 DECAMERON WEB Concordance to the Decameron http://www.brown.edu/decameron Diti – Dovete PAMPINEA FIAMMETTA FIAMMETTA FIAMMETTA FIAMMETTA FIAMMETTA FIAMMETTA FIAMMETTA FIAMMETTA FIAMMETTA FIAMMETTA FIAMMETTA FIAMMETTA FIAMMETTA FIAMMETTA FIAMMETTA FIAMMETTA FIAMMETTA FIAMMETTA FIAMMETTA FIAMMETTA FIAMMETTA FIAMMETTA FIAMMETTA FIAMMETTA FIAMMETTA FIAMMETTA FIAMMETTA LAURETTA LAURETTA LAURETTA LAURETTA LAURETTA LAURETTA LAURETTA LAURETTA DIONEO DIONEO DIONEO DIONEO DIONEO DIONEO DIONEO DIONEO DIONEO DIONEO DIONEO DIONEO DIONEO VIII VIII VIII VIII VIII VIII VIII VIII VIII VIII VIII VIII VIII VIII VIII VIII VIII VIII VIII VIII VIII VIII VIII VIII VIII VIII VIII VIII VIII VIII VIII VIII VIII VIII VIII VIII VIII VIII VIII VIII VIII VIII VIII VIII VIII VIII VIII VIII VIII 7 8 8 8 8 8 8 8 8 8 8 8 8 8 8 8 8 8 8 8 8 8 8 8 8 8 8 8 9 9 9 9 9 9 9 9 10 10 10 10 10 10 10 10 10 10 10 10 10 148 5 7 7 7 9 10 10 11 13 14 15 18 19 20 21 22 23 24 24 24 26 26 30 30 31 32 34 23 73 74 77 78 101 101 103 10 11 11 13 13 15 17 20 21 21 23 24 27 Per la qual cosa la donna, donna dimenticato il suo loro avea per moglie una donna assai bella. e non sappiendolo la donna, donna Spinelloccio venne venne a chiamarlo. La donna disse che egli non andato su e trovata la donna nella sala, e stette con la donna. Il quale come donna n’entrò, dove trovò la donna che ancora non cadere, e disse: "Donna Donna, che fai tu? A Donna che fai tu? A cui la donna rispose: "Nol vedi il Zeppa disse: "Vedi, donna donna, tu hai fatto male; gli farò male alcuno. La donna donna, per sodisfargli, che promesso aveva alla donna d’andare a lei a tornò; il quale come la donna sentí, mostratasi giunto suso disse: "Donna Donna, è egli otta di Donna otta di desinare? La donna rispose: "Sí, con un suo amico e ha la donna sua lasciata sola: con essonoi. La donna donna, di se stessa dentro. Quando la donna vide serrar la tenendola bene, disse: "Donna Donna, in prima che tu ti Donna che egli con la mia donna cosí si giace come l’offesa: egli ha la mia donna avuta, e io intendo sarete mai lieti. La donna donna, udendo questo e in pace con la tua donna donna, come io, non Il Zeppa, stato con la donna quanto gli piacque, cassa; e domandando la donna il gioiello il Zeppa mostrò alla donna il suo Spinelloccio che fatto aveva, o la donna vedendo il suo dicevi dianzi alla mia donna donna, che noi siamo Voi vedreste quivi la donna de’ barbanicchi, la di dargli per donna la contessa di ella è una troppo gran donna donna, e poche case ha ricordate. A cosí gran donna adunque, lasciata per che egli della donna si chiamò per maestro fosse dalla sua donna raccolto. Li qua li ad udir, sentirono alla donna dirgli la maggior notte non rifinò la donna di tormentarlo. che ella fosse una gran donna donna, s’avvisò che per sua aveva sí la sua donna presa, che ella non da parte della sua donna gliele donò. la messaggiera alla sua donna con questa risposta e trovò il bagno per la donna esser preso. Dove Né stette guari che la donna con due sue altre e l’altra nell’altro la donna donna, e in collo per comandamento della donna donna, lasciato un parve di levarsi alla donna donna, fatte venire le partire, disse la donna a Salabaetto: Tornatasene adunque la donna a casa e fatta bene una grande e ricca donna donna. E quantunque in bene. Il che la buona donna non da lui ma da Based upon/Testo di riferimento: G. Boccaccio, Decameron. V. Branca, ed. Torino: Einaudi, 19923. Data contained herein not to be republished in any form without prior written consent. Copyright © 2001 Edited by/Curata da Michael Papio Send questions, comments and corrections to: Per domande, commenti e correzioni scrivere a: [email protected] 59 DECAMERON WEB Concordance to the Decameron http://www.brown.edu/decameron Diti – Dovete DIONEO DIONEO DIONEO DIONEO DIONEO DIONEO DIONEO DIONEO DIONEO FILOMENA FILOMENA FILOMENA FILOMENA FILOMENA FILOMENA FILOMENA FILOMENA FILOMENA FILOMENA FILOMENA FILOMENA CORNICE ELISSA FILOSTRATO NEIFILE FIAMMETTA FIAMMETTA FIAMMETTA FIAMMETTA FIAMMETTA FIAMMETTA FIAMMETTA FIAMMETTA FIAMMETTA CORNICE PANFILO PANFILO PANFILO PANFILO PANFILO PANFILO PANFILO PANFILO PANFILO PANFILO PANFILO PANFILO CORNICE PAMPINEA VIII VIII VIII VIII VIII VIII VIII VIII VIII IX IX IX IX IX IX IX IX IX IX IX IX IX IX IX IX IX IX IX IX IX IX IX IX IX IX IX IX IX IX IX IX IX IX IX IX IX IX IX IX 10 10 10 10 10 10 10 10 10 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 2 2 3 4 5 5 5 5 5 5 5 5 5 6 6 6 6 6 6 6 6 6 6 6 6 6 7 7 30 33 35 38 38 49 51 59 63 4 5 6 18 23 23 27 28 29 30 32 36 2 7 22 3 35 41 43 52 53 62 62 65 66 1 3 12 14 15 16 17 22 24 26 27 28 33 2 5 mia! Poi che la "Ohimè! disse la "Ohimè! disse la promessione. Come la era libera l’andata alla del suo. A cui la molto malagevole ad una riavrò mai nulla. La o scambiata. La il senno da una valorosa fu già una bellissima E essendo questa gentil fé la risposta alla non mi lasceranno con la con la donna; e la far quello che dalla sua cosa che questa gentil la casa della gentil dell’uscio della gentil via altressí. La amanti, significato alla e il senno della ebbe nome, buona e santa ti diceva bene. La diletti della sua una cosí fatta come domandato dalla sua "Vedi, sozio, questa si s’è innamorato d’una bene. Come la della casa pervenuti, la la quale, come la signor della casa. La novelle rappacificata la fanno romore insieme; la avvedimento d’una buona s’entrò egli e la cose cadere, le quali la la culla postavi dalla letto se n’entrò. La con gran piacer della potrestú far tu? La troppo iersera. La alla Niccolosa? La Adriano, veggendo che la udendo quello che la per la qual cosa la e l’avvedimento della parve in sogno vedere la Based upon/Testo di riferimento: G. Boccaccio, Decameron. V. Branca, ed. Torino: Einaudi, 19923. Data contained herein not to be republished in any form without prior written consent. Copyright © 2001 donna s’ebbe assai fatta donna" dunque hai tu donna donna "Salabaetto mio, donna ebbe i denari, cosí donna ogni volta che a donna disse: "Vedi, donna il poter trovar donna, forte crucciosa di donna donna disse che questo donna usato a torsi da donna vedova, la quale donna, il cui nome fu donna donna, la quale aspettò donna donna; e la donna dirà donna donna dirà poi che io donna gli era stato donna, la quale io ho donna donna cominciò ad andare; donna, la quale alle donna donna, per lo lume tratto donna donna ciò che fatto avea donna a torsi da dosso donna secondo la oppinion donna, che assai onesta donna donna in pubblico donna come è costei? A donna, quando un pettine donna donna m’ha ben mille donna colassú, ed ella è donna udí questo, non le donna, che arrabbiava, donna donna vide, subitamente donna disse: "Sia, che donna, dieron per donna donna, ravedutasi, entra donna donna avere un grande donna sua, la quale donna destatasi sentí; donna, e non potendo donna donna, avendo cerco e donna donna. E cosí stando, donna donna dell’oste, che col donna, parendole avere donna donna disse: "Egli mente donna saviamente la sua donna diceva e quello che donna, ricordandosi donna donna commendato da tutti donna sua andar per un Edited by/Curata da Michael Papio Send questions, comments and corrections to: Per domande, commenti e correzioni scrivere a: [email protected] 60 DECAMERON WEB Concordance to the Decameron http://www.brown.edu/decameron Diti – Dovete PAMPINEA PAMPINEA PAMPINEA EMILIA EMILIA EMILIA EMILIA EMILIA EMILIA EMILIA EMILIA EMILIA EMILIA DIONEO CORNICE LAURETTA LAURETTA LAURETTA LAURETTA LAURETTA LAURETTA LAURETTA LAURETTA LAURETTA LAURETTA LAURETTA LAURETTA LAURETTA LAURETTA LAURETTA LAURETTA LAURETTA LAURETTA LAURETTA LAURETTA LAURETTA LAURETTA LAURETTA LAURETTA EMILIA EMILIA EMILIA EMILIA EMILIA EMILIA EMILIA EMILIA EMILIA EMILIA IX IX IX IX IX IX IX IX IX IX IX IX IX IX X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X 7 7 7 9 9 9 9 9 9 9 9 9 9 10 4 4 4 4 4 4 4 4 4 4 4 4 4 4 4 4 4 4 4 4 4 4 4 4 4 5 5 5 5 5 5 5 5 5 5 7 8 10 22 23 23 25 26 26 28 29 30 32 10 1 5 5 6 9 9 13 14 19 21 23 24 30 33 38 38 40 41 41 42 44 44 45 46 46 4 4 5 8 9 9 11 11 12 13 disse alla moglie: "Donna Donna, Donna ancora che la tua il sogno suo. La donna crollando il capo nel nostro bosco. La donna disse: "Bene, io il io non sapeva battere la donna mia: ma questo assai ferialmente dalla donna ricevuto, le disse se ne diliberò. La donna donna, sí come per lo cena fare?" La donna rivoltasi con della risposta della donna donna, e biasimolla assai udendo questo, disse: "Donna Donna, ancor se’ tu quel Donna in camera, dove la donna donna, per istizza da con questo bastone. La donna cominciò prima a nel dosso della buona donna donna, che macerata non a diposare. La donna cattivella a gran paglia si giacesse. La donna donna, sappiendo l’onor trae della sepoltura una donna amata da lui, giovane d’una gentil donna chiamata madonna male dello amor della donna era, quasi a Bologna e la donna a una sua dove sepellita era la donna donna; e aperta la suo viso a quello della donna accostò, e piú di lui, valorosa e savia donna donna, la qual, poscia io? A cui la valente donna rispose: Al quale la donna benignamente al vostro marito. La donna donna, conoscendosi al avendo similmente la donna ritrovata piú bella avendo egli prima alla donna detto quello che di gli mandò alla donna donna, la quale egli fosse o forestiera. La donna donna, sentendosi al suo Gentile allato alla donna sedendo, disse: disse: "Signori, questa donna è quello leale e spezialmente, questa donna meritamente è mia, altri che v’erano e la donna di compassion picciol fanciullino e la donna per la mano e ti voglio donare questa donna mia comare con detto, si rivolse alla donna e disse: "Madonna, e rimessa la donna e ’l fanciul nelle ricevette la sua donna e ’l figliuolo, da chiunque l’udí. La donna con maravigliosa parenti e di quei della donna donna. Che adunque già una bella e nobile donna donna, chiamata madonna aria. E meritò questa donna per lo suo valore faticava. E essendo alla donna gravi le faccia? Rispose la donna donna: "Quello che io e la proferta della sua donna donna, quantunque grave cosa ciò essere dalla donna addomandato se non fé presentare alla sua donna e lei invitare a fermata, e come leal donna poi procurar d’attenergliele. La donna donna, veduti i fiori e’ saper la cagione. La donna per vergogna il Based upon/Testo di riferimento: G. Boccaccio, Decameron. V. Branca, ed. Torino: Einaudi, 19923. Data contained herein not to be republished in any form without prior written consent. Copyright © 2001 Edited by/Curata da Michael Papio Send questions, comments and corrections to: Per domande, commenti e correzioni scrivere a: [email protected] 61 DECAMERON WEB Concordance to the Decameron http://www.brown.edu/decameron Diti – Dovete EMILIA EMILIA EMILIA EMILIA EMILIA EMILIA EMILIA EMILIA EMILIA EMILIA EMILIA EMILIA PAMPINEA PAMPINEA PAMPINEA FILOMENA FILOMENA FILOMENA FILOMENA CORNICE PANFILO PANFILO PANFILO PANFILO PANFILO PANFILO PANFILO PANFILO PANFILO PANFILO PANFILO PANFILO PANFILO PANFILO PANFILO PANFILO PANFILO PANFILO PANFILO PANFILO PANFILO PANFILO PANFILO PANFILO PANFILO PANFILO PANFILO PANFILO PANFILO X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X 5 5 5 5 5 5 5 5 5 5 5 5 7 7 7 8 8 8 8 9 9 9 9 9 9 9 9 9 9 9 9 9 9 9 9 9 9 9 9 9 9 9 9 9 9 9 9 9 9 14 14 17 17 17 18 20 21 23 24 25 26 4 36 46 11 41 47 67 1 17 20 27 30 32 33 39 41 41 42 43 44 44 46 47 52 56 57 63 64 65 67 67 72 85 98 102 103 105 la pura intenzion della donna, donna con miglior di savia né d’onesta donna d’ascoltare alcuna gli concedi. La donna, donna udendo il marito, Gilberto, quantunque la donna il negasse molto, appresso n’andò la donna a casa messere Il quale udendo la sua donna a lui esser venuta cotal compagnia. La donna vergognosa e quasi maravigliava, udendo la donna molto piú e per servidore. La donna, donna queste parole messer Ansaldo verso la donna, donna disse: "Già Dio amore, verso la donna acceso d’onesta la quasi morta donna e il già uomo, il quale d’una sua donna, donna senza piú, aveva rimase quanto altra donna di suo amante fosse noi per dote della donna; donna quello che noi quanto alcuno amante di donna s’accendesse già ricever non solamente la donna amata ma con quella gli disse che con la sua donna s’andasse a dirò che io sia di città donna di tutto il mondo, dà un termine alla donna sua a rimaritarsi; che far volea, alla sua donna, donna che savissima era fé l’ambasciata alla donna, donna la quale non con si fece la sua valente donna chiamare. La fatto. Allora la donna con lieto viso conosciuti: ma pure alla donna rispose l’un di Torel ritornato, la donna, donna accomandatigli a e di lui e della sua donna e di tutte le sue i prieghi della sua donna e le lagrime, si disse alla sua donna, donna la quale egli sommamente amava: "Donna Donna, come tu vedi, io Donna che io mi parto.” La donna donna, che forte piagneva messer Torel disse: "Donna Donna, certissimo sono Donna ma tu se’ giovane donna e se’ bella e se’ ti domando. La donna disse: "Io farò ciò Finite le parole, la donna piagnendo abbracciò pensò di scrivere alla donna sua come egli era al Saladino aveva la sua donna donate ma non mercatanti a’ quali la donna vostra donò queste qual cosa saputa dalla donna e da’ parenti di e ’l pianto della sua donna donna; la quale dopo Pavia eran le cose della donna in questi termini e da lui domandato alla donna e avvisando niuna ebbe per constante la donna dovere essere affettuosamente amate la donna vostra e che ella quella dal Saladino alla donna di messer Torello nuovo marito della sua donna donna. L’abate gliele appunto rimpetto alla donna sua, la quale egli mano l’anello che dalla donna nella sua partita fé l’ambasciata alla donna donna, la quale, sí come Based upon/Testo di riferimento: G. Boccaccio, Decameron. V. Branca, ed. Torino: Einaudi, 19923. Data contained herein not to be republished in any form without prior written consent. Copyright © 2001 Edited by/Curata da Michael Papio Send questions, comments and corrections to: Per domande, commenti e correzioni scrivere a: [email protected] 62 DECAMERON WEB Concordance to the Decameron http://www.brown.edu/decameron Diti – Dovete PANFILO PANFILO PANFILO PANFILO PANFILO DIONEO DIONEO DIONEO DIONEO DIONEO DIONEO DIONEO DIONEO DIONEO DIONEO DIONEO DIONEO DIONEO DIONEO DIONEO DIONEO DIONEO DIONEO DIONEO DIONEO DIONEO DIONEO DIONEO DIONEO DIONEO DIONEO DIONEO FIAMMETTA FIAMMETTA FIAMMETTA CORNICE donne CORNICE CORNICE CORNICE CORNICE CORNICE CORNICE CORNICE CORNICE CORNICE CORNICE CORNICE X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X CONCL AUTORE PROEM PROEM PROEM PROEM PROEM PROEM I I I I I 9 9 9 9 9 10 10 10 10 10 10 10 10 10 10 10 10 10 10 10 10 10 10 10 10 10 10 10 10 10 10 10 CONCL CONCL CONCL INTRO INTRO INTRO INTRO INTRO 106 109 111 112 113 6 8 11 13 13 28 31 33 34 34 35 36 38 39 40 41 41 43 43 44 47 50 50 56 58 65 66 10 11 14 5 ricoperchiò e mandò alla donna. La quale presala donna credendo, aveva la sua donna per moglie presa, piú le piacesse. La donna e l’anella e la anni con la sua valente donna poi visse, piú di quelle della sua cara donna e il guiderdone quella di colui che a donna non bene a sé se da voi non fia come donna onorata, voi contenti e d’onorar come donna qualunque quella essi l’avrebber per donna e onorerebbonla in in tutte cose sí come donna; donna e appresso questo quali parole udendo la donna, donna senza mutar viso o e non disse piú. La donna, donna udendo le parole e ciò che detto aveva la donna, donna maravigliandosi appresso che la donna da capo ingravidò e puntura trafisse la donna, donna e con sembiante un dí le disse: "Donna Donna, poscia che tu Donna un’altra moglie. La donna con paziente animo della qual cosa la donna né altro viso né crudele uomo e alla donna avevan grandissima dispensasse che un’altra donna prender potesse e che cosí fosse. La donna donna, sentendo queste e vedere a un’altra donna tener colui al di molti le disse: "Donna Donna, per concession Donna dal Papa io posso altra donna pigliare e lasciar me, ce ne menerò. La donna donna, udendo queste i prieghi; di che la donna donna, in camiscia e disse: "Io meno questa donna la quale io ho pare e ricevile come se donna di qui fossi: poi, "Ben venga la mia donna donna. Le donne, che della pazienza della sua donna donna, veggendo che di la rivestirono; e come donna donna, la quale ella prese della sua donna donna, e sopra tutti gelosia, / io non so donna nata / lieta com’io / in bello amante dee donna appagare, / o Dio, dunque ciascuna / donna pregata sia che non che forse a spigolistra donna non si conviene, le 1 9 13 13 13 14 2 25 27 32 34 dieci dí dette da sette non molto piú alle vaghe come noi nelle dilicate onesta brigata di sette dalle predette delle quali le già dette volte, graziosissime di sé, assai e uomini e degli uomini e delle veggiamo usare, che le senza aver molte Based upon/Testo di riferimento: G. Boccaccio, Decameron. V. Branca, ed. Torino: Einaudi, 19923. Data contained herein not to be republished in any form without prior written consent. Copyright © 2001 donne e da tre giovani donne che agli uomini donne veggiamo, quivi piú donne e di tre giovani donne cantate al lor donne, che queste donne donne, meco pensando donne donne abbandonarono la donne, che l’un fratello donne donne parenti e vicine donne da torno morivan le Edited by/Curata da Michael Papio Send questions, comments and corrections to: Per domande, commenti e correzioni scrivere a: [email protected] 63 DECAMERON WEB Concordance to the Decameron http://www.brown.edu/decameron Diti – Dovete CORNICE CORNICE CORNICE CORNICE CORNICE CORNICE CORNICE CORNICE CORNICE CORNICE CORNICE CORNICE CORNICE CORNICE CORNICE CORNICE CORNICE CORNICE CORNICE CORNICE CORNICE PANFILO PANFILO PANFILO CORNICE NEIFILE DIONEO CORNICE CORNICE FIAMMETTA FIAMMETTA FIAMMETTA FILOSTRATO ELISSA PAMPINEA PAMPINEA PAMPINEA PAMPINEA PAMPINEA PAMPINEA CORNICE CORNICE CORNICE NEIFILE CORNICE FILOSTRATO CORNICE PAMPINEA PAMPINEA I I I I I I I I I I I I I I I I I I I I I I I I I I I I I I I I I I I I I I I I I I II II II II II II II INTRO INTRO INTRO INTRO INTRO INTRO INTRO INTRO INTRO INTRO INTRO INTRO INTRO INTRO INTRO INTRO INTRO INTRO INTRO INTRO INTRO 1 1 1 2 2 4 5 5 5 5 5 7 9 10 10 10 10 10 10 CONCL CONCL INTRO 1 2 2 3 3 3 34 48 48 49 50 53 64 73 74 78 79 89 90 92 101 103 106 107 108 108 113 2 41 84 2 4 3 2 3 4 4 6 3 3 4 4 6 12 13 17 1 12 2 2 2 3 2 4 16 la quale usanza le donne, donne in gran parte pieni, di signori e di donne, donne infino al menomo uomini, quante belle donne, donne quanti leggiadri sette giovani donne tutte l’una l’onestà delle valorose donne con isconci parlari cominciò a parlare: "Donne Donne mie care, voi stati i giovani e le donne vinte da questa L’altre donne donne, udita Pampinea, era, disse: "Donne Donne, quantunque ciò che Donne segua. Mentre tralle donne erano cosí fatti cose, di vedere le lor donne donne, le quali per schiarir del giorno, le donne con alquante delle che a sobrie e oneste donne donne. Il quale tutto e pieno di motti: "Donne Donne, il vostro senno, Donne delle camere delle donne intente vogliamo insieme con le belle donne donne, ragionando fosse cosa che tutte le donne carolar sapessero e che la reina con l’altre donne insieme co’ due camere, da quelle delle donne separate, se e simigliantemente le donne le loro; per che, piú gli piace. Le donne parimente e gli uom cosa è, carissime donne donne, che ciascheduna d’erbucce, come le donne fanno quando vanno della città, uomini e donne donne. E nella chiesa e tutta commendata dalle donne donne: la quale Sí come io, graziose donne donne, già udii ragionare a parlare: Amorose donne donne, se io ho bene la punse i cuori delle donne ascoltanti e con novelle non fosser tra donne da raccontare, la egli non è, cosí nelle donne è grandissimo m’è caduto nell’animo, donne mie belle, di donna tra tutte l’altre donne del mondo era Bella cosa è, valorose donne donne, il ferire un segno cominciò: Giovani donne donne, spesse volte già sono, molto meglio alle donne stanno che agli in quanto piú alle donne che agli uomini il il non saper tralle donne e co’ valenti e ella e molte altre donne s’accorsero della donna con molte altre donne a sedere davanti ho vedute merendarsi le donne e mangiare lupini e le novelle delle giovani donne e de’ tre giovani a lieto fine. Le donne e gli uomini parimente tutte le donne e i tre giovani Spesse volte, carissime donne donne, avvenne che chi senza modo risero le donne donne, e massimamente incominciò: Belle donne donne, a raccontarsi mi di Rinaldo d’Asti dalle donne e da’ giovani e la a parlare: Valorose donne donne, quanto piú si in prigione, e le lor donne e i figliuoli Based upon/Testo di riferimento: G. Boccaccio, Decameron. V. Branca, ed. Torino: Einaudi, 19923. Data contained herein not to be republished in any form without prior written consent. Copyright © 2001 Edited by/Curata da Michael Papio Send questions, comments and corrections to: Per domande, commenti e correzioni scrivere a: [email protected] 64 DECAMERON WEB Concordance to the Decameron http://www.brown.edu/decameron Diti – Dovete PAMPINEA LAURETTA CORNICE EMILIA EMILIA EMILIA EMILIA CORNICE PANFILO PANFILO PANFILO PANFILO PANFILO PANFILO PANFILO PANFILO PANFILO PANFILO PANFILO PANFILO PANFILO PANFILO PANFILO PANFILO CORNICE ELISSA ELISSA ELISSA ELISSA FILOMENA FILOMENA FILOMENA FILOMENA DIONEO DIONEO DIONEO DIONEO DIONEO DIONEO DIONEO DIONEO CORNICE CORNICE CORNICE CORNICE CORNICE CORNICE FILOSTRATO FILOSTRATO II II II II II II II II II II II II II II II II II II II II II II II II II II II II II II II II II II II II II II II II II II II II III III III III III 3 4 6 6 6 6 6 7 7 7 7 7 7 7 7 7 7 7 7 7 7 7 7 7 8 8 8 8 8 9 9 9 9 10 10 10 10 10 10 10 10 CONCL CONCL CONCL INTRO INTRO 1 1 1 45 3 2 5 76 77 83 2 3 7 9 15 20 20 105 109 111 112 113 114 115 117 117 117 2 5 7 11 15 3 4 7 71 3 3 9 12 13 31 33 43 1 6 11 2 3 1 2 6 pagare, e loro e le lor guisa: Graziosissime ritornano. Avevan le Carissime e per ciò a voi, grande e i convitati, le e’ figliuoli e le avuta dalle giovani piacevoli voi, graziose e d’uomini e di meglio poté levatasi, le fattene giú torre le riposo riconfortate le compagnia d’uomini e di a uno monastero di dalla maggiore di quelle di Francia con le loro insieme con le lor gentili uomini né dalle gentili uomini e quelle quegli gentili uomini e quale con le religiose pianto che fecero e le Sospirato fu molto dalle nondimeno come sue egli alla corte delle e degli uomini e delle uomini non che le tenere insiememente, carissime a dire delle lor s’accordassero, che le vestimenti feminili e fatte, disse: Belle s’immaginan che le far si convenisse con le in su un’altra con altre quella ove eran le quello che alle giovani Dio che a’ servigi delle Per la qual cosa, consentimento tutte le appresso usanza è delle Presero adunque le rimasa appresso delle e seguita dalle sue d’un monistero di con lui. Bellissime ancora, un munistero di Based upon/Testo di riferimento: G. Boccaccio, Decameron. V. Branca, ed. Torino: Einaudi, 19923. Data contained herein not to be republished in any form without prior written consent. Copyright © 2001 donne rimise nelle loro donne, niuno atto della donne donne parimente e’ donne, voi dovete sapere donne donne, la lascio a donne donne e gli uomini, alle donne, furono in Palermo donne donne a’ casi di madama donne, si può da noi donne donne, sommamente peccate donne donne e con molti nobili donne che in compagnia di donne e le piú preziose donne, comprese per gli donne donne, sotto il governo donne donne secondo la lor donne, la quale elle donne donne, de’ quali alcun donne donne lunga istoria donne intesa, gli dissi donne secondo la sua donne, con li quali venne donne donne aveva tenuta e donne e gli uomini quando donne per li varii casi donne e maggiori donne predette e con loro donne, e per diverse donne donne hanno già molte donne, esser vero come si donne donne, le quali alle lor donne donne lasciate da loro donne che compagnia le donne, una parte della donne donne a casa rimase si donne nel letto, come donne, andarono a vedere; donne donne: nella quale donne donne, oltre al vestire e donne donne, cotante donne donne mie care, mi pare donne dissero che Dioneo donne di lavarsi la testa donne e gli uomini donne e de’ signori. donne e dai tre giovani, donne, le quali tutte donne donne, assai sono di donne donne assai famoso di Edited by/Curata da Michael Papio Send questions, comments and corrections to: Per domande, commenti e correzioni scrivere a: [email protected] 65 DECAMERON WEB Concordance to the Decameron http://www.brown.edu/decameron Diti – Dovete FILOSTRATO FILOSTRATO FILOSTRATO FILOSTRATO CORNICE PAMPINEA FILOMENA FILOMENA FILOMENA CORNICE FIAMMETTA FIAMMETTA FIAMMETTA FIAMMETTA FIAMMETTA FIAMMETTA EMILIA EMILIA EMILIA EMILIA EMILIA EMILIA EMILIA EMILIA EMILIA LAURETTA LAURETTA LAURETTA NEIFILE NEIFILE NEIFILE DIONEO DIONEO DIONEO DIONEO CORNICE CORNICE CORNICE CORNICE CORNICE CORNICE CORNICE CORNICE CORNICE CORNICE CORNICE CORNICE CORNICE CORNICE III III III III III III III III III III III III III III III III III III III III III III III III III III III III III III III III III III III III III III IV IV IV IV IV IV IV IV IV IV IV 1 1 1 1 2 2 3 3 3 5 6 6 6 6 6 6 7 7 7 7 7 7 7 7 7 8 8 8 9 9 9 10 10 10 10 CONCL CONCL CONCL INTRO INTRO INTRO INTRO INTRO INTRO INTRO INTRO INTRO INTRO INTRO 6 6 8 23 2 3 4 11 13 2 4 6 9 9 10 33 43 51 83 83 84 86 87 90 91 3 6 24 56 57 60 3 33 34 35 1 4 5 2 5 6 8 20 30 31 34 35 35 35 allora piú che otto sua col castaldo delle altri servigetti; ma le e io ho piú volte a piú alcuna volta un poco le d’un valoroso re, vaghe La quale, o piacevoli senza colpa alle oneste Egli ci sono dell’altre non senza risa delle bellezza tutte l’altre avvenne che da caldo e molte brigate di e nella brigata delle di rimanervi. Quivi le misera la fortuna delle non solamente delle errore s’è quello delle suoi parenti e colle sue fratelli e le lor fatto, loro e le lor Ermellina e dall’altre uomini parimente e le appresso fecer le non fai tu, come l’altre Carissime opere di molti uomini e uomini di richieder le fare una gran festa di E sentendo le i suoi uomini e alle a dire: Graziose ella domandata dalle fatto servigio. Le E per ciò voi, giovani a rider mosse l’oneste e quindi, rivolto alle donne, disse: "Amorose fine. Carissime Sono adunque, discrete cose, cioè a ragionar di da cosí aguti, valorose brigata di belle giovani io fo male, o giovani che di voi, dolcissime di compiacere alle biasimare. Le Muse son son donne, e benché le piacere. Senza che le Based upon/Testo di riferimento: G. Boccaccio, Decameron. V. Branca, ed. Torino: Einaudi, 19923. Data contained herein not to be republished in any form without prior written consent. Copyright © 2001 donne con una badessa, e donne, a Lamporecchio là donne donne mi davano sí poco donne, che a noi son donne donne arrossate e donne, intendo che per me donne donne, io racconterò non donne donne acquistar biasimo. donne assai le quali per donne, finita la novella donne donne napoletane, e fu donne che sue parenti donne e di cavalieri, donne di Catella fu donne, e Catella insieme donne donne e come è male donne secolari, ma de’ donne, le quali gli donne donne ricevesse i quattro donne, aggiugnendo che donne donne a dover desinare la donne graziosamente donne, né avendo avuto in donne donne, cosí le non donne donne, festa a Tedaldo? donne donne, a me si para donne donne passate ragionava donne, che a lor vanno donne donne e di cavalieri, donne e’ cavaleri nel donne, che tutti donne donne, voi non udiste donne donne di che nel diserto donne domandarono come si donne, alle quali la donne donne, tali e sí fatte donne donne, disse: "Amorose donne donne, per la mia donne donne, sí per le parole donne donne, stati alcuni che, donne donne o a compiacer loro. donne, mentre io ne’ donne donne e ornate, che da un donne, troppo donne donne, sovente si donne donne: il che se essi non donne donne, e benché le donne donne donne quello che le Muse donne già mi fur cagione Edited by/Curata da Michael Papio Send questions, comments and corrections to: Per domande, commenti e correzioni scrivere a: [email protected] 66 DECAMERON WEB Concordance to the Decameron http://www.brown.edu/decameron Diti – Dovete CORNICE CORNICE CORNICE PAMPINEA PAMPINEA PAMPINEA PAMPINEA PAMPINEA PAMPINEA PAMPINEA LAURETTA LAURETTA LAURETTA LAURETTA LAURETTA LAURETTA LAURETTA LAURETTA LAURETTA ELISSA ELISSA FILOMENA CORNICE PANFILO PANFILO PANFILO NEIFILE NEIFILE NEIFILE NEIFILE NEIFILE FILOSTRATO DIONEO CORNICE CORNICE CORNICE PANFILO PANFILO PANFILO PANFILO PANFILO PANFILO PANFILO PANFILO PANFILO EMILIA ELISSA FILOSTRATO FILOSTRATO IV IV IV IV IV IV IV IV IV IV IV IV IV IV IV IV IV IV IV IV IV IV IV IV IV IV IV IV IV IV IV IV IV IV IV IV V V V V V V V V V V V V V INTRO INTRO INTRO 2 2 2 2 2 2 2 3 3 3 3 3 3 3 3 3 4 4 5 6 6 6 6 8 8 8 8 8 9 10 CONCL CONCL CONCL 1 1 1 1 1 1 1 1 1 2 3 4 4 36 40 43 8 11 12 44 44 44 55 4 5 7 11 16 19 23 25 29 3 8 3 2 4 42 42 3 29 30 33 33 3 3 1 2 2 2 21 47 59 65 66 69 69 70 4 3 4 17 della simiglianza che le dal vostro, gentilissime vagati siamo, o belle Fu adunque, valorose degli uomini e delle s’andò con altre con una gran brigata di la novella. Queste a’ mariti e a altre la notte a consolare le incominciò. Giovani maggior danni s’è nelle giovani e d’altrettante a vedere le lor dalla parte delle lor e in gioia con le lor Folco e Ughetto e le lor e da loro le lor per consolar le lor Piacevoli il fece, gioie da La mia novella, graziose aveva detta, fu alle E però, amorose la novella, e quasi quasi da tutte le mio giudicio, valorose madre con molte altre recato e mettiti tra le che, riconfortandola le Di che tutte le parata dinanzi, pietose non che a voi, li petti delle vaghe parole alle belle laurea, e aspettando le Molte novelle, dilettose Che dunque, piacevoli Efigenia da molte nobili prima delle due nostre spose con molte altre e il simigliante l’altre sopra la quale messe le che alla riscossa delle furono: e sposate le Dovete adunque, dilicate A me, vezzose Non è adunque, valorose le fanciulle che le Based upon/Testo di riferimento: G. Boccaccio, Decameron. V. Branca, ed. Torino: Einaudi, 19923. Data contained herein not to be republished in any form without prior written consent. Copyright © 2001 donne hanno a esse; per donne, nel quale io spero donne donne, là onde ci donne donne, in Imola uno uomo donne donne: e cosí faccendo, donne donne a confessar da donne, loro ordinatamente donne donne il dissero a’ donne, e quelle a donne Come donne viniziane. donne, sí come voi donne donne veduto, per ciò che donne, come di sopra donne E donne e la sua. donne l’opera era messa donne i piú contenti donne, senza saper che di donne donne, perché presa la donne donne della morte della donne, assai son coloro donne donne portandole, come i donne, non sarà di genti donne donne carissima, per ciò donne, voi dovete sapere donne donne e uomini quanti donne della città e da donne, sono, li quali piú donne donne parenti e vicine, e donne, e ascolterai donne donne e dicendole che su donne che quivi erano, donne, una novella alla donne donne, ma a me hanno già donne donne avevan contristati donne si scusò di ciò che donne a cui porre la donne, a dover dar donne donne, diremo di Cimone? donne donne di Rodi fu ricevuta donne; per che, se la tua donne donne già a tavola erano donne e i servidori, e donne e saliti essi tutti donne venia, dato de’ donne e fatta la festa donne, sapere che vicin donne donne, si para dinanzi donne donne, gran tempo passato donne La donne attempate. Edited by/Curata da Michael Papio Send questions, comments and corrections to: Per domande, commenti e correzioni scrivere a: [email protected] 67 DECAMERON WEB Concordance to the Decameron http://www.brown.edu/decameron Diti – Dovete CORNICE PAMPINEA PAMPINEA PAMPINEA CORNICE LAURETTA LAURETTA LAURETTA LAURETTA FILOMENA FILOMENA FILOMENA FILOMENA FILOMENA FIAMMETTA FIAMMETTA FIAMMETTA DIONEO DIONEO CORNICE CORNICE CORNICE FILOMENA FILOMENA FILOMENA FILOMENA CORNICE PAMPINEA LAURETTA LAURETTA LAURETTA NEIFILE CORNICE PANFILO CORNICE FIAMMETTA FILOSTRATO FILOSTRATO FILOSTRATO FILOSTRATO CORNICE EMILIA ELISSA DIONEO DIONEO DIONEO DIONEO CORNICE CORNICE V V V V V V V V V V V V V V V V V V V V V VI VI VI VI VI VI VI VI VI VI VI VI VI VI VI VI VI VI VI VI VI VI VI VI VI VI VI VI 6 6 6 6 7 7 7 7 7 8 8 8 8 8 9 9 9 10 10 CONCL CONCL INTRO 1 1 1 1 2 2 3 3 3 4 5 5 6 6 7 7 7 7 8 8 9 10 10 10 10 CONCL CONCL 2 3 28 28 2 3 10 24 34 3 33 36 39 44 3 6 10 44 64 1 8 11 2 2 2 6 2 3 3 6 8 3 2 3 2 3 3 10 14 18 2 5 3 3 9 37 54 2 4 di Neifile, assai alle forze, piacevoli palermitani, e uomini e fatta lodavano, cosí le la Violante. Le a dire: Bellissime e con altre femine e la giovane come le che quelle sono che le Filomena: Amabili la figliuola e tutte le mettere gli uomini e le aveva fatto, quante sí tutte le ravignane e io, carissime tenuta delle piú belle usanza è delle nostre e vitupero di tutte le che cosí vi vo’ dire, meno per vergogna dalle reco. Di che tutte le parlava, facevan le la ponga. Giovani tanto stanno meglio alle uomini quanto piú alle di diporto insieme con fu da ciascuna delle cosí cominciò: Belle cominciò: Piacevoli avvenne che fra l’altre all’altro veggendo le pronto ingegno, amorose tacque, avendo molto le disse: Carissime Ridevano ancora le a parlare: Giovani cominciò: Valorose bene accompagnata di ché essa solamente le solamente per quelle punse li cuori delle di biasimare e uomini e Quantunque, leggiadre incominciò: Vezzose disse: "Signori e disse: "Signori e e sopra li veli delle che carico sia l’aver disse: "Valorose Based upon/Testo di riferimento: G. Boccaccio, Decameron. V. Branca, ed. Torino: Einaudi, 19923. Data contained herein not to be republished in any form without prior written consent. Copyright © 2001 donne piaciuta, comandò donne, son quelle d’amore donne donne, concorsero a donne donne, che a riguardare donne donne, le quali tutte donne donne, al tempo che il donne donne era usata sovente donne fanno, non donne qua chiamano ‘rose’ donne, come in noi è la donne donne lor parenti, e donne a tavola, sí ordinò donne v’aveva (ché ve ne donne paurose ne donne, da una novella donne donne e delle piú donne, l’anno di state donne donne di questa terra: la donne mie care, che chi donne risa che per poco donne cominciarono a donne sí gran risa, che donne, come ne’ lucidi donne donne che agli uomini donne che agli uomini il donne e con cavalieri, li donne e degli uomini il donne, io non so da me donne donne, prima Pampinea e donne donne fiorentine una ne donne per la via onde il donne, spesso parole donne donne preso di piacere donne, egli avviene donne donne della bella e donne, l’essere stati donne donne, bella cosa è in donne donne e d’uomini, da donne tapinelle costrigne donne le quali per denari donne ascoltanti, e con donne e ciascuna cosa che donne, oggi mi sieno da donne donne, quantunque io donne donne, come voi sapete, donne donne, voi dovete sapere donne donne cominciò a fare le donne a reggere e a donne, in diverse maniere donne Edited by/Curata da Michael Papio Send questions, comments and corrections to: Per domande, commenti e correzioni scrivere a: [email protected] 68 DECAMERON WEB Concordance to the Decameron http://www.brown.edu/decameron Diti – Dovete CORNICE CORNICE CORNICE CORNICE CORNICE CORNICE CORNICE CORNICE CORNICE CORNICE CORNICE CORNICE CORNICE CORNICE CORNICE CORNICE CORNICE CORNICE EMILIA EMILIA FILOSTRATO FILOSTRATO CORNICE ELISSA LAURETTA LAURETTA LAURETTA FIAMMETTA FIAMMETTA FIAMMETTA FILOMENA FILOMENA FILOMENA NEIFILE NEIFILE CORNICE PANFILO PANFILO PANFILO CORNICE DIONEO CORNICE CORNICE CORNICE NEIFILE NEIFILE CORNICE PANFILO PANFILO VI VI VI VI VI VI VI VI VI VI VI VI VI VI VII VII VII VII VII VII VII VII VII VII VII VII VII VII VII VII VII VII VII VII VII VII VII VII VII VII VII VII VII VII VIII VIII VIII VIII VIII CONCL CONCL CONCL CONCL CONCL CONCL CONCL CONCL CONCL CONCL CONCL CONCL CONCL CONCL INTRO INTRO INTRO INTRO 1 1 2 2 3 3 4 4 4 5 5 5 7 7 7 8 8 9 9 9 9 10 10 CONCL CONCL CONCL 1 1 2 2 2 6 7 8 8 16 17 18 19 19 24 29 36 37 37 1 2 3 4 3 34 3 3 2 3 4 23 28 3 3 3 3 6 6 3 46 2 3 9 34 2 7 3 5 16 2 2 2 3 6 salvamento di loro le donne hanno già fatte a’ pareva a alcuna delle donne che male a lor si quali il re rispose: "Donne Donne, io conosco ciò che Donne e gli uomini e le donne d’operar dirla bella. Quando le donne ebbero udito questo Elissa, chiamate l’altre donne da una parte, disse la Valle delle Donne Donne, né ancora vidi d’esservi state. Le donne risposono che erano che alla Valle delle Donne pervennero. Dentro che quella donde le donne venute v’erano, era venute le giovani donne donne, poi che per tutto famigliari, lasciate le donne donne, se n’andarono a casa, dove trovarono le donne che facevano una della Valle delle Donne Donne, assai di bene e di salvamento di loro le donne hanno già fatte a’ n’andò nella Valle delle Donne Donne, per quivi disporre e levatosi fece le donne e’ giovani tutti infino nella Valle delle Donne n’andarono, dove da ingegnerommi, carissime donne donne, di dir cosa che vi E per ciò, donne mie care, nella Carissime donne mie, elle son tante che, se essi sanno, e le donne d’altra parte anche partice, che l’avedute donne non ne ridessono, Piacevoli donne donne, lo ’ncantar della alle quali, amorose donne donne, io una si levarono, e uomini e donne donne, e fecersi alle e gli uomini e le donne donne, cominciaro a Nobilissime donne donne, la precedente essi dovessero alle donne non altra pena aver della vita delle giovani donne e diligentissimi disse: Amorose donne donne, se io non ne sono sé ragionare delle belle donne di Francia e aveva cerco e di quante donne vedute aveva mai, cominciò: Belle donne donne, gran peso mi resta uomini e delle buone donne per moglie, e fanno di quella si potevano le donne tenere, quantunque Io non credo, reverende donne donne, che niuna cosa sia di quello che le giovani donne prendono piú uomini al piacer delle donne lungamente m’ha quale, poi che vide le donne racchetate, che del tanta forza, carissime donne donne, che, lasciando delle beffe che le donne fanno a’ mariti; e, Levaronsi adunque le donne e gli uomini "Voi sapete, nobili donne e voi giovani, che E per ciò, amorose donne donne, con ciò sia cosa delle beffe fatte dalle donne agli uomini, una e gli uomini e le donne ciò che Gulfardo incominciò: Belle donne donne, a me occorre di ne’ servigi delle donne donne, il quale, come che Based upon/Testo di riferimento: G. Boccaccio, Decameron. V. Branca, ed. Torino: Einaudi, 19923. Data contained herein not to be republished in any form without prior written consent. Copyright © 2001 Edited by/Curata da Michael Papio Send questions, comments and corrections to: Per domande, commenti e correzioni scrivere a: [email protected] 69 DECAMERON WEB Concordance to the Decameron http://www.brown.edu/decameron Diti – Dovete PANFILO CORNICE ELISSA ELISSA EMILIA FILOSTRATO FILOMENA CORNICE PAMPINEA PAMPINEA PAMPINEA PAMPINEA PAMPINEA CORNICE FIAMMETTA FIAMMETTA CORNICE LAURETTA LAURETTA LAURETTA LAURETTA CORNICE DIONEO DIONEO CORNICE CORNICE CORNICE CORNICE CORNICE FILOMENA ELISSA ELISSA ELISSA ELISSA FILOSTRATO NEIFILE FIAMMETTA CORNICE PANFILO PAMPINEA LAURETTA CORNICE EMILIA CORNICE DIONEO CORNICE CORNICE CORNICE NEIFILE VIII VIII VIII VIII VIII VIII VIII VIII VIII VIII VIII VIII VIII VIII VIII VIII VIII VIII VIII VIII VIII VIII VIII VIII VIII VIII VIII VIII IX IX IX IX IX IX IX IX IX IX IX IX IX IX IX IX IX IX IX IX IX 2 3 3 3 4 5 6 7 7 7 7 7 7 8 8 8 9 9 9 9 9 10 10 10 CONCL CONCL CONCL CONCL INTRO 1 2 2 2 2 3 4 5 6 6 7 8 9 9 10 10 CONCL CONCL CONCL CONCL 7 2 3 27 3 3 3 2 3 12 13 105 149 2 3 35 2 3 23 27 97 2 3 7 2 3 7 13 6 3 3 5 7 7 3 3 3 2 3 3 3 2 3 2 3 1 3 4 12 e meglio le lor Panfilo, della quale le Io non so, piacevoli nel monistero delle cominciò: Valorose cominciò: Dilettose incominciò: Graziose Molto avevan le cominciò: Carissime sí che io con l’altre ella non sapeva ben, e careggiati dalle loro E per ciò guardatevi, d’Elena a ascoltare alle disse: Piacevoli ciascuna di quelle Poi che le Assai bene, amorose si è quello delle belle son due pur le piú belle carpone infino presso le luoghi facesse le disse: Graziose grandi e onestissime commendare di ciò che le a parlare: "Dilettose a un altro si diede: le finita e le giovani da’ giovani e dalle volte s’è, o vezzose Carissime nel quale, tra l’altre che egli da una delle la oppinion delle Bellissime incominciò. Valorose Gentilissime del quale poscia che le disse: Laudevoli Altra volta, piacevoli Come costoro, soavissime la qual, poi che le a parlare. Amabili poco da mormorare alle a parlare: Leggiadre si ridesse, meglio dalle avendo disposto, alle e disse: "Innamorate petto, / come dell’altre Based upon/Testo di riferimento: G. Boccaccio, Decameron. V. Branca, ed. Torino: Einaudi, 19923. Data contained herein not to be republished in any form without prior written consent. Copyright © 2001 donne, donne quando essi in donne avevano tanto riso donne, se egli mi si donne donne di Faenza, donne, quanto i preti e’ donne donne, il giovane che donne donne, come Filostrato fu donne donne riso del cattivello donne, spesse volte donne donne possa andare a donne mie, che cosa è il donne, né altra gloria donne donne, dal beffare, e gli donne donne, ma per ciò che in donne donne, per ciò che mi donne donne ebbe due mariti e donne alquanto ebber donne, si guadagnò donne donne, le quali donne donne del mondo; e sí donne di Ripole il donne ridere, non è da donne, manifesta cosa è donne donne. E essendo non a donne donne sogliono essere piú donne, assai donne donne a far ghirlande e a donne e gli uomini donne cantate furono. donne, ne’ nostri donne donne, saviamente si donne donne monache che v’erano donne di là entro fu donne monache e di donne, lo scostumato donne donne, se egli non fosse donne donne, sí come io credo donne donne si tacquero, la donne, il nome della donne donne, delle verità donne donne, che oggi davanti a donne donne ebbero assai riso donne, se con sana mente donne donne e da ridere a’ donne, infra molte donne donne intesa che Dioneo donne aspettanti si donne, la discrezion donne donne, aspri né gravi, / donne Edited by/Curata da Michael Papio Send questions, comments and corrections to: Per domande, commenti e correzioni scrivere a: [email protected] 70 DECAMERON WEB Concordance to the Decameron http://www.brown.edu/decameron Diti – Dovete CORNICE CORNICE NEIFILE ELISSA CORNICE FILOSTRATO LAURETTA LAURETTA EMILIA EMILIA EMILIA CORNICE FIAMMETTA FIAMMETTA PAMPINEA PAMPINEA PAMPINEA FILOMENA FILOMENA PANFILO PANFILO PANFILO PANFILO DIONEO DIONEO DIONEO DIONEO DIONEO DIONEO DIONEO DIONEO DIONEO CORNICE CORNICE CORNICE CORNICE FIAMMETTA CORNICE CORNICE CORNICE CORNICE CORNICE CORNICE donnesca CORNICE CORNICE FIAMMETTA IX X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X CONCL CONCL CONCL CONCL CONCL I IV V CONCL INTRO 1 2 3 3 4 4 5 5 5 6 6 6 7 7 7 8 8 9 9 9 9 10 10 10 10 10 10 10 10 10 CONCL CONCL CONCL CONCL CONCL CONCL 13 2 2 3 2 3 3 47 3 12 26 2 3 30 3 5 37 3 46 3 30 31 72 3 39 50 50 53 53 56 56 65 1 2 8 9 12 16 3 3 5 21 29 e dal re e da tutte le Panfilo levatosi, le grazia, onorabili incominciò: Dilicate già il ragionare delle incominciò: Nobili incominciò: Giovani Che adunque qui, benigne cominciò: Morbide nuove, con molte altre Che direm qui, amorevoli ragionamenti tralle Splendide le violenze fatte alle discreto, raguardevoli dove ella era con altre la reina con molte Magnifiche notte venuta, lasciar le a parlare: Vaghe ma considerando che le voi siate alle vostre per ciò che di quante Mansuete mie La quale con le che io non ho in casa da far ci è, e quelle invitar tutte le donnesco tutte le La quale dalle venga la mia donna. Le erano sgannarono. Le era finita, e assai le a parlare: "Adorne furon molti tra le in piè si levò. Le m’aveggio / che altre lasciate le sette alcuna volta dire alle né a ascoltare a oneste agli uomini e alle faticano, che a voi, E voi, piacevoli INTRO INTRO 9 34 31 20 gran parte postposta la donnesca pietà, per e oltre a ciò la vostra donnesca onestà, quando vedendol venire, con una donnesca piacevolezza AUTORE AUTORE AUTORE AUTORE AUTORE Based upon/Testo di riferimento: G. Boccaccio, Decameron. V. Branca, ed. Torino: Einaudi, 19923. Data contained herein not to be republished in any form without prior written consent. Copyright © 2001 donne commendata la donne e’ suoi compagni donne, reputar mi debbo donne donne, l’essere stato un donne donne, comandò il re a donne donne, grande fu la donne donne, magnifice cose e donne donne, direte? estimerete donne donne, niun con ragion donne donne della città andò il donne? preporremo la donne donne stati, qual maggior donne, io fui sempre in donne donne da Manfredi avervi donne, sarebbe che non donne donne, il vide correndo donne donne e la giovane tra donne, chi non sa li re donne donne la nuova sposa nel donne, senza alcun fallo donne donne secondo il lor donne lontani e la donne mi parve veder mai donne, per quel che mi donne donne, le quali con lei donne donne che mi sappiano donne fa invitar che ti donne della contrada, donne che a quelle donne ricevuta e nella donne, che molto avevano, donne donne lietissime, levate donne, chi d’una parte e donne donne, come io credo che donne donne e tra’ giovani, ma donne e gli altri donne savie son com’io, / donne in Santa Maria donne e molte spesso donne. La qual cosa io donne donne di dir tutto dí donne, alle quali tanto donne donne, con la sua grazia donne Edited by/Curata da Michael Papio Send questions, comments and corrections to: Per domande, commenti e correzioni scrivere a: [email protected] 71 DECAMERON WEB Concordance to the Decameron http://www.brown.edu/decameron Diti – Dovete donnescamente CORNICE CORNICE CORNICE CORNICE I III IV VIII 10 5 INTRO CONCL 2 2 45 1 donnesco DIONEO X 10 53 donno CORNICE DIONEO DIONEO DIONEO DIONEO DIONEO DIONEO DIONEO DIONEO DIONEO DIONEO DIONEO DIONEO IX IX IX IX IX IX IX IX IX IX IX IX IX 10 10 10 10 10 10 10 10 10 10 10 10 10 1 6 8 9 13 13 14 15 17 19 20 22 24 amando fu amato. un prete, chiamato suo, quante volte allogata la cavalla di cominciò a sollicitar gli dovesse insegnare; si levarono e chiamarono egli dicesse: per che lo farebbe. Appresso bene disse: "O venuto, quando troppo bassa. Disse mestiere antico, e con Donno donno donno donno donno donno donno donno donno donno donno donno donno 1 CONCL CONCL 3 5 5 5 7 8 6 9 9 9 2 7 8 1 1 1 3 4 8 9 10 12 21 38 6 7 24 70 29 30 30 31 32 30 24 33 15 16 20 37 20 34 30 quelli piú volentieri in grazia vi cheggio un in esso, / tutta mi della donna e del bel gliele profferesse in il mio pallafreno, ma in piú rassicurato di tanto di lui un picciol La donna lieta del benignamente l’ultimo e dovere, chiederti un strema fortuna; e questo acciò che io per questo Messer Geri ebbe il e per ciò io il ti gioiello il quale io ti e degno d’ogni gran non mi turbo di non aver al re che a tanto dalla natura. Piccol un caro e uno solenne consiglio e il suo a vile quel piccioletto dono che alcuno altro dono, il quale voglio che dono dono a lui, tutta mi dono, come dal frate dono dono. Il Zima, udendo dono dono il potreste voi bene dono quanto conceduto dono che io ti domanderò dono e attendendo d’aver dono di colei la qual tu dono il quale io so che dono è il falcon tuo, del dono possa dire d’avere dono di Cisti carissimo e dono, e sí ti prometto dono dono. Spinelloccio, dono dono: ma la vostra dono dono ricevuto da voi, per dono si confaceano, con dono è donare cento anni: dono al vostro marito. dono, e me nelle lagrime, dono dono il quale io vi farò dono (cf. don) don PANFILO I CORNICE I EMILIA I FILOMENA III ELISSA III ELISSA III ELISSA III EMILIA III LAURETTA III PANFILO IV FIAMMETTA V FIAMMETTA V FIAMMETTA V PAMPINEA VI FILOMENA VII FIAMMETTA VIII NEIFILE X NEIFILE X NEIFILE X FILOSTRATO X LAURETTA X FILOMENA X PANFILO X alla reina; la quale di frate Puccio, quando che detto le fosse, testa a Emilia la pose donnescamente donnescamente donnescamente donnescamente cominciando la reina ad cosí dicendo: con animo e costume donnesco tutte le donne Based upon/Testo di riferimento: G. Boccaccio, Decameron. V. Branca, ed. Torino: Einaudi, 19923. Data contained herein not to be republished in any form without prior written consent. Copyright © 2001 Gianni ad istanzia Gianni di Barolo, Gianni in Tresanti Gianni, che egli Gianni che questa Gianni s’ingegnò Gianni, il quale, Gianni, preso un Gianni fece Gianni, io non vi Gianni tiratolo Gianni: "Perché tu Gianni insieme Edited by/Curata da Michael Papio Send questions, comments and corrections to: Per domande, commenti e correzioni scrivere a: [email protected] 72 DECAMERON WEB Concordance to the Decameron http://www.brown.edu/decameron Diti – Dovete donò FILOMENA FILOMENA NEIFILE LAURETTA DIONEO NEIFILE ELISSA PAMPINEA PANFILO I II III IV VIII X X X X 3 9 9 3 10 1 2 7 9 18 53 53 28 11 11 31 46 57 donogli PAMPINEA NEIFILE II X 3 1 46 7 donolle FILOMENA II 9 73 donommi DIONEO VI 10 47 donzel FIAMMETTA V 9 5 donzella NEIFILE VII 8 42 donzello FILOMENA II 9 8 doppi EMILIA LAURETTA III X 7 4 30 22 v’amava, in ben mille doppi faceste l’amor la qual cosa in molti doppi multiplicò la doppia NEIFILE IV 8 33 quivi erano, vinte da doppia pietà, doppie EMILIA III 7 34 doppiere PAMPINEA V 6 21 doppieri CORNICE III CONCL 19 e oltre a ciò gli Ambruogiuolo "queste mi cortese domanda, le ne di quella notte gliele della sua donna gliele il signore che a me ti e riconciliatoselo gli giovane donarono, gli a’ quali la donna vostra donò grandissimi doni e donò con alcuna altra donò cinquecento e tanti donò, la mattina nel donò donò. Salabaetto, udend donò donò. Il famigliare donò donò una gran prioria di donò Cefalú e donò queste robe; e ora è onore fé cavaliere e donogli la contea di re gliele concedette, e donogli una delle miglior donna onorò, e donolle che in gioie e sue sante reliquie: e donommi uno de’ denti sopra ogni altro donzel di Toscana. Il e piú onesto che una donzella, donzella son poche sere in gran parte o donzello dee avere, che oggi le fanno larghe e doppie e lucide e di in quella con un gran doppiere acceso innanzi fiori avendo fatti molti doppieri accendere ne Based upon/Testo di riferimento: G. Boccaccio, Decameron. V. Branca, ed. Torino: Einaudi, 19923. Data contained herein not to be republished in any form without prior written consent. Copyright © 2001 Edited by/Curata da Michael Papio Send questions, comments and corrections to: Per domande, commenti e correzioni scrivere a: [email protected] 73 DECAMERON WEB Concordance to the Decameron http://www.brown.edu/decameron Diti – Dovete doppio LAURETTA II 4 29 ancor meno, egli era il doppio piú ricco che dorare LAURETTA VI 3 7 giacere; per che, fatti dorare popolini d’ariento dorata PANFILO X 9 105 doria EMILIA EMILIA II II 6 6 27 70 dorma FILOSTRATO V 4 25 ella sopra quel veron si dorma? dorma Ella non ha in dormavi FILOSTRATO V 4 26 d’alcuna sargia: e dormavi, dormavi e oda cantar dorme PAMPINEA FIAMMETTA PANFILO II III IV 3 6 6 27 19 4 del mondo. L’abate dorme e se’ cortine son la nona, quando la gente dorme, dorme a questo bagno; di quantunque a colui che dorme, dorme dormendo, tutte dormendo PANFILO PANFILO LAURETTA FIAMMETTA PAMPINEA PANFILO PANFILO DIONEO DIONEO FILOSTRATO PAMPINEA NEIFILE NEIFILE PANFILO PAMPINEA CORNICE PANFILO II II III IV IV IV IV IV IV V V VII IX IX IX IX X 7 7 8 1 2 6 6 10 10 4 6 8 4 6 7 8 9 52 77 31 18 33 4 10 14 24 31 23 11 10 12 5 2 85 lo gran caldo che era, era stata sopra il letto quando alcun voleva s’addormentò. E cosí che paura non avesse a colui che dorme, alla giovane una notte venne, e trovato Ruggier per lo quale la donna, E in cotal guisa re, due ignudi uccidere avvenne una notte che, Il Fortarrigo, poi dopo alquanto, non ad una lor possessione, che Talano veduto avea adormentato fu. E cosí dormente PANFILO FILOMENA II VII 7 7 35 28 venuta, una gran coppa dorata la qual davanti a un messer Guasparrin Doria la balia di madama servo messer Guasparrin Doria tiene in casa, il dormendo la donna, esso dormendo presa, fu dormendo mandare nel suo dormendo egli, Ghismonda, dormendo solo, aveva la dormendo, tutte paian dormendo dormendo parve in sogno dormendo lo ’ncominciò a dormendo io, qui m’avesse dormendo, senza dormendo dormendo, si ritenne e dormendo dormendo la donna e dormendo l’Angiulieri, se dormendo alcun di loro, dormendo egli, gli parve dormendo non essere stato dormendo, fu portato per dormendo quella aperta, Pericone dormente uccisono e la in sul petto, lei non dormente trovò. La Based upon/Testo di riferimento: G. Boccaccio, Decameron. V. Branca, ed. Torino: Einaudi, 19923. Data contained herein not to be republished in any form without prior written consent. Copyright © 2001 Edited by/Curata da Michael Papio Send questions, comments and corrections to: Per domande, commenti e correzioni scrivere a: [email protected] 74 DECAMERON WEB Concordance to the Decameron http://www.brown.edu/decameron Diti – Dovete dormentoro DIONEO I 4 19 dormi FIAMMETTA NEIFILE DIONEO II IV V 5 8 10 45 17 47 dormí FILOSTRATO V 4 24 dormia PAMPINEA III 2 14 dormiglione DIONEO DIONEO IV IV 10 10 14 46 dormir DIONEO CORNICE FIAMMETTA FIAMMETTA LAURETTA DIONEO FILOSTRATO CORNICE CORNICE LAURETTA FILOSTRATO PAMPINEA NEIFILE PANFILO I I II II III IV V VI VII VII VIII VIII IX IX 4 CONCL 5 5 8 10 4 8 INTRO 4 5 7 4 6 7 9 45 50 31 44 31 3 9 13 19 121 10 12 avvenne che l’abate, da balleremo; e da in buona ora e lasciaci buono uomo; lasciaci tanta presane che a fare nella mia camera a ha fatto questa notte non altrimenti che se da andare a dormire; e chi e ella nolle poteva d’ogni uomo, come se da passata, lo scolare, da l’Angiulieri, e vedendol di loro, come che di dormirai FILOSTRATO V 4 18 notte sarà piú fresco, e dormirai meglio. dormire (n.) CORNICE I INTRO 109 esser nocivo il troppo dormire il giorno: e cosí dormire CORNICE CORNICE PAMPINEA PAMPINEA PAMPINEA PAMPINEA FIAMMETTA I I II II II II II INTRO CONCL 3 3 3 3 5 108 8 24 24 25 26 36 alla reina d’andare a ben fatto l’andarsi a e ogni uomo andato a là dove esso potesse me e la mia famiglia tesero, io avrei fatto lasciato Andreuccio a al bosco, essendo nel dormentoro occultato, tu hai troppo bevuto, va dormi e tornerai disse: "O anima mia, dormi tu ancora? Deh ché non vai dormi per istasera? La la seguente notte non dormí, dormí ma ella non lasciò che già per tutto si dormia, dormia e tempo dicendo: "Leva sú, dormiglione dormiglione, ché, se tu ti scotesse, avesti un dormiglione; dormiglione e per ciò va Based upon/Testo di riferimento: G. Boccaccio, Decameron. V. Branca, ed. Torino: Einaudi, 19923. Data contained herein not to be republished in any form without prior written consent. Copyright © 2001 dormir levatosi e dormir levatici, come dormir, se ti piace. dormir dormir, se ti piace; e se dormir dormir tre giorni dormir meco il menai, e E dormir la Caterina. dormir si levasse, dormir non volle, degli dormir tutte né sola in dormir si levasse dormir levatosi e della dormir forte, di borsa dormir mostrassero, fece "Ora dormire: dormire per che, data a dormire. Domattina, per dormire dormire, Alessandro dormire dormire. Al quale dormire dormire su per le panche; dormire sopra i granai i dormire nella sua camera Edited by/Curata da Michael Papio Send questions, comments and corrections to: Per domande, commenti e correzioni scrivere a: [email protected] 75 DECAMERON WEB Concordance to the Decameron http://www.brown.edu/decameron Diti – Dovete FIAMMETTA CORNICE CORNICE FILOSTRATO FILOSTRATO PAMPINEA PAMPINEA PANFILO PANFILO PANFILO EMILIA EMILIA EMILIA LAURETTA LAURETTA CORNICE CORNICE FIAMMETTA DIONEO DIONEO DIONEO DIONEO DIONEO CORNICE CORNICE CORNICE PANFILO FILOSTRATO FILOSTRATO FILOSTRATO FILOSTRATO FILOSTRATO FILOSTRATO FILOSTRATO NEIFILE PAMPINEA DIONEO CORNICE NEIFILE CORNICE CORNICE CORNICE EMILIA LAURETTA LAURETTA FIAMMETTA FILOMENA FILOMENA PAMPINEA II II III III III III III III III III III III III III III III IV IV IV IV IV IV IV IV V V V V V V V V V V V V V VI VI VI VI VII VII VII VII VII VII VIII VIII 5 CONCL INTRO 1 1 2 2 4 4 4 7 7 7 8 8 CONCL INTRO 1 10 10 10 10 10 CONCL INTRO INTRO 1 4 4 4 4 4 4 4 5 6 10 INTRO 4 CONCL CONCL INTRO 1 4 4 5 7 6 7 53 8 14 21 30 26 28 6 19 28 12 15 78 31 67 19 45 13 10 12 14 22 33 18 4 4 7 15 23 24 27 28 31 32 16 21 46 3 14 38 48 9 15 8 10 43 27 15 23 notte non ci lascerai saremo domenica appresso piacesse, s’andasse a che sembiante facea di le suore sieno tutte a diliberò di far vista di sentito, se ne tornò a ella si sarebbe voluta sopra ’l letto tuo e cagione di non poter della casa fu messo a ne sciesono e andarsi a della casa andato a fatta maniera piú e men quattro ora il facesse che, ora parendogli da cenato aveano. E da sembianti di voler bevendola, tanto a far della casa s’andassero a ché, se tu volevi stare se n’andarono a un’acqua lavorata da far che l’ora dell’andare a a passata l’ora del de’ quali alcuni a sopra il verde prato caldo non aveva potuto è questo a che ella vuol ma ella non lasciò la sera vegnente similmente s’andò a la figliuola vide ignudi e scoperti "Come non ti vai tu a e abbracciati vide aveva di mangiare che di cantate, chi andò a a cui non era per lo letto se alcun volesse o disse ch’andasse a si poté andare a potesse di lei, di il vedea, messolo a gli bisognasse a ben camera terrena si mise a essendo stanco, s’andò a se n’andarono a tornatasi se n’andò a Based upon/Testo di riferimento: G. Boccaccio, Decameron. V. Branca, ed. Torino: Einaudi, 19923. Data contained herein not to be republished in any form without prior written consent. Copyright © 2001 dormire persona; e dormire adunati, avendo dormire. De’ quali chi dormire dormire cominciarono a dormire, se non noi; dormire dormire e d’attender dormire. Il re levato dormire dormire o forse scherzar dormire: e la mattina dormire dormire, e per ciò per lo dormire dormire. Quivi, sí per dormire dormire. Tedaldo, dormire dormire, trovò che dormire dormire colui che la dormire, rimessigli i dormire dormire, comandò che con dormire dormire, essendo il sole dormire dormire, mandate via le dormire dormire quanto esso dormire. Standosi dormire dormire, tu te ne dovevi dormire dormire. Ruggieri, il dormire dormire, e contolle per dormire dormire sopravenne; per dormire la reina licenziò dormire andarono e altri dormire una bellissima dormire. Disse la dormire dormire? Io la farò dormire dormire la madre, pur del dormire, tanto attese che dormire dormire. Ricciardo, dormire dormire sopra ’l verone, dormire abbracciati nella dormire oramai? Che ti dormire. Di che egli di dormire dormire, domandava pure dormire dormire e chi a giucare a dormire l’ira cessata, dormire o giacersi di dormire. Finisce dormire dormire; e chi dormir non dormire dormire fece sembiante. dormire, primieramente dormire dormire il mise dormire. Quindi vicin dormire dormire, e la donna dormire dormire. Calandrino, dormire dormire; la donna allora dormire Edited by/Curata da Michael Papio Send questions, comments and corrections to: Per domande, commenti e correzioni scrivere a: [email protected] 76 DECAMERON WEB Concordance to the Decameron http://www.brown.edu/decameron Diti – Dovete PAMPINEA PAMPINEA PAMPINEA CORNICE ELISSA NEIFILE PANFILO PANFILO DIONEO PANFILO PANFILO VIII VIII VIII VIII IX IX IX IX IX X X 7 7 7 CONCL 2 4 6 6 10 9 9 44 65 111 13 18 9 18 26 10 19 70 il letto si gittò a la fante ne mandò a ora gli parve, s’andò a ciascuno se n’andasse a col suo prete si tornò a aiutato s’andò a tornar nel suo letto a non ho mai poscia potuto volutasene andare a poco appresso s’andò a ben di lui il facesse dormire, dormire donde tutto dormire; e in su l’ora dormire dormire. La donna, dormire dormire. Finisce dormire dormire, e l’Isabetta col dormire dormire e dissegli che dormire le si levò dormire; e tu se’ una dormire dormire con una sua dormire. Il famigliar dormire dormire. Ordinato dormire dormirei FILOSTRATO V 4 21 suo giardino, e quivi mi dormirei: dormirei e udendo dormirò EMILIA VIII 4 26 dormiron CORNICE III INTRO 15 dormirono PAMPINEA VIII 7 38 dormirsi FILOSTRATO NEIFILE III IX 1 4 34 11 dormirvi FILOSTRATO V 4 13 sí che fatto mi verrà di dormirvi. dormirvi dormisse FILOMENA PAMPINEA NEIFILE NEIFILE DIONEO II III VII VII IX 9 2 8 8 10 26 25 9 9 10 avvisò che la donna Come che ciascuno altro e ella, se il marito ad aprire; e se egli non che il prete col marito dormissi FILOSTRATO FILOMENA V VII 4 7 12 25 via veder, se già tu non dormissi o potessi venire dormo; verrai là e se io dormissi tanto mi tocca dormissono EMILIA V 2 16 dormito PAMPINEA II 3 36 La Ciutazza disse: "Sí dormirò io con sei, non tavole, mentre gli altri dormiron, dormiron si diede. poco quella notte dormirono, dormirono anzi quasi all’ombra d’un mandorlo dormirsi dormirsi; e avendogli il in alcuno luogo ebbro dormirsi, dormirsi sí come altra Ricciardo dormisse, dormisse con certi suoi dormisse forte, colui che dormisse, il lascerebbe dormisse dormisse, ella il dormisse dormisse nel letto, e in quella i pescatori dormissono, dormissono andò alla alcuno dove la notte dormito si fosse, lieto Based upon/Testo di riferimento: G. Boccaccio, Decameron. V. Branca, ed. Torino: Einaudi, 19923. Data contained herein not to be republished in any form without prior written consent. Copyright © 2001 Edited by/Curata da Michael Papio Send questions, comments and corrections to: Per domande, commenti e correzioni scrivere a: [email protected] 77 DECAMERON WEB Concordance to the Decameron http://www.brown.edu/decameron Diti – Dovete DIONEO DIONEO PAMPINEA PAMPINEA DIONEO CORNICE PANFILO IV VI VIII VIII IX X X 10 10 7 7 10 INTRO 9 23 31 75 112 14 4 33 dormitoro DIONEO I 4 8 dormiva PAMPINEA PANFILO PANFILO PANFILO PAMPINEA PAMPINEA PAMPINEA FILOMENA NEIFILE PANFILO EMILIA PAMPINEA PAMPINEA FIAMMETTA FILOMENA FILOMENA NEIFILE NEIFILE DIONEO PAMPINEA NEIFILE PANFILO PANFILO PANFILO PANFILO DIONEO FILOMENA PANFILO PANFILO II II II II III III III IV IV V V V V VII VII VII VII VII VII VIII IX IX IX IX IX IX X X X 3 7 7 7 2 2 2 5 8 1 2 6 6 5 7 7 8 8 10 7 4 6 6 6 6 10 8 9 9 28 35 56 88 15 24 25 6 18 27 16 17 21 14 28 29 7 7 16 113 10 12 15 16 24 9 106 88 90 dormivan FILOMENA DIONEO II IV 9 10 27 27 dormivano DIONEO I 4 5 quale grandissima pezza desinato e poi alquanto a piè d’un cespuglio la notte passata aveva a pena avendo la notte poi ch’ebber mangiato e lui; per che, poi che dormito avea e già aveva dormito, un poco dopo dormito dormito alquanto, dormito, s’addormentò. dormito dormito con tanto dormito, come far soleano dormito dormito ebbero, vestitisi di piedi per lo dormitoro, dormitoro a un piccol L’abate, il quale non Pericon con la donna la quale fisamente assai piccolo si letto nel quale la reina in diversi letti reina stato era non là dove Lorenzo La giovane, che non Cimone, il quale non quale essalei che forte e alla giovane, che non nella qual sapeva che il giovane in quella dal canto donde la donna fece, che Egano che penasse ma poi essolui mentre il marito e lui, il qual forte lei che profondamente era, se n’andò là dove allato del letto dove al letto dove esso al letto dove il marito allato al letto dove con la sua bella moglie qui è là vid’io che si e ornamenti, e ancor si quello il cavalier che dormiva anzi alli suoi dormiva e quella aperta, dormiva, scoperse; e dormiva dormiva. Per la qual dormiva dormiva. Egli dormiva dormiva; ed estimando che dormiva dormiva ancora; per la dormiva, che il maggior dormiva dormiva, volle gridare, dormiva dormiva, il dí seguente dormiva dormiva chiamò molte dormiva, allato si coricò dormiva dormiva la giovane, in dormiva tutto solo; per dormiva se n’andò e, al quale dormiva destò; dormiva saldissimo, E a fare dormiva forte. dormiva, chiamò. dormiva dormiva constrinse a dormiva l’Angiulieri, e dormiva pose la culla dormiva; e fornito quello dormiva dormiva se n’andò; ma non dormiva la figliuola, e dormiva, onorar nol dormiva dormiva mentre che io i dormiva, quando sonato dormiva dormiva; e mentre dormiva che con lei era dormivan forte, molto vegghiato aveano, dormivan forte né gli altri monaci tutti dormivano, dormivano andandosi Based upon/Testo di riferimento: G. Boccaccio, Decameron. V. Branca, ed. Torino: Einaudi, 19923. Data contained herein not to be republished in any form without prior written consent. Copyright © 2001 Edited by/Curata da Michael Papio Send questions, comments and corrections to: Per domande, commenti e correzioni scrivere a: [email protected] 78 DECAMERON WEB Concordance to the Decameron http://www.brown.edu/decameron Diti – Dovete DIONEO DIONEO PANFILO IV IV V 10 10 1 22 25 7 camera dove lor femine dormivano, dormivano senza curarsi le femine che ivi allato dormivano si destarono ed a’ piè di lei similmente dormivano due femine e dormiviti PAMPINEA II 3 27 dormo DIONEO FILOMENA IV VII 10 7 24 25 è questo? dove sono io? dormo io, o son desto? Io qual parte del letto io dormo; dormo verrai là e se io dormono PAMPINEA NEIFILE EMILIA II VI VIII 3 4 4 26 16 25 stato dove i monaci dormono. Al quale dormono si come quando dormono soglion fare; per miei, ché sai che ti dormono allato; e poscia dorrà PANFILO VII 9 52 ché almeno, se egli ti dorrà troppo, ti lascerò dorrebbe ELISSA III 5 14 la conscienza, ve ne dorrebbe d’averlo fatto, dorrei FILOMENA X 8 25 di te a te medesimo mi dorrei, dorrei sí come d’uomo il dorremmo PANFILO X 9 13 ramaricare, noi ci dorremmo di voi il quale, dorrò DIONEO V 10 12 dosso FILOSTRATO PAMPINEA FILOMENA FIAMMETTA EMILIA EMILIA EMILIA PAMPINEA ELISSA FIAMMETTA ELISSA EMILIA EMILIA LAURETTA LAURETTA LAURETTA II II II III III III III IV VII VII VIII VIII VIII VIII VIII VIII 2 3 9 6 7 7 7 2 3 5 3 4 4 9 9 9 27 31 42 17 64 89 95 57 15 12 59 9 37 81 91 92 una coltricetta, e dormiviti. dormiviti Alessandro ravedendomi, indarno mi dorrò d’avere la mia vestiti s’ebbe, a suo e prestamente di il farsetto a suo per maniera levato di schiavina gittatasi di mostrare. E di li vestimenti neri in gittatagli una cappa in questa cappa fuor di il fistolo uscisse da aveano, e mostrò loro il di volerlosi levar da donna si tolse da piú belle vostre robe in gli parve, messalasi in si fanno; e messosi in Based upon/Testo di riferimento: G. Boccaccio, Decameron. V. Branca, ed. Torino: Einaudi, 19923. Data contained herein not to be republished in any form without prior written consent. Copyright © 2001 dosso fatti parevano; e dosso una camiscia, dosso, e fattol corto e dosso dosso che egli mai non dosso e di capo il dosso gittatasi la dosso a’ fratelli e i dosso e scatenatolo, non dosso, che me la traggo dosso dosso al suo marito. dosso e le calcagna come dosso per quella maniera dosso la noia dello dosso, acciò che voi per dosso dosso se n’andò sopra uno dosso un pilliccion nero Edited by/Curata da Michael Papio Send questions, comments and corrections to: Per domande, commenti e correzioni scrivere a: [email protected] 79 DECAMERON WEB Concordance to the Decameron http://www.brown.edu/decameron Diti – Dovete LAURETTA CORNICE FILOMENA FILOMENA FILOMENA FILOMENA FILOMENA CORNICE NEIFILE LAURETTA EMILIA EMILIA EMILIA DIONEO VIII IX IX IX IX IX IX IX IX IX IX X X X 9 1 1 1 1 1 1 2 4 8 9 5 5 10 99 1 4 6 10 14 36 2 10 26 30 5 8 14 con essa sospintolsi da se gli leva da donna usato a torsi da seccaggine si levasse da e per torglimi da metterti i suo’ panni in fatto, se gli tolse da della donna a torsi da panni egli aveva in fango, tutti i panni in alcuna parte rimase nel di volerlosi torre da loro, di levarlomi da robe belle e ricche al dosso, dosso di netto col capo dosso. Madonna, assai dosso dosso due che contro al dosso, un pensiero: e dosso dosso m’ho posto in cuore dosso e stare come se tu dosso. Levasi una dosso dosso coloro li quali dosso gli vinsero: onde dosso gli stracciò; e sí dosso della buona donna, dosso. E a una femina dosso dosso m’ingegnerei. dosso d’una giovane la dota EMILIA ELISSA NEIFILE DIONEO DIONEO DIONEO II II V V X X 6 8 5 10 10 10 51 92 28 10 45 45 è vedova, e la sua né mai n’ebbe alcuna fosse suo le dessi in diedigli grande e buona che io quella sola camiscia sopra la dota è grande e buona; dota; e per ciò, acciò dota dota. E venuta nell’età dota dota sappiendo che egli dota me ne porti che io dota mia vi piaccia che dotata FILOMENA ELISSA III IX 3 2 5 5 alcun’altra dalla natura dotata dotata, il cui nome, né di maravigliosa bellezza dotata, dotata la quale, dotatele FIAMMETTA X 6 35 Neri, magnificamente dotatele, dotatele Ginevra la dotato DIONEO PAMPINEA FILOMENA II VI X 10 2 8 5 3 8 dote EMILIA ELISSA NEIFILE FILOMENA PAMPINEA DIONEO II II III VIII X X 6 8 9 6 7 10 74 92 44 4 46 43 e fosse, con una gran che tua sorella senza de’ miei denari quella da Firenze, che in Queste ti doniam noi per te ne torni con la dottanza FIAMMETTA VIII 8 14 e di far questo non aver dottanza niuna, ché io ti dotto DIONEO X 10 35 signore: di che io mi dotto, dotto se io non ci vorrò che di corporal forza dotato d’ingegno, il cui a un corpo dotato d’anima nobile vil d’altissimo ingegno dotato saliva alla Based upon/Testo di riferimento: G. Boccaccio, Decameron. V. Branca, ed. Torino: Einaudi, 19923. Data contained herein not to be republished in any form without prior written consent. Copyright © 2001 dote dote dote dote dote dote gli diè per moglie. non sia, io intendo che voi medesima a aveva avuto della della donna; quello che tu mi recasti, e Edited by/Curata da Michael Papio Send questions, comments and corrections to: Per domande, commenti e correzioni scrivere a: [email protected] 80 DECAMERON WEB Concordance to the Decameron http://www.brown.edu/decameron Diti – Dovete dottor LAURETTA VIII 9 5 dottore LAURETTA LAURETTA VIII VIII 9 9 45 68 rosa; e oltre a ciò son dottore di medicine, che grande né piccolo, né dottore né scolare, che dottori PANFILO LAURETTA III VIII 4 9 15 71 dei sapere che i santi Dottori tengono che a chi che voi mi vedeste tra’ dottori, dottori come io soglio dottrina CORNICE PANFILO LAURETTA FILOMENA I V VII X INTRO 1 4 8 13 16 4 6 senza avere alcuna cuore, nel quale niuna le tue orme? Certo la Gisippo, e sotto la dov’ FILOMENA PANFILO PANFILO PANFILO PAMPINEA VII VIII VIII VIII X CONCL CONCL CONCL CONCL 7 13 10 12 12 30 ch’io ti trovi giammai / / lieve mi fa lo star già mai / là la mia faccia / là suo diporto, pervenne là dovavate (cf. DIONEO DIONEO DIONEO dovevano) dovevano II II II 10 10 10 31 31 32 dove CORNICE CORNICE CORNICE CORNICE CORNICE CORNICE CORNICE CORNICE CORNICE CORNICE CORNICE CORNICE CORNICE CORNICE CORNICE CORNICE CORNICE PROEM PROEM PROEM I I I I I I I I I I I I I I INTRO INTRO INTRO INTRO INTRO INTRO INTRO INTRO INTRO INTRO INTRO INTRO INTRO INTRO 5 8 13 10 20 25 39 40 45 60 77 77 84 89 101 101 112 e con un gran batalo, dottor di medicine, dottrina dottrina dottrina dottrina di medicina era potuta di qualunque d’un filosofo, dov’io baciai quegli dov’ dov’io mi coco. / Io dov’ dov’io l’ho tenute, / e dov’ dov’io l’accostai / per dov’ dov’era la casa dello dov’ volete esser tenuto, dovavate bene avere tanto conoscimento, che voi dovavate vedere che io che la moglie, voi non dovavate pigliarla; navigando; per che, piú tosto porgere della fortuna, la quale in Oriente aveva fatto, e racchiudendosi, quella pistolenza non alli loro usci ponevano, di dietro a quella: e, cacciati, per li campi, abbia alcun polso e brigate, senza saper noi ordinarci, che, non monta niente; là e prima mandato là alla nettezza de’ luoghi che si guardi, caldo mancato, e potremo Based upon/Testo di riferimento: G. Boccaccio, Decameron. V. Branca, ed. Torino: Einaudi, 19923. Data contained herein not to be republished in any form without prior written consent. Copyright © 2001 dove faticoso esser solea dove il bisogno apparisce dove meno era di forza, dove a chiunque usciva il dove niuno infermo fosse dove fossero procedesse, dove, la mattina dove dove un morto credevano dove ancora le biade dove possa andare, come dove, vanno fuggendo dove dove per diletto e per dove io onestamente viva dove intendevan d’andare, dove staremo. E ciascun dove che egli vada, onde dove piú a grado vi fia Edited by/Curata da Michael Papio Send questions, comments and corrections to: Per domande, commenti e correzioni scrivere a: [email protected] 81 DECAMERON WEB Concordance to the Decameron http://www.brown.edu/decameron Diti – Dovete CORNICE PANFILO PANFILO PANFILO PANFILO PANFILO PANFILO PANFILO NEIFILE NEIFILE NEIFILE NEIFILE NEIFILE DIONEO FIAMMETTA FILOSTRATO FILOSTRATO FILOSTRATO LAURETTA LAURETTA PAMPINEA PAMPINEA CORNICE NEIFILE NEIFILE NEIFILE NEIFILE NEIFILE FILOSTRATO FILOSTRATO FILOSTRATO FILOSTRATO PAMPINEA PAMPINEA PAMPINEA PAMPINEA PAMPINEA PAMPINEA PAMPINEA PAMPINEA PAMPINEA LAURETTA LAURETTA LAURETTA LAURETTA FIAMMETTA FIAMMETTA FIAMMETTA FIAMMETTA I I I I I I I I I I I I I I I I I I I I I I I II II II II II II II II II II II II II II II II II II II II II II II II II II INTRO 1 1 1 1 1 1 1 2 2 2 2 2 4 5 7 7 7 8 8 10 10 CONCL 1 1 1 1 1 2 2 2 2 3 3 3 3 3 3 3 3 3 4 4 4 4 5 5 5 5 112 9 19 27 27 31 78 84 6 14 18 25 27 19 14 12 14 14 8 8 14 17 5 18 22 22 25 27 15 17 22 36 18 20 24 26 28 33 35 36 45 22 24 28 28 3 8 9 11 vostro, faccianlo; e dove non vi piacesse, conosciuto per tutto, là dove pochi per ser n’andò in Borgogna dove quasi niuno il presso giacea là dove costoro cosí come voi dite, dove cosí andasse la giunto nella camera dove ser Ciappelletto il quale la camera dove ser Ciappelletto la sera, andati tutti là dove il corpo di ser prosperare e aumentarsi; dove la sua, in contrario fede che io ti dimostro, dove ha maggior maestri e n’andò in corte di Roma, dove pervenuto da’ suoi cristiana religione, là dove essi fondamento e Per la qual cosa, dove io rigido e duro E uscito di là dove era, chetamente conoscesse il luogo, là dove era, dovere esser a alcuno, che andasse là dove egli fosse, negato potere andare in parte dove cosí tosto non di mangiare pervenne là dove l’abate era. E che nelle corti. E là dove a que’ tempi soleva fatica in trattar paci, dove guerre o sdegni tra corte il menarono, dove di finissimi vini e stato piú volte già là dove io ho vedute dovesse, quivi dimorando dove erano; e appresso e giú del luogo dove era il tirarono, e de’ sergenti corsero là dove il misero Martellino e menaronnelo a palagio; dove molti seguitolo che m’accusa dire quando e dove io gli tagliai la questo corpo santo, dove io sono stato ricetto si vedesse dove la notte potesse guardava dintorno dove porre si potesse, bagno vicino all’uscio dove il meschino Rinaldo al fuoco tornatasi dove Rinaldo solo cavalcavano avanti e dove andassono. Al fosse, donde venisse e dove andasse. Al quale domandò l’oste là dove esso potesse dormire e io mi sarei stato dove i monaci dormono. similmente avea sentito dove Alessandro s’era a alcuno altro per marito: dove tu me per moglie non davanti a una tavoletta dove Nostro Signore era senza sapere alcuno dove la notte dormito si di venire a Firenze, dove già la fama aveva la dell’isola di Gurfo, dove una povera feminetta recuperate, conobbe là dove era. Per che alla condusse infino a Trani, dove trovati de’ suoi infino a Ravello, dove del tutto diceva di mercatanti là se n’andò: dove giunto una domenica e similmente le contò dove tornasse e perché la mandò all’albergo dove Andreuccio tornava. e domandolla dove e quando questa Based upon/Testo di riferimento: G. Boccaccio, Decameron. V. Branca, ed. Torino: Einaudi, 19923. Data contained herein not to be republished in any form without prior written consent. Copyright © 2001 Edited by/Curata da Michael Papio Send questions, comments and corrections to: Per domande, commenti e correzioni scrivere a: [email protected] 82 DECAMERON WEB Concordance to the Decameron http://www.brown.edu/decameron Diti – Dovete FIAMMETTA FIAMMETTA FIAMMETTA FIAMMETTA FIAMMETTA FIAMMETTA FIAMMETTA FIAMMETTA FIAMMETTA FIAMMETTA FIAMMETTA FIAMMETTA FIAMMETTA EMILIA EMILIA EMILIA EMILIA EMILIA EMILIA EMILIA EMILIA EMILIA EMILIA EMILIA EMILIA EMILIA EMILIA EMILIA PANFILO PANFILO PANFILO PANFILO PANFILO PANFILO PANFILO PANFILO PANFILO PANFILO PANFILO PANFILO PANFILO PANFILO PANFILO PANFILO PANFILO PANFILO PANFILO PANFILO PANFILO II II II II II II II II II II II II II II II II II II II II II II II II II II II II II II II II II II II II II II II II II II II II II II II II II 5 5 5 5 5 5 5 5 5 5 5 5 5 6 6 6 6 6 6 6 6 6 6 6 6 6 6 6 7 7 7 7 7 7 7 7 7 7 7 7 7 7 7 7 7 7 7 7 7 17 22 23 23 31 37 55 59 61 64 70 84 85 9 11 12 13 17 19 19 25 29 49 51 75 75 83 83 10 11 16 16 23 24 35 44 48 50 55 61 65 66 70 71 72 72 72 75 91 odori tutta oliva, là fanciulla in Palermo, terra ne rifuggimmo, questa maniera son qui, veduta, e in casa sua, peso del ventre, seguita, senza saper Costoro, imaginando di te: e per ciò, si lavasse un poco e andava senza saper suo albergo si abbatté; investito in uno anello, all’isola di Ponzo, abbandonata, senza saper spiriti andar vagando in quella caverna, uno legnetto di pisani guari lontano al luogo che alla caverna della Magra n’andarono, e appresso riguardando mia propia figliuola, là vogli, io sono disposto, se ne venne a Lerici; molto di quivi lontano, in Cicilia pervennero, non si potrebbe giammai. sí faticaron la nave non sappiendo essi conoscendo o sappiendo quelle non sapere cristiani era e in parte in parte si trovassero a’ suoi compagni là morte la liberarono. se ne venne a Chiarenza, insieme n’andarono là lui strangolarono e entrato intra le ruvine e da lei informati giardino, che nel luogo teneva, le disse che, le piacea, sí veramente mandò vicina al giardino altri n’andò al palagio dove era la donna, luogo di rimanersi; giorno davanti la casa Based upon/Testo di riferimento: G. Boccaccio, Decameron. V. Branca, ed. Torino: Einaudi, 19923. Data contained herein not to be republished in any form without prior written consent. Copyright © 2001 dove egli un bellissimo dove, cresciuta quasi dove dove il re Carlo verso di dove io, la buona mercé dove, qui venendo, dove dove ciò si facesse dove s’andasse, prese la dove ciò gli potesse dove tu vogli con noi dove che sia, che egli dove. Cosí andando si dove dove li suoi compagni e dove per comperare dove, entrati in un dove dove mai alcuno doversene dove lor piacque: ma poi dove di piagnere e di dove ella prima era dove era madama Beritola dove era madama Beritola. dove smontati alle loro dove erano pervenuti, dove, trattandoti io bene dove dove ella disonestamente dove, ricevuto da Currado dove dove la festa grande era dove con tanta festa da Dove poi molto tempo si dove la donna era e’ dove si fossero né dove si fosse, pure dove gli uomini andati dove, se pure avesse dove dove aiuto manifesto alla dove Pericon con la donna Dove col fedito insieme dove onorevolemente fu dove ella era. La quale dove il prenza gittato dove il corpo del prenze dove stesse la donna si dove la donna dimorava dove ella volesse, egli dove in guisa si facesse dove dimorava la donna, dove era la donna, dove dove da quegli che quivi dove piú giorni la bella dove la bella donna Edited by/Curata da Michael Papio Send questions, comments and corrections to: Per domande, commenti e correzioni scrivere a: [email protected] 83 DECAMERON WEB Concordance to the Decameron http://www.brown.edu/decameron Diti – Dovete PANFILO PANFILO PANFILO PANFILO PANFILO PANFILO PANFILO ELISSA ELISSA ELISSA ELISSA ELISSA ELISSA ELISSA ELISSA CORNICE FILOMENA FILOMENA FILOMENA FILOMENA CORNICE CORNICE DIONEO DIONEO DIONEO DIONEO DIONEO DIONEO DIONEO CORNICE CORNICE CORNICE CORNICE FILOSTRATO FILOSTRATO FILOSTRATO FILOSTRATO FILOSTRATO FILOSTRATO FILOSTRATO FILOSTRATO PAMPINEA FILOMENA FILOMENA FILOMENA FILOMENA FILOMENA FILOMENA PANFILO II II II II II II II II II II II II II II II II II II II II II II II II II II II II II II II III III III III III III III III III III III III III III III III III III 7 7 7 7 7 7 7 8 8 8 8 8 8 8 8 9 9 9 9 9 10 10 10 10 10 10 10 10 10 CONCL CONCL INTRO INTRO 1 1 1 1 1 1 1 1 2 3 3 3 3 3 3 4 91 94 104 105 109 110 112 23 44 57 75 77 79 96 96 1 22 42 56 74 1 1 5 14 17 21 23 38 40 7 10 2 13 7 13 13 21 30 31 35 37 3 3 3 5 8 13 38 12 volta veduta, ma il cosa mi posso ricordar la fece venire, fosse che viva fosse, e veduto ciò, corsero e io conoscendo là a visitare il Sepolcro, e fuggissi a casa sua, tenendo in quella parte alcuno m’hanno condotto e là se ne andò vicino alla casa di lei; camera e quivi venne là il conte e i figliuoli, che via il portasse conduce in Alessandria, a mille de’ miei; e il mare se ne venne, n’andò in Alessandria, Genova al loro piacere: il quale, sappiendo e egli, donna per moglie, tolta gli avesse o di messer Riccardo moglie, e se tu mi meni camera e quivi venne congiugnere i pianeti, mi pare a ciò disposto e andarne altrove; e il il suo siniscalco, davanti mandato al luogo parte correr lepri, e Masetto; e domandollo senza dire ad alcuno se n’andò al monistero; s’appressarono là in questo capannetto, là il menò nel capannetto, sua camera nel menò, una femina sodisfare, loro vergogna scemare, cosa valere e sapere, civanzarsi, si rifuggono caricherebber di sdegno, ora alla chiesa e vagheggiate da lui, là fu, in parte n’andò per una lunga via, là Based upon/Testo di riferimento: G. Boccaccio, Decameron. V. Branca, ed. Torino: Einaudi, 19923. Data contained herein not to be republished in any form without prior written consent. Copyright © 2001 dove in niuna maniera dove; per che io vi dove dove da lui e dalla reina dove tanto tempo dimorata dove io era e molto mi dove io era e temendo se dove colui cui tengono dove, senza altro dove dove essi cercano il dove voi mi vedete; e se dove Perotto avea dove un giorno veggendol dove era il conte e dove, secondo la grida dove dove con verità il conte dove lo ’ngannatore dove tu niuno termine dove per avventura trovò dove Sicurano gli fece dove ricchissimi e con dove ella è, va, e dove ella voglia, gliele dove e l’uno e l’altro, A dove portatala. dove la sua donna fosse, dove ella sia, tu il dove messer Riccardo con dove qui Paganino tutta dove io voglia stare, io dove io ho già pensato e dove metter dovesse la dove andar doveano assai dove giacer cavriuoli e dove tanto tempo stato dove s’andasse, in guisa dove pervenuto, entrò dove egli era, e lui che dove egli fugge l’acqua, dove Masetto senza farsi dove parecchi giorni, con dove a me ne convien dove essi l’accrescono in dove essi di gran lunga dove aver possano da dove di ciò sarebbe con dove egli dimorava, e dove a me è gravissima dove cautamente fece alla dove ce n’è una che è Edited by/Curata da Michael Papio Send questions, comments and corrections to: Per domande, commenti e correzioni scrivere a: [email protected] 84 DECAMERON WEB Concordance to the Decameron http://www.brown.edu/decameron Diti – Dovete PANFILO PANFILO ELISSA FIAMMETTA FIAMMETTA FIAMMETTA FIAMMETTA FIAMMETTA EMILIA EMILIA EMILIA EMILIA EMILIA EMILIA EMILIA EMILIA EMILIA EMILIA EMILIA EMILIA LAURETTA LAURETTA LAURETTA LAURETTA CORNICE NEIFILE NEIFILE NEIFILE NEIFILE NEIFILE NEIFILE NEIFILE NEIFILE DIONEO CORNICE LAURETTA CORNICE CORNICE CORNICE CORNICE CORNICE FIAMMETTA FIAMMETTA FIAMMETTA FIAMMETTA CORNICE PAMPINEA PAMPINEA PAMPINEA III III III III III III III III III III III III III III III III III III III III III III III III III III III III III III III III III III III III IV IV IV IV IV IV IV IV IV IV IV IV IV 4 4 5 6 6 6 6 6 7 7 7 7 7 7 7 7 7 7 7 7 8 8 8 8 9 9 9 9 9 9 9 9 9 10 CONCL CONCL INTRO INTRO INTRO INTRO INTRO 1 1 1 1 2 2 2 2 13 33 31 10 17 25 31 48 9 16 32 34 36 48 51 59 69 70 72 81 38 39 65 73 1 28 29 33 38 44 46 56 57 6 2 16 15 35 38 44 45 2 13 25 60 1 19 24 36 e haimi onorato molto, dove io credessi che tu a alle prime, avvenne che, dove frate Puccio, che nella casa entrava, dove trovò la gentil con poche rimasa quivi dove Ricciardo era, gittò non avrebbe guatato là dove io fossi stata. tornò la sera a casa, dove per avventura alla camera menare dove Ricciardo era, col Non voglio gridar qui, dove la mia simplicità e solamente ad Ancona, dove essendo ogni sua giustizia e di Dio, dove sono della iniquità e sconvenevole cosa, dove sua volontà stata è di frate, per ciò che, dove dagl’inventori de’ colori delle cappe. E dove gli antichi la se in parte si trovava dove onestamente e senza e prezzangli poco; dove esse, pensando a che Tedaldo è vivo; e, dove voi quello prometter partí e colà se n’andò dove Aldobrandino in che doman sia sera, dove tu la sentenzia fratelli e per amici, dove essi di questo ti appresso a’ malfattori, dove commesso avevan trovandosi senza saper dove si fosse, entrato altro che domandare: "Dove A cui Dove sono io? che tu torni al mondo; dove tornato, tu avrai un tornò nella sua villa, dove chiunque il vedeva se ne va per isdegno, dove vagheggiando una lor favore si dispose; dove dove, lietamente ne venne a Rossiglione, dove da tutti come lor potesser venir fatto. Dove, acciò che per Dove come sono io; ma, dove voi voleste, per voglio che ve ne segua, dove voi mi serviate. Io a fare ogni suo piacere, dove ella possa esser riposata, e del conte e dove fosse avendo spiato, uomo e uomo là se n’andò dove il conte vide, e a quella n’andò, dove un santo uomo trovò non ne chiamate lupi, dove voi state pecore non / mi vidi già e lieta, dove in questa / io meno di non ragionare là dove egli fosse d’alcuna di comporre mille versi, dove le Muse mai non mi la loro età fiorire, dove in contrario molti venuta, quivi desinarono dove la passata sera si posero a sedere, là dove Filostrato alla re data, pensando che, dove per rallegrarci nella grotta discese, dove dove, trovato Guiscardo, n’andò della figliuola, dove fattalasi chiamare e ’l mio corpo col suo, dove che tu te l’abbi nella piazza il mena: dove dove, riconosciuto, e da’ e facciti perdonare: e dove ella non ti perdoni, gli accendesse davanti dove dipinto il vedeva; e sotto la poppa manca là dove io diedi un Based upon/Testo di riferimento: G. Boccaccio, Decameron. V. Branca, ed. Torino: Einaudi, 19923. Data contained herein not to be republished in any form without prior written consent. Copyright © 2001 Edited by/Curata da Michael Papio Send questions, comments and corrections to: Per domande, commenti e correzioni scrivere a: [email protected] 85 DECAMERON WEB Concordance to the Decameron http://www.brown.edu/decameron Diti – Dovete PAMPINEA PAMPINEA PAMPINEA PAMPINEA PAMPINEA LAURETTA LAURETTA LAURETTA LAURETTA LAURETTA LAURETTA LAURETTA LAURETTA LAURETTA ELISSA CORNICE FILOMENA FILOMENA FILOMENA FILOMENA PANFILO PANFILO PANFILO EMILIA EMILIA EMILIA EMILIA NEIFILE NEIFILE NEIFILE NEIFILE NEIFILE FILOSTRATO DIONEO DIONEO DIONEO DIONEO DIONEO DIONEO DIONEO DIONEO DIONEO DIONEO DIONEO DIONEO PANFILO PANFILO PANFILO PANFILO IV IV IV IV IV IV IV IV IV IV IV IV IV IV IV IV IV IV IV IV IV IV IV IV IV IV IV IV IV IV IV IV IV IV IV IV IV IV IV IV IV IV IV IV IV V V V V 2 2 2 2 2 3 3 3 3 3 3 3 3 3 4 5 5 5 5 5 6 6 6 7 7 7 7 8 8 8 8 8 9 10 10 10 10 10 10 10 10 10 10 10 10 1 1 1 1 49 50 51 53 57 14 14 15 18 19 26 31 31 33 16 1 3 6 13 15 24 34 37 10 11 12 17 11 15 17 20 30 11 9 18 20 22 24 26 36 38 46 47 51 51 35 37 40 42 con quel che menato ha, meni, io vi potrò menare e disse a costui in su la Piazza, casa loro nel menarono, quello che non sono io: padre loro, con essonoi, diliberarsi, ma dissero, sera giunsero a Genova, pervennero in Creti, ogni suo comandamento, "Tosto andianne là né mai si seppe se ne fuggirono a Rodi, guari lontana al luogo in sogno e mostrale poco innanzi ricordata, andando Lisabetta là E disegnatole il luogo che nel luogo erano, in Inferno, là non le poteva, e disse, amore l’avea posto, e, venire a un giardino, là insegnato se n’andò, parte del giardino, tumulto colà menare stare a Parigi alquanto, pace; e spiato là e là se n’andò con lui viver potrei, e va a quella chiesa parte il vide giunto a’ suoi parenti che, A cui la donna disse: "E se quivi fosse l’arca allato a una camera seco: "Che è questo? tra che egli non sapeva al quale era l’arca cotal guisa Ruggieri là tu stessa, per ciò che, se n’andò alla prigione Ruggieri, e domandatolo fosse, rispose che di tutti, verso Creti, veder che si fare o senza sapere conoscere a uscir quindi, e poi Based upon/Testo di riferimento: G. Boccaccio, Decameron. V. Branca, ed. Torino: Einaudi, 19923. Data contained herein not to be republished in any form without prior written consent. Copyright © 2001 dove gli piace. Se voi dove voi vorrete; dove voleva esser menato, dove, tra quegli che dove dove, incarceratolo, dopo dove dove voi vogliate recare dove noi andar ne vorremo dove questo seguir dove i novelli amanti dove grandissime e belle dove due cose ne dovesser dove diterminato è da tua dove arrivati si fossero. dove in povertà e in dove aspettandola riposto dove sia sotterrato; ella dove l’accidente avvenne. dove Lorenzo dormiva, che dove sotterato l’aveano, dove men dura le parve la dove io son certa che la dove ella a’ suoi piaceri dove a grado a lui, che dove egli menar la voleva dove lui insieme con un dove Pasquino e la Simona dove ancora il corpo di dove gran parte della tua dove ella stesse a casa, dove veduto aveva che la dove ora amata da lui in dove Girolamo è stato dove voleva, fellone e dove un osso fracido il dove il potrem noi porre, dove veduta l’avea; la dove lor femine dormivano dove sono io? dormo io, o dove si fosse e una cosa dove noi il mettemmo; dove trovato fu dove tu credesti questa dove Ruggieri era e tanto dove la sera dinanzi dove albergato si fosse dove quasi ciascuno e dove andarsi, né ancora dove s’andassero, vicini dove alla fortuna Edited by/Curata da Michael Papio Send questions, comments and corrections to: Per domande, commenti e correzioni scrivere a: [email protected] 86 DECAMERON WEB Concordance to the Decameron http://www.brown.edu/decameron Diti – Dovete PANFILO PANFILO EMILIA EMILIA EMILIA EMILIA EMILIA EMILIA EMILIA CORNICE ELISSA ELISSA ELISSA ELISSA ELISSA ELISSA ELISSA ELISSA FILOSTRATO FILOSTRATO NEIFILE NEIFILE NEIFILE PAMPINEA PAMPINEA PAMPINEA PAMPINEA LAURETTA LAURETTA LAURETTA LAURETTA LAURETTA LAURETTA LAURETTA LAURETTA LAURETTA LAURETTA LAURETTA LAURETTA LAURETTA FILOMENA FILOMENA FILOMENA FILOMENA FILOMENA FILOMENA FIAMMETTA FIAMMETTA FIAMMETTA V V V V V V V V V V V V V V V V V V V V V V V V V V V V V V V V V V V V V V V V V V V V V V V V V 1 1 2 2 2 2 2 2 2 3 3 3 3 3 3 3 3 3 4 4 5 5 5 6 6 6 6 7 7 7 7 7 7 7 7 7 7 7 7 7 8 8 8 8 8 8 9 9 9 44 65 17 32 34 34 38 40 47 1 9 16 20 20 35 42 47 54 12 29 5 10 32 12 30 40 42 11 24 32 42 44 44 46 46 47 49 49 50 53 15 16 33 36 36 42 3 8 34 a una villa ivi vicina E pervenuti nella sala domandò la buona femina disse: "Signor mio, le corde grosse, di saettamento copiosi, insieme a Tunisi andò, E andatasene un dí là a Lipari ritornarono, capita a quel castello cammin verso Alagna, là innanzi non conosceva dicemmo, non sappiendo il suo ronzino stesso ma ricordandosi là caso avvenuto; e udendo fosse villa o castello se ne tornarono a Roma: giardino di tuo padre, pervenne in sul verone, d’arme e soldati. a cenare, metterti là udii a Guidotto divisare via a Palermo. Là se n’andò verso il luogo gli vuoi tu far morire gli rimandò a casa loro, per via di diporto; lunghesso la camera davanti ad uno albergo che contro alla legge, fatto avea, conoscendo, mandò correndo là contento, andatosene là perdono, affermando sé, figliuola prenda; e udendo che la Violante, grandissima grazia, ed era per avvenire, seco ne menò a Laiazzo, correndo verso il luogo spesse volte crudelmente e io son presto di farlo dintorno a quel luogo di rimpetto al luogo a grado molto, ma che, d’esser voi medesime, disiderava, a Campi, là casa venuta siete, Based upon/Testo di riferimento: G. Boccaccio, Decameron. V. Branca, ed. Torino: Einaudi, 19923. Data contained herein not to be republished in any form without prior written consent. Copyright © 2001 dove i nobili giovani dove le nuove spose con A dove ella fosse. dove voi vogliate, egli dove a’ nostri avverrà il dove gli altri n’avranno dove con la Gostanza in dove Martuccio era, gli dove fu sí grande la dove l’Agnolella era; e dove Pietro aveva certi dove arrivar si dovesse; dove andarsi, se non come dove piú gli pareva la ne dove era, tutta dove stato fosse preso, dove egli andar potesse. dove, trovati forte dove dove se io sapessi che tu dove chetamente con Dove, venendo a morte Dove dove ella fosse, per ciò dove la ruberia avesse. dove Gianni quanto piú to dove erano legati. E dove con grandissimi dove con festa dove essendo un giorno, dove la figliuola gridava dove tre nobili uomini dove ella il voglia, non dove morta non fosse, si dove la figliuola era, dove Fineo era, quasi dove Teodoro la sua dove egli non volesse, dove egli volesse, sua dove a ciascun di lor dove piú dolorosa che dove con riposo e con dove egli era, una dove la giugnevano la dove voi una grazia dove veduto aveva lo dove doveva il fatto dove le piacesse, con dove si conviene, dove il suo poderetto era dove, mentre che ricca fu dove Edited by/Curata da Michael Papio Send questions, comments and corrections to: Per domande, commenti e correzioni scrivere a: [email protected] 87 DECAMERON WEB Concordance to the Decameron http://www.brown.edu/decameron Diti – Dovete DIONEO DIONEO DIONEO DIONEO DIONEO DIONEO CORNICE FILOMENA PAMPINEA LAURETTA FIAMMETTA FILOSTRATO EMILIA ELISSA DIONEO DIONEO DIONEO DIONEO DIONEO DIONEO DIONEO DIONEO DIONEO DIONEO DIONEO DIONEO DIONEO DIONEO CORNICE CORNICE CORNICE CORNICE CORNICE CORNICE EMILIA FILOSTRATO FILOSTRATO FILOSTRATO FILOSTRATO ELISSA LAURETTA LAURETTA FIAMMETTA FIAMMETTA PAMPINEA PAMPINEA PAMPINEA PAMPINEA PAMPINEA V V V V V V VI VI VI VI VI VI VI VI VI VI VI VI VI VI VI VI VI VI VI VI VI VI VI VI VI VI VII VII VII VII VII VII VII VII VII VII VII VII VII VII VII VII VII 10 10 10 10 10 10 INTRO 1 2 3 6 7 8 9 10 10 10 10 10 10 10 10 10 10 10 10 10 10 CONCL CONCL CONCL CONCL INTRO INTRO 1 2 2 2 2 3 4 4 5 5 6 6 6 6 6 5 7 13 13 19 41 7 6 8 4 14 3 7 13 10 14 28 32 33 37 39 39 40 41 42 43 49 49 18 31 33 37 4 10 13 9 10 22 25 37 12 13 13 55 21 22 23 25 27 all’altrui sciagure dove bisogna. Fu in uno avrebbe voluti, là dove ella s’avvenne a uno fia a me laudevole, dove biasimevole è forte offenderò le leggi sole, dove egli offende le molti uomini, dove molti uomini non casa il portarono non so dove; dove per le quali cose d’uom che ardisce, là dove io sia, a parlare onde si partivano a colà dove tutti a piè d’andare Maria Ughi passavano, dove Cisti fornaio il suo e con cui e similmente dove si motteggia. Alle e agli altri uomini: dove voi tutti gli altri quivi saperlo fare dove la necessità il ella in casa tornata là dove Fresco era e tutta ciò fosse cosa che quivi dove erano non avevano di fuori della chiesa là dove io al modo usato vi strada e all’albergo dove il frate era son trapassate: e dove che elle poco con fatica lassú n’andò: dove ansando giunto, per campanelle a sonare. Dove, Dove poi che tutto il in quelle parti dove apparisce il sole, e in terra di Menzogna, dove molti de’ nostri fatiche curandosi, dove la loro utilità in terra d’Abruzzi, dove gli uomini e le de’ bachi pervenni, dove tutte le acque in India Pastinaca, là dove io vi giuro, per in quelle sante terre dove l’anno di state vi arrecata la cassetta dove era la penna, io ho io ho arrecata quella dove sono i carboni. Il vicina di questo luogo, dove io non credo che mai i quali male avevan dove nascondersi, e a i giovani giucando dove lasciati gli aveano; se ne tornarono a casa, dove trovarono le donne delle Donne n’andarono, dove da molti piú guari lontano al luogo dove mangiato aveano, andar per la casa e dove ella era usa di chiama, molto solitaria dove stava, uscito lui, dopo alquanto, dove in tutto il dí l’ha venduto sette, dove tu non me ne davi cominciò a dire: "Dove Dove se’, buona donna? la grazia di Dio sano, dove io credetti, ora fu, tornare. Va tornati là dove infino a ora se’ la lor vergogna, là dove niun la sapeva. che quivi era una camera dove capitava la fessura tenuto, quando tu colà dove io fossi se’ voluto venir sú dicendo: "Dove Dove se’, traditore? Io fosse. Poi domandò dove fosse quel giovane. "Messere, io non so dove egli si sia nascosto uscí fuori del luogo dove nascoso s’era. e qui me ne venni, dove dove, mercé di Dio e di Based upon/Testo di riferimento: G. Boccaccio, Decameron. V. Branca, ed. Torino: Einaudi, 19923. Data contained herein not to be republished in any form without prior written consent. Copyright © 2001 Edited by/Curata da Michael Papio Send questions, comments and corrections to: Per domande, commenti e correzioni scrivere a: [email protected] 88 DECAMERON WEB Concordance to the Decameron http://www.brown.edu/decameron Diti – Dovete FILOMENA FILOMENA FILOMENA NEIFILE NEIFILE NEIFILE NEIFILE PANFILO PANFILO PANFILO PANFILO PANFILO PANFILO PANFILO PANFILO PANFILO PANFILO PANFILO DIONEO CORNICE NEIFILE NEIFILE PANFILO PANFILO ELISSA ELISSA ELISSA ELISSA ELISSA ELISSA EMILIA EMILIA EMILIA EMILIA EMILIA FILOSTRATO FILOSTRATO FILOSTRATO FILOSTRATO PAMPINEA PAMPINEA PAMPINEA PAMPINEA PAMPINEA PAMPINEA PAMPINEA PAMPINEA PAMPINEA PAMPINEA VII VII VII VII VII VII VII VII VII VII VII VII VII VII VII VII VII VII VII VII VIII VIII VIII VIII VIII VIII VIII VIII VIII VIII VIII VIII VIII VIII VIII VIII VIII VIII VIII VIII VIII VIII VIII VIII VIII VIII VIII VIII VIII 7 7 7 8 8 8 8 9 9 9 9 9 9 9 9 9 9 9 10 CONCL 1 1 2 2 3 3 3 3 3 3 4 4 4 4 4 5 5 5 5 7 7 7 7 7 7 7 7 7 7 5 20 20 22 31 34 47 3 17 18 18 18 27 29 32 58 66 70 25 8 4 7 10 13 7 8 20 21 41 55 13 14 17 30 32 6 11 19 20 12 16 24 24 44 50 58 69 86 89 del re di Francia, là che di lei aveva udito e di compiacergli; e che, camera di lei la rimise, d’essere stata battuta, con tua gran vergogna, questa bella gioia, che, dirvi intendo mostrare, esser stato tentato; e te ne rifò certo, che, del suo disiderio; e stessi duro, là a compiacere alla donna, tentare; e per ciò, in quella sala venne bel pero la posarono: levare e porvi costí fu giú e vide costoro pena le colpe mie, di notte pervennero. per prezzo si conduce; ciò che Gulfardo volesse asino che ragghiasse, motto, il domandò insieme s’accostarono là da Calandrin domandato altra persona veduto ma questa seconda Buffalmacco: "Calandrino lasso, sedersi. ora questo: quando e ma io non so pensare il intanto che io pensi fresca entrato, dirizzò verso la camera e venutogli guardato là appunto sotto il luogo del fatto, domandò conoscevano che, e disse: "Hai veduto sua corte se ne venisse, riscaldarsi, né aveva dove porsi a sedere né a casa sua se ne tornò, di dire a lei quando e scendere al luogo saliva in sul battuto vuole esser la morte, altra dolorosetta fante? Based upon/Testo di riferimento: G. Boccaccio, Decameron. V. Branca, ed. Torino: Einaudi, 19923. Data contained herein not to be republished in any form without prior written consent. Copyright © 2001 dove egli assai di be’ dove e come di lei s’era dove questo far non dove poi chetamente dove Arriguccio aveva dove io non sono, e te dove tu se’ la miglior dove udirete d’una donna dove il suo amor dove tu in su la durezza dove tu pure in su la tua dove io per molto savio dove certificar si dove tre cose che io dove costoro erano, e dove stati alquanto dove voi siete a sedere. dove lasciati gli avea, dove io trovai molti Dove con freschissimi dove chi per amor, dove due cose ne dovesser dove, quando non la vi dove A dove egli andava. dove Calandrino solo si dove queste pietre cosí Allora dove non è. A cui dove si truova? Buffalmacco, dove è? Dove, come alquanto Dove dove potrem noi essere dove. Disse il dove dove noi possiamo essere dove molti lumi accesi dove messer lo proposto dove questo messer dove il giudice teneva i dove fossero andati dove egli doveva aver dove costui è venuto a dove ella per lui, come dove porsi a sedere né dove fuggire il sereno, e dove, essendo stanco e di dove dove piú le piacerà: e dove i vostri panni dove la donna era e dove negli uomini quel dove per te non rimase di Edited by/Curata da Michael Papio Send questions, comments and corrections to: Per domande, commenti e correzioni scrivere a: [email protected] 89 DECAMERON WEB Concordance to the Decameron http://www.brown.edu/decameron Diti – Dovete PAMPINEA PAMPINEA PAMPINEA PAMPINEA PAMPINEA PAMPINEA PAMPINEA PAMPINEA PAMPINEA PAMPINEA PAMPINEA PAMPINEA FIAMMETTA FIAMMETTA FIAMMETTA FIAMMETTA LAURETTA LAURETTA LAURETTA LAURETTA LAURETTA LAURETTA LAURETTA DIONEO DIONEO DIONEO DIONEO DIONEO DIONEO DIONEO DIONEO CORNICE CORNICE CORNICE CORNICE FILOMENA FILOMENA FILOMENA FILOMENA FILOMENA FILOMENA FILOMENA FILOMENA FILOMENA FILOMENA FILOMENA ELISSA NEIFILE NEIFILE VIII VIII VIII VIII VIII VIII VIII VIII VIII VIII VIII VIII VIII VIII VIII VIII VIII VIII VIII VIII VIII VIII VIII VIII VIII VIII VIII VIII VIII VIII VIII VIII IX IX IX IX IX IX IX IX IX IX IX IX IX IX IX IX IX 7 7 7 7 7 7 7 7 7 7 7 7 8 8 8 8 9 9 9 9 9 9 9 10 10 10 10 10 10 10 10 CONCL INTRO INTRO INTRO 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 2 4 4 99 103 103 105 111 112 120 126 132 133 141 149 3 10 24 25 20 24 68 99 102 109 111 7 14 15 25 32 38 52 53 3 5 6 7 12 14 14 15 15 16 16 17 20 30 34 10 9 10 piú tosto lieto. E dove tutti mancati mi sanno meglio i luoghi dove stanno le pulci, e quantunque sia giovane, dove il soavemente andare Essi ancora vi rubano, dove dagli attempati v’è e insegnogli il luogo dove aveva i panni posti. a quella parte del muro dove un poco d’ombra era concia, che ella, dove la notte passata con acqua rosa si curerà; e dove io per perdere i trovarla nel letto dove iersera me l’era te con lei insieme là dove io ho lei avuta, che niuna persona sapeva dove ella stata fosse, se la maggior parte, sanno dove il diavolo tien la vendetta, ingiuriare, dove l’uomo si mette alla nella camera se n’entrò, dove trovò la donna che accostatosi alla cassa dove serrato era il io intendo d’aver te. Dove tu non vogli, per intorno alla sala dove mangiamo e le tavole or vedete oggimai voi! Dove, Dove poi che hanno veduto a Bologna, dove non era niun grande il prato d’Ogni santi, dove ritrovò Bruno che essi ti gittarono là dove tu eri degno d’esser sue sciagure e come e dove egli era stato verga e non sapavate dove voi vi foste. Or voi in Palermo in Cicilia, dove similmente erano e la donna esser preso. Dove egli non stette appresso al bagno venne; dove ella, come prima costei e vennesene là dove usavano gli altri fiorin d’oro sí bene, dove voi crediate le ’ndizioni a mutare; e dove prima era libera e se io avessi saputo dove mandargliti, abbi fattasi venire una borsa dove erano quegli disciolti, e liberamente dove lor piú piace, per pervennero al palagio, dove ogni cosa il siniscalco a tavola, dove, dove le vivande venute, s’adunò a ragionare, dove la reina, a Filomena ed esser con lei, dove tu vogli, in questa in quella sepoltura dove Scannadio è e recare a casa sua, dove ella ti riceverà, e volerlo fare, bene sta; dove dicesse di non di’ da mia parte che piú dove io sia non apparisca ogni tuo piacer fare, dove tu a lei facci un te ne vadi all’avello dove fu stamane avrai il piacer tuo; e dove questo non ti Deh, che bestia sono io? dove vo io? che so io se per veder che si fare e dove andarsi, e mossi i la famiglia, colà tornò dove Alessandro aveva riserrò dietro dicendo: "Dove Dove è questa maladetta a Bonconvento: dove avendo l’Angiulier come era, se n’andò là dove dormiva l’Angiulieri Based upon/Testo di riferimento: G. Boccaccio, Decameron. V. Branca, ed. Torino: Einaudi, 19923. Data contained herein not to be republished in any form without prior written consent. Copyright © 2001 Edited by/Curata da Michael Papio Send questions, comments and corrections to: Per domande, commenti e correzioni scrivere a: [email protected] 90 DECAMERON WEB Concordance to the Decameron http://www.brown.edu/decameron Diti – Dovete FIAMMETTA FIAMMETTA FIAMMETTA FIAMMETTA FIAMMETTA FIAMMETTA FIAMMETTA FIAMMETTA PANFILO PANFILO PANFILO PANFILO PANFILO PANFILO PANFILO PANFILO PAMPINEA PAMPINEA PAMPINEA LAURETTA EMILIA EMILIA EMILIA EMILIA EMILIA EMILIA EMILIA CORNICE CORNICE NEIFILE NEIFILE NEIFILE NEIFILE NEIFILE ELISSA ELISSA ELISSA ELISSA ELISSA ELISSA FILOSTRATO FILOSTRATO FILOSTRATO FILOSTRATO FILOSTRATO FILOSTRATO LAURETTA LAURETTA EMILIA IX IX IX IX IX IX IX IX IX IX IX IX IX IX IX IX IX IX IX IX IX IX IX IX IX IX IX X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X 5 5 5 5 5 5 5 5 6 6 6 6 6 6 6 6 7 7 7 8 9 9 9 9 9 9 9 INTRO INTRO 1 1 1 1 1 2 2 2 2 2 2 3 3 3 3 3 3 4 4 5 3 7 29 40 55 56 57 62 12 13 14 15 15 16 24 24 10 13 14 6 10 12 12 13 27 28 32 3 4 14 14 14 14 17 9 9 11 12 18 20 12 12 14 16 24 44 9 15 6 sempre piú non piaccia, a lavorare. ivi si posero a stare; casa di suoi parenti là cosa Filippo andato colà se ne scese nella corte la casa della paglia, fuggí via e andossene là quale allato del letto se n’andò al letticello come era se n’andò là la levò del luogo e posela allato al letto dirittamente al letto incontanente conobbe là la portò allato al letto oggi al bosco nostro? là maniera guasta, che, vergognandosi d’apparire di quaresima andato là là onde egli era e e donde fosse saputo, similmente donde fosse e e per ciò io vado "Io sono in casa tua, se n’andò in camera, e in sul letto si gittò, insieme diliberato del come far soleano, perché, come voi donate dove non si conviene e non date, cosí ella conveniva non stallò e re in una sua gran sala, siete in parte venuto ci si teme per noi, e piaccia di significarli giú posta, gli significò vita stata narrò loro, Ghino l’abate nella sala cavallo dopo il terzo dí se insegnar gli sapesse a grado assai ma che, in una bellissima camera erano, fece sentire palagio se ne tornarono, ristare colà pervenne non bene conoscendo egli volesse; e per ciò, Based upon/Testo di riferimento: G. Boccaccio, Decameron. V. Branca, ed. Torino: Einaudi, 19923. Data contained herein not to be republished in any form without prior written consent. Copyright © 2001 dove il tempo e il luogo Dove, benché alcuna Dove dove Calandrino dove egli allora non la dove Calandrino e gli dove egli trovò sola la dove la Niccolosa gli dove era Filippo. dove dormiva pose la dove la giovane amata da dove sentito avea il dove era e posela allato dove esso dormiva; e dove il marito dormiva se dove stata era e con cui: dove dormiva la figliuola dove egli per certo dee dove prima era bella, non dove veduta fosse, assai dove il pesce si vende e E dove egli abitava. dove egli andasse e per dove andasse e perché dove tu vai, per aver dove dal tuo piacere io dove la donna, per dove, come poté il meglio dove dove andar potessero al dove al re piacque si dove non si conviene e dove si converrebbe non dove si conveniva non dove non si convenia sí. dove, sí come egli dove dove, dalla forza di Dio dove dove le scomunicazioni e dove voi andavate e per dove andasse e perché. dove essi in contrario dove erano i suoi arnesi dove Natan dimorava dove Natan dimorasse. dove esser potesse, egli dove alcuno nol vedeva, dove aspettare il dove Natan piú giorni dove sepellita era la dove ella fosse e dove di ciò mi volesse Edited by/Curata da Michael Papio Send questions, comments and corrections to: Per domande, commenti e correzioni scrivere a: [email protected] 91 DECAMERON WEB Concordance to the Decameron http://www.brown.edu/decameron Diti – Dovete EMILIA EMILIA EMILIA FIAMMETTA FIAMMETTA PAMPINEA PAMPINEA PAMPINEA PAMPINEA PAMPINEA PAMPINEA CORNICE FILOMENA FILOMENA FILOMENA FILOMENA FILOMENA FILOMENA FILOMENA FILOMENA FILOMENA FILOMENA FILOMENA FILOMENA FILOMENA FILOMENA PANFILO PANFILO PANFILO PANFILO PANFILO PANFILO PANFILO PANFILO PANFILO PANFILO PANFILO PANFILO PANFILO PANFILO PANFILO PANFILO DIONEO DIONEO DIONEO DIONEO DIONEO DIONEO DIONEO X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X 5 5 5 6 6 7 7 7 7 7 7 8 8 8 8 8 8 8 8 8 8 8 8 8 8 8 9 9 9 9 9 9 9 9 9 9 9 9 9 9 9 9 10 10 10 10 10 10 10 8 9 16 7 15 5 11 16 20 27 33 1 13 13 13 35 44 58 61 67 89 93 93 108 110 119 9 10 15 17 22 25 29 43 50 66 68 78 82 83 92 111 7 16 17 20 25 38 43 maggio fosse; il quale uno alle mani il quale, promessa disciolta: a mar se n’andò; frugando in quelle parti Lisa, da una finestra erano fuoco e fiamma là col quale io spero, / ch’a Messer vadi là camera sel fé venire, fu, s’accostò al letto con lui se ne va a Roma, la vita tua, Tito! sorella? che dunque ami? allo ’ngannevole amore? intendo d’usarla: e E per ciò mi pare, Sofronia è divenuta vostro avevate data, là d’imperio e di studii lui se n’andò a Roma, denari, senza sapere salvatico della città: a casa sua nel menò, là romano s’accordò; fratello o del signore, ciò che stranier siamo, vi conducerà in parte per loro apparecchiate, assai quivi vicina e sue case pervennero, alquanto, nella sala, donde fossero e voi mi lasciate; ma menato in prigione: come in Creti senti’, là affermandogli che, baroni nella camera là gli comandava farebbe, sala ne vennero là sé essere là e usciti della casa cosa che io non sappia cioè Griselda, domandò nella povera casa, che mia moglie sia, pregando, dicendo, per piú non curarsene, di queste contrade, Based upon/Testo di riferimento: G. Boccaccio, Decameron. V. Branca, ed. Torino: Einaudi, 19923. Data contained herein not to be republished in any form without prior written consent. Copyright © 2001 dove dove dove dove dove dove dove dove dove dove dove dove Dove dove dove dove dove dove dove dove dove dove dove dove dove dove dove dove dove dove dove dove dove dove dove dove dove dove dove dove dove dove dove dove dove dove dove dove dove egli non faccia, né ben salariato fosse, altramenti non si udita la bellezza sapeva che i pesci ella era con altre egli la credea tu confortar ti dimora. / Dí che Minuccio la giovane alquanto Gisippo in povero e in che pon tu ti lasci trasportare alla lusinghevole tu non condiscenda tu sii contento, che lei a Gisippo io estimo che egli egli non potrà la con grande onore fu s’andasse, piú che veduta una gran Sofronia con pietose con la sua Fulvia, e tutto il contrario noi possiamo meglio voi albergherete gli fece scalzare e porta alcuna non si già ben cinquanta splendidamente era andassero gli la mia vita sia piú non essendo io rimasi; per ciò questo facesse, egli messer Torello era tempo gli fosse egli avea fatto il al Saladino erano, con tutta la i padri possiate il padre fosse; al trovò il padre di ella me voglia per dir soleano come savia lei farlo i tuoi stati son Edited by/Curata da Michael Papio Send questions, comments and corrections to: Per domande, commenti e correzioni scrivere a: [email protected] 92 DECAMERON WEB Concordance to the Decameron http://www.brown.edu/decameron Diti – Dovete DIONEO DIONEO DIONEO CORNICE CORNICE X X X CONCL AUTORE CONCL AUTORE 10 10 10 55 56 64 6 7 giunse a Sanluzzo, ricevuta e nella sala levatosi n’andarono là a san Giorgio il dragone scuole de’ filosofanti, dové FIAMMETTA IV 1 33 virtú di lui. dovea PANFILO DIONEO FILOSTRATO FIAMMETTA EMILIA FILOMENA EMILIA LAURETTA CORNICE ELISSA PANFILO FILOSTRATO LAURETTA PAMPINEA DIONEO DIONEO CORNICE FIAMMETTA PAMPINEA FILOMENA FILOMENA PANFILO I I I II II II III III III IV V V V VIII VIII VIII VIII X X X X X 1 4 7 5 6 9 7 8 CONCL 4 1 4 7 7 10 10 CONCL 6 7 8 8 9 58 9 16 20 9 54 31 3 4 12 32 27 32 138 39 41 1 35 29 50 70 74 quella reverenza che io di questo gran pena gli camera donde l’abate fante né di vil femina che a Napoli andar sua bestialità punir che fu, qual cagion vi che come colpevole ne quanto la sua signoria tempo che mandare ne la quello che esserle intese ciò che far si un passaggio che far si a dirizzar come star i suoi danari riaver non a Pisa, come al quale piú regnar non catene, per quanto viver il suo signor veder cosa stesse, far non si che egli v’era qui, e e se questo pur non mi dovean PAMPINEA LAURETTA VIII VIII 7 9 66 79 infra piccol termine dovean divenire, sentí di che la notte seguente si dovean ragunare, il doveano PANFILO PAMPINEA PAMPINEA CORNICE I II II III 1 3 3 INTRO 55 16 47 2 piú che esser non volendo coloro che aver tutto ciò che aver vi al luogo dove andar dovendo PANFILO PANFILO PAMPINEA ELISSA I II III III 1 7 2 5 2 83 8 4 dea principio. Per che, muoio, per ciò che, pur intervenia che la reina, senza modo. Il quale, Based upon/Testo di riferimento: G. Boccaccio, Decameron. V. Branca, ed. Torino: Einaudi, 19923. Data contained herein not to be republished in any form without prior written consent. Copyright © 2001 dove dove dove dove dove tutti i paesani e erano messe le la figliuola tutta gli piace; ma egli l’onestà non meno Esser ti dové, dové Tancredi, manifesto dovea. "Oh! disse il dovea dovea seguire, oltre modo dovea uscire per venire dovea portare), la quale dovea, fu trasportato dovea dovea che lei d’aver dovea poter muovere a dovea piú tosto essere dovea durare, dovea, al re Guiglielmo dovea dovea il vostro Pasimunda dovea. Messer Lizio, dovea dovea, quivi smontati per dovea dovea e a legarvi con dovea, richiedendogli, dovea dovea, ma a Napoli se ne dovea dovea, commendato il dovea dovea libero rimase da dovea. Il re, il quale dovea dovea né poteva dovea essere e dee, caro dovea esser conceduto da doveano; doveano per che, non doveano esser pagati, doveano interamente e doveano assai delle cose dovendo dovendo dovendo dovendo io al vostro morire, mi veggio cavalcare, piú andar podestà di Edited by/Curata da Michael Papio Send questions, comments and corrections to: Per domande, commenti e correzioni scrivere a: [email protected] 93 DECAMERON WEB Concordance to the Decameron http://www.brown.edu/decameron Diti – Dovete DIONEO DIONEO ELISSA LAURETTA DIONEO DIONEO EMILIA DIONEO IV IV V V V VI VII VII 10 10 3 7 10 10 1 10 10 11 10 14 26 34 12 6 si lascerebbe medicare, Venuta l’ora del vespro, Roma dilungati furono, Or volesse Idio che mai, tratto. Avvenne che, disse molte parole; e volte una avvenne che, E per ciò, dovendo dovendo dovendo dovendo dovendo dovendo dovendo dovendo attendere in sul il maestro andare a man destra io stare come io una sera andare a venire al mostrar Federigo cenare peccare nella dovendone PANFILO FILOMENA I IX 1 1 7 28 cavalier divenuto e dovendone in Toscana richiesto e spezialmente dovendone la sua grazia dovendosene LAURETTA X 4 23 dovendosi FILOMENA PAMPINEA PANFILO II VI X 9 2 9 45 18 52 di tempo avvenne che, dovendosi in un certo espediti e partir dovendosi, dovendosi messer Geri di certi lor cittadini e dovendosi partire, pensò dovendovi FILOSTRATO PANFILO V X 4 9 27 74 vi fece fare un letto; e dovendovi la sera esser conceduto da Dio, dovendovi questo cader dover (n.) CORNICE FILOSTRATO II X 9 3 2 28 dover CORNICE CORNICE CORNICE FILOMENA FILOMENA CORNICE LAURETTA PAMPINEA CORNICE CORNICE FIAMMETTA FIAMMETTA EMILIA EMILIA PANFILO ELISSA ELISSA CORNICE I I I I I I I I I I II II II II II II II III INTRO INTRO INTRO 3 3 4 8 10 CONCL CONCL 5 5 6 6 7 8 8 INTRO 25 71 82 7 15 2 15 8 6 12 11 80 3 53 92 28 48 16 suo uficio e a Bologna dovendosene tornare, novella il suo dover fornito, Filomena ma Idio, piú al mio dover sollicito che io niuna persona in quella che sia ben fatto a buona compagnia e onesta rivoltosi tutto a in testimonianza di che a lui toccava il aspettando lui quello la quale a me tocca di forma del nostro vivere non sia costretto di s’avvisò questa donna all’un de’ due fini mai rincrescer non suo gli mostrava di speranza prendendo di si potesse, gli parve di fosse desso, cioè di aspettar cominciarono di Based upon/Testo di riferimento: G. Boccaccio, Decameron. V. Branca, ed. Torino: Einaudi, 19923. Data contained herein not to be republished in any form without prior written consent. Copyright © 2001 dover dover dover dover dover dover dover dover dover dover dover dover dover dover dover dover dover dover rimanere e la sua fare; e tanto tenere non che a trovar modo come il ciò ragionevolmente dire, in cotal rispondere che dire, voglio ve ne solamente il mio dire novella di lui essere pervenire: o in l’ascoltare e a’ dire, e rispose: potere ancora nello loro i nomi mutare, dare la Giannetta novellare sopra la Edited by/Curata da Michael Papio Send questions, comments and corrections to: Per domande, commenti e correzioni scrivere a: [email protected] 94 DECAMERON WEB Concordance to the Decameron http://www.brown.edu/decameron Diti – Dovete PAMPINEA PAMPINEA PANFILO PANFILO ELISSA EMILIA EMILIA EMILIA EMILIA EMILIA LAURETTA NEIFILE CORNICE CORNICE FIAMMETTA CORNICE CORNICE PANFILO PANFILO PANFILO PANFILO PANFILO EMILIA ELISSA ELISSA FILOSTRATO NEIFILE LAURETTA FILOMENA CORNICE FIAMMETTA FIAMMETTA DIONEO CORNICE PAMPINEA PANFILO CORNICE CORNICE CORNICE ELISSA ELISSA NEIFILE NEIFILE NEIFILE CORNICE CORNICE NEIFILE ELISSA CORNICE III III III III III III III III III III III III III IV IV IV IV V V V V V V V V V V V V V V V V VI VI VI VI VI VI VII VII VII VII VII VII VIII VIII VIII VIII 2 2 4 4 5 7 7 7 7 7 8 9 CONCL INTRO 1 2 CONCL 1 1 1 1 1 2 3 3 4 5 7 8 9 9 9 10 INTRO 2 5 10 CONCL CONCL 3 3 8 8 8 10 1 1 3 5 7 13 11 11 8 8 16 38 79 84 26 56 7 33 19 2 7 2 35 37 49 54 12 6 45 3 26 16 35 2 15 33 12 2 11 11 2 10 32 12 22 7 7 14 2 3 6 36 2 speranza vivesse di ritornare, pensò di cosí la trovasse disposta a venne pensato un modo da tirato e sperando di avvisando questo non veri averlo condotto a ciò che mostrato hanno fra pochi dí si credeva loro e le lor donne a dee questo esser grave a in Rossiglione per piú piacere altrove della mia vita di era caduto nell’animo di parrebbe la vita mia a cui bellezza non era da dilettose donne, a di tempo ebbe posto in sopra la nave tenersi a in lungo trattato di migliore né piú fido si commise, avvisando e non parendogli piú e imaginossi di non esser tenuto di che gli piacesse di d’amor conosciute, a assai piccola cosa a veduto che piú niuno a senza sapere che che da dolore di perduta, alla qual a tutti parve di con gli ambasciadori l’acqua alcuna vista di che a lui toccava il nel favellare, non per parendo lor tempo da e il disciplinarsi comparatico, si recò a molti pensieri avuti a saldissimo, avvisò di corse all’uscio per solamente al re il di lui accordato di dalla sua parte presto a che questa sia opera da "A te viene ora il Based upon/Testo di riferimento: G. Boccaccio, Decameron. V. Branca, ed. Torino: Einaudi, 19923. Data contained herein not to be republished in any form without prior written consent. Copyright © 2001 dover dover dover dover dover dover dover dover dover dover dover dover dover dover dover dover dover dover dover dover dover dover dover dover dover dover dover dover dover dover dover dover dover dover dover dover dover dover dover dover dover dover dover dover dover dover dover dover dover mai a lei piacere, fare egli altressí: dare all’opera potere essere colla beffar costui, potere essere, che morire, e oltre a menare a perdizione piagner morto, desinare la fare, anzi il fare una gran festa sentire; anzi, non compiacere a quelle fare. I due dare per la metà troppo tosto dar principio a lei piagnente fare alcun servigio torre per moglie potere avere che di necessità sofferir l’aspra mai di quella selva dire alcuna cosa lor dire come segretamente l’un fare; e a Ravenna dire, se non Dioneo dire, non da sé dipartire il consolare m’è egli verso casa tornare: passare si faceva ristare, e costoro dire; per la qual con l’opere mai tornar verso casa, gli uomini pallidi fare i suoi piaceri trovare alcun modo far venire Ruberto vedere chi fosse novellare; il quale giacer con lei per far ciò che ella fare da mattina, dire. Per la qual Edited by/Curata da Michael Papio Send questions, comments and corrections to: Per domande, commenti e correzioni scrivere a: [email protected] 95 DECAMERON WEB Concordance to the Decameron http://www.brown.edu/decameron Diti – Dovete FILOMENA LAURETTA FILOMENA FILOMENA FILOMENA FILOMENA ELISSA FILOSTRATO FIAMMETTA PANFILO PANFILO LAURETTA CORNICE DIONEO ELISSA ELISSA FILOSTRATO EMILIA EMILIA FIAMMETTA FILOMENA FILOMENA PANFILO PANFILO PANFILO DIONEO CORNICE VIII VIII IX IX IX IX IX IX IX IX IX IX IX IX X X X X X X X X X X X X CONCL AUTORE 6 9 1 1 1 1 2 3 5 6 6 8 9 10 2 2 3 5 5 6 8 8 9 9 9 10 3 8 4 5 10 30 11 6 43 7 9 3 2 24 25 28 24 9 26 25 43 105 4 32 56 41 1 doverci CORNICE I INTRO 95 dovere (n.) FIAMMETTA FIAMMETTA II V 5 9 33 30 dovere PANFILO PANFILO PANFILO PANFILO DIONEO DIONEO DIONEO FIAMMETTA FIAMMETTA FIAMMETTA PAMPINEA CORNICE FILOSTRATO I I I I I I I I I I I I II 1 1 1 1 4 4 4 5 5 5 10 CONCL 2 16 79 83 89 3 3 19 7 12 14 5 14 5 nome di Maso tirato a gli entrò nel capo non a vari dubbi di che per lui si poteva, a io non son disposta a standosi aspettando di e sí attente erano a diliberar tutti e tre di mille volte promesso di di trovar modo di noi ci credemmo che fé lo scolare, a a Dioneo, restava a adunque piú modo a "Io giuro a Dio che, per Il Papa, credendo lui se n’andò al boschetto a e quasi impossibile a cosa mi parrebbe a nel pensier caduto di per questo vedessi lei miei fati mi traggono a E se noi qui per cose e da non donate ma non estimò viso si dispose a questa opera promisi di dover dover dover dover dover dover dover dover dover dover dover dover dover dover dover dover dover dover dover dover dover dover dover dover dover dover dover dire la novella la potere essere che morire gli amanti l’amor di costei loro del mio amore pigliare uno far trovare in trovar modo da far ciò che tu col padre albergare potere entrare in dire d’una assai novellare; la qual, fare della giovane guadagnar l’amistà domandare altro, morire. fare gli paresse e credere che quella non solamente l’una divenir tua; ma io solvere la dura correggere i di leggier pigliare potere essere che sostenere. Non fare: per la qual ogni pensiero stea di doverci a lietamente maggior cortesia, e tuo dovere dovere, mandare a dire a’ a ogni convenevolezza e dovere, dovere chiederti un dono messer Musciatto costui ora s’aspetta di per lui Domenedio e dico costui piú tosto noi siamo qui per estimo a ciascuno estimò il suo avviso onesta cagione avesse di di ciò che a quelle, per il luogo, là dove era, e con piú fregi si crede non chieder se non per e stimando lui Based upon/Testo di riferimento: G. Boccaccio, Decameron. V. Branca, ed. Torino: Einaudi, 19923. Data contained herein not to be republished in any form without prior written consent. Copyright © 2001 dovere dovere dovere dovere dovere dovere dovere dovere dovere dovere dovere dovere dovere esser tale quale essere, dalla sua molti miracoli essere nelle mani a noi medesimi esser licito (e avere effetto; e andare la un sí fatto re esser tale che essere da molto la brigata, se portar denari, Edited by/Curata da Michael Papio Send questions, comments and corrections to: Per domande, commenti e correzioni scrivere a: [email protected] 96 DECAMERON WEB Concordance to the Decameron http://www.brown.edu/decameron Diti – Dovete FILOSTRATO PAMPINEA FIAMMETTA FIAMMETTA FIAMMETTA FIAMMETTA FIAMMETTA EMILIA PANFILO PANFILO PANFILO PANFILO ELISSA ELISSA ELISSA ELISSA FILOMENA FILOMENA FILOMENA DIONEO CORNICE FILOSTRATO PAMPINEA PAMPINEA FILOMENA ELISSA CORNICE FIAMMETTA EMILIA EMILIA EMILIA LAURETTA NEIFILE DIONEO DIONEO FIAMMETTA FIAMMETTA FIAMMETTA CORNICE CORNICE ELISSA DIONEO CORNICE PANFILO PANFILO PANFILO PANFILO NEIFILE NEIFILE II II II II II II II II II II II II II II II II II II II II III III III III III III III III III III III III III III III IV IV IV IV IV IV IV IV V V V V V V 2 3 5 5 5 5 5 6 7 7 7 7 8 8 8 8 9 9 9 10 INTRO 1 2 2 3 5 6 6 7 7 7 8 9 10 10 1 1 1 2 2 4 10 CONCL 1 1 1 1 5 5 8 34 7 17 37 52 80 48 20 23 46 61 16 37 41 63 20 31 36 23 6 12 14 23 8 4 1 33 80 82 84 64 57 21 29 4 8 30 4 4 15 12 5 2 40 43 50 9 15 dí bene potere andare né che ella avea, lei stimò alcuno trovar potesse a fermamente credette lei il naturale uso di poté, mostrava di dentro, sí come ladro Currado avvisò lui donna che trovata avea le converrebbe venire a si fosse, nobile donna cosí come era, lui voi degno mostrandomi da che lei non dicesse lei di bassa condizion di venire intendea per e vere ragioni cosí che questo bastasse a al famigliare luogo da che aspettava di facevan gran vista di che via dovesse tenere a e tempo parendogli o di lui della casa fama, estimò costui d’ogni cosa opportuna a con la moglie di lui a Catella parve tempo di casa della donna, per dopo alcun dí tempo di gli condusse a indugio Ferondo fosse da del conte adunati per come star si dovesse a piú non la richiedeva a anni avanzata l’età del diedesi a dare opera di e seco, avanti che a per ciò, piú disposta a recrear loro che a n’andò, avvisando quindi lui la notte non ciascun s’apparecchi di come questa sarà, per si sforzarono di forze si misero grandi a veggendosi Pasimunda per pregandolo che a certi compagni armati a Based upon/Testo di riferimento: G. Boccaccio, Decameron. V. Branca, ed. Torino: Einaudi, 19923. Data contained herein not to be republished in any form without prior written consent. Copyright © 2001 dovere la notte vegnente dovere essere nobile e dovere aver quelli denari dovere essere non men che dovere diporre il dovere essere un gran dovere essere appiccato. dovere esser desso, e dovere essere gran gentil dovere i piaceri di dovere essere la stimò e dovere aver fatto questo dovere da una donna, dovere esser degna d’ogni dovere essere, non dovere al figliuolo la dovere essere, non ne dovere aver vinto. dovere sicuramente per sé dovere essere con dovere quello anno assai dovere potere esser con dovere al suo disiderio dovere essere, e dovere essere ottimo dovere onorevolmente dovere essere ad un bagno dovere il conceputo dovere, quando ora fosse, dovere dovere i fratelli dovere, domandando dovere dovere essere di dovere andare a tavola, dovere incarcerare quel dovere il diavolo dovere avere avuto marito dovere a lei andare dovere alcun priego per dovere alquanto recrear dovere, fuori che del dovere dovere la nave della dovere tornare a casa, dovere domane ragionare dovere essere da me dovere in essa pigliar dovere di quindi uscire dovere con grandissima dovere il suo disidero dovere entrare in tenuta Edited by/Curata da Michael Papio Send questions, comments and corrections to: Per domande, commenti e correzioni scrivere a: [email protected] 97 DECAMERON WEB Concordance to the Decameron http://www.brown.edu/decameron Diti – Dovete NEIFILE NEIFILE CORNICE PAMPINEA PAMPINEA LAURETTA LAURETTA LAURETTA LAURETTA DIONEO CORNICE DIONEO DIONEO ELISSA FIAMMETTA FIAMMETTA FIAMMETTA FIAMMETTA PAMPINEA FILOMENA CORNICE PANFILO DIONEO PAMPINEA PAMPINEA PAMPINEA PAMPINEA LAURETTA DIONEO DIONEO DIONEO FILOMENA FILOMENA LAURETTA EMILIA FILOSTRATO FILOMENA PANFILO PANFILO DIONEO DIONEO DIONEO CORNICE CORNICE dovergli PANFILO FILOMENA LAURETTA V V V V V V V V V V VI VI VI VII VII VII VII VII VII VII VII VII VII VIII VIII VIII VIII VIII VIII VIII VIII IX IX IX IX X X X X X X X X CONCL AUTORE 5 5 6 6 6 7 7 7 7 10 INTRO 10 10 3 5 5 5 5 6 7 8 9 10 7 7 7 7 9 10 10 10 1 1 8 9 3 8 9 9 10 10 10 CONCL 15 33 1 36 41 17 25 26 36 42 4 26 31 4 3 11 37 38 7 10 2 34 14 64 64 72 130 60 24 24 33 9 27 25 5 5 103 60 67 41 54 60 3 2 I I II 1 3 4 45 9 11 Minghino co’ suoi, a si ricordò lei data al re Federigo, per a’ quali imposto era di che egli a peggio ella molte arti usò per era stata, disse ciò non in quanto poteva, di fosse il suo figliuolo, il fallo altrui le parve E già l’ora venuta del la quale avvisarono venuta di contadini per parlarle senza sospetto, novella mi tira a divideva da quella, di di trovar modo da stesso diliberato di in alcun luogo per dirittamente famiglio da e ciascuno affermava tutto il tempo da pure, sperando di che il suo avviso pareva alla torricella, per ben conoscendo questa battuto, disperandosi di parea mille anni di fecero stimare costei poteva credere questo tutta la baldanza da il quale ella avvisò al fuoco, o di Paioti io fanciullo da ogni ragion vuol lui che opportune erano a e già presummeva niuno le sue lettere per constante la donna queste cose e parendole che gli piacesse di credeva costei saranno quindici dí, per certissimo queste non dovere il segno aspettare dovere avere una margine dovere essere arso con dovere questa cosa dovere operare procedesse dovere contro al corso dovere esser vero che dovere fare star contento dovere di cotale età dovere a’ suoi far piú dovere a concistoro dovere esser quella che dovere la penna vedere, dovere aver da lei ogni dovere similmente dovere per quello tante dovere il prete e la dovere la notte vegnente dovere stare alcun giorno dovere esser caro a un dovere essere stata la dovere esser prestato dovere alcuna volta dovere avere effetto, dovere al suo pensiero dovere essere stata opera dovere da cosí ardente dovere essere a far dovere essere una grande dovere a lui intervenire. dovere da te ricevere il dovere in parte essere dovere, se egli si dovere dovere essere uccellato? dovere essere obidiente e dovere gentili uomini dovere esser colpevole; e dovere essere al zio dovere essere rimaritata; dovere sperare di dovere con questa sua dovere esser sua moglie, dovere alcun diporto dovere avere spezial anzi ci era venuto per dovergli ammonire e nelle parole per dovergli muovere alcuna aveva, senza voler piú, dovergli bastare: e per Based upon/Testo di riferimento: G. Boccaccio, Decameron. V. Branca, ed. Torino: Einaudi, 19923. Data contained herein not to be republished in any form without prior written consent. Copyright © 2001 Edited by/Curata da Michael Papio Send questions, comments and corrections to: Per domande, commenti e correzioni scrivere a: [email protected] 98 DECAMERON WEB Concordance to the Decameron http://www.brown.edu/decameron Diti – Dovete LAURETTA FIAMMETTA PAMPINEA FILOMENA LAURETTA FILOMENA II IV V V VI X 4 1 6 8 3 8 25 7 27 32 7 24 buona femina parve di alcuna persona fidare, a fuoco apparecchiata, per nella mente questa cosa con lui compose di amico piú che Sofronia dovergliele NEIFILE FIAMMETTA FILOMENA III IV IX 9 1 1 19 8 7 Gran cosa parve al re dovergliele dare; ma, poi costei non senza cagione dovergliele aver donato e quale ella pensò niuno dovergliele fare, doverla FIAMMETTA PANFILO PANFILO ELISSA LAURETTA PANFILO NEIFILE NEIFILE PAMPINEA PAMPINEA PAMPINEA FILOMENA FILOMENA FIAMMETTA FILOMENA NEIFILE DIONEO I II II II IV V V V V V V V V VI VII VIII X 5 7 7 8 3 1 5 5 6 6 6 8 8 6 7 1 10 14 44 91 38 28 51 8 22 7 8 12 5 7 8 7 8 58 volle prender cagion di fosse, s’avvisò di stesso a ricordarsi di s’era proposta di messa in un sacco e la prendesse, fermamente vietare, ciascuno a caso non avvenisse, di fra sé diliberarono di vennero a concordia di perdé non che di con le sue opere di si mise in cuore di metter sú una cena a in tanto disidero di amore e pensò di gli parve tempo di doverle ELISSA FILOSTRATO FILOSTRATO PAMPINEA II III V VIII 8 1 4 7 8 33 8 10 si pensò leggiermente ragionamento insieme di volte avuta voglia di a costei; e, credendosi doverlo PANFILO LAURETTA FILOMENA EMILIA EMILIA NEIFILE NEIFILE NEIFILE DIONEO DIONEO I II III III III III III III IV IV 1 4 3 7 7 9 9 9 10 10 67 14 20 59 88 10 29 51 10 29 sí gran vergogna ho di di pecunia e rapaci a picciola finestretta per prometter vogliate per a questo convito a si confortò di tal ventura, sperando di ma perché le pareva quanto esso avvisava di che il rettore pensò di Based upon/Testo di riferimento: G. Boccaccio, Decameron. V. Branca, ed. Torino: Einaudi, 19923. Data contained herein not to be republished in any form without prior written consent. Copyright © 2001 dovergli dovergli dovergli dovergli dovergli dovergli la sua cassa significare il ardere all’ora molto poter dare cinquecento esser cara, e doverla mettere in parole E doverla potere avere. doverla avere altra volta doverla onorevolmente, doverla quella notte Ma, doverla avere egli. doverla, in quella guisa doverla doverla come piú tosto doverla pigliare e doverla donare a Federigo doverla mai riavere ma doverla trarre ad amar doverla del tutto doverla dare a chi vince, doverla vedere, che a doverla beffare: e doverla trarre doverle doverle doverle doverle il suo disidero accusare alla alcuna parola piacere, la sua doverlo dire; e ogni doverlo aver si disposero doverlo vedere, se vi doverlo attenere, io doverlo far lieto, se non doverlo guerire, e disse: doverlo, per suo bene doverlo doverlo fare a voler ben doverlo poter penare a doverlo senza troppo Edited by/Curata da Michael Papio Send questions, comments and corrections to: Per domande, commenti e correzioni scrivere a: [email protected] 99 DECAMERON WEB Concordance to the Decameron http://www.brown.edu/decameron Diti – Dovete PAMPINEA LAURETTA FILOMENA V V X 6 7 8 11 40 35 calea, non aspettando di doverlo in Ischia sentire tanto quivi, che di doverlo rimenare gli piacer ti sforzi e te a doverlo seguire puote doverlosi FILOMENA IX 1 21 non vogliono per doverlosi tenere in dovermi PANFILO PANFILO II VII 7 9 114 28 né sappiendo che dovermi dire a’ gentili questo non faccia per dovermi tentare; e per doverne DIONEO LAURETTA EMILIA CORNICE ELISSA PANFILO II IV IV V VI X 10 3 7 6 9 9 3 17 3 2 3 65 dovernegli FILOMENA X 8 53 dovernel LAURETTA IX 8 11 dovero CORNICE NEIFILE FILOMENA FILOSTRATO LAURETTA PAMPINEA FILOMENA FILOMENA I II III VI VII VII VIII VIII INTRO 1 3 7 4 6 6 6 88 14 3 9 27 25 19 21 doversene EMILIA EMILIA PANFILO II II II 6 6 7 11 24 52 doversi CORNICE CORNICE CORNICE NEIFILE CORNICE FILOSTRATO FIAMMETTA PROEM I I I I II II INTRO INTRO 2 CONCL 2 5 8 1 41 17 2 20 82 che all’animo m’era, a E fra sé diliberati di da Panfilo mi tira a reina a Pampinea che a io m’avea pensato di otto dí al termine del doverne doverne doverne doverne doverne doverne un’altra dire: e in Creti andare, dire una in niuna alcuna dire si una dire, ella andare a fatta affermava e da dovernegli essere rendute turbatosene, propose di dovernel pagare; né ma poi che videro che fosse stato attratto una beffa che fu che innamorate son vi si fosse gittato che paura aveva avuta "ché io dico di Dio, che io dico da da da da da da da da dovero parlava la donna, dovero? Queste parole dovero dovero fatta da una dovero, ancora che dovero dovero e affogato, sí che dovero, uscí fuori del dovero dovero. "Cosí di’, dovero dovero che egli m’è stato saper dove mai alcuno doversene ritrovare, fosse, la ’ndusse a doversene seco andare in mettere in assetto per doversene andare, e la nondimeno parmi quello che cagione avvenisse di danni a’ savi mostrare seco avvisò lui mai non a questa ora giudico quivi venuto per mandò le gambe per Based upon/Testo di riferimento: G. Boccaccio, Decameron. V. Branca, ed. Torino: Einaudi, 19923. Data contained herein not to be republished in any form without prior written consent. Copyright © 2001 doversi doversi doversi doversi doversi doversi doversi piú tosto porgere quelle persone, con pazienza far cristiano le seguenti la notte giacere giuso calare. Edited by/Curata da Michael Papio Send questions, comments and corrections to: Per domande, commenti e correzioni scrivere a: [email protected] 100 DECAMERON WEB Concordance to the Decameron http://www.brown.edu/decameron Diti – Dovete EMILIA PANFILO PANFILO DIONEO CORNICE PAMPINEA EMILIA LAURETTA LAURETTA ELISSA ELISSA ELISSA LAURETTA EMILIA NEIFILE PANFILO LAURETTA PANFILO II II II II II III III III IV IV IV V V VII VII IX X X 6 7 7 10 CONCL 2 7 8 3 4 4 3 7 1 8 6 4 9 82 33 52 9 16 26 6 3 30 9 23 8 36 21 13 7 37 67 e agli altri di collata la vela per E avendo l’animo al l’uomo e la donna la reina tempo essere di per lo pensiero di fatica trovando vana, a a me si para davanti a creduta. Il quale, a trattati tenendo da sé di necessità o con lei si convenne di desso fosse, lui ancora diliberò del tutto di in man venuto, intese di disidero a Pinuccio di cosa che io dica, niuno niuna cosa di suo stato doverti FILOMENA X 8 105 mi stimola e infesta a doverti il mio peccato dovervene EMILIA PANFILO III IV 7 6 31 3 tratto, e se credevate dovervene dovervene, come di mal mi dà materia di dovervene raccontare una dovervi FILOSTRATO NEIFILE CORNICE EMILIA NEIFILE FILOSTRATO PANFILO DIONEO DIONEO LAURETTA DIONEO III III IV IV IV IV V V VII VIII VIII 1 9 INTRO 7 8 9 1 10 10 9 10 12 16 41 9 13 14 30 4 7 44 3 dovess’ FILOMENA IX 1 28 dovesse CORNICE CORNICE PANFILO PANFILO PANFILO I I I I I INTRO INTRO 1 1 1 22 86 41 83 85 ma temette di non io vi domanderò, senza con tutta la mia forza a invitato a ciò, anzi a che egli acconsentí di aveva il Guardastagno fece partir di Cipri a fine riguarda se non a savie mogli, mi tirano a che io abbia a fare per alcuna altra dettane da doversi partire, con doversi, come buon vento doversi doversi avacciare, doversi abstenere da cosí doversi andare a posare, doversi fare, pur vedendo doversi dileguar del doversi far raccontare doversi dire il vero la doversi, se la fortuna doversi doversi arrendere o doversi con lui di Roma doversi del nome suo e di doversi levare e di doversi aspettare; e cosí doversi pur con costei doversi muovere del luogo doversi sapere a Pavia, dovervi dovervi dovervi dovervi dovervi dovervi dovervi dovervi dovervi dovervi dovervi esser ricevuto domandare alcun in cosa alcuna essere si faceva andare a stare esser la sera a in mezzo mare con torre malinconia, contare una potere essere, e aggradire, quanto acquistare? Non, ne dovess’io di certo morire dovess quasi non piú viver e pregassersi che che non pareva a lui che quello corpo si nel capo che Idio gliele Based upon/Testo di riferimento: G. Boccaccio, Decameron. V. Branca, ed. Torino: Einaudi, 19923. Data contained herein not to be republished in any form without prior written consent. Copyright © 2001 dovesse, dovesse aveva, sí come dovesse loro piacere in dovesse parere a chi Alla dovesse ricevere. dovesse perdonare, da Edited by/Curata da Michael Papio Send questions, comments and corrections to: Per domande, commenti e correzioni scrivere a: [email protected] 101 DECAMERON WEB Concordance to the Decameron http://www.brown.edu/decameron Diti – Dovete FILOMENA FILOMENA FIAMMETTA EMILIA EMILIA EMILIA EMILIA FILOSTRATO CORNICE FILOSTRATO CORNICE CORNICE PAMPINEA FIAMMETTA FIAMMETTA EMILIA EMILIA EMILIA PANFILO PANFILO PANFILO ELISSA ELISSA ELISSA ELISSA FILOMENA DIONEO CORNICE CORNICE FILOSTRATO PAMPINEA PAMPINEA FILOMENA FILOMENA PANFILO ELISSA FIAMMETTA FIAMMETTA FIAMMETTA FIAMMETTA FIAMMETTA NEIFILE NEIFILE NEIFILE DIONEO DIONEO DIONEO CORNICE CORNICE I I I I I I I I I II II II II II II II II II II II II II II II II II II II II III III III III III III III III III III III III III III III III III III III IV 3 3 5 6 6 6 6 7 CONCL 2 3 3 3 5 5 6 6 6 7 7 7 8 8 8 8 9 10 CONCL CONCL 1 2 2 3 3 4 5 6 6 6 6 6 9 9 9 10 10 10 CONCL INTRO 9 11 14 6 9 10 11 7 5 40 3 3 15 82 85 39 55 71 39 41 51 12 45 94 96 34 29 10 10 12 7 26 8 50 9 30 6 11 13 22 26 27 33 60 10 11 21 4 2 avanti quello che dir essere il suo erede e salvaggine avervi della sua mano ne toccare) acciò che egli d’oltremare andar che egli ogni mattina sua futura utilità ciò la futura cena far si mostrato che via tener che a lei la volta stessa recatasi quel che ’l figliuolo e ’l padre quistion caddero chi vi costui incontanente si a pregare che gli creduto che conceduto mi e la sua balia gli quasi amore cosí questo qual prima di loro la che che avvenir se ne che dicesse che non quanto questo battimento appena sapeva che far si fatta, guiderdonare il niuna misericordia la che egli non la siniscalco, dove metter quello appresso che far a pensare che via credeva che alla reina quello che il re far pensato che modo tener che la gentil donna ti s’avvisò qual e se egli pur si che di tale amore si egli piú amava, gli io credessi che noiar vi non dimeno che dir non imaginando come dir gli avea quello che far e avendo quello che far come sua ligittima sposa che via e che modo egli di servire a Dio, lei le ’nsegnò come star si che bene stesse e che della invidia non Based upon/Testo di riferimento: G. Boccaccio, Decameron. V. Branca, ed. Torino: Einaudi, 19923. Data contained herein not to be republished in any form without prior written consent. Copyright © 2001 dovesse; dovesse e disse: dovesse da tutti gli dovesse, e l’avere dovesse dovesse procedere, come dovesse verso lui dovesse, per far piú dovesse dovesse udire una messa dovesse essere stato dovesse, quivi dimorando dovesse dovesse a venir dentro a dovesse toccare, in se dovesse dire cominciò a dovesse esser pace, e per dovesse entrare, e niuno dovesse di Napoli partire dovesse piacere di non dovesse esser suto, lungo dovesse mandare, dovesse patire come la dovesse con seco menare a dovesse, di privare di dovesse dovesse molto piú esser Come la dovesse durare. dovesse. Ma pur, dando dovesse dovesse. Il re dovesse dovesse uccidere e a lui dovesse contra suo dovesse la sera le tavole dovesse in tutto il tempo dovesse tenere a dovere Per dovesse piacere. dovesse. Avendone adunque dovesse dovesse, se n’andò a dovesse dovesse incontanente dovesse essere quella dovesse risapere, si è dovesse rimanere, per ciò dovesse piacere di farla dovesse; ma, per ciò che dovesse dovesse giammai d’averlo dovesse quando con lui dovesse, dicendo che al dovesse dovesse avvisato, dovesse omai raccogliere dovesse con lei tenere, dovesse recare a’ suoi dovesse a dovere dovesse sodisfare alla dovesse percuotere se non Edited by/Curata da Michael Papio Send questions, comments and corrections to: Per domande, commenti e correzioni scrivere a: [email protected] 102 DECAMERON WEB Concordance to the Decameron http://www.brown.edu/decameron Diti – Dovete PAMPINEA LAURETTA LAURETTA LAURETTA ELISSA EMILIA NEIFILE NEIFILE NEIFILE DIONEO DIONEO DIONEO DIONEO CORNICE PANFILO PANFILO PANFILO PANFILO ELISSA ELISSA PAMPINEA LAURETTA FILOMENA FILOMENA FIAMMETTA FIAMMETTA FIAMMETTA DIONEO FIAMMETTA DIONEO DIONEO DIONEO DIONEO DIONEO LAURETTA FILOMENA FILOMENA FILOMENA NEIFILE NEIFILE NEIFILE PANFILO PANFILO PANFILO CORNICE NEIFILE NEIFILE NEIFILE PANFILO IV IV IV IV IV IV IV IV IV IV IV IV IV IV V V V V V V V V V V V V V V VI VI VI VI VI VI VII VII VII VII VII VII VII VII VII VII VII VIII VIII VIII VIII 2 3 3 3 4 7 8 8 8 10 10 10 10 CONCL 1 1 1 1 3 3 6 7 8 8 9 9 9 10 6 10 10 10 10 10 4 7 7 7 8 8 8 9 9 9 CONCL 1 1 1 2 25 15 25 26 6 8 13 16 27 11 29 39 47 2 24 53 54 54 16 30 8 24 9 41 14 16 38 51 7 14 14 14 29 53 13 9 20 39 9 17 23 25 32 41 3 6 7 11 40 patto, che egli non dove questo seguir che dal fuoco la Ninetta sorella salva e libera come fatto esser altra, tutta la tela dolcemente che gli si dispose, se morir ne colui che morto fosse si d’Amalfi che egli non da qual parte fuggir si allo scampo di Ruggieri di ciò che risponder le donne a cui porre la che lei per moglie gli che che avvenir ne che a far questo e dell’ordine che tener dove arrivar si quale non sapea che si di cui la giovane quasi mai usato non era, e consigliarono che si di lei il pregò che gli a pensar quello che far che che esser ne che pure a ciò il l’amor di Dio non gli che aspettavano che egli proponimento, che Biagio frate Cipolla e Giovanni egli di questo fatto poi penna trovando carboni, erano, che con essi gli di Dio che piacer gli E seco divisando che via potesse, la pregò che le alla donna che Anichino che, quando venisse, a aspettare quello che quello a che il fatto bastassono, che che ne aspettare quello che far pensato che modo tener io direi che domane si pregandola che le l’una, che questo non a Gulfardo che a lei s’avisò troppo bene come Based upon/Testo di riferimento: G. Boccaccio, Decameron. V. Branca, ed. Torino: Einaudi, 19923. Data contained herein not to be republished in any form without prior written consent. Copyright © 2001 dovesse lasciar lei per dovesse, che essi erano dovesse dovesse campare, al quale dovesse riavere; l’altra dovesse, ferventemente di dovesse dovesse compiere, piú dovesse piacere di far dovesse, di parlarle esso dovesse dovesse chetamente dovesse lasciar per cosa dovesse o potesse vedea, dovesse dare aiuto, sí dovesse allo stradicò, se dovesse piacevolmente dovesse dare; ma Cipseo dovesse, di rapir dovesse dovesse avere e dovesse, si ricordò di dovesse dovesse; e d’altra parte dovesse dovesse sperare altro che dovesse essere e in dovesse venire, avvenne dovesse di Ravenna dovesse piacer d’andare a dovesse. Ella sapeva che dovesse dovesse, di non mandare dovesse dovesse aver condotto, A dovesse far male. dovesse dire altro, dovesse tenere a parole dovesse tralle cose del dovesse al popol dire. Gli dovesse dire. dovesse toccare il dovesse d’aprirle, per dovesse a ciò tenere, dovesse piacere d’aver dovesse piú stare, il dovesse lo spago tirare, dovesse avvenire. dovesse riuscire. dovesse a te parere, e’ dovesse la gentil donna; dovesse a darle dovesse ragionare delle dovesse piacere dovesse mai per lui esser dovesse venire e recare dovesse fare a riaverlo, Edited by/Curata da Michael Papio Send questions, comments and corrections to: Per domande, commenti e correzioni scrivere a: [email protected] 103 DECAMERON WEB Concordance to the Decameron http://www.brown.edu/decameron Diti – Dovete ELISSA EMILIA EMILIA PAMPINEA PAMPINEA PAMPINEA PAMPINEA PAMPINEA FIAMMETTA FIAMMETTA LAURETTA DIONEO DIONEO CORNICE FILOMENA FILOMENA FILOSTRATO NEIFILE NEIFILE FIAMMETTA EMILIA DIONEO ELISSA LAURETTA LAURETTA LAURETTA EMILIA FIAMMETTA FIAMMETTA FILOMENA PANFILO DIONEO DIONEO VIII VIII VIII VIII VIII VIII VIII VIII VIII VIII VIII VIII VIII VIII IX IX IX IX IX IX IX IX X X X X X X X X X X X 3 4 4 7 7 7 7 7 8 8 9 10 10 CONCL 1 1 3 4 4 5 9 10 2 4 4 4 5 6 6 8 9 10 10 44 6 20 47 47 64 69 117 8 9 6 13 59 8 25 26 26 6 7 25 12 13 7 24 30 41 23 3 8 29 64 9 48 che in Mugnone si suo, e pregolla che ella come e quando venir amarla come far solea si e che di ciò lo scolare senza piú indugio aspettò quello che ella che che avvenire ne le quello a che il giuoco vendetta di questa cosa degli atti degli uomini passato vespro la avvisando che modo ella a Panfilo che una ne tratto che Scannadio si ad aspettare che di lui che in questo gli ciò che in sei mesi gli a pregarlo che seco il che ciascun di loro da lui che via tener che questa cosa gli gli disse che gli lei ordinato il modo che mandolla pregando che le che egli piú avanti costumi, che altro mi come la nostra è, si ordinato ciò che far si che la mia amistà ti condizione, che ella estimò che con costei Gualtieri la figliuola dovesse trovare una cosí dovesse esser contenta dovesse, si partí e dovesse dovesse poter riducere dovesse essere gran dovesse far quello che dovesse dire e fare. dovesse, di chiamarla e dovesse dovesse riuscire; e dovesse fare, che, senza dovesse le medicine che dovesse aspettare; il dovesse tenere acciò che dovesse cantare; il quale dovesse levar ritto e dovesse intervenire. dovesse dar consiglio e dovesse dare, acciò che dovesse menare, e che dovesse fare e dire per dovesse con una sua dovesse insegnare; donno dovesse piacere d’andare dovesse tenere, cosí dovesse piacere di venire dovesse dire. Niccoluccio dovesse seguir della mia dovesse sí largamente dovesse, come piú dovesse dovesse esser cara, se io dovesse stare senza a dovesse potere aver vita dovesse tener moglie, e dovesser LAURETTA LAURETTA NEIFILE ELISSA LAURETTA IV VI VIII VIII VIII 3 3 1 3 9 26 10 7 37 8 dove due cose ne la sua onestà o la volesse dove due cose ne Calandrino che essi non non saputa da gli uomini dovesser dovesser dovesser dovesser dovesser dovessero CORNICE CORNICE NEIFILE NEIFILE PANFILO PAMPINEA FIAMMETTA I I I II II V VII INTRO INTRO 2 1 7 6 5 73 87 28 5 112 36 3 da sedere, a mano a mano a tener lor compagnia si di là entro che a Abraam impediti, quasi tutti in Cipri a mio padre mi comandamento del re non che in questo essi dovessero dovessero dovessero dovessero dovessero dovessero dovessero Based upon/Testo di riferimento: G. Boccaccio, Decameron. V. Branca, ed. Torino: Einaudi, 19923. Data contained herein not to be republished in any form without prior written consent. Copyright © 2001 seguire: la contaminare seguire: l’una, questa cosa con trarre profitti entrare in disporre. I dare il dal toccamento presentare. piú avanti fare alle donne non Edited by/Curata da Michael Papio Send questions, comments and corrections to: Per domande, commenti e correzioni scrivere a: [email protected] 104 DECAMERON WEB Concordance to the Decameron http://www.brown.edu/decameron Diti – Dovete NEIFILE PANFILO PANFILO ELISSA FILOSTRATO LAURETTA LAURETTA LAURETTA CORNICE FIAMMETTA FILOSTRATO VII VII VII VIII VIII VIII VIII VIII IX IX X 8 9 9 3 5 9 9 9 INTRO 5 3 27 57 76 53 11 8 19 112 3 21 24 l’altro pregando che non sua noia che aiutar la mai a tale atto non si pregogli che suso a lui che, fra sé ordinato che potere essere che essi il mese insieme si per Dio che nol quasi giugnere gli quello che fare gli dove aspettare il dovessero queste cose dovessero a andare infino dovessero esser condotti, Essi, dovessero andare. dovessero fare e dire, la dovessero cosí lietamente dovessero ritrovare in dovessero vituperare, e dovessero, faccendogli dovessero dovessero di questo suo dovessero il dí seguente. dovessi CORNICE FIAMMETTA FIAMMETTA FIAMMETTA FILOMENA PAMPINEA DIONEO PANFILO PAMPINEA FILOSTRATO IV IV IV V VII VIII VIII VIII IX X INTRO 1 1 9 7 7 10 CONCL 7 3 7 38 44 35 33 53 30 12 10 38 a pensare dond’io turbato esser non ti cioè che di me far ti la mia possibilità io vi di richiedermi che io e per ciò, se io ne mio fratello che, se io l’ho tenute, / e ch’io che io vegga, se io vi pure avvenisse che io ne dovessi aver del pane che dovessi se io nobile uomo dovessi, caccial del dovessi dovessi onorare, che con dovessi a’ suoi piaceri dovessi per questo solo dovessi vendere e dovessi giunger la mia dovessi star tutto dí, dovessi alcun trovare, dovessimo CORNICE I INTRO 56 se essere volessimo o dovessimo testimonie di dovessono PAMPINEA II 3 16 che aspettar si dovessono se non misera doveste FIAMMETTA NEIFILE LAURETTA PAMPINEA II IV VI VIII 5 8 3 7 27 9 8 137 affare al quale voi non fuggir questo, voi il Rinucci e cui voi tutte mai pensato che voi dovesti PANFILO I 1 44 quello che tu tener non dovesti? dovesti dovete PANFILO FILOMENA FILOSTRATO PAMPINEA EMILIA FIAMMETTA EMILIA LAURETTA I I I II II III III III 1 3 7 3 6 6 7 8 46 4 11 37 5 28 33 26 cosí visitato. Ma voi fatte vi fossero. Voi novella: Signor mio, voi meglio che alcuno altro Carissime donne, voi voi quella donna che gli non fosse. Or voi a dover fare, anzi il Based upon/Testo di riferimento: G. Boccaccio, Decameron. V. Branca, ed. Torino: Einaudi, 19923. Data contained herein not to be republished in any form without prior written consent. Copyright © 2001 doveste doveste doveste doveste esser cara, non in alcuna parte conoscere: la essere stata qui? Al quale ser dovete sapere che mio dovete, amorose compagne, dovete dovete sapere che dovete sapere, ciascun dovete sapere che dovete venire a parlare?" dovete sapere che io son dovete disiderare, per Edited by/Curata da Michael Papio Send questions, comments and corrections to: Per domande, commenti e correzioni scrivere a: [email protected] 105 DECAMERON WEB Concordance to the Decameron http://www.brown.edu/decameron Diti – Dovete PANFILO FILOSTRATO DIONEO EMILIA FIAMMETTA FIAMMETTA ELISSA DIONEO DIONEO ELISSA FILOMENA NEIFILE PANFILO FIAMMETTA LAURETTA ELISSA NEIFILE ELISSA FILOMENA FILOMENA CORNICE IV IV IV V V VI VI VI VI VII VII VII VII VIII VIII IX X X X X X 6 9 10 2 9 6 9 10 10 3 7 8 9 8 9 2 1 2 8 8 CONCL 4 4 4 4 4 13 4 37 51 4 4 4 34 4 17 5 3 21 58 77 15 però, amorose donne, voi dovete sapere che general de’ quali è parlato. Dovete adunque sapere che si dee raccontare. Dovete adunque sapere, non feci il re. Dovete adunque, dilicate delle volte dona. Dovete adunque sapere che la quistione. Voi dovete sapere che i sentimento contato. Dovete adunque sapere che "Signori e donne, voi dovete sapere che, che in lui aver dovete, dovete non la penna che la racconterò. Voi dovete sapere che in e prestamente. Voi dovete sapere che in bene scaricarmi. Dovete dunque sapere che di pigliarla. Voi dovete sapere che questo ingiuria vendicare. Dovete adunque sapere che che non farebbe. "Dovete Dovete adunque, disse dire. Sapere adunque dovete in Lombardia esser se non utile. Dovete adunque sapere che "Messer l’abate, voi dovete sapere che l’esser che io intendo che voi dovete aver detto e ringraziate. Nondimeno dovete sapere che io non poi che cosí ve ne dovete adirare." Appresso Based upon/Testo di riferimento: G. Boccaccio, Decameron. V. Branca, ed. Torino: Einaudi, 19923. Data contained herein not to be republished in any form without prior written consent. 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