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Guida pratica all’antincendio Prevenzione e protezione incendi in azienda PREVENZIONE INCENDI guida pratica all’antincendio - E. Lavè, P. Lavè Edmondo Lavè Paolo Lavè guida pratica all’antincendio ione prevenzione e protez II edizione a incendi in aziend Edmondo Lavè, Paolo Lavé II edizione Insediamenti industriali e uffici a prova di fuoco. Una guida completa destinata a tutti coloro che si occupano di prevenzione, protezione antincendio e di gestione delle emergenze. Estinguenti e sistemi di rilevazione, piani di sicurezza e dispositivi di protezione individuale: argomento per argomento, gli autori offrono un'informazione dettagliata su tutte le questioni più importanti, utilizzando sia la letteratura specializzata sia l'esperienza maturata sul campo. Ogni tema è affrontato con un taglio squisitamente operativo e, quindi, il libro ha un'impostazione essenzialmente pratica. Questo, ovviamente, non significa che siano stati trascurati gli aspetti teorici o che manchino i riferimenti normativi fondamentali. Nella seconda edizione, oltre al tradizionale aggiornamento dei temi già affrontati in quella precedente, ne sono stati aggiunti altri ex-novo, con l'obiettivo di fare luce sulle implicazioni ambientali di importanti famiglie di estinguenti. Nel libro, infine, è stata inserita un'appendice dedicata ai rischi specifici di alcune famiglie di materiali combustibili. L I B R I L I B R I 5 Estintori 5-1 GENERALITÀ Gli estintori sono apparecchi di pronto intervento che contengono un agente estinguente che può essere proiettato e diretto sul fuoco sotto l’azione di una pressione interna.1 Si distinguono in estintori portatili ed estintori carrellati. I primi, che sono di dimensioni e peso modesti, sono concepiti per essere portati ed utilizzati a mano, i secondi dotati di ruote, sono di dimensioni e peso maggiori e sono concepiti per essere trascinati pure a mano sul posto dell’incendio, entro un raggio di alcune decine di metri dalla loro posizione. Gli estintori portatili sono mezzi di immediato intervento e sono immediatamente usabili da una sola persona. Essi servono per estinguere i principi d’incendio. È importante che essi siano ben visibili, raggiungibili e segnalati con gli appositi cartelli. Salvo le diversità connesse al differente tipo di estinguente richiesto dagli specifici rischi da cui proteggersi, è consigliabile che, nello stesso locale o fabbricato o stabilimento, gli estintori siano tutti dello stesso modello o per lo meno di modelli molto simili. Questo per evitare incertezze al momento dell’impiego. Nei fabbricati, gli estintori portatili devono essere ubicati preferibilmente lungo le via di uscita, in prossimità delle uscite e fissati a muro. Gli estintori carrellati, che hanno carica e gittata maggiore dei primi, servono nel caso non sia stata sufficiente l’azione degli estintori portatili. Quelli di maggiori dimensioni richiedono l’intervento di due perso1. Cfr. All. A del D M. 20/12/1982, «Norme tecniche e procedurali, relative agli estintori portatili d’incendio, soggetti all’approvazione del tipo da parte del Ministero dell’interno». PARTE II - ESTINTORI 247 ne. Le cariche nominali degli estintori carrellati2 vanno da 50 a 150 litri per la schiuma, da 18 a 54 kg per l’anidride carbonica, e da 30 a 150 kg per la polvere3. Vi sono pure dei carrelli trainabili a mano (ed eventualmente con automezzi leggeri) dotati di eiettore di linea, manichetta e lancia per l’erogazione di schiuma meccanica. L’Allegato V del D.I. 10/3/1998 4, a proposito degli estintori portatili e carrellati, stabilisce che: «La scelta degli estintori portatili e carrellati deve essere determinata in funzione della classe di incendio e del livello di rischio del luogo di lavoro. Il numero e la capacità estinguente degli estintori portatili devono rispondere ai valori indicati nella tabella I, per quanto attiene gli incendi di classe A e B ed ai criteri di seguito indicati: - il numero dei piani (non meno di un estintore a piano); - la superficie in pianta; - lo specifico pericolo di incendio (classe di incendio); - la distanza che una persona deve percorrere per utilizzare un estintore (non superiore a 30 m). Per quanto attiene gli estintori carrellati, la scelta del loro tipo e nume2. Il D.M. 6 marzo 1992, «Norme tecniche e procedurali per la classificazione della capacità estinguente e per l’omologazione degli estintori carrellati di incendio» stabilisce che la valutazione delle caratteristiche e delle prestazioni nonché la classificazione si effettuano secondo quanto specificati nella norma UNI 9492/CNVVF/CPAI «Estintori carrellati d’incendio - Requisiti di costruzione e tecniche di prova». 3. La norma UNI 9492 prevede una carica massima di polvere di 150 kg. Esistono comunque “gruppi a polvere” con una carica di 250 kg, autotrainabili o automontati, per impiego industriale. I gruppi autotrainabili sono utilizzati per creare delle stazioni temporanee antincendio in occasione di lavori a fuoco in aree isolate.). In questi gruppi, la manichetta può essere del tipo semirigido o del tipo flessibile. Nel primo caso, essa può anche essere svolta solo parzialmente dal suo supporto al momento dell’uso. Però è pesante, non molto lunga e non consente all’operatore grande mobilità. Nel secondo caso, invece, la manichetta deve essere rimossa dal suo supporto e svolta completamente prima di mettere in pressione il gruppo (altrimenti potrebbe bloccarsi e non potersi più svolgere). Questo svantaggio è però ampiamente compensato dal fatto che la manichetta è più leggera, più lunga e più maneggevole, per cui, in mano ad un operatore ben addestrato, con essa si possono ottenere dall’estintore risultati notevolmente superiori. L’erogatore è del tipo a pistola con diffusore. 4. Decreto Interministeriale 10 marzo 1998, «Criteri generali di sicurezza antincendio e per la gestione dell’emergenza nei luoghi di lavoro». 248 GUIDA PRATICA ALL’ANTINCENDIO ro deve essere fatta in funzione della classe di incendio, livello di rischio e del personale addetto al loro uso.» Tabella V-1 D.M. 10/3/1998, All. V Estintori - Capacità estinguente TIPO DI ESTINTORE SUPERFICIE PROTETTA DA UN ESTINTORE Rischio basso 2 Rischio medio Rischio alto = = 13 A - 89 B 100 m 21 A - 113 B 150 m2 100 m2 = 34 A - 144 B 200 m2 150 m2 100 m2 55 A - 233 B 250 m2 200 m2 200 m2 Nelle zone a più alto rischio vanno installati anche estintori supplementari. Gli estintori portatili sono il mezzo antincendio più comune e, pertanto, vedremo di parlarne diffusamente. Va tenuto però presente che, per ottenere risultati in accordo con le capacità di estinzione per cui questi mezzi vengono certificati, è necessario fare esperienza diretta sul fuoco. Cosa questa che oggi può essere fatta soltanto presso i reparti antincendio degli stabilimenti o presso apposite scuole specializzate. Tutti gli estintori sono soggetti a sorveglianza, controlli e revisioni periodici in conformità alle disposizioni di legge in materia. In Italia i criteri per effettuare la sorveglianza, il controllo, la revisione e il collaudo degli estintori, ai fini di garantirne l’efficienza operativa sono prescritti dalla norma UNI 9994 5. Riportiamo da questa norma alcune definizioni, mentre rinviamo il lettore alla consultazione della norma stessa per una corretta e completa applicazione delle prescrizioni in essa contenute. «5.1. Sorveglianza. Consiste in una misura di prevenzione atta a controllare, con costante e particolare attenzione, l’estintore nella posizione in cui è collocato, tramite l’effettuazione.... » di una serie di accertamenti elencati nella norma. In altre parole, la sorveglianza consiste nel tenere continuamente sotto controllo l’estintore in loco per rilevare e correggere eventuali anomalie. 5. La norma prevede un cartellino di manutenzione. Il cartellino è il documento che attesta gli interventi effettuati in conformità alla norma stessa. PARTE II - ESTINTORI 249 «5.2. Controllo. Consiste in una misura di prevenzione atta a verificare, con frequenza almeno semestrale, l’efficienza dell’estintore, tramite l’effettuazione....» di una serie di accertamenti elencati nella norma. Tra gli accertamenti richiesti vi sono verifiche delle cariche e dei propellenti mediante pesata e misurazioni manometriche. «Nota - La periodicità dei controlli per il settore navale è stabilita da appositi atti regolamentari del Ministero competente.» «5.3. Revisione. Consiste in una misura di prevenzione, di frequenza almeno pari a quella indicata dal prospetto, atta a verificare, e rendere perfettamente efficiente, tramite l’effettuazione....» di accertamenti e interventi elencati nella norma. Tra essi è inclusa la ricarica e/o sostituzione dell’agente estinguente. I tempi massimi per effettuare la revisione con sostituzione della carica sono i seguenti: ● Estintori a polvere: 36 mesi ● Estintori ad acqua o a schiuma: 18 mesi ● Estintori ad anidride carbonica: 60 mesi ● Estintori ad idrocarburi alogenati: 72 mesi Estintori per fuochi di classe D Non sono normati dall’UNI gli estintori per fuochi di classe D, né esistono fuochi di prova standardizzati per tali fuochi. Le prove vanno fatte sui singoli metalli da proteggere. Un estinguente adatto per un metallo può rivelarsi pericoloso se usato su un altro metallo. Inoltre le differenze nello stato fisico del metallo influisce molto sulle difficoltà che si incontrano nell’estinzione. Per esempio un fuoco di limatura di magnesio è più difficile da spegnere e richiede più estinguente che non dei rottami di magnesio in fiamme.6 Gli estinguenti di classe D agiscono come materiale inerte che deve coprire il metallo in fiamme, separarlo dall’aria e consentirgli di raffreddarsi. Essi vanno quindi erogati dolcemente sul materiale che brucia per ben coprirlo e, in particolare se questo è minuto, per evitare di sollevare 6. 250 Cfr.: NFPA Fire Protection Handbook, 18th Ed., op cit. GUIDA PRATICA ALL’ANTINCENDIO polvere del metallo che potrebbe estendere l’incendio o dar luogo ad esplosioni.7 Inoltre, gli estinguenti devono essere caricati perfettamente secchi e mantenersi tali nel tempo. Caratteristiche di questi estintori devono quindi essere una bassa velocità di erogazione e una perfetta tenuta. La pressurizzazione va fatta con gas inerte (argon). 7. Cfr.: Standard NFPA 480, 1998 Ed., Op. cit. PARTE II - ESTINTORI 251 5-2 ESTINTORI PORTATILI Le norme tecniche ministeriali per l’approvazione degli estintori portatili antincendio forniscono definizioni e indicazioni sulla classificazione di questi mezzi di pronto intervento. Riportiamo qui di seguito per estratto o per riassunto dal D.M. 20/12/1982, All. A, quelle parti delle norme che riteniamo più utili ai nostri fini. «1. GENERALITÀ 1.2. Definizioni. Un estintore è un apparecchio contenente un agente estinguente che può essere proiettato e diretto su un fuoco sotto l’azione della pressione interna. Questa pressione può essere fornita da una pressione preliminare permanente, da una reazione chimica o dalla liberazione di un gas ausiliario. Un estintore portatile è un estintore che è concepito per essere portato ed utilizzato a mano e che, pronto all’uso, ha una massa minore o uguale a 20 kg. L’agente estinguente è il complesso del o dei prodotti contenuti nell’estintore; la sua azione provoca l’estinzione. La carica dell’estintore è la massa o il volume dell’agente estinguente contenuto nell’estintore. Dal punto di vista quantitativo, la carica degli apparecchi a base di acqua si esprime in volume (litri) e quella degli altri apparecchi in massa (chilogrammi). 1.3. Designazione di un estintore. Un estintore è designato dall’agente estinguente che esso contiene. Gli estintori attualmente si dividono in: - estintori ad acqua - estintori a schiuma - estintori a polvere - estintori ad anidride carbonica - estintori a idrocarburi alogenati 252 GUIDA PRATICA ALL’ANTINCENDIO 1.4. Durata di funzionamento Definizione La durata di funzionamento è il tempo durante il quale si verifica la proiezione dell’agente estinguente, senza che vi sia stata interruzione nella proiezione, con valvola totalmente aperta e senza tener conto dell’emissione del gas propellente residuo. La tabella I dà la durata minima di funzionamento degli estintori. Tabella I D.M. 20/12/1982 All. A - Estintori portatili, durata Massa o volume X dell’agente estinguente contenuto kg o l Durata minima di funzionamento S X≤3 6 3<X≤6 9 6 < X 10 12 10 < X 15 I valori tabellati vanno verificati con la prova di cui al punto 4.11. 1.5. Cariche e tolleranze di riempimento 1.5.1. Le cariche nominali degli estintori portatili di incendio devono essere scelte, in funzione dell’agente estinguente, tra i valori della tabella II seguente: Tabella II D.M. 20/12/1982 All. A - Estintori portatili, cariche Polvere Valori standard CO2 Idrocarburi alogenati 2 kg 2 kg Acqua e agenti estinguenti a base d’acqua Valori tollerati 1 kg 2 kg 3 kg 4 kg 4 kg 5 kg 6 kg 9 kg 6 6l 9l 12 kg PARTE II - ESTINTORI 253 1.5.2. tolleranze di riempimento. Omissis» «Dispositivi di sicurezza Tutti gli estintori devono essere muniti di dispositivi di sicurezza contro le sovrappressioni in diretta comunicazione con l’interno dell’involucro. Per gli estintori a CO2 la pressione di taratura di detti dispositivi deve essere compresa tra 17 e 20 MPa. Per gli altri estintori, la pressione di taratura di detti dispositivi deve essere non inferiore a una volta e un quarto la pressione sviluppata all’interno dell’apparecchio alla temperatura di 60˚C e non superiore a 2,4 MPa............» «3. Contrassegni distintivi. Il colore di tutti gli estintori deve essere rosso. Nei casi in cui l’estintore contiene, come agente estinguente, un gas compresso, come per gli estintori a CO2 l’estintore deve avere l’ogiva colorata secondo le prescrizioni di legge. Le iscrizioni sull’estintore devono comprendere tutte le indicazioni di cui alle parti da 1 a 5 in seguito elencate. La parte 1 comprende: La parola «Estintore›. Il tipo di estintore e la sua carica nominale. L’indicazione del focolare tipo che è risultato idoneo a estinguere. La parte 2 comprende le modalità di utilizzazione con uno o più pittogrammi sufficientemente espliciti e i pittogrammi rappresentanti le classi di fuoco su cui l’estintore può essere utilizzato (fig. 3 omessa). La parte 3 è relativa ai pericoli di utilizzazione di natura tossica o elettrica. Se l’estintore non ha superato favorevolmente la prova di dielettricità di cui al punto 4.10. deve essere riportato il simbolo di cui alla fig. 4 (omessa) e l’indicazione «non utilizzare su apparecchi sotto tensione elettrica». Deve inoltre essere riportata l’indicazione: «Dopo utilizzazione in locali chiusi, aerare». E’ infine obbligatoria, su tutti gli estintori contenenti idrocarburi alogenati o sostanze classificate come «pericolose» ai sensi del decreto ministeriale 17 dicembre 254 GUIDA PRATICA ALL’ANTINCENDIO 1977, la menzione: «L’utilizzazione di questo estintore può causare la formazione di sostanze pericolose»8. La parte 4 comprende: L’indicazione «Ricaricare dopo l’uso, anche parziale». L’indicazione «Verificare periodicamente». L’indicazione della carica e del propellente. Le temperature limiti di utilizzazione. L’indicazione «Attenzione al gelo» o altra equivalente se necessaria. Gli estremi dell’approvazione da parte del Ministero dell’interno. Questa lista non è limitativa. La parte 5 comprende nome e indirizzo del responsabile dell’apparecchio9. Il responsabile deve avere residenza in Italia. Deve inoltre figurare sull’apparecchio, in una posizione a libera scelta, l’anno di fabbricazione. Le parti 1,2,3 e 5 devono figurare su una stessa etichetta (o riquadro). Tale etichetta (o riquadro) deve essere collocata/o in modo che le iscrizioni che vi compaiono siano facilmente leggibili anche quando l’estintore è collocato sul suo supporto. La posizione della parte 4 è di libera scelta. Le altezze delle lettere delle iscrizioni.... Omissis». «4. Accertamenti e prove sui prototipi. Omissis 4.12. Prove di efficacia Per realizzare queste prove, l’operatore è in tenuta da lavoro normale che non presenti alcun carattere di protezione partico8. Anche se gli halon sono stati banditi, fra i loro sostituti ammessi vi sono degli idrocarburi parzialmente alogenati, che ugualmente possono produrre sostanze pericolose. 9. Con il termine “responsabile dell’apparecchio” deve intendersi il responsabile della sua commercializzazione. Cfr. D.M. 15 luglio 1987, art. 2, secondo comma. PARTE II - ESTINTORI 255 lare contro il fuoco (sono autorizzati elmetti e guanti di lavoro). 4.12.1. Definizione e designazione delle classi dei fuochi secondo la norma europea EN 2. I simboli letterali seguenti hanno lo scopo sia di classificare i fuochi di diversa natura, sia di semplificare il linguaggio o la scrittura relativi a questi fuochi10. - Classe A: Fuochi da materiali solidi, generalmente di natura organica, la cui combustione avviene con formazione di braci. - Classe B: Fuochi da liquidi o da solidi liquefattibili. - Classe C: Fuochi di gas. - Classe D: Fuochi da metalli. 4.12.1.1 Focolari tipo o per fuochi di Classe A I focolari tipo per fuochi di classe A sono costituiti da una catasta di travi di legno su zoccolo metallico di 250 mm di altezza, 900 mm di larghezza di lunghezza uguale a quella del focolare tipo. Lo zoccolo d’acciaio (fig. 1 e 2 omesse) è costituito con profilati di 50 x 50 mm conformemente alla raccomandazione ISO 657-1. Le travi di legno sono di Pinus Silvestris o equivalente contenente dal 10 al 15% di umidità. Esse hanno una sezione quadrata di 39 mm ± 2 mm di lato. Omissis Ogni focolare è designato con un numero seguito dalla lettera A. Questo numero caratteristico del focolare rappresenta: - la lunghezza del focolare in decimetri, cioè la lunghezza delle travi di legno disposte secondo la lunghezza del focolare; 10. 256 La norma UNI EN 2 - Classificazione dei fuochi, «definisce le classi dei fuochi secondo la natura del combustibile. Di conseguenza non definisce una classe particolare per i fuochi in presenza di un rischio di natura elettrica.». Nelle classificazioni precedentemente in uso venivano indicati come fuochi di classe E quelli di apparecchiature elettriche sotto tensione. GUIDA PRATICA ALL’ANTINCENDIO - il numero di travi di legno di 50 cm per ogni strato disposto secondo la larghezza del focolare11. Tabella A Focolari di prova Classe A per estintori portatili Designazione del tipo di focolare Numero di travi di legno di 50 cm per strato lunghezza del focolare cm 3A 3 30 5A 5 50 8A 8 80 13A 13 130 21A 21 210 (27A) 27 270 34A 34 340 (43A) 43 430 55A 55 550 Nota. - Ogni focolare è designato dal numero di una serie dove ogni termine è uguale alla somma dei due precedenti; cioè questa serie rappresenta approssimativamente una progressione geometrica di ragione 1,62. I focolari supplementari posti tra parentesi nel prospetto rappresentano il prodotto del termine precedente nella progressione per la radice quadrata di 1,62. Omissis 4. 12.1.2. Focolari tipo per fuochi di classe B Caratteristiche I focolari tipo per fuochi di classe B vengono realizzati in una serie di recipienti cilindrici di lamiera di acciaio saldati le cui dimensioni sono definite nel prospetto B. Questi focolari sono 11. Il focolare viene acceso ponendovi sotto una vasca d’accensione in cui su uno strato d’acqua di 3 cm è versata una quantità di benzina di qualità uguale a quella impiegata per i focolari B (tollerata la benzina per autotrazione) tale che la sua altezza sia 0,5 cm sopra l’acqua. La benzina viene accesa e dopo 2 minuti si ritira la vasca. Si lascia bruciare il legno ancora per 6 minuti, totale 8 minuti, quindi si inizia l’estinzione. Per la validità delle prove tutte le fiamme devono essere spente e non deve prodursi alcuna ripresa di fiamma durante i tre minuti che seguono lo svuotamento completo dell’estintore. Si ritiene che un estintore è capace di spegnere il focolare quando su tre prove effettuate, ciascuna con un estintore carico, si ottengono due estinzioni; se le prime due sono positive, la terza non si effettua. PARTE II - ESTINTORI 257 designati da un numero seguito dalla lettera B; questo numero presenta il volume liquido, in litri, contenuto nel recipiente. La superficie del recipiente, espressa in dm2 è presa convenzionalmente eguale al prodotto del numero del focolare tipo per π. I recipienti sono impiegati con fondo d’acqua nella proporzione seguente: 1/3 d’acqua, 2/3 di benzina. La quantità di liquido contenuta è allora tale che l’altezza di acqua nei recipienti è approssimativamente uguale ad 1 cm e l’altezza di benzina è uguale a 2 cm. Le caratteristiche dei focolari per fuochi di classe B sono date nel prospetto B. 12 Tabella B (parziale) Focolari di prova Classe B per estintori portatili Volume del liquido 1/3 acqua + 2/3 benzina litri Superficie (del recipiente di prova) dm2 8B(*) 8 25,1 13B 13 40,8 21B 21 65,9 34B 34 106,7 55B 55 172,7 (70B) 70 219,8 89B 89 279,4 (113B) 113 354,8 Designazione del focolare tipo 144B 144 452,0 (183B) 183 574,6 233B 233 731,6 (*) Focolare citato a titolo indicativo, perché viene sempre meno utilizzato. Nota. - Ogni focolare è designato dal numero di una serie dove ogni termine è uguale alla somma dei due precedenti; cioè questa serie rappresenta approssimativamente una progressione geometrica di ragione 1,62. I focolari supplementari posti tra parentesi nel prospetto rappresentano il prodotto del termine precedente nella progressione per la radice quadrata di 1,62. 12. 258 La velocità del vento non deve essere maggiore di 3 m/s. Il combustibile è la benzina d’aviazione AF GAS 100L (Nato Code F18). E’ tollerato l’impiego di benzina per autotrazione. La prova di estinzione avrà inizio dopo che il focolare è stato acceso e lasciato bruciare liberamente per 60 sec. Si ritiene che un estintore è capace di spegnere il focolare quando su tre prove effettuate, ciascuna con un estintore carico, si ottengono due estinzioni; se le prime due sono positive, la terza non si effettua. GUIDA PRATICA ALL’ANTINCENDIO 4.12.1.3. Focolari tipo per fuochi di classe C I focolari tipo per fuochi di classe C debbono essere realizzati come segue: Bombole di gas propano, ciascuna di 25 Kg ca. di gas allo stato liquefatto, aventi valvole con diametro ≥ 7 mm, sono unite in parallelo a un tubo collettore avente valvole con un diametro interno di 25 mm circa. Il tubo collettore deve essere munito di un manometro e di una valvola a chiusura rapida avente diametro interno compreso tra 10 e 15 mm. Un diaframma di 7 mm è fissato all’uscita della valvola a chiusura rapida ed è seguito da un tubo di 2 m di lunghezza e di 22 mm di diametro interno. Con bombole alla temperatura di + 20˚C ± 5˚C, il gas liquefatto è incendiato dopo avere aperto la valvola a chiusura rapida all’uscita del tubo. Non è richiesto alcun tempo di combustione libera. L’attacco del focolare d’incendio è effettuato con un estintore di carica > 3 kg, il focolare deve essere estinto almeno due volte con lo stesso estintore. Nota. - Nel caso in cui il più piccolo apparecchio di una stessa gamma di estintori abbia superato la prova del focolare di classe C, gli estintori di grandezza maggiore, appartenenti alla stessa gamma, sono considerati efficaci sui focolari di classe C, a condizione che ciascuno abbia già superato la prova di efficacia sui focolari di classe B. 4.12.2. Capacità estinguente. Focolari minimi esigibili La capacità estinguente è determinata dalla classe di fuoco e dal focolare tipo che l’estintore è in grado di estinguere. In base alla carica nominale vengono stabiliti fuochi minimi esigibili che l’estintore deve essere in grado di estinguere. Il fabbricante può chiedere una classificazione di capacità estinguente superiore alla minima classificazione esigibile. I focolari minimi esigibili per fuochi di classe A e B sono riportati rispettivamente nella tabella V e nella tabella VI seguenti. L’idoneità degli estintori a estinguere i fuochi di classe C viene accertata con la prova di efficacia di cui al punto 4.12.1.3. PARTE II - ESTINTORI 259 Tabella V D.M. 20/12/1982 Estintori portatili, fuochi classe A, quantità max. estinguente Quantità massima di agente estinguente ammesso per l’estinzione Polvere Agenti estinguenti Idrocarburi ABC a base d’acqua alogenati (*) Focolare tipo 3A 1 kg 5A 2 kg 6 l 8A 4 kg 9 l 13A 6 kg 21A 9 kg (27A) 34A 12 kg (43A) 55A (*) Questi dati si riferiscono agli halon ora banditi. 4 kg 6 kg - Tabella VI D.M. 20/12/1982 Estintori portatili, fuochi classe B, quantità max. estinguente Quantità massima di agente estinguente ammessa per l’estinzione Focolare tipo Designazione Tempo minimo di discarica Estinguenti a base d’acqua Idrocarburi alogenati (*) CO2 Polvere 8B 6s - - - - 13B 6s 1 kg 2 kg 1 kg - 21B 6s 2 kg - 2 kg 6 l 34B 6s 3 kg 5 kg 4 kg 9 l 55B 9s 4 kg - 6 kg - (70B) 9s - - - - 89B 9s 6 kg - - - (113B) 12 s 9 kg - - - 144B 15 s 12 kg - - - (183B) 15 s - - - - 233B 15 s - - - - (*) Questi dati si riferiscono agli halon ora banditi. NB Termina qui il testo riportato per estratto o per riassunto dal D M. 20.12.1982.» 260 GUIDA PRATICA ALL’ANTINCENDIO Facciamo ora un esempio di interpretazione delle indicazioni degli estintori. Consideriamo l’estintore di minima capacità ammesso dal D.M. 1˚ febbraio 1986 per le autorimesse: Polvere ABC 21A 89B C Le indicazioni ci informano che un estintore a polvere di questo tipo: - può spegnere fuochi di tipo A (combustibili solidi ordinari), B (liquidi o solidi infiammabili liquefattibili) e C (gas) - è stato in grado di spegnere un focolare di prova di classe A, costituito da 7 strati trasversali di 21 travetti di legno di sezione quadrata di 4 cm di lato lunghi 50 cm e da 7 strati longitudinali di 5 travetti di legno di sezione quadrata di 4 cm di lato lunghi 21 dm; - è stato in grado di spegnere un focolare di prova di classe B di 89 litri (1/3 acqua + 2/3 combustibile); - è stato in grado di spegnere un focolare di prova di gas propano. 5-2.1 Descrizione degli estintori portatili Gli estintori portatili sono recipienti metallici a pressione di forma cilindrica con le due estremità costituite da fondelli bombati o a ogiva. Dal gruppo erogatore, fissato al fondello superiore, parte verso l’interno un tubo pescante che arriva sul fondo. Mentre, all’esterno del gruppo erogatore è fissato direttamente un bocchello di erogazione (per capacità < 3 kg o 3 l) oppure parte dal gruppo un tubo (semirigido o rigido) terminante con una lancia o un cono di erogazione. La valvola che controlla l’erogazione è parte del gruppo erogatore negli estintori ad anidride carbonica e a idrocarburi alogenati, mentre può essere sia sul gruppo che all’estremità del tubo esterno negli estintori a polvere. La pressurizzazione nel caso dell’anidride carbonica è data dalla tensione di vapore del liquido, mentre nel caso dei prodotti sostitutivi degli idrocarburi alogenati, dell’acqua, delle soluzioni schiumogene è ottenuta pressurizzando l’estintore con azoto o aria secca al momento del suo caricamento. Per gli estintori a polvere la pressurizzazione viene fatta al momento del caricamento, come detto sopra, oppure anche rilasciando, al momento dell’uso, la CO2 contenuta in una bomboletta interna al recipiente. La bomboletta interna è chiusa da un otturatore che viene PARTE II - ESTINTORI 261 perforato o rotto agendo su di un percussore situato nel gruppo erogatore. Gli estintori devono essere dotati di dispositivo ad autochiusura che consenta l’interruzione momentanea della scarica. Gli estintori permanentemente pressurizzati hanno un manometro con tre campi colorati: - campo centrale verde: pressione regolare - campi laterali rossi: pressione irregolare: troppo bassa o troppo alta. Con gli estintori a bombola interna, la tenuta di questa viene accertata a priori, pesandola subito dopo il suo caricamento e ripesandola dopo tre mesi di “stagionatura” in magazzino. Questa procedura viene, in genere, seguita nei grandi stabilimenti industriali, con un elevato numero di estintori, che effettuano in proprio la ricarica periodica. Le imprese di piccole o medie dimensioni si sono orientate verso gli estintori permanentemente pressurizzati. Fatta eccezione per gli estintori ad anidride carbonica, in tutti gli altri il gas inerte (CO2, azoto o aria secca) ha solo funzione di propellente. Le illustrazioni della figura V-1; mostrano alcuni tipi di estintori portatili. La descrizione degli estintori a schiuma chimica avrebbe solo valore storico e pertanto la omettiamo. Va notato il fatto che l’impiego di estintori ad acqua, in genere additivata con tensioattivi, si sta di nuovo diffondendo specie per locali adibiti ad ufficio dove il materiale combustibile è in massima parte costituito da carta, legno e plastica. La testina erogatrice di questi estintori è dotata di numerosi fori di efflusso i quali suddividono il getto in minute gocce ben distanziate che impediscono la trasmissione dell’elettricità dalla apparecchiatura o linea sotto tensione all’operatore se questi opera a conveniente distanza e la tensione in gioco non supera 1000 V c.a. oppure 2000 V c.a. Questi estintori, utilizzati in altri paesi europei, per essere commercializzati in Italia devono portare, e portano, sul fronte, nell’apposito spazio, il pittogramma e la scritta indicanti il divieto di usarli su impianti e attrezzature elettriche sotto tensione. Sul retro è riportata un’etichetta, in cui si dice che l’estintore è stato testato con risultato favorevole per la prova di dielettricità per un determinato voltaggio alla distanza di 1 metro dalla bocca di erogazione, da cui si può desumere che l’estintore possa essere usato senza pericolo se l’operatore, che dirige il getto su 262 GUIDA PRATICA ALL’ANTINCENDIO materiale vicino ad impianti e attrezzature elettriche sotto tensione, viene a trovarsi con la bocca di erogazione (testina erogatrice) ad almeno 1 metro di distanza dalle stesse. Estintore idrico da 6 litri Estintore a polvere pressurizzato da 12 kg Estintore a schiuma da 9 litri Estintore a polvere con bomboletta CO2 interna da 12 kg Estintore a CO2 da 5 kg Estintore a polvere con bomboletta CO2 interna da 12 Kg Figura V-1 Estintori portatili (foto CEA Estintori) PARTE II - ESTINTORI 263 Per le proprietà degli agenti estinguenti vedere il capitolo ad essi dedicato. Per quanto riguarda la normativa volontaria, gli estintori portatili sono regolati dalle norme UNI EN 3-1÷5. Il combustibile per i fuochi di classe B invece di essere benzina per autotrazione è eptano industriale. Il che è indubbiamente preferibile, perché si tratta di un idrocarburo tecnicamente puro e non di una miscela (idrocarburi-composti polari) di composizione variabile. 264 GUIDA PRATICA ALL’ANTINCENDIO 5-3 ESTINTORI CARRELLATI La principale differenza tra estintori portatili e carrellati è che i secondi, che hanno massa superiore a 20 kg, sono troppo pesanti per essere portati a mano e contemporaneamente manovrati agevolmente da una sola persona. Gli estintori carrellati hanno però carica, erogazione per unità di tempo e gittata maggiore, per cui possono estinguere più rapidamente e con l’impiego di meno persone fuochi che altrimenti richiederebbero l’impegno contemporaneo e coordinato di molte persone con estintori portatili per essere estinti. Servono quindi nei casi in cui l’intervento con gli estintori portatili si rivela insufficiente. La classificazione della capacità estinguente degli estintori carrellati è regolata dal D.M. 6 marzo 1992: «Norme tecniche e procedurali per la classificazione della capacità estinguente e per l’omologazione degli estintori carrellati d’incendio». Questo decreto dispone che la valutazione delle caratteristiche e delle prestazioni, nonché la classificazione degli estintori carrellati di incendio si effettuino secondo quanto specificato nella norma UNI 9492. La stessa norma tecnica si applica alla formulazione dei pareri emessi dal Ministero dell’interno per l’approvazione degli estintori carrellati d’incendio da parte del Ministero della marina mercantile. L’UNI 9492 definisce estintore carrellato un «estintore trasportato su ruote di massa totale maggiore di 20 kg e contenuto di estinguente fino a 150 kg». 5-3.1 Descrizione degli estintori carrellati Sono composti da un telaio con due ruote e maniglia per il traino su cui è installato il corpo dell’estintore propriamente detto. L’estintore è costituito da un recipiente cilindrico o sferico metallico a pressione, in cui è contenuto l’agente estinguente, e dai dispositivi di erogazione che sono sostanzialmente simili a quelli sopra descritti per gli estintori portatili. Le ruote del carrello possono essere piccole, medie e grandi a seconda sia della dimensione dell’estintore che del tipo di terreno su cui va spostato. La figura V-2 mostra alcuni tipi di estintori carrellati. PARTE II - ESTINTORI 265 Estintore a CO2 da 27 kg Estintore a CO2 da 54 kg Estintore a polvere cilindrico da 50 kg Estintore a polvere sferico da 100 kg Figura V-2 Estintori carrellati (foto CEA Estintori) Nel caso dell’anidride carbonica, il recipiente è costituito da una normale bombola per CO2 dotata all’interno di un tubo pescante che permette di erogare il gas allo stato liquefatto. Le bombole possono essere di diversa capacità, da 18 fino a 54 kg di gas liquefatto. Sui carrelli pos266 GUIDA PRATICA ALL’ANTINCENDIO sono essere montate anche due bombole collegate assieme. In questo caso gli estintori hanno in genere due bombole da 27 kg, quindi una capacità totale di 54 kg di estinguente. Una manichetta di gomma ad alta pressione collega la bombola o le bombole ad un dispositivo di erogazione dotato di apposito diffusore. L’impugnatura del dispositivo di diffusione è rivestita di materiale termicamente isolante, perché l’anidride carbonica arriva liquida fino all’ugello di erogazione dove ha luogo la vaporizzazione rapida con conseguente intenso raffreddamento (-79 ˚C) (vedi capitolo 2, paragrafo 2-6.7 Anidride carbonica a pag. 55). Nel caso degli estintori a polvere chimica, la capacità di estinguente varia da 30 a 150 kg. Gli estintori possono essere del tipo permanentemente pressurizzato ma, per quelli di maggiori dimensioni, la pressurizzazione viene anche ottenuta al momento dell’uso inviando il gas propellente (azoto o anidride carbonica) da una bombola installata a fianco del recipiente che contiene la polvere. Comunque, il tipo con bombola è preferibile, perché la pressione di erogazione si mantiene uniforme per tutto il tempo di scarica. L’erogazione avviene mediante un manichetta flessibile lunga fino a 6 metri terminante con un dispositivo di intercettazione (preferibile una lancia con impugnatura a pistola e un diffusore). Estintori carrellati ad acqua, schiuma o idrocarburi alogenati (sostituti degli halon) sono poco usati. Nel caso dell’acqua, essi sono sostituiti da naspi con manichette tipo semirigido collegate direttamente alla rete idrica e nel caso della schiuma dai carrelli con recipiente di schiumogeno, premescolatore di linea e lancia schiuma, di cui abbiamo già parlato. La norma UNI 9492 non comprende, attualmente, tra gli estintori carrellati designati quelli ad acqua. A differenza degli estintori portatili, per gli estintori carrellati vi è un solo focolare di prova per i fuochi di classe A. La lunghezza della catasta di questo focolare è di 13 dm. Tutti gli estintori dovranno essere in grado di spegnere il focolare impiegando al massimo 15 kg di estinguente. Per i fuochi di classe B sono previsti 4 tipi di focolare corrispondenti a 55, 89, 144, 233 litri di liquido contenuto nelle vasche cilindriche. A seconda del tipo di estinguente (designazione dell’estintore) e della carica, viene stabilito il focolare minimo che l’estintore deve essere in grado di estinguere (focolare minimo estinguibile). PARTE II - ESTINTORI 267 Agli estintori viene assegnato un indice che tiene conto della grandezza del focolare estinto e del tempo massimo di estinzione. Tale indice definisce la “capacità estinguente” dell’estintore. L’indice è un numero intero che va da 10 a 1, in ordine di capacità crescente. Cioè, con 10 si indica la capacità estinguente minore e con 1 la maggiore. Il focolare 55B prevede due indici: 10 e 9, corrispondenti rispettivamente ad un tempo di estinzione entro il 60% e 40% del tempo minimo di funzionamento. Il focolare 89B prevede due indici: 8 e 7, corrispondenti rispettivamente ad un tempo di estinzione entro il 60% e 40% del tempo minimo di funzionamento. Il focolare 144B prevede due indici: 6 e 5, corrispondenti rispettivamente ad un tempo di estinzione entro il 60% e 40% del tempo minimo di funzionamento. Il focolare 233B prevede quattro indici: 4, 3, 2 e 1, corrispondenti rispettivamente ad un tempo di estinzione entro 36, 24, 18 e 12 secondi. Il focolare di prova per la classe C e le modalità di prova sono praticamente uguali a quelli richiesti per gli estintori portatili. La marcatura di un estintore carrellato sarà del tipo A B (indice) C Si noti che mentre per gli estintori portatili prima della lettera A compare il numero che individua la dimensione del focolare, per gli estintori carrellati non compare nessun numero perché il focolare è uguale per tutti. Mentre per gli estintori portatili la lettera B è preceduta dal numero che indica la dimensione dei focolari, per gli estintori carrellati non vi è alcun numero a precedere la lettera, che invece è seguita dal numero indice. 268 GUIDA PRATICA ALL’ANTINCENDIO