Bongiovanni tesi NS

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Bongiovanni tesi NS
Università Popolare di Scienze della Salute Psicologiche e Sociali
(UNIPSI)!
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DIVENTARE HEALTH COUNSELOR:!
PROSPETTIVE E
CONCRETIZZAZIONE.!
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Tesi Master Counselor in Naturopatia Scientifica: !
Elisa Bongiovanni.!
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Relatore: dr. G.A. Morina!
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2014!
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INDICE
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Premessa e introduzione …………………………….... pag.3!
• Cap. I: Il Perché ……………………………………... pag.5!
1.1. Storia e diario personale ……………………… pag.5!
1.2. I dubbi … e le risposte ………………………… pag.6 !
• Cap. II: Il Come ………………………………………. pag.8 !
2.1. Formazione e percorso di studi ……………….. pag.8!
2.2. Gestione amministrativa…………………….….. pag.10!
2.3. Contatti e informazioni con le aziende di supporto!
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…………………………..…………………….….. pag.13!
2.4. Attuare il sogno: prime mosse ….………….….. pag.15!
• Cap.III: Vita privata e cambiamento ...…………….. pag.18!
3.1. Affrontare il cambiamento gradualmente e secondo!
le proprie possibilità ……………………………….... pag.18!
3.2. Applicazione dei principi di naturopatia al naturopata!
……………...…..………………………………..... pag.19!
3.3. Primo approccio alla medicina ‘alternativa’ ..... pag.21!
3.4. Il ‘verme’ nella testa.. voglio indagare! …..….... pag.22!
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• Cap.IV: Conclusioni ………………………………..... pag.27!
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• Bibliografia ………….……………………………....... pag.33!
• Sitografia …………….……………………………....... pag.34!
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PREMESSA E INTRODUZIONE.!
Brano di sottofondo: ‘A man in the mirror’, Michael Jackson.!
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Non è stato sicuramente facile scegliere un argomento valido da proporre come
conclusione di questo primo step di due week-end intensivi in cui si è concentrato il
Master in Naturopatia. Ed intensivi lo sono stati veramente. Una molteplicità di
argomenti da approfondire, di domande che mi sono balzate in testa, di curiosità più
o meno svelate e tanta sete di conoscenza. La Naturopatia è un intero mondo da
esplorare. !
Per chi come me ‘approda’ nel vero senso della parola in queste terre sconosciute,
provenendo da un settore affine, ma comunque diverso da quello che possono
rappresentare l’erboristeria, la psicologia o la farmacia (al contrario di molti dei
colleghi conosciuti al corso), la difficoltà si amplifica affrontando materia dopo
materia. Al tempo stesso tuttavia la voglia di imparare e di proiettarsi nel campo del
Counseling fungono da motore e da spinta , comprovando che la motivazione è in
grado di portarci proprio là dove vogliamo, forse con un po’ più di fatica per chi deve
partire da zero, ma con la soddisfazione dei risultati.!
Ascoltando il suggerimento del professor Morina (nostro paziente mentore durante
questi incontri), secondo cui ciò che scriviamo debba essere in primis ‘utile’ a chi
vorrà leggerlo, ci terrei in particolar modo che questa tesina conclusiva possa
costituire un aiuto per altri futuri colleghi che si sentono un po’ disorientati su come
poter organizzare le proprie scelte di vita privata e lavorativa in funzione dello
svolgimento di questa professione. !
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Parte dei capitoli successivi saranno infatti dedicati ad argomenti personali, ma che
potranno, in piccolo, almeno me lo auguro, servire da input a qualcuno che si sentirà
di prestar loro attenzione.!
Al contempo, lo svolgimento e la stesura di questa tesina mirano ad essere una sorta
di ‘promemoria organizzativo’ per me stessa, per non dimenticare quali sono i punti
salienti della messa in opera di questo percorso mentale, ma anche fisico e pratico,
che si andrà ad esplicare nella professione del Counselor in Naturopatia.!
In particolare, nella prima parte di questo saggio ho concentrato le domande e le
risposte sul ‘perché’ m piacerebbe incarnare questa di professionista, se mi reputo
almeno in parte in grado di svolgere mansioni in questo campo e se criticamente
potrebbe essere un lavoro per cui sono portata. Non avendo per il momento la
possibilità di testare se sono capace di indirizzare qualche cliente verso uno di stile di
vita più appropriato, ovviamente le mie ‘autovalutazioni’ si basano su una critica del
tutto svincolata dai fatti, con l’intento di comprovare la mia professionalità appena mi
sarà consentito dalle circostanze. !
Il capitolo successivo illustra invece ‘come’ intendo proseguire il cammino, quello che
dovrò fare a livello di formazione, e come dovrò agire sul piano giuridico e fiscale,
includendo anche la parte relazionale con le aziende a cui mi appoggerò per i
prodotti che sceglierò -SE sceglierò di suggerirli- di consigliare a chi verrà a
richiedermi una consulenza. !
Ogni capitolo o meglio ogni ‘nodo’ che abbia una qualche importanza per la
sottoscritta sarà accompagnato da un brano musicale che il fortunato (o sfortunato)
che si imbatta nelle pagine di questo scritto (questo lo dovrà valutare da solo alla fine
della tesina) potrà ascoltare comodamente durante la lettura. I brani sono scelti con
riferimento tematico, ma in maniera molto soggettiva. !
Una buona lettura a tutti coloro che vorranno condividere questo breve viaggio.!
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Paul Delvaux: Donna allo specchio!
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Capitolo I: Il Perché.!
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Storia e diario personale.!
Da dove cominciare? La prima domanda che mi viene in mente è quella sul perché e
sui reali interessi che mi hanno spinta ad iscrivermi a tale corso.!
Credo infatti che se sono arrivata al punto di iscrivermi e sobbarcarmi ore di treno
con tutta la mia famiglia per poter capire di cosa si trattasse, per prima sono in grado
di comprendere di aver avuto una forte motivazione al cambiamento.!
L’esigenza di trovare una strada tutta mia che fungesse da tramite per poter
‘misurare’ l’ambiente quotidiano lavorativo e non, ha costituito la prima sferzata verso
l’approccio alla naturopatia. !
I miei precedenti studi in Lingue e Letterature Straniere con indirizzo artistico (per la
precisione con specializzazione in Iconografia ed Iconologia), appartengono a
tutt’altro mondo rispetto a quello in oggetto. Nel profondo però, l’interesse per ciò che
sta al di là delle cose visibili ( e qui mi riallaccio all’iconologia), per andarne a
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scrutare i probabili significati profondi, mi ha sempre guidato e affascinato.
Sicuramente questo è l’aspetto del counselor che più mi attira e con cui mi sento più
in sintonia. !
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Da anni lavoro a contatto con il pubblico nel settore del benessere e massaggi (non
sono un’operatrice estetica, olistica e nemmeno una massoterapista): il mio lavoro
attuale consiste nel voler fornire indicazioni alla clientela, cercando di capirne le
preferenze e i bisogni, per poter consigliare il trattamento più adatto. Ovviamente,
una receptionist ha il compito di gestire una serie di informazioni più o meno utili, e
funge da filtro importante per la divulgazione e la correttezza di ciò che in prima
persona suggerisce. Ho cercato quindi di tenermi sempre ben aggiornata su
argomenti quali l’alimentazione, l’attività fisica (praticata da quando ero ragazzina per
puro amore) e grazie alla professione di receptionist del benessere ho imparato
molte cose sui massaggi, sulle energie, sulle tecniche ayurvediche e cinesi, sugli olii
essenziali, e perché no anche su anatomia e biologia. !
Tuttavia c’era da molto tempo una piccola inquietudine che mi vibrava dentro, che si
è palesata soprattutto dopo il rientro al lavoro al termine del periodo di maternità.!
Le informazioni che fornivo e che mi venivano fornite, quanto avevano di attendibile?
Come avrei potuto io avere un mezzo per filtrarle in maniera adeguata e di
conseguenza riproporle a qualcuno (che il più delle volte prendeva le mie parole per
rivelazione o oro colato, solo per il bisogno insaziabile di credere in qualcosa?). !
Dapprima pensai che mi sarebbe piaciuto accostarmi al mondo dell’erboristeria, poi
una cara collega mi parlò di questa figura ‘mitologica (almeno per come la intendeva
lei)’ del Naturopata.!
Incuriosita, quindi mi misi a cercare in che cosa consistesse, utilizzando internet
come mezzo più immediato. Tra le varie proposte ce n’era sicuramente una sola che
non mi sembrasse una presa in giro, e che forniva un punto di vista differente da
quello delle altre scuole, oltre a non sembrare un po’ campata in aria. La serietà della
presentazione mi hanno infine portato ad iscrivermi al master.!
Anche la concentrazione nei due weekend ha giocato un ruolo decisivo, sia in termini
economici che di organizzazione (visto che con un bimbo molto piccolo la ripetizione
degli spostamenti avrebbe costituito una seria difficoltà e di conseguenza avrebbe
agito da deterrente per la scelta).!
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Superato il primo approccio la domanda cruciale che mi sono posta è stata la
seguente: Sono portata veramente e sono profondamente coerente con questo
atteggiamento di vita che voglio andare a promuovere e proporre? !
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2.
I dubbi…e le risposte.!
Brano di sottofondo: ‘Spread your wings’, The Queen!
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Come si fa, in fondo a rispondere ad un quesito del genere? Non si può, fino a che
non si prova effettivamente a rapportarsi con una o più persone che richiedono aiuto.!
Di certo sarà come lasciare in sospeso il lato più importante del counselor, ossia
quello che si fonda sulla relazione con il cliente. Ma anche a tal proposito ciascuno di
noi che venga a porsi la domanda se sia portato o meno per consigliare e
supportare gli altri, potrebbe ricavarne già un importante indizio. !
‘Non vi è vera intimità senza empatia’. L’empatia è un riconoscimento dell’altro, sia
per quanto riguarda la sua presenza fisica sia per quanto riguarda le sue emozioni, i
suoi desideri, i suoi sentimenti e le sue idee. E’ la scelta consapevole (quindi
comprendo quel sentimento ma so riconoscere che non è il mio) di voler
comprendere la situazione di chi ci sta’ davanti. Solo negli ultimi secoli empatia è
diventato un termine a disposizione della psicologia: però tutti noi (o quasi) abbiamo
la possibilità di essere empatici e addirittura di poter incrementare la nostra empatia.
La presenza di questa condizione mentale è stata avvalorata dalla scoperta di alcuni
neuroni (detti ‘specchio’), che sono propri dell’uomo e gestiscono tale aspetto di
relazione tra individui. Perché è importante essere empatici? Come si fa a
diventarlo? Qual è il ruolo dell’empatia nei rapporti sociali? Come mai è utile in un
contesto di risoluzione dei conflitti? Come riconoscere e usare questo modo di
essere? Come distinguere l’empatia dalla simpatia e dalla compassione? Come
viene definita in psicologia e nel campo delle neuroscienze? Come sviluppare questa
condizione?’ Tutti questi interessanti quesiti possono essere svelati durante la lettura
del libro ‘La cassetta degli attrezzi dell’empatia (Bourret, M., 2014)’. Mireille Bourret,
formatasi in giurisprudenza, sociologia e criminologia, vanta una lunga esperienza in
questi ambiti, cosa che le ha permesso di sviluppare varie tecniche che possono
essere utilizzate nel counseling. Specializzata nei rapporti interpersonali, ha
pubblicato diverse opere sul tema dell’empatia, l'ultima quella sopracitata.!
L’analisi più certa che si può effettuare in maniera immediata su noi stessi, in quanto
fondata su elementi palesi e riconoscibili riguarda, invece, gli aspetti legati alla
qualità della vita personale, per garantire una coerenza con il lavoro e il metodo che
si intendono portare avanti.!
Probabilmente, tutti coloro che si avvicinano a questo modo hanno una
predisposizione naturale ad una condotta di vita basata su un’alimentazione
equilibrata e amano praticare discipline sportive, preferibilmente all’aria aperta.
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Quello che mi preme sottolineare è invece, rispondere a questa domanda: quanti di
‘futuri naturopati (se lo sono davvero)’ sono reattivi ai cambiamenti che intervengono
nelle loro vite e riescono a mantenere un atteggiamento coerente pur modificando i
propri ritmi e le proprie preferenze? Io sono riuscita e riuscirò a stare al passo con i
miei principi?!
Per ciò che riguarda me infatti, e qui cado sullo specifico, le cose sono cambiate
molto dopo la nascita di mio figlio (volendo citare uno solo degli ultimi episodi salienti
della mia vita).!
Mentre prima potevo mangiare cosa, come, quanto (poco, come si raccomanda), e
quando volevo, avevo molto più tempo da poter dedicare a me stessa in termini di
attività fisica intensiva e quotidiana, ma anche di spazi da ritagliarmi per lo studio e la
lettura, per le relazioni sociali (che sappiamo non essere meno importanti); dopo la
gravidanza il mondo è completamente –o in buona parte– cambiato. Ho preso come
termine di paragone la gravidanza, ma in ciascuna delle nostre vite ad un certo punto
accade immancabilmente qualcosa che ci impone un ‘deviazione’ dallo stile
precedente: una nascita, una perdita, un cambiamento radicale imposto o voluto, e
così via… si potrebbe discutere per ore.!
Nei capitoli successivi proseguirò con questa sorta di autoanalisi, affrontando anche
le tematiche più strettamente connesse agli aspetti pratici ed emozionali di questa
’lotta di adattamento alla sopravvivenza’.!
Per dare una prima impressione sulla domanda che mi sono rivolta ad inizio
paragrafo… con tutta probabilità risponderei un bel ‘SI’, altrimenti, come
immaginerete, avrei già rinunciato all’idea di proseguire questo cammino della
Naturopatia e di mettere in pratica (con più o meno successo) gli insegnamenti del
corso. !
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Empatia
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Capitolo II: Il Come.!
2.1. Formazione e percorso di studi.!
Non c’è detto più veritiero di ‘Non si finisce mai di imparare’. In ogni minuscolo
evento, in ogni campo dell’esistenza c’è sempre qualcuno che può darci degli
insegnamenti; inoltre imparare per progredire e per sopravvivere è uno degli istinti
fondamentali dell’uomo, in quanto ne garantisce la selezione naturale. Ciò vale
anche quando una persona decide di affrontare un percorso lavorativo, e deve in
effetti avvalersi di tutti gli strumenti e delle conoscenze disponibili per il corretto e
costante aggiornamento, visto che le consentirà in seguito la gestione e la
divulgazione delle nozioni.!
Data la vastità e la multidisciplinarietà della Naturopatia, il primo intento è quello di
proseguire gli studi, uno per volta, nelle varie branche che essa comprende. !
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Ovviamente chi ha la possibilità sia economica che fisica di poter partecipare a corsi,
scuole e master dovrà senza dubbio trarne beneficio e prediligere questa modalità.
Nel mio caso, per una concomitanza di motivazioni, devo attualmente optare per la
strada della ‘formazione a distanza’, che è fornita da numerose università e scuole in
tutta Italia. Quindi per chi desidera addentrarsi nel paradiso dell’ e-learning troverà
certamente una vasta scelta di istituti che proporranno i propri programmi.
Rimanendo sulla mia precedente decisone, ho stabilito di proseguire con i corsi
dell’Università Popolare di Torino.!
Viste le lacune sugli studi di base della materia il nuovo percorso di conoscenza si
articolerà partendo da discipline quali, ad esempio, le scienze erboristiche o la
naturopatia tradizionale. Ma la direzione che mi piacerebbe intraprendere è quella
del counseling, preferendo pertanto gli aspetti psicologici e le modalità di
interrelazione con il cliente.!
Intanto, ho proseguito iscrivendomi ad un master on line sulla disintossicazione e
sull’alimentazione naturopatica (‘Tecniche di riequilibrio acido-base e
disintossicazione e depurazione naturopatica’), ma ho intenzione di iscrivermi anche
a quello il cui argomento principale è la conduzione del colloquio di counseling e a
quelli che via via l’Università presenterà.!
Quando avrò la possibilità economica, la soluzione migliore mi sembra l’iscrizione al
triennio on line della Scuole superiore di counseling psicobiologico di Torino, che
fornisce sicuramente una panoramica più completa su tutti gli argomenti.!
Dal punto di vista legale i corsi conseguiti on line, anche i master, hanno la
medesima validità di tutti gli atri diplomi conseguiti con la frequenza.!
Solitamente, l’iscrizione avviene su internet e il pagamento tramite carta di credito
(ma no ho indagato a sufficienza se ci sono altre modalità proposte). La Direzione
didattica fornisce tramite mail tutto il materiale a disposizione per l’allievo, che dovrà
in base ai testi forniti, conseguire un elaborato finale da sottoporre ad un tutor e ad
una commissione che ne vaglierà l’idoneità. Al termine se l’allievo supererà il corso,
riceverà un attestato di competenza (http://www.naturopatiaonlineunipsi.it/master-online/) per il genere di master svolto, con la possibilità che il monte ore a cui il master
viene abbinato possa successivamente essere sommato fino al raggiungimento di
circa 1.600 ore (disegno di legge della professione presentata dall’Università di
Scienze della Salute Psicologiche e Sociali di Torino), dopo le quali lo studente
riceverà un diploma di Counselor in Psicologia della salute.!
Da non dimenticare che ogni master fornisce la possibilità allo studente di esercitare
questa professione nel pieno rispetto della Legge, già a partire dal conseguimento
del diploma.!
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2.2. Gestione amministrativa.!
La figura del naturopata è, a livello legale, quella di un libero professionista.!
Il libero professionista è un lavoratore che svolge un'attività economica, a favore di terzi,
volta alla prestazione di servizi mediante lavoro intellettuale. L'attività svolta da tale soggetto
è detta libera professione (Wikipedia)!
Non ci sono albi di iscrizione né regolamentazioni che determinino la
categorizzazione di questa figura professionale. L’esercizio della professione di
naturopata secondo la normativa in vigore è praticabile senza che sia necessario il
possesso di titoli triennali (come quelli offerti dalle scuole di naturopatia tradizionale,
in quanto attività di consulenza già prevista e regolamentata dal Codice civile (articoli
2222 e seguenti) come prestazione d’opera intellettuale.
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Articolo 2222
CONTRATTO D'OPERA
1. Quando una persona si obbliga a compiere verso un corrispettivo un'opera o un servizio,
con lavoro prevalentemente proprio e senza vincolo di subordinazione nei confronti del
committente, si applicano le norme di questo capo, salvo che il rapporto abbia una disciplina
particolare nel libro IV.
Articolo 2223
PRESTAZIONE DELLA MATERIA
1. Le disposizioni di questo capo si osservano anche se la materia e` fornita dal prestatore
d'opera, purché le parti non abbiano avuto prevalentemente in considerazione la materia, nel
qual caso si applicano le norme sulla vendita.
Articolo 2224
ESECUZIONE DELL'OPERA
1. Se il prestatore d'opera non procede all'esecuzione dell'opera secondo le condizioni
stabilite dal contratto e a regola d'arte, il committente può fissare un congruo termine, entro
il quale il prestatore d'opera deve conformarsi a tali condizioni. 2. Trascorso inutilmente il
termine fissato, il committente può recedere dal contratto, salvo il diritto al risarcimento dei
danni.
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Articolo 2225
CORRISPETTIVO
1. Il corrispettivo, se non e` convenuto dalle parti e non può essere determinato secondo le
tariffe professionali o gli usi, e` stabilito dal giudice in relazione al risultato ottenuto e al
lavoro normalmente necessario per ottenerlo.
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Articolo 2226
DIFFORMITA` E VIZI DELL'OPERA
1. L'accettazione espressa o tacita dell'opera libera il prestatore d'opera dalla responsabilità
per difformità o per vizi della medesima, se all'atto dell'accettazione questi erano noti al
committente o facilmente riconoscibili, purché in questo caso non siano stati dolosamente
occultati.
2. Il committente deve, a pena di decadenza, denunziare le difformità e i vizi occulti al
prestatore d'opera entro otto giorni dalla scoperta. L'azione si prescrive entro un anno dalla
consegna.
3. I diritti del committente nel caso di difformità o di vizi dell'opera sono regolati dall'art.
1668.
Articolo 2227
RECESSO UNILATERALE DAL CONTRATTO
Il committente può recedere dal contratto, ancorché sia iniziata l'esecuzione dell'opera,
tenendo indenne il prestatore d'opera delle spese, del lavoro eseguito e del mancato
guadagno.
Articolo 2228
IMPOSSIBILITA` SOPRAVVENUTA DELL'ESECUZIONE DELL'OPERA
1. Se l'esecuzione dell'opera diventa impossibile per causa non imputabile ad alcuna delle
parti, il prestatore d'opera ha diritto ad un compenso per il lavoro prestato in relazione
all'utilità della parte dell'opera compiuta.
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(vedi anche art. successivi)
Tutto ciò, se da un lato è penalizzante per la ‘tutela’ del naturopata stesso (o, meglio,
questo è quanto molte scuole di naturopatia tradizionale vogliono far credere,
consigliando l’affiliazione ad associazioni che non tutelano affatto il lavoratore, ma ne
ricavano solo grandi cifre) è nella realtà la sua più grande risorsa: è un professionista
‘libero’, e questo gli garantisce una vasta possibilità d’intervento. Attenzione: ciò non
significa che egli possa fare quello che vuole: esiste un codice deontologico da
rispettare, che è il requisito necessario ma sufficiente per il corretto svolgimento della
professione. Non può invadere il campo di medici o farmacisti, dietologi o dietisti,
psicologi, ma non è il soggetto ‘malato’ che è al centro della sua attenzione. !
A seguire, un passaggio tratto dallo statuto delle professioni non regolamentate
entrato in vigore il 10 febbraio 2013.E' stata infatti pubblicata nella Gazzetta Ufficiale
del 26 gennaio 2013, n. 22 la Legge 14 gennaio 2013, n. 4.!
La Camera dei deputati ed il Senato della Repubblica hanno
approvato;
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IL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA
promulga la seguente legge
Art. 1
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Oggetto e definizioni
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1. La presente legge, in attuazione dell'art. 117, terzo comma,
della Costituzione e nel rispetto dei principi dell'Unione europea in
materia di concorrenza e di libertà di circolazione, disciplina le
professioni non organizzate in ordini o collegi.
2. Ai fini della presente legge, per «professione non organizzata
in ordini o collegi», di seguito denominata «professione», si intende
l'attività economica, anche organizzata, volta alla prestazione di
servizi o di opere a favore di terzi, esercitata abitualmente e
prevalentemente mediante lavoro intellettuale, o comunque con il
concorso di questo, con esclusione delle attività riservate per
legge a soggetti iscritti in albi o elenchi ai sensi dell'art. 2229
del codice civile, delle professioni sanitarie e delle attività e
dei mestieri artigianali, commerciali e di pubblico esercizio
disciplinati da specifiche normative.
3. Chiunque svolga una delle professioni di cui al comma 2
contraddistingue la propria attività, in ogni documento e rapporto
scritto con il cliente, con l'espresso riferimento, quanto alla
disciplina applicabile, agli estremi della presente legge.
L'inadempimento rientra tra le pratiche commerciali scorrette tra
professionisti e consumatori, di cui al titolo III della parte II del
codice del consumo, di cui al decreto legislativo 6 settembre 2005,
n. 206, ed è sanzionato ai sensi del medesimo codice.
4. L'esercizio della professione è libero e fondato
sull'autonomia, sulle competenze e sull'indipendenza di giudizio
intellettuale e tecnica, nel rispetto dei principi di buona fede,
dell'affidamento del pubblico e della clientela, della correttezza,
dell'ampliamento e della specializzazione dell'offerta dei servizi,
della responsabilità del professionista.
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Il naturopata scientifico (che è il professionista formato dall’Università Popolare di
Torino) si differisce per il fatto che al centro dell’ indagine da lui svolta vi è ‘la salute’
e il cliente stesso, non la sua malattia. Opererà quindi su soggetti che hanno bisogno
di essere indirizzati e consigliati riguardo ai propri stili e ritmi di vita, che hanno
bisogno di riconquistare i propri spazi e la propria fiducia in sé stessi. Non si
occuperà affatto di patologie, suggerendo sempre un confronto con il medico.!
Il primo passo è quello di informarsi riguardo l’inquadramento della professione,
anche utilizzando internet. Se non lo farà il futuro naturopata ci penserà il
commercialista, con cui in ogni caso è necessario fissare una consulenza per definire
quale strada è opportuno seguire all’avvio della professione. E’ da suggerire di
confrontare i consigli (e le parcelle finali annue!) di almeno due commercialisti per poi
decidere. In alternativa, dovrebbero fornire informazioni anche i servizi CAF.!
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Consultando due professioniste differenti, la prima mi ha suggerito di non aprire
partita iva ma di eseguire ricevute fiscali con la voce ‘prestazione occasionale’, (tale
modalità è consentita fino ad un certo introito annuo).!
La seconda invece mi ha indirizzato sull’apertura della partita iva, che non comporta
alcun costo, con la possibilità di eseguire fatturazione. Inoltre, chi nel triennio
precedente non abbia esercitato attività artistica, professionale ovvero d’impresa,
anche in forma associata o familiare, può rientrare nella categoria del ‘regime dei
minimi’. I fortunati non devono superare un certo importo annuo di fatturazione
(30.000 €), non devono avere dipendenti né operare con l’estero, non devono avere
spese per beni strumentali superiori ai 15.000 euro annui. In tal caso la fatturazione
sarà esente iva, e sarà esclusa dagli studi di settore.
Il commercialista fornirà tutti i dettagli necessari (anche quelli omessi in questa sede,
visto che non vuole essere un trattato di ragioneria!); per una consultazione veloce
alcuni siti sono molto validi, ne suggerisco uno per riferimento: http://www.pmi.it/
impresa/contabilita-e-fisco/articolo/56131/regime-dei-minimi-guida-alle-nuove-regoledallagenzia-delle-entrate.html!
Una parte ’divertente’ -almeno così lo è stato per la sottoscritta- è stata quella della
creazione di una sorta di ‘logo’ da apporre sulla fattura e sui biglietti da vista. Ci si
può rivolgere ad una tipografia o optare per il ‘fai da te’ su internet (ci sono vari siti
interessanti dove i costi sono molto ridotti rispetto alla norma, basta digitare la voce
biglietti da visita su un qualunque motore di ricerca). Ovviamente non è obbligatorio,
ma a sentire i pareri dei colleghi esperti di marketing, può dare modo ai clienti di
visualizzare con più facilità le nostre risorse e il tipo di servizio che forniamo, nonché
presentare un’immagine più accattivante di questa piccola ’azienda’ che stiamo
cercando di far fiorire. Al di là del lato creativo e d’immagine, se posso permettermi
dei validi suggerimenti, come da indicazioni rilasciate sul codice deontologico del
naturopata (G.A. Morina - M. Sorrentino, 1999), sarebbe opportuno indicare sulle
fatture o sulle ricevute fiscali che la consulenza fornita al cliente non è di tipo
medico; pertanto si consiglia sempre al soggetto di sottoporre le nostre indicazioni al
parere di un medico curante o di uno specialista. !
Per ovviare ai problemi che potrebbero derivare dal termine naturopata (utilizzato nei
documenti e nei biglietti di presentazione), che rischierebbe di essere confuso con la
figura professionale della naturopata tradizionale, è più opportuno parlare di
‘Counselor in Naturopatia’, in modo da suscitare una distinzione semantica
immediata.!
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2.3. Contatti e informazioni con le aziende di supporto.!
Mentre ci occupiamo delle faccende contabili, è il caso anche di capire come
incominciare a muoversi in questo nuovo ambiente, e poiché per raccogliere
informazioni, far coincidere le date opportune per gli appuntamenti, nonché per una
serie di vari altri motivi ci vuole sempre più tempo di quello che preventiviamo di
impiegare, è già il momento di richiedere a qualche azienda farmaceutica o
specializzata in rimedi fitoterapici o integratori alimentari i possibili prodotti che
potranno esserci utili in fase di consiglio.!
Ovviamente qui intervengono fattori di interesse personale (ogni futuro naturopata
potrà prediligere taluni prodotti piuttosto che altri in base alle proprie considerazioni);
per incominciare mi sono semplicemente interessata a quegli articoli che possono
essere utili per la fase di ‘pulizia’ e disintossicazione intestinale ed epatica che ogni
buon naturopata deve saper suggerire come primo step al proprio cliente.!
Il primo passo è quello di rintracciare gli indirizzi mail delle aziende che intendiamo
contattare (che solitamente ad ogni buon corso di naturopatia che si rispetti vengono
introdotte dai docenti stessi). !
Ricordiamoci di aprire un nostro nuovo indirizzo mail (se non ne abbiamo già uno
dedicato al lavoro), che sia semplice ed immediato con il nostro nome e senza troppi
numeri o acronimi. Deve essere facilmente riconoscibile e memorizzabile.!
E’ sempre buona norma avere tre o quattro aziende da prendere in considerazione,
in modo da poter stilare un elenco ordinato (possibilmente in formato excel, perché
più semplice e veloce da compilare, arricchire ed aggiornare) di prodotti più o meno
affini per il medesimo utilizzo ( per es. i probioti di un’ azienda e quelli della
concorrente). Nel mio file ho inserito il nome della casa ‘farmaceutica (passatemi il
termine anche se è improprio nonostante alcune aziende che presentano merce di
questo tipo siano anche case farmaceutiche)’, il contenuto del flacone e della
confezione , il costo, la posologia. In questo modo a chi come me, alle prime armi,
possa essere rivolta una domanda sui costi dei prodotti, potremo senza troppe
difficoltà fornire varie indicazioni.!
Mandata la mail infatti, saranno le aziende stesse a contattarvi, fissando un
appuntamento con i propri informatori scientifici (che..occhi aperti..ci rifilerebbero
qualsiasi cosa!), che ci omaggeranno di un catalogo prodotti ricco di informazioni. !
Per decodificarle in maniera non superficiale i ‘profani’ come me impiegheranno
qualche giorno in più (i cataloghi spesso sono creati per i medici e i farmacisti che
hanno pure una preparazione in chimica, biologia, ecc... quindi è ovvio che chi deve
integrare, lo dovrà fare dedicandosi qualche momento anche a queste materie,
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seppure solo per l’informazione che riguarda quell’argomento specifico. A meno che ,
come spesso accade, non si inneschino dei meccanismi a catena!).!
Spesso gli informatori ci forniranno in più campioni del prodotto che intenderemo
proporre comodo con maggiore frequenza. Almeno avremo la possibilità di testarne
personalmente l’efficacia.!
Alcuni di questi signori inoltre ci suggeriranno conferenze e congressi a cui potremo
partecipare. Riguardo a tale argomento sono del parere che dovremmo frequentare
quante più occasioni possibili di questo genere, fino al momento in cui avremo
imparato e fatto nostro tutto ciò che viene trattato, al di là che possiamo condividerne
la veridicità o meno. Non saremo immuni da proposte di convegni sulla spagiria o
sulle tecniche energetiche di qualsiasi origine e nuovo conio. La curiosità e
l’aggiornamento vanno di pari passo. Non nuoce mai conoscere le opinioni degli altri
anche se non le condividiamo; anzi possono fornirci da spunto di ricerca e per
formulare nuove idee, fortificare le nostre convinzioni e renderci capaci di aprirci a
nuove prospettive. !
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!
!
2.4. Attuare il sogno: prime mosse. !
Brano di sottofondo: ‘Vianne sets up shop’, Rachel Portman–Chocolat soundtrack!
!
Una volta stabiliti i termini legali della gestione amministrativa e contabile, il primo
passo è quello di considerare, se non lo si è già fatto, come iniziare ‘fisicamente’ i
primi contatti con i clienti. !
Avendo una solida professione di ‘receptionist del benessere’ alle spalle, il primo
pensiero è stato quello di poter integrare, almeno fino a che non proverò a me stessa
e agli altri che posso riuscire nella professione di naturopata, il primo lavoro con le
sedute di naturopatia. Il lavoro all’interno della spa mi potrebbe facilitare nel fornirmi
la prima cerchia di clienti.!
A livello contabile i commercialisti sapranno indicare dettagliatamente questo aspetto
di poter gestire e mantenere, entro determinati termini, due professioni in
contemporanea. !
La prima idea che ho avuto è stata quella di proporre alla Direzione e ai proprietari
del posto di lavoro di poter fornire, occasionalmente, al di fuori o all’interno (ancora è
da stabilire) dall’orario di lavoro da dipendente tale genere di prestazione
intellettuale. Le indicazioni sui compensi dovranno essere anch’esse concordate con
!16
commercialista e Direzione. Ovviamente, qualsiasi neo naturopata che abbia buon
senso, visto che i primi appuntamenti saranno più che altro un trampolino di lancio
per sé stesso e per chi ne vorrà pubblicizzare la professionalità, stabilirà che la
propria parcella rientri nei compensi minimi indicati nel manuale ‘Diventare
Naturopati o terapisti ‘alternativi’: cambiare vita e lavoro (G.A. Morina, 2009)’. Se in
futuro sarà possibile, e bisognerà assolutamente fare del nostro meglio affinché lo
sia, il lavoro da dipendente potrà essere richiesto part-time per potersi concentrare
sull’altra attività, che magari non ci ricompenserà molto dal punto di vista
remunerativo, ma ne trarremo giovamento certamente da quello spirituale e
passionale. In fondo.. lo spirito che anima il vero counselor è proprio questo … non
riuscirà a fare meno delle soddisfazioni personali che si esplicano nell’aiuto nei
confronti del prossimo. D’altro canto non possiamo dimenticare che dobbiamo
mantenere le nostre famiglie e noi stessi, quindi sono sconsigliabili tutti i più
immediati e ingiustificati salti nel buio per lanciarsi in un campo in cui in realtà non
abbiamo la certezza di poter riuscire. Il tutto senza mai dimenticarsi di mantenere i
nostri principi etici in quanto persone e in secondo luogo come naturopati, dato che
l’ambiente in cui ci muoviamo è sempre altamente competitivo e in qualche maniera
bisognerà scendere a compromessi (dipende da noi se siano sani o meno) per poter
sopravvivere.!
In seconda istanza, se la professione di naturopata otterrà i riscontri che ci
auguriamo di ottenere, con la gestione part-time del contratto da dipendente potremo
sicuramente dedicarci con più enfasi al counseling. Potranno essere avviate, per chi
interessato, delle collaborazioni con studi medici che approvino la nostra figura
professionale (non per scoraggiare qualcuno, ma probabilmente non saranno molti).
Inoltre, possiamo affiliarci a studi di dietisti o dietologi, a palestre, a psicologi (perché
no? Chi si occupa infatti di salute, tra tutte questa figure professionali?), e via
discorrendo. Sono del parere che chi avvia una professione di tale genere sarà
oltremodo un piccolo ‘imprenditore’ di se stesso. Chiunque abbia voglia di svolgere a
tutti i costi questo mestiere, troverà sicuramente la strada che più si adatta a lui.
Queste collaborazioni risolvono in parte uno dei ‘problemi’ di spazio del naturopata,
in quanto si potrà stabilire con i partners l’utilizzo di un ambiente che generalmente
questi professionisti hanno già a disposizione. Chi avrà la possibilità potrà crearsi un
piccolo studio dove accogliere i clienti; chi invece dovrà ricevere qualcuno le prime
volte senza avere la possibilità di prendere in affitto uno spazio proprio ( a meno che
non abbia uno studio di proprietà distinto dall’abitazione), potrà adibire inizialmente
una stanza della propria casa ad uso studio. Essenziali un computer e una scrivania,
un divanetto comodo, un ambiente pulito, accogliente e rilassante, dove il cliente
potrà sentirsi a proprio agio. Per gli altri consigli in merito rimando al manuale su
come diventare Naturopati citato precedentemente. Ricordo che per chi deciderà di
aprire la partita iva i beni strumentali possono essere acquistati , fino ad un certo
valore, con regime agevolato.!
!17
In qualunque maniera si intenda risolvere la questione dello spazio da adibire,
ricordiamoci che ‘non avremo una seconda possibilità per poter dare una prima
buona impressione’. L’ambiente diventa quindi di rilevante importanza, quasi al pari
della nostra capacità comunicativa e di relazione.!
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"Ci sono sempre due scelte nella vita: accettare le condizioni in cui viviamo o
assumersi la responsabilità di cambiarle" Denis Waitley (scrittore, conferenziere e
consulente per il potenziamento delle prestazioni umane) !
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"Cominciate col fare ciò che è necessario, poi ciò che è possibile. E all'improvviso vi
sorprenderete a fare l'impossibile" San Francesco d'Assisi !
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Capitolo III: Vita privata e cambiamento.!
Brano di sottofondo: ‘La valse de Amelie’, Yann Tiersen-Amelie soundtrack!
!
1.
Affrontare il cambiamento gradualmente e secondo le proprie
possibilità.!
Pongo un ulteriore domanda su cui riflettere: pensate che sia facile, nonostante la
forte determinazione nella riuscita, affrontare questo cambiamento (seppur
inizialmente parziale) di lavoro, comprese tutte le conseguenze che potrà suscitare
nella vita privata?!
Non è detto che le persone che ci affiancano riescano sempre a comprendere il vero
motivo che ci anima o che ci spinge verso una più o meno improvvisa deviazione nel
nostro cammino professionale. Credo che sia nostro compito ragionare anche su
questi aspetti prima di avviarsi verso una qualsiasi direzione. Potrebbe influire
addirittura la regione in cui si va ad operare, quanto nelle persone che ci circondano
sia radicata la cultura del cibo, o la credenza in alcuni riti e manifestazioni
energetiche. Nello specifico, pensate che sia semplice far comprendere ad coniuge
(‘umbro’nel mio caso) che mangiare spesso la carne di maiale di certo non è una
buona abitudine? Per non parlare del fatto che sarebbe intelligente, un paio di volte
all’anno, eseguire una pulizia fisica (oltre che ‘mentale’) per riportare l’organismo in
condizioni ottimali. Questo solo per fare un esempio spicciolo. Ci saranno da
affrontare delle spese (la portata dipende da noi), che possono più o meno gravare
sul budget familiare, ad esempio l’acquisto di un computer, di un mobilio consono per
la parte in cui ricevere i clienti, ecc.. e quindi potrebbero costituire una potenziale
materia di comparazione. L’argomento da affrontare in questo breve excursus è
infatti quello che ci mette di fronte ad una realtà che non è sempre favorevole. Ci
capiterà di confrontarci non solo con altri colleghi, che magari avranno svolto gli studi
di naturopatia tradizionale, con dottori, ma anche e soprattutto con gente che è
assolutamente allo scuro di tutto. I primi spesso sono proprio i nostri più stretti
familiari. Proporre dei cambiamenti immediati e repentini imponendoli, non è mai
buona abitudine. Dobbiamo cercare quindi di riuscire a mediare senza troppe
imposizioni, lasciando gli altri liberi di decidere e di accostarsi gradualmente e
razionalmente alla nostra presa di visione.!
!19
Per noi che amiamo condurre un determinato stile di vita, molti aspetti di
preservazione della salute sopravvengono in maniera immediata, ma non per tutti è
così. Chi ci sta accanto , ovviamente, se ha un minimo di fiducia in noi, pian piano
accetterà questa nostra strada, purché non si senta circoscritto e sopraffatto dagli
eventi. La nostra determinazione e voglia di fare, se di sani principi, presto
riusciranno a coinvolgere i nostri cari. E se non ci riusciamo, niente paura, si può
convivere benissimo lo stesso.!
2.
Applicazione dei principi della naturopatia al naturopata.!
!
Brano di sottofondo: ‘Chan son égocentrique’, Franco Battiato.!
Come anticipato nei capitoli precedenti, è necessario che il naturopata, per coerenza
e per etica, viaggi al pari dei principi che vuole promuovere. Tutto ciò è sicuramente
più semplice se il soggetto in questione vive da solo, o in un nucleo familiare dove il
compagno o la compagna condividono lo stesso stile di vita.!
Cosa succede, invece, quando capita di dover passare da una condotta di vita dove
si riusciva a ricavare molto tempo per l’attività fisica, gli hobbies, dove era possibile
gestire la modalità dei pasti a piacimento, ecc. ad uno stile ‘diverso’, perché le
condizioni dell’ambiente sono cambiate? Questa è la sede della ‘prova del nove’:
quanto un naturopata riesce ad esserlo nel profondo? Tutti noi dobbiamo agire e
riceviamo stimoli di continuo dall’ambiente che ci circonda. Quando le circostanze
mutano, la nostra salvezza deriva dalla nostra capacità di adattamento.!
Ne deriva che ogni persona avrà una situazione diversa e agirà in base ai propri
istinti e alle proprie considerazioni, gli esempi potrebbero essere miliardi, tutti
differenti. Per quello che posso raccontare io, il punto di rottura dalla vita ‘precedente’
è stata, ed è tutt’ora, la maternità e la vita di famiglia. !
In passato riuscivo a dedicare anche due ore al giorno all’attività sportiva, ne
coltivavo diverse. Vivevo da sola (nonostante fossi già legata a mio marito), gestivo i
pasti come volevo, le relazioni sociali avevano un ruolo molto importante, avevo
abbastanza tempo da dedicare a me stessa e a ciò che amavo fare. Alla scelta di
condividere una vita insieme, si sono susseguite una serie di modificazioni:
coordinarsi nell’orario dei pasti, chi mangia questo, chi mangia quello; la diminuzione
dello spazio temporale da impiegare per se stessi (attività fisica e hobbies) poi, è
stata drastica; per non parlare dell’abbandono quasi totale della vita sociale dopo
l’arrivo del bebè. Devo dire che per un po’ si rimane spiazzati per come la vita riesca
a travolgerti, anche in bene. E’ altrettanto ovvio che, nonostante sia un’esperienza
stupenda quando la felicità ci investe, abbia comunque l’effetto di un treno! Quindi
può causarci squilibri e addirittura mancanze. Allora, quando ci si accorge di dover
rimettere qualcosa a posto, da dove si comincia?!
!20
Con l’arrivo di un bambino in casa (in genere il primo).. si perde l’identità di tutto: non
ci sono più stanze in casa ma magazzini, non ci si sente più ‘donne’ ma solo
‘mamme’ per un periodo piuttosto lungo, tutto gira in funzione di questo piccolo
essere che ci ritroviamo tra le braccia dopo un amorevole ma lungo periodo di
condivisione dell’utero. !
Chi sceglie poi di proseguire l’allattamento fino allo svezzamento naturale (che è il
comportamento più simile a quello animale, come ancora avviene tra le popolazioni
in via di sviluppo, che mantengono questo comportamento materno come si faceva
anche da noi fino a due generazioni fa), le cose si complicano ulteriormente. E’ tanto
intimo e intenso quanto faticoso alzarsi di notte e attaccare il bimbo al seno (specie
quando poi ricominci a lavorare).. lo è quando non ti trovi a casa e non sei
abbastanza forte da reggere gli sguardi degli altri (per i quali è più naturale vedere un
biberon piuttosto che una mamma che allatta). Ci vuole tanta forza di volontà per
filtrare il parere di tutti e le informazioni sui riti magici che madri, suocere e nonne
propongono affinché la gravidanza e l’allattamento vadano come devono andare (ma
come dovrebbero andare?). Con l’allattamento intensivo l’attività fisica di un certo
livello è sconsigliata perché si rischia di perdere troppi liquidi, almeno nei primi mesi;
l’alimentazione deve essere più curata (anche se non bisogna esagerare), visto che
in modo particolare durante i primi periodi l’appetito tende a crescere.!
Dopo aver goduto della flemmaticità e della dolcezza dell’umore di neo mamma,
tuttavia, le nostre esigenze tornano a fare capolino da qualche parte.. e tutto dipende
da come riusciamo ad organizzarci . Dopo aver rimosso tutto ciò che deve essere
tolto (‘pars destruens’), si arriva alla ‘ricostruzione (‘pars construens’)’.!
Cosa voglio essere io? Cosa posso fare per esserlo visto che le premesse sono
totalmente cambiate? Come posso trasmettere questo amore per la vita a mio figlio e
ai miei cari?!
E così si inizia a modificare il ritmo delle piccole cose lentamente, ma con costanza .
Le stanze ritornano pulite e un pochino più ordinate, si riesce a mangiare una pizza
con gli amici ogni tanto, si organizza la giornata in modo da riuscire a fare la spesa
ma anche lavorare e portare il bimbo a conoscere un po’ di mondo. La sera ci si
dedica all’intimità del focolare.!
Accettare che molto del tempo che dedicavamo a noi stessi non è perduto, in quanto
adesso possiamo dedicarlo a noi e a qualcun altro, è un bel percorso di crescita.
Anche per quanto riguarda l’attività sportiva possiamo lavoraci su: nei mesi invernali
sono riuscita a portare mio figlio in piscina ad esempio, e in quelli estivi oltre che il
nuoto abbiamo scoperto insieme come è bello fare delle lunghissime passeggiate in
bicicletta: basta munirsi di un seggiolino per bimbi, zainetto con acqua, pannolino e
merenda in spalla, e il gioco è fatto. Lui si distrae e ne è felice, la mamma può
tranquillamente risolvere i problemi derivati dalla sedentarietà. E’ un’ attività che ci
rende entrambi molto appagati. !
!21
!
Per tagliare corto, quindi, ogni fase dell’esistenza è differente, sta’ a noi individuare
gli sviluppi e le modalità per affrontare le novità che la vita ci propone. Non dobbiamo
fermarci mai. Scopriremo nuove cose, nuovi sentimenti , nuove nostre abilità.!
Personalmente, diventare madre, mi ha fornito una molteplicità di prospettive in più,
attenzione a dettagli e a piccole cose a cui prima non prestavo che uno sguardo e
una veloce considerazione. Quando facciamo qualcosa per i nostri figli, impieghiamo
di sicuro più amore e concentrazione di quanto non facciamo per noi stessi. Questa
apertura mentale mi è servita in particolar modo nella valutazione dell’atteggiamento
da adottare con malattie e problematiche sulla salute. Le piccole apprensioni di
madre per il raffreddore del bimbo, l’otite, tutti i normali problemi che un neonato e un
lattante deve affrontare, mi hanno portato, ad esempio, a valutare meglio le scelte sui
medicinali. Mi sono chiesta se è davvero necessario dover a tutti i costi curare un
raffreddore o una febbre invece di far fare loro il proprio decorso, in modo naturale.
Questa nostra ossessività per ogni minima manifestazione di squilibrio
dell’organismo è assurda. Come avranno fatto i nostri progenitori per milioni di anni
allora a sopportare le meno agiate condizioni di vita? La natura, nella maggior parte
dei casi, ci ha forniti di tutti gli strumenti per poter affrontare le malattie comuni.!
Devo ringraziare mio figlio , tuttavia, se mi è stato concesso di avvicinarmi a questo
modo di pensare, a valutare i diversi punti di vista, è persino stato un motore che ha
attivato la voglia di partecipare al corso di naturopatia scientifica. Mi piace citare a
questo punto un episodio che costituisce il primo approccio in assoluto con il mondo
delle ‘medicine alternative’. Da brava madre ingenua, infatti, seguendo i suggerimenti
di un’altra mamma e amica mi sono affidata agli oligoelementi, approvati e decantati
anche dalla nutrizionista della farmacia. Gli oligoelementi in particolare a cui mi
riferisco sono prodotti da un’azienda di cui per rispettare gli accordi sulla privacy
(riportati nello scambio di mail) non posso citare direttamente. Chiameremo l’azienda
‘P’.!
!
3.
Primo approccio alla medicina ‘alternativa’.!
In primo luogo mi preme riportare una frase del manuale ‘Diventare Naturopati o
terapisti ‘alternativi’: cambiare vita e lavoro (G.A. Morina, 2002), che mi colpì subito
durante la lettura, in quanto mi è sembrato che fosse ‘cucita’ addosso a me:!
…LA NATUROPATIA TRADIZIONALE, COME OGNI MEDICINA ALTERNATIVA, SI
FONDA SULL’IGNORANZA E SULLA DISINFORMAZIONE, ALTRIMENTI SAREBBE
RICERCA SCIENTIFICA ( cit. pag. 56).!
Niente di più attendibile. Riporto la mia esperienza nelle pagine successive, dove
inserirò il testo della corrispondenza telematica con l’azienda precedentemente
!22
citata. Molti avrebbero dato i risultati per scontato, ma per me è stato come un
particolare ‘risveglio’.!
Mi ero avvicinata al prodotto che conteneva argento in formato colloidale, assieme a
rame e oro, sempre sotto la stessa formulazione chimica. !
In un primo momento mi sembrò che fosse veramente efficace contro i tremendi
raffreddori di un bambino di un anno, senza rendermi conto che probabilmente i
malanni e le infezioni alle prime vie respiratorie sparivano semplicemente perché la
malattia aveva attuato il proprio decorso. !
E’ la realtà quando si dice che si crede in quello in cui si vuole credere.!
Quello che non mi spiegavo , però, è come un prodotto così pieno di doti e privo di
effetti collaterali (un vero miracolo!), fosse distante dal mercato della medicina
allopatica. Decisi quindi, di andare in fondo alla faccenda per quanto le mie
conoscenze poco scientifiche mi consentissero di fare. Iniziò così lo scambio di mail
con l’azienda ‘P’.!
!
!
4.
Il ‘verme’ nella testa: voglio indagare!!
1) !
Da: elisa bongiovanni [mailto:########@yahoo.it] !
Inviato: martedì 8 aprile 2014 22.36!
A: Contatti!
Oggetto: Richiesta informazioni sul prodotto ########## Rame-Oro-Argento dal sito
P.!
!
Dati Utente:!
Nome: Elisa!
Cognome: Bongiovanni!
Professione: receptionist!
Città: Bastia Umbra!
Provincia: PG!
Paese: Italia!
!23
Regione / Stato: Umbria!
E-mail: ##########@yahoo.it!
Telefono: ###############!
!
!
Fai la tua domanda: !
!
Buongiorno, !
avrei bisogno di più informazioni su questo prodotto, e sui suoi componenti
interni. Scientificamente sono rimedi dimostrati per che cosa? Li uso anche
per il mio bambino. Grazie infinite.!
!
Accetto la normativa sulla privacy: Si!
Utente Registrato: No!
Lingua: it!
!
Dati azienda: P.###########################!
Telefono +########## - Fax +########## - contatti@########.it www.############.it/!
!
!
AVVISO DI RISERVATEZZA Le informazioni trasmesse sono da intendere solo per la
persona o ente a cui sono indirizzate, possono contenere documenti confidenziali e
materiale riservato. Qualsiasi modifica, inoltro, diffusione o altro utilizzo, relativo alle
informazioni trasmesse, da parte di persone o enti, diversi dai destinatari indicati, è
proibito ai sensi del D.Lg. n. 196 del 30/06/2003. Qualora fosse da Voi ricevuto per
errore vogliate cortesemente rinviarlo al mittente e cancellare queste informazioni da
ogni computer. Grazie per la collaborazione. !
!
CONFIDENTIALITY NOTICE The information transmitted is intended only for the
person or entity to which it is addressed and may contain confidential and previleged
material. Any review, trasmission, dissemination or other use of, or taking of any
!24
action in reliance upon, this information by persons or entities other than the intended
recipient is prohibited (italian law D.Lg. n. 196, 30/06/2003). If you are not the
intended recipient, please contact the sender and delete the mail from any computer.
Thank you for your cooperation.!
!
2)!
Da: Contatti <contatti@#########.it>!
A: 'elisa bongiovanni' <#########@yahoo.it> !
Inviato: Giovedì 10 Aprile 2014 10:14!
Oggetto: R: Richiesta informazioni sul prodotto ########### Rame-Oro-Argento dal
sito P.!
!
Gent.ma Elisa,!
#########, a base di rame, oro e argento (oligoelementi essenziali per il nostro
organismo), viene consigliato nei casi di malattie infettive, febbre, infezioni
acute, convalescenza e indebolimento.!
E’ consigliato secondo il seguente modo d’uso: somministrare per via orale,
trattenendo il liquido sotto la lingua per 30 secondi prima di deglutire, al
mattino a digiuno o lontano dai pasti; da 2 a 3 fiale al giorno nei casi acuti, 1
fiala al giorno come mantenimento. Per i bambini si consiglia di dimezzare la
dose.!
L’Azienda resta a disposizione per eventuali necessità.!
Distinti saluti.!
!
P. spa!
Ufficio Tecnico-Scientifico!
!
!
Richiesta informazioni sul prodotto ######### Rame-Oro-Argento dal sito !
!
Dati azienda: P.###########################!
!25
Telefono +########## - Fax +########## - contatti@########.it www.############.it/!
!
!
3) !
Da: elisa bongiovanni [mailto:#######@yahoo.it] !
Inviato: mercoledì 14 maggio 2014 12:20!
A: Contatti!
Oggetto: I: R: Richiesta informazioni sul prodotto ######### Rame-Oro-Argento dal
sito P.!
!
Gentili Signori, !
vi ringrazio per la risposta. !
Volevo sapere se questi prodotti sono testati clinicamente o su animali, e quali
sono le prove scientifiche su cui si basano le sperimentazioni. Mi potete fornire
dei dati? Perché bisogna trattenerlo sotto la lingua? Sto’ conducendo una
ricerca personale ma anche d'interesse lavorativo visto che sto’ studiando per
diventare naturopata. Potrei richiedervi anche una copia del catalogo prodotti?!
Vi ringrazio anticipatamente per la disponibilità!
Elisa Bongiovanni!
!
4)!
Da: Contatti <contatti@#########.it>!
A: elisa bongiovanni <#####@yahoo.it> !
Inviato: Lunedì 19 Maggio 2014 17:02!
Oggetto: R: R: Richiesta informazioni sul prodotto ######### Rame-Oro-Argento
dal sito P.!
!
Gent.ma Elisa,!
!26
i prodotti non sono clinicamente testati, né abbiamo condotto degli studi su
animali. Ci basiamo sulla letteratura raccolta nel corso degli anni, ed
ovviamente sui risultati ottenuti.!
Consigliamo di trattenere il liquido per 30 secondi sotto la lingua per fare si
che tramite l’assorbimento orale si abbia da subito l’assunzione del prodotto.!
L’Azienda resta a disposizione per eventuali necessità.!
Distinti saluti.!
!
P. spa!
Ufficio Tecnico-Scientifico!
!
5)!
Da: Elisa Bongiovanni!
A: Contatti<contatti@#########.it>!
Inviato: Martedì 20 maggio 2014 1:01 PM!
!
Grazie per la trasparenza della vostra risposta...mi dispiace che non vi firmiate
mai, mi sembra di parlare con un fantasma!!
Personalmente ritengo che consigliare un prodotto contro febbre, infezioni,
etc.. come citato nella prima risposta che mi avete inviato... è come suggerire
un farmaco.. Non pensate che sia un po’ fuorviante suggerire ad un ingenuo
consumatore un prodotto a mo’ di farmaco - senza che questo abbia subito un
corretto iter di sperimentazione, con tanto di informazioni sui dosaggi ( perché
chiunque , anche una che non è addentro alla ricerca scientifica, sa che a
seconda della dose, ogni sostanza può costituire una cura o un veleno..), con
risultati (positivi e negativi) universalmente validi , citazione di
controindicazioni - sia forse un pochino.. 'medioevale'...quasi basato sull'''ipse
dixit''?!
Il che significa che se non ci sono riscontri certificati sul funzionamento del
prodotto.. conviene con me che i miglioramenti potrebbero essere dovuti
semplicemente all'effetto placebo?!
Affermare che una situazione è valida solo perché qualcun altro lo sostiene è
un concetto antiscientifico...!
!27
io non ho una preparazione medica, ma il buon senso.. è tale per tutti.!
Sapete perché le donne occidentali partoriscono sdraiate sul lettino?!
Perché un tale Re Luigi XIV volendo assistere alla nascita di uno dei suoi figli
considerò barbara e disdicevole la posizione in piedi della Regina... in tutto il
mondo invece, anche tra le popolazioni più primitive, si usa partorire in piedi,
perché il buon senso vuole ( senza teorie di gravità che andrebbero ad
avvalorare l'usanza ) che il peso del bimbo e la spinta verso il basso rendano
l'operazione molto più semplice.!
Pertanto, per svariati secoli, solo per appoggiarsi ad un 'ipse dixit' di un re
capriccioso, le donne hanno continuato ad affidarsi inconsapevolmente a
questo 'falso' di valutazione, faticando il doppio! !
Spero di non essere stata troppo noiosa o severa, vorrei solo rammentarvi che
ciascuno di noi ha delle responsabilità precise nei confronti degli altri..
soprattutto in settori delicati come quello della salute e del benessere. A
maggior ragione chi ha del potere economico come la vostra azienda ..non si
dimentichi di avere delle responsabilità ancora più grandi..!
Spero quindi, e vi Auguro di cuore, che ci sia la possibilità per voi nel futuro di
poter investire i capitali necessari su una ricerca 'ad opera d'arte', che provi
l'efficacia di tutto quanto abbiate già proposto in modo che possiate anche voi
essere sicuramente umanamente più soddisfatti.!
Grazie ancora per la vostra disponibilità, come già richiesto mi piacerebbe
avere un vostro catalogo o stabilire un colloquio con un informatore di zona, vi
auguro un buon lavoro, !
!
Cordiali saluti, !
Elisa Bongiovanni!
!
Ovviamente…l’informatore non ho mai avuto il piacere di riceverlo.!
Non abbiamo idea di quante persone, giornalmente, seguano i maldestri consigli di
un improvvisato ‘dottore’ alternativo che propone guarigioni con prodotti fenomenali,
e rinascite energetiche di ogni sorta. Comprendere e filtrare queste informazioni
secondo il metro scientifico e grazie a studi molto approfonditi è il compito che invece
spetta al naturopata scientifico, che non si fida mai del semplice ‘sentito dire’. Il
lavoro di aggiornamento è e deve mantenersi costante nel tempo. Gli studi non
cesseranno praticamente mai.!
!28
!
!
!
Capitolo IV: Conclusioni.!
Brano di sottofondo: ‘Hallelujah’, Elisa.!
!
E’ il momento di tirare le somme.!
La stesura di queste pagine è stata una scommessa, visto che a parte i riferimenti
occasionali, sono state delle considerazioni del tutto personali, dove spesso il filo
logico andava a farsi benedire.!
Ho portato una piccola parte della mia esperienza personale, in modo che qualcuno
’empaticamente’ possa immedesimarvisi, cercando di trovare una propria
motivazione al cambiamento (nel divenire un naturopata, o in qualsiasi altra forma
tale cambiamento voglia esplicarsi). Con grande impegno e costanza si possono
ottenere i risultati desiderati, partendo da minuscole metamorfosi concatenate, nella
vita di ogni giorno. Le motivazioni, lo stimolo alla continua soddisfazione del ‘bisogno’
di ricercare e di avventurarsi, sono il motore primo del mutamento. Nessuna
trasformazione può avvenire senza che ci sia una forte spinta creativa alla base.
Ognuno di noi ha delle potenzialità immense, che prima o poi vengono in superficie e
reclamano il loro diritto ad ‘essere espresse’. Negare loro una possibilità significa
negare se stessi. Pertanto, abbiamo tutti l’obbligo morale nei confronti di noi stessi di
esprimerci al meglio seguendo le nostre propensioni e aspirazioni, imparando a farle
coincidere con ciò che ci circonda e ad attuare concretamente i nostri progetti.
Pertanto, quello che il naturopata scientifico deve riuscire a comunicare al cliente,
parte in primis dal naturopata stesso, dalle sue convinzioni e, perché no, dalla sua
esperienza del vissuto.!
Nelle pagine precedenti ho stilato al contempo un promemoria programmatico su
come procedere per diventare health counselor, ma anche un breve saggio su una
sorta di ’autocritica’ , se così si può chiamare. Capire ciò che deve e che può essere
rimosso per realizzare quello che si vuole, capire ‘chi ‘ vogliamo essere, imparare a
‘reinventarsi’ per diventarlo.!
Ci troviamo al culmine della ormai famosa ‘piramide’ di Maslow (1954). Egli fu uno
dei maggiori teorici in Psicobiologia nonché un esponente di grande rilievo di quella
che solitamente viene indicata come ‘psicologia umanistica’. A differenza di quella
classica, l’umanistica studia i fenomeni legati alla psiche umana in relazione al
sociale, indicando i concetti di bisogno di crescita e di affermazione quali le principali
pulsioni in grado di attivare ogni comportamento umano, e nel senso di autostima
!29
individuava il presupposto fondamentale dell'equilibrio personale. Dal 1951 al 1969
Abraham Maslow fu a capo del dipartimento di Psicologia dell'università Brandeis,
nel Massachusetts.!
È soprattutto conosciuto per aver elaborato la teoria di una ‘gerarchia dei bisogni
umani’, la cosiddetta ‘Piramide di Maslow’. Nel 1954 espose la teoria di una
gerarchia di motivazioni che muove dalle più basse (originate da bisogni fisiologici,
che chiamava primari) a quelle più alte (volte alla piena realizzazione del proprio
potenziale umano – autorealizzazione, bisogni secondari).!
Brevemente, secondo questo autore, bisogni e motivazioni sono la medesima cosa
(Maslow,1954). Si strutturano in gradi e il passaggio ad uno stadio superiore può
avvenire solo dopo la soddisfazione dei bisogni di grado inferiore. Sono comuni a
tutti gli uomini, anche se diversi per ciascuno. Egli sostiene che per lo studio
dell'individuo è necessaria la considerazione di esso come globalità di bisogni.
Maslow sostiene che il saper riconoscere i bisogni dell'individuo, favorisca
un'assistenza centrata sulla persona. In base al fatto che i bisogni soddisfino delle
necessità fisiologiche elementari o delle necessità psicologiche e spirituali, i bisogni
vengono classificati rispettivamente in : ‘primari(o fondamentali)’ e ‘secondari(o
superiori, sociali). Per arrivare a soddisfare i bisogni secondari è indispensabile
prima aver appagato quelli di tipo primario.!
Proseguendo c’è una terza categoria di bisogni (che in realtà in questa fase
diventano dei ‘valori’), è quella dei ‘transpersonali o terziari’, che tornano a legarsi
all’individuo singolo, ma sciogliendo i legami con l’omeostasi e con il corpo,
concentrandosi sullo spirito e sull’evoluzione psichica. Questa analisi espressa in
questa breve tesina ci ricollega al campo dell’autorealizzazione, dell’affermazione del
sé, del bisogno della continua esplorazione della realtà ed infine della creatività, che
è l’ultimo anello di questa piramide e che permette all’uomo di utilizzare il potere
della propria mente per modificare la realtà a proprio piacimento (è la risorsa che ci
permette di creare una dimensione trascendente dove porre ciò che l’uomo non
riuscirà mai a raggiungere: Dio -onniscienza e onnipresenza- e l’immortalità). !
Queste teorie ci permettono quindi di autoanalizzare la nostra situazione di
appagamento nella vita, aiutando gli altri ad eseguire la medesima autocritica (e
questo è il compito del counselor in naturopatia scientifica), permettendo di operare
proprio dove si deve. Ogni individuo infatti ha delle enormi potenzialità per reagire nei
confronti dell’ambiente, anche quando molto avverso; gli serve solo un aiuto per
comprendere e avviare un percorso di decostruzione delle abitudini errate o ‘pesanti’,
per poi pian piano andare a ricostruire dove è necessario. Si può dare una mano agli
altri rendendoli ‘consapevoli’ della propria esistenza, del loro potere di progettare e
poi di costruire che ciascuno ha. !
E’ una questione di ‘sopravvivenza’.!
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DESIDERATA!
“Va' serenamente in mezzo al rumore e alla fretta,!
e ricorda quale pace ci può essere nel silenzio.!
Finché è possibile, senza cedimenti,!
conserva i buoni rapporti con tutti.!
Di' la tua verità con calma e chiarezza,!
e ascolta gli altri,!
anche il noioso e l'ignorante,!
anch'essi hanno una loro storia da raccontare.!
……!
Rallegrati dei tuoi successi come dei tuoi progetti.!
Mantieniti interessato alla tua professione, benché umile,!
è un vero patrimonio nelle fortune mutevoli del tempo.!
Sii prudente nei tuoi affari,!
poiché il mondo è pieno di inganno.!
Ma questo non ti renda cieco su quanto c'è di virtuoso,!
molte persone lottano per alti ideali,!
e dovunque la vita è piena di eroismo!
Sii te stesso.!
Specialmente non fingere negli affetti.!
E non essere cinico riguardo all'amore,!
perché a dispetto di ogni aridità e disillusione!
esso è perenne come l'erba.!
Accetta serenamente l'insegnamento degli anni,!
abbandonando con grazia le cose della giovinezza.!
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Coltiva la forza d'animo per difenderti dall'improvvisa sfortuna.!
Ma non angosciarti con fantasie oscure.!
Molte paure nascono dalla stanchezza e dalla solitudine.!
Al di là di una sana disciplina,!
sii delicato con te stesso.!
Tu sei un figlio dell'universo,!
non meno degli alberi e delle stelle;!
tu hai diritto ad essere qui.!
E che ti sia chiaro o no,!
senza dubbio l'universo va schiudendosi come dovrebbe.!
Perciò sta' in pace con Dio,!
comunque tu Lo concepisca,!
e qualunque siano i tuoi affanni e le tue aspirazioni,!
nella rumorosa confusione della vita conserva la pace con la tua anima.!
Nonostante tutta la sua falsità, il lavoro ingrato ed i sogni infranti,!
questo è ancora un mondo meraviglioso.!
Sii allegro.!
Sforzati di essere felice.”!
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Max Erhmann, 1692. Chiesa di San Paolo, Baltimora.!
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BIBLIOGRAFIA!
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